Presentato al Crimson Circle il 5 novembre 2016
Io Sono quello che Sono, Adamus di St. Germain.
È bello essere di nuovo qui con i miei amici, di nuovo al Crimson Circle Connection Center. Ah! Di nuovo in questa bella energia che tutti voi state creando, di nuovo online con tutti voi. Ah!
Certo che siete amici. Nel corso degli anni e dei secoli ho insegnato e lavorato con molti, molti di voi. Ho insegnato nelle società segrete e nelle Scuole Misteriche. In passato ho avuto altri canalizzatori ma niente come questo gruppo, niente come tutti voi. Shaumbra, voi siete una razza rara, siete una specie interessante (qualche risata), ribelli e pirati e a me piace. Mi piace e oggi, beh, oggi entreremo in quell’energia.
Non ho mai avuto prima un canalizzatore vestito da motociclista e credo che sia una buona cosa. Sapete, credo che voi potreste vestirvi con tonache da monaci o con un completo da lavoro ed è proprio ciò che amo di questo gruppo. Ah! Siete così tenaci, così pieni di umorismo anche in alcuni dei momenti più tosti. Al momento voi affrontate uno dei periodi migliori e uno dei peggiori e riuscite ancora a sorridere. Voi riuscite ancora a venire qui. So che voi vi fate vedere per il caffè e il cibo gratis ma facciamo finta che veniate qui per tutto il resto.
A proposito di caffè, dove diavolo… (il pubblico dice, “È proprio dietro di te,”). Dietro di me? Non me lo servono in modo adeguato?! Linda, ti spiace passarmi il mio caffè? (qualche risatina)
LINDA: È stata colpa mia. L’ho fatto io. Era proprio qui.
ADAMUS: Oh! Grazie. Vedete, vedete, voglio che siate testimoni. Rifacciamolo. No, c’è … osservate cosa accade nello scambio energetico che avviene. Il dare e il ricevere, l’amore e la gratitudine (altre risatine mentre Linda fa le smorfie). So che è… (altre risate, mentre Linda si inginocchia) Mi prende in giro. Lei mi prende in giro ed è Adamus che parla e non Cauldre. Lei prende in giro me. Rifacciamolo e voglio che tu… (il pubblico dice “Ohh!”) No, io …
LINDA: Non esagerare con la fortuna,
ADAMUS: Ah! Ecco un punto molto, molto importante – un punto molto importante – per tutti voi. Non riguarda solo Linda che serve con amore. Io voglio che osserviate lo scambio energetico (altre risatine mentre Linda si rifiuta di ridargli il caffè).
LINDA: Potresti essere carino?
ADAMUS: Qui sto trattando un punto che ognuno di voi può usare nella sua vita.
LINDA: Solo un Maestro può servire (mantiene la tazza lontana da lui; qualche risatina). Non faccio quella cosa del servire.
ADAMUS: Sto trattando un punto molto importante e me lo stai rovinando in fretta (altre risatine). Ok, rifacciamolo. Mettilo qui. Mettilo qui. Vai avanti. Prosegui, mettilo qui. Ok e parlando di cibo e caffè, dov’è il mio caffè?
LINDA: Oh, Adamus! Oh, Adamus! Eccolo.
ADAMUS: Ora bloccati. Osservate lo scambio energetico (risate mentre lo dimostrano). Oh, no, avviene un bello scambio energetico. Invece di una tazza di caffè appoggiato sul tavolino e che ti devi prendere da solo, di fatto in uno scambio energetico c’è qualcosa di molto elegante e di molto sacro. Io lo uso…
LINDA: Posso servirti un’altra volta? (altre risatine)
ADAMUS: Lo uso come punto… no, ora puoi sederti (risate). Lo uso come un punto per tutti voi, un punto molto, molto importante. Quando viene a voi, quando ve lo portano e ve lo servono, notate lo scambio energetico. Siatene consapevoli.
In un certo senso moltissimi di voi si sono bloccati sul ricevere e sul permettere. Verrà a voi in modi nuovi e molto belli. Ricevetelo. Siate consapevoli dello scambio energetico. Viene a voi attraverso un’altra persona l’amore, l’ammirazione, l’onore, l’essere davvero a servizio…
LINDA: No, ti amo! Ti amo! Mi spiace.
ADAMUS: … quando verrà a voi.
LINDA: Mi spiace, è che… la pelle nera mi confonde.
ADAMUS: Poi permettetevi di ricevere senza senso di colpa o vergogna. In tutto ciò c’è un punto molto, molto importante perché arriva. C’è. Ricevetelo. Non lasciate che tutto ciò che viene a voi resti da qualche parte sul tavolo nel vostro attico o nel garage. Lasciate che vi arrivi del tutto. Lasciate che l’energia vi serva. Non si tratta di andare ad afferrare la vostra tazza; non è così che lasciate che l’energia vi serva davvero. Lasciate che l’energia vi serva. Lasciate che l’energia vi serva.
Questo è un modo molto bello di iniziare la giornata perché oggi entreremo nei modelli vecchi. Noi li sfonderemo. Per esempio, un vecchio modello è dovervi prendere il vostro caffè. Molti di voi lo fanno ogni mattina, ma c’è anche il caffè – l’energia, l’abbondanza – che arriverà a voi e voi lo riceverete con grazia (lo passa a Lydia in prima fila) e noterete lo scambio energetico. No, no. Prendilo. Fatti un sorso, accidenti (risate).
LYDIA: (lo sorseggia) Mm.
ADAMUS: Molto buono.
SART: Bevilo tutto!
LYDIA: Davvero buono.
ADAMUS: Molto buono. Sì. (risate) Vuoi il tuo? Sandra, per favore un altro caffè. Latte? Magro? Latte di cocco?
LYDIA: Come il tuo.
ADAMUS: Come il mio. Un altro, Sandra. Urla (altre risate).
SANDRA: (dall’altra stanza) Ok!
ADAMUS: Come diavolo ha fatto a sentirmi?
LINDA: Sarà un pomeriggio lungo.
ADAMUS: Eh, sarà un pomeriggio corto (risatine di Adamus).
Prima di proseguire, sì, certo che voi siete buoni amici. Ho passato dei momenti deliziosi a lavorare con tutti voi e continuerò a farlo ancora per un po’. C’è una tale insolenza (altre risate). C’è un tale umorismo. C’è una tale bellezza in tutto ciò. Io – e ciò è molto, molto vero – io vado al Club dei Maestri Ascesi. Non è solo una storia. Io ci vado e mi chiedono, perché molti di loro insegnano ad altri gruppi e vogliono sapere, “Come va il gruppo di Shaumbra?” E vogliono sapere, “State sfondando?”
Alcuni Maestri Ascesi lottano con i loro gruppi. Stanno lottando, eccome perché nei gruppi le persone tendono a rinchiudersi, hanno una gran paura del vero cambiamento. Io posso andare là come un papà orgoglioso e dico loro che lo stiamo facendo. Lo stiamo facendo, proprio sì, quindi… (qualcuno dice, “Woo hoo!”) Sì, grazie. Un “woo-woo” (ora il pubblico dice “Wooo!” e qualcuno applaude).
Un Promemoria
Ecco, un promemoria, un punto da ricordare – è probabile che lo farò più spesso negli Shoud, perché sono molti i temi che abbiamo trattato – ma un punto che voglio che ricordiate e che nelle prossime settimane sarà particolarmente rilevante: se c’è qualcosa… ci sono piccole cose che ho già detto, ma io le ripeterò perché riesco a sentire ciò che sta per accadere. Anche questo è importante.
Se nella vostra vita c’è qualcosa che non vi piace dateci una bella occhiata perché c’è qualcosa che ancora vi serve. È davvero fondamentale, è molto importante.
A volte voi lottate con queste cose. La vostra mancanza di abbondanza non vi piace. I vostri problemi di salute non vi piacciono. Chiunque sia il vostro partner non vi piace e forse non vi piace la vostra vita puzzolente. C’è qualcosa che vi serve ancora, altrimenti non ci sarebbe. So che quando l’ho detto ho sconvolto qualche Shaumbra. “Ma tu non capisci. Ho questa malattia,” o “Faccio fatica a pagare le bollette. Vivo in automobile.” Ok, dateci una bella occhiata perché lì c’è qualcosa che ancora vi piace e che a un certo livello vi serve ancora. Andarci dentro e diventarne davvero consci e consapevoli è tosta. È molto più facile incolpare i vostri problemi su quel tema – diciamo la mancanza di abbondanza – è più facile incolpare altro e dire, “Beh, non posso fare nulla a causa della mia mancanza di abbondanza.” No, vi piace ancora, eccome. Dentro lì c’è qualcosa che vi piace.
Immergetevi lì dentro. Cos’è che vi piace? Beh, ora per molti di voi – non si applica a tutti – ora per molti di voi la mancanza di abbondanza impedisce che voi compiate dei cambiamenti reali nella vostra vita. La scusa della mancanza di abbondanza a cui restate attaccati vi permette di non permettere che entri più luce. Qualsiasi cosa sia – riempite voi gli spazi bianchi; sapete, continuate ad avere mal di testa e diciamo che la scusa è questa – ok, in qualche modo vi serve, altrimenti non ci sarebbe. È un principio di base o come direste voi è universale. È molto, molto semplice.
Gli ospedali e gli ambulatori medici sono tutti pieni di gente in fila – file e file, code di gente – con le loro scuse. File di persone che cercano di trovare risposte ma non cercano davvero di farlo, non ci provano assolutamente. Stanno solo cercando di trovare delle scuse.
Se nella vostra vita c’è qualcosa che non vi piace – non è un giudizio – ma se c’è qualcosa che non vi piace, scoprite come vi sta ancora servendo. Chiedetevi; siate il Maestro e chiedetevi, “In che modo mi serve ancora?” qualsiasi cosa sia che non vi piace. Oh, a Lydia proprio qui (Sandra le porta il caffè) e fanno tre dollari (risate e il pubblico dice “Ohhhh!”). Sto scherzando.
SART: Mettila su una carta prepagata. (Adamus ride).
ADAMUS: Per questo facciamo un bel respiro profondo.
Un punto da ricordare per le prossime tre o quattro settimane finché non ci incontreremo di nuovo perché finirà per affiorare: Qualcosa che nella vostra vita a voi non piace, come vi serve? La famiglia, le relazioni. Sapete è fondamentale, come ha detto Tobias qualche anno fa: Avete i vostri problemi di salute, avete i vostri problemi di abbondanza e avete i vostri problemi di relazioni – e di autostima, ma l’autostima è quella che determina le altre tre – in che modo vi serve ancora? Vi serve eccome e non ditemi e non ditevi, “Non lo so.” Non è accettabile, c’è per una ragione. Che bel modo di iniziare con l’energia che vi serve. (sorseggia il suo caffè). Ahhh!
I Problemi Fisici
Dalla nostra ultima riunione cos’è successo? Beh, direi che la cosa più grossa che sta accadendo a molti di voi – non a tutti, ma con molti di voi – i problemi fisici (qualcuno dice, “Oh, sì”). I problemi fisici. I dolori nel corpo, il corpo che si comporta in modo strano, il corpo che fa cose strane; alcuni di voi pensano che vi stia venendo un attacco di cuore e quindi morirete in piena notte; per alcuni di voi il vostro corpo è apatico, il vostro corpo non reagisce e a chi date la colpa? A me, è naturale (risate). Sì, grazie! L’età. L’età. Sì, anche chi tra voi ha vent’anni. Oh, qui non vedo nessun vecchio di venti, venticinque anni? L’età. Oh, è solo, “Sto invecchiando.” No, non è così. Per favore, non importa quanto sei vecchio o giovane perché non è un problema di età. È troppo facile prendersela con l’invecchiamento. È l’intensità dei cambiamenti che state affrontando. L’intensità dei cambiamenti.
Dove voi andrete come Maestro incarnato – sei molto cara (a Edith) – come Maestro incarnato su questo pianeta richiede molti cambiamenti. Cambiamenti nel Corpo di Coscienza che comprende la biologia fisica. Voi state portando nel vostro corpo livelli del tutto nuovi di coscienza, luce ed energia.
Quasi tutti voi avete rilasciato molto – forse non tutto, ma molte – delle vecchie energie ancestrali che c’erano nel vostro corpo. Avete ancora in corpo un po’ di quelle che io chiamo le energie karmiche – le vostre personali – ma non erano significative quanto quelle ancestrali. Se non avete ascoltato la Libertà Ancestrale, per favore fatelo. Se non potete permettervela – quanto costa la Libertà Ancestrale, cinque o seicento dollari? Quanto? (qualcuno dice “Credo costi trecento, vero?”) Trecento.
LINDA: No!
ADAMUS: Quanto?
JEAN: Settantacinque.
ADAMUS: Settantacinque dollari! Chiedete così poco?! Se non potete permettervi $75 per il karma ancestrale, date un occhio ai vostri problemi di abbondanza (risate). O guardate la vostra carta di credito, sì. È davvero una delle cose più grandi che potete fare per voi.
L’avete lasciata andare – quasi tutti voi – ora vi siete liberati dalla roba ancestrale. Siete fatti di quella, il vostro corpo è fatto di quella – vecchi problemi ancestrali, DNA, tessuti e tutto il resto. Ve ne state liberando. Ora il vostro corpo sta affrontando un livello di cambiamento in quanto permette letteralmente più luce e più coscienza.
Potreste anche dire che ciò che sta accadendo è l’integrazione in corso proprio ora nel vostro Corpo di Coscienza dove…immaginatelo come una bella palla brillante dell’Io Sono e la vostra biologia fisica che era separata, che in un certo senso apparteneva ai vostri antenati e la vostra mente che Dio solo sa da dov’è venuta e tutto il resto si sta integrando, lo portate nella pienezza del Corpo di Coscienza fino al punto che, come ho detto in passato voi non coglierete la differenza tra il vostro corpo fisico, la vostra mente, il vostro sapere interiore la vostra coscienza. Sarà tutto integrato.
Ciò che avete affrontato nelle ultime tre o quattro settimane è stato soprattutto nel corpo. Oh! È dura. È dura perché fa male, non avete energia e qualcosa inizia davvero ad essere molto, molto doloroso. Il vostro corpo non reagisce come al solito e naturalmente io osservo; vedo che molti di voi si ficcano in bocca gli integratori. Molti di voi provano nuovi rimedi di un certo tipo. Per favore potreste evitare giusto per un paio di settimane? Smettetela con tutti quegli integratori.
Voi state solo dicendo al vostro corpo, “Caro corpo, in te c’è qualcosa di sbagliato e quindi ti caricherò di vitamine o succo di cactus o pillole di ravanello” o cose simili, alcune delle cose più strane che ho mai visto, delle più strane. Di fatto dovreste postare sul vostro Facebook o sui social – “Le cose più strane che prendevo sulla via per la Maestria” – perché alcune sono proprio strane, cose che io non inserirei mai nel mio corpo se avessi un corpo fisico. Ho avuto un corpo fisico e voi riempite il vostro come per dire, “È naturale.” Beh, no. È merda! (risate), ha un cattivo sapore e fa cose strane al vostro corpo. Proprio così.
Al momento è in corso un processo elegante e raffinato e a volte è doloroso. Non fate casino. Dormite di più. Forse questo è uno dei migliori consigli che posso darvi, dormite di più e so che già dormite molto in ogni caso perché di notte quando la vostra mente, la mente umana chiude tutto per un po’ il corpo può fare ciò che farà.
Sul processo che state affrontando ora, quello di liberarvi dalla biologia ancestrale e portare tutto nel Corpo di Coscienza noi abbiamo fatto una piccola riunione al Club Maestri Ascesi. L’abbiamo preso in considerazione e abbiamo detto. “Di solito quanto tempo serve a qualcuno per completare tutto il processo?” Siamo arrivati a un numero: 179 anni (qualcuno dice “Whoa!”). Beh, noi pensavamo fosse un tempo breve. Centosettantanove anni, quante incarnazioni? Probabilmente tre.
Di solito servono 179 anni per affrontare questo tipo di cose senza impazzire prima e voi lo state facendo in quanti, forse venti anni? Per alcuni di voi anche meno, per altri un po’ di più. Questa non è una corsa ma vedete, lo state affrontando ad una velocità tale che influenzerà le vostre ginocchia e la schiena e il collo e le spalle e l’intestino e le viscere e il cuore e il fegato – il grande fegato – e le reni. Influenzerà tutto e uscirà dai vecchi modelli e si risistemerà. È un processo davvero naturale che avviene in modo naturale ed elegante.
Non morirete. Non vi verrà una malattia. Non c’è nulla di sbagliato in voi. Potete andare dal medico, come ha fatto qualcuno; andate dal medico e quasi quasi sperate che lui trovi qualcosa perché allora cosa accade? A quel punto potete prendere un farmaco e fingere che vada via ma non è davvero così. Voi andate dal medico e il medico dice, “Uhm, in effetti, uhm, Elizabeth, uhm, abbiamo fatto tutti i test, sai, giorni e giorni di test e non abbiamo trovato nulla che non va. Ti prescrivo comunque qualcosa e tu dovresti vedere lo psichiatra, il Dr. Pienodimente.” Indizio, indizio, woo, woo, woo! (mima il gesto “tu sei pazza”; risatine)
ELIZABETH: Davvero?
ADAMUS: Smack! (le dà un bacio) Sei così bella. Sai, se vieni qui devi giocare. (altre risatine).
Dunque, alcuni di voi sono andati dal medico che dice, “Beh, non c’è nulla che non va nel suo corpo,” perché è così e di solito non trovano nulla. Ora procediamo con lo scarico di responsabilità.
LINDA: Oh. Tutto ciò è solo per intrattenimento. Non è un consiglio medico.
ADAMUS: Grazie. Ora ignorato questo (risatine), voi affrontate le cose del corpo e direi che la cosa che ho osservato in – fa male dappertutto, dall’alto in basso e da parte a parte. Vi fa male dappertutto. Sapete, è diverso quando vi fa male solo una parte del corpo, diciamo la schiena e poi voi concentrate tutto lì e invece, dannazione, cosa fate quando vi fa male tutto il corpo? Anche le ciglia. (risate).
LINDA: Vino rosso.
ADAMUS: È come se provaste non un dolore acuto, ma un tipo di dolore da “ughhhh!”. Cosa fate?
Per favore, cercate di capire che mentre siete qui state affrontando una vera propria metamorfosi, una trasformazione nel corpo. (qualcuno alza la mano). Un attimo. Altre volte non avrete energia, proprio zero. Questo mi piace, è uno delle mie preferite perché dite, “Non riesco neppure a stare in piedi. Sto sul divano a guardare… e non so cosa guardo (risate). Uhh, sono le elezioni. Non riesco ad alzarmi. Non ho energia.” Mi piace molto perché così vi staccherete dal biberon della vecchia energia e dal tornare agli stessi vecchi luoghi per ottenere la vostra energia.
Quando siete in quello stato dite, “Oh, mio dio, non è rimasto nulla,” è allora che la porta si apre e che l’energia viene a servirvi in un modo diverso. Voi abbandonate il vecchio modo di ottenere energia fisica da dentro e da fuori. So che alcuni di voi ultimamente mangiano in modo davvero strano e poi si sentono in colpa, il che non vi fa molto bene. Mangiate come i pazzi, se volete. Davvero. Mangiate come dei pazzi, alcuni di voi, proprio no ma di recente ciò che riguarda il corpo è stato il punto principale.
Andrà avanti per un po’ ma sapete, quando sapete perché c’è voi provate un grande sollievo. Non riguarda voi, ma il bel processo che state affrontando e cioè portare la luce nel corpo, diventare il corpo di luce ed è proprio ciò che state facendo. Tra un attimo faremo una merabh – inizieremo con una merabh – così sentirete davvero cosa sta accadendo e sarà ok e smetterete di preoccuparvi. Sì, vivrete alcune giornate basse, alcuni giorni da Vecchia Energia ma poi vivrete e alcuni di voi lo fanno già, vivrete giorni alti con il corpo da Nuova Energia – beh, alti non è la parola giusta – giornate di espansione. La domanda.
HENRIETTE: Puoi parlare di ciò che sta accadendo…
ADAMUS: Linda ti porterà il microfono.
LINDA: Okay.
HENRIETTE: Puoi spiegarci cosa accade nella mente, nel cranio? In altre parole, la mia esperienza… vorrei che oggi ne parlassi.
ADAMUS: Giusto.
HENRIETTE: Nella vita quotidiana devi usare la mente e pianificare e fare la logistica e tutto il resto.
ADAMUS: Certo.
HENRIETTE: E devi esserci. (Snap! Snap!)
ADAMUS: Giusto. Non proprio.
HENRIETTE: Sto scoprendo …
ADAMUS: Sì,ma non proprio (forte rumore di fondo). Problemi del corpo. (risate). Sì.
HENRIETTE: Mentre vivo la mia vita quotidiana mi sento come se fossi in una merabh. Sai, in alcuni momenti della giornata più che in altri.
ADAMUS: Certo.
HENRIETTE: Per esempio va bene se sono in una merabh …
ADAMUS: Forza… riassumi.
HENRIETTE: Quando sono in una merabh ho la sensazione che mi massaggino il cervello. Non so, è come se lo lavassero, lo pulissero e lo ricablassero, una cosa del genere. Perché accade mentre faccio qualcosa per cui ho bisogno che…
ADAMUS: Beh, no.
HENRIETTE: Perché?
ADAMUS: Oggi non parlerò della mente. Oggi è più un giorno da corpo. La mente arriverà … (Adamus ridacchia) Ehhh, la mente è tutta un’altra storia. Cosa pensi sia più facile da affrontare, i problemi del corpo o quelli della mente?
HENRIETTE: Per me è un 50/50.
ADAMUS: Sì.
HENRIETTE: Li sento entrambi e apprezzo che ne parli ma cosa sta succedendo qui? Fa parte del ricablaggio? Fa parte della Nuova Energia che entra?
ADAMUS: La risposta è sì. La risposta è sì.
HENRIETTE: Sai, sembra che sia qualcosa di fisico nella mente, dentro il cranio.
ADAMUS: Direi che è più dura affrontare i problemi del corpo. Se il corpo vi fa male, se prova dolore e se di colpo vi stressate perché pensate di avere il cancro o il diabete e tutto il resto nello stesso momento, ciò vi bloccherà. Vi fermerà molto in fretta. Della mente ci occuperemo dopo, in un certo senso è una cosa diversa. Oggi volevo occuparmi del corpo.
La Merabh per il Corpo
Facciamo una breve merabh. Oggi prima di passare al resto della nostra chiacchierata facciamo una breve merabh per quel bel vostro corpo fisico e poi arriveremo anche alla mente, ma una cosa alla volta. Già.
Cauldre mi chiede di chiedervi: com’è la temperatura? (il pubblico dice “Freddo”) Freddo. Accendiamo un po’. Ma è un obitorio o cosa? (qualche risatina), è come, “Parliamo del corpo e poi li congeli.” Ok.
(parte la musica)
Oh, Cauldre mi chiede di sedermi ma io non voglio sedermi e invece mi siederò (altre risatine). Ok.
Fate un bel respiro profondo. Un bel respiro profondo.
Ora il corpo sta attraversando livelli di cambiamento enormi, monumentali. In realtà non c’è nulla di sbagliato nel vostro corpo, proprio niente. Sta solo affrontando cambiamenti per cui sarebbero serviti 179 anni, anni lineari.
Voglio che ora per un attimo voi sentiate ciò che state facendo davvero neI permettere questi cambiamenti, molti cambiamenti. Io li definirei cambiamenti del tipo “spingere al limite.”
Sentite il vostro corpo, anche con i suoi dolori o acciacchi o energia bassa o ciò che pensate stia accadendo. Sentite nel corpo cosa sta accadendo davvero. Vedete, voi vi occupate di ciò che accade in superficie – vi fa male dappertutto – ma sentite cosa sta accadendo davvero nella vostra biologia.
Un livello di rilascio senza precedenti in una sola vita.
(pausa)
Rilasciare i vecchi modelli.
(pausa)
E un livello senza precedenti nel portare dentro le nuove energie, le energie che vi servono.
(pausa)
Oggi con l’esempio del caffè, lasciate che quelle energie vengano a voi. Esse si porgono a voi, si porgono alla vostra biologia e voi le accettate, permettete lo scambio di energie da ciò che è stata una struttura biologica molto, molto vecchia e antica, una struttura antica; la lasciate andare e accettate le nuove energie che entrano, proprio come nell’esempio del nostro caffè.
Sì, lasciate che vengano a voi – voi non dovete uscire a cercare quelle energie – lasciate che vengano a voi e poi le accettate. La vostra stessa biologia.
(pausa)
“Io Sono Qui. Io Sono Qui in questo corpo di luce che è mio. Io Sono Qui con la nuova biologia che non è più solo fisica, non è più nemmeno suscettibile a tutte le forze esterne e non è più poco sicura come la vecchia biologia,” perché ora è vostra. “Io Sono Qui in questo Corpo di Coscienza.”
(pausa)
Di fatto suppongo di aver dato il via al processo qualche mese fa. In un certo senso ho dato una spintarella a ciò che avete vissuto nell’ultimo mese e poi l’avete sentito. Ho detto che la morte è un’illusione ed è così. Avviene una trasformazione, certo, una transizione ma la morte – significa che voi non siete più qui, che ve ne siete andati, che siete altrove e che non siete più qui – no. Proprio no.
Ecco, ho iniziato io quando ho detto che la morte è un’illusione. Voi ci avete pensato, l’avete sentito e anche il vostro corpo ha iniziato a reagire.
La morte può accadere solo alla persona che resta attaccata al suo vecchio corpo, al suo corpo ancestrale, ma non a chi porta dentro il suo corpo personale, il suo corpo di luce.
(pausa)
La morte è un modello del vecchio corpo fisico e noi non andiamo in quella direzione e non lasceremo che neanche il corpo ci vada.
(pausa)
Il corpo risponde a voi, alla vostra coscienza, ai vostri desideri e alle vostre passioni. Mantiene ancora i suoi modelli e quindi tenta ancora di tornare a ciò che conosce da forse mille vite e oltre.
Poi, quando non funziona allora il corpo, la biologia del Corpo di Coscienza entra nella luce. Si rifà, ed è proprio ciò che voi state vivendo.
So che è scomodo ma in fondo la cosa più bella che potete fare è avere il vostro Corpo di Coscienza personale.
(pausa)
Oggi non ho voluto parlare molto della mente perché è davvero difficile persino permettere la “e” del Maestro che siete; è difficile vivere in quel bello spazio in cui permettete sempre quando il corpo è instabile, prova dolore, fa male o vi spaventa a morte.
Fate un respiro profondo in questo spazio bello e sentite la vostra biologia che cambia.
(pausa)
Invece di preoccuparvi del corpo o lottare o addirittura cercare di sopraffarlo con i vostri pensieri mentali, io vorrei che proprio ora voi permetteste tutto…permettete e basta.
A prescindere da ciò che sta accadendo al vostro corpo, a prescindere da ciò che sta cambiando, che si sta muovendo, che si modifica e a prescindere dal tipo di effetto che vi fa e a ciò che sentite permettete tutto e rendetevi conto che siete venuti qui in questa vita per fare qualcosa – e la state facendo. È molto semplice.
(pausa)
Quando una persona si permettete di essere il Maestro accade tutto ciò che sta accadendo nella sua biologia; avviene un’evoluzione naturale, una trasformazione naturale. Il suo corpo cambia.
Tutti quelli che tra noi ci sono passati sanno che a volte ci sono momenti di grande disagio, ma poi di colpo sembra che spariscano e s’instaura una nuova relazione con il vostro essere fisico, una relazione del tutto nuova che riassumiamo al meglio quando all’improvviso dite, “Questo sono io. Questo sono io!”
Per questo facciamo un bel respiro profondo.
Un bel respiro profondo.
(la musica finisce)
Ecco cos’è accaduto nelle ultime tre o quattro settimane. Beh, per alcuni di voi durerà un po’ di più ma il corpo. Il corpo. Sta cambiando. Sì.
Ecco, bene. Non vi fa sentire bene? Oh! Che sollievo. Oh! Ooh! Sì. Bene.
La Domanda di Oggi
Ora passiamo subito al prossimo punto perché oggi vogliamo mantenere le cose in movimento. Il prossimo punto, la domanda per voi. Linda con il microfono.
LINDA: Piacere mio.
ADAMUS: Sì.
LINDA: A servizio.
ADAMUS: Grazie. Amo il caffè. La domanda è Linda con il microfono vagabondo e tutti vanno in, oh, panico, “Mi chiedo se toccherà a me.”
La domanda è: cosa vi sorprende di più di voi in questa vita? Non cosa vi sorprende del mondo esterno, io non ho tempo per quel tipo di discussione. Cosa vi sorprende più di voi in questa vita? Per cosa dite, “Accidenti, che sorpresa. Io non…” Beh, finitela voi. Cosa vi sorprende di più della vostra vita? Iniziamo.
A proposito, come stai?
JANE: Bene.
ADAMUS: Sì, bene. Senti come un flusso nel corpo?
JANE: Sì.
ADAMUS: Bene.
JANE: Sì. Mi sento piuttosto bene.
ADAMUS: Sì. Tu hai – se non ti spiace divento un po’ personale – tu hai affrontato molti cambiamenti. C’erano molti vecchi lucchetti e ganci nelle cose – vecchie cose di famiglia, cose vecchie.
JANE: Sì.
ADAMUS: Hai passato di tutto per liberartene. A volte fa paura.
JANE: Sì.
ADAMUS: Fa davvero paura.
JANE: Stavo riflettendo sul fatto che sono sei anni.
ADAMUS: Sì. Fa davvero paura.
JANE: Fa molta paura.
ADAMUS: Come direbbe Cauldre, quei giorni finiranno nello specchietto retrovisore. Sì.
JANE: Incrocio le dita.
ADAMUS: Sì (risatine).
JANE: Tutto ciò porta a ciò che mi è arrivato prima. Sono gli strati. Ciò che mi sorprende di più è solo lo strato di paura, lo strato di consapevolezza, lo strato di gioia e lo strato di rabbia. Ci sono strati e strati e strati e mi sorprende sempre che non finiscano mai.
ADAMUS: Sì. Se dovessi quantificare il numero di strati che hai attraversato, quanti pensi che siano?
JANE: Non riesco neanche …
ADAMUS: Inventati un numero.
JANE: Sento di aver vissuto molte vite in questa e ci sono molti strati dentro ogni vita. Non lo so, direi 2000.
ADAMUS: Quattro? Oh, bene.
JANE: No.
ADAMUS: Duemila (Adamus ridacchia).
JANE: No, io dico strati e strati.
ADAMUS: Direi che probabilmente siamo sui 17000 ma va bene. Molti strati.
JANE: Molti strati.
ADAMUS: Sì. Sì. Ecco perché servirebbero 179 anni per elaborate tutto ciò perché ne togli uno e ce n’è un altro. Dopo un po’ ti demoralizzi, del tipo, “Ma quando finirà, mai?”
JANE: Sì.
ADAMUS: “Ci saranno altri strati? Cosa accadrà dopo? Quale cipolla devo pelare?” Viviamo in una dinamica strana e l’unica alternativa è –bang! – farlo tutto in una volta o in un paio di passi enormi. Il problema è che è sconvolgente.
JANE: Sì.
ADAMUS: È davvero sconvolgente e quando gli Shaumbra ci hanno provato – cercano di uscire e farlo in modo superveloce come se fosse una corsa – poi si ritrovano dalla mia parte del velo, fuori dal corpo fisico come, sapete, quel tipo di cambiamento. Va bene, ma poi sentono fortemente di dover tornare subito per riprendere da dove avevano smesso.
JANE: Mm hmm.
ADAMUS: Non vagano negli altri reami per duecento anni come erano abituati a fare. Si sentono molto costretti a rientrare subito e voi sapete che quando qualcuno rientra subito, voi sapete cosa fa. Risceglie la stessa famiglia.
JANE: Sì.
ADAMUS: La stessa famiglia. Sapete, è così perché la famiglia dice, “Va bene, rientra pure. Stanotte qualcuna resterà incinta e forse di te!” (risate) Poi si fiondano indietro e rientrano in un modello molto vecchio e di fatto è come fare venti passi indietro. Sì, ecco dov’è la difficoltà. Noi avremmo potuto farlo molto più in fretta, come piacerebbe ad alcuni di voi ma c’è l’equilibrio mentale e fisico e oggi trattiamo proprio questo. Sì.
Ti sorprende la quantità di strati.
JANE: Sì.
ADAMUS: Ok. Come va con gli strati?
JANE: In questi giorni meglio, certo.
ADAMUS: Bene.
JANE: Il tuo commento nella merabh, sul fatto che quando il corpo cade a pezzi è difficile stare nella Maestria. Ci distrae molto.
ADAMUS: Sì.
JANE: Io sento di dover uscire dall’altra parte con il corpo. Ora affronto le cose con molta più facilità ed eleganza rispetto al passato. Non provo più la stessa paura.
ADAMUS: I problemi fisici, il problema del corpo fantasma come ti hanno servito?
JANE: Uhh! (sospira) Voglio dire, strati di fiducia. Lasciare andare la paura e fidarmi davvero di me e che c’è sempre una soluzione.
ADAMUS: Giusto. Ti sto fissando e se non ti spiace che te lo dica, ciò ti ha fornito una buona ragione per non essere la prima tra i primi. Ti ha fornito una ragione proprio buona per non essere là fuori. Una parte di te vuole essere là fuori – “Voglio davvero essere l’innovatrice, la pioniera davanti agli altri Shaumbra” – e in questo sei brava ma in passato hai avuto dei problemi del tipo, “Non lo rifarò mai più, essere la prima,” sai. Il modo migliore di dirlo è che ti sei sentita come la mucca che è saltata dal dirupo (lei ride nervosa). Tu sei la prima che salta e tutti gli altri ti hanno seguito e molto presto sul fondo del dirupo c’è una pila di mucche (risate) ed è come, “Ohhh! È stata colpa mia. Non avrei mai dovuto…”
JANE: Sì
ADAMUS: Quindi ti sei trattenuta apposta.
JANE: Sì.
ADAMUS: Hai usato i problemi fisici per trattenerti e invece sei molto luminosa. Noi salteremo dal dirupo ma invece di cadere come una pila di mucche – online qualcuno si sta già lamentando, “Ci risiamo con le mucche.” Sai, ascoltatore, questa non è la PETA (l’ENPA americana – ndt). Questo è il Crimson Circle e noi possiamo parlare di mucche e non sono morte, è una cosa immaginaria. Ci credono!
Invece di cadere noi ci solleviamo, quindi non avere paura di essere di nuovo in testa al gruppo. Ok.
JANE: Sì. Grazie.
ADAMUS: Il prossimo. Cosa ti sorprende di più di te in questa tua vita? Cosa ti sorprende di più?
JIM: Quando hai posto la domanda per la prima volta mi è venuto che per me è quanto io mi sottovaluto.
ADAMUS: Ah! Interessante. Quanto ti sottovaluti. Nello specifico cos’hai sottovalutato di te?
JIM: È come se avessi passato molto tempo a rilasciare, a sistemare, ad entrare nella sovranità e quindi mi sono dimenticata di permettermi di accettare l’altro lato.
ADAMUS: Sì. Perché?
JIM: (fa una pausa) Non ho detto questo (ridono e Jim sospira). Questa non è la vera risposta alla tua domanda, ma temo di non essere più speciale.
ADAMUS: Interessante.
JIM: Ho paura di perdermi nel mare dell’umanità, ora ci sto entrando.
ADAMUS: Sì. Io posso dirti che tu sarai speciale, ma non nel vecchio modo a cui forse pensi. È un modo diverso di essere speciale. Ora non voglio dirti troppo, ma ascolta il ProGnost e capirai davvero. Tu capirai a livello personale il tuo prossimo passo. Sì.
JIM: Grazie.
ADAMUS: Bene. Bene, bene.
Per voi, per molte persone uno dei temi di fondo è, “Tutto ciò è reale? Voglio dire, tutto questo è reale? È solo…” una bella domanda. È il sé umano che dice, “È reale? Cosa…” Sapete, l’unica risposta che posso darvi è la stessa che vi diede Tobias molti anni fa, – “Se permettete che lo sia.” È pazzesco? Certo. Certo, rispetto a prima. Certo, rispetto all’umano normale tutto ciò è folle.
JIM: Io ci sto.
ADAMUS: Esatto, perché se vi dicessi che non potete ancora farlo quel viaggio, che la Maestria non esiste e che dovete aspettare ancora un paio di vite e che dovete restare nella vecchia condizione umana– quello sì che sarebbe l’inferno.
JIM: Devastante.
ADAMUS: Devastante. Devastante.
Non è neppure la speranza che ci avete messo, è il sapere interiore che esiste. Ora non è più solo la carota di fronte al cavallo; ora voi l’avete assaggiata. L’avete sentita e sapete che è reale. Ora la frustrazione sta nel fatto che l’avete sensata o assaggiata quanto basta la Maestria, ne avete avuto qualche flash e ora la volete tutta, del tipo, “Ok, ne ho avuto dei flash. Dammela tutta.” Ecco la linea divertente, l‘equilibrio divertente a cui siamo arrivati e oggi ne parliamo. È come dire, “Ora che l’ho avuta non voglio più tornare al vecchio modo. Ora la voglio tutta ma dannazione, perché ci vuole tutto questo tempo?” Bene. Grazie.
JIM: Penso che la ragione per cui mi ci vuole tanto è che ho vissuto alcune esperienze davvero intense e mi è chiaro che se l’avessi fatto più in fretta di come lo sto facendo, friggerei.
ADAMUS: Hai ragione. Hai proprio ragione e ciò si applica a tutti i presenti qui e a chi ci ascolta. Se lo faceste troppo in fretta, finireste per friggere. Stiamo procedendo lungo il sottile equilibrio tra l’esaurimento e l’autocombustione del corpo e della mente e il permettere la Maestria incarnata. È una linea molto fine e alcuni Shaumbra l’hanno superata o sono arrivati al punto in cui non ce la fanno proprio più. Sto per dire qualcosa che potrà sembrarvi un po’ rude ma chi se n’è andato e ci ha raggiunto negli altri reami sono diventati testardi, testoni forse anche troppo; si potrebbe dire che sono diventati egotistici e si sono dimenticati di permettere. Ci hanno lavorato sopra e quindi si sono esauriti. Sì. Bene.
JIM: Io lo conosco quello.
ADAMUS: Sì, sì. So che alcuni stanno dicendo, “Oh, erano molto belli e noi li amavamo e poi sono transitati,” ma si sono esauriti. Sono andati troppo in fretta.
Oltre a venire a parlare con voi ogni mese e a volte ogni giorno, oltre a ciò esiste un’intera legione di esseri che assiste. Sono centinaia, migliaia di esseri che lavorano con voi dietro le quinte. Io ottengo la ribalta, il merito sul palco ma ci sono molti, moltissimi esseri che lavorano con voi. Non possono farlo per voi ma potreste dire che hanno un ruolo di supporto energetico e al momento giusto li incontrerete. Ciò che state facendo è monumentale – monumentale – e di certo non è per cuori deboli.
Continuiamo, per favore. Cosa vi sorprende di più di voi in questa vita?
GEORG: Per me la più grande è che ho rotto con i miei vecchi.
ADAMUS: Hai rotto con…?
GEORG: Ho rotto con i miei vecchi, con i miei genitori, con i miei nonni e anche fino a un certo punto con i miei figli.
ADAMUS: Mm hmm.
GEORG: È stato importante per me, per la mia abbondanza, lo direi così. Non solo per il mio denaro, (ridacchia), ma anche per la sensazione
ADAMUS: Hai interrotto le relazioni.
GEORG: Ho interrotto le relazioni. Ci sarò quando lo vorranno.
ADAMUS: Giusto.
GEORG: Prima io andavo sempre da loro e loro mai da me.
ADAMUS: Giusto.
GEORG: Ah?
ADAMUS: Ah, ah. Ahh!
GEORG: Sì e c’era un flusso, un grande flusso di energia da me a loro.
ADAMUS: Giusto, ma loro non venivano da te.
GEORG: Ma non tornava indietro.
ADAMUS: Giusto. Essi non venivano da te.
GEORG: Questo è un cattivo abbinamento di energia.
ADAMUS: Non sono mai venuti ad offriti il caffè, vero?
GEORG: Così (Adamus gli offre il suo caffè).
ADAMUS: Sì, sai, bere qualcosa.
GEORG: Oh, sì.
ADAMUS: Questo è un pozzo comune.
GEORG: È una comunità (risate).
ADAMUS: No, bevine un sorso. Sì, sì (George sorseggia il caffè di Adamus). Sì. Nessun altro? Volete il vostro caffè? Sandra! Un altro caffè.
GEORG: Ok! (ride e il pubblico ride con lui)
SART: Sandra!
ADAMUS: Perché no? Ehi, abbiamo la macchina.
GEORG: Lo so.
ADAMUS: Lo puoi avere.
GEORG: Sì.
ADAMUS: Bene. Perché le relazioni che si rompono ti sorprendono?
GEORG: Perché per me farlo era molta energia. Ah, sono stato proprio fortunato a cambiare qualcosa nella mia vita. Uno dei cambiamenti è mia moglie, Lydia (lei ride). Nella vita ci siamo incontrati molto tardi. Prima avevamo una vita.
ADAMUS: Mm hmm. Sì. Questa è la vostra seconda, forse la vostra terza vita.
GEORG: Ora passiamo gli anni con le nostre vite (lui ridacchia).
ADAMUS: Sì. Sì.
GEORG: Sì, questa è la terza vita.
ADAMUS: La terza vita, la terza vita. Sì.
GEORG: Sì, sì. Va bene, no? (ridono entrambi)
ADAMUS: Molte relazioni sono cambiate. Ti senti solo?
GEORG: Proprio no.
ADAMUS: Okay.
GEORG: Per nulla.
ADAMUS: Bene.
GEORG: Io sono con me. Mi sento sempre meglio.
ADAMUS: Bene. Com’è la vostra salute?
GEORG: La mia salute è molto buona.
ADAMUS: Molto buona.
GEORG: Potente (lui ridacchia).
ADAMUS: Sì, sì. Bene.
GEORG: Potente.
ADAMUS: Grazie.
GEORG: Sì.
ADAMUS: Ancora un paio. Ancora un paio. La cosa più grande che ti ha sorpreso…
LINDA: Miss Brasile!
ADAMUS: La sorpresa più grande su di te in questa vita. Sì. Ti manca il Brasile? L’ho sentito dire?
LIGIA (donna): No, vengo dal Brasile ed è come, “Spero che Adamus non chiami me!” (qualche risata)
ADAMUS: Lo so. Sai, io non m’incolpo e nessuno può farlo. Lo fa lei (indica Linda). Sì. Sì. Cosa ti sorprende di più di te in questa vita?
LIGIA: La sensazione che so le cose. So come farle ma non le ho fatte. Io continuo ad osservare.
ADAMUS: Sì, sì.
LIGIA: Lo so, ma poi faccio il contrario.
ADAMUS: Perché lo fai? Devo … (risate) Perché mai lo fai?
LIGIA: Mi sorprende che me lo chiedi ed io lo so e non lo faccio.
ADAMUS: Giusto.
LIGIA: Ecco cosa mi sorprende.
ADAMUS: Sapevi che l’avrebbero chiesto a te… sapevi che l’avrebbero chiesto a te ma tu non volevi e ora te l’hanno chiesto. Per quale dinamica non volevi, non volevi sentire? Si lega a tutto ciò che sta accadendo – hai il sapere interiore ma vai dall’altra parte. La sicurezza. È più sicuro andare dall’altra parte piuttosto che seguire il sapere interiore, che è come una cartina senza indicazioni ed è quasi più sicuro dire, “Beh, continuo a fare ciò che odio. Continuerò a fare ciò che non mi piace fare. Resterò nel vecchio modo e sognerò il modo nuovo. Sognerò il sapere interiore e basta. Sognerò di essere un Maestro ma merda, non ci andrò perché chissà cosa accadrà mai?”
LIGIA: (breve pausa) Come lo sai?
ADAMUS: Sì. Grazie. Il prossimo. Grazie.
LINDA: Il prossimo.
ADAMUS: Grazie, apprezzo la tua risposta.
LINDA: Okay.
ADAMUS: L’ultimo. Cosa ti sorprende di più di te in questa vita?
APRIL (donna): Penso che a questo punto avrei pensato di essere un po’ più paziente con le cose. Ogni giorno divento sempre meno paziente.
ADAMUS: Certo. Ci hai azzeccato (lei ridacchia). No, davvero. Ci hai preso. Di nuovo, al Club dei Maestri Ascesi parliamo di tutto ciò e di ciò che noi abbiamo affrontato. Voi cercate di – non so da dove arriva – “Voi sarete pazienti e a vostro agio con tutto.” No! Ho già detto che il Maestro è un intollerante figlio di puttana. (risate).
APRIL: Allora sono una vera figlia di puttana, perché sono proprio intollerante!
ADAMUS: Ti dico solo come sei (ridono). È una lotta perché voi ci provate, “Dovrei essere molto santo e pieno d’amore verso i delfini e gli unicorni e dovrei stare dietro a tutti.” Sapete, Madre Teresa non è un Maestro Asceso (qualcuno dice “Ohh”). Lo ripeterò: Madre Teresa non è un Maestro Asceso e le manca parecchia strada. A me piace; non è una donna particolarmente divertente, ma… (risate). Ha un orribile senso dell’umorismo ma sapete, le manca ancora un bel pezzo di strada. In quest’epoca è stata l’esempio vivente, il manifesto del martirio. Ha fatto qualche buon lavoro ma molto riguardava il martirio – toh!toh!toh! (come se si fustigasse). Davvero fa bene a qualcuno?
Sapete, io voglio vedere voi che guidate la vostra nuova… che tipo di auto vuoi?
APRIL: Voglio una Subaru nuova di zecca.
ADAMUS: Cosaaaa?! (risate)
APRIL: Le altre non mi piacciono!
ADAMUS: Sei di Boulder?
APRIL: No! (molte risate e qualche applauso) Le altre auto non mi piacciono. Mi piace la mia Subaru.
ADAMUS: No. Io voglio qualcosa che faccia impressione. Voglio una… qualcuno ha detto Tesla. Andiamo con una Tesla.
APRIL: Ok, ok.
ADAMUS: Il modello super deluxe e un motore che non sembra un’auto elettrica. Fa vruum, vruum, vruum anche se è elettrica.
APRIL: Ha potenza, giusto?
ADAMUS: Sì, sì. Il suo rumore fa impressione e io voglio che ti spinga fino a un lebbrosario o a un orfanotrofio con l’auto più sontuosa e poi ci entri – non vestita così (come Cauldre) – voglio che entri con abiti stupendi e una luce intorno a te piuttosto che – (si frusta) – soffrendo. Ciò fa molto più colpo sulle persone.
Sapete, le persone, i bambini sono in orfanotrofio o in luoghi simili per una ragione. Intendo dire per la ragione della loro anima. Non ce li ha messi lì la societào altro. In qualche modo essere lì serve loro, altrimenti non ci sarebbero! Questa non è scienza spaziale e non è difficile capirlo. Sono lì – la loro anima, il loro umano, non importa – sono lì per una ragione e a loro non farebbe molto bene vedere qualcun altro proprio come loro – pieno di guai, nella mancanza di abbondanza, con problemi e in ginocchio davanti a un Dio che non conoscono nemmeno. Quei bambini vogliono vedere – o io penso che dovrebbero vedere – un vero Maestro. “Io Sono Qui. Io sono presente, ho l’abbondanza e indovinate? Anche voi potete farlo ma dovete liberarvi da un po’ di merda. Dovremo davvero mollare la roba di base. Il vostro corpo ancestrale,” – sapete, siete voi che parlate ai bambini – “il vostro corpo ancestrale, la vostra ascendenza ancestrale. Voi lo sapete – sì, non avete i genitori e probabilmente è un bene che non ve li ricordiate perché così non ci restate incastrati dentro.” Grazie (Sandra porta il caffè a Georg).
SANDRA: Io faccio attenzione (qualche risatina).
ADAMUS: Sì. La storia della mancanza di abbondanza e tutte le altre storie. Hanno bisogno di vedere un Maestro, non qualcuno che è al verde e soffre e recita il ruolo dell’umano di merda che soffre. È un gioco. Vorrei poter fare il ProGnost proprio adesso perché farei un gran bel gol (risate).
APRIL: Io sento che mi trattengo perché non riesco a mollare.
ADAMUS: Sì. Sì, sì, ma tu puoi mollare. Lo faremo oggi.
APRIL: Ok, bene. Io sono pronta.
ADAMUS: Puoi mollare oggi?
APRIL: Io sono pronta.
ADAMUS: Ok. Davvero?
APRIL: Lo sono.
ADAMUS: Ci sei al 90 percento “Io sonooooo…”
APRIL: Oh, (ridacchia).
ADAMUS: Hmm. Rifacciamolo, “Sono pronta.”
APRIL: Lo sono!
ADAMUS: Bene, bene. Sì, lo sei. Lo siamo tutti noi e lo faremo in modo che non friggiate né esauriate il vostro sé, ma dobbiamo fare un salto. In un certo senso dobbiamo fare un salto senza bruciarci e oggi tutto riguarda questo tema. Grazie.
APRIL: Grazie a te.
ADAMUS: Sì. Per ora è tutto. Grazie per le vostre risposte.
La Risposta di Adamus
La cosa di tutti voi che più mi sorprende me è la vostra dedizione, il vostro impegno e il fatto che siete ancora qui. Questo mi sorprende qui allo studio e osservandovi online. Qui nel corpo è tosta, è davvero tosta e migliaia se ne sono andati – probabilmente migliaia e migliaia e migliaia hanno lasciato il Crimson Circle – per molte ragioni. Non c’è giusto o sbagliato, ma voi siete rimasti per il vostro sé. Il vostro livello di tenacia, impegno e testardaggine è incredibile. Mi sorprende perché quando arrivai dopo che Tobias se ne andò mi domandai, “Quanto lontano possiamo andare così? Quanti se ne andranno?” Torniamo alla vera sorpresa che come ho sottolineato è il sapere interiore. Lui c’è. Il sapere interiore è molto forte e ciò crea paura; sapete che il sapere interiore c’è ma è come se, “Torniamo al modo sicuro e comodo di fare le cose.”
Il sapere interiore che avete l’avete visto affiorare di recente – di recente, negli ultimi due o tre mesi – e infatti alcuni di voi dicono che, oh, che state diventando medianici tutto di colpo. Voi sapete qualcosa prima che accada. Voi sapete che il telefono sta per suonare. Sapete che al supermercato incontrerete qualcuno. Voi avete il sapere interiore ed è una specie di chiarezza che inizia a svilupparsi ma nello stesso tempo ne avete paura – lo seguirete? – perché significa seguire un sentiero che non vi è familiare. Ecco perché oggi non ho voluto entrare nel mentale. Ne parleremo più avanti ma il sapere interiore sta iniziando ad emergere ed io vi chiederò di esserne consapevoli. Non dovete seguirlo subito ma solo esserne consapevoli perché quando lo siete è come una luce che entra ancora di più.
Ciò che mi sorprende di più su tutti voi è che voi vi siete bloccati. Ah. Vi siete bloccati ed è dura! È davvero, davvero tosta; è più facile attardarsi un paio di vite o forse di più. È più facile non essere il primo che lo fa e a volte tendete a voler andare a nascondervi ma ci siete appesi. Ecco, benedizioni. (qualcuno urla “Sìì!”) Sì (il pubblico applaude).
Il prossimo punto sul programma di oggi. Beviamo una tazza di caffè. Caffè per qualcuno? (risate) Oggi lo passo in giro.
SART: (urla) Sandra!! (altre risate)
ADAMUS: Dovrebbe essere qui ad ascoltare gli Shoud e invece lei cosa fa? Fa il caffè.
I Modelli
Il prossimo tema che voglio trattare ed è il nucleo di oggi è che avete vissuto molte vite e anche se non siete stati qui molto, anche se avete vissuto poche vite siete comunque nei modelli della vita. Chi tra voi è stato qui per mille vite ed oltre ha sviluppato dei modelli molto chiari; modelli chiari del corpo, della mente e di tutto.
Voi ripetete quei modelli, li avete ripetuti; la cosa divertente è che nel corso delle vostre prime vite avete lavorato sul creare proprio quei modelli. Ora volevate tornare nel modello del corpo fisico e nel modello della mente ma senza rimbalzare contro il muro, quindi molto presto siete rientrati in quei modelli. Ora invece siete arrivati al punto in cui quei modelli non funzionano più.
I modelli sono cose come l’invecchiamento. L’invecchiamento. Invecchiare è un modello che siete appena riusciti ad accettare – “Invecchierò,” – perché l’avete fatto un migliaio di volte e quindi invecchiare vi è familiare proprio come passare dalla nascita e poi maturare fisicamente, sessualmente e mentalmente e poi raggiungete l’apice e quindi invecchiate lentamente, lentamente, lentamente, lentamente.
È quasi come un’ipnosi, ma più che altro voi vivete nei modelli e una parte enorme di voi dice, “Beh, è così che va. Sai, diventi vecchio e poi muori.” No. No. Noi spezzeremo quei modelli o ce ne libereremo o come volete dirlo in altro modo.
Non deve essere reale. Non deve essere com’è ma per moltissime vite ci avete lavorato sopra, l’avete fatto, ne avete fatto esperienza e in un certo senso avete seguito il flusso. Poi però quando entra il sapere interiore entra qualcosa che cerca di cambiare le cose – oggi tutto ciò che ho detto finora lo sapete già – quando entra il sapere interiore è come, “Acci! Per me è troppo da gestire. Cosa vuol dire che non invecchio? Cosa significa che non devo più seguire i vecchi modi del corpo?” Voi dite, “Beh, aspettiamo e vediamo cosa accadrà domani e poi la settimana prossima.” È così che entrate in questi modelli.
Un altro modello brutto è il modello dell’insoddisfazione. Voi vivete la vita, riuscite a fare alcune cose ed altre no e voi – voi e gli umani in generale – avete il modello dell’insoddisfazione – “In quella vita non ho fatto davvero ciò che volevo fare.” Poi quando venite da questa parte noi ci riuniamo e di solito avviene un quasi immediato, “Beh, avrei dovuto farlo. Vorrei averlo potuto fare. Per quella vita avevo grandi aspirazioni,” ed ecco un modello di insoddisfazione e dopo un po’ beh, voi accettate e basta il fatto che non vivrete una vita soddisfacente. Quasi quasi accettate che – “Beh, volevo dedicarmi all’arte” o “Volevo davvero superare alcuni livelli spiritual- metafisici” o “Volevo davvero viaggiare per il mondo.” Lo sento di continuo tra gli Shaumbra e poi mi collego con gli altri e trovo un grande livello di insoddisfazione che è diventato un modello, un modello accettato. Va bene essere insoddisfatti.
Lo supereremo perché non va bene. Voi siete venuti qui per qualcosa. Siete stati abbastanza tenaci, abbastanza testardi e abbastanza impegnati da arrivare fino a questo punto. Quando finirete per venire dall’altra parte con un mucchio di cose incomplete – “Sai, ero a tanto così dalla vera realizzazione incarnata ma sai, negli ultimi pochi passi mi sono comportato da coniglio e non li ho fatti.” Non funzionerà più. Quei modelli non vi appartengono ma ci resterete attaccati ancora per un po’ e lo farete per ragioni di cui parleremo tra un attimo.
I modelli della famiglia, ma certo. Quasi tutti voi bene o male li avete superati. Quali altri modelli ci sono?
Mentre voi considerate questo ve ne indicherò un altro. Esiste il modello di voi che siete stanchi e pronti a transitare. Quando siete davvero molto stanchi nel corpo e nella mente il modello è “Morirò per riposarmi un po’. Morirò solo per fermarmi e riposarmi negli altri reami. Creerò un piccolo posto con erba e mucche e fiori e uccelli e dormirò lì per circa 100 anni. Dormirò e basta. Mi riposerò e mi preparerò per la mia prossima vita perché, sai” – questo è il modello che usate, voi dite – “Sai, avrei potuto farlo ma ho finito la benzina. Non avevo più energia, quindi andrò a dormire dall’altro lato per 100 anni e poi tornerò del tutto ringiovanito.” Voi tornerete del tutto nella merda. Voi tornerete e riprenderete tutto daccapo, scorderete tutto del vostro vecchio sé e di tutto il processo, rientrerete nelle vostre famiglie ancestrali e rientrerete in un corpo fisico debole e non in un corpo di luce. Anche questo è un modello.
Il modello “Non ce la faccio. Non ce la faccio. Tutto ciò è davvero sconvolgente. Non ce la faccio proprio,” e gli spazi bianchi riempiteli voi. “Non riesco a farlo funzionare. Ci ho provato. Ho tentato di illuminarmi e Adamus, lo sto facendo nel modo sbagliato. Non ce la faccio. C’è qualcosa di sbagliato. Sai, forse devo lasciare il pianeta e venire a parlare con te e fare un’autoverifica. Quando arriverò dall’altra parte avrò più chiarezza.”
No. Non è che voi arrivate dall’altra parte e – puuf! – di colpo vi realizzerete; voi arrivate dall’altra parte e vivrete dei momenti “oh merda”. “Oh! Accidenti, avrei dovuto…” e subito dopo risaltate giù e ci provate di nuovo.
Quali altri modelli abbiamo qui? Sì. Linda correrà da voi con il microfono.
LINDA: Sì, Sì! Arrivo.
ADAMUS: I miliardi di entità che ci osservano online.
JIM: Puoi rifarlo, Linda? No (lui ride). Uno dei miei preferiti è che in giro non c’è nessuno con cui posso avere una relazione al livello in cui sono ora.
ADAMUS: Ok. Sì. Sì. In effetti è interessante ma non direi che è un vecchio modello. Il vecchio modello sarebbe, “Per essere giusto devo avere una relazione.” Di fatto dove andremo è una cosa del tutto nuova, cioè ‘Al momento non esiste una relazione che risuona con me.” Sì.
Il vecchio modello è un modello. Siete nati in un corpo fisico, in un bambino. Non dovete farlo. Tobias ce l’ha mostrato e infatti ha iniziato a dieci anni. Far affrontare al vostro sé tutta la cacca e tutto il resto, i pianti e le malattie. Entrate quando il corpo sta per ricevere l’infusione di testosterone e tutto il resto. Arrivate allora.
Un altro modello in cui vivono le persone ora non riguarda questo ma, “Devo avere un’istruzione. Poi devo avere un partner. Poi devo avere dei figli con il mio partner, poi io” – il nuovo modello – “devo divorziare e poi devo divorziare di nuovo e poi ancora (risate), poi diventerò vecchio e poi non avrò più soldi e la mia carriera è stata insoddisfacente. Perché mai sono andato a scuola per quella stupida carriera che si è rivelata tanto insoddisfacente? Io morirò.” (altre risate)
Questi sono i modelli e nessuno li mette in dubbio. Nessuno dice, “Fermati un attimo. Questo è ciò che vuoi davvero?” Lo raccomandereste ai vostri figli? (qualcuno dice “No!”) O ai vostri nipoti? Raccomanderesti tutto ciò a Tobin?
KERRI: No, non lo farei.
ADAMUS: Il microfono, per favore.
LINDA: Chi urla? No, non Kerri. Lei non urlerebbe (Adamus ridacchia).
ADAMUS: Allora Kerri, sei caduta nei modelli, ma …
KERRI: È triste ma è vero(risate).
ADAMUS: No, va bene.
KERRI: Va tutto bene. A me va bene.
ADAMUS: Non importa, se ti va bene uscirne.
KERRI: Lo riconosco.
ADAMUS: Ok, bene.
KERRI: Auto-sabotaggio.
ADAMUS: Oggi hai le scintille negli occhi.
KERRI: È così.
ADAMUS: Sì, è così.
KERRI: Solo grazie a te.
ADAMUS: Vedi (qualche risata). Dunque, cosa raccomanderesti a Tobin?
KERRI: A Tobin ho raccomandato, “Tu sei qui per vivere! (sbatte il pugno nell’aria) ed è l’unica cosa che devi fare,” e sai che cosa mi ha detto due notti fa?
ADAMUS: Tu – era così – lo prendevi a pugni mentre glielo dicevi?
KERRI: No, No. Eravamo a letto.
ADAMUS: Io controllerei (Adamus ridacchia).
KERRI: L’ho un po’ sopraffatto, ma…
ADAMUS: Sì. Buum! Buum!
KERRI: No, davvero, mio figlio mi ha detto, “Ho capito il significato della vita ed è che noi moriremo! Che senso ha uscire dal letto?” Gli ho risposto, “Per vivere, figliolo! Per andare in campeggio e sentire il profumo dei fiori e stare con gli animali,” giusto?
ADAMUS: Sì e come va?
KERRI: Poi ho aggiunto, “Ti restano 90 anni. Non preoccupartene proprio.”
ADAMUS: Sì, sì. Sì. Come va?
KERRI: Noi, i suoi genitori siamo piuttosto intensi (qualche risata).
ADAMUS: Sì, Sì. Sì.
KERRI: A lui piace e poi mi ha scelto e siamo qui insieme.
ADAMUS: Sì.
KERRI: Ora è troppo tardi (altre risatine).
ADAMUS: Probabilmente non gli raccomanderesti i vecchi modelli.
KERRI: No, non voglio che vada al college e spenda quindicimila dollari per un diploma in lettere e filosofia. No.
ADAMUS: Giusto, giusto.
KERRI: No, non lo voglio.
ADAMUS: Probabilmente gli dirai, sopra tutto, “Segui il tuo cuore e basta.”
KERRI: Lo faccio.
ADAMUS: Ok.
KERRI: Gli dico, “Ragazzo, non lasciare che qualcuno ti scoraggi.”
ADAMUS: Giusto.
KERRI: Quando qualche stronzo viene da te e inizia ad essere cattivo…
ADAMUS: Usi quel linguaggio con tuo figlio?
KERRI: Sai, gli dico, “Quando viene da te il piccolo bastardo (risate) e cerca di rovinarti la festa tu digli, ‘Ehi, tu! Ci stavamo divertendo finchè non sei arrivato.’” Letteralmente e sai, gli sto parlando del virus dell’energia sessuale e di tutte quelle cose.
ADAMUS: Bene e per lui non vorresti i vecchi i modelli.
KERRI: No, io voglio che sia libero. È sempre pieno di luce e di gioia ed è ciò che voglio per lui e gli ripeto sempre, “Siamo qui per vivere e tutto il resto non importa.”
ADAMUS: Sai che devo chiedertelo.
KERRI: (sussurra) Chiedi pure.
ADAMUS: Sei un buono Standard in questo?
KERRI: Non sempre e non del tutto. No (qualche risatina) perché in ufficio, nel mio cubicolo io rosico.
ADAMUS: Non c’è nulla di sbagliato nel tuo lavoro.
KERRI: Seguirò il tuo consiglio e scaverò fino in fondo e lo capirò.
ADAMUS: Sì, ti serve. Ti serve.
KERRI: Sai, mi serve eccome. Ho cresciuto un figlio. Abbiamo un tetto sulla testa e alla fine ho onorato ciò che ho fatto e come sai parecchie volte ho quasi lasciato il pianeta.
ADAMUS: Stavo per dirtelo io, stavo per darti la risposta ma lascerò che più tardi lo faccia Cauldre.
KERRI: Oh, grande!
ADAMUS: È un po’ personale.
KERRI: Ci scommetto – oh.
ADAMUS: Sì, ma …
KERRI: Non m’importa. Dillo pure.
ADAMUS: Beh, state usando vostro figlio come vostra scusa.
KERRI: Oh, sì! Lo sapevo.
ADAMUS: Sì, sì. Sì.
KERRI: Questo lo sapevo!
ADAMUS: Di fatto tu gli stai gettando addosso ogni tipo di energia cattiva. Stai recitando il ruolo di una persona che lo opprime. Lui riesce a sentirlo, “La mamma fa queste cose per me, altrimenti sarebbe già una Maestra Ascesa.”
KERRI: Lo so, sai?
ADAMUS: Giusto, giusto.
KERRI: Lo sapevo e quindi ora dovrei portarlo all’orfanotrofio? (risate) Forse starebbe meglio.
ADAMUS: Forse non devi… (Adamus ridacchia)
KERRI: Ho detto a suo padre di portarcelo, del tipo, “Lascia che ci provi!”
ADAMUS: Smettila di usarlo come una scusa.
KERRI: Ok, lo farò.
ADAMUS: Smettila di usarlo…
KERRI: L’ho fatto.
ADAMUS: “Devo prendermi cura …” Voglio che consideri il periodo della vostra evoluzione personale in cui Tobin è arrivato e ciò che stava accadendo nella vostra vita che può aver fatto scoppiare il popcorn e quindi è arrivato Tobin, il che è meraviglioso ma nella vostra vita voi l’avete usato come una scusa per le vostre cose e ad un certo livello lui sente l’energia. A volte vi chiedete perché agisce in un certo modo; perché sente quell’energia. Smettila di usarlo come una scusa.
KERRI: Ok, lo farò. Lo riconosco, sono onesta … voglio dire, i miei amici sanno che l’ho detto.
ADAMUS: Il mese prossimo verrai qui con un resoconto di 3 pagine e lo leggerai davanti a tutti (altre risate).
KERRI: Invece non posso cantare o ballare? Perché è più divertente.
ADAMUS: Sì, ma dopo.
KERRI: Ok, ok.
ADAMUS: Bene.
KERRI: Ti ringrazio. Lo riconosco.
ADAMUS: Grazie. Basta con le scuse.
KERRI: Basta!
ADAMUS: È un modello, è un modello tipico. Un altro modello … grazie. Grazie per avermi permesso di essere molto personale.
Un altro modello di cui parlerò velocemente è il modello del preoccuparsi di ciò che pensano tutti gli altri. Oh! È pesantissimo – “Cosa penseranno?” Non importa affatto e non sarebbe triste se arrivaste da questa parte insoddisfatti e dicendo, “Cos’è stato tutto questo? Perché … c’eravate quasi. Vi mancava solo qualche respiro alla vera illuminazione incarnata.”
“Lo so, ma avevo paura di ciò che avrebbero pensato gli altri.” Non sarebbe…i Maestri Ascesi si rotolerebbero dal ridere, proprio così. “Davvero?! Lascerete che ciò che pensano gli altri, lascerete che la vecchia coscienza guidi davvero ciò che state facendo?” Io ci rido sopra e anche loro ma voi ci restate intrappolati – nei modelli del “Cosa penseranno?” È il modello di essere diverso.
Voi siete già diversi e questa è una cosa buona. Voi siete già diversi. Di fatto in un certo senso voi siete bloccati nella zona di mezzo dell’essere diverso. Siete abbastanza diversi, ma non siete ancora unici. Capite la differenza? Siete venuti qui per essere diversi dalla massa e per questo vi prendono in giro, ma non siete ancora diventati unici.
Centinaia di anni fa conoscevo dei grandi pittori che erano diversi. Prima impararono a dipingere come tutti gli altri, proprio come voi; come tutti gli altri, voi avete imparato come essere umani. Poi iniziarono ad essere diversi; iniziarono a seguire i loro stili e le loro tecniche personali e tutti gli altri li presero in giro ma la cosa smise quando diventarono unici, quando approfondirono davvero i cambiamenti nel fare la loro arte, quando passarono dalla pittura molto pratica alla pittura astratta. A quel punto diventarono unici e tutti li accettarono, di fatto li onorarono e li adorarono perché ce l’avevano fatta e… (qualcuno “Sono morti”) non sempre. Sì, alcuni lo divennero dopo la loro morte. Altri no – ne ho conosciuti parecchi – mentre erano ancora vivi. Affrontarono il loro periodo di ridicolo e voi siete diversi ma non avete ancora permesso al vostro sé di essere unico, assolutamente unico, sovrano e libero da tutti quei modelli. Ecco per cosa siamo qui.
Qualche altro modello, molto in fretta. Vedo qualche mano alzata. Linda arriva correndo con il microfono. Grazie, Linda. Là in fondo qualcuno vuole il caffè?
LINDA: Mm hmm. Mm hmm. Mm hmm. Mm hmm. Mm hmm.
ADAMUS: Il modello.
SHAUMBRA 1 (donna): Ho paura di stare nel mio potere.
ADAMUS: Stare nel tuo potere, sì. Modifichiamo quella parola: Stare nella tua luce personale. Il potere è davvero un’illusione, ma capisco cosa intendi dire: essere l’Io Sono. Sarò più succinto – essere “Io Sono Qui.” Io sono Qui significa, “Invece di pensarci e di sognarlo, invece di sognare la realizzazione incarnata, Io sono Qui. Io sono il Maestro,” ma poi la parte umana salta dentro e dice, “Sì, ma guarda, guarda, sei ancora…” ed è come dire, “Aspetta. Aspetta, umano. Io ti sento. Io Sono Qui e tu, umano, sei ancora qui e noi siamo insieme.” Ecco la “e.” Siate nella vostra luce personale, siate l’“Io Sono Qui,” nient’altro. La parte che conoscete molto bene, sentitela davvero bene; la grandezza, “Io sono Qui. Io non sono là fuori. Io Sono Qui.” Bene. Tutto ciò mi appassiona molto.
Ancora uno tra le mani alzate, Linda. Quali altri? Quali sono altri modelli?
MARY SUE: Anche questi finiranno e una volta finiti, tutto migliorerà.
ADAMUS: Sì, sì. Giusto. (Adamus ridacchia). Facci un esempio di vita reale.
MARY SUE: Oh, c’è questa cosa per cui devo fare qualcosa e devo concentrarmi e non posso vivere la mia vita finché non la faccio perché beh, domina la mia vita.
ADAMUS: Giusto.
MARY SUE: Una volta che l’ho fatta, allora posso godermela.
ADAMUS: Andrà tutto bene.
MARY SUE: Sì.
ADAMUS: Finchè arriverà la prossima cosa che devi fare…
MARY SUE: Esatto!
ADAMUS: Ed è la prossima cosa.
MARY SUE: Salta sempre fuori e a volte ancora di più. Sì.
ADAMUS: Sì. Bello – è un bell’esempio.
MARY SUE: Ok.
ADAMUS: Ancora un modello e poi vorrei proseguire. Un altro modello è che… ok.
LINDA: Aspetta. Sì, sì.
ADAMUS: Ancora un paio. Bene. Bene.
LINDA: La famosa Patricia Aburdene.
PATRICIA: Sì, la famosa Patricia Aburdene. Ok, eccomi qui. È legato proprio a questo.
ADAMUS: Sì.
PATRICIA: È una vera stronzata ma per me è molto reale. Sì, puoi fare cose davvero grandi, ma devi renderti conto che sarà molto stressante.
ADAMUS: Giusto.
PATRICIA: Bleagghhh! Ce l’ho dentro! Oh, mio dio! Ce l’ho così dentro.
ADAMUS: Fammi un esempio a livello lavorativo.
PATRICIA: Heh! La mia vita!! (risate)
ADAMUS: Tu puoi fare davvero grandi cose, ma…
PATRICIA: È certo che sarà stressante e dura.
ADAMUS: Giusto.
PATRICIA: Da qualche parte sarà stressante.
ADAMUS: Sì.
PATRICIA: Devi aspettartelo.
ADAMUS: È stressante, crea difficoltà.
PATRICIA: Se vuoi fare davvero grandi cose, allora sarà stressante.
ADAMUS: Sì. Sì. Da dove viene?
PATRICIA: Pftt! Beh, è un modello.
ADAMUS: Esatto, è un modello. È la vita e non importa neppure se riesci ad identificarlo come essere una suora o qualcosa di simile, ma è…
PATRICIA: Le suore non devono stressarsi.
ADAMUS: Uhhh…
PATRICIA: Almeno nella mia testa.
ADAMUS: È uno stress da tastiera, uno stress santo.
PATRICIA: Santo stress! (risate)
ADAMUS: Le suore hanno molto stress, se oggi qualche suora ci osserva online. C’è molto stress, perché non potranno mai essere abbastanza belle. Voi non potrete mai – e il padre, voglio dire il Padre – non riuscirà mai… le donne non sono abbastanza belle. Le donne non sono – mm-mm-mm – brave e quindi, a prescindere da tutto, se vivete in un corpo femminile mi spiace, voi non sarete mai abbastanza belle. Ecco, le suore provano molto stress.
PATRICIA: Allora forse – forse…
ADAMUS: Sì!
PATRICIA: … fa parte del mio controsenso.
ADAMUS: Sì. Io lo chiamo nunsense, (gioco di parole tra nonsense/controsenso e nun/suora- ndT). Ragazzi, oggi me le servite su un piatto d’argento. (risate). Sì, è un ‘nunsense’ e sì, ed è un modello, è la programmazione per cui “Devo lavorarci sodo, devo stressarmi per ottenerlo e perché abbia valore dev’essere difficile. Devo buttare sangue, sudore, lacrime ed anima perché abbia un qualche valore.” È divertente, perché voi volete provare qualcosa al vostro sé, ma poi lo rifate ancora e ancora.
PATRICIA: Solo che non è per nulla divertente.
ADAMUS: La prima volta lo è.
PATRICIA: Oh, sì, la prima volta lo è.
ADAMUS: Poi però… la prima volta è come, “L’ho fatto! Ho superato Ie difficoltà. Sono rimasta concentrata. È stato molto intenso, mi sono ammalata e tutto il resto.” La prima volta, dopo è un vecchio modello. È un vecchio modello. Come ne esci?
PATRICIA: Non lo so.
ADAMUS: Non mi piace quella frase.
LINDA: Uh oh‼ (risate) Ohh! L’hai fatto!
PATRICIA: L’ho fatto (a Linda manca il fiato).
ADAMUS: Eh, l’hai fatto.
PATRICIA: L’ho fatto.
ADAMUS: Inventati qualcosa. Qualunque cosa. Ciò inizia a far muovere l’energia quando ti…inventati qualcosa. Rifacciamolo.
LINDA: Fagli vedere l’inferno, Patricia!
PATRICIA: Qualcuno mi ha dato la risposta.
ADAMUS: Va bene, torneremo indietro nel tempo…
PATRICIA: Smetterla!
ADAMUS: …e lo dirai. Come lo gestisci? Cosa fai? Come lo superi?
PATRICIA: Qualcuno mi ha dato la risposta. Smettila.
ADAMUS: Smettila. Hai appena smesso! Mi piace questa o ogni altra risposta che potevi darmi. Sì, smettila ma è un modello che cercherà di sedurti e di tornare…
PATRICIA: Sì, è così.
ADAMUS: … in quel modello. Perché? Perché è comodo, vi è famigliare. Anche se non vi fa sentire particolarmente bene, è un modello e voi lo sapete.
PATRICIA: Quindi ho smesso e non è accaduto nulla.
ADAMUS: Sì, ok. Bene (qualcuno ride ad alta voce).
PATRICIA: Ho smesso! Non è accaduto nulla.
ADAMUS: Ok. Quando hai smesso? (lei ride) Quando hai smesso?
PATRICIA: Dopo il mio ultimo libro.
ADAMUS: Ok. Uhm …
PATRICIA: Beh, non ho smesso davvero, vero? (molte risate)
ADAMUS: Va bene. Ok. Hai smesso all’8,2 percento.
PATRICIA: 8,2 percento?
ADAMUS: Sul cento percento. Hai smesso solo un po’.
PATRICIA: Oh, sul cento percento (Adamus ride). Pensavo fosse su una scala da uno a dieci, quindi era buono! (altre risate)
ADAMUS: No, no, no, no‼ O è per mille? No, tu hai smesso all’8,2 percento, quindi hai smesso solo un po’ ed è un buon inizio ma è una transizione perfetta per ciò che verrà dopo. Ok.
PATRICIA: Grazie.
ADAMUS: Ti ringrazio. Lo apprezzo e grazie a tutti voi che avete partecipato.
Come ho detto, io amo Shaumbra. Noi possiamo giocare. Noi possiamo divertirci. Noi possiamo parlare di alcune delle parti più profonde, dolorose e toccanti della vostra vita e voi restate. Voi siete qui. È bello. Vi ringrazio. Vi ringrazio.
Dove andremo con tutto ciò? Beh, oggi è il giorno in cui parliamo di modelli. I modelli nel corpo. Voi affrontate i dolori del corpo, i livelli energetici bassi.
Aumentiamo di un grado il riscaldamento perché … (il pubblico è d’accordo) Sì, sì, sì. Sì. Fa un po’ freddo e tra un attimo faremo una merabh. Io voglio che voi siate molto rilassati e…
LINDA: Addormentati?
ADAMUS: Certo. Sonnacchiosi. Beh, sì. Qualcuno vuole un po’ di caffè prima che iniziamo?
LINDA: Aghhhh!
ADAMUS: Durante la merabh tutti si alzeranno per andare in bagno.
La Realizzazione
Il prossimo punto. I modelli vi hanno servito in molti modi. Oggi abbiamo iniziato dicendo, “Considerate la vostra vita.” Considerate cosa accade, anche se non vi piace ma se c’è è perché vi serve. Guardatela bene senza cercare di combatterla ma rendetevene conto. “Oh! I modelli c’erano perché erano comodi. Vi erano familiari e non li volevate molto diversi. Non dovevano essere unici ma anche solo un po’ diversi.” I modelli c’erano perché, beh, voi non pensavate che vi avrebbero ucciso e invece lo fanno. I modelli c’erano perché c’è un’amnesia, c’è un’ipnosi. C’è una specie di copertina sopra la vera consapevolezza e voi lo fate, voi entrate nel corteo e marciate come tutti gli altri anche se il vostro sapere interiore dice, “Io non dovrei più sfilare in questo corteo. Non dovrei farlo.”
La domanda è, come vado oltre? Non potete – ve lo dico subito – non potete combatterlo. Potete provarci e diventa un gioco ossessivo in cui cercate di soverchiare il vostro sé, cercate di combattere il vostro sé e cercate di forzarlo. Queste cose non funzionano, non funzionano affatto e quindi affossate ulteriormente il vostro sé.
Allora cosa fate? Beh, prima di tutto ci rendiamo conto di ciò che sta accadendo – i modelli vi tengono dentro di loro; i modelli vi impediscono di fare quei passi avanti – e poi si tratta di fare la scelta molto chiara e conscia di permettere un cambiamento quantistico. Non un piccolo cambiamento ed ecco un altro dei modelli di vita – il progresso incrementale, cioè stile tartaruga (qualche risatina) e poi potete dire vostro sé, “Beh, sto facendo progressi. Vediamo fino a che punto sono arrivato.” Beh, accidenti, negli ultimi venti anni hai fatto solo più o meno due metri (altre risatine). Buon per te, ma ora passiamo al livello quantico. Permettiamolo e questo – continuerò a tornarci sopra – è il permettere. Tutto qui. Permettere.
Permettere significa togliersi di mezzo, uscire dai modi umani. Quando una persona permette avviene un’evoluzione naturale, cicli naturali che porteranno dentro nuovi livelli di luce, vera e propria luce nel vostro corpo; la luce che vi porterà fuori dai modelli persino quando l’umano cerca ancora di restarci attaccato – se lo permettete.
Parlo ancora di luce perché la luce è – qui non parliamo di luce solare o di quella nello studio – ma è il movimento della passione dell’Io Sono. È luce e poi questa luce attrae l’energia. L’energia è ciò che modifica letteralmente le strutture, i meccanismi e il mondo esterno ma è la luce che lasciate entrare nel corpo che cambierà i modelli del corpo. È la luce che alla fine enterà nella mente e cambierà la mente.
L’umano resisterà, ma certo. Prima di tutto l’umano vuole un riscontro fisico, vuole che ve lo mostri e poi vuole che io galleggi in aria sulle vostre teste per provare che si può fare. Ecco, quello è l’umano.
SAM: Sarebbe figo. Sarebbe figo, sì. Come sai che non lo sono? Come sai che non lo sono? (risatine)
SAM: Voglio dire, quando mi fai quella domanda finisce nella percezione. Non Io percepisco nell’aria, io ti percepisco lì.
ADAMUS: Sì. Sono la percezione e i sensi. Ora che sensi stai usando?
SAM: Quasi sempre la visione. Ti confermo che sei proprio lì.
ADAMUS: Il 60 percento di tutta la vostra percezione su basa sulla visione, ma ci sono altri sensi. Proprio ora potrei galleggiare senza difficoltà sulle votre teste e potrei scendervi sulle spalle ma se a questo punto usate solo il senso della vista e un po’ quello dell’udito, allora non ne siete consapevoli.
SAM: Giusto.
ADAMUS: Voi vi aprite oltre ed entrate negli altri sensi, avete altri 200.000 sensi e di colpo il mondo si apre. Voi vi aprite. Sì.
SAM: Vedi, per me la cosa è…
LINDA: Ehi, ehi, ehi…se continui a parlare ti serve il microfono.
ADAMUS: Sì, sì, il microfono.
SAM: Oh, okay.
ADAMUS: Volevi un po’ di caffè? (qualche risatina)
SAM: No, grazie. Per me la cosa è che una volta che permetti tutto – sai, esci da un modello, sei nel nuovo spazio sovrano, sai – dov’è la rilevanza? La pratica. Suppongo che per me quella è la sfida.
ADAMUS: La rilevanza rispetto a cosa? Al tuo lavoro? Alla tua fidanzata?
SAM: Sai, a tutte queste cose eccetera, giusto? Voglio dire, siamo qui…
ADAMUS: Io t’inviterei a smettere di pensare come un umano, perché tu stai pensando dentro i cinque sensi e la mente.
SAM: Giusto.
ADAMUS: E stai pensando che, “Che vantaggio ne trarrò?” in un modo che non riesci nemmeno ad immaginare finché non lo permetterai davvero e l’umano dice, “Ok, ma che beneficio ne traggo? Per l’umano qui il beneficio qual è?”
SAM: È una questione di comportamenti, giusto? Voglio dire, il fatto che partecipo, che mi radico nella nuova esperienza e lo permetto deve avere una certa rilevanza sulla scala umana, suppongo.
ADAMUS: Certo. Certo.
SAM: Ecco dove ogni tanto mi blocco.
ADAMUS: Quale credi sia la rilevanza?
SAM: Suppongo una specie di agiatezza, giusto? Voglio dire, è la valuta universale.
ADAMUS: Sì, ma non solo quello. Per condensare direi – siamo quasi fuori tempo – la rilevanza è che tu sai di vivere in un mondo bianco e nero o in un mondo grigio e tu sai che tutt’intorno esiste un mondo colorato.
SAM: Sì.
ADAMUS: Tu sai che c’è molto di più. Ecco la rilevanza per l’umano. Qui non si tratta di essere più giovani, più sexy o più ricchi, niente di tutto ciò. Quelli sono modelli vecchi e per l’umano sono considerati quasi modelli irraggiungibili. Ciò crea parecchie barriere rispetto a quelle cose. La vera rilevanza è passare dal grigio, da un’esperienza sensuale molto limitata al colore.
SAM: Mm hmm.
ADAMUS: Io non sono qui per rendere migliore la vostra esperienza 3D, 5S – cinque sensi. Perché? Perché prima o poi ve ne stanchereste comunque.
SAM: Mm hmm.
ADAMUS: Il mio ruolo non è rendere migliore la vostra esperienza 3D, 5S. Potete andare in libreria e acquistare molti libri per migliorare leggermente la vostra vita. Noi siamo qui per passare al permettere l’esperienza sensoriale non solo per soddisfare l’umano ma per soddisfare il Maestro che sta bussando alla vostra porta e dice, “Umano, lascia che io entri,” e l’umano dice, “Ma come so che non sei un grosso lupo cattivo? Cosa porti? Come renderai migliore la mia casa?” e poi affrontate tutta la litania delle cose. Non siamo qui per questo. Voi siete qui per l’illuminazione incarnata e non per migliorare l’umano.
SAM: Mm hmm.
ADAMUS: Sì. Ha senso?
SAM: Ce l’ha. Non so se è proprio ciò che ti proponevo, ma ha senso.
ADAMUS: Sì.
SAM: Non è tanto la paura che sia un lupo grosso e cattivo. Il fatto è che non ci sono molti luoghi dove esprimerlo o radicarlo qui, nella realtà che condividiamo con tutti gli altri. Nel mondo fisico in cui dobbiamo vivere, nella 3D e poi lo portiamo entro e sai, sei un po’ fuori dal modello eppure trovi il tuo sé ancora qui, giusto?
ADAMUS: Giusto. Ecco una domanda per tutti: volete proseguire la vita che state vivendo ora? La riformulo e la smusso un po’, ma di base volete continuare a vivere la vostra vita attuale, la vostra prospettiva di vita attuale? Se lo fate per voi va bene, ma oso dire che prima o poi ve ne stancherete oppure c’è il sapere interiore – c’è il sapere interiore che avete già e che vi porta qui – “Dannazione! C’è qualcosa di più ricco, di più appassionato, di più significativo. C’è qualcos’altro.” Voi l’avete assaggiato ed ora lo volete tutto e va bene.
Mi spingo fino a dire che l’umano ne trarrà beneficio ma non lo stiamo facendo a vantaggio dell’umano, se per voi ha senso. Certo, l’umano ne beneficerà. Ecco, forse per l’umano che ora osserva i dolori e gli acciacchi del corpo svaniscono e sembra più giovane, più sano, più felice, con una passione nuova e tutto il resto; ma noi non lo stiamo facendo a vantaggio dell’umano, altrimenti resteremmo bloccati negli stessi vecchi modelli.
Se volete sapere cosa mantiene l’umano bloccato in questa ricerca, andate in libreria e cercate – come li chiamano ora? – occulto, auto-aiuto, auto-qualcosa. Andate a dare un’occhiata: ecco le cose a beneficio dell’umano. Leggete i titoli, guardateli quasi tutti. Io direi che a parte poche eccezioni sono tutti a beneficio dell’umano e noi non stiamo facendo questo.
Caro Maestro, ciò che stai facendo qui darà beneficio all’umano ma non lo stiamo facendo per l’umano. Quello è un vecchio modello che ti manterrà qui. Noi invece lo demoliremo.
Facciamo un bel respiro profondo, abbassiamo le luci e prepariamoci per la nostra merabh.
Quanto amo riunirmi con voi! Amo raccontare le storie quando torno al Club dei Maestri Ascesi (qualche risatina e applausi). No, le storie e poi ho detto, “Ecco, sono sul palco e Linda mi raggiunge, mi colpisce e mi butta addosso il caffè! Poi tra il pubblico qualcuno inizia a sputarmi addosso e mi getta delle mele (risate). Parte una zuffa e molto presto le energie convergono e tutti noi ci mettiamo a ballare nudi e…” (risate)
LINDA: Nei tuoi sogni! (altre risate)
ADAMUS: Mi piace raccontare storie. In ogni caso non mi credono perché molti di loro vengono qui.
La Merabh Oltre I modelli
Mettiamo un po’ di musica e abbassiamo le luci.
(parte la musica)
Oggi non so cosa succede con il tempo. Sembra che sia strano. I cari Cauldre e Linda sono rimasti di stucco. Hanno finito le diapositive molto in anticipo. Io? Oggi potrei dilungarmi davvero ma non avete l’impressione che abbiamo appena iniziato? (il pubblico è d’accordo)
Questi sono altri modelli, i vecchi modelli del tempo. Ora iniziano a scivolare via.
(pausa)
Non c’è niente di meglio di buoni amici, bella musica e caffè piuttosto buono. Mi mancano alcune cose dell’essere umano, ma posso sentirle o farne esperienza attraverso Cauldre e attraverso di voi. Sì, mi manca una buona tazza di caffè. Mi manca un buon rotolo di avena, miele e noci al punto che ora mi sta venendo l’acquolina in bocca.
(pausa)
In effetti ciò che mi manca di più, davvero più di tutto è la risata umana. Penso sia la cosa che mi manca di più. Ho lavorato con altri canalizzatori, con altri gruppi dove non si rideva molto e poi quando facevo i miei scherzetti per cercare di ottenere qualche risata, se ne andavano (risate). Pensavano… beh, vivevano in quel modello spirituale e tutto doveva essere in un certo modo.
Ora arriviamo al punto in cui stavo cercando di portarvi oggi. Tutti i modelli che sono stati prodotti, questi modi di fare le cose – come il corpo vive e muore, come la mente pensa – cambiano tutti. I modelli, i modelli personali come lavorare duro e stressarsi per ottenere le cose. Oh! Sono così radicati Dannazione! Sono davvero radicati e sapete cosa accade? Quando l’umano cerca di combatterli, quando l’umano cerca di lottarci contro si radicano ancora di più. Non è strano? Si radicano ancora di più. Proprio quella cosa dannata che cercavate di non fare ora la fate ancora di più perché vi concentrate su di essi con l’energia mentale che mantiene i vecchi modelli lineari e locali. Ciò mantiene radicati i modelli.
Quando cercate di lottare contro queste cose nella vostra mente, per esempio quando cercate di lottare contro l’invecchiamento – “Io diventerò più giovane. Io sarò più giovane,” o “Mi sentirò meglio,” voi cercate – non mi sono mai piaciute le affermazioni. Otto anni fa mi hanno quasi buttato fuori da Sedona per averlo detto ma qualcuno inizia a rendersi conto del perché. Tutto ciò che fate è affermare lo squilibrio, cioè voi affermate proprio ciò che non vi piaceva ma resterà.
Cosa fare? Cosa fare? Da fare c’è esattamente ciò che state facendo ora. Fatevi delle belle risate, bevete un po’ di caffè e permettete che l’energia vi serva.
Vi ricordate come siamo partiti oggi? Abbiamo improvvisato senza prove, non ne abbiamo neppure parlato. Nessuno sapeva cosa sarebbe successo, “Dov’è il mio caffè?” Poi permettete che l’energia ti serva. Spero di avervi impressionato. C’è resistenza a lasciare che l’energia vi serva e lo farà, se voi lo permetterete.
In questo caso permettere è un cambiamento quantico. Forse il termine “quantico” è abusato, ma si tratta di un cambiamento non lineare e non prevedibile; uscire dai vecchi modelli – i vecchi modelli del corpo, i vecchi modelli dell’essere abituati a lavorare – e voi non potete combatterli, ma noi possiamo permetterli.
Vedete, la ragione per cui permettere funziona è perché quei modelli esistevano in uno stato energetico innaturale.
Era un po’ come l’argilla messa nelle mani del vasaio che poi diventa un vaso e va bene così, è bello ma in fondo è innaturale che il vaso resti così per sempre. Ecco perché le cose si rompono e si deteriorano. Tornano al loro stato naturale.
Per un po’ i modelli e la terracotta sono stati belli, ma non devono restare così per sempre. I vostri modelli, che siano creati da voi o creati dalla coscienza di massa, creati da migliaia di vite non sono mai stati concepiti per esistere per sempre.
Il Maestro si rende conto che è arrivato il momento di permettere che le energie cambino.
È arrivato il momento di togliersi di mezzo e di permettere. Permettete davvero. Non parlate solo di permettere, ma permettete in modo quantico è cioè oltre il diagramma.
(pausa)
Un migliaio di vite di modelli, ora cambiano.
Ciò terrorizza un po’ I’umano, ma per il Maestro è delizioso. Delizioso.
(pausa)
Migliaia di vite a creare vasi e ora noi passiamo a qualcosa di completamente diverso.
(pausa)
Ecco dove si tratta di permettere e permettere che le energie vi servano; permettete che il caffè sia consegnato nelle vostre mani.
(pausa)
Considerate la vostra vita, le cose che forse non vi piacciono, le cose che siete pronti a mollare ma che sono ancora presenti. Perché? Ecco dove permettete che il vostro sè senta la risposta sul perché ci sono ancora, sul perché del bisogno di soffrire o di stressarsi, sul perché delle cattive relazioni, sul perché della mancanza di chiarezza. C’è ancora tutto perché in qualche modo continua a servirvi ed ora è davvero pronto a cambiare, è molto disponibile a cambiare quando lo permettete.
(pausa)
Niente di tutto ciò è davvero molto difficile o molto duro. Per tutto ciò non ci sono grandi segreti.
(pausa)
In effetti non è strano che facilitare un vero cambiamento, che uscire dai modelli sia l’opposto di ciò che forse avete pensato. Non si tratta affatto di lavorare duro. Non si tratta di capire un segreto. Cavolo, si tratta solo di permettere (il passaggio) a uno stato naturale, a un’evoluzione naturale.
Potreste dire che avviene una specie di movimento energetico (che porta) fuori dai modelli; un movimento energetico che porta la luce nel vostro corpo e potreste dire che porta il vostro corpo nel Corpo diCoscienza. È un movimento naturale. È un movimento elegante.
Sentitelo per un attimo. Sentite per un attimo il movimento elegante che porta quella luce nel corpo che si integra nel Corpo di Coscienza.
(pausa)
Ora sentite il movimento elegante, quel movimento energetico libero e in espansione…
(pausa)
… rispetto al pensarci sopra, al cercare di sforzarsi mentalmente, al tentare di farlo accadere, a volere che accada. Sentite la differenza energetica tra le due cose. Tentare di forzare mentalmente qualcosa…
(pausa)
… rispetto al permetterla.
(pausa)
C’è una bella differenza, vero?
So che alcuni di voi pensano,“Beh, permettere. Non dovrei fare qualcosa?” No. No. Ecco perché abbiamo creato le merabh. No. Respiratela dentro, tutto qui. Respiratela dentro e basta.
Respiratela solo dentro di voi.
(pausa)
Alcuni di voi stanno pensando, “Beh, ora non dovremmo ripetere qualcosa cantando?” No. Ciò che potete fare ora è ascoltare la musica. Oppure potete addirittura fare un pisolino.
Noi siamo qui, in questa coscienza, un desiderio e una coscienza che dicono, “Liberiamoci dai vecchi modelli di migliaia di vite. Permettiamo che tornino allo stato naturale.” Poi lasciate che accada.
(pausa)
È la semplicità, credo che voi direste così; la semplicità del Maestro e poi accade una bella cosa. Di colpo è, “Io Sono qui. Io Sono Qui fuori dai modelli. Io Sono qui nella mia luce. Wow! Vorrei aver saputo che era così facile. Sì. Io Sono qui nella mia luce, la mia luce che è il mio corpo.”
(pausa)
La mia luce che è il mio sapere interiore.
(pausa)
La mia luce che di notte entra nei miei sogni.
(pausa)
La mia luce che entra nella mia consapevolezza in ogni momento che sono sveglia. Io Sono Qui nella mia luce.
E poi lo siete.
(pausa)
I cambiamenti che state affrontando proprio ora sono epici, davvero epici per il corpo e per la mente e non sono cambiamenti a cui potete pensare. A livello mentale non potete cercare di fare un diagramma di questi cambiamenti. Non potete cercare di effettuare voi questi cambiamenti. Ciò va oltre la capacità della mente; supera ciò che la mente considera possibile.
I cambiamenti entrano in ogni modo. Essi entrano per cambiare i vostri sensi, i vostri modi di percepire la realtà.
Ne parliamo da un po’– i vostri sensi. I sensi sono un modo con cui voi percepite la realtà, ma proprio ora con tutto ciò sta accadendo qualcos’altro. Non cambiano solo i sensi, anche se è una cosa grossa. È una cosa enorme.
Ciò che sta accadendo proprio ora è il cambiamento in voi e nel modo in cui create. Quello era un modello davvero molto radicato – come create.
(pausa)
Come create. In modi limitati, in modi che aumentano di poco per volta.
Tutti quei cambiamenti e per parlarne voglio aspettare finché faranno parte della vostra giornata. Ho parlato e continuerò a parlare dei sensi ma voglio che per un momento sentiate i modelli che avevate su come create – come create la vostra realtà, come create il vostro flusso energetico, come create tutto; la felicità.
Come create. Soprattutto e oltre tutto è la cosa che avete represso di più, che avete limitato di più; è il modello più grande di tutti.
(pausa)
Le piccole creazioni. Spesso sono creazioni prive di colore. Sono creazioni che non vi soddisfano. Spesso sono creazioni che vi frustrano e molto poche sono veri e propri passi avanti.
(pausa)
L’Io Sono è un creatore.
(pausa)
Nel vostro centro, nel vostro cuore voi siete un creatore. Il modello più grande di tutti è il limite di ciò che è il vostro vero Sé che come direste voi è il vostro diritto, avete il diritto di esserlo. Ecco com’era il modello. Ecco cosa vi tratteneva. Ecco il nucleo della risposta ad ogni domanda che è affiorata oggi e di ogni nostra chiacchierata.
“Dov’è il creatore che sono?”
Ecco il modello che noi oggi modifichiamo e permettiamo. Oggi tutto il resto è stato quasi una distrazione per poter arrivare fin qui – un cambiamento quantico in come create.
(pausa)
Avete ragione; il vecchio modo con cui creavate non funzionerà più. L’ avete scoperto di recente. Il vecchio modo non funzionerà più.
Permettiamo il cambiamento proprio qui e proprio ora.
Permettetelo e basta. Non pensateci sopra. Non stressatevi. Non concentratevi neppure. Permettetelo e basta – il cambiamento quantico, multi-cosmico, stupendo e in espansione di un modello molto vecchio.
(pausa)
Facciamo passi avanti nel modo in cui create.
Mio dio, stava diventando davvero vecchio, noioso e frustrante, non proprio da Maestro.
Fate un respiro profondo e pemettete; il modo del creatore libero.
Non dovete fare altro che fare un respiro profondo e permettere. Ciò crea una coscienza che porta dentro la luce che attrae l’energia che cambia e che libera, che vi apre.
Accidenti! Doveva essere davvero, davvero difficile non essere il creatore o essere un creatore limitato.
(la musica finisce)
Un bel respiro profondo, miei cari amici. Un bel respiro profondo.
(pausa)
Il corpo potrebbe farvi un po’ male. Sentite che dentro di voi, nella vostra mente ci sono lotte interne. Potreste sentirvi del tutto disorientati. A volte potreste sentirvi fuori fase ed allora fate un bel respiro profondo e permettete e vi rendete conto che ciò che state affrontando avreste dovuto farlo in 179 anni e invece lo state facendo in pochi anni.
State passando dall’essere normale, dall’essere di massa all’essere diverso, all’essere del tutto unico. Sì!
Per questo facciamo un bel respiro profondo.
Quando vi viene un po’ di paura e siete sul punto di piangere, fate un bel respiro profondo e ricordate che…
ADAMUS E IL PUBBLICO: Tutto è bene in tutta la creazione.
ADAMUS: Con questo, è una vera delizia essere con i miei cari amici. Grazie. Grazie (il pubblico applaude).