Gennaio 2020

IO NON SONO UN INSEGNATE SPIRITUALE di G. Hoppe

Il tema del mio articolo di questo mese mi è arrivato dopo una serie di piccoli eventi. Non mi sto lamentando, ma piuttosto intendo chiarire una cosa una volta per tutte. Dovrei sentirmi adulato dal riconoscimento, ma invece non so perché mi ritrovo a essere irritato.

Mi riferisco al titolo di insegnante spirituale. Io non sono un insegnante spirituale. Io sono molte cose ma, ma insegnante spirituale non è una di quelle

La settimana ascolta sono stato presentato a qualcuno come un insegnante spirituale. “Chi, io?” ho pensato. Non ho corretto la persona che mi ha presentato, ma non mi è sembrato giusto anche se l’altra persona è sembrata leggermente impressionata. Non ci ho pensato più fino al giorno successivo quando ho dovuto approvare una biografia che qualcuno ha scritto su di me per una prossima pubblicazione. Nella mia biografia, quelle persone hanno usato il termine “Insegnante Spirituale”. A quel punto mi ha trafitto la puntura dell’irritazione e inoltre mi sono ulteriormente irritato perché non sapevo che ciò m’irritasse.

Voi sapete come succede quando la Vostra Energia (nota in precedenza come L’Universo) si dà da fare per attirare la vostra attenzione? Di solito avviene tre volte, una dopo l’altra. Infatti qualche giorno dopo ho ricevuto una e-mail da una nuova Shaumbra in Europa che di recente ha scoperto il Crimson Circle. Lei ha ringraziato molto lo staff per il loro impegno il loro lavoro e ha ringraziato me per essere un insegnante spirituale. A quel punto non potevo più ignorarlo. Io non sono un insegnante spirituale e in quel momento io ho deciso di scrivere questo articolo per spiegare perché quel titolo mi dà tanto fastidio.

Prima di iniziare a scrivere questo articolo ho fatto qualche ricerca su Internet. il sito descriveva un insegnante spirituale, “una persona il cui ruolo e la cui responsabilità è insegnare a un essere umano o a un essere universale ciò che ha bisogno di sapere, imparare e capire a livello spirituale per contribuire all’accordo con la sua anima, allo scopo della sua anima o all’evoluzione spirituale.” Accidenti, è molta responsabilità per chiunque se l’assuma per un’altra persona. È davvero possibile che un qualsiasi cosiddetto insegnante spirituale insegni a chiunque ciò che ha bisogno di sapere, di imparare e di capire?

Esiste addirittura un sito che si chiama SpiritualTeachers.org. L’autore del sito assegna punteggi agli insegnanti spirituali, punteggi che vanno da 1 (il peggiore) a 5 (il migliore). Per fortuna io non sono presente su quella lista. Su quel sito c’è qualcosa di interessante, ma credo che l’autore si consideri un insegnante spirituale e quindi è normale che io sia sospettoso. Non c’è niente come un insegnante spirituale che valuta altri insegnanti spirituali.

Wikipedia ha una lista di circa 4.000 insegnanti spirituali americani. Io sono presente su quella lista, anche se non ho idea di come ci sono arrivato. Scopro inoltre di essere su una lista che comprende parecchi “culti sotto osservazione” come se fossi un insegnante spirituale con una reputazione quantomeno dubbia. A proposito, non andate su Google a fare una ricerca su di voi se non avete dormito molto e non avete una bella ciotola di cereali davanti a voi. Potrebbe essere un’esperienza orribile.

Mi ha preoccupato il fatto che la storia dell’insegnante spirituale mi avesse preoccupato. “Non è niente di che, liberatene,” mi sono detto, però mi sentivo pesantemente irritato e ciò in fondo mi ha fatto considerare quello che sono piuttosto che quello che non sono.

Io sono un canalizzatore, che è una cosa molto diversa da essere un insegnante spirituale. Il mio ruolo è tradurre le informazioni da entità come Adamus, il quale non mi fornisce le parole da dire, ma piuttosto mi trasmette un riflusso di coscienza che io poi trasferisco in parole. Inoltre seguo i suoi tempi, i suoi gesti e il suo modo di enfatizzare ciò che dice. Persino Adamus afferma di non essere un insegnante spirituale, sebbene si attribuisca il meraviglioso titolo di Grande Maestro Asceso e che si sia auto-eletto presidente del Club dei Maestri Ascesi. Adamus non fa altro che raccogliere la nostra energia e ci ‘rende’ ciò che sappiamo già e ciò che siamo pronti ad ascoltare. Lui per noi è un gran bello specchio, ma non è un insegnante spirituale quindi no, solo perché qualcuno è un canalizzatore, ciò non lo qualifica ad essere un insegnante spirituale.

Le persone come me sono solo traduttori multidimensionali.

Io sono una persona che racconta storie. Quando le persone vengono per avere un consiglio o un po’ di guida, io trovo che raccontare storie sia uno dei modi migliori per mostrare loro cose che sono già dentro di loro. Io l’ho imparato da Adamus. Perché mai fornire una specie di lezione noiosa e didattica quando puoi offrire una storia piena di espressione di saggezza? Raccontare le storie richiede che tu sia conciso, intelligente e pieno di immaginazione. Risulta molto più semplice e più divertente per qualcuno ascoltare una storia o una favola rispetto a un mucchio di bla bla bla condito da concetti mentali.

Io sono un uomo d’affari ne sono orgoglioso. In vita mia non ho mai preso una lezione di economia, ma col tempo ho imparato come fare gli affari. All’inizio quando canalizzavo di fronte a gruppi New Age sono rimasto piuttosto scioccato da loro disprezzo per il mondo degli affari. Avrei fatto meglio a raccontare loro di essere un prigioniero evaso dal carcere piuttosto che ammettere che ero una persona che si occupava di affari. Come quasi tutto nella vita, il mondo degli affari può ospitare la corruzione e i giochi di potere, ma nel suo nucleo centrale gli affari sono un modo per gestire ed equilibrare uno sforzo creativo, che si tratti di produrre sedili per il water o di gestire un’azienda che distribuisce contenuti.

Ho visto fallire molte organizzazioni spirituali perché non sapevano come gestire gli affari. Il Crimson Circle opera come un’azienda internazionale impeccabile con uno staff composto da 15 membri. Noi capiamo con grande chiarezza che qui gli affari riguardano il fatto di sostenere gli Shaumbra in tutto il mondo e non solo fare soldi. Gli affari sostengono i contenuti (i messaggi), non certo il contrario. Noi definiamo il nostro modo di fare affari “sostenibile” e ciò significa che noi investiamo di nuovo tutti i profitti in nuovi servizi per Shaumbra.

Io sono un Facilitatore dello Spazio Sicuro. È ciò che mi dà la maggiore soddisfazione ed è la mia vera passione, cioè creare lo spazio sicuro. Io non sono un insegnante spirituale, ma amo creare lo spazio sicuro dove gli Shaumbra possono diventare gli insegnanti spirituali di se stessi. Lo spazio sacro si manifesta in molte forme diverse. Ogni volta che io conduco un seminario, noi creiamo uno spazio sacro dove gli Shaumbra permettono le loro trasformazioni personali. Anche se chi partecipa pensa di venire a sentire qualcosa che dice Adamus, la verità è che viene per le sue realizzazioni personali mentre Adamus li distrae e li intrattiene. Io sono abbastanza fanatico per quello che riguarda lo spazio sacro. Lo spazio deve essere quello giusto, dalle dimensioni della stanza a come sono disposte le sedie fino al sistema audio, alle finestre, a ciò che si mangia nelle pause e all’illuminazione. Se la stanza fa sentire al sicuro qui partecipa, allora sarà più facile rilassarsi e permettere che l’insegnante spirituale che c’è dentro ognuno di loro si faccia avanti. L’ identico principio dello spazio sicuro si applica alle trasmissioni, alle Cloud Classes, alle interazioni con il Customer Service, al mensile Shaumbra Magazine, ai libri e ad ogni altro “punto di contatto” che gli Shaumbra hanno con il Crimson Circle. Il nuovo Shaumbra Pavilion alla Villa Ahmyo a Kona è un bell’esempio di spazio sicuro. Abbiamo considerato tutto, comprese le proporzioni dell’edificio, il tipo di legname, l’illuminazione e la circolazione dell’aria, i sistemi acustici, i giardini, la posizione del sole, l’area per gli intervalli e migliaia di altri dettagli per assicurarci che fosse un vero e proprio spazio sicuro per Shaumbra. Il lavoro dello staff del Crimson Circle è assicurarsi che sia uno spazio sicuro a prescindere dalla forma che prende. Nello spazio sicuro, ogni Shaumbra può portare i suoi aspetti più oscuri alla saggezza. Senza lo spazio sicuro, gli aspetti continuano a gestire lo spettacolo. Io sono molto orgoglioso e pieno di gioia per avere contribuito a creare quello spazio sicuro per Shaumbra, poi il resto dipende da loro.

Io capisco molto bene che nessuno intende offendermi quando parlano di me come di un insegnante spirituale. La cosa di preoccupa perché voi non potete insegnare la spiritualità proprio a nessuno. Voi potete suggerire libri da leggere, video o corsi da frequentare ma io non credo proprio che voi possiate essere l’insegnante spirituale di qualcuno. C’è un problema nella persona che pensa di avere bisogno di insegnante spirituale e c’è un problema ancora più grande in chi si considera un’insegnante spirituale. Voi potete ascoltare qualcuno che sta affrontando la sua crisi spirituale e potete offrire anche qualche storia vostra, qualche storia personale ma in fondo esiste solo un’insegnante di spirituale. Si tratta del Maestro che è già presente dentro di voi e che aspetta solo che voi smettiate di guardare fuori di voi alla ricerca delle risposte di cui avete bisogno. L’insegnante spirituale – il Maestro interiore – ha solo un cliente e quel cliente siete voi.

L’ENERGIA PERSONALE contro gli ASPETTI di Leigh Bisset

Liberarsi dal controllo che abbiamo sulla nostra energia personale sembra essere un punto centrale negli Shoud di questi giorni e io capisco il motivo: non possiamo continuare a usare quei controlli perché si mettono in mezzo tra noi e la nostra Realizzazione.

Non lo so voi, ma io ho fatto alcune cose molto strane con la mia energia personale e ho portato dentro cose sciocche come le difficoltà, la sofferenza e la mancanza e dovevo essere davvero annoiata perché ci ho inserito anche qualche problema fisico molto limitante.

Per me l’energia personale è importante perché io so che è il sacro gral, il luogo dentro di noi verso cui negli anni Adamus e Tobias ci hanno guidato con amore e ce l’hanno fatto ricordare. Solo di recente ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto fronteggiare dei fatti mi ha portato a riconoscere il fatto che io ho sempre partecipato al gioco in cui negavo tutto ciò e mi sono data molto da fare per restringere la mia energia personale.

Di recente io e il mio partner ci siamo trasferiti in una nuova casa. Ora, a rischio di sembrare un po’ strana, ad entrambi piacciono i giocattoli; io sono un’appassionata di Star Wars e a lui piacciono le auto, i modellini, i carri armati, gli elicotteri e tutto il resto. Una parte del suo divertimento sta nel fatto di posizionarli in formazioni specifiche che abbiano un senso per lui e parte del mio divertimento è osservarlo mentre lo fa. Poiché il tavolo da modellismo non è ancora pronto, alcuni dei giocattoli sono disposti con precisione militare sul pavimento di una stanza. Il fatto è che non abbiamo ancora finito di spacchettare tutto e ciò significa che ogni stanza è piena di scatole, il che rende la nostra casa un vero e proprio percorso a ostacoli per arrivare fino al guardaroba dove il mio partner tiene i suoi vestiti. In ogni caso lui ha usato quella situazione a vantaggio della sua immaginazione e ha creato una situazione totalmente militare sopra e intorno alle scatole, sui mobili, sul pavimento e sulle mensole davanti alle finestre.

Poiché io non sono la persona più coordinata del mondo, so che è solo una questione di tempo prima che io entri nella stanza – la testa fra le nuvole o distratta da qualche inutile pensiero – e mi scontro con un paio dei suoi carri armati con un piede, un fianco o col sedere. didietro. È già successo, più spesso di quanto mi piaccia ammettere. Mi sono perfino sdraiata sul pavimento con un righello nel tentativo di riallineare i vari veicoli nel vano tentativo di nascondere le mie incursioni, ma il mio partner se ne accorge sempre perché possiede superpotere di vedere se qualcosa è fuori posto.

Due volte al giorno io striscio tra le linee della difesa militare, scivolo oltre le posizioni precarie di alcune navi da guerra e faccio un respiro di sollievo se riesco ad arrivare alla finestra senza incidenti. La mensola della finestra è la frontiera di difesa suprema, completa di una fila di elicotteri – che hanno le pale più delicate che riusciate a immaginare – posizionate in modo che siano pronti a decollare.

Abbasso attentamente la tapparella e cerco di capire dove fermarmi senza toccare uno dei fili delicati che connettono l’elicottero alla base di atterraggio. Mentre per il mio partner quest’azione semplice è perfettamente normale e facile, per me è un vero e proprio incubo. Non sono molto brava negli spazi angusti e in cui non posso muovermi liberamente e ciò mi sfida la mia capacità di camminare come una vera signora. Peggio ancora, in quello spazio il mio aspetto goffo dà fuori di testa e mi fa sentire aggraziata come Briana di Tar (Game of Thrones) in un negozio di porcellane.

Il mio partner è rimasto a casa per una settimana e ciò ci ha fornito l’occasione di spacchettare e riorganizzare le cose. Restando in piedi dietro il cancello immaginario (penso che gli altri la chiamino porta), assicurandomi di tenere i piedi fuori dalla zona pericolosa, ho osservato il mio partner stare in piedi in mezzo alla sua amata zona di guerra guardando il suo guardaroba con occhi tristi. I suoi vestiti sono stati impilati in modo non proprio preciso in uno spazio molto piccolo e mentre io capisco che ciò non influenzerebbe molti uomini, il mio partner è super organizzato e questo è il tipo di cose che lo fanno sbarellare. Per anni mi sono meravigliato delle linee perfettamente dritte che riesce ad ottenere con tutto ciò che tocca.

Ho intercettato lo sguardo di disagio sul suo viso per il fatto che lo spazio non sia organizzato in base ai suoi parametri e mi sono resa conto di quanto sia impegnativo per lui vivere con Leigh ‘che ha 1000 vestiti’. Ho pensato che anche a rischio della sua sanità mentale, lui si è arreso al fatto che il guardaroba principale debba contenere la mia ossessione per gli abiti. Osservando il suo dolore, ho capito che era arrivato il momento di sistemare la situazione. Sarebbe stato via per qualche settimana e quindi avrei avuto il periodo perfetto per portare più equilibrio nella situazione. Presa la decisione mi sono allontanata dalla porta e subito ho iniziato a sentirmi molto strana, fuori equilibrio e del tutto disconnessa dalla vita.

Ora, molti di noi sanno come ci si sente quando entra un aspetto. L’energia si riunisce, la tensione sale e poi ci colpiscono un’esperienza dopo l’altra che sono legate o attivate dall’aspetto in questione. L’esperienza mi ha dimostrato che le energie non fanno altro che intensificarsi finché raggiungono un certo picco mentre l’umano si sente impreparato, preso di sorpresa e si chiede cosa diavolo è accaduto nella sua vita. Era proprio ciò che stava accadendo – un minuto prima la vita era grandiosa io avevo un piano; un minuto dopo l’unica voce che riuscivo a sentire era quella che dichiarava la mia goffaggine e quindi rinforzava la credenza secondo cui tutto ciò che toccavo cadeva o collassava, compreso il mio corpo e la mia situazione lavorativa.

La mia intenzione iniziale era semplicemente sostituire i due guardaroba, ma non sono riuscita a sopportare il pensiero di dover creare ogni giorno un sentiero sicuro fino al mio armadio lottando con una tempesta di aspetti goffi e giudicanti. Come grande audacia ho svuotato il mio guardaroba dagli abiti per spostarli nel cestino della spazzatura. In un secondo momento avrei potuto risolvere il problema della gestione logistica del guardaroba.

A quel punto il mio aspetto ha impersonificato al meglio Gollum (dal Signore degli Anelli) e io ho perso del tutto la testa. Abbiamo litigato di brutto; lui che mi diceva che non potevo buttare via le mie cose e io che gli spiegavo perché potevo farlo. Mi sono sentita un po’ come se stessi facendo un incontro a pugni, ma poi dentro di me qualcosa deve essere cambiato perché io ‘ho saputo’ che dovevo liberarmi da tutta quella roba il che mi ha lasciato nella bella posizione di essere l’osservatrice della mia esperienza.

Forse per la primissima volta nella mia vita mi sono sintonizzata e ho ascoltato davvero ciò che quell’aspetto doveva dirmi. Mi sono accorta che le mie storie erano state impacchettate e ordinate come ‘ragioni valide’ per giustificare il motivo per cui dovevo tenere tutte le mie cose. L’aspetto mi stava vomitando addosso lo stesso dialogo che sentivo e a cui credevo da anni e la cosa più Stupefacente era il fatto che forse così ripetitivo. Intendo dire che continuava a ripetere le stesse parole che avevo sentito ripetere per tutta la mia vita da adulta e io non me ne ero mai accorta!

Questa realizzazione mi ha riportato il significato di come qualcosa di semplice come camminare in una stanza per chiudere una finestra o per svuotare il contenuto di un guardaroba può attivare e Incoraggiare un aspetto e fornirgli addirittura una voce. Quell’aspetto goffo e giudicante conosceva bene le mie debolezze, i miei punti vulnerabili e quelli dolenti.

Per anni una parte di me voleva solo riuscire a scivolare dentro e fuori una stanza senza causare danni. Quella parte di me sapeva che da qualche parte c’era qualcosa di delicato che poteva farla scivolare punto e virgola lei sapeva di essere aggraziata, ma come puoi essere la grazia se metà del mio corpo è legato, teso e contorto in un limite controllato mentre l’altra metà (che ha creduto alla bugia e pensa di essere libera) si dimena come un pesce in agonia ed è del tutto inconsapevole che esista l’altra metà? Una parte rifiuta di permettere ogni tipo di grazia e di flusso, l’altra parte è un burattino addormentato che agisce per distorsione energetica. Senza coordinazione e cooperazione, non c’è da stupirsi se ho continuato contro i carrarmati militari! Nel frattempo la Maestra noiosa sta seduta sulla sua panchina eterica dicendo, ‘Ora ti andrebbe di slacciate il lazo?’

Leigh la Wonder Woman Leigh guarda in basso e si rende conto che le sue mani sono libere e possono farlo

Non si è mai trattato di rientrare in ‘quel vestito.’ Non si è mai trattato della mia goffaggine. Quella era la bugia, la storia a cui l’umano ha creduto mentre l’aspetto è rimasto nascosto, mascherato sotto uno sbarramento di discredito e ogni volta che ci ho creduto, soccombendo alla bugia e cedendo a lei la mia autorità. Non c’è da stupirsi che il semplice compito di selezionare le mie cose diventasse incredibilmente e irragionevolmente impegnativo. Non c’è da stupirsi che il tempo rallentasse e che io mi sentissi molto pesante e depressa. Stavo incontrando il guardiano della mia energia personal e non intendo dire che fosse un bastardo non santo.

L’energia personale e il permettere sono la stessa cosa, o almeno si incontrano nello stesso luogo. Nella sua arroganza, quell’aspetto insiste dicendo che io posso fare un lavoro migliore permettendo invece che permettermi e me lo prova ogni volta che tenta di controllare la mia energia personale. Non vuole lasciare la libertà alla mia energia personale; non si fida e non le piace. Quell’aspetto (parte del sé) non vuole permettere o non crede nel permettere e se c’è una parte di voi che vi dice qualcosa di diverso, allora avete creduto a una storia, a una bugia perché il vero permettere non vi dice proprio nulla. Il permettere permette e basta.

Essere nata ristretta attraverso il controllo è stata la mia Espressione Creativa. Ecco come esprimevo la mia energia personale e così aveva senso il fatto che le esperienze che venivano a me fossero limitate, controllate, contenute e piccole. Il controllo è quello che racconta la storia, quello che sussurra sottili non verità nelle vostre orecchie. Il controllo vuole che voi dimentichiate la vostra vera natura e non vuole che vi ricordiate chi siete e quindi farà tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che voi non scopriate mai di cosa siete capaci

La paura è ciò che permette il controllo, perché senza paura il controllo non può esistere. La paura non è altro che uno strumento, un sostegno perché il controlla possa mantenere la sua strana presa sull’energia personale. Senza paura, il controllo non ha alcun potere. Quando nella mia vita lo lascio fare, il controllo è libero di regnare per restringere il flusso in ogni modo possibile e infatti c’è riuscito proprio bene. Più invecchio, più lui diventa bravo a fare il suo lavoro o forse io mi sento più comoda nel non dovermi assumere la responsabilità per le cose che sono ‘accadute’ nella mia vita.

La bellezza di questa vita è che una delle nostre armi è la consapevolezza. Senza di lei io sarei persa, confusa e ora mi troverei in un luogo molto buio, senza capire cosa mi succede e perché mi succede. Invece io ce l’ho e Per questo devo ringraziare il Crimson Circle. Io ho gli strumenti, io ho la saggezza e so esattamente ciò di cui ho bisogno per smontare quell’aspetto.

Io rimuovo il lazo, compro un vestito nuovo mettiamo la mia gemella.

PS

E interessante notare le ripercussioni di aver gettato via tutte le mie cose e di essermi liberata del controllo sulla mia energia personale punto come prima cosa sono volata a vedere il mio figlio più piccolo che ora ha 17 anni. Lui è un accumulatore compulsivo e tutta la famiglia sa quanto è dura per lui liberarsi di qualsiasi cosa, anche di un ramoscello. A casa sua ci sono anni di cose che si rifiuta di buttare via perché ogni singolo vestito o oggetto e legato a un ricordo o una persona che ha amato. Il primo giorno che sono arrivata, mi ha chiesto se volessi aiutarlo a pulire la sua camera. Io Ho detto certo, ma poi non abbiamo fatto punto il giorno successivo a svuotato da solo la sua stanza e ha buttato via tutto da solo! Questa è una cosa enorme! ha addirittura svuotato il suo cassetto che contiene i suoi amati oggettini e ha liberato la sua stanza da tutto il pattume che una volta la riempiva!

In secondo luogo, dopo avere scoperto quanto restringere la mia energia personale può influenzare il mio corpo fisico, mi sono ripresa in modo spontaneo e davvero inesplicabile e non ho più bisogno di subire un’operazione per correggere ciò che era ‘sbagliato’. I medici non riescono a capacitarsene né a capire cos’è successo, ma appena ho saputo cos’era accaduto ho sorriso e sono tornata a casa.

Terzo: Ho appena iniziato un lavoro molto ben pagato! Sì, ragazze! ERA ORA!

Io Ci Sono Già – di Jean Tinder

Mentre scrivo questo articolo mancano pochi giorni all’inizio del 2020 – un anno di equilibrio, di nuovi inizi e la Realizzazione, secondo Adamus – e io ne sento tutto il fermento. L’aria è piena di un senso di calma e di attesa. Dentro si muove qualcosa, una gentile riunione che ammorbidisce ogni molecola del mio essere e una profonda gratitudine verso il Sé per esserci in questo momento. So che non è così per tutti, ma l’anno che sta per finire mi ha portato molti doni e molta chiarezza. Per me una delle realizzazioni più preziose è stata la sensazione che questo viaggio d’integrazione intenso e caotico non durerà per sempre. Superare le barriere verso l’auto amore, avere a che fare con il caos creato dagli aspetti, scegliere la fiducia quando sembrava che fosse del tutto inutile– a volte ho sentito tutto ciò come una faticaccia infinita attraverso una vita mediocre. Invece non è così!

Se vi sentite ancora sfidati dai vostri demoni interiori, io vi assicuro che non durerà per sempre.  Se è difficile crederci sotto l’influenza delle avversità, voi continuate a respirare e tornate a voi, ancora e poi ancora. Il più piccolo gesto d’amore che fate per voi, il coraggio che scegliete nel momento più duro e più buio può letteralmente cambiare tutto. Sì, può sembrare che l’inerzia dei vecchi modelli lo renda impossibile e quando una persona si è già affidata all’energia, all’accettazione e alla conferma da parte degli altri è molto difficile trovarlo dentro di sé. Eppure la scelta piccola e semplice è proprio la ragione per cui in questo momento state vivendo. Ecco qualche altra cosa di cui mi sono resa conto:

IN EFFETTI NON HO MAI AVUTO NESSUN PROBLEMA

Potrei scrivere un libro o forse tre su tutte le storie della mia vita. I temi potrebbero comprendere la povertà totale, il tradimento, l’abuso, la delusione, il cuore che si spezza per amore, il trauma, la gioia, la guarigione e la riunione– tutte cose ripiene di dramma con qualche sprazzo di sollievo comico qua e là. Ora, quando mi guardo indietro dalla prospettiva di oggi ho la strana sensazione che niente di tutto ciò sia stato reale. Com’è possibile? Ricordo chiaramente le storie e le sfide che ho affrontato, ma ciò che mi viene in mente è “Quella non ero io.” Non ero la vera me, quella che c’è qui e ora. Sì, tutti quei tentativi e quelle difficoltà mi hanno aiutato a generare un’enorme empatia per gli altri che stanno vivendo cose simili, ma continuo ad avere anche brevi visioni dell’immagine d’insieme e cioè che io ho solo fatto finta di affrontare tutte quelle difficoltà. Perché? Forse per la semplice ragione di provare che si poteva fare.

Una parte di me resta orripilata a questo pensiero. Lei vuole un trofeo per tutto il dolore e la perseveranza, ma sarebbe come dare una medaglia al valore al personaggio di un film perché la sofferenza e il coraggio sono stati tutti una recita! Io non ho mai sbagliato e nessuno mi ha mai fatto male davvero. Io non ho fatto scelte sbagliate e sicuramente non ho rovinato niente imboccando i cosiddetti sentieri “sbagliati.” Anzi, io ho scelto di proposito tutte quelle esperienze, forse per dimostrare che qualcuno può iniziare al livello più basso nel sentiero spirituale ed economico e riuscire comunque a trovare la strada per tornare a casa o forse la ragione non è importante. La cosa divertente è che in effetti io non ho mai lasciato Casa e non ho mai nemmeno lasciato il mio Sé. Io ho solo finto che fosse così. È stata tutta una recita. Tutte le lotte, il dolore e la confusione e tutti quei benedetti aspetti che nella vita mi hanno creato un gran casino, tutta la confusione e la smemoratezza sono stati solo modi di fare esperienza di me nella mia creazione.

Prendetevi un attimo per riconsiderare la vostra vita e le difficoltà, le sfide e le gioie che avete vissuto e che forse state ancora vivendo. Che con voi stessi vi sentiate a posto o confusi, che abbiate guarito il vostro corpo e il vostro spirito o che vi sentiate del tutto persi, ogni singolo pezzetto di tutto ciò è un’illusione incredibile. Vi siete immersi in un viaggio profondo che non vi ha portato da nessuna parte se non nell’esperienza. Voi non avevate bisogno di fare quel viaggio, ma avete voluto farlo. Perché? Beh, considerate le storie, la compassione e la saggezza che avete acquisito: quelli sono tesori che non hanno termini di paragone.

Io so bene che voi avete già sentito tutto ciò, ma quando lo SENTITE davvero, allora dentro di voi qualcosa cambia. La paura scompare e la seriosità svanisce. “Non importa,” diventa una vera e propria esperienza e la sicurezza che tutto è bene inizia a caratterizzare ogni vostra percezione Forse “l’illuminazione” non è altro che vedervi nella luce della consapevolezza e dell’insieme piuttosto che nelle tenebre della smemoratezza e della separazione. La. “Realtà” non cambia, cambia solo la vostra percezione della realtà – che è tutto. È come se noi avessimo una visione a volo d’uccello del viaggio che abbiamo già fatto e dicessimo, “Comincerò proprio da lì. Conosco la strada, l’ho già fatta 1000 volte e ora posso lasciarmi dietro le briciole di pane per chi verrà dopo.

LE NOSTRE STORIE SONO IMPORTANTI

Io amo le storie. Sono modi per mantenere l’identità, per creare la realtà e condividere la saggezza e in questi giorni per me condividere la saggezza sta assumendo un significato nuovo. Di recente ha incontrato un nuovo amico, una persona che si trova si trova ai primi stadi del risveglio che è la parte eccitante del viaggio, quella piena di euforia e di confusione e quindi il mio primo impulso è stato quello di condividere tutto sul Crimson Circle. Poiché il mio amico non era interessato a “unirsi a un’altra chiesa” (e io mi fido della sua guida interiore), non mi è rimasto che condividere le mie storie e le mie esperienze. Gli umani in via di risveglio che arriveranno in futuro non sono interessati a insegnamenti pomposi da parte dei Grandi Maestri Ascesi che ci sono stati solo per noi, per gli intrepidi apripista. Ciò che i nuovi desiderano ardentemente è la saggezza – chiara, concisa e specifica per il loro momento. Non citano frasi di angeli che non hanno mai visto; vogliono sentir parlare di esperienze di vita reale. Vogliono sapere che ha funzionato, che qualcuno ha attraversato la giungla ed è sopravvissuto. Riesco già a vedere il sollievo sul viso del mio amico quando distillo anni e anni di ricerca attraverso la vita in una frase o due di ciò che ho imparato. Nella Voce dell’Esperienza c’è qualcosa che è molto più rassicurante di dozzine di amici invisibili.

Di recente ho avuto il privilegio di lavorare qualche giorno con il team di Rude Awakening. Probabilmente avete sentito parlare di questo incredibile progetto (se non è così, per favore andatevi a cercare i riferimenti). Raccontano una storia collettiva: i momenti eccitanti, di grande confusione e a volte brutali ma di grande ispirazione che sono i momenti che seguono il risveglio ed è una storia di cui in questo momento c’è un grandissimo bisogno. Vi ricordate come vi siete sentiti quando avete incontrato il Crimson Circle per la prima volta? Per molti di noi è stato un sollievo travolgente sapere che, “Non sono pazza e non sono sola.” Ora immaginate molte migliaia di esseri umani alla ricerca disperata di una qualche riassicurazione ed ecco perché noi siamo qui: per fornire loro quel tipo di riassicurazione.

Rude Awakening ha un posto molto speciale nel mio cuore. È una illustrazione di tipo cinematografico della ricerca ed è il pellegrinaggio che ti riporta al tuo Sé pieno di riverenza, umorismo, ispirazione e profonda saggezza. I creatori sono stati adamantini nel mantenere l’autenticità del messaggio e quindi stanno facendo una produzione con la qualità tipica di Hollywood ma senza i finanziamenti di Hollywood A volte non sanno proprio da dove arriverà il prossimo flusso finanziario, ma quando io sento dentro di me l’energia di grande sostegno tipica di Shaumbra, sono certa che il progetto ha sviluppato abbastanza gravità e impeto da attirare a sé le risorse di cui ha bisogno. Si tratta di un enorme salto di fiducia che atterrerà in questa realtà tra circa sei mesi. Cosa ne dite di questa storia incredibile che TUTTI noi possiamo contribuire a creare?

VIENE A ME

Io rimango sempre stupita dal modo preciso in cui l’energia mi serve e sono anche un filo imbarazzata perché l’ha sempre fatto, anche quando io non ho mai scelto che mi servisse in quel modo. L’energia – in qualsiasi forma io ne abbia bisogno – possiede un tempismo perfetto: non è mai in anticipo e non è mai in ritardo, quindi fornisce esattamente ciò che posso usare, mai troppo e mai troppo poco. Dopotutto viene da Me e quindi che si manifesti nella mia vita sotto forma di persone, eventi, denaro, sfide o trasformazioni è sempre e comunque perfetta.

Naturalmente può apparire decisamente NON-perfetta se è così che decido di percepirla. Dopotutto l’umano vuole la stabilità e la consistenza, l’anima vuole l’avventura e l’esperienza e quindi ci sarà sempre una certa tensione. In ogni caso, quando io alleno il mio umano a cercare la perfezione in ogni cosa, la vita assume un flusso e una radianza che mi stupiscono molto. Non devo cercare di capire come rendere le cose perfette perché lo sono già e l’unica chiave che mi serve è ricordarmelo

L’altro giorno parlavo con qualcuno del mio viaggio lungo e pericoloso e quella persona mi ha chiesto se esiste un modo più semplice più facile di farlo. La mia risposta? “Sì! Segui il sentiero della resistenza minima.” In altre parole, smettila di resistere alla vita e permetti, nient’altro. Quello è davvero il Bottone del Facile. perché quando noi vogliamo cambiare o sistemare ciò che pensiamo sia “sbagliato” – fuori o dentro di noi – allora le cose si fanno difficili e durano molto più a lungo. L’energia è letterale ed è tutta vostra. Tutto ciò che accade nella vostra vita è un dono da Voi per voi. Se volete che sia facile ricevete il dono e basta, accettatelo e poi scoprite il tesoro.

IO CI SONO GIÀ

Immaginate quanto segue: siamo in “cielo” e passiamo il tempo con alcuni amici ma poiché siamo curiosi, creativi e anche un po’ annoiati decidiamo di inventarci qualcosa per intrattenerci ed educarci. Prepariamo tutto, facciamo un paio di beta test e poi indossiamo gli occhiali VR (Virtual Reality) e schiacciamo il tasto Play. Si tratta di un’esperienza in cui ci immergiamo totalmente e molto in fretta ci dimentichiamo ciò che ci circonda davvero perché il gioco assorbe tutta la nostra attenzione. Gli amici seduti di fronte a noi diventano nemici da vincere. Le ombre di noi stessi diventano mostri da cui scappare e i puzzle più semplici diventano sfide di vita o morte. Durante tutto il gioco noi corriamo e inciampiamo, moriamo e ripartiamo da capo infinite volte e quindi la frustrazione e la felicità massima si ripetono in ciclo, uno dopo l’altro mentre ci avviciniamo lentamente alla linea del traguardo che sembra sfuggirci.

Poi, un certo punto incrociamo qualcosa che “non fa parte di quel gioco.” Forse è un’esperienza che contraddice tutto l’arco della storia oppure un’idea insistente che non vuole proprio andarsene, ma che attiva dentro di noi una sensazione di disagio. Mentre continuiamo a lottare contro i nemici e a uccidere i draghi, la sensazione di inquietudine aumenta sempre di più finché non riusciamo più a ignorarla – e proprio a quel punto il gioco comincia davvero ad avere qualche problema. l personaggi intorno a voi, tutto ciò che avete ottenuto durante i vostri giochi e ciò che possedete perché ve lo siete guadagnato – tutte quelle cose iniziano a sfumare; un momento ci sono e il momento dopo non ci sono più. Voi iniziate a sentire voci che non fanno parte del gioco e che da qualche parte vi sussurrano, “Non è reale. Ricordati chi sei punto.” Ogni volta che incontrate un altro problema quel sussurro diventa sempre più forte, “Tutto è bene,” e ciò vi fa sentire frustrati, “No che non va bene! Sta andando tutto male!” In ogni caso diventa sempre più difficile ignorare quel sussurro.

Le voci iniziano a parlare di percezione e di realizzazione e di ricordi e la tua attenzione è spinta sempre più lontana dalle ricerche infinite che poi non stanno andando tanto bene. Poi un ricordo inizia a luccicare, qualcosa che riguarda starsene seduti in un club celeste a preparare schemi e giochi per intrattenerci e per fare esperienza. A un certo punto capite tutto e a quel punto di fermate stupiti perché realizzate che è tutto un gioco che voi avete messo in piedi e accidenti, avete fatto un gran bel lavoro! Tutte le cose che sono accadute – e che stanno accadendo – al personaggio del vostro gioco non v’importano più perché di colpo vi ricordate esattamente dove siete – state passando del tempo eterno con i vostri amici. Le voci iniziano piano piano a ridere, il gioco rallenta e voi vi rendete conto che potete togliervi in qualsiasi momento gli occhiali VR. La fisica cambierà, le percezioni si adatteranno, i sensi si apriranno e tutto sarà diverso.

A questo punto sorge spontanea una domanda: ora che ve lo ricordate, siete pronti a togliervi gli occhiali? O volete giocare ancora un po’, godervi la consapevolezza duale nel gioco ma essendo coscienti anche di dove siete davvero?

Il Club del Gioco dei Maestri Ascesi. Io ci sono già, proprio come voi. Noi l’abbiamo solo dimenticato ma accidenti, è stata una figata di gioco!