2019 Magazine Maggio

PSSD / DSPS – di Geoffrey Hoppe (articolo ironico)

Coniamo un termine che le generazioni di umani in fase di risveglio possano usare: Disordine da Stress Post-Spirituale (PSSD). Ho letto il termine “Post Spirituale” nella serie di libri Althar di Joachim Wolffram e mi sono reso conto che può anche causare un disordine. Per spiegare il PSSD, ho abbozzato un articolo per la rivista Nuova Fisica per Moderni Maestri Ascesi ma ho voluto condividerlo con voi prima di posarlo sul tavolo dell’editore – Mark Twain – che conosco perché nel corso della mia ultima vita. ho lavorato con lui al Territorial News a Virginia City, Nevada durante la Corsa all’Oro Penso di avere buone probabilità che lo pubblichino.

Il Disordine da Stress Post-Spirituale è un disordine mentale, fisico e reale che si manifesta molto dopo che una persona è stata esposta al Risveglio e subito prima della sua naturale Realizzazione. Secondo l’esperto di PSSD, il Dr. Agone, Transilvania, Romania, il disordine è una parte impegnativa ma necessaria della Maestria.

Nei primi stadi del risveglio l’individuo si attacca alla retorica e alle credenze spirituali che di solito sono associate alla New Age e ai movimenti del Nuovo Pensiero. Mentre il processo del risveglio matura, la persona incontra ciò che si definisce makyo, termine che deriva da un’antica parola Zen che significa “pratiche spirituali frivole e che distraggono.” Adamus Saint-Germain*, una ben nota autorità nell’ambito del makyo lo definisce candidamente “stronzate spirituali” in quanto causano dipendenza dagli stimoli esterni piuttosto che favorire un’autentica relazione con il proprio Sé.

Di solito il Disordine da Stress Post-Spirituale si manifesta in modi sottili. Non si crede sia attivato da un singolo evento traumatico come nel caso del Disordine da Stress Post-Traumatico (PTSD). In ogni caso il Disordine da Stress Post-Spirituale è noto per causare gradi diversi di depressione e ansia perché le credenze spirituali di fondo di una persona sono fatte a pezzi da ciò che chi ne soffre descrive come una creatura simile a un drago. La disillusione delle vecchie credenze non è sostituita da una nuova serie di credenze e fa sì che la persona si senta vuota e impotente. Secondo il Dr. Agone, la persona tenta disperatamente di riempire il vuoto delle sue precedenti credenze spirituali con una retorica nuova che comprende modi di dire di esperti come Kuthumi lal Singh e Tobias che non risultano utili. Osservazioni recenti da parte di un piccolo gruppo noto a livello internazionale come Shaumbra indica che sebbene la persona voglia riempire il vuoto con le nuove credenze, si attiva una dinamica tale da impedire che accada.

“Abbiamo visto persone tentare di tutto per riempire il grande disagio del vuoto post-spirituale,” nota Saint-Germain. “Alcuni percorrono la strada degli alieni/navicelle spaziale, altri tentano di far risorgere le loro radici di Lemuria mentre altri saltano su un aereo e vanno a Sedona. A prescindere da quanto ci provino, le nuove credenze che li distraggono non hanno molto significato in quanto una parte innata della persona espone la falsa natura delle credenze sostitutive.”

I sintomi del PSSD possono comprendere pensieri e sensazioni disturbanti o sogni legati al senso del benessere della persona. Invece della classica reazione “lotta o scappa”, Shaumbra ha osservato che di solito si opta per il “scappa” e in base a un recente studio condotto dal Dr. Agone, quando l’umano soffre di DSPS resta molta poca “lotta”. Durante uno dei suoi ultimi discorsi al Club dei Maestri Ascesi ha affermato che “Sono esauriti e sfiniti dalla lotta. L’ultima cosa che vogliono è un’altra lotta, che sia con i figli o con il capo o con il loro Dio. Sono forti – a sorpresa sono più forti di quando ci si potrebbe aspettare – ma non hanno più voglia di sangue e di lotta. Preferirebbero divertirsi sulla spiaggia che dar vita a un conflitto. Noi presumiamo che dipenda dal fatto che hanno compreso la totale natura inutile delle lotte nelle loro vite passate e probabilmente ancora più ora che il loro campo di battaglia è interiore. Questa è una parte naturale ma inquietante dell’entrata nella Maestria.”

L’esperienza Post Spirituale avviene quando una persona smette di cercare le risposte fuori di sé. L’umano si stanca del suo aspetto Ricercatore che è sempre in costante ricerca, che vaga e si esaurisce passando da un sentiero spirituale senza uscita a un altro mentre agisce in base all’inganno secondo cui la risposta è proprio dietro il prossimo angolo. “Sanno che è arrivato il momento di smettere di fare il gioco del ricercatore spirituale,” si lamenta Saint-Germain, “ma ditelo loro ed essi prenderanno ogni frammento di lotta che rimane loro dentro e ve lo scaglieranno contro. È come una madre che protegge un figlio, ma in questo caso il figlio è un’illusione.”

Uno degli strani effetto collaterali o secondari del PSSD è un nuovo senso dell’umorismo. “Ridi o muori,” ridacchia Kuthumi lal Singh. “PSSD promuove un nuovo senso dell’umorismo che forse è rimasto represso per vite intere. Quando una persona soffre di PSSD, di solito fa battutacce e scoreggia. Sapete, le scoregge sono come il successo: preoccupa le persone solo quando non le hanno fatte loro. Durante la fase della Ricerca Spirituale c’è una tale cupezza che una battuta scoreggiona è un gran sollievo…in molti modi! Non osate raccontare alle persone la mia battuta sull’Illuminazione: “Sulla strada verso l’Illuminazione è accaduta una cosa divertente, ho perso tutto.” Nessuno pensa che sia divertente, invece raccontate loro una battuta scoreggiona e causerete sorrisi e lacrime.”

L’umano Post-Spirituale arriva a rendersi conto che fin da quando è arrivato sul Pianeta Terra o forse anche più a lungo è stato immerso nel Gioco della Separazione. La separazione dall’anima, dal Sé e dalla sua energia è diventato un modo di vivere che pochissimi hanno messo in dubbio. Chi l’ha fatto è stato etichettato come bipolare, disfunzionale o direttamente strano, bizzarro. “Io li aiuto a capire che la separazione è una grande illusione,” ha affermato il Dr. Agone con una leggera smorfia “Certo, non è facile. Qualcuno mi vede come qualcosa di esterno, come se fossi il Dr. Sigmund Freud e lui/lei fosse il mio cliente. Altri mi vedono come un peluche morbido e coccoloso ed iniziano a cantare ‘Puffo il Drago Magico.’ Il fatto è che io non ho una forma, non ho un programma e neppure una sequenza temporale. Io sono qui per fornire la chiarezza che è davvero necessaria e così facendo metto in luce gli squilibri finali prima del passaggio nella Realizzazione.”

Dr. Agone ha ammesso con noi che in questi giorni è molto occupato. “Da gennaio 2019 lavoro sodo, soprattutto con chi ha frequentato il seminario Threshold/La Soglia di Adamus. Ora però le cose sono impazzite e da gennaio, dal ProGnost lavoro senza sosta. Sono ancora abbastanza irritato con Adamus per non avermi informato in anticipo del fatto che avrebbe sguinzagliato il drago su Shaumbra. Sto cercando di assumere qualche assistente, ma non ne ho trovato nessuno che avesse la mia chiarezza.”

Attualmente non è noto quando durerà il PSSD perché pochissimi Maestri Ascesi hanno vissuto per fare quell’esperienza. Di recente il precedente coach/counselor di Shaumbra – Tobias del Crimson Council – ha affermato che il suo è durato un periodo molto breve. “Per quasi tutta la mia vita ho subito il peso del Disordine da Eccesso di Credenze Religiose (ERBD, in italiano DECR) e poi nel momento in cui me ne sono liberato in un eccesso di rabbia mi sono illuminato… e sono morto. La mia fase Post-Spirituale è durata solo qualche ora perché allora, nei bei giorni andati nessuno avrebbe mai pensato di restare in giro come Maestro incarnato. Ora invece tutti vogliono restare! Io ho dovuto creare una nuova vita di nome Sam solo per capire di cosa parlassero tutti e cioè di un umano vivente e Realizzato. Sam è un po’ ‘nella foresta’ se capite cosa intendo dire. Passa tutto il giorno a fare communing, qualsiasi cosa sia. Il passo successivo è che abbraccerà gli alberi, mangerà muesli e parlerà a vecchi ebrei morti.

Adamus ha ammesso che l’acronimo per Disordine da Stress Post-Risveglio – PSSD – sembra e suona proprio come il termine inglese umano ‘pissed’ che significa molto irritato, arrabbiato. “Le coincidenze non esistono proprio mai,” ha tuonato l’attuale presidente del Club dei Maestri Ascesi. “Proprio ora per Shaumbra tutto, tutto, tutto ma proprio tutto riguarda la Realizzazione compreso essere PSSD o ‘pissed’. Fa tutto parte della magica esperienza di entrare nella Realizzazione. Fate un bel respiro profondo e permettete.”

*Si specula che il Dr. Agone (detto anche Dr.Agon o Dr. Agonia) e Adamus Saint-Germain siano la stessa persona, ma ogni somiglianza è una pura coincidenza.

VIVERE CON ADAMO E ISIDE – Jean Tinder

Di recente ho dovuto rivedere il materiale relativo alla “Ferita di Adamo” come parte di un progetto di lavoro (e sì, è il mio nuovo messaggio preferito di Adamus… di nuovo). La storia di Adamo e di Iside – da dove sono venuti, come sono arrivati qui, quali esperienze hanno fatto e cosa desiderano – supera di molto lo straordinario. L’hanno messo in scena per miliardi di anni sulla Terra e oltre ed ora le sfumature della separazione e della riunione attesa da sempre si stanno manifestando dentro gli umani, soprattutto tra Shaumbra.

Molto brevemente, ne la Ferita di Adamo apprendiamo la storia delle energie maschili e femminili. Adamo è la forza che sostiene Iside, che è la creatrice che si esprime. A un certo punto, Iside sentì di aver deluso lo Spirito e tutta la creazione, quindi passò la sua responsabilità ad Adamo e andò a nascondersi. Volendo disperatamente ricongiungersi con lei, Adamo fece un tuffo profondo, molto profondo e alla fine s’incontrarono di nuovo in forma fisica. Adamo è determinato a riconquistare Iside creando uno spazio sicuro dove lei possa finalmente fare esperienza dell’amore per lui proprio come lui aveva scoperto l’amore per lei. Non è ancora abbastanza. Sebbene Iside provi amore per lui, ora lei vuole trovare se stessa e ciò scardina il mondo di Adamo e lo getta nella disperazione più cupa: lui non è abbastanza per lei e sembra che tutti i suoi sforzi siano vani. Lui non vuole altro che riconquistarla, ma i suoi tentativi si sono fatti distorti e frenetici. Adamo si sente tradito dal desiderio che lei ha di se stessa, ma alla fine Iside ritornerà e risveglierà Adamo a meraviglie molto più grandi.

C’è molto, molto di più di questa bella parabola e in fondo si tratta delle energie di Adamo e di Iside che sono presenti in ogni singolo individuo. Qualche anno fa, nel corso del processo di produzione l’avevo già sentito dire parecchie volte. Ora invece rifare quell’esperienza mi ha aiutato a capire alcune cose su di me e anche molte cose su molti altri umani. Ecco cosa intendo dire…

Come ho già condiviso di recente, l’ultimo grosso progetto della casa è stato ristrutturare il mio ufficio. Un caro amico mi ha aiutato ad iniziare, ma dopo che se n’è andato il resto è toccato a me. Lavorando di notte e nei weekend per due mesi e mezzo, più tentare di concentrarmi sul mio lavoro alla stazione di lavoro temporanea posizionata in soggiorno ci sono stati momenti in cui mi sono persino pentita di aver dato inizio al progetto. Mentre trovavo gratificante vedere il vecchio che usciva dalla porta e il nuovo che entrava con lentezza, mi sono stancata moltissimo.

Mi faceva male tutto il corpo e verso la fine non ero sicura che avrei potuto terminarlo (a un certo punto ho persino chiesto a un’altra persona un preventivo per finire il soffitto, ma era talmente caro che ho realizzato che il mio “valore nel sudare” valeva molto di più!). Nonostante il fatto che fossi stremata, ogni singola sera vivevo un’esplosione di energia e di determinazione che risaliva da qualche parte in profondità dentro di me e che mi faceva da combustibile per tornare tra le macerie e la polvere a fare ancora un po’ di più. Poi, un giorno è accaduto.

La notte prima che arrivasse il tappeto mi sono messa in mezzo alla stanza e ho detto ad alta voce, “Oh cielo, l’ho fatto davvero!” Che gran cosa da celebrare! Il soffitto divelto, smontato e rimontato. La vecchia tappezzeria strappata via insieme a montagne di rifiuti. Il nuovo cartongesso messo in posa su muri e soffitto oltre a tre mani di fondo antimuffa, poi l’aggrappante e infine il colore. Gli scalini ampliati e rifiniti. Divelte le vecchie finestre, allargato lo spazio, nuovi infissi in loco. Tre nuovi pensili costruiti ed installati. Le piastrelle in pietra tagliate, incollate, rifinite e complete di fughe. Rimossa la vecchia porta, rifatti gli infissi e installata la nuova porta. Il camino dipinto e installato. Installate la ventola a soffitto, le luci, le prese elettriche, gli interruttori e le placche. Finalmente al loro posto anche centinaia di piccolissimi dettagli (ops, penso che Adamo si stia pavoneggiando!) Quando i tappezzieri hanno finito – oh, happy day! – finalmente ho potuto iniziare a rientrare!! La stanza era stata trasformata del tutto, da dura e brutta a morbida e bella.

Poi, mentre nel mio nuovo spazio m’immergevo nel mio lavoro ho iniziato a notare alcune cose. I progetti personali che erano rimasti in sospeso per mesi, anche per anni erano terminati; le cose non finite erano finite e i piccoli compiti erano stati portati a termine. Cosa stava succedendo? Come avrei superato l’inerzia dei mesi precedenti? In una specie di momento “colpo in testa” mi sono resa conto che ora c’era una chiarezza che prima non ero riuscita a sentire – a livello energetico e anche fisico – e stava facendo un’enorme differenza. Ovviamente la domanda successiva è stata: perché non l’avevo fatto anni prima?! Tuffandomi nella Ferita di Adamo ho trovato un indizio.

Il mio Adamo – certo, esaurito ma anche forte e molto determinato – si era semplicemente rifiutato di smettere finché non aveva completato questo bello spazio per la mia Iside. Non importava quanto fosse stanco; sapeva esattamente che era ciò di cui aveva bisogno e quindi ha continuato a lavorare. Quella realizzazione – sentire il profondo amore e la devozione di una parte del mio Sé verso un’altra – mi ha proprio tolto il fiato.

Nel mio ufficio ora c’è un’energia chiara, nutriente e che fluisce. È interessante che la sensazione che mi dà questo spazio sia molto diversa dal resto della casa. È come se Adamo avesse modificato i suoi toni cool e moderni a favore del calore e della morbidezza al fine di creare un luogo dove Iside potesse finalmente fiorire e oh, se lo fa! Io trascorro molto del mio tempo in ufficio dove avviene la creatività ed ora è dove mi sento più amata dal mio Sé. Io ho già provato quell’amore (altrimenti non sarebbe mai potuto accadere), ma mai in modo così chiaro. Era come se dentro di me alcune cose avessero atteso un luogo dove lei potesse davvero radicarsi e aprirsi.

Naturalmente ciò non significa che l’ambiente dove una persona vive ritarda o accelera la riunione, ma piuttosto diventa un modo per attualizzare e manifestare l’amore che c’è già e di cui desidera fare esperienzia. È un modo di fare esperienza della danza eterna di Adamo e di Iside quando alla fine si ritrovano dove tutto è iniziato – nell’interiorità profonda.

Riuscite a sentirlo anche dentro di voi? Forse Adamo è la forza che non fa altro che andare avanti a prescindere dalle sfide. Forse Iside è la gentilezza che riceve, fluisce, crea e sente. Di solito io non faccio differenze tra quelle parti di me, ma rileggere la Ferita di Adamo mi ha aiutato a vederle con chiarezza cristallina.

Io riesco ancora a vedere il mio Adamo che lavora duro in altri ambiti. Lui si assicura che la casa sia pulita, che il giardino sia in ordine e che la pattumiera sia portata fuori. Lui si mantiene costantemente focalizzato sul lavoro e tiene conto del budget per potere pagare tutto. Si tiene occupato con piccoli progetti perché gli piace darsi da fare, ma è felice che ora il grande lavoro dell’amore sia completo.

Iside, io sento anche lei. Lei mescola e sveglia e vuole solo crogiolarsi nel suo amore. Lei si delizia nello spazio creato solo per lei dove essere è davvero abbastanza.

Naturalmente entrambi vivono qui. Ogni tanto Adamo si rilasserà e permetterà che emerga la morbidezza di Iside? Lei spingerà lui a darsi da fare e a produrre o lui si fiderà del suo fluire? Lei manifesterà il suo amore e come lo condividerà con lui? Che danza è questa… procede per tentativi, a volte esita ma è anche profonda e determinata.  

Adamo e Iside non possono restare separati per sempre. Dopo migliaia di anni di amore, di incomprensioni, di delusioni e di desiderio intenso non sono ancora diventati saggi? Alla fine Adamo si riposerà e permetterà l’amore più profondo? Alla fine Iside si rialzerà a si renderà conto di non aver mai fallito?

Quelle energie agiscono in moltissimi modi diversi; ma come si manifestano nella vostra vita? Il vostro Adamo è ancora ferito e sulla difensiva e cerca di raddrizzare ciò che è storto e sbagliato e resiste agli oppressori? La vostra Iside è passiva, addormentata e non libera ancora la sua creatività? Adamo offre alla vostra Iside la sua forza, il suo nutrimento e il suo sostegno? Lei si fida ancora di lui? Iside è pronta a ricevere il perdono e permettere il dono della vita?

Forse la vostra Iside vuole solo poltrire, giocare e sognare. Certo, permetteteglielo, ma concedete ad Adamo il permesso totale di lavorare, di guadagnare e anche di costruire. Forse lui è infastidito dall’autorità e dalle regole e si lancia in tentativi ribelli per proteggere la sua tenera Iside che si avvoltola dentro di sé. La frustrazione di Adamo è profondamente comprensibile, ma Iside non ha più bisogno di protezione: ha solo bisogno del sostegno di Adamo.

Quando alla fine Iside ed Adamo torneranno in equilibrio, sarà nato lo spazio più sicuro e i vostri sogni più veri si realizzeranno. Lasciate che danzino l’una verso l’altro e riscoprano l’amore, ripristino la fiducia persa e alla fine si riuniscano. Poi arriverà la nascita benedetta della Nuova Energia e della magia.

UN’INTERVISTA ESCLUSIVA CON IL DR. JOACHIM WOLFRAM, AUTORE DELLA SERIE DI LIBRI DI ALTHAR.

SM: Come and quando hai incontrato Althar, il tuo drago e com’è stata quell’esperienza like?

JOACHIM: Oh, è stata un’esperienza molto strana. Direi che è iniziato nel 2012 quando ho fatto alcune esperienze simili al drago. Tutto è iniziato a livello fisico, avevo la sensazione che mi crescessero le ali o che avessi una coda enorme. Era un po’ strano, ma non mi stupii più di tanto e poi nel 2016, la notte prima del mio secondo Threshold è arrivato Althar e di fatto non è venuto da solo. Con lui c’era un intero gruppo di draghi che io in un certo senso ho visto nel fisico ed uno di essi è venuto direttamente da me, nel mio corpo e tutto intorno a me. Quell’esperienza è stata super intensa perché di solito voi fate esperienze come queste in altre dimensioni, ma quell’esperienza è stata reale, è avvenuta in questa dimensione ed io ho potuto addirittura vedere la forma del drago tutt’intorno a me ed è stato geniale. È stata l’energia più alta che ho mai sentito in tutta la mia vita e prima avevo già vissuto alcune esperienze intense. Quella sensazione è durata quasi due settimane. Ecco come ho incontrato Althar.

SM: Cos’è il drago? Quali sono le sue energie? Che scopo ha?

JOACHIM: Io mi riferisco al mio Vero Sé come all’assoluto, all’umano come al relativo e il drago è il mistero tra i due. Io lo definisco anche – o meglio Althar si definisce – un “ponte nella coscienza,” ed è proprio ciò che è. In un certo senso il drago è il ricordo di chi siamo davvero ed è il compagno supremo per i passi finali quando entrate nell’illuminazione piena.

SM: Il drago è fisico?

JOACHIM: No, per nulla. Il drago non è fisico. Si tratta di un’entità che è vicina quanto è possibile alla pura coscienza, al Vero Sé. Ha una specie di corpo e quindi può tuffarmi in questa realtà o avvicinarsi alla coscienza umana ma non è fisico e non si è mai incarnato nella materia. Il drago è quasi sempre un osservatore e quando il momento è giusto e l’umano lo chiede, allora il drago si avvicina e inizia la danza.

SM: Perché si presenta come un drago invece di un lupo o un’aquila, un angelo o forse un guru?

JOACHIM: Beh, un drago è molte cose e la percezione varia da umano a umano e anche da cultura a cultura. Io lo definisco un prodotto della coscienza umana che assegna una certa forma a una certa qualità che percepisce. Suppongo che molto tempo fa gli umani si siano accordati su come to visualizzare quest’energia o questa presenza e le hanno descritte con le forme simili a un drago, ma di suo il drago non ha forma e la cambia senza sosta. Può avere qualsiasi dimensione e di certo non somiglia al drago descritto nelle immagini classiche.

SM: Pensi che i draghi abbiano mai camminato sulla Terra in forma fisica o avviene solo in altri reami?

JOACHIM: Per quanto ne so, i draghi non si sono mai incarnati. In fondo però tutto si riduce alla domanda: “Cos’è reale?” perché quando Althar è venuto a me in un certo senso io l’ho percepito tutt’intorno a me. Se siete molto aperti, alla è naturale che possiate percepire l’energia del drago in natura, ma non è fisico come lo sono un’aquila o un cavallo.

SM: Quali sono alcuni dei concetti errati di Shaumbra sul drago?

JOACHIM: Oh, è difficile da dire perché Shaumbra è composta da razze molto diverse. Quando ho pubblicato il primo libro ho davvero temuto che il tema dei draghi potesse diventare un’enorme distrazione e non era mia intenzione anzi, era proprio l’ultima cosa che volevo fare. Io volevo chiarire e semplificare le cose, non diffondere distrazione ed illusioni. Sono stato felice di non aver trovato molto makyo nei miei seminari.

SM: Paliamone dal punto di vista dei social. Personalmente abbiamo notato parecchio makyo sul drago.

JOACHIM: Beh, il tipico makyo è una cosa del tipo, “Io ho domato il mio drago” oppure “Il drago mi aiuta a soddisfare i miei desideri umani,” ma sono tutte stronzate. Ciò che si vede spesso è, “La mia vita è più folle della tua perché il mio drago è migliore o è più intenso” o cose del genere. Ecco, entra tutta la roba umana che il drago amplifica e aumenta e poi è resa reale perché si trasforma in makyo e le persone ci restano attaccate. Ciò che il drago sottolinea è il rilascio, quindi se dicono che una cosa diventa più grossa o più importante ecco, è proprio quella la cosa da rilasciare senza farla troppo grossa ma per un po’ potrebbe essere sconvolgente. Non è furbo ambire a vivere il più grosso tormento della vostra vita; dovrebbe essere più interessante liberarsi da quella roba.

SM: A volte è come se trattassero il drago come la loro nuova guida spirituale, ma noi non sostituiamo una cosa con l’altra.

JOACHIM: Esatto! Mettiamola così: al drago non importa niente della sfaccettatura umana, proprio così. Qui si tratta di superare la sfaccettatura umana. Il drago rappresenta il Vero Sé. È uno specchio che vi mostra cosa pensate di essere e qualsiasi cosa pensiate di essere è un’identità falsa, quindi liberatevene. Qui non si tratta di aumentare o di enfatizzare nulla della vita umana. In ogni caso la conseguenza di essere aperti ed onesti con voi stessi potrebbe essere che vi rendete conto che la vostra vita diventa più semplice e anche molto più appagante. Potrebbero verificarsi più frequentemente le sincronicità ma non è per questo che il drago è con voi; quello è solo un sottoprodotto.

SM: Penso sia un punto molto importante. Il drago non è qui per rendere perfetto o per migliorare l’umano, ma il risultato del drago è che la vita umana diventa più elegante ed aggraziata.

JOACHIM: Sì, è un punto davvero cruciale capire in modo profondo, davvero profondo che non c’è proprio nulla da perfezionare. Ciò va contro ogni socializzazione dell’umano, perché qualsiasi cosa fa l’umano quando cresce gli viene insegnato che per ottenere qualcosa deve fare qualcosa. Con il drago voi non fate niente. Voi permettete che il drago sia in vostra presenza e vi liberate da tutto ciò che affiora. Voi non migliorate con il vostro drago, proprio no. Nell’attimo stesso in cui lo capite davvero, allora fate un enorme passo avanti verso l’illuminazione. In caso contrario non fate altro che continuare a fare la stessa vecchia danza stupida del tipo, “Oh, a me va meglio. Ho ricevuto un riconoscimento, una conferma” o ciò che volete. Si tratta della danza umana ed è noiosa.

SM: Una delle cose che abbiamo notato con il drago che va in giro è un certo livello di maturità.

JOACHIM: Io affermo che il drago entra solo se è presente una certa maturità. Se non è così, allora possono esserci alcuni tipi di esperienze, reali o inventate – in ogni caso la differenza è fluida – ma il vero drago non entra per l’umano immaturo. Perché mai dovrebbe farlo? Non avrebbe alcun senso. L’umano immaturo verrebbe solo spazzato via.

SM: Fin dall’inizio il drago è stato un elemento essenziale nei seminari Threshold/LaSoglia e anche tu ne hai fatto parte. Perché pensi che Adamus abbia portato dentro il Drago nel ProGnost 2019 per tutti gli Shaumbra?

JOACHIM: Beh, perché dopo tutti quegli anni era arrivato il momento che fosse reale. C’è stata molta preparazione e molti Shaumbra sono arrivati al punto in cui erano maturi per il drago e non avrebbero rifiutato la semplicità del drago. Le verità più semplici possono arrivare solo a un certo punto perché altrimenti sarebbero rifiutate. È da saggi attendere con le cose semplici proprio fino alla fine. Una persona può dire che il drago rappresenta la semplicità suprema perché non vuole proprio nulla e in questo è proprio come il Vero Sé. Era il momento giusto. È sempre il momento giusto per diventare più chiari e più presenti possibile.

SM: Negli ultimi anni molto del tuo lavoro, delle tue realizzazioni hanno riguardato il drago. Secondo noi tu sei il Master Drago. Come ti sei sentito quando hai visto il ProGnost 2019 e all’improvviso Adamus ne parla?

JOACHIM: Quando ho scritto il primo, Althar, il Drago di Cristallo tutto è iniziato come se fossero messaggi personali e poi a un certo punto le cose sono cambiate e Althar ha detto, “Ascolta, non è personale. Potrebbe essere interessante per molte persone, perché i draghi stanno tornando e non sono pochi, sono intere legioni.” Quando l’ha detto io ho replicato, “Che diavolo è?” e stavo per toglierlo dal testo ma poi ce l’ho lasciato perché ho sentito che potevano esserci alcune esperienze come le mie ed avere qualche referenza poteva essere molto utile. Poi, quando Adamus è arrivato al ProGnost 2019 e più o meno ha detto le stesso cose ero felice. Sì, mi è piaciuto molto.

SM: Quali sono le tre cose più importanti che Shaumbra dovrebbe sapere sul drago?

JOACHIM: Direi che prima di tutto il drago rappresenta l’unica e la sola relazione che ora abbia importanza ed è la relazione con il tuo Sé. Il drago viene da voi ed è per voi. È voi, quindi non combattetelo. È la cosa più importante.

SM: Forse puoi aggiungere che non si tratta solo di ‘non lottarci contro,’ ma di permetterlo.

JOACHIM: Permetterlo e non combatterlo, voglio dire che se la merda affiora non è certo colpa del drago.

SM: Giusto!

JOACHIM: In seconda battuta, il drago non è qui per migliorare le caratteristiche umane. Al contrario lui è qui per assisterci nel superare i limiti umano e la terza cosa più importante è che il drago non si incontra solo una volta. Il drago va in profondità e getta luce su tutto e quindi che nessuno si aspetti che la danza con il drago sia finita. A un certo punto saprete per certo quando sarà finita ma se non siete del tutto chiari su questo punto, non aspettatevi che sia finita. Ne consegue che importante prendere tutto ciò con grande calma, non correre a forzare il processo e prendersi del tempo per ribilanciarsi. Direi che queste sono le tre cose importanti.

SM: Quando sei conscio e consapevole del tuo, esso starà con te per molto tempo. Alla fine ti integrerai del tutto con lui, ma per ora può andare e venire. Ti scorderai di lui e di colpo lui tornerà. Ecco, sì, di certo non è un incontro che avviene solo una volta.

JOACHIM: Sì, sei tu e tu non ti lascerai mai solo/a. Come potresti?

SM: Esatto.

JOACHIM: In un certo senso il Drago è la chiamata per tornare a Casa e se siete sinceri ed io credo che quasi tutti quelli che leggono questo articolo lo siano, allora il drago continuerà a bussare alla vostra porta se vi addormentate. È ciò che avete chiesto, altrimenti non lo farebbe. Il drago non fa nulla di attivo, c’è e basta. Il solo fatto che sia presente illumina, evidenzia tutte le cose complicate – gli attaccamenti e i vecchi modelli – che vengono messi in primo piano e quindi voi potete vederli e liberarvene.

SM: Attualmente la serie è composta da quattro libri: Althar – Il Drago di Cristallo, Althar – Il Nuovo Mago, Althar – Verso Utopia e Althar – Il Rilascio Finale. La serie è destinata a continuare?

JOACHIM: Sì. Ci sarà un quinto libro, Opus Magnum, in cui Althar esplora molto in profondità il legame tra la coscienza e la materia, perché si tratta di un punto cruciale quando si arriva all’illuminazione incarnata e al passaggio della coscienza dal fisico nel corpo di luce. È stato un processo ‘pesante’ far credere a un’entità di essere fisica. È naturale che un’entità non sia fisica e quindi sono state messe in campo alcune misure piuttosto drastiche per farle credere che, “Beh, io sono fisico,” in modo che potessero avvenire tutte le esperienze che ci avrebbero portato all’ascensione. Ora si tratta di smantellarle ed è una faccenda molto delicata ed ecco la ragione per cui quasi tutte le persone muoiono o lasciano il corpo quando si illuminano perché non sono proprio interessate a ritornare qui. Smantellare, disfare tutto ciò non è affatto facile e ne parlerò nel quinto volume. Inoltre collega un mucchio di punti che ha trattato nei quattro volumi precedenti e poi sì, credo che sarà l’ultimo volume. Almeno io voglio che lo sia perché non voglio che diventi una storia senza fine o un flusso di popcorn spirituale o che sia qualcosa che intrattiene il ricercatore spirituale. Io l’ho inteso come un manuale breve e succinto, scritto in un linguaggio moderno che descrive di cosa si tratta, cosa sta accadendo e prima di tutto come la coscienza crea, come siamo arrivati sulla Terra, come torniamo e perché stiamo facendo tutto questo. Tutto ciò che è importante e molto utile è trattato in quei cinque libri.

SM: Fin dall’inizio Tobias e poi Adamus hanno parlato di ciò che chiamiamo New Energia. Hanno affermato che la New Energia è quando la coscienza e l’energia si fondono insieme invece di restare due cose separate cose. Sembra quasi che il prossimo libro tratterà questo tema.

JOACHIM: Bei, in Verso Utopia io parlo della luce fluida, un termine che uso per ciò che io definisco energia pura dopo l’ascensione. In un certo senso la pura energia è coscienza cristallizzata ma contiene ancora un profumo di polarità perché il Vero Sé non sapeva da dove venisse. C’è una domanda – “Chi sono?” – quindi nella pura energia c’è una polarità. Con l’illuminazione dell’umano e poi l’ascensione del Vero Sé, tutto ciò cambia. La pura energia supera se stessa e allora io la definisco “luce fluida” e voi la definite Nuova Energia. Essa modifica tutte le sue caratteristiche. La lotta interna cessa e voi avete un nuovo tipo di energia o di coscienza o come preferite definirla con cui voi create.

SM: I tuoi libri sono stupendi. Non abbiamo mai letto nulla che avesse quel livello di chiarezza e che arrivasse dritto al punto. Mentre leggi senti anche un’enorme energia – la tua energia è presente in ognuno dei libri e fornisce la guida e mantiene tutto nella chiarezza mentre li leggi.

JOACHIM: Sì, devo dire che io non mi definisco un canalizzatore perché in effetti si tratta di una co-creazione di noi tre – il mio Vero Sé, Althar ed io. Io sono qui come l’umano che rende il materiale con parole umane e aggiunge le sue esperienze, ma poi mi esprimo dalla prospettiva di Althar o del mio Vero Sé.