SHOUD 01 – Serie Scoperta

presentato al Crimson Circle il 7 settembre 2013

Io Sono quello che Sono, Adamus, la sfaccettatura di St. Germain inspirata da Shaumbra. (il pubblico applaude) Grazie.

Ecco che inizia la nostra nuova serie, la Serie della Scoperta. Facciamo un bel respiro profondo.

Molto spesso vi chiedo di fare un bel respiro profondo e di lasciare che mi avvicini un po’ a voi; lasciate che mi avvicini a voi come faccio proprio adesso con Cauldre – Geoffrey. Oh, io sono dentro di lui. Sì, rimarrò qui per un po’. Ho dimenticato di dirglielo. Non me ne vado proprio subito.

Ecco, fate un respiro profondo e invitate me, Adamus, così vicino da potermi sentire mentre vi faccio il solletico alle viscere – sì, a tutte; che possiate sentirmi nel vostro cuore, che possiate sentirmi al vostro fianco.

Fate un bel respiro profondo.

Vedete, ci vuole una persona coraggiosa e audace per lasciare che qualcuno le si avvicini così, per lasciare che qualcuno – compresi i vostri cari, i vostri figli, compreso chiunque – si avvicini fino a quel punto, perché ci sono strati e strati di materiale di protezione, di difesa e tutt’intorno c’è l’energia psichica. Quando lasciate che qualcuno si avvicini al punto da essere proprio dentro di voi, al punto da abbracciarvi dall’interno avete raggiunto un livello di coscienza attraverso la fiducia, attraverso il permettere che vi servirà bene.

Ecco, cari Shaumbra, fate un bel respiro profondo.

Quando potete fidarvi al punto da lasciarmi entrare nei vostri pensieri, nella vostra mente, ciò significa che vi fidate di voi, che in voi c’è molta fiducia ed equilibrio.

Se lasciate entrare me, potete lasciar entrare gli altri. Quando lasciate che gli altri entrino, scoprirete che non potranno mai farvi davvero del male, proprio mai, non potranno mai portarvi via nulla. Possono creare molte illusioni. Possono giocare il gioco in cui fingono di portarvi via qualcosa e possono fare il gioco in cui fingono che siete una vittima, che siete vulnerabili. Fate un bel respiro profondo. Se potete lasciarmi entrare così da vicino, così in profondità, in modo così intimo avete raggiunto un livello di coscienza – di vera coscienza – di voi.

Oh, a proposito di voi, perché non fate un bel respiro profondo e vi lasciate avvicinare. Uhhhh, è abbastanza tosta, è abbastanza dura permettervi quella vicinanza. Durante la nostra Serie della Scoperta parleremo di questo e di molte altre cose, ma scoprirete chi siete.

Sembra semplice. Non lo è. Non lo è. È una delle cose che fa più paura. Jane, io e te abbiamo parlato della paura in molte occasioni. Che cosa ti fa più paura? Te stessa, naturalmente – tutti voi, ogni essere angelico. Quello è il livello più profondo di resistenza o di paura, comunque volete chiamarla, ma è la cosa più difficile. È ciò che faremo nella nostra Serie della Scoperta.

Entriamo nel nostro quinto anno insieme. Ne abbiamo completati quattro. Sono sorpreso che moltissimi di voi siano ancora qui. No, davvero, è proprio così, sono sorpreso perché, capite, nella religione e nella filosofia c’è un certo fascino, il tentativo di dare un certo significato alla vita e come probabilmente avete già scoperto, un vero e proprio significato non esiste. C’è un livello di fascino con le cose che sono spirituali, l’occulto, in parte perché l’avete studiato prima, in passato e in parte perché l’occulto, la spiritualità esercita una certa attrazione. Ha un certo potere, una certa seduzione.

Alcuni dicono di studiare per contribuire a fornire una comprensione migliore su come funzionano le cose, ma non è così, sono pieni di makyo perché voi non capirete mai come funzionano le cose. Non sono progettate perché avvenga. Non sono programmate per questo.

Ecco, molti studi sono come una distrazione dalla loro vita quotidiana. Possono andare a fare i giochi degli angeli. Mi dispiace, sono solamente giochi. Possono impressionare gli amici e i parenti con la loro occultità, la loro stranezza. A volte usano la spiritualità e la new age come un velo per la loro natura che altrimenti sarebbe bizzarra e non fanno altro che definirla new age. (qualcuno ridacchia) È proprio vero. È proprio così.

Come sapete dal primo periodo con Tobias, da quando ha iniziato a lavorare con voi nel 1999, noi non siamo qui per essere spirituali o new age. Non funziona così. Non funziona così. Noi siamo qui, voi siete qui per la vostra illuminazione incarnata.

In realtà non c’è niente da studiare. Proprio niente. C’è molto da scoprire e c’è molto di cui rendersi conto. Continuate a venire qua mese dopo mese dopo mese… dopo mese. (Adamus ridacchia) Di fatto, state manifestando, state creando l’aspetto che chiamate Adamus. In realtà io, come St. Germain ho qualche difficoltà nel passare in quel ruolo, un po’ come dire – qualcuno direbbe – un po’ odioso, un po’ pretenzioso, un po’ provocante. Questo è ciò che state creando – la spinta, il limite, la differenza – perché è mentre avete studiato molto lo spirituale e avete vissuto molte vite passate negli ordini religiosi, vi siete resi conto che era interessante ma non vi ha portati al vero appagamento che avevate scelto.

Ecco, siete venuti in questa vita e in questo gruppo definito Shaumbra, a questo incontro e avete detto, “Lo farò – l’illuminazione incarnata. Non m’interessa cosa ci vuole.” In un certo senso siete venuti qua con l’illusione di esserci per contribuire a salvare il mondo e tutte queste altre cose, ma state scoprendo che lui non ha bisogno di essere salvato. Anche se ne avesse bisogno, non lo accetterebbe necessariamente da voi. Resisterà a chiunque.

Siete venuti qua per l’illuminazione incarnata. La realizzerete. Voi la realizzerete. Non ho nessun dubbio in proposito. Non sarei qui se non pensassi che è almeno un forse. Sarà così finché lo scegliete, finché lo permettete. Non sarà per niente come pensavate che fosse, proprio no. (qualcuno ridacchia)

Ecco, vi riconosco questo merito e vi applaudo perché continuate a resistere. A volte sono momenti duri, davvero duri – davvero duri – perché fanno a pezzi tutte le illusioni. Fanno a pezzi le identità. Fanno a pezzi la mancanza di fiducia. Fanno a pezzi ciò che pensavate di essere, ma solo voi potrete scoprire il vero voi. Pochi, davvero pochissimi umani hanno mai percorso questa strada. Pochi, davvero pochi.

Molti umani parlano di religione e di Dio e di virtù e di tutto il resto, ma pochissimi si fermano per guardarsi davvero dentro e per intraprendere il viaggio interiore. È difficile. Voi, però, non l’avreste voluto in un altro modo.

Dunque, benvenuti alla Serie della Scoperta.

La Serie della Scoperta

La nostra serie sarà composta da 11 segmenti e nella serie, ogni mese ci sarà una chiacchierata – una chiacchierata interattiva – che, come so bene, vi piace moltissimo. Non vedo l’ora che Linda vi passi il microfono. Ho ragione? (tra il pubblico qualcuno dice “Sì”) faremo delle chiacchierate interattive perché c’è molta saggezza che dovete condividere. Sì, che voi dovete condividere. A volte v’intimidisce quel microfono che vi mettono davanti ed io che vi guardo e altre decine di migliaia di persone che vi osservano. Invece, quando sentite la vostra stessa voce – non solo le parole che escono ma il tono, la profondità, lo spirito della vostra voce, quando la sentite – quello è il momento in cui cominciate a fare passi avanti nella coscienza. Quello è il momento in cui iniziate a rendervi conto del “Io Sono quello che Sono.”  Quello è il momento in cui iniziate a semplificare le parole. Èquando smettete di raccontare lunghe storie. È quando tutti gli altri possono sentire la presenza che arriva dalla vostra voce.

Naturalmente ci sarà sempre la parte dedicata alla mia lezione – la parte affascinante della lezione – in ogni Shoud. Poiché ci troviamo nella Serie della Scoperta, ogni mese faremo un’esperienza. A volte sarà una merabh, a volte sarà un tipo di esperienza diversa. Stiamo arrivando al punto in cui non abbiamo bisogno di continuare a parlare delle cose; è arrivato il momento di farne esperienza. Ecco, siete pronti ogni mese per un’esperienza.

Alcune delle esperienze non le vivrete tutte in quel momento. O meglio, lo farete, ma non ne sarete consapevoli all’istante. A volte ci vogliono ore, giorni, settimane perché vi rendiate conto di ciò che è accaduto davvero. Nelle esperienze, non cercheremo di fare nulla. Non cercheremo di fare uno sforzo. Lo permetteremo e poi lasceremo che si dispieghi. Nessuno stress mentale. Nessuno sforzo. Solo il permettere.

In ogni Shoud affronteremo una serie di esperienze molto specifiche, ognuna delle quali lavorerà o si espanderà rispetto alla precedente. Ho detto a Cauldre che cercherò di mantenere i miei segmenti piuttosto corti, un po’ più corti.

Io osservo e monitoro letteralmente le energie, sento ciò che sta accadendo, perché come vi ho già detto parecchie volte, io non sono altro che una distrazione – una distrazione piena di umorismo e di fascino, ma comunque una distrazione – così mentre osservate, mentre ascoltate, mentre fate esperienza proprio qui accade davvero qualcos’altro. Siete seduti in uno spazio sicuro, sentite dentro di voi la vostra Presenza Io Sono e lasciate che avvenga un cambiamento o un movimento in modo gentile, tranquillo e senza pensarci sopra.

Niente incasina bel movimento energetico, una bella espansione di coscienza più del pensare a come farlo. Così io vi distrarrò e voi lo permetterete. Siete d’accordo? (il pubblico acconsente)

Bene. Iniziamo questa interazione con la domanda del giorno – se sei pronta con il microfono. (si rivolge a Linda)

LINDA: Sì, signore.

ADAMUS: Oh, non chiamarmi signore. (qualcuno ridacchia)

LINDA: Ora vuoi che scriva la domanda?

ADAMUS: No, signora, è per il pubblico.

LINDA: Sì, signore.

ADAMUS: Ecco, prendetevi un attimo per sentirla dentro di voi senza pensarci troppo. Sentitela e basta, perché una parte dell’esperienza di oggi girerà proprio intorno al sentire – sentire ciò che c’è già.

La Domanda di Oggi

Ecco, la domanda che ho per voi – è una domanda mentale, ma sentite dentro la risposta – state meglio rispetto a 14 anni fa quando abbiamo cominciato o 4 anni fa quando ho iniziato con voi? Ora state meglio?

Fate un bel respiro profondo e sentitelo dentro. State meglio ora?

Cara Linda, per favore il microfono. Linda, qual è la sua risposta? (risate mentre si blocca a metà strada) Devi essertene fatta un’idea! (molte risate) È in uno stato sospeso di coscienza.

14 anni fa. È stato un viaggio per te, ne sono sicuro.

LINDA: Sto meglio. Sto meglio.

ADAMUS: Meglio.

LINDA: Sì.

ADAMUS: Perché? Come?

LINDA: Ho una maggiore chiarezza personale.

ADAMUS: Bene.

LINDA: Ho più potere personale.

ADAMUS: Bene.

LINDA: E alle linee aeree non ho ancora ferito nessuno. (risate)

ADAMUS: Ma brava. (qualcuno applaude ) Bene. Bene. 

LINDA: Amo ciò che facciamo.

ADAMUS: Sì. Allora, stai meglio.

LINDA: Sì!

ADAMUS: No, sto parlando con Shaumbra.

LINDA: Oh, stai parlando Shaum- … oh, oh, oh! Adesso basta con me! Hai finito con me?

ADAMUS: (ridacchia) È il momento del microfono.

LINDA: Hai finito con me?

ADAMUS: Sì.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Edith. Ciao.

EDITH: Ciao, St. Germain?

LINDA: Adamus.

EDITH: Sei Adamus o St. Germain?

ADAMUS: È importante? Importa?

EDITH: No.

ADAMUS: Non siamo una sola cosa?

EDITH: Va bene.

ADAMUS: Sì. Cosa preferiresti oggi?

EDITH: Non posso rispondere.

LINDA: Certo che puoi! Sì o no. Adamus, St. Germain.

ADAMUS: È una specie di “Non lo so.”

LINDA: È una risposta illegale.

EDITH: Non ho detto che non lo so. Ho detto che non posso risponderti.

ADAMUS: Allora, Edith, Edith stai meglio?

EDITH: Sì, nel senso che ha descritto Linda. Ho una maggiore chiarezza e comprensione di me. Io so che Io Sono. Um …

ADAMUS: Sì. Non mi sembri davvero convinta.

EDITH: Beh, ho un problema.

ADAMUS: A cosa stai pensando?

EDITH: … e non va via. Non riesco proprio a ottenere la mia abbondanza e sono molto più povera del solito.

ADAMUS: Davvero? È proprio così?

EDITH: Sì.

ADAMUS: È così brutto?

EDITH: Sì, non mi piace.

ADAMUS: Sì che ti piace.

EDITH: No, non mi piace.

ADAMUS: Sì che ti piace. Pubblico?

LINDA: Sì, ti piace!

ADAMUS: E perché lo dico? Ohhh! Questa sarà una serie divertente! Ohh! Perché Edith, hai già sentito queste parole e puoi discutere sulla debolezza, puoi discutere tutto il giorno sul vittimismo ma se nella tua vita c’è qualcosa che non ti piace, ti piace eccome, per il semplice fatto che c’è. C’è. In qualche modo ti sta servendo.

Ora, ora è frustrante. È difficile. Ci pensi tutto il tempo. Sprechi quantità pazzesche di energia per pensarci, per chiederti che cosa hai fatto di sbagliato ed è proprio questo che ti mantiene proprio nel buco della non abbondanza.

EDITH: Sì, hai ragione.

ADAMUS: La fossa della mancanza di abbondanza. Il fatto è che il denaro, in realtà, non fa la differenza. Voi non siete venuti qua per fare soldi; siete venuti qua per l’illuminazione. Giusto?

EDITH: Giusto.

ADAMUS: Ecco, in fondo non fa differenza. Il fatto è che una volta che lo lasci andare, lo lasci andare e basta e la smetti di lottare con lui, la smetti di svegliarti nel bel mezzo della notte con quel problema, ti renderai conto che il denaro non aveva importanza e quindi non l’avrà. A quel punto ti chiederai perché prima non c’era, quando ne avevi davvero bisogno. Ora però in un certo senso vi sta servendo, non so bene come – quello lo devi scoprire tu. Sì. Ora mi guardi storta e sai, hai sul viso uno sguardo molto dubbioso. Se non ammetti che da questa situazione stai ricavando qualcosa, lei continuerà a esserci. Continuerà a essere presente.

EDITH: Oh, vorrei sbrigarmi a scoprirlo.

ADAMUS: Ok. Vai avanti! (qualcuno ride) Questa non è psicanalisi. Non vogliamo entrarci. Non vogliamo ritornare ai tuoi traumi infantili o a cose del genere. Perché ti sta servendo? Vuoi che te lo dica io?

EDITH: Sì, per favore.

ADAMUS: Ok. Ti mantiene concentrata. Tu pensi che sia così. Pensi che ti stia mantenendo in ginocchio e concentrata, così non ti distrai con le cose del mondo. Ti sei detta e ripetuta più volte che non ti saresti mai lasciata intrappolare nei piaceri mondani e così è. Ora devi fare la mossa conscia e dire,”Non ci resterò bloccata dentro. Nell’illuminazione posso godermi i piaceri mondani perché le due cose procedono insieme. ” Ciò vale per tutti voi. Proprio così.

EDITH: Ok. Grazie.

ADAMUS: Sì e non posso… vorrei proprio far discendere su di te una grande abbondanza. Non posso. Non posso.  Anche se potessi, non lo farei perché il dono più grande è dentro di te e lo dai a te stessa.

EDITH: Capisco.

ADAMUS: Sì.

EDITH: Grazie.

ADAMUS: Ecco, quando affiora questa cosa dell’abbondanza, mia cara, non concentrarti su di lei. Non concentrarti su di lei perché persino la mancanza di abbondanza è diventata una distrazione più grande rispetto all’abbondanza stessa. Bene.

EDITH: Vero.

ADAMUS: Allora, stai meglio o no?

EDITH: Sì.

ADAMUS: È un sì grande o un sì piccolo?

EDITH: È un sì nel mezzo. (risate)

ADAMUS: Ok. Bene. Ancora qualcuno, stai meglio o no?

GARRET: Sì.

ADAMUS: Bene. In che modo?

GARRET: Il modo ovvio che hai menzionato. Mi sento più sereno. 

ADAMUS: Sì.

GARRET: Quello è il vero regalo.

ADAMUS: Sì. Sì.

GARRET: Sì.

ADAMUS: Molto di più o solo un po’ di più?

GARRET: Molto più sereno. Molto di più.

ADAMUS: Sì. Io penso, sai, sappiamo che una delle cose più impegnative – se non ti spiace vado un po’ sul personale – una delle cose che era …l’avrei fatto in ogni caso. (qualcuno ridacchia) Una delle cose che era…

GARRET: Se mi fosse dispiaciuto, avrebbe fatto qualche differenza?

ADAMUS: … per te come per moltissimi altri, la cosa più impegnativa è imparare a stare con voi. A stare con voi, tutto qui. Hai avuto quell’opportunità e l’hai incarnata, l’hai integrata e ora la insegni.

GARRET: Sì. Probabilmente una delle cose più indicative è che quando affiora il dubbio, non è nulla di che.

ADAMUS: Sì.

GARRET: I dubbi continueranno ad affiorare, ma io li voglio? Voglio che mi servano o sono solo dubbi?

ADAMUS: Certo. Bene. Grazie.

Oggi rispetto a 14 anni fa o a 4 anni fa. L’uno o l’altro.

IWONA: Sto molto meglio.

ADAMUS: Bene. In che modo?

IWONA: Amo la vita.

ADAMUS: Sì.

IWONA: E solo da poco ho imparato a lasciare che la vita mi ami a sua volta. (ride nervosamente)

ADAMUS: Ahh. Com’è accaduto? Un giorno sei entrata in un negozio e hai visto una scatolina che potevi comprare e far sì che la vita ti amasse a sua volta?

IWONA: È successo a basta.

ADAMUS: Sì. È successo a basta.

IWONA: È successo, tutto qui.

ADAMUS: Sì.

IWONA: È un’esperienza.

ADAMUS: Ahhh!

IWONA: La scoperta.

ADAMUS: Sì. Com’è accaduto? In che modo ne hai fatto esperienza?

IWONA: Mi sono aperta a permettere e a ricevere.

ADAMUS: Bene.

IWONA: Quella è stata la mia sfida.

ADAMUS: Bene. Come ci si sente quando la vita ti ama a sua volta?

IWONA: Eccell- … meraviglioso. (ridacchia)

ADAMUS: Sì. Nessuna resistenza.

IWONA: Nessuna resistenza.  

ADAMUS: Bene.

IWONA: Sì!

ADAMUS: Grazie. Un’altro… Bonnie.

LINDA: Ohhh, eccoci qui.

ADAMUS: Bonnie.

BONNIE: Ciao.

ADAMUS: Sii franca e candida – o sii Bonnie e candida.  

BONNIE: (emette risolini) Oh cielo!

ADAMUS: O potresti essere franca.

BONNIE: Beh, naturalmente sto meglio! È ovvio. 

ADAMUS: Sì. In che modo?

BONNIE: Beh, ora capisco cosa sta accadendo molto meglio di molto, molto tempo fa quando tutto è iniziato.

ADAMUS: Sì. Hai affrontato sfide e difficoltà, come moltissimi di voi e si potrebbe pensare che direste, “No, è davvero dura. La vita diventa sempre più dura.” Invece dite, “No?” In altre parole state dicendo “Sì.” 

BONNIE: Credo che non riguardi le cose.

ADAMUS: Sì.

BONNIE: E naturalmente ho perso tutto, proprio come moltissimi altri.

ADAMUS: Sì. Non è stato divertente? 

BONNIE: (ridendo) Sì! Sono state proprio tonnellate di divertimento. 

ADAMUS: Perché sei ancora qui! Sei viva! Stai parlando al microfono. “Io esisto!” Il resto non è così importante.

BONNIE: Non lo è. Senza tutta quella roba ti senti molto più leggero. 

ADAMUS: Sì, sì. Sì. Bene.

BONNIE: Mm hmm.

ADAMUS: Sono lieto che tu stia ancora sorridendo. 

BONNIE: Grazie per avermelo chiesto…

ADAMUS: Sì. Ancora uno. (Linda passa il microfono a Jane) Un respiro profondo.

JANE: Sì. Nonostante a volte il viaggio sia stato molto difficile, direi proprio che ora la mia consapevolezza è molto maggiore rispetto a 14 anni fa e perciò sono grata.

ADAMUS: Perché il viaggio è stato difficile? Cosa lo è stato in particolare?

JANE: Beh, come ha appena detto Bonnie perdere tutto, poi il corpo.

ADAMUS: Sì.

JANE: Voglio dire, l’unica cosa che non ho perso è il mio caro marito. 

ADAMUS: Sì. (Adamus ridacchia) La cosa divertente è che tu parli di perdere tutto. Non ho visto nessuno di voi all’angolo della strada a chiedere l’elemosina.

JANE: Ci siamo andati vicini. 

ADAMUS: Nella tua mente.

JANE: Sì.

ADAMUS: di certo nella tua mente e forse nella tua percezione di quanto c’era sul tuo conto in banca. Eppure la maggior parte di voi continua a guidare belle macchine, la maggioranza di voi continua ad avere le cose basilari della vita, quindi c’è molta percezione in corso qui. Molta di questa percezione è dovuta alla paura, è dovuta al chiedervi quanto profondo e quanto lontano è il fondo per poi rendervi conto che, in realtà, non importa. Non importa, proprio così. Sì. È difficile da affrontare…

JANE: Sì.

ADAMUS: … e ciò che è più difficile della parte fisica, della parte finanziaria è il mentale. La devastazione mentale – è ancora più difficile.

JANE: Mm hmm.

ADAMUS: Sì. Bene. Tu pensi di stare meglio, dici che stai meglio?

JANE: È così. Mi sento più connessa a me, come mai prima.

ADAMUS: Bene.

JANE: La mia intuizione, il mio sapere intuitivo è più forte che mai.

 ADAMUS: Sì.

JANE: E sto cominciando a fidarmi di queste cose.

ADAMUS: L’autostima?

JANE: Quella sta iniziando ad affiorare. (entrambi ridacchiano) Ne sono consapevole.

ADAMUS: Oh, ma allora c’è un po’ di autostima! (Adamus ridacchia)

JANE: Sì, ce n’è! Sì.

ADAMUS: Bene.

JANE: Riesco a vederla.

ADAMUS: Bene.  

JANE: Ma va bene.

ADAMUS: Sì. Va bene.

JANE: Sì.

ADAMUS: Potresti passare il microfono a Marc?

LINDA: Uh-oh.

ADAMUS: Per il nostro commento finale. 

MARC: (sospira profondamente) Ok, sicuramente sono d’accordo con ciò che ha detto lei. 

ADAMUS: Bella mossa. (risate)

MARC: Giusto. Lo sai. Conosci il mio matrimonio, giusto? Sicuramente non è ciò che pensavo sarebbe stato.

ADAMUS: Ma certo.

MARC: Non è per nulla così. 

ADAMUS: Di sicuro.

MARC: È molto diverso.

ADAMUS: Come lo insegneresti – perché tu insegnerai – come lo insegneresti agli altri? Come lo spiegheresti, perché ora immaginati in piedi o seduto di fronte a una classe con una dozzina o forse venti studenti tutti intorno a te; tu cerchi di spiegarlo a loro. Sono tutti frastornati ed eccitati perché hanno appena scoperto la metafisica e la spiritualità e sono così perché sono i primi ad averla scoperta. Sono davvero eccitati e dicono, “Farò qualsiasi cosa! (risate) Non importa quanto mi coooosta, lo farò.” Sono in fibrillazione e sui loro finestrini ci sono queste cose degli angeli e tirano fuori i loro cristalli per farteli vedere.

MARC: Io scuoto la testa.

ADAMUS: Te ne stai seduto lì come il Capitan Kirk,* del tipo “Ohhh, ohhh.” In che modo dirai loro “Non è ciò che pensate,” senza fare a pezzi le loro speranze e illusioni?

*Si riferisce a un video mostrato durante l’introduzione.

MARC: Attenti a ciò che chiedete. (risate e Adamus ridacchia)

ADAMUS: O potresti dire, “A proposito, otterrete proprio ciò che chiedete!”

MARC: Fatelo, ma non avete assolutamente idea di ciò che state chiedendo. Quindi…

ADAMUS: Questo è un buon argomento.

MARC: Non assomiglia per nulla a qualsiasi cosa pensiate possa essere. 

ADAMUS: Quindi ti dicono, “Maestro Marc, allora com’è? Dacci le risposte. Tu l’hai studiato. Hai studiato sotto il grande Adamus. (risate) Sei uno dei pochi che hanno mai avuto quest’opportunità unica. Ragazzi, ci sarebbe piaciuto esserci quando c’era anche lui.” Diranno, “Cosa diceva Maestro Adamus? Semplifica. Qual era il suo messaggio?

MARC: Non ho idea di cosa ha detto. (risate)

ADAMUS: In ogni caso, questa è una risposta brillante. Non importa che cosa ha detto.

MARC: Giusto.

ADAMUS: Ma certo.

MARC: E il viaggio è individuale. Ecco, sapete, non c’è una ricetta per come sarà.

ADAMUS: Sì. “Ma, ma,” dicono, “dacci qualche indizio. Che cosa hai fatto? Voglio dire, guarda come sei ora. Guarda le macchine che hai. Guarda tua moglie. Voglio dire, sei andato alla grande. Guarda tutto ciò che hai. Hahhh! Come hai fatto… e intorno a te c’è quest’aura e profumi come biscotti con gocce di cioccolato. (risate) E sei vivo! Diccelo, come hai fatto?!”

MARC: Non lo so. (il pubblico reagisce con un “Ohhhhhh”) Umm …

ADAMUS: Poi ridi e dici, “Stavo solo scherzando!”

MARC: È vero. 

ADAMUS: Sì.

MARC: No, ecco come ho fatto davvero, un respiro alla volta. Davvero.

ADAMUS: Un respiro alla volta. Mi piace questa risposta. Dovrebbe entrare nel libro sulla saggezza. Ma certo. Un respiro alla volta e ancora una cosa. Che altro diresti loro? Si sono riuniti nel tuo – sto ricevendo questo, Cauldre parla del tuo bar, il tuo café illuminato – dopo l’orario di chiusura si incontrano lì. Fai pagare 20,30 dollari per una tazza di caffè perché te lo puoi permettere.

MARC: Almeno quello, sì! (qualcuno ridacchia)

ADAMUS: Perché puoi. Sì. E tu dici loro, dopo “Un respiro alla volta,” e loro dicono (con voce lamentosa), “Sono così stanco di respirare! Non lo sopporto più! Io respiro, respiro, respiro e non succede niente! Guardami!” (risate)

LINDA: Non è carino!

ADAMUS: Dimmi. Lo vedo di continuo, proprio come Aandrah. “Sono stanco morto di respirare. Che altro?” 

MARC: Permetti.

ADAMUS: Oh. Come si fa?  

MARC: Lo fai e basta. Lo permetti. Lo lasci andare, tutto qui.

ADAMUS: Fai un respiro profondo.

MARC: Fai un respiro profondo, eccoci di nuovo qui. (risate) 

ADAMUS: E compra un’altra tazza del mio magico caffè! (altre risate)

MARC: Giusto.

ADAMUS: Sì. È benedetto. Sì, prima di andarsene Adamus ha benedetto i chicchi di caffè. Funzionerebbe – faremmo i milioni. 

MARC: Ottimo marketing. Grazie.

ADAMUS: Sì, sì. Ok, bene. Grazie. Grazie.

Allora, cari Shaumbra, state meglio? È una domanda stupida. In realtà, non importa.

Non c’è proprio modo di paragonarvi davvero ad allora. Potete provarci, e a me piacciono le risposte. State migliorando davvero molto, Shaumbra. In realtà non importa. E poi paragonare a quale livello? Beh, su livello umano, probabilmente molti di voi direbbero di no. Forse possedete meno cose. Potreste avere… potreste non avere più un lavoro, una relazione, sesso regolare, buon cibo o tutto il resto, forse questo no. Ma… ma… (Adamus ridacchia) Io so che non siete venuti qui aspirando a queste cose. Di fatto, la vera risposta è, Edith, è quasi un rigettare quelle cose, quasi spingerle lontane da voi. E guardate che cos’è accaduto – se ne sono andate.

Io so che siete venuti qua per l’illuminazione incarnata, per l’ascensione o comunque vogliate chiamarla in un certo senso … (qualcuno sbadiglia) Sì – sbadiglia! – oh! Sandra, per favore portale il caffè, un massaggio ai piedi o due fili elettrici. (qualcuno ride)

 Siete venuti qua per l’illuminazione incarnata in ciò che io definirei, in base a come lo considerate, un atto di disperazione in cui dite, “Se questo non funziona…” (qualcuno dice “Me ne vado da qui”; Adamus ridacchia) “Beh, se questo non funziona, sì, me ne vado da qui. Se non è questa la vita, non è niente. Non c’è niente. Allora è o tutto o niente.” Sul tavolo avete messo tutte le fiches. Tutto. O raddoppio o niente, dite, “È così.” È un po’ folle, ma voi siete così.

La verità vera è che voi lo sapete già. Lo sapete già, ma ora state facendo l’esperienza. Voi conoscete le risposte; ora si tratta dell’esperienza.

Siete venuti in questa vita dicendo, “Deve essere questa,” e come vi ho detto, si può considerare un po’ da disperati o da molto coraggiosi e audaci, è davvero pazzesco, superare moltissime cose – la mente, il passato, la coscienza di massa – e continuate a resistere. Siete ancora seduti qui. Esistete ancora. Meraviglioso.

Facciamo un bel respiro profondo e nella nostra Serie della Scoperta.

Dalla mia prospettiva e da quella degli altri del Crimson Council, non importa tanto che stiate meglio; importa ciò che è accaduto con la vostra coscienza, che noi possiamo vedere sotto forma della vostra luce, che possiamo vedere come la natura espansa del vostro essere, che possiamo vedere letteralmente sotto forma dei viaggi che fate nel vostro stato di sonno. Siete diversi da com’eravate 14 anni fa? Immensamente. Immensamente.

Vorrei fare un DreamWalk, se ti va di scriverlo – per te, nel tuo cervello (si rivolge a Linda) – facciamo una DreamWalk e lo faremo insieme, potremo farlo dal vivo o come registrazione. Devo controllare con Linda e Geoffrey, ma sarà un DreamWalk che torna a 14 anni fa. Cercheremo di tornare indietro e vedrete come sarà cercare di tornare indietro. Credo che attraverso questo DreamWalk, capirete che non è stato come pensavate e sarà come cercare di comprimervi di nuovo nel grembo di vostra madre. È difficile, tutto qui. È semplicemente difficile tornare indietro.

Mentre la mente si ricorda di alcune cose deliziose del passato e anche di alcune cose orribili, il fatto è che se cercaste di riportare indietro ad allora la vostra coscienza, non ci riuscireste proprio. Ecco, ci proveremo con un DreamWalk.

Di cosa parleremo nella Serie della Scoperta? Che cosa scopriremo nella Serie della Scoperta? Di nuovo, vi ho detto che ci saranno alcune lezioni, chiacchierate e poi esperienze.

JOANNE: (sbadiglia di nuovo) Mi spiace.

ADAMUS: Preferisci la tazza di caffè ora o più tardi?!

JOANNE: Sono solo così rilassata!

ADAMUS: No, avanti, sdraiati sui tappeti. (qualcuno ridacchia) Èpulito. Siamo in famiglia. A noi non interessa. (Adamus ridacchia) Cauldre mi sta rimproverando perché sono uno speaker che ispira molto! (altre risate)

Le Scoperte in questa Serie

Cosa imparerete nella Serie della Scoperta? Qual è la prima cosa che scoprirete?

(pausa)

~ Voi

Questa è facile. Voi stessi! Sì, sì, voi. La Prima cosa.

Sembra ovvio e dite, “Sì, sì, sì. Non l’avevamo imparato anni fa?” Beh, anni fa l’avete sentito ma non l’avete imparato. Non l’avete ancora incarnato, abbracciato o non ne avete ancora fatta l’esperienza.

Numero uno, scoprire voi. Voi.

Ora, il fatto è che sia gli esseri umani sia gli esseri angelici, ogni essere si distrae dal proprio sé. Lo fa. Non so il perché. Ci sono molte teorie a questo proposito. Le persone esternalizzano; persino gli esseri angelici esternalizzano. Penso faccia parte della scoperta dell’Io Sono, la ricerca della domanda “Chi sono?” Davvero pochi girano lo sguardo su se stessi. Perché? È difficile da fare. Avete pessimi ricordi del passato. Ci sono cose di voi che non vi piacciono e non parlo solo del sé umano. Parlo del sé dell’anima, del sé spirituale. È molto difficile, molto… fareste qualsiasi cosa pur di distrarvi. Uscireste a combattere battaglie e guerre piuttosto che dare un’occhiata dentro di voi. Eppure, in questa Serie della Scoperta, lo faremo. Sarà proprio ciò che faremo.

Lo faremo partendo dalla prospettiva di qualcosa di cui ho parlato nell’ultima Serie, qualcosa che penso possa aver galleggiato sopra la maggior parte delle vostre teste. Lo faremo partendo dalla prospettiva del perdono totale.

La cosa difficile per me e per alcune delle altre entità che lavorano con voi è cercare di portarvi a realizzare che il vostro passato non è affatto come ve lo ricordate. Voi credete che sia così. Voi pensate che lo sia e vi comportate di conseguenza. Ecco, lavoreremo su tutto il concetto di guardare al Sé con gli occhi del perdono, della compassione verso se stessi e arrivare a scoprire che non è – non è – ciò che pensavate fosse. So che ora ve ne state seduti lì a pensare, “Beh, sì, ma io me lo ricordo, è stato come…” Non è stato così.  In questa Serie scopriremo voi, la cosa più bella e più preziosa che c’è.

Questa diventerà la sfida più grande per tutti voi, perché a livello energetico vi distrarrà e a livello fisico distrarrete me, Cauldre e tutti gli altri.

Perché è così difficile guardarvi dentro, essere dentro di voi? Vale la stessa cosa per tutti gli esseri, non solo per gli esseri umani. 

~ Dio

Numero due della nostra Serie della Scoperta, scopriremo Dio. Hm. Questa è una cosa carina. Dio.

LINDA: Dio?

ADAMUS: D-i-o. (un paio di persone ridono) Durante quest’anno e in modo specifico, se lo permettete, cosa che credo farete, farete l’esperienza di Dio. È una gran bel…

EDITH: Noi siamo Dio.

ADAMUS: … una promessa bella tosta. Ahh! Stai facendo esperienza di Dio, Edith? O stai pensando a Dio? Ascolti le parole “Anch’io sono Dio” o le senti come un’esperienza intima, profonda e piena d’amore?

Mm, bella domanda. Suona davvero bene dire “Anch’io sono Dio,” ma è molto mentale. Quanti di voi in realtà ne hanno fatto l’esperienza?

Ci sono molti concetti di Dio. Non mi piace per forza la parola ‘Dio’, ma la uso qui perché è un termine comune. Là fuori ci sono molti concetti di Dio ma di fatto, molto francamente, quelli che insegnano Dio sono quelli che conoscono meno Dio. Ma certo. Quelli che sono i fanatici, gli estremisti, i virtuosi, sono quelli che conoscono meno Dio. Insegnano da un libro. Insegnano dalla loro mente, dalle loro regole, dai loro limiti, dal loro senso di bisogno di soffrire internamente e dalle loro regole. Perché mai altri umani permettono loro di insegnare dio non lo so, forse è solo che quasi tutti gli umani hanno questa visione distorta.

Forse in questo mondo il concetto di Dio è… nella coscienza, al momento è nella lista delle tre cose più squilibrate – il concetto che Dio è da qualche altra parte; il concetto di Dio come un padre; il concetto di Dio che fissa regole o a cui frega qualcosa di ciò che fate. Il concetto di Dio è un concetto costruito dall’uomo. Quelli che si trovano sui pulpiti, quelli che vi chiedono di alzare le braccia al cielo non hanno fatto alcuna esperienza di Dio.

Non potete studiare Dio. Non potete costruire un Dio. Potete solo farne esperienza. Quando ciò accade, è un’esperienza profonda e intima, un’esperienza di cui probabilmente non parlereste neppure. E così bella, così personale che parlarne con gli altri sarebbe quasi una distorsione.

Ecco perché nei tempi antichi non c’era una parola o un nome per Dio, perché solo pochi sapevano che era una cosa così personale che non puoi parlarne.

Nella nostra Serie della Scoperta, passando attraverso di voi, guardandovi dentro farete l’esperienza di Dio e dell’Io Sono interiori. Sicuramente non è roba da poco, ma non vi direi queste parole se voi, miei cari amici, non foste pronti – pronti nel corpo, pronti nella mente.

A volte raggiungete il centro, raggiungete Dio e a volte, quando avviene in modi sbilanciati e assolutamente disperati, a volte attraverso le droghe, a volte attraverso intensi rituali, può essere un’esperienza del tutto sbilanciata. Può danneggiarvi più di quanto vi fa bene. Alcuni di voi che hanno assunto le droghe si rendono conto che se il resto di voi non è preparato o in equilibrio per fare quest’esperienza, può davvero farvi a pezzi. Può sbilanciarvi totalmente a livello mentale. Può distruggere il corpo. Tutti voi siete pronti per fare quest’esperienza in un modo molto naturale e molto personale.

~ Nessuna Credenza

Nella nostra Serie della Scoperta, scopriremo anche che le credenze non esistono –se vuoi scrivere “Nessuna Credenza” (a Linda). Le credenze non esistono. Voi credete che le credenze esistano, ma non è così. Forse è un’affermazione su cui si discuterà e si litigherà molto, ma io affermo che in realtà le credenze non esistono. Si tratta di una programmazione pesante. È una programmazione pesante ed esistono alcune parti della programmazione che voi considerate vostre e dite che sono le vostre credenze, ma in realtà cose come le credenze non esistono. È proprio così, non ci sono.

Le persone appendono il cappello alle credenze. Dicono, “Io credo a questo. Io credo a quello.” Io affermo che non è altro che una programmazione massiccia. È una programmazione che voi stessi avete permesso, è una programmazione che è attiva fin da quando gli umani sono in giro e sicuramente anche prima, è una programmazione che si è fatta sempre più intensa e sempre più profonda che mai.

Percepite solo come si sente un tipico umano che cammina lungo la strada, sentite semplicemente la sua energia e c’è una miriade di modelli e linee energetiche caotiche e determinate da moltissima programmazione. Di fatto si tratta di una programmazione che non ha alcuna consistenza, che non segue alcun percorso armonioso – ma è dappertutto.

Una persona può credere di amarsi e di odiarsi nello stesso momento, che il mondo è buono, che il mondo è cattivo, che l’acqua è fredda o calda e tutte queste cose insieme. Queste cose – quelle che si definiscono credenze e che io definisco programmazioni – non hanno alcuna consistenza e alla fine portano una persona all’ esaurimento totale, se crede alle sue credenze.

Ecco, impareremo e scopriremo che le credenze non esistono, che è stata tutta una programmazione e impareremo come liberarci da quella programmazione, Linda; come liberarcene piuttosto che combatterla. Come capire che non è vostra, piuttosto che accettare il senso di colpa e la sofferenza pensando che le avete create voi e che siete una persona cattiva e tutto il resto. Supereremo le credenze.

Riuscite per un attimo a immaginarvi senza credenze? Io non ci credo. (Adamus ridacchia)

Immaginate per un attimo di essere liberi dalle credenze. Qualcuno direbbe, “Ma poi cosa faccio? Chi sono? Che cosa… avere le mie credenze ha fatto parte della mia identità.” Di fatto, vi hanno danneggiato più di quanto vi hanno aiutato.

Nella vostra vita, in realtà, create nuove credenze che si basano su una vecchia programmazione nel tentativo di risolvere le cose o di ammorbidirle, ma ciò che state facendo davvero è nasconderle, spingerle con la scopa sotto il tappeto. Ecco, quest’anno supereremo le credenze. Ci libereremo dalle credenze fino a raggiungere il voi nudo – senza credenze.

~ Nessun Potere

Inoltre quest’anno scopriremo qualcosa di cui Tobias ha parlato molti anni fa, ma di cui in realtà non avete fatto un’esperienza profonda – il fatto che il potere non esiste. Il potere non esiste, così come non esiste il bisogno del potere. Questa parola – e molte altre parole – si basano sulla credenza che il potere esiste. Le persone lo cercano. Le persone cercano di acquisirlo. Le persone cercano di rubarlo agli altri. Il potere è anche… sì (si rivolge a Linda) “Nessun Potere” o “Inerme.” Non c’è bisogno del potere. Guardate le vostre notizie. Osservate le altre persone. I giochi di potere sono dappertutto.

Il potere rientra in tutto questo dilemma energetico che non solo questo mondo, ma in questo momento anche altre parti dell’universo stanno affrontando proprio perché credono al potere.

Il potere fa sentire una persona forte e degna, la fa sentire come se avesse un’identità, come se avesse uno scopo. Per questo le persone cercano di acquisire potere. Il modo migliore per farlo è sottrarlo a qualcun altro, portare qualcuno a credere che tu sia meglio di lui. Questo è il potere psichico – letteralmente ciò significa prendere energia dagli altri, portarli al livello in cui puoi rubare loro le cose.

La maggior parte delle persone acquisisce proprio potere attraverso il sesso. Pensano che sia una cosa piacevole, ma in realtà è un gioco di potere. È proprio così. Ecco perché tutta l’esperienza del sesso, per la maggior parte degli umani, non è ciò che potrebbe essere. Ecco perché al momento esiste una industria pazzesca che si basa su pillole che permettono a un uomo di avere un’erezione che dura quattro mesi o qualsiasi cosa sia. (risate) Quattro giorni, non lo so. (altre risate) Non ho quel problema. Non ho un corpo fisico. (altre risate)

Gli umani – e anche altre esseri; non solo umani, ci sono anche molti alieni – che continuano a giocare il gioco del potere lo rubano agli altri. Lo vedete accadere di continuo sulla Terra, senza sosta – i politici, gli affaristi e le forze armate. Ogni volta che vedete un’impennata nelle forze armate, è solo qualcuno che ha bisogno di un po’ di potere. È maledettamente vero.

Ecco, dappertutto è in atto quest’enorme gioco del potere. Il fatto è che non ne avete affatto bisogno. Il fatto è che, in realtà, non avete bisogno di energia per esistere. Potete esistere senza energia. Il fatto è che l’energia è qui per servirvi in grande quantità.

Il potere è una distorsione o una manipolazione dell’energia. Noi impareremo come procedere da inermi, come non inserire il potere dentro di voi, cosa che molti di voi stanno ancora facendo e a non usare il potere o acquisire potere stando con altre persone. Sì, fa parte della Scuola dell’Energia Sessuale, ne è un’estensione. Ecco, quest’anno – nessun potere e nessun bisogno di potere. Non ce n’è bisogno.

Riuscite a immaginare di non avere bisogno di alcun tipo di potere – potere finanziario, non avere bisogno del potere o della mancanza finanziaria; il potere della salute, il potere biologico, nessun tipo di potere sugli altri.

Moltissimi di voi in esperienze passate, in vite passate hanno giocato con le energie fisiche con gli altri, il che è… sì, anche tutto il resto. Avete imparato come usare le vostre energie, i vostri talenti, le vostre abilità psichiche con gli altri e molti di voi continuano a soffrirne perché quando gettato un incantesimo su qualcuno, in realtà lo gettate su di voi. Questo è il problema con le arti magiche. Ecco perché non le sostengo molto, perché tutto ciò che fate è gettarle anche su di voi.

Siete entrati in tutto questo gioco del potere, all’inizio per proteggervi o difendere le vostre famiglie o qualsiasi altra cosa ma poi ci siete rimasti incastrati dentro ed è un ciclo piuttosto difficile da interrompere. È difficile uscire dal ciclo del potere, ma voi scoprirete come farlo in modo semplice.

~ La Consapevolezza

Il prossimo punto nella Scoperta lo definiamo consapevolezza, ma in realtà si tratta di come ascoltare voi stessi. Voi sapete tutto ciò che c’è da sapere. Il fatto è che non lo sapete ancora. (qualche risata) Sapete cosa è giusto, eppure ve ne andate in giro dicendo, “Non lo so.” stringete di non sapere che cos’è giusto per voi. Non sto parlando di giusto in termini di giudizio, ma ciò che è adatto per voi.

Ecco, ve ne andate in giro come degli indecisi e poi l’energia smette di muoversi e poi vi sentite frustrati e poi qualcuno usa il potere su di voi e all’improvviso vi trovate in questa trappola energetica. Noi passeremo all’ascoltare voi ed entreremo nell’ascolto di voi.

Ora, è una cosa difficile da fare e la metto in lista come ultima o comunque vicino all’ultima, perché dovete arrivare qua (al primo punto della lista, ‘Voi’) prima di riuscire ad ascoltarvi. Sapete già che cosa è giusto, ma restate incastrati qui (testa) e dubitate e pensate di non saperlo. Ecco perché è davvero terribile quando dite, “Non lo so,” perché lo sapete.

Faremo delle esperienze per scoprirlo – quest’anno alcune di esse vi faranno sentire molto strani – fare qualcosa che sapete essere giusto. Lo sapete già, eppure lasciate che gli altri v’influenzino. Voi vi neutralizzate da soli. Usciremo da questo stadio. Voi sapete già che cosa è giusto.

L’illuminazione non è qualcosa che potete studiare. In realtà l’illuminazione non è neppure una cosa che potete imparare da qualcun altro. L’illuminazione non è un percorso. L’illuminazione è permettere. Si potrebbe dire che l’illuminazione è avere fiducia. L’illuminazione è fare esperienza. Ecco, nella nostra scoperta questo è proprio ciò che faremo.

Facciamo un bel respiro profondo nella scoperta.

Vorrei riassumere tutto ciò dicendo che quest’anno entreremo nell’esperienza. Entreremo nell’esperienza. L’esperienza, beh, sapete cos’è un’esperienza. Un’esperienza è un’esperienza.

Uscite in barca su acque tempestose, intorno a voi c’è una tempesta e vi chiedete se quella barca finirà per inabissarsi. Quella è parte dell’esperienza. È quell’adrenalina, presumo, quel dire, sapete, “Cosa accadrà alla barca? Cosa mi succederà?” È solo un’esperienza. Voi continuate a esistere. Quello, lo so.

Facciamo respiro profondo e facciamo un’esperienza. Sì.

La Coscienza

Ecco, la prima esperienza di cui parleremo è ‘lo stato di coscienza.’ Lo stato di coscienza.

La coscienza è consapevolezza. Non è pensare. In fondo c’è una connessione molto piccola, una specie di sovrapposizione tra il pensiero e la coscienza. Non potete pensare a come essere coscienti. Non potete. Ci avete provato. Avete provato a pensarci. Voi pensate, “Io Sono quello che Sono” – alzate le spalle – e invece potete farne l’esperienza e potete averne la coscienza.

La coscienza è la saggezza. La coscienza è la saggezza profonda. La coscienza è quel

“aha” che vivete. In questo momento vi siete permessi molte esperienze che vi hanno preparati per nuovi stati di coscienza, ma – ecco il problema con la mente – ci state pensando sopra. Ve lo chiedete e ve ne preoccupate. Lo tenete a distanza. Aspetta, tutto qui.

La coscienza è quasi qualcosa… quando fate l’esperienza della coscienza, fate fatica a spiegarla. Come ho detto rispetto a Dio, quasi non volete condividerla. Non volete inquinarla con parole o pensieri o che ci siano altri che vi attaccano per questo.

Uno stato di coscienza dovrebbe essere flessibile, eppure nella maggior parte dei casi è molto rigido, è molto lineare. In altre parole, per ottenere livelli di coscienza ci deve essere un evento che precede un altro e un altro ancora.

Voi non potete, e queste sono parole audaci, non potete espandere la vostra coscienza – diciamo aprire la vostra coscienza – attraverso il pensiero. Non potete. Non potete, tutto qui. Potete aumentare un po’ il vostro modo di pensare, ma di certo non potete aumentare la vostra coscienza.

Quasi tutti pensano alla coscienza e poi in un certo senso partono – all’inizio è divertente – ma poi finiscono in un circolo e si bloccano e poi anche il vostro corpo si blocca, la vostra mente si blocca e può diventare molto deprimente.

Quasi tutti pensano in termini di coscienza molto lineare. In altre parole fanno una cosa per volta, un livello di coscienza mentre, in realtà, la coscienza ha molti livelli ed è multidimensionale. Voi potete avere molti stati di coscienza nello stesso momento. Sono gli stati multipli.

Alla mente ciò non piace per nulla. La mente dice, “Non riesco a capirlo.” Va  bene così. Non potete capire Dio, l’illuminazione, voi stessi, la vita o qualsiasi altra cosa. Voi non volete. Qui si tratta di fare l’esperienza.

Quando vi permettete di fare l’esperienza, di espandervi, in modo naturale la coscienza prende quella saggezza, la distilla e la porta nel sé dell’anima, liberata da tutti i fatti e dalle cifre e dai dettagli e da ciò che pensate siano stati i traumi e tutto il resto. La distilla. Respira in quella saggezza. Trova ciò che voi definite la gioia nell’apertura della coscienza.

La coscienza non è qualcosa che acquisite. Non uscite e ottenete più coscienza. Vi espandete o diventate consapevoli della coscienza che avete già. Quando la coscienza si combina con l’esperienza, riunite i due elementi – l’esperienza di vivere, per esempio e non importa quant’è difficile o meraviglioso, davvero non importa; voi combinate quell’esperienza con la coscienza grezza, li unite – ora avete qualcosa che è quasi indescrivibile.

Di suo, la coscienza è come un calice vuoto, un contenitore vuoto. C’è. Esiste e ora vuole riempirsi di esperienza, di realtà, dell’esperienza sensoriale di sé. Poi la coscienza conosce la coscienza o meglio, si connette alla coscienza in un modo molto più profondo e più intenso.

Tu, Marc, dirai agli studenti che verranno da te, “Tutto gira intorno alla coscienza. Tutto gira intorno alla coscienza che ama fare esperienza di sé per la gloria, per la saggezza, per l’essità.” 

In realtà alla coscienza non importa affatto se è stata una buona esperienza, se ora state meglio di 14 anni fa. A lei interessa solo l’esperienza. Le interessa solo, ama solo l’esperienza. È tutto qui. Non giudica. Non crede in nulla.

Tuffarsi nella Coscienza

Ecco, facciamo respiro profondo e per favore abbassiamo le luci e ora, John, vorremmo un po’ di bella musica da coscienza. Non la definirò una merabh. È così e basta. È passare in uno stato di coscienza.

Ora, qui la cosa interessante, mentre abbassiamo le luci e mettiamo su un po’ di musica* è che non potete pensarci, ma potete sentirlo e farne esperienza. Eccoli, v’invito a fare solo questo. Non potete forzarlo. Non potete proprio. *Una traccia da Liquid Mind

Non è un obiettivo. Non si tratta di farlo bene o male. Non potete farlo male.

Lo stato di coscienza è dove si trova ora la vostra consapevolezza.

Una parte della vostra consapevolezza è proprio qui in questa stanza o dovunque si trovi ad ascoltarvi. Una parte della vostra coscienza è nel vostro corpo. Voi siete sempre consci di quel corpo fisico. Una parte della vostra coscienza sta camminando in punta di piedi nel domani e nel giorno successivo – come sarà il futuro.

Una parte è ciò che è accaduto ieri, l’anno scorso, nell’ultima vita. È tutto molto lineare, capite? La consapevolezza, la coscienza è stata concentrata sulle vostre credenze, sulle vostre percezioni, sulle vostre paure e sui vostri desideri. Invece c’è molta più coscienza, consapevolezza che è già qui. Potete fare un respiro profondo e lasciare che si espanda.

(pausa)

La cosa divertente è che non succede nulla. Ah – o almeno nulla che la mente possa comprendere proprio ora.

Mentre fate un respiro profondo e lasciate che lo stato di coscienza si apra e si espanda c’è una parte di voi, la mente, che sta dicendo, “Sì, ma non provo nessuna sensazione. Non sta accadendo nulla.” Non è così. Sta accadendo perché lo state permettendo, perché avete scelto, perché è la vostra dannata coscienza e potete farci ciò che volete. È così.

Si tratta di aprirvi, di rendere più flessibile la vostra coscienza così che non sia concentrata solo su questa realtà umana; così che non arrivi dai filtri della mente.

Fate un respiro profondo… nello stato aperto di coscienza.

(pausa)

Oggi, all’inizio del nostro Shoud vi ho chiesto d’invitarmi dentro, dentro di voi, nel vostro corpo – sì, proprio nel vostro corpo fisico – e nella vostra mente. La maggioranza di voi si è aperto e si è fidato ed è stato abbastanza audace da farlo.

Ora eccoci qui, di nuovo con quella natura aperta e fiduciosa, per fare un respiro profondo e per permettervi di aprire la vostra coscienza. La mente dice, “Beh ed io che cosa dovrei fare?” Niente. Niente.

Una parte di voi sta cercando una reazione. Non deve essercene per forza una.

Il solo permetterlo è un po’ come aprire il raggio di una luce. Il raggio poteva essere molto stretto e illuminava solo una piccola area. Ora potete fare un respiro profondo, aprire il raggio, aprire la coscienza.

A proposito, la coscienza non è pensiero. Il pensare, l’attività mentale non contiene quasi nessuna coscienza ed è proprio qui che molti di coloro che si trovano su questo percorso d’illuminazione si sono distratti – pesano troppo.

Pensare vi fa sentire di avere il controllo, come se steste facendo qualcosa, come se pensaste. La vera coscienza agisce senza pensare. Ci vuole una persona molto coraggiosa e con una grande fiducia per superare il pensiero.

A questo punto molte persone si fermano e dicono, “Io devo sapere cosa sta accadendo. Devo sapere cosa succede. Devo riuscire a pensarci, a capirlo,“ e aggiungono, “Cosa accade se perdo il controllo? Se esco di testa?”

È esattamente dove andremo. In ogni caso, supereremo il concetto del potere e del controllo.

Ecco, facciamo un respiro profondo.

Nella coscienza non c’è pensiero.

(pausa)

Nella coscienza non c’è linguaggio.

(pausa)

Nella coscienza non è presente la matematica. Nessuna.

(pausa)

Nessuna struttura. 

(pausa)

È qualcosa che potete permettervi di sperimentare.

Se in questo momento la vostra mente chiacchiera senza fine, ditele solo di stare zitta.

(pausa)

Vi state permettendo di raggiungere nuovi stati di coscienza che non richiedono energia e non richiedono che pensiate.

La coscienza è consapevolezza… apertura.

Oh, sì è semplicità, nella coscienza c’è molta semplicità. La mente è complessa; la coscienza è semplice. In questo stato di coscienza, di coscienza flessibile e aperta potete cominciare di nuovo a sentire, a percepire.

(pausa)

La coscienza può essere molto aperta, fluida… in espansione.

Fate solo un respiro profondo e permettetelo.

(pausa)

Quest’anno, nella nostra scoperta, scopriremo in che modo siete un essere di coscienza.

Non avete bisogno di pensare –non potete pensare – come farlo. Vi permetterete di essere svegli, consapevoli, con pochissimo bisogno di pensare; per la mente è difficile immaginarlo, ma avrete davvero pochissimo bisogno di pensare.

Fate un bel respiro profondo…

(pausa)

Nessun altro possiede o controlla o manipola la coscienza, la vostra coscienza. Neppure Dio, neppure gli arcangeli o qualcun altro. La coscienza è quel “Io esisto. Io esisto!” e poi si espande in una consapevolezza più grande, in esperienze più grandi.

(pausa)

Un giorno, Marc, dirai ai tuoi studenti che poca coscienza porta a poche esperienze; le piccole esperienze portano a una piccola coscienza. In altre parole, ti limiti e limiti la tua esperienza e quindi limiti la tua consapevolezza; limiti la tua consapevolezza e così limiti la tua esperienza.

Fai un bel respiro profondo e con fiducia pura e aperta permetti grandi esperienze e così ottieni una grande coscienza; permetti la grande coscienza e ottieni grandi esperienze.

L’esperienza è solo un modo per gioire dell’Io Sono, dell’Io esisto.

Nella nostra scoperta vi renderete conto che non dovrete mai più fare un’esperienza per imparare una lezione. Non usiamo neppure questi termini – le esperienze come lezioni. Non c’è alcun bisogno di lezioni. Non ce n’è bisogno. Voi dite, “Cosa sta cercando di dirmi lo Spirito? Perché è accaduto? Che cosa sta cercando di dirmi lo Spirito?” Lo Spirito sta solo tentando di dirvi, “Ciao. Sono lieto che tu sia vivo. Ora cosa farai?” Èproprio allora che fate un respiro profondo e dite, “Accidenti, aprirò la mia coscienza.”

Ora chiederò a John di mettere fine a questa musica da funerale (qualcuno ride nervosamente) e così possiamo restare nella calma, in silenzio con la coscienza.

Fate un bel respiro profondo e non pensate.

(pausa)

Trascendete il bisogno di pensare e tuffatevi nella coscienza aperta, tutto qui.

(pausa)

Vi chiedo di fare esperienza di questo, durante questo mese e fino al nostro prossimo Shoud – tuffatevi nella coscienza – senza pensare, senza pensare, senza dover avere uno scopo. Tuffatevi nella coscienza che permette l’esperienza che non riguarda una lezione. Tuffatevi nella coscienza senza strutture, costrutti, filtri, esitazioni o altro.

Ora, probabilmente ci saranno dei momenti in cui proverete un alto livello di disorientamento. È solo è un’esperienza. Fidatevi che non influenzerà il vostro modo di guidare o niente del genere.

Mentre aprite la vostra coscienza, mentre rendete più flessibile la vostra coscienza, la vostra mente si sentirà molto scombussolata – di più. Si troverà fuori scala/andrà in tilt.  Permetterlo fa parte dell’esperienza. Permettetelo e basta.

Ecco, nell’esperienza di questo mese, sia che restiate seduti a casa dietro al computer sia che facciate una passeggiata, tuffatevi nella coscienza senza pensare, senza struttura, senza filtri ed è tutto qui.

Alziamo le luci. Facciamo un bel respiro profondo mentre iniziamo la nostra Serie della Scoperta. Un bel respiro profondo. Ahh! La coscienza. Oh, è una cosa meravigliosa.

La coscienza è… mentre vi abituate a giocarci, imparerete che potete concentrarvi – proprio come un laser – dovunque vorrete. Potete concentrarvi come un laser su molti punti in contemporanea. Potete aprirvi in una grande consapevolezza di coscienza, tutto qui. Potete nascondervi. Potete renderla molto, molto piccola. Potete farci tutto ciò che volete.

La coscienza non è un gioco che fate con gli altri. Questo gioco è per voi, solo per voi. Non uscite dalla porta per cominciare ad attaccare gli altri con la vostra coscienza. Se lo fate, in quel momento gli altri inizieranno ad attaccare voi.

Scoprirete che la coscienza è malleabile. La coscienza è qualcosa che con cui potete giocare e lavorare. È vostra, voglio dire che è il vostro punto centrale, ma siete stati molto rigidi con lei. Siete stati programmati per essere molto rigidi con lei. Avete vissuto in un sistema di credenza per cui voi continuate ad aggiungere sempre un po’ di più alla coscienza o alla consapevolezza. Non è per niente così. Proprio per nulla. Potete avere quanta coscienza volete.

Ciò determinerà qualche conflitto interessante con la mente e con alcuni dei vostri pensieri, ed ecco perché io vi dico che le credenze finiranno fuori dalla porta con la coscienza. Proprio fuori dalla porta.

Facciamo un bel respiro profondo fino al nostro prossimo incontro. Parleremo dello stato flessibile della coscienza.

Quali sono le parole che amo tanto sentire?

PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.

ADAMUS: E così è.

Grazie. Oggi abbiamo fatto in fretta. Grazie. Grazie. (il pubblico applaude)