Novembre 2021

GRANDIOSOGeoffrey Hoppe

Ci sono momenti in cui trasalisco e mi contorco per alcune delle parole che escono dalla mia bocca mentre canalizzo Adamus. Io non “filtro” ciò che lui trasmette a livello energetico attraverso di me; se lo facessi lo direbbe subito e in pubblico. Tuttavia ci sono momenti in cui mi sento molto a disagio con i suoi messaggi. A volte mi sembra davvero molto grandioso, più grande della vita e come un complesso film di fantascienza di Hollywood.

Se la saga Shaumbra fosse un film,  in base a ciò che dice Adamus la storia sarebbe più o meno così: Un gruppo relativamente piccolo di umani viene riunito da una forza misteriosa durante i Giorni Finali di Atlantide. I membri di quel gruppo costruiscono templi a forma di piramide dove imparano a spostarsi tra le dimensioni e usano le braci di enormi falò per inviare attraverso il tempo e lo spazio i loro messaggi in codice a se stessi nel futuro, niente di meno. Poi tornano insieme come Esseni al tempo di Yeshua (Gesù) per piantare i semi di luce (divinità) che impiegheranno più di 2000 anni per germogliare. Poi ritornano ancora una volta nel medio e nel tardo Medioevo dove si isolano nelle Scuole Misteriche o nelle Scuole in Transilvania e in altre località dell’Europa dove si allenano per le loro ultime vite sul pianeta come Maestri spirituali, cosa che dovrebbe avvenire intorno alla fine del 21° secolo.

Dal 2020 sul pianeta si sta scatenando l’inferno di tutti i tipi – tutto cambia a velocità che poche persone riescono a comprendere – e causa interruzioni in quasi tutti i sistemi conosciuti dall’umanità. Questo gruppo di ribelli ha una missione critica (quella che loro chiamano “massione”): permettere la loro Realizzazione e poi, uh, beh, sedersi al parco su una panchina a bere un cappuccino.

Ho detto grandioso? Aspettate, perché c’è di più.

I robot stanno prendendo il controllo di intere fabbriche. Guidano auto

e camion. Le telecamere monitorano quasi ogni movimento umano nelle case e nei luoghi pubblici. Scienziati frenetici stanno lavorando giorno e notte nei loro laboratori per creare un nuovo tipo di super intelligenza non biologica. Monete e valuta cartacea vengono rapidamente sostituite da trasferimenti elettronici; nessuno riceve più una busta paga ma solo punti digitali. Il cibo si coltiva nei magazzini invece che nei campi. I medici diventano una cosa da libri di storia perché per ottenere una diagnosi e una cura la gente si collega a una macchina. Preti e ministri umani sono sostituiti da registrazioni olografiche e quasi tutti fumano una sostanza esotica a base di erbe che li fa sentire rilassati ed ebbri.

Tutto ciò accade mentre un virus colpisce il pianeta obbliga le persone a stare in casa, a lavorare in casa e a indossare maschere per anni. Non ci sono abbastanza alloggi e una strana carenza di lavoratori sta facendo chiudere ristoranti, compagnie aeree e le imprese di servizi e il mercato azionario continua a salire.

Grandioso, davvero!

Chi ha scritto questo copione? Chi l’ha fatto deve aver fumato un po’ di quella sostanza esotica a base di erbe.

Questo non è un copione. È la nostra realtà sul pianeta in questo momento in ciò che Adamus chiama “Il Tempo delle Macchine”. Lui sostiene di aver scritto un libro al riguardo più di 300 anni fa, quando ha fatto alcuni viaggi nel tempo nell’anno 2020 e dintorni.

Siamo nel 2020, ma penso che siamo anche nel bel mezzo della riscrittura del libro con le nostre esperienze personali. Voi potete evitare le notizie e fingere che non stia accadendo, ma il fatto è che è qui ed è il motivo per cui siamo qui. È la nostra Realtà Grandiosa.

Adamus ne parla nei suoi messaggi annuali ProGnost dal 2014. Non predice il futuro, ma ci dice cosa sta accadendo proprio ora e ci dice perché siamo qui sul pianeta in questo momento cruciale. Ci ricorda le nostre radici atlantidee, bibliche e delle Scuole Misteriche e ci aiuta a ricordare come entrare di nuovo in comunione con l’energia in modo da poter irradiare la nostra luce sul pianeta. Noi non siamo più quelli che possiedono l’energia o che salvano il pianeta. Noi siamo qui per illuminare i potenziali di coscienza superiore in questo momento critico per l’umanità.

Parlate di qualcosa di grandioso?

A volte ho un sussulto per alcune delle parole di Adamus che escono dalla mia bocca. Come molti di voi, anche io penso “Chi, io?” quando parla del ruolo di Shaumbra al Tempo delle Macchine. “Io sono solo un ragazzo”, penso. “Santo cielo, io sono nato e cresciuto in Wisconsin e non in Tibet. Io sono cattolico e non buddista. Io sono stato sposato per 44 anni, mi vesto come se facessi shopping da Dillard, mangio carne e fumo sigarette. Chi… io?” È tutto piuttosto grandioso ciò di cui parla Adamus con noi.

Ieri sera io e Linda ci siamo seduti a guardare 60 Minutes, un popolare programma televisivo americano di notizie che va avanti da 53 anni e attira quasi 10 milioni di spettatori a settimana. In altre parole è un notiziario mainstream molto rispettato. Ieri sera siamo rimasti sbalorditi quando hanno mandato in onda un servizio con Yuval Noah Harari, autore israeliano di best-seller e storico israeliano e sembrava arrivare direttamente dal ProGnost. Vi ricordo che 60 Minutes è mainstream e non un qualsiasi podcast fatto in casa. Harari ha parlato della tecnologia, dell’intelligenza artificiale e del futuro del pianeta come se avesse appena visto gli ultimi sei anni del ProGnost uno dopo l’altro.

Ecco alcune delle cose che ha detto:

“Presto saremo in grado di re-ingegnerizzare i nostri corpi e i nostri cervelli con l’ingegneria genetica, collegando direttamente i nostri cervelli ai computer o creando entità completamente non organiche”.

“Si tratta di qualcosa che supera di molto un’altra specie umana”.

Alla domanda se l’intelligenza artificiale avrà potere su di noi, Harari ha risposto:

“Stanno già acquisendo potere su di noi”.

Alcuni dei suoi altri commenti includono:

“I governi stanno raccogliendo dati su dove andiamo, su chi incontriamo e su quali film guardiamo. La prossima fase sarà la sorveglianza che finisce sotto la nostra pelle (nei nostri corpi)”.

“Nella fantascienza spesso si presume che i computer diventino sempre più intelligenti e acquisiscano la coscienza. In un certo senso è molto più spaventoso perché saranno in grado di risolvere i problemi molto meglio di noi, ma senza avere la coscienza o provare sentimenti”.

“Hackerare un essere umano significa conoscere la persona meglio di quanto lei conosca se stessa. Questo sistema esterno (AI) ha la capacità di ricordare tutto, tutto ciò che hai fatto e di sapere cosa stai per fare prima ancora che tu lo faccia.

Ecco il link per ascoltare intervista

Harari 60 Minute Interview

Ciò che solo pochi anni fa nel ProGnost sembrava grandioso, ora è mainstream. Ciò che mi faceva rabbrividire quando Adamus parlava del futuro, ora è già qui. Ciò che sembrava fantascienza selvaggia e bizzarra, ora è il nostro attuale stato delle cose. Questo è il Tempo delle Macchine e non ne parla solo Yuval Noah, ma anche Elon Musk, Bill Gates e una moltitudine di altri brillanti magnati di successo nell’ambito della tecnologia. Il messaggio è chiaro. Il mondo sta cambiando a un ritmo senza precedenti e ci stiamo rapidamente dirigendo verso una nuova specie umana.

La nostra storia di Atlantide, dei tempi biblici e delle Scuole Misteriche è davvero così grandiosa? In un certo senso sono imbarazzato per essermi sentito così a disagio quando Adamus ha iniziato a parlare di dove il pianeta è diretto nei prossimi 25-30 anni.

Ciò che allora sembrava grandioso, oggi è realtà. Sono sbalordito da come la nostra storia Shaumbra si leghi a ciò che oggi sta accadendo sul pianeta oggi.

Adamus, mi scuso per essermi sentito imbarazzato quando ci hai fornito le informazioni importanti sul Tempo delle Macchine. Dopo tutto, chi sono io per mettere in discussione il grandioso presidente del Club dei Maestri Ascesi?

IL MIO VIAGGIO DIVERTENTE (sulla via verso l’illuminazione) —Nancy Niklis

Da tempo immemorabile sono stata una ricercatrice che preparava le valigie per raggiungere il convento locale e darsi tutta a Dio. Qualche anno fa ne ho avuto abbastanza. Tutto qui. Nada. Avevo rinunciato alla mia vita – fino al punto da farmi venire la febbre – e alla mia capacità di prendere decisioni che fossero nel mio interesse quindi la stavo “dando a Dio”, per così dire. Avevo provato moltissime cose per rendermi felice e per trovare le risposte, ma tutto senza ottenere risultati. Ero di nuovo nelle profondità della mia depressione e non avevo più niente da perdere.

Da quando mi ricordo sono stata diversa, non come gli altri bambini. Ho sempre amato la natura e ricordo che spesso rimanevo alzata fino a tardi, molto tempo dopo che tutti gli altri bambini dell’isolato erano andati a dormire a fissare con stupore e desiderio le stelle che scintillavano nel cielo notturno.

Come per molti Shaumbra, da giovane la mia vita è stata dura. Io e la mia famiglia non siamo mai stati vicini e giuro  che loro devono essere alieni e io sono umana (o forse è il contrario?). Siamo decisamente molto diversi, ma mi ricordo che anche loro (sì, i babbani) sono da qualche parte sul loro cammino verso l’illuminazione e ciò mi dona un po’ di pace.

Da adolescente ho lottato con gli studi e con gli amici senza mai sentirmi a mio agio. Ero semplicemente troppo diversa, troppo bizzarra e troppo strana. La sensazione di essere un outsider era sempre molto evidente. Nel film “Paura e delirio a Las Vegas” (1998) c’è una scena in cui il dottor Gonzo (Benicio Del Toro) sta per imbarcarsi su un aereo e Raoul Duke (Johnny Depp) dice ad alta voce: “Eccolo lì. Uno dei prototipi di Dio. Un mutante ad alta potenza di un tipo mai preso in considerazione per la produzione di massa. Troppo strano per vivere e troppo raro per morire”. Ahhhh! Finalmente, era un sollievo sapere che esistono altri strambi e sentire una descrizione perfetta di me!

Nel mondo tutto sembrava procedere molto in fretta , mentre a me piaceva solo giocare, stare sull’altalena, creare forme dalle nuvole con la mia immaginazione o perdermi nella vastità e nella bellezza delle stelle. Come ha detto Mark Twain nel recente evento Merlin, “Ero una persona piena di avventura, che voleva uscire e scoprire cosa fosse quel grande mondo e sperava che in quella ricerca avrei scoperto cosa fossi“.

Quando ero una giovane adolescente ho iniziato a leggere “Gli insegnamenti di Don Juan” di Carlos Castaneda, facevo un po’ di meditazione e un po’ di yoga che a quei tempi erano attività marginali. A un certo punto, curiosando in una libreria hippie (situata nel seminterrato di un edificio squallido con una cassiera dall’aspetto di un hobbit – tutto ciò che ci si immagina in un negozio squallido) presi un libro sugli Hunza, un popolo di montagna che spesso vive oltre 100 anni e i suoi membri camminano ogni giorno su e giù per lunghe scale di montagna e seguono una dieta semplice. Ho anche comprato “365 Tao: Meditazioni Giornaliere di Ming-Dao Deng” nella speranza che mi guidasse. Ho potuto sentire la semplicità e la lentezza di quei libri  e ho provato gioia.

Io volevo che un maestro venisse da me (come Don Juan) o che un guru mi trovasse in modo serendipitoso e mi insegnasse le arti mistiche. Tuttavia, seduta nell’epicentro della periferia iniziai a capire che Don Juan non sarebbe arrivato molto presto – né la versione dell’uomo grosso e sexy né la versione dei Magi. All’età di 17 anni avevo avuto tre esperienze di quasi morte (sbatti-e-riempi), non ero una studentessa particolarmente motivata, entravo e uscivo dai gruppi di amici e mi sentivo completamente e totalmente persa nello spazio. Era una bambina selvaggia nata per essere selvaggia e non sapevo cosa fare di me!

L’ultimo incontro con la morte aveva acceso in me il desiderio di “rimettere insieme la mia vita” e mi concentrai sulla scuola perché all’epoca era ciò che era disponibile  come mezzo di conoscenza e con il tempo divenne una sorta di ossessione. Pensavo che nel mondo accademico avrei trovato risposte su di me e sul mondo intorno a me e quindi mi gettai a capofitto negli studi. Non mi sembrò mai una cosa giusta, ma solo dura. Proprio come Kuthumi studiavo per uscire dal corpo ed entrare nella mente.

Ora entrambi ci ridiamo sopra. A 18 anni un’altra ossessione entrò nella mia vita: l’arrampicata su roccia. Non avevo l’intenzione di prenderla così sul serio, ma è successo. Ho studiato e mi sono arrampicata e poi ho studiato e mi sono arrampicata ancora. Ho viaggiato in tutto il Nord America e in Asia e alla fine in tutto il mondo. Sapevo come vivere la vita su un furgone, come passare molto tempo nella natura, vivere vicino all’acqua fredda e ai falò e farlo tutto l’anno e in molti climi diversi. Ogni tanto ho giocato d’azzardo a Las Vegas (grande posto per arrampicarsi, tra l’altro) e una volta ho vinto ben 25 dollari che ho speso in biscotti Fudgee-O – mmm, buoni! Per mettere le cose in prospettiva è come un professionista che lavora e spende il suo denaro per un pasto di 3 portate a base di aragosta con la migliore bottiglia (non bicchiere) di vino rosso. Ah, la sofisticazione dello stile di vita! Anche allora, comunque, non ero una persona molto sociale e non avevo amici intimi. Anche con i miei compagni di arrampicata ero tranquilla e riservata.

POI SULLA STRADA VERSO L’ILLUMINAZIONE È SUCCESSA UNA COSA DIVERTENTE  – LA MIA VITA È ANDATA IN PEZZI. Ho lasciato una lunga relazione e una casa. Incapace di trovare un nuovo posto di lavoro  ho familiarizzato con il dormire sui divani altrui, ho vissuto un brutto periodo con i miei genitori e mia nonna (che mi ha cresciuta) è morta.

Mi sembrava tutto troppo da gestire mentre la vita dei miei sogni – fatta di libertà, di feste, di uomini sexy, di amici, un sacco di arrampicate e l’odore ammuffito dei libri della biblioteca – cadeva a pezzi. Così è iniziata la mia relazione non romantica con il mondo dei lavori saltuari.

Qualche anno dopo sono stata costretta a smettere di arrampicare a causa di un infortunio da movimento ripetitivo (immagino che non sia stata davvero una mia scelta) e mi sono immersa più a fondo negli studi.

Ripensarci adesso è divertente perché mentre mi dedicavo all’università, mi allontanavo sempre di più da me stessa. Ho potuto capire davvero la chiacchierata tra il Dr. Doug e Linda (Living in Keahak di settembre) che parlavano dei loro studi dopo il liceo. Il dottor Doug si chiedeva: “Perché avrei dovuto inciampare in qualcosa di difficile? Perché ero ancora in formazione [spirituale]”. Parlavano di lavorare duramente, di stare fuori dal flusso e di farlo in modo goffo come un piccolo umano, ma la motivazione era non restare bloccati nel passato e creare il futuro. Non possedevano gli strumenti di coscienza per uscire dai vecchi modi, ma volevano farlo e quella era la scintilla.

Ah, ora potevo davvero relazionarmi a quell’approccio al lavoro e alla vita! Ho provato una sensazione di leggerezza e di risonanza, come se stessero parlando direttamente a me. È stato un grande sollievo sapere che qualcun altro la pensava come me riguardo alla scuola perché in passato più mi addentravo nel mondo accademico più era difficile essere me stessa e ascoltare la mia intuizione.

POI SULLA STRADA VERSO L’ILLUMINAZIONE È SUCCESSA UNA COSA DIVERTENTE  – LA MIA VITA È ANDATA IN PEZZI. Un’altra relazione (vecchio karma che si liberava) si è spezzata e io ci avevo sacrificato molto di me (troppo!). Ero esausta e stanca e stavo iniziando la scuola di specializzazione tutto in una volta vivendo in un posto dove non volevo vivere (poi divenne una benedizione perché ci divertivamo molto), incontravo uomini che non mi prendevano sul serio (e ciò significava che non mi prendevo sul serio) e io mi sentivo completamente sola e disperata.

Dopo la scuola di specializzazione non sapevo bene cosa fare; ho ascoltato una sensitiva e ho iniziato a viaggiare, ma mi sentivo come se stessi facendo girare le ruote e mi sono persa e mi sono riempita di debiti. Mi sentivo letteralmente come in un corridoio senza fine con molte, moltissime porte tutte chiuse nel momento in cui le raggiungevo. Nessun lavoro, cattive relazioni e nessuna vera connessione con gli altri. Verso la fine dei 30 anni niente mi eccitava più, che fosse il buddismo, lo sport o il lavoro. Inoltre permettevo ancora che gli uomini mi trattassero come uno zerbino e i soldi non scorrevano come volevo io.

POI SULLA STRADA VERSO L’ILLUMINAZIONE È SUCCESSA UNA COSA DIVERTENTE  – LA MIA VITA È ANDATA IN PEZZI. Ho lasciato un lavoro in azienda con cui non ero in sintonia, ho lasciato il mio bellissimo appartamento,  ero incredibilmente arrabbiata con i miei genitori, ero stata truffata troppe volte dagli uomini e non provavo nessuna passione e nessun desiderio di vivere o morire. Come Margo ne La Soglia, anch’io avevo preso troppe strade senza uscita. Non c’era gioia, nessun posto dove andare e per la terza volta volevo porre fine alla mia vita. Mi sono detta: “Adesso o t’impicchi o fai qualcosa”. Ho scelto la vita. Come Arwen ne Il Signore degli Anelli quando sussurra minacciosamente ad Aragorn “Io scelgo una vita mortale”, quella ero io anche se non indossavo un vestito così elegante.

Ahh, permettere. Vivi e lascia fare a Dio! Ok anima, io farò sempre e per sempre ciò che vuoi tu. Io ho mollato tutto. Con le parole di Adamus, io ho permesso. Come Julie Mack ne Il Coraggio Divino (da Il Tempo di Merlino), sono diventata molto sensibile alla luce e al suono. Tutto risultava molto rumoroso e per lo più passavo il tempo avvolta in una coperta, nella morbida e confortevole sensazione di un bozzolo dove ero al sicuro e tranquilla. Era l’unica cosa che potevo gestire in quel momento. In termini scientifici credo che si chiami burnout e i sintomi sono simili al Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). In termini di Realizzazione si chiama “È meglio se ascolti la tua anima, altrimenti ti porterà giù!” O per parafrasare Merlino, “È meglio se esci dal tuo flusso umano, un flusso che è troppo complesso e doloroso ed entra nel flusso regolare dell’anima. Torna al flusso di Merlino, fai un respiro profondo e permetti alla saggezza dell’anima di essere in perfetta armonia con te”. Dopo la decisione di restare su questo pianeta ho fatto i bagagli per il convento. Dato che tutto il resto aveva fallito mi stavo “dando a Dio”.

Ho scoperto che il convento non era nel mio futuro ma ho iniziato a permettere che venisse a me – che si trattasse di soldi, di viaggi, di esplorazioni e di gioia. I lavori mi sono piovuti addosso e attraverso il lavoro ho scoperto davvero cosa significa porre i limiti appropriati, dire di no e stare bene e avere persone che non si nutrono della mia energia.

Ho imparato quanto valgo a livello finanziario ed è molto di più di quanto pensassi prima! Ho imparato davvero ad essere quella che Adamus chiama “una intollerante figlia di puttana”. La cosa più importante che ho scoperto (beh, me l’ha detto Adamus) è che più non faccio più mi arriva.  C’è qualcosina che devo fare, ma non è molto. Prima mi sentivo come se stessi spingendo un masso su per una collina. Ora è come se toccassi quel masso con la mia vecchia bacchetta magica e lui si mette a rotolare senza problemi. Ora c’è un silenzio, uno spazio e una sensazione. La mia anima e la mia intuizione – ora sono molto più brava a riconoscerla.

Ogni giorno mi metto dietro il muretto e riesco a capire molti dei commenti de Il Coraggio Divino: “Non mi piace la gente”, “Trovo la gente fastidiosa”. “Vedo solo le stronzate di tutti”, “Potete darmi della pazza”.

Va bene, drago, con le parole del defunto e grande David Bowie:

Ehi baby, ora sei tutta sola

Ehi baby, lascia che ti accompagni a casa

Balliamo, balliamo

Fai il twist e shout anche il purè di patate

Ogni vecchio ballo che vuoi fare

Balliamo, balliamo

Così, proprio come Kuthumi ora io cammino e cammino e cammino, scoreggio e rido e bevo e mi arrampico e mi godo la natura e la bellezza e poi amo e odio e piango. Ballo e cammino e cammino e cammino e poi cammino ancora. Perché? Perché noi siamo quelli che stavamo aspettando. Noi ci siamo trovati. Tutto va bene in tutta la creazione. Brindiamo a questo, amici miei (solo con il miglior vino francese). Alla salute!

IL CORAGGIO DI DIVENTARE MERLINA Eun Jeong Kim

Ho imparato che la dualità e il conflitto possono nascondere la meravigliosa magia del muretto.  Le cose tra me e la mia vicina erano diventate molto tese a causa di anni di conflitto, ma di recente e per la prima volta ho avuto una vera conversazione con lei, il tipo di conversazione che risolve i conflitti invece di peggiorarli.

Sono stata io la prima a trasferirmi nel quartiere e mi godevo una vita tranquilla quando la vicina, suo marito e i suoi figli si sono trasferiti in una casa a 5 metri dalla mia. Subito mi hanno informato che erano a disagio con la mia casa e io ho cercato di essere d’accordo. Tuttavia in quella casa c’erano molti bambini e ciò significava molto rumore. Nel corso degli anni mi sono lamentata diverse volte del rumore, ma i vicini si rifiutavano di ascoltare le mie richieste di pace e di tranquillità. Il conflitto si è intensificato e ha dato luogo a molte discussioni e litigi tra di noi. Alla fine ho capito che non dovevo più farlo perché dopo ogni litigio con la mia vicina io mi ammalavo a livello mentale e fisico. Il mio cuore si sentiva molto ferito e il conflitto si spostava nel mio corpo e dopo anni di tensione e di odio tutto il quartiere era diffidente e in guardia.

Un giorno, ho fatto un respiro profondo e ho pregato. “Dio, non mi sento bene e non voglio più vivere in questo conflitto. Ti prego, apri una via perché io possa parlare con la mia vicina”. Dopo aver respirato profondamente e pregato per ore, alla fine ho trovato il coraggio e ho bussato alla porta della mia vicina, senza aspettarmi una risposta ma con mia sorpresa e sollievo lei ha aperto la porta, è uscita e la conversazione ha avuto inizio.

Prima di farlo, avevo deciso di non ferire né di insultare gli altri in alcun modo. Ho fatto un altro respiro profondo per ricordarmelo e ho iniziato  a parlare, spiegando la mia posizione con tono calmo per far capire che non ero lì per litigare. La mia vicina ha ascoltato la mia storia e poi ha spiegato la sua posizione e le sue preoccupazioni mentre io l’ascoltavo, cosa che non avevamo mai fatto prima. Anche se non siamo riusciti a raggiungere un accordo su ogni punto, finalmente ci siamo ascoltati e capiti a vicenda per la prima volta. Abbiamo anche parlato di come considerare le preoccupazioni dell’altro in futuro, per quanto possibile.

Dopo quella notevole conversazione, con il passare del tempo sono riuscita ad ottenere intuizioni sulla mia prospettiva della vicina e della sua casa. La più ovvia era la necessità di rendere trasparenti le conversazioni con i vicini, ma alla fine il drago è apparso per mostrarmi cosa stava accadendo davvero e per rivelare la verità che volevo così disperatamente.

Con onestà e chiarezza, il drago mi ha mostrato che ero una vittima e un aggressore. Solo quando ho abbassato la spada e ho smesso  di combattere siamo uscite dalle nostre rispettive caverne e ci siamo ascoltate davvero. Fino ad allora era stato impossibile, in primo luogo perché avevo l’idea egoistica di essere in una posizione superiore solo perché mi ero trasferita in quel quartiere per prima  e pertanto pensavo che i miei vicini dovessero essere più premurosi nei miei confronti.

In secondo luogo avevo scelto di proposito un ambiente tranquillo e solitario e quindi non riconoscevo l’esistenza della mia vicina come la mia vera vicina. Ecco perché a livello conscio e anche inconscio anche lei non riconosceva la mia esistenza come sua vicina. In terzo luogo, ho potuto finalmente rendermi conto della lezione del muretto di cui Tobias ha parlato spesso. Ho imparato che se cerco di vincere entrando in conflitto, il conflitto finirà per dominarmi e vincere su di me. Tra me e la mia vicina c’è un basso recinto, il muretto ma quando litigavo non riuscivo a vederlo e percepivo solo un sacco di cose odiose sulla mia vicina e sulla sua casa. Invece alla fine della nostra conversazione ho detto: “Se c’è un problema tra noi, parliamo insieme”. Invece di usare il potere per creare un conflitto, ho imparato che iniziare una vera conversazione richiede il coraggio del cuore.

Se applico questo modello a un punto di vista macroscopico ho pensato al paese in cui vivo, perché l’energia nazionale di un paese è strettamente interconnessa alla coscienza individuale della sua gente. Io vivo in Corea, un paese diviso che è vissuto in una tregua prudente per più di 70 anni. I residenti della Corea del Sud e della Corea del Nord, vicini e persino familiari vivono in un’energia costantemente tesa e sono diffidenti l’uno dell’altro. Forse la guerra si è fermata per un po’, ma non è finita. A volte una delle due parti lancia frecce solo per attivare l’energia della guerra e per mantenere la lotta.

Proprio come per me non è stato facile uscire dalla lotta e fare pace con la mia vicina, da una prospettiva nazionale porre fine alla guerra con la Corea del Nord e portare la pace e l’unificazione non sarà un processo facile, ma penso che si debba iniziare riconoscendo l’esistenza dell’altro. L’unificazione – del mio paese, dell’umanità e della dualità stessa – inizia quando ogni parte riconosce l’esistenza dell’altra.

Nel 2009, Tobias ha fatto un workshop a Seoul che includeva il messaggio chiamato “Ti ricordi?” In quell’evento abbiamo parlato dell’unificazione della Corea del Sud e della Corea del Nord e Tobias ha detto che l’energia di Atlantide e di Lemuria è profondamente radicata nell’inconscio dei coreani. In altre parole, la Corea del Sud e la Corea del Nord simboleggiano le energie conflittuali di Atlantide e di Lemuria.

Attualmente stiamo rivivendo lo scontro e la tensione di quel tempo antico, ma presto la Corea sarà unificata. La lotta tra la Corea del Sud e la Corea del Nord sta trasmettendo tensione alle regioni esterne, proprio come i litigi con la mia vicina ha portato tensione in tutto il vicinato, ma l’energia unica del drago della Corea sta emergendo per trasformare e portare l’integrazione e così facendo porta anche all’integrazione delle antiche Lemuria e Atlantide.

Adamus ha detto che il drago viene per aiutare a liberare il sé interiore dalla colpa e dalla vergogna a livello individuale e collettivo. Attraverso il drago, si può guardare dentro se stessi e vedere ciò che era stato soppresso. Nel conflitto con la mia vicina io mi sono sempre considerata una vittima che era stata ferita, ma dopo averla ascoltata è diventato chiaro che ero anche la carnefice che la feriva. Era un’espressione vergognosa di me che non volevo affrontare, ma il drago insisteva.

Allo stesso modo, a livello nazionale i draghi emergono per aiutare a ripulire le vecchie energie e forse, come accade negli individui, anche la Corea del Sud e la Corea del Nord possono raggiungere una graduale unificazione e integrazione. Le barriere causano distorsioni e blocchi energetici, ma permettere loro di diventare bellissimi muretti bassi  può ripristinare la magia trasformativa dell’energia. Il modo per diventare Merlino è ripulire i detriti guardandosi dentro con onestà. L’integrazione di sé è il punto di partenza di ogni riunificazione a ogni livello e non ho dubbi che l’integrazione dei miei aspetti porterà anche all’integrazione collettiva.

A volte l’ansia e la sfiducia legati a una tregua possono impedire alle persone di stare dietro il muretto, ma a tempo debito i draghi salteranno fuori e scuoteranno le cose e apriranno anche l’incoscienza profonda delle persone.

Io sento che il drago di cui parla Adamus è collegato all’energia del muretto di Tobias. Sento anche che stare dietro il muretto significa essere una Merlina e le mie recenti esperienze mi hanno fatto capire che per essere Merlina ci vuole coraggio.

Ora c’è la nuova serie, L’Arte del Benching dove Adamus conduce gli Shaumbra alla panchina del parco e ci offre una visione sempre più ampia.

Senza più lotte e sforzi, ora noi esistiamo e basta e diffondiamo  la nostra luce verso il mondo senza pressione o secondi fini e con il coraggio di Merlina. \         AN ASSAILANT.

LA MIA CARTA DEI DIRITTI  – Kathleen Haws

Io non rido spesso durante una merabh, ma durante l’ultima sessione del recente evento, il Master Code mi sono ritrovata a ridacchiare. Verso la fine Adamus ha iniziato a parlare dei nostri “diritti”,  di cui ho scritto nell’ultimo mese e la cosa mi ha divertito molto.

La quantità di informazioni che ci arrivano da Keahak, dagli Shoud mensili e da eventi recenti come il Tempo di Merlino e il Master Code è incredibile. Di tutto ciò che viene detto e non comunicato verbalmente è interessante notare cosa vi resta addosso . Ciò che mi è rimasto impresso negli ultimi mesi è la frase “È un tuo diritto…” con un cenno ai primi 10 emendamenti della Costituzione degli Stati Uniti, che sono chiamati Bill of Rights/ La Carta dei Diritti e ho sentito di voler scrivere la mia Bill of Rights personale che riguarda me e tutto quello CHE SONO.

La consapevolezza dei miei diritti arriva alla fine di un viaggio molto lungo, un sogno realizzato. Ho fatto esperienza di innumerevoli vite, lungo la strada ho creato miriadi di esperienze e molta saggezza e ora sono in un luogo che ho sognato fin dai nostri giorni ad Atlantide: camminare sulla Terra come una Maestra incarnata che comprende la relazione tra l’energia e la coscienza ed essere qui in uno dei momenti – se non IL momento – più cruciale nell’umanità.

Nei primi gruppi Keahak abbiamo distillato moltissime informazioni ed esperienze e ciò mi è rimasto addosso perché sento che aiuta a raggiungere la vera essenza e la saggezza di tutto. Quello che segue

è un distillato dei miei diritti così come li conosco.

ESSERE SOVRANA
Sono consapevole di essere un essere sovrano e di avere la capacità di liberarmi con rispetto dal mio lignaggio ancestrale. Non sono più legata alla biologia o alle caratteristiche dei miei antenati.
ESSERE INTEGRATA
Sono consapevole di aver creato aspetti in questa vita e in altre. Sono in grado di dar loro il bentornato nella mia casa con grande compassione.
LASCIARE CHE LA MIA ENERGIA MI SERVA
Sono consapevole che tutto ciò che percepisco è la mia energia e io le permetto di servirmi davvero senza paura o esitazione.
VIVERE NEL MIO FLUSSO PERSONALE COME MERLINA
Sono consapevole di poter vivere nel flusso della mia energia personale e nel flusso naturale del tempo che permette la facilità e la grazia.
VIVERE IN BUONA SALUTE E NEL MIO CORPO A ENERGIA LIBERA
Sono consapevole di avere la capacità di scegliere di vivere in un corpo in buona salute e nel Corpo ad Energia Libera.
VIVERE NELL’ABBONDANZA
Sono consapevole di potermi liberare da ogni limite che non mi permette di fare esperienza di tutto ciò che sono venuta a fare qui.
RESTARE IN CONNESSIONE COSTANTE CON LA MIA ANIMA
Sono consapevole che la connessione c’è sempre stata e che in ogni momento io posso scegliere in modo conscio di sentire la canzone della mia anima.

RACCONTARE LA MIA STORIA
Sono consapevole che le mie storie hanno la profondità dell’esperienza e della saggezza e che posso condividerle quando scelgo di ispirare gli altri.

METTERE FINE ALLA SOFFERENZA
Sono consapevole che la sofferenza e ogni sensazione di non esser degna non ha più posto nella vita di una Maestra/Merlina incarnata. Io scelgo di vivere nella gioia.
AVERE LA CHIAREZZA
Sono consapevole di avere la chiarezza e la saggezza che derivano dagli incontri con il drago e con il mio Sé Maestra.
ESSERE UNA CREATRICE
Sono consapevole di essere quella che sono a livello profondo e divino. Io faccio muovere in modo conscio l’energia che poi mi serve.
IRRADIO LA MIA LUCE

Sono consapevole che io diffondo la mia luce prima per me e poi per gli altri.
STARE SULLA PANCHINA AL PARCO.
Sono consapevole che non c’è altro da fare se non irradiare tutto quello che SONO.

Mentre riconsidero i miei diritti, nel profondo del mio cuore so che me li sono guadagnati non lavorando duramente (anche se sono sicura di averci messo la mia parte di sforzi inutili), ma aprendomi alle parti di me che avevo nascosto e aprendomi alla mia divinità e maestria.

In ognuno di questi diritti ci sono grandi esperienze ancora da creare.

Io Sono Qui e questi sono i miei diritti, concessi liberamente a me dal mio Sé.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRAJean Tinder

NASCONDERSI IN PIENA VISTA

Questo articolo ‘fermentava’ da più di un mese; era una questione grande e complessa che dovevo distillare in qualcosa di gestibile, una soluzione assurdamente semplice a un “problema” che durava da una vita. È ironico come la ricerca ossessiva di qualcosa generi quasi il suo camuffamento, un’inconscia resistenza a trovarlo perché a quel punto la ricerca sarebbe finita.

Per anni, la mia ricerca ha riguardato la Soluzione del Corpo, il segreto per rendere il mio corpo davvero mio, una rappresentazione accurata di ME piuttosto che un’altra ripetizione di quello dei miei antenati. Lungo la strada abbiamo avuto un sacco di suggerimenti – dalla Tecnologia Standard alla Libertà Ancestrale e al Ringiovanimento Biologico, la Pulizia dell’Io Sono e molto altro ancora – ma  il corpo si dimostra ancora una delle nostre sfide più grandi. Ironicamente tutto ciò che ho scritto di recente sul corpo – amarlo in modo incondizionato, essere pienamente presente quando mangio, rilasciare tutti i controlli, ecc. – non è stato del tutto sbagliato, ma in qualche modo ha mancato il punto. Infatti sto per dirvi che è stato l'”ultimo hurrà” in uno dei giochi più grandi a cui ho mai giocato.

Come la maggior parte di noi, anche io ho lavorato duramente per rilasciare gli antichi schemi legati alla mancanza e all’inutilità. Ho integrato innumerevoli aspetti e ho imparato ad amarmi davvero. Ho dato tutto per la passione della mia anima e lentamentela mia vita è cambiata per rifletterlo. Le cose scorrono con facilità, la sincronicità prevale e le mie giornate molto impegnate sono ammorbidite dalla grazia e dalla facilità. Eppure l’ultimo tema –  il corpo –  spesso si porta ancora dietro sensazioni di frustrazione e fallimento. Non si tratta solo del peso extra o dei dolori; si tratta della verità, dell’accuratezza, della dignità e di sentirsi finalmente a casa dentro di me. Per “aggiustare” le cose ho provato un sacco di schemi che di solito hanno “funzionato” per un po’ prima di perdere inspiegabilmente ogni efficacia.

Per me lo Shoud di ottobre è stato strano. Prima di tutto, è stato trasmesso via web dalle Hawaii e io non ero lì per aiutare. Mi sentivo un po’ come un co-pilota il cui aereo era decollato senza di lei. Sciocco, sì, perché a Kona c’era una squadra molto competente, ma ero fuori di me e poi ho notato un errore in uno dei video, un MIO errore. “Dannazione, non riesco proprio a fare niente di giusto?” mi ha detto una vecchia voce familiare ma di solito ignorata. “Zitto, aspetto, non ora. È l’ora dello Shoud”, ma poi si è scatenata alla grande quando Adamus ha detto: “Siete arrivati fino a qui… per favore, non lavorate sui vostri problemi. Non ne avete, davvero “.

“Nessun problema??” ha gridato l’aspetto. “Mi hai visto ultimamente? Certo, la maggior parte dei miei problemi sono spariti, ma questo dannato corpo…”

Quando lo Shoud è finito sono uscita fuori con l’aspetto “fallimento totale” che emergeva in tutta la sua miserabile gloria. “Come posso essere uno Standard per l’umanità, un esempio di non più sofferenza, quando non riesco nemmeno a gestire me stessa, per non parlare di sentirmi a casa nel mio corpo?”  Mi sono seduta sulla sedia sotto un albero e ho guardato la casa. Nel crepuscolo serale era illuminata dall’interno, un bagliore dorato proprio come Adamus aveva detto poco prima, un promemoria per far brillare la mia luce per me. “Non so come ciò possa servire a qualcosa” ha brontolato l’aspetto, ma il vero me ha fatto un respiro profondo sapendo che in qualche modo ci sarebbe stata della magia.

La mattina dopo mentre preparavo la colazione mi è caduta addosso un’enorme consapevolezza e ho visto esattamente cosa stava succedendo. (Wow, quella cosa dell’illuminazione divina funziona davvero!) Ho visto come sono stata impegnata a fare un enorme gioco di nascondino con me stessa e finalmente mi sono trovata! Ho ricevuto quella consapevolezza tutta in una volta, ma mi ci sono volute settimane per srotolarla e porgervela con parole adeguate.

In passato ho scritto di una ” galassia di aspetti “, un gruppo di aspetti correlati talmente grandi da comprendere molto più di una singola esperienza o vita e così vicini da sentirsi “me”. Ecco, ne avevo appena trovato una enorme perché non solo questa vita è iniziata con i problemi del corpo derivanti da cose come pasti strettamente controllati, tremenda vergogna del corpo, negazione dei desideri fisici e segnali biologici ignorati; era anche la configurazione perfetta per

innescare i problemi della vita passata legati a fame, tortura, vergogna, sacrificio, voti miserabili e ogni possibile variazione della sofferenza. Aggiungete tutti gli aspetti “opposti” creati per gestire, sistemare e difendere il corpo dal sabotaggio dei traumatizzati ed ecco un enorme vortice di confusione, una galassia di aspetti.

(A proposito, in Aspettologia Adamus vi fornisce un’eccellente illustrazione della galassia degli aspetti, ve la consiglio caldamente).

Era un gran casino e io ne ero rimasta coinvolta in modo totale . Ogni volta che facevo qualcosa per “aggiustare” il corpo, ciò avrebbe soddisfatto una parte della galassia in movimento e avrebbe prodotto

risultati allettanti, ma subito dopo entrava in azione l’altra parte che  negava ogni beneficio e faceva emergere altri problemi. Qualsiasi cosa provassi funzionava per un po’ finché non veniva annullata dall’altra parte rigettando tutto nella confusione e nella frustrazione.

Poi è arrivato quello Shoud e la luce interiore che finalmente ha illuminato il denominatore comune – la mia attenzione! Tutto quel gioco del corpo era tenuto saldamente al suo posto da tutta l’energia che gli davo.

Tutte le parti e i pezzi si spintonavano e lottavano per la mia energia dell’ attenzione proprio come un bambino che fa i capricci – e io stavo al gioco! (Chiunque abbia avuto un bambino di due anni sa come va, giusto?) Ero solo io che avevo creato tutto quel vortice di informazioni contrastanti e di esperienze contraddittorie ed ero solo io che continuavo a farlo senza smettere mai. Avevo persino fornito un’identità a quella galassia di aspetti a cui mi riferivo come Lei o lei – “Lei ottiene tutto ciò che vuole”. Almeno avevo smesso di litigare con lei (più o meno), ma tutta la galassia continuava a prosperare sulla mia attenzione.

Bene, conosco bene il lavoro degli aspetti e sapevo esattamente cosa fare. Come dice Tobias, il primo passo nell’integrazione è la consapevolezza e poi è tutta una questione di compassione, cioè di accettazione. Mi ero comportata come se nel mio corpo ci fosse qualcosa di “non giusto”, qualcosa che dovevo aggiustare o cambiare ma è proprio quel rifiuto che mantiene bloccati gli aspetti – e poi li fa irritare con Adamus perché dice che i problemi non esistono. (Davvero? Proprio quel fastidio avrebbe dovuto farmi capire!) Inoltre Adamus ha detto: “È solo quando gli dai l’attenzione, quando lotti contro di lui che l’aspetto ti si appiccica addosso”. Già.

Ora che sono consapevole di quella galassia, per fermare la sua infinita rotazione devo solo ritirare la mia attenzione da lei – TUTTA LA MIA ATTENZIONE –  e forse è più facile a dirsi che a farsi.

Avete mai provato a ignorare un bambino che urla e passa dalla rabbia al terrore, dal cuore spezzato alla dolcezza e a qualsiasi cosa che attiri la vostra attenzione? Gestirlo chiede un sacco di chiarezza. In questo caso, significa ignorare tutti i piccoli modi in cui mi aveva “controllato”, tutte le vecchie abitudini e credenze sul mio corpo e su ciò che ci metto dentro e tutti i modelli (consci e inconsci) che rafforzano la mia discendenza ancestrale. In pratica, ogni informazione precedente sul mio corpo è sospetta e la scelta radicale è fidarmi di me in modo molto profondo.

Seduta con tutto ciò sono diventata acutamente consapevole dei molti modi in cui gli aspetti cospirano per soddisfare i loro desideri piuttosto che i miei. Ecco un piccolo esempio di innumerevoli conversazioni interne:

“Ehi, questo progetto sta diventando noioso, andiamo a mangiare qualcosa”. Non ora aspetto, non ho fame.

“Stai mangiando muesli? Non sai quanti carboidrati ci sono dentro?”. Stai tranquillo, aspetto è ciò che scelgo.

“Stai uscendo dalla porta senza cibo? E se ti viene fame?”. Zitto, mi prenderò cura di me.

“Sai che quel pane ti farà male alle ginocchia”. È il mio corpo,

non il tuo.

“Vedi? Ora sei stordita. Ti avevo detto che avremmo dovuto mangiare”. Non ci casco più, quindi smettila (il giramento di testa sparisce all’istante).

“Hai idea di quante calorie hai mangiato oggi? Sei sicura di volere quel cioccolato?” Stai zitta.

“Guardati, sei più grassa che mai. Che stupida”. Non importa.

Nel corso dei giorni e delle settimane molto del rumore si è attenuato, ma non posso affermare che sia finita. Quella galassia è stata creata secoli fa  e “lei” ha ancora molti assi nella manica. A volte ci casco ancora, ma sempre meno.

È essenziale ricordare che non combatto il controllo con un maggior controllo. Io non combatto nulla; io scelgo. Una delle sue domande era: “Se non ascolti me, il tuo corpo, come farai a sapere di cosa ha bisogno?

Ecco la verità assoluta: ciò di cui il mio corpo ha bisogno sono IO – il mio amore, la mia attenzione e soprattutto, la mia comunicazione. Con quella connessione nient’altro conta. Come faccio a superare gli schemi ancestrali o i sintomi che mi affliggono? Non c’è bisogno che io li superi ed è proprio la lotta che li mantiene al loro posto.

Le mie abitudini e convinzioni non creano la mia realtà? Sì, certo che lo fanno e l’hanno fatto per tutto questo tempo – soprattutto la convinzione che il mio corpo non è mio ma la pura e dolce connessione tra Me e me – la comunicazione aperta senza secondi fini, il flusso senza ostacoli tra la mia coscienza e il mio corpo – ecco cosa riscrive tutto.

Che siano ancestrali, karmici, biologici o altro tutti quegli schemi (aspetti) sono al loro posto solo perché ce li ho messi io e ce li ho tenuti.

Mi hanno servito bene, ma alla fine mi sono ricordata che io ho creato tutto questo e combattere la mia stessa creazione significa solo aggiungere un’altra stella alla magnifica  –  e magnificamente obsoleta  – galassia.

Devo aggiungere che questo non è in nessun modo un consiglio medico. Se avete un problema fisico che richiede un intervento medico, non fate un cambiamento solo perché qualcuno ha scritto o detto qualcosa, ma rendetevi conto che voi siete il creatore e poi accettate senza condizioni la proprietà di voi, soprattutto quando include raccomandazioni mediche. Voi non siete una vittima, siete un esploratore. Ogni singolo aspetto è stato creato da voi in amore e servizio e alcuni sono diventati così grandi e congestionati da sembrare che SIANO voi, ma quando diventate consapevoli del gioco potete cambiare le regole in qualsiasi momento  – o anche smettere di giocare del tutto (il che significa che per un po’ questo sarà il mio ultimo articolo sul corpo). Meglio ancora, la vostra luce divina illuminerà finalmente ciò che si è sempre nascosto proprio di fronte a voi.

Io non rimpiango di aver giocato a questo gioco ma provo solo stupore per la mia capacità di giocarlo in modo così convincente.

Ehi, aspetti, pronti o no Io Sono Qui.