Aprile 2017

HA SENSO di Geoffrey Hoppe

Molti anni fa mentre lavoravo con Tobias, alla fine di una canalizzazione ricordo di aver pensato, “Beh, Tobias ha detto tutto ciò che si poteva dire. Non è rimato altro di cui parlare…- Presumo che la mia carriera da canalizzatore finirà presto.” Con mia grande sorpresa e delizia, Tobias si stava solo scaldando e parlò per altri 9 anni prima di rincarnarsi sulla Terra.

Poi arrivò Adamus Saint-Germain che è stato con noi “a ogni passo del cammino” per gli ultimi 7 anni e mezzo. Se la sessione del Keahak di sabato scorso ci ha fornito un’indicazione, non esaurirà il materiale delle sue lezioni almeno per un bel po’.
Ha parlato per 90 minuti filati, senza alcun intervallo e quasi senza pause. A volte si scorda che gli umani hanno, beh, bisogni umani come bere acqua, andare in bagno o fare un respiro.

Dall’inizio della Serie del Transumano iniziata lo scorso agosto, ci sta portando a nuovi livelli nella nostra maestria ed illuminazione. Ora il suo focus è sui “sensi” ed ha molto senso. Con tutte le recenti chiacchierate sui sensi mi sono quasi scordato che ha iniziato a trattare questo tema nell’aprile 2010 quando filmammo InterDimensional Living in un hotel in Golden, Colorado, molto prima dello splendido studio del l Crimson Circle studio.   

InterDimensional Living fu la prima avventura di Adamus nei sensi. Parlò soprattutto dei 5 sensi umani e della mente e ci mostrò i sentieri paralleli ad alcuni dei sensi angelici.

Ora che siamo alla Serie Transumano, Adamus si concentra molto sulla sensualità e sugli “altri” sensi. Verso la fine dell’anno scorso ha detto che per lui una delle cose più impegnative è mostrarci come andare oltre la mente. La mente è proprio ciò che ci mantiene nello zoo; mentre il Sé desidera andare oltre, la mente semplicemente non capisce l’“oltre” e anche se ci prova, non farà altro che imitare un “oltre” proprio come ha imitato le vere sensazioni sensuali con le sue emozioni grossolane. L’”oltre” della mente sarà solo una nuova sezione del vecchio zoo.   

Ne La Vita da Maestro 4 (in uscita il 22 aprile), Adamus afferma che di fatto noi usiamo solo un senso e non cinque. Dice quelli che noi definiamo i sensi umani – la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto e il tocco – sono semplici meccanismi che rinforzano l’unico senso che determina l’esperienza umana – il Focus. Nelle nostre vite umane tutto è il risultato del Focus. Come esseri angelici noi saltammo in profondità nel senso del Focus solo per fare esperienza di questo senso. Presto il Focus ci consumò; diede vita al focus singolo che si manifestò con il tempo, lo spazio, la gravità fisica e mentale e ogni altro meccanismo umano che sostiene il Focus. Il senso del Focus è stato come un’enorme camera sotto vuoto che blocca fuori di sé gli altri sensi. A proposito, Adamus ha affermato che esistono oltre 200000 altri sensi angelici, quindi per noi entrare nella concentrazione del Focus è come salire sulle montagne russe più selvagge – noi lo facciamo per l’eccitazione, per il brivido.   

Come potremmo vivere nel senso del Focus se entrassero in gioco gli altri 200000 altri sensi? Tutti noi possiamo consegnarci un Distintivo del Focus, come il Distintivo al Merito dei Boyscout da aggiungere alla fascia della nostra Anima. Ci siamo costretti in un unico senso, ma ora è arrivato il momento di andare avanti; è il momento di aprirci agli altri sensi e goderci la figata della molteplicità piuttosto che la singolarità della vita.

Non sarebbe un gran bel film di fantascienza? Un gruppo di avventurieri pazzi parte da un’isola paradisiaca e dopo aver attraversato il grande oceano finisce sulle spiagge di un luogo lontano dove non c’è luce né suono o odori e tutti si riducono ad una percezione singola della realtà attraverso la somatosensazione (il tocco). Presto si scordano di tutti gli altri sensi perché sono consumati dal Tocco, ma per tutto quel tempo il loro profondo sapere interiore dice loro che c’è qualcos’altro… non si ricordano cos’è e quindi vanno in giro cercando di trovarlo attraverso il tocco. Sarebbe un film molto da toccare e sentire.

In realtà nel suo recente libro Memorie di un Maestro, Adamus ha creato la sua storia personale – La Terra del Blu. Nella storia, le persone vivono in una realtà multicolore ma prediligono il blu come il più sacro di tutti i colori. Dipingono di blu le loro case e le loro chiese, si tingono i capelli di blu e guidano auto blu su strade colorate di blu. Anche le luci dei freni sono tutti blu.  Alla fine questa loro indulgenza o debolezza li porta a vedere solo oggetti blu anche se tutti gli altri colori continuano ad esistere. Un piccolo gruppo di persone ha un sapere interiore profondo che li ossessiona: oltre al blu c’è altro, ma usano la terapia blu e i rituali blu per cercare di trovarlo. Poi in quel piccolo gruppo, un gruppo ancora più piccolo si stanca talmente tanto di quella realtà solo blu che alla fine si ribellano contro il blu, anche se ciò significa la morte. Ciò li libera dalla coscienza del-solo-blu permette loro di nuovo di percepire tutti gli altri colori. Nella Terra del Blu gli altri umani pensano che siano pazzi e anzi, cercano persino di obbligare i ribelli a prendere le pillole blu per farli tornare nel focus. Hmmmm. Tutto ciò mi suona stranamente famigliare. Forse noi non siamo davvero pazzi… abbiamo solo la Shaumbra Blues.   

Noi sappiamo che è ora di andare avanti ma non sapevamo come. Inserisci Adamus. Inserisci Sensualità. Inserisci Libertà.      

Qualche settimana fa abbiamo filmato La Vita da Maestro 4 – La Sensualità mentre Yoham era qui e ciò ha riempito tre giorni molto intensi e di grande espansione. Il 22 aprile, il giorno della Terra la lanceremo Cloud Class. Adamus parla del senso del Focus e porta dentro qualche altro senso con cui possiamo giocare – la Bellezza, l’Unità, l’Amore e l’Immaginazione. Inizia con alcuni sensi di base a cui è relativamente facile adattarsi prima di passare alla miriade degli altri sensi.    

Nel Keahak, Adamus ha detto che quando ci apriamo ad altri 11 sensi, noi iniziamo a provare un’approvazione genuina e la consapevolezza della nostra maestria. Afferma che i sensi non ci danno l’illuminazione, ma una volta che usiamo circa una dozzina di sensi noi ci rendiamo conto in modo grandemente espanso di aver accettato la realizzazione e quindi viviamo la nostra maestria.    

Con parole mie direi che la maestria non riguarda conquistare la condizione umana; si tratta piuttosto di trascendere il senso unico del Focus. Noi siamo diventati esperti nel Focus e adesso è arrivato il momento di andare avanti. Adamus si è assicurato di ricordarmi di non iniziare ad etichettare tutto come un senso. Io tendo ad appiccicare l’etichetta “senso” su cose che altrimenti sono solo pensieri e emozioni blu o semplicemente sottogruppi dei sensi di cui Adamus parla. Mi chiedevo se il design fosse un senso (no, secondo Adamus), se la musica fosse un senso (di nuovo) o se il sesso fosse un senso (no). Ha sottolineato che Shaumbra tenderà ad iniziare ad assegnare l’etichetta di senso a tutto ed ha aggiunto che quasi tutti saranno il non-Senso del Makyo. Ha! Mi piace. Il makyo è un non-Senso. Adamus sta scartando i vari sensi che saranno i più facili da integrare e da lì si passerà ad alcuni dei sensi più fantastici e aggiunge che dobbiamo giocare con i sensi di base prima di passare ai sensi più complessi e a quelli meno-blu.

Di recente gli altri sensi mi eccitano davvero molto. È il modo di uscire, è il modo di andare oltre. Non si trattava di meditare o di essere vegani o di studiare i testi antichi. Per tutto questo tempo si trattava solo della Sensualità. Trovo tutto ciò molto affascinante perché dopo oltre venti anni in cui mi occupo di materiale spirituale e di insegnamento, non ho mai sentito parlare di un approccio come questo. Niente ci si avvicina, niente fornisce una via d’uscita come quella dove ci sta portando ora Adamus. Ciò che stiamo facendo è pionieristico, è all’avanguardia, modifica i paradigmi ed è oh, molto sensuale. Se qualcuno di voi si è mai chiesto se lasciare o meno il pianeta, si tenga stretto il cappello. Noi passeremo dai limiti del Focus e passeremo alla Sensualità del Maestro. La vita non sarà mai più la stessa…grazie alla dea.

COME FAcciAmo A SAPERLOdi Jean Tinder

Il sapere interiore è la capacità di sapere ciò che avete bisogno di sapere nel momento in cui avete bisogno di saperlo. Non si tratta di conoscenza intellettuale; è solo un ing, una sensazione, un’intuizione. Tutti viviamo momenti in cui sappiamo, in cui lo sappiamo e in un secondo momento il nostro presentimento interiore si conferma. A volte ascoltiamo, a volte no ma tutti noi conosciamo quella sensazione. Da dove viene il sapere interiore? Alla mente piace sapere di sapere le cose o almeno di capirle, ma il sapere interiore è diverso. Allora, da dove viene questo sapere? Come facciamo a sapere le cose e tema ancora più importante, come possiamo goderci sempre il sapere interiore invece che una volta ogni tanto?          

Beh, ora che Adamus parla di sensi, tutto ciò ha… senso!

Il sapere interiore entra attraverso i sensi, compresi quelli che superano le solite percezioni umane. Per esempio, se vedo un albero non mi chiedo come so che è un albero perché mi fido dei miei occhi. Se ascolto una sinfonia di Beethoven o il verso di un corvo so che lo sento perché mi fido delle mie orecchie. Se mangio qualcosa di salato non mi faccio troppe menate; so che è salato perché lo percepisco così. Riuscite a immaginare di sapere tutto con la stessa facilità, di percepire la realtà oltre le cinque sensazioni fisiche? All’inizio un tale sapere può sembrare quasi sovrannaturale, ma non è più sorprendente di aprire gli occhi e mentre i nostri sensi si aprono troveremo dei modi per incrociarli o ‘intersensarli’ e a quel punto la vita diventerà davvero interessante!    

Il senso che preferisco è l’Amore e renderti conto che l’esperienza dell’amore non dipende da una persona o da una situazione in particolare ti cambia davvero la vita. Qualcuno che ti è caro può aiutarti a risvegliare il tuo Amore (ecco perché ti viene facile riconoscergli il merito), ma la sua presenza non è richiesta. Io vi incoraggio a trovare ed usare tutto ciò che potete per risvegliarlo in voi – che sia ricordare un’esperienza d’amore, guardare qualcuno negli occhi, coccolare un gattino o altro.

Quando poi sentite che l’Amore inizia e fremere nel vostro cuore, non ‘cedetelo’ in automatico a qualsiasi cosa attivi quella sensazione. Lasciate che turbini e cresca dentro di voi, che scaldi ogni angolo del vostro cuore e riempia tutto il vostro essere con un bel chiarore.

All’inizio potreste distrarvi, perché spesso quella sensazione è associata a cose come il desiderio fisico, il voler bene e anche la sofferenza, ma fate un bel respiro profondo e tornate al senso dell’Amore. Lasciate che la sensazione fluisca senza doverle dare una direzione o una definizione.            

Dopo che ci avrete giocato e vi sarete abituati di più a com’è, allora inizierete a percepire attraverso l’Amore e non importa verso cosa dirigerete la vostra percezione, ma iniziate con le cose facili. Ieri sera nel bagno mi sono immersa nel senso dell’Amore e poi attraverso quel senso ho percepito una candela. Sono riuscita a tenerlo lì solo per qualche secondo, ma è stata comunque un’esperienza straordinaria! Giocateci, usatelo, sensate l’Amore e lui crescerà. Proprio come le vostre percezioni fisiche possono farsi più acute quando vi focalizzate su di loro, il vostro senso dell’Amore diventerà sempre più facile e semplice da aprire e da usare.

Perché parlare di sensi? Beh, sono le nostre percezioni a creare la nostra realtà! Nell’aprile 2011 scrissi su come possiamo scegliere di vedere la vita attraverso gli occhi di un Maestro e quindi creare un’esperienza di Maestria. Se la vita è creata dalle nostre percezioni, riuscite ad iniziare a immaginare la creatività a cui possiamo accedere quando i nostri sensi si risvegliano? Oh, caro Maestro, riesci ad immaginare cosa potrebbe accadere quando percepisci te stesso e il mondo attraverso l’Amore?

Negli Shoud, nel Keahak e ne La Vita da Maestro 4 Adamus parla di molti altri sensi e un altro dei miei preferiti è ciò che definisce il senso della Comunicazione. Poiché sono una canalizzatrice mi è stato a lungo familiare (ma non l’ho mai definito così) e comunque rientra nella cassetta degli sensi di tutti noi. Una delle domande più frequenti dei clienti è: “Come faccio a parlare con le entità?” La risposta è: attraverso le vostre sensazioni, i vostri sensi e ora, in modo più specifico attraverso il senso della Comunicazione.

Quando volete fidarvi del vostro senso della Comunicazione, il problema o il “blocco” più grande è volerlo percepire attraverso le sensazioni fisiche e infatti ci chiediamo, “Se la mia anima, gli angeli o perfino Adamus non mi parlano usando le parole, come faccio a sapere che non è la mia mente che s’inventa sciocchezze?” Ecco cosa ho imparato: la vera comunicazione che cerchiamo arriva quasi da sempre da oltre l’attuale corrente di pensieri o storia. Vi faccio un esempio. Di recente ho vissuto una giornata davvero molto intensa e piena di incontri, un corso intensivo in tecnologia, telefonate internazionali e molte scadenze. Ero di fretta e ho preso una decisione sbagliata che mi hanno fatto notare dandomi l’input per correggerla.

Mentre tutto ciò accadeva, io ce la mettevo tutta per mantenere l’equilibrio, per non scoppiare a piangere ed evitare che le mie energie si dissolvessero nel caos ma poi è arrivata la proverbiale ultima goccia. Ho iniziato a piangere, mi sono sentita cadere a pezzi e poi la solita sensazione di autocommiserazione, di disgusto di me e il senso di sconfitta hanno iniziato a lacerarmi.

Poi è arrivata una voce interiore gentile, “Io posso farcela,” e la valanga interiore ha perso tutto il suo impeto. “Posso farcela!” Solo perché ho avuto un crollo non significa che ho perso; solo perché la mia mente è andata ai matti per un attimo, non significa che al comando c’è lei. In quel momento il mio Sé mi ha comunicato un’alternativa, mi ha offerto un sapere che potevo scegliere di permettere (o no). “Posso farcela,” mi sono ripetuta e indovinate? Ce l’ho fatta! Non appena mi sono permessa di ‘sapere’ l’equilibrio al posto del caos e della vergogna una sensazione di stabilità, di chiarezza e di pace mi ha riempito. Tutto ciò è arrivato attraverso il senso della Comunicazione, quindi esterna alla corrente dei pensieri miserandi che mi giravano per la testa. Non mi ha urlato contro; era un sapere delicato ed io avrei potuto litigarci, restare bloccata nella mia storia e continuare a piangere restando nei casini.  Che sollievo, invece, mollare tutto e va bene così. Ecco cosa fanno i sensi: ti offrono un certo sapere, ma poi dipende da voi accettarlo. Di fonte a voi potrebbe esserci la bellezza più grande, ma per vederla dovete aprire gli occhi; forse intorno a voi tutti gli uccelli cantano, ma per sentirli dovete togliere i tappi per le orecchie. Ecco, ricordatevi di non tenervi troppo stretti i vostri pensieri e le vostre storie, perché se lo permettete potrebbero cambiare nel giro di un secondo.

Non appena accettiamo l’idea che esistono altri modi di percepire, iniziamo a scoprirli anche per noi. Per esempio, l’altro giorno ero quasi certa di aver scoperto un senso di cui Adamus non aveva ancora parlato; l’avevo notato da tempo, a solo ultimamente mi ero chiesta se poteva essere un senso.  Avete mai notato quanto si sente bene un’auto dopo una bella lavata? È un senso del tipo ‘rinfrescata’. Dopo le pulizie di primavera la vostra casa si sente meglio; certo, gli odori sono diversi e la polvere e il disordine sono scomparsi, ma c’è anche il senso di qualcos’altro che ora è fresco, che in qualche modo è diverso.

A volte è l’opposto, magari quando percorrete una strada sporca e incasinata o una casa dove non si fanno le pulizie da tempo.  Quando ho visitato l’Egitto non riuscivo a credere ai rifiuti che riempivano le strade e i canali; ce n’erano moltissimi e sembrava che nessuno se ne accorgesse e io mi domandavo, “Come fanno a vivere così?” Forse perché quel particolare senso non si è ancora risvegliato e quindi non notano, non sentono i rifiuti né il casino. (Da allora ho scoperto che fa parte di ciò che Adamus chiama il senso dell’Unità che noi usiamo per percepire le cose come il caos o la semplicità, i casini o la pulizia).   

Quando iniziate a notarli, i modi di percepire la vita sono moltissimi! L’ottimismo è un senso che i pessimisti non hanno ancora risvegliato? Di solito io vedo le cose attraverso i proverbiali occhiali rosa e non riesco a capire come fanno gli altri a vedere le nuvole prima del mio lato positivo ma è solo un modo diverso di sensare, di percepire e quindi di creare la realtà.  Come percepite voi la realtà? Finisce per essere come voi l’avete percepita (e creata)?

Penso che più ci giochiamo, più diventerà facile e la piccolissima percentuale di vero sentire che ho esplorato finora mi dice che io non mi annoierò mai, mai e poi mai!  C’è tantissimo che aspetta di essere creato, percepito, sentito e creato di nuovo. Sto iniziando a capire perché Adamus ride quando ci domandiamo cosa fanno tutto il giorno i Maestri Ascesi: è un tumulto di esperienze senza fine con combinazioni e variazioni infinite. Cosa accade quando percepite una candela con Amore e Comunicazione? Che ne dite di sensare un pasto con Unità e Immaginazione? O percepirvi con Amore e Moto (che mi sembra di capire è la percezione del cambiamento)? Immaginate tutto il sapere che avreste in ogni singolo momento.

Quando anni fa Adamus parlò per la prima volta di sensualità, diedi per certo che significasse ampliare o concentrarsi sui sensi fisici e certo, a volte mi concentro su un senso fisico come il gusto e permetto che si espanda e riempia la mia consapevolezza e ciò mi porta a fare esperienze molto interessanti come diventare consapevole di chi ha raccolto, insacchettato, spedito e immagazzinato la mela che sto mangiando; o notare subito l’energia dell’elfo di casa (cosa che mi ha portato a fare un’avventura  curiosa). Può essere davvero stupendo tuffarci in profondità nelle nostre percezioni fisiche o “strumenti di focus” ma ora, mentre iniziamo a superare il Focus ed entriamo sempre di più nei nostri veri sensi, tutta la creazione si sta aprendo. Come lo so? Io riesco a sentirlo! Ed è un’esperienza davvero sensual