APRILE 2023

È TUTTO PRONTO – Geoffrey Hoppe 

Estratti dal recente seminario Maestri in Comunicazioni tenuto a Villa Ahmyo a Kona qualche giorno prima della Croce del Cielo e qualche aggiunta in fase di stampa.

È tutto pronto. Sta per concludersi tutto ciò che sei venuto a fare qui come umano nel corso di tutte le tue vite.

Anche se l’anima dice, “Ok, ora proseguiamo ed entriamo nel nostro dominio sovrano,” è arrivato il momento che l’umano faccia una pausa e dica, “Aspetta un attimo, non così in fretta. Non così in fretta. Per un po’ io voglio godermi la vita. Io voglio stare qui per godere di ME per gli anni che mi restano di tutte le mie vite qui.”

Scegliere spetta a te e l’anima non interferirà e non dirà, “Beh, no, dobbiamo proprio tornare.” No. L’anima dice, “Dipende da te. Resta e goditela.” Ora non si tratta più di dover imparare qualcosa o di accumulare saggezza. Il fatto è che all’anima va bene così perché può rilassarsi e dire, “Ah, bene!  Ora non devo più portare tutta quella roba alla saggezza. Ora posso sedermi e godermi l’umano che si gode la vita”. Ecco, all’anima va bene così.

È piuttosto difficile che proprio ora l’umano dica, “Ok, cosa voglio fare?” Penso che ora la risposta sia la vera gioia, il sollievo dal dolore, la chiarezza e l’amore interiori, ma cosa in particolare? Dove andare? Cosa fare? Ora come ora, cioè prima della Croce del Cielo io non ci penserei troppo perché cambia molto ed è un cambiamento quantico, anche solo 47 ore prima. L’umano lo prenderebbe in considerazione da un punto di vista lineare molto umano; se aspetterete un paio di settimane o di mesi, cambierà proprio tutto. La prospettiva cambia; è un cambiamento di prospettiva a livello quantico. Ora come ora non pensate proprio a, “Beh, io ho bisogno di fare questo  e quello. Io voglio fare quella cosa”, ma sentite solo il, “Dannazione, io voglio solo godermi la vita. Io voglio godermela e basta.”

Prenditi ancora un attimo per sentirti sulla terra come Maestro o Maestra. È finita. Tu stai ancora facendo esperienza, ma è arrivato il momento che le lezioni abbiano fine. Tu ti eri abituato da sempre – a tutte quelle esperienze, a tutte quelle lezioni, a tutte quelle cose da imparare – e ora ti liberi da tutto ciò. Ora tu puoi liberarti da tutto.

Certo, continuerai a essere circondato dalla coscienza di massa. Dovunque andrai ci saranno ancora notizie inquietanti e persone fastidiose, ma tu hai scelto di restare qui.  Tu hai scelto di camminare in mezzo a loro, ma ora tu fai le cose solo per te. Certo, il traffico e gli altri fastidi e soprattutto tutto il rumore energetico che c’è là fuori continueranno ad esserci.

Tu puoi stare con te con un senso di completamento perché sai che non ci sono più colline da scalare né valli in cui cadere. Tu te la godi e basta.

Può sembrare surreale e quasi impossibile, ma non è così e forse potresti chiederti, “Davvero? Io sto per mettere fine a tutto ciò?”  Sì, è proprio così. È proprio così.

Mio caro amico/a, questo è il modo migliore per irradiare la tua luce, cioè quando il lavoro è finito e tu vivi come un Maestro o una Maestra incarnati.

 

LA MIA DANZA CON L’APOCALISSE – Marko Urosevic

“Ce l’ho fatta! In qualche modo sono arrivato all’Apocalisse! Ala fine, dopo innumerevoli vite di attesa eccomi qui. Ma come?” Ecco cosa mi sono chiesto.

Ho scritto un romanzo per cercare di rispondere alla domanda su come sono arrivato a questa vita, ma cos’è successo in questa vita? Come sono arrivato qui? Ci ho riflettuto sopra e poi, di colpo la storia ha iniziato a dipanarsi nella mia mente e mi sono reso conto che è stata proprio l’Apocalisse a portarmi qui.

Era una notte d’estate del 2018. Ricordo di essere corso al parco dove mia moglie stava portando a spasso il nostro cagnolino. “Ehi, devo dirti una cosa; è molto importante”, le dissi con un’urgenza nella voce. Lei con calma prese in braccio il cane, accese una sigaretta e mi chiese: “Cosa c’è?”.

Era abituata alla mia routine di cercare qualcosa, chissà cosa, ma aveva ancora pazienza per la mia mente curiosa e quindi mi chiese, “Allora, cosa c’è?” Con tutta la drammaticità possibile io esclamai, “Sta arrivando l’Apocalisse!”. “Fico”, rispose con calma alzando gli occhi al cielo. Per lei questo era solo un altro tipico momento di Marko, in cui si entusiasmava per qualcosa di nuovo e ne faceva un’ossessione. “Te lo dico io! Sta arrivando! L’ho calcolato! Sarà qui non più tardi del 2046. Sono serio!” Lo dissi, cercando di aggiungere altro al mio dramma.

Lei, preoccupata che suo marito avesse perso la testa mi chiese, “Piccolo, sei strano! Stai bene? L’anno scorso hai deciso che saresti stato l’uomo più sano del mondo e ora hai bisogno di parlare al mondo dell’Apocalisse?” Cercando di farle capire tutto lo sforzo che avevo fatto per risolvere il mistero io risposi, “Lo so che pensi che sia un gioco, ma te lo dico io! È vero! Tutta la scienza lo dimostra. La fisica del campo magnetico terrestre, l’archeologia, la geologia, per non parlare della Bibbia, di Platone e di tutte le altre antiche scritture e miti!”.

“Marko, sei diventato super strano”, disse mentre si allontanava scuotendo la testa e poche settimane dopo se ne andò con il nostro cane. Mi restò un appartamento vuoto, 200.000 dollari di debiti e il mio “povero piccolo”.

Tuttavia io ho continuato a cercare e cercare, finché mi sono imbattuto in Adamus e nel Crimson Circle e a quel punto, tutto è cambiato. Mi sono dimenticato del tutto della mia vecchia distrazione ossessiva di salvare il mondo dalla distruzione perché ora avevo un nuovo “hobby”: salvare me stesso.

Dopo tutto, non avevo scelta. Stavo scegliendo di essere illuminato, ma c’era un problema: ero al verde e con il cuore spezzato. La mia attività era stata chiusa a causa del Covid e mia moglie era scappata con il suo nuovo fidanzato.

Ero rimasto nudo e solo con me stesso, il mio padrone e “Devian il capo”, il suo drago domestico. Ero circondato dal mio piccolo villaggio di aspetti dove eravamo tutti una grande famiglia con tutti i suoi drammi – solo che io ero l’unico in grado di viverli.

Mi sono chiesto: come sono arrivato qui? Sono un bravo ragazzo; stavo solo facendo del mio meglio. Non capisco, non mi è rimasto nulla.

La prima persona che mi ha dato una risposta è stata… non ci crederete mai: una spogliarellista. Un giorno i miei amici decisero di portare il loro amico disperato in uno strip club, sperando di farlo uscire dalla sua sofferenza. Con molta riluttanza, cedetti perché era la prima volta che entravo in un posto del genere e poi pensai: “Cosa ci fanno tre campionesse di danza in uno strip club? Che strano!”.

I miei amici si avvicinarono a una delle belle signore e le chiesero di ballare per me; aggiunsero che mia moglie mi aveva appena lasciato e che ero infelice. La guardai con la mia faccia triste, sperando che si dispiacesse per me, ma lei mi guardò con un grande sorriso e disse: “Congratulazioni!”. Boom, mi ha colpito e solo in quel momento ho capito che avevo sempre fatto la parte del “povero piccolo”. Ero bloccato nella mia prigione di cristallo. Mia moglie non mi ha lasciato a causa delle mie strane ossessioni; era il mio io vittima. Già, proprio così!

Non potevo credere che ci volesse una spogliarellista per rispecchiare il mio Maestro, per mostrarmi che stavo solo recitando il piccolo. Dopo tutto, lui mi conosceva meglio di tutti e sapeva cosa sarebbe servito.

Nel caso vi stiate chiedendo cosa accadde quella sera, beh, io finii per insegnarle come riconoscere quando stava facendo una piroetta, come puntare le dita dei piedi e allungare il braccio. Siamo diventati buoni amici e sì, io non posso fare a meno di insegnare, che dire, sono fatto così.

Ho scelto di danzare per raggiungere l’illuminazione. Ho fatto SES, Aspettologia, La Soglia e poi sono arrivato alle Hawaii per il mio primo evento dal vivo e proprio il giorno prima di un vero workshop ho rischiato di annegare. Ricordo ancora la risatina di Adamus quando mi ha detto: ” Marko, com’è stato “annegare” nella coscienza di massa?” Solo in quel momento ho realizzato in pieno che: “Merda, questo non è un gioco; tutta questa storia dell’illuminazione è reale!”.

Comunque sia, ho continuato a ballare. C’era ancora qualche spruzzata di dramma e molta commedia, finché un giorno o meglio una sera, sotto la doccia ho quasi raggiunto la mia Realizzazione. Dico quasi perché quando ha cercato di entrare, non volevo crederci.

Perché, vi chiederete? Una prospettiva è che non mi sentivo all’altezza e l’altra è che volevo farlo con stile. Ho scelto quest’ultimo modo, dopo tutto si fa una volta sola!

Mi sono svegliato il giorno del solstizio d’estate del 2021 nel centro di Manhattan, dopo un’intera notte passata a combattere con i miei dubbi. Mi sono svegliato e alla fine ho detto: “Basta!”.

“Fanculo!”

“Vaffanculo, dubbio”.

“Sono illuminato!”

“Ci siamo, io sono un essere illuminato!”.

Sono corso fuori dall’hotel e ho iniziato a camminare senza sapere dove andare. La cosa successiva che ricordo è che mi trovavo a Central Park, seduto tra Shakespeare e Cristoforo Colombo, mentre le lacrime mi scendevano sul viso.

Ho proclamato di nuovo, “Dannazione, io sono illuminato!”

Come potete immaginare, non importava a nessuno. La gente continuava a camminare osservando quello strano tipo che piangeva e parlava con i piccioni e con un piccolo falco.

Più tardi mi sono reso conto che quei piccioni erano i miei amici: l’Amato San Germain, Koot Hoomi e Maria Maddalena – voglio credere che sia così – e il falco era il mio io futuro, venuto a congratularsi con me per la mia scelta di accettare la mia Realizzazione. Sono seguite ondate e ondate di amore per me stesso, insieme a un’immensa sensazione di bellezza di me che mi ha dimostrato che tutto è me – e lo è sempre stato. Poi, all’improvviso ho avuto paura.

Mi sono detto, “Merda, non morire. Marko, non fare le bizze e non andartene. Dobbiamo restare. È il mio ultimo viaggio, voglio restare e per una volta, dannazione voglio godermi la mia vita “.  Ancora ebbro per l’esperienza vissuta, mentre qualche giorno dopo insegnavo alla mia allieva come fare un giro a spirale nel valzer ho detto: “Christine, ho avuto l’illuminazione. Ora sono un uomo illuminato!”.

La mia allieva mi ha guardato con tutto il suo amore e poi ha messo da parte la mia affermazione e ha ridacchiato: ” Marko, è bellissimo ma ora, in questo elemento faccio 1/8 o 3/8 di giro?”. Cercando di convincerla le ho ripetuto, “È vero, te lo dico io! Io sono illuminato”. Lasciandomi alla mia fantasia mi ha risposto, “Tesoro, se tu sei felice, io sono felice!”.

Ero talmente su di giri che sono andato persino da uno dei miei collaboratori a spifferare la stessa notizia; Il mio ego di “Elefante” non poteva fare a meno di condividere la mia eccitazione e la sua risposta datami sorseggiando il suo caffè Starbucks e del tutto disinteressato alla mia affermazione è stata, “Marko, è fantastico. Buon per te! A proposito, per favore oggi non dimenticarti di fare le buste paga; la scorsa settimana ti sei dimenticato di farle in tempo!”.  Anche se il mio io umano era deluso da ciò che era la vera illuminazione, io continuavo a danzarci dentro. Certo, non riuscivo a levitare o a creare diamanti, ma ora ero sempre lucido e mio motto era: “Se non mi piace, io non lo faccio!”.

Questo mi porta al 22 marzo 2023 e al “Giorno della Croce del Cielo”, il giorno che la mia anima e io abbiamo atteso per migliaia, se non per milioni di anni. Il “Giorno D” di Shaumbra.

Erano passati quattro mesi da quando avevo lasciato la “Terra della Colpa”, cioè la terraferma e la “Città dei Babbani”, la città in cui vivevo. Mi sono trasferito alle Hawaii, un vero paradiso terrestre dove ho integrato molte delle mie vite, mi sono liberato da tutti i miei dubbi e le mie paure e ho sentito che non c’era nient’altro da lasciare andare. Ero libero da tutto, o almeno così pensavo. Voglio dire, sto persino scrivendo un libro, andiamo! Sono pronto; ora fatevi sotto!

Ho guardato Geoff, Linda e tutto il personale, pensando: “Ci siamo. Finalmente ci siamo”. La malinconia stava prendendo il sopravvento. L’antica missione era proprio qui. Ce l’abbiamo fatta. Quando è arrivato il momento in cui l’amato San Germain ci ha chiesto di andare all’altare e di lasciare andare tutto ciò che non ci serviva, ho pensato: “Bene, sono a posto; non ho più niente”. In quel momento, ho sentito una voce gentile che mi diceva: “Dacci dentro, Marko. È ora di lasciar andare!”.

Questo mi ha colpito.

“Non ho più niente”, ho risposto.

“Dai, Marko, dammi il pozzo nero della tua Akasha”, mi ha chiesto la mia anima.

“Ma io amo il mio passato”, ho detto, cercando di negoziare con la mia anima.

“È ora, Marko! Dammelo, è finita!”, ha risposto lei.

Con tutte le mie lacrime ho preso tutte le mie storie da “Akasha” – il mio ciuccio preferito – e le ho consegnate alla mia anima. “Ecco, prendilo”, dissi, mentre ormai singhiozzavo come un bambino a cui un genitore ha preso il suo giocattolo preferito. Il resto lo sapete tutti: siamo andati tutti alla Croce del Cielo. L’unica sensazione che mi viene in mente per descriverla è il senso di “completamento”. È stato semplicemente epico!

Mentre correvo attraverso i “cancelli” della Croce del Cielo, mi sentivo come un giocatore dell’NBA che dava il cinque a tutti gli angeli del Crimson Council da entrambi i lati, arrivando finalmente a casa mia, alla mia anima. Dopo l’evento, tutti coloro che erano presenti alle riprese sono rimasti senza parole. Insomma, cosa si poteva dire? Semplicemente nulla.

Più tardi, quel giorno, sotto la doccia pensai, “Adamus, aspetta un attimo, dov’è il mio momento drammatico, dov’è il crescendo che avevi promesso? Non ci sono stati terremoti, né astronavi, né eruzioni vulcaniche. Era solo uno scherzo?”.

In quel momento, ho sentito l’abbraccio energetico più bello e amorevole che si possa ricevere dalla propria anima. “Sono qui per ringraziarti di avermi liberato”, ha detto un angelo. “Ho aspettato per eoni interi questo momento e sono venuto a dirti che ti amo e sono orgoglioso di te! Ora sono libero dal mio antico impegno, un impegno che risale a molto prima della Terra. Siamo liberi, Marko! Tu sei libero. Niente più missione. Ora c’è solo la passione”.

Mentre piangevo a dirotto, mi sono reso conto che Saint Germain aveva sempre avuto ragione. Dopo tutto era una cosa personale – era sempre e solo la mia Apocalisse. In quel momento il mio angelo pre-terrestre è venuto da me e mi ha restituito la parte che era rimasta indietro prima che scendessi sulla Terra: il mio cuore d’angelo giallo-oro. Mi ha detto, “Ora è tuo, sei libero” e se n’è andato con le sue ali d’angelo che si sono librate libere nel vuoto della mia anima.

Questa esperienza mi ha fatto sentire vuoto e completo e allo stesso tempo. La mia anima cantava per la gioia della completezza, ma il mio umano sentiva di aver perso parte della sua identità – la missione.

Eccomi qui, il 23, a scrivere questa piccola storia, una nuova storia. Una storia scritta dalla pura passione dell’anima. Ho appeso al muro le scarpe della mia missione; è tutto finito. Ora stiamo andando verso il nuovo, verso il futuro non scritto, verso la nuova energia.

Vi onoro, cari Shaumbra, miei antichi migliori amici. È stato un bel viaggio. Molte lacrime, risate e drammi. Ma ce l’abbiamo fatta; ora siamo liberi di librarci dove vogliamo.

 

COS’E L’ESSERE UMANO? – Vili Aguirre

La Croce del Cielo cambia l’umano, per sempre. Non solo il mio umano, ma anche il modello di Adam Kadmon. Essendo stato un Umano 1.0 per eoni, mi sono ritrovato a riflettere su come potrebbe essere l’Umano 2.0. Adamus ha detto che siamo alle soglie della nuova specie umana e che facciamo parte di questa evoluzione. Con l’avvento dell’AI che apparentemente porta alla perfezione che noi umani pensavamo di volere – che si tratti di corpi snelli o di fisici forti, di conoscenza e intelligenza illimitate, di essere senzienti e perfettamente programmati e così via – io mi sono chiesta: che cos’è l’Umano? In futuro che cosa avrebbe un umano da argomentare a suo favore di fronte a un robot senziente, intelligente e sano?

Poiché siamo umani, si potrebbe pensare che dovremmo saperlo, ma la verità è che l’abbiamo conosciuto solo da dentro i limiti. Gli esseri umani potrebbero sostenere di avere un’anima, ma è probabile che molti non siano sicuri di cosa significhi davvero. Potremmo affermare di avere delle emozioni, ma visto che le emozioni sono solo creazioni mentali, i robot senzienti potrebbero essere in grado di imitarle fin troppo bene. In fondo l’intelligenza artificiale non è altro che una versione gigantesca e potente della mente.

Di recente abbiamo partecipato all’apertura della Croce del Cielo, dove l’amato St. Germain ha annunciato l’inizio dell’Apocalisse. Nonostante le connotazioni di paura, il 22 marzo io mi sono ritrovata davvero pronta per l’inizio. Non avevo paura, ma piuttosto provavo un’eccitazione che mi ha fatto svegliare con il cuore che batteva a un ritmo insolito. Visto che non stavo facendo alcuna attività fisica, mi sono soffermata a sensare il ritmo con cui batteva il mio cuore. Non appena mi sono concessa di sentirlo, il mio cuore ha iniziato a rallentare fino a raggiungere un ritmo più normale.

Quando è iniziato l’evento io sentivo un misto di felicità, eccitazione, attesa, preoccupazione e attenzione. La magia del momento e le parole dell’Amato St. Germain hanno riempito tutti gli spazi dei miei atomi e quando l’evento è terminato sono rimasta per un po’ di tempo lì seduta a prendere atto di tutto. Ho iniziato a ricevere messaggi di amore e amicizia sui social media in cui le persone a me più care esprimevano gratitudine e gioia in tutti i modi possibili, ma per essere onesta io non avevo sentito nulla di tutto ciò. In effetti avevo sensato qualcosa, ma non era classificabile. Le lacrime mi sono scese sulle guance per tutto il tempo: stavamo ricevendo così tanto e – e poi mi è venuto in mente. Ero riuscita a percepire le emozioni delle processioni e anche le mie ali quando St. Germain ci aveva chiesto di dispiegarle, ma quando abbiamo attraversato è stato il nulla. Il sottile cambiamento nel mio sensare mi ha fatto capire che eravamo andati oltre perché la mia mente non riusciva più a pensarci.

Qualche tempo fa ho capito una cosa. Un seme piantato nel terreno comunica con la terra e dice: “Ehi, io sono qui” e il terreno inizia a fornire tutto ciò di cui il seme ha bisogno senza dover specificare le quantità specifiche di acqua o di minerali. Allo stesso modo la mia energia è qui per servirmi e lo fa senza bisogno di istruzioni. Per crescere, tutto ciò che il seme deve fare è ricevere e per me vale la stessa cosa. Come faccio a sapere che sto ricevendo? Riconoscendo ciò che io senso percepisco. Sensare ci rende consapevoli, coscienti e questa coscienza è alla base di tutto ciò che è manifesto e immanifesto, come ha detto il Professor Adamus. Noi riceviamo quando sensiamo, quando sentiamo; questo è il nostro riconoscimento di aver ricevuto.

Per quanto possa sembrare semplice, noi Shaumbra abbiamo fatto molta strada per permetterci di sentire ciò che sentiamo in un certo momento e senza filtri. È facile dire che proviamo amore o gratitudine ma per arrivarci, il più delle volte abbiamo dovuto attraversare molti strati di sentimenti di senso colpa, di rabbia e di disagio. Per me la parte più difficile è stata quella di non catalogare il mio sensare, ma piuttosto di aprirlo per diventare consapevole di ciò che sto provando davvero, che sia un mal di testa, un dolore al cuore o uno slancio d’amore improvviso.

Questa mia pratica è stata molto utile per la Croce del Cielo. Non dovevo giudicarmi se non provavo subito una gioia suprema e infatti ho ricevuto i doni osando abbracciare ciò che sensavo davvero e con pochissimo rumore. Certo che ho effettuato la Traversata e non avevo modo o bisogno di definire come fosse e certamente non era una cosa che dovevo sapere in anticipo. In effetti avevo avuto una sensazione piuttosto tranquilla.

Tra i molti spunti di riflessione e di chiarezza che so che l’Apertura mi porterà, sento che saremo in grado di capire che l’Umano 1.0 non è qualcosa da scartare. Le nostre esperienze collettive hanno creato un enorme serbatoio di saggezza, una saggezza a cui ora possiamo attingere per far emergere la consapevolezza di ciò che significa essere un umano limitato. Ora riusciamo a vederlo perché non siamo più solo quel vecchio umano. Da dentro i limiti era difficile vedere ma ora, come umani divini noi riusciamo a contemplare questa straordinaria creazione.

Ora saremo in grado di riconoscere e percepire con maggiori dettagli non solo le difficoltà ma la gioia, l’amore e la magia che sono parte intrinseca del viaggio umano perché le nostre anime sono sempre state qui con noi. Ora tutto ciò fluirà verso di noi e restituirà all’umano la dignità che gli è mancata per eoni interi in modo che finalmente possa affrontare la sua prossima evoluzione. Anche se l’AI potrebbe rendere “perfetti” i quasi-umani, il vero umano sarà pronto a essere di più. Che cos’è questo di più? Beh, l’umano ha un’anima ed è un Creatore. Con la semplice intenzione l’umano può creare nuove dimensioni e non solo giocare a riorganizzare ciò che è già presente. Per farlo non è necessaria alcuna intelligenza, ma solo la passione per la vita. L’umano percepisce la coscienza e la capacità di percepire, di sensare sarà uno dei principali elementi di differenziazione rispetto a tutto ciò che è solo simile all’umano.

La domanda “Cos’è l’umano? resta aperta proprio per farci scoprire le tante bellezze che possiamo portare su questo pianeta e anche sulle nuove Terre. È un territorio del tutto nuovo che prima era accessibile solo attraverso l’immaginazione mentre ora si mostra a tutti i nostri sensi.

Più di 2000 anni fa e insieme al nostro amato Yeshua noi abbiamo piantato il seme della Coscienza Cristica. Poi quel seme è stato raffinato e codificato meglio per evitare le erbacce che possono mettere in pericolo la sua crescita; è sintonizzato meglio per diffondersi attraverso le terre e germogliare ovunque.

Oggi, dopo la Croce del Cielo la coscienza cristica è viva, vegeta e sta fiorendo. È presente qui sulla Terra per consentire la transizione verso una nuova specie umana che onora le sue origini ed è pronta a trascendere i suoi limiti. Noi lo stiamo facendo nelle nostre vite personali e in modo silenzioso e ciò ci permette di ricevere e di sensare chi siamo.

Sono più che mai d’accordo: “Tutto va bene in tutta la Creazione”.

 

 

 LA GRANDE SERATA – Patricia Eberlin

La celebrazione della Croce del Cielo, l’apertura di un portale, il sollevamento del velo, l’incontro tra umano e divino è avvenuto ieri sera. Finalmente, era il momento tanto atteso da tante vite. L’ho vissuto in connessione con migliaia di altri esseri umani alla stessa ricerca di significato. La Grande Serata è stata ieri sera.

E questa mattina è una mattina come tutte le altre. Ah!

Fuori non ci sono unicorni e neppure arcobaleni. Le persone non si abbracciano e non si dicono “ti amo” con le lacrime agli occhi.

Chi parla davvero in me?

Beh, ciao, caro aspetto “carota” che senti un altro tradimento, un’altra delusione che si aggiunge a tutte le altre. Noi ci abbiamo creduto davvero, era proprio una carota bella e grossa. Anche se da tempo avevamo deciso di non credere più alle carote, noi sentivamo che era diverso perché QUESTA VOLTA era la volta giusta! E stamattina… tutto è uguale a ieri. Oh, beh, non importa. In fondo, a questo punto, la mia vita va bene e può continuare così.

Consolati, caro aspetto. Lo so, è un po’ difficile perché quella speranza era bellissima: il ritorno del dialogo con l’anima, la realtà – quella vera – in tutto il suo splendore e i potenziali illimitati. Quindi sì, è una grande delusione ma tu vieni, siediti e noi ci consoleremo. Sai cosa, caro aspetto? Noi smetteremo di sperare, smetteremo di aspettarci un domani migliore e così eviteremo il dolore quando nessuno verrà all’appuntamento. D’ora in poi smetteremo di fare proiezioni e assaporeremo il momento presente. Dopo tutto, nel corso degli anni e del viaggio noi siamo riusciti a raggiungere uno standard di sovranità e di libertà abbastanza accettabile per concludere quest’ultima incarnazione con stile, giusto? Ecco, prendi una tazza di caffè e goditi la giornata. Va tutto bene.

È strano, ieri ho sentito il bisogno di fare le grandi pulizie di primavera. Ho riordinato tutto e ho pulito la casa, anche le finestre. La sera ho fatto la doccia – la faccio sempre al mattino – e alle 20 stavo quasi per indossare un bel vestito per la trasmissione web della Croce del Cielo. Quando tu e il tuo scetticismo vi siete uniti a me in modo discreto, io ero sola davanti al mio computer e allo stesso tempo con la mia famiglia Shaumbra. Avevo giurato a me stessa che non avrei avuto aspettative e quindi all’inizio non ti ho notato. La celebrazione è iniziata e quando ce l’hanno suggerito, prima di varcare la soglia ti ho consapevolmente messo nella coppa sull’altare della mia anima. Ho seguito la folla e mi sono ritrovata negli altri reami dove tutto era a posto, ma niente di più; niente di veramente nuovo, nessuna grande esplosione di luce e nessuna grande rivelazione apocalittica. Un’atmosfera un po’ strana, ma non più della vita sulla Terra degli ultimi mesi. Tutto sembrava abbastanza naturale; solo più tardi mi sono resa conto di quanto fosse stato straordinario. Invece in quel momento è stato facile e pieno di grazia, insomma niente di stupefacente.

Poi sei intervenuto tu, caro aspetto – “Lo sapevo! Un’altra stronzata” – e mi è rimasto l’amaro in bocca. Cosa? È questa la Croce del Cielo?

Stamattina mi sentivo appesantita dalla tua delusione e quindi come ogni altro giorno mi sono alzata e mi sono preparata un caffè e aveva lo stesso sapore di ieri. Ho iniziato a scriverti nel mio diario, consolandoti per tutte le delusioni simili in tutte le mie vite perché sentivo che la tua ferita era profonda. Una ferita grande. Quante volte ci abbiamo creduto, eh? Migliaia? Solo in questa vita, prima c’è stato l’annuncio di un atterraggio di E.T. che stavano venendo a prenderci da un pianeta morente con le loro gigantesche astronavi. Mi è piaciuto molto! Poi l’anno 2000, con il suo possibile bug dirompente seguito dal calendario Maya che terminava il 21.12.2012: la fine di un mondo e l’inizio di uno nuovo. Ogni volta abbiamo ingoiato la disillusione e abbiamo continuato a percorrere la strada, ma continuare ad avere fiducia era difficile. Così, dopo un po’, io e te abbiamo convenuto che sarebbe stato assurdo aspettare una data precisa. Questo era il problema perché sì, di certo il mondo sta cambiando, ma lo fa in modo graduale. Sarebbe stato meglio smettere di aspettare La Grande Serata perché saremmo stati costantemente delusi e feriti e dopo un po’, queste amare delusioni fanno dei buchi nel cuore che lasciano brutte cicatrici. Quindi, eccoci qui. Bene, lucidi, svegli, andavamo avanti mano nella mano, credendo sempre in un’evoluzione verso una maggiore luce e facendo la nostra parte.

Tutto procedeva molto, molto bene quando Adamus ha iniziato a parlare del 22/03/23. All’inizio abbiamo pensato “Sì, sì”, ma noi non lo avevamo mai visto così il nostro caro zio A. Lui che fa profezie solo raramente e con riluttanza, dall’inizio dell’anno non parla d’altro ed è un po’ ossessionato e di certo molto eccitato. Caro aspetto, ho visto che ti è piaciuto e ti ho detto di non lasciarti trasportare. Anche Adamus ci aveva detto che non dovevamo aspettarci cambiamenti drastici da un giorno all’altro, ma era troppo tardi perché tu eri già lasciato prendere da un’altra speranza folle. Ho dato per certo che fosse la speranza in una radiosa mattina di cambiamenti radicali fosse buona e Adamus stava profetizzando TUTTO ciò che avevamo sempre sperato. Continuava a ripetere che il cambiamento sarebbe stato colossale solo a livelli sottili e che l’unica cosa certa era che per un bel po’ di tempo non avremmo visto alcun cambiamento reale sulla Terra ma voi eravate lì, caldi, pieni di speranza e molto felici.

Sì, io ho varcato la soglia del cielo e mi sono trovata in un altrove di ordine divino, ma a dire il vero non era la prima volta che viaggiavo nel cosmo e non ho visto nulla che potesse convalidare l’entusiasmo di Adamus. Forse mi era sfuggito qualcosa? Non c’era una vera differenza tra prima e dopo la celebrazione e infatti questa è una mattina come tutte le altre.

Per esempio, nella coppa sull’altare dell’anima tra le altre cose io avevo lasciato i miei lievi problemi fisici e questa mattina mi fa ancora male dappertutto, ma sento il mio corpo di luce che dice: “Sono io, è colpa mia. Mi sto integrando e ciò scuote tutta la tua biologia. Aspetta, sta andando tutto bene!”. Ok. Non c’è stata una trasformazione da un giorno all’altro.  Proseguiamo.  Poco prima del webcast ho guardato le foto del gruppo a Kona e li ho trovati tutti molto belli. Erano tutti dimagriti e stavano benissimo, mentre la mia sensazione di vecchiaia si confermava allo specchio.

Beh, non importa. Certo, è un mattino come un altro, ma negli ultimi due o tre anni la mia vita è stata molto bella e continuerò così, del tutto felice. Mi sento sovrana al centro del mio essere umano, quasi tutti i miei aspetti sono guariti e sono diventati aspetti amichevoli con cui ridiamo molto e quando appare un aspetto ferito come questa mattina, io so come prendermene cura. Con l’aspetto chiamato “fiducia nella grande notte”, siamo d’accordo di mantenere la “fiducia” e di lasciare andare la “grande notte”.

La vita è ancora molto bella in questa mattina – il 23 marzo 2023 come in tutte le altre mattine.

Aspetta…

Davvero?

Ascolta.

Ascolta con attenzione.

No, ascolta davvero!

E osserva.

La gioia nel cuore, dolce e solida. L’angelica esultanza di un bambino quando sorride con tutta la pancia. La gioia di essere vivi. L’esultanza dell’incarnazione umana qualunque siano le esperienze, soprattutto se sono intense. L’intensità è così bella! L’intensità è piacevole: ecco perché mi aggrappo ai miei drammi così a lungo.

Questa gioia è il godimento supremo fatto di umano e divino riuniti. In questo giorno dopo La Grande Serata e di certo non è rumorosa ma è innegabile e persistente e se ascolto con attenzione, mi rendo conto che c’è sempre stata e non è mai stata silenziosa, ma a causa del rumore intorno e dentro di me io non la sentivo più. Questa mattina percepisco la sua permanenza piena di bene. Di recente Adamus ha parlato degli Operatori del Reame e io ho capito di essere una di loro e finalmente nella mia vita tutto ha avuto un senso. Da allora, la gioia è diventata più udibile.

É naturale che la Croce del Cielo non ci stupirà, perché si tratta solo di riscoprire chi siamo davvero, di ricontattare la fonte da cui emaniamo e questo ritorno è incredibilmente naturale. Sì, è una prima volta sulla Terra; a questo posso credere. La novità di questa mattina è l’intensità della melodia della mia anima che vibra nelle mie cellule e mi fa fluttuare leggermente, un contatto quasi perso da tanto tempo…

Sto sognando o è più “un sogno a occhi aperti” del solito? Ieri la mia vista era completamente annebbiata e nessun occhiale mi ha aiutato a leggere. Non mi sono preoccupata perché tutti i miei piccoli dolori sono assegnati di default all’integrazione del mio corpo di luce, ma se fosse durato avrei consultato qualcuno. Stamattina la mia vista è incredibilmente nitida.

Caro aspetto, con questa nuova gioia che non lascia nemmeno che la tua tristezza mi colpisca tu non pensi che forse, dopo tutto, La Grande Serata non è stata proprio come ce l’aspettavamo, vero? Tu conosci la potenza delle aspettative, vero? Creano inganni di proporzioni enormi.

Ci hanno detto bene che se ci sarà qualche scombussolamento, avverrà all’interno. Sinceramente, caro aspetto, cosa volevi? Perché una tale delusione?

“Non è la delusione che fa male”, risponde lei. “È la ferita della perdita della fiducia. In passato, ogni volta la delusione ha causato la negazione della fiducia. Quando la profezia non si è avverata il rifiuto è stato totale, comprese le convinzioni più intime. Abbiamo buttato via il bambino con l’acqua sporca e ciò ha causato inutili e superflui deserti di ghiaccio e di oscurità”.

L’anima saggia risponde “Di certo non è stato inutile. Ecco come hai imparato che la luce non si può estinguere.

Eco, sì davvero una Grande Serata armoniosa, potente e del tutto inattesa – a proposito, ecco cosa c’è da aspettarsi.

Ciò che accadrà dopo sarà molto interessante. Ecco, caro aspetto, restiamo calmi e… ascoltiamo.

 

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA – JEAN TINDER

TROPPO

La Croce del Cielo è la notizia del momento e ognuno sta vivendo le proprie esperienze uniche. È chiaro che i suoi effetti non sono un interruttore che si preme, ma piuttosto un’apertura lenta, un processo di dispiegamento. In altre parole, si tratta di un processo analogico e non digitale, il che ci permette di percepire e fare esperienza a livello profondo dei cambiamenti graduali invece che sbattere le palpebre e riaprire gli occhi in una realtà diversa (a volte vorremmo che fosse così). Sono molto grata per questo, perché non vorrei perdermi nemmeno un momento di ciò che sta accadendo.

Vi siete mai innamorati? Che il riconoscimento sia stato immediato o che si sia sviluppato nel corso di mesi o anni, non è stato delizioso in ogni momento? Forse avete iniziato a percepire la dolcezza con cui vi rendete conto di quanto è speciale quella persona, di quanto significa per voi e di quanto è piacevole stare in sua presenza. Forse avete provato l’eccitazione e siete rimasti senza fiato nel sapere che stava iniziando qualcosa di straordinario e siete stati curiosi di sapere cosa avrebbe portato il momento successivo e vi siete chiesti se anche l’altra persona provasse la stessa cosa. Non importa come si svolga o quante volte accada – l’innamoramento è una delle esperienze più belle dell’essere umano e per quanto all’inizio sia esaltante, il caso migliore è quello in cui alla fine le energie si equilibrano e si appianano nel dolce appagamento dell’amore profondo.

Ogni volta che la mia mente inizia a pensare che il ricongiungimento con il mio Sé sta richiedendo troppo tempo o sta procedendo troppo lentamente, io penso all’amore e mi rendo conto che sta procedendo in modo perfetto. Dopo tutto io non vorrei passare dall’oblio iniziale alla soddisfazione finale in un batter d’occhio! Mi perderei moltissime gioie e delizie, tantissime emozioni che non avrei mai se tutto accadesse troppo in fretta.

Nel corso degli anni Adamus ha raccomandato agli Shaumbra di prendersi ogni mese qualche giorno di solitudine per concedersi una tregua dal rumore della coscienza di massa e stare con se stessi. Nelle settimane precedenti alla Croce del Cielo ha effettivamente richiesto che ogni membro dello staff a tempo pieno restasse offline per un paio di giorni. C’erano state molte cose in ballo e ciò ci avrebbe dato il tempo e lo spazio per sentire le energie della Croce del Cielo e mantenere il nostro equilibrio con tutto questo. Ho aspettato con impazienza una pausa nel programma e pochi giorni prima dell’evento ho avuto il mio tempo libero. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per “togliere il piede dall’acceleratore” – per così dire – e liberarmi da tutta la mia frenetica attività, ma alla fine sono arrivata alla quiete: “Ora sono pronta”.

In pace con il mio Sé io respiravo, dormivo e camminavo, mangiavo cibo meraviglioso, scrivevo un diario e mi godevo la solitudine – ma la mia mente poneva molte domande. “Come posso attingere alla Croce del Cielo? Sicuramente sta già iniziando, ma che dirò al momento magico? Cosa significa tutto ciò per me? ‘L’Apocalisse suona così… consequenziale, fatale e momentanea. Sembra molto seria. Come posso prepararmi in modo adeguato?”.

Sentivo che avrei dovuto fare qualcosa per aprire di proposito la mia coscienza; io dovevo affrontare questo evento epocale con un corrispondente livello di espansione o uno stato di consapevolezza elevato e quindi ho cercato di concentrarmi, di “andare altrove”, ma il Sé non ne ha voluto sapere. Anni fa facevo cose del genere durante la meditazione, ma a quanto pare quel momento non era adatto a rivisitare i vecchi trucchi. Alla fine ho smesso di preoccuparmi e ho preso in mano un libro che stavo leggendo.

Poi, con la mente molto occupata, dentro di me qualcosa ha iniziato ad agitarsi. Il mio dolce Sé non voleva una tecnica esagerata – voleva un’esperienza – voleva andare a letto, riposare ancora un po’, fare l’amore con me, programmare un massaggio e abbandonarsi a coccole e vizi. Ben presto mi sono ritrovata sopraffatta da un’esperienza d’amore così sensuale e profonda da togliermi il fiato. Non solo un’idea nebulosa di “io amo tutto”, ma il massimo sentimento d’amore verso di me. Rapita da qualcosa di cui prima avevo provato solo un accenno, io mi sono resa conto che la Croce del Cielo non riguarda uno stato di coscienza molto espanso o il disvelamento di una bacchetta magica nascosta. Per me si tratta solo e unicamente di amore – di affondare in profondità – molto, molto in profondità – in questo oceano di amore dolce e bellissimo.

Il Mio Amore

A essere sinceri, “amore” è una parola tristemente inadeguata per tutto ciò che voglio trasmettere, ma soprattutto dopo la Croce del Cielo sta vivendo e crescendo nella mia realtà e quindi ecco alcuni dei suoi significati – almeno per me.

Io mi amo TROPPO per dubitare o trattenermi. La cosa più piena d’amore e di sostegno che sono in grado di fare per gli altri è incoraggiarli a seguire i loro cuori, i loro sogni e i loro desideri. Perché non farlo per me con entusiasmo e approvandomi senza condizioni?

Io mi voglio TROPPO bene per piangere sugli altri o per perdere tempo con opinioni e conversazioni pesanti. Parlo dei pensieri ripetitivi sui difetti degli altri, pensieri che si erano infiltrati nella mia solitudine e che io avevo allontanati con forza bruta e con un successo minimo. Ora si tratta solo di amare – non per gli altri, ma per me. Si tratta di scegliere in modo consapevole l’ambiente interiore che voglio per il mio prezioso Sé.

Io mi amo TROPPO per fare “quello” – cioè ogni cosa che non sia piena d’amore per me. Se mi spingo fino allo sfinimento, se mi lascio andare a pettegolezzi succulenti, se tollero cose, persone o situazioni che non vanno bene per me, se dico “sì” quando ciò che voglio dire è “no” – ora mi amo TROPPO per farlo ancora.

Io mi amo TROPPO per sentirmi in colpa per una cena eccessiva, per un regalo personale o per un momento di tranquillità solo per me.

Io mi voglio TROPPO bene per prestare ancora attenzione al mio ‘terrorizzatore’ interiore (ho scritto un intero articolo su questo aspetto). Voglio dire, parliamo di un’immaginazione selvaggia! Ci vuole poco per farla partire, ma non è mai una bella sensazione e ora, beh, con tutto questo amore non c’è più spazio per quelle cose.

Io mi amo TROPPO per preoccuparmi di piccoli inconvenienti o anche di grandi frustrazioni. Il traffico è terribile, la spesa non finisce mai, i ragazzi fanno casino e le scadenze incombono: niente di tutto ciò merita davvero la mia attenzione e quindi faccio un bel respiro e torno all’amore.

Io mi amo TROPPO per mantenere nella mia realtà qualcosa che non mi corrisponde.

So bene che questo amore non è sempre facile come sembra e che per le persone è difficile amarsi, ma credo anche che questo stia cambiando. Un paio di settimane fa ho visto il film Jesus Revolution che mi è piaciuto molto e ho sentito un certo legame con il materiale, sia per la storia (io frequentavo un ramo locale di quella chiesa) sia per l’argomento (il tanto atteso germogliare del seme di Cristo che io ho contribuito a piantare). La cosa bella della rivoluzione letterale di Gesù negli anni ’60 e ’70 è che ha dato alle persone un modo per iniziare a sentire l’amore divino. “Anche se sono un disastro, Gesù mi ama”. È stata un’apertura e alla fine noi abbiamo trovato quel bellissimo amore dentro di noi. Per me questa è la magia profonda della Croce del Cielo. Che cosa ha insegnato Gesù – se non l’innata dignità di essere un figlio di Dio? Che cos’è il seme di Cristo – se non il barlume di consapevolezza di essere Dio?

Io sento che la Croce del Cielo ci porta la realizzazione piena, completa e in continua espansione dell’amore divino e ora a me non resta che riceverlo, farne esperienza e viverlo.

Quando c’è amore con un altro essere umano, ciò apre la porta per essere conosciuti, visti, sentiti e compresi. Ciò invita anche all’espressione attiva e compassionevole di quell’amore, ed è proprio ciò che si sta aprendo in me a una profondità maggiore di quanto avrei mai potuto immaginare.

Mi sembra di essere in luna di miele con Me.

P.S. Mentre ero a cena con me e scrivevo di questo amore, qualcuno ha attraversato il ristorante indossando una maglietta che diceva: “L’amore guarisce,” ma io aggiungerei: “L’amore verso se stessi guarisce tutto”.