SHOUD 2 – Serie Transumano

Presentato al Crimson Circle il 1° ottobre 2016            

Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.

Sento l’odore e il rumore del caffè che mi stanno preparando ora (risate), neanche a farlo apposta. Non devo più nemmeno chiederlo. La cara Sandra è là dietro che produce molto rumore e molta schiuma e macina e usa il vapore e tutto per lo Zio Adamus (altre risate).

Benvenuti, cari Shaumbra, benvenuti. Tutti voi che ci ascoltate online e tutti voi che oggi siete qui, benvenuti. Lo Shoud di oggi sarà un po’ diverso.

LINDA: Hm.

ADAMUS: Un po’ diverso. Ve lo spiego dopo quando ci arriviamo. Fate un respiro profondo e abbandonate il modo in cui finora avete partecipato agli Shoud.

Il fatto è che oggi abbiamo un certo numero di ospiti oltre Malu (si riferisce a Malu Gaxiola che è transitata di recente). Abbiamo lasciato una sedia vuota in prima fila per lei. Ti spiace se Malu si siede vicino a te? Sì (pubblico applaude). Sì.

Un breve messaggio da Malu: dice che integrare il fisico nel Io Sono e lasciare i piani fisici è molto facile; non c’è nulla, nulla, nulla di cui avere paura ma lei incoraggia tutti voi a continuare a restare qui sulla Terra nel corpo, fare il lavoro di integrazione e poi godervi la vita per tutti gli anni che scegliete di restare qui e godetevela in modo assoluto… … (in sottofondo si sente il suono della macchina da caffè; il pubblico ride) Per chi tra voi non ci sente online, dal bagno arriva un rumore disgustoso (risate).

LINDA: Dal bagno? Non è il tuo caffè?

ADAMUS: Forse preparano il mio caffè.

LINDA: Penso che sia il tuo caffè! (altre risate) Hai controllato? Al Club dei Maestri potete controllare?   

ADAMUS: È un crerrraghhhhhh!

LINDA: Potete controllare al Club dei Maestri?

ADAMUS: Sandra, dov’è il mio caffè?

LINDA: Controlliamo al Club dei Maestri?

ADAMUS: Controlleremo al Club dei Maestri per via del rumore.

LINDA: non hanno una telecamera?

ADAMUS: Controlleremo i bagni e il Club dei Maestri (altre risate) …

LINDA: Possiamo passare al Club dei Maestri?

ADAMUS: … e vedere cosa accade in quello spazio sacro e consacrato? Cosa accade?

LINDA: Andiamo al Club dei Maestri? Andiamo al Club dei Maestri. La vera prova è lì.

ADAMUS: Vieni anche tu, Linda.

LINDA: Oh certo.

ADAMUS: Aiutami a scoprirlo.

LINDA: Oh, certo!

ADAMUS: È quel rumore…

LINDA: Oh, certo!

ADAMUS: Quel rumore viene da qui? (controlla i bagni) Bleaghhhhh! (altre risate) No, è il rumore sbagliato. Il rumore sbagliato.

LINDA: Sei sicuro?

ADAMUS: Non viene da qui.

LINDA: Sei sicuro?

ADAMUS: Ne sono certo. Esci dal bagno degli uomini!

LINDA: Perché sei – ooh!

ADAMUS: Quel rumore viene da … (apre la porta del bagno delle donne) Oh! Mi spiace molto. Molto. Non dovresti farlo lì dentro.

LINDA: Non c’è nulla lì dentro!

ADAMUS: Sì. Allora da dove viene quel rumore disgustoso?

LINDA: Ahhh.

ADAMUS: Da dove può … (ora al Club dei Maestri, Sandra gli offre il caffè) ahhh!

ADAMUS E LINDA: (insieme) Ahhh!

ADAMUS: La Principessa Dracula mi ha preparato il caffè. Lascia che ti morda il collo (finge di mordere il collo di Sandra).

SANDRA: Aah!

LINDA: Oh! Proprio così!

ADAMUS: Sì. Grazie e un altro giro al Club dei Maestri, questo bel luogo per i Maestri umani. Molto opportuno per oggi.

Detto questo, torniamo al lavoro.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Sì. Grazie per quei rumori disgustosi, Sandra (altre risate).

LINDA: Sai, la vita è così.

ADAMUS: Qualcun altro vuole una tazza di caffè? Una tazza di caffè mentre facciamo il nostro Shoud? No? No?

LINDA: Sono un po’ atterrita da te che immagini di trasformare il caffè in questo.

ADAMUS: Ah. Oggi lo Shoud sarà un po’ diverso…

LINDA: Davvero?

ADAMUS: … con Malu seduta qui che ride, ride, ride e si gode ogni momento con tutti voi e alcuni altri ospiti speciali qui al Club dei Maestri al Crimson Circle Connection Center.

Le Elezioni

Per chi vive in America c’è qualcos’altro ancora e per chi ci vive è un luogo che io ho contribuito a fondare con molti di voi. Sapete che è tempo di elezioni, (qualcuno dice “Sì” e qualche risata tra il pubblico). Avete sentito le notizie sulla stagione delle elezioni e nel mondo quasi tutti sanno che negli Stati Uniti è tempo di elezioni (altre risate).

LINDA: È una bella parola.

ADAMUS: È di grande intrattenimento con tutta l’agitazione, il rumore e soprattutto per tutto il potere.

LINDA: Ah.

ADAMUS: A prescindere da dove accadono, le elezioni di solito girano intorno al potere. Il potere. Quest’anno voglio che tutti voi siate particolarmente consapevoli delle elezioni.

Molti anni fa Tobias disse, “Non votate. Restate dietro il muretto. Osservate cosa accade.” Io non mi spingerò fino a tanto ma non vi dirò che votare è molto importante. Votate se volete. Votate per i candidati meno forti solo per buttare fuori i grandi (alcune risate) anche se non conoscete i nomi di alcuni candidati minori non importa… (altre risate) Anche se non ricordate neppure il loro nome, votate per i meno importanti solo per dimostrare che il potere è un’illusione perché i principali partiti politici sono intrappolati nel potere a prescindere dal paese.

Non possono evitarlo perché sono influenzati da ciò che definireste gruppi speciali, gruppi speciali d’influenza. Sono influenzati dal denaro. Sono influenzati dalla religione. Sono influenzati da molte altre cose e quando ottengono la posizione che hanno sono talmente influenzati dal potere – compreso il loro – da non vedere o sentire altro che il potere.  Quando arrivano a quel punto è una dipendenza per loro e per tutti quelli di cui si circondano. É un gioco di potere. Parlano di servire le persone ma pochissimi lo fanno davvero. Da decenni manca un candidato nazionale che si concentri davvero sul servire le persone, perché così non serve i bisogni del potere.

Quest’anno sentite dentro di voi le elezioni, diciamo come se fosse uno studio spirituale o metafisico. Sentitele oltre i vostri sensi normali. Sentitele con il vostro Senso del Maestro, senza giudicare se un candidato ha ragione o torto e senza restare incastrati nella divisione delle elezioni o dove v’impattano a livello personale. Sentitele dentro. Cosa sta accadendo davvero? Cosa fa il pubblico? Perché segue alcuni candidati? Perché diventano frenetici? Perché c’è tanta divisione e insulti? Tutto si basa sul potere. È davvero stupendo da vedere. È assolutamente affascinante. Quando si tratta di elezioni, questo diventa uno studio affascinante.

Io non ho problemi con le elezioni in sé.  La democrazia – al momento nel mondo le vere democrazie non esistono, sono attive solo le false democrazie – è affascinante da osservare. Poiché siete l’osservatore, osservate come sotto sotto tutto ciò riguarda la libertà. La libertà piuttosto che l’atto della libertà. Parlano di libertà ma non la danno. In un certo senso se ne perde sempre di più e le dinamiche della libertà e del potere collaborano tra loro o l’una contro l’altra. Ascoltate come alcuni sostenitori dei candidati parlano di libertà, ma in realtà non ce n’è molta. Mi azzardo a dire che non capiscono proprio cos’è la libertà. La libertà non è ciò che gli altri ti lasciano fare. La libertà riguarda ciò che tu ti permetti di fare e la differenza è enorme. Le persone urleranno per la loro libertà, per i loro diritti come se altri dovessero concederla loro ma di fatto la libertà riguarda voi, ciò che vi permettete e vi date. Nessuno può darvi la libertà. Nessuno può darvela, in nessun modo. Potete essere in prigione ed avere più libertà di chi cammina per strada. La libertà è una cosa interna.

Mentre in questa stagione di elezioni ascoltate tutta la retorica politica ve ne riempirete e mentre ascoltate voglio che andiate dentro a sentire il sistema elettorale che esiste dentro di voi. Chi verrà eletto? Chi sarà il capo? Chi comanderà?  Voglio che ascoltiate perché c’è una bella analogia tra le elezioni esterne e quelle interne. Chi sarà il capo oggi – il sé umano vittima o l’umano pieno di potere? Sarà un aspetto ferito o danneggiato o un aspetto sano e integrato?

Ascoltate i dibattiti che ogni singolo giorno avvengono nella vostra mente su chi comanderà. Ascoltate chi promette più libertà, chi promette più ricchezza, chi promette più felicità e meno regole ma poi non lo fa perché in un certo senso finora ciò che il sé umano vive è un’elezione sempre in corso. Ascoltate chi altera i risultati e chi mente agli altri aspetti del sé.  Ascoltate chi fa grandi promesse ma non le mantiene mai.

Sulle elezioni negli USA posso garantirvi una cosa – non avverranno cambiamenti, cambiamenti reali. Per niente. C’è molta retorica. Si parla molto ma non avverranno cambiamenti reali. Perché? Perché in realtà la gente non vuole cambiare. Qualcuno vuole un piccolo cambiamento ma quasi nessuno vuole il cambiamento. Forse meno tasse, ma dopo un po’ se ne scorderanno. La gente non vuole davvero grandi cambiamenti.

Ascoltate le elezioni dentro di voi – tutte le promesse, tutte le cose gloriose su un corpo migliore, più sano, più magro, giovane e ricco – e i politici interni, gli aspetti che fanno promesse che poi non mantengono e poi il giorno dopo provano a farsi rieleggere. Chi comanderà? Il fatto è che avverranno pochissimi veri cambiamenti.

Speriamo che oggi sia un po’ diverso Speriamo. Ecco perché butteremo fuori i politici, chi lavora con il potere e tutti gli aspetti che fanno rumore e promesse e oggi noi passiamo al Maestro. Faremo una mossa coraggiosa. Li butteremo fuori tutti dall’ufficio, dalla città e faremo il punto sulla vera sovranità personale (il pubblico tifa e applaude).

LINDA: Aspetta un secondo (si sistema il costume).

ADAMUS: Aspettate siete pronti per un vero cambiamento? Questa è la vera domanda e voi dite, “Sì,” ed io lo capisco ma vi chiederò di ascoltare dentro di voi tutti gli altri candidati in lizza che dicono, “Noi porteremo il cambiamento,” ma no, non davvero. Cercano solo di tranquillizzarvi.

Parlando di elezioni, ho sempre pensato che iI clero dovrebbe candidarsi per una posizione.

LINDA: Oooh! (batte le mani)

ADAMUS: Sì, i preti, i preti locali e i sacerdoti dovrebbero candidarsi.  In qualche modo sono incaricati – non so come lo diventano – ma sono incaricati, hanno questo compito. I cardinali e i vescovi dovrebbero candidarsi e lasciare che tutti votino e non solo i cattolici. Lasciateli votare tutti e vedete cosa accade. Gli ebrei, i musulmani e tutti gli altri devono votare per …

LINDA: Dovrebbe esserci una scadenza?

ADAMUS: E una scadenza. Sì, non fino alla morte (Linda ride e risate tra il pubblico).

Riuscite ad immaginare alcuni dei dibattici o degli spot politici che ci sarebbero se un prete si candidasse? “Io combatterò il diavolo meglio del mio avversario! Il mio avversario sedeva in auto con il diavolo ed andava a letto con lui. Io combatterò il diavolo!” O promette meno decime, sì (risate). “Propongo una riduzione del 25% delle decime se votate.”

LINDA: La decima corrisponde al 10%.

ADAMUS: Ma noi le ridurremo del 25%. “Noi arriviamo al 7.5%, è tutto ciò che ci dovete, invece il mio avversario sostiene più decime per tutti.” (più risate) Riuscite ad immaginare cosa accadrebbe nei confessionali? (risate)

LINDA: È una distrazione?

ADAMUS: È la mia solita commedia (più risate). Quasi. È quasi una commedia.

Sapete, i Maestri Ascesi hanno un senso dell’umorismo molto diverso dagli umani. È tutta la settimana che lavoro su questo discorsetto (risate). Tutta la settimana perché al Club dei Maestri Ascesi parliamo e diciamo, “Oh! Avete visto l’umano che oggi ha avuto un incidente con l’auto? Ahh! Dio, è stato molto divertente!” Vedete, gli umani non ridono. Gli umani dicono, “Oh, mio dio! Ridono.” Sì, perché noi sappiamo che non importa. Noi possiamo riderci sopra. Noi, tutti i Maestri Ascesi hanno imparato a ridere di tutto perché così rilasciano tutta l’energia bloccata. Tutta. Proprio tutta. “Avete sentito di quello che l’altro giorno si è buttato da una rupe? Oh, dio! È stato divertente!”

LINDA: Sembra il Club dei Maestri Offesi.

ADAMUS: No, è roba divertente al Club dei Maestri Ascesi. Dico agli Shaumbra di preparare le loro storie per quando ci andrete. Tenete pronte le vostre storie.

Vi rendete conto che noi siamo seduti qui da migliaia, forse decine di migliaia di anni al Club dei Maestri Ascesi – siamo solo poco più di 9000 – e le storie diventano vecchie (risate sommesse). Abbiamo bisogno di sangue fresco, di carne fresca al Club … abbiamo bisogno delle vostre storie e ora vi dirò un segreto: abbellite.  Non dite, “Beh, da piccolo mi hanno picchiato molto e al liceo non piacevo a nessuno e poi facevo un lavoro orribile,” (con tono monotono). Abbellitele! Piuttosto dite, “A scuola ero un guerriero! Picchiavo gli altri ragazzi e loro picchiavano me. Al liceo non piacevo a nessuno ma non m’importava perché ero un solitario. Poi ho fatto un lavoro che mi faceva schifo e l’ho lasciato e per un po’ ho vissuto in strada.”

LINDA: Di chi è questa storia?! (risate)

ADAMUS: Abbellite! No, quando lo farete v’imploro di abbellire un po’ le storie perché noi abbiamo alcune storie molto vecchie e secche. Malu lo sa. Sapete, non c’è niente di sbagliato nel recitare e divertirsi un po’. Prendete la cosa peggiore che vi è accaduta nella vita, la peggiore e poi divertitevi.  Tenete pronti la storia perché quando sarete al Club dei Maestri Ascesi ci sarà molta pressione. All’improvviso siete davanti a 9693 Maestri Ascesi e sapete, si annoiano da un bel po’ e non si divertono.  Vogliono roba nuova e vi faranno moltissima pressione perché raccontiate una storia davvero bella. Iniziate a fare le prove. Prendete la cosa peggiore che vi è capitata nella vita e trasformatela in una storia. Divertitevi.

Sapete, la commedia umana si basa sul conflitto e poi sul rilascio. Conflitto e rilascio. Conflitto e rilascio. Voi siete ancora nella zona conflitto (Adamus ride, il pubblico ride). Io posso riderci sopra. Voi siete ancora nella zona del conflitto e poi finite nel fango e dite, “Oh, povero me e mi fa male la pancia e oh, ho avuto una vita davvero dura.” Prendete una storia, prendete le tre cose peggiori che vi sono mai accadute o che avete mai fatto a voi o agli altri e iniziate a lavorarci sopra. Guardatevi allo specchio ed esercitatevi, fate le prove. Usate le mani. Le mani sono una parte molto importante dell’atto di coscienza. Usate le mani, muovetevi un po’ e poi camminate avanti e indietro.

Non ci credereste. Di recente è arrivato uno nuovo e questo nuovo Maestro Asceso è rimasto lì in piedi, “Sì, sulla Terra ho vissuto una vita piuttosto interessante e sì, ho meditato molto e …” (parla con voce spenta) Recitate un po’. Voglio dire, siete sul palco di fronte ai Maestri Ascesi.

Dopo la pausa per il mio caffè vi dirò perché è una cosa molto importante. (Adamus lo sorseggia). Mm. Ve lo dico: prima di tutto voi non lo fate davvero per i Maestri Ascesi che hanno bisogno di farsi una bella risata. Non hanno proprio bisogno di farsi una bella risata. Voi lo fate per voi, perché in realtà le tre cose peggiori che vi sono capitate nella vita e su cui siete ancora bloccati e che forse vi hanno ferito e creano nodi energetici beh, non sono accadute così. Ve lo dico subito. Non è ciò che è accaduto.

I ricordi. I ricordi non sono altro che emozioni. Non sono fatti e cifre. I ricordi sono – tutti scuotono la testa così (Adamus scuote la testa da un lato all’altro) sì, anche tu (parla alla telecamera), scuoti la testa così – i ricordi non sono fatti e cifre. I ricordi sono nodi emotivi. Sono bloccati ed entrano nei vostri ricordi. Sono come una coperta che ricopre tutto il vostro essere ed è ciò che voi pensate di ricordare – “Mi è accaduta una cosa terribile.” Divertitevi e ciò libererà l’energia che è molto bloccata. Ci vedrete il lato umoristico e poi inizierete a capire che in effetti non è ciò che è accaduto.

La mente insisterà, “Beh, è accaduto quello.” La mente dirà addirittura, “Ho una foto che lo prova. Vedi, mi ero rotto il braccio e mi hanno dato dieci punti in testa. Ho una foto.” Di fatto non è ciò che è accaduto. Fa parte di è ciò che è accaduto, ma non è il tutto.

Una volta che iniziate a recitare le vostre storie, fate le prove per quando sarete al Club dei Maestri Ascesi perché hanno bisogno di farsi una bella risata; quando inizierete a recitarle vi renderete conto che tutti quei ricordi, che tutta quella merda immagazzinata dentro non sono altro che emozioni. Non sono fatti e cifre. Proprio no.

Nella vita ci sono fatti e cifre in cui uno più uno fa due ma in realtà anche quello non è un fatto. È una parte del fatto, ma non è tutto il fatto. Tutto ciò che ricordate di voi da questo momento in poi di fatto non è reale. Tutti quei ricordi che vi inondano, l’influenza, ogni decisione che avete preso nella vostra vita –  non c’è mai stata una sola decisione che avete preso che non si basasse sulle emozioni.  Voi dite, “No, ho deciso di acquistare un’auto nuova perché quella vecchia era rotta.” È una decisione emotiva. Non ne parleremo oggi ma è emotiva, perché tutto nei vostri ricordi non è altro che un’emozione – un piccolo nodo energetico – una palla emotiva che avete dentro. Voi iniziate a ricevere dentro molte palle emotive, molte ferite emotive e la mente va lì. “Questo mi è successo quando avevo 20 anni, questo mi è successo cinque anni fa, questo mi è successo quando ho divorziato, questo è accaduto …” Finiscono in una vasca emotiva, una riserva emotiva ma non sono i fatti. Non è tutta la storia. Ecco, quando vi dico di abbellire non vi chiedo certo di mentire. Vi dico di uscire dalla vecchia bugia secondo cui, “Ecco cosa mi è successo.” Non è così.  

Voi iniziate a recitare. Voi iniziate a raccontare la storia, la cosa peggiore che vi è successa nella vita e a cui fate ancora fatica a pensare – a volte appare nei vostri sogni come un pensiero fantasma e cattivo a cui cerchi di sfuggire – non è ciò che è successo. Iniziate a recitare. Divertitevi con la cosa peggiore. “Avete sentito del tipo che è caduto dalla scogliera?” Al Club dei Maestri Ascesi tutti ridono (Adamus ridacchia). Lo facciamo davvero perché sappiamo che non è sempre ciò che pensate. L’umano penserà, “Oh, mio dio! È morto.” Sì, beh, è divertente! Sapete, è perché era pronto. Voleva morire e no, non è morto; è caduto in un lago lì sotto e ha dovuto imparare a nuotare perché non l’aveva mai fatto prima e poi è stato bene (un paio di risate).

Abbellite. Preparatevi le storie. Abbellitele, cioè divertitevi con loro.

Torniamo alla premessa che ho fatto prima che m’interrompessero. Divertitevi! Accidenti! Noi ci riuniamo ed io amo stare con Shaumbra e portarli qui solo per essere liberi e fluenti, essere fluidi, liquidi, flessibili a volte è difficile. Vengono qui e sono molto rigidi. Divertitevi. Fate un po’ gli attori. Non ve lo state inventando. Tutto il resto – quello ve lo state inventando. Quando recitate, voi permettete voi stessi. Io amo recitare perché è tutta coscienza. Non ve lo state inventando. Non ve lo state inventando, ma vi esprimete in una moltitudine di modi diversi rispetto al modo che è limitato. Non siete un po’ stanchi dei modi umani limitati? (il pubblico dice “Sì”) Ok, bene. Ecco, recitate.

In ogni caso torniamo ai preti e alle elezioni.

LINDA: Wooo!

ADAMUS: I preti e le elezioni e le Bibbie gratis per tutti. Bibbie gratis per tutti (risate). Sì.

LINDA: Non siamo in un hotel! (altre risate)

ADAMUS: E meno penitenze. “Oh, hai peccato! Edith, hai peccato di nuovo. Hai detto le parolacce. Vaffanculo!” Sapete, lei dice sempre vaffanculo (risate). È come, “Dio, Edith! Voglio dire, che peccatrice!” È come, “Ma se voterai per me ti dimezzerò Ie penitenze.” Sì.

EDITH: Nemmeno per sogno!

ADAMUS: Solo due “Ave Maria,” due “Padre Nostro” e un “Che diavolo sta accadendo?” (più risate) Sì, ecco tutto. Puoi dirlo…

EIDTH: No, grazie.

ADAMUS: Puoi dirlo quanto vuoi. Oh, allora continuerai a dire le parolacce?

EIDTH: No, sono fatti miei (qualche risata).

ADAMUS: Anche tu devi votare per il clero e che ne dite di questo, “Io sono più vicino a Dio del mio avversario.”

LINDA: Cosa?!

ADAMUS: “Avrai una stanza migliore in cielo. Non al livello uno e neppure al livello due ma se voterai per me arriverai al livello settimo cielo.”

LINDA: Allora sei una Mormone (altre risate).

ADAMUS: Io le mischio insieme. Un piccolo mormone, un piccolo ebreo…

LINDA: Ah ha! Allora sei un Mormone.

ADAMUS: … un po’ di questo, un po’ di quello.

LINDA: Qui sei scivolato.

ADAMUS: Sapete, in fondo tutte le religioni sono uguali. Sono proprio come la politica. Ecco perché dico che il clero dovrebbe candidarsi. C’è poca differenza tra i politici e il clero.

LINDA: Ohh.

ADAMUS: L’ho detto qui e ne sono fiero, sì (qualche applauso). E perché?

LINDA: Ohh.

ADAMUS: Perché lo direi? Entrambi hanno un certo grado di valore. Non molto, ma un certo grado di valore ma entrambi si basano su cosa? (il pubblico dice “Il potere”) Il potere. Entrambi non parlano di cosa? Della libertà!

LINDA: Mmm.

ADAMUS: No. In effetti sono molto, molto simili. Il mondo sarebbe un luogo più divertente se il clero si candidasse per una posizione. È solo la mia opinione.

Facciamo un respiro profondo. Un altro sorso di caffè. Oh! È una vera delizia bere una buona tazza di caffè al Club dei Maestri allo studio.

LINDA: Wow! Chi lo sapeva?

ADAMUS: Ecco la domanda che ho posto di recente al nostro incontro nel Sud della Francia.  È una domanda che ho fatto a Shaumbra e oggi la rifaccio qui perché è pertinente. Molto, molto pertinente. Linda, sei pronta con il microfono?

LINDA: Sempre.

ADAMUS: Sì. Bel vestito oggi.  (è vestita da fan di Dracula).

LINDA: Grazie.

ADAMUS: Sembra che tu abbia visitato la mia terra.

LINDA: Sono il migliore amico di Dracula.

ADAMUS: Dannatamente Famoso (la sua T-shirt dice “Dannatamente Famoso”).

LINDA: Sono andata fino in Transilvania.

Dracula

ADAMUS: Fino in Transilvania per prenderlo e naturalmente quasi tutti voi conoscete la storia dietro la storia di Dracula. Parlando di chiese… (risate e Adamus ridacchia) nell’800 ero enormemente popolare in tutta Europa, ero più popolare del normale. Ero un’icona pop, come direste voi oggi.

LINDA: Oooh!

ADAMUS: Tutti parlavano di St. Germain.

LINDA: Ooh!

ADAMUS: Si parlava di me nei bar e si parlava di me a cena e nei bordelli. Tutti parlavano di, “St. Germain! St. Germain! St. Germain riusciva a manifestare oro e gemme nelle sue mani. St. Germain non mangiava mai. St. Germain amava le donne.” C’è un po’ di verità in tutto ciò ma… stavo avendo un’enorme popolarità e ciò preoccupava la chiesa perché la gente andava dai preti e chiedeva loro, “E St. Germain? Che tipo di santo è?” I preti erano molto confusi, “Saint? Saint? Oh…” Naturalmente avevo scelto quel nome intenzionalmente come elemento di confusione perché mi piace divertirmi. Non ero un santo. Il mio nome lo era, io di certo no. “E St. Germain?” I vecchi prelati si riunirono e dissero, “Dobbiamo fare qualcosa per contrastare tutti i miti e le storie su St. Germain. Sta diventando più popolare di” – oso dire la parola? – “Gesù.” (Linda annaspa e Adamus ridacchichia)

LINDA: Ohh.

ADAMUS: C’è una bella differenza tra Gesù e Yeshua, quindi fatevene una ragione. Yeshua era il vero essere che sapeva; Gesù è un essere fabbricato, messo insieme dagli umani e quindi super irreale. Posso dire che sì, stavo diventando più popolare di Gesù.

LINDA: (le manca il fiato) Shh! Vai avanti! Vai avanti!

ADAMUS: Avremmo dovuto votare per verificare.

LINDA: Shh!

ADAMUS: No, era proprio così e la chiesa iniziò a preoccuparsi – il fattore St. Germain. Così pagarono uno scrittore da due soldi che veniva dall’Inghilterra, Bram Stoker che non era interessato a scrivere la storia ma si sapeva che avrebbe scritto di tutto per essere pagato e gli fornirono tutto il materiale. Quando il suo personaggio, quando Dracula si guarda allo specchio non vede il suo riflesso perché quando un vero Maestro si specchia non vede l’immagine di un vecchio sé umano. Forse vede il suo Maestro. Forse vede la sua luce ma di certo non vede il suo vecchio sé umano e neppure gli altri e neppure voi nella vostra maestria. La gente non vedrà il vecchio sé umano. Vedranno la vostra luce. Ecco perché non vedete l’immagine allo specchio.

E l’aglio (Adamus ridacchia). “Aglio,” dite voi. Non sono mai stato un fan dell’aglio. Perché rovinare un rotolo di avena e miele e noci con l’aglio?! (qualcuno ridacchia) A quel tempo quella era la mia dieta. Non ero un grande fan di aglio o cipolla e neppure Cauldre, ma si dice che l’aglio faccia bene al sistema. Beh, se il vostro sistema è come una fogna allora sì, ma non vi fa tanto bene. Io stavo lontano dall’aglio che ha un odore repellente e un gusto orribile. Mi spiace che alcuni di voi adorino I’aglio (più risate), ma è davvero il… no, io non mangiavo aglio.

La chiesa fornì a Braham Stoker tutti questi pezzettini su di me; il fatto che potevo trasformarmi – soprattutto come Merlino – dal sé umano nel mio Pakauwah. Potevo diventare un gufo o un falco e volare via.

Stoker scrisse il libro e fu pagato ed ispirato dalla chiesa per contrastare alcuni miti. Naturalmente non usarono il nome “St. Germain,” ma usarono tutto ciò che sembrava io riuscissi a fare con il nome di Dracula. Basarono il libro in parte su ciò che riuscivo a fare e in parte su un personaggio storico interessante, Vlad l’Impalatore che non conoscevo affatto. Presero i due elementi e li misero insieme, lo collocarono in Transilvania e fu la sola cosa che mi ferì davvero perché io amo la Transilvania. In Transilvania vissi molte vite e ci crebbi nella mia ultima vita; uno dei luoghi più romantici, misteriosi e belli del mondo e guardate cosa ‘loro’ – la chiesa e gli scrittori – hanno fatto a tutto questo… torna qui (a Linda). L’immagine del sangue e degli spargimenti di sangue e il nutrimento energetico…

LINDA: Cosa? Non ho sangue, non ho sangue!

ADAMUS: … e tutto il resto. Quella fu l’unica parte che allora mi disturbò molto. Ecco un po’ della storia di Dracula.

La Domanda di Oggi

Dov’eravamo rimasti? Alla domanda che ho fatto di recente in un gruppo. Ecco la domanda e chiederò a Linda di portare il microfono ai volontari tra il pubblico. Se siete seduti qui, siete un volontario (risate).

La domanda è: in questa vita, chi è la persona che vi è più vicina? Chi è la persona che è più vicina a voi. Che sia ancora in forma fisica o che siano transitati, chi è la persona che vi è più vicina? Linda, inizia.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Sì, mia cara.

TIFFANY: Ciao.

ADAMUS: Bello il muro che hai creato sull’altro lato del Club dei Maestri.

TIFFANY: Grazie.

ADAMUS: Chi è la persona più vicina a te?

TIFFANY: Io.

ADAMUS: Bene. Perché?

TIFFANY: Sì. Perché non posso scappare da me anche se ci provo davvero.  (ridacchia).

ADAMUS: Sì.

TIFFANY: Posso scappare da tutti ma non da me.

ADAMUS: Sì. Parliamo di questo. Hai vissuto con te stessa anche i momenti più duri. Dici di essere la persona che ti è più vicina, quindi c’è un po’ di makyo. Un po’ di makyo.

TIFFANY: Perché mai? A me non sembra proprio makyo.

ADAMUS: Sono lieta che tu lo dica, ma io vedo le lotte costanti che hai con te. Ho visto quanto disgusto provi per alcune parti di te eppure dici di essere la persona più vicina a te stessa.

TIFFANY: Forse interpreto ‘più vicina’ diversamente da te.

ADAMUS: Amica?

TIFFANY: Amica? Sì. Voglio dire, non sempre gli amici vanno d’accordo.

ADAMUS: Vero.

TIFFANY: Anche le parti di me che ho odiato, sono ancora le più vicine.

ADAMUS: Domanda interessante, puoi confidare i segreti più profondi che hai a te stessa?

TIFFANY: Quasi sempre.

ADAMUS: Quelli che ricordi.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Sì.

TIFFANY: Come hai detto, mi rendo sempre più conto che non è vero perché per molto tempo mi sono data addosso come se mi venisse in mente qualcosa e ne uscisse la vergogna. Era come, “Oh! È accaduto questo! Oh, mi vergogno tanto di me.”

ADAMUS: Sì.

TIFFANY: Sempre di più mi rendo conto che la storia non era così. Si tratta di ciò che io ho aggiunto.

ADAMUS: Ieri com’è andata con la tua amica? Ieri siete andate d’accordo? (lei tace) Ieri. Tu e la tua amica, tu.

TIFFANY: Ieri?

ADAMUS: Ieri è stato un giorno buono da amiche? O cattivo?

TIFFANY: Ieri è stato un giorno buono. Il giorno prima non tanto bene.

ADAMUS: Giusto. Cos’è accaduto? Se puoi dirci qualcosa. Perché non è stato bello?

TIFFANY: Beh, mi sono data addosso tutto il giorno.

ADAMUS: Mm hmm.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Wow. Sembra una buona giornata. (qualcuno ridacchia). Perché?

TIFFANY: Perché sento che sto procrastinando su molte cose.

ADAMUS: Giusto. Giusto.

TIFFANY: Non ho voluto considerare alcune cose.

ADAMUS: Mm hmm.

TIFFANY: E…

ADAMUS: E chi ti dà addosso?

TIFFANY: Io.

ADAMUS: La tua amica.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Sì, ti biasima.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Ti ha fatto sentire bene?

TIFFANY: No.

ADAMUS: Sì. Vuoi vederla di nuovo?

TIFFANY: Sì!

ADAMUS: Sì? Oh, davvero.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Ok.

TIFFANY: Voglio integrare tutti i miei… tutto di me.

ADAMUS: Sì.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Sì. Sembra un’amicizia interessante (lei ridacchia) ma come dici tu, un giorno l’amicizia va bene e il giorno dopo non molto bene. Bene. Apprezzo la tua…

TIFFANY: Oggi mi sento proprio bene.

ADAMUS: Bene.

TIFFANY: Sì.

ADAMUS: Apprezzo il tuo candore. Mi assicuro solo di tirare fuori tutto.

TIFFANY: Ok. C’è altro makyo di cui vuoi che mi occupi? (qualcuno ridacchia)

ADAMUS: (ride) Non adesso.

TIFFANY: Va bene.

ADAMUS: Abbiamo un programma da rispettare. (altri ridono).

Il prossimo. Chi è stata la persona più vicina? Il migliore amico, il compagno più vicino nella tua vita. Il microfono è proprio dietro di te.

DIANA: Larry.

ADAMUS: Larry. Perché Larry? Cosa rendeva Larry speciale? Larry è il tuo stupendo partner che è transitato. Sì. Senti spesso Larry intorno a te? (lei annuisce) Sì. Larry nei tuoi sogni?

DIANA: Non molto spesso.

ADAMUS: Non molto spesso. Ok. Cosa rendeva Larry così speciale?

DIANA: Io penso perché eravamo davvero del tutto noi stessi, i nostri sé multisfaccettati.

ADAMUS: Ok.

DIANA: E accettavamo tutto questo.

ADAMUS: Larry per te era uno spazio sicuro?

DIANA: Molto.

ADAMUS: Ok. Ottimo. Grazie.

DIANA: Grazie.

ADAMUS: Quanto sei stata con Larry?

DIANA: Otto anni.

ADAMUS: Otto anni. Pensi che fosse – voglio dire, stare insieme – era karmico, non karma cattivo, ma vi eravate conosciuti prima?

DIANA: Ma certo.

ADAMUS: Ma certo. Sì. Bene. Ti farò una domanda molto difficile. Perché pensi che Larry sia transitato?

DIANA: (fa una pausa) Per lasciarmi fare ciò che dovevo da sola.

ADAMUS: Ok, bene. È ancora in giro. Sì.

DIANA: Sì.

ADAMUS: Grazie.

DIANA: Grazie.

LINDA: A sinistra. Lì. Grazie.

ADAMUS: Benvenuti.

JENNIFER: Dannazione!

ADAMUS: Dannazione! Dannazione! Quello, quello…

JENNIFER: (sospira) Ok.

ADAMUS: … il microfono magico è arrivato da te.

JENNIFER: Eccolo qui.

ADAMUS: Sì. Non ti fa sentire bene? Voglio dire, se non immagini la telecamera su di te…

JENNIFER: Se non sono una grossa gallina, sì…

ADAMUS: … e decine di migliaia di persone ci guardano ma a parte questo, chi ti è più vicino nella tua vita? Più vicino.

JENNIFER: (fa una pausa e poi sospira) Oh, merda! (fa un’altra pausa) Sapevo che l’avresti fatto. La più vicina in tutta la mia vita.

ADAMUS: Sì.

JENNIFER: (fa una pausa) Direi che è Eric.

ADAMUS: Sì… e chi è Eric? La relazione tra te ed Eric?

JENNIFER: Mio marito.

ADAMUS: Tuo marito, eh?

JENNIFER: Perché mi lascia essere chi sono (inizia a soffocare).

ADAMUS: Sì. Perché è così difficile? Perché c’è l’emozione, il sentimento?

JENNIFER: (si commuove) Perché io non penso di fare lo stesso.

ADAMUS: Ahh. Ah. Bene. Eric è uno spazio sicuro. Eric accetta ed ama. Eric è davvero pazzamente innamorato di te. Sì. Sì. Ok. Grazie.

JENNIFER: (sussurra) Grazie.

ADAMUS: Grazie per la tua apertura.

LINDA: No, non mi scappi. Non c’è modo. Vediamo.

ADAMUS: Ancora un paio.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Chi ti è più vicino nella tua vita?

LINDA: Solo un minuto. Ci sono quasi.

ADAMUS: Chi ti è più vicino? Tutti dicono, “Oh, mio dio, no. Non me. Merda.” Sì. Ti saluto.

SHAUMBRA 1 (donna): Ciao.

ADAMUS: Chi ti è stato più vicino nella tua vita?

SHAUMBRA 1: Ero qui seduta e ci pensavo e probabilmente è mia sorella perché abbiamo passato molto tempo nella stessa casa con molti fratelli e sorelle.

ADAMUS: Giusto.

SHAUMBRA 1: Ci siamo avvicinate energeticamente e in molti altri modi.

ADAMUS: Sì. Siete ancora vicine?

SHAUMBRA 1: Sì, con alcuni sì.

ADAMUS: Con alcune. Bene. È stato un lungo viaggio insieme.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Sì. Cosa la rende tanto speciale da – vuoi dirci il suo nome?

SHAUMBRA 1: Patricia.

ADAMUS: Patricia. Cosa rende Patricia così speciale?

SHAUMBRA 1: Siamo molto simili in età e gruppo sanguigno e credo sia importante.

ADAMUS: Il DNA, probabilmente. Sì, non lo so. Tiro ad indovinare.

SHAUMBRA 1: Tutto.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 1: Parliamo e ci mandiamo mail e ci capiamo.

ADAMUS: Sì. Patricia ti ha mai tradito?

SHAUMBRA 1: No.

ADAMUS: No. Stupendo. Sì. Ti sei mai arrabbiata con lei?

SHAUMBRA 1: No.

ADAMUS: No. Davvero stupendo. Credi che la relazione si basi su vite passate?

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Bene. Grazie. Grazie. Sento il cuore. Emozioni reali, belle emozioni.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Sì. Bene.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Forse hai avuto una piccola realizzazione quando hai dovuto alzarti con il microfono (lei ridacchia). È avvenuta una piccola realizzazione.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Grazie. Ancora, Linda.

LINDA: Mm hmm.

ADAMUS: Chi ti è più vicino? Benvenuto.

PAUL: Benvenuto. Sì.

ADAMUS: Non ti aspettavi il microfono. Beh…

PAUL: No. Non mi piace.

ADAMUS: Sai, esiste ciò che io definisco il magnetismo da microfono. Sai che i magneti attraggono gli opposti?

PAUL: Sì. Sì.

ADAMUS: Quando stai seduto qui e dici, “Non voglio il microfono. Non…” Linda è come l’altro polo del magnete – woomp! – dritta da te.

PAUL: Sì, ma è inanimato.

ADAMUS: Sì. Se non vuoi il microfono dì solo, “Sì, per favore! Linda, scegli me! Scegli me!” (risate) Non volevo interromperti.

PAUL: Ok. Direi che in questo momento della mia vita è mia moglie, Denise.

ADAMUS: Oh, che mossa da uomo intelligente (risate e qualche applauso).

PAUL: Sai, dopo un po’ impari due cose.

ADAMUS: Esatto! (ride di più) No ma ti dico, ti dico che sei molto genuino. Cos’ha di tanto speciale? Ti spiace alzarti vicino a lui? È uno di quei…

PAUL: Vieni qui.

ADAMUS: … momenti teneri al Crimson Circle (il pubblico dice “Oww”).

DENISE: (ride) Lo è.

ADAMUS: Sì. Puoi dirci cosa la rende tanto speciale?

PAUL: Lei rispetta chi sono e sai, vuole che io sia chi sono, in pieno.

ADAMUS: Potrei spingermi a dire che ti ti ha aiutato ad uscire dal guscio, fuori da…

PAUL: La stavo cercando.

ADAMUS: Sì, perché erano le cose che volevo.

ADAMUS: Sì. Lei ti ha aiutato…

PAUL: Oh, certo. Sì.

ADAMUS: … ad emergere ed espanderti e ti ha permesso di essere te…

PAUL: Sì.

ADAMUS: … cosa che non ti è accaduta spesso nella tua vita.

PAUL: No (lui ridacchia).

ADAMUS: Non molto. Ottimo. Le dai un bacio sulle labbra? (il pubblico dice “Ohhh” mentre lui la bacia con passione).

LINDA: Ooh! Bello! (il pubblico applaude) Oooh!

ADAMUS: Sì.

LINDA: Buo-no!

PAUL: Di fronte a tutti.

ADAMUS: Adamus vi offre un’altra gloriosa serata tra due umani (altri ridacchiano).

LINDA: Buo-no!

ADAMUS: Bene. Ancora qualcuno.

LINDA: Ancora uno? Ancora uno?

ADAMUS: Certo. Certo

LINDA: Vai avanti.

ADAMUS: Ah, benvenuto. Sì. Sapevi che sarebbe accaduto.

SEAN: Naturalmente.

ADAMUS: Lo sapevi.

SEAN: Sì.

ADAMUS: Sì.

SEAN: Direi mia madre.

ADAMUS: Tua madre, interessante.

SEAN: Sì. Si chiama Janet.

ADAMUS: Uh huh.

SEAN: Lei è stata il catalizzatore da quando avevo 14 anni, sai, proprio così…

ADAMUS: Wow. A partire… dalla pubertà?

SEAN: Il sentiero spirituale.

ADAMUS: Oh, il sentiero spirituale. Ok.

SEAN: Beh, anche quello.

ADAMUS: Ok. Il sentiero spirituale. Davvero? Ti ha incoraggiato.

SEAN: Sì. In un momento molto difficile è intervenuta con… lei meditava e aveva il suo percorso personale e mi ha invitato a considerare come lo faceva.

ADAMUS: Interessante. Non ti ha obbligato.

SEAN: No. Mi ha invitato e basta.

ADAMUS: Wow. Sì. Ti ha parlato di St. Germain?

SEAN: No. Mi spiace.

ADAMUS: Sì. Va bene.

SEAN: E poi noi abbiamo del tutto…

ADAMUS: Ti ha parlato di Tobias?

SEAN: No. No, non l’ha fatto. Lei è… Lazaris. (ridacchi)

ADAMUS: Ti ha parlato di… Lazaris. Oh, viene da…

SEAN: Lazaris.

ADAMUS: Ok, Lazaris.

SEAN: Sì.

ADAMUS: Ok.

SEAN: Era –  lei…

ADAMUS: Sai, non mi metto in competizione.

SEAN: No, capisco.

ADAMUS: Non sono qui per farmi eleggere (risate).

SEAN: Beh, hai vinto. Io sono qui, quindi…(ridacchia)

ADAMUS: (ride) Oh, Sì! Grazie. Ti ha fornito uno spazio molto sicuro.

SEAN: Sì.

ADAMUS: Ti ha incoraggiato, non solo intellettualmente ma ha incoraggiato il cuore e il tuo è molto aperto.

SEAN: Mm hmm.

ADAMUS: Senti di averla conosciuta in altre vite?

SEAN: Molte.

ADAMUS: Che relazione avevate in una vita più recente?

SEAN: Noi abbiamo avuto un’esperienza… entrambi abbiamo avuto una realizzazione in cui io ero in un villaggio con lei, penso fossi in Polonia e ho avuto un’esperienza davvero devastante in cui mia moglie mi aveva lasciato e lei in quella vita era mia madre ed io sono andato nei boschi e l’ho lasciata, ho lasciato del tutto il villaggio.

ADAMUS: Giusto.

SEAN: Non so cosa accade dopo, ma noi…

ADAMUS: No. Noi non…

SEAN: Sì. No. Non ci andremo.

ADAMUS: Sì.

SEAN: Ci siamo riconnessi in quest’esperienza condivisa e ciò è stato un catalizzatore perché diventassimo amici in questa vita. Come se facessimo il gioco “madre, figlio” per molto tempo.

ADAMUS: Giusto, giusto.

SEAN: E dopo un po’ era come se ci fossimo trasformati e ci vedessimo a vicenda come da anima ad anima.

ADAMUS: Giusto.

SEAN: È stato davvero potente.

ADAMUS: Interessante. Bene. Vuoi benedirla proprio ora?

SEAN: Ma certo.

ADAMUS: Bene. Grazie.

SEAN: Mi sta guardando. Ciao, mamma.

ADAMUS: E ti garantisco che in questa vita i lupi non ti sbraneranno. (il pubblico dice “Oh!”).

SEAN: Grazie. Sì, lo sapevo. Ok. Dovevo dirlo.

ADAMUS: Fu una notte buia, fredda e senza cibo. Ah, sì… uno di quelli ma ora possiamo riderci sopra – ha, ha, ha, ha, ha! Sì. Sarebbe un’ottima storia! Quando arriverai al Club dei Maestri Ascesi – “Non crederete a ciò che mi è successo.”

SEAN: Parliamo delle vite passate?

ADAMUS: Sì. Sì. Puoi farlo con le vite passate. Sì, puoi farlo con tutte le vite.  Puoi inventarti qualche vita, sai, se proprio devi (altre risate). Il prossimo. Benvenuto. Chi ti è stato più vicino in questa vita?

YASMINA: Prima di tutto voglio ringraziarti. Voglio esprimere la mia gratitudine, godermi il momento ed esprimerlo.

ADAMUS: Lo respirerò dentro.

YASMINA: Si chiamava Charry.

ADAMUS: Mm hmm.

YASMINA: Era la mia insegnante.

ADAMUS: Sì.

YASMINA: E…

ADAMUS: Tipo una maestra di vita o di scuola?

YASMINA: Un insegnante spirituale.

ADAMUS: Insegnante spirituale.

YASMINA: Sì.

ADAMUS: Bene. Bene.

YASMINA: E…

ADAMUS: Ti ha parlato di St. Germain?

YASMINA: No (risate).

ADAMUS: Ok. Ti sto solo…

YASMINA: No. No.

ADAMUS: … mettendo alla prova.

YASMINA: Sì.

ADAMUS: Sì. Sì. Perché se ti candidi voglio che tu sappia che molte persone sono consapevoli di me e io non vado molto bene. Potrei non candidarmi. (più risate).

YASMINA: Sento che c’è una cattiva reputazione.

ADAMUS: Tu pensi alla reputazione…

YASMINA: Perché ho avuto una cosetta con St. Germain.

ADAMUS: Sì.

YASMINA: Penso fosse solo infatuazione.

ADAMUS: Uh huh. Pensi che ora la reputazione sia ok?

YASMINA: No, no. Se ne va. È…

ADAMUS: Oh, la cattiva reputazione.

YASMINA: Ora emergi per come sei.

ADAMUS: Sì. Pensi che abbia fatto bene a cambiare il mio nome in Adamus Saint-Germain per prendere in giro tutti? (risate)

YASMINA: Sì. Sì. Ma certo.

ADAMUS: Sì. Sì.! (Adamus ridacchia) Bene. Più vicina in modo spirituale?

YASMINA: Penso su tutti i livelli.

ADAMUS: Tutti i livelli.

YASMINA: Non è stato solo rose e fiori, ma anche molte lotte e plasmature.

ADAMUS: Per cosa lottavamo?

YASMINA: Penso avesse a che fare con il ruolo del femminile divino ed io non mi sentivo rappresentata nei suoi insegnamenti.

ADAMUS: Bene.

YASMINA: Voglio dire che forse però lui era molto equilibrato, ma ho sentito che… o in quel senso non ho recitato bene il ruolo di essere spirituale.

ADAMUS: Sì. Va bene. Va bene. Hai contribuito a portarlo dentro.

YASMINA: Sì. Sento che c’è fusione. Non sento che c’è – anche se non c’è più, lo sento vicino.

ADAMUS: Oh, c’è altro. Voglio dire, non è qui e basta.

JASMINA: È come dire che non senti una vera differenza anche se sento che la firma c’è ancora, è diversa…

ADAMUS: Lo senti, lo senti intorno a te?

YASMINA: Sì.

ADAMUS: Ma certo. Come credi che vada a livello di equilibrio maschile/femminile?

YASMINA: Credo che tu… mi piace l’aspetto maschile che ti porti dietro.

ADAMUS: Oh, Grazie. Grazie.

YASMINA: Mi piace proprio. In un certo senso sento che tu reciti quel ruolo.

ADAMUS: Sì (risate mentre lui si pavoneggia un po’).

YASMINA: No, è come…

ADAMUS: Io ho un lato femminile, ma…

YASMINA: Sì. È ciò che dico io.

ADAMUS: Cauldre è un po’ riluttante…

YASMINA: Penso che il maschile abbia più bisogno di sostegno per diventare – come dite voi – il maschile libero liberato.

ADAMUS: Sì, il maschile liberato.

YASMINA: Ne ha più bisogno del femminile.

ADAMUS: Sì. Sì. Farò la Ferita di Adamus…

YASMINA: Sì, qualcosa del genere (lei ride).

ADAMUS: …mi spiace, la Ferita di Adamo! (risate) Molto presto la Ferita di Adamo. Parleremo della ferita maschile. Tobias ha parlato molto della ferita femminile, è naturale, la Ferita di Iside. Entrambi sono feriti ed è importante liberarsene. Non entreremo nella storia della vittima ma nel rilascio. Forse ciò mi renderà più noto nel mondo e forse più uomini inizieranno ad arrivare.

YASMINA: Te lo auguro. Sì.

ADAMUS: Sì. Sì. Sì. Bene. Grazie. Ancora uno.

LINDA: Ok. Ancora uno.

ADAMUS: Ancora uno.

LINDA: Ancora uno. Deve essere in fondo. Vediamo.

ADAMUS: Oh! Sento che il microfono atterra. Sapevate che sarebbe arrivato. Benvenuto. Lieto che tu sia qui.

AMINTAS: Ok.

ADAMUS: Sì.

AMINTAS: La persona più vicina a me è stato mio padre. Si chiamava Adimee.

ADAMUS: Perché è stato più vicino a te? Cosa l’ha reso speciale nella tua vita?

AMINTAS: Perché mi ha sempre incoraggiato a fare le cose.

ADAMUS: Sì.

AMINTAS: Non solo a livello professionale, ma anche spirituale ed intellettuale. Era il mio migliore amico.

ADAMUS: Domanda tosta. Domanda tosta. Tu senti di averlo deluso a volte; non del tutto ma solo in alcuni modi?

AMINTAS: (sospira) Sì, a volte lo sento.

ADAMUS: Sì.

AMINTAS: A volte.

ADAMUS: Per te è stato un grande mentore. Una grande persona e a volte c’è… e vorrebbe che tu sapessi che lui cercava solo di tirare fuori il meglio di te a qui non si trattava di vivere all’altezza delle sue aspettative. Si tratta di permettere te, di lasciare che esca il meglio di te. Ecco cosa cercava di fare. Sì.

AMINTAS: Ok.

ADAMUS: Bene. Grazie. Grazie mille.

LINDA: Oh! L’ultimo.

ADAMUS: Bene. Bene.

LINDA: L’ultimo.

ADAMUS: Non vedo l’ora.

LINDA: Ho visto un po’ di confusione, ma sono certo che ce la farai.

ADAMUS: (ridacchia) Ecco, Jean (con pronuncia francese; lei è vestita da uomo), vuoi venire qui sul palco? Sì. Lei finge di darsi da fare con tutti i controlli e…

JEAN: Devo farlo?

ADAMUS: Sì. Sì. Vuoi venire qui?

LINDA: Potete inquadrare lei.

ADAMUS: Ok, puoi alzarti? Ottimo, Grazie. Ora, questa è tosta davvero perché sai…

LINDA: Bello spettacolo.

ADAMUS: … molte persone ti conoscono. Molti della tua famiglia sono seduti qui vicino e ti ascoltano (qualche risata). La pressione è forte. Chi ti è stato più vicino nella tua vita?

JEAN: (fa una pausa) È una domanda tosta.

ADAMUS: È una domanda da Adamus.

(fa di nuovo una pausa)

Eh-eh-eh. Ora stai andando nella testa. Fai un respiro profondo. Chiudi un attimo gli occhi. Fai un respiro profondo. Tu conosci già la risposta. L’hai pensata mentre stavi seduta là in fondo. Se non vuoi condividerlo, va bene.

JEAN: Devo dire che è stato Cauldre.

ADAMUS: Ah.

JEAN: Solo a livello spirituale.

ADAMUS: Ora sta arrossendo! (Adamus ridacchia)

JEAN: Sì, è strano da dire ma solo perché c’è un incontro di menti e un grande spazio sicuro e una vecchia amicizia e ci si capisce sempre.

ADAMUS: Lui crea uno sicuro spazio per te? È davvero strano (risate). Aspetta un minuto, devo liberarmi di lui (più risate mentre Adamus cerca di cacciare via Cauldre). Lui crea uno spazio sicuro?

JEAN: Sì.

ADAMUS: Ti spinge?

JEAN: Oh, sì.

ADAMUS: Oh, sì. Ok. Bene. Senti che c’è un base d vite passate per cui vi conoscete?

JEAN: Certo che sì.

ADAMUS: Bene. Senti che il passato – come lo dico – che il passato si è evoluto in questa vita? Com’è emersa da com’era in un’altra vita?

JEAN: Una fiducia profonda, una comprensione reciproca della direzione, dell’impegno, la ragione per cui sei qui, per cui siamo qui e il lavoro che facciamo. È solo un’ottima amicizia.

ADAMUS: Sì. Se posso aggiungere qualcosa prima di farlo rientrare, entrambi avete scelto, “È adesso, costi quel che costi. Lo faremo individualmente ma saremo qui a servire gli altri ed è così.” Basta aspettare come hanno fatto molti di voi. Aspettare e poi prendersi a calci. Aspettare quando avreste potuto scegliere la vostra illuminazione qualche vita fa. È così. Vi siete presi un impegno molto profondo.

JEAN: Certo. Sì.

ADAMUS: E accadrà. Bene.

JEAN: Sì.

ADAMUS: Grazie.

JEAN: Grazie.

ADAMUS: Ok. Puoi tornare (a Cauldre). Bene.

Ora facciamo un bel respiro profondo. Finora ogni risposta era buona. Tutte lo erano. Ciò vi ha fatto fermare tutti per un momento.

Le Relazioni Umane 

Sapete, su questo pianeta non c’è niente come le relazioni. Non c’è nulla di paragonabile. In nessun altro reame, in nessun altro pianeta abitato c’è qualcosa come le relazioni umane. Dentro ci sono moltissimi livelli. Ci sono le emozioni. C’è il sesso. C’è l’aspetto della condivisione e del prendersi cura. C’è il… in mezzo a tanta solitudine la relazione – una relazione con qualcuno – vi farà sentire che non siete soli, almeno per un po’. Le relazioni umane sono il meglio e il peggio.

Tutte le relazioni umane, tutte – che siano con vostra madre, con vostro padre, proprio tutte – sono anche frizioni, tensioni e conflitti. In fondo ogni relazione profonda fa in modo che l’altra persona tiri fuori qualcosa da voi e voi la tirate fuori a lei. La definizione di una relazione, anche di una bella relazione è che non è tutta rose e fiori. Voi entrate in profondità negli altri anche se ci sono momenti bui ed orribili.

Quasi tutti voi avete parlato solo di relazioni belle e vicine, ma alcune relazioni sono difficili.  Sono state toste. Potreste aver avuto una madre o un padre molto complicati o forse un amico vi ha tradito profondamente. Vi è ancora vicino e nella vostra vita continua a fornirvi alcune delle esperienze migliori – non lezioni ma esperienze. In tutta la creazione non c’è nulla di paragonabile alla relazione tra un umano e un altro umano.

Accade che gli umani si sono avvicinati molto, si sono connessi a livello energetico, fisico, psichico e in molti altri modi; sono diventati molto connessi. Sono diventati dipendenti, interdipendenti tra loro. Si inseguono da una vita all’altra ma sapete che in realtà più omicidi avvengono più omicidi tra amici e in famiglia che per altre cause, a parte forse una grande guerra. Gli omicidi avvengono. Come fanno gli umani ad intrecciare relazioni così vicine, dove condividono molto amore in modo tanto profondo e poi riescono a lottare tra loro e a volte persino si uccidono?

Certo, le relazioni umane sono affascinanti. Infatti la risposta migliore, non l’unica ma la migliore è venuta da te, mia cara (Tiffany), “Sono io. Sono io.” Te l’ho fatta per un paio di ragioni e per assicurarmi che la sentissi dentro davvero. Volevo assicurarmi… a proposito: se mai dovessi dirvi di mettervi a quattro zampe e di andare in fondo alla stanza come un cane, mandatemi pure a… (risate) Ditemi di smetterla di dirvelo Ditemi di piantarla, per favore. Io ve lo chiederò perché voglio vedere. Ti sentivi davvero così o era solo una cosa mentale, un po’ di makyo? Tu l’hai sentito. Tu lo sapevi ma io te l’ho chiesto e poi ho detto, “Ma quell’amico, quell’amico me in alcuni giorni non è il peggior amico che tu abbia mai avuto?”

LA relazione più vicina che abbiate mai avuto e forse non ve ne siete ancora resi conto è quella con voi. Avete avuto molte altre relazioni, alcune meravigliose ed altre terribili ma la relazione più vicina che avrete mai è quella con voi. Forse non ve ne siete ancora resi conto perché moltissimo del sé era del tutto bloccato. Ciò che faremo oggi sarà passare al Maestro. Porteremo dentro il Maestro e voi scoprirete, vi renderete conto che è il vostro amico migliore e il più vicino che avrete mai.

Nella loro vita gli umani hanno molte relazioni – molte relazioni, molti amici, molti membri della famiglia. Non tutte le relazioni sono così profonde. Avete conoscenti, conoscete molte persone ma con quante di loro potete davvero condividere le parti più intime e sensibili della vostra vita. Anche se siete stati sposati con qualcuno per 20 o 30 anni ci sono parti di voi che voi non condividete, che tenete ben nascosti, celati e va bene così.

Finirete per scoprire, per rendervi conto che la relazione più vicina è con voi, tra di voi, voi l’umano e voi il Maestro. È tutto voi, è tutta la stessa cosa; sono solo espressioni diverse, prospettive diverse della stessa cosa.

Come essere umano avete vissuto molti, molti anni solitari o almeno avete la percezione della solitudine. Anche se ogni giorno avete lavorato con altre persone, anche se avete una famiglia estesa o dei figli e tutto il resto – molta solitudine, molto stare da soli; nei vostri pensieri, nel vostro mondo personale e spesso vi chiedete se siete pazzi.

È stato difficile vivere in quel mondo solitario. Molti, molti anni fa quando Tobias arrivò e iniziò a parlare e a lavorare con voi disse, “Voi non siete mai soli,” molti di voi percepirono che significava solo che lui c’era o che c’erano altri esseri angelici. Ciò che significava anche molti anni fa è che voi non siete mai soli; voi siete con voi. Non solo con il sé umano. Ora noi siamo nella “e.” Nella “e.” Non è solo il vostro sé umano.

Il Maestro

Ecco ciò che faremo oggi; parlerò per un po’ e poi faremo una merabh e lo faremo. Il Maestro sarà presente. Il Maestro c’è sempre stato. Io uso la parola “Maestro”. Sono un po’ cauto ad usare il termine “l’essere divino” perché di colpo vi illuderete che entri un grande angelo dorato. Io uso il termine “Maestro” per indicare chi è senza tempo, chi è nel passato e anche nel presente e nel futuro; c’è sempre, sempre stato. Non è mai stato altrove. Lo ripeto: quando uso il termine “divino,” riesco a vedere dove andate – “Oh, è l’essere divino è là, molto lontano.” Il Maestro c’è sempre stato, sempre.

Il Maestro non resta intrappolato in tutto il dramma e nei traumi umani. Il Maestro vive nel permettere totale.  Il maestro si rende conto che la morte non esiste. Il Maestro si rende conto che nell’umano molta energia resta bloccata, ma non nel Maestro.

Il Maestro non ha memorizzato Wikipedia né tutte le enciclopedie. Il Maestro non conosce tutti i fatti e le cifre. Umano, fattene una ragione. Non aspettarti di andare dal Maestro e chiedergli, “Maestro, quanto pesa la Terra?” Al Maestro non importa, non ha bisogno di saperlo, non se ne va in giro con tutti i fatti e le cifre a guardare nel futuro, a guardare nel passato. Il Maestro è nel presente, questo è tutto. Il Maestro non ha bisogno di tutto ciò.

Non aspettatevi che il Maestro inizi a fare miracoli nella vostra vita.  Non aspettatevi che il Maestro risolva i vostri problemi. Il Maestro sarà il miglior amico che avrete mai. Il Maestro ascolterà i vostri problemi. Il Maestro getterà luce sui problemi che state affrontando; non vi dirà cosa fare, ma vi fornirà la luce.

Il Maestro ascolterà. Il Maestro non vi dirà cosa fare né tenterà di controllarvi o fare altro. Se ascoltate il Maestro che siete, se vi fermate per un attimo sentirete qualcosa che viene da quel Maestro, una prospettiva che altrimenti l’umano non considera.

Voi sentirete un livello di amore compassionevole, di amore incondizionato che non avete mai provato prima. Ora voglio che capiate che non viene da Dio. Voglio dire che più o meno è tutto lo stesso ma non mettetelo là fuori da qualche parte. Non date il merito a Gesù, a Yeshua. Quegli attimi e poi le sensazioni a lungo termine di amore incondizionato ed assoluto vengono da voi, dal Maestro che c’è sempre, sempre stato.

L’uomo ha tenuto lontano il Maestro per molto tempo per una semplice ragione: non sentiva di essere degno; aspettava la redenzione, la perfezione o altro. L’umano ha rimandato, ma ora non più.  Oggi è il giorno del Maestro. Accade quando inizi a renderti conto che non sei più una cosa sola. Non sei più solo, una cosa sola. Voi siete, beh, Linda se non ti spiace un po’ di matematica sullo schermo.

LINDA: Oh, no.

ADAMUS: Ecco la matematica di Adamus.

LINDA: (sospira) Ok.

ADAMUS: Uno diviso due uguale uno.

LINDA: Come lo vuoi grande?

ADAMUS: Che occupi tutto lo schermo.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Uno diviso due uguale uno. Più avanti passeremo a uno diviso tre e poi uno diviso quattro ma oggi è importante; uno, che è l’Io Sono. Tu inizierai a renderti conto che due è l’umano e il Maestro, ma è ancora uno. È ancora uno.

Stavo incoraggiando Cauldre a parlare a tutti voi dell’Aspettologia. L’Aspettologia è capire come l’anima, l’umano o altre parti del sé possono creare aspetti di sé; aspetti funzionali che possono fare cose come guidare un’auto o cucinare o aspetti dissociati o scuri che rappresentano le parti ferite, non amate e trascurate del sé.

Lo studio dell’Aspettologia è affascinante. È il nucleo della psicologia spirituale – dovrebbe essere il nucleo di ogni psicologia – come una persona può frammentarsi in quelli che noi definiamo, che Tobias definisce aspetti. Capire come potete creare, come realizzate vere e proprie parti di voi ha un impatto enorme per cogliere il passo successivo che è la “e.” Io, l’umano e io, il Maestro. Fa tutto parte dell’Io Sono. Non sono due o tre pezzi separati sono sfaccettature. Sono espressioni nell’uno. 

Voi restate nell’unità. Non vi spezzate. Non vi dividete. Di fatto e in modo molto interessante voi v’integrate.

Eco, qui c’è l’umano che conoscete molto bene, quello di cui fate esperienza e che esprimete; ecco l’umano che continua a cercare di migliorarsi, di raggiungere il nirvana, di ottenere una specie di illuminazione. Non è l’uomo che si illuminerà.

L’umano sarà l’umano. L’umano avrà ancora ciò che l’umano considera difetti, ma il Maestro no. L’umano avrà le sue lotte, almeno quelle che considera tali. In simultanea ci sarà il Maestro che non li considera difetti. Le lotte non esistono. Le cose irrisolte non esistono. Il Maestro non riempie la testa del Maestro con fatti e cifre e informazioni e non cerca sempre di superare in astuzia l’umano. Gli umani passano quasi tutta la loro vita a tentare di superare in astuzia il sistema umano. Al Maestro non importa. Il Maestro è semplicemente in un luogo in cui permette.

Il Maestro vuole entrare. Qualsiasi parola sia – sento che a qualcuno non piace la parola “Maestro”. A me piace perché è Maestria. È permettere. Non significa che siete un perfezionista né che avete perfezionato tutto; siete solo un Maestro nell’arte di esistere. Siete un Maestro del Sé. Non siete più isolati nel vostro travestimento da umano, nella vostra espressione umana. Siete Maestro in tutto questo. Ecco perché dico che il Maestro è senza tempo.  Non esiste nel futuro o nel passato. Intendo dire che è in tutto, ma è molto presente.

Caro umano, il Maestro è qui e vuole entrare e voi lo tenete a distanza. “Non sono pronto. Se fossi un Maestro potrei volare.”  Al Maestro ciò non importa affatto. Quello è un problema dell’umano pieno di ego. Se volete volare, salite su un aeroplano e andate (risate). È molto semplice.

Voi volete fare i miracoli e io non dico che i miracoli non sono possibili ma l’umano vuole il denaro, l’umano vuole l’amore, l’umano vuole essere perfetto e giovane e non morire mai. Al Maestro non importa nessuna di queste cose. Il Maestro vive nella compassione totale.

Il Maestro ride sempre. Il Maestro ride sempre. Porteremo dentro il Maestro e farete qualche esperienza interessante, divertente. Camminerete per casa scalzi e di colpo sbatterete l’alluce contro un oggetto di legno posto sul pavimento o qualcosa di simile. Voi sapete cosa fate come prima cosa; fate un balzo indietro, vi chinate e poi, “Figlio di …” sapete e vi tenete il piede. A quel punto sentirete ridere e sarà il Maestro. Il Maestro sarà piegato dalle risate e voi vi arrabbierete con lui Maestro e direte, “Tsss,” ma poi anche voi inizierete a ridere. Vi renderete conto che in fondo è davvero divertente. È molto divertente.

Il Maestro sarà il miglior amico che avrete mai, mai e poi mai e ancora un po’. Il Maestro siete voi. È una parte di voi che avete tenuto lontano per molto tempo.

Il Maestro è profondamente saggio. Certo che è saggio. Il Maestro non vi farà cambiare le cose, non inizierà a guidare la vostra vita e di certo non la controllerà né la gestirà. Se ti fermi un momento, caro umano, se ti fermi un attimo e senti dentro di te il Senso del Maestro che sei, di colpo avrai una prospettiva sulla tua vita umana e sulla vita del Maestro in contemporanea, una prospettiva che non hai mai avuto prima

In un certo senso tu vai in giro… parliamo dell’equilibrio tra maschile e femminile; per te quello sparirà. Non importa più. Tu ormai sei molto oltre. Di fatto noi useremo la Ferita di Adamus solo per – la Ferita di Adamo! (risate) – solo per andare oltre. Ora il vero tema di fondo non è la mancanza di equilibrio tra il maschile e il femminile; ora si tratta dell’umano e del Maestro, dell’umano e del Io Sono. Ecco cosa riporteremo in equilibrio.

Umano, nella nostra merabh ti chiederò di fare una cosa e solo quella – permetti il Maestro nella tua vita. Non farlo forzando o implorando. Non farlo pregando o recitando litanie. Nessun mantra. Non esistono oli del Maestro per portare dentro il Maestro. È il semplice “Io Sono Qui. Io Sono Qui.” È tutto qui. È permettere. È permettere e poi lo diventa. Lo diventa.

Ecco, io lo dico e poi l’umano esce da qui e dice, “Oh, ho fatto entrare il Maestro, era proprio ora.” Poi, domattina…

SART: Sì.

ADAMUS: … “Sì, sì. Sì.” (risate) e ciò che è appena successo qui accadrà anche a voi L’umano dirà, “Non lo so. È stata solo un’altra…” A quel punto sentirete ridere.

All’inizio identificherete il Maestro attraverso la risata che vi arriva. Non sono io. Io sì che riderei di voi! (qualcuno ridacchia; qualcuno dice “Certo!”) Non sono le vostre guide spirituali. Non è nient’altro. È il Maestro dentro di voi ed è davvero pronto. È prontissimo ad essere nella vostra vita. Lui non si trattiene; voi lo trattenete. È davvero pronto a stare nella vostra vita. Non è solo uno scopo, non è solo un prodotto della vostra immaginazione; è qui per essere reale. È qui per essere reale. Nelle nostre prossime sessioni parleremo ancora di quello che è e non è il Maestro ma per ora sappiate che è l’amico migliore che potreste mai immaginarvi. È l’amico più compassionevole, quello che vi accetta di più, è l’amico che vi sta più vicino, il Maestro che c’è sempre stato.

D’ora in poi camminerete con il Maestro. D’ora in poi camminerete con il Maestro. Ecco perché siete qui ed ecco di cosa tratta questa Serie – il Transumano, che si trasforma oltre il solo umano – e vi sentirete molto strani. Per l’umano sarà una cosa strana. Voi sentirete, non lo so, come si dice? Bipolari. Vi sentirete doppi (risate). A volte vi sentirete – sto cercando di descriverlo – quando all’inizio camminerete con il Maestro e quando tutto sarà un po’ come – ha detto Kuthumi – un po’ traballante. All’inizio niente avrà senso perché come umani siete abituati a vivere in una coscienza, in una a coscienza limitata – pensieri umani, emozione umane, merda umana – e di colpo ci sarà quest’altra presenza che è voi e vi sembrerà strano. A volte sentirete che siete voi e altre volte non lo sentirete come voi. A volte lo sentirete come voi e altre volte no.

L’umano ha difficoltà ad essere multisensoriale e multidimensionale. Ecco perché quando parlavamo di elezioni ho detto che l’umano non vuole davvero cambiare. Vuole solo un po’ più circo e un po’ più pane quindi ci sarà resistenza. Ecco, umano, capisci già adesso che ci sarà un po’ di resistenza. Ti sentirai strano nel corpo perché ora nel corpo non c’è più solo l’umano. Nel tuo corpo ci sarà il Maestro.

Il Maestro non camminerà solo al tuo fianco o 2 metri dietro – di certo non dietro di te. Il Maestro sarà nel tuo corpo, nei tuoi occhi e ti sentirai un po’ strano – “Come mai le cose sembrano diverse? Come mai vedo le cose doppie e confuse?” Beh perché ora dentro c’è il Maestro. “E”. Sì, sarà un po’ confusa.

Di notte il Maestro non è abituato a dormire molto (qualcuno ride). All’umano piace dormire. Non è divertente? Vi date in pieno per stare qui su questo pianeta, affrontate la nascita e poi cosa fate? Vi dormite la vita! (ridacchia) “Sono davvero stanco. Non ce la faccio più. Vado a letto.” È come comprare un biglietto per vedere un film e poi addormentarsi al cinema! (altre risate) Beh, vi perdete il film. Non sempre al Maestro piace dormire, ma quando l’umano si sveglia nel cuore della notte e si lamenta e si lagna perché non riesce a dormire, quello è il momento di fare una bella conversazione con il Maestro. Grazie, cara Linda (lei gli passa un fazzolettino). Tutto mi fa venir voglia di piangere e starnutire.

LINDA: Te ne servono due.

ADAMUS: Per questa amicizia.

LINDA: Te ne servono due.

ADAMUS: Mi bastano. Grazie.

LINDA: Uno non basta (qualche risata).

ADAMUS: Ho finito (tira su con il naso e afferra un altro fazzolettino).

Per l’umano sarà un po’ strano. Sì, un po’ strano perché all’improvviso non siete più solo un umano. All’improvviso c’è il Maestro e il Maestro è voi e per l’umano sarà molto strano capirlo. Voi cercherete di considerare il Maestro come un essere diverso da voi, come qualcosa di altro da voi ma è voi. Poi vi sentirete confusi e vivrete – Tiffany – una brutta giornata da amico con voi. Quella brutta giornata è il Maestro che cerca di entrare e l’umano si chiede, “Che diavolo sta succedendo?” e l’umano fa domande invece di permettere. Ecco cosa vi sta succedendo – “Cosa non va in me?” Il Maestro è alla vostra porta e molto presto la prenderà a calci se non lascerete che il Maestro entri nella vostra vita

TIFFANY: Ora il Maestro mi lascerà dormire? (risate)

ADAMUS: No, il Maestro non ti lascerà dormire. Ora ecco una prospettiva interessante. L’umano dice, “Oh, io voglio dormire. Io voglio dormire per 10 ore.” Il Maestro non ha bisogno di dormire e in effetti neppure l’umano.

Flippare

Di colpo ‘flippate’ e questa sarà una parola che diventerà comune nel vostro vocabolario – flippare. Non mostrare il dito medio, ma flippare (qualche risata). La ragione per cui da anni vi diciamo che è molto importante coprire temi come quelli dell’Aspettologia e la ragione per cui è stato importante invitare molte persone a lasciare il Crimson Circle è perché la linea tra la nevrosi, la psicosi e molte altre malattie mentali, la linea tra quelle e il Maestro non è poi molto distante.

LINDA: Oh.

ADAMUS: No, davvero. Una è equilibrata nel momento e radicata, ma come dite voi anche con la testa tra le nuvole; radicata con la testa tra le nuvole, mentre la nevrosi e la psicosi, la depressione ed altre malattie sono una frammentazione di un vecchio sistema.

Quasi tutti voi l’avete affrontato. I vostri vecchi sistemi sono finiti. È stata dura. È stata davvero dura, ma sono andati quasi tutti. Resta qualche piccolo residuo ma chiederemo al Maestro di aiutarci a ripulirlo.

Sarà interessante. Voi ‘flipperete’ e dopo un momento imprecherete perché non dormite abbastanza e il momento dopo il Maestro si sdraierà a letto e il Maestro sarà molto eccitato di stare sdraiato in quel letto ma completamente sveglio. Il Maestro non vuole dormire. Il Maestro vuole vivere. L’umano vuole dormire e dimenticare tutto.

Per un po’ la sentirete come un’enorme contraddizione. La mattina vi sveglierete e una parte di voi sarà stanca e una parte di voi sarà del tutto sveglia e pronta a vivere. Vivrete momenti in cui l’umano ha fame e vuole mangiarsi la coda di una mucca dopo averla messa al tappeto – fatevene una ragione! (risate) – e dall’altra parte il Maestro non ha proprio appetito. Vi chiederete, “Ho fame o no?” e la risposta è sì. Sì.

Vivrete una nuova relazione con voi. Vi sposerete con voi e con il Maestro, tutto nello stesso momento ed è una notizia molto bella. È una notizia molto bella. È un gran bene che stiamo facendo la Serie Transumano ma per quanto riguarda l’umano vi dico subito che vi sentirete strani. Voi ‘flipperete’ – un momento prima riderete e un momento dopo piangerete. Non impazzirete; state solo diventando Maestri. Da una parte ci sarà l’umano che piange sul latte versato e dall’altra ci sarà il Maestro che si rotola dalle risate perché versare il latte è divertente! Proprio così. Al Club dei Maestri Ascesi non si può versare il latte. Non si versa, proprio così. Ci abbiamo provato, abbiamo provato a versarlo; non si versa. Non c’è nulla su cui piangere. (qualcuno ridacchia).

L’umano perderà il lavoro e il Maestro applaudirà, celebrerà e danzerà per strada. L’umano dirà, “Oh, e il mio denaro e il mio affitto?” e il Maestro dirà, “Non ci serve il denaro. Non ci serve neppure una casa.” L’umano si chiederà, “Cosa diavolo non va in me?” L’umano che è abituato a controllare ogni piccola parte della sua vita e a controllare cose come il tempo, lo spazio e la coscienza di massa vivrà momenti difficili con il Maestro Io Sono che non si cura affatto di queste cose. Non lo interessano. Il Maestro non è né pigro né indifferente, ma queste cose non sono rilevanti e il Maestro riderà mentre l’umano imprecherà.

A proposito, sarà un ottimo materiale per libri, film e tutto il resto – “Il Maestro ed Io.”

Tra un attimo faremo una merabh, ma qui ora mi rivolgo all’umano. Tu hai chiesto il cambiamento e ora è qui e io ti chiedo solo di permettere. Non bloccarlo e non fatelo a rate.  Non dici, “Ok, oggi ‘Maestrerò’ al 14, 5% e domani vedremo come va.” È o Maestro o non Maestro.

LINDA: Hmmm.

ADAMUS: Si tratta di permettere o no. Lo dico perché alcuni di voi ci proveranno – “Vediamo come va oggi e poi ci riprovo domani.” Ecco dove fa male. Ecco dove è dura. Ecco dove rendete un pessimo servizio al vostro sé umano, quando pensate, “Ok, ci proverò.” Sapete, è come – Cauldre mi dice che lo fate ma non riesco a credere che lo facciate sulla Terra – mi parla di gente che nei supermercati offre cibo gratis per vedere se lo comprerete. Noi non siamo al supermercato dove assaggi questo e quello per capire se ti piace. Non lo farete. Voi permetterete che il Maestro entri.

Se non volete farlo, se siete nervosi è meglio se ve ne andate. Andatevene, voglio dire tornate un altro giorno un altro anno, un’altra vita a questo Shoud. È meglio se lo fate ma se lo fate, ‘Maestrate’.

Ecco che torniamo al vecchio conflitto umano. L’avete voluto. L’avete desiderato. È la ragione per cui siete qui sul pianeta e ora è qui.  Di colpo dite, “Whewwww! Oh, non lo so. Accidenti, ho questo progetto. Non ho ancora completato il mio giardinaggio autunnale.” Invitate il Maestro a fare giardinaggio con voi! Cosa importa?

Il Maestro che sei non ha ricevuto il benvenuto e non l’hai permesso nella tua vita.  In un certo senso il Maestro, anche se è te, non ha fatto molte cose. Sarà molto eccitato a fare giardinaggio, a cucinare e tu ti sentirai molto strano, “Perché sto seduto qui a cucinare le uova al tegame – perché mai sono così eccitato? L’ho fatto migliaia di volte.” Il Maestro no. Il Maestro non ha fatto una bella e lunga passeggiata fisica e di colpo dici, “Non mi piace camminare, ma di colpo cammino. Io cammino. Cosa sta succedendo?” Stai facendo entrare il Maestro.

Voi non state passando da essere l’umano che raggiunge le stelle, le stelle e poi essere il Maestro. Voi siete l’umano e il Maestro. Uno diviso due fa ancora uno. Ora scoprite di avere espressioni multiple. Voi vivete nell’espressione di un umano che vive lotte umane, traumi umani e limiti umani. Va benissimo. Proseguirà per un po’ ma ora è presente il Maestro che modifica tutta la prospettiva. Ecco quando imparate a ridere di voi perché voi riderete di voi. Il Maestro riderà delle fisime umane ed è allora che inizierete a mettere insieme le vostre storie per il Club dei Maestri Ascesi. Ridete quando vi cade il martello sul dito del piede e dite, “Eii!” E sentite la risata.

Il Maestro sarà come – ho aiutato un po’ Cauldre con il suo articolo – sarà il vostro miglior amico e v’irriterà come nessun altro. La cosa interessante è che quando dico che flipperete – intendo dire che un attimo prima sarete l’umano realizzato e l’attimo dopo sarete nella realizzazione del vostro Maestro – ma di fatto accade che vivete entrambe le realizzazioni. Tutto in contemporanea. Non essere solo umani, ma essere anche il Maestro. Voi iniziate a camminare, a vivere, a respirare – ve ne accorgerete – nei prossimi giorni chiederò a tutti voi di respirare un po’ non come una disciplina, ma come un’esperienza. Allora vi renderete conto davvero anche del Maestro. All’improvviso vi renderete conto che, “Vicino a me c’è qualcuno che respira? Perché il mio respiro è diverso? Perché quando espiro sento che il respiro è diverso??” È il Maestro che siete ed è qui. Vuole essere dentro di voi, nella vostra vita, nella vostra esperienza. Ora vuole fare parte della vostra grandezza. È arrivato il momento di smetterla di tenerlo lontano.

Non chiedete al Sé Maestro di iniziare a fare cose per voi. Non chiedetegli di risolvere i vostri problemi. Non dite, “Dannazione, Sé Maestro, ora che sei qui ho ancora questa malattia nel mio corpo…” Non è questo il suo ruolo. Quando iniziate a permettervi di essere l’umano e il Maestro incarnato – incarnato – di colpo la prospettiva umana su cosa pensavate fosse una malattia fisica non è così. Anche se i medici vi hanno detto che avete una malattia che non riuscite neppure a pronunciare, di colpo con la luce del Maestro e con l’Essità di colpo vi rendete conto che, “Wow! Ho quella malattia ma in effetti io non ho quella malattia. In effetti…” Cauldre vuole che effettui lo scarico di responsabilità, ma Linda può farlo dopo.

È un po’ strano, di colpo l’umano può avere…

LINDA: Intendi che tutto ciò è solo a fine di intrattenimento? Per favore consultate il vostro medico prima di prendere decisioni drastiche? (risate)

ADAMUS: Sì, è solo a fine di intrattenimento perché il Maestro si sta ammazzando dalle risate.

Di colpo – userò l’esempio di Malu – di colpo scopri di avere il cancro e i medici ti dicono, ti mostrano i negativi e le lastre – e dicono, “Ecco cosa devi fare come trattamento.” È una cosa interessante perché l’umano ha il cancro – che può essere un fatto emotivo, all’umano viene diagnosticato il cancro – ma il Maestro no. Il Maestro no. Considerate un attimo le implicazioni. All’improvviso c’è l’umano e il Maestro. All’improvviso lo siete e non lo siete (malati). All’improvviso non cercate di guarire l’umano, ma state nella “e” del Maestro. A causa della nuova prospettiva del Maestro quell’umano, quell’umano potrebbe andare avanti per 30, 40 o 50 anni con il cancro senza esserne affetto a livello biologico.

È il momento dello scarico di responsabilità.

(breve pause)

Scarico di responsabilità (qualche risata sommessa). Prosegui.

LINDA: (a voce molto alta) Tutto ciò è solo a fine di intrattenimento. Per favore consultate il vostro medico prima di effettuare modifiche dei vostri farmaci. Tutto ciò è strettamente e solo a fini di intrattenimento.

ADAMUS: Da un Maestro Asceso, ma a parte questo… (risate e qualche applauso) A parte questo…

Esiste un’espressione umana, voi dite cambio di gioco. Lo è e di nuovo il Maestro non entra per cercare di guarire l’umano. Il Maestro non lo farà e non intende farlo e non vuole farlo.  Di colpo mentre siete seduti fianco a fianco con il Sé Io Sono che ora sta entrando nel corpo, nella mente e nella vostra realtà, di colpo la prospettiva cambia e l’umano potrebbe avere il cancro, ma il Maestro no. Voglio che pensiate o sentiate davvero le implicazioni e come cambia la prospettiva di tutto e come ciò in fondo potrebbe guarire l’umano, la realizzazione che “Io sono anche il Maestro e il Maestro non ha il cancro.”

In questa Serie abbiamo avuto molte esperienze insieme nella realizzazione che il Maestro è qui, senza parlarne più o pensarci o prepararsi. È qui. È qui. È arrivato il momento. Io voglio che l’umano sappia che si sentirà confuso. Diventerete bi-sensoriali, bi-sensuali, forse bisessuali, non importa. Ora diventerete bi-sensoriali. Dove vivevate in molta singolarità, molto nella mente e in ciò che pensavate fosse la vostra identità, di colpo arriverà un intruso. Avrete un visitatore che non se ne andrà mai più.  (Adamus ridacchia). Di colpo avrete due prospettive su tutto. Più avanti si espanderà ma ora gestiamone due. Vivrete in due prospettive e flipperete avanti e indietro e poi anche insieme nello stesso momento. Voi flipperete. Voi sarete un Maestro che flippa.

LINDA: Oooh! (risate)

ADAMUS: O come direbbe il Maestro, “Sei un umano flippato.”

Vi ripeto che vi sembrerà un po’ strano, un po’ sconcertante. Andrete al frigorifero per prendere del latte e voi, l’umano, “Voglio un bicchiere di latte,” e di colpo la vostra mano sarà sul succo d’arancia. “Io non voglio il succo d’arancia.”

“Berremo succo d’arancia.” (risate) La cosa più strana è che vi verserete un bicchiere di succo d’arancia e uno di latte e li berrete insieme.

LINDA: Blggh!

ADAMUS: No, ma avranno un gusto ottimo.

LINDA: Ughhh! (altre risate)

ADAMUS: State diventando Maestri. Cosa significa? Smettila di frignare, umano. Smettila di frignare.

Sarà molto strano e ve ne accorgerete proprio mentre fate le vostre scelte quotidiane e vi renderete conto che il Maestro è presente e quanto fossero abitudinarie le vostre scelte. Volevate un bicchiere di latte perché eravate programmati per il latte come prima cosa al mattino visto che vostra madre ve lo faceva bere ogni mattina. Di fatto però voi volevate il succo d’arancia o almeno lo voleva il Maestro. Sarà piuttosto strano e interessante. Condividete le vostre esperienze si – ahem – social media. Condividetele via email o altro. Ne parleremo ancora il prossimo mese, ma proprio ora è arrivato il momento di diventare il Maestro.

LINDA: Oops.

La Merabh

ADAMUS: Ecco, le luci da merabh sono pronte, tutti ci guardano online quindi mettetevi comodi. Se siete nervosi, beh, ‘Maestrate’ (qualche risata).

Ora sentite la differenza perché il Maestro vuole farlo.

Il Maestro aspetta da molto, molto tempo.

(parte la musica)

Fate un bel respiro profondo in questo bello spazio sicuro pieno di compagni, di Shaumbra. Siamo alla Serie dl Transumano ed è arrivato il momento. È arrivato il momento di ‘Maestrare’. Caro umano, è arrivato il momento che tu permetta nella tua vita il Maestro che passa da un concetto mentale, da un desiderio ad essere reale. Tutto ciò che dovete fare è permettere. Tutto qui. Tutto ciò che dovete fare è permettere. 

Fate un respiro profondo e Maestrate. Il Maestro è sempre stato qui in attesa, con una compassione tale da aspettare che voi foste davvero pronti.

Il Maestro si porta dietro l’inizio di ciò che definireste il vostro corpo di luce, i vostri sensi orientati in modo non mentale. Il senso dell’immaginazione, il senso dei sogni.

I sensi vi permettono varie forme di realtà e i sogni sono un senso. Ecco cosa sono.

Il Maestro entra ora, scivola dentro e basta. Scivola dentro e inizia a far parte della vostra biologia, della vostra anatomia. Anche se pensavate di avere dei problemi fisici, il Maestro non ne ha. Forse vi siete guardati allo specchio pensando che siete troppo grassi, troppo vecchi, incurvati o altro. Il Maestro non è niente di ciò e voi lo sentirete con le orecchie. Lo sentirete dentro di voi. L’umano dice, “Oh! Guarda questo corpo,” e il Maestro, “Oh, mio dio! Io amo questo corpo.”

A volte vi sentirete strani. Avrete una voce diversa. Siete abituati ad ascoltare la voce dell’umano e dei suoi aspetti. Siete abituati alla voce della critica e del giudizio, la voce che dice “Io non sono,” piuttosto che “Io Sono.”

Siete abituati a sentire le sub-voci umane, le voci degli aspetti che vi dicono che siete meno di. Il vostro stesso sé umano litiga con il sé umano ed entrambi competono per essere eletti il capo della giornata, il controllore della giornata. Ora c’è una voce diversa e forse non la sentirete sotto forma di parole. Potrebbe essere una voce priva di parole, proprio senza parole, eppure è come una voce. È la nuova voce del Maestro.

Ci saranno momenti in cui l’umano si sentirà confuso a causa di questo livello del tutto nuovo di presenza, un livello di presenza nei vostri sensi, nei vostri pensieri, nelle voci e in tutta la vostra vita. Una nuova presenza quando guidate, quando cucinate, anche quando guardate un film – una presenza del tutto nuova. A volte l’umano cercherà, come direste voi, di tenersene il merito o tenterà di fare in modo che il Maestro diventi umano; in altre parole, cercherà di prendere il posto del Maestro in modo egoico. Non funzionerà. Non potete proprio.

Ci saranno momenti in cui l’umano dirà, “Non sono forse l’umano più grande perché l’umano è diventato un Maestro.” No. L’umano non è diventato un Maestro. L’ umano è ancora un umano c’è la presenza del Maestro. Ecco la bellezza di tutto ciò.

Non c‘è modo di assumere il controllo. Nessun nutrimento. È solo la “e”. Voi raggiungerete un luogo molto bello, quello del “Io sono l’umano” e “Io sono il Maestro,” insieme e in simultanea ma con molte differenze, con caratteri molto diversi e sfaccettature molto diverse.

L’umano non deve lottare con tutto ciò. Si tratta solo di permettere il Maestro che continuava ad aspettare, che non vedeva l’ora. Lui scivola dentro e basta.

È proprio qui.

È dentro di voi, nel vostro corpo, nella vostra coscienza.

Il Maestro si porta dietro ciò che definirei una luce. Di nuovo, non mi riferisco solo alla luce che ricevete dal sole o da altre fonti luminose ma il Maestro porta con sé una luce, una radianza. Per me è quando quella parte della coscienza splende sfrontata, senza limiti. Splende e basta. Il Maestro la porta dentro con sé ed è come se v’illuminasse dall’interno.

Anche se può sembrare stupendo, alcuni di voi hanno vissuto vite e vite tentando di restare nell’ombra, cercando di abbassare la luce. Ora potrebbe sembra strano perché il Maestro ora irradia. Quella luce splende e continuerà a splendere. Ecco, caro umano, inizia ad abituarti. Non è una luce che potrai o vorrai tentare di controllare.

Caro umano di notte, quando riuscirai a dormire dormirai due sonni, due sogni, due diversi stati dell’essere. Sei abituato a fare l’esperienza di un sogno, ma ora con il Maestro ne farai due. L’umano che a volte quando si sveglia fa fatica a ricordarsene uno si sentirà un po’ confuso perché di colpo saranno attivi due sogni. Come può essere? Beh, sono il Maestro e l’umano.

Ricordatevi – ricordatevelo – non è l’umano che diventa un Maestro. Non è l’umano che diventa perfetto. È la “e”. È il Maestro e l’umano. Due che sono uno; uno che diventa due.

Siete rimasti chiusi a chiave nella bara della realtà umana da quando riuscite a ricordarlo. Vi siete sigillati dentro la singolarità della realtà umana, ma ora diventate entrambi. L’umano e il Maestro.

Il Maestro è qui e il divertimento ha inizio.

Inizia la “e”, la vera “e”. Ne parliamo da diversi anni. Oggi è il giorno del ‘Maestrare’.

Fai un respiro profondo, caro umano e fai un respiro profondo, caro Maestro.

Ora fai un respiro da umano e Maestro e senti la differenza. Entrambi respirano. Entrambi respirano simultaneamente.

È quasi come alla nascita quando avete fatto il primo respiro profondo sapendo che eravate tornati per un’altra vita.  Oggi, qui si tratta di fare quel respiro profondo. Il Maestro e l’umano e di colpo vi rendete conto che non è un respiro solo; è il respiro dell’umano e il respiro del Maestro, in simultanea.

Non si è mai trattato di prendere il posto dell’umano. Si trattava di diventare la “e”, l’umano il Maestro.

Che grandi doni condivideranno e si scambieranno il Maestro e l’umano, proprio come i grandi doni che vi ha fatto la persona più vicina a voi nella vostra vita ma in modo più profondo, più personale e compassionevole. Vi scambierete doni – doni di vita da parte del Maestro, doni di saggezza, doni dell’Io Sono.

E anche tu, l’umano, offri doni al Maestro che aspettava solo di stare nella vita, di essere dentro di te – i doni dell’esperienza, i doni dell’amore, i doni della condivisione, i doni di essere in vita ed avere amici. Il Maestro vuole sentire com’è stare con gli amici, con i tuoi amici e la tua famiglia. Tu, l’umano offri doni al Maestro. Non è solo una strada a senso unico.

Ora il Maestro è qui.

Basta aspettare. Basta desiderare ardentemente il miglior amico che abbiate mai avuto. Il Maestro è qui.

Il Maestro non se ne andrà. Il Maestro oggi non è qui per fare un test. Il Maestro è qui.

Io continuerò a parlare all’umano di cose che a volte nella vostra vita potrebbero apparire come contraddizioni o come direste voi livelli di confusione umana, ciò che sembra essere uno stato di esistenza multipla. Io continuerò a parlare di questo all’umano.

Io continuerò a parlare al Maestro della vita umana e delle strane cose che fanno gli umani.

Ora però vorrei che faceste il respiro del Maestro e dell’umano insieme e d’ora in poi possano tutti i nostri respiri essere del Maestro e dell’umano.

Non più solo il respiro di un umano solo, ma ora il respiro unificato dell’umano e del Maestro.

Fate un bel respiro profondo. Fate un bel respiro profondo.

(la musica si abbassa)

Ora arriva il Maestro. Ora arriva il Maestro.

Fate un nuovo respiro profondo del Maestro e dell’umano, insieme.

Ora iniziamo un capitolo del tutto nuovo.

Detto questo, miei cari amici, è sempre una delizia essere qui con voi in questi momenti di grande trasformazione ed io vi chiedo, a prescindere da quanto sono pazzi i vostri pensieri, i vostri sogni, la vostra esperienza umana, voglio che vi ricordiate che il Maestro è qui e quindi…

ADAMUS E IL PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.

ADAMUS: Detto questo, tutto il mio amore. Certo. (il pubblico applaude).

ADAMUS: Detto questo, tutto il mio amore. Certo. (il pubblico applaude).