Settembre 2020

CARO, CARO DIARIO di Geoffrey Hoppe

Caro diario, agosto dell’anno 2020 entrerà nel libro dei record. Tu lo sai già perché le tue pagine sono stracolme del mio sudore, sangue, lacrime, scarabocchi e sgorbi, briciole di biscotti e pagine sgualcite.

Nel numero precedente il titolo era un semplice “WhatTheFuck!!???/MaCheCazzo!!???”

Caro diario, non fraintendermi. Non sto dicendo che sia stato un mese orribile. È stato solo un mese infernale. Io sono un uomo relativamente semplice a cui piacciono le omelette con due vere uova, prosciutto e formaggio. Il sale e il pepe a parte ed è stato così per quarant’anni. Se questo mese fosse una omelette conterrebbe cipolle, funghi, pomodori, aglio, cinque diversi tipi di formaggio, fagioli neri, salame piccante, banane e il tutto ricoperto da una salsa al cioccolato fondente e lamponi. Ecco che tipo di mese è stato.

Mi chiedete se Adamus mi è stato intorno per aiutarmi a smussare arrotondare gli spigoli? Si, certo. Non accuso lui perché probabilmente prenderebbe fuoco, ma diciamo che lui fa parte della frittata, se capite cosa intendo dire. Io sospetto che lui sia il salame piccante e ne va dannatamente fiero.

Siamo nel bel mezzo della pandemia globale COVID 19 che di certo non aiuta. “Mettere la maschera O non mettere la maschera: questa è una domanda ignorante.” A me non dispiace indossare una maschera in pubblico E non solo per evitare che i germi si diffondano, ma a quel punto non mi devo più preoccupare dell’alito orribile dovuto all’omelette di agosto. Vi ho già detto che non amo l’aglio? Ecco, parlando in metafora in questo mese di certo ho avuto la mia bella porzione di aglio.

Tanto per iniziare questo mese i babbani sono stati un po’ strani, ma il virus li ha spinti a nuovi livelli sulla scala della stranezza. Parlando di cose positive sembra che siano più presenti che mai, ma ora la loro paura e la loro paranoia fanno lo stesso. Di solito quando andavo al supermercato le persone mi ignoravano perché erano perse nei loro mondi personali.  Ora invece mi guardano dalle loro mascherine con gli occhi pieni di paura come se stessi per tossire o per invadere la loro bolla dei 2 metri. Caro diario, la parte oscura di me che tu conosci molto bene vuole registrare sul cellulare un forte colpo di tosse e poi farlo partire mentre giro per il supermercato e naturalmente tengo chiusa la bocca. Sicuramente ciò diminuirebbe la coda alla cassa.

Io faccio la spesa più in fretta che posso e poi mi affretto a tornare in montagna, nel mio rifugio. La brutta notizia è che quest’estate la strada che porta al canyon è piena di cantieri. Stanno riparando le strade, i ponti, sostituiscono i pali dell’elettricità e le linee e in più aggiungono una pista ciclabile e i guard-rail. Negli ultimi 24 anni lo stato del Colorado non sapeva neppure che esistesse la strada statale 72, ma quest’anno pensano proprio ad ogni possibile progetto che riguardi quella strada solo per irritarmi. Nelle giornate buone ci sono quattro restringimenti a una sola corsia e quella che una volta era una bella gita piacevole su e giù per il canyon ora è una agonia fatta di tempo e pazienza che si consumano con lo stop e go. Per qualche ragione che mi resta ignota i guidatori delle Subaru ora procedono a 15 miglia all’ora sotto il limite della velocità piuttosto che i soliti 10 miglia. A proposito, cosa succede a chi guida una Subaru? Sono solo guidatori più sicuri o vogliono scassare i rallentatori di velocità?

Già, è proprio uno di quei mesi e ora leggete di me che me la prendo con chi guida una Subaru (sospira), ma aspettate…ho appena fatto una ricerca su Google per capire se sono ossessivo e su Torque News ho trovato questa frase: “Secondo recente studio su 800 proprietari di un’auto, quelli che guidano una Subaru guidano troppo lentamente o la parte posteriore della loro auto è ricoperta di adesivi o i guidatori sono vecchi hippies degli anni 60 che mangiano ancora i fiocchi di cereali. Inoltre lo studio afferma che di solito dietro il volante di una Subaru c’è un guidatore lento. Il 75% degli intervistati ha concordato sul fatto che chi possiede una Subaru è un pessimo. Però! Pensavo fossi solo io ad avere questa idiosincrasia contro le Subaru, cosa che probabilmente viene da una vita passata. Caro Diario, che bello sapere che sono ok. Io guido una Toyota Land Cruiser 2007 che supera di 10 miglia il limite.

È stato uno di quei mesi, ma la salsa al cioccolato fondente e lamponi è stato l’evento online de La Soglia. Non so neppure come cominciare a descriverlo perché è solo uno scarabocchio ed è faccina che sorride con i pollici verso l’alto e indossa una mascherina, quindi sapete che è stato strano.

A La Soglia online hanno partecipato 1200 Shaumbra da 52 paesi e ciò lo rende l’evento non Shoud più seguito di sempre. Sai, Caro Diario, io ero molto irrequieto quando a giugno Adamus ci aveva detto di filmare La Soglia e offrirla come Cloud Class prima della fine di agosto.

MCC? La Soglia è sempre stata per piccoli gruppi di Shaumbra, al massimo 25 perché c’era molta interazione personale con Adamus durante un evento dal vivo che durava quattro giorni. Com’era possibile che non lo fa al massimo senza un pubblico e lo rendessimo fruibile come i piccoli eventi dal vivo? E inoltre fare tutto in meno di due mesi quando di solito ci vogliono tre mesi o molto di più per preparare, filmare, editare e poi produrre una Cloud Class ma detto tra me e te, Caro Diario, ha funzionato molto meglio di quanto avrei mai potuto immaginare. Chiaro, sono felice che Adamus non legga il mio diario perché mi sentirei dire “Te l’avevo detto “da qui fino al Club dei Maestri Ascesi (Adamus, tu non leggi il mio diario, vero?)

Mentre stavo seduto nello studio con Linda e la squadra di produzione, durante quell’evento ho sentito un enorme cambiamento dentro tutti gli Shaumbra, quelli che ci guardavano e quelli no. È stato come se un terremoto di coscienza li avesse scossi in profondità. Ha scosso tutta la casa di Shaumbra e gli effetti secondari di quella scossa sono ancora in corso. “Cazzarola,” come direbbe Sart. 

Cazzarola. Pochi di noi si sono resi conto che il primo giorno de La Soglia coincideva con il 21° anniversario del Crimson Circle e a quel punto che gran regalo per il compleanno e per noi! Quell’evento è durato tre giorni ed è stato divertentissimo, intenso, chiaro e palpabile. È un evento che entrerà nei libri dei record. Io avevo previsto che avremmo avuto tra i 100 e 125 Shaumbra che partecipavano all’evento visto che ne avevamo parlato con poco preavviso. Non avrei mai, mai immaginato che i partecipanti sarebbero stati 1200. Cario Diario, tu sei con me da molti anni e quindi sai che io non ho mai fatto l’esperienza di qualcosa di così grande espansione e trasformazione come La Soglia e per Shaumbra in generale dai Templi di Tien e non credo che allora fossero già stati inventati i diari e la carta su cui scrivere. Mi spiace.

Poi è arrivato lunedì mattina, il giorno dopo La Soglia.  Tu sai come mi sento lunedì mattina. Non c’è abbastanza caffè nel mondo per curare ciò che si porta dietro ogni lunedì mattina. Non fraintendermi; ero già sollevato per com’era andato il fine settimana, ma Linda ed io eravamo totalmente esausti. Ho fatto l’errore di mettere in programma qualche incontro su Zoom proprio quel lunedì mattina. Ma cosa stavo pensando?

(Nota al sé: tu non sei Superman né Adamus a cui serve metà del tempo per recuperare dopo un grande evento, anche se è online). Sono riuscito a completare i due incontri, ma verso mezzogiorno Linda ed io abbiamo spento il computer e siamo saltati in auto verso un resort dove avremmo passato la notte. Il nostro piano era trascorrere il pomeriggio in una vasca idromassaggio calda e in una piscina riscaldata, poi cenare, giocare al casino e la mattina successiva dormire fino a tardi. Nell’istante in cui siamo entrati in stanza ci siamo sdraiati sul letto e abbiamo dormito fino all’ora di cena. Ci siamo goduti una piccola cena tranquilla in cui ho ingoiato un enorme cheeseburger con patatine mentre Linda ha preferito un’insalata e non c’è da stupirsi che abbia un aspetto così meraviglioso. Alle 21 sono andato a dormire e quindi è saltata anche la notte al casinò, anche se ho vinto 500 $ mentre riuscivo ancora a tenere gli occhi aperti.

Una settimana dopo La Soglia non ci siamo ancora ripresi del tutto e quasi tutta la squadra lo staff del Crimson Circle è nelle stesse condizioni. Jean mi ha inviato una e-mail in cui mi ha chiesto se avremmo potuto aspettare fino alla settimana successiva per pubblicare il Magazine visto che da dopo l’evento il suo corpo e la sua mente si comportavano proprio come una Subaru: molto lenti, lungo la strada facevano  deviazioni improvvise senza segnalarlo e molte, molte frenate. (Nota al Sé: preparati a ricevere molte e-mail e commenti sui social media da Shaumbra che posseggono una Subaru. Da Kona me ne arriverà sicuramente una.

Caro Diario, se sembra che mi stia lamentando, non è così. Questo è il tuo lavoro: io cerco solo di rendere significativa la tua esistenza scaricandoti addosso più che posso e più scrivo sulle tue pagine meglio mi sento. Se ti stai annoiando con dettagli secondari tipo cosa ho mangiato a cena, posso solo dare per certo che ti stai godendo il cheesburger perché è il motivo per cui sei qui. Caro Diario, tu mi servi molto bene!!

Perché sono qui, mi chiedi? È divertente che sia un diario a rispondere alle domande, ma tu sei la mia energia vivente personale.

Tra le altre cose, io sono qui proprio per lo stesso motivo per cui Shaumbra è qui. È l’Estate della Realizzazione ed è anche il Tempo delle Macchine. Ora come ora tutto sta convergendo ed ecco perché agosto è stata un’omelette molto incasinata. Da una parte le orribili notizie quotidiane sui mezzi di comunicazione e dall’altra ci siamo appena riuniti per La Soglia effettuando cambiamenti di cui si parlerà per decenni e per intere generazioni. Mentre la terra brucia, mentre le ingiustizie economiche sociali sono in primo piano e determinano violenza e paura, mentre l’ansia globale e lo stress non è mai stato così alto noi stiamo dietro il muretto ci rilassiamo al parco su una panchina – e tutto ciò mentre permettiamo la nostra Realizzazione. È facile restare risucchiati nel dramma di un mondo che cambia, ma è per questo che siamo qui. Noi sapevamo che non sarebbe sempre stato facile. Quali persone sane di mente si getterebbero a corpo morto nel bel mezzo di un tornado per modificarne la traiettoria? Noi lo sapevamo fino dai tempi in cui abbiamo piantato i semi della coscienza 2000 anni fa. Noi sapevamo che ora saremmo venuti per raccogliere i frutti del nostro impegno. Sapevamo anche che sarebbe stata la nostra ultima vita sul pianeta e quindi volevamo lasciare un dono davvero prezioso: la luce della coscienza. Noi lo facciamo come esseri sovrani e ci allontaniamo da tutto ciò che altrimenti ci tratterebbe. Il fatto di liberarci da ogni gruppo a volte è una benedizione, ma altre volte è davvero dura percorrere da solo questo sentiero. Grazie al cielo io ho te, Caro Diario che assorbi la mia paura la mia angoscia sulle tue pagine. Se non ti spiace devo finire di scrivere e fare colazione prima che la mattina mi scivoli tra le mani. Sì, una omelette con due uova, formaggio e prosciutto. Sale pepe a parte.

* Riconosco che le automobili Subaru sono fatte bene e hanno una buona qualità. Anch’io guido un’automobile giapponese, quindi per favore non accusatemi di denigrare altre marche di auto.

UNA STORIA DEL DRAGO di Jean Tinder

Il mese scorso ho pubblicato un libro! [danzo felice per celebrare]

Il mese scorso ho pubblicato un libro [mi asciugo il sudore dalle sopracciglia e collasso per l’esaurimento]

Il mese scorso ho pubblicato un libro [corro terrorizzata su per le colline]

Beh, quale di questi? Per essere onesti, tutte quante.

Questo è come minimo il mio quinto tentativo di scrivere lo Shaumbra Heartbeat per settembre 2020. I primi tentativi sono sfociati in lezioncine didattiche o nel perdermi in metafore astruse e quindi ci ho rinunciato. Vi racconterò la storia nuda e cruda.

Il fatto è che io ho pubblicato davvero il mio primo libro qualche settimana fa! In ogni caso per arrivare al risultato finale ho avuto bisogno di un sentiero lungo, tortuoso, pieno di fermate e di ripartenze, di dubbi e di sogni e moltissimi “sì, ma.” So che sembra CHE molte altre persone incontrino grossi ostacoli quando si tratta di far diventare reali i loro sogni. Ma cosa succede?

Dopotutto noi siamo creatori divini che manifestano le realtà che hanno selezionato loro stessi e ne fanno esperienza. Allora perché risulta così difficile scrivere un libro quando io scrivo già parecchie pagine ogni mese? Non so voi, ma per me io ho scoperto un paio di risposte sorprendenti.

Quando si tratta di risolvere problemi legati alla creatività io potrei parlare di trasformare i macigni che vi bloccano in mattoni per costruire, tutto il lavoro noioso che serve per manifestarlo, i dubbi che riguardano il fatto che abbia qualcosa di unico da dire o che almeno valga la pena di essere condiviso, le aspettative sui comportamenti creativi “accettabili” o uno dei molti altri aspetti di tutto il processo creativo. Di tutti questi temi si parla in modo ampio e approfondito nella sezione auto-aiuto presente in ogni libreria. Non credo proprio che nessuno di noi stia cercando una lezione di tipo motivazionale. Ciò di cui voglio parlare davvero è nascondersi (rispetto all’irradiare) e quanto le nostre capacità di creatore siano follemente “potenti”.

Per oltre 15 anni ho saputo che ci sono parecchi libri che voglio scrivere e ne ho iniziati almeno quattro, ma la vita ha una quantità enorme di cose che hanno bisogno della mia attenzione e io ho sempre trovato ottime giustificazioni per continuare a posporre e a procrastinare. Inoltre l’energia delle cose così come sono collegata la mancanza di entusiasmo per tutti i dettagli superficiali hanno reso molto facile mantenere il tutto nel sogno degli altri reami. In effetti era qualcosa che volevo davvero, davvero fare e quindi ho iniziato a lavorarci sopra all’inizio dell’anno scorso e mentre il progetto si avvicinava al completamento ho scelto di pubblicarlo l’8/8/2020 perché era una bella data e mi forniva un termine di consegna definitivo.

Con il Crimson Circle avevo già affrontato tutto il processo della pubblicazione quindi mi sentivo davvero in grado di compiere gli ultimi passi da sola. Finalmente, due giorni prima del termine di consegna era tutto pronto. Il 7 agosto mi sono presa la giornata libera e mi sono buttata.

Primo passo: fare login sul mio account personale del sito dove si può pubblicare.

Primo ostacolo: il mio account personale non funziona e mi presenta strani messaggi di errore – bloccato, disabilitato, “404 pagina non trovata” e account cancellato – e molto altro. Che cosa? Come poteva essere? Ho fatto la lista delle possibili cause: forse è il mio indirizzo IP? Possono vedere dove mi trovo e non permettono A una sola persona di gestire due account? Ho inserito le informazioni sbagliate (una dozzina di volte?) Non ha alcun senso, ma io provo e riprovo tutto ciò a cui riesco a pensare. Trovo addirittura una via una seconda entrata per la pagina dove è possibile pubblicare, ma dopo aver inserito tutte le informazioni clicco su “invia” e tutto sparisce.

Merda, ho un termine di consegna! Invio un messaggio urgente al servizio clienti e poi scrivo sul forum chiedendo aiuto. La mattina successiva il servizio clienti mi ha mandato una e-mail per farmi sapere che non è permesso che una persona abbia un doppio account. Chiaramente non capiscono la situazione e quindi invio una risposta appassionata spiegando ciò che ho bisogno di fare. Qualche anima ha postato le risposte anche sul forum, ma ho già provato tutto ciò che mi suggeriscono.

Decido che è un problema legato all’IP e al luogo dove mi trovo, quindi chiamo un’amica che ho in città e le chiedo di fare login con il mio account. Lo stesso problema. Come ultima risorsa raggiungo l’hotspot WiFi in fondo alla strada ed è talmente hot che il mio telefono si collega anche quando ci passo davanti in auto, ma stavolta è impossibile collegarsi alla rete. Inserisco la password 1,2,3 volte; altre persone sono ‘loggate’ e quindi vuol dire che funziona, ma quando lo faccio io parte la ruota della morte che si conclude con il solito errore “rete non disponibile”.

Ma com’è possibile? Dannazione, io sono una creatrice! Io conosco quel processo; tutto dovrebbe fluire con facilità! Torno a casa e riesco a trovare un numero di telefono per il servizio clienti. Alla fine parlo con una persona vera, reale e faccio del mio meglio per spiegare quegli strani problemi. Tutto chiaro, faccio una pausa e aspetto la sua risposta. La linea è muta. “Pronto, c’è qualcuno?” Chiedo io. Nessuna risposta. Niente. Sospirando chiudo la telefonata e ci provo di nuovo, ma non sento neanche il rumore della linea. La chiamata non esistente ha ucciso la linea del mio telefono.

È chiaro che alcune parti di me sono determinate a portare tutto il processo a uno blocco totale (se solo i miei “poteri creativi” agissero per farmi procedere e non per bloccarmi). È arrivato il momento di fare una chiacchierata con il Sé, quindi apro il mio diario – il luogo “dove vado” per ottenere la chiarezza, la saggezza e un consiglio utile – e su cui scarico le mie frustrazioni.

L’energia si sta muovendo, non c’è dubbio. Le braccia e le mani iniziano a tremare e provo un dolore strano e indefinibile. Mi brucia la faccia e le lacrime iniziano ad ammassarsi dietro i miei occhi asciutti. Il mio stomaco sta considerando di rigettare tutta la colazione di stamattina. “Cosa sta succedendo?” chiedo.

La tua vita cambierà, dichiara il mio Sé. Oh, avanti, la vita cambia sempre. Il problema non è quello. Essere vista da estranei totali, probabilmente fraintesa, rifiutata e presa in giro; sei pronta per tutto ciò? Tu sai che in passato è già accaduto… Sì, ma questo è un periodo diverso. Non mi bruceranno sul rogo e posso gestire tutto il resto.

Sai, tu ci sei già passata. Ti ricordi le idee geniali che hai avuto ad Atlantide? Le hai vendute così bene che migliaia anzi milioni di persone ti hanno creduto – e guarda cosa è successo! Guarda il casino che hai fatto. E se le tue parole ferissero di nuovo le persone? Come sai che non accadrà? Faccio una faccia strana perché non ho una risposta adatta.        

Centinaia di migliaia di anni di senso di colpa di vergogna e naturalmente mi porto ancora dietro le capacità legate alla magia. Pensi davvero che andrà tutto così liscio? La mia faccia è bollente e secca e l’unica cosa che posso fare e respirare. Sono davvero pronta ad affrontare tutto ciò? Sto solo cercando di raccontare qualche storia. È un libro molto semplice, perché devo rivivere tutto ciò?  (Dopo tutto lei è me e non si può dire che io non sia capace di insistere).

Mi rendo conto che se non riesco a permettermi di essere vista dagli altri umani, ciò indica che io non sono ancora disposta ad essere vista in pieno dal mio Sé. Apparentemente cerco ancora di nascondermi, continuo a portarmi dietro il senso di colpa e il rimorso da qualche parte in profondità dentro di me. Io pensavo di essermene liberata, ma il mio desiderio di “privacy” in realtà è solo la mia cappa fatta di vergogna. Ma se in ogni caso l’energia è tutta mia, chi mi guarda se non il mio Sé?

Faccio un respiro profondo e mi apro per comprendere meglio – per sentire più in profondità – in quel calore bianco. Ho la faccia tutta rossa che mi brucia mentre le mie mani tremano. Non ho ancora finito. Sento che dentro di me in profondità il vulcano si prepara per un’altra eruzione. Riuscirò a gestirla? Cos’altro può essere possibile? Poi arriva il titolo del mio libro: Storie della mia ultima vita.

Ciò significa che finalmente sono pronta al fatto che gli altri mi vedano.

La mia ultima vita? Davvero? Per il cielo e per tutto ciò che è santo, che diritto ho di mollare tutto e di andare via? Pazienza, forza, persistenza, sofferenza e virtù – posso offrirne a badilate, ma abbandonare l’umanità per lottare per se stessi prima di aver ripulito, prima di aver sistemato le cose? Ciò va contro tutto di me, contro tutto ciò che ho fatto, contro ogni ragione per ogni vita che ho mai vissuto da allora. Come posso rinunciare e andarmene? Come oso annunciarlo al mondo?

 “Beh, tutto ciò è illuminante. Finalmente mi scendono dagli occhi lacrime bollenti, il respiro rientra con sospiri rabbiosi, il corpo è stanco fino al midollo, la gola è bloccata dal dolore e il cuore si schianta sotto il peso di miliardi e miliardi di anni. Il mio prezioso sé umano ha sottoscritto un debito enorme, una responsabilità così intensa che non potrà mai riuscire a ripagare. Lei però ci prova perché ha lavorato duro, ha dato moltissimo ed è ritornata ancora e poi ancora solo per riuscire a ripagare un debito che francamente è impossibile da ripagare. Il senso di colpa che si è aggiunto ad altro senso di colpa, la vergogna aggiunta alla vergogna finché ha iniziato a credere che la colpa fosse solo sua.

Quando non puoi ripagare un debito, l’unica possibilità che rimane è il perdono. Lei lo riceverà? Si permetterà di liberarsi dal peso che si porta addosso legato al fatto di non aver fatto abbastanza? Se ne libererà anche se non si sente degno di una tale libertà? E io che pensavo che pubblicare un libro fosse una cosa facile.

Il giorno si era concluso e così anche la mia sanità mentale. Non avevo rispettato la data di consegna da me intelligentemente programmata. Non c’era nulla da fare se non immergermi in un bagno che mi desse un po’ di conforto poi andare a dormire dopo aver lasciato tutto nelle mani della mia anima nel caso potesse fare qualcosa. La mattina successiva decisi di contattare di nuovo il servizio clienti. Questa volta la mia chiamata non cade nell’oblio e dall’altra parte del filo una persona molto utile mi offrì una soluzione incredibilmente semplice.

Entro la fine della giornata il processo era completo. La mattina successiva la pagina era viva, il libro era in vendita e finalmente potevo comunicare la felice notizia. Il mio umano? Tutto il senso di colpa e la vergogna che lei cercava di risolvere da miliardi di anni, beh, l’assenza di un compagno così antico e vicino la fa sentire un po’ strana, ma ora inizia ad abituarsi. Lei cammina con un po’ più di dignità, il suo respiro fluisce in modo un po’ più libero e anche se addosso ha ancora qualche livido dovuto alla compassione feroce del drago, lei si chiede quali altre meraviglie ci siano lì sotto.

Essere visti davvero dal Sé significa che finalmente si è pronti a essere visti dagli altri. Rendersi conto che non potrai mai ripagare un debito significa che l’unica opzione è il perdono.