SHOUD 09 – Serie Scoperta

Presentato al Crimson Circle il 3 maggio 2014        

Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano e Libero.

Benvenuti alle belle energie di questo Shoud. Nella stanza c’è una bella energia. Hm. Oggi musica dolce. È una specie di celebrazione, la celebrazione della fine di un’era. È arrivato il momento di proseguire. Come dice la canzone è il momento di andare in giro. Forse non l’avete mai sentita. (Adamus ride)

C’è una specie di metafora che ha a che fare con tutte le vostre vite. Ahh, lavorate sulle cose, ne fate esperienza e passate anni, vite intere a fare cose e poi arriva il momento di andare, di passare al livello successivo.

Voi sapete che è giusto passare a quel livello, sapete che è il momento. È un fatto che in tutti questi anni vi siete annoiati per come vanno le cose qui. Avete creato una nuova esperienza e un’occasione.

Poi, quando la vecchia era arriva alla fine, vi prendete qualche attimo per riflettere sui ricordi come avete fatto oggi. I dolci, dolci ricordi. Ah, vorreste davvero averli vissuti in modo bello come il ricordo che ne avete. (risate)

La cosa divertente sui ricordi è che sono reali. Non li modificate né li manipolate. Allora le sensazioni c’erano, le sensazioni di bellezza e di calore e poi qui, quando vi riunite, la compagnia, le benedizioni di Tobias sono iniziate proprio qui. Che bei ricordi.

Sono proprio quei ricordi, miei cari, quei bellissimi intensi e dolci ricordi che vi riportano qui per un’altra vita. (Adamus ride) “Ohh! Era così bellooo! Ohhh! Ohh! Mi è piaciuto moltissimo, devo tornare per farmi altri ricordi!” (il pubblico dice “Nooo!” e Adamus ride)

Inspirare le Energie

Miei cari amici, qui l’energia è molto bella ma sono rimasto stupito quando la cara Aandrah (Norma Delaney) era qui sul palco a respirare con tutti voi. Dall’ultima sessione vi siete dimenticati come si respira? C’era molto più pensare che non respirare. Io lo so e voi lo sapete.

Non respirate molto – oggi non darle acqua (a Linda) – voi respirate così (Adamus fa qualche respiro corto e breve) ma respirare (Adamus fa un respiro molto profondo) dovrebbe essere così. Facciamolo insieme. Rendiamo orgogliosa Aandrah, respiriamo come un Maestro. (Adamus fa un altro bel respiro profondo ed espira rumorosamente; il pubblico non tanto)  Siete un po’ costipati. (qualcuno ride)

Proviamoci di nuovo. Se volete davvero respirare dentro di voi la vita e l’energia, fate quasi fatica a stare seduti. Proviamoci… (Adamus fa un altro bel respiro profondo; il pubblico lo fa, ma non così profondamente; Adamus sospira)

Aandrah, vieni qua. C’è del lavoro da fare. (qualcuno ride) Ora è ovvio, è ovvio che hanno avuto un mese duro (risate) e non respirano davvero. Pensano di respirare e sperano che dopo avranno il ricordo di aver respirato. (risate) Ora non respirano davvero, quindi dagli un bel momento, proprio qui. Dai loro la Scuola del Respiro di Ohamah.

AANDRAH: Woo! Ah!

ADAMUS: Ahhh!

AANDRAH: Siete pronti?

ADAMUS: Avremo bisogno di un microfono. Beh, non abbiamo bisogno, ma…

AANDRAH: Eccomi. Guardate. È divertente, perché la scuola inizia lunedì. Preparatevi.

Siete pronti a ricevere tutto quell’amore? Entra con il respiro. Sentitelo! Siete disposti a riceverlo? Siete disposti a permettere che vi accada?! (si muove

verso Adamus; molti ridono)

ADAMUS: Forse dovremmo fermarci qui. (altre risate) Respirare è un’esperienza molto personale! (altre risate)

AANDRAH: Va bene.

ADAMUS: Io starò qui. (qualche altra risata mentre Adamus si sposta di lato)

AANDRAH: La stanza è piena di amore pazzesco. Siete disposti a respirarlo dentro di voi? Inspirate ed espirate attraverso il naso, fino in fondo. Sentite che vi riempie la pancia, il vostro centro. Siete disposti a vivere come se il vostro centro fosse un grande fiume d’amore? Inspiratelo, fino in fondo. Fino in fondo.

Sentitelo mentre vi riempie e poi attraverso la storia d’amore, voi rilasciate. Rilasciate tutto ciò che era, pronti a ricevere un altro respiro di moltissimo amore.

Inspirate, espirate… sempre più in profondità, nel vostro centro. Ricevete. Ricevete.

Sentite mentre si diffonde sempre più in profondità nel vostro corpo. Il dolce, dolce corpo creato per la casa dell’anima, per il miracolo di voi, questa storia d’amore.

Un respiro alla volta. Respiro alla volta. Sempre più in profondità. Sì.

È una storia d’amore davvero grande. L’anima e l’umano. L’anima e l’umano. Il miracolo del vero corpo di luce. Tutto ciò che dovete fare è respirare. Respirare. Respirate e ricevete tutto l’amore, tutta la gioia. Respirate un respiro alla volta. Respiro alla volta. Sì.

ADAMUS: Grazie. Ora un bel respiro oltraggioso. Oltraggioso. Occhi bene aperti, del tutto presenti e consapevoli. Un respiro oltraggioso che porta dentro l’energia. C’è un po’ di svuotamento energetico in corso, ne parliamo tra un attimo, ora facciamo un bel respiro oltraggioso. (Adamus fa un bel respiro profondo e una faccia strana) Sì, dovrebbero uscirvi gli occhi dalle orbite! Le braccia dovrebbero aprirsi quasi da sole. Il respiro oltraggioso, amici miei. Profondo. Portate dentro l’energia. Ultimamente vi siete chiesti, “Dove l’energia? Dov’è l’energia?” Ecco, respiratela dentro di voi. È l’atto di accettare letteralmente l’energia del vostro corpo. È l’atto di portare l’energia della forza vitale nel corpo fisico. È l’atto di uscire dalla testa per un po’. (Adamus fa un altro respiro profondo) Sì. Bello.

Ecco cosa fa il respiro. Questo è ciò che fa il respiro.

Oggi, quando siete arrivati qua, ci siamo seduti e abbiamo respirato in modo superficiale. Pensate ancora molto e non c’è da stupirsi. Non c’è da stupirsi, proprio ora nel mondo c’è moltissimo in corso.

Di recente abbiamo avuto questa grande croce cardinale, quest’evento astrologico. Non è certo l’astrologia che controlla la vostra vita ma sicuramente ha un’influenza, specialmente in un momento come questo. Le energie tra il 22 di aprile e diciamo il 10 maggio solo sono cruciali e intense, se non le avete sentite. Se non le avete sentite, probabilmente non siete vivi. (qualcuno ride) Vi polverizzano, sono strazianti – dolorose nel corpo, dolorose della mente. È come il pestello e il mortaio che macinano qualsiasi cosa finché pensate che non riuscirete più a tollerarlo. Eppure ci riuscite, in qualche modo ci riuscite, in qualche modo riuscite a vivere giorno dopo giorno.

Quando ho detto di respirarlo dentro di voi, di portare dentro le energie, si attiva una riluttanza naturale a farlo. Perché? Riuscite a inspirare più di questa energia lancinante? Qualcuno ride. No, certo che no. Ciò che fate, il modo in cui reagite è che smettete di respirare. Inspirate meno energia, in un certo senso vi chiudete perché c’è dappertutto questa incredibile pressione pazzesca. Non siete solo voi. Non siete solo voi. Ora, su questo pianeta è dappertutto; è in ogni albero, in ogni filo d’erba, in ogni zanzara. È nelle viscere di Gaia, per così dire. È dappertutto e voi lo sentite e quindi la reazione naturale è chiudervi e aspettare finché questa cosa passa.

A un livello intuitivo dentro di voi saprete che passerà. Deve passare. Qualcosa deve succedere. È pazzesco che alcuni di voi ogni giorno controllino i notiziari in attesa di un po’ di dramma, di qualche evento grande e norme, di un cataclisma. Avverrà, ma ora c’è solo la fase della pressione. È la pressione che sta preparando tutto.

Allora, cosa fate? Vi chiudete. Smettete di respirare. Smettete di invitare altra energia perché fa male. È difficile. La sentiamo anche noi dall’altra parte. Sì, noi riusciamo a sentire le energie di ciò che sta accadendo sulla Terra e in questo momento la pressione è più alta che mai. È stupendo.

Ecco, ora proviamoci di nuovo. Fate un respiro profondo perché anche l’altra parte di voi dice, “Dov’è l’energia? Perché il mio corpo è così stanco? Che cosa sta succedendo qui, nel mio cervello? Non ho energia di forza vitale. Pensavo di essere un Maestro, ma dov’è la vitalità??” Sì? C’è, c’è ma sentite anche questa pressione pazzesca e lacerante. La sentirete nel vostro corpo e la sentirete nelle vostre emozioni. C’è.

Ecco, qui avete una scelta davvero interessante. Ti ringrazio per il caffè. (a Linda). Avete una scelta interessante: chiudervi e aspettare che la tempesta passi ma continuerete a sentire le cose e continuerete a chiudervi; oppure – ah! – berle.  (Adamus sorseggia il suo caffè)

Fate un respiro profondo. Hai sputato nel mio caffè? (qualcuno ride) Proprio ora, fate un bel respiro profondo. Tuffatevi dentro. Sentite le energie e ricordatevi che l’energia è qui per servirvi.

In questo momento c’è un’energia pazzesca. Una parte di voi sente la forza straziante che riduce in polvere e probabilmente va bene così, perché macina via molte cose che non sono più appropriate. Non ucciderà la maggior parte di voi. (risate) Ho detto che non – non! – ucciderà la maggior parte di voi, ma c’è sempre qualche eccezione.

La morte è una di quelle… per favore avete bisogno di ridere della morte, perché è una di quelle cose di cui parleremo oggi – la morte, l’oscurità e tutto il resto.

La morte è… quando uno Shaumbra muore e qualcuno l’ha fatto, transita e una delle prime cose che vuole fare è darmi una sberla e dire, “Perché non mi hai detto che la morte era così semplice? L’ho temuta per tutta la mia vita, è stato così facile. Un tale sollievo” – in un modo macabro bizzarro e gioioso – “È stato così facile,” ed è proprio così. Per favore, non abbiatene paura.

(silenzio tra il pubblico)

Oh, bene! (Adamus ride) Noi viviamo. Viviamo e ce la godiamo ma a volte è difficile vivere quando la paura della morte è così forte. Ecco, ora come ora la scelta è berla, ispirarla, quest’energia. È qui per voi. L’energia… (qualcuno tra il pubblico si comporta da sciocco. Per loro, basta così. (risate)

Ricordatevi le basi dell’energia. Non ha proprio nessun secondo fine. Non ha una mente. Non ha una direzione. Non le interessa. È solo energia. Non ha sensazioni. Non è come un cucciolo che ha sensazioni e desideri. È solo energia ed è qui per servirvi.

Moltissimi di voi sono arrivati al punto in cui hanno paura dell’energia e tra poco vi spiegherò che cos’è quella paura. È solo energia, ed è qui per voi. Quando sentite quest’enorme palla d’energia che è arrivata ora sul pianeta, fate un respiro profondo. Potrebbe influenzare altre persone in un modo molto impegnativo, ma per voi è solo energia per la vostra vita e per tutto ciò che scegliete.

Ok, ora fate un respiro davvero profondo e portatela dentro. Nessuna paura. Lasciate che fluisca dentro di voi. Lasciate che vi serva. Lasciate che serva ciò che state scegliendo nella vostra vita. Non nascondetevi da quest’energia. Succede una cosa divertente. Quando la bevete, quando la portate dentro senza controllarla o limitarla, di colpo non fa male. Di colpo, vi rendete conto che non è doloroso. Non rende neppure più complessi i vostri pensieri. Non fa male al vostro corpo.

Se vi proteggete dalle energie presenti in questo momento, se le schivate allora farà male perché alzate i vostri strati di sistemi di difesa. Vi trattenete. Controllate.

Se la portate dentro aperta, libera, senza controllo non fa male. Non fa male.

Facciamo un altro bel respiro profondo, coraggioso e oltraggioso. È aria. È energia. È anche un simbolo che vi state aprendo, che permettete. Bene.

Una domanda

Ora scriveremo un po’ sulla lavagna e Linda il microfono, per favore e Vili alla lavagna. Grazie.

La domanda è, mentre Linda va in giro con il microfono, vi chiederò due cose. Prima di tutto, mentre entriamo nella giornata teniamo semplice l’energia, va bene? Teniamola molto semplice. Non c’è bisogno di essere complessi. Ricordatevi, per tornare a una lezione precedente è solo la mente che ama la complessità perché solo allora ha qualcosa da fare, qualcosa su cui lavorare. La vita stessa e voi come essere con l’anima, siete molto semplici. Profondi, ma semplici. Ecco, oggi manteniamo le energie molto semplici.

Mentre giriamo con il microfono, per favore sentitevi liberi di essere molto candidi, aperti. In altre parole, vi farò una domanda per una buona ragione e non perché qui ci divertiamo a leccare i lecca lecca.

LINDA: Hmh.

ADAMUS: C’è un’ottima ragione per farla. (Adamus ride)

La domanda è – Linda è pronta a correre con il microfono e mentre corre io farò la domanda e lei non sa neppure…

LINDA: Corro, ora corro. Corro, ora corro.

ADAMUS: Sì, corri, corri, corri.

LINDA: Toglimi l’acqua dalle mani!

ADAMUS: Corri, corri, corri.

LINDA: Tieni l’acqua lontano da me.

ADAMUS: La domanda è: qual è il vostro umore? Qual è il vostro umore?

Diciamo – se dite “In quale periodo?”  – le ultime due settimane, sapete, anche gli ultimi due giorni. Com’è ora il vostro umore?

SHAUMBRA 1 (uomo): Proprio ora?

ADAMUS: Intendo nell’ultima settimana o due, in generale.

SHAUMBRA 1: Travolto.

ADAMUS: Travolto. Bene. Eccellente. Ottimo per la lavagna, travolto. In che senso per te?

SHAUMBRA 1: Accadono un mucchio di cose.

ADAMUS: Sì, sì.

SHAUMBRA 1: Cerco di trasferirmi. Cercò di trovare un lavoro diverso. È solo…

ADAMUS: Ehh, c’è qualcos’altro che cerchi di nascondere.

SHAUMBRA 1: … tutto. (ride)

ADAMUS: Che altro? C’è qualcos’altro.

SHAUMBRA 1: C’è qualcos’altro?

ADAMUS: Sì, c’è qualcos’altro che bolle in pentola. Il lavoro, il trasloco, che altro? Cos’è che ti preoccupa davvero?

SHAUMBRA 1: I miei pensieri?

ADAMUS: Oh anche quelli! (ride)

SHAUMBRA 1: Perché ci penso troppo? (risate) Penso a tutto? (entrambi ridono)

ADAMUS: C’è qualcos’altro che t’infastidisce, un problema.

SHAUMBRA 1: Um … credo sia una situazione familiare.

ADAMUS: Hai proprio indovinato. (entrambi ridono)

SHAUMBRA 1: Beh, so che sono parte del problema.

ADAMUS: Un problema su quattro è la tua famiglia. (altre risate)È un’affermazione vera. È un’affermazione vera. Bene.

SHAUMBRA 1: (ride) Sì.

ADAMUS: Bene grazie. Grazie. Grazie per non aver detto, “Non lo so.” Sì. Ci stiamo avvicinando. Sì. Oggi i “Non lo so” devono andare a sedersi in bagno per 5 minuti.

Ok, il prossimo. Qual è il tuo umore? Ho un’ottima ragione per chiederlo.

Qual è il tuo umore? Prego.

KAREN: Ho appena terminato il libro su cui ho lavorato…

ADAMUS: Bene. Congratulazioni.

KAREN: … l’anno scorso. È un libro a fumetti, come i miei dipinti e…

ADAMUS: Io sono nel libro?

KAREN: Sì.

ADAMUS: Oh! Ma guarda. (Adamus ride)

KAREN: Sì. Anche il Crimson Circle.

ADAMUS: Bene. Bene. È giusto che tu lo sappia, in ogni libro in cui ci sono o io o il Crimson Circle, ma un libro dove ci sono io ha un’energia extra. (il pubblico dice, “Oooh!”) Bene. Allora, com’è il tuo umore?

KAREN: Mi sentivo alla grande, piena di gioia di celebrazione per averlo finito e poi è arrivato qualcos’altro…

ADAMUS: A proposito, ti sei accorta che hai detto “e poi.”

KAREN: E poi.

ADAMUS: Sì, sì. Hooo! Booom! Sì. La meteorite! Errerrrh! Arriva! Vai avanti. E poi?

KAREN: Mi sembrava che su questo piano non riuscivo più ad avanzare perché è arrivata altra roba che io ho considerato di un piano superiore.

ADAMUS: Sì, sì. A proposito, è solo semantica, ma non ci sono piani superiori.

KAREN: Giusto.

ADAMUS: Voglio dire che è questo il piano superiore, per sfortuna. (qualcuno ride e Adamus ride) Ci sono – su questo punto sono pedante, perché come Maestri io voglio un po’ di maestria anche nel vocabolario – non esistono piani superiori, ma esistono piani di libertà. Va bene.

LINDA: Mmmmm.

ADAMUS: Sì, sì. Scrivilo nel tuo libro.

LINDA: Mmmmm.

ADAMUS: No, davvero, proprio come non esiste il sé superiore o il grande angelo. Uccidiamo il grande Angelo. Facciamolo, facciamolo … (Linda boccheggia)

LINDA: Ohhh! Niente acqua per Linda! (risate)

ADAMUS: Il concetto del sé superiore – eliminiamolo, proprio adesso. Uccidetelo. No, no. Uccidere va bene, perché significa lasciare che la sua ener- – ci torno sopra dopo, ora continuo – libererà l’energia dallo stato sospeso in cui si trova ed è come, vedete, avete l’acqua in questa bottiglia… mi dispiace. Oggi me la prendo con l’acqua. Vieni qua un attimo.  (a Linda, che il mese scorso gli ha versato addosso dell’acqua; risate.)

LINDA: ¡No es posible!

ADAMUS: Oh, Lindaaa!

LINDA: ¡No es posible! (altre risate)

ADAMUS: Se la vedete così…

LINDA: Stupido!

ADAMUS: … le cose si trovano in uno stato sospeso. Sapete, se questa (acqua in bottiglia) fosse, per esempio le vostre emozioni o i vostri problemi o il vostro corpo fisico, tutto sarebbe più o meno intrappolato qui dentro. Non esiste l’acqua superiore, ma esiste l’acqua libera! (Adamus spreme la bottiglia e ne esce l’acqua; qualcuno ride) C’è l’acqua libera, che si libera dalla struttura in cui era mantenuta, che sia una credenza o la biologia o il limite.

Ecco, Karen non voglio cambiare discorso rispetto a ciò che stavi dicendo ma tutto il concetto del sé superiore e del grande angelo e di tutto il resto, vediamo di finirla. Lasciamolo qui nella sala del Coal Creek. Quando voltate pagina, allora voltate pagina anche su questo concetto.

Esiste il Sé Libero, il vero Sé. È sempre stato così e lo è ancora dentro di voi proprio adesso – dappertutto intorno a voi, il Sé Libero – ma l’espressione e la coscienza in questo momento sono in uno stato sospeso, diciamo così. Ora ti ho sbilanciato del tutto.

Ecco, si è messo di mezzo qualcosa e i piani superiori e ora cosa?

KAREN: Beh…

ADAMUS: Com’è il tuo umore?

KAREN: Ora non so se incominciare con qualcos’altro o finire l’anno passato con il mio libro.

ADAMUS: Ah, ok. Com’è il tuo umore?

KAREN: Celebrativo.

ADAMUS: Celebrativo. Bene. Bene. Irritato?

KAREN: No.

ADAMUS: Bene.

KAREN: È celebratorio, quello nel mezzo. (si riferisce ai suoi dipinti)

ADAMUS: Quello è celebratorio. Lo è.

KAREN: L’ho dipinto di recente.

ADAMUS: Sarebbe una bella t-shirt. (qualcuno dice “Sì!”) Ah, bene. A me il 10%. (risate) Grazie. Grazie.

Il prossimo. Com’è ora il tuo umore? Com’è il tuo umore? Tutti sappiamo cos’è l’umore (qualcuno dice “Uh huh”) Sì, uh huh.

EDITH: Diccelo.

ADAMUS: Oh, ci sto arrivando.

LESLIE: Ok. Scontrosa.

ADAMUS: Scontrosa.

LESLIE: Molto scontrosa. Tutto fino a ieri, tutto e tutti mi scocciavano.

ADAMUS: Ah!

LESLIE: Persino il mio cane.

ADAMUS: Sì, persino il tuo cane. Sì, sì.

LESLIE: Voglio dire, tutti erano…

ADAMUS: Lo so, è brutto. È davvero brutto quando il tuo stesso cane ti dà fastidio.

 (risate)

LESLIE: Voglio dire, il cane…

ADAMUS: Voglio dire, è da scontrosi.

LESLIE: Davvero, davvero.

ADAMUS: Sì, sì.

LESLIE: Sì. Molto scontrosa…

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Come …

ADAMUS: Irritabile.

LESLIE: Irritabile.

ADAMUS: Con tutto.

LESLIE: E poi –a me non dire nanche bah che io – ughh!

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Tutto.

ADAMUS: Sì. Beh, hai un aspetto magnifico.

LESLIE: Grazie.

LESLIE: Mi sento una meraviglia. Grazie.

ADAMUS: Giovanile.

LESLIE: Grazie.

ADAMUS: Sensuale.

LESLIE: Grazie.

ADAMUS: Sì. Ora com’è il tuo umore? (risate)

LESLIE: Il mio umore – no, da ieri mi è cambiato…

ADAMUS: Ok.

LESLIE: … e oggi era molto… scontrosa nelle due ultime settimane.

ADAMUS: Cosa fai con l’irritabilità? Come la esprimi? Come la fronteggi? Per favore, John, nessun commento.  (si riferisce al marito, John Kuderka; risate)

LESLIE: Birra! (Adamus ride) Ehh … (lei sospira) Cerchi di  – beh, non voglio dire che cerchi di – sì, cerchi di ignorarla.

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Voglio dire, è così.

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Non sto molto tra la gente, perché esci è poi c’è gente agli sportelli, in banca e tu vorresti strang- …

ADAMUS: Sono solo persone.

LESLIE: Sono persone.

ADAMUS: Sono solo persone. (Adamus ride)

LESLIE: E stanno in mezzo. (lei ride) E sono stupide!

ADAMUS: (ride) Sì, sono stupide!

LESLIE: Non voglio provare questo per loro, ma… ohhh!

ADAMUS: Non è un dilemma? Tu vuoi essere piena d’amore e compassione …

LESLIE: Ughh!

ADAMUS: … e, sai, è come … (Adamus fa un gesto volgare) Ohhh! (risate)

LINDA: Ohhh!

ADAMUS: Ohh!

LESLIE: Vai via e basta.

ADAMUS: Vai via e basta. Sì.

LESLIE: Dammi ciò che voglio e fallo – e loro non lo fanno bene. Ecco il problema.

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Non lo fanno come voglio io…

ADAMUS: No, non lo fanno.

LESLIE: … in un certo senso, plasmano … (risate)

ADAMUS: Sì. “Questo è il mio pianeta. Tu sei solo un ospite. Addio.” Sì. (altre risate)

LESLIE: E non mi servi bene.

ADAMUS: Sì, sì. No, non lo fanno.

LESLIE: Non lo fanno.

ADAMUS: No. L’irritabilità.

LESLIE: In un certo senso.

ADAMUS: Sei irritabile mentre dormi, negli stadi del sogno?

LESLIE: Sono molto occupata durante il mio son- … il mio …

ADAMUS: Sì, sì…

LESLIE: Mi sveglio nel bel mezzo della notte e sono molto attiva, ho molto da fare. Non sono..

ADAMUS: Sì. Sogni belli?

LESLIE: Ehhh. È come lavorare.

ADAMUS: Sì.

LESLIE: Lavoro da sveglia. Lavoro quando dormo. Lavoro…

ADAMUS: Come fai a tirare la giornata e la notte?

LESLIE: Mmm, non bene. (entrambi ridono)

ADAMUS: Sì, sono …

LESLIE: Non bene.

ADAMUS: … trova del tempo per farti un giro in auto, da sola.

LESLIE: Oh! Voglio andare in Maine da sola, senza neppure il cane.

ADAMUS: Sì, sì.

LESLIE: Ho pensato di portarlo, poi ho pensato no, se lo porto lo strangolo.

ADAMUS: Ecco quanto grave è. (risate)

LESLIE: Sì.

ADAMUS: Neppure il cane.

LESLIE: Sì, neppure il cane.

ADAMUS: Sì. Sì.

LESLIE: No, no.

ADAMUS: Se ti porti il cane, pensa a che bei ricordi avrai dopo.  (lei ride) “Oh, mi sono divertita tanto con il cane. L’ho quasi ucciso ma oh, è stato molto divertente.”

LESLIE: Voglio stare in macchina da sola e anche le stanze in albergo senza nessuno intorno, capisci?

ADAMUS: Sì.

LESLIE: E nessuno – nessuno in macchina, solo io.

ADAMUS: Sì, certo.

LESLIE: Sì, sì, sì.

ADAMUS: Sì.

LESLIE: È tanta roba. (qualcuno chiede “Neppure John?”) Non lo voglio vicino – stai scherzando?! (entrambi ridono)

ADAMUS: Riprendiamo John là in fondo. (risate) Sorride.

LESLIE: Anche lui è scontroso!

ADAMUS: Lui capisce. No, capisce alla perfezione e una parte della sfida che molti di voi stanno affrontando è che siete in una relazione e soprattutto se entrambi siete maestri autoproclamati tali è come eghhh!! A volte è difficile. Non mi riferisco a nessuno ma… (risate) È davvero difficile! È … Lindaaa. (altre risate)

Sapete una cosa, ogni tanto dovreste ridere e basta. Dovete ridere del fatto che siete un maestro del tutto stronzo. (altre risate) Va bene così.

LINDA: Hai detto Maestro del c***o’?! (molte risate a qualche applauso; Adamus afferra l’acqua) Ohhh!

ADAMUS: Oh Lindaaa!! (altre risate)

Uno dei vecchi stereotipi era che il Maestro fosse pieno d’amore, di pace, proprio morto perché non è mai successo. Davvero! In passato, quando i Maestri raggiungevano questo punto, se ne andavano! Non riuscivano a gestirlo. Non solo non volevano il cane, lo davano via e facevano altre cose di cui non parlerò. (altre risate) Arriva un momento in cui non puoi fare altro. Davvero! Lo spiegherò tra un attimo, dopo qualche altro commento.

Com’è il vostro umore? Com’è il vostro stato d’animo? Voglio sentire Bonnie. Ho visto – Bonnie – l’ho sentita dire, “Per favore.” Ciao, Bonnie.

BONNIE: Ciao.

ADAMUS: Ciao.

BONNIE: Sai quanto sono arrabbiata.

ADAMUS: Lo so!

BONNIE: Specialmente con te.

ADAMUS: Sì! Sì! (alcune risate) Cos’ho fatto?

BONNIE: Devo dirtelo?

ADAMUS: Lo so. Ho premuto qualche bottone. Ohh, non è stato proprio un balsamo per la tua irritazione costante. Non proprio. Non ti sono venuto in aiuto quando hai detto, “Oh Adamus, Adamus! Vieni ad aiutarmi.” Cos’ho fatto di recente? Ho preso…beh, ero come il tuo cane. Sono corso nell’angolo a nascondermi e ti ho lasciato essere scontrosa. Allora, com’è il tuo umore?

BONNIE: Beh, sono ancora scontrosa.

ADAMUS: Sì, perché? (lei sospira) Lavori troppo.

BONNIE: Sì…

ADAMUS: Sì. Perché?

BONNIE: È colpa tua! (risate)

ADAMUS: Definiamolo un attimo. Ti stai rivolgendo all’amorevole e amato Adamus? O parli di Cauldre?

BONNIE: No, parlo con te. È stata una tua idea.

ADAMUS: Oh, l’amato Adamus. Sì. Cos’ho fatto?

BONNIE: Le spillette.

ADAMUS: Pardon? (risate e pochi applausi) Ora me ne vado.

Ora Bonnie, Bonnie, Bonnie. Per lei è il momento del leggio Bonnie. Bonnie! (altre risate) Pensa ai miliardi o alle migliaia di Shaumbra che ora nel mondo indossano la spilletta.

BONNIE: Ne sono felici, lo so.

ADAMUS: Pensa ai ricordi. (risate) Chiederò a Jean che è così brava di fare un video con le immagini di tutti che indossano le spillette. Camminano per strada e poi le indicano. Vanno nei negozi e il commesso – “Haah! Cos’è quella spilletta?” Di notte sognano e vanno nei reami angelici e tutti dicono, “Hai la spilletta del Maestro!” (risate) Suona una bella musica e tutto ballano e cantano e poi, alla fine cantano tutti, “Grazie, Bonnie! Grazie, Bonnie! Bonnie, Bonnie, Bonnie. La mia Bonnie è sull’oceano! La mia Bonnie mi manda la spilletta!” (molte risate)

BONNIE: Oh cielo! Sei terribile!

ADAMUS: Com’è il tuo umore, Bonnie? Com’è?

BONNIE: Beh, ora sto ridendo.

ADAMUS: Sì, bene. Bene. È un punto molto buono perché, sì, lavori più di quanto è umanamente possibile. Dovresti davvero parlare con quelle persone ma tu te la prendi con il lavoro.

Tra un attimo ti darò una prova che ti toglierà il fiato quando te ne renderai conto; sto per provarti che tutto ciò non ha nulla a che fare con le spille o il livello di lavoro che stai facendo. Di fatto, questa è la più grande benedizione nella tua attuale vita e tu puoi ringraziare me. (risate)

BONNIE: Uh huh.

ADAMUS: Grazie, Bonnie. (lei lo saluta con la mano) Sì, Salutami. Ciao Bonnie. (Adamus fa ciao ciao e ride)

Ancora uno. Com’è il tuo umore ora? Oh, stiamo scrivendo queste cose? (a Vili) Scontroso e – scrivi numero 4 scrivi solo ‘spillette’, ‘le dannate spillette’. Le dannate spillette. Le dannate spillette.

Sì, com’è il tuo umore?

SHAUMBRA 2 (donna): Frustrata.

ADAMUS: Frustrata per cosa?

SHAUMBRA 2: Se può andar male, lo fa.

ADAMUS: Ahh! Non è vero. Sì. Non è il principio di Peter o qualcosa del genere?

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Il Principio di Peter per le persone spirituali.

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Se andrà male, lo farà proprio ora.

SHAUMBRA 2: Mm Hmm.

ADAMUS: Sì, in un certo modo va bene così. Vai oltre. Potresti continuare per anni, ma vai oltre. Ora… (sospira) Al momento Cauldre sta filtrando. Sai, mettiamo fine una volta per tutti a tutte le vecchie impressioni su come dovrebbero essere le cose perché non sarà mai così. Sarà ancora più deprimente di ciò che accadrà.

SHAUMBRA 2: Eghh!

ADAMUS: I vecchi concetti di ciò che pensavi fosse la spiritualità e vecchi concetti di Dio – ohh, dio! – è così antico. (qualche risata) I vecchi concetti – tutti i vecchi concetti e da ciò che sta avvenendo a tutti voi proprio ora. Vanno in frantumi, in frantumi.

SHAUMBRA 2: Mm hmm.

ADAMUS: Poi diventeranno una polvere fine e poi il vento li spazzerà via.

SHAUMBRA 2: Ah, molto vento.

ADAMUS: Sì. Sì.

SHAUMBRA 2: Vento cattivo.

ADAMUS: Ora è un momento meraviglioso per affrontare tutto il processo. Andrà tutto male… no, tutto ciò che è fuori equilibrio, tutto ciò che non hai ancora affrontato – ciao Wendy – andiamo oltre.

Sai una cosa? Stai certa, per favore stai certa ciò che sta accadendo ora fa solo parte della maestria. Tutto. Non è una lezione. Non ci sono lezioni. Non c’è nulla da imparare. Ora si tratta solo di permetterti di affrontare un processo di trasformazione, un processo alchemico. Per favore, ascoltatemi tutti. È solo il processo alchemico che sta trasformando le energie molto vecchie e bloccate in energie libere. È tutto ciò che sta accadendo. Ora ci siete proprio in mezzo e c’è parecchio panico – “Cosa mi sta succedendo? Cosa sto facendo di sbagliato?” Niente! Niente.

SHAUMBRA 2: Bene.

ADAMUS: Voi dite, “Beh, allora perché fa male?” Eh, perché siete umano. Sapete, perché … (Linda appoggia una ciotola di popcorn sul leggio; qualcuno ride) Perché…graz– posso fidarmi di te?

Perché, perché siete così seri? Perché c’è questa storia del “Che cosa non riesco a cogliere?” Nulla. Non è stupendo. Non c’è nulla che non abbiate colto. Non c’è niente da cogliere. Si tratta solo di affrontare l’alchimia.

Quando create il vostro piccolo video immaginario – “I Grandi  Momenti della Mia Vita Meravigliosa” – e avete tutti questi ricordi e dite, ”Dio, è stato così bello.” A quel punto dovrò sedermi e parlare con voi perché direte, “Sai, facciamolo di nuovo.”

SHAUMBRA 2: Oh no. 

ADAMUS: Oh no. (entrambi ridono) Oh no!

SHAUMBRA 2: Facciamo qualcosa di diverso. Qualcos’altro!

ADAMUS: C’è qualcos’altro.

SHAUMBRA 2: Ok.

ADAMUS: Ed è così semplice, è talmente vicino che è difficile vederlo.

SHAUMBRA 2: Mm.

ADAMUS: La tendenza è quello di cercare di capirlo. Non ce la farete. Avverrà e basta. In tutto questo processo in corso, in questa stupenda alchimia c’è anche la tendenza a non fidarsi di ciò che sta accadendo.

Allora, cosa fanno i bravi Maestri come voi? Beh, voi tendete ancora a caricarvi di elementi di mancanza di fiducia. Quando assumete parecchia spazzatura, le vitamine e mangiate alcuni cibi – me l’avete sentito dire già parecchie volte – io direi che molto probabilmente c’è più uso e abuso e non sto parlando di droghe psicotrope. Parlo del fatto che dovete avere un nuovo guaritore, un nuovo facilitatore, una nuova dieta da seguire, un nuovo qualcosa.

Amici miei, tutti ciò che fate è perdere la fiducia in voi. Se solo foste… dimenticatevi tutte le vitamine e tutte le acque e tutto il… cosa c’è di nuovo adesso, la kelp? (tipo di alga – NdT) È questa la novità del giorno?

SHAUMBRA 2: Non io. (ride)

ADAMUS: Non tu. No. Dopo la kelp ci sarà qualcos’altro. Fermatevi un attimo. Fermatevi, fermatevi, fermatevi. Non importa che cosa mangiate. Non importa. Tutte le vitamine nel mondo non vi aiuteranno. (lei sospira) Tutte le terapie e tutti rimedi non sono altro che grandi distrazioni. Punto.

Ora, non tu ma so che alcuni di voi diranno, “Sì ma Adamus, tu non capisci.” Va bene. Ci vediamo la vostra prossima vita. Io capisco. Io capisco che a volte devo essere un po’ estremo, un po’… premere qualche bottone. Io capisco davvero. Per favore, date per certo che tutto ciò che state affrontando è voi – non un ordine supremo di qualcosa – ma voi che lo permettete nella vostra vita.

Nel momento in cui avete detto, “Io scelgo la mia ascensione incarnata,” è iniziato tutto lì. Non è sempre carino, non è sempre comodo ma è molto efficace, se lasciate che lo sia. Bene.

SHAUMBRA 2: Okay. Grazie.

ADAMUS: Grazie. Grazie. Grazie. Ancora uno.

Com’è il tuo umore ora? Ohh! Com’è l’energia nella stanza? Forse dovremmo far partire un bel video e avere, oohh, qualche bel ricordo o tagliare corto.

Sì, com’è la tua mem-… com’è la tua memoria. Com’è il tuo umore?

SHAUMBRA 3 (donna): Alti e bassi.

ADAMUS: Alti e bassi.

SHAUMBRA 3: Sì.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 3: Sono stata molto in basso e poi ho avuto il desiderio di fare delle cose che non facevo da molto tempo.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 3: Provo il desiderio di farle. Non ho trovato l’energia per farle. Ecco, io…

ADAMUS: Oh.

SHAUMBRA 3: … mi spingo a farle.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 3: Sì, alti e bassi e penso che sia affascinante, il tempo atmosferico.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 3: Il vento. Non so.

ADAMUS: Non parliamo del tempo. Parliamo di te.

SHAUMBRA 3: Sì. (Adamus ride) Beh, mi ha influenzato…

ADAMUS: Mm hmm.

SHAUMBRA 3: … in un certo senso il vento, ancora e ancora e ancora.

ADAMUS: Oh certo, il vento. Il vento è solo – sta solo ripulendo la Vecchia Energia.

SHAUMBRA 3: Sì.

ADAMUS: Ad alcune persone non piace.

SHAUMBRA 3: No. Era quasi inebriante.

ADAMUS: Sì, sì.

SHAUMBRA 3: Sì. Ecco, in ogni caso li ho avuti entrambi – gli alti e i bassi. Questo mese penso di essere stata più felice degli ultimi mesi.

ADAMUS: Sì. Bene, un’altra cosa che mi piacerebbe fare è superare il concetto di felice e triste, perché disturba davvero. È un bisogno molto strano degli umani di essere felici e il fatto è che voi non sarete felici. È un obiettivo che non potrete mai raggiungere.

SHAUMBRA 3: Beh, sono stata…

ADAMUS: Almeno per ora.

SHAUMBRA 3: Il mio umore è stato più piacevole. Come mai?

ADAMUS: ADAMUS: Il tuo umore è alto…

SHAUMBRA 3: Sì.

ADAMUS: … e sembra che non ci sia un motivo in particolare, una ragione o altro. Va solo su e giù, è un po’ irregolare.

SHAUMBRA 3: Sì.

ADAMUS: Sì, sì. Tu lo bevi e basta.

SHAUMBRA 3: Lo faccio.

ADAMUS: Sì, bene.

SHAUMBRA 3: No, specialmente quando arriva il vento ed io respiro profondamente. Quando entro nel respiro io penso, “Lo sto facendo attraverso il vento ed è esaltante.”

ADAMUS: Sì. Eccellente. Grazie. Grazie. Bene. Credo che Edith stia morendo dalla voglia di fare una domanda o commentare.

EDITH: No, sto solo vivendo per farti una domanda.

ADAMUS: Sì.

EDITH: Ci hanno insegnato e noi crediamo che con tutti i nostri cuori ascesi abbiamo una libertà di scegliere!

ADAMUS: È vero.

EDITH: Allora chi vorrebbe essere miserabile?

ADAMUS: Ah! Questo è il bel passaggio armonioso nel … per favore, il microfono. (lo prende da lei) Grazie. (Adamus ride e anche il pubblico) È un bel passaggio… no, è un bel passaggio e non voglio più parlarne; voglio che facciate l’esperienza. Io affermo… io affermo che in questo momento ci sono molti stati d’animo diversi.

Gli Umori

Che cos’è l’umore? L’umore è un’emozione. L’umore è una misurazione di dove siete soprattutto ora è un pensiero, un pensiero che giudica e dice. “Sono felice. Sono triste. Non so cosa sto facendo. So ciò che faccio. Mi sento su, mi sento giù,” è un umore. Gli umani vivono in base all’umore. Gli umani vivono in base al loro umore, davvero. C’è chi ha una base scientifica – non li voglio qui, per favore passali in giro. (consegna i popcorn a qualcuno) Ah, sì. Prima ci respiro sopra. (Adamus respira sui popcorn) Ok. (il pubblico dice, “Ohh!”) Condivido un respiro! Voi condividete molte altre cose. Un piccolo respiro non vi farà male. (qualcuno ride)

Gli umani vivono in base al loro umore. La mattina si svegliano – non esagero – la mattina si svegliano e a loro modo si chiedono, “Sono di buon umore o di cattivo umore?” Riflettono su ciò che è accaduto il giorno prima e dove sono rimasti con la lunga storia che a volte è anche malinconica e dicono, “Oh, sono di buon umore perché ___” riempite con lo spazio oppure, “Sono di cattivo umore,” e proseguono sul loro percorso. Gli umori cambiano di continuo secondo alcune variabili di cui parleremo.

Di solito l’umore è generato dai pensieri ed essi diventano il modo pensato di provare una specie di sensazione. Di nuovo – torniamo al concetto generale – la mente, il cervello, i pensieri non posseggono alcun tipo di consapevolezza sensuale, ma il cervello è stato sviluppato in modo da credere che sia così. Di conseguenza crea un umore, un umore.

Potreste dire che un umore è stato prodotto o creato partendo dalle scorregge – i pensieri – come abbiamo detto durante il nostro ultimo incontro. È un mucchio di pensieri interessanti, (qualuno ride) limitati – (Linda gli passa la tazza) grazie – i pensieri limitati creano un umore. L’umore, a sua volta, crea l’energia che entra per la giornata, per l’esperienza.

La maggior parte delle persone pensa di non avere controllo sui suoi stati d’animo e di non poter scegliere il proprio umore. È così che vive in base al suo umore.

Un’altra curiosità è che il 100% delle decisioni che una persona prende si basa sulle emozioni. Persino le decisioni che hanno a che fare con la scienza o la matematica o con qualcosa che è molto bianco o nero; persino i lavori, cosa fate ogni giorno mentre lavorate, una decisione, sapete, su qualcosa nella vostra azienda – dovreste produrre di più in un certo ciò settore o in un altro? Uno direbbe, “Beh, quella non è emozione.” Certo che lo è. Tutto deriva dalle emozioni che arrivano dai pensieri che in realtà non sono, oh, voi direste veri. Sono limitati.

Immagina cosa fanno nella vita, Edith. Creano – generano tutte queste illusioni. I pensieri si trasformano in stati d’animo che sono anche emozioni che sono anche il modo in cui attraete energia nella vostra vita e sono anche come respirate e come ricevete. Di colpo, le energie diventano piuttosto bloccate.

Dentro di voi c’è qualcosa che sta affiorando sempre di più ed è piuttosto irritante. Questo qualcosa è ciò che noi una volta definivamo il velo. Quel qualcosa è l’illusione. Naturalmente, il velo è la separazione. Punto. Il velo è la separazione, è credere nella separazione.

Voi vi state avvicinando sempre di più a questa verità, a questo sapere interiore che tutti questi pensieri tutti questi stati d’animo e tutte le emozioni non sono davvero vostri. Forse potreste dire, potreste anche affermare che lo sono, fino a un certo punto; sono una parte molto limitata di voi. Non sono il voi reale. Non sono il voi interiore.

C’è l’irritazione esasperante che sta arrivando ora perché sapete che c’è qualcosa di meglio. Non riuscite a definirlo. È difficile persino fidarsi della storia del viaggio di qualcun altro perché potreste  – lo dirò con grande candore – non c’è nessuno che è davvero davanti a voi. Neppure i ragazzi che stanno seduti nei monasteri o nei templi e cantano le loro litanie. Sono persone meravigliose, ma non sono più avanti di voi.

Non c’è nessuno che può parlarvene davvero, eppure c’è questo sapere interiore. Ora mettete insieme questo con le energie pazzesche che sono presenti ora e nasce e si fa avanti la sensazione che, “Accidenti! C’è qualcos’altro. Io so che c’è qualcos’altro.” Poi entrate nel modello del pensiero e iniziate a pensare, “Ma che cos’è? Dove la troverò? Cosa dovrei fare? Sono nel mio allineamento corretto? Indosso i colori giusti?” Di colpo siete fuori dal sentiero, siete sbilanciati.

Poi vi viene il cattivo umore perché avete avuto molti pensieri che hanno costruito il palcoscenico dell’umore e a quel punto vi chiudete perché non è ciò che speravate. In un certo senso ci sono benedizioni meravigliose in tutta quest’irritazione, in tutta questa frustrazione e in questa specie di energia repressa che si libererà. Quando lo farà rilascerà molte cose vecchie che erano davvero, davvero bloccate dentro di voi e così finalmente potrete iniziare a fare esperienza della libertà. È ciò che l’anima è – è libertà. È il sé libero, non il sé superiore. È la coscienza libera, non la coscienza limitata, non la bassa coscienza umana. È solo libertà.

In realtà non dovete lavorarci sopra. È un dato di fatto che ciò agisce contro di voi. Io affermo, come parte del nostro piccolo esercizio – qual è il vostro umore – io affermo che voi siete annoiati. Siete annoiati.

La Noia

In pratica, dopo 1400 vite avete vissuto tutto ciò che un umano può sperimentare e tutto ciò che può essere. Avete avuto relazioni, buone e cattive. Avete avuto una salute, buona o cattiva. Avete avuto denaro e niente denaro. grazie alle vostre incarnazioni, alle vostre vite avete visto la maggior parte del mondo. Non avete bisogno di saltare su un aeroplano perché probabilmente ci siete già stati, con poche eccezioni. Non è rimasto molto altro. Ecco, siete annoiati.

Allora, che cosa fate con la noia? Beh, vi create… beh, prima di tutto è frustrante perché Leslie, tu sei solo annoiata. È tutto qui.

Ora penserete che, “Non riesco a sopportare le altre persone o il mio cane,” o questo o quello. È noia e basta che porta all’intolleranza mischiata a queste sensazioni e a questa intuizione che sale, “Dev’esserci più di questo,” e infatti c’è. Questa è noia bella e buona. Guardate le altre persone e dite, “Oh mio Dio, gli mancano come minimo 75 vite. (risate) Non voglio stare con loro. Sono così stanca di farlo. Sono stanca delle domande stupide.” Poi l’altra parte di voi, un’altra parte limitata di voi – mi passi il pennarello –un’altra parte limitata… (inizia a disegnare un circopunto)

Ecco, voi avete un Io Sono illimitato. Del tutto libero. Non dipende da nulla, neppure da Dio. Dio disse, “Qui, ecco qui il tuo Io Sono e – whissh! – esci da qui.” Poi avete preso queste scatolette di limiti, cose che sono quasi attaccate, diciamo, al Sé Libero ma in un certo senso hanno creato un blocco.

Ci sono tutte le scatoline limitate e una delle scatoline limitate che avete è ciò che dice, “Beh, dovrei essere un Maestro.  Adamus mi ha detto che ero un Maestro. Deve avermi mentito, perché al momento non riesco a sopportare le persone. Non voglio neanche stare con il mio cane.” Povero cane. Qualcuno vuole adottare un cane? (qualcuno ride) Abbiamo un cane da adottare. (altre risate)

Poi avete creato l’altro sé limitato, quello che, “Dovrei essere un Maestro.” Beh, in ogni caso cosa diavolo è un Maestro? Ve l’ho detto, l’ho detto agli altri gruppi. Prima di tutto, un Maestro non tollera le stronzate. Ora, non suona proprio come il vecchio concetto di un Maestro, sapete, seduto sulla cima di una montagna a recitare litanie.  Quello non è un Maestro. Quello è uno che ha vissuto qualcosa che voi avete vissuto 8, 12, 15 vite fa. Ci siete stati. Avete vissuto sulle montagne. Avete fatto quelle cose e riuscite a immaginarvi di tornare a farle? Noioso. Noioso. Noioso.

Io affermo che l’irritazione, la frustrazione che tutti voi provate è solo noia. È un dato di fatto che siete intrappolati in un luogo senza uscita perché siete annoiati e non volete morire. Ecco perché vi dico di smetterla di preoccuparvi della morte. È semplice.

Voi non volete andarvene, perché non siete davvero sicuri – voglio dire, non siete davvero, davvero sicuri; forse all’80, al 90% ma non siete davvero, davverosicuri – di ciò che accade… (fa un gesto; qualcuno ride) non posso neppure dire le parole, dopo che ve ne siete andati. C’è ancora un trattenersi, c’è ancora un limite, ma accidenti a voi se riuscite a tollerare un altro giorno su questo pianeta con tutti i suoi modi, sapete com’è.

In questi giorni la vostra grande eccitazione si riversa su un nuovo articolo tecnologico – “Yuppieee, in nessun’altra vita ho avuto un iPadsuper deluxe, un modem X modello V.  Adesso ce l’ho.” Ok. Dopo 30 minuti, siete di nuovo annoiati.

C’è tutto questo fenomeno della noia in giro e voi cosa fate? Vi create delle cose solo per tenervi occupati. Voi sapete che molti di voi s’impegnano in attività estreme, quelle che io definisco le attività da “cappellaio”, come il Cappellaio Matto. Attività e basta, solo qualcosa per andare avanti, solo qualcosa perché se vi tenete occupati facendo qualcosa, forse resterete sul pianeta. Se vi mantenete impegnati, forse portate dentro un po’ di energia o qualcosa, ma non è così.

In realtà, darvi da fare con attività frenetiche è una neurosi e così nutrite il ciclo-da- pensiero-a-umore. Non avete l’occasione di fermarvi e dire semplicemente, “Io sono. Io esisto.” Tutto ciò non vi offre alcuna opportunità di rallentare e permettere che avvenga un processo molto naturale perché una parte di voi non vuole affrontare quel processo naturale. Fa un po’ male, fa parecchio male.

Per un po’ il corpo farà male perché si libererà… di… ve lo dico in questo modo. Se vi dicessi che eseguirete un rilascio completo della vostra biologia ancestrale e della vostra vecchia struttura umana e integrerete il corpo di luce, non pensate che potrebbe fare un po’ male? Non pensate come minimo a un “Oh, dio!” un piccolo strattone o un rimescolio dell’energia? Beh, certo. Da milioni di anni vi portate dietro questa struttura di un corpo fisico. Mentre si rilascia, farà un po’ male.  Un po’ come… (Adamus spreme di nuovo l’acqua in aria)  Me l’ha insegnato Linda.

In realtà è stato un buon esempio, perché avete tutto da questa biologia vecchia e ancestrale bloccata lì e state cercando di pensare a come uscirne – “Io non sono più i miei antenati, non sono più i miei antenati, ” – ma non funziona molto bene. Vi fermate per un attimo e poi – fa uscire altra acqua – si libera e basta. Voi dite, “Beh, come me ne libero? Voglio dire, dimmelo esattamente, così so se voglio che accada.” Non importa. Vi libererete comunque. Se ne andrà.

Ecco, avete dentro questo senso pazzesco di noia e voglio che lo sentiate proprio dentro di voi. Voi siete un grande creatore, un grande creatore ma per rispondere alla vostra domanda, alcune delle vostre scelte non sono scelte da grande creatore. Alcune di esse lo sono. Alcune di esse lo sono ma altre sono scelte fatte per un po’ di noia, fatte dal piccolo sé limitato. Non sono grandi scelte.

Edith, che resti tra noi due, ti svelerò un segreto. Da anni nelle nostre riunioni parliamo di scelte, perché voi avete dimenticato che potete fare una scelta. Voi, chiunque entra nella matrice, entra in un ritmo ipnotico e dimentica che può fare una scelta. Pensa di farle perché può scegliere tra mangiare il gelato al cioccolato o alla vaniglia come dessert e poi dice, “Beh non posso mangiarli perché mi fanno male. L’ho sentito dire in televisione. Contengono glutine o Dio solo sa che altro. Posso solo mangiare il gelato all’alga kelp” quindi … (risate) Voi ridete, ma questi sono veri esempi di vita! Ecco, non c’è alcuna scelta.

Noi – Tobias, Kuthumi ed io – abbiamo lavorato per anni dicendovi che potete fare una scelta ma poi voi dite, “Beh, io ho paura di fare una scelta. E se faccio una scelta sbagliata?” Non potete fare una scelta sbagliata. Non potete. Fate una scelta e basta. (qualcuno starnutisce) Grazie. Fate una scelta e basta.

Ora, il Maestro capisce che a un certo punto Edith – respirati questo – è tutto un mucchio di stronzate. Quando hai la coscienza di fare una scelta arriverai a un certo punto e dopo esserci arrivato dirai, “Posso fare una scelta. Posso fare scelte grandi, scelte enormi” e poi le farai. Non solo dici che le farai, ma fai una scelta.

Arrivate a un punto della maestria in cui non dovrete mai più pensare a una scelta, mai più. È già lì. È già presente. Non ci sono scelte da fare perché siete nella vostra maestria. Non siete più limitati. Non andrete più in giro dicendo, “Beh, non lo so. Sai quando arriverà il prossimo allineamento stellare? Quando arriveranno gli alieni?” Siete fuori da tutto questo, siete fuori dai limiti. Come esseri sovrani, non farete mai una scelta.

Perché? Tutto sarà lì in modo appropriato senza pensarci sopra, senza dover dire, “Dovrei fare questo o quello?” Non dovrete mai più fare una scelta. Lei – snap! – ci sarà. Sarà presente. Non c’è nero. Non c’è bianco. Non c’è separazione. Non c’è nessun “Dovrei fare questo o dovrei fare quello?” È lì e basta.

Forse – forse non sentite di essere arrivati a quel punto, ma siete arrivati al punto di frustrazione per cui arriverà, ci siete già. Forse vi fa un po’ paura pensare, “Oh cielo. Vuoi dire che posso mollare il controllo e basta?” Hmm.

A proposito, come vi sentireste così? Come sarebbe, Linda Hansen, mollare il controllo? Il microfono sta arrivando. È la conversazione che abbiamo, come ti sentiresti…

LINDA H.: Stavo dormendo.

ADAMUS: Lo so.

LINDA H.: Mi hai svegliato tu! (Adamus ride)

ADAMUS: Sì. È la cosa migliore, perché così non conosci tutta la parte prima.

LINDA H.: Vero.

ADAMUS: Cara Linda, come ti sentiresti a mollare tutto il controllo?

LINDA H.: Mi farebbe una gran paura.

ADAMUS: Ti farebbe paura. Grazie per l’onestà.

LINDA H.: Sì.

ADAMUS: Fa paura. Molta paura.

Pensate – tutti voi pensate un attimo – ad abbandonare il controllo. Ah, suona molto bene. “Io sono un Maestro. Ho abbandonato il controllo.” Beh, se considerate tutto ciò che controllate durante la giornata e la vostra vita, a partire dal tempo – il controllo del tempo… come sarebbe abbandonare solo il controllo del tempo! Oh, pensate a tutte le persone che ho appena sconvolto. Vedete, potete liberarvi del tempo.

E se mollaste il controllo sulla vostra biologia? Eh? Sì, voi sapete com’è!  Uoops! Oh ragazzi! (pochi ridono)

Mollare il controllo sui vostri pensieri per un giorno. È quasi inimmaginabile. Mollare il controllo. A proposito è proprio il controllo che crea le scatolette, il sé limitato, il piccolo Io Sono limitato.

Inoltre avrete notato che le scatole che ho disegnato non si toccano, è così. Gli aspetti limitati o i sé non sono connessi. Forse è una cosa strana, ma in realtà non si connettono e non parlano tra loro.

C’è molto controllo – sapete, il controllo su come vi vestite e spessissimo il controllo è il frutto di ciò che pensate diranno gli altri, perché fa parte di una matrice enorme –ciò che dovreste non dovreste fare e…

Sentite la mia frustrazione per voi – per voi, non contro di voi ma per voi. È noioso, è davvero mortalmente noioso. Su questo pianeta arrivate a un punto del viaggio che è davvero noioso.

Riuscite a immaginare per un minuto di concludere la vostra vita, bene, finite il vostro lavoro, andate in pensione e poi vi rendete conto che non avete abbastanza soldi quindi finite a fare il receptionist da Wal-Mart (qualche risata) e ogni giorno dovete fare a avanti e indietro controllando il tempo. A quel punto la salute comincia a vacillare e voi sperate che non sia grave e cercate di fingere che non lo sia, ma lo è.

Poi cosa, vivete i vostri ultimi giorni, vi ammalate e nel giro di cinque anni collassate in uno stato di disgusto e poi morite.

Amici miei, vi parlo così perché voi fareste qualsiasi cosa ma non questo. Per altre persone va bene, sono felici perché non conoscono niente di meglio, perché non hanno la consapevolezza.

La consapevolezza porta con sé la frustrazione e l’irritazione e la rabbia ed ecco perché è un buon Maestro è un Maestro incazzato! (risate e applause) È vero. È molto, molto vero. Ecco, tutta quest’idea… a proposito, pensate a chi ha creato e in fondo ha inserito l’informazione per cui voi dovreste essere carini – i santi sono carini e i Budda sono carini – non è vero.

C’è – specialmente al punto in cui siete ora – c’è un’estrema irritazione, impazienza, intolleranza e rabbia. A voi serve molta energia per reprimerla e poi non funziona. Poi v’incasi… (mima una parolaccia) nella mente, siete tutti incasinati e cercate di capire – e così vi esaurite. Vi annoiate, ma soprattutto vi esaurite e non vi resta energia e quindi cadete nel letto sperando, sperando che a notte fonda arrivi una tregua e non arriva. Non arriva. Benvenuti nella maestria. (qualcuno ride e rumoreggia tra il pubblico)

Prima di tutto permettetevi di sentire davvero tutto – la vostra rabbia, la vostra frustrazione, la vostra confusione, arrabbiatevi con me, se volete – perché è reale. Sta accadendo e c’è una ragione per questo; perché siete annoiati, volete qualcosa di più ma poiché ci sono ancora le scatole e alcuni limiti e la paura di mollare il controllo, voi restate dentro il modello.

Torniamo alla vostra domanda, la scelta. La scelta può essere un uscire dalla routine ma, amici miei, quando uscite da quella vecchia struttura, quando entrate nel vostro corpo di luce, nella vostra intelligenza divina, nel vostro io sono, ciò cambia tutto. Moltissimi vogliono solo un piccolo cambiamento. La maestria è tutto o niente. La maestria non è solo una matrice un po’ migliore di quella della settimana scorsa. È tutto o niente. O è libertà o è limite. Non esiste un limite libero. Non esiste proprio e non esiste neanche la libertà limitata. Non esiste neppure la libertà limitata.

Io qui voglio fare un’esperienza prima di passare al prossimo livello. A che punto siamo con il tempo? Non importa! Grazie.

Ricordatevi…

Vorrei fare un’esperienza, per favore abbassate le luci e un po’ di musica in sottofondo.

EDITH: Com’è oggi la panna? Buona?

ADAMUS: Non come il mese scorso.

EDITH: Oh.

ADAMUS: Sì.

(inizia la musica; “Timeless Prayer” da Lemurian Home Coming di Anders Holte)

Facciamo un bel respiro profondo mentre le luci si abbassano. Oh, sta succedendo di tutto. C’è una tale bellezza. Oh! Immaginatevi i ricordi che avrete di questo periodo meraviglioso della vostra ultima vita su questo pianeta. “Oh dio! Voglio rifarlo!” (il pubblico ride e dice “Noo!”; Adamus ride) “Tutta la storia della maestria, oh che sballo. Oh! La confusione, il dolore, mi ha fatto molto bene. Non posso rifare di nuovo tutta la maestria?” No. No, non potete dis-conoscere ciò che conoscete. Non potete disimparare ciò che avete imparato.

Ecco, fate un bel respiro profondo mentre entriamo in questa esperienza.

Questa esperienza, ricordatevi di mantenerla semplice.

Si dice che prima di ritornare, prima di vivere una nuova vita facciate una sessione di pianificazione. In realtà qualcuno lo fa, ma non la maggioranza. No, nella maggior parte dei casi quando qualcuno rientra per un’altra incarnazione, non ha idea di cosa sta accadendo. Viene attirato dalle potenti forze magnetiche delle emozioni e dei ricordi e del karma e degli altri; viene risucchiato dritto sul pianeta senza il beneficio di sapere neppure dove andrà a finire. Noi sappiamo dove andrà a finire; tornerà dritto nella famiglia con cui è rimasto connesso per molto tempo.

Ecco, la maggior parte delle persone in realtà non fa mai questo tipo di sessione di pianificazione. Passano da una vita all’altra, rotolano attraverso il tempo e lo spazio; rotolano attraverso le sfide e le difficoltà; rotolano attraverso i loro demoni e la loro oscurità; ogni tanto appaiono in superficie per un po’ di aria, ma non molto spesso.

Voi invece, amici miei, voi siete molto più saggi di così e certo, avete avuto un momento di contemplazione prima di tornare per questa vita. Non sempre siete stati circondati da molti angeli. Avete avuto conversazioni, avete parlato con alcuni degli esseri, con alcune delle entità ma poi, in un certo senso siete partiti da soli nella vostra bella dimensione personale sapendo che sareste ritornati sulla Terra.

Ne eravate consci e consapevoli. Siete partiti da soli, lontani da tutte le altre entità e siete stati sulla Terra moltissime volte. Conoscevate il programma. Lo conoscevate molto bene. Conoscevate gli alberi e fiumi e i cieli e le tempeste e la neve e il deserto e il calore.

Conoscevate la bellezza ma anche il pericolo della natura.

Conoscevate il cibo e sesso. Conoscevate le persone e i loro modi. Conoscevate tutto questo. Nulla, nulla sarebbe stato davvero nuovo per voi.

Ve ne siete andati da soli, vi siete preparati per la vostra vita, per questa vita. È stato quasi come se fosse ieri.

(pausa)

C’era una ragione molto profonda e appassionata per ritornare. Mentre eravate qui, a volte quella ragione profonda e appassionata ve la siete persa.

A volte vi siete ingannati a credere di essere tornati per migliorare l’umanità. Non era assolutamente quella la ragione.

Non è stato neppure per trovare un’anima gemella persa perché sapevate, voi sapevate già che avreste trascorso molto del vostro viaggio da soli, con voi stessi. Lo sapevate già.

Avete provato passione profonda per tornare. Era una specie di sapere interiore che questa sarebbe stata probabilmente la vostra ultima vita.

Sapevate che c’erano alcune cose che volevate completare.

In questo tempo di contemplazione con voi stessi, avete affrontato una metamorfosi interessante. Vi siete dissolti attraverso la vostra ultima vita passata e quell’identità, vi siete dissolti nei frammenti del vostro Sé dell’anima e in contemporanea vi siete dissolti nella nuova identità che avreste assunto in questa vita. Era come se tutte le immagini, le identità si confondessero insieme, si dissolvessero l’una nell’altra.

Vi siete trasformati uscendo dalla vostra vecchia identità…

Dissolvendovi nelle parti dell’Io Sono…

Avete sentito i potenziali di questa vita…

Qual è stata quella passione? Qual è stata la passione… per tornare?

Ve lo dico subito, non per fare ammenda. Non per giustificare qualcosa o risolvere qualcosa fuori di voi. Quella può essere stata una ragione secondaria, ma non è stata la passione profonda.

(pausa)

Questa passione profonda non era qualcosa che le entità vi dissero che dovevate fare. Non era qualcosa che stavate facendo in nome o per conto della vostra famiglia spirituale o dell’Ordine dell’Arco. Il vostro servizio all’Ordine dell’Arco è finito.

(pausa)

C’è stata una passione profonda che ha trasceso tutto ciò che aveva a che fare con il risolvere il passato e salvare l’umanità. Era qualcosa dentro di voi, un desiderio bruciante, un desiderio del cuore.

È sempre stato lì, anche se spesso vi è sfuggito. Spesso restate intrappolati nell’agitazione di ciò che pensate di dover fare qui in questa vita, un po’ come il Cappellaio, il Cappellaio Matto che corre freneticamente di qua e di là. È ancora qui. Io posso vederla. Io posso sentirla in ognuno di voi.

Non è una giustificazione. In altre parole, non dovete giustificarvi per essere qui. È una semplice passione.

Io vi chiedo di sentirla, proprio ora.

Supera i ricordi delle vite passate. Supera l’attrazione da parte delle altre persone, l’attrazione e gli altri che potrebbero avervi riportato qui. Questo è tutto vostro. Vostro.

(pausa)

Ora, vi dirò, superiamo i pensieri ora e il tentativo di definirlo in parole perché è una sensazione. I pensieri non farebbero altro che limitarla.

Ecco, l’invito ad entrare nella sensazione senza parole, senza immagini.

V’invito a entrare nella sensazione di quella passione perché è quasi indefinibile.

Ora fate un respiro oltraggioso ed entrate nella sensazione.

(pausa lunga)

Fate un bel respiro profondo. Davvero, davvero stupendo.

Sentite le vostre energie, è stupendo.

Fate un bel respiro profondo.

È meraviglioso che vi permettiate di superare il pensiero o la parola o la definizione.

Amici miei, questo vuol dire liberarsi.

Vi ho chiesto di fare esperienza di qualcosa che era molto personale, molto vicino a voi e molto, molto reale. Rialzate le luci, per favore.

In questa esperienza ho sentito che la maggior parte di voi faceva davvero era permettersi di uscire dai pensieri. All’inizio avete lottato un po’ ma poiché siamo in uno spazio sacro e anche voi ci guardate, all’improvviso vi siete permessi di superare il bisogno di definirla. All’inizio c’è stato un po’ di makyo – in pratica il makyo sono le stronzate spirituali – ma vi siete permessi di andare oltre e di superare il pensiero.

Vedete, la mente umana ha la tendenza a pensare perché siete venuti qua, ma non è davvero il perché siete venuti qui. Il pensiero, ogni pensiero su perché siete venuti qua, sulla passione è un limite. È limitato di suo perché è un pensiero.

Ogni pensiero è limitato. Punto. Nessuna eccezione. I pensieri sono carini. Vanno bene. Vanno e vengono. in un certo senso vi servono, ma sono sempre limitati.

Ecco, in quest’esperienza vi siete permessi di superare alcuni pensieri perché c’è quella cosa, quella sensazione, quella passione che è presente e che determina la vostra irritazione e la vostra rabbia e la vostra frustrazione e il vostro disagio; il vostro disagio e a proposito, il disagio è molto meglio della malattia. È dove va a finire, se la ignorate. Se non ne siete consapevoli, il disagio finisce per diventare una malattia.

Vi siete permessi di entrare un po’ nella sensazione e forse ciò può aver attivato alcune emozioni, lacrime – le emozioni connesse al pensiero – ma per molti ha fatto affiorare una vera esperienza  sensuale. Non sessuale, sensuale.

Per un attimo in questo spazio sacro con una bella musica di sottofondo l’avete sentita di nuovo. L’avete sentita. Avete provato una sensazione sensuale. Non solo un pensiero, non solo l’emozione – avete avuto anche quelle – ma una sensazione sensuale.

La maggioranza di voi è riuscita a superare la definizione, intendo dire la parola e il fatto di doverla dire – “Perché sono venuto qui sulla Terra? Perché voglio essere un Maestro.” (sputa!) Quelle sono solo parole. Persino l’immagine – l’immagine di voi come un essere che risplende che galleggia, il che è carino – ma vi siete permessi perfino di superare quella per avere, anche solo per un attimo fuggente, una sensazione sensuale. Sensoriale.

La Libertà

Ecco cosa sono gli angeli per natura e gli umani no. Quello forse, solo forse senza cercare di incollarci delle parole, quella è forse una delle ragioni, una delle attrazioni per venire su questo pianeta in questa vita – la consapevolezza sensoriale, sensuale.

La coscienza. La coscienza, che è consapevolezza con la sua sensazione sensuale, sensuale.

Come umani, siete annoiati. Siete annoiati a morte. È così. Cercate di trovare dei modi per gestirla. Cercate di essere carini. Avete questi pensieri che lottano tra loro. Sapete, il pensiero che siete annoiati; il pensiero che dovete essere carini. Il pensiero che dovreste dire che la vita è davvero meravigliosa; il pensiero che la vita fa cagare.

Così v’impegnate in tutte queste attività massicce e Bonnie, ora torniamo a te.  Bonnie, se non fosse per il Crimson Circle e per il mio programma delle spillette, saresti finita in manicomio (qualcuno ride) perché – forse non letteralmente ma in modo figurativo – perché, Bonnie, tutta quest’attività ti ha tenuto occupata, ti ha tenuto occupata. Attività, attività, attività. Uno potrebbe dire, “Sai che grande importanza per il mondo tutta quest’attività, spedire le spillette.” No, è stata solo un’attività che ti ha fatto un po’ di bene, naturalmente. Ti saresti fatta a pezzi perché pensi molto e poi… tu sei… Bonnie, tu controlli. Quanto più chiaro devo essere?

BONNIE: Ohhh sì, sono molto controllante.

ADAMUS: Ho qualità medianiche o no? (qualcuno ride) In effetti l’attività che ha permesso, in un modo bello, di affrontare questo processo, quello di liberarti. Voi fate attività per occupare la vostra mente e tenere occupati voi altrimenti sarebbe troppo devastante rendervi conto di colpo di essere consapevoli del fatto che il controllo vi è stato tolto dalla vita.  È una delle cose che mettete per prima.

Il controllo se ne sta andando, Bonnie e se è accaduto tutto in una volta, tutto in un colpo, buum! Ciao ciao, Bonnie. La mia Bonnie attraversa l’oceano e arriva dall’altra parte. (qualcuno ride) È arrivata davveeeero dall’altra parte.

In un certo senso – in un certo senso sei brillante. Ti mantieni occupata, attiva ma ora non devi più farlo. Capisci perché c’è stata. Moltissimi di voi in tutte queste attività e in tutta questa specie di confusione e sentirsi persi e… ma, amici miei, ciò che sta avvenendo in tutta questa storia è che voi tornate alla vostra libertà.

La libertà non arriva sempre con facilità quando siete rimasti chiusi per molto tempo. Sono serio. Per i prigionieri che sono stati in prigione per vent’anni è molto difficile. Si sviluppano delle abitudini, dei modelli e un certo tipo di comodità e nella maggior parte dei casi chi esce dalla prigione non se la cava bene nel mondo esterno, intendo dire con la sua libertà e quindi fa delle cose per tornare indietro.

Qual è la proporzione di rientro per i prigionieri che hanno passato in prigione più di 10 anni? Fino al 60,70, l’80% e non perché siano persone cattive; è perché hanno delle abitudini. Hanno i sistemi, hanno i controlli e una volta in prigione è difficile esistere in uno spazio libero. Più di ogni altro essere in tutta la creazione, direi. Vi ho mai raccontato la storia… (qualcuno ride qualcuno applaude) Sapevate che l’avrei detto. Lo sapevate eccome.

Ecco perché vi dico che potete avere la libertà o potete restare nei limiti, ma non potete avere una libertà limitata. Non funziona, tutto qui. Ci provate, ci state provando ma ve lo dirò subito: continuate pure a provarci, ma non funziona. O siete liberi o non lo siete. Voi non lo siete.

Torniamo alla frase, alla domanda che hai fatto, Edith, hai una scelta? Ma certo. Hai già fatto una scelta molto tempo fa, ognuno di voi l’ha fatto. Non sareste seduti qui. Sareste in qualche gruppo giù a Boulder. (risate) Avete già fatto una scelta; è per questo che siete qui e non è sempre facile.

Vi chiedo se potete prendervi un attimo, un momento prezioso e ringraziarvi un po’. Non faremo una merabh o altro, ma potreste solo ringraziarvi. Non è facile. Non è facile ma lo state facendo. L’avete affermato. Avete fatto la vostra scelta, Edith, molto tempo fa.

In un certo senso state cercando di fare delle controscelte – voi e gli altri avete cercato di farle – dite, “Ok, ma non voglio questo; non voglio quello.” Mi dispiace, ma è come il treno che parte per la Città della Libertà e voi ci siete sopra e a questo punto non c’è modo di scendere. Poiché avete fatto una scelta, in un certo senso – qui semplifico al massimo – allora la vostra scelta è stata, “Io scelgo la mia maestria, che è la mia libertà conscia.” È una cosa strana, una dinamica che avete inserito. Avete detto, “Io faccio questa scelta e non importa cosa farò o dirò in futuro, anche se voglio tornare indietro non potrò farlo.”L’avete chiusa a chiave.

Poi, per renderlo ancora più pazzesco avete chiamato me (qualcuno ride) per assicurarvi che non sareste tornati indietro. Ecco, non lo fate. Non lo fate.

I Pensieri

Parliamo un attimo di tutta questa storia dei pensieri. Il mese scorso, i pensieri.

I pensieri sono limitati. Ogni pensiero è limitato. Punto. Se non fosse limitato, non sarebbe un pensiero. Sarebbe una consapevolezza sensoriale, una sensazione. In una vera consapevolezza sensoriale non c’è intelligenza, analisi, giudizio e limiti. Di nessun tipo. A parte questo, ogni pensiero è limitato.

Voi continuate a produrre molti pensieri che si basano sulle credenze e  poi i pensieri creano nuove credenze e pensieri. Voi avete nuovi pensieri che arrivano e cercano di reprimere gli altri vostri pensieri e quindi c’è in corso un inquinamento pesante. Parlando di problemi ambientali, la cosa dei pensieri sta creando un problema ambientale interno pazzesco.

Ci sono tutti quei pensieri in giro e i pensieri creano gli stati d’animo. Andate in giro e dite, “Sono di cattivo umore.” Perché? “Perché c’è questa croce cardinale o altro. Ecco perché.”  No. No. Il perché non è quello. Può avere una leggera influenza, ma non causa i vostri pensieri.

Cosa Crea gli Stati d’Animo?

Ora parliamo delle altre cose che determinano l’umore e poi andremo un passo oltre, se vuoi scrivere sulla lavagna. Che altro crea gli stati d’animo, oltre ai vostri pensieri? Quali altre cose influenzano l’umore? È talmente ovvio che fa male. Linda girerà con il microfono. Sì.

KERRI: L’alcol.

ADAMUS: L’alcol. (qualcuno ride) È vero. Sì. Sì. Chiamiamolo stimolo chimico.

KERRI: Vero.

ADAMUS: Le droghe, l’alcol. E con il fumare erba che ora è legale?

KERRI: Grazie, arrestami in pubblico.

ADAMUS: Ora che è legale, puoi…

KERRI: Ci sono andata. L’ho fatto.

ADAMUS: … puoi uscire dall’armadio.

KERRI: Ci sono andata e l’ho comprata.

ADAMUS: Sì, sì.

KERRI: Sì. Non ero proprio nell’armadio.

ADAMUS: Per uso medicinale. Certo.

KERRI: Ho mentito a persone per bene come Linda, ero una brava ragazza. Mi sono divertita per tutto il tempo.

ADAMUS: Certo. Sì.

KERRI: Forse non lo sapevi. Non lo so.

ADAMUS: Considera il limite in ciò. Sai, dovevi coprire il fatto di essere dipendente dalla droga…voglio dire…

KERRI: Oh!

ADAMUS: … che fumi marijuana? (Adamus ride)

KERRI: Mi fai schifo!

ADAMUS: Ma…ma …

KERRI: Non è così!

ADAMUS: … guarda, guarda – “Ho dovuto coprire…”

KERRI: Sai, quaggiù è dura. Ok. Vai a lavorare 40 ore la settimana…

ADAMUS: Linda …

KERRI: … e senza una birra.

ADAMUS: Non lavorerei mai 40 ore. Per favore! Davvero?! Mi vedi entrare in un ufficio?! Cercare di trovare un parcheggio? Preoccuparmi se sono in ritardo di 5 minuti?

KERRI: Se stessi seduto in un cubicolo, fumeresti un po’ anche tu.

ADAMUS: Io non lo farei. Perché lo fai, mia cara?

KERRI: Non lo so, uomo.

ADAMUS: Oh! Vai in bagno.

KERRI: Oh cazzo! Oh merda!! (il pubblico dice, “Ohh!”)

ADAMUS: In bagno! No, sulla tazza! Non stare in piedi qui, sulla tazza. Abbassati i pantaloni e siediti sulla tazza. (risate) Poi parleremo del tuo… vedi, è il tuo cubicolo. Tu raggiungi il tuo cubicolo, lo stesso luogo dove vai ogni giorno. Guidi la macchina. Ti preoccupi perché sei in ritardo e ti preoccupi del denaro e ogni giorno vai a sederti sulla tazza in quel cubicolo essere in ritardo preoccupi vai a sederti giorno del tuo cubicolo. È la vita. Usciremo da lì. Va in bagno! (risate mentre esce)

Dov’eravamo rimasti? Oh, l’alcol. Che altro? Cos’altro influenza i vostri stati d’animo? (qualcuno dice “Il tempo atmosferico”) Aspetta il microfono, ma è così.

SHAUMBRA 4 (uomo): L’ambiente intorno a noi, comprese le persone.

ADAMUS: Le per- … oh, le ped- … scriviamo relazioni, persone. Sì. Cos’altro? Potremmo farlo in fretta. Cos’altro influenza il vostro umore?

SHAUMBRA 5 (donna): Il sonno.

ADAMUS: Il sonno. Certo. Dormire, la mancanza di sonno influenza davvero il vostro umore perché vi sentite stanchi e sarete davvero scontrosi. In realtà – mi fischierete dietro – sino a un certo punto essere stanchi in realtà per voi va bene adesso e cioè non fare una buona notte di sonno. Sapete perché? Così spezzate alcune delle vostre difese e dei vostri controlli e dei vostri limiti perché siete talmente stanchi che non avete l’energia di tirar su tutti queste barriere e muri energetici. Li state facendo a pezzi. Quindi non prendetevela con me se vi svegliate alle 2:22 del mattino. Non ho idea di che cosa stiate parlando comunque. Sì, essere stanchi.

Cos’altro influenza i vostri stati d’animo? (qualcuno dice “I pensieri.”) Aspetta il microfono. Sì.

SHAUMBRA 6 (uomo): La mancanza di tempo.

ADAMUS: Il tempo. La mancanza di tempo. Beh, sì. Torno alle attività frenetiche – le attività frenetiche e nevrotiche – e Bonnie, se non lavorassi in un’azienda così bella facendo un lavoro così buono con gli Shaumbra di tutto il mondo, saresti coinvolta in qualche altra attività frenetica. Sarebbe proprio così e vale per tutti voi. Voglio dire che c’è quasi una tendenza nevrotica a fare qualcosa, soprattutto quando sapete che sta arrivando la fine. (Adamus fa una pausa, poi ride) La fine della vostra vecchia era, la fine del vostro vecchio modo di fare le cose. Ecco, è come se doveste tenervi occupati per giustificare l’aria che espirate e lo spazio che occupate e non dovete farlo. No. Ehh, proprio no. Per favore.

Ok, che altro? Che altro? Molto in fretta, cos’altro influenza l’umore?

Non dire quelle parole. Qualsiasi cosa. Cosa influenza il vostro umore?

GARRET: La musica.

ADAMUS: La musica. Certo. Oh, può essere deliziosa. Sì. Bene. Grazie.

Voglio che iniziate a rendervi conto del vostro umore. Del vostro umore e delle cose che possono influenzarlo. Cos’altro? Presto, presto, presto, presto!

LINDA: Sto correndo! Sto correndo!

ADAMUS: Una o due parole. Tutto qui.

SHAUMBRA 7 (donna): Il tempo atmosferico.

ADAMUS: Il tempo atmosferico. Certo. Il tempo atmosferico influenza il vostro umore. La pressione barometrica scende e ciò influenza il vostro corpo. Il vostro corpo è costantemente… sei pronta a tornare e a unirti a noi?(a Kerri) Grazie.

Perché non mi hai detto di andare all’inferno e basta?

EDITH: Giusto!

ADAMUS: Non dovevi andare a sederti nel bagno.

KERRI: Ci ho pensato. Io…

ADAMUS: Sì. Accidenti!

KERRI: Non potevo dirlo.

ADAMUS: Ecco, la prossima volta che lo faccio dimmi, “Adamus, io sono un Maestro. Vai a farti fottere.”

KERRI: (urla) Io sono un Maestro! Vai a farti fottere!

Ok. Ancora una. Il tempo atmosferico v’influenza. Cos’altro? Cosa influenza il vostro umore?

SHAUMBRA 8 (donna): Beh, di relazioni ne ho fin qua.

ADAMUS: Le relazioni, ma certo.

SHAUMBRA 8: La famiglia.

ADAMUS: Tirate fuori qualcosa di nuovo, però.

SHAUMBRA 8: La natura. Sì.

ADAMUS: La natura. Certo. La natura può influenzare il tuo umore.

Il punto è che si sono molte cose che influenzano il vostro umore. Sicuramente gli allineamenti stellari, gli allineamenti cosmici possono influenzare il vostro umore. Sono in corso proprio adesso. Non vi risolvono la giornata. Non vi mettono in prigione né vi liberano, ma influenzeranno il vostro umore. Altereranno il modo in cui interagisce con voi e la realtà artificiale che vi circonda. Proprio così.

La ragione per cui parlo di stati d’animo è perché spesso voi diventate schiavi del vostro umore, “Sono di cattivo umore perché… il tempo atmosferico. Sono di cattivo umore perché il mondo sta cadendo a pezzi. Sono di cattivo umore perché…”

Di solito la ‘gente’ lo metterebbe al numero 1 della lista.

Il fattore che non è stato ancora menzionato è la vostra salute, il vostro benessere fisico. Molto spesso la mattina vi svegliate e dite, “Oggi fa male o no?” Sì, il dolore fisico ha un effetto pazzesco sul vostro umore. Se avete l’artrite, se avete il diabete, si avete mal di testa o un dolore fisico, sicuramente ciò influenzerà il vostro umore.

Succede che diventate schiavi del vostro umore. In altre parole, “Oggi sono di cattivo umore quindi farò…(qualcuno dice “Ci sguazza”) ci sguazzo. Questo è il mio destino,” oppure, sapete, “me l’hanno inflitto” o “qualcuno mi odia” o altro oppure “Non riesco a gestire il mio umore.” Non ho detto, “controllare”, ho detto “gestire il mio umore. Lo tollerate e che cosa fate? Di nuovo, è come il tempo atmosferico. Siete in un certo stato d’animo e cosa fate? Sperate che cambi.

Voi sperate che cambierà mai se ma il fatto è che gli umori sono molto… la maggior parte degli umori durano circa due giorni, forse tre al massimo, i piccoli umori umani a breve termine. Qui ci sono umori più grandi, ma questo è per un altro Shoud.

Avete quest’umore e vivete passando da umore a umore. Gli umori sono creati dai pensieri. I pensieri non sono reali. Sono limitati e voi vivete passando da umore a umore. Quando dico “voi” parlo degli umani in generale. Voi state andando oltre tutto ciò.

Qui accade che iniziate a diventarne consci. Diventate molto consci di, “Ehi, queste sono le dinamiche in corso nella mia vita. Hah! Ecco cosa succede. Pensavo di essere pazzo.” Non siete pazzi. Non ne eravate ancora diventati consci. Non siete pazzi.

Non c’è niente di pazzo in voi. Sareste pazzi solo se accettaste i vostri limiti e non lo fate. Non lo fate per niente ed ecco perché siete qui. Sareste pazzi se diceste, “È così che funziona e ne sono davvero felice.” (qualcuno ride) Io lo metterei in dubbio. Dubiterei di voi. Direi che avete assunto qualcosa o avete trovato un modo pazzesco di essere talmente delirante da riuscire a sopravvivere. È una cosa che avviene raramente. Le persone deliranti possono fingere di sorridere, ma di solito dentro sono molto tormentate. Sono deliranti, possono dire, “Io sono felice. E tu?” Sì. “Questo non è un pianeta meraviglioso su cui vivere?” (qualcuno ride per il suo sorriso falso) “Non vedo l’ora della mia prossima vita. (Adamus ride) “Ciao. Vado a giocare con i delfini.”

Miei cari amici, gli umori sono tutti attorno. Ciò che cerco di fare è di portarvi a essere consci di queste cose che influenzano la vostra comprensione di voi e influenzano la vostra posizione.

Non c’è magia in tutto questo. Non si usa la bacchetta magica. È solo diventare consapevoli di come siete arrivati qua.

Ora, in base alla mia esperienza personale – Cauldre mi sta chiedendo di concludere, ma abbiamo appena cominciato – (qualcuno ride) in base alla mia esperienza personale ho imparato una cosa molto importante durante la mia – ahem – lunga incarcerazione nella mia prigione personale. In qualsiasi cosa t’infili, riesci a tirartene fuori. In altre parole, nessun altro lo farà per te. Ci sei entrato, puoi anche uscirne. Se ti sei ficcato nella coscienza dei limiti, puoi anche tirartene fuori.

La domanda che vi ho fatto, in particolare agli umani in via di risveglio e non tanto ai Maestri, la domanda che faccio sempre è: siete davvero pronti? Ne abbiamo già parlato nelle nostre chiacchierate. Siete davvero pronti a uscire da quella prigione, dai vostri limiti? Di solito ciò che mi rispondono è, “Beh, ma…” Di solito quelle sono le prime parole – “Beh, ma …” o a volte, sapete, “Sì, ma…” e altre volte solo “Non lo so.” (Adamus ride)

Potete uscirne e in fondo l’avete fatto e ora affrontate il processo della trasformazione.

Non dovete lavorarci sopra. Siete già usciti da quella prigione. L’avete deciso molto tempo fa, Edith, avete detto “Esco da qui,” perché, sapete, “È stato divertente stare in quei limiti per un po’ e recitare i diversi ruoli e fare le cose che ho fatto, ma ho chiuso. Io me ne vado.”

Ora avete preso quella decisione, è fatta e ora state solo affrontando la trasformazione. L’alchimia avviene dopo la decisione, non prima. Ecco, state attraversando proprio quello.

Se solo riuscissi a farvi fare un bel respiro profondo e a rilassarvi nella vostra illuminazione e a smetterla di preoccuparvi se accadrà. Bene, si. La domanda è come accadrà e questo dipende da voi.

Fate un respiro profondo nella semplicità e nella consapevolezza, nell’ Io Sono e lasciate che arrivi.

Ora voglio parlare in fretta di un’altra cosa e poi facciamo una piccola – facciamo una vera merabh.

L’Oscurità

Quando si parla di umori e di pensieri e di tutto il resto, ci sono due cose che sono davvero impegnative per molti di voi e queste due cose sono: numero uno, l’oscurità – il vostro lato oscuro; il lato negativo. Voi non volete affrontarlo e quindi lo sfuggite. Non volete incarnarlo. Mi dispiace, ma non potete incarnare solola luce. Non potete incarnare solo la luce.

Esiste un termine che usiamo dall’altro lato ed è abbastanza strano che sia anost. È come gnost, ma una specie di “a” come a-gnost e ciò significa che c’è una preferenza verso la luce. Voi cercate di essere la luce. Non funzionerà. Cercate di essere felici e piacevoli e la luce e poi… è un pacificatore spirituale ma non funzionerà, tutto qui. Ogni Maestro se n’è reso conto lungo il cammino È come, “Oh. Merda. Io sono anche l’oscurità.”

È un fatto che c’è una specie di fenomeno sociale interessante che è appena nato e voi dovreste sapere esattamente da dove è arrivato. Si chiama endarkment. (oscurazione, neologismo – NdT)) L’endarkment. Sapete, c’è l’illuminazione; c’è un nuovo movimento sociale psichiatrico che si chiama oscurazione. Interessante. Mi chiedo da dove è venuto! (qualcuno ride) Perché moltissimo del fattore umore si allontana dall’oscurità. In altre parole, “Ho un certo umore. E’ nero. C’è qualcosa che non mi piace. Me ne allontanerò.”

C’è questa tendenza ad allontanarsi da tutto ciò che c’è di oscuro dentro di voi, inclusi tutti i ricordi che avete del passato e del vostro passato in questa vita e quindi li escludete o li spingete via, cercate di ripararli o di elaborarli. No, amici miei, bevete fino in fondo – l’oscurità, la luce, tutto questo – perché se siete sbilanciati verso la luce imparerete alcune cose interessanti nel modo difficile, quello doloroso.

Non raggiungete l’illuminazione attraverso la luce. Si tratta anche di bervi l’oscurità.

Ora, proprio adesso – boccheggiate! – “Se la bevo, se respiro dentro di me la mia oscurità non  accetto le cose cattive di me?” Beh, sì, in un certo senso sì ma in realtà non erano cattive.

Il grande ostacolo successivo è del tipo “Oh mio dio, se entro nell’oscurazione, se accetto l’oscurità cosa succede se divento cattivo?” Cattivo. Consideriamolo – se potessi avere la penna – prendiamolo in considerazione. (scrive sulla lavagna) La parola ‘cattivo’ è ‘vita’ ed è anche ‘velo’. Ecco, vedete, questo è Satana. In inglese, per chi tra voi non parla inglese, ma in inglese è un gioco di parole interessante.

Voi dite, “E se entro nell’oscurazione, se permetto l’oscurità? Permetto…” Ora, cos’è l’oscurità? Tobias ve l’ha detto anni fa. Sono le cose che non avete amato di voi. È la vostra divinità. Sono le cose che non vi siete permessi di voi. C’è una paura tremenda.  “E se divento cattivo?” Cos’è cattivo?

La gente dirà che è l’oscurità, è… sapete, questo è soprattutto filosofico, ma essere cattivi è semplicemente un’espressione della coscienza di massa dell’oscurità repressa degli individui. Moltissimi individui sopprimeranno la loro oscurità personale. Bene, ciò entra nella coscienza di massa, entra quasi nella grande matrice e lì fermenta e diventa davvero puzzolente ed emette gas e poi esplode.

Una persona – un individuo – la raccoglierà e diventerà cattivo. in un certo senso è solo un’espressione dell’oscurità dentro tutte le persone. Non serve non sempre serve tutti quanti avere questa persona che agisce in modo cattivo, ma è esattamente ciò che sta avvenendo. Qualcuno in un certo senso entra nell’oscurità con gli steroidi e poi diventa cattivo.

Allora la domanda è: se vi oscurizzate, v’illuminate anche? Diventerete cattivi? Che cos’è? Quello è un pensiero. Ecco, io vi chiedo di sentirlo dentro di voi piuttosto che pensarci sopra.

E se permetteste anche ciò che definireste l’oscurità, che sia nei vostri ricordi o nelle vostre sensazioni? Sapete, anche l’irritazione che in questo periodo è così dominante, questa frustrazione è un po’ di oscurità, un po’ di grigio, sapete. Possiamo riderci sopra ma se va troppo avanti arghhh, potrebbe diventare piuttosto oscura.

E se vi oscurizzaste, in altre parole se lo permetteste? Riuscireste a dire con sicurezza, “Con me non voglio neppure il cane.” Voglio dire, se lo mettete sul giornale come notizia di punta, arriverebbe subito Don Sterling. (risate) Voglio dire, le persone penserebbero, “Ma cos’ha quella donna?! Non vuole neppure il suo cane. È questo ciò che insegna il Crimson Circle? A non sopportare le altre persone? Provano repulsione verso gli altri?” Sì, soprattutto verso i giornalisti che scrivono storie stupide come questa. (qualcuno ride)

Ciò ci porta a un’altra cosa e questa è una cosa difficile. Qui parliamo di essere consci di quelli che sono i limiti, così potete davvero scivolare nella libertà.

La Depressione

L’altra cosa è la depressione. La depressione. È una cosa interessante. Una volta non c’era la depressione. Ad Atlantide la depressione non esisteva. No. Perché? Be’, perché eravate sempre con gli altri. Avevate sempre un progetto. Avevate sempre qualcosa da fare con gli altri ed era una cosa grande – ecco dov’era in origine Kumbaya, ad Atlantide. No, davvero. Esisteva un luogo chiamato Kumbaya, poi l’hanno preso e ne hanno fatto un’espressione e ci hanno scritto sopra una canzone! (qualcuno ride) Io ci sono stato, molti di voi erano a Kumbaya, ma questa è una battuta. Ma… (ride)

Allora la depressione non esisteva. La depressione è un fenomeno relativamente nuovo. La depressione avviene quando i pensieri reprimono l’energia della forza vitale e pensieri reprimono la passione dell’Io Sono fino al punto in cui ciò crea un grande velo e vi sembra che non sia rimasto nulla. Nella depressione manca ciò che io definirei un flusso di energia. L’energia si ferma, nella depressione c’è molta energia potessimo trovare un modo per scavare nella depressione, estrarremmo molta energia ma è ferma nel fango, nel catrame. Non si muove. Le manca l’ispirazione.

La depressione è nella mente che ha generato moltissimi pensieri e idee e credenze e piccoli trucchi e metodi e nessuno di essi funziona. Essenzialmente la mente dice, “Non so cosa altro fare, quindi entrerò in uno stato di depressione.”

La depressione è più di uno stato di sospensione animata. In realtà non è molto animata, è solo uno stato di sospensione. Qualcuno lo definirebbe il nulla, ma in realtà è molto pieno. È davvero molto pieno. Quelli che hanno la depressione non sarebbero d’accordo e direbbero che lì non c’è niente. No, stareste meglio con niente che con la depressione. La depressione è una quantità pazzesca di energia priva d’ispirazione. Non va da nessuna parte. (Linda si agita per il tempo) Il tempo? Oh, oggi ti piace il mio vestito, è questo che stavi dicendo? Ah, abbiamo moltissimo tempo.

Ecco, la depressione è uno stato di energia sospesa senza ispirazione, motivazioni, libertà, ci ha rinunciato. Si è fermata. Cosa fa l’umanità per cercare di portare la gente fuori dalla depressione? Da loro dei farmaci e sapete che io non sono un grande fan dei farmaci. Quando dico che non sono un grande entusiasta voglio spiegarmi meglio e dire che quando ne parlo, mi rivolgo a voi. Non parlo al resto del mondo. Non cerco di essere un medico o uno psichiatra per il resto del mondo. Io parlo a Shaumbra. Rispetto alle persone in generale, ci sono ragioni diverse per cui non dovreste usarle – o almeno noi non ve lo raccomandiamo.

Detto questo…

La depressione, l’oscurità e la depressione son due fattori molto impegnativi. Tra un attimo vi chiederò proprio di berli o di inspirarli o di lasciare che entrino.

Avete permesso che entrassero la luce e la felicità e lo stare bene e tutto il resto, ma il fatto è che c’è di più. C’è energia persino nell’oscurità. C’è consapevolezza nella vostra irritazione. C’è del buono, del beneficio in alcune cose difficili che affrontate. La cosa peggiore che fate, davvero l’unica cosa che fate è incasinarvi, chiedervi cosa state facendo di sbagliato. A proposito, è proprio questo che porta alla depressione, perché è un pensiero. È un limite. “Cosa faccio di sbagliato?” Beh, è supporre che state sbagliando qualcosa. Io vi dico di supporre che avete fatto tutto bene. Voi lo dite e la vostra mente dice, “Non sono sicura di riuscire a supporre tutto. Supporrò solo un po’ “ e poi di notte non dormite.

Qui l’unico problema reale, sapete bene di cosa parlo, è voi che continuate a dirvi, “Cosa faccio di sbagliato?” Io vi dico, “Niente,” e poi vi arrabbiate con me. Di notte discutiamo molto e voi dite, “So che sto facendo qualcosa di sbagliato, altrimenti …” E io, “No. Molto tempo fa hai fatto una scelta, Edith, per farlo, per trasformarti e cerchi di farlo in una sola vita. Sta funzionando.” Sta funzionando, se solo riusciste a respirarla dentro di voi.

Tornerò all’inizio di questa giornata quando mi sono presentato qui e ho detto, “Facciamo un bel respiro profondo” e ho trovato quel respiro superficiale piccolo anemico e senza ispirazione. Aandrah è venuta qua e ha cercato di farvi respirare e alcuni si sono addormentati. (qualcuno ride) Poi abbiamo dovuto parlare per le ultime due ore – due ore – di qualcosa di molto semplice che è il permettere. Riguarda voi. Si tratta di berlo. Si tratta di smettere di dire, “Cosa sto facendo di sbagliato?” Nulla.

Potreste solo…lo supererete quando alla fine direte, “Oh sì, ok. Smetterò di preoccupamene.” Direte, “Dio, che bei ricordi!” Non ci siete ancora.

La Merabh per Bere la Vita Fino in Fondo

Facciamo un respiro profondo. Ora faremo una merabh piuttosto breve. Per favore, abbassate le luci.

Ok, facciamo un respiro profondo, un po’ di musica. La musica è sempre bella. Sì, la musica influenza l’umore in molti modi.

(inizia la musica; “Full Moon Dance” from Lemurian Home Coming di Anders Holte)

Facciamo un bel respiro profondo.

In questo momento molto sacro e prezioso, vi chiederò di nuovo di permettervi di superare I pensieri.

(pausa)

Un Maestro beve. Un Maestro beve fino in fondo. Un Maestro beve tutto fino in fondo – la sua oscurità, la sua depressione, la sua gioia e la sua luce.

Dopo molte, molte vite siete qui, siete arrivati a questo punto. Ci siete stati, l’avete fatto. Per un po’ siete stati un Maestro annoiato perché limitavate il flusso dell’energia.

Non volete più del vecchio ed io vi elogio per questo. Non volete più ieri. Non volete più le stesse abitudini e modelli. Per questo dovreste farvi i complimenti da soli.

Non volete più ripassare dai modelli. Non volete vivere e basta. Non volete avere solo una relazione. Oh, preferireste nessuna relazione che solo un’altra relazione.

Non volete solo proseguire con la vostra salute e sperare che non contrarrete un disturbo o una malattia letale. Oh, amici miei, non ce la fate più. Siete alla frutta ma anche siete così pronti per qualcosa di nuovo.

Voi sapete che c’è. Sapete che qualsiasi cosa sia, questa cosa che supera le parole, voi sapete che c’è. Siete pronti.

A questo punto è comunque un paradosso interessante; non ne volete più delle stesse cose ma vi limitate, vi trattenete.  Non respirate come un mostro, un mostro impazzito. Vi trattenete.

Tutta la giornata di oggi riguarda il Maestro che beve fino in fondo, respira fino in fondo, vive fino in fondo, dorme molto profondamente.

Il Maestro capisce che l’unico tipo di controllo dovrebbe essere il controllo molto conscio. In altre parole, essere consci che controllate in modo deliberato. Quello che non è appropriato è tutto il controllo inconscio che accade ogni giorno, migliaia di volte – al giorno i controlli e i limiti inconsci. Va bene controllare e gestire, ma in modo conscio.

Un Maestro beve fino in fondo, persino la sua oscurità. Non cerca di controllarla. Non cerca di imitarla. Ed è fin in fondo specialmente la sua oscurità, la sua tristezza.

Un Maestro beve la vita fin in fondo.

Ora forse potreste essere preoccupati che se bevete la vita fino in fondo, ora come ora potreste restarci bloccati dentro e dovreste ritornare e potreste perdervi di nuovo. Non succederà. Non succederà, perché avete preso l’impegno e avete deciso per voi.

Non accadrà, perché io non lo permetterò.

Potete bere la vita fin in fondo senza restarci bloccati dentro.

Qual è stata, qual è stata la passione, la passione profonda, profondissima di cui abbiamo parlato durante la nostra ultima esperienza musicale? Non voglio davvero usare delle parole, ma vi darò un indizio. Era vivere. Era vivere.

Non solo esistere. Non solo attraversare la vita, ma dopo tutte queste vite incarnazioni, la passione era di vivere. Ecco cos’era.

Non resterete bloccati. Non vi perderete. Voi vivrete.

A volte vivrete irritati con le persone. Potranno essere momenti in cui alcune delle energie e della coscienza di questo pianeta che sono molto limitate vi faranno impazzire, ma potrete comunque vivere. Quella passione. Quella è l’impegno sensuale.

Accadono molte altre cose. Quando voi vivete, diventate uno Standard per gli altri.

Quando vivete, avete la vitalità e la salute e l’abbondanza. Quando vivete, voi ispirate gli altri ma la gioia, la passione è solo quella di vivere al massimo, senza freni, spalancati.

Ecco io v’invito a prendervi questo momento per bere fino in fondo, per mangiare fino in fondo, per amare fin in fondo, per respirare, per fare esperienza fino in fondo di tutte queste cose.

Il Maestro beve fino in fondo.

Quelli non svegli bevono in modo superficiale ma il Maestro beve fino in fondo, senza paura e senza limiti.

(pausa)

Ora fate un altro respiro, se volete, un respiro non forzato ma comunque un respiro profondo.

Che cosa significa? Non state forzando l’inspirazione o l’ispirazione, ma è profondo.

Come lo fate? Lo fate e basta.

Quando respirate in profondità senza dover usare i muscoli e la forza, di colpo l’aria e l’energia fluiscono e basta, scorrono, entrano nel vostro corpo ed entrano nei vostri pensieri.

Potete respirare profondamente senza forzare nulla.

Vedete come funziona? Potete bere fino in fondo la vita senza forzare nulla.

(pausa)

Amo che proprio ora vi stiate lasciando andare oltre i pensieri. Voglio dire, in questi giorni in generale supererete il pensiero per passare alla vera consapevolezza sensoriale, alla sensualità della vita. Quello è il vero rilascio. Quello è il vero superare la prigione.

Oggi qui ce n’è un po’ in giro – solo la sensazione.

Facciamo un bel respiro profondo della vita tutti insieme.

Stiamo passando su un nuovo palcoscenico, a una nuova fase. Ora stiamo letteralmente lasciando questo spazio. Vi ha servito bene. Vi state muovendo verso un nuovo spazio, a livello letterale e figurativo. Non è sempre facile. Eh, c’è voluto molto lavoro, dicono, per costruire il nuovo luogo, sono serviti molti soldi ma è tutto qui a servizio.

La stessa cosa sta accadendo a voi a livello personale. Vi state lasciando dietro i pensieri. Vi state lasciando dietro la coscienza di massa e ora passate nel vostro nuovo spazio. Non è sempre facile. Anche qui ci sono molti bei ricordi ma i miei cari amici, è ciò che avete scelto e quindi così è.

E se mai doveste avere dubbi o paure o preoccupazioni, fate un respiro profondo e ricordatevi che…

ADAMUS E IL PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.

ADAMUS: Grazie, cari Shaumbra. Grazie. (il pubblico applaude)