2018 Magazine Febbraio

DIETRO LE QUINTE:

Canalizzare il ProGnost 2018  di G. Hoppe


Questo mese il mio articolo riguarda com’è canalizzare il ProGnost 2018, ma riguarda molto altro: riguarda girare l’angolo, i punti di separazione, la chiarezza e le Realizzazioni.        

Non è un articolo sul ProGnost 2018; la squadra Revisione Prodotto ha fatto un gran bel lavoro nel condividere l’esperienza, ma io vorrei condividere com’è stato fare il canalizzatore e cosa ho sentito nei giorni successivi.

Adamus ha iniziato a parlarmi del ProGnost 2018 a novembre, quando Linda e io eravamo in Australia. Il nostro volo da LA a OZ è durato 16 ore e mezza in cui Adamus ha avuto la mia attenzione e mi ha detto che avrebbe continuato a parlarmi di tecnologia e intelligenza artificiale inserendo l’elemento mancante: come tutto ciò si applica a Shaumbra e perché proprio ora ci spinge tanto.

Mi ha detto che questo per Shaumbra è un punto di non ritorno, non c’è modo di tornare indietro, basta con l’elaborazione e basta stare affacciati alla siepe.

Non mi ha sorpreso che continuasse a parlare di tecnologia, ma sulle affermazioni del tipo “Adesso Basta” è stato adamantino (un mese dopo abbiamo filmato La Vita da Maestro 6 – Adesso Basta! In effetti Adamus aveva in progetto di parlare di un altro tema, ma ha sentito che era importante interrompere la Serie Vita da Maestro per filmare le sessioni del Adesso Basta!  

Nei due mesi successivi Adamus arrivava in piena notte, mentre guidavo, nella doccia o mentre leggevo per parlare del ProGnost e non vi dico di tutte le volte che ho svegliato Linda in piena notte perché prendevo appunti sul mio iPad dopo un incontro notturno con Adamus. Spesso mi ha guidato a fare viaggi astrali per mostrarmi ciò che il futuro ha in serbo per il pianeta e una notte mi ha portato al punto in cui il TempoSpazio è andato in frantumi.

Non sono riuscito a catturare quei viaggi in parole sul mio iPad, quindi i miei appunti si sono limitati a scarabocchi criptici del tipo “barriere rotte… il TempoSpazio va in pezzi” e “Stanotte al limite della realtà.”

Un’altra notte Adamus mi ha portato a fare un viaggio per mostrarmi come saranno i prossimi 3-5 anni per Shaumbra e per l’organizzazione del Crimson Circle e l’esperienza non è stata simile al fantasma che mostra il futuro a Scrooge ne La canzone di Natale di Dickens perché quella era letterale, con Scrooge che osservava vere scene di vita. Nel mio viaggio con Adamus ho provato sensazioni e vari gradi di luce, colore ed espansione e durate il viaggio io sapevo come interpretare il tutto in termini umani quotidiani, con parole tipo chiarezza, focus, impulso e realizzazione e FINALMENTE!

Era davvero ovvio che molti, molti Shaumbra permetteranno la loro realizzazione in questo periodo ed inizieranno a vivere sulla Terra come Maestri integrati ed altrettanto ovvio era il fatto di non esitare e di non lasciarsi distrarre nel nostro lavoro, come organizzazione e come individui. L’illuminazione incarnata è qui; ora non c’è quasi più modo di fermarla, neppure se l’umano lo volesse.

Il giorno prima del ProGnost mi sono isolato dietro la mia scrivania per rivedere le 18 pagine di appunti che avevo preso, ma facevo una gran fatica a leggere le parole! Il mio cervello era annebbiato e le pupille non mettevano a fuoco. Alla fine mi sono deciso a fare alcune diapositive basate sui miei appunti; avrei dovuto andare a farmi un bel giro in auto, ma il mio Sé umano si sentiva obbligato a “pensare” all’evento che stava per aver luogo. Linda si era offerta di preparare il pranzo e di portarmi il caffè, ma sapeva che quel giorno doveva starmi lontana. Ero del tutto assorto nelle energie e il mio Sé umano era come un orso di cattivo umore.         

La notte prima del ProGnost siamo andati a letto presto e con mia sorpresa mi sono addormentato quasi subito, ma a metà notte ho fatto uno dei sogni più strani e bizzarri che mai. Sembrava che nel sogno il mio film andasse avanti e indietro, un momento prima erano i tempi antichi ad Atlantide e subito dopo uno strano futuro e poi di nuovo il periodo biblico e poi il momento attuale e il tutto si concludeva con me che galleggiavo nello spazio, sudando e con il respiro pesante. Mi sono svegliato di colpo e non sapevo più cos’era più reale, il sogno o il mio stato di veglia e sono rimasto sveglio un’ora prima di riscivolare nel sonno.

Il giorno del ProGnost mi sono svegliato e mi sentivo in modo incredibile; la notte prima qualcosa si era ripulito. Avevo la strana sensazione che una barriera fosse saltata liberandomi da un pesante fardello. Solo dopo mi sono reso conto di cos’era, perché sono riuscito a superare la presa insistente del limite e a concedermi un livello espanso di verità.

Quella notte, dentro di me, un’Ombra vecchia e stanca se n’è andata e non perché io l’ho buttata fuori, ma perché per lei non c’era più posto.

Basta con i dubbi. Basta con il trattenersi. Quel nonsenso doveva finire. Era arrivato il momento di seguire in modo aperto il mio Sapere Interiore. Quella mattina Linda ed io siamo arrivati allo studio verso le 8:00. Joe e Sandra erano lì già da un’ora a preparare tutto. Al Club dei Maestri c’era un ottimo profumo di caffè e poco dopo Sandra mi ha consegnato un latte fumante che ho usato per buttare giù una ciambella al formaggio e uno yogurt alla vaniglia – la vita è bella!      

Poco dopo sono arrivati gli altri; Peter, Jean, Vili, Marc, Gaelon, Michelle, Bonnie, Kerri and JoAnne e ricordo che quella mattina ci siamo riuniti al Club dei Maestri per passare insieme qualche minuto perché sapevamo che qualcosa di grosso stava per accadere e quindi ci siamo goduti la calma prima dell’intensità del ProGnost.

Ero nella Green Room quando ho sentito la campanella che invitava tutti nello studio e ho guardato il countdown: mancavano 5 minuti. Linda era già sul palco. Di solito avrei dato un’ultima controllatina allo specchio per assicurarmi di avere i capelli a posto e niente macchie di caffè sul vestito e invece sono rimasto in totale silenzio. La notte prima avevo sentito Adamus, ma ora ero solo io. Ho notato quanto fossi calmo; tutto sembrava così “giusto” e non avevo idea del perché.

La campanella è suonata… ancora due minuti. Pochi respiri profondi e mi sono diretto verso il palco. Showtime!           

Adamus era già dentro di me – noi siamo profondamente connessi su molti livelli – mentre Linda faceva partire il respiro. Non ho avuto bisogno della musica per prepararmi, quindi mentre suonava Adamus mi ha parlato del pubblico sintonizzato su Internet e mi ha fatto vedere l’immagine di un network di luce da Shaumbra in 60 paesi in tutto il mondo. Mi girava la testa, stavo per svenire ma in un modo bello. Non mi ricordo di aver provato una sensazione energetica tanto ricca e reale se non durante l’ultima canalizzazione di Tobias nel 2009.          

Subito dopo ho notato che ero in piedi. Adamus stava parlando al pubblico, era pieno di energia e si connetteva in modi che superavano di molto le sue parole. Ho percepito una specie di pressione nel petto e negli occhi mentre si connetteva a ogni spettatore, presente e futuro. Ho sentito anche che io galleggiavo a un metro o due sopra il mio corpo e osservavo le slide che apparivano e sentivo Adamus che faceva la sua lezione sulla tecnologia.

Verso la metà della prima sessione ho sentito un cambiamento nell’energia; la stanza è diventata molto, molto pesante e densa, come se una fitta nebbia si fosse insinuata nella stanza. Le persone tra il pubblico erano sfuocate, a me era venuto un gran caldo e facevo fatica a respirare. Dopo molti anni di canalizzazioni ho imparato a non andare in panico, ma la sensazione non era affatto piacevole. Non un attimo troppo presto, Adamus annunciò che era il momento di fare una pausa.

Quelli non sono esattamente i miei momenti preferiti, quando tutto è ancora sospeso in aria, non ancora risolto, sospeso. Dopo una veloce sigaretta sono tornato nella Green Room con Linda che mi ha guardato come per dire “Che diavolo sta succedendo qui??” Ho alzato le spalle e le ho detto di chiedere ad Adamus, non a me e penso di aver detto, “Non sparare al messaggero.” Lei ha sorriso e ha detto, “Sembra proprio che Adamus si stia solo scaldando, eh?”

Siamo tornati per la seconda sessione e Adamus sembrava più vitale che mai mentre io iniziavo a sentirmi un po’ stanco. Non ricordo molto di ciò che ha detto in quella sessione, ma ricordo chiaramente la sensazione: “Qualcosa sta cambiando,”   

Dentro di me ho sentito una voce: “Non c’è modo di tornare indietro. Basta nascondere la testa nella sabbia. Ecco cos’è venuto qui a fare Shaumbra.” La stanza si è scaldata di nuovo e l’aria era incredibilmente densa e Adamus deve averlo sentito, perché ha chiesto che aprissero la porta da cui è entrata l’aria fredda che ha raffreddato le cose, ma l’aria è rimasta molto pesante e densa e dopo qualche minuto lo staff ha chiuso la porta perché il pubblico stava diventando blu per il freddo.

Adamus ci stava servendo su un vassoio l’immagine del futuro. La tecnologia, finora la più grande creazione dell’umanità è potenzialmente anche la più letale. Noi siamo nell’ultima era della mente, anche se i nostri cervelli si possono aumentare con macchine più efficienti della mente biologica più brillante. Una frase di Adamus spiccava sulle altre: l’umanità ha superato il punto in cui può decidere se abbracciare la tecnologia o no. Allora, come può entrare in simbiosi con lei? La realtà era chiara: anche per l’umanità non c’è più modo di tornare indietro dalla spinta della tecnologia. A questo punto, noi cosa ne faremo? Per tutta la seconda sessione ho potuto sentire la chiarezza e l’eccitazione di Adamus perché dopo oltre 200 anni il suo libro, Il Tempo delle Machine, stava tornando a vivere.

Dopo la pausa pranzo, lo staff e il pubblico erano tranquilli e contemplativi. Dopo due sessioni lunghe e toste tutti si chiedevano “E adesso?” Adamus è stato più chiaro che mai: entro 3 o 4 decenni il TempoSpazio cadrà a pezzi come risultato di ciò che gli altri definiscono Singolarità. Ciò determinerà livelli multipli di realtà, dette anche nuove Terre, ma cosa ancora più importante è stato per Shaumbra la Chiamata alla Coscienza che, come ha spiegato Adamus, è la ragione per cui siamo venuti sulla Terra in questo tempo. Noi siamo venuti qui per realizzare il sogno atlantideo della coscienza incarnata.

Mentre la coscienza di massa insegue la tecnologia come il prossimo passo dell’evoluzione, la nostra saga converge con il permettere della coscienza, o meglio con la riunione del cielo e della terra.  Noi non siamo qui per combattere la tecnologia, ma piuttosto per fornire gli elementi che ancora mancano e cioè la coscienza, lo spirito e la divinità.

Adamus ha concluso la giornata con una delle più belle merabh di sempre. In tutti i miei anni come canalizzatore, non ho mai fatto esperienza di un tale cambiamento energetico. Nella stanza e online è accaduto qualcosa che supera ogni possibile definizione. C’erano sensazioni di rilascio, di chiarezza, di sapere interiore, di passione e un enorme sollievo. Niente sarebbe più stato lo stesso. Ho sentito proprio che per Shaumbra quello è stato il punto di svolta che aspettavamo da tempo. 

Nel mio viaggio pre-Prognost, Adamus mi aveva mostrato i prossimi 3-5 anni con Shaumbra. Prima del ProGnost avevo dei problemi a definirli, ma ora tutto ha un senso. Per molti Shaumbra sarà un tempo di realizzazione e l’organizzazione del Crimson Circle resterà concentrata a restare al servizio degli Shaumbra che sono pronti per la loro “singolarità.” (In termini tecnici, si definisce singolarità il punto in cui non si può più vedere o prevedere il futuro perché tutto cambia del tutto).

Se lo permettiamo, i prossimi 3-5 anni saranno un periodo di chiarezza stupenda. Non ci sarà nessuno spazio per l’elaborazione, il makyo o la paura del sé umano, che sono tutte enormi distrazioni che in fondo non ci impediscono la Realizzazione ma renderanno il viaggio molto più turbolento.     

I cambiamenti post-ProGnost sono stati enormi. Ho dovuto permettere molto e uscire dalla mente. La cosa divertente è che il permettere sta portando dentro un livello nuovo di chiarezza, ma non quella che viene dalla mente; parlo del livello del Sapere Interiore, il mio caro e vecchio amico che non riuscivo a sensare a causa della mia Ombra. Dopo il ProGnost, l’Ombra sta sparendo non tanto perché io cerco di espellerla, ma perché per lei ora non c’è più spazio. Se sta andando da sola.

Sento Adamus che chiama. Adamus, cosa c’è? Dici che è arrivato il momento di iniziare a scrivere la versione aggiornata del tuo libro, il Tempo delle Macchine? Facciamolo. Dopo il ProGnost 2018 ho una comprensione del tutto nuova.

 

 

 

LA REALTA’ ALT   di By Anjalin Sybil 

Ho una storia divertente da raccontarvi sulla Realtà Alt.

Mia foglia Ria ha dodici anni e a scuola è una bambina timida e tranquilla ( a casa invece fa molto rumore), ma aveva problemi con i suoi amichetti. La “tagliavano fuori e la ignoravano,” quindi era preoccupata di perderli e se ciò fosse accaduto avrebbe provato una terribile paura di perdere ancora di più la fiducia in se stessa.

Vedendo quanto fosse preoccupata, le ho parlato del bottone della Realtà Alt (non se questo bottone funziona solo per Shaumbra, ma ho pensato di provarci comunque e di lasciarmi ispirare). “Dì solo REALTA’ ALT” le ho detto, “e poi guarda cosa succede. Non aspettarti niente di specifico, ma sappi solo che le cose cambieranno per il meglio.”

Ria l’ha considerato da subito un bottone ‘magico’ senza fare domande.

Quando sono andata a prenderla a scuola era radiosa! “Mamma, oggi è stata una gran giornata! Tutti hanno parlato con me, anche Charlotte,” (una delle sue amiche che l’aveva tagliata fuori ed ora è tornata da lei). “Al mattino ho detto la parola ‘Realtà Alt’ e ha funzionato!” Io ero divertita e mi chiedevo se non fosse stata solo fortuna e quindi avesse trascorso una bella giornata. Le ho detto di continuare ad usarla.

Il giorno dopo non le ho chiesto subito com’era andata a scuola perché avevo altre cose in mente, ma appena salite in auto mi ha chiesto subito, “Mamma, non mi chiedi com’è andata a scuola?” e la sua voce era eccitata. “Certo, com’è andata?” Si è illuminata di nuovo e tutta felice mi ha detto, “La miglior giornata di sempre! Mi hanno scelta per fare il capitano della squadra di basketball. C’erano quattro squadre, io ho fatto più punti di tutti e la nostra squadra ha vinto!” Le ho fatto le congratulazioni.

“Mamma, non mi è mai, mai successo prima! Tutti facevano il tifo per me e urlavano il mio nome, è stato proprio bello. Non sapevo nemmeno di essere brava a giocare a basketball.” Io ero piuttosto sorpresa e le ho detto di continuare a usare il ‘bottone magico.’

Che sia stato il bottone Realtà Alt che ha cambiato le cose per Ria o che siano state le parole magiche, è lei che ha modificato la prospettiva su come sarebbero andate le cose, di certo qualcosa per lei è cambiato del tutto.

I bambini sono più ricettivi alla magia e diversamente dagli adulti non perdono. tempo con i dubbi e non si chiedono se qualcosa funzionerà per loro o no.

A prescindere da ciò che è accaduto in questi pochi giorni, a una bambina timida è stata data l’opportunità di sviluppare la fiducia in se stessa – e ha funzionato. 

 

LA CREAZIONE UMANA di Jean Tinder

Di recente Adamus parla di “creare” in modo molto diverso da come lo pensiamo di solito. Noi umani pensiamo alla creazione come a sistemare una situazione a nostro piacimento e quindi portiamo dentro la vera creazione, cioè i nuovi potenziali per manifestare un dipinto o una scultura etc. “La Creazione Conscia” è fare queste cose in modo deliberato e poi esse vengono più o meno come avevamo sperato. Il livello più alto è riuscire a manifestare esattamente ciò che vogliamo e quando lo vogliamo, in modo conscio e deliberato.

È una grande idea e in effetti può funzionare. Io stessa l’ho fatto molto spesso e il concetto della creazione conscia mi ha affascinato a lungo, tanto che ho creato le “Carte del Creatore” con l’idea di aiutare le persone ad avere la chiarezza sui loro desideri, su ciò che forse bloccava quei desideri e su come creare la vita che volevano davvero. In questo spazio ho condiviso i molti modi in cui la “creazione” ha lavorato per me e il più recente è stata una cucina nuova di zecca. Ora è completa e si è manifestata in qualcosa che io AMO oltre ogni ragione. È una delle cose migliori che ho creato per me da molto, molto tempo!

Ora arriva Adamus e ci parla della vera creazione, che è qualcosa di completamente diverso. Egli afferma che ciò che facciamo di continuo (e che chiamiamo creazione) è solo rimescolare le parti e i pezzi di ciò che abbiamo già e che in fondo la vera creazione è manifestare “qualcosa” dal “nulla.” Infatti da ciò che ci ha detto finora non sono neanche sicura che in questo reame una vera e propria creazione nuova si potrebbe percepire. Ciò fa affiorare qualche domanda… come possiamo anche solo comprendere qualcosa oltre questo reame? Come faccio a sapere che ho creato “davvero” qualcosa se non riesco a percepirla? Adamus avrà certamente molto altro da dire a questo proposito, ma nel frattempo mi ha fatto riflettere sulla creazione in questa realtà. Perché È una cosa. Noi davvero influenziamo la nostra vita e le nostre esperienze, che siano consce o meno, quindi come funziona se non si tratta di “creare”?

Meno di un anno fa, in una storia intitolata “Cosa Vuoi?” ho espresso pubblicamente la mia intenzione di create a nuova cucina. Dirlo mi faceva un po’ paura perché, beh e se non fosse mai accaduto? E se i miei “poteri da creatore” avessero smesso di funzionare? E se avessi reso solo un po’ migliore la mia attuale cucina? E se… e se… ma HA funzionato grazie a una serie di sincronicità che io non avrei mai potuto programmare.

È stato un processo impegnativo – usare una stanzetta lavanderia per mangiare, lavare i piatti, cucinare e pulire, venire a patti con un’enorme quantità di casino, polvere e confusione e gestire lo sconvolgimento letterale ed energetico del cuore della casa che veniva demolito e poi ricostruito – ma il risultato è valso ogni singola seccatura.

Meno di due settimane fa, finalmente ho traslocato nel mio spazio nuovo e bello! È un miglioramento impressionante rispetto a ciò che avevo prima. Tutto è luminoso, nuovo, esattamente come lo volevo e ogni volta che entro in cucina sorrido da un orecchio all’altro. È la sensazione costante di esplodere di gioia! Ciò mi ha fatto pensare… perché tutto ciò mi fa sentire così felice? È solo una stanza e di certo è un bel passo avanti, ma le persone lo fanno di continuo.

Che c’è di tanto strano? Poi ci sono arrivata. Ora tutto questo spazio è mio al 100%. Non parlo del fatto che mi appartiene anche se in parte è così. Io parlo di ciò che intendevano dire Tobias e Adamus quando dicevano, “L’unica cosa che è tua è ciò che scegli.” Io ho scelto con grande coscienza ogni singolo pezzo della nuova cucina, non ho accettato alcun compromesso con il gusto degli altri, non ho limitato i miei desideri per rispettare alcuni limiti obsoleti e non mi sono accontentata del “abbastanza buono” se non mi faceva cantare il cuore.

Il risultato supera quasi ogni parola… non mi sono mai sentita più a casa in uno spazio fisico perché è reale, perché è la manifestazione tangibile di “Questo è mio, questo no. Io scelgo questo, non lo scelgo quello e me ne libero.”

Finalmente mi sono resa conto del perché è così importante scegliere in modo conscio ciò che è tuo. Piuttosto che essere solo un’utile regola passataci dai nostri amici angelici, scopriamo che è proprio così che noi “creiamo” la nostra realtà umana! Forse secondo gli standard di Adamus potrebbe non essere una ‘vera’ creazione, ma lui ci sta aiutando a capire come mescolare i pezzetti di realtà dentro questa creazione e fare esperienza di ciò che ci piace davvero.

Permettere ne è una parte enorme, proprio come scegliere in modo conscio ciò che è tuo e ciò che non lo è e devo proprio ammetterlo: una volta che inizi a farlo, scoprirai strati infiniti da esplorare.

È abbastanza facile scegliere i colori e le piastrelle, i pensili e l’illuminazione che io scelgo per “me,” ma come gestisco le continue voci da fantasma che hanno un’altra opinione su tutto il progetto? Durante il corso di tutta quest’esperienza ci sono stati vecchi aspetti che si lamentavano dicendo “Stai esagerando,” o “Se mai venderai la casa, all’acquirente potrebbe non piacere il colore,” oppure “È troppo stravagante, dovresti risparmiare il tuo denaro” o ancora “In Africa c’è gente che muore di fame (e i poveri Shaumbra nel mondo); sii felice di ciò che hai già.”

Sembra che i commenti dei miei critici interiori non smettano mai, ma sapete una cosa? Dar loro attenzione dipende solo da me. Se quelle idee limitanti non mi piacciono più, posso decidere che semplicemente non sono mie e non importa se sono state mie per molto tempo. Anche la vecchia cucina lo era, ma perché non migliorarla?

Perché non scegliere di nuovo? Perché non dare la mia attenzione – la mia essenza di creatrice – a ciò che voglio?  Ecco cosa darà forma alla mia realtà.

Se credo di non essere degna della qualità e della bellezza, di certo mi ritroverò circondata da spazzatura di seconda mano. Se sento che non dovrei avere cose belle perché gli altri sono poveri e soffrono non solo il mio senso di colpa persisterà, ma non aiuterò nessun altro. Se provo risentimento perché solo i “ricchi” possono avere ciò che vogliono, l’abbondanza mi resterà alla larga.

Ci sono moltissimi strati da esplorare – sul tipo di persona che rifiuta ciò che l’universo le ha dato, che volta le spalle a chi ha fatto affidamento su di lei, a che spende il denaro in cose stravaganti e quindi deve essere priva di tatto ed egoista.

Hm… potrebbe essere arrivato il momento di capire bene se voglio mantenere quelle credenze.

Per farla semplice, io credo che la creazione umana – o per meglio dire “creare in modo conscio la propria realtà” – giri intorno all’essere chiari su ciò che è tuo e ciò che non lo è. Sì, per ora si tratta di spostare cose che abbiamo già creato, ma allora perché non riunirle come io voglio che siano? Quando i miei figli erano piccoli, avevamo un grande secchio pieno di mattoncini Lego con cui creare di tutto, ma dovevamo scegliere i mattoncini che volevamo e ignorare gli altri.

Con la vita umana è lo stesso. Come umani, noi pensiamo di essere bloccati con i mattoncini che abbiamo ereditato, che ci hanno dato o che ci hanno portato via, ma TUTTI i mattoncini per tutto sono già qui, in questa creazione e allora perché tenere quelli che non vogliamo? Perché tenere le vecchie credenze e le abitudini e i modelli che non sono ciò che scegliamo ora?

La cucina che avevo prima era bella e molti l’avrebbero considerata di lusso. Ma che importava, se non era mia?

Tutta quest’esperienza (documentata da molte foto su Facebook) è stato un esercizio per avere la chiarezza su ciò che io voglio. Nessun compromesso, non adattarsi a meno del meglio, non minimizzare o giustificare i miei desideri. Qui non si tratta di spendere molto denaro per le cose più costose; qui si tratta di scegliere cos’è mio e poi prendere parte al processo. Ogni volta che consideravo qualcosa che si stava manifestando, mi rendevo conto che non era esattamente ciò che volevo; un’altra soluzione non era in vista e senza quel “Sì!” interiore non avrei dato l’ok. Inevitabilmente la soluzione perfetta prima o poi appariva sempre e solo quando io ero chiara. Se qualcosa non risuonava con un “Sì, questo è mio, io lo scelgo!” ho imparato a lasciarlo andare e aspetto qualcos’altro, piuttosto che accontentarmi di ciò che non era mio.

Voi non dovete create una cucina del tutto nuova per fare esperienza dell’incredibile sensazione di chiarezza e della magia che ciò si porta dietro. Usatelo con ciò che c’è ora nella vostra vita – una relazione, un’amicizia, il lavoro, un abito o un mobile – tutto. Sentite suonare la campanella del “Sì, è mio!”? O lo tenete solo perché non vedete niente di meglio con cui sostituirlo o perché vi ha dato questo-e-quello o perché una persona decente non lo farebbe o _____ (riempite voi lo spazio)?

Ciò che avete accettato come vostro è davvero, è realmente ciò che scegliete? Ricordatevi che è così che voi create la vostra realtà umana, che avvenga in modo deliberato o no.

Esiste un libro di successo su come mettere in ordine la vostra vita in cui l’autore suggerisce di prendere tutto ciò che possedete, una cosa per volta e chiedervi se vi dà gioia e se non ve la dà, la gettate via. È un modo tangibile e pratico per dare inizio al processo di scegliere cos’è vostro e cosa non lo è ed io vi raccomando di applicare il processo a tutto ciò che possedete: le credenze, le idee, le paure, le abitudini, i modelli, le speranze, i sogni e i rimpianti – quanti di essi sono davvero vostri? Quali vi fanno provare gioia?    Quali sono pronti per il cassonetto dell’immondizia?

Io sento che mentre Adamus ci porta sempre più vicini alla vera creazione, non ci servirà a molto se non saremo già piuttosto liberi dentro questa creazione.

È arrivato il momento di essere molto chiari e molto consci su ciò che è davvero nostro – e lasciar andare tutto il resto. Fidatevi di me, vale la pena di sopportare il disagio temporaneo. Ve lo prometto!