Presentato al Crimson Circle il 4 ottobre 2014
Io Sono Quello che Sono, deliziato per la musica decente* (risate e applausi) e di essere qui con tutti voi. Io Sono Adamus del Dominio Sovrano.
*Si riferisce al video delle Quattro Stagioni di Vivaldi: L’Estate, eseguita da Nicole Benedetti.
Facciamo un bel respiro profondo e in questa riunione, prima di fare qualsiasi cosa abbassiamo le luci sul pubblico e sentite le energie, nient’altro. Sentite solo le energie nella stanza, dentro di voi, la bellezza di questa riunione, le energie per tutti voi che ci ascoltate online. Prendetevi un attimo.
(pausa lunga)
Fate un bel respiro profondo e sentite tutti gli strati dell’energia, tutto ciò che sta accadendo nella stanza.
(pausa)
Ora, un paio di cose importanti mentre iniziamo questa riunione.
Prima di tutto i prossimi 90 minuti saranno un po’ una distrazione, un intrattenimento, forse saranno parole che vi ispirano. Soprattutto, questa riunione per tutti voi è un momento nel tempo che vi prendete; è un momento in cui fate un respiro profondo e vi rilassate nella vostra illuminazione. Ah!
Là fuori nel mondo quotidiano è dura; ci sono molto rumore e caos e tutto ciò vi attraversa la mente. Per questo venite qua e la vera ragione di questa riunione non è ascoltare qualcosa di profondo, perché oggi non sentirete niente di nuovo, proprio no. Hm. Sì.
So che molti di voi dipendono dal ‘nuovo’. (qualcuno ride) Voi venite qua e dite, “Che c’è di nuovo? Qual è la novità? Cosa succederà dopo?” No. Non c’è niente di nuovo. È già stato detto tutto e se non l’ho fatto io, l’ha fatto Tobias o qualcun altro. Non c’è nulla di nuovo perché voi ci siete già. Ci siete già arrivati e ora state solo facendo l’esperienza di com’è stato arrivarci.
Quelli che dipendono dal nuovo mi fanno impazzire. A volte mi viene voglia di dire loro: prima di tutto, perché avete bisogno di qualcosa di nuovo se non avete ancora integrato o capito il vecchio? Ah. Essi misurano il contenuto spirituale, cioè ciò che ascoltano dagli insegnanti spirituali basandosi su “E’ nuovo?” No. Niente di ciò lo è. Non lo è per niente.
La cosa stupenda è che già tutto qui. Io vi guardo e non vedo l’umano limitato, ma l’umano che è già illuminato; non vedo l’umano che continua a cercare e a ricercare; non vedo l’umano che ha sempre bisogno di qualcosa di nuovo, ogni giorno per restare sul sentiero spirituale. Io vedo l’umano che c’è già arrivato.
Forse, solo forse, per i prossimi 90 minuti in questo spazio sacro e in questa bella energia ve ne renderete conto da soli. Riuscirete a sentirlo da soli.
Cosa C’è Nella Stanza
Parlando di sensazioni, la stanza è piena di sensazioni. Non sono solo sensazioni dolci e carine come qualcuno di voi prova. Qui c’è un gran bel caos. Naturalmente è Mercurio retrogrado. Ah, questo non fa la differenza ma è una buona scusa per il caos. Altro caos, sì e ha una certa influenza. È anche Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Hmmm. Lo mescolate con Mercurio retrogrado e vi ritrovate con un cocktail molto potente.
Qual è la sensazione nella stanza? C’è molta confusione. C’è molta tristezza. C’è molto Ma Che Ca**o Succede, (risate) nella stanza ce n’è parecchio. “Tutto questo cosa riguarda? Quando comincerà ad avere senso? Quando finirà il viaggio?”
Anche molta felicità. C’è molta gioia nella stanza, la gioia di essere qui insieme, con questo gruppo meraviglioso. Io sono qui, non lì. (Adamus ridacchia perché tra il pubblico qualcuno lo guarda sul monitor) Gli umani e le loro televisioni. Sì, sì, da questa parte. (risate) Nella stanza c’è molta gioia e felicità. Nella stanza c’è molta speranza. Ah! C’è molto kharisma. Ah! Cha-cha! Molto kharisma.
Sapete, la cosa divertente del vostro carisma è che c’è già. Vorrei solo che non lasciasse uscire. A volte lo fate, molto spesso lo reprimete. È proprio… ciao Edith.
EDITH: Ciao, caro Adamus.
ADAMUS: Mmm. (le bacia la mano) Mi sei mancata moltissimo.
EDITH: Anche tu.
ADAMUS: Sì, anche tu. Bene. (qualcuno ride)
C’è una quantità enorme di kharisma – vedete come funziona il kharisma? Proprio così – nella stanza c’è una quantità enorme di kharisma. Il punto è… (fa una pausa) Da questa parte. Non là, quello non sono io. (indica lo schermo) Quello non sono io. (Adamus ridacchia qualcuno) Jean, basta usare quello schermo. No, no. No. Mi spiace. Spostate le sedie un po’ più vicino. Venite da questa parte. Sedetevi qui ma no, no, no, no.
Vi rendete conto di quanto è sconcertante che mi trovi qui con tutti voi e persino le persone cui sto di fronte mi guardano da un’altra parte! (risate) Penso che sia indicativo della natura della non-realtà. La realtà si trova proprio di fronte a voi, la vostra realtà. Poi che cosa fate? Guardate ipnotizzati lo schermo TV. (altre risate) Grazie. Sentitevi liberi di avvicinarvi così potete godervi tutto lo spettacolo senza fissare quel dannato schermo. (altre risate)
Ok. Ah! Visto come ciò ha migliorato un po’ l’energia? Giusto per fare una prova, torniamo un attimo al monitor. Okay. Vedete, non riuscite proprio di evitarlo! Voi guardate di là. (risate) Guardate! Ora blocca lo schermo. Va bene. Molto meglio. (risatine nervose)
Non è facile essere un Maestro Asceso. (risate)
Ecco, miei cari amici – bbrr, proprio qui – la sensazione nella stanza. Questa è la lezione del Maestro – nella stanza non c’è un’unica sensazione. Fatevene una ragione. Voi cercate di provare sensazioni singole. Voi cercate di sforzarvi per sentire “Io voglio pensare alla pace, alla felicità e alla gioia.” Pffft! No! Quelle ci sono ma c’è anche molta merda. C’è molta roba.
Il Maestro capisce che tutto accade nello stesso momento, in molti strati e livelli; non cerca di tenere fuori il pattume. Qui c’è del pattume. Non è solo vostro ma arriva da questo pianeta, arriva da altri luoghi, arriva da tutte le parti – molto pattume. Il Maestro non lo sfugge. Il Maestro non si distrae entrando in una non realtà. Il Maestro capisce che accadono tutte queste.
Questo è un tale rilascio e sollievo! Quando vi rendete conto che non dobbiamo solo riempire questa stanza con polvere di fata – può essere polvere di fata o spazzatura da cortile (risatine), può essere la mancanza, può essere nulla e può essere tutto – e c’è tutto. Non c’è niente. Questa è la bellezza di essere un Maestro. Non siete più limitati a una o a due sensazioni o pensieri.
Una parte del problema che avete, la ragione per cui tendete a scappare dai vostri stessi pensieri è perché quando i pensieri sono lineari in modo innaturale e vi concentrate su solo su uno o due di essi, del tipo “Oggi sono infelice” e cercate di sfuggirlo, di modificarlo in modo mentale – la cosa non funziona; ora lo sapete, non funziona – ciò che accade in realtà è che bloccate fuori di voi tutte le altre cose che stanno accadendo.
In questa stanza ci sono molte cose. In questa stanza c’è il vostro sé realizzato. Voi, però, non ve ne rendete conto perché i pensieri e le sensazioni sono state molto ristrette. In questa stanza c’è il Voi che sta appena iniziando questo grande viaggio sulla terra nell’incarnazione fisica. Voglio dire, com’è accaduto milioni di anni fa. È qui. In questa stanza c’è il vostro kharisma e c’è anche il vostro sé noioso e opaco. È tutto… mi spiace. È tutto… da questa parte qualcuno ride. (qualcuno ride) È tutto qui.
Il vero Maestro non resta bloccato in una sensazioni in particolare, in un pensiero, un’emozione o un’esperienza. Avviene di continuo. Un vero Maestro può fare esperienza di tutte le cose.
Ecco una specie di analogia. L’umano tipico è come una enorme foresta con milioni e forse miliardi di alberi. Ci sono begli alberi di tutte le dimensioni, forme ed età. È una gran bella foresta, ma accade che l’umano si concentrerà solo su un albero e partendo da quell’albero farà di tutto. Cercherà di renderlo più grande e più forte e più bello. Si concentrerà sulla salute di quell’unico albero. Tutto girerà intorno a quell’unico albero.
È la genialità del viaggio umano – la capacità di vivere davvero in una coscienza così limitata.
Il fatto è che ci sono molti alberi non ci sono solo gli alberi ma anche gli uccelli e i fiori sull’erba e l’acqua e un cielo e tutto il resto. È tutto lì. È tutto lì.
Ecco perché io dico che oggi non sentirete dire nulla di nuovo. L’avete già sentito, ma non sempre volete crederci. È tutto già qui e una delle cose che faremo – e ora nella mente si crea subito la domanda, “Come ci arrivo?” Ah! Ne parleremo oggi e poi vedremo se volete farlo davvero, se siete davvero pronti per farlo. Ok.
Per questo facciamo un bel respiro profondo.
Il Maestro sente cose multiple e non cerca di bloccarle. È una delle cose che l’inconscio cerca di fare. Cerca sempre di filtrare le cose e cerca di restare in un certo fuoco. Non è affatto così. È tutto qui, proprio tutto ed è la sua bellezza.
Voi saltellate da una sensazione, da una percezione sensoriale all’altra senza temere di restarci bloccati dentro, senza temere di perdere qualcosa. Saltellate dall’una all’altra – il buono, il cattivo di tutto ciò – perché non vi si attacca più addosso. Ok. Permettetevi di sentire il cattivo, il triste e anche la gioia e il bello e tutto ciò che c’è in mezzo.
Vivere in questo stato di maestria, ahhh! Fermatevi – ora alcuni di voi stanno pensando troppo. Woo! Eh, va bene così.
Lo stato della maestria è davvero molto libero perché potete fare esperienza di tutto. Non in modo lineare. Non una cosa per volta. Immaginate per un attimo di riuscire a fare esperienza di tutto in contemporanea. Ah! Questa è la cosa stupenda, è un po’ difficile che la mente la immagini, ma è tutto in contemporanea. Voi state facendo l’esperienza di tutto ciò in una volta sola. È meraviglioso. Hm.
L’Umore di Adamus
La domanda di oggi: di che umore sono? Di che umore sono? Prima l’ho detto a Cauldre, in un certo senso dipende da voi. Di che umore sono?
Beh, sono un po’ incazzato (qualcuno ride) e voi dite,”Beh, un Maestro Asceso può avere la luna storta, può essere incazzato?” Certo, perché io non ci resto bloccato dentro. In realtà non m’influenza. Sto solo facendo l’esperienza. Ogni tanto mi piace fare l’esperienza di essere un po’ incazzato. È quasi divertente.
Immaginate – immaginate di fare l’esperienza di provare rabbia. Da quanto tempo non provate una gran bella rabbia? Ma voi dite, “Oh, la gente new age non lo fa.“ Beh, hehe, sì che può. È stupendo.
La cosa divertente è che vi permettete di fare l’esperienza della rabbia da Maestro e quindi non ci restate bloccati dentro. Fate l’esperienza e basta, vi divertite e lasciate uscire la rabbia. Voi dite, “E se ferisco qualcuno?” Beh, probabilmente se lo merita… (risate) Sono serio a metà. (Adamus ridacchia) Sì, è il suo karma cattivo trovarsi sul vostro sentiero proprio quel giorno. (altre risate) Se l’è cercata.
È molto probabile che non ve la prenderete con lui. Beh, a livello psichico lo farete e forse è quasi peggio. Sarebbe meglio farlo in modo letterale. Sapete, a volte quando lanciate tutta l’energia psichica della rabbia verso qualcuno – davanti a lui siete molto carini ma poi dite cose del tipo, “Quel-figlio-di-una… …argh!” (fa strani movimenti; risolini) – e impatta più che essere cattivi e dirglielo in faccia.
In ogni caso, essere arrabbiati va bene. Va bene essere un po’ incazzati. Il Maestro asceso può farlo. Sì. Noi possiamo avere le nostre giornate perché nello stesso momento io sono un po’ incazzato – ve lo spiegherò tra un attimo – ma sono davvero orgoglioso di voi, ragazzi. Si. Qualcuno… dov’è il grande applauso qui? (il pubblico applaude) Nello stesso momento, non m’interessa. Non importa proprio. (qualcuno ride) Nello stesso momento sto facendo una gara con alcuni dei Maestri Ascesi. (risate) È vero. È proprio vero. Oh, ve lo racconto tra un attimo.
La cosa meravigliosa è che non è una sola cosa. Non sono solo questo Maestro Asceso annoiato. Prima, quando abbiamo parlato d’illuminazione alcuni di voi sono partiti da una percezione mentale, “Oh, suona molto noioso. Niente da fare.” Ah no, c’è tutto da fare. Essere incazzati e felici nello stesso momento. Non importa e poi sono in competizione con altri Maestri Ascesi e tutto nello stesso momento. È bello, è meraviglioso, è cool riuscire a fare tutte queste cose.
Perché sono incazzato? Perché voi volete che io lo sia. (un paio di persone ridono) Non ci crede nessuno. (Adamus ridacchia) No, davvero. Davvero. Va bene. Ve lo dirò, anche se mi avete chiesto di non farlo. (altre risate)
Vi ricordate, di recente quando in un modo o nell’altro mi avete chiesto, “Adamus, ho bisogno di un calcio nel culo. Adamus, sono davvero stanco di me,” – sì, anch’io (risate) – “e voglio davvero qualche cambiamento. Sono stanco di ripetere le cose.” Ve lo ricordate? In un modo o nell’altro me l’avete detto. Sì, sì. Io sono qui in risposta a questo. Io sono qui per provocarvi, per irritarvi, per farvi incazzare e portarvi fuori dalla mente per un po’. Perché? Beh, perché come ho già detto i nostri 90 minuti sacri insieme non riguardano ciò che sta accadendo qui o là.
Riuscite ancora a vedermi? (si rivolge al pubblico in piedi) Bene. Mi vedete bene? (al pubblico) Bene. Non ci perdiamo niente senza … (indica lo schermo vuoto)
Per i prossimi 90 minuti si tratta di abbassare la guardia e lasciare che entri l’illuminazione naturale. Per come va oggi, vi dico che non sentirete niente di nuovo o d’importante e forse neppure di divertente. (qualche risata)
Ecco, sì, sono un po’ incazzato. Sono incazzato perché voi avete tutti gli strumenti. Vi ho detto tutto e se non l’ho fatto io, l’ha fatto qualcun altro. Avete proprio tutto ma venite qua pensando che volete sentire qualcosa di nuovo. Non è così. È finita. È tutto qui.
Certo, sono un po’ incazzato perché ci avete messo molto tempo. Ehi! Con voi ci ho messo il cuore, ragazzi. (qualche “Ohh” e risate mentre Adamus finge di essere triste) Vi ho rivelato i segreti dei segreti. Con voi sono stato in tutto il mondo e che cosa fate? Venite qua, mangiate, guardate la televisione (risate) e dite, ”Che c’è di nuovo? Che c’è di nuovo questo mese?” (risate)
È quasi certo che qualcuno sui vostri social media, cosa che grazie a dio nel Club dei Maestri Ascesi non abbiamo – sì, una risata… mi piace. (qualcuno ride) Invariabilmente qualcuno va sui social media e dice, “Oggi Adamus non ha detto nulla di nuovo. (risate) Avevo già sentito tutto.” E allora com’è che siete così rovinati? (altre risate) Se avete già sentito tutto, come mai la vostra vita è una vera schifezza? Voglio dire, in altre parole, voi avete…
LINDA: Ohhhh. (risate)
ADAMUS: È proprio carina. (Adamus ridacchia) In altre parole… mi piace il cappello, sì. In altre parole… dov’eravamo rimasti? (qualcuno dice “Incazzato”) Incazzato. Sì, sì. Un Maestro Asceso incazzato.
Qualcuno va su Internet e mi valuta, come se avesse il dannato diritto di valutare me tra tutti quanti, tra tutti i Maestri Ascesi. “Sì, oggi è stata la stessa roba di sempre.” Sì! Consideratela dal mio punto di vista – oggi è la stessa roba. Ci riuniamo ed è sempre la stessa roba.
Certo, sono un po’ incazzato, solo un po’ ma mi diverto molto. (risate) Vedete, sono incazzato ma riesco a scrivere dei libri. Molto presto ne uscirà uno. Di fatto sono in competizione con Cauldre. Lui dovrebbe scrivere un libro intitolato “Atto di Coscienza.” È in ritardo di un anno con l’editore. Huh! Nel frattempo io sto scrivendo un libro alla velocità della luce intitolato “Memorie di un Maestro.” Il mio sarà finito entro la fine di quest’anno. Cauldre? Linda? Dov’è il vostro?
LINDA: Alla fine di ottobre! (Adamus ridacchia)
ADAMUS: Mi divertirò. In un certo senso tornerò. Non dovrò ripassare dal ciclo della nascita. Prenderò possesso di Cauldre o a volte entrerò dentro di voi e scriverò dei libri e viaggerò per tutto il mondo e racconterò barzellette orribili e vi distrarrò per un po’. Vi distrarrò e basta, così potrete fare un respiro profondo e lasciare che entri il vero voi, il voi realizzato. Quello è il vero voi. Il voi realizzato.
Il mio umore? Oh, sono felice. Sono gioioso. Sono felice, sono gioioso perché ci sono poco più di 9600 Maestri Ascesi negli altri reami. Non sono moltissimi. Non sono molti, se considerate tutti i miliardi di incarnazioni che sono avvenute su questo pianeta. Se considerate tutte le entità in tutti gli altri reami, ce ne sono solo 9600. In realtà è un gruppo di esseri molto piccolo ed elitario.
I Maestri Ascesi
Ora, questo è un fatto. È un fatto di Adamus ma è un fatto. (qualcuno ride) Degli oltre 9600, io ho insegnato o guidato o sono stato il maestro di 852 di loro. (il pubblico dice “Wow” e qualcuno applaude) Wow! Mi sono impressionato da solo. (Adamus ridacchia) Questo è una specie di wow. Di fatto mi sono guadagnata la mia sedia al Club dei Maestri Ascesi con il mio nome – in oro, naturalmente – al Club dei Maestri Ascesi. Quando entra nella stanza, tutto si ferma. Tutto si fa silenzioso e si sente un grande “Wow!” (risate mentre si pavoneggia in giro) Wow. Io guardo Buddha, (altre risate mentre gongola) e …
Buddha non ha mai avuto il senso dell’umorismo, ma ora ce l’ha. Questo è un fatto. Non me lo sto inventando, ma Buddha ha fatto un buon lavoro. Ha fatto un buon lavoro, ma io avevo i miei problemi a trascorrere 100.000 anni in un cristallo – e lo rifarò la settimana prossima! (si riferisce ad un prossimo seminario al resort Swarovski Crystal) In effetti credo che farò saltare qualche cristallo. (risate) Io sono uscito dal mio cristallo e non è stato poi così difficile.
Buddha è bloccato in una statua. Un omino grasso seduto lì, su milioni e milioni e milioni di altari e mensole in tutto il mondo. Quanti Maestri Ascesi illuminati ha Buddha dalla sua parte? Non moltissimi. Perché? Perché stavano tutti adorando Buddha e le statue. Io non lo permetterò. Ecco perché non vedrete in giro il santino di St. Germain. (qualche risata) Ora che ci penso, però, non è così… (risate) Un ragazzino intrappolato in un cristallo! (altre risate) Premi il bottone e lui esce! (altre risate)
Davvero, io non lo permetterò. Vi irriterò prima di lasciare che mi adoriate. Vi butterò fuori da qui ancor prima che accada. Buddha non ha mai pensato che accadesse, però è accaduto.
Lui ha, diciamo che dalla sua ha circa un centinaio di essere illuminati a cui ha insegnato. Però sono bloccati. Sono bloccati a Buddhaville, se capite cosa intendo dire. (qualche risata) Si trova da qualche parte tra il risveglio e la maestria, ma sono bloccati lì. Lui non può farci molto.
Vi siete resi conto che nessuno canalizza davvero Buddha? Vi siete mai chiesti perché? Sì. Avete mai sentito parlare di un canalizzatore di Buddha? No, no. Pensateci sopra. Sentitelo. Dopo vi darò la risposta.
Poi c’è Quan Yin – una donna bella, meravigliosa. Ho avuto qualche appuntamento con lei… (risate) davvero. L’abbiamo fatto quando eravamo in forma umana.
Quan Yin è qui per insegnare la compassione a chi ha bisogno di sentirla e ce ne sono molti – la compassione verso se stessi, la compassione per gli altri – lasciare che accettino le cose così come sono. Questa è la vera definizione di compassione. Qui non si tratta di dispiacersi per qualcuno. Quella è una vera schifezza, perché così inviate energia psichica – “Oh, mi spiace per il poveraccio che chiede l’elemosina per strada.” Quella non è compassione. Quella è la vostra serie di limiti che infliggete o proiettate su di lui.
Lei ha insegnato molto la compassione, ma in generale gli esseri che si trovano in questa coscienza non sono davvero pronti per l’illuminazione. Ci stanno arrivando, ma non sono ancora pronti. Non ci sono molti esseri ora ascesi a cui lei ha insegnato.
Poi c’è Gesù – uooo, bpt!! (mima la crocefissione; risate) Con lui non sono andati molto lontano. Lui non tende a generare chi è davvero interessato a illuminarsi. Molti sono interessati a che qualcuno muoia per i [loro] suoi peccati. Non ha molto senso, ma questa è la coscienza in cui vivono.
C’è Gesù – lui sì che è stato adorato, è stato messo in croce ed è quello che salverà tutti – e poi c’è Yeshua. C’è Yeshua, il vero essere che visse circa 2000 anni fa. Come direste voi, era la coscienza collettiva. Era una combinazione di molti esseri che inserirono la loro energia in ciò che potreste definire uno Standard. Yeshua era un vero Maestro; il Yeshua che si arrabbiava, il Yeshua che faceva sesso, il Yeshua che si chiedeva perché era qui e quindi, in un certo senso anche voi vi chiedete perché siete qui, il Yeshua che è venuto a piantare la coscienza del seme Cristico – che significa il cristallo o la coscienza di Cristo – su questo pianeta.
Di fatto non molti ricordano Yeshua, ma per la maggior parte di voi è stato anche il vostro insegnante come è stato il mio. Lui era il vostro insegnante. Ecco, potreste dire che nel Club dei Maestri Ascesi pochissimi hanno Yeshua come guida, come insegnante, come Maestro.
Per molti di voi sono le due cose – Yeshua, parecchie migliaia di anni fa; io, ora. Mi sto paragonando a Yeshua? Certo. (risate) Perché no? È un territorio sacro perché in realtà voi ed io siamo e siamo stati Yeshua. Noi siamo stati la coscienza di quel seme Cristico che è arrivato su questo pianeta. Ora voi ritornate per rendervi conto proprio della coscienza di Cristo che avete impiantato. Voi ora tornate per rendervi conto ciò che siete sempre stati, ciò che siete sempre, sempre stati. Non c’è niente di nuovo. È chi siete voi, davvero.
Miei cari amici, dalla mia parte mia ne ho 852 e in passato io ho insegnato loro. Ora insegno a un gruppo molto più numeroso. Potreste dire che prima di arrivare a Shaumbra, in passato nelle Scuole Misteriche ho insegnato, ho guidato, ho lavorato o comunque vogliate definirlo con circa 52.000 esseri. In realtà non sono molti. Non sono molti. Di questi, 852 – whooshhh! – sono nei reami dei Maestri Ascesi. “Maestro Asceso” significa solo che puoi fare tutto ciò che vuoi, quando vuoi e come vuoi. È molto figo. Sì, sì, sì. (applausi e qualche risata) Si. Sì, baby. Non è una cosa nuova. Lo sapevate già. (Adamus ridacchia)
Miei cari amici, ora lavoro con un gruppo relativamente numeroso perché possiamo fare cose come parlare su Internet. Possiamo riunirci; possiamo girare per il mondo in modi che prima non c’erano. Ora, dove vanno quegli 852? Tra quanto? Ah! Questi sono i discorsi al Club dei Maestri Ascesi dove ho la mia sedia personale, ve l’ho già detto, con il mio nome in oro. (qualche risata)
Ora giro la domanda a voi, a tutti voi. La storia dell’illuminazione, della realizzazione – non c’è niente di nuovo. È la realizzazione. È permettere. Non è più cercare di capire qualcosa. Non più. Se lo farete, vi ritroverete nei guai.
Si tratta di permettervi di fare esperienza, di sentire tutto. Non più solo quell’unico albero nella foresta. ma tutto ciò che siete.
Io so che sentite il desiderio di farlo, con tutto il cuore ma so anche che avete una gran paura. So che siete molto preoccupati.
Io non sono certo qui per guidarvi verso l’illuminazione. In realtà non c’è niente che possa insegnarvi, proprio così. In fondo, illuminarvi significa che vi permettete di rendervene conto. Non viene certo da qui. (indica la mente) Non potete partire da qui e dire, “Mi realizzerò. Mi realizzerò. Mi realizzerò.” Non funziona così. La realizzazione arriva con il permettere, arriva con il rilassarsi.
Ah, sì. A metà settimana ho sentito Cauldre… vedete, l’ho sentito usare questa frase “Rilassati nella tua illuminazione.” Smettetela di prendervi così sul serio. Smettetela di lavorarci sopra. Rilassatevi. Rilassatevi. Oh, sentite la parola e basta. Oh! “Rilassati. Non devi lavorarci sopra. Non devi pensarci sopra. Io mi rilasso e basta.”
È talmente vero che il quarterback della NFL preferito da Cauldre che fino a un certo punto non aveva giocato bene, ha percepito la proiezione che gli stavo inviando e ha detto, “Rilassati, Aaron Rodgers. Rilassati.” (qualche risata) Poi l’ha detto a tutto il mondo e ai tifosi e le ultime partite sono state stellari. Quindi, rilassatevi. Rilassatevi nella vostra illuminazione.
Una Domanda
Ora è il momento di una piccola chiacchierata. Linda con il microfono, per favore. Io farò una domanda – una domanda che potrebbe sembrare ovvia, ma non lo è – e chiederò a… abbiamo bisogno di makyometro. (qualche risata) Sì, sì. Avremo un makyometro in carne e ossa. Mofo, vieni qui a fare il makyometro. (risate e applausi) Sì. Per favore date il benvenuto a Mofo (Marty), il makyometro umano! (il pubblico applaude) Sì, sì.
Poiché amo e onoro davvero tutti voi, non sta a me giudicare se le vostre affermazioni o risposte alle mie domande sono makyo. Prendetevela con lui… (risate) Se c’è un livello di makyo, come ce lo indichi? (avvicina le dita alla gola come per vomitare; risate) Ok. Quello è molto makyo. Ok. Il makyo leggero, com’è? (avvicina le dita alla bocca come fare silenzio; risate) Ok, ok. Bene. E se siamo ai confini del makyo? (si gratta il collo; altre risate)
Come sapete tutto ciò è estemporaneo, del tutto inaspettato, nel momento Ora ed è questo che lo rende così speciale. (Mofo tende la mano ad Adamus come a chiedere soldi; il pubblico ride) Sì, sì. Certo, certo. Vediamo quella mano. Spttt! (Adamus finge di sputarci sopra; altre risate) Ok.
La domanda – fate un bel respiro profondo – la domanda è: perché siete qui? Siete qui per rendere un po’ migliore la vostra vita umana o siete qui per trasformarvi e illuminarvi davvero? Prima di rispondere alla domanda, caro signor makyometro, proprio qui. Prima di rispondere a questa domanda considerate anche i vostri pensieri e le vostre azioni. Non si tratta di ciò che pensate vi piacerebbe credere, ma di ciò che fate davvero nella vostra vita.
La domanda, di nuovo. Siete qui – a questo punto della vostra vita siete qui a questa riunione, siete qui sul pianeta – per avere una vita umana migliore o per la vera trasformazione e la vera illuminazione? Qui il terreno è molto sottile. Il ghiaccio è molto sottile.
Vi faccio questa domanda per un’ottima ragione. In parte perché, beh, molto francamente qualcuno di voi si chiede ancora se vuole stare qui. Ve lo siete chiesti davvero e alcuni di voi al punto tale da dire, “Oh, portami via di notte mentre dormo” perché c’è questa cosa strana sulla morte. Non v’importa se vi portano via di notte, mentre dormite. Voi non volete il dolore, tutto qui. Giusto? Sì. Se non ci fosse il dolore, il pubblico sarebbe più o meno la metà di quello che è ora! (risate) Voi non volete il dolore, tutto qui. Voi dite, “Oh dio! Io non voglio… … aghhh! Io non voglio morire in quel modo! Non voglio morire con il pannolone.” E…
LINDA: Cosa?!
ADAMUS: La qualità degradante della vita umana – non riuscire a prendersi cura dei propri…
LINDA: Intendevi dire pannolone?
ADAMUS: Sì! Non riuscire a prendersi cura di sé. Voi non volete il degrado. Non volete il dolore o probabilmente sareste già fuori di qui e pensereste tra voi, “Oh, ci proverò di nuovo. Ripartirò, davvero. Ritornerò.” Mi dispiace. Non funziona affatto così.
La domanda, di nuovo: siete qui per una vita umana migliore o siete qui per la vera trasformazione e l’illuminazione? Hm. Linda con il microfono, Mofo, tu prepara il tuo makyometro. Daranno la risposta completa e poi tornerò e vi chiederò di…
SHAUMBRA 1 (donna): Oh, no.
ADAMUS: Oh, sì. Ohhh, sì! (qualche risata mentre prende il microfono con riluttanza) A proposito, questa è l’epitome della grande distrazione. Tutto il resto sta accadendo, voi siete molto distratti e chi di voi riceve il microfono lascia che entri qualcosa. Va bene. Per favore, rispondi e se non ti spiace, alzati in piedi.
SHAUMBRA 1: La prima cosa che mi è venuta è che nel movimento sul sentiero o nel viaggio verso l’illuminazione…
ADAMUS: Possiamo fermarci subito, un attimo? Facciamo una lettura, proprio ora (risate; Mofo avvicina il dito alle labbra e quindi è makyo leggero) Sì, sì. Ricominciamo. Risposta semplice.
SHAUMBRA 1: In un certo senso le considero una sola cosa.
ADAMUS: Ah.
SHAUMBRA 1: Ecco dove volevo arrivare.
ADAMUS: Ok. Le consideri una sola cosa. Ok, eccellente. Eccellente. Non guardare me per avere una conferma, ma questa è un’…
SHAUMBRA 1: Sì, la prima cosa era proprio – volevo spiegarla un po’ meglio.
ADAMUS: Certo, certo.
SHAUMBRA 1: In fondo le considero la stessa cosa.
ADAMUS: Sì, sì. Posso condividere qualcosa con te? Mi piace che è un ragazzaccio, questa volta non tocca a me. Tu eri… all’inizio l’hai sentito ma poi in qualche modo ti sei persa. Lo fai anche nella tua vita. Lo sai bene. Provi sensazioni stupende ma poi ci pensi sopra, le elabori e a quel punto tutto il kharisma sparisce perché non sei rimasta in ciò che sentivi all’inizio. Peccato. Bene. Grazie.
Io come vado a makyo?
MOFO: Mmmm. (Mofo sorride e alza I pollici; risate)
ADAMUS: Amo essere un Maestro Asceso! (altre risate) Bene. Ok.
LINDA: Altri?
ADAMUS: Oh, certo! Abbiamo appena iniziato. Sì, sì.
SHAUMBRA 2 (donna): Io sono davvero pronta, al 100%.
ADAMUS: Per cosa?
SHAUMBRA 2: Per la maestria ascesa.
ADAMUS: Oh, ok. La maestria asc…
SHAUMBRA 2: Okay.
ADAMUS: Giusto, giusto.
SHAUMBRA 1: Per illuminarmi. Sono pronta ed è per questo che sono qui.
ADAMUS: Moriresti per questo?
SHAUMBRA 2: No! Io non voglio morire per questo! Voglio essere qui e farlo. Voglio dire, alla fine morirò ma voglio essere qui e farlo da umana.
ADAMUS: Diciamo che… tu debba morire per farlo. Lo faresti?
SHAUMBRA 2: Certo!
ADAMUS: Oh, va bene.
SHAUMBRA 2: Sì!
ADAMUS: Ok. Makyo? (Mofo alza il pollice) Eh, ok. Bene, bene. Grazie. Grazie.
SHAUMBRA 2: Sì. Accetterei anche un po’ di dolore.
ADAMUS: Okay.
SHAUMBRA 2: Non devo farlo di notte.
ADAMUS: Okay.
SHAUMBRA 1: Grazie. (qualche risatina)
ADAMUS: Il prossimo. Cerchiamo qualcuno di nuovo. Qualcuno – ah, sì – i nuovi. Quelli che non sono mai stati qui. Sì, signore.
SHAUMBRA 3 (uomo): Per me è – sento che sono tutte due.
ADAMUS: Okay.
SHAUMBRA 3: Come i due lati della stessa medaglia.
ADAMUS: Giusto, giusto. Ma quale lato viene prima?
SHAUMBRA 3: Oh. Fino a poco tempo fa era più il sentiero dell’illuminazione, ma ora sono davvero pronto a vivere un’esperienza umana piena come un essere illuminato.
ADAMUS: Okay.
SHAUMBRA 3: E godermi l’abbondanza e la passione e l’esperienza di – la diversità di esperienze che essere umano prevede e che dall’altra parte non potrei fare.
ADAMUS: Ok. Makyometro? (Mofo alza i due pollici)
ADAMUS: Sì, sì. In questo caso non sono d’accordo. Io penso che tu sia… (Molte risate quando Mofo mostra il dito medio ad Adamus) Penso che ti abbia pagato!
Io credo che tu ci creda davvero, ma le tue azioni non lo provano. Non ti spio, ma ti sento. Tu lo dici e in un certo senso suona molto nobile. Il fatto è che suona quasi come una cosa intellettuale, come se in una vita passata fossi stato un filosofo o qualcosa del genere. Nella tua attuale vita quotidiana le tue azioni non lo dimostrano.
SHAUMBRA 3: Come vedi che procedo?
ADAMUS: (si ferma un secondo) Um, sto pensando. Non sono… dipende totalmente da te. Forse oggi cambierai, forse. Se non ti dispiace che io condivida…
SHAUMBRA 3: Sì.
ADAMUS: Io vedo un conflitto perché da una parte c’è questa cosa nobile, quasi profonda, ah, sai, “Riguarda l’illuminazione, ma io mi godrò la vita.” In realtà no, tu sei quasi incastrato a sopravvivere. Sei imprigionato in un’identità. Sei davvero incastrato in una specie di “Chi sono e come mi rendo ancora più unico?” Tu dici di farlo per gli altri – “Io sto qui e spicco tra le masse” – ma cerchi solo di farlo per te.
SHAUMBRA 3: Mm hmm.
ADAMUS: Sì, è una pillola amara da ingoiare, ma…
SHAUMBRA 3: Sì, lo è, riesco a vederla.
ADAMUS: S sì. Bene. In parte è per questo che sei qui.
SHAUMBRA 3: Oh, bene.
ADAMUS: Oggi, però potrebbe accadere un grande, grandissimo cambiamento. Bene. Grazie.
SHAUMBRA 3: Grande.
ADAMUS: Eccellente. Apprezzo che mi hai permesso di essere così diretto.
SHAUMBRA 3: Ma certo.
ADAMUS: Grazie. Ah! Tu lo dici, certo, ma davvero pochi lo permettono.
LINDA: Il prossimo?
ADAMUS: È come se dicessero, “Adamus, dicci quanto siamo speciali.” (qualche risata) Dopo avervi raccontato quanto io sono speciale, allora parleremo di voi! (risate) Il prossimo. Grazie. Sì.
LINDA: Hai chiesto i nuovi.
ADAMUS: Non fare quella faccia così sorpresa. Tu lo sapevi. Ben prima di arrivare qui oggi sapevi a chi sarebbe arrivato il microfono. Per favore, alzati in piedi. Sì. Allora che mi dici?
SHAUMBRA 4 (donna): Credo che si tratti dell’illuminazione e della trasformazione.
ADAMUS: Va bene. Tutto qui?
SHAUMBRA 4: Tutto qui.
ADAMUS: Va bene. Cosa te lo fa credere?
SHAUMBRA 4: È una sensazione profonda. Un amore dentro di me…
ADAMUS: Giusto.
SHAUMBRA 4: … di cui non riesco a liberarmi.
ADAMUS: Va bene. Possiamo passare al makyometro umano? (Mofo si gratta il collo e cioè al limite del makyo) Sì, più o meno. Sarei d’accordo, proprio d’accordo. Proprio come il Signore prima di te, io so che tu ci credi. Ci credi proprio, ma posso essere davvero sincero? (qualcuno dice “Oh-oh”)
LINDA: Dì di no! (risata)
ADAMUS: Scappa, scappa!
LINDA: Dì di no!
ADAMUS; Tu lo dici, allora perché dentro di te c’è questo enorme conflitto in atto? Perché? (lei fa una pausa e sospira; anche Adamus sospira)
Perché a volte ti senti devastata?
SHAUMBRA 4: A volte sento di dover rinunciare alla mia famiglia e non è…
ADAMUS: Sì. Posso dirtelo io? La tua famiglia è una scusa. È una distrazione. In un certo senso li stai usando e molto francamente non sono loro che ti bloccano. Proprio no. Tu pensi di dover dedicare in modo assoluto la tua illuminazione e questa cosa continua da molte vite. In un certo senso tu lotti per la tua illuminazione ma lotti nello stesso modo per non illuminarti. Dentro di te c’è questo enorme conflitto e tu sai che sta iniziando a influenzarti a livello fisico e mentale, ma è il fisico di cui mi preoccupo. Oggi te ne libererai. Ti libererai di tutto il conflitto. Va bene?
SHAUMBRA 4: Okay.
ADAMUS: Va bene. Come prima cosa fai un bel respiro profondo e [Sme di là] smettila di raccontarti che sei qui per illuminarti. Smettila di far finta. Non importa. Accadrà comunque. Va bene? (lei annuisce) Bene.
SHAUMBRA 4: (sussurra) Va bene.
ADAMUS: Grazie. Il prossimo. Qui per l’umano… (risate mentre il prossimo spettatore è scioccato di vedersi arrivare il microfono)
Sapete, ora vi dirò un segreto. Quando cercate di bloccare voi o la vostra energia, a livello energetico buttate addosso una coperta; entrate dalla porta e in un certo senso la coperta si mette di mezzo. Ecco, non c’è modo di nascondervi. Chi viene qua e dice, “Oh, chiuderò tutta la mia energia.” È come ohhhhh! (qualche risata) Linda riesce a localizzarvi. Signore, la sua risposta.
SHAUMBRA 5 (uomo): L’illuminazione, la trasformazione e poi la vita sensuale.
ADAMUS: Come sta andando?
SHAUMBRA 5: Piuttosto bene. Makyometro? (Mofo fa un gesto tipo così-così)
ADAMUS: Davvero? Parliamo. Parliamone. (risate mentre Adamus si avvicina a Mofo per parlare da solo con lui; ci sono molti gesti) Va bene. Dovevo solo calibrare il… (di colpo Mofo si mette le mani al collo e cade per terra; molte risate) Sapete che a volte gli apparecchi elettronici e quelli di misurazione hanno bisogno di essere tarati. (risate) Dev’essere Mercurio retrogrado.
Da quanto tempo pensi di essere sul sentiero spirituale?
SHAUMBRA 5: Dal 15 agosto 2009.
ADAMUS: Pensavo proprio che avresti detto da circa 2000 anni e io stavo per dirti che c’eri andato vicino ma non proprio, perché è da un po’ di più. Qual era la data?
SHAUMBRA 5: Il 15 agosto 2009.
ADAMUS: Il 15 agosto due 1009. Beh, si è un po’ più di così. Sarò brutalmente onesto. Gli piace essere brutalmente onesto. Quanto più a lungo? Voglio dire, che cosa stai aspettando? Presumiamo che non ci siano nuove informazioni. Boofff! Vi ho portato via tutto. Non c’è nulla di nuovo. A quel punto non potete dire, “Beh, devo aspettare la canalizzazione che riuscirà a mettere tutti insieme.” Non sarà così. Sarà la stessa vecchia merda una volta dopo l’altra, a ogni canalizzazione. (Adamus ridacchia) Poi non cercatevi un altro canalizzatore. Ah, no, no, no, no, no (Shaumbra 5 ride) perché, sai, tutti dicono le stesse vecchie cose ma in modi diversi.
Allora quanto andrà avanti ancora?
SHAUMBRA 5: In realtà è già tutto fatto. Voglio dire…
ADAMUS: Makyometro umano?
MOFO: (annuisce e approva) Sì.
ADAMUS: Davvero? Davvero?
MOFO: Sta dicendo la verità.
ADAMUS: Sta dicendo… davvero?!
MOFO: Non ci crede, ma sta dicendo la verità.
ADAMUS: Oh! (risate e Adamus ridacchia)
ADAMUS: Lui non ci crede ma sta dicendo la verità. Va bene. In realtà io ci credo. Sento un grande impegno e la passione e tutto il resto ma continua così. Continua e vai avanti così. Una delle ragioni per cui sei qui è confrontarti con il Non c’è altro. È tutto qui.” Voglio dire, questo è… Il tempo non è la parola giusta, ma questa è la realizzazione. Sei pronto per lei?
SHAUMBRA 5: Sì.
ADAMUS: Lo spero proprio, perché sto cercando di migliorare i miei numeri. Ne ho 852! (molte risate) Oggi ho detto loro che al mio rientro potevano essere 853 e quello potresti essere tu. Sì.
Uno degli elementi nel realizzare la vostra illuminazione è anche rendervi conto del vostro makyo. Proprio così si tratta di rendervi conto della spazzatura, delle stronzate, delle bugie, degli inganni e degli insabbiamenti. Voi imbiancate sopra lo sporco e la sporcizia e dite, “Passo una mano di vecchio makyo bianco di prima qualità sulle mie stronzate.” Così vi rendete conto del vostro makyo. In realtà è una cosa bella. Non abbiatene mai paura, riconoscetela e poi ridete di me. “Oh cielo! Era un gran mucchio di stronzate.” Sì. Farlo vi fa sentire bene. Grazie.
SHAUMBRA 5: Grazie
ADAMUS: Tu potresti essere l’853. (risate)
SHAUMBRA 5: Grazie.
ADAMUS: Il prossimo. Grazie.
SHAUMBRA 5: Grazie.
ADAMUS: E l’ultimo. Grazie. (il pubblico applaude)
LINDA: Un altro?
ADAMUS: L’ultimo. L’ultimo. Ecco, molto bene. Che cos’è?
LINDA: Rovinalo.
ADAMUS: Sì. (risate) Ti sfido. Sì.
SHAUMBRA 6 (donna): L’illuminazione, assolutamente.
ADAMUS: Bene.
SHAUMBRA 6: La libertà.
ADAMUS: Sì, E?
SHAUMBRA 6: La trasformazione, l’integrazione.
ADAMUS: Bene. E…
SHAUMBRA 6: La gioia…
ADAMUS: Quando pensi che avverrà?
SHAUMBRA 6: Sta avvenendo.
ADAMUS: Sta avvenendo. Va bene. Il makyometro umano dice…
MOFO: Mi piace! (risate)
ADAMUS: Sai, ti fai portare via dal kharisma e dal bell’aspetto. (altre risate) Ehi, forse non era quella giusta da scegliere. È facile influenzarlo e tu stai emettendo piccole [polle] bolle fatte a cuore. Posso vederlo. Vedo che vanno verso di lui. (lei manda un bacio a Mofo; altre risate) Come facciamo a fare tutto se nella mia stessa macchina c’è uno squilibrio? Ecco, grazie. Grazie. Sì. Bel lavoro (si stringono la mano, il pubblico ride e Adamus fa il gesto del “pollice verso” e Mofo si siede al posto di Linda) Uh, grazie. (lo estromette dal palco) Grazie. (il pubblico ride e applaude) Grazie. Grazie.
Oggi vi ho fatto questa domanda per intrattenervi un po’ e intrattenermi vuol dire solo distrarvi per qualche momento in modo che possiate lasciare che la realizzazione naturale entri in questa realtà. Insomma, si tratta di assorbirla mentre ci facciamo qualche risata e condividiamo qualche lacrima.
La Risposta
In realtà sono entrambe le cose. Tutte due o nessuna. O “Non importa” o “Adamus, stai zitto. Smettila di fare domande stupide.” (Adamus ridacchia) Ci siamo divertiti, vero? (il pubblico è d’accordo) Sì, sì. Bene. Non c’è nulla di santo e spirituale nelle domande e risposte. Era solo un momento per sorridere.
Miei cari amici, entrambe le cose. Avviene l’apertura alla trasformazione e ne parlerò ancora tra un attimo. La trasformazione è assolutamente brutale e totale. È brutale nel senso che a volte vi siete augurati di morire nel bel mezzo della notte senza dolore. È brutale e raggiunge ogni parte di voi.
L’illuminazione non gira intorno a voi che vivete una vita umana un po’ migliore; l’illuminazione vi procurerà una vita umana migliore. Voi, però, non potete mettere al primo posto una vita umana migliore, come fanno in molti sul sentiero spirituale. Moltissimi con cui ho lavorato in passato nelle Scuole Misteriche, che sono stati miei studenti e persino quelli che hanno permesso la loro illuminazione dicevano che tutto riguardava l’illuminazione, che nulla importava loro più della loro illuminazione. Invece le loro azioni, i loro pensieri e le loro scelte – probabilmente prima le scelte – non riguardavano l’illuminazione. Riguardavano solo il cercare di vivere una vita umana un po’ migliore.
Ciò determina un conflitto tremendo, un conflitto enorme che tutti voi affrontate nella vostra vita quotidiana. Voi dite di volere l’illuminazione. La maggioranza di voi non sa neppure cos’è l’illuminazione – non da qui (testa), ma lo sapete da qui (cuore) – ma dite di volere l’illuminazione. Eppure, le vostre azioni e scelte quotidiane riguardano davvero solo una vita umana un po’ migliore.
La sentite molto in profondità questa cosa che chiamate illuminazione, ma la scambiate con grande facilità per ciò che definite una vita umana leggermente migliore. Ognuno di voi sa esattamente di cosa sto parlando. Ognuno di voi conosce le contraddizioni dentro cui vivete. Non c’è dubbio.
Oggi siamo qui perché va bene che ci sia questa contraddizione. È naturale. Non ha più alcun senso cercare di combatterla, raccontarvi che con questa storia dell’illuminazione avete fatto un pessimo lavoro e chiedervi quando ci sarà il prossimo messaggio che riunirà tutto.
Miei cari amici, tutto questo conflitto tra una vita umana migliore e la vera illuminazione è naturale. Tutto questo conflitto tra cosa sta accadendo ad ognuno di voi, una trasformazione nel senso più vero e profondo. Sta accadendo per tutti voi qui presenti, per chi ci guarda online o lo farà dopo. Non c’è dubbio. Voi tendete a vendervi per una vita umana migliore.
Oggi, una delle cose che dico a tutti voi è che vada bene così, che vada perfettamente bene proprio così.
Questa cosa dell’illuminazione, per quanto possa suonare bene, è davvero molto brutale, è davvero implacabile, sotto ogni punto di vista. Nel momento in cui realizzate il vostro risveglio, nel momento in cui ha inizio tutta la trasformazione e la realizzazione esse raggiungeranno ogni parte di voi, sveleranno ogni inganno, ogni makyo, ogni limite, tutto ciò che si trova ancora in uno stato innaturale di coscienza. Voi resisterete. Vi attaccherete alle cose. Direte che siete spirituali, penserete di esserlo e tutto ciò arriverà e vi farà vedere nel modo più brutale che non lo siete, perché proprio essere spirituali è una delle cose che v’impedisce d’illuminarvi.
L’illuminazione non si riconosce, non si autodefinisce, non sa di essere brutale. Sa di essere compassionevole. Si conosce – l’illuminazione, la realizzazione – sa che ripulisce; spazza via tutto lo sporco e il grasso e il catrame e la spazzatura accumulata nella vostra vita. Una parte di voi cercherà di restarci attaccata, la parte di voi che cerca una vita umana migliore. La parte di voi che a un certo punto dice, “Io voglio l’illuminazione, morirò pur d’illuminarmi,” ma l’altra parte resta attaccata a un’identità che non è reale.
Non è reale cioè, non è falsa ma è limitata. Non è reale perché non è il tutto. Non è reale quando tentate solo di concentrarvi sui momenti spirituali felici, sulla gioia e sulla pace nel mondo, perché non è il tutto. Il tutto è anche l’agonia e la profondità e il dolore e il rendersi conto e il nulla totale, tutto nello stesso momento.
L’illuminazione, l’essità, l’ondata di – in realtà stanno arrivando ondate e ondate di illuminazione – continueranno ad entrare e lo faranno in modo inesorabile finché non vi libererete dai limiti della coscienza. (qualcuno dice “Va bene”) Sì, bene, voi ora dite, “va bene,” ma…
Una Storia
Vorrei darvi un esempio con una storia dal mio prossimo libro “Memorie di un Maestro” un successo mondiale che sta per essere pubblicato in una competizione molto forte con Cauldre. Sarà un best seller perché, perché contiene storie che vi riguardano. Sono tutte basate sulla verità, si basano su di voi, sui personaggi che siete.
Ecco, vi racconto la storia. Per favore abbassate le luci sul pubblico così potete sedervi e rilassarvi e sentitevi liberi di addormentarvi, così vi godrete la storia dalle Memorie di un Maestro.
Facciamo insieme un bel respiro profondo.
Lo studente giace nel suo letto dopo quello che forse è stato il peggior periodo della sua vita. Ha vissuto 21 giorni con una malattia spietata, con il caos mentale, la confusione, il senso d’impotenza e in generale non sapeva cosa fare né dov’era. Durante questi 21 giorni è stato del tutto da solo, con sé stesso e per la maggior parte del tempo non è riuscito neppure a nutrirsi, tale era il caos dentro di lui.
Il tutto è iniziato con il suo corpo fisico che si è ammalato; pensava di avere un raffreddore o forse l’influenza ma non aveva nessuno di questi sintomi. Non ha voluto andare dal medico perché dalle sue esperienze precedenti sapeva che pochissimi nell’ambito della sanità potevano capire davvero che cosa accadeva a una persona che affronta il suo risveglio ed entra nella sua illuminazione.
È rimasto a letto per 21 giorni e non è mai stato sicuro se sognava o forse era sveglio e quale delle due cose era reale o meno.
È stata un’esperienza orribile doversi affrontare nei modi peggiori che potreste immaginare e tutto mentre il suo corpo affrontava un grande dolore. Spesso sudava in modo abbondante; spesso sentiva talmente freddo che nessuna coperta o fuoco riusciva ad alleviare la sua profonda, profonda agonia fisica interiore.
Sono stati i momenti peggiori; ci sono stati momenti in cui voleva che lo portassero via, voleva liberarsi dal corpo fisico; ci sono stati momenti in cui ha imprecato e si è maledetto per avere mai pensato di risvegliarsi o di aver perseguito un qualsiasi interesse spirituale sotto una qualsiasi forma, perché ora durante i 21 giorni di grande agonia fisica e mentale nessuna delle parole che ha mai sentito pronunciare o che ha letto o che un maestro gli ha insegnato aveva senso o ha potuto risolvere la situazione che ha vissuto.
Patrick, lo studente che è rimasto a letto per 21 giorni, era da solo e si sentiva una schifezza.
Alla fine dei 21 giorni ha iniziato ad uscire da questa terribile, orribile oscurità in cui ha vissuto, ancora insicuro su chi fosse o su cosa fosse accaduto. Era pieno di dubbi. Era pieno di incertezze e dentro di lui c’era ancora un grande conflitto. Eppure riusciva a sentire che in quelle tre settimane era cambiato qualcosa. Qualcosa era cambiato.
Di colpo, il Maestro apparve di fronte a lui. Per un attimo Patrick, lo studente pensò, “Non mi piace che il Maestro appaia di colpo, così. Non ho sentito i suoi passi. Non ha bussato alla porta né si è annunciato e nelle mie condizioni, per come sto non so neppure se è qui fisicamente o no.”
Un’altra parte di lui si sentiva sollevata che il Maestro fosse arrivato. Almeno era un ritorno a una specie di normalità, ma qualcosa con cui poteva identificarsi. Il fatto stesso che il Maestro fosse lì significava che o aveva superato questo periodo molto difficile oppure era morto.
Disse ad alta voce, “Caro Maestro, ho sentito di essere morto. È così?” Il Maestro fece un respiro profondo e guardò verso il letto dove Patrick era sdraiato e per un attimo provò un po’ di tristezza ricordando i suoi momenti impegnativi e difficili, proprio come questo – sentirsi del tutto fatto a pezzi in ogni modo, sentirsi confuso e come se fosse stato nel suo inferno personale.
Il Maestro guardò Patrick e disse, “No, amico mio, tu non sei morto. Sei davvero molto vivo. No, Patrick, amico mio, potresti dire che prima di quest’esperienza, prima sì che eri morto. Vivevi tra i limiti. Vivevi in uno stato di paura. Vivevi in uno stato in cui non avevi realizzato il vero Io Sono e questo, per me, significa essere più morti di quando ti liberi del corpo fisico. No, mio caro amico Patrick, hai attraversato tutto questo e sei molto, davvero molto vivo.”
Patrick fece un respiro profondo e sentì che un grande sollievo lo riempiva perché sapeva davvero che era vivo. Aveva superato questi 21 giorni difficili.
Patrick disse al Maestro, “Maestro, sarà l’ultima volta in cui farò esperienza di questo caos spietato e pesante nel mio corpo e nella mia mente?”
Il Maestro fece un respiro profondo e disse, “Patrick, no, non sarà l’ultima volta. Persino un maestro, persino un maestro asceso affronterà periodi come questo. È una ripulitura. È un rilasciare perché quando ti associ alle cose della terra, quando hai a che fare con te stesso come umano e con altri esseri umani continuerai ad accumulare l’unto e lo sporco e la polvere degli squilibri dello stato vibratorio. Vivere davvero nello stato umano, vivere nel luogo che chiamate Terra è innaturale. È un’esperienza stupenda, ma non è naturale. Quando diventi parte integrante di ciò e t’incarni continuerai a raccogliere gli squilibri, lo sporco e l’unto della vita.
“Ti succederà di nuovo ma in futuro la cosa bella è che lo vivrai più come l’osservatore. Non sarai coinvolto in modo così intimo e non ti porrai la domanda se ne uscirai vivo. Saprai già che ce la farai. Sì, il corpo potrebbe ammalarsi e sì, ci saranno momenti in cui la mente sarà confusa ma come osservatore, come Maestro ti renderai conto che l’hai già superata. Non c’è il dubbio se funzionerà o meno. Quella domanda ha già ricevuto una risposta. Sì, ha funzionato. Allora si tratterà solo di permettere che avvenga quel processo molto naturale, la ripulitura e il rinnovamento.”
Patrick disse al Maestro, “Non è una cosa che posso fare in un altro reame o in un’altra dimensione? Perché è qualcosa che deve essere fatta in questa dimensione e quindi è così difficile?” Il Maestro replicò a Patrick, “Perché tu la accumuli qui. Fai l’esperienza qui. Ecco, non puoi prendere queste cose e portarle in un’altra dimensione per ripulirti. Devi farlo da dentro di te.”
“Caro Patrick, ricordati che quando in futuro affronterai queste esperienze sarai l’osservatore. Vedi, in questi primi 21 giorni non sei stato l’osservatore. Tu eri, come diresti tu, la vittima. Ci sei entrato così in profondità che non riuscivi a capire che ne eri già uscito. Eri talmente immerso nell’esperienza del dolore, del dubbio e della paura che non riuscivi a vedere, o meglio dicevi di essere la vittima. C’eri immerso al punto da non vedere che era un momento di ringiovanimento, di ripulitura. I tuoi dubbi hanno ricoperto i tuoi veri pensieri, il tuo vero sapere interiore e il tuo Io Sono al punto che ti sei dimenticato chi eri e ti sei dimenticato del tuo stesso Io Sono, Patrick. Questo non accadrà di nuovo.”
Patrick fece un respiro profondo, un respiro di sollievo nel sapere che non avrebbe mai più dovuto affrontare quel livello di dubbio e di angoscia.
Mentre faceva un respiro profondo, pensò alla sua prossima domanda per il Maestro. Gli chiese, “Ora, chi sono? Chi sarò ora che ho affrontato questa trasformazione così profonda, spietata e implacabile? Chi sono ora?”
Il Maestro ci pensò per un attimo, ricordò il momento in cui lui stesso aveva fatto proprio la stessa domanda – “Cosa accadrà ora che la vecchia identità è stata polverizzata del tutto? Ora che ogni connessione con il vecchio si è disconnessa completamente, che cosa accadrà dopo?”
Il Maestro sorrise ricordando che molto tempo prima aveva chiesto la stessa cosa al suo Maestro. Fece un respiro profondo e disse, “Patrick, hai tentato con forza di restare attaccato alla tua vecchia identità. Nonostante tu dicessi che ieri sul sentiero spirituale, nonostante tu dicessi di aver scelto l’illuminazione, ogni volta che la vera realizzazione si trovava proprio di fronte a te, continuavi a restare attaccato alla vecchia identità. La vecchia identità era limitata. La vecchia identità non era ciò che tu definiresti essere addormentati o comunque non risvegliati. Era solo molto, molto limitata. Tu hai provato davvero a rendere questa vecchia identità la cosa che si sarebbe illuminata. Hai tentato di trasformare il vecchio Patrick nell’essere illuminato piuttosto che permettere che tutto di te, che tutto dell’Io Sono diventasse l’essere illuminato.
Tu cercavi di chiamarla illuminazione mentre molto spesso cercavi solo di rendere la vita un po’ più semplice e un po’ migliore per Patrick. Tu vivevi nella dualità più grande in cui un umano possa mai vivere – la dualità in cui dici che da una parte volevi la libertà e l’illuminazione e la coscienza mentre dall’altra parte facevi tutto ciò che era in tuo potere per restare attaccato ai tuoi limiti, alla tua vecchia identità, alla tua singolarità, al tuo vecchio sé.
Non ti chiedi, Patrick, non ti chiedi perché per molti versi gli ultimi anni della tua vita sono stati tortuosi? Non ti chiedi perché sentivi che in molti modi eri falso con te stesso? Non ti chiedi perché ti sentivi costantemente fuori sincronia con te stesso e anche con il resto del mondo durante gli ultimi due anni? Non ti chiedi perché i tuoi livelli energetici erano bassi? Perché usavi tutta la tua energia per proteggere la tua vecchia identità – per proteggerla dal mondo esterno, per proteggerla da te, per proteggerla addirittura dall’illuminazione. Le tue energie costituivano tutti gli scudi e le mura intorno a te, tutti i giochi e la finzione. È per questo che alla fine ti sei esaurito ed eri confuso.
Per moltissimi anni hai vissuto in uno stato di grande conflitto interiore, di una grande lotta con te stesso e cercare di fare la cosa giusta, cercavi di essere spirituale; tutto nello stesso momento e non so se l’hai colto o meno, ma cercavi semplicemente di abbellire la tua vecchia identità. Non funziona proprio.
Ecco perché voi e gli altri che sono venuti prima di voi sono finiti proprio in questo modo – 21 giorni, a volte più a lungo di compassione intensa, brutale e spietata.
Patrick, da questo momento in poi Patrick non esiste più a meno che tu non voglia che ci sia un Patrick. Ecco, tu non sei più solo una cosa. Non sei più limitato a una espressione o a un’identità.
Tanto per cominciare, tu sei nulla. Come dicono nell’antica lingua, tu sei mu. Nulla. Tu non esisti più. Sei stato fatto a pezzi e sei uscito dall’esistenza. Non è rimasto nulla di te. Potrei spingermi a dire che non userò neppure la parola “mu” che significa nulla, perché nel momento in cui dici mu, diventa qualcosa.
Ecco, tu sei il nulla. Da questo momento in poi, tu sei il nulla.
Il nulla è come silenzio. Persino nel silenzio non c’è la calma. Nel nulla c’è tutto ciò che vuoi essere. Non resti più attaccato ad essere solo Patrick. Non resti più attaccato a rendere la vita migliore per te e sicuramente non resterai più attaccato a questa cosa che definisci l’illuminazione o la spiritualità. Quella era una gran parte del gioco in Patrick rendeva più forte e più bella la sua vecchia identità come se fosse qualcosa.
La bellezza e la grandezza di tutto ciò è che ha raggiunto l’illuminazione. Alla fine è arrivata. Alla fine, dopo tutta la brutalizzazione e tutta la demolizione della vecchia singolarità, tu ce l’hai fatta.
Diventando nulla, sei diventato tutto. Non devi più concentrati solo su Patrick. Non sei più una cosa sola. Non sei più solo vivo o sono morto. Sei diventato tutte le cose. Non sei più maschile o femminile.
La bellezza di questo nulla è che ti rende libero. Ti rende libero verso il vero atto di coscienza. In altre parole, caro ex Patrick, qualsiasi cosa tu scelga d’ora in poi, ogni coscienza che sceglierai potrai metterla in scena. Prima, nello stato molto limitato di Patrick, non era una recita. Era l’unica realtà. Non ti consideravi come qualcuno che recitava. Ti consideravi come qualcuno che viveva e basta.
Quando una persona alla fine permette la sua realizzazione è come dare la libertà alla sua coscienza in quel momento puoi recitare, puoi essere tutto ciò che vuoi. Puoi essere un mago, un re magio. Puoi essere un sempliciotto. Puoi essere entrambe le cose nello stesso momento.
Puoi essere un Maestro Asceso e puoi essere una persona del tutto inconsapevole che c’è qualcos’altro oltre il suo campo di visione. Puoi essere le due cose nello stesso momento. Puoi avere l’abbondanza e non averla nello stesso momento.
La bellezza è che ti liberi e ora puoi recitare in ogni modo possibile ed esserne conscio. Vedi, prima in realtà non eri conscio. Non eri consapevole. Prima eri davvero solo una cosa ed eri inconsapevole di tutto ciò che non era la sopravvivenza di Patrick.
Ora che te ne sei liberato, puoi recitare ed essere tutto ciò che vuoi. È davvero l’atto di coscienza, di consapevolezza espressa in ogni modo che preferisci. Mio caro Patrick, quella è la libertà. Quella, certo, è la libertà.
Immagina per un attimo di non essere rinchiuso in un’unica definizione di te. Immagina per un attimo di non vivere più in questo grande conflitto interiore con te stesso ma piuttosto essere libero di recitare, di applicare la coscienza a qualsiasi cosa.”
Patrick fece un respiro profondo e disse, “Allora adesso sono illuminato, caro Maestro? Sono illuminato?”
Il Maestro fece un respiro profondo, sorrise e disse, “Se scegli di esserlo.”
È Naturale
Qui finisce la mia storia, la prossima storia dal mio futuro libro sarà un successo a livello mondiale, memorie di un maestro. È la vostra storia. Sia che la consideriate in modo letterale che figurato, è la vostra storia. È la vostra storia in cui affrontate questa grande battaglia interna con voi stessi, in cui vi dite che state facendo tutto questo per la vostra illuminazione ma in fondo cercate d’ illuminare il vostro Patrick, la vostra singolarità, la vostra vecchia identità.
La cosa bella dell’illuminazione è che naturale. Non si può controllare, non può farlo neppure il vostro Patrick. Non può essere manipolata neppure da quell’unico Patrick “che cerca di migliorare un po’ la vita”.
La vostra illuminazione non è qui perché pensate di averla richiesta. La vostra illuminazione non è qui perché avete implorato di averla o perché siete davvero sinceri nel volerla. È qui perché è chi siete voi, davvero.
La vostra illuminazione non è qualcosa che potete manipolare o gestire. Potete fingere almeno per un po’ che la manipolerete ma, miei cari amici, è spietata. È brutale nella sua compassione. Vi libererà dai vostri limiti. Vi darà la vostra libertà e non importa quanto ci vuole, non importa quante notti tormentate, non importa quante malattie, non importa quanto disagio e quante pessime relazioni o altro. È presente nella compassione.
Facciamo un respiro profondo in questo momento bello, davvero bello.
Che cosa fate? Che cosa fate con il vostro Patrick? Hm.
Vi rendete conto che l’illuminazione, la realizzazione non è solo per l’umano – l’umano che oggi è entrato da quella porta, l’umano che ha mentito a me e al nostro makyometro umano su ciò che vuole e sceglie davvero.
La vera risposta alla domanda è che voi non lo sapete. Ve lo dico con grande amore e onore. Voi non sapete la risposta alla domanda: “Siete qui per migliorare un po’ il vostro sé umano o per la vostra vera illuminazione?” Davvero non lo sapete e non importa. Non dovete saperlo. Non importa.
Il fatto è che la realizzazione in cui tornate nella vostra vera natura, nella vostra vera Essità che non è Patrick – è molto Patrick – accadrà in ogni caso, prima o poi a ogni umano presente sulla Terra e molto [più presto] prima a tutti voi.
Che cosa fate? Fate un respiro profondo. Ah, sì.
Fate un respiro profondo e vi rilassate dentro. Lo permettete. Vi rendete conto che anche i giorni e le notti buie, vi rendete conto che anche questa tortuosa dualità interiore c’è per una ragione. Non è per una lezione. Non dovete provare nulla al vostro Patrick. C’è nella più grande compassione dell’illuminazione, della realizzazione – la realizzazione che potreste dire che è già qui. Non c’è niente di nuovo. Ora si tratta solo di permettere.
Io so che forse è troppo semplice. Io so che forse è troppo facile ma, miei cari amici, è così che è.
Potreste affrontare la vostra versione personale dell’esperienza di Patrick. Terribile, terribile. Sentire che vi fanno a pezzi, chiedervi se riuscirete a sopravvivere. Beh, vi dico subito che ce la farete. Vi dico subito che potete fare un respiro profondo ed essere l’osservatore di tutto ciò. Smettetela di cercare di fingere che non sta accadendo. Smettetela di ricoprirlo con una mano di bianco. Avviene per una ragione.
Smettetela di chiedervi se lo state facendo male. No. No, non è affatto così. In realtà non è così. È una ripulitura; è una ripulitura che vi sta arrivando addosso.
Vi aiuta a rendervi conto che non è Patrick che si sta illuminando. Siete voi, tutto di voi.
Ora sentite di nuovo l’energia che c’è nella stanza.
(pausa)
forse oggi abbiamo esposto, abbiamo aperto un po’ della brutalità e del caos e della confusione, lo squilibrio di diventare equilibrati. In altre parole non cerchiamo affatto di abbellire la stanza e riempirla di polvere di fatta; al contrario diciamo, “Wow! Tutto questo è reale. Voglio dire, sta succedendo. Tutta questa storia della consapevolezza e della coscienza e di uscire dal mio Patrick, dai miei limiti – sta accadendo.” Tutte le difficoltà e i disagi e i dolori e tutto il resto che avete affrontato, è tutto reale ed è importante. Potete osservare tutto questo piuttosto che restare incastrati in tutti i gruppi.
Facciamo un bel respiro profondo e sentiamo dentro di noi l’aver esposto alcune cose che sono molto reali. Abbiamo esposto le sfide e anche la bellezza di ciò.
Facciamo un bel respiro profondo sentiamo dentro di noi tutta questa cosa che chiamiamo l’illuminazione. Sicuramente non è ciò che pensavate sarebbe stato, questa è la buona notizia. (qualcuno ridacchia)
Facciamo un bel respiro profondo e sentiamo che se vi rilassate e lo permettete, vi renderete conto che tutto va bene in tutta la vostra creazione.
Grazie, miei cari amici. Io Sono Adamus in molto umile servizio a voi. Grazie. Grazie. (il pubblico applaude)