Parliamo del controllo

Compilato da Carolina Oquendo

Q – Caro Maestro, tu hai sempre sottolineato il fatto che permettere è la chiave per tutto. Ultimamente ci penso spesso e mi sono reso conto che significa mollare tutto, anche le cose a cui resto legato molto, come la mia identità. Sembra proprio che io debba essere disposto a perdere tutto Puoi parlarcene?

Tu puoi fermarti per un momento e permettere, come fece FM durante gli ultimi giorni della sua vita e come fece il mio caro amico Tobias negli ultimi giorni della sua vita. Entrambi vissero una situazione in cui tutto il resto non aveva funzionato e quindi non era rimasto loro più nulla. Non avevano più nulla. FM con il cancro e Tobias a marcire in prigione. Quando non hai nient’altro – quando non ti è rimasto niente a cui attaccarti, neppure te stesso né un corpo né il denaro né la famiglia né la salute, proprio niente – beh, a quel punto permettere è abbastanza facile ed è proprio ciò che fecero entrambi. 

Quando Tobias permise, quando mollò del tutto e uscì dalla mente e smise di cercare di controllare e di regolare tutto e di cercare di trovare la via verso il paradiso capendo le cose, Tobias lasciò andare e si rese conto che, “Oh, mio Dio – che sono io – oh, mio Dio, è  sempre stato così. 1

In termini più semplici lasciare andare, permettere e anche il ricevere significa rinunciare al controllo che nella mia vita ho cercato di esercitare? Io mi rendo conto che tutto ciò che faccio è motivato dal desiderio di un certo livello di controllo – che  si tratti di ottenere o di evitare determinati risultati – ma non dovrei essere io a gestire la mia vita?

Quando cerchi di capire proprio tutto, del tipo che hai bisogno di continuare a controllare tutto beh, è stato proprio il controllo e la logica limitata che ti hanno fatto finire nel casino in cui ti senti, i limiti. 2

Quello attuale non è assolutamente il momento giusto per cercare di gestire o di manipolare tutto ciò che c’è nella tua vita.

Tutti voi sapete come preoccuparvi molto e poi agitarvi e tutti voi sapete come cercate di controllare le cose. Dentro le menti di tutti voi avvengono grandi battaglie interiori – con voi o con altre persone – ma ora mettiamo fine a tutto ciò.

Quando vi sentite arrabbiati o addirittura depressi, non cercate di lottare o di superare la situazione. Proprio no. Permettertela e basta. 3

Quindi se sento ancora che le cose non fluiscono, se mi sento ancora bloccato in alcuni ambiti della mia vita significa che non ho ancora permesso davvero?

Tu pensi a permettere, (…), “Oh, io permetto. Io mi siederò qui e permetterò,” ma non è così.  Tu continui a restare attaccato a tutte le cose a cui eri riattaccato prima

Tu stai giocando a un certo gioco e io ti dico che sono stronzate. Tu lo sai e io lo so e ora possiamo riderci sopra, giusto?

Il fatto è che quando continui a lamentarti e a piagnucolare tu sei fuori allineamento ed è esattamente ciò che otterrai.

La realtà segue la coscienza. 

La realtà segue la coscienza – anche quando è limitata e piena di credenze. Quelle cose creano la realtà per te ed è esattamente ciò che ottieni 4

C’è l’Io Sono ma c’è anche il piccolo me – l’umano egoista – e non lo dico in modo dispregiativo né negativo, ma c’è e tende a cercare di prendere il controllo. Si lamenta e si ribella e ti distorce quanto basta e tu ci credi e in un certo senso tu diventi la vittima proprio del tuo piccolo me. 

Adesso basta. Adesso basta. Adesso basta. 

Cerchiamo di essere gli Io Sono maturi. Basta con il piccolo umano egoista e impertinente che insiste sui suoi modi piccoli e immaturi. Tu sei l’Io Sono, quindi inizia a comportarti come tale. 5  

Sembra proprio che l’unico modo per lasciare andare davvero sia continuare ad osservarmi in ogni minuto di ogni ora invece di immagazzinare un problema nella mia tasca dell’indifferenza e poi sfuggirlo, combatterlo o ancora peggio criticarmi per essere ancora bloccato in quella situazione. In altre parole, essere costantemente in contatto con ciò che penso e alla fine la coscienza cambia. Basta?

Tu non puoi lottare e non puoi neppure superare i tuoi problemi. Tu puoi solo entrare nella “e”. 

Tu puoi andare oltre quando dici, “Ok, Adamus ha detto che tutti i miei pensieri sono delle stronzate e io li supererò e arriverò al punto in cui non lo sono. Io non ho bisogno di giudicarmi e neanche di criticarmi”. 

Tu fai un respiro profondo e lo rendi “e”. 

Tu dici, “Sì, è una parte di me. Wow! È stupendo, è interessante perché io sono da questa parte. Io non ne ho bisogno. Non mi porta da nessuna parte. Questa è solo una parte di me, un’espressione di me ma non è tutto di me.” 6

Proprio quando intravedo o provo la sensazione della E di cui parli, una parte di me si paralizza per la paura e io sento che dentro di me faccio un passo indietro. È come se tirassi le redini, per così dire. Cosa c’entra? Voglio dire, come posso fidarmi di qualcosa che è fuori controllo?

Passare da un modo mentale di fare esperienza della vita a un modo sensuale è una cosa enorme! Ti terrorizza. Pensaci per un attimo – no, non pensarci – all’improvviso la mente non controlla. All’improvviso niente è sotto controllo.

Inoltre esiste quasi la paura della sensualità, intendo dire la paura di sentire, riuscire a sensare, essere in grado di sentire qualcosa che si trova al di fuori della mente. 7

Esiste una paura diffusa intorno a queste cose perché nella vera sensualità non esistono centrali di controllo. Non è la mente che controlla, non è l’umano che controlla e non è il Maestro che controlla. È un flusso libero, proprio come dovrebbe essere la sensualità. 

Ecco, c’è la paura del, “Chi controlla? Da dove arriva? È una forza malvagia e oscura? Riesco a gestirlo?” A quel punto fai un respiro profondo e ti rendi conto che “Ecco di nuovo la mente che arriva con tutte le sue cose,” e tu torni al “Io Sono, Io Esisto” e lasci che accada  Questo è il permettere di cui parlo sempre. 8

Tu fai un respiro profondo e lasci andare.  Solo dopo osserva cosa accade. (…) Tu torni al “Io Sono Qui”. Tu ci sei e basta. “Io ho superato il bisogno di controllarmi.”  A quel punto ci sei. 9

Ciò avviene in modo naturale e non c’è niente che tu debba fare. Io voglio solo che tu ti sieda lì e osservi cosa accade. Osserva e basta, guarda ma soprattutto togliti di mezzo10

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