SHOUD 08 – Sr Passare Oltre

Presentato al Crimson Circle il 2 aprile 2016

Io Sono quello che Sono, Adamus Ben Saint-Germain.

Benvenuti, cari Shaumbra. Benvenuti alla nostra riunione, in questo luogo molto speciale.

Oggi faremo un’esperienza in tre atti. Tre atti e il primo sarà con St. Germain, l’Amato St. Germain. Il secondo atto sarà con Adamus e nel terzo atto ci sarete voi in un nuovo DreamWalk.

Per questo facciamo un bel respiro profondo. Oggi è un’esperienza.

L’Espansione

Prima di passare all’Atto Uno vorrei offrirvi le mie impressioni sulla vostra espansione. L’espansione del vostro studio che in realtà è un luogo davvero molto umile ma è un luogo di grande energia e coscienza; l’espansione in un nuovo spazio sarebbe avvenuta comunque. Ci sarebbe stata. Perché? Perché anche ognuno di voi si sta espandendo.

È il simbolo dei cambiamenti che state affrontando. Deve crescere e continuerà a crescere. Non sarà nello spazio di fianco; andrà oltre e oltre perché quando tutti voi fate un respiro profondo, vi togliete di mezzo e permettete e vi espandete molto oltre il reame fisico, molto oltre la vostra singolarità come umano; vi espandete nell’Io Sono Qui che può essere dappertutto. Può essere in molti posti simultaneamente. Questa è l’illuminazione.

L’illuminazione non è solo essere un umano medianico, potente, super intelligente e perfetto. Proprio no. L’umano esisterà con tutti i suoi difetti e tutte le sue risate e tutte le sue lacrime e tutti i suoi modi umani e poi vi trovate nel Io Sono Qui che è dappertutto e nello stesso momento.

Il prossimo passo, il prossimo passo dell’espansione del vostro spazio fisico è solo un simbolo dei vostri passi in molti spazi.

Facciamo un bel respiro profondo e iniziamo l’Atto Uno con l’Amato Saint-

LINDA: Ah, l’ho ricevuto in anticipo.

ADAMUS: Ho bisogno che me lo dai in mano (qualche risata).

LINDA: Sandra è arrivata subito. Sapeva di anticipare i tuoi bisogni.

ADAMUS: Scusami (sorseggia il caffè). Dunque … (si avvicina al leggio e porge a Linda l’iPad)

LINDA: Grazie, penso (altre risate).

ADAMUS: Atto Uno.

Atto I

ST. GERMAIN: Io Sono l’Amato St. Germain e ho conosciuto tutti voi, anche prima del periodo in cui arrivò Tobias; ho conosciuto ognuno di voi nelle Scuole Misteriche in molte, molte vite, nei vostri stati onirici e quelli di veglia.

Vi conoscevo bene ancor prima di venire qui e sostituire Tobias. Io ho incontrato tutti voi quando ero nella mia Fiamma Violetta, nei giorni della Fiamma Violetta e sapevo che vi stavate risvegliando e stavate passando in un mondo del tutto, del tutto diverso.

Sapevo che saremmo stati separati per parecchio tempo mentre toccava a Tobias. Era il momento del nutrimento, del profondo amore e della comprensione di Tobias, ma io sapevo che sarei tornato. Sapevo che se foste riusciti a superare la prima fase del risveglio al tempo di Tobias, noi ci saremmo ritrovati di nuovo al tempo dell’illuminazione ed eccoci qui. Eccoci qui.

Io sono ancora con voi come St. Germain. Naturalmente vengo a voi durante molte riunioni come Adamus. A volte entro nelle vostre conversazioni personali nell’etere come St. Germain e Adamus, dipende dal giorno, dipende dal vostro umore e dipende dalla connessione che abbiamo. Molto spesso io vengo a voi come St. Germain e vi ricordo perché siete qui. È facile dimenticarlo. Anche se ve l’ho detto molte volte e anche se Tobias ve l’ha detto molte volte, è davvero facile dimenticarvi perché siete qui. È molto facile essere riattirati nei vecchi modi.

Al momento su questo pianeta quasi tutti affrontano un ciclo di evoluzione. La maggior parte delle persone sono qui per un lavoro o per le loro famiglie karmiche. Quasi tutti sono qui per rendere un po’ migliore la loro vita. Molti sono qui per la fama, il denaro e il potere. Solo poche persone sono qui per l’autoscoperta di sé ma voi siete qui per qualcosa che è completamente, davvero del tutto diverso. Voi siete qui per l’illuminazione, la realizzazione, il completamento di un viaggio molto, molto lungo su questo pianeta che vi ha portato a vivere un meraviglioso numero di meravigliose vite. Vi ha portato molte morti e anche molte vite. Vi ha portato ad affrontare alcune delle grandi oscurità e anche delle grandi luminosità di questo pianeta.

A volte è stato difficile. Lungo il percorso vi siete persi e voi temete di non ritrovare più la strada per tornare, per tornare a voi. Voi temete di non ricordarvi come tornare ma io devo dirvelo e vale per tutti voi: voi non potete non ricordare. Per molto tempo potete giocare a esservi persi. Potete fare il gioco di essere in un’identità che non è il vero voi, ma non potete mai non ricordare. Vi ritorna. È il frutto della rosa di cui Tobias vi ha parlato molti anni fa. È presente, continua ad invitarvi a tornare a voi.

Molto spesso vi dimenticate perché siete qui in questa vita e poi parte il conflitto interno tra il sé umano e l’essere illuminato. Il sé umano vuole essere come gli altri e si paragona agli altri. Cerca di adattarsi ad una famiglia biologica che non sempre è la sua vera famiglia. Miei amati, sì, in quella famiglia. Molte meravigliose esperienze, sì, in quella famiglia ma in fondo non è chi siete davvero.

Voi cercate di adattarvi a lavorare. Voi cercate di adattarvi a un certo modo di apparire e di agire ma, come avete scoperto non funziona. Non funziona quando è una cosa sola; funziona solo quando è un semplice aspetto o una espressione “E” di voi.

Voi potete fare entrambe le cose. In realtà potete adattarvi, più o meno. Non sempre comodo ma potete farcela. Ora vi state rendendo conto che potete essere chi siete davvero. Potete essere l’Io Sono. Potete essere entrambe le cose. 

Dove Siete

Pochi, davvero pochi, pochissimi umani sono mai arrivati così avanti sul sentiero e mai prima d’ora c’è stato un gruppo di umani che da tutto il mondo ha raggiunto questo luogo. È un luogo fatto di sfide e di difficoltà perché voi state cambiando. Voi state cambiando la vostra identità. Voi state cambiando i vostri pensieri. La vostra biologia sta cambiando e l’umano ha paura di ciò che sta avvenendo. L’umano cerca di bloccare un processo che è naturale, che accadrà in ogni caso e così facendo causa molto più stress, ha molti più dubbi e in realtà non permette che voi, che ognuno di voi si goda questa cosa che noi chiamiamo l’illuminazione incarnata. Tutto ciò non vi permette di godervi le dinamiche di passare dall’essere umano fisico e singolo all’umano multidimensionale, divino e tutto il resto e tutto insieme.

Voi vi preoccupate se lo state facendo bene e come Adamus ed io vi abbiamo detto molte volte, non potete farlo in modo sbagliato ma di certo potete evitarvi molta della gioia e della eleganza e della grazia a causa di tutte le vostre preoccupazioni, di tutta la vostra fretta e di tutto il sé umano che cerca di controllare e di gestire un processo che il sé umano non deve né controllare né gestire. Di fatto, non dovrebbe proprio farlo. Voi cercate di manipolare il Dio che è dentro di voi, lo manipolate partendo dall’umano che è dentro di voi e questo non funziona, tutto qui.

Siete arrivati a questo punto attraverso la vostra tenacia, attraverso la vostra testardaggine, attraverso la vostra determinazione e dedizione ma da questo punto in poi, queste qualità non sono più da ammirare. Queste qualità non funzionano più. In realtà queste qualità determinano una gravità che vi trascinerà di nuovo nei vecchi modi, nei vecchi pensieri, nei vecchi dubbi e nei vecchi problemi.

Quando parlo a Shaumbra di quelle che sono le loro qualità più ammirevoli, alcune di quelle che sono in cima alla lista sono la dedizione e l’impegno. Altri elementi in cima alla lista sono la vostra tenacità, il vostro puro desiderio e lo sforzo che fate e sì, sono queste che vi hanno portato qui. Ora è arrivato il momento che diventino cose del passato.

So che siete orgogliosi di quanto bene siete riusciti a reggere in termini di alcune delle più grandi avversità nella vostra vita. Siete orgogliosi di essere riusciti a scavare, a chiudervi dentro, ad essere determinati e finora ciò vi ha permesso di affrontare molte cose. Da qui in avanti questa qualità non funziona più.

La qualità dell’auto amore e dell’accettazione, da umano a umano, la qualità di ciò che voi definite fiducia e che io definisco permettere è ciò che da qui in poi vi farà procedere. La qualità dell’accettazione piena di grazia dell’Io Sono è ciò che userete da qui in poi. La vostra mente non riesce ad afferrarlo. La vostra mente si sente offesa, sente che le viene negato qualcosa che sente di essersi guadagnato mentre una persona semplicemente permette il divino, la grazia e l’eleganza.

La mente vi dirà, “Proprio l’unica cosa su cui potete contare, l’unica cosa che vi ha portato fino a questo punto, l’unica cosa che vi ha resi diversi e speciali è proprio la tenacia, la determinazione, la volontà della mente,” ma da qui in poi non funziona. É la fiducia, è il permettere la grazia. È fare quel respiro profondo nel sapere interiore, è la comprensione profonda che tutto ciò è molto, molto naturale ed è la capacità di lasciare andare e basta.

È un passo enorme. Pochissimi –  davvero molto pochi – andranno mai così lontano, meno che meno arriveranno al punto in cui possono permettere e del permettere sanno che tutto cambia. Come pensate, la relazione con il vostro corpo, la nascita, la vita e la morte stessa; la percezione della vostra vita come l’avete avuta finora; la percezione che è contenuta nei vostri ricordi; la percezione del mondo esterno e tutt’intorno a voi, tutto ciò cambia e può essere spaventoso, allarmante ma può anche essere stupendo, magico e bello. È proprio questo, è proprio per questo che siete venuti qui.

È proprio la cosa di cui ho parlato a tutti voi negli altri reami e alcuni di voi se lo ricordano perché per alcuni è stata una esperienza molto conscia. È ciò di cui vi ho parlato anni fa prima che Tobias, quando venni a voi come la Fiamma Violetta e dissi, “Ora, ora è il momento. Voi siete pronti. Io sarò con voi a ogni passo del cammino, ma dovete farlo voi. Siete voi che dovete permettere. Io non posso farlo per voi.”

Il Sapere Interiore

La musica che avete suonato in quello che definite il vostro video introduttivo era una musica molto speciale – speciale nella composizione, speciale per come è stata suonata e cantata ma anche speciale perché insieme noi l’abbiamo infusa proprio con l’essenza del sapere interiore, la cosa che vi ha guidato; non la testardaggine, la determinazione, la dedizione o la vostra personale forza interiore – in realtà l’ha fatto il sapere interiore.

Ecco, noi – voi, io e gli altri che lavorano con voi – hanno infuso proprio quella canzone perché diventasse un ricordo del sapere interiore e ora in questa esperienza vorrei che la suonaste di nuovo. Niente video, solo la musica.

Fate un respiro profondo del sapere interiore, ciò che in realtà abbia portato fino a questo punto; il ricordo costante, nonostante tutte le sfide e tutte le avversità della vostra vita e tutte le volte in cui avete pensato di tirarvi di tornare indietro. È il sapere interiore. È l’Io Sono che vi ha portato qui.

Ecco, fate un respiro profondo nel sapere interiore, la trasmissione energetica contenuta in questa musica.

(parte la musica, “Quanta Qualia” with Hayley Westenra)

Possa la canzone nel vostro cuore essere come la canzone che avete appena ascoltato. Nelle parole, nell’energia e nella musica di questa canzone che traduco liberamente: Cara Anima, che tu possa essere qui con me. Cara Anima, che noi possiamo essere di nuovo insieme. Cara Anima, il nostro tempo è arrivato.

È l’invito per l’Io Sono Qui. “Io Sono Qui, l’umano, il divino, il passato e il futuro io sono qui. Dovunque io scelgo di essere noi siamo qui insieme, tutto di noi l’umano, il divino, il passato, il presente, ciò che non è mai stato realizzato e ciò che è rimasto intrappolato nei vecchi solchi. Io, noi siamo qui.”

Questa è la canzone dell’anima – “Io Sono Qui. Non più una cosa sola, non più solo, non più su un sentiero che porta da qualche parte. Io sono qui senza alcun luogo da raggiungere e senza aver bisogno di andare da qualche parte. Io Sono Qui. Ne consegue che tutto viene a me. Io non vado da lui. Tutto, dal caffè alla vita all’energia; tutto ciò di cui ho bisogno arriva qui.”

Per questo facciamo un bel respiro profondo.

Questa canzone contiene il ricordo del sapere interiore.

E così concludiamo l’Atto Uno con l’applauso (il pubblico applaude).

Atto II

Atto Due.

ADAMUS: Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.

Benvenuti miei cari. Oggi nella stanza l’energia è buona. L’energia è buona per tutti coloro che osservano on-line.

Naturalmente inizieremo la nostra sessione con una domanda; con una domanda. Anni fa vi osservavo durante le Domande & Risposte con Tobias e tutti voi eravate in piedi, in fila in attesa di fare le stesse domande che io vi ho fatto il mese prima e il mese prima ancora, e non vedevo l’ora di arrivare per farvi le domande che voi avevate posto allora. Ora sono io che faccio le domande, perché so che voi avete le risposte. Ecco, cara Linda, per favore prendi il microfono e preparati.

Cos’è Nuovo?

Dal nostro incontro del mese scorso, negli ultimi 30, 31 giorni cosa è nuovo nella vostra? Cos’è nuovo nella vostra vita?

Iniziate, per favore. Sì. Durante la nostra ultima riunione abbiamo parlato del nuovo. Io ho detto che tutto diventa nuovo. Basta rinnovamenti. Il pianeta è stato in un luogo di rinnovamento, di cicli costanti che si ripetono – sì, con un po’ di espansione, è come vestirsi in un modo un po’ diverso – ma è accaduta una cosa divertente nel mese di febbraio subito dopo St. Germain, il messaggio a Shaumbra. Qualcosa è avvenuto. Abbiamo superato la soglia dove su questo pianeta e non solo per voi ma su questo pianeta tutto passa nel nuovo. Alcune cose continueranno i loro cicli di rinnovamento per un po’, ma prima o poi tutto passa nel nuovo. Questo è stato il punto cruciale della nostra conversazione del mese scorso.

Nella vostra vita, negli ultimi 30 giorni cos’è nuovo? Sì, per favore.

Ahh! Ora, Linda …

SCOTT: Sorpresa, sorpresa.

ADAMUS: Linda, prima di iniziare hai bisogno di qualche spiegazione. Lucy, devi spiegarci qualcosa. Cos’è – nostri cari ospiti – cos’è quel cappellino? Da dove viene?

SCOTT: Solo qualcosa di divertente.

ADAMUS: Solo qualcosa di divertente.

SCOTT: Ecco cos’è nuovo. I miei capelli. Ho deciso di lasciare liberi i miei capelli (indossa una parrucca lunga e un cappellino da baseball).

ADAMUS: Sì, sì. Sembra che tu faccia parte di qualche gruppo, di qualche organizzazione.

LINDA: Aspetta, aspetta. Hai chiesto cos’è cambiato dal mese scorso e quando mi sono guardata intorno nella stanza è stato chiaramente ed ovviamente uno dei più drammatici (risate).

ADAMUS: Certo. Cos’è – prosegui e alzati in piedi, per favore – che cosa rappresenta? Porti un cappellino interessante. Hai più capelli che mai e qualche altra cosa, tipo una maglietta da pirata. Che cosa rappresenta? Il nuovo in te.

SCOTT: Era solo una distrazione divertente rispetto ad altre distrazioni.

ADAMUS: Oh, bene, bene. Mi piace. Mi piace. (Scott ridacchia) Di recente non ti ho visto a un raduno politico?(risate) Sì. Prima che entrassi hanno controllato se avevi armi da fuoco? (Scott ride) Sì bene. Bene. Oggi picchierai qualcuno? Sai, tipo un pugno in faccia?

SCOTT: No. No.

ADAMUS: No, no.

SCOTT: Lo scopo del cappellino fallirebbe.

ADAMUS: Okay, sì. “Rendi Di Nuovo l’America Gentile.” Bene, bene. Mi piace. Ok. Cos’è nuovo nella tua vita?

SCOTT: Oh, vediamo. Mio fratello è in città.

ADAMUS: Non è una cosa nuova. C’è già stato. Va bene, sì. È diverso. È un cambiamento.

SCOTT: Sì.

ADAMUS: Ma non è nuovo. Voglio dire, tuo fratello è un bravo ragazzo. Sì, sì ma cos’è nuovo?

SCOTT: Penso che nuovo sia… il fatto che nell’ultimo mese non sia cambiato molto è nuovo perché il punto di domanda è diventato più grande. Mi sembra ci sia più incertezza.

ADAMUS: Sì, non sono sicuro se è – ahm – makyo o non raccontare palle a un contapalle o non so che altro. (Scott ride)

LINDA: Ohh!

ADAMUS: É un po’ lo stesso, ma cos’hai appena detto? Hai detto che volevi tornare al St. Germain con…

SCOTT: Sì.

ADAMUS: Sì! Sì (Adamus ridacchia). Questa è la cosa più carina…

SCOTT: Beh, no, penso che mi aspettassi più cambiamento nel mese scorso e non è accaduto, tutto qui.

ADAMUS: Meno cambiamento, questo è nuovo.

SCOTT: Sì. C’è più incertezza, più vuoto, più caos.

ADAMUS: Ok. Quindi meno cambiamenti del normale? È questo che intendi dire?

SCOTT: No, beh – sì, più cambiamento del normale, perché…

ADAMUS: Più cambiamento.

SCOTT: …  sono stati i – di cosa parlavate prima? – i modelli, i modelli che si ripetono.

ADAMUS: Sì, sì.

SCOTT: Era come una profezia.

ADAMUS: Sì.

SCOTT: E ora non c’è nessuna profezia.

ADAMUS: Ti è capitato di fare sogni strani?

SCOTT: Sì (Adamus ridacchia). Li ho fatti ma ora non riesco a ricordarli.

ADAMUS: “Non riesco a ricordarli.” Sì, ok. Sì, ok.

SCOTT: Sì.

ADAMUS: Quindi qualcosa di nuovo è avvenuto solo che non sai che diavolo è stato.

SCOTT: Sono certo che c’è stato, sì.

ADAMUS: Ah, c’è stato. Ok.

SCOTT: Ok.

ADAMUS: Bene.

SCOTT: Me lo dirai?

ADAMUS: No, no, no (ridono). Tra poco lo dirò a tutti. Posso stringerle la mano, signore? (al fratello di Scott) Sì. È bello incontrarla. Venite da una buona famiglia.

LINDA: L’hai già incontrato!

ADAMUS: La sua famiglia spirituale, non la sua famiglia biologica. Sì. Bene. Ok, grazie.

SCOTT: Ok.

ADAMUS: Grazie. Il prossimo.

LINDA: Ahh, Jan.

JAN: Oh.

ADAMUS: Sì. Che c’è di nuovo negli ultimi 30 giorni? Procedi e alzati.

JAN: Accidenti. Ogni mese penso che andrà meglio e poi non è così.

ADAMUS: Sì, sì. (Adamus ride). Hai mai provato a fare pratica a casa? Sai, prendere un microfono e fingere che io sono qui e milioni di persone che guardano e tu fingi, sai, di preparati a questo?

JAN: No.

ADAMUS: Non lo fai.

JAN: probabilmente è una delle cose che dovrei …

ADAMUS: Se venissi qui come pubblico io lo farei di certo.

JAN: Sì.

ADAMUS: Sì. Sì.

JAN: Nota al sé. 

ADAMUS: Sì, una nota al sé. Sì, pratica, pratica, pratica.

JAN: Pratica, pratica. Uhm, qualcosa di nuovo.

ADAMUS: Qualcosa di nuovo. Trenta giorni. (Adamus imita il ticchettio dell’orologio).

JAN: Mi sono ritrovato, uhm …

ADAMUS: Bene. Puoi fermati lì(ridono).  Fermati proprio lì…

JAN: Sì, ok.

ADAMUS: … rendi il microfono e sì. No, ti sei trovato…?

JAN: Come lo faccio? Non sono sempre uno che respira consciamente.

ADAMUS: Giusto.

JAN: Ma nell’ultimo mese ho fatto più pratica e ho scoperto che sono… (inizia a piangere) Io uso la frase “Io So Di Saperlo.”

ADAMUS: Sì, bene.

JAN: Molto più che in passato.

ADAMUS: È una bella frase. “Io so che lo sapevo. Io sapevo che lo so. Io sapevo che lo sapevo.” Sì. Sì. Davvero, tu potresti scrivere un libro per bambini. Sì. Bene.

JAN: Forse.

ADAMUS: Sì, grazie. Allora, negli ultimi 30 giorni, respiro cosciente? Okay.

JAN: Il respiro conscio e ricordarmi che Io So Che Lo So.

ADAMUS: Sì! In realtà va oltre il ricordarvelo cioè quando dovete pensarci sopra – “Io So Che Lo So” – perché poi a volte voi finite per dire, “Oh, che cosa so?” È come un, no, è – lo fai con il respiro cosciente, “Io lo so,” così – ed è proprio lì. “Io lo so,” e poi non pensi a come lo sai. Lo sai e basta. Sì. Con il respiro, proviamoci insieme. Io lo soooooooo (canta).

JAN: Io lo soooo!

ADAMUS: Proprio così. Ecco, sii un po’ teatrale, un po’ drammatica! Avanti!  (lei ride) Svegliati, scrollati! Riprovaci.

JAN: Io lo soooo.

ADAMUS: Andava bene ma non per l’opera, non ancora quindi proviamo di nuovo.

JAN: Ok.

ADAMUS: Io lo soooooooo! Così (lei sospira).

LINDA: Come una rana (qualcuno ride).

JAN: Io lo sooo.

ADAMUS: Ok, ancora una volta.

JAN: Lo vuoi con la musica?

ADAMUS: Certo. Chi suona?

JAN: Io lo soooo.

ADAMUS: Bene ed è partita l’aria condizionata (ridacchiano). Bel tempismo. Grazie. Grazie. Rilassa dico quello. Divertiti perché se dici, “Lo so. Lo so,” (un po’ tesa), ricorda cosa ho detto nel primo atto. Basta sforzarsi. Tutti voi siete orgogliosi delle vostre cicatrici da battaglia e della vostra forza e determinazione. (sputa!) Ora andiamo oltre.

LINDA: Ohh!

ADAMUS: Non ho sputato davvero… molto (qualche risata). Fate un respiro profondo – “Io lo so” – e lo lasciate entrare … finché sentite un pizzicorino nel corpo, come se aveste un orgasmo in tutto il corpo.

LINDA: Ooh!

ADAMUS: Poi voi … ne hai appena avuto uno? (risate)

LINDA: Dopo. Dopo.

ADAMUS: Ho sentito un, “Ooh! Ooh!” (risate)

LINDA: Dopo.

ADAMUS: Non è davvero grande, è più un, “Ooh!” (altre risate) finché senti il cambiamento in tutta l’energia del suo corpo perché tu lo permetti. Non ci pensi e non ti interessi. Dici solo, “Lo so.  Ah! Lo so!” Così. Ok. Vai avanti.

JAN: Oh, vuoi che lo faccia?

ADAMUS: Sì, voglio che tu lo faccia. Sì. Mi prendi in giro. Sì.

JAN: Sì.

ADAMUS: Sì.

JAN: Ci guarda solo 1 milione di persone.

ADAMUS: Vuoi un po’ di cioccolato?

JAN: (ride nervosamente) Potrebbe essermi utile. (fa una pausa)

ADAMUS: Ciao, Edith. Come va?

EDITH: Bene.

ADAMUS: (sussurra) Aspettavo lei.

JAN: Lo so.

ADAMUS: Hai preso il tuo impegno?

EDITH: Sì.

ADAMUS: Bene. Con tutto quel maledetto denaro che stai ricevendo, lo farei fare anch’io! Vai avanti (qualche risata).

JAN: Scusa.

ADAMUS: Quella è una distrazione.

JAN: Scusa.

ADAMUS: Ti distraggo apposta perché stavi andando nella testa.

JAN: Sì.

ADAMUS: Facciamolo insieme. Io lo so! (canta)

JAN: Posso farlo con tutti?

ADAMUS: Certo.

JAN: Ok.

ADAMUS: Certo! Puoi fare tutto ciò che vuoi. Sei un Maestro.

JAN: Va bene.

ADAMUS: Perché non l’hai chiesto prima? “Ehi, tutti voi, facciamolo insieme!”

JAN: Ehi, ragazzi, facciamolo insieme. Ok, uno, due, tre.

TUTTI: Io lo sooooo!

ADAMUS: Grazie.

JAN: Perfetto.

ADAMUS: Grazie. Bello. Bello.

LINDA: A proposito, il suo figlio Shaumbra, Russell Anderson, ha una notizia incredibile – come si chiama quel corso di musica? È davvero unico e meraviglioso.

JAN: È una specie di musica alternativa.…

LINDA: Alternativa.

ADAMUS: Cos’è, fai pubblicità al prodotto durante il mio show?

LINDA: Sì, veramente sì. Come si chiama?

JAN: È una specie di rock alternativo. È – sì. Ha fatto un video che si chiama “Liquid Lady.”

ADAMUS: Liquid Lady.

JAN: È sul viaggio nel tempo e…

ADAMUS: Oh, bene.

JAN: … i condotti spazio-temporali ed esistere in dimensioni diverse.

ADAMUS: Eccellente. La prossima volta portalo.

LINDA: Sì, il suo figlio Shaumbra…

ADAMUS: Metti sul tavolo. Vendilo.

LINDA: … Russell, il suo figlio Shaumbra.

ADAMUS: La prossima volta portalo. Sì.

LINDA: Sì, Sì.

ADAMUS: Sì, Sì.

JAN: Grazie.

ADAMUS: Grazie. Ok. Cos’è il nuovo? Finora abbiamo un fratello che viene da fuori e imparare come respirare. Va bene. (Linda ride).

Il prossimo. Che c’è di nuovo? Ah. Benvenuta. Che c’è di nuovo?

TANIA: Essere qui.

ADAMUS: Essere qui.

TANIA: Certo.

ADAMUS: Da dove vieni?

TANIA: Io vengo da molti luoghi diversi.

ADAMUS: Mm, dammi un indizio.

TANIA: L’indizio è Dallas.

ADAMUS: Dallas. No, no. Tu non sei – voglio dire, forse vivi a Dallas. Ti spiace alzarti? Mi alzerò anch’io. Scenderò (risate mentre scende dal palco). Prima di Dallas.

TANIA: Houston.

ADAMUS: Houston. Ehhh. Dì qualcosa. Dì Io Sono Quello Che Sono.

TANIA: Io Sono Quello Che Sono.

ADAMUS: Con il microfono.

TANIA: Io Sono Quello Che Sono.

ADAMUS: Tu non vieni da Houston (altre risate). Proviamoci di nuovo. Da dove vieni?

TANIA: Sono nata a Lisbona, in Portogallo. Sono cresciuta a Basilea.

ADAMUS: Anch’io sono nato lì vicino.

TANIA: Sì. Sì.

ADAMUS: Bene, bene.

TANIA: Sì.

ADAMUS: E poi dove?

TANIA: Poi sono andata a Basilea…

ADAMUS: Basilea.

TANIA: … in Francia, vicino alla Germania.

ADAMUS: Lascia che ti abbracci (il pubblico dice “Awww”). La Francia. Awww. Ohh, ohh! La Francia. Ok. Perché diavolo sei andata a Houston? (risate) Beh, lasciamo perdere. Che c’è stato di nuovo negli ultimi 30 giorni?

TANIA: Trenta giorni.

ADAMUS: Trenta giorni.

TANIA: Di nuovo?

ADAMUS: Di nuovo.

TANIA: Mi sono trasferita da Houston a Dallas, aeroporti americani e una nuova città, nuove persone e un nuovo lavoro.

ADAMUS: Ecco, questo è molto nuovo.

TANIA: Molto nuovo.

ADAMUS: È decisamente nuovo. Ok. Ovviamente ti sei già trasferita prima…

TANIA: Sì, ma non così.

ADAMUS: … Quindi non è davvero nuovo, vero? È solo il vecchio da qualche altra parte. Non è davvero nuovo. Hmm.

TANIA: È diverso.

ADAMUS: È diverso ma non è nuovo. Fino a questo punto mi seguite?

Ok. Voglio che tu senta davvero ciò che nuovo, che è davvero nuovo e trasferirsi da un luogo fisico a un altro luogo fisico – non è proprio nuovo, è solo un trasloco – e accade perché qualcosa sta cambiando ad un altro livello. Ciò fa in modo che il mondo esterno cambi, ma a causa di qualcosa di nuovo che è avvenuto in te all’interno.

TANIA: Penso sia una connessione con tutto nello stesso momento.

ADAMUS: Sì, Sì.

TANIA: Sì. La consapevolezza, ciò che tu chiami consapevolezza.

ADAMUS: Sì, ma specifica. C’è qualcosa. Non devi ricordartelo o dirlo proprio ora, ma dentro di te qualcosa ha fatto clic. Qualcosa che era nuovo.

TANIA: Io vengo qui da te, aiutami per questo.

ADAMUS: Ahh! Lei vuole che lo dica io. Ok. Tu eri connessa molto profondamente a molte cose del tuo passato – parlo di vite precedenti e anche di questa vita, quasi come restare nella stessa area, nella stessa regione con le stesse connessioni – e un po’ di tempo fa qualcosa dentro di te ha detto, “Ho chiuso con tutto questo.”

TANIA: Sì.

ADAMUS: “Mi libererò dagli amici, dalla famiglia e da tutto il resto.” Questo è nuovo.

TANIA: È avvenuto e basta. Io non ho fatto nulla.

ADAMUS: Ah! Ah! Ahhh! Ahh! Ah! In realtà questa è la cosa perfetta da dire – “Io non ho dovuto fare nulla, è successo e basta.” Certo, è proprio lì che va il nuovo. Accade e basta. L’umano dice, “Bene, che cosa devo fare? Che ne dici di pianificare? Devo sedermi e meditare e recitare litanie e tutto il resto?” Accade e basta. Voglio che tutti voi iniziate a esserne consapevoli. Voi dite, “Beh, non lo so. È accaduto e basta.” No, voi – voi avete permesso che accadesse. Questo è nuovo. Questo è davvero nuovo. Ok (qualche risata). Bene. Grazie. Non sei felice di essere venuta qui? (applausi)

Ok, ancora un paio di cose nuove. Che c’è di nuovo?

LINDA: Ok, fammi vedere. Oh, qui, sono curiosa di questo.

ADAMUS: Ah, Sì. Ah! Che c’è di nuovo? Oggi hai un buon posto.

SHAUMBRA 1 (donna): Sì.

ADAMUS: Sei arrivata qui presto?

SHAUMBRA 1: Ho amici che sono arrivati qui presto.

ADAMUS: Ohh! Ohh! Ci sono persone che riservano i posti per te?

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: È permesso farlo?

LINDA: No!

EDITH: Sì.

SHAUMBRA 1: Sono venuta qui piuttosto presto.

ADAMUS: Molto presto. Ok. Ok. Lasciamo perdere.

SHAUMBRA 1: Ok.

ADAMUS: In effetti stavo per chiedertelo – forse dovrai andare a sederti in fondo.

SHAUMBRA 1: Ok.

ADAMUS: Sì, bene. Che c’è di nuovo?

SHAUMBRA 1: Sono eccitata per il potenziale di qualcosa di nuovo dopo tutte queste vite.

ADAMUS: Ok. Mi piace. Si è eccitata.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: E cosa ti ha fatto eccitare?

SHAUMBRA 1: Beh, volevo meravigliarmi e immaginare cosa sarebbe, ma non ci riesco.

ADAMUS: Oh.

SHAUMBRA 1: Almeno c’è un potenziale.

ADAMUS: Oh. Sei eccitata per qualcosa di nuovo…

SHAUMBRA 1: Il potenziale di …

ADAMUS: … ma non sapevi cosa fosse.

SHAUMBRA 1: … cose nuove dopo tutte quelle vite.

ADAMUS: Cose nuove. Ok. Ti sei eccitata per qualcosa di nuovo ed è accaduto qualcosa di nuovo?

SHAUMBRA 1: Non ne sono consapevole.

ADAMUS: Ooh, dannazione!

SHAUMBRA 1: Mi spiace.

ADAMUS: Lei dice, “Non ne sono consapevole.” Lo è.

SHAUMBRA 1: Ok.

ADAMUS: Lo è ed è proprio ciò di cui parliamo oggi. L’umano continua a fare le stesse vecchie cose e pensa che il nuovo sia essere conscio di respirare che è bello ma non è nuovo che ci siano più cambiamenti che mai – questo non è nuovo, è sempre avvenuto – e l’umano pensa, “Beh, mi sono trasferito in un posto diverso. Questo è nuovo.” Quello è lo stesso vecchio ciclo solo con un tono un po’ diverso. Io voglio che voi iniziate a diventare consapevoli di ciò che è davvero nuovo.

Ok, ti sei eccitata per qualcosa di nuovo. Non hai pensato che accadesse qualcosa di nuovo perché guardi là fuori e dici, “Dov’è? Dov’è?” Perché tu vuoi qualcosa di diverso nella tua vita perché sei proprio stanca di essere bloccata sempre nello stesso vecchio. Sai, è un posto divertente dove stare. Tu sei davvero stanca di restare bloccata sempre nello stesso vecchio e quando io chiedo dei volontari, “A chi piacerebbe tornare per un’altra vita?” tutti dicono, “Oh, oh. No.” (qualche risata)

SHAUMBRA 1: Giusto.

ADAMUS: Invece quando dico, “Sei pronto per l’illuminazione proprio ora?” è un po’ come, “Beh, uh, hm.” siamo nella fase del dilemma.

SHAUMBRA 1: Giusto.

ADAMUS: Ok. Insomma, qualcosa di nuovo è accaduto (lei lo guarda con aria interrogativa, Adamus ridacchia). Qualcosa di nuovo e il nuovo non deve essere esterno. Qualcosa è cambiato dentro di te.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Ok. Hai qualche idea su cosa sia stato?

SHAUMBRA 1: Io penso…

ADAMUS: Puoi parlare più chiaramente …

SHAUMBRA 1: Ok.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 3: Mi è più chiaro che sono il creatore della mia realtà.

ADAMUS: Sì, non proprio. Sai, e lo dico con onore e rispetto totali, ma è l’umano che pensa di avere un po’ più di chiarezza. No, non proprio. Non proprio. L’umano manca ancora di chiarezza come sempre e l’umano continua a cercare di capire tutto ma non ci riuscirà. L’umano continua a cercare di prendere alcune delle parole che diciamo qui e tenta di umanizzarle e non funzionerà. Te lo dirò tra un po’. Non voglio rivelarlo proprio ora.

SHAUMBRA 1: Ok. Grazie.

ADAMUS: Ok. Ne voglio altri due e poi farò la grande rivelazione.

LINDA: La grande rivelazione? Ok, fammi vedere.

ADAMUS: Altri due e forse qualcuno ci arriverà…

LINDA: Ok.

ADAMUS: … prima che lo dica io.

LINDA: Capito?

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 2 (donna): Io ho avuto un cambiamento enorme nella mancanza di fiducia in me che si sta dissolvendo in modo enorme.

ADAMUS: Bene.

SHAUMBRA 2: Invece di essereenorme, ora mi arriva al ginocchio.

ADAMUS: È ancora un muro.

SHAUMBRA 2: È ancora un muro.

ADAMUS: È ancora un muro.

SHAUMBRA 2: Ma non è enorme com’era prima.

ADAMUS: Puoi – posso interromperti per un momento. L’ho fatto.

SHAUMBRA 2: Sì. Sempre.

ADAMUS: Ecco, ah, piantiamola di usare i “ma.” Gli umani sono “ma” e i Maestri divini sono “e.” (lei ride) Lo sono! Gli umani sono solo grandi “ma.” Ci infilano sempre dentro un “ma.” È la “e.” Ora…

SHAUMBRA 2: Il problema di …

ADAMUS: Molti di voi stanno dicendo, “Oh, io preferisco St. Germain.” È come…

LINDA: Sì, Sì. Riportalo qui.

SHAUMBRA 2: E così sia!

LINDA: Dov’è?

ADAMUS: Amen. Sapete, ecco il segreto. É “e.”

SHAUMBRA 2: E.

ADAMUS: Non entrambi. Io sono “e.” Sapete, non era solo St. Germain e ora Adamus. È la “e.”

SHAUMBRA 2: Certo.

ADAMUS: È la “e,” e anche voi potete esserlo.

SHAUMBRA 2: È anche molto più vicino.

ADAMUS: Esatto. Siete davvero sul pezzo ma poi si mette di mezzo il “ma”.

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 2: Io li ho ancora.

ADAMUS: Sì.

SHAUMBRA 2: La mancanza di fiducia in me si sta dissolvendo. Sono molto più vicina a chi sono. Lo vedo. Lo sento. Qui e là c’è ancora qualche “ma.”

ADAMUS: Qualche muro, qualche “ma.” Sì.

SHAUMBRA 2: Sono molto meno di prima. Proprio così e sono molto più vicina e lo sento e sono molto più felice di chi sono e di dove sono di quanto lo sia mai stata.

ADAMUS: Ok. (qualche applauso). Bene. Bene. Ti credo tanto così (mostra una piccola quantità).

LINDA: Aghhhh!

ADAMUS: No, no, no! Dico solo – dico solo – ora te lo spiego. Ci credo solo un po’ perché credo che nelle vostre vite tu e alcuni di voi vi sentiate meglio e i muri sono più bassi e forse anche i “ma” sono più piccoli, ma restano comunque muri e “ma.” Ci sono ancora. Sai una cosa? Non se ne andranno e va bene così.

Non cerchiamo di distruggere i muri e di far saltare in aria i “ma.” Sempl -… (ridono entrambi) Noi diciamo solo, “Ci sono queste cose umane. Io ho l’umano che ha dubbi, che non si fidava e che è paranoico e schizofrenico, pazzo e fa parte di un culto” (ridacchia) e …

SHAUMBRA 2: E vuole picchiare qualcuno intorno al luogo dove vive.

ADAMUS: Sì, Sì. Sì! Va bene così. Vedi, quando cerchi solo di dimenticare un’identità e cerchi di dire, “Io smetterò di essere la persona che non mi è mai piaciuta e mi darò da fare per andare oltre quella persona e ci penserò sopra e pregherò e non sarò più quella persona,” accade una cosa divertente.

SHAUMBRA 2: Non funziona.

ADAMUS: Non funziona. Tu diventi sempre di più proprio la persona che non ti piace. A quel punto fai un bel respiro profondo e dici, “Ah! Io sono quella persona…”

SHAUMBRA 2: E.

ADAMUS: E!  All’ improvviso è come accade nel video che abbiamo visto prima, di colpo invece di una sola candela ci sono due candele. “Oh! Oh! Anch’io sono divino.” E poi un’altra candela, “Wow! Sono un alieno dallo spazio.” Poi un’altra candela, “Oh! Io sono un attore di spessore.” E un’altra candela, “Io sono un rottame di persona ma mi sto divertendo a recitare questo ruolo.” Di colpo avete la libertà. Smettete di passare da essere una sola cosa – “Sto lavorando sui miei muri. Li sto rimpicciolendo un po’. Diminuisco il numero dei miei “ma”…” Sapete…

SHAUMBRA 2: Sto in piedi sul muro.

ADAMUS: Esatto. Noi passiamo alla “e.” Questa è la magia. Questa è la libertà. A quel punto scopri davvero che ti piaceva quella persona piena di muri e di ma. È come dire, “Beh, è stata una creazione interessante piena di dubbi e paure e ansia e trepidazione e tutto il resto. È meraviglioso e io sono anche divino. Io sono anche un grande creatore. E, e, e,” capite.

SHAUMBRA 2: Sì!

ADAMUS: Questo è nuovo.

SHAUMBRA 2: Sì!

ADAMUS: Questo è nuovo! Voglio suonare la campana – ehh-ehh-ehh – questo è nuovo!

SHAUMBRA 2: Gli “e” ci sono e ora sono molti di più di quanto lo siano mai stati.

ADAMUS: Sì! Sì, ma certo. Ecco la e – sposta (qualche risata).

SHAUMBRA 2: Carino.

ADAMUS: Ok.

SHAUMBRA 2: Molto carino.

ADAMUS: Molto carino. Il prossimo. Ancora uno e poi farò la rivelazione. Linda va in giro con il microfono. Oh, proprio da David. David, cosa è nuovo?

DAVID: Più grazia nella mia vita.

ADAMUS: Sì. Come sta entrando? Voglio dire, come funziona?

DAVID: Umm … (fa una pausa)

ADAMUS: Stai attento, ti stai avvicinando alla Terra del makyo.

DAVID: Mi sto avvicinando (qualche risata).

ADAMUS: Pattini sul ghiaccio sottile.

DAVID: Sì, Sì. Forse ho già superato quel punto. Sì.

ADAMUS: Ma chi sono io per definirlo makyo.

DAVID: Sì.

ADAMUS: Io sento anche la sincerità. In che modo la grazia sta entrando nella tua vita?

DAVID: Non è qualcosa che posso descrivere.

ADAMUS: E non vuoi farlo (Linda ride). Va avanti.

DAVID: È più un sapere interiore.

ADAMUS: Ok, ma fammi un esempio. Nell’ultimo mese come si è manifestata la grazia nella tua vita quotidiana?

DAVID: (fa una pausa) Un paio di settimane fa ho finito per comprarmi una sega a palo e così ho potato i miei alberi e la cosa mi faceva paura ma me la sono goduta e tutto è fluito.

ADAMUS: È un po’ come vivere al limite.

DAVID: Sì.

ADAMUS: Sì. Sì. A motore…

DAVID: Sì, elettrica, rrrrrrr…rrrrrr… (imita il rumore del motore)

ADAMUS: Elettrica. Ok. Giusto, giusto. Sì. Wow. Devi avere un patentino?

DAVID: No.

ADAMUS: Ma quasi.

DAVID: Sì.

ADAMUS: Quasi.

DAVID: È qualcosa che temevo un po’, ma ho proseguito e l’ho fatto.

ADAMUS: Ha fatto bene.

DAVID: Alla fine mi sono divertito a farlo, è stato un cambiamento.

ADAMUS: Sì. Bene. So, bene. È un nuovo bello. Sì. È elegante è un modo pieno di grazia, credo.

DAVID: Non c’è stata la resistenza che c’era in passato.

ADAMUS: Non te ne fregava niente, più o meno?

DAVID: L’ho fatto e me lo sono goduto. Sì.

ADAMUS: Bene. Mi piace. Mi piace. Fare qualcosa che ti piace ti dà un piccolo brivido. Okay. Bene. Grazie a tutti.

Abbiamo una compilation di nuovo dal mese scorso – un fratello che viene da fuori, respirare, tagliare gli alberi con la sega e poco altro.

Vi ho chiesto cos’è nuovo perché la mente va nel vecchio. Cos’è nuovo?  “Accidenti, ho comprato un vestito nuovo.” Avete già acquistato molte altre volte un abito nuovo quasi tutti voi. Alcuni di voi indossano ancora lo stesso. Sapete, voi dite, “Mi sono trasferita.”  È lecito, ma qual è il motivo che sottende al trasloco?  Avete già traslocato altre volte e di suo non è nuovo.  Voi sperimentate qualcosa in modo un po’ diverso, in questo caso la grazia che entra. Io non lo considero come parte della nuova lista di Adamus.

Il nuovo che sta avvenendo proprio ora nella vostra vita è molto nascosto, ancora molto inconsapevole perché sta avvenendo a un livello interiore molto bello, semplice e privo di sforzo. Il nuovo che tutti voi avete vissuto il mese scorso, ognuno con un’intensità diversa vi sta togliendo un po’ di mezzo. Semplifica le cose. Vi toglie dal vostro “ma” e vi porta nella vostra “e” (risate nervose).

SART: Sì! (risate)

ADAMUS: Vi rilassate un po’. Vi togliete di mezzo. Questo è nuovo.

Molto spesso avete cercato di essere – come dire – più rilassati o non così schizofrenici, nervosi e preoccupati per tutto. Non è durato molto. Durante il mese scorso ognuno di voi ha permesso a sé stesso solo una piccola sbirciatina su come togliervi di mezzo.

Prima ci pensavate molto sopra. Abbiamo parlato dell’Io Sono, del divino e pensate molto a, “Ok lasciamo che entri.” È stata dura in realtà non lo facevate E negli ultimi 30 giorni, senza molte spinte e agitazione e notti insonni, tipo alle 2:30, “Io mi sveglierò, se devo andare al lavoro o no,” quel tipo di giornate potreste mollare abbastanza da lasciare che quella piccola scheggia di luce entri e sentire com’è, sapere che va bene e che l’umano non controlla tutto questo. Ecco un gran passo avanti. Ecco il nuovo.

Abbiamo avuto molti pensieri, molte chiacchierate ma non molte esperienze legate a questo tema. È enorme. Forse non ve ne renderete neanche conto come umano, nel sé del “ma.” Potreste addirittura non esserne consapevoli ma poi le cose iniziano a cambiare come trasferirsi in un luogo diverso o come cercare di fare qualcosa di diverso. Questo non è; questo è il risultato o la manifestazione di ciò che è nuovo. Essere disponibili a cambiare, a modificarsi ma quello di suo non è il luogo. Il nuovo è mollare solo per un attimo. Mollare. Questo è grande. Questo è enorme.

Il nuovo di cui inizierete a fare esperienza di solito non è rilevabile. Ci arrivo tra un attimo, ma non viene ancora dalla mente. Il nuovo entra da un luogo molto diverso dentro di voi dalla mente, lasciate andare, non esserne neppure consapevoli e forse potreste non essere consapevoli di ciò che sta accadendo, di ciò che è nuovo.

Un’ Esperienza

Ora questo nuovo significa qualcosa che non vi siete mai davvero permessi di sperimentare. Vorrei dimostrarvelo qui. Vorrei farlo – questo è il nostro giorno dell’esperienza in tre atti – quindi vorrei dimostrarvelo. Per favore, alzatevi e chi è seduto nella prima fila si sposti dietro le sedie dell’ultima fila. Tutti gli altri per favore si tengano alla sedia di fronte a loro. Tenetevi – appoggiate solo le mani sullo schienale. Non dovete afferrarlo, solo poggiarci le mani. Chi si è spostato in fondo alla sala trovi una sedia su cui appoggiare le mani.

(parte il suono di un drone)

Ora fate un bel respiro profondo. Questa è solo una cosa esperienziale, quindi voglio che vi immaginiate per un attimo, mentre vi appoggiate alla sedia, solo allo schienale della sedia che la maggior parte della vostra vita dipenda da questo.  Voi restate attaccati a qualcosa – al vostro passato, vi tenete a cose come un lavoro una famiglia. Anche chi ci guarda on-line per favore si alzi, sì e si posizioni dietro la sedia.

Quasi tutti voi restate attaccati a ciò che definite la vostra identità, ciò che considerate siano i più grandi beni nella vita – la vostra forza, dedizione, determinazione, l’intelligenza e testardaggine. Voi restate attaccati a queste cose perché sentite che c’è una forza, come un vento che vi arriva contro e che soffia costantemente. Voi dovete tenervi.

A volte lo fate con grande forza. Quando è molto forte, lo vedo accadere, quando fate esperienza di un trauma fisico voi vi tenete davvero forte. “Devo tenermi attaccato alla mia salute. Devo tenermi attaccato al mio corpo. Non posso lasciare che la malattia abbia il sopravvento. Devo tenermi al mio equilibrio fisico perché è la parte più fondamentale della mia natura umana. Devo restarci attaccato.”

Il vento viene a voi, questa forza viene a voi – la vita stessa, i lavori, i conti da pagare, i pagamenti da fare, fare soldi e mettere abbastanza cibo in tavola – “Devo tenermi perché questo vento, questa forza potrebbe spazzarmi via. Devo tenermi attaccato.”

In alcuni giorni allentate un po’ la tensione ma mantenete la mano sulla sedia. In alcuni giorni vi rilassate e dite, “Oh, è stato un bel mese perché il muro era un po’ più basso. Mi sono tenuto un po’ meno,” ma la vostra mano è ancora sulla cosa a cui restate attaccati. Voi continuate a tenervi a voi, ai vostri pensieri, al vostro corpo, la vostra mente, la vostra identità perché questo flusso costante di energia viene a voi, viene a voi come un vento che a volte persino quel vento si placa un po’ e voi vi rilassate, ma poi di colpo il vento riparte e dovete tenervi di nuovo. A quel punto cosa fate? Finite per continuare a tenervi. Restate attaccati alle credenze, all’informazione e al materiale spirituale.

Non voglio che proprio qui e proprio ora vi rendiate conto di qualcosa. Quel vento, quel drone di energia in realtà non arriva da davanti a voi. Di fatto arriva da dietro, da dietro di voi. È la realtà. È energia. È il risucchio della coscienza di massa e per tutto questo tempo vi siete tenuti pensando di avere il vento in faccia.

In effetti si tratta di attrazione. Non è una spinta più resistente, più vi tenete più intensamente quell’attrazione, quel risucchio vi riattira nel corpo, vi riattira nella singolarità, vi riattira nella mente, vi riattira nel vecchio. Ecco cos’è.

(pausa)

É vecchio … ed è alle vostre spalle, non davanti a voi. Vi risucchia dentro, non vi spinge dal davanti.

(pausa)

Ora voglio che vi rendiate conto di qualcosa (il drone diventa silenzio), la cosa più importante che dirò oggi. Potreste aver bisogno di un po’ di tempo per realizzare o sentire davvero e capire la cosa nuova; io vi dico che l’energia non dev’essere potente. L’energia non deve avere alcuna forza, davanti o dietro, sopra o sotto. Potete togliere le mani dalla sedia e non cadrete a pezzi. 

L’Energia Senza Forza

L’energia non deve avere forza, di nessun tipo. Sentitelo per un attimo.

Vi siete sintonizzati su quel drone, su quel rumore, sul terribile e infernale rumore costante dell’energia perché siete in armonia con lui. Avete dato per certo che arrivasse dal davanti come un vento, mentre per tutto il tempo in realtà vi attirava da dietro ma ora fermatevi per un attimo.

Nuovo è che l’energia non ha bisogno di avere forza. Può essere così per gli altri. Essi possono vivere in quel drone, in quel rumore costante e quasi insopportabile. Io voglio che ora sentiate l’energia nella sua grazia (parte un condizionatore). Spegnete l’aria condizionata, per favore. Sentite l’energia nella sua grazia…

Facile. Senza rumore. È calma. Non vi spinge e non vi attira. Non c’è niente a cui resistere.

Tutti credono che l’energia abbia bisogno di forza, ma ciò che vi renderà davvero diversi è rendervi conto che non ne ha bisogno. Ciò non significa che l’energia non sia qui. Ora potete procedere e sedervi.

Ciò non significa che l’energia non sia presente ma è ciò che quasi tutti pensano. “Io non sento niente. Io non sento quella pressione costante davanti o dietro. Io non sento niente e quindi non deve esserci energia. Ne consegue che devo tornare nel dramma, nel rumore per credere che ci sia energia,” e non è vero. È molto semplice e molto fondamentale, ma pochissimi se ne rendono conto. Essi vivono proprio in quel rumore.

John, hai il rumore. Voglio proprio che lo sentiate. Questo è il rumore – insieme a Cauldre ho dovuto cercare traccia dopo traccia dopo traccia per trovare qualcosa che incarnasse il drone, il rumore della coscienza umana (il drone riparte). Alza un po’ il volume. (pausa, il rumore del drone sale di volume)

Ecco com’è. È ciò con cui quasi tutti convivono ogni singolo giorno. Non parlo del rumore letterale ma è così il rumore costante dell’energia. Poi essi credono che sia tutto qui e quindi creano ancora più rumore e cercano di attirare più energia. Quando è abbastanza, cercano di creare ancora rumore. Essi vivono in questo stato tipo drone, rumoroso, quasi infernale che non si abituano e pensano che sia reale. A un certo punto sono così abituati che quando il volume scende o sale un po’ di tono, “Beh, questo è nuovo. Questo mese ho avuto qualcosa di nuovo, il rumore è sceso un po’.” É ancora rumore. È ancora vivere nel rumore.

L’energia – ricordatevelo, scrivetelo, per favore – l’energia non ha bisogno di avere forza per essere reale.

LINDA: L’energia è…

ADAMUS: L’energia non ha bisogno di avere forza per essere reale. L’energia non ha bisogno di essere quel rumore. L’energia non ha bisogno di avere forza per essere reale, per favore fatelo vedere sullo schermo. Può essere tranquilla, c’è ancora come prima. Può essere gentile ed elegante ed è ancora presente, come prima ma ora più ricca, multidimensionale di tutto quel rumore con cui convivete. Quel rumore entra nella vostra testa e quel rumore è nei vostri pensieri e poi i vostri pensieri vengono risucchiati nel vecchio. Voi pensate che sia una pressione che ti arriva addosso e per tutto il tempo non è così. Proprio no. Tutti vengono ingannati e portati a credere che il vento viene verso di voi, che la forza dell’energia viene verso di voi e la cosa divertente è che vi risucchia mentre voi la combattete da davanti.

L’energia non deve avere forza per essere reale (Linda cerca di scrivere). Problemi? (qualche risatina)

LINDA: Sono un po’ fuori.

ADAMUS: Un po’ fuori.

Ha un senso? (qualcuno dice “Sì”) Sì e no. È la “e.” Ecco la “e.” Se oggi, questo mese volete ricordare solo qualcosa, ricordatevi questo. D’ora in poi voi entrate nella vostra vita e non dovete avere la forza con l’energia. Tutti gli altri sono addestrati, ipnotizzati a farlo e tutti sono così.  Quando nelle loro vite devono fare qualcosa hanno un grande progetto “Ok, devo far continuare quel rumore e devo aggiungere altro rumore al rumore,” e il rumore entra nella vostra mente e il rumore entra nella vostra vita e allora voi pensate di fare qualcosa e pensate che lo state facendo ora perché avete ottenuto più rumore che mai. Non è così. Proprio no.

Essere nella grazia dell’energia, un’energia silenziosa che vi serve in modo elegante, privo di sforzo e quindi ottenete cento volte di più rispetto alla persona che usa l’energia rumorosa. E non vi stanca. Non esaurisce il vostro corpo. Non vi fa pensare. Non vi fa dubitare.

Il rumore vi fa dubitare e la cosa divertente è che il rumore non viene neppure da dove quasi tutti pensano che venga. L’energia non ha bisogno di avere forza per essere reale. L’energia nel suo stato puro è senza forza.

Restateci dentro.

L’energia può essere gentile ma anche molto espansiva. L’energia può non avere alcun tipo di rumore ed essere più dinamica di tutto il rumore della vecchia coscienza e questo è nuovo. Ecco dove state andando. È presente. Non potete pensarci sopra. Voglio dire, non potete formulare dei pensieri su questo perché ritornerete dritti nel rumore. Non è quasi una contraddizione interessante? A quel punto tornate dritti nel rumore.

Respiro profondo proprio qui, in questo momento.

Nessuna forza. Ecco l’Io Sono.

Niente a cui resistere, niente contro cui lottare, niente a cui restare attaccati.

E la mente dice, “Ma io non sento niente.” È come, “Stai zitta, mente. Tu non senti quel vecchio rumore. Stai zitta, mente, perché nel momento in cui ci torno dentro sono risucchiato dritto nel rumore.”

L’energia non ha bisogno di forza, non ha bisogno di agitazione, non ha bisogno di rumore e poi potete essere assolutamente creativi e costruire proprio tutto ciò che volete ottenere ciò che volete senza il rumore. È proprio lì, l’energia è tutta intorno a voi, pronta e in attesa di servirvi. 

Vivere Senza Rumore

La primissima cosa di cui vi accorgerete nel nuovo è una riduzione del rumore. La primissima cosa che noterete quando vi togliete di mezzo – quando vi aprite un po’, quando vi permettete di sbirciarenella “e” e la smettete di preoccuparvi e di tenervi alla sedia – la primissima cosa che noterete che non c’è più rumore. A quel punto la mente dirà, “Bene, qui non funziona niente. Non l’ho fatto bene perché non c’è nessun rumore. Non dovrebbe esserci molto …” No. C’è se vi fermate e permettete.

Non sarà come il vecchio. Non sarà tutto rumoroso e metallico e non vivrete neanche momenti di euforia. Sapete, siete diventati dipendenti da quelli, “Oggi divento mentalmente euforico.” Non parlo delle vostre droghe; parlo del “Diamoci dentro. Diventiamo davvero entusiasti, motivati, stimolati ed eccitati.” È una specie di dipendenza. È rumore. È solo altro rumore e poi scivolate di nuovo dritti nel rumore della depressione. Niente di tutto questo. Ora è senza la forza, senza il rumore.

Di fatto la mente sarà il primo luogo, i vostri pensieri saranno il primo luogo in cui si manifesterà. Non nella vostra vita esterna, ma la prima cosa che noterete è che quando permettete, quando vi togliete di mezzo, vi togliete dal mono umano e anche dai vostri “ma” ed entrate nella “e”, vi accorgerete che i pensieri saranno diversi. I pensieri sono meno rumorosi. Non sto parlando di dramma né di depressione contro eccitazione. Quelli sono tutti i livelli di rumore. La depressione è un livello di rumore, come tutti quelli che hanno sofferto di depressione capiscono con chiarezza. Io parlo dei pensieri.

Immaginate la vostra mente. Ci sono tutti i pensieri in azione e cerca sempre di capire tutto ciò e di restarci attaccata, ma di colpo usciranno da voi delle stelle filanti – khuu! khuu! whooosh! – e sarà come, “Beh, è stato un po’ diverso. Mi chiedo cosa sta succedendo.” A quel punto la vecchia mente dirà, ‘Oh, è meglio che la smetti. È pericoloso. È un’attività pericolosa,” e voi direte, “No. Ci sono delle filanti che escono da me e sai, erano pensieri ma erano molto rumorosi. Erano pensieri ma non si mettevano in dubbio.”

Un pensiero non dubita di sé. Vedete, proprio ora ogni pensiero che avete dubita di sé. Ciò è integrato in voi, è intessuto proprio in ogni pensiero. Di colpo avrete un pensiero e sarà come un piccolo vortice che esce, “Oh! Quel pensiero non si è messo in dubbio. È diverso. Quel pensiero è scappato dallo zoo! Wow!” Poi voi dubiterete di voi.

In base a ciò di cui stiamo parlando oggi qui, all’improvviso direte,“ Ricordo che St. Germain ne ha parlato” – no, era Adamus – “Adamus ha detto che non c’è rumore. Forse era proprio questo. Wow! Forse lo aprirò un po’ di più. Forse comincerò a rendermi conto che questa cosa, questa cosa umana non è l’unica cosa. Forse inizierò a rendermi conto che non è quest’angelo divino e dorato che mi piomba addosso ed entra nel mio corpo e di colpo trasforma me ed è la mia anima gemella e il mio partner e …” No, è solo rendersi conto che esiste la “e” senza tutto il rumore nello stesso momento. Bello.

Molto velocemente: il punto importante è che l’energia non habisogno di avere forza, rumore e attrazione. Può essere tranquilla. Può essere davvero elegante ma anche molto dinamica.

Ora superiamo il fatto di dover spingere attraverso la vita e dover rendere tutto così duro. Non è divertente.

Ogni volta che volete ricordarvi com’è la vecchia vita, trovate un modo per assicurarvi di ascoltare il rumore del drone. No, davvero. Ogni tanto avete bisogno di riascoltarla. John, faccela risentire per favore. Solo il drone. Voglio che vi ricordiate com’è. Ho lavorato con grande attenzione con Cauldre per selezionare questa traccia proprio perché v’irritasse al punto giusto.

(pausa mentre riparte il rumore del drone)

Ecco com’è 24 ore al giorno sette giorni su sette e ciò che le persone cercano di fare è di avere ancora più rumore. È un po’ come dire, “Oh, sì. Ecco com’è essere creativi. Fai solo più rumore, tutto qui.” Voi vivete ancora nel rumore. Un predicatore vi dirà, “Beh il rumore è l’inferno. È la vostra punizione. È Dio che è arrabbiato con voi per tutti i vostri peccati.” A quel punto c’è ancora più rumore. “Oh! Sono un peccatore, ecco cosa sono e ora anche Dio è arrabbiato con me e c’è ancora più rumore.”

Un facilitatore della new age ci proverà dicendo, “No, non abbiamo il rumore. Troviamo significato e amore nel rumore e tutti noi accettiamo il rumore perché siamo tutti uno.” (Sputa!)

LINDA: Oh, mio dio (qualche risata).

ADAMUS: Vi dico cosa accade. Gli psicologi diranno, “Da dove veniva quel rumore? Come ti senti riguardo al rumore? Riesci a sentirti più a tuo agio con questo rumore? Perché cerchi di resistere al rumore? Tutti lo sentono. Vuoi prendere qualche pillola contro il rumore? Ti renderà il rumore molto più piacevole.” È ancora rumore. L’ateo si sparerà un colpo e non se ne preoccuperà perché a quel punto…

LINDA: Ohh!

ADAMUS: Il rumore cessa!

LINDA: Ohhh!

ADAMUS: Solo per un po’ (Adamus manda un bacio a Linda). Anch’io ti amo.

Dov’eravamo rimasti? Sì, l’energia non ha bisogno di forza per essere reale. È tranquilla. È bella. È gentile. Noi supereremo il rumore.

Ok, facciamo un bel respiro profondo.

Ti spiace fotografarli tutti? Oggi sono molto intrigati (si rivolge a Dave, il fotografo). Stanno cambiando e … puoi metterti qui con Linda. Puoi usare la sua spalla per tenere in equilibrio la tua macchina fotografia.  (Adamus ride). Bene.

Voglio dirvi un paio di cose veloci. Vorrei avere più tempo, ma stasera ho un appuntamento e devo sbrigarmi (il pubblico dice, “Oooh!”) Non ho detto con una persona o un essere – un appuntamento tipo un giorno e un’ora. Ho qualcos’altro da fare.  (qualche risata). Ok. Il pubblico dice, “Dov’è St. Germain? Dov’è St. Germain?”

LINDA: È come se tu leggessi la mente (altre risate).

Gli Strati dell’Esperienza dell’Umano

ADAMUS: Voglio che vi rendiate conto di dove siete in tutto questo processo. Semplificherò al massimo, ma perché no? Ok.

Se considerate gli strati e livelli che gli umani attraversano, lo strato numero uno, se vuoi scriverlo. Una pagina nuova, per favore.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Fai molta attenzione. Scrivi in fretta. Partiamo.

Il primo strato di – scrivilo in fondo. Faremo una specie di tracciato piramidale. Ok, scrivilo alla base. Il primo livello è “Entrare nella 3D. Entrare nel rumore.”

LINDA: Cosa vuoi che scriva?

ADAMUS: La 3D. Entrare nella 3D o anche solo “Diventare 3D/Fisico.” É la prima cosa. L’hanno fatto tutti. Chiunque sia mai stato umano passa dall’ essere nello stato angelico all’attuale stato umano. È uno shock. È rumoroso. È un’esperienza infernale, per l’essere è un vero e proprio shock. Questo è il primo livello dell’intero cerchio su questo pianeta, entrarci e basta, diventare fisico, qualcosa che non dimenticherete mai e poi mai. Dovunque andrete porterete con voi sia lo shock sia la bellezza di ciò. (Nota: Per vedere le parole scritte, consultate il PDF o il video.)

Poi il ciclo evolutivo passa nell’essere in quella che io definisco Famiglia/Comunità. Voi entraste e viveste alcune incarnazioni. Alcuni di voi lo fecero da soli, ma alla fine vi riuniste in una famiglia. Scrivi solo – no, semplifica, “Famiglia/Comunità.” Cancella tutta l’altra merda. Solo… (qualche risata). 

LINDA: Cosa?!

ADAMUS: Non avrai più spazio. Guarda. Oh! Oh! Oh! Oh! Non hai quasi più spazio! Oh! Buum! “Vivere in Famiglia/Comunità.”

Dopo molte vite imparaste come vivere in famiglia. Prima la prima volta che arrivaste la storia della famiglia era innaturale. Voglio dire, eravate nati ma a quel punto o uno dei vostri genitori vi mangiava o scappavate a fare qualcos’altro. Dopo molte vite entraste nell’energia familiare, della famiglia e della comunità. A un certo punto dovevate avere una comunità. In un certo senso doveste riunirvi insieme con altri della vostra famiglia, in altre famiglie per proteggervi. Ciò accadeva molto, molto tempo fa in alcune delle vostre prime incarnazioni ma quella era ed è un tipo di mentalità da tribù. Nella tribù non sempre le persone si piacciono davvero, ma trovano che sia conveniente. È una buona protezione.

Poi vi evolveste in ciò che io definisco la società – qui solo due parole – Società/Produttività.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Dopo molte altre vite, nella società. Ora non c’era più solo la comunità, ma una società intera, una cultura.  Così imparaste a essere produttivi. Dovete uscire a fare qualcosa.

LINDA: La società – cos’era? Ho un piccolo problema tecnologico. Che cosa?

ADAMUS: La produttività.

Ci passaste molte vite, molte, molte vite. Diventaste proprio bravi a vivere in società, a lavorare in una cultura e ad essere produttivi magari in una fattoria, trovando lavoro o restando seduti in un cubicolo, ma imparaste molto bene come farlo. Mentre procediamo capirete che a ogni strato e ogni livello vi siete bloccati sempre un po’ di più e il rumore è aumentato sempre di più. Sapete, al livello di Famiglia/Comunità non c’era molto rumore, ma poi avete iniziato a passare Società/Produttività e se qui avessimo più spazio potremmo anche scrivere Educazione.

LINDA: Oh.

ADAMUS: L’educazione. Voi non dovete scriverlo ma cominciate ad educarli perché è così che vi adattate alla società e alla produttività, ricevete la vostra educazione e imparate maledettamente bene ad adattarvi alla società e quindi ne diventate un membro produttivo. È davvero rumoroso. È molto rumoroso.

Quasi tutti vivono ancora in questo livello. Quasi tutte le persone vivono proprio in questo livello. Vivono nella società e sono produttivi. Non sono arrivate molte persone da tribù. Poi c’è un grande salto, un salto enorme e quel salto è ciò che io definirò Dio/Universo.

A un certo punto chi ha superato questi stadi inizia a dire, “Sapete, deve esserci qualcosa d’altro.” È la contemplazione di Dio, dell’universo, quando di notte osservate le stelle e dite, “Oh, là fuori c’è molto altro. Noi dobbiamo essere solo un frammento,” o “Dio ha messo la sua mano in tutto.” È contemplare. È esternalizzare e possiamo discutere su quante persone sono consce di ciò nelle loro vite. A molti di loro è stato detto che in quanto membri produttivi della società devono credere in Dio e andare in chiesa. Quasi tutti quelli che vanno in chiesa non credono davvero in Dio. Non ci credono ma hanno paura di non crederci e comunque non l’hanno mai sentito davvero. Sapete, è una cosa divertente. Ci pensano sopra ma non hanno mai fatto l’esperienza di Dio

C’è chi si laurea in quel Dio/Universo. Può avere qualche sensazione o esperienza meravigliosa ma di colpo contempla il fatto che c’è di più. Resta comunque una cosa esterna, là fuori. In quella fase di certo non è dentro di loro. Non molti umani vivono in questa fase. Intendo in termini percentuali e di numeri, ma sono abbastanza.

Di fatto quella fase è una delle più appiccicose. C’è moltissimo rumore. È la cosa che abbiamo fatto prima, il vento che vi soffia in faccia ma in realtà è la gravità che vi attira da dietro e ci restano bloccati dentro. Questa parte contiene molta paura e rende il rumore ancora più rumoroso e poi pregano Dio per ottenere una specie di pace e invece il rumore non fa che aumentare sempre di più.

Poi c’è il passaggio successivo che non molti fanno – solo molto pochi ne parlano e pochissimi lo raggiungono – lo definirò attenzione cosciente.

LINDA: L’attenzione cosciente.

ADAMUS: L’attenzione cosciente e io uso quel termine specifico. Di colpo, andate dentro. Non contemplate più solo il dio là fuori. Riguarda voi, riguarda il vostro sé. Si tratta di prendervi cura di voi. Voi diventate più attenti al sé in modo cosciente e quasi tutti voi eravate o siete in questo stato. L’avete superato o attualmente ci siete dentro in parte. Attenzione cosciente. Siete passati dall’esterno all’interno. Io la definisco attenzione cosciente per una ragione precisa, perché voi ci pensate sopra o essi ci pensano sopra. È la mente che cerca di capire. Cerca di dire, “Chi sono? Come mi prendo cura di me? Io sono un essere indipendente, ma come mi relaziono a Dio?” É molto mentale. È molto mentale e molto bloccato nell’attenzione cosciente. Alla fine diventa un’altra pratica, un’altra abitudine. Molto velocemente diventa una cosa vecchia.

Eccoci al passaggio finale, in cima alla piramide – siete pronti?

LINDA: No (qualcuno ride).

ADAMUS: Voglio che lo scrivi bene.

LINDA: Eh! (altre risate) É una parola lunga?

ADAMUS: Sì. Nuovo! (risate) N-u-o-v-o. Ecco perché ti ho detto di scriverla bene. N-u-o-v-o. Nuovo. Nuovo, ecco dove stiamo andando. Ora facciamo quel passo nel nuovo.

Si tratta di uscire da tutti questi (altri strati). Si tratta di onorarli, riconoscerli ma poi dire, “Noi qui andremo nel nuovo,” ed è una cosa enorme. Cambia tutto. Fa paura e incute terrore e voi non sapete cosa diavolo sta succedendo e l’unico modo per entrare nel nuovo è togliervi di mezzo. Non potete passare nel nuovo dall’attenzione cosciente, dal pensarci sopra. Pochissimi ci arriveranno mai, mai e poi mai perché cercheranno di arrivarci pensandoci. Nuovo significa permettere. Ora potete usare queste parole in modo intercambiabile – ‘nuovo’ e ‘permettere.’ Sono la stessa cosa. Il nuovo: ecco dove andremo. Il nuovo.

Il nuovo è la “e.” È permettersi di avere i muri bassi e i muri alti. È permettervi di essere incompetenti, puzzare e tutto il resto e dire che va bene e – basta con i “ma,” “e.” Ok.

Miei cari amici, per questo facciamo un bel respiro profondo. Qual è l’unica cosa che vi ho chiesto di ricordare? Non ritornate a guardare la schermata o cose del genere, quel coso lì (l’iPad). Non fatelo. Quale vi ho detto è la cosa più importante di oggi? (il pubblico dice, “L’energia non ha forza.”). L’energia non ha bisogno di forza per essere reale e potete riassumerla dicendo: l’energia non è potente, se non volete che lo sia. L’energia è elegante senza il rumore. Lasciate che vi serva.

Detto questo, per me è stato un piacere essere qui con voi come parte dell’Atto Due. Faremo 10 secondi di pausa prima di dare inizio all’Atto Tre.

Io Sono quello che Sono, Adamus, al vostro servizio. Grazie.

E la folla scoppia in un applauso (il pubblico applaude ed esulta).

Atto III

Un bel respiro profondo mentre iniziamo l’Atto Tre. Il sipario si alza e di nuovo tutti fanno un enorme applauso (il pubblico applaude). Le luci si abbassano. Le luci si abbassano. Tutte le luci si abbassano perché ora faremo un DreamWalk. Non una merabh. La merabh è ciò che fate quando cambiate la coscienza ma oggi si tratta di un’esperienza in tre atti e quindi faremo un DreamWalk.

(parte la musica)

Alza la musica (il volume sale).

Un DreamWalk nel Nuovo

Un bel respiro. Il DreamWalk è un’esperienza e noi faremo questo DreamWalk in un modo un po’ diverso da come l’abbiamo sempre fatto. Abbassa un filo la musica. Sì. (la musica si fa più dolce).

Tutti voi siete già venuti con me in un DreamWalk negli altri reami – ad Halloween nei reami astrali e siete venuti con me nelle cave di cristallo. Siete venuti con me nei DreamWalk nei Reami Vicini alla Terra, nella terra dei morti. Noi non faremo mai più dei DreamWalk come quelli perché d’ora in poi ogni DreamWalk riguarderà il fatto che viene a voi.

Ora ogni DreamWalk sarà sul lasciare che venga a voi, tutto qua.

Sono il tempo e lo spazio che si muovono.

È l’energia che si muove e viene a voi.

Oggi il nostro DreamWalk è nel nuovo. Il nuovo. Voi non dovete muovere un dito. Non dovete tenervi allo schienale di una sedia.

Non dovete fare nulla. Lasciate che venga a voi, nient’altro. Voi non dovete lavorare per il nuovo.

Non dovete lavorare per il nuovo; esso viene a voi.

Non c’è tutto il rumore e tutta l’accettazione. Non dovete neppure sapere cos’è nuovo. Non dovete implorare per averlo cercare di averlo, né sedervi in un certo modo o respirare in un certo modo.

Il nuovo viene a voi. Voi non dovete sapere che cosa ci farete e quanto grande sarà.

Il nuovo viene a voi.

Ciò già di per sé è nuovo. È un modo diverso di farlo.

(pausa)

É nuovo. Viene a voi.

Ho chiesto a Cauldre di scegliere una musica molto speciale con i flauti perché il flauto è uno strumento davvero molto bello. Ascoltatelo per un attimo.

(pausa lunga)

Il flauto contiene un desiderio nostalgico.

(pausa)

A volte vi chiedete se è il desiderio di ritornare – ricordi, luoghi antichi e tempi antichi?

Oppure è il desiderio di tornare a uno stato naturale, lo stato di “e”? Il desiderio di tornare ad essere la persona divina e multidimensionale, l’essere che voi siete.

Nella mia vita come St. Germain ho amato suonare il flauto – il piano e il flauto – perché c’è un tale desiderio ma viene dal passato? O viene da ciò che è nuovo?

(pausa)

È così solitario e tranquillo.

(pausa)

Nel flauto c’è una grande profondità.

(pausa)

É la tristezza di lasciarsi dietro molte cose nella vostra vita?

Oppure è il desiderio di una nuova relazione con il divino e l’umano?

È il sogno?

O sono entrambe le cose?

(pausa)

È la tristezza il desiderio?

È l’addio alla singolarità, al rumore, allo sforzo?

È la vecchia casa che vi lasciate alle spalle – lavorare duro, molto rumore?

(pausa)

É il flauto che richiama? In realtà c’è sempre stato, ma con tutto quel rumore non riuscivate a sentirlo.

Il flauto, l’anima, l’io sono… E aspetta, che aspetta solo il permesso da parte vostra. Il flauto che ha sempre detto, “Vieni a me.”

(pausa)

Quel flauto pieno di anima – “Eccomi, quando sei pronto” – come un uccello solitario che aspetta e invoca un ramo in un albero. Una colomba solitaria.

L’anima che aspetta finché l’umano è pronto.

(pausa)

Mi piaceva suonare il flauto perché per me era entrambe le cose. Una specie di malinconia nel lasciare, nello staccarsi dai vecchi modi, dalla vecchia casa, dalle vecchie energie ricordando come è stato, ricordando i vecchi tempi, i tempi antichi.

(pausa)

Il flauto riguarda il dire addio…

(pausa)

Si sa che è arrivato il momento di andare. Si vuole andare, ma c’è ancora un po’ di tristezza.

(pausa più lunga)

Io amavo suonare il flauto perché, in un certo senso è molto solitario e molto calmo. C’è un tale desiderio.

(pausa)

Nello stesso momento il flauto è anche il nuovo che entra.

(pausa)

“Io Sono Qui. Non combatto più, non mi sforzo più, non cerco di capire. Io permetto. Io lascio andare e permetto.”

(pausa)

Così facendo, voi sentite quel flauto. Viene dall’anima. Aspetta voi, aspetta questo momento.

(pausa)

Eccoci nel nostro DreamWalk. Non è come gli altri, ma eccoci qui. Tutt’intorno c’è la musica del flauto che rappresenta il passato, rappresenta l’attesa dell’anima ed eccoci qui a lasciare che il nuovo venga lui, nient’altro. È molto semplice.

L’energia non ha bisogno di forza. L’energia non ha bisogno di essere dura. L’energia non ha bisogno di essere il vento che vi soffia sul viso, che sia la vostra vita quotidiana o l’illuminazione.

Ora il nuovo arriva.

(pausa)

Nei DreamWalk del passato noi uscivamo fuori. Noi facevamo un viaggio ma non faremo mai più un DreamWalk come quello. D’ora in poi, viene a noi.

L’energia fluisce dentro in modo pacifico, senza forza, senza tensione, senza spigoli appuntiti e senza la polarità. Quasi nessuno lo riconoscerà mai perché pensa che debba essere potente, grande, dinamica e pazza. No.

Capite quanto è facile? Non dovete lavorarci sopra. C’è e basta. Fluisce dentro di voi. Ciò che oggi fluisce dentro è l’energia del nuovo.

L’energia del nuovo.

È un’energia molto elegante. Non contiene rumore come il rumore di quel drone. È dolce. Non ha secondi fini se non quello di servirvi.

Non deve essere dura. Non deve essere potente. Non deve resistere. Non deve far male.

Voi non dovete correre dietro. Non dovete pensare come fare. Non dovete farlo sforzandovi.

So bene che tutte quelle cose vi hanno portato fino a qui. So che voi pensate di dover continuare ad usarle ma ve lo dico subito, quello non è nuovo. Questo lo è, proprio qui.

(pausa)

Oh, quanto avete lavorato sodo o pensato sodo.

Non c’è da meravigliarsi che la parola “pensare” e “lottare” facciano rima. Sono molto simili. Quanto duramente avete lottato e quanto duramente avete pensato. Perché? Perché?

Qui nel nostro DreamWalk, il nuovo viene a voi. Sentitelo.

Non dovete neppure respirarci dentro; c’è e basta.

Fate tutti un bel respiro profondo. Fate un bel respiro profondo.

(pausa)

Fate un bel respiro profondo e terremo le luci basse. La musica finirà.

Fate un bel respiro profondo in questa bella giornata.

L’energia non ha bisogno di avere forza per essere reale. Può essere molto calma, molto tranquilla.

Facciamo un bel respiro profondo mentre concludiamo la nostra sessione. Mentre oggi concludiamo questa giornata e mentre io me ne vado vi chiederò diriproporre il video. È molto appropriato. Le parole, la canzone, la musica, le fotografie le useremo per concludere la nostra giornata.

Linda dirà qualche parola prima di far ripartire il video e noi resteremo tutti tranquilli e con calma concludiamo questa parte di questo atto ricordando a tutti: tutto è bene in tutta la creazione.

E così è.