Ottobre 2015

ILLUMINAZIONE O MORTE

di Jean Tinder

L’estate appena trascorsa è stata la più piena che abbia mai vissuto. Giusto per darvi un’idea, ecco un paio i numeri tra giugno e agosto: 20 viaggi andata e ritorno allo studio del Crimson Circle Studio (per) 127 ore di produzione che hanno generato 851 pagine di contenuti (sostenuti da) oltre 1.000 partecipanti Shaumbra.

Naturalmente questo stupendo materiale si è trasformato in centinaia di ore di file  audio, video e revisione testi e c’è ancora molto da fare. Che meraviglia essere sballottata al centro di questo ciclone energetico! Può essere un atto di equilibrio cercare di mantenere un certo livello di funzionalità mentre si vive e si integra una valanga di cose come la Scuola delle Energie Sessuali e poi le Scuole di Aspettologia, la Libertà Ancestrale, il Keahak, il ProGnost, l’Addiction Unplugged, gli Shoud mensili e molto altro. Ho la gran fortuna di lavorare con un gruppo pazzesco di divini umani e sono sempre sbalordita da come lo staff del Crimson Circle produce un miracolo dopo l’altro.

Serve una nova pagina web?

Certo, nessun problema.

Rivedere AL PIU’ PRESTO e aggiornare dozzine di video e testi per gli insegnanti di tutto il mondo? Eccoci!

Organizzare un incontro dello staff in tempo zero per discutere di alcuni dettagli? Quasi fatto.

Ah, e non dimenticarti che domani deve essere pronto il… (riempite voi lo spazio).

Quando mi guardo intorno nel nostro ufficio virtuale e vedo tutti che lavorano duro dando tutto di sé mentre gestiscono i problemi di famiglia, traslocano o viaggiano come pazzi e si evolvono a livello personale io provo una profonda gratitudine e ammirazione per questi Maestri.

A prescindere da tutto ciò che accade, io so che noi condividiamo le cose più importanti. Noi siamo qui per la nostra illuminazione e per sostenere voi nella vostra e a prescindere dalla pressione della giornata non ho mai visto questa squadra crogiolarsi nel dramma, nutrirsi o fare giochi energetici; solo sostegno reciproco, comprensione e gratitudine. È divertente.

Questo mese volevo scrivere della grazia dell’illuminazione, di quanto scorresse liscia la mia vita e di quanto il mio corpo fisico avesse scordato la sua mortalità ma poi ho vissuto giorni in cui tutto sembrava venir sostituito da lotte e mal di cuore. Il fatto è che la realtà sta sempre da qualche parte in mezzo l’illuminazione è un processo incasinato!! Noi ondeggiamo tra la grazia e il caos, il dubbio e la fiducia, gli alti e i bassi mentre il corpo cerca solo di starci dietro ma se ricordo di aver ceduto al mio Maestro il posto di guida, in qualche modo il mio sé umano ne esce praticamente intatto – o almeno un po’ più forte proprio dove è avvenuto il ‘contatto’.  

Devo proprio ammettere che non c’è niente di meglio che attaccarsi con disperazione alla vita mentre “noi” (il sé Maestro, il sé umano e tutti i miei altri sé) procedono sbandando esperienza dopo esperienza; un attimo prima fremiamo di intenso amore e di vita e ci sentiamo come una libellula e un attimo dopo ci sciogliamo in lacrime di frustrazione come Alice nel suo cunicolo delle Meraviglie. Di certo è un gran viaggio ma non lo vorrei diverso da così.

Vivere al centro di un ciclone energetico, di una tranquilla turbolenza (o di una turbolenta tranquillità?) circondata da Maestri e Maghi è una cavalcata che sono felice di fare.  Non passa giorno che non riceva un messaggio da qualcuno la cui vita è cambiata grazie alle canalizzazioni e il cui cuore è stato toccato dalla connessione con noi e ogni volta mi ispira e mi rende umile.

In realtà gli Shaumbra di tutto il mondo sono la mia ispirazione più grande! Vedo ognuno di voi fare il suo lavoro interiore e richiamare il coraggio di affrontare giorno dopo giorno le sfide e non è una cosa facile. Nei giorni tosti penso al fatto che Tobias e Adamus si aspettavano che ci volessero 2 o 3 vite e dubito della nostra sanità mentale nel volerlo fare in una vita sola ma se c’è qualcuno che può farlo, quelli siamo noi! Conosco Shaumbra che fanno lavori ‘normali’ e ogni giorno escono e interagiscono con il mondo e altri no. Alcuni hanno famiglie che sono dei gineprai di proporzioni gigantesche altri che sono rimasti senza. Ho parlato con chi è pronto a mollare e con chi non vede l’ora di sapere cosa ci sarà dopo. Conosco Shaumbra che hanno vissuto enormi struggimenti e altri che si chiedono come mai le cose vanno via così lisce.

Io sono meravigliata da ogni singola vita che ho il privilegio di osservare nella finestra di ogni anima io vedo un piccolo segno scrupolosamente fatto a mano su una notte molto buia e quel segno dice, “Illuminazione o morte.”

Shaumbra, le nostre vite sono materiale per film – la vita e la trasformazione in ogni singolo anno, un cuore pieno d’amore in ogni respiro, innumerevoli che cambiano nel giro di una breve estate nei giorni in cui il vostro umano si sente stanco, per favore regalatevi un abbraccio in più e ricordatevi un paio di cose.

Non siete soli (su questo potete fidarvi di me!) e siamo tutti insieme in questo viaggio soprattutto niente di tutto questo potrebbe accadere senza di voi!

È POSSIBILE  

di Geoffrey Hoppe

Una delle espressioni che amo di meno è “Non è possibile.” La sentite usare in molte forme diverse tipo, “Non posso farlo,” “Non è permesso,” o l’espressione opposta “Stai scherzando, vero?”

Quante volte ho sentito le persone dire “Non è possibile” quando viaggio per il mondo! In hotel ho chiesto di cambiare stanza perché, beh, io sono un Maestro e non voglio dormire in una stanza rumorosa che dà su una strada trafficata. L’addetto alla reception mi risponde che “Non è possibile” perché l’hotel è al completo. Gli faccio notare che sono solo le 14 e sicuramente non tutti sono ancora arrivati, ma l’addetto non ama le sfide perché al di là del front desk è il suo territorio (e il suo potere). Poi finge di controllare la lista sul suo computer e qualche momento dopo si volta verso di me con un sorriso di autocompiacimento e ripete, “Non è possibile. Stasera siamo davvero al completo.”  Un punto per l’addetto. Ora la palla è nel mio campo.

Metto da parte il mio aspetto viaggiatore stanco e indosso il mio personaggio Maestro. M’immagino in una stanza bella e tranquilla. “Quando sarebbe possibile avere una stanza tranquilla? Io rimarrò qui per 7 notti.” Ora l’ho messo all’angolo perché sa benissimo che non me ne andrò solo perché mi ha NO-tarizzato. (NO-tarizzare: l’atto di dire NO perché di solito è meno impegnativo che trovare una soluzione) Lui sa che io tornerò ogni giorno per tutta la prossima settimana.

“Mi lasci controllare ancora.” L’addetto abbandona il suo pulpito ed entra nella stanza posteriore. È una sceneggiatura che conosco bene… ha bisogno di farmi notare che sta lavorando duramente per me, anche se tutto ciò di cui ha bisogno è sul computer davanti a lui. Dopo un minuto torna con un sorriso strizzato e acido sulla faccia, come se avesse appena combattuto il diavolo per me e avesse vinto.

“Signore, oggi è il suo giorno fortunato. Un cliente ha appena cancellato la sua prenotazione. Dopotutto riusciremo a darle una stanza più tranquilla.”

Il “NON È POSSIBILE” è irritante, accondiscendente, offensivo e sì, è proprio piccolo. Ecco, forse questo è il termine migliore per descrivere come mi sento di fronte a questa frase offensiva. È da persone PICCOLE, scritto in maiuscolo. Per me solo le persone PICCOLE usano questa frase (non mi riferisco alle persone “piccole in verticale.” Tutti i miei amici sono più bassi di me, quindi non mi comporto in modo accondiscendente con chi ha la testa più vicino di me al terreno e il corpo con proporzioni meno allungate).

No, io parlo delle persone PICCOLE che usano quella “frase” proprio come un pistolero usa i proiettili. Bang!

L’altro giorno ero al Pub dell’Hilton Hotel a Sibiu, Romania. Gerhard ed io stavamo facendo una conversazione tra ragazzi prima di cena e parlavamo dell’evento magico e stupefacente che si era appena concluso. A prendere i nostri ordini arriva una cameriera carina e dal seno prosperoso (parlo del suo seno prosperoso solo perché indossava un vestitino molto corto e le piaceva molto sporgersi in avanti in presenza di clienti maschi). Io chiedo un bicchiere di cabernet. “Non abbiamo cabernet,” è la sua risposta priva di vita. “OK, e un merlot?” In ogni bar trovate una certa scelta di vini rossi. “No. Niente merlot. Niente vino rosso. Vino bianco o rose.” Mi sono chiesto, è una scelta o un ordine?

A quel punto si è fatto avanti il mio Maestro intollerante. Contino a sorridere e usando un tono amabile le dico, “Sarebbe così gentile da controllare se uno degli altri due bar di questo hotel può farci avere qui una bottiglia di vino rosso?”

“NON È POSSIBILE,” risponde lei. Non urlava come urlano le mie parole su questa pagina, ma dentro stava urlando di sicuro. Quella ragazza avrebbe passato il resto della sua vita con l’attitudine del “Non è possibile” anche molto tempo dopo che i suoi giovani attributi pettorali l’avrebbero abbandonata. Sicuramente avrebbe detto a suo marito “Non è possibile” quando lui le parlava dei suoi sogni di essere un imprenditore di successo. Avrebbe detto “Non è possibile” ai suoi figli se avessero voluto frequentare un corso di musica o costruire un fortino sull’albero. In un modo o nell’altro dovevo mettere subito fine a questo comportamento da persona PICCOLA a tutto vantaggio delle future generazioni!

A quel punto siamo occhi negli occhi. (Io ero seduto, lei in piedi ma era davvero bassa) Ecco la Maestra del PICCOLO contro il Maestro delle Possibilità. “Ah, allora sono certo che le andrà bene se apro la mia bottiglia di vino.” Lo dico mostrandole una bottiglia di vino che volevo portare a cena al ristorante dell’hotel. Nel caso ve lo steste chiedendo (e dovreste proprio farlo) no, non è mia abitudine portarmi dietro bottiglie di vino ma era la nostra ultima sera e in valigia non c’era più spazio. La sera prima il manager del ristorante ci aveva permesso di portare il nostro vino e aveva ricevuto una mancia generosa. Sì, alle riunioni di Shaumbra gira molto vino, ma ho sentito dire che accadeva la stessa cosa alle riunioni di Gesù. Potete leggerlo nella Bibbia.

“No, non è possibile,” risponde lei. Su di me quelle parole risuonano come un migliaio di unghie appuntite che graffiano una lavagna. (Nota al Sé: scopri perché il suono delle unghie sulla lavagna influenza e irrita moltissime persone. È un impianto di Atlantide o una cospirazione aliena??)

“Mia cara signora, è possibile. Ho con me un cavatappi (un piccolo aggeggio per togliere il tappo dalla bottiglia) e con grande facilità potrei versare questo vino in un bicchiere. È possibile. Se solo lei passasse meno tempo a mostrare la sua generosa scollatura e più tempo a immaginare le possibilità, in futuro non finirebbe certo a vivere con un marito ubriacone e due figli disgraziati e psicotici! Le potrebbe lasciare questo lavoro da due soldi come barista, andare all’università, studiare fisica quantistica e imparare come estrarre energia pulita e gratuita dalle forze gravitazionali che esistono in grande abbondanza intorno a noi e salvare il mondo dall’imminente disastro dovuto alle persone PICCOLE. Per me È possibile avere un bicchiere di vino rosso! Ci salverà entrambi!”

Il paragrafo che avete appena letto è una bugia. Dopo averle detto che sarebbe stato possibile – avrei semplicemente versato il mio vino rosso nel bicchiere – mi sono fermato perché non volevo che avesse dei problemi con il suo capo, perché il suo capo era il Grande Capo delle persone PICCOLE. Mi spiace davvero di non averle detto ciò che ho scritto. Sì, l’avrei fatta piangere e avrebbe fatto terapia per qualche anno, ma io le avrei consigliato uno psicologo Shaumbra molto bravo (e anche l’SES) e in breve tempo sarebbe partita per l’università allo scopo di salvare il mondo.

Mi pento di aver desiderato essere “carino” piuttosto che fare il “GRANDE”, ma Gerhard aveva ordinato solo del tè e io sapevo che non avrei avuto un vero compagno di bevute. Ecco perché mi sono fermato.