Agosto 2015

CARO JOHN

di Geoffrey Hoppe

Caro John,

l’altro giorno ho ricevuto la tua lettera e da allora l’ho riletta almeno una dozzina di volte. Mi ha impressionato conoscere l’agonia e la solitudine che stai affrontando. Non conosco quali eventi della tua vita ti hanno portato dove ti trovi ora,  ma voglio che tu sappia che ti sento e che sento ciò che senti.  Come hai scritto nella tua lettera,  la tua situazione t’impedisce di ricevere la posta e l’email e di frequentare un seminario, quindi ti rispondo qui. Spero che sia di qualche aiuto a te e anche ad altri Shaumbra.

Tutti noi viviamo in una specie di prigione che può essere il nostro passato, le nostre credenze o la mancanza d’amore di noi. Forse vi ricordate che Tobias s’illuminò mentre era in prigione e Adamus ci mette del suo con la sua storia dei 100.000 anni trascorsi nella sua prigione di cristallo. (conoscete la storia?) Noi abbiamo fatto la scelta conscia di superare la coscienza di massa e ora permettiamo solo ciò che accadrà dopo,  qualsiasi cosa sarà. Hai scritto che qualche mese fa tutto si stava sistemando e sentivi che stavi per liberarti da una situazione difficile che durava da decenni.  Un giorno, a causa di una serie di eventi orchestrati in modo stupendo, tutto è andato catastroficamente male. Tu hai perso la casa, gli amici, le tue proprietà, la reputazione, gli introiti, le prospettive di lavoro e il diritto all’assistenza da parte del governo.

Tu mi chiedi, “Quando Adamus ha detto che ha bisogno solo di cinque Maestri incarnati, ciò significa che tutti noi falliremo?” No, è stato il modo di Adamus per dire che servono solo pochi Shaumbra che si illuminano perché gli altri si rendano conto che si può fare.  I nostri esempi di Maestri ascesi risalgono a secoli fa e sono Buddha, Kuthumi, Tobias e St. Germain.  Ora è arrivato il momento di una nuova generazione di Maestri ed egli afferma che noi sceglieremo di restare nei nostri corpi per goderci tutto ciò che la vita ha da offrirci e inoltre essere Standard per gli altri umani, Ne servono solo pochi per portare la speranza e la luce a molti.

Tu chiedi, “Cosa intendeva Adamus quando diceva che noi ’andremo avanti’? Io non riesco ad immaginare di restare nel presente e l’unica ragione per cui sono qui è che non voglio che i miei genitori affrontino il mio suicidio.” John, noi andiamo avanti perché il sogno dell’illuminazione e della libertà risale a molto tempo fa.  Tu ed io e molti, molti altri Shaumbra piantammo i semi della coscienza di Cristo oltre 2000 anni fa e siamo tornati in questa era per la realizzazione finale. Da una parte questo è il nostro desiderio più profondo e dall’altra noi sulla soglia dell’illuminazione noi esitiamo perché non siamo sicuri di essere davvero pronti.  È la paura di Shaumbra. Un altro modo di rispondere alla tua domanda è dire, “Perché non possiamo e non vogliamo tornare indietro, quindi procediamo.”

Tu hai detto. “Passare nella ‘E’ mi aiuta, ma non basta e mi sembra di superare anche il ‘permettere’. Dopo quasi 20 anni di risveglio niente mi aveva preparato a tutto ciò.”    John, tutti ascoltiamo ciò che dici. Nulla ha potuto prepararci a quest’esperienza, eppure tutto ci ha portato qui. La nostra anima sa che siamo già illuminati e non resta intrappolata nel viaggio.  Lei ci chiede solo di fermarci un attimo e di renderci conto che non c’è altro da imparare, niente da ottenere e niente su cui lavorare. È solo arrivato il momento di ricevere ciò che c’è già. Sembra semplice ma risulta molto difficile mentre affondiamo nel nostro dolore fisico ed emotivo.  Prima o poi tu, io e gli Shaumbra in tutto il mondo la smetteranno di fare le crociate perché non c’è nulla per cui lottare, nemmeno noi stessi.    

Tu scrivi: “Mi spiace disturbarvi ma non c’è nessuno al mondo con cui posso parlare e per motivi legali non ho accesso ad internet, ma guardo il sito e assisto agli Shouds che sono il mio solo conforto.”   John, tu non sei solo. Forse a causa della tua situazione sei isolato, ma non sei solo. Nel mondo ci sono decine di migliaia di Shaumbra che come te si sentono imprigionati dai vecchi modi di vivere e fanno del loro meglio per permettere una nuova realtà mentre restano nel corpo fisico. Ogni Shaumbra che legge sente parte di sé in te. Io vorrei proprio chiedere a chi legge di connettersi a John non per pietà o per preoccupazione, ma per onorare la genialità della situazione che si è creato. È davvero brillante, anche se tu al momento potresti non riconoscerla come tale. Raggiungete John con la vostra radianza e il vostro carisma e fategli sentire che non è solo.  John, ti consiglio di leggere Il Leone Rosso di Maria Szepes. È uno di quei libri difficili da trovare ma credo che sia disponibile in formato PDF da una biblioteca australiana. Inoltre a volte Amazon offre una versione in carta. Riguarda un giovane adepto che si ficca in un mondo di miseria e ne esce dall’altra parte come un vero Maestro con la guida di St. Germain. Il libro fu scritto nel 1945 e vietato per molto tempo ma ora Shaumbra l’ha riportato alla luce. In un certo senso, è la nostra storia del risveglio. A volte c’è molto buio ma ha il tipo di finale che…Beh, leggilo da solo.  Capirai perché te lo suggerisco.

Lascia che concluda dicendo: John, va bene. Non devi più stare nel “vecchio”, che sia il tuo vecchio sé o la vecchia coscienza della Terra.

Trova un attimo di pace e poi dì ad alta voce, “Io Sono Pronto!” Molto presto Adamus ti porterà a fare un viaggio nei nuovi potenziali e lavorerà proprio con te come fa con tutti gli Shaumbra che sono consciamente pronti. La tua vita inizierà a cambiare in modi che dentro la tua prigione energetica non potresti mai immaginare. Non ti dico che sarà facile, perché tutti noi abbiamo strati e strati di senso di colpa e di vergogna e di limiti da cui liberarci.   Tutti noi abbiamo aspetti che hanno investito nei limiti e nel caso, noi tutti dubitiamo del nostro valore e ci chiediamo se il sogno della libertà è possibile. Lo è. Lo so oltre ogni ragionevole dubbio. Sebbene la tua situazione ora sia impegnativa, è divinamente opportuna. Presto mi piacerebbe leggere il tuo articolo sulla tua realizzazione proprio qui sullo Shaumbra Magazine.         

LE DISTRAZIONI DEL MAESTRO (2° PARTE)

di Jean Tinder               

Le distrazioni. Che siano molto divertenti o miserevoli, che siano fatte apposta o inattese, tutte hanno una cosa in comune: ci concentriamo su quelle mentre accade qualcosa di più grande. Naturalmente non è sempre un problema se non iniziamo a dare più importanza alle distrazioni che a ciò che sta accadendo davvero.

In questo contesto, ‘ciò che sta accadendo davvero’ è che quasi tutti gli Shaumbra si stanno aprendo alla loro realizzazione. Anche se a volte le distrazioni sono divertenti, quando diventano troppo irritanti noi immaginiamo che all’alba dell’illuminazione esse evaporeranno. Sarà proprio così? Di per sé la vita umana è un’enorme distrazione e inoltre la nostra esistenza su questo pianeta coinvolgerà sempre cose come la biologia, il tempo atmosferico e gli altri e niente di ciò si può perfezionare. Forse la chiave è capire come gestire le distrazioni e ricordarci cosa sta accadendo davvero.    

I PROBLEMI FISICI  

Una delle sfide più importanti che molti di noi affrontano è il disagio fisico e lo squilibrio. In un certo senso c’era da aspettarselo. Non solo stiamo richiedendo al nostro corpo di ricablare ogni filamento di DNA senza buttarci fuori (è come ricostruire la vostra casa partendo dalle fondamenta mentre ci vivete dentro) ma quasi tutti gli Shaumbra superano la cinquantina e ciò significa che risentiamo di più dei residui di questa vita molto intensa e a livello fisico siamo meno pronti a liberarcene. È difficile sentirsi in espansione e liberi quando si prova dolore o, ancora peggio, è dura sentirsi un Maestro quando non riesci a guarire il dolore!

Come molte persone che conosco, una situazione fisica irritante mi sfida da un po’ e coinvolge un disagio intenso ma non influenza davvero la mia vita, quindi in un certo senso sono fortunata. Tutto funziona bene ma con una costante consapevolezza dello squilibrio. Che cosa si fa? In che modo un Maestro è maestro del suo corpo? Se riusciremo a capirlo, so che molti di noi si sentiranno sollevati!

Per gestire questa situazione ho sostenuto il mio corpo per quanto possibile cercando le soluzioni, esplorando metodi diversi e facendo ciò che potevo per sentirmi più a mio agio. È chiaro che ho cercato anche la ragione più profonda –“Cosa mi irrita? Come blocco l’energia? A livello inconscio sto reprimendo qualcosa?” 

Queste domande avevano un valore mentre mi svegliavo e cercavo di capirmi, ma ora le sento come spirali mentali quindi mentre la mia mente cerca disperatamente di capire il mio Sé mi ricorda, “Questa è solo un’esperienza. Il corpo sa cosa fare e la situazione si risolverà da sola. Tutto ciò che devo fare è fidarmi e permettere.”  È molto più facile dirlo che farlo! In realtà, in un certo senso quando si tratta del dolore fisico tutti i segreti contenuti nella borsa dei trucchi di Adamo perdono importanza. Io so che la risposta è lì, aspetta solo che io la scopra e so bene che non si tratta di “rinunciare” né di “provarci ancora”. Quali dei nostri segreti si possono applicare qui? Io ho scoperto che permettere e stare nella ‘e’ sono due strategie molto utili.

In questo caso, sento che permettere significa mollare la resistenza e il fissarsi sul problema. Sì, il problema esiste e no, non mi piace, ma io posso permettermi  di fare l’esperienza.

E – ecco dove accade la magia – c’è un’altra parte di me che non sta facendo l’esperienza di questo problema. Forse lei esiste nel futuro, in una vita diversa e comunque non importa. Il fatto è che io so che lei esiste e posso fare esperienza anche di lei! Qui non si tratta di sostituire o sistemare la mia esperienza attuale, di “provare questo o quello.” Qui si tratta di fare esperienza di “questo e di quello.”

Credetemi, questo andare nella ‘e’ agisce sulla mente. Le prime volte che lo esplorate probabilmente vi sentirete pieni di sonno, frustrati e distratti ma se continuate ci troverete anche la magia. Prendetevi del tempo e fate la ‘e’ finché non sentite davvero l’altra realtà, finché non iniziate a sorridere sentendo l’altra espressione di voi che è sana, equilibrata, abbondante e tutto ciò di cui volete fare esperienza.

Ciò che amo nel fare la ‘e’ è che non si tratta di un gioco mentale in cui si cerca di uscirne a livello psichico. Al contrario, qui si tratta di aggiungere altro – un’altra realtà, un nuovo potenziale, una semplice scelta – dal vasto buffet della vita. Perché limitarvi a uno o due sapori quando potete fare esperienza di moltissimo di più? Quando arrivano le distrazioni che non vi piacciono e anche i problemi legati al corpo, fateli entrate nella ‘e’! Sì, ho ancora uno squilibrio fisico e sento la mia salute perfetta e radiosa. Sì, questo corpo prova dolore e io posso sintonizzarmi su potenziali che sono assolutamente privi di dolore. È davvero, davvero stupendo perché invece di rifiutare le parti non desiderate di me io voglio che tutto di me sia qui, inclusa la parte buona. Ecco la magia della ’e’ e finora è l’unico modo che ho trovato per superare la massiccia distrazione dei problemi fisici.

IL PATHOS

Non so davvero come altro chiamarlo. È il dolore squisito, è il desiderio ardente di essere casa e più ci avviciniamo più lo sentiremo. In un attimo può far sparire tutte le piccole seccature della vita e nello stesso momento attiva un desiderio molto intenso per cui la gioia della vita umana terrestre sembra evaporare. Ecco un esempio di ciò che voglio dire.

Qualche settimana fa mi sono svegliata da un sogno davvero incredibile, notevole perché la sua normalità conteneva l’esperienza più straordinaria. C’era un’altra stella nel mio sogno, un’altra anima o una sfaccettatura del mio Sé ma non importa; sicuramente l’incontro è avvenuto fuori da questo mondo. Sono stati momenti pieni di meraviglie – il cuore spalancato, l’intimità profonda, l’amore più puro. Ho fatto esperienza di un tocco che mi ha detto milioni di parole, di uno sguardo che è durato millenni e di un abbraccio lungo niente di meno dell’eternità.

A quel punto mi sono svegliata.

Ho cercato senza successo di tornare a dormire, non volevo altro che ritornare a quella beatitudine piuttosto che trascinarmi indietro nella ‘realtà’. Quel sogno mi aveva viziato la giornata ed è stato una vera lotta dover di nuovo gestire la vita e le cose di tutti i giorni e la mia famiglia. Come fai ad accettare la malinconia dell’umanità dopo avere fatto l’esperienza di un momento di eternità? Come si torna dal paradiso?

Questa è una domanda che presto dovremo affrontare. Come faremo? Io amo davvero la vita umana che ho creato eppure, dopo la mia breve esperienza onirica non volevo altro che lasciarmi tutto alle spalle e tornare a quell’amore puro, profondo ed eterno. Il paradiso mi aveva distratto dalla Terra ma in un certo senso l’illuminazione incarnata riguarda proprio fare esperienza di entrambe le cose…

Qui entra in gioco di nuovo la ‘e’. Finora non sono riuscita a mantenere la mia consapevolezza in quella realtà e in questa per più di un brevissimo attimo, ma sento che è possibile farlo in modo più chiaro. Finora il cielo e la terra sono stati due aspetti molto importanti ma isolati della dualità. Noi siamo o qui o lì, separati dall’altra parte da un abisso insuperabile ma nella ‘e’ della realizzazione incarnata finalmente li riuniamo insieme, uniamoil qui e il là, il divino e l’umano, lo squisito e il superficiale.

È possibile? Riusciremo a gestirne l’intensità? Gli Shaumbra sono bravi a resistere quindi se c’è qualcuno che può farlo, so che siamo noi e nel frattempo noi usiamo altre distrazioni per superare le difficoltà o forse per evitare che le nostre menti saltino in aria a causa di ciò che sta accadendo davvero.

Stavo per scrivere qualcosa su un’altra distrazione favorita, “gli altri” ma questo tema si merita molto più spazio e per ora vi lascerò con una sola parola – compassione. Quando gli altri mi fanno impazzire, fanno scelte che non capite oppure si insinuano un po’ troppo nella vostra realtà, provate compassione – prima di tutto per voi! Se avete bisogno di stare da soli, fatelo. Se non volete giocare ai loro giochi, andatevene e provate compassione anche per loro, per le loro scelte e il loro percorso. Gli altri sono creatori proprio come voi e alla fine troveranno il loro modo. Tornate a voi, ricordatevi la ‘e’ in cui esistete in entrambi i modi – totalmente realizzato il sovrano – e se volete raggiungerli lì.

A prescindere da quanto vi distraggono le vostre distrazioni, ricordatevi che tutto è bene. Tutto ciò che non segue questa linea è solo una distrazione e ciò significa che non è molto importante. Certo, fate l’esperienza, godetevi il gioco ma non restateci incastrati perché sta accadendo qualcos’altro, qualcosa di molto importante.