SHOUD 08 – Serie Scoperta

Presentato al  Crimson Circle il 5 aprile  2014          

Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.

Benvenuti, cari Shaumbra. Io sono Adamus, di passaggio qui. Hm. Passo da questa riunione di Maestri umani, che una volta al mese si prendono qualche ora per riunirsi, ahh, per stare nello spazio sicuro.

Ah, so cosa fate quando venite alla mia riunione. Hmm. So cosa fate ogni mese quando vi sintonizzate sullo Shoud.

Fate un respiro profondo. Vi rilassate. Mollate tutto il makyo e nelle settimane che seguono ne raccogliete un po’. Dubitate di voi. Ci pensate sopra poi tornate qui e vi rilassate e mollate di nuovo perché avete questo sapere interiore. Non importa che cosa vi dice la mente, avete questo sapere interiore ed è quello che vi guida, è quello che vi porta qui ed è ciò che fa di voi un vero Maestro.

Io, invece, sono solo di passaggio. Passo di qua mentre vado a, oh, forse a un’altra riunione del Club dei Maestri Ascesi. Ne abbiamo fatta una la settimana scorsa. (qualche “Oh!” dal pubblico) Siete gelosi?  (Adamus) “Oooh,” dicono subito. Li sentite i ragazzi e le signore? Grazie. In realtà nel Club dei Maestri Ascesi ci sono più ex donne che uomini. Sì, è circa la stessa percentuale che abbiamo qui – circa il 70% di Maestre donne e il 30% di uomini. Allora, uomini, datevi da fare! (risate)  Siate Maestri.

Io attraverso le altre dimensioni, l’esperienza. Per me non ci sono lezioni. Ho chiuso con loro molto tempo fa. Sono solo di passaggio perché posso permettermelo. Passo da qui perché, ah, è sensuale, è bello, è maledettamente divertente… (Adamus ride) Kerri.

KERRI: Sei divertente.

ADAMUS: Sì. Sì. Passo da qui mentre vado nei territori eterici e da Maestro ne incontro un altro. “Oh-be-Ahn,” dico ai pochi viaggiatori del tempo, ai pochi viaggiatori del tempo consci che sono là fuori. Oh-be-Ahn. Oh-Be-Ahn. Finalmente ho la telecamera. (Adamus ride) Era ora.

Sono solo di passaggio. Nulla mi trattiene. Nulla mi lega a un posto. Niente mi fa dimenticare chi sono.

Miei cari amici Maestri, dovrebbe essere lo stesso per voi, la coscienza che siete solo di passaggio. È tutto ciò che fate. Siete di passaggio in quest’esperienza sul pianeta terra; state attraversando una bella esperienza. Siete di passaggio. Al contrario, la maggior parte degli umani percepisce di vivere e dice, “È tutto qui” e allora… oh, Sandra, un caffè piccolo con crema, per favore.

SANDRA: Non c’è più crema, abbiamo latte di capra.

ADAMUS: Il latte di capra va bene. (qualcuno ride) Appena munto. (Adamus ride) Ohh, come dicevo, sono solo di passaggio… passo di qua. (altre risate)

Siete solo di passaggio – ecco la coscienza di un Maestro. Ti spiace scriverlo, Linda? Un Maestro è sempre di passaggio. Voi non vivete la vita solo per morire e raggiungere il paradiso, il purgatorio o l’inferno, qualsiasi cosa sia. Questo è ciò che pensa la coscienza dell’umanità ed è molto pesante. È come se su questo pianeta viveste una vita piena di lezioni e quando morite, praticamente è tutto. Poi raggiungete quel luogo o nessun luogo.

Il Maestro si è liberato di tutto ciò. Il Maestro è sempre di passaggio.

Tornerò sull’argomento, ma voglio che ne sentiate dentro l’essenza: voi siete solo di passaggio. C’è tutta l’illusione che in un certo senso siete bloccati qui, in un modo o nell’altro vi siete persi in questa dimensione. Spero che entro la fine della giornata, ma sicuramente entro la fine della nostra prossima riunione, scoprirete che siete solo di passaggio. Ciò vi dà moltissima libertà. Grande libertà.

E la libertà ancora più libera è che potete passare di qua ogni volta che volete, come faccio io, come fanno altri Maestri. Stai attenta. (a Sandra che gli porta il caffè)

SANDRA: C’è anche il chai.

ADAMUS: Il chai tienilo per Kuthumi. (risate) Ahh! Dov’è Kuthumi? Kuthumi è in questa stanza, ma non lo lascio parlare molto. Lui si prende sempre l’.  Kuthumi lavora con tutti voi. Kuthumi si fa vedere a tutte le riunioni e ora sta dicendo che quello divertente è lui. (qualcuno ride)

Kuthumi lavora con me e con alcuni degli altri che lavorano con voi e al momento la nostra sfida più grande e in questo Kuthumi è uno dei migliori, è tirarvi fuori dalla testa. È la mia sfida più grande e la vostra sfida più grande. Uscire dalla mente è la cosa più difficile da fare perché la mente non crede che siete di passaggio. Crede che sia tutto qui. La mente crede ai suoi pensieri e i pensieri non sono reali.

La mente crede alle sue credenze e le credenze non sono reali. Portarvi fuori dalla mente nel vero sapere interiore, nella sua essenza è forse la cosa più difficile per qualsiasi umano che entra nella maestria. La parte più difficile di tutto ciò è che finché state nel mezzo, siete comunque portati a pensare.

Qui non parlo proprio della mente. In realtà la mente serve uno scopo: vi permette di fare cose in questa dimensione. È come un disco fisso della vostra dimensione e quando passate in altre dimensioni non funziona. La mente vi permette di avere una biologia tutta coordinata, vi aiuta a muovervi nel tempo e nello spazio. Il vero problema sono i pensieri.

Direi che di solito i pensieri non vengono dalla mente. No. No. La mente fa un lavoro meraviglioso perché vi permette di vedere con gli occhi, di ascoltare con le orecchie e di capire le cose. La mente è inquinata dai pensieri ed è ciò di cui parleremo oggi. In un certo senso è il tema di oggi.

Ora iniziamo con una merabh e finiremo con un’altra merabh. Iniziamo con una merabh, la merabh di essere di passaggio.

La merabh è un momento in cui non dovete fare proprio nulla, meno che meno pensare. È quando fate un respiro profondo e permettete, tutto qui, permettete e basta. In questa merabh vorrei che sentiste davvero che siete solo di passaggio.

Solo di Passaggio

(inizia la musica)

Ciò non significa che non potete fare l’esperienza. Di fatto, ciò migliora l’esperienza. Significa che non c’è un senso di possesso della vostra esperienza. No, la possedete del tutto ma in modo molto libero e liberatorio. Abbassiamo un po’ le luci.

Fate un bel respiro profondo mentre passiamo alla merabh d’apertura.

Sei solo di passaggio, tutto qui.

L’esperienza su questo pianeta è stata una scelta e c’è sempre stato il sapere interiore che sarebbe arrivato il giorno della riunione, il giorno in cui ci si riunisce. Come direbbe Kuthumi, “Sciocco, sciocco umano che ti preoccupi tanto che non accada. Sciocco, sciocco umano che sei rimasto così intrappolato nei tuoi pensieri, così incastrato nei limiti da dimenticarti che sei solo di passaggio.”

Se sei di passaggio, puoi goderti la bellezza. In realtà puoi godere anche di ciò che è diventato un limite. Puoi goderti un modo nuovo di capire l’Io Sono.

Sei come una persona che attraversa una bella foresta. Puoi prenderti un attimo per goderti i profumi e la vista e i suoni. Puoi prenderti un attimo per interagire con gli alberi, con bei fiori e con i deva della natura.

Sai di essere solo di passaggio. Quella non è casa. Non è una prigione. Di certo non è un test. Non stai facendo a gara con nessuno. Sei solo di passaggio, solo per la gioia di essere di passaggio, solo perché puoi permettertelo. Sei di passaggio per la gloria dell’anima, così che possa vedersi e conoscersi in modi nuovi.

Non c’è nessuna prova da superare per continuare a essere di passaggio. Non ci sono livelli o passi e di fatto non c’è alcuna dimensione. Non ci sono segreti. Non ci sono un Dio o dei salvatori. Tu sei solo di passaggio.

Mentre passi di qui, puoi ballare. Puoi ballare. Poi persino galleggiare. Puoi andare in fretta, se vuoi, ma non ce n’è bisogno. Poi prenderti il tuo tempo, questo sì. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Alla fine ti renderai conto che sei solo di passaggio.

Sì, forse per molte, molte vite hai vissuto di passaggio. Forse hai vissuto molti amori e hai versato molte lacrime. Non è mai stata pensata con una specie di prova e sicuramente non è mai stata qualcosa decisa da un altro essere o da un concilio di esseri o da una federazione di esseri e neppure dagli angeli. Sei solo tu, di passaggio.

Non è stata pensata per vedere quanto eri forte. Non devi essere forte per fare esperienza della gioia. Non devi essere forte per fare esperienza della sensualità e della luce e del buio. No. Ciò non ha nulla a che fare con la forza e con la determinazione. Di fatto, il Maestro scopre che tutto gira intorno al permettere.

Se sei di passaggio l’esperienza diventa profonda, talmente ricca che a volte – beh, in realtà la maggior parte delle volte – hai scordato di essere solo di passaggio.

A volte hai pensato che mancasse un’eternità – un’eternità alla tua felicità, un’eternità all’appagamento, all’integrazione. Non è così. È un’illusione. È un’illusione interessante, tu sei solo di passaggio.

Mentre eri di passaggio hai incontrato molte altre persone. Ti sei collegato con molte persone, in un certo senso ti sei ammanettato a loro e ti sei intessuto fino al punto in cui hai sentito che non eri più libero di essere solo di passaggio. Hai avuto obblighi e responsabilità verso chiunque, impegni non rispettati, il bisogno di prenderti cura degli altri.

Fa un respiro profondo. Tu sei solo di passaggio e lo sono anche gli altri.

Mentre sei di passaggio in questo luogo chiamato Terra, puoi scegliere di farne esperienza come vuoi. Oh, lo so, a volte ti sembra che tutto lavori contro di te, oltre te. Non è così. Ti sembra solo così, ma è una delle altre illusioni.

Sei solo di passaggio in questo luogo. Perché mai non dovresti scegliere di farlo nel modo che vuoi, sei solo di passaggio. Mentre attraversi questo luogo, non c’è mai giudizio su come l’hai fatto – lento o veloce, scuro o chiaro. Non c’è giudizio da parte di Dio o di un angelo, in nessun caso, proprio mai. Essi si rendono conto che sei di passaggio e affronti ciò che probabilmente è una delle esperienze più difficili e belle, impegnative e ricche che un essere con l’anima potrà mai fare. Si rendono conto che sei solo di passaggio. Si sono resi conto che ci sono identità che hai assunto e che non erano davvero tue, pensieri che hai avuto e che non erano davvero tuoi, cose che sono accadute e che non avevi scelto in modo conscio.

Non c’è alcun giudizio su come l’hai affrontato e attraversato. Il semplice fatto che ci sei riuscito è una buona ragione per celebrare.

Io, Adamus, con Kuthumi e tutti gli altri che oggi sono qui con voi, con voi Maestri, vi chiediamo di prendervi un attimo per sentire il sapere interiore – fuori dalla mente, oltre la mente – che siete solo di passaggio. Ballate, se volete. Cantate, se volete. Godete di tutto ciò che la vita vi offre, se volete. Siete solo di passaggio, tutto qui.

Voi, la vostra anima, i vostri aspetti – siete solo di passaggio.

Se c’è una parola che ho per voi è vivete, solo quello. Vivete.

Finché siete di passaggio, vivete. Sapete esattamente che cosa intendo dire e come ciò si applica a voi.

È una delle cose che affiorano ultimamente – arrivano dal sé emotivo, in un certo senso si scontrano con il sapere interiore. Arrivano dalla parte di voi che di certo è il Maestro e lotta con la parte di voi che ancora ha pensieri di limitazione.

Vivete.

Ah! Sentitelo dentro, sentite l’essenza di quel “vivete.” Ha un suono così bello. Oh! Vivete come un essere di passaggio, vivete in modo appassionato, aperto, svergognato e sfacciato. Vivete.

Poi c’è l’altra parte del “vivete.” Voi vivete in piccolo. Vivete in modo limitato. Vivete nella paura, nei limiti e quindi ci sono queste due dinamiche – “Vivi!” e poi il “Vivi?” “Vivi!”

Riuscite a sentirlo. So che riuscite a sentirlo. So che riuscite a immaginarlo. Io oh, passo molto tempo con voi la sera, a volte nel bel mezzo della notte. Riesco a sentirlo. Sento il desiderio di vivere, ma sento anche i pensieri che entrano – “Ma se? Forse non posso” ma poi la passione ritorna – “Vivi! Vivi!” Poi entrano di nuovo i pensieri, “Cosa significa? Come faccio? Quando dovrei cominciare? Quanto dovrò lavorarci sopra?” Ah! Vi rendete conto che al momento è uno dei temi più centrali. Potete sentirlo – quel “Vivi!” Potete sentirlo.

Poi, però, arriva anche quel “Vivi?” o muori. Potete sentire quel “Forse dovrei solo vivere in piccolo.” Non potete più farlo. Non potete. Potreste provarci. Oh, ci state provando davvero. Vi meritate un 10 per il vostro tentativo, ma non potete più vivere in piccolo.

Fate un bel respiro profondo. Alziamo le luci e sfumiamo la musica.

Non potete. È un vero dilemma. È un vero dilemma. Vedete, è ciò che sta accadendo. Oggi parleremo un po’ delle energie e di tutto il resto ma il vero punto centrale è che c’è questa parte di voi che dice, “Vivi!” e l’altra parte che lo mette in dubbio, l’altra parte che in realtà trova consolatorio vivere in piccolo, vivere isolati. Non potete più farlo.

Ci proverete. Ci lavorerete sopra. Direte, “Beh, vivere, ma forse posso tagliare sul vivere,” sapete com’è.  Voi sapete com’è. Ne abbiamo parlato prima in questa stanza. Si tratta di negoziare. Negoziare.

Sapete, una cosa è negoziare con gli altri ed è abbastanza orribile, ma negoziare con voi stessi? Chi vince? Nessuno! Grazie. Nessuno. Nessuno.

È una delle cose – è quasi divertente; quasi divertente – che un umano cerchi di negoziare con sé stesso. Non ci sono vincitori. Ci sono solo perdenti. (qualcuno ride) Tre, se contate anche me. (altre risate)

Voi negoziate il vivere e non funzionerà più, perché avete assaggiato com’è quel vivere. Vivere non sta nel guidare velocemente l’auto, Linda. (risate) Forse ne è  ìun’espressione. Vivere non è fare festa fino a tardi ogni notte, Edith. (molte risate. Forse quelle sono espressioni.

Vivere è un’essenza. È una sensazione. È una sensazione e l’abbiamo appena toccata nella merabh Vivi! Apriti! Apritevi alle sensazioni. Vivete! Vivete. Quando lo dico, quando vi chiedo d’immaginarvi per un attimo di vivere davvero, cosa accade? Ci riuscite – io riesco a sentirlo. Di colpo è come, “Oh, vivere!” e poi, “Wow, e se?” (qualche risata) “E se?”

(a Linda) Scrivilo per referenza futura, per gli archivi. Sul vivere, non potete più negoziare con voi stessi. Non potete più. Come ho detto, ci proverete e vi farà un gran male e alla fine permetterete e basta. Alla fine vi permetterete di vivere.

Siete solo di passaggio in questa dimensione meravigliosa e su questo pianeta.

LINDA: “Non più” cosa?

ADAMUS: Me lo sono scordato. Qualcuno se lo ricorda? (qualcuno ride)

LINDA: “Non potete più negoziare” con chi? (il pubblico dice “Con te stesso”)

ADAMUS: Vivere. Non potete più negoziare con voi stessi il fatto di vivere. Non potete più negoziarlo.

Questo è un vero dilemma. Tra pochi minuti capirete come prendete tutte le energie che ora circondano voi e il mondo e ciò che accade dentro di voi e brrfff!  È in corso una collisione. La buona notizia è che siete solo di passaggio, sapete. (qualcuno dice “Grazie a Dio”) Sì, grazie a Dio. Sì, o a qualcuno. Sì.

Dio

In effetti… è un’espressione strana – “Grazie a Dio.” Credo che vogliate fare incazzare Dio. (qualche risata) Eh… la prima fila sta ridendo! (altre risate) In realtà solo due nella prima fila. (Adamus ridacchia) Sì, “Grazie a Dio” – per cosa? Per questa merda?! Per la mancanza di abbondanza? Per un corpo malato? Oh! Sì, è un’espressione strana. “Grazie a Dio oggi ho avuto la mia piccola dose.” (qualcuno ride) Ringraziate voi stessi. Tobias non l’ha detto qualche anno fa? “Rendete grazie a voi stessi.” Grazie a Dio – questo dio.

Ecco, Dio è una cosa davvero strana. Penso che mi piacerebbe fare un seminario su. “Dio, Accidenti a Te.” (Linda boccheggia, qualcuno ride e qualcuno applaude) Ehi, era solo una… e abbiamo il nuovo studio. Sarebbe grandioso metterlo su Internet per tutto il mondo!

LINDA: Sì! Facciamolo sulla CNN!

ADAMUS: Sì, sì, sì.

LINDA: Sì, sì! E la BBC.

ADAMUS: Sai la cosa divertente è…

LINDA: Sì!

ADAMUS: Sapete una cosa, se noi – se noi… io dico noi. (Adamus ridacchia) “Noi” lo faremo. Se lo facessimo, “Dio, Accidenti a Te” potremo davvero considerare la coscienza di Dio in modo onesto, aperto e senza paura. Sapete, a volte dite che non si possono dire cose cattive sul Gesù. Non potete parlare di Gesù che si masturbava (qualche risatina nervosa) invece noi… l’abbiamo fatto! Proprio qui, in questa stanza! Proprio in questa stanza! (Linda butta acqua su Adamus, altre risate)

Sapete, in tutto ciò la cosa stupenda è che non reagirò. (altre risate) Ora, per gli anni a venire si chiederà quando arriverà la vendetta. In realtà più a lungo la tiro più sarà divertente, perché potrebbero passare anni e anni prima che mi vendichi e lei continuerà a preoccuparsi. “Quando mi colpirà Adamus?” Quando accadrà, ve lo farò sapere. Potrebbero passare dieci anni, ma accadrà. (altre risate) Ora guardate come Cauldre ha bagnato i pantaloni!

Allora, dov’eravamo rimasti? A Dio.

EDITH: Dov’è la mia festa?

ADAMUS: Dov’è la festa? A casa tua stasera, Edith. Tu ed Io. Te lo sei dimenticato? (risate) Va bene, sono solo di passaggio. Ti dirò solo – ciao, Edith. Sapete.

Dov’eravamo rimasti? Dio. No, seriamente, dovremmo fare un seminario, una trasmissione su Dio ed essere davvero franchi e onesti su tutta la storia senza temere che possa accaderci qualcosa di terribile, a parte tutti i fanatici religiosi che ci correranno dietro.

La maggioranza delle persone – no, riformulo la frase – alcune persone capirebbero se parlassimo dell’energia di Dio. (fa una pausa, irritato dai vestiti bagnati) Scusatemi. Devo cambiarmi. Linda, fai respirare un po’ o fai altro. (qualche risata) Sono serio. (Adamus si dirige verso il fondo della stanza)

LINDA: Questa è già una specie di vendetta infernale. (altre risate) Credo sia meglio se ridiamo e urliamo. Sì. Mi spiace davvero.

ADAMUS: (dal fondo) Ehhhh…

LINDA: Mi sto già pentendo e… (risate)

ADAMUS: (dal fondo) Lindaaaa.

LINDA: È vero, so che la vendetta sarà un inferno. (altre risate) Dio solo sa come sarà. Dio solo lo sa… e Adamus. Ecco.

ADAMUS: Lindaaa. Lindaaa… (torna con un grande specchio e il cappotto di Cauldre)

LINDA: Oh no!

ADAMUS: Ok.

LINDA: Sarà orribile.

ADAMUS: Guarda qui.

LINDA: Ahh!! Sapevo che sarebbe successo! Lo sapevo!

ADAMUS: Lo useremo dopo. (mette da parte lo specchio) Dov’eravamo rimasti? A Dio.

C’è una coscienza interessante riguardo a Dio. (si toglie la giacca bagnata e la passa a Linda) In tintoria, per favore. Sì. C’è una tale… (indossa il cappotto) questo è più elegante. Oh sì, sì! Sì.

Allora, dov’eravamo – Dio. La maggior parte degli umani sarebbe d’accordo con la storia di Dio, sapete, questa storia di Dio è molto vecchia, molto limitata, fa una gran paura, quindi… beh, quando pensate a Dio non pensate a “Vivo!” ma pensate a “Stai lontano dal radar di Dio. Resta piccolo.”

LINDA: Sì.

ADAMUS: Sì, facciamolo. Mettiamolo in programma quando apre il nuovo studio, faremo un “Dio, Accidenti a te.” (Linda resta di nuovo senza fiato e qualcuno ride) Ah, sì. Cosa? Noi siamo Maestri. Cos’abbiamo da temere? Viviamo.

Vedete, questo è negoziare. Lo sappiamo tutti. Sappiamo tutti che la percezione umana di Dio (a) è falsa; (b) è vecchia; (c) è davvero pessima. Non serve più a nessuno. Ecco, mandiamo in pezzi questo para-… divertiamoci un po’. Siete pronti? (il pubblico risponde “Sì!”) Bene, bene, bene. Linda? (fa una faccia strana) Ohhh! Riprendetela. Ohhh. Oh no, sarà meraviglioso.

Sapete, negli ultimi anni avete fatto alcune delle cose più folli, quelle che vi hanno causato indigestione e mal di testa e ansia eppure le avete fatte. Vi siete quasi sentiti come spinti a farle – era proprio così (qualcuno ride) ma poi si sono rivelate il meglio. Diciamo che volevate farvi un viaggio stupendo. Sapevate che era opportuno, ma poi sono arrivati i pensieri, “Forse non dovrei. Forse oso troppo. Forse, forse,” ma poi l’avete fatto e non siete felici di non aver negoziato per nulla? Non siete contenti di averlo fatto e basta, che sia stato lasciare il vostro lavoro o cambiare qualcosa nella vostra vita? È così facile finire nel pantano dei pensieri e del dover negoziare.

Il vero Maestro è solo di passaggio, quindi vive e celebra. Non si preoccupa se fa le cose sbagliate o se ferisce qualcuno. Sì, voi ferirete qualcuno perché è solo… accadrà. Essi hanno aspettative su di voi che voi non dovreste avere su di voi e quindi li ferirete.  Alla fine, però, ciò li aiuterà. Sì. (Adamus ridacchia) Non erano i vostri genitori che parlavano?

Ecco, parliamo un po’ d’energia. Allora, basta negoziare con voi e ricordatevi che siete solo di passaggio.

Le Energie Attuali

Eccoci qui, Maestri, poco oltre i tre mesi di quest’anno. Poco di più. Non vi sembra che sia quasi la fine dell’anno? (il pubblico concorda) Alcuni di voi hanno pensato, “Oh, dev’essere novembre perché …” (Adamus ridacchia) No, è l’inizio di aprile.

Ecco, vorrei chiedervi di definire le energie attuali. Come direste… cosa succede con le energie, diciamo su base globale o comunque più ampia? Linda con il microfono, come va con le energie? Vili, per favore scrivi.  Cosa sta succedendo con le energie, Pete?

PETE: Non posso parlare per il mondo, ma so cosa sta accadendo a me.

ADAMUS: Bene. Cosa sta accadendo?

PETE: Mi sento compresso e ciò mi spinge a stare di più dentro di me.

ADAMUS: Compresso.

PETE: Compresso.

ADAMUS: Sì. come ti senti? Come ti senti nel corpo?  Il corpo ti fa male?

PETE: Beh, ora sono più centrato dentro di me.

ADAMUS: Ok.

PETE: Mi sono liberato di molti aspetti o dipendenze. Sono davvero consapevole di quanto ci vivevo dentro. Ok. Per liberarmi dall’energia bassa, come la chiamano ora, non è energia cattiva o altro, solo energia bassa.

ADAMUS: Giusto, Giusto.  Sei imploso dentro di te.

PETE: Sì.

ADAMUS: È un bel modo di descriverlo.

PETE: Sì.

ADAMUS: Sì, sì. Bene, bene. Come ti senti?

PETE: Oh, una meraviglia.

ADAMUS: Oh, davvero? (qualcuno ride)

PETE: Sì. No, dico sul serio perché ciò mi risveglia a ciò che sono davvero – la Sorgente – e c’è la gratitudine e la riconoscenza di essere creati.

ADAMUS: Sì. Lo svantaggio di avere questa compressione è che in un certo senso sei obbligato a guardarti allo specchio.

PETE: Giusto. (Adamus gli porta lo specchio) Sì.

ADAMUS: Perché ci sei solo tu. Sì, sì.

PETE: Eccomi.

ADAMUS: Sì.

PETE: Sì.

ADAMUS: Stai sorridendo! Oh, ottimo.

PETE: Mi piace!

ADAMUS: Grande! Bene, bene. Grazie. Eccellente.

Il prossimo. Cosa succede con le energie? È importante capire davvero le energie, quelle interne e quelle esterne perché al momento stanno accadendo molte cose. Penso che l’altro giorno Linda ne abbia parlato nel suo programma radiofonico –  cosa dicevi delle energie?

LINDA: Parli dello show di Bob Scheiffer? Oh. In tv c’è uno show che si chiama ‘Affronta la Nazione’ presentato da Bob Scheiffer che lo fa da decenni – voglio dire, non riesco a credere che sia ancora vivo – e domenica scorsa ha aperto dicendo che in tutta la sua carriera non si ricordava di aver aperto il suo show con tutti quegli eventi importanti in corso – eventi significativi – che proprio ora stanno accadendo nel mondo.

ADAMUS: Vero, è proprio così. Dal nostro lato non li consideriamo in termini di notiziari e di eventi letterali; noi consideriamo solo il fattore energia e il movimento dell’energia. In altre parole, quanta energia è presente e quanto in fretta si muove.

Sul pianeta ci sono stati momenti in cui c’era molta energia, ma non si muoveva. Ciò che sta accadendo ora è senza precedenti, la quantità di energia – è così che noi vediamo le cose. Non vi vediamo come esseri fisici, come voi vi vedete. Noi vediamo palle di energia. Noi vediamo questo pianeta come un’energia totale, al cui interno c’era una gran varietà di colori, di belle sfumature, potreste dire così. Noi lo vediamo come un’unità di energia e la sua attività. In questo momento ci sono entrambe. Molti di voi potrebbero sentirlo proprio nelle ossa, voglio dire, perché c’è molta energia. Bene. Il prossimo. Sì.

LINDA: Proprio qui.

ADAMUS: Sì. L’energia. Cosa sta succedendo?

JIN: Sta facendo a pezzi la mia vita. (ride)

ADAMUS: Sì. Come?

JIN: Mi rivolta come un calzino.

ADAMUS: Fa a pezzi la tua vita e ti rivolta con un calzino. Come?

JIN: Beh, ti libera dalla merda che c’è dentro di me.

ADAMUS: Sì. Bene. Ci combatti? Ci lotti?

JIN: Sì. L’ho fatto per un po’, poi ho rinunciato.

ADAMUS: Sì, sì.

JIN: E va bene così.

ADAMUS: Sì, bene. Bene. Le energie, grazie, sono intense, sono – l’abbiamo già detto – se resistete, potrebbero polverizzarvi. Le energie, non dico che appartengono a qualcosa o a qualcuno. È solo energia che ora è stata richiamata su questo pianeta. La sentirete in parti di voi, come se vi sbriciolasse. Quella che una volta era una via d’uscita – andare a dormire la sera – ora non lo è più. C’è proprio da chiedersi cos’è più impegnativo, stressante – il vostro stato di veglia o quello di sonno?  In altre parole, non è più una fuga. È proprio così.

In ogni caso, vi sentirete compressi. Potreste arrivare al punto da sentire che l’energia vi sta sfasciando ed è opportuno che sia così, che abbiate quella sensazione generale. È solo quando iniziate a combatterla o a negoziarci o a fare altro che vi farà male. Allora, che cosa fate? (qualcuno dice “Permetto”) Respirate e permettete. Proprio così. Respirate e permettete. Certo. Bene.  Ancora qualcuno, cara Linda. Sì. Le energie attuali.

SHAUMBRA 1 (donna): È accessibile.

ADAMUS: Bene. Come sta andando?

SHAUMBRA 1: A livello personale mi sono imbarcata a permettere che nella mia vita accadano le cose e mi sto preparando per andare in Perù.

ADAMUS: Bene. Eccellente.

SHAUMBRA 1: Come infermiera.

ADAMUS: Sì. Eccellente. Bene. È molto accessibile, tanto accessibile da sconvolgervi. Di nuovo, vedete che c’è questa convergenza, tutte queste energie che si riuniscono e si portano dietro occasioni meravigliose. Si tratta di occasioni che probabilmente non avreste neanche potuto immaginare o per meglio dire, prima non vi sareste permessi di immaginarle. In altre parole, in ciò che vi permettete di immaginare siete abbastanza lineari.

All’improvviso entra tutta quest’energia e potreste dire che è come una bella coperta o una nuvola di bella energia intorno al pianeta. È tutta qui, mentre una volta era altrove. Soprattutto per chi ne è consapevole, lei è proprio qui. È proprio qui.

Molti umani l’attraverseranno e basta, ignari del fatto che c’è. Si sentiranno solo più pazzi nel cervello, più pazzi che mai. Per chi invece ne è consapevole, sarà davvero accessibile al punto che di colpo invece di un effetto passo dopo passo delle cose che vi accadono, accadranno tutte insieme. Non ci sono scale. Tutto è già qui. Ciò potrebbe portare qualcuno a sentirsi leggermente stravolto. È un po’ come un’enorme onda di marea (tsunami) che arriva all’improvviso. Non vi farà…

LINDA: Vuoi dire pazzi per l’acqua?

ADAMUS: Scusa?

LINDA: Come pazzi per l’acqua?

ADAMUS: Sì, pazzi per… sì. No, quella è una sofferenza diversa… (qualcuno ridacchia e Adamus lo imita)

Sì, è molto accessibile. C’è davvero tanto che ora può accadere per voi, nella vostra vita e riuscite a sentirlo. È come se fosse lì, ma poi a volte c’è una tendenza a fare un passo indietro e a chiedervi se siete pronti, vi chiedete se riuscite a gestirlo e tutto il resto. Certo che potete, ma vi servirà fare un paio di cose – non negoziate, non limitatevi, permettete e basta. Permettete.

Quando permettete è come aprire parti di voi. Quando permettete, è come se immergeste un pallone in una vasca di acqua e quando lo fate, l’acqua straborda perché avete portato qualcosa in quello spazio – in fondo avete portato voi stessi nello spazio del permettere – e ciò butterà fuori altre cose. Vi libererà di altre cose. Ecco, nel permettere c’è una specie di effetto residuo. Il permettere vi libera da tutta la spazzatura.

In fondo – ahm, aspetta (a Linda) – in fondo permettere porta dentro tutto di voi; potreste dire il vostro divino, l’Io Sono. In fondo, è tutto ciò che ci sarà nel contenitore, se usiamo l’analogia di una vasca o di un grande secchio di acqua. Di colpo, mentre voi permettete va via tutto ciò che non è voi, tutto ciò che è estraneo a voi. Avviene questo tipo di effetto interessante e a volte, di nuovo, entrano i pensieri. Voi dite, “Cosa succede? Perché ci sono cose…?” È perché state permettendo. Sapete, permettere è permettere. Non è come mollare un po’ e poi cercare di gestirlo. È ciò che accade quando permettete. È come “Beh, lo permetterò ma solo un po’ e poi cercherò di gestirlo.” Oh, no. Permettere è permettere. Sì. Bene. Il prossimo.

SHEEMA: Ciao.

ADAMUS: Ciao.

SHEEMA: Sono Sheema.

ADAMUS: Sì. Io sono Adamus. (lei ride) Una volta ho incontrato Shiva. Non siete parenti, vero?

SHEEMA: Oh dio, no.

ADAMUS: Oh dio, no. (entrambi ridono) Sì. Non era poi così carina.

SHEEMA: No. Io sì.

ADAMUS: No. Sì, sì. Sì.

SHEEMA: Io non so come fai. Parli sempre esattamente di ciò che mi sta accadendo.

ADAMUS: Come faccio cosa?

SHEEMA: Non so, ma…

ADAMUS: Non è meraviglioso? Lo so, solo… sì. Pensi che io abbia capacità medianiche? (lei ride) Non dirlo a Linda. Sì, o a Garret. (lui ride) No, davvero – è davvero una cosa stupenda – tutta la storia di essere medianici o cose del genere è davvero sopravvalutata. Ne parleremo tra un po’, se oggi non parlo troppo. Dimostrerò che in fondo è davvero facile. Ma potrebbe essere difficile.

SHEEMA: Oh, bene.

ADAMUS: Sì. Sarà dura.

SHEEMA: Lo è già, perché ho continuato a permettere e a sentirmi una meraviglia, come un Maestro, alla grande e poi di colpo il 1° di aprile mi sono svegliata – il giorno del pesce d’aprile…

ADAMUS: Sì, sì.

SHEEMA: … e mi sono sentita malissimo. Quasi come se fossi tormentata. Mi sentivo compressa. Al punto tale che ieri, voglio dire non volevo neppure uscire dal letto.

ADAMUS: Sì.

SHEEMA: Mi sentivo senza speranza.  Era…

ADAMUS: Sei uscita dal letto?

SHEEMA: Sì. È stato come morire.

ADAMUS: Oh. Io sarei rimasto a letto.

SHEEMA: L’ho fatto. Sono uscita e poi ci sono tornata.

ADAMUS: Ahh. Sì, sì.

SHEEMA: Poi ne sono uscita di nuovo! Poi ci sono tornata! (ride)

ADAMUS: Oh. Considera il negoziato che hai fatto, “Devo alzarmi. Devo provare me stessa.” Poi negozi ed è come, “No, non tornerò a letto. Devo alzarmi e fare qualcosa.” Resta a letto! Sei solo di passaggio. Sai, alla fine di tutto questo dirai, “Sono così felice di essere rimasta a letto quel giorno o quella settimana.”

SHEEMA: È stato proprio così. È stato come morire.

ADAMUS: Sì, sì.

SHEEMA: Ho sentito che qualcosa dentro di me stava morendo. È stato – è ciò di cui parli ora che quando permetti esce tutta una serie di cose.

ADAMUS: È così! È così!

SHEEMA: Lo sai.

ADAMUS: Sì, a volte anche da posti strani. (qualcuno ride e lei ride a voce alta)

LINDA: Ohhh!

ADAMUS: Sto parlando dei tuoi pensieri.

SHEEMA: Almeno esce!

ADAMUS: Sì. (Adamus ride)

SHEEMA: Sono lieta di essere qui.

ADAMUS: Bene. Grazie. Molte grazie. Ok. Un altro. L’energia, che cosa succede?

LINDA: Uh-oh. Uh-oh.

ADAMUS: Cosa succede nel mondo?

LINDA: Uh-oh.

MARTY (MOFO): Sarò gentile. È sporadica.

ADAMUS: Sporadica – è un bel modo per descriverla.

MARTY: Ne hai già parlato – le abbiamo già parlato ma sì, è davvero sporadica perché le onde alte sono incredibilmente alte e i bassi sono, “Ma da dove arriva?” (qualcuno ride)

ADAMUS: Sì. a quel punto cosa fai?

MARTY: L’attraverso navigando.

ADAMUS: Sì.

MARTY: Respira, baby, respira.

ADAMUS: Sì. Respira e permetti. Sì, sì. Sì.

Grazie. Sporadica, intensa, travolgente, opportunità stupende e mi sono scordato di parlarvi del mondo che cade a pezzi, delle persone che impazziscono ora più che mai. Sì. Sì, è tutto qui. Grazie – grazie a – grazie a te, Dio che sei abbastanza saggio da sapere che puoi venire qua e ascoltarti ed è proprio ciò che facciamo qui. Puoi venire qua e – ahem – ho bisogno… nel nuovo centro ho bisogno di uno specchio molto grosso.

LINDA: Ok, nessun problema.

ADAMUS: Potete venire qua e guardarvi allo specchio attraverso di me. (risate mentre alza lo specchio) Dave! Photoshop! Guardatevi allo specchio attraverso di me.  (Dave scatta una foto) Sì, ecco.  Aghhh! (Adamus) Ecco, un grande specchio.

Certo, sono tempi molto, molto folli, più folli che mai e più squilibrati che mai. Uno degli effetti collaterali di cui siete consapevoli, ma per fortuna penso che non avrete molti problemi con lui, uno degli effetti collaterali è che ora sempre più persone stanno uscendo di testa.

Ora – non dovrei parlarne ma lo farò comunque (Linda sospira ad alta voce) queste sono le cose divertenti – sul pianeta c’è un’enorme quantità di persone che usa ansiolitici e antidepressivi. Forse potreste dire che è appropriato, perché moltissime persone stanno uscendo di testa o hanno un collasso nervoso, vanno in pezzi. La cosa divertente è che, a lungo termine. questi farmaci non aiutano. Potete prenderle per un breve periodo e certo, vi sentirete un po’ meglio ma non avete sentito le pubblicità in televisione o alla radio, quelle che dicono, “A proposito, se il vostro antidepressivo non funziona e avete più che mai voglia di suicidarvi, provate anche questo.” (risate) Come se la seconda pillola dovesse farvi venire meno voglia di suicidarvi?! Non credo proprio.

L’Ipnosi

Prima di tutto ciò che vedete è che stiamo uscendo dall’era mentale che ci ha accompagnato per molto, molto tempo. Questo pianeta sta uscendo dal mentale. C’è un’altissima densità e pressione e le persone non capiscono quali sono i loro pensieri. In altre parole, da dove arriva un pensiero. Non comprendono la vera sensazione e la vera essenza, quindi stanno uscendo di testa.

Per far compagnia alla miseria – è una delle cose con cui lavoreremo o meglio, giocheremo – c’è il fatto che sul pianeta è dominante l’ipnosi. È proprio come con il SEV, il virus dell’energia sessuale che non fu inserito per motivi malvagi. È accaduto che la mente è diventata molto brava ad assorbire dall’esterno cose che non erano sue né di sua competenza, quindi ha negato le sue sensazioni personali e ciò che definirei i veri pensieri piuttosto che il sé emotivo o i pensieri limitati del sé. È una strana fisima dell’intelligenza umana – è una specie di ossimoro – pensare. Ecco, la mente prende dentro di sé pensieri che non le appartengono. Ecco perché in alcuni giorni avete una pessima giornata, proprio per questo. Potrete avere un paio di giornate buone, per esempio perché siete nella vostra energia, ma poi qualcosa vi ributta fuori, in tutto ciò che c’è là fuori e voi lo sentite perché siete ancora sintonizzati su quello. In un certo senso siete collegati a quello e all’improvviso vi schiantate.

Poi ve la prendete con voi, “Cosa c’è in me che non va? Perché ho una pessima giornata? Ho mangiato il cibo sbagliato? Non ho permesso nel modo giusto?” Sapete, “In fondo sono una cattiva persona?” e tutte queste cose. No, state solo attraversando l’intensità. Allora che fate un respiro profondo e smettete di preoccuparvene. Smettete di preoccuparvi. Siete solo di passaggio. Questo è solo uno spettacolo. Vi state solo divertendo, giusto Huh. (qualcuno dice “Sì”) Sì. Bene. (Adamus ride) Ufff. Ufff.

Miei cari amici, ora sono presenti tutti questi fattori e la storia dell’ipnosi – al momento sul pianeta è molto, molto dominante e fa paura – non a voi, agli altri.

In un certo senso non potete tornare al vostro sonno ipnotico, alla calma ipnotica. Non potete. Per favore, non abbiate paura che di colpo v’ipnotizzerò e vi farò camminare per la stanza strillando come un pollo. (qualcuno ride) Su tutto il pianeta c’è questo effetto ipnotico che danza o s’intesse con il virus dell’energia sessuale e molte altre cose e crea molti modelli molto strani bizzarri e ora anche eventi sul pianeta.

Lo notate nei notiziari, se guardate le notizie o se ascoltate i vostri amici che parlano di omicidi di massa – “Sembrava un ragazzo così a posto. Ho vissuto vicino a lui per vent’anni e non l’avrei mai pensato.” Sai, “Lui faceva volontariato” – o lei, oggi mi spiace prendermela con gli uomini – “Lei,” sai, “faceva molto lavoro sociale e di colpo ha estratto il Mossberg e ne ha fatti fuori la metà.” (una persona ride e poi Adamus) Forse non è un buon momento per ridere. (risate) Era per dire! Era per dire! Probabilmente non è il momento migliore per ridere! (altre risate) Sì. Ok. (Adamus ride e le risate aumentano quando mette lo specchio di fronte al pubblico) Sì, non male, vero? Sì, sì, sì. Bene. Ok.

Ciò mi porta a inserire qui un piccolo dramma. Che cosa è accaduto al volo 370?  il pubblico risponde “Ohh!”) No, lo sto chiedendo a voi. No, voi vivete qui. Io no. Io sono solo di passaggio. Cos’è accaduto? Linda, ti dispiace – vorrei sentire un paio di teorie. Cos’è successo? Cos’è accaduto al volo 370? Così come viene, voglio dire ditelo e basta. Procedete pure. Alzatevi in piedi, per favore.

DAVID M.: Si è schiantato. (risate e qualcuno dice “Whoaaa!”)

ADAMUS: In realtà è una buona risposta. Grazie. Niente portali intergalattici?

DAVID M.: No.

ROBERT: Non si è schiantato.

ADAMUS: Oh! Oh! Oh voi due! (molte risate) Se non si è schiantato, dove è atterrato? (qualcuno urla “UFO!”)

ROBERT: In un’altra dimensione.

ADAMUS: In un’altra dimensione. Ok. Possibile. Molto possibile. Sono certo che al momento c’è qualche attività interdimensionale in atto. Sì. Quindi vola in tondo in un’altra dimen- … tipo la 24esima? Quei poveri assistenti di volo. (risate) Non hanno più cibo da servire e le toilette sono piene. Bene, cosa fanno? (qualcuno dice “Volgare) Volgare è giusto. Qualcuno che vola. Sì. David.

DAVID S.: Da Crash sull’incidente. Sì, si è schiantato.

ADAMUS: Sì, si è schiantato.

DAVID S.: Sul fondo dell’oceano, molto più a sud di dove lo cercano.

ADAMUS: Sì, bene.

DAVID S. :Il modo migliore per descrivere il problema, non è stato il suicidio del pilota ma diciamo che i sistemi di guida elettronica sono stati sabotati.

ADAMUS: Bene.

DAVID S.: C’era coinvolto molto denaro. Ora non posso parlarne, è una visione remota, per chi sa di cosa parlo. La tecnica della visione remota.

ADAMUS: Bene. È una cospirazione o dovremmo dire qualcosa fatto apposta? È deliberato. È ciò che stai dicendo, Dave? È deliberato?

DAVID S.: Sì.

ADAMUS: Ok. Bene. Un altro.

DAVID: S: Questo viene da oltre.

ADAMUS: Da oltre. Un altro.

LINDA: Oh, oh. Carol ha una teoria. Poi la persona dopo Carol. Ho visto alzarsi un’altra mano..

ADAMUS: Okay. Bene.

CAROL: È arrivato un UFO e li ha salvati perché avevano un problema idraulico e…

ADAMUS: L’UFO era?

CAROL:  L’UFO, Ashtar …

ADAMUS: Era l’UFO che aveva problema idraulico?

CAROL: No.

ADAMUS: Oh, oh bene …

CAROL: No, no. Li hanno salvati…

ADAMUS: … perché non sono mai stato su un UFO con l’idraulica (qualcuno ride).

CAROL: E li hanno portati su un pianeta al di fuori di…

ADAMUS: Ridateceli!

CAROL: Ora si stanno divertendo più di quando erano qui.

ADAMUS: Si divertono di più! (Adamus ride) Ok, ma è ancora grezza.

CAROL: Grezza!

ADAMUS: Prendere un aereo e portarlo via.

CAROL: Si stavano schiantando. Si stavano schiantando.

ADAMUS: Sì, Sì ma avrebbero dovuto facilitargli le cose e farli atterrare. Sì.

LINDA: L’ultimo.

ADAMUS: Sì.

JIN: Hanno affrontato un’esperienza folle e inaspettata. (qualcuno ride)

ADAMUS: Il Maestro dell’ovvio. (risate) Oserei dire che hai ragione. Io affermo che sul pianeta al momento c’è moltissima ipnosi e molte persone ne sono soggette, persino il bravo ragazzo della porta accanto, persino oh, direi che molto tempo fa possono avere impiantato nel copilota di un aereo una suggestione ipnotica, per mancanza di termini migliori e lui non lo sapeva. Non se n’è mai reso conto. All’improvviso riceve il segnale – potrebbe essere un modello di una chiamata telefonica – vediamo se qualcuno controlla i tabulati telefonici, una telefonata che ha innescato un’azione che quell’essere normalmente non avrebbe mai fatto. Di colpo si trova in una trance ipnotica, di colpo fa cose di cui non è consapevole, proprio come un robot. Modifica, manipola il percorso di volo e poi depressurizza tutta la cabina così nessuno può lamentarsi, capite cosa intendo. Poi si toglie la maschera dopo aver ucciso il suo socio in cabina, si toglie la maschera e lascia andare, tutto qui.

Perché? Perché qualcuno dovrebbe farlo? Perché? Perché dovrebbero impiantare un virus del vostro computer? Perché dovrebbero distruggere il vostro disco fisso? Perché possono, anche se non ci guadagnano neppure 10 centesimi. È un’energia molto, molto strana. Perché? Perché volevano vedere se funzionava e ha funzionato. Ha funzionato, eccome.

Non è l’unico caso. Se tornate indietro e leggete in particolare diciamo negli ultimi tre o quattro anni di omicidi di massa o atti folli fatti dalle persone, la polizia cerca di scoprire cos’è accaduto. poi coinvolgono psichiatri e psicologi che saltano fuori con tutte le loro teorie assolutamente inutili. L’ipnosi è qualcosa di cui parlerò di nuovo ma non avete bisogno di preoccuparvene perché non siete colui che mette in atto un’azione folle e neppure una vittima di un atto folle come questo. Voi siete fuori da quell’energia, ma su questo pianeta accadrà sempre più spesso. È come inviare un drone, ma si dà il caso è che questo drone è un umano che di solito è un buon umano, forse frequenta la chiesa e accadrà sempre più spesso.

Per quanto riguarda la mente, sul pianeta siamo proprio al limite estremo e non ci vuole nulla per alcune persone, per un gruppo di persone che capisce i meccanismi della mente non parlo di come funzionano i fluidi e gli equilibri elettromagnetici e il resto. Parlo di ciò che l’ambiente è davvero, il ruolo che recita e soprattutto cos’è un pensiero.

Avete una comprensione elementare su cos’è un pensiero, potete superarlo. Potete uscire dalla trappola del pensare. Potete tirarvi fuori dal sé emotivo umano che pensa. In generale ciò modificherà le dinamiche per il pianeta, per la coscienza ma soprattutto voi vi divertite a farlo. Poi inizierete a capire che siete solo di passaggio. Non siete bloccati qui.

I pensieri

Parliamo un attimo dei pensieri. Sapete, in passato ho usato la parola mente. In realtà la mente, il cervello è un elemento molto necessario. All’inizio, quando iniziaste ad arrivare sul pianeta e prendeste una forma fisica era molto difficile restare qui e restare equilibrati. È un po’ come un essere di luce che cerca di restare in un corpo fisico. La mente era un pezzo di connessione, la parte che vi ha permesso di restare qui in equilibrio.

Si usava la mente per capire – o meglio per guidare – la biologia. Questo era lo scopo numero uno: guidare la biologia attraverso ciò che chiamiamo anayatron. In fondo si trattava d’integrare il set di luce nella biologia.

Poi l’avete usata solo per la memoria e per una semplice relazione di tempo e spazio. Il vero corpo di luce non capisce il tempo né lo spazio. Non lo vuole. Non si abitua bene al tempo e lo spazio, perché è come qualcosa di molto gonfio che tende a vagare. Certo, era molto difficile restare incarnati qui attraverso lo strumento di connessione chiamato la mente, riusciste a farlo.

In questa dimensione la mente vi permise anche il discernimento, cosa che l’intelligenza divina, diciamo così in realtà non poteva fare. L’intelligenza divina non aveva alcuna confidenza con questa realtà fisica e quindi aveva pochissimo senso di discernimento.

Voi, come il rappresentante umano dell’anima, quello che aveva affrontato tutte le vite, su questo pianeta avete imparato molto sul discernimento. Non parlo per forza di giudizio perché avete anche quello, ma di discernimento. Non mettere la mano sul forno caldo; ti brucerai. Questo è un tipo di discernimento molto semplice. Non superare il limite della rupe; non hai le ali come un uccello. Voi imparate queste cose lungo il percorso e per questo la mente serve uno scopo davvero brillante.

È anche attraverso la mente che… la mente è stata un tale strumento di connessione per il vostro corpo di luce quando all’inizio è entrato nel fisico che sarà una parte altrettanto integrante nel lasciare che entri il vero corpo di luce. In passato l’avete usata per adattare il corpo di luce ora invece permetterà il corpo di luce. La mente è diventata così brava con gli elementi chimici ed elettromagnetici e anche alcune delle altre pulsazioni energetiche che ora sa bene come mantenere l’equilibrio. In effetti è attraverso il meccanismo del cervello che molto del vostro corpo di luce entrerà. Ne parleremo in dettaglio. In ogni caso sta avvenendo proprio adesso.

Ecco, la mente serve un ottimo scopo ma lungo il percorso la mente, il sé e molte altre dinamiche hanno creato ciò che chiamate pensieri – i pensieri – e i pensieri sono ciò che è diventato il vero limite.

I pensieri erano una specie di mini forma di coscienza o coscienza limitata nata dalla combinazione del vostro cervello e dalla comprensione della realtà, ma hanno anche iniziato a credere nei limiti. Potreste dire che l’anima ha incarnato una parte di sé, un raggio di sé in questa realtà fisica, ha preso un corpo, ha preso un cervello e poi ha scoreggiato e quelli sono i pensieri. (risate) È proprio così.

La mente ha tirato fuori un pensiero. Il pensiero era limitato. Il pensiero si basava su molte credenze e i limiti e paure e cose del genere. Le persone, gli umani sono diventati esseri pensanti. Ora, c’è una differenza tra la mente e ciò che sa e un pensiero. Il pensiero tende ad avere il limite e la paura e l’ansia e dopo un po’, con una lunga successione di pensieri – che in realtà non sono l’intelligenza, non sono la coscienza superiore; sono solo piccole scorregge lungo il percorso, è il miglior modo che posso trovare per descriverle, sono piccole bolle – questi piccoli pensieri escono in una successione o progressione tali che molto presto iniziate a crederci e a credere che voi siete i pensieri. Molto presto i pensieri dominano, controllano, iniziano a gestire lo spettacolo.

Io affermo che i pensieri hanno il valore di una scoreggia e contengono le stesse visioni. (qualcuno ride) È vero, perché vengono da un luogo falso. Arrivano da una specie d’interpretazione falsa di dati che altrimenti sono veri. I veri dati sono, sapete che siete qui su questo pianeta e che se mettete la mano sul fuoco vi bruciate e se date un pugno in faccia qualcuno, o ve lo ridanno o vi fanno causa. Una volta vi ridavano il pugno, ora trovano un avvocato e vi querelano.

Ora avete tutta questa serie di pensieri e ci credete, quindi inviate fuori un pensiero per cercare di controllare tutti gli altri pensieri che proprio non vi piacciono. Invece accade che quel pensiero si fonde con gli altri pensieri che non vi piacciono e quindi avete sempre più pensieri che non vi piacciono. Poi ci pensate, “Come esco da tutti questi pensieri?” e lì esce un’altra scoreggia che si unisce agli altri pensieri puzzolenti. Poi siete disperati – “Come esco? Che cosa faccio? Non so più che cosa pensare,” e l’umano impazzisce. Inizia a fare cose molto bizzarre.

Per questo affermo anche che i pensieri vi portano via la vita dalla vita. È proprio così. Sono le cose con cui voi negoziate con voi. C’è un pensiero che negozia con un altro pensiero. È come una pessima flatulenza che negozia con un’altra flatulenza ed entrambe puzzano un casino. Mi spiace essere… puzzano entrambe. (qualcuno ride) Vedete, non negozio con Cauldre o con me stesso. Lo chiamerò una scoreggia, una scoreggia. (qualcuno ride nervosamente) Questa è una riunione spirituale. Per chi si sintonizza con noi per la prima volta … (risate; “È gas”) È gas. Sì, sì. È un gas. Bene. (altre risate)

Avete pensieri che cercano di negoziare e cercano di controllare gli altri pensieri e sentiamolo dentro per un attimo. Sentiamo i pensieri. Da dove hanno origine? Nessuno si è mai chiesto, “Da dove arrivano i pensieri?” Cercate di risalire a un pensiero. Diciamo che proprio ora avete il pensiero che volete andarvene in fretta da qui. (qualcuno ride) diciamo che avete un pensiero, un pensiero emotivo. In questi giorni ognuno di voi ne ha parecchi – un pensiero emotivo, una sensazione su sé stesso, un pensiero emotivo su un’altra persona o un pensiero emotivo quando dico, “Divertiti a tornare al lavoro lunedì mattina nel tuo cubicolo.” Ohhh! (Adamus ridacchia) questo è un pensiero molto emotivo.

Allora, da dove vengono? Come mai nessuno ci ha mai pensato e ha detto, “Da dove vengono?” Beh, gli scienziati diranno che vengono dal vostro cervello. No, non è così. Non vengono dal vostro cervello. Il cervello non contiene nessun tipo di pensiero emozionale. Lui sforna fatti e cifre. Tira fuori dati storici quando un pensiero emotivo li richiama. Da dove vengono i pensieri? Sì. È un gran mistero. È un gran mistero.

Beh, molti dicono, “Beh, sei tu. È chi sei tu.” Ah! Io affermo e un maestro dovrebbe capirlo che non sono vostri. Proprio no. Sono solo bollicine, sapete, che eruttate all’esterno. Non sono vostri. Se cercate di risalire e trovare l’origine di un pensiero – che bel titolo per un libro, “Le Origini di un Pensiero” – sarebbe quasi impossibile, perché le tracce sono state ricoperte da molte altre tracce di altri pensieri. Molto presto inizierete a considerare una traccia dopo l’altra e non riuscirete mai a risalire all’origine di un pensiero. E pure c’è, eppure voi lo mettete in scena, ci credete e pensate che sia voi – non è così.

Quel pensiero potrebbe essere un pensiero di gruppo o un pensiero della coscienza di massa. Potrebbe essere un pensiero che arriva da altre persone e che tu lasci entrare – shwssttt! – nei tuoi pensieri. La scoreggia di qualcun altro che si unisce alle tue scorregge e tu dici, “Oh sì, i miei sono davvero terribili, vero?” (qualcuno ride) Beh, no! Tanto per cominciare non erano tuoi. Era solo qualcosa che puzzava là fuori e che tu hai accettato come te stesso.

Ho sottolineato la storia dell’ipnosi perché è così che le persone sono diventate. È così che è diventata la coscienza. È solo molta accettazione o mancanza di vera comprensione dei pensieri. La gente dice, “Questi pensieri folli sono miei” e quindi vanno dallo psichiatra. È come andare da una scoreggia più grossa per capire le tue scorregge piccole. (risate) Lo psichiatra o lo psicologo cercano di aiutarti a capire perché sei pazzo e invece non sanno neppure da dove arrivano i pensieri. Non capiscono il cervello. Non capiscono il suo ruolo. Non capiscono cos’è un pensiero e come i pensieri si uniscono.

Capiscono che a causa dell’attività che si basa sul pensiero tipica di questo pianeta, a qualcuno si può facilmente impiantare l’idea che, “Ehi, fai atterrare l’aereo nell’oceano.” Ecco quale è stata la suggestione di base. Non è stata, “Vai e uccidi oltre 250 persone” bensì “Ehi, fai atterrare l’aereo nell’oceano” ed è stato davvero un programma ipnotico. Nessuno ha parlato di morte. Hanno parlato – mentre effettuavano la programmazione – non hanno parlato di cose negative. È stato solo un “Atterra nell’oceano.” Non è diverso da me che dico, “Stasera parcheggia l’auto in strada.”  “Oh, va bene. Oh, lo farò.”

Uso questo esempio perché mostra l’influenza dei pensieri e mostra il potere – c’è molto potere qui dietro – dei pensieri. Inoltre mostra la totale mancanza di comprensione dell’origine dei pensieri di come le persone li manifestano e come influenzano la società.

Non è una cosa negativa avere dei pensieri e anche come Maestro continuerete ad averne. Inizierete però a discernere quali sono i vostri veri pensieri e da dove arrivano. Hanno origine dalla vera Essità? O da una fossa biologica della coscienza comune?

Non sono vostri. Non sono vostri e la mia sfida più grande nel lavorare con voi è aiutarvi a capire che i pensieri – immaginateli come piccole bolle puzzolenti che escono da voi – non sono vostri. Quando cercate d’influenzarli e di controllarli con un’altra bolla puzzona, non funziona. Peggiora le cose finché si esaurisce, vi porta al collasso. A quel punto o avete una rivelazione spirituale o vi mettono in manicomio. (qualcuno ride nervosamente) È proprio così semplice, una cosa o l’altra. Forse non c’è molta differenza, ma almeno in uno potete vivere davvero. La domanda è, in quale dei due. (Adamus ride) Ora potete ridere. Questa era divertente. (qualcuno ride)

Dunque, i pensieri. I pensieri sono l’inganno più grande. Miei cari Maestri, insegnanti, amici se c’è una cosa che vi chiederò di insegnare agli altri è che pensieri sono un vero e proprio inganno. Non sono vostri e quando lo insegnerete ai vostri studenti fate in modo che, aiutateli a – non obbligateli – a capire che non sono loro a meno che non lo vogliano. Ciò causerà ogni tipo di reazione perché vi diranno, “Non so quali sono. Non so se voglio che siano i miei pensieri” Poi faranno un’altra scoreggia di pensiero per cercare di capire se quel pensiero è loro e no e voi vedrete il dilemma. Voi vedrete il dilemma.

L’Illusione della Separazione

Ora passerò al prossimo tema che è collegato a questo ed è la più grande illusione di tutte, oltre ogni altra e cioè la separazione. La separazione.

Esiste l’illusione di essere separati dal vostro sé superiore perché è ciò che vi hanno detto, perché avete pensieri cattivi e puzzolenti. Avete l’illusione di essere separati da Dio, l’illusione di essere separati dalle altre dimensioni in realtà non è così. Non c’è differenza tra Edith che è seduta qui e pensa a sé stessa come a un’umana e Edith che è assolutamente divina e integrata, completa. Non c’è proprio nessuna differenza. È l’illusione della separazione.

È l’illusione che hanno insegnato a molti di voi quando eravate piccoli e cioè che c’è Dio – non m’interessa molto chi è – c’è quel dio e poi ci siete voi. L’illusione a cui avete creduto quando siete entrati nella new age afferma che c’è un sé superiore e poi c’è il voi piccolo; ci sono grandi angeli e spiriti guida e poi ci siete voi. Separazione, separazione, separazione. Un compartimento dentro un altro dentro un altro compartimento in un altro compartimento. È un’illusione a cui i vostri pensieri hanno creduto perché a loro piace. A loro piacciono tutti questi compartimenti perché li aiuta ad avere più pensieri e questi compartimenti, queste illusioni – è tutto ciò che sono. Non sono reali. Non esistono veri muri. Non c’è alcuna differenza tra la dimensione in cui vi trovate ora e le altre dimensioni.

Pensateci. La separazione – maschile/femminile, buono/cattivo, bianco/nero, essere olandese o essere spagnolo, tutte queste separazioni una dopo l’altra.

Vi chiederò di sentire – non di pensare, ma di sentire – le separazioni a cui avete creduto in modo naturale. Avete creduto alla separazione dell’età, alla separazione praticamente di tutto – la salute – e si va avanti così. Se riuscite a immaginare la matrice energetica che si è creata ora, i modelli energetici, è come se le separazioni continuassero a creare una divisione dopo l’altra dopo l’altra dopo l’altra e quando cercate di uscire dal pantano per tornare alla vostra semplicità, alla vostra bellezza ce ne sono talmente tante – è come un labirinto pieno di vie senza uscita – che alla fine ci rinunciate. Vi sforzate solo un po’ e poi arriva un pensiero che vi porta a compromettervi e dice “Non ce la faccio. È troppo complesso. Aspetterò finché …” qualsiasi cosa – il prossimo libro, il prossimo maestro, il prossimo qualunque che arriva – e non succede. Nel frattempo, credete sempre di più alla separazione di altri elementi.

Il fatto è che queste separazioni sono solo un’illusione iniziando dalla separazione tra voi e Dio, tra voi e il vostro sé superiore.

Ora, con voi uso il termine il vostro “sé limitato” o il vostro “sé emotivo limitato” contro il vostro “sé libero” perché c’è una parte di voi, seduta qui proprio ora, Sart, che è il sé libero. C’è già là fuori. Non è dietro qualche muro segreto. È proprio qui. L’illusione però, intensificata dai pensieri è così forte che ci credete. Ci credete proprio.

Potreste dire che partendo dalla base del pensiero – consideriamo il pensiero come piccole…i pensieri sono limitati, pieni di giudizio, sono realtà distorte ma voi iniziate a metterli … (Linda gli passa qualcosa da bere) Grazie. Iniziate ad aggiungere i pensieri alla separazione e uscirne è quasi inimmaginabile. Ecco perché le persone impazziscono – “Come ne esco?” È allora che io dico permettete. Permettete.

Permettere

Permettere è – qualcuno ha detto che è troppo semplice e io dico grazie al Signore. Avete ragione. Avete ragione. È fin troppo semplice ed è ciò che serve perché c’è qualcuno che vuole ancora avere dei pensieri, queste piccole bolle scorregge che danno la caccia ad altri pensieri, li radunano, li collezionano, li controllano e quindi c’è ancora più casino– più pensieri e più separazione.

Che fate? Che fate?

Fate un respiro profondo e permettete.

Permettete voi stessi. Permettete un processo naturale che in fondo è disconnettersi da tutti i pensieri che avete riunito insieme e che creano uno strano legame tra loro e un enorme velo o un’enorme illusione. I vostri pensieri non riescono a restare connessi nel loro modo disfunzionale nel momento in cui iniziate a permettere. Di colpo i legami – non sono solo legami, i pensieri sono legati tra loro come gli atomi in una molecola – si legano tra loro, s’incollano fra loro e poi ne arrivano altri che s’impossessano di tutto un gruppo di questi piccoli pensieri incollati insieme e in un certo senso li inglobano, li inghiottono e poi arriva un altro pensiero che ingoia i primi pensieri.

In fondo, permettere è un solvente per la colla che ha legato insieme molti pensieri. Il permettere inizia a disconnetterli.

La colla era la credenza che fosse reale e quando iniziate a permettere, la colla inizia a dissolversi. Non dovete fare nulla. Non entrateci con gli spazzolini per grattarla via o con gli spruzzini per cercare di… così vi perdete nei vostri pensieri, davvero, vi assorbiranno.

Allora, cosa fate? Vi rilassate. Non dovete neppure rivolgervi ai pensieri. Non dovete pensare ai vostri pensieri, non è una cosa buona. Fate un respiro profondo e permettete.

Cosa permettete? Tutto. Nel permettere non c’è negoziazione perché di colpo, se iniziate a negoziare e pensate al pensiero di permettere – che a quel punto è davvero molto limitato – lui andrà a divorare altri pensieri. Vi fermate per un attimo e permettete. Non permettete Dio, me o gli angeli. Qualcuno potrebbe dire che permettere è la verità e la sola verità siete voi.

Voi siete anche molte non verità – è un dato di fatto, in maggioranza sono non verità – ma va bene così. È molto comprensibile, perché mentre attraversate questo corridoio, questa dimensione, quest’esperienza accumulate davvero molte cose che non sono vostre. Accumulate un mucchio di pensieri. Accumulate emozioni. Accumulate persino le esperienze che in realtà non sono vostre. Mentre passate da qui, accumulate un mucchio di roba. Fa parte dell’esperienza.

Non volete passare di qui e restare puliti e intatti al punto che non farete mai l’esperienza di vivere. D’altro canto, quando siete pronti a dire due cose. “Voglio continuare a passare da qui. In un certo senso si sono rimasto bloccato, proprio come l’automobile bloccata nel fango. Adesso ripartiamo” e ”Io voglio vivere perché non voglio passare di qui finché non ho vissuto davvero. Non voglio attraversare questo luogo finché non posso dire a me stesso, ‘io ho vissuto.’ Io ho vissuto’”

Ecco, fate un respiro profondo e permettete.

Nel momento in cui permettete – permettete davvero –arrivate alla vostra verità. Non è la verità universale, la verità cosmica, la verità di Dio, la verità di un angelo ma la vostra verità. Ecco che cosa permettete – voi.

I pensieri arriveranno? Certo. Entreranno e diranno, “Sì, cosa è te? Cos’è la verità?” (sputa!) Altre scorregge. (qualcuno ride) Ti ho quasi sputato addosso…

Fate un respiro profondo e ridete e permettete, tutto qui, perché essere di passaggio è un processo naturale. L’esperienza di vivere, vivere davvero è tutta naturale. Disconnettervi dai pensieri, in altre parole mollare l’illusione è naturale.

Non potete spezzare l’illusione con un’altra illusione ed ecco perché in passato moltissimi ci hanno provato. È ciò che noi definiamo makyo ed è ciò che accade quando una persona inizia ad entrare nella sua maestria – molte illusioni seguono molte altre illusioni. È come, “Ok, non sono felice di questi illusioni che ho nella mia vita e la manifestazione che esse creano. Allora, cosa farò? Creo un’altra illusione che vada a caccia delle altre. Ora avete solo più illusioni, nel gioco ci sono più bolle fatte di scorregge. È tutto ciò che fate finché vi fermate, fate un respiro profondo e permettete.

Vi state permettendo di essere. Non ci sono trucchi. Non c’è manipolazione. Non c’è niente da fare per 20 minuti al giorno o cose del genere. Amici miei, non è eppure uno strumento. Uno strumento suggerisce che dobbiate entrare e iniziare a manipolare qualcosa. Non è uno strumento. È chi siete voi in realtà. Ecco ciò che è.

I pensieri entreranno e cercheranno di interferire ed è allora che voi direte loro, “State zitti. Siete solo scoregge.” Penso che il termine “testa di scoreggia” derivi da questo. Il cervello che pensa e la testa che scoreggia – sono la stessa cosa. (qualcuno dice “Scoreggia cerebrale”) Sì. (Adamus ridacchia) Scoreggia cerebrale.

Ecco, vi fermate e permettete che abbia luogo un processo naturale dentro di voi –non è là fuori, non è qua fuori, non è qui ma è dentro di voi. In un certo senso fa un bel po’ di paura; decisamente è bello e semplice, ma non certo senso fa paura.

L’illusione della separazione è così gigantesca che dal nostro lato si dice che è talmente forte che in realtà non può andarsene, non la si può buttare via, non la si può dissolvere se non attraverso un enorme evento traumatico. Io non ci credo. È un dato di fatto che la persona che l’ha detto, l’essere che l’ha detto ha affrontato realmente un evento traumatico. Forse ci credete. In ogni caso non avete bisogno di farlo. Non avete bisogno che nella vostra vita accada un evento traumatico enorme per capire che la separazione è un’illusione assoluta. Non dovete neppure avere un intelletto o essere un filosofo per capirlo. È nel vostro punto più profondo.

Voi sapete perfettamente ciò che sto dicendo ora quando affermo che la separazione è solo un gioco. Questa operazione è un modo di giocare un gioco enorme. Voi lo sapete già. Lo fate solo per farlo. Cercate di uscire dalla separazione? Voi mettete la vostra mente al lavoro e dite, “Sono integro, sono uno.” Oh, state zitti! Non ci credete davvero. Voglio dire che non ci credete perché è solo un’altra storia fatta di pensieri che c’è là fuori. Però potete sentirlo. Potete percepirlo.

Detto questo, passiamo al prossimo passo. Ecco, avete dei pensieri. Non sono vostri. io voglio che le immagini a davvero, sentiteli tra ora e il nostro prossimo incontro come delle bollicine che vengono prodotte senza sosta. Avevo chiesto a Linda di trovarmi una piccola testa da manichino che avremmo fatto a pezzi, ma non ne ha trovata neanche una. (qualcuno ride)

LINDA: Wow, come sono stata medianica a non farlo.

ADAMUS: (ride) Sì. Ora immaginate, immaginate di essere la vostra auto e mentre guidate fate qualcosa e finite nella corsia difficile, nel modo difficile e iniziano a prodursi i vostri piccoli pensieri – brummp brumpp, brumpp, brumpp – che in realtà non escono dal vostro cervello.

Prima ho parlato dell’origine dei pensieri. In realtà l’origine dei pensieri non arriva dal cervello. A un certo punto interferisce o s’interseca con il vostro cervello e dice, “Ah, vedi, vengono dal cervello.” Non vengono da lì. Vengono da un piccolo luogo che non è nel nostro corpo fisico, è un piccolo luogo dentro di voi – una piccola, minuscola scatola, un armadietto posto molto, molto in profondità nei recessi del vostro essere – è la coscienza limitata. È una specie di fissazione della coscienza, una cosetta divertente nello scopo più grande della vostra coscienza che crede ai limiti ed è una specie di vera fissazione. Ecco da dove vengono i pensieri. Non provengono dalla vostra mente o dal vostro cuore.

È come una piccola… è una specie di spigolo della coscienza che non è mai stato smussato come la maggior parte del resto della vostra coscienza. Ecco, c’è ancora un piccolo spigolo che non capisce ancora davvero L’Io Sono quello che Sono. Diciamo che il 99% del resto della vostra coscienza lo capisce e dice, “Oh sì. Io Sono quello che Sono. È così figo.” Poi c’è questo piccolo spigolo che ha ancora bisogno di essere smerigliato – in realtà cerca solo di divertirsi – è proprio lui; è l’angolino che dice di essere limitato; è lui che produce in serie gli altri piccoli pensieri.

Le Scoregge Pensiero

Sono solo curioso. Cosa accade a produrre di continuo pensieri di limitazione, pensieri di separazione, pensieri di ansia, pensieri di ansia, pensieri di mancanza di abbondanza e solo pppprrrooottttttt! (suono di una scoreggia) Sto solo girando la manovella … (Linda fa una smorfia) vuoi farlo tu? Vuoi farlo. È il…è il… ahh! Sì. (Linda ride) Non devi avere qualità medianiche per capire Linda. Andiamo. Avanti, aiutami a farlo.

LINDA: (ride) Nooooooo!

ADAMUS: Avanti.

LINDA: Nooooo!

ADAMUS: Lo facciamo insieme. Avanti, facciamolo insieme.

LINDA: No…!

ADAMUS: Ppppprrrroooottt! È la piccola coscienza limitata che lo fa. Pronta?

LINDA: Sì.

LINDA: Ppppprrrrrrooooottttt! (risate)

ADAMUS: Amici miei, questi sono i vostri pensieri. Questi sono i vostri pensieri – ppprrroottt, ppproottt – e non sono molto coerenti. Pprroott! Poi non sentirete altro. Pppprrootttt!  È come…no, davvero. Riuscite a sentirlo? Ecco i vostri pensieri e a volte puzzano e davvero, non sono vostri. Ora sono diventati modelli. Continuano ad affiorare.

Voi siete modelli di pensiero. Voglio che lo sentiate dentro di voi – come generate i pensieri. La mattina vi svegliate e di solito nel giro di un minuto o 90 secondi  –ppprrootttt! – da entrambi i lati. (qualcuno ride) È una cosa biologica, iniziate a pensare, “Cosa farò oggi? Contro cosa sono? Oh, mio, un’altra giornata. Oh, mi sono svegliato e non sono ancora del tutto illuminato. Accidenti, cosa devo fare?” State zitti!  (risate) Permettete! Lo sapete. Lo fate. Lo vedo.

Poi vi calmate un attimo. Vi tenete occupati con… (Linda gli offre il bottone dello Stai Zitto) No, no. Io voglio un bottone per le scoreggie. (Adamus ride)

LINDA: Quelli sono facili da trovare!

ADAMUS: Un bottone da scoregge da Maestro.

LINDA: É facile da trovare!

ADAMUS: Poi vi tenete occupati perché è come, “Oh, mio Dio, sono stanco di questi pensieri.” Allora cosa fate? Iniziate a darvi da fare, preparate il caffè, fate le vostre cose e andate su Internet. Poi iniziano a risalire i pensieri. I pensieri di metà mattina. Di nuovo, sapete, vi siete liberati da alcuni dettagli, la vostra giornata è partita così potete fermarvi e fare, eh, un respiro per un attimo. Che cosa fate? Ecco di nuovo la scoreggia pensiero che sforna a raffica e così vi stancate moltissimo, vi esaurite e dite, “Ok, oggi devo tirare fino a pranzo.” A proposito, vi stanca il corpo. Al vostro corpo non piacciono affatto le scorregge pensiero. Il vostro corpo dice, “Cosa sta succedendo? Non può permettere e basta?” Permettete il corpo. Lui si guarirà da solo, se non ci sono in giro le scoregge pensiero.

Sono i modelli durante la giornata. Le peggiori che tendono ad entrare sono quelle della sera tardi, soprattutto prima di andare a letto o quando siete a letto. Oh, quelle sono toste perché siete in posizione prona, siete tranquilli e quindi possono uscire. Voi cercate di prendere sonno, ma la macchina delle scoregge pensiero è in funzione ed è come, “Oh mio dio.”

A quel punto cosa fate? O vi alzate e cercate di tenervi occupati o bevete un bicchiere di vino o prendete una pillola per dormire o altro, finché non vi sentite esausti. Vi rendete conto che probabilmente questo è il modo automatico di gestire i pensieri – i pensieri emotivi, i pensieri limitati che in realtà non sono vostri – che vi esauriscono. A quel punto potete solo collassare. Non vanno più avanti.

In realtà esiste un modo migliore. È permettere. Permettere. Non è un pensiero. È il vero voi. È il vero voi.

Edith, sorridi. Sì. Per un attimo sembravi così seria. Mm.

Ora passiamo alla prossima progressione, molto importante. In effetti non è affatto importante, ma è una progressione divertente.

La Vera Immaginazione

Sapete che a volte quando vi chiedono d’immaginare, respirate e immaginate. Immaginate, sapete, la vostra vita tra due anni. Immaginate, sapete, dove volete vivere. Immaginate con chi siete ed è abbastanza divertente. Immaginare. Sapete, immaginate di essere liberi da alcuni dei vostri oneri. Non dovete più lavorarci sopra. Immaginate che il vostro corpo si è ringiovanito.

Tutto ciò è interessante fino a un certo punto, comunque è qui che entra la vera maestria. È interessante, ma fino a un certo punto. Ci sono dei pensieri coinvolti e voi sapete di avere dei pensieri – pensieri limitati –  prima di tutto quando iniziate a negoziare e dite, “Beh, non posso avere una casa così grande. Non posso avere…” e anche, amici miei – ascoltate con attenzione – se per immaginare avete bisogno di visualizzare. Una visione. Qualcuno che guida una meditazione dice,  “Tra due anni  la vostra vita sarà libera e…” immediatamente i vostri pensieri – non tanto la vostra mente ma i vostri pensieri –  inizieranno a immaginare quale sarà l’aspetto della vostra grande casa, della vostra grande macchina e del vostro grande lavoro. Sarà soprattutto una visione, sarà visiva tra l’85 e il 90%, ma conterrà anche un po’ di udito, un po’ di sensazione sonora; raramente conterrà anche una sensazione olfattiva e anche gustativa.

Il Maestro capisce che la vera immaginazione supera la visione. La vera immaginazione supera i sensi. La vera immaginazione supera le strutture tipiche di ciò che avete avuto finora.

Qui mi piacerebbe che ne aveste un esempio e sarà interessante, forse impegnativo perché siete abituati ad avere una visione, ma molto di essa deriva o nasce dal pensiero, dalla parte rozza della vostra coscienza, la parte immatura della coscienza.

Voi siete abituati a prendere un pensiero e a collegarlo al cervello, ai vostri sensi umani e così create l’immagine per la vostra immaginazione. In ogni caso, è ancora limitata. È davvero molto limitata. Inoltre non contiene molta passione perché è davvero diluita, annacquata, bloccata perché nel momento in cui la visione affiora sapete, v’immaginate con una biologia perfetta, quando affiora è ristretta, costretta. Contiene pochissima passione. Non vive. È solo una piccola visione carina nel vostro cervello.

Quando ciò non accade, avete un pensiero. Dite, “Beh, non sono molto bravo ad immaginare e non sono una persona molto buona. Punto. Sai, non riesco a farlo.” Avete questi pensieri, la piccola coscienza immatura che continua a sfornare piccole stronzate. Noi supereremo questo punto. Perché? Ecco il perché. Cauldre dice che sto diventando prolisso. Non penso proprio. Oggi siamo solo a metà. (Linda ride)

Il Maestro capisce che nel momento in cui – snap! – lo sceglie, è così. Tobias l’ha definito un punto di separazione. Io la chiamo semplicemente essità. Voi non pensate alle cose. Per esempio, se volete avere un certo livello di comprensione, non pensate a come raggiungerlo. Lo diventate e basta. Lo siete, tutto qui. Non so proprio come spiegarvelo se non dicendovi di non lavorarci sopra. Se dovete lavorarci sopra state pensando e ciò è limitato.

Per esempio, nell’Io Sono non dovete sforzarvi per passare da dall’umano all’Io Sono. È come, “Io Sono.” È così. Nessun negoziato, nessuna discussione, non ci pensate. Io Sono.

Io lo definisco saltare sulle stelle. Come raggiungete una stella distante? Lo fate e basta – ci siete! Non pensate a come arrivarci. Non pensate a come attraversare otto livelli di bidimensionalità.  Pffft! Quello è per i perdenti. Ci siete e basta! (qualcuno ride) Ci siete proprio. Grazie (a qualcuno che ha riso) Ci siete… vorrei registrare la sua risata e ogni tanto la metteremo in onda. (altre risate) Quando nessun altro ride, quando tu non ci sei sarà una specie di traccia risata. Sì. Bene. (Linda passa il microfono a Jin) Ecco, fanne una buona e poi ci lavoreremo sopra, la mixeremo.

JIN: Raccontami una bella barzelletta!

ADAMUS: Uh… (Jin ride a squarciagola; il pubblico ride)

Ti ho raccontato una barzelletta energetica! Era una barzelletta energetica sporca e lui l’ha capita! (entrambi ridono e ci vuole un po’ prima che si riprendano; il pubblico ride) Oh! Ok. Il riso è molto…

JIN: Importante.

ADAMUS: … bello. Porta dentro la vita e la chiacchierata di oggi gira proprio intorno a questo, accidenti, è arrivato il momento di vivere. Dobbiamo parlare di ciò che vi trattiene dal farlo.

A che punto eravamo rimasti? Parlavamo di scorregge. Parlavamo di vita. (qualcuno dice “Immaginazione,”) Parlavamo d’immaginazione.

Il Maestro supera tutto ciò. Quando il Maestro vuole raggiungere una stella lontana, fa solo – snap! – così. Lui è e basta. Quando il Maestro vuole avere l’abbondanza, ce l’ha. Voi non vi fermate a pensare a quanto poco denaro avete ora e a cosa dovete fare per aumentarlo. Lo scegliete. Non è un pensiero, capite, perché di colpo un pensiero vi limiterà e v’inquinerà e vi fornirà tutte le altre stronzate e tutto il resto. Voi siete e basta. È così. Ecco quanto in fretta un Maestro fa le cose.

La salute fisica, biologica – non leggete 18 libri, sapete, sulla salute nella new age perché tutti vi diranno una cosa diversa e sono tutti pieni di scorregge. Sono tutti molto mentali! Questa sarà la sfida più dura che avrò con voi, la sfida più dura – o no – il pensare. Smettetela di pensarci. Non è una falsa credenza. È solo, “Ehi! Io scelgo la salute.” Buum! Lasciatelo andare. Andate a farvi un giro. Non pensateci sopra, perché nell’esatto istante in cui la coscienza immatura comincia a sfornare è limitata e attraversa la m- … ughh, allora non funziona.

Facciamolo. Facciamo un’esperienza d’immaginazione senza le immagini. Senza le immagini.

Vi ricordate quando – Cauldre ha raccontato la storia – mentre lavorava con Tobias, ancora prima d’iniziare a canalizzare, un giorno Tobias andò da lui e gli disse, “Basta parole.” Naturalmente Cauldre disse, “Scriveremo delle lettere?” (qualcuno ride)  Ho ottenuto una bella risata. (altre risate) Basta parole, perché le parole sono associate ai pensieri e sono limitate e inoltre la parola umana non potrà mai esprimere davvero e in pieno l’essenza.

Tobias disse “Basta parole,” e per lui (Cauldre) è stato difficile ma alla fine c’è arrivato, alla fine ha detto, “Ah! È tutto qui. Non ho bisogno di parole per sentirlo.” In realtà le parole diventano un peso. A volte le parole sono utili, a volte sono un bello strumento da usare, ma le parole sono davvero limitate.

Si può dire lo stesso per le immagini nella vostra immaginazione. È l’essenza, quando immaginate. È l’essenza del corpo sano, senza pensarci sopra.

Forse sarà un po’ complicato o forse no. Forse siete davvero pronti persino a superare la visione per passare all’essenza. Ecco dov’è la vita: nell’essenza, nell’energia.

L’Esperienza Immaginazione

Chiederò che abbassino le luci, per favore. Un po’ di musica da merabh, ma questa non è una merabh. Solo musica da sottofondo. Perché? Mi piace la musica.

(inizia la musica)

Perché? Perché vi tiene un po’ occupati.

(pausa)

Siete solo di passaggio, amici miei. Siete solo di passaggio in questa stupenda esperienza chiamata vita su questo pianeta. È piena di vita. Non ci sono limiti, ma vita.

La vita è libertà. La vita è sapere che non resterete mai bloccati.

La vita è sapere che moltissimi dei pensieri e delle cose con cui combattete non sono vostri.

La vita è libertà che permette all’anima, al divino di brillare da dentro di voi.

La vita è rendersi conto che nulla lavora contro di voi, proprio nulla.

La vita è sapere che la separazione può esserci quando vuoi fare il gioco della separazione, ma può anche sparire all’istante quando vuoi sentirti di nuovo nell’Io Sono, nell’interezza.

La vita come Maestro significa che il vostro corpo non è più solo un bagaglio biologico; per voi è un modo di sentire e di fare esperienza della vita e di tutta la sua sensualità.

Il vostro corpo; so che a volte pensate che l’orologio ticchetta e porta altri anni al vostro corpo, a volte altro dolore e meno flessibilità.

Ora voglio che immaginiate il vostro corpo, il vostro veicolo in uno stato di salute radiante. Prima di farlo, non usate i pensieri. Non “vedete” il vostro corpo, non visualizzatelo neanche con gli occhi della mente. Entrate nell’essenza.

Oh, sì, certo la mente – cercherà di buttarci dentro i pensieri. Fate un respiro profondo e venite con me oltre i pensieri. Venite con me nella sensazione, nell’essenza.

Cos’è la biologia? È luce combinata con particelle fisiche. È la vostra luce portata a grande condensazione. È la luce portata in un organismo vivente, che cresce e si muove.

Cos’è il corpo? È un modo per fare esperienza della vita. È biologia in movimento. È luce in movimento. In modo molto lento, molto condensato ma è luce in movimento. Ecco cos’è.

Voi avete un corpo. In realtà non è davvero vostro. È una specie d’interpretazione interessante dell’evoluzione, dei vostri antenati, di un po’ dei vostri pensieri ma soprattutto di altre cose.

Prima abbiamo parlato di biologia e di guarigione e avete cercato d’immaginarvi, di vedervi essere in un certo modo con gli occhi della mente. Ora superiamolo. Non inseriamoci i pensieri. Sentiamone l’essenza.

Cos’è la biologia? È luce in movimento in un modo molto interessante. È ciò che attrarrà cose come il DNA e le molecole e i cromosomi e tutto il resto, ma in essenza è luce in movimento.

Vi chiedo di sentirlo. Non fatevene un’immagine. Sentite l’essenza della luce in movimento.

Ora superiamo persino l’immagine che state avendo di luce, luce che vortica. Andiamo oltre. Voi dite, “Come me la tolgo dalla testa? Come faccio a non avere quell’immagine? Se non c’è un’immagine, c’è solo il buio?” No, amici miei. Non è così. Andateci e basta. Non pensate a come andarci. Andateci e basta. Oltre.

Vedete, lo fate e basta. Ci siete. Siete lì, in quel posto. È l’essenza. È una sensazione. Non è un pensiero.

Quello è il vero voi.

Sì, è molto semplice. All’improvviso sembra che il pensiero rientri e voi fate un respiro profondo. Di nuovo, ora venite con me oltre l’immagine, oltre l’immaginazione del pensiero fino all’essenza. L’essenza siete voi che irradiate voi stessi, che fate esperienza di voi stessi attraverso la biologia.

Ci siete proprio.

Fate un respiro profondo e sentite un po’ di ansia. Siete proprio nell’essenza, nella passione; la passione di essere così sensuali che anche se siete di passaggio potete farne parte attraverso il vostro corpo. Potete essere parte di questa esperienza, di questa dimensione. La passione di esserci dentro – non solo dall’esterno, non solo contemplare la vita sulla Terra come devono fare alcuni – ma esserci dentro.

Quella passione, quell’essenza, quello è il vostro vero corpo. È ciò che è.

Quello è il vostro vero corpo, proprio lui.

Mentre entrate nell’essenza non sentirete la tensione nella testa perché cercate di pensare o di immaginare. Lo permettete, nient’altro.

Spesso l’immaginazione è stata spinta o forzata in modo artificiale e non è mai stata molto efficace. Voi entrate nell’essenza solo permettendovi di esserci – nell’essenza del corpo, oltre il pensiero e oltre l’immagine, nella passione.

Ecco dove andiamo, amici miei. Ecco dove andiamo.

Oltre il pensiero.

Oltre lo sforzo.

Oltre il limite.

Nelle prossime settimane vi chiederò di giocare un po’ e di sentire la vostra essenza. Non pensate a come farlo. Niente immagini. Beh, le immagini arriveranno ma saltate sulla stella. Permettevi di superare l’immagine, la definizione mentale, il pensiero. Ecco dove stiamo andando, miei cari amici.

Mentre lo facciamo, mentre lasciate che il contenitore, mentre permettete che l’Io Sono entri in questa realtà, come ho detto prima è come gettare un pallone in un secchio di acqua e le cose straborderanno – sono cose che non vi servono più, sono molti vecchi pensieri e vecchi modi di fare – per fare spazio all’Io Sono in questa realtà.

Mentre iniziate a capire cosa sono davvero i pensieri, da dove vengono e perché non sono vostri lo vedrete dentro di voi, ma inizierete a vederlo anche negli altri.  Vedrete come in una normale conversazione o in una situazione pubblica le scorregge pensiero escono da loro e atterrano su di voi è ciò vi farà irritare, molto.  Sarà molto irritante e persino più intenso, perché una volta che capite le dinamiche di ciò che sta accadendo, è difficile restarci dentro.

Poi fate un respiro profondo e vi rendete conto che ciò fa solo parte della transizione e vi rendete conto che non siete bloccati qui. Siete un visitatore. Siete solo di passaggio e ricordatevi anche che…

ADAMUS E IL PUBBLICO: … tutto è bene in tutta la creazione.

ADAMUS: Grazie. Pppppprrrrooootttt! (risate e applausi)