SHOUD 1 – Serie Transumano

Presentato al Crimson Circle il 6 agosto 2016

Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.

Benvenuti allo Shoud 1 della Serie Transumano. Hm, per questo fate un bel respiro profondo (fa un respiro profondo). Mm. Qualcosa è diverso. Nell’aria, nell’energia c’è qualcosa di diverso. Potete sentirlo se fate un respiro profondo e per un attimo uscite dalla vostra mente (pausa). Qualcosa è diverso. Ne parleremo tra un attimo, ma …

Per iniziare volevo dire due parole, ma l’aroma che sento è travolgente – (Adamus annusa l’aria e il pubblico ride) – mentre lo respiro; è l’aroma travolgente di un buon champagne francese (Adamus annusa di nuovo) o qualcosa di ancora più penetrante. Potrebbe essere – potrebbe essere vero caffè? (il pubblico dice “Sì!”) Sandra! Dov’è il mio caffè?!

LINDA: Adamus! Credo sia ora che tu vada al Club dei Maestri speciale.

ADAMUS: Beh, m’invitate a …

LINDA: Sì, esatto! (il pubblico applaude)

ADAMUS: … Club umano dei Maestri. Grazie, mia cara.

LINDA: Vogliamo che tu veda le belle creazioni che i Maestri stanno facendo. Sì.

ADAMUS: Allora andiamo al Club dei Maestri.

LINDA: Sì.

ADAMUS: Penso che avrei potuto fare un piccolo discorso, ma chi lo sa? Chi lo sa? 

LINDA: Oh! È possibile? Tu? Un discorso?!

ADAMUS: Smack! Un bacino prima di….

LINDA: Oh. Eccolo.

ADAMUS: Oh, Sì!

LINDA: Sì, che ne dici di altri? Sì. Sì.

ADAMUS: Smack! (invia baci a parecchi membri del pubblico) Sì. Sì.

LINDA: Sì, sì.

ADAMUS: Smack! Bacio nell’aria.

LINDA: Non perdeteveli! Non perdeteveli!

ADAMUS: Smack‼ E un abbraccio. Ah, caro vecchio amico (si abbracciano). Non ti vedo da un po’. Mm. Mm. E la tua bella figlia. Non avete …

LINDA: È stupenda.

ADAMUS: Sarò da te tra un attimo.

LINDA: Sì, no problem. No problem.

ADAMUS: Smack! Devo baciare … oh.

SHARON: Oh.

ADAMUS: Oh. Smack!

SHARON: Grazie.

LINDA: Non vogliamo interrompere nulla.

ADAMUS: Okay.

LINDA: Okay.

ADAMUS: Dunque …

LINDA: Andiamo. Andiamo.

ADAMUS: Okay. Grazie. Puoi darmi la mano, per favore?

LINDA: Sì. Sì.

ADAMUS: Sì. Sì.

LINDA: Voglio assicurarmi che ti prenda cura di Geoffrey.

ADAMUS: Ahh!

LINDA: Oh, aspetta, aspetta!

ADAMUS: Ahhh!

LINDA: Oh, l’hai visto? L’hai visto? (indica il dipinto di Tobias sulla parete)

ADAMUS: Ah, Tobias.

LINDA: Ah.

ADAMUS: Non hai mai avuto un aspetto così bello, Tobias …

LINDA: Ohh!

ADAMUS: … come in questo dipinto.

LINDA: Ohhh!

ADAMUS: Okay. Oh! Allora è questo?

LINDA: È questo.

ADAMUS: Eccolo, il Club dei Maestri.

LINDA: Non ne sei orgoglioso? (lui sospira a fondo) È una bella creazione, stupenda.

ADAMUS: È una bella creazione. Se non ti spiace prendo il mio caffè e…

LINDA: Haah! Questo cos’è?

ADAMUS: … e poi … ecco Timothy (Adamus ride).

LINDA: Dietro Timothy, con Timothy.

ADAMUS: Tra un attimo parlerò da qui (Timothy si sposta). Sì e signore, il mio caffè.  

LINDA: Ah! Una brava barista!

ADAMUS: Già fatto? Un …

SANDRA: Sì, dalla barista (Kerri).

ADAMUS: Oh, vuoi…

LINDA: Ohh!

ADAMUS: … girarlo vero la telecamera e mostrare loro quant’è bello con il … grazie.

LINDA: Ohhh! Non so bene dove andare …

ADAMUS: Grazie.

LINDA: … per metterlo a favore di camera. Oh, cielo. Sarà – che tensione. Ok, riesci a vedere fin dentro la tazza?

ADAMUS: Abbassalo un po’ e possono inserirci la telecamera.

LINDA: Non credo che si possa fare.

ADAMUS: Fin dentro alla tazza del caffè.

LINDA: Riesci a farlo?

ADAMUS: Ecco!

LINDA: Ohhh! Possono vederlo. Aspetta! Aspetta! Ohhh! Guarda che lavoro professionale ha fatto la barista! (nella tazza c’è la forma di un cuore) Ohhh! Tu!

ADAMUS: Proprio qui. Ecco.

LINDA: Sei molto fortunato.

ADAMUS: Grazie e grazie, belle signore per avermi fatto un vero caffè. Per tutti questi anni ho sopportato – ahem – l’altro tipo di caffè, meno elegante e invece ora, ora … sapete che era il mio desiderio e infatti ho chiesto a Cauldre e a Linda di assicurarsi che al Club dei Maestri avessimo una buona macchina per fare il caffè. Se non vi spiace (lo sorseggia). Ahhh!

LINDA: Finalmente, che soddisfazione!

ADAMUS: Grazie. Grazie.

LINDA: Wow.

 

Il Club dei Maestri

ADAMUS: Come primo Maestro Asceso in questo club, in questo club umano vorrei approfittare di questo momento per invitare tutti gli altri Maestri Ascesi, quelli incarnati qui sulla Terra e quelli che sono negli altri reami. Vorrei invitarli ad entrare e Crash, sii gentile e apri la porta o Timothy, apri la porta e lasciali entrare. Scherzo. Non hanno bisogno della porta per entrare (ride). C’è caduto. C’è caduto.

Chiederò loro di entrare e unirsi a tutti voi, a chi ci guarda online e a chi è qui al Crimson Circle Connection Center per radicare davvero queste energie, per fare un respiro profondo e lasciare che le energie fluiscano tra ciò che definite il cielo e la Terra, tra gli altri reami e il reame umano ma soprattutto in questo momento permettete che tutti i Maestri Ascesi entrino e stiano con noi… per fondersi davvero nella “e.” Non riguarda tanto il cielo e la Terra o un reame o l’altro, riguarda la “e,” i molti. Ecco cosa state facendo tutti voi. Lo state facendo nelle vostre vite personali; lo state facendo proprio qui al Club dei Maestri.

Prendiamoci questo momento di bel silenzio che di fatto non è silenzio per invitare i Maestri Ascesi, quelli che sono qui – oltre 1500 che sono qui incarnati su questo pianeta – e tutti quelli che sono negli altri reami, che hanno il loro Club dei Maestri Ascesi, ma io sono certo che non sono paragonabili alle energie di ciò che avete qui (pausa) perché qui c’è qualcosa di molto speciale, una tale storia che è intessuta in questo muro.  Una storia del vostro viaggio, delle vostre molte, molte vite.

Prima abbiamo detto che in questo muro le pietre, le molte, molte pietre rappresentano tutti gli Shaumbra ed è proprio così. Rappresentano anche tutte le vostre vite, tutte le vostre esperienze, quelle di tutti voi, tutte queste pietre – tutto ciò che avete affrontato, ogni esperienza, ogni difficoltà, ogni momento bello e gioioso – proprio qui su questo muro.

Prendetevi un attimo per sentirlo. In un certo senso è un muro della memoria. Non è certo il Muro del Pianto e non iniziate a inserirci piccole preghiere. È il muro della gioia e il muro di essere transumano.

Sull’altra parete, ve lo mostrerò dopo, sulla parete al lato opposto della stanza, sul muro che Cauldre ha definito il grande muro cremisi, quella parete rappresenta l’arte della vita e l’atto della vita. È una bella parete e non è solo piatta perché voi non siete solo piatti. Ha una dimensione, ha un carattere. Contiene un’opera d’arte infusa dall’artista che l’ha creato ma anche da ognuno di voi. Mostra i vortici della vita, tutto-ciò-che-nella vita non è piatto e per i moltissimi, i molti che vivono la natura unica, singola della vita, le loro vite possono essere come una parete piatta, quasi incolore. Per chi invece entra nella “e,” per chi permette la “e,” per chi permette davvero l’incarnazione di tutto questa parete rappresenta la bellezza della “e,” dell’arte, dei potenziali.

Ecco, abbiamo le due pareti, Il Muro della Gioia con le vostre esperienze e il Muro della E che rappresenta la profondità e il vero transumano.

Poi, è naturale, che proprio nel mezzo di tutto ciò abbiamo la macchina da caffè e la cucina che rappresentano proprio la parte molto bella della vita umana: nutrire il corpo e godere delle cose sensuali della vita tessa. Ora ce l’abbiamo.

Poi c’è l’ultima parete, le finestre. Le finestre sul mondo, le finestre che guardano fuori e forniscono una grande prospettiva della realtà. Ecco cosa riguardano le quattro pareti. Quando state qui in piedi oggi e ogni volta che verrete qui accomodatevi in quest’energia, che siate circondati da Shaumbra o forse anche da soli, sentite la connessione che avete creato tra gli altri reami e questo reame, l’integrazione della “e,” proprio qui.

Forse è solo un piccolo spazio su un piccolo pianeta in un universo molto grande ma ciò che è e che rappresenta è che sta portando la “e” su questa Terra. I molti, la totalità, non più solo una vita lineare e semplice.

Per questo fate un respiro profondo.

Questa giornata è importante, è storica o forse anche di più della giornata che passammo insieme al Salto Quantico nel settembre 2007. In quel giorno dicemmo che superavamo il limite. Forse non si è ancora manifestato nella vostra vita da umano ma quel giorno il quoziente di coscienza, il sentiero della storia cambiò. Lo definimmo il Salto Quantico perché entrammo in qualcos’altro. Sono serviti un certo numero di anni perché si manifestasse ma ora siamo qui, nel giorno della “e.” Il giorno della vera incarnazione su questo pianeta è arrivato.

Per questo facciamo un bel respiro profondo.

(pausa)

Cara Linda, riportami indietro e Sandra, puoi portarmi il caffè?

LINDA: (ridacchia) Vuoi altro?

ADAMUS: Lei è … sì, una scorta.

ADAMUS: Sì.

LINDA: Può venire anche Kerri?

ADAMUS: Anche Kerri può venire come capo barista. Vuoi venire?

KERRI: Oh, Sì!

ADAMUS: Sì. Faremo una piccola parata rientrando in studio.

LINDA: Andiamo.

ADAMUS: Beh, aspettiamo Kerri.

LINDA: Ok, certo, certo.

ADAMUS: Sì.

KERRI: Ok! Eccomi.

ADAMUS: Sì, ok. Andiamo.

LINDA: Si va.

ADAMUS: Va bene.

LINDA: Ohhh!

ADAMUS: Grazie.

LINDA: Molto appropriato.

ADAMUS: Sì (il pubblico applaude al loro rientro in studio). Oh, vi abbiamo appena visto dall’altra parte (Adamus ride).

LINDA: Se lo fai, fallo bene.

ADAMUS: Oh, ogni tanto dovete recitare. Smettetela di essere tanto rigidi, tutti voi. Dovete recitare un po’.

LINDA: Puoi farlo. Puoi farlo.

ADAMUS: Tu dici, “Perché Kerri o Sandra ti portano il caffè?”

LINDA: Perché possono farlo.

ADAMUS: Perché no? Perché no?

LINDA: Perché può.

ADAMUS: Sandra, allora puoi salire sul palco e ricevere il tuo riconoscimento (il pubblico applaude). Ecco perché. Ecco perché. Grazie.

SANDRA: Prego.

ADAMUS: E grazie per l’eccellente caffè. Oh, si sta trasformando in un picche. Lo sapevo (ride).

LINDA: (ride) Sìì!

ADAMUS: Sì.

Fate un respiro profondo mentre passiamo al nostro Shoud. Oh! È così bello qui.

 

I Maestri Ascesi

Attualmente ci sono cinque Shaumbra che camminano su questo pianeta come Maestri incarnati realizzati. Cinque (il pubblico applaude).

LINDA: Wow! Grande!

ADAMUS: C’è voluto un po’. C’è voluto un po’ e so che nel frattempo molti di voi si chiedevano, “Ce ne sono solo due. Come faremo a diventare di più? Toccherà a me?” dicevate. “Arriveremo mai a cinque?” È una specie di numero magico. Dico che è magico perché potreste dire che è un quoziente energetico o una proporzione che era necessario per far partire davvero la palla, per far scoppiare il popcorn.

Non vi rivelerò i loro nomi. È un dettaglio insignificante e potresti essere tu (Adamus ride) o forse no (ride). Non è molto importante rivelare i loro nomi perché c’è una certa … oh, mia cara! (si rivolge a una donna vestita con un costume del 18° secolo). Oh, mia cara! Sei tu? Per favore vieni qui. Non posso resistere. Non posso resistere. Oh, mia lady, che…

HENRIETTE: (gli passa una bevanda e parla in francese) Buongiorno!

ADAMUS: Buongiorno. Ahh! Ahh!

HENRIETTE: (parla in francese)

ADAMUS: Oui. Sì. Sei molto elegante, davvero divina (il pubblico applaude). Alla lady (sorseggiano). D’ora in poi tutti gli Shoud saranno diversi (ride). Sei proprio bella da togliere il fiato.

HENRIETTE: Mi ricordo di te.

ADAMUS: Sì, mi ricordo di te.

HENRIETTE: Posso avere un bacio?

ADAMUS: Puoi avere un bacio. Oh. Vorrei che Linda tenesse il vino ma… (altre risate). Un po’… (finge di baciarla su entrambe le guance) Un vero gentleman di fatto non avvicina le labbra al viso, sì e nemmeno alla mano. Grazie comunque, mia cara. Grazie (fanno tintinnare i bicchieri). Di nuovo salute. Ah! Perché non si vestono tutti così per venire qui? (qualcuno ride). Non vestiti così (si riferisce all’abito di Cauldre). Sembra che vada in chiesa o a un funerale (il pubblico dice “Ohhh!”). Qualcosa da bere?

LINDA: No, grazie.

ADAMUS: Ok. Mettiamo da parte i bicchieri così posso abbracciarti.

Sono cinque. È tutto ciò che serviva per creare lo slancio per tutti gli altri.

Devo riconoscere che … era buono (si riferisce al vino), ma attenderò. Devo riconoscere c’erano almeno un centinaio, più di un centinaio di Shaumbra ben intenzionati che sono transitati prima di realizzarsi, di incarnarsi nella loro maestria.  Non conto chi è transitato a causa di un corpo vecchio, che cadeva a pezzi ma parlo dei cento e passa che sono transitati con un corpo sano e in ordine. È difficile. È molto, molto difficile e no, è appena affiorata la domanda, “Qualcuno di loro si è tolto la vita, come in un suicidio?” No. Non hanno fatto la scelta conscia di transitare. L’hanno fatto e basta perché a volte nel corso di questa trasformazione, nel passare da essere solo un umano ad essere un vero Maestro è molto difficile per il corpo e per la mente, è molto dura e voi lo sapete bene. Tutti i ritmi e i modelli saltano e di colpo vi trovate negli altri reami. Non avete fatto una scelta conscia; ci siete e basta.

Onoriamo davvero tutti coloro che ora sono dall’altra parte e che hanno fatto il viaggio con voi e che in un certo senso hanno preparato la strada per voi accollandosi molte difficoltà perché ricordatevi che in tutto ciò che pensate e nelle vostre preoccupazioni su di voi e sulla vita e con tutto lo stress che subite, in realtà ciò che state facendo è accollarvi le sfide della coscienza, dell’umanità.

Ve ne ho già parlato. Vi ho già detto che tutti i problemi personali e non che avete e che pensate siano vostri e infatti li sentite in modo profondo e personale, in realtà non sono vostri. Voi vi accollate tutti quei problemi a nome di tutta la coscienza. Quasi tutti quelli che sono passati dall’altra parte e che stavano facendo il viaggio verso la realizzazione si sono accollati molte delle vostre paure e preoccupazioni. Pensavano fosse roba loro. Pensavano di essere i soli a provare quelle paure e ad avere quei pensieri e quelle sensazioni di squilibrio, ma erano anche i vostri. Si sono accollati qualcosa da ognuno di voi. Non dispiacetevi per loro; dall’atra parte stanno bene anzi, stanno dando una mano. A livello energetico sostengono tutti voi. Ora però ce ne sono cinque e presto ce ne saranno molti di più.

Un elemento unico di ognuno dei cinque che forse ci guardano online o da qui; l’elemento unico è che hanno affrontato molte lotte. Sapete, è una vera lotta cercare di essere un buon umano. È una vera lotta cercare di guarirvi. È una vera lotta cercare di perfezionarvi, è una lotta cercare di essere una persona migliore e non funziona. Non funziona proprio.

Ognuno dei cinque dopo aver affrontato molte lotte e aver tentato di migliorarsi e di rendersi spirituali o solo carini o non così pieni di difetti o di debolezze; dopo aver lottato molto e dopo molti sogni folli, dopo molti sogni folli – le due cose procedono in parallelo – una mattina si sono svegliati e ognuno di loro una mattina di colpo ci è arrivato. Ci sono arrivati.

In un certo senso è uno studio interessante perché dopo tutte le lotte senza che in vista ci fosse una vera fine e senza sapere cosa sarebbe accaduto nel giro di una settimana, di un mese o di un anno, senza una vera fine, ci sono arrivati e basta. Si sono riuniti e una mattina si sono svegliati e invece di provare una sensazione di lotta    – “Come m’illumino? Come divento realizzato? Come posso essere la persona che ho cercato di essere, che pensavo di voler essere?” – una mattina si sono svegliati dopo un’intensa notte di sogni ed erano calmi. Mancava del tutto l’attività mentale e anche la lotta. Al risveglio davanti a loro non c’era un grande punto di domanda; al contrario si sono svegliati, hanno fatto un respiro profondo e poi hanno sorriso. “Ci sono,” hanno detto. “Ho capito.”

Non ci sono stati tuoni e fulmini. Niente di simile alle esperienze che alcuni di voi hanno vissuto di coscienza cosmica, le sensazioni di elevarsi in modo pazzesco negli altri reami con il relativo squilibrio nel corpo e nella mente umana. C’era la calma senza tutte le domande e i dubbi insistenti e il chiedersi quando accadrà.

Per tutti è stato un momento di calma e di pace. Non è stato un momento di quelli in cui ti viene voglia di scendere per strada urlando a pieni polmoni, “Sono illuminato! Sono illuminato!” Lo erano e basta ed è stata una bella sensazione di sollievo. Nessuna tensione, nessun chiedersi cosa sarebbe accaduto dopo e non perché pensavano a non pensare a ciò che sarebbe accaduto dopo, non cercavano di non pensarci, ma non c’era alcun pensiero. Non hanno dovuto cercare di pensare allo stato naturale dell’illuminazione; esso c’era e basta. Non hanno dovuto chiedersi cosa stava accadendo al mondo perché in un certo senso non importa. Non se lo sono caricato sulle spalle perché sapevano che è nella perfezione assoluta proprio così com’è. Non si sono chiesti quanta luce hanno portato nel corpo o di quanti dei loro antenati si sono liberati o meno o se avrebbero avuto il cancro o a quanti anni… tutto ciò ha smesso di esistere proprio così – (snap!) – per tutti loro. Era tutto lì, realizzato.

In effetti è stata una sensazione di semplicità e grazia, una sensazione che non si può pensare nella mente. Non potete ottenere la grazia e la semplicità pensandoci sopra; potete permetterlo. Ai cinque è accaduto perché, beh, hanno raggiunto la fine dei loro limiti.  Se ve li avessi presentati un anno fa dicendo, “Ecco colui che si realizzerà, tra un anno sarà uno dei cinque,” avreste pensato che scherzassi o vi mentissi. Non l’avreste mai immaginato perché in un certo senso a livello emotivo erano dei relitti. Le loro vite erano molto sbilanciate. Erano molto fragili, davvero molto fragili. Non erano sensitivi; essere sensitivi va bene.  Erano fragili, come se stessero per cadere a pezzi. Erano proprio sulla soglia di raggiungere gli altri 100 che erano transitati. Erano proprio borderline.

Non avreste pensato di volerlo come vostro Standard, come l’esempio di qualcuno che sarebbe stato uno dei primi cinque Maestri sul pianeta. No, non l’avreste fatto ma ne parlo con tutti voi. Lo faccio perché il vostro viaggio è molto simile – le domande, i dubbi, il chiedersi quando, il provarci con forza, il cercare di essere un umano bravo o migliore. Alla fine ognuno dei cinque ha detto, “Adesso basta.”

In un certo senso hanno mollato. Si sono fermati. Erano molto fragili, avevano paura di cadere a pezzi e probabilmente sarebbe accaduto davvero ma poi si sono fermati e hanno smesso di provarci. Hanno smesso di lavorarci sopra. Per un po’ hanno vissuto in una specie di non-luogo, di non-zona. Ecco cosa accade quando vi fermate e basta. L’umano si sente terribilmente a disagio, ma non il Maestro; è terribilmente scomodo smettere le attività incessanti; è terribilmente scomodo non avere un programma per quel giorno, non dover studiare la vostra spiritualità o metterla in pratica e anche solo pensarci sopra. È terribilmente scomodo perché non sono gli abiti che indossi. Non è te. È difficile identificarsi con questo ma non c’era altro posto da raggiungere che non fosse l’altro lato e quindi si sono fermati. Quando l’hanno fatto quello slancio, finalmente la Direttiva dell’Appagamento è riuscita ad entrare. Tutti gli aspetti, tutte le parti e i pezzi, tutti i frammenti, tutte le loro parti perse sono riuscite ad entrare.

Ciò che è accaduto davvero in quella grande notte di sogni che ha preceduto il loro risveglio la mattina in cui si sono realizzati; ciò che è accaduto davvero è stato che l’essere singolo che pensavano di essere e che voi pensate di essere, di colpo l’essere singolo si è aperto davvero e ha permesso che entrasse la “e.”

Non potete entrare nella “e” pensandoci.  Potete sapere cosa significa, ma non potete entrarci pensandoci.  Non potete entrarci lavorandoci sopra. Non potete guadagnarvi l’entrata. Potete capire il concetto energetico secondo cui non siete solo un essere   umano. Lo siete stati per molte, molte vite, avete vissuto in una realtà singola e ci avete creduto, avete creduto a quella realtà. È quasi una barzelletta ma è una bella barzelletta e una brutta barzelletta. È un’esperienza molto interessante la percezione di ciò che la coscienza può fare per vivere nella singolarità, ma non era previsto che fosse così.

Ve lo dico mentre iniziamo la nostra Serie Transumano. Transumano significa andare oltre l’umano e basta, significa trascendere l’essere umano. Non si tratta di uscirne perché questa è una percezione errata ma comune – “Passiamo da essere umano ad essere superumano.” Noo, non lo fate. Esiste ancora l’umano e c’è moltissimo altro. È la semplice, semplicissima fisica dell’illuminazione ed è il ricevere quella “e.” Ecco cos’hanno fatto quei cinque.

Ognuno di essi ha vissuto una notte piena di sogni. Un po’ come l’Ultima Cena ma nello stato di sogno, in un certo senso come fosse una cerimonia, la riunione finale e poi il risveglio la mattina dopo.

Quand’è stata l’ultima volta che vi siete svegliati la mattina sentendovi del tutto freschi? Non di recente. Non prendete in giro voi o me. Se va bene la mattina vi svegliate intontiti, spesso stanchi e invece essi una mattina si svegliarono senza sentirsi come se avessero bevuto venti tazze di caffè e quindi avessero molta falsa energia; una mattina si svegliarono e si sentirono chiari. Puliti. Cauldre butta lì parole a caso.  Grazie, vergine. Dentro si sentivano puliti. Quand’è stata l’ultima volta che vi siete sentiti davvero puliti dentro, senza sabbia o polvere o sporco o sudiciume e grasso e spazzatura? Voi lo sapete. Ecco, essi si sono svegliati sentendosi freschi e non hanno pensato, “Oh, cavolo! Devo comprare una t-shirt con la scritta ‘Sono un essere illuminato,’” se vi piacciono le t-shirt. Si sono solo rilassati nell’illuminazione. La cosa più grande, quella più importante è che hanno smesso di provarci.

Diamo per scontato che hanno lavorato molto, proprio come voi. Hanno affrontato molo inferno e molte intuizioni. Hanno affrontato di tutto ma poi di colpo quando hanno smesso è stato come se tutto ciò che avevano fatto, tutto il lavoro che avevano fatto, tutte le cose che avevano imparato, di colpo proprio tutto è riuscito ad entrare dentro, a stare dentro. Non era più là fuori, in pezzi. Tutto è entrato dentro.

Ora vi chiedete, “Che hanno fatto per il resto di quella giornata?” Sapete, non hanno neppure detto, “Ah, sono un Maestro” È stato come, “Mi sento proprio molto pulito e chiaro.” Solo più avanti nel corso della giornata hanno iniziato a dire, “La realizzazione è questa? L’illuminazione è questa?” E poi, “Non importa perché non la cerco più. Non ci provo più e quindi dev’essere così. Se non è più il mio obiettivo, allora devo avercela fatta. Se non m’interessa più, allora dev’essere così.”

Cos’hanno fatto per il resto del giorno? Beh, hanno fatto ciò che fanno di solito, ma senza stress e senza chiedersi, “Sto contraendo qualche malattia? Oh, dio, mi ha punto una zanzara? Ho il virus Zika?” Hanno vissuto la loro giornata.  Immaginate per un attimo di vivere la vostra giornata senza la frizione, senza il peso e senza il dubbio insistente e senza chiedersi cosa accadrà dopo ma farlo e basta.

Hanno vissuto giornate semplici. Alcuni sono andati al supermercato perché avevano fame. Ecco cosa fate. Non hanno manifestato di colpo il cibo di fronte a loro, ma potevano farlo. Non l’hanno fatto. Sono andati al supermercato con una nuova facilità.Mancava lo stress di andare al supermercato e lo stress di preoccuparsi, “Oh, dio! Questi prodotti sono biologici e questi sono vegetariani?” Non se ne sono preoccupati e neanche del “C’è troppo zucchero o …” Quello stress non c’era più. Aveva perso il suo significato. Non hanno dovuto lottare né resistere all’urgenza di acquistare una grossa torta al cioccolato – “Oh, no, no. La voglio davvero, ma…” Non c’era. Lo stress non c’era e se l’hanno comprata, bene così. Se non l’hanno comprata, bene lo stesso. Voi sapete com’è, “Oh, dio! Mi piacerebbe proprio ma non posso mangiarla. Oh, smettila di tormentarmi con il tuo cioccolato!”

LINDA: Qualcuno è andato a pranzo da Costco? (qualche risata)

ADAMUS: No, non credo siano andati a fare gli assaggi da Costco o almeno non è che… Non conosco Costco, ma Cauldre mi sta dicendo “No. Non andarci per assaggiare il cibo.” (qualche risata).

Qualcuno è andato a lavorare. Due hanno un lavoro, tre non lavorano – ciò dovrebbe dirvi qualcosa – non hanno un lavoro regolare. Alcuni sono andati a fare una passeggiata al parco con i loro amati animali domestici e due di loro si sono fatti una lunga dormita pensando, “Ehi, se stanotte è stata così bella, farò un pisolino; quando mi sveglierò starò ancora meglio!” (qualcuno ride) Hanno fatto un riposino perché potevano farlo. Hanno proseguito con la loro vita ma con una prospettiva del tutto diversa. Non una prospettiva mentale; qualcosa che è stata una vera e propria esperienza. C’erano. C’erano.

Riuscite ad immaginare per un attimo il corpo che non sente la stanchezza e non sente la corrente a getto dei vostri antenati che vi risucchiano?  Non c’è più e basta. Voglio dire che lo sapevano, tutti hanno realizzato la loro famiglia biologica, ma quel risucchio non c’era. Io direi proprio che tutta la roba mentale non c’era più. “Cosa faccio? Chi sono? Quando m’illuminerò?” Non c’era niente di tutto ciò. Riuscite ad immaginare una differenza nella vostra giornata?

Nessuno di loro è uscito per fare una piccola festa magica in cui far apparire monete d’oro in mano. Non aveva alcun significato. È una cosa che fa un umano, ma un Maestro non deve fare quel gioco. Il Maestro non deve impressionare gli altri producendo cose dal nulla. Non ha senso anzi, ti riporta ad essere un umano singolo e non più nella singolarità del Maestro. C’è una grossa differenza. Le parole hanno un suono simile, ma tra di loro c’è una differenza enorme.

Uno aveva una relazione. Gli altri quattro no. Ciò dovrebbe dirvi qualcosa (Adamus ride) e cioè che qualcuno può avere una gran bella relazione, sì (qualcuno ride mentre lui guarda Linda). Vuoi qualcosa da bere?

LINDA: Oh, sì! (altre risate)

ADAMUS: Le relazioni sono difficili e chi ci riesce è da ammirare e da onorare. Mentre affrontate tutto ciò, le relazioni sono difficili. Quattro non avevano una relazione, uno sì e di certo non si è precipitato a dirlo al – come lo definite attualmente, un partner o convivente o altro – non è corso da quella persona per dirle, “Oh! Non crederai a ciò che è accaduto. Io mi sono illuminato e tu no.” (ride) Oppure, “Sai la cosa per cui in tutti questi anni hai riso di me e del mio gruppo? Beh, alla fine è accaduto.” Non c’era bisogno di dirlo.

Immaginatevelo un attimo. Dopo circa dieci vite di lavoro molto duro per cercare di essere una persona spirituale una mattina vi svegliate, poi mollate tutto e di colpo ci siete. Una mattina vi svegliate e provate la sensazione di, “Oh! Sono vivo. Io Sono quello che Sono. Io Sono Qui.” Basta lottarci contro. Basta cercare di migliorarti.

Penso che la definireste accettazione, permettere. “Io Sono quello che Sono.” E poi arriva la realizzazione, “Io Sono Qui. Io sono un umano. Io funziono su questo pianeta e sono tutte le altre cose.” E. Alla fine hanno permesso che entrasse questo. Questo è entrato dentro.

Se per tutti voi ci fosse un messaggio da parte loro, cosa che ho chiesto, un messaggio da parte dei cinque che l’hanno permesso davvero sarebbe, “Smettetela di provarci tanto. Smettetela di lavorare sul vostro sé umano.” Non vi porterà da nessuna parte. Vi porterà a pensare che state facendo qualcosa. Vi terrà occupati. Vi darà un certo senso di avere una missione, uno scopo, una lotta da fare ma in fondo i cinque vi diranno, “Smettetela e basta, proprio ora. Siate l’umano siate tutto il resto che ne consegue.” Tutto qui. Poi vivrete una notte di sogni e la mattina vi sveglierete e proverete una sensazione di chiarezza e pulizia perché c’è la Direttiva dell’Appagamento, c’è il riunire tutto.

Tutto ciò è naturale. Sì, c’è molto di cui parlare. Quando parlo con voi, lo faccio per rassicurarvi. Penso che ci sia il dilemma costante, “Sto facendo la cosa giusta? Sono sulla strada giusta?” In realtà io non v’insegno proprio nulla; io vi riassicuro e basta. Vi dico qualche parola. Vi distraggo un po’ ma vi sto dicendo che siete sulla strada giusta. Ora smettetela di essere tanto nel giusto e poi permettete, tutto qui.

Stiamo entrando in quest’anno, in questa Serie e – come vi rendo l’immagine? Voi avete fatto tutto il lavoro. Chi di voi è ancora qui, chi tra voi non se n’è andato – e non c’è nulla di sbagliato per chi se n’è andato e voleva continuare a lavorare sull’umano – ma per chi di voi è ancora qui, questo è l’anno in cui voi fate quel respiro profondo; smettete di provarci. Voglio dire, tutto nella vostra vita. Ciò non significa che… Cauldre mi sta chiedendo, per esempio, “Allora non costruisci un bel Club dei Maestri?” Beh, questo è provarci o essere creativi? È lavoro, è vero, ma non state solo cercando di migliorare voi stessi.

Voi sapete la differenza tra andare a costruire qualcosa perché potete farlo o potete creare una canzone perché potete farlo o create un corso perché potete farlo o dipingete un quadro perché potete farlo. Questo non è lavorare; è solo vivere rispetto al tran-tran costante. Voi riuscite quasi a sentire le ruote che macinano mentre voi cercate di lavorare su di voi, di migliorarvi, di essere più spirituali e rendere migliore l’umano.

È arrivato il momento di mollare tutto ciò. Permettete davvero l’umano e poi iniziate a realizzare la “e.” C’è moltissimo altro. Ecco dove stiamo andando. Ecco perché voglio chiamarla la Serie del Transumano.

Il Transumanismo

Ora gioco con la cosa di cui ho parlato nel nostro ultimo incontro, il movimento transumano sul pianeta. Il passaggio verso la tecnologia – sta accadendo. Se non avete avuto occasione di vedere il ProGnost Update, guardatelo ma io vi fornirò la versione corta.

La tecnologia è la cosa più grande che sta accadendo sul pianeta. Credeteci o no ma non è Donald Trump (ride) e non è Hillary Clinton. Non è il terrorismo. Non sono i sistemi finanziari. Non sono le scie chimiche. Non sono i governi segreti e neppure le banche, a meno che vi piacciano le distrazioni. Non è neanche tanto l’ambiente che in ogni caso gioca un ruolo importante. Non sono certo le cose che vi affascinano ogni giorno nei notiziari con le vostre chiacchiere su tutte le cospirazioni presenti sul pianeta. Le cospirazioni in particolare sono distrazioni enormi. Perché molto spesso queste cose risucchiano le persone spirituali? Perché le cospirazioni – come se fossero un magnete per chi si trova sul sentiero spirituale? Io proprio non capisco.

Non è questo che sta accadendo sul pianeta. Ciò che sta accadendo su questo pianeta è questa piccola vecchia cosa chiamata coscienza che ha iniziato davvero – se fate una mappa, cosa che io ho fatto; se iniziate a mappare la coscienza – ha iniziato ad entrare sul pianeta in modo piuttosto forte subito dopo la 2° Guerra Mondiale. Si potrebbe dire che la 2° Guerra Mondiale fu quasi un punto di definizione sul pianeta. Alcuni la definiscono la battaglia tra la luce e il buio. Io dico solo che era il momento: portiamo dentro più coscienza o no? Presumo che fosse la luce e il buio ma c’è stato un momento cruciale durante la 2° Guerra Mondiale, proprio alla fine della 2° Guerra Mondiale e a quel punto la coscienza fu portata sul pianeta. Il seme Cristico piantato 2.000 anni prima era sul punto di germogliare.

Non è certo una coincidenza che quasi tutti voi siete arrivati nel corso dei due decenni successivi, forse tre ma a livello temporale è un battito di ciglia. Non è certo una coincidenza che siate arrivati per portare dentro la coscienza. Ecco cosa avete portato dentro. Siete nati in questo corpo e vi è cresciuta la mente, ma ciò che avete portato dentro è stata la coscienza. Non solo voi, sul pianeta ce ne sono molti altri ma voi avete portato dentro la coscienza che ha iniziato a cambiare le cose. Se osservate la storia, l’evoluzione in particolare verso la fine degli anni 50 e negli anni 60 sul pianeta sono iniziati cambiamenti sociali di enorme portata ed è andata avanti così – per un po’ anche negli anni 80, non so – ma è proseguito anche dopo. Ecco cosa avete portato dentro ed ecco cos’ha fatto la differenza. Ecco cosa ci ha portato al Salto Quantico – la coscienza. Poi la coscienza si è portata dietro la tecnologia.

Consideratela nelle vostre vite, nella vostra storia personale di vita. Quando uscì il primo vero personal computer? Nel corso della vostra vita e se non fosse stato per voi non sarebbe successo. Ora considerate tutti i grandi passi avanti della tecnologia e soprattutto nella computerizzazione che ha avuto un effetto profondo su questo pianeta e ora diventa quantico, come direste voi. Ecco cos’è: la tecnologia, ma la tecnologia è stata introdotta dalla coscienza. Ecco cosa sta accadendo sul pianeta e andrà avanti così.

Io la definisco la Serie Transumano perché è un gioco per l’intelletto e per gli scienziati che al momento considerano corpi interi, corpi fatti di particelle generate dalla tecnologia. Non c’è proprio nulla di sbagliato perché come ho affermato il corpo che avete ora è solo un mucchio di particelle, Edith. È solo un mucchio di particelle che in realtà non sono vostre. Certo, sono particelle stupende ma questo vostro corpo non è una cosa stabile. Voi pensate che lo sia, ma non lo è. Voglio dire, proprio ora le particelle stanno cambiando. Si riallineano secondo modelli simili e questa è una delle cose che quest’anno noi rifaremo; rifaremo il modo in cui si modellano perché entra la particella; è una particella del tutto nuova che però si allinea lungo lo stesso vecchio modello finché ne esce mentre entrano nuove particelle che continuano ad allinearsi nello stesso modo.

Mentre vi liberate dagli antenati, mentre vi liberate da pensieri che non sono davvero vostri o imparate a riconoscere cosa è vostro e cosa non lo è, cambiano i modelli delle    particelle. Ecco cosa faremo. Ora però sto divagando.

Io uso la parola “transumano” perché esiste un movimento intellettuale, scientifico e tecnico che cerca di fare proprio ciò di cui sto parlando e ciò che hanno fatto davvero i cinque Shaumbra illuminati.  Il movimento cerca di perfezionare l’umano. Cerca di rendere l’umano potenzialmente immortale. Cerca di evitare la morte, ecco cosa fa.

È interessante. È fenomenale. Di fatto farà procedere la tecnologia e dimostrerà di essere fattibile a livello medico. Voi sarete in grado di sostituire un organo e perché no? O un arto se accade qualcosa, perché no? Comporre tutto un essere partendo dagli atomi, dalle molecole, dalle particelle, dalle fondamenta? Sì, sarà possibile. La coscienza in quell’essere? Ecco una domanda interessante. È una domanda di cui ci occuperemo e ne prenderemo in considerazione entrambi i lati nel corso dell’anno.

Si può davvero infondere la coscienza in un mucchio di particelle? E – se un corpo è generato da programmi computerizzati, per esempio, e le particelle sono poi manipolate e modellate in modo da apparire come un umano – è davvero umano? È conscio? È un argomento incredibile.

Vi dirò che quest’anno noi – per amore del dramma vi dirò che su questo punto noi spezzeremo il codice – e faremo molte belle chiacchierate. Potete infondere e mantenere la coscienza in un corpo ed una mente umana prodotta in modo non biologico? Si può fare?

Dilemma interessante, interessante. Parlo di un corpo non-biologico. Sapete, in un certo senso Tobias lo fece e fu un enorme passo avanti infondersi in un corpo biologico e molti, molti anni dopo quel corpo è nato ma era ancora un contenitore biologico che seguiva modelli vecchi. Egli riuscì ad infondersi ma prima servirono molti pre-accordi ma se aveste una stampante in grado di stampare un piccolo corpo umano e premendo un bottone ne uscisse un corpo umano, la coscienza potrebbe entraci davvero?

Se prendeste abbastanza potere dell’elaborazione dati che capisce ogni dettaglio della storia umana, ogni dettaglio sugli umani e tutte le informazioni attualmente disponibili sul pianeta e lo collegaste all’essere prodotto dalla stampante che quindi avrebbe accesso a tutti i dati, quella sarebbe coscienza? Alcuni pensano di sì perché si otterrebbe ciò che considerereste tutta la sapienza di tutto sul pianeta.

A proposito, vi rendete conto che solo negli ultimi due anni le informazioni di base del pianeta immagazzinate nei computer di casa, negli uffici, nelle fabbriche di computer è maggiore di tutta la saggezza mai accumulata su questo pianeta, compresi i tempi di Atlantide – per favore, noi non torneremo ad Atlantide; allora era bello ma non certo meglio di adesso – di tutto. Su questo pianeta in soli due anni le informazioni di base sono maggiori rispetto a tutta la storia del pianeta; a livello di informazioni tutto è stato immagazzinato negli ultimi due anni.

Ecco dove stiamo andando ed ecco di cosa si occupa la Serie Transumano. Qui si tratta di percorrere un sentiero leggermente diverso. C’è chi tenta di perfezionare l’umano, di rendere il corpo umano relativamente immortale. Va bene. Immortale. Quanto a lungo vuoi esistere davvero in un corpo umano? Ecco la mia domanda. Io ho trascorso 10.000 anni in una prigione di cristallo. In un certo senso era il mio corpo. Era la mia realtà. Ora posso dirvi che dopo 200 anni, forse 300 anni ti blocchi proprio, sei annoiato (qualcuno ride). Dopo è tutto – beh, quando non c’è nessuno con cui prendersela, di cui ridere o fare altro, con cui divertirsi.

Dubito di ciò che chiamate immortalità. Perché l’immortalità? Perché usare la tecnologia per rendere immortale il corpo e per riempire il cervello con tutto il database della sapienza umana? Faccio un passo indietro e rido un po’. Perché? Perché? Non vogliono sentirselo dire, ma sono solo una cosa. Sono concentrati solo sull’umano, solo su questa dimensione, solo su questa realtà. È così. Cercano con grande fervore di rendere migliore l’umano, di farlo vivere più a lungo, di renderlo più intelligente, più forte e più sexy.

In questo movimento transumano non si parla molto di sensi e di sensualità se non per migliorare un po’ l’udito o la vista ma qui si tratta di rendere immortale l’umano. Non si parla molto della vita stessa, dell’esperienza della vita.

Ora – qui gioco un po’ con gli estremi – ma l’altro movimento transumano vuole rendere l’umano immortale. Io vorrei sedermi con loro e chiedere loro e forse potreste organizzarlo per me, visto che ho un passato di tipo filosofico vorrei proprio chiedere loro – credo di aver creato io la filosofia, è stato uno dei miei errori e quindi lo so – perché mai lo volete? La vostra vita è talmente bella che non volete morire mai? Le vostre esperienze sono così profonde e ricche? Voglio dire, passate tutta la giornata di fronte a un pc ad occuparvi di cose tecniche. È proprio ciò che volete fare per i prossimi 20 miliardi di anni? (qualche risata) Rido un po’ di loro, nel solito modo educato di Adamus (altre risate), davvero?! Io sono rimasto bloccato in un cristallo e non è stato poi così bello.

Volete davvero che il corpo sia immortale? Volete davvero concentravi solo sull’ umano senza portare dentro la sensualità? In questo movimento transumano non si parla di avere organi sessuali più grandi o avere orgasmi migliori o cose del genere. È solo un “Voglio vivere per sempre in un corpo robot e …” E la vita in sé? E la sensualità? E la multidimensionalità? Mi piacerebbe parlare con loro.

Ho intitolato intenzionalmente questa serie “Transumano” perché voi – noi – seguiremo un sentiero un po’ diverso con un risultato netto un po’ diverso. Noi trascenderemo la singolarità di essere solo un umano e passeremo nella “e” con un rilascio enorme, poi, del peso dell’umano.

Continuo a chiedere a Linda di fare le liste di ciò di cui parleremo e molto presto parleremo della Ferita di Adamo. Poveri uomini. Oh! Mi sento molto male, perché avevamo la Ferita di Iside e tutti l’abbiamo elaborata e ora occa alla Ferita di Adamo. I poveri uomini sono là fuori bloccati. Non è dura essere un uomo? (un uomo dice “Sì”) Sì! Sì! Vedete? Vedete? Tutti gli uomini. È dura essere un uomo o no? Sapete, ora siete seduti vicini alla Ferita di Iside e ora voi siete – non ci siamo nemmeno occupati della Ferita di Adamo. Dov’ero rimasto? (qualche risata)

Nel nostro transumanismo noi supereremo la singolarità di tutto e invece di usare la tecnologia o esclusivamente la tecnologia per far durare il vostro corpo – dai miei calcoli attuali con la tecnologia probabilmente potreste vivere altri oh, 30 o 40 anni, sapete. La tecnologia potrebbe cambiare, quindi 30 o 40 anni con un tipo di nanocorpo molto buono o con nanoparti nel vostro corpo, ecco.

Noi lo faremo in modo un po’ diverso. Noi trascenderemo la singolarità di essere solo umano. Noi toglieremo il peso all’essere umano dicendo, “Non devi più provarci così tanto.” Non devi lavorarci sopra o stressarti perché sei l’umano. Sii il fott- … sii l’umano e … (qualcuno dice “Ahm!”) Ora osservate … cosa? Non ho detto una parolaccia. Se avessi voluto avrei detto fottiti, ma… (molte risate) ma non l’ho fatto! Ecco il punto. Ho detto fottiti in una realtà alternativa ma per questa trasmissione non l’ho detto. Ho quasi – pensavate che l’avrei detto. Questo è il mago. Voi pensavate che l’avrei detto. L’avete sentito. Ecco perché ho dovuto dirlo ad alta voce in un’altra realtà. Non l’ho detto in questa realtà, perché in questa realtà restano tutti incastrati nelle parolacce. È come, oh! È … e poi cosa significa? No, voglio dire…

LINDA: Dopo! Dopo! (alcuni ridono)

ADAMUS: No, mi fermo un momento. Cosa significa davvero? Da dove viene? Qualcuno lo sa? Quando fu usata la prima volta? (qualcuno alza la mano) Sì. Linda ti porterà il microfono così lo dirai di fronte a tutto il mondo. Non capisco perché ai miei tempi non sentivamo quella parola. Non avevamo quella parola.

LINDA: Qui.

ADAMUS: Sì. Allora la parola peggiore era “Satana.”

SHAUMBRA 1 (donna): Potrei sbagliarmi.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 1: Ho sempre sentito dire che significa “Per conoscenza carnale [sic]  fuorilegge.”

ADAMUS: Cosa?!

SHAUMBRA 1: Per conoscenza carnale [sic] fuorilegge.

LINDA: Ohh!

ADAMUS: Oh, fuck!

SHAUMBRA 1: Quando le persone…

ADAMUS: Voglio dire, lo capisco. Sì, sì.

SHAUMBRA 1: Quando mettevano la gente in catene.

ADAMUS: Per conoscenza carnale fuorilegge… cos’è la conoscenza carnale?

SHAUMBRA 1: Il sesso. (ridono)

ADAMUS: Lo so! Allora c’era una barzelletta sui preti e sui vescovi. La conoscenza carnale.

LINDA: Io pensavo fosse “fornicare con il … (qualcuno dice “Consenso …”) consenso del re.” Sì, sì, sì. Dovevi ottenere il permesso da lui.

ADAMUS: Penso che sarebbe un bel tema per Shaumbra Facebook (Linda ride). Ecco rivelata la parolaccia. Da dove viene? Da dove viene “merda”? Sento che la usate.

LINDA: Non sai da dove viene? (ride)

ADAMUS: Io non la uso mai. Sento che voi la usate. Da dove viene? Durante la mia ultima vita non avevamo parole del genere. Noi non le avevamo. Noi dicevamo a qualcuno…

LINDA: Voi avevate una parla francese per questo.

ADAMUS: Alcune parole francesi. Noi davamo alla gente della puttana o del bastardo o cose del genere o le maledicevamo con il nome di Satana o altro. Non avevamo quelle prole buffe e la gente ci resta attaccata.  Vi piace questa piccola cosa della distrazione? Torniamo al transumano. Vi stavate addormentando! Vi siete risvegliati quando ho iniziato a dire f… (ride). Vi stavate addormentando, davvero.

Ecco il nostro lavoro nel transumanismo, una battuta fatta apposta, credo; un gioco di parole intenzionale, fatto deliberatamente. Il nostro lavoro è solo quello di permettere il rilascio molto naturale della biologia ancestrale e mentre voi lo fate riformate le particelle che compongono il vostro corpo a vostra immagine e somiglianza. Non ad immagine di Dio e di certo non ad immagine degli antenati. Non lo faremo per una massiccia guarigione di massa. Non funziona affatto. Noi ci riparticellizziamo e lasciamo fuori il vecchio. Noi prendiamo ciò che definireste la grande merda biologica e ancestrale e ce ne liberiamo – non ho detto quella parola, ho detto l’altra – ce ne liberiamo e basta. Dentro di voi scoprirete un movimento   transumano naturale per cui non dovrete usare molta tecnologia. E se lo fate?

A proposito, ogni tanto mi chiedono, “Adamus, non è da bugiardi farsi il lifting facciale?” Non m’interessa. Fatevi il lifting facciale. Non importa. Oppure, “Non va bene usare la chirurgia cosmetica?” Se ora fossi sul pianeta, forse la farei anch’io. Perché no? Avete gli strumenti. È la coscienza con cui lo fate. Se lo fate perché dite, “Odio il mio viso o il mio corpo,” è una cosa ma se dite, “Ehi, perché no?” Sapete, andate e fatevi fare un lavoretto – come dite voi. “Sì, si è fatta un lavoretto,” (qualcuno ride). Se lo fate, fatelo bene. Rivolgetevi a chi sa ciò che fa e non a un macellaio. Spendete per farlo. Fatelo bene. Fatelo nella coscienza.

Nel transumanismo non ci allacceremo ai computer e non ci faremo impiantare i chip nel cervello. Si tratta di capire la differenza tra la coscienza e l’intelletto, tutto qui. È molto semplice.

Noi non cercheremo di migliorare la mente, di essere più intelligenti. Essere intelligenti è una cosa molto umana. È molto lineare. Molto, molto lineare. Quante informazioni puoi o vuoi contenere?  In quanto Maestro Asceso io non trattengo quasi nessuna informazione. Non ne ho bisogno. Perché? Non ho una memoria da computer tipo banca dati o altro che immagazzina le informazioni e non la voglio proprio. Se ho bisogno di sapere qualcosa la chiedo semplicemente e lei c’è. Tutto qui. Qualsiasi cosa sia c’è e basta se m’interessa abbastanza, altrimenti non c’è.

Oggi come oggi avete gli strumenti. Con circa dieci battiti sulla tastiera potete trovare tutto su tutto. Perché portarvelo dietro nel cervello? Potete portarvelo dietro in tasca, nell’iYammer che avete. Noi non cercheremo di migliorare il cervello, di rendervi più intelligenti. Essere intelligente è molto umano, è molto lineare. L’intelletto – è molto, molto umano.

Sapete, l’intelletto fu creato come un risultato della coscienza. L’intelletto – un modo di sentire e di interpretare l’esperienza, per esempio una dimensione. L’intelletto lo permette ma l’intelletto non fu mai pensato per essere ingrandito, per essere l’unico fuoco. Negli altri reami l’intelletto non vi serve. Non avete bisogno di essere intelligenti. I fatti – lo dico spesso, voi andate in altri reami e i fatti vi uccideranno. Lo faranno davvero perché significa che voi, restando in una prospettiva umana cercate di restare in un altro reame che non se ne occupa, non la riconosce e non la usa. Se in uno scontro a fuoco usate una spada, perderete.

Noi non lavoreremo per costruire l’intelletto. Noi riusciremo a cogliere differenza tra la coscienza e l’intelletto e c’è una differenzaenorme. Una differenza enorme. Nel nostro movimento transumano arriveremo alla coscienza.

Userete i computer? Ma certo. Potete usare i computer per i dati, le informazioni, le cose intellettuali di cui avete bisogno nella vostra vita. Noi non daremo inizio a un movimento in cui migreremo nei boschi e indosseremo abiti buffi – gli uomini con buffi sospensori e le donne con le cuffie – senza usare computer o elettricità. No. Sicuramente noi useremo le risorse create dalla vostra coscienza che voi chiamate tecnologia per un’esperienza di vita migliore, non la sola esperienza della vita. C’è una differenza enorme.

In questo ambito siamo quasi dei cani sciolti/anticonformisti. Diciamo che nel mondo ci sono più o meno 30.000 Shaumbra – sui numeri possiamo discutere – che hanno resistito, che sono arrivati fino a qui e continueranno ad andare avanti. Ce ne saranno alcuni che si diletteranno e basta, che verranno a nutrirsi prendendo un po’ di qua e un po’ di là, ma è una cosa che vi piace solo quando siete a un buffet. Voglio dire, qui c’è il pasto completo.

Diciamo che sono 30.000 rispetto ai, oh, forse dai 20 ai 23 milioni che al momento percorrono un sentiero transumano diverso. In confronto è un numero molto piccolo. Nel corso della vostra vita l’altro, il percorso intellettuale transumano riunirà centinaia di milioni di persone, forse un miliardo. Quelle persone non si definiranno transumanisti, ma quello sarà il loro percorso.

A livello di numeri siamo molto piccoli ma abbiamo molta esperienza, siamo molto ‘vissuti’, siamo molto impegnati e in fondo siamo molto espansi. Ecco l’immagine di ciò che sta accadendo. Siete voi in espansione. Siete voi oltre l’essere solo umani.

Potreste dire che sono tutte le cose che volevate – volevate essere più sani, volevate avere un aspetto più giovane – ma non è questa la ragione per cui lo facciamo. Noi lo facciamo perché è il momento di essere voi e basta, di essere tutto di voi, non solo il voi singolo.

Nel corso dei prossimi due anni vi chiederò di osservare i parallelismi tra il nostro transumano – ora ce n’è una bella rappresentazione sullo schermo (un cerchio con un segno più nel mezzo), mostratelo a chi ci guarda online. Cosa significa tutto ciò? Cosa significa? Beh, è il circopunto, il cerchio con il punto in mezzo. Ricordate che vi ho sempre detto che il punto era la Sorgente, da dove voi siete venuti. In fondo il cerchio rappresentava le vostre esperienze, la vostra saggezza. Voi pensavate che il punto non sarebbe mai cambiato perché era sempre la Sorgente. Siete venuti da lì. Era coscienza pura circondata da tutte le sue esperienze. Qualcosa però è cambiato ed ora è diventato un segno più Il circopunto non sarà mai più lo stesso.

Potete vedere l’immagine vaga del cerchio originale, la Sorgente originaria o ciò che voi chiamereste la pura, pura coscienza ma ora si sta espandendo. È il segno più. Non è una croce. Non è ciò su ciò Gesù è morto e di certo non ci attaccheremo l’immaginetta di un ragazzo in croce. No (Adamus ride). No, non è la bandiera svizzera. Mi spiace per alcuni di voi, ma non è il simbolo della Svizzera. È un segno più. Voi sapete cos’è il segno più, significa e. E. Sì. Il segno più. Ecco il simbolo. È anche l’espansione in tutte le direzioni e se potessimo raffigurarla oltre la bidimensionalità quei più, quella radianza si espanderebbe in ogni direzione, compreso verso l’interno. In ogni direzione; non si espande solo all’esterno, ma si espande all’interno, si espande in sé stessa. La vera espansione avviene in tutti i modi, in tutte le direzioni.

Ecco cosa rappresenta. È la coscienza sul pianeta e in fondo è ciò che avete creato. Detto questo – questa era solo il mio discorso d’apertura (Adamus ride).

Fate un respiro profondo in voi l’umano, in voi l’umano che smetterà di cercare tanto di essere un umano migliore, per favore. Per favore. Su questo tema diciamo che è la fine della strada. Perché?

Sapete, la cosa triste sarebbe… qualcuno di voi è un po’ più maturo, un po’ più avanti con gli anni ma perché continuate a provarci tanto, anche on la vostra salute o il vostro cervello? Voi dite, “Oh, perderò il cervello.” È la cosa migliore al mondo che può capitarvi. (qualcuno ride). Non con le malattie come l’Alzheimer o altro, ma riuscire ad andare oltre la mente. Se qualcuno di voi al momento sta vivendo delle oscillazioni mentali, ecco cos’è. Vi state espandendo, tutto qui. Fate un respiro profondo, tacete, smettetela di prendere medicine e godetevi le oscillazioni (pochi ridono).

La Domanda di Oggi

Facciamo un respiro profondo e passiamo alle domande. Per favore Linda al microfono, tutti gli Shaumbra in allerta. Non so, oggi Cauldre mi chiede di farla corta perché c’è una gran festa. È uscito il sole. Non è stupendo? Il sole è uscito quando avete aperto il Club dei Maestri.

LINDA: Abbiamo molto tempo.

ADAMUS: No, Cauldre vuole festeggiare ma io ho ancora molto da dire (qualcuno ride).

LINDA: Se ne farà una ragione. Se ne farà una ragione.

ADAMUS: Domanda …

LINDA: Hai tutto il tempo che vuoi.

ADAMUS: Domanda – oh, lo so.

LINDA: Stai cercando di uscirne?

ADAMUS: Da dove?

LINDA: Dal fare di più.

ADAMUS: No, no, no, no. Ne ho per ore e ore e ore.

LINDA: Bene, bene, bene, bene.

ADAMUS: Posso andare avanti fino a domani. (qualcuno ride).

Domanda, Linda al microfono con il suo primo, uhm …

LINDA: Volontario?

ADAMUS: Volontario. Il volontario fortunato. Stavo per aggiungere…mettigli il microfono in faccia prima che io faccia la domanda, accipicchia!

LINDA: Davvero?

ADAMUS: Beh, sì.

LINDA: Proprio ora?

ADAMUS: Sì, chiunque e poi io farò domanda.

LINDA: Ok. Ne scelgo uno difficile.

GARRY: Ah, ha.

ADAMUS: Oh, questo è buono.

GARRY: Oh! Proprio così.

ADAMUS: Oh, bene. Allora, dottore, cosa scriveresti – non voglio che ci pensi sopra; fallo e basta, è lì – cosa scriverai sulla tua tomba o sul tuo monumento alla memoria? So che non sei…

LINDA: Oooh!

ADAMUS: Tu ti farai cremare ma sul tuo monumento alla memoria cosa farai scrivere? Cinque parole o meno. Dieci parole.

GARRY: Per sempre.

ADAMUS: “Per sempre!” Mi piace. Bene. “Per sempre.” Ecco. Mi piace. È quasi poetico, filosofico. Ti lascia sulle spine. Alcuni leggono e dicono, “Per sempre cosa?” Io però colgo il senso. Per sempre. Bene. Ti nutri del punto che farò tra poco.

Ok, fai passare il microfono o ci penseranno troppo. Oh, diranno – sì. Ok, il prossimo. Cosa scriverai sulla tua lapide, sul tuo monumento alla memoria, placca sul muro o altro? Sì, avrai una targa sul muro. Cosa ci scriverai?

CATHY: Ho vissuto.

ADAMUS: “Ho vissuto!” Bene. Che ne dici di “Ho amato?” “Ho vissuto. Ho amato.” Ok, “Ho vissuto.” Bene. L’hai fatto? Hai vissuto?

CATHY: Vivo ora.

ADAMUS: Bene. Posso chiederti – questo sarà sul retro della targa e quindi nessuno potrà vederlo – come descriveresti la tua vita? In circa 50 parole o meno. Eh, baduum, iniziamo da qui – come lo descriveresti?

CATHY: (fa una breve pausa) Molto intellettuale, analitica.

ADAMUS: Pianificata.

CATHY: Perfezionismo.

ADAMUS: Pianificata.

CATHY: Organizzata. Obiettivi. Al punto in cui permetto e vivo ed attraggo naturalmente e senza sforzo molta, molta gioia.

ADAMUS: Tendi ancora un po’ a pianificare e ad organizzare? Puoi dirlo allo Zio Adamus.

LINDA: Ohh! Si è appena offerta per aiutarci a fare un viaggio a Cuba.

ADAMUS: Non lo dirò a nessuno.

CATHY: Sì, ma …

LINDA: Organizza un viaggio Shaumbra a Cuba. Lo sta già organizzando!

CATHY: È ancora permettere. Questo è ancora permettere. Sai, se la risposta arriva tu la cavalchi.

ADAMUS: La strada è lunga dall’essere un po’ tesa, direi…

CATHY: Mm hmm.

ADAMUS: … come dire, a lasciar andare.

CATHY: Mm hmm.

ADAMUS: È la cosa migliore che puoi fare per te. Sì. Lasciar andare non significa toglierti tutti i vestiti e correre nuda per strada ma – non è poi così male – ma almeno smettila di strutturarti. Strutturarsi è distruggersi. Smettila di strutturarti.  Smettila di fare di te qualcosa che non sarai mai e che comunque non vorresti essere, ok? Bene. Grazie.

Ancora un paio. Che c’è scritto sulla tua lapide? Ho sempre amato questa domanda – “Lapide?!”

KAY: Visse nella gioia.

ADAMUS: Visse nella gioia. È un’affermazione veritiera?

KAY: Quasi sempre.

ADAMUS: Quasi sempre.

KAY: Non sempre, ma quasi sempre.

ADAMUS: Che percentuale?

KAY: Probabilmente dal 70 all’80 percento.

ADAMUS: Oh, ben. Mi piace. Sì, sì.

KAY: Sì.

ADAMUS: Sul retro della targa, il resto del tempo?

KAY: Continua ad imparare a lasciar andare (ride).

ADAMUS: Ok. Poi smetti di continuare ad imparare e dici solo f… ti!

KAY: Lascio andare.

ADAMUS: E lasci andare.

KAY: Sì.

ADAMUS: Sì. Poi nella tua famiglia tutti pensano, “Ohhh! Ora è proprio strana, lascia andare e basta.” Sai una cosa? Ogni opinione negativa che hanno su di te va bene. Sono serio. Se dicono, “Oh, è pazza,” è una cosa buona. Non appena dicono, “È proprio come noi,” (ride) “Oh, cavolo! Dove ho sbagliato?”

KAY: Spesso nella stanza sono quella più strana e ciò non mi preoccupa neanche un po’ (ride).

ADAMUS: Perché no? In realtà le persone amano la stranezza

KAY: È vero!

ADAMUS: Ma si sentono a disagio. Sapete, in segreto amano quando c’è un po’ di stranezza ma poi dicono, “Oh, dio!” Non ci riescono proprio. Sono così inglesi su questo tema. (altre risate), “Oh, non possiamo proprio. È… è così maleducato.” Eh, sì. Mi spiace ma sapere – se ci guardate dall’Inghilterra o sei ci siete – sapete di cosa parlo. E ridete. Riesco a vedervi.

LINDA: Ecco l’Inghilterra

ADAMUS: Sì. Oh, Sì (Linda ride). Sì. Allora, cosa scriverai sulla tua lap- … avevo ragione su…

SHAUMBRA 2 (donna inglese): Sì, eccome. Eccome. Sì (ride).

ADAMUS: Certo. Io l’ho fatto 300, 400 anni fa. Sapete, allora andava bene. Ora invece… ma dai!

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Togliti la biancheria stretta. (ride).

SHAUMBRA 2: Certo!

ADAMUS: E poi … sì, ok. Sulla tua lapide.

SHAUMBRA 2: Io sono qui.

ADAMUS: “Io sono qui.”

SHAUMBRA 2: Io sono qui.

ADAMUS: Bene. Nel terreno. Sulla tua tomba, “Io sono qui!”

SHAUMBRA 2: Sono oltre!

ADAMUS: Ciao!

SHAUMBRA 2: Qui e oltre! (ride)

ADAMUS: Qualcuno passa, guarda e dice, “Sì, certo!” (altre risate)

SHAUMBRA 2: Sì, va bene, li porta alla domanda! (ride)

ADAMUS: “Io sono qui.” Sì, ok. Sul retro, sai, dove non si vede. Coda dice? Che dice della tua vita?

SHAUMBRA 2: È stata una bella cavalcata.

ADAMUS: “Una bella cavalcata.”

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Okay. Sì.

SHAUMBRA 2: Sì (ridacchia).

ADAMUS: Sì. Lo rifaresti nello stesso modo?

SHAUMBRA 2: Hmm. Probabilmente no (ride).

ADAMUS: Probabilmente no. Sì. È la parte di lei che parla. Sta dicendo, “Vaffanculo, no! Non lo rifarei!” (ride)

SHAUMBRA 2: Sì.

LINDA: Cosa?!

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Oh, non lo rifarei. Ok, grazie. Oh, ora lo lasci parlare?

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Ok. Bene …

LINDA: Oh, oh. Ok.

ADAMUS: Procedi.

LINDA: Mi spiace, Lloyd.

ADAMUS: La tua lapide. Che dice?

LLOYD: Direi, “Chi vuole vivere per sempre?”

ADAMUS: “Chi vuole vivere per sempre?” giusto.

LLOYD: Scriverei questo.

ADAMUS: Ok. Ok. Ancora un paio.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Bene. Mi piace.

LINDA: Hai chiesto gente strana. Ecco. Non deludermi.

ADAMUS: Ciao.

GREGORY: Diavoletto cattivo (qualche risata).

ADAMUS: Sì. Sì.

GREGORY: Libertà.

ADAMUS: “Libertà.” Ok. Che dice la tua lapide?

GREGORY: Non voglio una lapide.

ADAMUS: Sì. Vuoi una targa?

GREGORY: Vado oltre.

ADAMUS: “Vado oltre,” sì. “Io sono andato oltre. Tu sei bloccato.” (ride) Mi piace.

Ok. Altri due.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Oh, a proposito, che dice il retro della tua lapide, della tua targa?

GREGORY: È stata la parte da diavoletto cattivo.

ADAMUS: “Cattivello …” ok.

GREGORY: Sì.

ADAMUS: Non scriverai, “Baaa!” sul retro?

LINDA: (annaspa) Ohhh! Oww!

ADAMUS: È una battuta tra noi.

LINDA: Ok, facciamo …

ADAMUS: A lui piacciono le pecore, giusto? Perché no?

LINDA: Aspetta, aspetta, aspetta.

ADAMUS: Sono meglio degli umani, giusto? Ok. A chi tocca? Sì.

SHAUMBRA 3 (donna): Oltre tutto.

ADAMUS: “Oltre tutto.” Ok. Sul retro cosa non è rivelato?

SHAUMBRA 3: Forse qualcosa nella mia lingua.

ADAMUS: Sì, ok.

SHAUMBRA 3: Sì. Heech.

ADAMUS: Ok.

SHAUMBRA 3: Tutto qui.

ADAMUS: Cosa significa?

SHAUMBRA 3: La stessa cosa.

ADAMUS: Okay.

SHAUMBRA 3: Sì.

ADAMUS: Bene. Grazie. Ancora uno.

LINDA: Ok, ancora uno. Ancora uno.

ADAMUS: Lapidi.

LINDA: Ehh, ehh, ehh.

ADAMUS: Poi moriremo tutti.

LINDA: Qualche volontario? Vediamo. Vediamo Oh, dovevo saperlo.

ADAMUS: Hai avuto un po’ di tempo per sentirlo Che scrivi?

CAROL: Perché posso.

ADAMUS: “Perché puoi.” Ok. E sul retro?

CAROL: Troppo, troppo, troppo lavoro.

ADAMUS: Sì, sì. Okay. Bene.

Facciamo un bel respiro profondo.

La Bugia della Morte

Ecco la pima cosa che faremo. Abbassiamo un po’ le luci, così non li abbagliamo. La prima cosa che faremo sarà… credo che qui sia importante, all’inizio di questa Serie…ne ho parlato il mese scorso, ma ora voglio proprio farlo.

La morte è una bugia assoluta. È una bugia assoluta, una bugia così radicata che la gente ci crede davvero e quindi poi muore. È un gran peccato perché è una bugia. È un’illusione.

Ora sarò molto diretto: è una bugia vergognosa. La morte non esiste. Non esiste. Qualcuno potrebbe dire, “Ma Adamus, guarda. Beh, tu sei morto, Adamus.” No, io no. Io non sono morto. Dicono che io abbia vissuto per centinaia e centinaia e centinaia di anni. Sono famoso per essere riapparso molti anni dopo la mia morte, ma non sono morto.  Sono transitato e basta, c’è una differenza enorme.

Si potrebbe obiettare che il corpo fisico muore e quindi la morte è reale ma non dev’essere così. Il corpo fisico non ha bisogno di morire della morte che voi conoscete – attacchi di cuore, malattie, infarti o solo un deterioramento graduale. Non c’è bisogno di morire. Voi incorporerete, inserirete le caratteristiche del vostro sé fisico nella vostra essità e non morirete.

Voi transiterete fuori da una modalità di esistenza bloccata, limitata e spesso dolorosa. Ne uscirete transitando ma non è ciò che volevate?  Voi non morirete.

Voi raggiungerete gli altri reami dove la natura fisica e la natura intellettuale non sono supreme, dove forse non le conoscono neppure ma voi esisterete. Voi sarete e avrete il sapere interiore, la saggezza e persino i ricordi di tutto ciò che avete fatto, di dove siete andati e quello che siete stati. Per poter passare al transumanismo, alla nostra versione che significa solo lasciare il sé singolo e umano, è importante che proprio ora noi trascendiamo la morte stessa.

In generale gli umani se ne preoccupano dal momento in cui hanno la consapevolezza del loro nome, del loro essere. Già a due, tre o quattro anni i bambini sono terrorizzati dalla morte che non viene mai spiegata loro. Ad essi si dice, “Cos’è accaduto alla nonna?”“Beh, la nonna è andata in cielo.” No, non è vero! (qualcuno ride) È andata all’inferno. Era una nonna cattiva. (Adamus ride) Non ha potuto farci niente.

No, non è morta. È transitata fuori da un’esperienza fisica ed intellettuale limitata, parentesi – non ditelo ai bambini – una prigione. È transitata perché non vogliamo che i bambini vogliano troppo presto uscire di prigione, se capite cosa intendo. È transitata.  Non è morta. È ancora qui e là; non è morta nel terreno. Che cosa triste, davvero triste infilare oggi e in questa era le persone nel terreno. In un certo senso una volta si doveva fare così ma al giorno d’oggi, che cosa triste.  Ficcate il corpo nel terreno per i vermi e i ragni e le altre cose che esistono sottoterra senza contare l’inquinamento. Una volta l’inquinamento non c’era, ora sì. Il vostro corpo resta lì n mezzo all’inquinamento. (qualcuno dice, “Bleahh”). Bleah. Poi un cane attraversa il cimitero e si ferma proprio sulla vostra tomba … (ride). Ahhh!

LINDA: Torna alle parolacce! Torniamo alle parolacce! (ridono)

ADAMUS: Dico solo che non è una bella cosa. Te ne stai lì…

LINDA: Per favore! Torna alle parolacce!

ADAMUS: “Oh, no! No! Noo!!” (altre risate) “Aghh! Eghh!”

LINDA: Continua con le parolacce! (ridono)

ADAMUS: Ogni tanto dovete ridere, giusto? Altrimenti diventate troppo seri. È molto facile diventare seri e pesanti. Ridere è un’arte.

Dov’eravamo rimasti? Oh, la morte. È una bugia. È una bugia assoluta. Vi chiederò di sentire dentro l’andare oltre la morte. Voi non morirete. Prima o dopo transiterete perché vi stancherete di tutto ciò. Vi dico una cosa, voi siete già stanchi o non sareste seduti qui. No, davvero. Se foste davvero idioti, stupidi e felici di essere un essere umano con il vostro corpo, i vostri parenti e tutto il resto, non sareste seduti qui. Voi sapete che c’è di più. Ecco perché siete qui.

Ora prendiamoci un attimo e facciamo – lo faremo a ogni Shoud, ok? Finché non sentirò che siete andati davvero oltre la morte. Niente musica stavolta.  Fermiamoci un attimo. Facciamo una merabh silenziosa. (Linda fa un rumore tipo scoreggia e qualcuno ride) Scusami. Dovresti andare in bagno, se proprio devi… (Linda ride a voce alta) O puoi farlo on la bocca, come diresti tu.

LINDA: Oooh! Questo intendevi (Linda continua a ridere nervosamente).

ADAMUS: Ok. Vedete, noi possiamo ridere della morte, giusto? Siamo seduti qui e stiamo per andare oltre la morte; possiamo – (sputa!) – sputare sulla morte. È una bugia e non lo dico in modo filosofico o spirituale.  A tutti gli effetti è una bugia. Quando superiamo la morte e la preoccupazione della morte, il farsi domande sulla morte e chiedersi cosa accadrà quando morirete; quando andiamo oltre, potete vivere di nuovo.

Vi ho chiesto della lapide, cosa ci scrivereste? Ci arriviamo tra un attimo. Moriamo proprio adesso. Andiamo oltre.

Fate un bel respiro profondo. ‘Merabh silenziosa’ significa niente musica ma io parlo.  (Linda ride nervosamente).

BEN: Non lo facciamo sempre?

LINDA: Interessante.

ADAMUS: “Lo facciamo sempre,” dice Crash o qualcun altro. Sì, Ben.

Okay, fate un respiro profondo ed io pontificherò un po’.

La Merabh Oltre la Morte

Voi avete vissuto con l’illusione della morte fin da quando ve lo ricordate e fino al punto in cui ci avete creduto proprio, come fanno gli umani. È una realtà, almeno credo. È una realtà, ma non la realtà. È un modo di vivere, credo, ma voi non morirete.

Voi esisterete. A un certo punto, quando sarete stanchi della condizione fisica ed intellettuale direte, “Transitiamo. Risucchiamo tutto e portiamolo nella nostra essità. Facciamo la valigia e portiamo tutto nel sé. ” Voi avete l’illusione della morte.” “Beh, è quando il tuo spirito lascia il tuo corpo. Tu ti lasci dietro il corpo.” No! No. Noi ci porteremo dietro il corpo – l’essenza, gli elementi energetici di corpo, mente e tutto il resto – lo porteremo nella nave ammiraglia, in voi.

La morte non esiste. Oggi proclamo che voi non morirete. L’identità umana non sarà sepolta sottoterra o bruciata tra le fiamme. Non è l’inferno, sto parlando di cremazione e subito alcuni di voi pensano, “Oh! Finirò all’inferno.” No. Era la cremazione. Per poter essere transumani sulla Terra, i Maestri incarnati, noi andiamo oltre la morte stessa.

Sulla morte c’è moltissima oscurità, moltissima paura e moltissima retorica e dogma e tutto il resto e non è vero, tutto qui.

Neppure l’umano muore. Lo sapevate, umani? Neppure l’umano muore per diventare coscienza superiore, spirito o altro. No. Persino l’umano di voi continua a vivere. Tutta l’essenza energetica di ciò di cui avete mai fatto esperienza nell’essere fisico rientra nella nave ammiraglia. Viene assorbita. Viene a voi anche l’essenza del vostro corpo, ma ora è un corpo che non invecchia e non prova dolore o altro. Tutto si porta nella transizione.

Anche molto prima della transizione, però, c’è l’attuale transizione, la transizione che sta accadendo quando lasciate il vostro corpo ancestrale e uscite dalla mente della coscienza di massa. Finché l’umano continua a temere la morte e si fa domande sulla morte e in fondo ha la morte come obiettivo – la morte come obiettivo, un obiettivo che voi cercate di evitare – ciò distorce un po’ tutto.

Superiamo la morte, tutta quest’illusione. Nei testi sacri è scritto dappertutto, “Tu muori, tu muori, tu muori.” No, di fatto no. Scriviamo un nuovo testo sacro che dice, “Io Sono quello che Sono. Io Esisto. Ci sono molte transizioni del Sé, ma la morte non è più nella mia coscienza.”

Facciamo un respiro profondo in questa Serie del Transumano.

(pausa)

Da molti punti di vista sarà una sfida. La vostra mente tornerà alla morte e a pensarci ma io vi chiedo cercare di smettere di cercare di evitare la morte e smettetela di cercare di pensarci sopra; capite solo che voi non morirete. Nelle prossime settimane voglio che lo sentiate.

Immaginatelo per un attimo. Io non parlo di essere immortale come gli altri transumanisti, cioè usando parti di robot e tutto il resto per perpetuare una vita singola. Io sto dicendo che la morte non esiste. È una transizione.

Sono transizioni a cui siete abituati. Voi siete maestri nelle transizioni. Le affrontate di continuo.

Sentite dentro che no – voglio dire, è quasi divertente – la morte non esiste.

Tu, Maestro, non morirai.

(pausa)

Che sollievo. Che cambiamento di coscienza dopo tutto questo tempo in cui, beh, in un certo senso eravate come loro, gli altri transumanisti. In un certo senso cercavate l’immortalità. In fondo cercavate tutta la sapienza e tutta la saggezza. In un certo senso cercavate di essere superumano, in un certo senso singolo. Ora noi superiamo tutto ciò.  Noi inseriamo un gran bel segno più al centro del cerchio dell’Io Sono.

Ecco una delle cose che i cinque di cui ho parlato prima che hanno permesso la loro realizzazione hanno realizzato, “Io non morirò. Non dovrò più preoccuparmene. Io non morirò. Io transiterò, mi evolverò. Io trascenderò in molti modi diversi, ma la morte? No.”

Io ne parlerò. In ogni caso nei due prossimi Shoud faremo una cosetta “oltre la morte”. La morte non esiste e quando ce ne liberiamo oh, siamo molto liberi.

Immaginatelo solo per un attimo e non a livello intellettuale ma dite davvero, davvero, “Oh, va bene. Io non morirò.” Che sollievo.

Parlando di transizioni fate un respiro profondo e ora un po’ di musica – eh – dall’altra parte. (le luci erano aumentate e non diminuite). Ora un po’ di musica. Sì, buttiamo loro un po’ di luce in faccia, così si svegliano e poi torneremo alla vera merabh che volevo fare oggi.

Merabh – La Vita nello Specchietto Retrovisore

(parte la musica)

Ok, facciamo un bel respiro profondo.

Che giornata. Che giornata. In un certo senso sono come un amico molto, molto orgoglioso – non padre, ma amico – molto orgoglioso di vedere ciò che avete creato sulla Terra. Sì, è un piccolo luogo in una piccola città su un piccolo pianeta, eppure è molto simbolico. Che affermazione che i Maestri sono are qui. L’avete cementato nel muro. Non è solo un segnale stampato. Voglio dire che siete arrivati al punto di farlo in bronzo, inserirlo nel metallo e inserirlo in un muro – “I Maestri sono qui incarnati, reali.”

Ora se fate un respiro profondo vi rilassate e sapete com’è quando – penso che alcuni di voi lo definiscono un viaggio su strada – quando entrate in auto. Ah! A volte è una gran bella sensazione. Voi entrate in auto e vi allontanate dalla città verso la campagna, niente traffico e poi accedete la radio. Oh, la radio, Cauldre mi dice che è davvero fuori moda. Mettete la musica da uno qualsiasi degli apparecchi che avete. Non è una radio, ma per me è una radio. Sarà sempre una radio. (qualcuno ride).

Voi ascoltate la musica e non m’importa da dove la ottenete. Diciamo che canticchiate tra vi e voi. (Adamus ride). Cauldre litiga per le cose più divertenti ed è come il punto in cui siete rilassati e vi divertite, dannazione! (ride)

La strada è bella ampia, la giornata è soleggiata e nessuno vi dice che guidate male. Siete rilassati e oh, mio dio, che viaggio è stato. E voi non state viaggiando, questa è la cosa divertente. Siete solo usciti a fare un giro. Non c’è alcun viaggio, nessuna destinazione reale. Siete solo usciti a fare un giro.

Sapete, voi avete quell’apparecchio – Cauldre, non correggermi.  A bordo avete un apparecchio che si chiama specchio retrovisore, quindi voi potete guidare, procedere in avanti o altro e potete vedere cosa c’è dietro. Oggi ciò che c’è dietro di voi è la vostra vita. Voi continuate ad espandervi, proseguite con le vostre esperienze ma la vostra vecchia vita è nello specchietto retrovisore.

In questa merabh prendetela in considerazione – la vita nello specchietto retrovisore. Mi piace quest’analogia perché, sapete, voi non vi girate per guardarvi intorno. Non guardate la città che brucia alle vostre spalle. Voi guardate solo nello specchietto retrovisore. È un riflesso, è una prospettiva che non è neppure letterale. Che vita avete vissuto.

Che vita avete vissuto, guardando nello specchietto retrovisore. Una vita piena di aspirazioni e desideri, diversamente da quasi tutti gli altri. Non è stata una vita in cui avete aspirato al denaro o alla ribalta; una vita che avete dedicato a voi stessi, a quel cerchio con il punto in mezzo.

Che sfide. Che sfide pazzesche avete affrontato in questa vita. Possono aver riguardato la famiglia, la carriera o la vostra salute ma se per un attimo guardate nello specchietto retrovisore capirete che in realtà le sfide erano con voi stessi.

Spesso si sono manifestate con i membri della famiglia, con la salute e l’abbondanza, ma le sfide sono state la vostra vera soddisfazione, la vostra accettazione di voi.

La vostra vita nello specchietto retrovisore.

Avete lavorato duro, avete allevato i figli, avete cercato di pagare i conti. Guardate nello specchietto retrovisore, la vita in cui cercate di essere spirituali. Quella nella vostra vita è stata una transizione, il desiderio bello e appassionato di avere le risposte, finalmente. Voi guardate nello specchietto retrovisore e quella è stata la vostra vita e ora è dietro di voi.

In quella vita nello specchietto retrovisore ci sono stati molti momenti teneri. Se guardate bene e considerate tutta l’energia che avete inserito in quella vita, direi che è almeno cinque volte più di quanto una persona normale mette nella sua vita. Non parlo solo di lavoro, parlo proprio della vostra energia dinamica nella vita. Moltissima energia.

In un certo senso questa vita è quasi come un’opera d’arte. Io so che non è stato facile e voi sapete che non è stato facile ed ora è nello specchietto retrovisore.

(pausa)

Fate un bel profondo respiro. È nello specchietto retrovisore e ciò significa che è solo un riflesso. È dietro di voi.

(pausa)

Dietro c’erano molte vie senza uscita. Moltissime le vie senza uscita. Voi avete provato cose diverse e non hanno funzionato.  Va bene così. Molti ostacoli sulla strada.

Allora penso che la cosa peggiore fosse che eravate persi, tutto qui; persi e conciati proprio male. A volte è terribile non avere il senso della direzione e allora cosa fate? Dove andate? Non lo sapete e siete persi. Siete un estraneo in un mondo strano, un mondo che non è davvero vostro e voi lo sapevate. Ma come diavolo ne uscite? Ecco com’è essere persi.  

Mentre guardate nello specchietto retrovisore che vita singola, lineare. Su quel sentiero, sulla strada in cui ci avete provato tanto, in cui avete lavorato per avere le risposte. Ora quello è il passato. È nello specchietto retrovisore.

Ora è tutto dietro di voi.

Ciò che chiamate morte, l’oggetto oscuro nello specchietto retrovisore nella vostra vecchia vita, preoccuparvi della morte. Dannazione! Che brutta barzelletta. Voglio dire, è stata solo una brutta barzelletta. Battuta. La morte, che bugia.

Ma certo, certo, certo che transitate. Non vorreste restare per sempre nello stesso stato dell’essere. Non vorreste vivere solo in questo corpo umano.

Suppongo che quando una persona crede che non c’è niente altro rispetto a questa altro realtà, quando crede che questa è la realtà, suppongo che voglia restarci per sempre. Invece quando sapete che c’è moltissimo altro, quando sapete che ci sono molte realtà e che questa realtà è di per sé un’illusione, suppongo che non vogliate restare nello stato umano immortale. C’è moltissimo altro.

La morte, che bugia. La morte, per me, per Adamus è la bugia dell’ignorante. È tutto ciò che è. È ignoranza. Ora userei proprio una parolaccia, ma non credo sia opportuno dire una parolaccia nel bel mezzo di uno Shoud (qualche risata).

No, la morte è davvero per l’ignorante, per il non conscio. Perché le persone non si fanno domande? Perché? Presumo perché sono ignoranti. Sono non consci e vanno avanti così e poi muoiono perché ci credono. Ora però ciò è nel vostro specchietto retrovisore.

È tutto dietro di voi.

E tutto quel provarci. Vi guardate indietro. Guardate tutti i segni mentre guardate nello specchietto retrovisore; tutti i segni sulla strada. Accidenti! Voglio dire, tutto ciò che vedete nello specchietto è un mucchio di cartelli e direzioni e direttive e tutto il resto. Ora guardate di fronte a voi. Non ci sono cartelli. Non ci sono cartelli del tipo, “Gira da questa parte,” “Fermati qui,” “Dare la precedenza agli idioti.” Niente di tutto ciò. Non ci sono cartelli stradali.

Non ci sono neppure le linee elettriche. Capite? Non ci sono linee elettriche. Voi guardate nello specchietto retrovisore e ci sono linee elettriche dappertutto che inquinano l’ambiente anche a livello visuale. Non ci sono linee elettriche.

Voi guardate nello specchietto retrovisore e ci sono linee elettriche e i segnali. E, oh! I cartelli che rappresentano tutte le cose con cui avete cercato di controllarvi. “Fermati.” “Non farlo.” “Gira qui.” “Non girare qui.” “Dai la precedenza ai limiti.” “Dai la precedenza alla famiglia.” “Dai la precedenza ad essere un negoziatore con te stesso.” Tuti quei segnali. Non siete felici che ora siano tutti nello specchietto retrovisore?

Nella vecchia vita dovevate usare un GPS solo per capire come arrivare da qualche parte. Che cavolo era?  Il fatto che una scatolina vi dicesse dove andare vi confondeva. Forse era il vostro partner o compagno, ma vi confondeva molto. Qui, quando guardate davanti a voi non avete bisogno del GPS o di una mappa o di altro. Voi sapete solo dove volete andare. Non dovete neanche avere una destinazione particolare. Ora le destinazioni sono alle vostre spalle. 

Ora mentre tutto ciò accade voi guardate nello specchietto retrovisore la vostra vita com’era; poi avete la strada aperta davanti senza alcun segnale, niente traffico, niente inquinamento, è solo spalancata davanti a voi; vi fa fare una pausa, credo, per un breve attimo di riflessione quando di colpo vi rendete conto che, “Oh, cielo! Sto cambiando davvero. Oh, cielo! Io là non ci torno. Oh cavolo, tutto questo è vero.”

Non si torna indietro. Non si torna indietro.

Non tornate ai segnali e alle linee elettriche e allo zoo e alla congestione e alla confusione. Non si torna indietro. Non tornate alla morte e non tornate più ai vecchi ritmi. Basta modellarvi. Una persona fa una breve pausa e, oh, fa un respiro profondo e a quel punto la realtà colpisce. “Non si torna indietro.” Come direste voi, “O.M.D. Non si torna indietro.”

All’improvviso l’auto rallenta. Di colpo guardate nello specchietto retrovisore e poi guardate davanti a voi e poi di nuovo nello specchietto retrovisore, poi di nuovo alla vostra vita e poi davanti a voi.  Poi vi guardate tutto intorno. “Non si torna indietro per niente. Neppure alla morte.” Noi non torneremo alla morte. Noi non torneremo ai vecchi modelli. “Oh, mio dio.”

E per un breve istante c’è un po’ di ansia che dice, “E dopo, cosa accadrà dopo?” Nell’istante esatto in cui l’ansia sembra affiorare, passa e va. Non ha modelli su cui appoggiarsi. Non ha vecchi ritmi cui attingere. L’ansia viene e va.

Non si torna mai più.

Avrete sempre i vostri ricordi. Avrete sempre lo specchietto retrovisore, ma non ci guarderete molto spesso.  Io dico che non ci guarderete spesso. Avrete sempre i ricordi. Non si cancelleranno. Non se ne andranno. Ecco, voi non tornerete mai più indietro.

In questa realizzazione tutto ciò che ha portato l’energia a modellarsi in certi modi, tutto ciò che fa in modo che i cicli restino nei loro vecchi modelli e cicli, di colpo svaniscono. Voi siete liberi. L’energia è libera. Tutto passa nel nuovo.

(pausa)

Cosa c’è davanti a voi? Non importa.

Sarà comunque migliore di ciò che l’umano singolo potrebbe aver pianificato. Sarà oltre, molto oltre ciò che la mente potrebbe aver pensato o anche creato.

Che momento qui, in questa specie di situazione di pausa situation; l’auto ha rallentato, la realizzazione che non potete tornare dietro ma anche la bellezza di da dove siete venuti.

E poi di colpo dal nulla, di colpo il suono delle sirene – “Woo! Woo! Woo! Woo! Woo! “Oh, merda! Pensavo di essere oltre tutto ciò!” (qualcuno ride) Poi vi rendete conto che era solo Adamus Saint-Germain che diceva, “Smettetela di preoccuparvi. Tutto è bene in tutta la creazione!”

E così è.

Godetevi il Club dei Maestri, miei cari Shaumbra. Vi amo caramente. Grazie. Grazie (il pubblico applaude).