SHOUD 09 – Serie Maestri

LA ZONA DEL RISVEGLIO

Presentato al Crimson Circle il 1° maggio 2010

Io Sono Ciò Che Sono, l’incomparabile! L’incorreggibile!.. e spesso erroneamente citato Adamus Saint-Germain! (lo pronuncia alla francese, molte risate) Come ormai avrete capito, non sono lo stesso Saint-Germain (pronuncia americana) di vostra madre… e questa non è la vecchia New Age! (altre risate).

Cari Shaumbra, ci raduniamo di nuovo per… oh-oh!(risate, Linda tenta di sistemargli in vita il dispositivo per il microfono e gli solleva la giacca)

LINDA: Che ragazzaccia, eh?

ADAMUS: Ooh!… Eccoci dunque nuovamente insieme per il nostro incontro mensile con il Crimson Circle, gli angeli umani su questa Terra e con il Crimson Council, tutti quegli esseri angelici che lavorano con voi e con cui voi lavorate regolarmente. Uniamo tutte le nostre energie a quelle degli Shaumbra sparsi nel mondo.(pausa, altre risate per la faccia maliziosa di Adamusche aspetta che Linda, ancora dietro di lui, riesca finalmente ad agganciargli l’apparecchio alla cintura). Mi sa che lo fa apposta…! Sono a posto adesso, posso camminare?

LINDA: Sì, tesoro… sì, signore.

ADAMUS: Grazie! (decide di infilare il dispositivo per il microfono nella tasca interna della giacca)

LINDA: Grazie.

ADAMUS: Siamo qui per unire le nostre energie e già lo facciamo spesso negli altri regni, durante il vostro stato onirico, anche se molti di voi stanno ora iniziano ad avventurarsi nelle altre dimensioni anche quando sono ben svegli. Farlo qui ogni mese è sempre un’occasione speciale, quando c’incontriamo e ci uniamo a tutti gli altri sparsi nel mondo,inclusi (guarda in telecamera) voi che ci seguite via Internet! Voglio invitarvi ad entrare… invitarvi qui dentro… tirarvi letteralmente qui dentro, in questo spazio! Non guardateci online e basta… su, forza, venite qui! Entrate qui dentro! (mima il gesto di “prendere” uno ad uno gli spettatori online e farli passare attraverso la telecamera). Se devo trascinarvi qui uno ad uno, lo faccio…ma vi voglio qui! (risate).

Perché vedete (si rivolge alla sala), a qualcuno tutta quest’esperienza piace… ma da una certa distanza. Gli piace guardare ed osservare. Gli piace far finta di non fare davvero parte di ciò che chiamate Shaumbra o si limita a stare nell’angolo ma… oh no! no no! SE ci state guardando (fissa di nuovo in telecamera), ormai ci siete dentro… (risate).

Allora, cari Shaumbra, oggi c’è molto di cui parlare e come sempre il tempo è poco per dire tante cose…

Le Sfide del Risveglio

Arriviamo subito al dunque. Chiedo a Linda di Eesa di prendere un microfono e di girare per la sala. Probabilmente ti servirà avere con te anche qualche Premio Adamus. Ancora non lo sappiamo. Comunque, cari Shaumbra, sto scrivendo un nuovo libro. Noi stiamo scrivendo un altro libro. Il merito lo daranno a me, ma sarà anche vostro. Stiamo scrivendo un libro che … posso farlo io per te? (si offre di “aiutare” Linda, che a sua volta cerca di appendere alla cintura l’apparecchio per il microfono).

LINDA: Prego! (risate)

ADAMUS: Stiamo scrivendo un libro sull’integrazione nel Corpo di Coscienza. Beh, non è un gran titolo, vedremo di intitolarlo “Risvegliarsi – Che ci crediate o no”! (risate) o uno dei molti titoli possibili, ma non ne parlerò ora.

In ogni caso tutti voi singolarmente sta facendo questo viaggio da tempo, da diverse vite vivete quest’esperienza. L’avete vissuta molto in profondità. C’è qualcosa che vi accomuna tutti, cioè l’aver detto: “Basta, sono stufo di ripetere questa cosa un’esistenza dopo l’altra. Per quanto intenso, difficoltoso e pieno di sfide, deve accadere in questa vita”. Le energie e la coscienza presenti ora sulla Terra sono quelle giuste. Nelle vite passate era difficile affrontare il risveglio. Avete subito moltissimi processi mentali e sofferenze, ora però i tempi sono giusti.

A volte qualcuno di voi si sente frustrato, se la prende con quei poveretti di Linda e Cauldre e a volte con me. Si sente demoralizzato e dice: “Perché diamine non si svolge tutto più in fretta? Perché non può succedere semplicemente (schiocca le dita) così?!”. Per un paio di ragioni – e la scelta è vostra. La prima è che vi ridurrebbe in cenere, vi farebbe saltare in aria, vi rispedirebbe all’istante dai vostri amici del Crimson Council. Beh, non sarebbe poi così male… ma il fatto è che vi siete presi un impegno, cioè fare questa cosa in questa vita, costi quel che costi (hell or high water” significa “che sia l’inferno o l’acqua alta” e poi segue la battuta Adamus). Un bel po’ di inferno c’è stato, un po’ d’acqua alta pure ma vedo con piacere che ci prendete sempre più gusto! (risate). Visto? Ora potete riderne. Ora potete condividere le vostre storie con maggiore chiarezza.

Vi siete accorti che uno o due anni fa, quando cercavate di spiegare agli altri il tipo di processo che stavate attraversando era molto… Entra, entra (rivolto a una donna appena entrata). Ci sono posti liberi proprio qui davanti. Oh sì vieni qui per favore! Mi farebbe proprio piacere che oggi ti sedessi vicino a me (risate). Quanto mi piacerebbe! Sì… ti abbiamo riservato proprio questo posto!

Dicevo che vi siete presi quest’impegno profondo– fare questa cosa in questa vita – e ora le energie sono quelle giuste per sostenervi, mentre prima non lo erano. Bene, ogni tanto qualcuno di voi si deprime. Vorreste che si svolgesse più in fretta ma c’è anche un altro fattore su cui vi siete impegnati e cioè procedere in modalità compatibile o adatta – diciamo “a misura di risveglio” per la coscienza della Terra.

Come stavo per dire solo un paio di anni fa, parlando con gli altri incontravate grandi difficoltà a descrivere in modo chiaro il processo che stavate vivendo. Tutto vi era poco chiaro, era ingarbugliato. Non eravate nemmeno certi di ciò che dicevate, invece ora notato che siete in grado di esprimerlo in modo chiaro. Siete capaci di riassumere. Siete in grado di sottolineare i punti principali invece di dilungarvi in uno di quei vecchi lunghi racconti che annoiavano a morte i vostri allievi. Ovviamente non mi sto riferendomi a te eh? (si rivolge a una persona). Ogni tanto devo appoggiarmi … (risate).

Voi cercate di rendere tutto il processo compatibile o adatto allo stato di evoluzione della coscienza sulla Terra. Perché pensi sia così, Kathleen?

KATHLEEN: Non ho sentito la domanda (risate).

ADAMUS: Per forza, eri incantata a fissarmi! (risate)

KATHLEEN: Beh, stavo … (ride)

ADAMUS: (assume una ‘posa’ e parla con tono scherzosamente impostato) Eri affascinata! Sopraffatta! Attraversavi Cauldre con lo sguardo per arrivare dritta alla mia energia, che in effetti oggi ho portato qui in misura un po’ maggiore del solito.

LINDA: Prego, alzati pure (rivolta a Kathleen).

ADAMUS: Ok, allora… ma qual era la mia domanda??

KATHLEEN: (ride) Non lo so proprio! Non lo so!

ADAMUS: Oddio, ora sono confuso quanto te!(risate). Va bene, grazie per la risposta! Era buona. Allora cari Shaumbra…

KATHLEEN: Vinco un premio?

ADAMUS: No, non ancora. Torniamo da te dopo.

Dunque, state facendo in modo di adattare le vostre energie a quelle sulla Terra e ora, invece delle lunghe storie che narravate prima, riuscite ad essere chiari. Perché… credo sia ciò che stiamo facendo no? Portare chiarezza. (in sala tutti annuiscono) Sì, ok, è ciò che stiamo facendo.

Voglio scrivere un libro con voi, con tutti voi. Abbiamo iniziato questo progetto una settimana fa a Kelowna e abbiamo chiesto agli Shaumbra presenti: dimmi qualcosa che ti è accaduto durante questo processo di risveglio. Nella tua esperienza personale, dalla tua prospettiva cos’è che ha rappresentato la sfida o le difficoltà del risvegliarsi?

Probabilmente potreste fare un lungo elenco, ma mentre Linda girerà col microfono vi chiedo di essere chiari e di restare concentrati solo su una cosa, per favore. Gireremo tra di voi, io riporterò sulla lavagna le varie cose che direte e lo ripeto, ora noi ci stiamo unendo per scrivere un libro.

Questo libro – “Il Manuale del Risveglio” – avrà un grande valore per chi arriverà dopo, per chi sta appena iniziando a risvegliarsi e il libro renderà le loro esperienze, il loro viaggio molto più semplice perché potranno venire a conoscenza di ciò che voi avete affrontato. Non toglierà loro l’esperienza, ma ne cambierà la natura.

Ok, detto questo, iniziamo con la carissima Rita.

LINDA: Me lo sentivo!

RITA: Qual era la domanda?

ADAMUS: Ok, era… (Adamus ride). Era…

LINDA: Una sfida durante il risveglio.

ADAMUS: L’ho dimenticato! Cos’avevo chiesto?

LINDA: Le sfide.

ADAMUS: Ah sì, quali sono state le sfide?

RITA: Le sfide… cioè…?

ADAMUS: Una difficoltà. Ciò che nella tua visione personale. può aver costituito una delle sfide maggiori.

RITA: Entrare nell’ignoto.

ADAMUS: Entrare nell’ignoto. Questa è una buona risposta e merita un Premio Adamus.

RITA: Grande!

ADAMUS: A proposito, chi oggi darà la risposta migliore riceverà (mette la mano in tasca e il pubblico inizia a ridere) biglietto da cinquecento stropicciato e un po’ consunto, quindi… lavorate! (tantissime risate mentre Linda lo guarda male). Non sono soldi miei!

LINDA: Okay…! (con tono ironico)

ADAMUS: Allora … (scrive al tabellone) “L’ignoto”. Rita, ora posso chiederti se hai mai trovato che fosse esaltante questo voler entrare nell’ignoto?

RITA: Sì, le volte sì.

ADAMUS: A volte. Da un lato mette paura…

RITA: Oh sì.

ADAMUS: … ma dall’altro rende euforici.

RITA: Oh sì!

ADAMUS: Ti sei permessa di mettere il primo piede dentro all’ignoto o hai sentito una grande spinta da dietro?

RITA: (ride) Beh, in effetti è stata una grosso spinta!

ADAMUS: Una grossa spinta e a questo punto faccio una digressione – intanto scrivo “spinta da dietro” – perché, come probabilmente potrete percepire, quando si tenta di “mettere avanti” solo un dito del piede per varcare l’ignoto, non funziona. Non potete metterci solo un dito dentro, perché in quel momento non si tratta ancora del vero ignoto. Potete avere giusto un assaggio di cosa può essere, quindi alla fine voi ricevete uno spintone. Da dove potrebbe esserti arrivata quella grossa spinta?

RITA: Da dentro di me?

ADAMUS: Sì, bene. Eccellente. Sei in gara per vincere il biglietto da cinquecento.

RITA: Intanto un altro premio per me? (risate)

ADAMUS: (ride)Beh, io te lo darei ma Linda cerca di gestire le scorte, diciamo così. Quindi, ehm…! (si schiarisce la gola e con gli occhi fa cenno a Linda di darglielo) Sì, un premio per te. Quello che ricevi oggi è un dono particolarmente speciale, il top dei premi… (e passa la parola a Linda, in procinto di consegnarlo).

LINDA: Bene, voglio riferirvi che Amy Van Johnson ci disse “Vorrei tanto contribuire ai premi Adamus”. Qui dentro troverete il Picche, ma lei ha creato delle confezioni e ciascuna contiene qualcosa di unico o speciale.

ADAMUS: Esatto.

LINDA: Grazie Amy.

ADAMUS: Ok, allora tienilo bene in alto, così tutti lo possono vedere.

LINDA: Sì, ok, però prima deve sceglierlo (Linda solleva una borsa sopra le teste di alcune persone per far sì che Rita possa infilarci la mano ed estrarre il regalo senza guardare). Alzati pure Rita, sì e ora adesso scegli a caso (Rita pesca un dono). Ooh!

ADAMUS: Ooh! (esclamano insieme, per il delizioso sacchetto in stoffa decorata che Rita appende al collo)

LINDA: Sono tutte fatte a mano da lei.

ADAMUS: E dentro c’è il premio.

LINDA: Sì, dentro dovrebbe esserci il Picche di Adamus più qualcos’altro, un’ altra sorpresa (intanto Rita apre il pacchetto e mostra il Picche]. Ecco il Picche..non c’è un altro premio dentro? A volte ce n’è più di uno.

RITA: No, solo uno.

LINDA: Solo uno, okay. Comunque alla fine sono due, visto che ora hai anche quel bel sacchetto. Grazie. Chi è il prossimo?

ADAMUS: Prima ho un’altra domanda per Rita. Ora che ne hai fatto un po’ l’esperienza, cos’hai imparato a proposito dell’ignoto?

RITA: Ho imparato che… (cerca le parole) che è un’intelligenza vastissima e che contiene moltissima conoscenza.

ADAMUS: Molta conoscenza. Ok ma – se me lo concedi – aggiungerei qualcosa alle tue parole. L’ignoto, in realtà non è ignoto. È qualcosa di non sperimentato e c’è differenza. É qualcosa di cui non hai ancora fatto esperienza, ma in realtà non è davvero sconosciuto e quindi non c’è bisogno di averne paura. È solo qualcosa che non avete ancora provato ma una volta che v’immergete nell’ignoto, come tanti di voi hanno fatto e dopo che vi ci siete accomodati per un po’ iniziate a rendervi conto che in realtà non è davvero ignoto. In parte perché – e in questo punto si riassume tutto il nostro discorso di oggi – si tratta di un potenziale che c’è quasi sempre stato. Non vale per tutti i potenziali, ma questo è un potenziale che esiste da sempre.

Spesso durante lo stato onirico voi accedete ai potenziali per poterne percepire l’esistenza perché molto francamente voi non siete mai stati molto abili a “sentire” quando siete nello stato di veglia perché la mente tende a bloccare la cosa. Ogni singola notte voi tutti entrate nei più svariati potenziali. Ne parleremo dopo, ma era un’ottima risposta. Grazie e … conoscendoti come ti conosco so che per te c’è quel certo grado di euforia nell’entrare nell’ignoto. Se non fosse così, ti annoieresti a morte.

Okay, il prossimo. Passiamo a Orso-Che-Ride.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Ti ho cambiato nome, spero non ti dispiaccia! (era “Orso in Piedi”). Sorridi, socio… (l’uomo ha un’espressione seriosa, forse è la sua abituale)Allora, Orso Che Ride, nella tua esperienza personale che cosa ha costituito una sfida per te?

ORSO CHE RIDE: Gestire la Kundalini.

ADAMUS: Ah, sì?

ORSO CHE RIDE: Sai, quell’intensa… tutta quella roba intorno alla spina dorsale.

ADAMUS: Che cos’è la Kundalini?

ORSO CHE RIDE: Beh, è l’eruzione di energia che dal basso sale verso l’alto attraverso tutti i chakras.

ADAMUS: Cos’è un chakra?

ORSO CHE RIDE: Tutti i miei centri, dislocati nel mio… (indica con le mani le varie aree del corpo, dal basso in alto), la vibrazione che c’è quando ho quei grossi momenti d’illuminazione improvvisa e mi collego a quell’energia…

ADAMUS: Sai cosa sta succedendo?… Scusa, scherzerò un attimo con te ma, vedi… L’energia è solo energia; la coscienza è solo coscienza. Non iniziamo a dividere tra Kundalini, serpenti che girano – suona un po’ erotico! – chakras ecc. Stai dividendo il tuo corpo in tanti chakra, ma tu sei un unico chakra. Seiun Corpo di Coscienza.

Tornando alla tua difficoltà, tu la incontri nel gestire quest’enorme quantità di energia e come l’affronti?

ORSO CHE RIDE: Da una parte è piacevole, dall’altra è spiacevole.

ADAMUS: Sì, ma come la gestisci…? Cosa fai? Ti siedi lì e lasci che dilaghi su di te come una marea?

ORSO CHE RIDE: Beh, a volte sì, lo fa. Altre volte è intensa. Molto intensa.

ADAMUS: Molto intensa. e metti il piede sul freno per cercare di rallentarla?

ORSO CHE RIDE: No, lascio che mi attraversi.

ADAMUS: Metti il piede sull’acceleratore, allora?

ORSO CHE RIDE: Spero proprio di no.

ADAMUS: Spero di no… (ride). Okay, quindi niente acceleratore e niente freno.

ORSO CHE RIDE: No …

ADAMUS: Quindi ti limita nel?

ORSO CHE RIDE: Mi lascio andare, seguo la corrente.

ADAMUS: Segui la corrente. Bene, e ciò ci porta a un’altra domanda: la corrente di chi?

ORSO CHE RIDE La mia corrente.

ADAMUS: Sì, suona come una risposta buona ma non è una risposta vera, perché in realtà… tu segui la corrente delle persone intorno a te. Segui la corrente della coscienza di massa. Segui la corrente degli Aspetti che si danno alla pazza gioia e fanno una festa intorno a te mentre sei lì che ti lasci andare alla corrente… CHI è il boss?

ORSO CHE RIDE: Io.

ADAMUS: Al sovrano servizio.

ORSO CHE RIDE: Sì.

ADAMUS: Sì. Il boss sei tu.

ORSO CHE RIDE: Il boss sono io…

ADAMUS: Tutto questo per dirvi che… Ah! Grazie, grazie davvero. (a Orso Che Ride). Tutto questo per dirvi che, , al momento c’è un’enorme quantità di energia che scorre impetuosa, una quantità enorme di coscienza che si sta espandendo e più velocemente espandete la vostra coscienza più energia viene richiamata a sostegno della coscienza stessa. Ci sono momenti in cui ciò vi può sopraffare ma voi potete fermarvi, potete fare un profondo respiro e dire,”Wow! So che sono io a creare tutto ciò ad ogni livello e so che sto correndo per riuscire a farcela in questa esistenza”. Sai, Orso Che Ride, una volta ogni tanto questo essere umano ha solo bisogno di fermarsi, ridere e dirsi: “Io non ho bisogno di subire tutta questa intensità”.

Molto spesso è come se saltaste su un’auto da corsa per poi mettervi su un’autostrada di Los Angeles senza mani sul volante, senza freno né acceleratore e vi lasciate guidare dalla corrente. Cosa mai accadrebbe? Sì, potete solo immaginarvelo. Solo quello.

Questo è un punto molto importante per quanti si stanno addentrando nel processo di risveglio. Non dovete voler manipolare tutto il procedimento con la vostra parte umana né voler influenzare o manipolare il processo di risveglio ma potete decidere di scegliere delle pauseogni volta che sentite di averne bisogno. Potete anche chiedere che il processo vada più veloce… e a quel punto diviene una co-gestione tra tutte le vostre parti: lo spirito, l’essere umano e il corpo. A proposito del corpo: a volte il risveglio può creare grossi cambiamenti in parte perché, a livello di DNA e di pre-DNA si sta manifestando una sorta di ondata purificatrice, ci sono moltissime energie in arrivo e tutto ciò si combina per preparare il fisico all’ingresso della Nuova Energia. Voi siete ricablati. Vi state permettendo di essere ricablati e modificati e ciò può rivelarsi una grossa prova per il corpo fisico.

Quindi (torna al tabellone e indica l’ultima parola dell’elenco delle sfide o difficoltà)“l’energia e la coscienza”. Non c’è nessuna gara. Non c’è nessuna corsa. In realtà, è interessante notare come ognuno di voi, che è un singolo individuo del tutto unico e sovrano è collegato a tutti gli altri Shaumbra nel mondo.Tutti voi avete un collegamento comune … (guarda in telecamera e saluta) – volevo farli sentire coinvolti! È come se steste attuando uno spostamento collettivo in cui, anche se non è proprio uno stormo in qualche modo vi muovete tutti insieme, ma “individualmente insieme”. Non ci sono accordi formali e potete uscire dal branco in ogni momento. In tutto ciò c’è un certo senso di comodità perché avete studiato insieme, in passato avete frequentato insieme le Scuole Misteriche e ora, in questa vita vi siete ritrovati ancora una volta insieme … in un certo modo vi muovete e affrontate questo momento tutti insieme. Proprio come facciamo qui, voi condividete tra voi conoscenze ed idee.

Ok, passiamo a Lisa là in fondo. Oh, lo sapeva già!

LISA: La domanda?

ADAMUS: Nella tua esperienza personale, qual è stato un elemento di difficoltà durante il processo di risveglio?

LISA: Il fatto che non puoi tornare indietro.

ADAMUS: Non puoi tornare indietro… perché no?

LISA: Una volta entrato nell’esperienza del permettere a te stesso, alla tua anima, di muoversi oltre… quando vuoi tornare indietro per stare con la gente e fare cose terrene come prendere decisioni d’affari… beh, non funziona più.

ADAMUS: Assolutamente vero. Ottimo punto. In teoria, ma probabilmente potresti. Potresti crearti l’illusione di tornare indietro, ma a quel punto è probabile che tu debba proprio farti curare (risate). È vero! – con ogni mezzo… legale, illegale, bevibile, fumabile … – dovresti fare un tentativo concertato per immergerti di nuovo là sotto. Non è un “là sotto” che si applicarsi a chiunque, ma di fatto è difficile. Una volta iniziato il processo è molto difficile tornare indietro. Ci sono parti di voi che vorranno – che hanno assolutamente voluto – tornare indietro. “Chi diamine me l’ha fatto fare?! Cos’avevo nella testa?” In realtà, poi avviene una bellissima cosa.

Iniziate a rendervi conto che le cose che prima sopportavate male o rifiutavate – la famiglia, il lavoro, la natura mondana dell’esistenza umana, il dolore, la sofferenza, i programmi televisivi idioti – vi fornivano un certo comfort e una parte di voi potrebbe volerci tornare. Può esservi di conforto sapere che esiste questo incredibile gruppo – gli Shaumbra – con cui potete condividere lacrime e risate quando volete e sapere che allo stesso tempo vi danno anche lo spazio e  la privacy quando lo volete.

Eccellente, si merita un premio. Grazie.

LINDA: Okay … (si rivolge a Lisa) estraine uno… Perfetto.

ADAMUS: Dunque, la domanda, lo ripeto – così non me lo richiedete – la domanda è: secondo la vostra esperienza personale, qual è stata una delle sfide o delle difficoltà poste dal risveglio … John Kuderka? (uno dei collaboratori del CC, responsabile dei Live Webcasts con cui trasmettono gli Shouds in diretta)

LINDA: Oh mio dio!! John che va in onda! Che fico!

ADAMUS: Quello è fico! (si riferisce a John, inquadrato dalla telecamera mentre è seduto dietro ai pc con cui dirige il web cast)

JOHN: Non molto! (risate e qualche applauso)

ADAMUS: Caro John, hai l’aria di uno messo davanti a una sfida…

JOHN: Beh, non è forse così?

ADAMUS: Sì!

JOHN: Bene, perciò è così, no? Oh, a proposito… qual era la domanda? (risate)

ADAMUS: Mi sa che devo scriverla a spray su tutto il muro! Nella tua personale esperienza, raccontaci per favore qual è stata una sfida o una prova del risveglio e parti da presupposto che miliardi o forse un paio di centinaia di persone prima o poi lo leggeranno. (lunga pausa, John riflette)

LINDA: (sussurra) Puoi farcela…

JOHN: Buona domanda… Forse, il solo esser consapevole del processo.

ADAMUS: Consapevole del processo. Intendi dire che la sfida sta nel non essere consapevoli? … o che la sfida consiste proprio nell’essere a conoscenza del processo?

JOHN: Sì! (risate per la risposta ‘ambigua’)

ADAMUS: Entrambe le cose! (ride) Okay, forse riceverai due premi Adamus, comunque ora scriverò “il processo” (va alla lavagna) e – se posso metterti le parole in bocca – dirò che si tratta della difficoltà posta dal non capiren realmente, dal non sapere cosa vi aspetta sulla strada che avete davanti.

JOHN: Suona bene.

ADAMUS: Ok (scrive), la strada e il non sapere.A questo punto possiamo anche aggiungere che intuitivamente e probabilmente sarete tutti d’accordo, in realtà a livello intuitivo voi sapete cosa c’è sulla strada davanti a voi e ciò può spaventarvi, quindi… Bene, ti tocca un premio! (alla lavagna scrive) “la strada … la conoscenza intuitiva”. Benissimo.

ADAMUS: Bene, ora veniamo a Gail qui davanti, tanto per farti spostare un po’ (rivolto a Linda). Ok Gail, ecco la domanda… che suppongo ti si sia ormai impressa a fuoco dentro … (Gail prende il microfono che le passa Linda e pare resti in attesa di capire se funziona per poter parlare) … Sì, se ci parli dentro funziona.. non parla da solo…

GAIL: Salve…

ADAMUS: Lieto di vederti.

GAIL: Lieta anch’io, mio caro. Restare presenti nel momento Ora (è la sua risposta alla domanda)

ADAMUS: Restare presenti.

GAIL: Sì, restare nel momento Ora e Adesso, nonostante tutto ciò che ci succede intorno e dobbiamo imparare ad usare ciò che abbiamo scelto di usare…

ADAMUS: Sì…

GAIL: … ma non sappiamo come funziona e senza rimpiangere il passato, senza anticipare il futuro, che fa pauura paura… o può fare paura.

ADAMUS: Eccellente. Eccellente, infatti questa è una sfida. Quando iniziate questo processo di risveglio c’è una propensione – da parte di voi tutti – a sganciarvi dal passato. Iniziate a rilasciare, come Tobias vi ha raccontato molte volte. Iniziate a lasciar andare. Ora siete come un pallone d’aria calda, liberi di esplorare, di viaggiare, di espandervi. Così facendo è molto facile abbandonare il momento Ora, soprattutto quando vi rendete conto che, in primo luogo, non ci siete mai stati dentro del tutto. Non avete familiarità col momento Ora. In secondo luogo, il momento Ora richiede un alto grado di consapevolezza. Voi diventate consapevoli, automaticamente, quando siete nel momento Ora… ma a volte – il più delle volte – gli esseri umani non vogliono essere consapevoli. Vogliono un sacco di altre cose ma a volte la consapevolezza ti travolge, è difficile da gestire. Perciò, sì… era un’ottima risposta.

GAIL: La mia sensazione è che, dal momento in cui la maggioranza di noi, probabilmente tutti quelli presenti in questa stanza ha scelto di nascere nel Tempo della Vecchia Energia…

ADAMUS: Sì…?

GAIL: … per integrarsi ed uscire dal ricablaggio e nel frattempo ricablarsi …

ADAMUS: Sì…

GAIL: … questo dover fare tutto allo stesso tempo …

ADAMUS: Sì…

GAIL: … rende tutto ancor più difficile.

ADAMUS: Oh, è molto più difficile. È una sfida ancora maggiore, soprattutto se consideri la fascia piuttosto ristretta di età cui tutti appartenete. Anche se avete dai 20 agli 80 anni è comunque una fascia piuttosto limitata e siete nati all’interno di una coscienza da Energia molto Vecchia, una coscienza che si poneva tantissime domande… continuerà ad esistere la Terra? Gli esseri umani si autodistruggeranno con le armi atomiche? Siete andati molto vicini a un simile evento. Il nuovo millennio innescherà qualcosa? C’erano moltissimi problemi e arrivare qui in quel momento per esserci, per iniziare a costruire le fondamenta della nuova coscienza, della vera nuova coscienza e poi dover attraversare tutto questo a livello personale… è quanto di più difficile potesse esserci e può catapultarvi fuori dal momento Ora.

Lascia che ora ti chieda, secondo la tua visione, la maggioranza della gente – non dico gli Shaumbra, parlo della maggioranza della gente – vive nel passato o nel futuro?

GAIL: In entrambi e questa è anche la mia sfida principale …

ADAMUS: Dammi una percentuale.

GAIL: … argomento da te già trattato quando hai parlato del gestire l’energia. Comunque – direi  il 95%.

ADAMUS: Che vive nel futuro?

GAIL: In entrambi.

ADAMUS: In entrambi, sì… ma in quale percentuale vive nel passato? Con quale percentuale nel futuro? E quanti nell’Adesso?

GAIL: Ah, okay… direi il 45% nel passato, il 45% nel futuro e lo 0,5% vive nel momento Ora in ogni momento.

ADAMUS: (ride) Sì, sono gli indecisi!

GAIL: Parlo la tua lingua?

ADAMUS: Ci stiamo andando vicino.

GAIL: Okay.

ADAMUS: Io direi, però che circa il 70% del tempo lo trascorrono nel passato. Un altro 5% lo trascorrono nel momento Ora. Il tempo che resta viene impiegato per pensare al futuro. Il futuro è molto diverso dal passato. Ne parlerò più tardi. Molto bene, grazie.

GAIL: Prego. E grazie a te.

ADAMUS: Sì…

LINDA: Vince un premio?

ADAMUS: Oh sì, certo!

LINDA: No, non guardare dentro! Estrai a sorte… fatto, grazie.

ADAMUS: Grazie. Sembra che qui giochiamo a ‘cracker jacks’!

LINDA: Però ci divertiamo dai!

ADAMUS: Passiamo a John Engel.

LINDA: Okay, con piacere. Dov’è?

ADAMUS: Alla telecamera.. là…

LINDA: Oh, vado subito… No, non è alla cam… (si dirige vero John). Prego (gli porge il microfono).

JOE: Io direi che (la sfida) è nel fare le scelte, per me personalmente o forse nell’accettare le conseguenze di alcune cose che ho sentito mi rallentavano in passato.

ADAMUS: Quindi, tu dici che fare le scelte rappresenta una sfida?

JOE: Sì, probabilmente per me.

ADAMUS: Ok… (intanto scrive alla lavagna). Se non scegli, cosa fai?

JOE: Inizio a dar fuori di matto… (risate in sala)

ADAMUS: Impazzisci, esatto. Posso chiederti perché non vorresti fare delle scelte?

JOE: Per la paura di fallire o di andare oltre…

ADAMUS: Non si tratta della paura di fare una scelta sbagliata… forse?

JOE: Esatto…

ADAMUS: La scelta sbagliata, infatti… Tutta vecchia coscienza associata ai concetti di bene/male, giusto/sbagliato a come il mondo considera le vostre scelte… Sei stato criticato per le tue scelte, è successo a tutti dai genitori, dagli insegnanti e da altri… Ok, va bene. Ora stai facendo delle scelte?

JOE: Faccio un po’ di illustrazioni grafiche, occasionalmente.

ADAMUS: Ok, ma… fai delle scelte? Beh certo, fare grafica è meraviglioso… (risate), ma cosa mi dici delle scelte? …. (tra sé e sé) Ho come l’impressione che stia eludendo la mia domanda… (risate)

JOE: Beh, a volte – probabilmente non faccio scelte in termini di…

ADAMUS: Grazie per la tua onestà. Vinci un premio solo per questo. Non tanto per la risposta, quanto per l’onestà.

Hai ragione. C’è ancora una certa riluttanza a fare delle scelte e c’è ancora una certa propensione a lasciare che le cose accadano e basta, a seguire la corrente e vedere cosa succederà domani. Beh, posso dirti questo, la coscienza è in qualche modo come il tempo atmosferico: è molto prevedibile per la maggioranza delle persone al punto che puoi quasi predire che, per loro, il tempo di domani sarà esattamente come quello di oggi. Ciò accadrà nella vostra vita domani sarà molto probabilmente simile a oggi. Poi, però… Si scatena un temporale! Ciò avviene approssimativamente un giorno ogni tre o quattro – se fai la media. All’improvviso arriva un temporale e a quel punto escono tutti di testa per via del tempo – in una sorta di coscienza simile per tutti.

Senza compiere delle scelte, vi limitate ad andare avanti giorno dopo giorno. Le giornate sono tutte uguali… finché non arriva una tempesta e a quel punto date fuori di matto. (mima una persona che si lamenta) “Perché diavolo mi stanno accadendo tutte queste cose brutte nella vita??” (una persona in sala ride). Eh già, ridiamo giusto io e te … ma gli altri cos’hanno, oggi?? (scherza e si riferisce al resto del pubblico che non ha reagito alla scenetta)

Ecco… arriva una burrasca. C’è un sacco di dramma. In parte il temporale arriva perché siete del tutto annoiati dalla vostra solita vita quotidiana! Da qualche parte, dentro di voi, lo sapete! Sapete che vi siete presi un impegno, cioè essere qui per un determinato motivo, per fare qualcosa: quello è lo spintone che ricevete – la famosa spinta da dietro – e che vi dice “Fai qualcosa!”.  Potete anche dire che è il divino che vuol farvi muovere il culo umano… Beh, credevo fosse divertente! (lo bisbiglia ai pochi che hanno riso).  Ok, grazie.

JOE: Grazie a te.

ADAMUS: Aspetta… ancora una domanda. Ora pensi di iniziare a scegliere?

JOE: Sì … scelgo il divino arbitrio.

ADAMUS: Ok, intendevo chiederti se sceglierai. Si dà il caso… che sia il divino arbitrio a scegliere te e non tu a scegliere lui… non montarti la testa! (Adamus ride, insieme a John e al pubblico)

JOE: Certo, certo.

ADAMUS: Intendevo sapere se sceglierai delle cose per la tua vita… Mi riferisco a … posso condividere qui ciò di cui abbiamo parlato?

JOE: Sì, certo.

ADAMUS: Davvero?

JOE: Sì.

ADAMUS: Con tutti?

JOE: Vai avanti. Son qui.

ADAMUS: E… (guarda in telecamera) anche col mondo??

JOE: Perché no?!

ADAMUS: Va bene. Una delle cose di cui abbiamo parlato nel nostro modo interessante riguarda la frustrazione che provi perché non fai nulla, non  persegui nulla (un attimo di suspence…) Ok… fai un profondo respiro. Tu hai aspirazioni estremamente elevate, per questo che sei arrivato qui con quella statura… Grosse aspirazioni. Mete fenomenali. Forse un filo troppo elevate, al punto da farti credere di non poter saltare quell’ostacolo? Di non esser capace di riuscirci?

In un certo senso, quindi – e parlo anche per tutti voi – hai posto l’ostacolo così in alto che a volte non riesci a vederlo. A volte la tua mente umana non riesce proprio a capire come superarlo e quindi ti adegui, ci rinunci, senti che fallirai: “Non riesco a farlo”. È quasi più facile dire “Sai, sono solo … sì, ho grandi idee ma la società o il mio karma o il clima o altro mi frena, mi reprime”, e poi non fai nulla, non scegli.

Se tu dovessi iniziare a fare delle scelte, diverresti consapevole di ciò che sei venuto a fare qui. Non parlo di cose come un lavoro da mega dirigente o essere un grande cantante e ne avrai l’occasione tra pochi istanti… o scrivere il romanzo dei romanzi. Sai, in giro ci sono tantissimi meravigliosi Shaumbra scrittori che cercano il colpo grosso. Vogliono la storia formidabile. Scriveranno un libro solo nel momento in cui sentiranno che sarà qualcosa che sconvolgerà le persone tanto da indurle a prostrarsi dall’ammirazione davanti alle parole che avranno scritto. Finché non ci riusciranno si limiteranno e non scriveranno nulla – o non faranno altro.

Tu hai intuizioni brillanti sui meccanismi interni dell’energia. Capisci i cicli e i flussi dell’energia, l’hai studiata, ti appassiona molto e per quanto riguarda l’energia possiedi ciò che potresti definire una consapevolezza da terzo occhio. Riesci a capire come si muove e scorre ma non te ne servi… eccetto che per fare lo scorbutico! Beh, hai detto tu che potevo parlare no? (iniziano le risate, poi si rivolge a una donna non inquadrata, probabilmente la compagna di John) … scusa Kerri! L’ho detto??

KERRI: Ah, io non l’ho detto di certo!

ADAMUS: Sì, ma gli avevo chiesto il permesso di essere schietto. Dunque… diventi scontroso. Perché lo fai, Signor Scorbutico?

JOE: Perché mi trovo nel mezzo di … Il salto dal…

ADAMUS: Nooo! È che la tua energia è costipata! (risate) il che farebbe avere una pessima giornata a chiunque!

JOE: Assolutamente, sì…

ADAMUS: È vero…

JOE: Sì, è vero.

ADAMUS: Tu hai un’energia meravigliosa, una splendida energia, che però è stata legata e annodata e è diventata molto mentale. Sai cosa cerchi di fare? Mi somigli molto, sì… perché tenti di uscire dalla tua prigione in modo mentale. Cerchi di figurarti mentalmente la via d’uscita ma non succederà, te lo dico da tempo e te lo ripeto anche qui… e così ora è anche a video (indica la telecamera) e lì davanti probabilmente ci seguono centinaia di miglia di persone! Beh, forse no, ma non è detto…

L’energia viene soffocata ed eccoti qui, il Signor… no, il tipo Maestro dei Flussi di Energia che capisce benissimo come funziona il tutto – non parlo di matematica relativa o di geometria sacra, anche se sono interessanti – ma che comprende l’intuitiva natura del flusso dell’energia. É un po’ come se tu fossi in grado di capire lo scorrere dell’energia proprio come un ingegnere idraulico capisce il movimento delle acque fluviali e degli altri liquidi. Ma… è tutto soffocato.

A quel punto cosa fai? Passi ogni giornata in attesa che quella seguente sia diversa. E non lo è. È come per il tempo: il tempo di domani sarà lo stesso di oggi finché non arriva la burrasca e a quel punto si può dire che questa, probabilmente, è una delle cose che alla tua vita ti procura maggior eccitazione: i temporali. Inconsciamente, li crei per tirarti fuori dalla tua m…… dalla tua zona di comfort! (risate). Ti ringrazio per avermi lasciato parlare così francamente.

JOE: Grazie a te per la visione complessiva che mi hai dato.

ADAMUS: Beh, ti avevo già detto queste cose e alla fine… hanno dovuto sentire anche gli altri.

JOE: Mi son sempre sentito come molto arrabbiato …

ADAMUS: Lo sei, sì…

JOE: … con te, e …

ADAMUS: Sì, è vero…

JOE: … come se tu non ascoltassi.

ADAMUS: Entrambe le cose! (risate). Tu non ascolti e poi ti arrabbi. Se tu mi ascoltassi, non saresti arrabbiato! Hai questa fantastica comprensione intuitiva ma non scegli – per tua stessa ammissione – quindi tutto viene soffocato e ti ritrovi a voler urlare e basta. Ci son giorni in cui arrivi al punto da non sapere nemmeno se vuoi esser qui, se lo vuoi o no. Tu… (cammina e si ferma davanti a Joe e gli parla dritto negli occhi) … tu non accetti l’amore dalle persone che stanno cercando di dartene, incluso il piccolo (col gesto della mano sottintende un bambino), inclusa la donna che ami (indica la donna di prima] e tutti qui dentro. Hai alzato questa barriera e non accetti. Questo perché… beh, dimmelo tu. Perché? Ci sono persone là fuori che vogliono disperatamente amarti. Perché non glielo lasci fare?

JOE: Penso di avere forse paura del modo in cui… se li lascio avvicinare troppo, avrei paura di come potrebbero vedermi o vedere com’è fatta la mia vita.

ADAMUS: Aha, capisco… se posso correggerti un attimo, tu hai paura che essi ti vedano come tu ti vedi, ma essi non ti vedono in quel modo. Non cercano di vedere le imperfezioni, le tue pecche, le ammaccature o altre brutture. Non è il loro scopo. Forse è il tuo – con la tua auto-valutazione esageratamente critica. Esse cercano solo di amarti. Forse, solo forse potresti imparare una lezione da quanti vogliono amarti; osserva la compassione che hanno e vedi se puoi fare la stessa cosa nei tuoi confronti. A quel punto non ti chiameremo più Signor Scorbutico, beh… ti chiameremo Signor Fantastico! Grazie (applausi del pubblico).

JOE: Grazie a te.

LINDA: Chi è la prossima vittima?

ADAMUS: Non ci sono vittime! Oh no, no, no mia cara! Se solo pensi che questa sia un’azione di imbarazzo perpetrata a casaccio, non lo è! No, no e no! Qui ci sono delle scelte, non delle vittime. Bene, bene… (si guarda intorno come se cercase) … chi starà facendo una scelta, in questo momento? … Chi? … Sart.

Sart, tu hai un’incredibile saggezza da poter condividere col gruppo. In base alla tua esperienza personale, quali sono le sfide poste dal risveglio?

SART: Tener duro.

ADAMUS: Ok. Aiutami a comprendere cosa intendi.

SART: Tener duro, persistere, non lasciare che un lavoro, un’attività o qualcuno nella tua vita possa influire.

ADAMUS: Perché non dovresti voler tenere duro?

SART: Perché l’altra parte è più confortevole!

ADAMUS: Interessante! Eccellente, davvero. Cosa accadrebbe se non tenessi duro?

SART: Diventerei … (ammicca e volge lo sguardo verso Joe, lo Shaumbra di prima) … scorbutico! (moltissime risate ed applausi di Adamus e del pubblico).

ADAMUS: Beh, mal comune mezzo gaudio, eh?!

SART: Decisamente sì …

ADAMUS: Ok, perseverare… Ora vorrei che tu immaginassi per un attimo… oh, fatelo tutti… Hai detto “perseverare”, ma io sul foglio ho scritto “forza d’animo”. Immaginati per un attimo che… tu lasci andare. Non cerchi di “tener duro”. Cosa accadrebbe?

SART: Mi godrei di più la vita.

ADAMUS: (ride) Mi sembrerebbe un ottimo consiglio!

SART: Sì, lo è.

ADAMUS: Sì.

SART: Spero di arrivarci presto.

ADAMUS: Certo – aiutami a capire, perché stiamo scrivendo un libro insieme e stiamo cercando di essere chiari con tutti nostri lettori – che forma assume il “tener duro, il persistere”? Cosa devi fare per tener duro?

SART: Sapere di essere Dio e di essere davvero io a creare ogni cosa.

ADAMUS: Okay, e ti riferisci al tuo agire quotidiano nella vita…

SART: Sì, alle azioni di ogni giorno, di ogni…

ADAMUS: Nell’arco di un giorno, di una settimana o di un mese cosa fai per dire che stai persistendo? Ti sforzi a venire a queste riunioni? (sorride)

SART: No di certo, anzi. Ne frequenterei ancor di più se potessi. Io…

ADAMUS: Leggi libri? Studi le Scritture?

SART: Beh sì! anche se in realtà dopo un po’smetto di leggere …

ADAMUS: Quindi… non persisti.

SART: È vero, non lo faccio. Lascio che le cose influenzino la mia vita. Quando vado a lavorare arrivo già molto seccato e appesantito…

ADAMUS: Capisco.

SART: Perché ci sono dei momenti in cui, quando mi dedico al lavoro, lascio che esso incida molto e usa le parole che vuoi, non sto più molto con me stesso.

ADAMUS: Vuoi dire dedicarti alla tua vita spirituale.

SART: Sì, alla mia vita spirituale.

ADAMUS: Eh sì. È tremendo il modo in cui certe cose si mettono di mezzo…

SART: Sì.

ADAMUS: Dannazione…! (Adamus assume un tono sottilmente ironico), se non fosse per tutte quelle attività umane, probabilmente saresti molto spirituale! (molte risate)

SART: (ride anche lui) Ah sì. Se solo smettessi di comprare auto!

ADAMUS: Comunque, torno a chiedertelo, prova per un attimo a immaginarti… che tu non debba preoccuparti di tener duro, che ….

SART: Non è importante.

ADAMUS: Esatto, è importante… immaginati una profonda fiducia in te e nel processo invece della determinazione umana che a volte diventa testardaggine per cui si suppone tu debba fare determinate cose… e immagina magari che, nel lasciar andare e nel comprendere non ci sia nulla che può bloccarti la strada. Nulla. È qualcosa di naturale. È una fase naturale che fa parte del risveglio e alla fine ci passano tutti. Ogni essere ci passerà. Ti fa solo impazzire un po’ il fatto che ci stai passando per primo, o prima.

È un fenomeno interessante, come alcuni ritengono che tutto ciò sia una disciplina, uno studio, un rituale o una pratica. La maggior parte di voi è arrivata qui con questa cosa – voi cercate o desiderate ancora un’altra struttura. Da un lato rifiutate le strutture, ma dall’altro sentite che è importante avere ancora una struttura perché… beh, perché così non c’è bisogno che abbiate fiducia in voi – tanto c’è una struttura. Quando mollate e basta, quando smettete di lavorarci sopra, di capire fin dove arriva il vostro lavoro spirituale e fin dove sono distrazioni, riuscite a convertire quell’energia o quella coscienza nel “tutto è spirituale”. In realtà, in fondo non c’è nulla di spirituale. La spiritualità è una parola leggermente guasta … secondo la mia modesta opinione.

SART: Lo sapevo.

ADAMUS: È così. Ora scusami se ti riprendo il microfono.

SART: No, va bene. Penso di esser pronto per il grande cambiamento, per lasciar andare tutto questo. Mene liberaro.

ADAMUS: Oh-oh-oh! … (Adamus ride)

SART: Sì davvero.

ADAMUS: Queste sono le quasi-ultime parole famose!

SART: Quasi-ultime parole, sì (ridono entrambi).

ADAMUS: Bene, bene. Quale tipo di cambiamento?

SART: Oh beh, come hai detto tu, far sì che …

ADAMUS: Quanto grande?

SART: … che quella cosa non abbia importanza.

ADAMUS: Quanto grosso, il cambiamento?

SART: Non lo so. Non è che posso fare una cosa così grande qui, su due piedi…

ADAMUS: Va bene, ci lavoreremo su più tardi.

SART: Va bene.

ADAMUS: Prima della fine di questa sessione, quindi potrebbe andar per le lunghe (Adamus ride)

SART: Oh beh, ho un sacco di tempo.

ADAMUS: Okay, grazie e un premio per te…

SART: Grazie.

ADAMUS: Bene, cara Linda, non devi correre molto lontano adesso, visto che passiamo il microfono direttamente a Bonnie, lì accanto.

BONNIE: Ritengo che per me, la sfida, consista nel restare bilanciata. Mi squilibro facilmente.

ADAMUS: Oh, questa mi piace! Restare bilanciati. Cos’avviene quando perdi il tuo equilibrio, Bonnie?

BONNIE: Beh, le cose non rimangono più le stesse. Le cose cambiano e io non so come reagire.

ADAMUS: Quando dici ‘le cose non sono più le stesse’, quali cose intendi? Te stessa? Il mondo? Io?

BONNIE: Me stessa. Parlo di me, perché sono io che esco da una condizione di equilibrio.

ADAMUS: Sì.

BONNIE: Mi spaventa l’idea di perdere il mio equilibrio, perché non riesco neanche a camminare lungo il pavimento senza avere la sensazione che ora sia diverso.

ADAMUS: Ok, e cos’è l’equilibrio?

BONNIE: Non so… Il sentirmi a mio agio tra le cose che non vanno molto bene e quelle che vanno davvero bene e stare nel mezzo.

ADAMUS: Secondo te è possibile che ‘equilibrio’ venga in realtà usato come termine o spiegazione logica per intendere “avere tutto in ordine”?

BONNIE: Per il controllo… sì.

ADAMUS: Io non l’ho detto”controllo”. L’hai detto tu, ma hai assolutamente ragione. Il controllo, il bisogno di tenere le cose in ordine, come massima zona di comfort con te stessa, però con l’aspettativa che anche il resto del dannato mondo debba essere in ordine… e non lo è! Non lo è! In realtà, Bonnie, il caos è qualcosa di stupefacente dentro cui immergersi e tu ne hai avuto qualche esperienza. Non esiste alcun caos; esiste solo un enorme movimento di energia e coscienza che viene mal compreso o ignorato e sono i cari amici come Joe che capiscono cosa sta accadendo ma non hanno ancora scelto cosa farne. Il caos non esiste. È una cosa sbalorditiva.

Come amo sottolineare spesso il mondo, l’universo, il creato sono in perfetto ordine. Il punto è che voi non capite molto bene come è ordinato. Si manifesta quindi una frustrazione interiore causata dal dover assolutamente sapere in che modo quell’ordine è ordinato e chi lo ha messo in ordine, tanto per iniziare. In questa vita non lo capirete con la mente, ma potrete sentirlo andandoci dentro. Per sentire il caos, dovete permettervi di entrarci dentro.

Ti ho chiesto: cos’è l’equilibrio? La mia risposta è: il caos assoluto. Sembrerebbe una contraddizione ma nell’essenza più profonda della creazione, il vero equilibrio è il caos. In realtà, risulta caos solo alla percezione umana, ma si trova nel suo ordine perfetto; non l’ordine della matematica, della natura e della scienza e di certo neanche l’ordine di Dio. È uno stato di perfezione in continuo svolgimento e dispiegamento.

Per i termini umani è una contraddizione, poiché in teoria la perfezione non ha bisogno di modificarsi. È perfetto così ma la perfezione, l’intero creato sono in continua evoluzione. Sembra una contraddizione in termini che fa apparire il tutto come caos, ma non lo è: ciò che vogliono la vera perfezione e il vero equilibrio è poter continuare a sperimentare la propria perfezione e i propri potenziali. È un argomento su cui torneremo più tardi, oggio forse stasera. Parleremo di potenziali. Ti ringrazio.

BONNIE: Grazie a te.

ADAMUS: Immergiti nel caos. Il caos ti ha chiamata. Il caos ti ha già invitata a qualche festicciola e tu ci sei andata gridando e scalpitando. Invece è qualcosa di sorprendente…

BONNIE: Grazie.

ADAMUS: Grazie a te. Quando entrerai nel caos, cerca di capire che non è davvero caotico.

BONNIE: Grande!

LINDA: C’è un premio da darle?

ADAMUS: Oh certo che sì.

LINDA: Solo uno, Bonnie! (inavvertitamente aveva estratto due pacchetti dal sacchetto)

ADAMUS: Ok, ora proseguiamo con i volontari. Chi sceglie di voler ricevere il microfono da Linda, alzi la mano.

SHAUMBRA (donna): Per me la sfida è stata l’aumento della chiarezza perché porta a un livello del tutto diverso cose come… l’integrità, la chiarezza stessa… le porta a un grado in cui è richiesto agire e questa è stata una vera prova per me.

ADAMUS: Più chiarezza. Posso intervenire con la parola che userei io? A beneficio del libro che stiamo scrivendo.

SHAUMBRA (donna): Certo.

ADAMUS: La consapevolezza. La chiarezza. Molti Shaumbra non ce l ‘hanno ancora. Si sentono quasi come mancasse loro la chiarezza. Tu invece dici che hai una chiarezza maggiore, più consapevolezza.

SHAUMBRA (donna): Sì e sta influenzando la mia vita, perché rispetto ad alcune cose che ritenevo andassero o funzionassero “abbastanza bene” o “non male”, con questa chiarezza di colpo mi sono resa conto che stavo mentendo a me stessa.

ADAMUS: Ah-aah! Quanta roba c’è sotto! C’è molto, in base a quanto hai detto. Questa è davvero una grossa sfida perché implica la gestione dell’energia di cui abbiamo parlato prima, implica fare delle scelte… e non poter tornare indietro. Lega insieme tutte queste cose e sì, quando inizi a diventare più consapevole c’è una prima fase in cui ti rendi conto di quelli che consideri tutti i difetti e le bugie raccontate fino a quel momento. Vedi la parte d’ombra delle esperienze fatte fino a quel momento, e scatta una specie di desiderio di essere meno consapevole.

SHAUMBRA (donna): Sì!

ADAMUS: Allora parliamo … (va verso la lavagna) di quando la consapevolezza non c’è, perché moltissimi Shaumbra la desiderano davvero… quindi ora inserisco una sotto-voce (scrive “mancanza di consapevolezza” nell’elenco delle difficoltà finora elencate) … e dato che tu la consapevolezza ce l’hai io ti chiedo: come l’hai ottenuta? Come hai raggiunto la tua consapevolezza? Vendono il rimedio fitoterapico? (Adamus e la donna ridono)

SHAUMBRA (donna): Credo che il cambiamento maggiore sia giunto quando ho partecipato all’Interdimensional Living Workshop e sono rimasta nel qui e ora pur espandendomi in una parte molto più ampia del mio Tutto Ciò Che Sono.

ADAMUS: Ciò vuol dire che hai operato una scelta per essere più consapevole e ora puoi dire che per te ha rappresentato una sfida?

DONNA SHAUMBRA: Sì, è così.

ADAMUS: Lo è, sì.

SHAUMBRA (donna): Non tornerei indietro per nulla al mondo. Per me è stata una vera prova…

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA (donna): … perché nella mia vita ho dovuto rielaborare …

ADAMUS: Non c’è nulla che puoi condividere coi futuri potenziali lettori su come ottenere più consapevolezza?

SHAUMBRA (donna): È un po’ come sedersi – suonerà un po’ strano – è come sedersi su una sedia che finalmente è proprio comoda. Mi sento come se fossi sempre stata seduta sul bordo della sedia per stare lontana dalla consapevolezza.

ADAMUS: Così si torna alle risposte già date e aggiungiamo che per avere più consapevolezza resti nel momento Ora e che fare le scelte porta in modo naturale alla consapevolezza.

SHAUMBRA (donna): Sì.

ADAMUS: …ma non puoi tornare indietro.

SHAUMBRA (donna): Esatto.

ADAMUS: Già, non si può tornare indietro. Ok, grazie.

SHAUMBRA (donna): Prego.

LINDA: Vince un premio?

ADAMUS: Oh certo!

LINDA: Ecco a te.

ADAMUS: Non esistono risposte sbagliate, ma solo risposte su cui posso irritarvi un po’… Sì, ora a Pete. (che ha alzato la mano) Ciao Pete.

PETE: Grazie.

ADAMUS: Allora, oggi hai pagato i tuoi 25 dollari?

PETE: Sì.

ADAMUS: Sono spesi bene?

PETE: Oh, incredibilmente bene! Grazie.

ADAMUS: Fantastico.

PETE: Ok… per quanto riguarda me, sento un crescente senso di apprezzamento per la coscienza interiore che aumenta.

ADAMUS: Bene.

PETE: Quel che scopro, ciò che giunge alla coscienza è che ci sono due aspetti.

ADAMUS: Bene…

PETE: Da una parte c’è tutto ciò che mi è stato insegnato, le varie cose – di cui parlavo oggi – come il peccato originale, i vari “sei cattivo” e tutta quella roba. Dall’altra parte c’è un’altra cosa che è fatta solo di gioia, pace e gratitudine. Scopro che più entro nella pace e nella gratitudine, più in qualche modo ciò si riflette e mi aiuta col mio sé da peccato originale, per così dire.

ADAMUS: Ok, ciò nonostante… ho notato una cosa interessante, cioè che agli esseri umani – non parlo degli Shaumbra – questa cosa del peccato originale piace! Se possono scegliere tra un tipo di coscienza da peccato originale o una coscienza gioiosa e felice, molto più spesso … scelgono quella da peccato originale.

PETE: Sì, ma era una bugia. È una bugia.

ADAMUS: Sì, però a loro piace.

PETE: Oh sì! Ora sono consapevole di quanto…

ADAMUS: Perché sai, la Chiesa te la vende, però qualcuno in giro se la compra…

PETE: Certo.

ADAMUS: Ecco il motivo per cui è sempre stata una relazione molto compatibile.

PETE: Sì.

ADAMUS: Infatti. Tornando alla sfida o difficoltà, in cosa è consistita per te?

PETE: Beh, nello smettere con l’idea del peccato originale, nel non caderci più dentro e rendermi conto fino a che punto ha influito sulla mia vita.

ADAMUS: Bene.

PETE: E arrivare a vivere solo nella gioia, nella gratitudine e guardare le persone solo in modo positivo.

ADAMUS: Sì. Dimmi, allora è una difficoltà, è una sfida rinunciare al buio, al senso di colpa, al…?

PETE: Io ero stato programmato per quelle cose. Sono stato cablato per farle mentre il resto – la gratitudine – non mi era stato insegnato.

ADAMUS: Se posso dirlo con parole mie, stai guidando l’auto lungo l’autostrada, alla tua destra c’è un bellissimo e sinuoso fiume costeggiato da meravigliosi salici; sul lato sinistro ci sono cinque edifici che di colpo prendono fuoco con tanto di pompieri, ambulanze ed elicotteri. Tu da che parte guardi?

PETE: Beh, probabilmente prima guardi il fuoco e le ambulanze.

ADAMUS: Okay.

PETE: Poi mi dico “Non mi fa stare bene. Non mi serve”.

ADAMUS: Esatto …

PETE: Allora cambio e mi giro verso l’altra sponda, verso il bel deserto e le montagne al tramonto…

ADAMUS: Per circa un milionesimo di secondo…. poi torni a guardare il fuoco…

PETE: (i due parlano accavallandosi, Adamus ha già commentato quanto sopra mentre Pete si sta ancora riferendo alla sua frase precedente) Sì, scelgo quello (la sponda col paesaggio tranquillo) e so che è ciò che va bene per me. Quella è la cosa giusta.

ADAMUS: Sì… però – e qui parlo in termini generali, non solo per te – negli esseri umani c’è comunque una propensione a continuare a guardare al fuoco, al dramma. C’è un fascino morboso insito, c’è eccitazione. C’è l’azione che stimola i sensi umani fondamentali ed è dramma. Per quanto riguarda il bel fiume sinuoso… più tardi! “Quello, dopo!” dicono. “Il fuoco c’è adesso”.

PETE: Eh sì…

ADAMUS: Volendo riassumere la tua difficoltà in poche parole, si è trattato del … (attende la risposta)

PETE: Di esprimere la mia luce interiore.

ADAMUS: Non proprio.

PETE: Non proprio… okay.

ADAMUS: No, infatti. Cosa ti ha messo alla prova? Chi leggerà questo libro deve poter dire “Ma guarda cos’ha passato quest’uomo incredibile.”

PETE: La responsabilità, allora. Prendermi la responsabilità della mia vita e delle mie scelte.

ADAMUS: Pubblico… un modo migliore per definire questa cosa, secondo la vostra esperienza personale, quale sarebbe?

SHAUMBRA: Il dramma…

ADAMUS: Il dramma, esatto. Grazie! Si tratta – lo chiamerò così (scrive al tabellone) – l’attenzione verso il dramma in contrapposizione ai potenziali. Era questo, sì. Benissimo. Okay, ora un’ultima persona. Questa è solo la parte di riscaldamento del nostro incontro di oggi, poi devo passare al mio intervento odierno.

LINDA: Il riscaldamento?? Okay…

ADAMUS: Okay sì, passiamo a lei, qui davanti. Elizabeth… riesco a sentire la passione che si riversa fuori da te!

ELIZABETH: Davvero??

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: Posso dire che la più grossa sfida per me è smettere di darmi addosso e rendere onore a quanto ho raggiunto invece di sentirmi frustrata per non aver fatto questo, quello o quell’altro. Sai, l’apprezzare chi sono in ogni momento a prescindere da ciò che faccio e permettere che la parte perfetta di me esista.

ADAMUS: Quindi, la sfida è stata … (intanto che attende la risposta va alla lavagna per scrivere)

ELIZABETH: Sì, certo (risponde ai suggerimenti)… la critica invece dell’approvazione.

ADAMUS: È stata l’auto- … (prova a mettere in bocca la risposta ad Elizabeth ed inizia a scrivere “auto – … “)

ELIZABETH: … amore? …. approvazione?

ADAMUS: No, la mancanza di fiducia in te, l’auto-negazione e l’auto-critica (intanto le scrive).

ELIZABETH: Certo, tutte queste cose!

LINDA: Il giudizio?

ELIZABETH: Certo, il giudizio.

ADAMUS: Tutte queste cose, insomma, che coinvolgono il sé … e che forse potremmo condensare nella parola meritarsi. “Non sono degno di…”

ELIZABETH: Oh, sì! Ottimo termine.

ADAMUS: Ecco che se ti mostri “meritevole di…”, per prima cosa puoi trovarti Dio ogni mattina davanti alla porta con la colazione pronta… sempre se ne sei degna.

ELIZABETH: Già.

ADAMUS: Nella tua vita tutto scorrerebbe perfettamente, tutti ti amerebbero e sarebbero affascinati da te.

ELIZABETH: Ben detto!

ADAMUS: Certo, certo….

LINDA: Quest’ultima cosa non si può tradurre molto bene. Era sarcastico, vero?

ADAMUS: Oh sii… (risate di tutti, Adamus compreso)

ELIZABETH: Ah, certo!

LINDA: Bene, era solo per dare una mano a chi traduce le canalizzazioni!

ELIZABETH: Oh, ottima osservazione…

ADAMUS: C’è tutta questa mancanza di valore per la propria persona e se posso dirlo questo probabilmente è uno dei problemi più grossi ma in qualche modo ci riporta al ‘dramma’ di cui abbiamo già parlato: anche in questo caso vi è più facile considerare la vostra parte più buia che quella luminosa. Non credete che la vostra parte di luce – e non vorrei fare delle distinzioni tra buio e luce, ma è quanto potrebbe fare chi leggerà – sia quasi più attraente. Siete spinti a guardare il buio e a fare questo tipo di valutazione: “Se fossi una persona migliore, sarei più spirituale e più illuminato.” Non è affatto così.

Dovreste proprio incontrali, alcuni dei Grandi Maestri Ascesi nelle altre dimensioni! Furono dei criminali, degli eretici. Non rispettavano le leggi – nessuno di loro. Parlavano in modo profano a Dio e di Dio. Erano i ribelli. Dovevano uscire fuori da qualcosa – di cui vi parlerò tra poco – dalle formule. Ok, grazie. Un intervento incisivo, questo.

ELIZABETH: Grazie a te.

ADAMUS: Sentiamo ancora un’altra persona.

LINDA: Okay.

ADAMUS: Vedo mani che sventolano.

LINDA: Sono i coraggiosi! Hai preferenze?

ADAMUS: No, no, vai pure e scegli tu.

LINDA: Oh no, questo ancora no! (l’uomo da cui si è recata Linda scherzando fa per avvicinarsi alla borsa dei premi]

STEVE: Non prendo prima il premio?

LINDA: No, mi spiace, prima prendi il microfono!

STEVE: (si alza e senza preamboli dà la sua risposta) La confusione mentale.

ADAMUS: La confusione mentale. Due parole che sono fondamentalmente la stessa parola! (risate) Chiamiamolo solo “il mentale”. Ci fu un’epoca in cui il mentale non era confuso, ma ciò avveniva molto tempo fa. Ecco un altro libro che mi piacerebbe che qualcuno scrivesse, visto che io ne ho altri in testa ma bisogna tornare indietro e canalizzare il passato, la crisi atlantidea e la trasformazione della mente in Dio.

STEVE: Alla mia mente piacerebbe moltissimo sapere tutto su quell’argomento.

ADAMUS: Sì, sì, le piacerebbe. Se tu scrivessi quel libro, dovrebbe provenire dal tuo cuore e a quel punto la mente ti direbbe “Ti stai inventando tutto,” ma… sarebbe così? Ecco la grande domanda nonché il dilemma mentale che scaturirebbe. Un dilemma molto, molto grosso.

Bene, siamo arrivati proprio dovevo volevo essere – a 12 interventi – ed ora è il momento di decidere chi riceve i … oh certo! Dopo che hai preso il tuo premio Adamus (si rivolge a Steve) … chi si becca i cinquecento?

LINDA: Cinquecento… che cosa??

ADAMUS: (inizia a mettersi una mano in tasca) Nella tasca di Cauldre, io ho … no, decidiamo prima la persona cui darli (intanto continua a nascondere ciò che ha in mano). Personalmente sarei onorato se potessimo darli in premio a Joe, per la sua onestà (il pubblico approva applaudendo). Ecco qui… (Joe si avvicina, gli consegna una banconota) una frusciante banconota da cinquecento dollari… ungheresi! Proprio così (risate). Per favore, puoi farla inquadrare dalla telecamera? Tienila in alto… no, vieni pure qui a farlo.

LINDA: (rivolta a Joe) Il tuo sacchettino al collo è proprio carino (il premio Adamus da lui vinto prima)

ADAMUS: (la telecamera inquadra l’immagine ingrandita della banconota che riporta l’effigie di un uomo] Dicono che ci sia una certa somiglianza con la mia immagine… vorrei che potessimo proiettarla qui… sì, continua a mostrarla alla telecamera (ora l’immagine compare sul megaschermo e gli Shaumbra in sala escalmano “Aaaah!!”). Grazie. Spendila in modo saggio! Grazie (applausi del pubblico e Adamus insieme) … e pensare Linda era molto preoccupata che dessi via il bottino… muovendo un po’ l’energia.

Allora … hmmm, quanto c’è da dire ancora! – ma prendiamoci un attimo di pausa per un po’ di evoluzione energetica prima d’immergerci nell’argomento. Facciamo un po’ di musica.

LINDA: Sì, dai.

ADAMUS: E facciamo anche un po’ di apertura della voce… prego Hannibal, hai nove minuti a disposizione.

HANNIBAL: (intonando a voce alta) “Noooove minuti!”

ADAMUS: Nove minuti!

HANNIBAL: Nove minuti. Okay. (si alza e va davanti alla sala) Visto che il tempo non esiste, ora sedetevi eretti e fate un respiro profondo. Prima cosa, iniziamo col mettere le mani lungo la faccia (posiziona le mani lungo il viso in modo che si ricongiungano sopra la testa, e tutti lo imitano) … e intonate con la voce, a bocca chiusa protratta in avanti (il pubblico lo imita e si aggrega, intonando con lui). “Hmmmmmmmmmmmm….”

Più in alto. Intonate più alto che potete. “Hmmmmmmmmm”. Labbra in fuori come il becco di un uccello. “Hmmmmmmmmmm”. Riuscite a sentire la vibrazione? Riuscite a sentire la vibrazione sul cuoio capelluto? (mette le mani sulla testa).

“Hmmmmmmmmmmmmmm” Più forte. Più forte. Un respiro profondo. “Hmmmmmmmmmm…”  Ora le mani qui (sulle guance). “Ah-h-h-h-h-h-h-h-h-h! E-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-!”

“E-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e!” Come una spirale. Più in alto, più alto, più alto!

Ve lo faccio sentire – “e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e” … e poi giù di nuovo, poi salite e arrivate alla voce di testa. Usate solo la voce di testa, non scendete in basso. Un sacco di gente vuol stare solo nella voce di gola. Vogliamo ottenere quella di testa. Okay, un grosso respiro. “E-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e”…

Come ci si sente? Facciamolo ancora. Ancora. Un grosso respiro…. “E-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e”!

Cosa ne dite, adesso, di fare… “Hah! Hah! Hah! Hah!”… Dovete prima aprire la bocca. Aprite la bocca. Bocca spalancata. Senza reprimervi. “Hah! Hah! Hah! Hah!” Esprimetevi. Esprimetevi! “Hah! Hah!” Va fatto in fretta. “Hah! Hah! Hah! Hah! Hah! Hah! Hah!”

Alzatevi, alzatevi su. Mani sulla pancia, aprite prima la bocca e premete sulla pancia… guardatemi, guardate come faccio. “Hah! Hah!” Aprite prima la bocca. “Hah!” Sì, così. “Hah! Hah! Hah!”

Intoniamo la O. “O-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o”… In alto le braccia! “O-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o…” Più alto! “O-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o”…

E adesso la A! “A-a-a-a-a-a-a-a-a”. Facciamo la U! “U-u-u-u-u-u-u-u-u-u-u-u”. La O! “O-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o…”. E poi Ah! “Ah-Ah-h-h-h-h-h-h-h-h-h-h-h …”

Ora vi farò intonare “uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto”. Okay, si parte … (va al pianoforte, suona una nota e intona) “Unoooooooooo” (il pubblico imita e ripete). Siate estremi! Esagerate, esagerate, esagerate, esagerate! Siate sfrontati! Bene, respirate e… “Un-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o” ……

Se iniziate così in alto, dove finiamo?? Iniziate dal basso. Un bel respiro e di nuovo “U-no-o-o-o-o-o-o-o-o-o”

Bene, un respiro e… “D-u-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e… T-r-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e…. Quat-tr-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o… Cin-que-e-e-e-e-e-e-e… Sei-i-i-i-i-i-i-i-i-i-i-i-i-i….Set-te-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e… ” Aprite la bocca!

Qualcuno non ha la bocca splancata. Dite “sette”.. “SETTE!!!” Siate sfrontati, estremi. Forza, su! “Set-te-e-e-e-e-e-e-e-e-….. Ot-to-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o….”

Grazie, grazie molte! (applausi in sala). Grazie. Ora potete sedervi (Hannibal si siede e fa una grossa risata e il pubblico lo imita)

LINDA: Grazie, grazie davvero! Accidenti, questa sì che è voce!

La Zona del Risveglio

ADAMUS: Cari Shaumbra, lo scorso mese abbiamo parlato del convergere o del ricongiungersi dell’onda umana con l’onda del divino. È chiaro che sto semplificando molto e parecchie altre onde partecipano al tutto. Come ricorderete, abbiamo detto che il divino ha un tipo di flusso tutto suo, un suo ritmo a cui potete attingere e che l’onda umana ha il suo tipo di flusso e di ritmo. Quella che queste due onde compiono insieme è un tipo di danza che a volte è molto bella.

Le due onde canno e vengono, si avvicinano e poi si allontanano di nuovo per tornare ognuna al proprio percorso e poi ritornare indietro e ogni volta che si ritrovano vicine condividono le loro esperienze, ciò che stanno imparando. Proprio come in questo momento, mentre siete seduti qui una parte di voi sta imparando e sta facendo esperienza e anche il vostro divino sta imparando e si espande in altre dimensioni. È una danza stupenda, una danza assolutamente naturale.

Come abbiamo detto, prima o poi questi elementi decidono di unirsi ed è quanto sta accadendo proprio adesso. Da qualche parte queste onde s’incrociano e da quel momento è una danza unita ed eterna che va avanti, avanti, avanti…il punto preciso (indica l’intersecazione) è detto punto o zona “X”, o di risveglio, ed è dove siete proprio ora. Non è lo stesso in cui si trovano molti altri esseri umani che sono da qualche parte qui dietro (indica lo spazio creato nella fase precedente delle onde, quando si avvicinano e si allontanano senza incrociarsi); è il punto in cui vi trovate voi.

Tobias, che lavora con voi da anni – veramente da intere epoche, ma diciamo anni – ha compiuto questa danza insieme a voi (indica sempre il primo tipo di movimento delle onde) e vi ha portati fino a questa primissima zona di risveglio. Vi ha dato rassicurazioni, se non di più sul fatto che voi siete divini, che non siete pazzi. Vi ha aiutati a lenire alcune delle ferite che avevate subito lungo la strada – che l’essere umano aveva subito. Vi ha aiutati a dare uno sguardo ai potenziali del futuro che poi vi avrebbero condotti a questo punto e l’ha fatto in modo rassicurante e confortante, così avete potuto guardare nei vostri potenziali.

Egli ha contributo a farvi arrivare fin qui, poi c’è stato il passaggio di consegne e mi ha detto, “Adamus, da qui in poi li porti avanti tu, perché io sto per rientrare. Sto per oltrepassare queste (indica le onde) e rientrare là dentro (la “X”), così potrò stare con gli Shaumbra e da lì lavorerò con loro in un modo del tutto diverso”. Ne abbiamo parlato di recente anche con un altro gruppo.

Subito prima di entrare nella zona “X” gli esseri umani diventano molto, molto ‘sfasati’: se dovessimo illustrare la cosa, ecco cosa succede (disegna un’onda a zig-zag) subito prima di accedere al punto “X”. Tutto diventa irregolare, diseguale.

A questo punto lo Spirito – il vostro divino – reagisce con un’interessante forma di compassione e vi riflette in modo molto interessante. Quando diventate così irregolari uscite dall’esperienza e quindi anche dalla compassione e dalla comprensione di quanto state vivendo, anche il divino diventa irregolare e sfasato (disegna un’altra onda a zig-zag) e decide di tenere un andamento che non riflette esattamente il vostro ma che è asincrono rispetto al vostro. Gli ingegneri che ci sono tra voi e che hanno conoscenze scientifiche, sanno cos’è la sincronizzazione. Quando le frequenze lavorano insieme e a uno stesso livello, si produce una musica meravigliosa. Quando non succede, la musica risuona orribile e vi fa stare orribilmente.

Tutto ciò ha uno scopo e non accade con intenzioni malevoli né per stupidità da parte del divino e di solito neanche da parte dell’essere umano, perché – per semplificarla – quando questo (l’andamento dell’onda) non è più in sincronia o va fuori fase si attiva enorme desiderio di riportarlo a regime – ma non alla vecchia fase, non alla vecchia modalità. In questa fase irregolare e anomala che c’è subito prima di entrare nalla zona “X”, le due onde dallo schema irregolare in qualche modo comunicano tra loro – non a parole o con i suoni – ma comunicano e i dicono: “Passiamo al livello successivo. Muoviamoci in modo diverso. Invece di questo flusso e riflusso costante, di andare e venire in una specie di continua danza del cigno, uniamoci”.

Diciamo che questo moto irregolare fornisce l’energia o l’impulso per raggiungere il punto in cui siete adesso – il risveglio. Devo dire che non amo molto il termine “risveglio”; suona un po’ come se foste stati del tutto addormentati e in realtà non lo siete mai stati. Avevate solo creato livelli di coscienza diversi e ora è come se vi diceste, “Adesso, spalanchiamoli.”

In questo punto avvengono molte cose interessanti: tutti noi insieme e con tutti gli Shaumbra nel mondo, stiamo per scrivere e raccontare quanto avviene nella zona di sfasamento e poi cosa accade quando si arriva qui (nella zona “X”). Non sarebbe stato interessante, non vi avrebbe aiutato molto avere a disposizione qualcosa di simile invece di certe menate filosofiche?!

SHAUMBRA: Sì!!

ADAMUS: Grazie! Non erano teorie, qualcuno stava solo cercando di vendere milioni di libri o qualcuno voleva farsi grande e diventare un guru. Non sarebbe stato grandioso se qualcuno fosse riuscito ad esporre queste cose, non con tutti questi dettagli per provare a dire: “Ecco, questo è più o meno ciò che accade. Voi lo sperimenterete a modo vostro, ma quel che succede è qualcosa come questa.” Lo faremo noi.

Questo è uno dei grandi motivi per cui siete venuti sulla Terra, per cui siete rimasti qui sulla Terra e per cui sentite la connessione con gli Shaumbra. Lo faremo in modo semplice, facile da capire e non ricercato. Useremo termini comprensibili agli esseri umani. Perché usare paroloni esoterici o teologici se poi nessuno capisce un tubo di quanto legge? Noi lo faremo terra-terra, perché sapete che possiamo farlo, perché voi stessi siete passati attraverso l’esperienza e non volete che il tutto risulti più complicato di quanto non sia stato. É stato abbastanza complesso, quindi ora facciamo appello alla semplicità.

Allora, cosa accade nella zona “X”? Per inciso, potrete notare la differenza tra la zona anomala dove siamo stati in questi dieci anni e la zona “X” dove ci troviamo ora?

Le Formule

Cosa accade qui? Cosa? Beh, accadono molte cose. Innanzitutto, le formule non funzionano. Le formule sono le cose che avete concepito, le formulette utili alla vostra vita umana. Non funzionano più e basta. Gli esseri umani e persino gli angeli vivono di formule – piccoli graziosi sistemi di credenze preconfezionati, un po’ come andare al reparto surgelati del supermercato ma questo è il reparto delle credenze non sollecitate, dove ci si limita ad afferrare la roba dagli scaffali – cioè le formule per il modo di vivere finora.

È chiaro che alcune formule sono appropriate. Una formula per guidare l’auto è una specie di accordo reciproco ma per la maggior parte, le persone sono molto intrappolate nelle formule! Come mi vesto? Sapete, anche questa è una formula. Ci sono tantissime formule diverse per ciò che dovreste mangiare. Le persone hanno credenze sotto forma di formule. Hanno routine e abitudini che ripetono e ripetono e ripetono solo per cercare di dare un senso d’ordine alla loro vita, ma in realtà non sentono affatto che c’è ordine. Cercano di fare ordine, ma sanno che non c’è. È come tentare di rastrellare le foglie durante una tempesta di vento. Non può proprio funzionare, ma le formule danno loro un senso di comfort.

Le formule furono sviluppate molto tempo fa (stende la mano verso sinistra fuori dal tabellone, nella zona “pre-risveglio”) cioè intere esistenze fa, piene di formule che ora, giunti qui (nella zona “X”) non funzionano più. Ciò vi dà l’impressione che l’essere umano stia crollando (Adamus disegna una figura “crollata”). Avete l’impressione che tutto si stia sgretolando e che l’essere umano stia ruzzolando giù da qualche abisso senza sapere se e quando si riprenderà. Non è per nulla vero. Assolutamente no. Può sembrare che sia così e a volta lo vivete anche così, ma fa parte dell’esperienza.

Nella vostra vita le formule non funzionano e probabilmente ve ne siete accorti. Avete cercato di tornare alle vecchie formule, ai vecchi modi di fare le cose e non funzionano.

Naturalmente il passo successivo è stato cercare di creare una nuova… (arriva un suggerimento dalla sala) …formula! Esatto, proprio così! Inizia un tentativo disperato, fin troppo disperato di cercare di scoprire una nuova formula, il nuovo tipo di processo e di procedimento. A proposito, da qui ci siete passati tutti; tutti voi avete dovuto vivere il crollo delle formule o una specie di de-strutturazione e solo così l’energia può essere libera. In fondo l’energia non vuol essere intrappolata in una formula. È un flusso molto libero e Joe lo sa bene.

Come dicevo, la mente tenta disperatamente di creare una nuova formula, poi le attaccate parole fantasiose e ricercate e la chiamate “Nuova Energia”. Bene… lo è? Non è per caso la solita vecchia formula un po’ sistemata e con un nuovo nome? Sì, è così. É così perché… (riflette sulle parole) permettetemi di allargare un po’ il discorso… vedete, le formule della Nuova Energia in generale non esistono. Dietro che la fisica, dato che la Vecchia Energia rispondeva davvero alle formule. Nella Vecchia Energia ciò che avete fatto ieri potete replicarlo oggi e vi trovate a ripeterlo, perfezionarlo e poi lo rifate ancora, ancora e ancora… finché non entrate in crisi e nel caos!

La Vecchia Energia era per lo più vibratoria e prevedibile, quindi voi non facevate altro che continuare a giocare con lei ma con modalità nuove, però sempre alquanto prevedibili. Se ora io versassi dell’acqua su David, cosa che ovviamente non farò…, beh, avrei delle reazioni prevedibili.

La Nuova Energia non può essere limitata a una formula, poiché non è vibratoria. Non ha degli schemi che le appartengono. Il fatto che possiate fare una cosa una volta non sempre significa che possiate rifarla. Ecco perché può sembrare tutto molto caotico, Bonnie, ma non è così. Non lo è. In realtà è piuttosto bello e via via che scaverete a fondo nella Nuova Energia sempre e sempre di più, vi accorgerete che, beh, è davvero qualcosa di stupendo.

Voi non avete bisogno di formule. Non avete bisogno di procedure. Se esiste un tipo di procedura associata al funzionamento della Nuova Energia con la Vecchia o con altra Nuova Energia è già insita in essa. Non dovete crearla, fabbricata o analizzarla. La procedura è già insita, ma cambia… ecco perché la mente va in confusione. Le sembra che tutto crolli, ma non è così. Tutto viene ristrutturato, prima di essere eretto di nuovo. Le formule non funzionano.

Inoltre voi avete quella che io chiamo la “Sindrome da Gabriele”. Che cos’è? Qualcosa che avviene quando vi trovate qui (la zona “X”) nella zona della tromba… che però è la vostra. Una volta rispondeste alla tromba di Gabriele … cosa di cui vi siete spesso pentiti (risate) … cioè la chiamata a venire sulla Terra, l’appello fatto sui regni angelici affinché veniste qui a condividere questa straordinaria esperienza sulla Terra. Mi sa che fu scritto da qualche angelo pubblicitario che l’aveva gonfiata un po’, però … (risate) sì, qualcosa tipo “Vieni a vedere il mondo!” (Adamus  ride)

Secondo me, poi, l’originale fu usato per i volantini che distribuiscono… “Vieni a vedere il mondo”!

Allora la tromba di Gabriele squillò e lo fa ancora e … – (risate) Sì, questa era carina! – quindi siete venuti sulla Terra per affrontare tutte queste esperienze. Beh, quando entrate in questo punto (la “X”), ciascuno di voi ha la propria tromba di Gabriele che suona. E’ la chiamata a tutte le vostre parti affinché si integrino. Questo punto (la X) è davvero quello dell’integrazione – tra i vostri aspetti, le vite passate, i potenziali futuri, i potenziali passati non sperimentati – tra ogni parte di voi e, ovviamente, tra il divino e l’umano le cui due onde ora si stanno congiungendo.

Stanno avvenendo tutte queste cose e creano un sacco di caos apparente, un sacco di rumore! All’improvviso, tutti tornano a casa! Tutti in contemporanea! Una parte di voi non è poi molto sicura di volere che tornino tutti a casa… in un certo senso vi piaceva stare a casa per i fatti vostri – cioè, in altre parole restare inconsapevoli – però il fatto è che ora tutti stanno tornando e non solo in visita, ma per restare. Va bene così, perché vi state integrando, state riportando tutta quella energia nella vostra vita.

Stanno avvenendo tutte queste cose e allora fate una profonda immersione interiore. Ne abbiamo già parlato in occasione di una delle varie ‘sfide’ che compongono il nostro elenco. Capita che a volte la cosa si faccia ossessiva e voi diventate iper-critici, dubitate troppo di voi, analizzate troppo voi… e tutti gli altri. I metafisici propendono per analizzare tutti… perché magari quel giorno non hanno voglia di analizzare sé stessi – però vogliono farlo con tutti gli altri! Non parlo di analizzare i software, le cose meccaniche, scientifiche o matematiche… ma di analisi del comportamento umano!

Una delle … (Adamus inizia a ridere da solo) Sapete, chi – perdonatemi se esco dal seminato –  chi diventa terapeuta e psicologo è proprio chi … si trova esattamente qui! (indica le onde a zig zag e irregolari). Probabilmente sono le persone più inadatte ma forse anche quelle più empatiche per poter fare analisi e terapia ad altri, perché vivono nella zona destabilizzata e non hanno la più pallida idea di quanto sta avvenendo – però… “Oggi è meglio parlare dei tuoi problemi e non dei miei.” Non voglio offendere nessuno, ma è quanto succede.

Nella zona X c’è una profonda immersione interiore. É un’immersione di auto-scoperta.  È un’immersione fatta per vedere cosa succede. É un’immersione per aprirsi alla consapevolezza ma si porta dietro tantissimi dubbi, tanta autocritica eccessiva che diventa un’ossessione. Ciò diventa il vostro primo pensiero al mattino e l’ultimo alla sera. A volte vi portate dietro l’analisi ossessiva anche dalla nostra parte, durante i sogni e… (sbadiglia apposta) … hmmm, molto interessante (ironico). Per niente!

Secondo me il punto in cui arriva l’analisi è stato riassunto molto bene da Tobias quando diceva “Non me ne frega niente!”. No… lui disse “Non ha importanza” (risate). É la stessa cosa,la stessa cosa per dirvi: quanto potete analizzare?? Quanto siete in grado di concentrarvi su tutte quelle cose brutte e cattive che avete fatto nelle vite passate e in quella attuale?? Quanto potete uscire dal lato oscuro di un evento già accaduto??

Mi pare di avervi invitato a vedere gli altri potenziali che non avete mai osservato e che si trovano in qualcosa di negativo che potete aver fatto o che è accaduto – non me la prendo con te (parla con Hannibal, si era soffermato davanti a lui) mi piace la tua collana… infatti ora l’hai persa, amico mio! (moltissime risate, Adamus ‘frega’ la collana ad Hannibal e la indossa) Sì, grazie… e poi a Cauldre sta anche meglio! (Adamus ride)

Ok, v’immergete nella iper-analisi e tendete a bloccarvi lì, poi avete bisogno di qualcuno o qualcosa che arrivi e vi scuota per tirarvene fuori e voi dite, “Beh, era interessante, ma perché non consideri l’altra parte o le altre parti di quell’evento, o di quella brutta cosa che hai fatto a qualcuno?” Ci sono migliaia di milioni di altri potenziali che sono reali quanto quello che si è messo in moto per quella situazione e ciò è molto reale. Perché non consideri la parte luminosa delle cose o comunque l’altro lato? Perché diventate ossessionati, come diceva Pete poco fa, perché siete ossessionati dal dramma e dall’oscurità?

Cari Shaumbra, questo è il punto esatto in cui vi trovate ora. Vi siete al centro e a volte vi può deprimere, certo. Devo ammetterlo, sì, è così. A volte vi chiedete cosa abbiate mai fatto per meritarvelo. Altre volte è del tutto stimolante, rinvigorente e liberatorio. A volte le illuminazioni sono così travolgenti che decide a tutti i costi di avere altre illuminazioni – quindi cercate di studiare e ci lavorate sopra e fate di tutto e così ricadete nell’abitudine. Ora è lì che siete. Siete lì. Non voglio dirvi che ci sono buone notizie, ma devo dirvi che le cose evolvono. Immagino che questa sia già una buona notizia. Le cose evolvono.

Lo ripeto, stiamo semplificando un percorso umano assai tragico, un viaggio epico. In altre parole, stiamo dicendo “andiamo oltre”. Perciò, al lavoro.

Cosa Fare?

Allora, cosa potete fare quando siete proprio qui (nella zona “X”)? Che cosa? Dei problemi abbiamo parlato, ora cosa potete fare?

Ok, siamo qui (inizia a disegnare un cerchio, poi ci ripensa) … no, ridisegno tutto, fatemi sprecare qualche altro foglio di carta (risate). Come molti di voi sanno o hanno capito, voi avete una cosa chiamata Merkaba (Adamus disegna il simbolo dei due triangoli sovrapposti e contrari). La Merkaba. Questa figura ha rappresentato molte, molte diverse cose. Io l’ho sempre definito un gioiello dalle molte sfaccettature – se riuscite ad immaginarlo come un oggetto a tre o a otto dimensioni – e potete considerarlo da svariate angolazioni diverse. Se lo tracciate su un foglio come ora, si può dire che rappresentava un maschile(traccia la M nella punta del triangolo rivolto verso il basso) e un femminile (traccia la F nella punta del triangolo che punta in alto). Questa è la parte maschile e questa quella femminile, o luce e buio e la Merkaba rappresenta le diverse componenti nell’atto di fondersi. Poteva anche rappresentare l’umano e il divino. In ogni caso, questo disegno rappresenta ciò che eravate.

Ulteriori informazioni sull’argomento le trovate nello Shoud “Quando il Piano Divino incontra il Piano Umano” del 1° novembre 2003 (la Serie della Nuova Energia)

Ora provo un sottile piacere a dirlo ma – lo ripeto, non intendo criticare quanto osservare – mi hanno sempre divertito molto i seminari in cui v’insegnavano a far ruotare una parte della vostra Merkaba in un senso e l’altro nell’altro senso – non potrei nemmeno provarci tanto mi confonde! Come avreste mai potuto tirarne fuori qualcosa oltre a vertigini, nausea e ancora più confusione?! Non si tratta affatto di farle girare. Intendo dire che far vorticare la vostra energia è come il dramma; la sparate via lontano da voi solo per alleggerirvi un po’, ma tornate indietro quasi subito e vi ritrovate più o meno al punto in cui eravate prima di decollare. Ecco, ora ri-disegno il tutto.

Alla fine i due elementi separati (i due triangoli della Merkaba] si sono uniti e … (Adamus inizia a disegnare) … non è un gran bel disegno, Cauldre! Rifacciamolo (gira il foglio e prima disegna il circo punto, un cerchio con un punto in mezzo). Ricordate il primo simbolo che vi rappresenta? Ora quegli elementi (i due triangoli) si sono uniti e non sono più Merkaba, bensì la Nuova Energia (disegna il rombo, cioè i due triangoli ora uniti, sovrapposto al cerchio). Ci ritorniamo tra un attimo, prima che finiscano i 13 minuti rimasti (e torna al disegno della zona X).

Voi siete nella zona “X”, e la domanda è “Cosa potete fare qui?” Cosa potete fare mentre ci siete dentro? Voi sapete che funziona perché il vostro umano/divino, il maschile/femminile e tutte le altre dualità che vi costituiscono hanno iniziato a fondersi. Ecco un primo fattore cruciale… la fiducia (Adamus lo scrive) e la fiducia non è cieca. A tal proposito, non intendo usare la parola “fede” – fede in cosa, poi? – ma parlo di una sana fiducia in voi. Non una fiducia cieca ma una sana fiducia che vi richiede o v’invita ad aprirvi davvero, a lasciar dissolvere quelle formule.

La sana fiducia nel fatto che state affrontando una fase di elaborazione molto appropriata e che in fondo non esisterà più alcun processo. Il processo cessa di esistere. La fiducia nel fatto che voi siete anche Dio… ma non siate stupidi o ciechi. Lasciate davvero, davvero che il vostro sé umano, la vostra coscienza umana, possa entrarvi dentro e percepirlo. Sentite che è qualcosa di giusto per voi? Sentite che aprirvi al divino è la cosa giusta? Avete la sensazione di essere davanti a un muro bianco? Quando vi aprite alla fiducia nel vostro divino sentite un grande abisso? Se è così, fate un respiro profondo. Non c’è nessuna corsa da fare. Non è una gara.

Vi dico che la fiducia dev’essere reale. La fiducia nel vostro divino, nel vostro sé deve essere reale. Non potete fabbricarla, non potete plasmarla e la fiducia non può certo essere un sistema di credenze come quelli che avete conosciuto in passato; una graziosa struttura mentale cui potevate aggrapparvi disperatamente. La fiducia deve essere molto REALE.

Mentre esplorate tutto ciò chiedetevi perché la fiducia è una delle chiavi – il fidarvi di voi. Non parlo di Lui (punta il dito verso l’alto) o di Lei, non delle Guide, non di un guru ma solo di voi – sottolineato otto volte, in grassetto e con un punto esclamativo. SOLO di voi! Neppure di splendidi mala, (si tocca la collana di cristalli che ha preso ad Hannibal) mantra o altro. La fiducia dev’essere reale e non dite “Okay Adamus, ora mi fiderò di me”, poi uscite da qui e di nuovo vi manca la fiducia.

Se lo volete, potete invitarvi a fare l’esperienza della fiducia in voi. Potete chiedere che quell’esperienza giunga nella vostra vita. Ora devo andare avanti… è tardi!

Abbiamo parlato di fiducia. L’altro elemento cruciale è la compassione (scrive). Arrivati a questo punto la compassione è estremamente importante – proprio per voi. In un certo senso qualcuno la chiamerebbe ‘perdono’. La compassione è accettare ogni parte di voi, perché avete tutti gli aspetti, le parti e i e pezzi che si stanno ricomponendo e che hanno bisogno di percepire la compassione, che per loro è il “bentornato a casa” per loro. Non potete fabbricarlo; in altre parole, non potete limitarvi a dire “Sarò compassionevole” e poi andare a casa e iniziare a darvi addosso e dirvi che non siete in grado di cogliere la cosa al volo fin quando non migliorerete delle cose di voi. Anche la compassione dev’essere onesta.

Come Aandrah e On possono confermarvi, la compassione può mettervi davvero alla prova. Quando dentro di voi giungete nel luogo della compassione possono affiorare anche tutte le vostre problematiche legate al perché non siete stati compassionevoli. Ogni singola cosa che non sia stata “compassionata” … (Adamus ride per la parola inventata) verrà a galla. Ogni ferita, ogni aspetto andato in frantumi, ogni aspetto cattivo, oscuro e miserabile affiorerà perché in fondo vuole la vostra compassione ma non ci crede davvero.. alla vostra compassione. Quindi, lo ripeto, si tratta di essere reali con voi stessi.

La compassione è riuscire ad osservare il peggiore degli eventi della vostra vita, il peggiore! – e invece di guardarlo sempre da qui – gli girate intorno, andate dall’altra parte e lo guardate da qui (gira intorno a un oggetto immaginario e lo guarda da dietro dando le spalle al pubblico). Non dico di vederci una qualche finta bontà, ma sentitelo davvero dentro, capitelo davvero. Non entrate nel mentale, ma cercate di capire cos’è accaduto davvero in quell’evento e con le altre persone coinvolte, se ce n’erano. Cos’è stava avvenendo? Lo avete sempre osservato da una sola prospettiva e da un unico piano. Se volete provare la vera compassione, emotivamente e col sentire girategli intorno guardandolo da ogni angolo, come osservatori e vivetevi l’esperienza.

Per moltissimo tempo vi siete portati dietro una croce – anzi, molte croci. Datele uno sguardo (ne disegna una). La croce non era quella cui essere inchiodati: la croce era il punto d’intersezione fra il divino e l’umano, proprio qui – la “+” o incrocio. Ora Ne riparleremo durante la nostra prossima riunione – in questi ultimi minuti ho ancora un paio di cose da dire.

Libero Arbitrio e Arbitrio Divino

Lo scorso mese vi ho chiesto, “Gli esseri umani hanno il libero arbitrio?” No. In un certo momento possono averlo avuto ma ci hanno rinunciato proprio grazie al libero arbitrio… (risatine) Ci hanno rinunciato, lo hanno lasciato nelle mani di molte altre cose.

Ora torniamo al disegno della zona “X” e vi chiedo qualcosa. Proprio qui – nel punto “X”, nel libero arbitrio – per usare la vostra definizione, ma in realtà si tratta di sovranità – qui il libero arbitro si può recuperare, può risorgere. Potete riavere questo strumento, ma deve partire da un riconoscimento molto cosciente del vostro arbitrio divino. Nel prossimo mese ciò vi darà qualcosa su cui riflettere. L’essere umano si riappropria del libero arbitrio quando l’essere umano riconosce consciamente il proprio divino arbitrio.

Il divino arbitrio non dev’essere confuso col destino o un qualche Dio lontano. Il divino siete voi e quindi l’arbitrio, l’onda siete voi. Quando l’essere umano riconoscerà la sua forma d’onda come un’onda divina, appena arriva nel punto “X” il libero arbitrio tornerà da lui. Quando l’umano accetta e riconosce la sua sovranità, si riattiva il vostro vero libero arbitrio assoluto su tutto, su tutto ciò che vi accadrà mai.

Per rispondere alla domanda: gli esseri umani avevano un libero arbitrio? Sì, ma molto tempo fa. Anche gli esseri Angelici l’avevano, ma ci rinunciarono. Quella coscienza fu portata sulla Terra e agli esseri umani fu detto che avevano il libero arbitrio, ma nessuno si è mai chiesto: “Se è vero che io ho il libero arbitrio, perché devo morire? Se ho il libero arbitrio più totale perché non posso fare questo e quello? Se ho il pieno libero arbitrio, perché devo ancora ubbidire a leggi, strutture e formule?” Capite che…

Quindi no, gli esseri umani non ce l’hanno ma voi, amici cari, potete far sì che l’arbitrio divino e il libero arbitrio si integrino di nuovo nell’Io Sono dove non saranno mai più differenziati. Di suo, l’Io Sono è già tutto e a quel punto non vi serve più il libero arbitrio. Non vi serve più nemmeno quello divino. I due si uniscono, e divengono l’Io Sono.

La Nuova Energia

Oh, sta scandendo il tempo! Voglio fare due esercizi specifici e questa non sarà solo una conferenza lunga e tediosa sulla natura della realtà e su dove arriverete in futuro.

Seduti qui nel punto “X” … oh quanto poco tempo ci resta! Mi sa che pregherò di avere una proroga o devo pagare per averla…? Faccio pagare a Cauldre … (risate).

LINDA: Va bene, va bene.

ADAMUS: Ci bastano pochi minuti oltre le 17…

LINDA: Te li concediamo.

ADAMUS: Ok, allora… lo faccio correndo, ma ci torniamo su la prossima volta.

Prima facciamo un profondo respiro. Innanzitutto devo tirare fuori la mia palla rossa. Ok, ecco qui la Nuova Energia. Parliamone un attimo e poi passeremo ai potenziali.

La Vecchia Energia, e la vecchia coscienza, erano due elementi separati. C’era una coscienza, come abbiamo detto innumerevoli volte, rappresentata da questo (Adamus disegna il cerchio col punto al centro) e poi c’era un’energia che fu creata da voi perché desideravate tornare a Casa ed essa entrò nella coscienza (Adamus disegna) – energia, coscienza affinché si creasse la realtà, la manifestazione e la coscienza potesse fare esperienza di sé stessa. Erano due componenti separate – la coscienza e l’energia.

Ciò che chiamate Nuova Energia è molto diversa, perché – uso la palla come esempio – non è coscienza e non è un elemento energetico separato. La Nuova Energia è coscienza ed energia integrate insieme, nello stesso contenitore.

A questo punto la coscienza non ha bisogno di richiamare a sé l’energia perché la sostenga. É già incorporata e ciò in futuro ci fornirà molto altro su cui parlare. É già lì presente, ecco perché è Nuova. Prima non era mai stata presente, però è nuovo anche il modo in cui opera. Si tratta di un sistema operativo del tutto nuovo. Mi raccomando, ricordatevelo. Ora passiamo al prossimo punto.

I Potenziali

Ora siamo nella zona “X” e voi dite “Bene, ora cosa c’è?” É un’ottima domanda. “Cosa succede dopo? Ora sono qui dentro. Bene, è stupefacente, interessante, va bene ma… ehi, dopo cosa c’è?”.

Dopo c’è che iniziamo a entrare nei potenziali. I potenziali non sono davvero nel futuro, ma sembra che lo siano. Sembra che si trovino su una linea temporale laggiù, più avanti ma non è così.  Il potenziale per ogni cosa, oltre a quest’esperienza è già qui. Poche, pochissime persone immaginano davvero i potenziali e gli altri aspettano il destino.  Una parte del problema è sempre stata una certa assenza di immaginazione. Quando qualcuno di voi prova a entrare nei potenziali del futuro, diventa subito analitico. Voi lo fate in modo molto ordinato o lo fate con una prospettiva umana molto limitata. In altre parole, voi immaginate in piccolo. Non cogliete la maggioranza dei potenziali, di quasi tutti i potenziali. Non vi permettete di percepirli da dentro di voi.

Come non bastasse, c’è anche questo nuovo potenziale (la palla rossa che simboleggia la Nuova Energia) che non state cogliendo, perché ciò che cercate è qualcosa di simile a com’erano fatti i vecchi potenziali: un po’ di coscienza qui, aggiungi qualche tazza di energia là e poi mescola tutto… e speriamo che funzioni. Qui ci sono potenziali enormi proprio ora a disposizione vostra e del “cosa accade dopo.” Sono potenziali stupendi che qualcuno chiama Vecchia Energia, qualcun altro Energia molto Nuova ma… sono le vostre scelte. Quello è il campo quasi illimitato dentro cui dovete scegliere.

Non potete arrivarci attraverso il cervello e questo è un altro dei fattori che ci riporta ai sintomi fondamentali qui elencati (Adamus scorre i fogli all’indietro) … quanto amo fare questa cosa coi fogli!  Uno degli altri fattori che si manifestano (lo aggiunge alla lista di cose che avvengono nella zona “X”, cioè le formule che non funzionano e la sindrome da Gabriele) è proprio il mentale – la tendenza a diventare mentali – ma la mente qui (nella zona “X”) non funziona o perlomeno non come voi pensate. Quando siete qui, la mente “salta”.

Riepilogando, in quanto creatori voi avete la propensione a dirvi “Esplorerò i miei potenziali!” (lo pronuncia mimando una persona che proclama a occhi chiusi e facendo uno sforzo mentale) Bene, prima di tutto non andate là fuori a cercarli: i potenziali sono esattamente qui. Secondo, fate in modo di esplorare. Non pensateci su; esplorateli. Sentiteli. Tobias è andato avanti per anni a parlarvi della differenza tra sentire e pensare, e voi ci siete entrati a malapena in punta di piedi. Immergetevici dentro. Non avete molto da perdere. Lasciatevi davvero andare e sentite tutti i potenziali, o tanti quanti volete.

Cosa provate, mentre li sentite? Ce n’è uno che vi risuona? Ce n’è uno che vi sembri davvero vostro? Ce n’è un altro che vorreste sperimentare nella vostra vita? Non c’è bisogno diveniate particolareggiati o letterali, sto dicendovi solo di sentire. Io mi immagino tutti quei potenziali come bolle che vi fluttuano intorno proprio adesso, bolle da cui voi iniziate a entrare ed uscire. Sentendole. Non dovete già compiere una scelta, perciò non abbiate paura di sentire. Un potenziale vi dà una sensazione drammatica? Un altro vi fa stare bene? Un altro lo sentite simile a voi? Molti di quei potenziali vi daranno la sensazione di essere qualcosa di piatto, o di vecchio… e poi all’improvviso, mentre andate dall’uno all’altro dei vostri potenziali, qualcosa vi risuonerà. Qualcosa farà squillare quel campanello, lo sentirete semplicemente come quello giusto.

Vorrei proporvi ora un’esperienza da fare qui insieme. Se volete, quindi, vi invito a chiudere gli occhi e vi chiedo un paio di cose: prima di tutto, permettetevi di sentire. Secondo, non divenite mentali. Terzo, siate degli osservatori, girovagate un po’, divertitevi.

Ok, ci sono tutti questi potenziali “per ciò che accade dopo” e non parlo sempre di lavoro, ma… per quale sensazione? Per quale passione? Per qualeesperienza nella vostra vita? Ora girate un po’ tra tutte queste incredibili bolle di potenziali. Non c’è bisogno le facciate già vostre, non ce ne sono di giuste o sbagliate e non dovete fare una vera scelta. (silenzio per un minuto circa)

Per ora fermiamoci qui. So che continueremo a lavorarci su, quindi abbiamo un sacco di tempo. Vi chiedo di fare… non voglio chiamarlo un compito a casa. Diciamo solo che è “un’esperienza”, ma di fatto è un compito a casa (risatine). Farlo è molto semplice e vi richiederà una grande quantità di delicatezza e di apertura. Non lo capirete subito ma quando ci arriverete… vi chiederete perché diamine non l’avevate capito subito!

Ecco cosa vi chiedo di fare da qui al nostro prossimo incontro. Andate in un grande magazzino e garantite a voi stessi, prendetevi l’impegno di non acquistare nulla e andate in giro per circa un’ora. Dev’essere un grande centro che offre un sacco di cose diverse – vestiti, scarpe, profumi, gioielli, oggetti per la casa – ma voi limitatevi a girovagare, settore dopo settore e osservate – la merce, non gli altri – osservate e sentite perché ogni prodotto vi darà una sensazione diversa.

Alcuni vi chiameranno per nome. Alcuni solleticheranno la vostra fantasia,ma da altri vorrete solo allontanarvi. Sarà un buon allenamento o esperienza per quando ci ritroveremo qui e parleremo ancora dei potenziali. Siate gli osservatori. Non cercate di trovare qualcosa e non analizzate nulla. Entrateci per passare da un ripiano all’altro, da uno scaffale all’altro.

A cosa somiglia? In un certo senso farlo è simile a come continueremo a lavorare, a fare esperienza sui vostri potenziali. E’ come attraversare un enorme magazzino con tantissimi prodotti. Sentiteli, viveteli, percepiteli coi sensi. Quando torneremo qui per la nostra prossima sessione, scenderemo ancor più in profondità nei vostri potenziali su “dove arriverete da qui”.

Anche se volevo farlo oggi, solo nel prossimo incontro faremo anche un esercizio di immaginazione dei potenziali a favore dell’umanità. Per l’umanità. Non per salvarla, ma per aggiungere qualcosa a lei. Vedete, in questo esatto momento l’umanità, la coscienza di massa può avvalersi di alcune nuove prospettive che si possono aggiungere alla riserva di opinioni e prospettive già in suo possesso. Lo sapete, la gente è intrappolata nelle proprie formule ed abitudini, ma la coscienza di massa sta davvero lanciando il proprio appello e dice, “Se c’è qualcuno con una prospettiva diversa, con un potenziale diverso per favore passi di qui! Aggiungi la tua coscienza o potenziale!”.

Il prossimo mese entreremo nel potenziale per una nuova fonte di energia. Una nuova fonte di energia. Ora non pensateci sopra, sennò vi perdete in tecnicismi ed analisi. Ci limiteremo ad entrare, ad immaginare e poi ad aggiungere i potenziali per una nuova fonte di energia. È evidente, giunge al momento opportuno. C’è poi la tragica faccenda della fuoriuscita di petrolio nel mare, lo sapete e il lato buio della cosa sono tutte le spiagge sporche, la morìa di pesci, uccelli e animali. Quello è il lato buio per non parlare del danno ambientale. Sentirete parlare di quel dramma per settimane e probabilmente per mesi e a un certo punto i politici si serviranno di questo evento come di un’opportunità per alzarsi e dire “Dobbiamo fare qualcosa per proteggere il nostro ambiente!” Perché non ci hanno pensato prima? Proprio ora stanno salendo in tribuna a farlo.

Tutto ciò porta consapevolezza. Porta con sé il lato luminoso. Porta un’enorme consapevolezza non sulla questione ambiente, ma sull’argomento energia. “Salve!” Avete sempre avuto quest’energia che sgocciola fuori dalla Terra, quest’energia molto vecchia, puzzolente, appiccicosa. Nei titoli di giornale si piange per l’ambiente, ma il vero problema qui è l’energia. Cosa c’è dopo? Sono rimasti ancora venti, forse trent’anni di questa abbondanza, di questo flusso d’energia combustibile. Dopo non scomparirà, ma diverrà estremamente preziosa.

La fuoriuscita in atto ora… è una cosa cattiva? Beh, lasciatemi dire che ci sono modi migliori di gestire queste grosse prove, ma sarebbe di vero beneficio per l’umanità se ora si ponesse l’attenzione sull’energia. Ciò ha a che fare con noi tutti. Noi siamo la Nuova Energia.

Con questo, cari Shaumbra, ricordatevi che tutto è perfetto e va bene in tutto il creato! E’ un onore e una gioia essere qui con voi, qui… nella zona “X”.

Con questo Io Sono Ciò che Sono e voi pure.

Al prossimo mese, adios!