Presentato al Crimson Circle il 1° maggio 2021
Aloha! Cari Shaumbra, Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.
Ah! Sento tutti voi che vi riunite insieme da tutto il mondo. Che siate qui dal vivo ora o che lo guardiate in un momento che definireste il futuro, noi siamo ancora nel momento presente. Voi potreste sintonizzarvi tra una settimana, tra un anno o anche tra 10 anni e noi siamo ancora nel momento presente. È una delle cose belle di æterna, di uscire dal tempo e restare nel tempo, voi potete farlo tutto insieme.
Io faccio un respiro profondo e sento tutti voi, ciò che affrontate e ciò che vivete nella vostra vita. Sapete, so che a volte è difficile ma io sorrido. Eh! Io sorrido. Non è che non m’interessi e non sono neanche indifferente. So che è difficile, so che è impegnativo ma so anche che questo sarà il periodo più memorabile per voi, il più memorabile. Io so che ce la fate e io so che permettete la vostra Realizzazione e so che restate sul pianeta per molti, molti anni per godervi la vita e quindi posso sorridere. Posso esserne felice.
Io imploro davvero tutti voi di assicurarvi di tentare di assaporare i momenti che vivete ora. Anche nelle giornate buie, anche con i problemi che avete, anche quando siete annoiati da morire, anche quando siete impazienti io vi imploro di godervi tutto ciò che potete. Io non voglio che in un secondo momento veniate da me e mi diciate, “Oh, Adamus, vorrei che tu mi avessi detto di godermi ciò che sto vivendo,” perché anche se è dolceamaro sapete, a volte il dolceamaro può essere molto buono.
A volte tendete a focalizzarvi solo su ciò che è difficile e poi vi preoccupate e dubitate e tutto il resto ma – beh, ve ne parlerò più tardi – non potete più permettervi il lusso di farlo. Potreste davvero godervi ogni momento che vivete. Sì, anche i momenti difficili e il fatto di gestirli – Cauldre e Linda ne parlavano prima – è come avere a che fare con il servizio clienti con i governi e con le tasse. So che a volte è molto difficile e impegnativo, ma godetevi davvero quei momenti. Permettetevelo davvero e prendetevi l’impegno di godervela proprio.
Io vi raccomando proprio di tenere una specie di diario o un blog. Qualche appunto, niente che sia noioso ma piccole annotazioni per voi, un paio di volte alla settimana e più avanti vi guarderete indietro, li rileggerete e sorriderete. Sapete che a volte voi guardate le fotografie e forse quando le hanno scattate non eravate di buon umore. Forse vi sentivate di merda, eravate irritati o forse eravate proprio a pezzi, ma anni dopo voi riguardate quelle foto e sul viso vi appare un sorriso. Prima di tutto guardate quanto siete andati lontani. Voi vedete la bellezza di quel momento e anche le sue sfide; voi vedete la bellezza di quel momento e ciò vi riscalda il cuore e un po’ come quando siete in viaggio e scrivete degli appunti o fate piccoli disegni. Anche quello va bene. Un giorno vi guarderete dietro e vi renderete conto che è stato il momento più prezioso – forse il più impegnativo ma anche il più prezioso – il periodo più prezioso di tutte le vostre vite.
Le Vite Passate & la Saggezza
In questa vita non vi portate dietro solo il peso di voi. Voglio dire che mentre in questa vita entrate nella Realizzazione, voi riportate a casa tutti gli aspetti. A volte gli aspetti sono irritanti, a volte sono davvero arrabbiati e a volte vi sembra che lavorino contro di voi, ma voi li state riportando a casa proprio ora. Adesso avete anche quel peso da portare.
C’è il peso delle vite passate, che in un certo senso sono aspetti. Sapete, non è che la loro storia sia scritta e quindi completa. No. Ora stanno cambiando. Stanno affrontando una metamorfosi in quella vita, metamorfosi che è il risultato di voi che in questa vita scegliete la vostra Realizzazione. Ecco, quelle vite stanno cambiando. Ciò che poteva sembrare una barca che procede in una certa direzione e che in quella vita era destinata ad andare in quella direzione, ora cambia percorso.
Un modo migliore di descriverlo è dire che quella vita era una barca che seguiva il suo percorso attraversando tutte le esperienze per finire in un certo luogo nel momento della sua morte. Ora però esiste una seconda barca che segue un percorso diverso e quel percorso che è la Realizzazione di quella vita e che l’essere di quella vita può percepire. Di colpo sente che qualcosa sta cambiando, che si sta modificando e non sa cos’è. Non lo capisce del tutto, ma sente di essere su un sentiero del tutto diverso.
In un certo senso fa esperienza delle cose in molti modi diversi. Quella vita che viene dal passato percorre il sentiero che ha intrapreso, ma ora ci sono più sentieri. Fa esperienza delle cose in modi molto diversi, ma tutti nello stesso momento – non è più solo lineare; ora è multipla, una serie di modi diversi – e quella vita riesce a sentire che sta accadendo qualcosa. Quella vita sa che beh, forse pensa che sia l’influenza di qualche essere angelico o di Dio o di qualcosa che c’è là fuori, ma di colpo sente che si sta svegliando, come se stesse modificando il suo percorso.
A volte quella vita è terrorizzata perché fa sogni molto strani su ciò che sta accadendo. Quella vita è confusa e in quella vita non c’è nessuno con cui possa parlare, ma sa che a livello dell’anima sta accadendo qualcosa di epico ed è proprio ciò che modifica il percorso. Ecco cosa sta accadendo. Voi portate dietro quel peso che però è anche una cosa bella.
Fermatevi e considerate per un attimo quanto è bello che voi possiate affrontare il vostro risveglio per passare alla Maestria incarnata e poi alla Realizzazione mentre tutte le vite passate modificano il percorso delle loro vite. Oh, sì, a volte tutto ciò che state affrontando lo sentite molto lento, come se vi muoveste nel fango o in qualcosa del genere, ma ci sono tutte le altre vite passate. Sentitele dentro di voi per un attimo e cogliete la natura epica di ciò che stanno affrontando e rendetevi conto che in quanto Ascendente Designato per tutte le vostre vite, voi vi rendete conto della bellezza di questo momento. In questa vita non si tratta solo di voi che procedete e lottate tentando di ottenere la Realizzazione. Non è questo. Qui si tratta dell’ evoluzione totale di tutte le vite. Si tratta della trasformazione a livello dell’anima, della trasformazione della vostra saggezza che ora porta dentro la saggezza.
La saggezza fluisce nell’anima e ora la saggezza è accessibile a voi.
Lei apre i potenziali che prima non erano visibili, apre i potenziali su cui eravate ciechi come lo erano le vite passate e ora c’è un nuovo sole brillante e luminoso che illumina la foresta dei potenziali, tutto ciò tra cui potete scegliere. Ecco cosa sta accadendo ora. È come se ora la vostra energia invece di essere qualcosa di estraneo, di distante e di non familiare, ora quell’energia si riallinea per servirvi.
Ecco cosa sta accadendo ed ecco perché io vi dico per favore, per favore, per il mio bene e per il bene delle storie quando andrete al Club dei Maestri Ascesi, godetevi ogni momento. Assaporate ciò che definireste i momenti buoni e quelli cattivi perché in fondo vi renderete conto che non erano momenti brutti. Proprio no. Si trattava solo di affrontare qualche cambiamento accidentato nella vostra vita e come sapete tutto ciò accade grazie alla cosa meravigliosa che io definisco permettere. So che siete stanchi di sentire la parola “permettere,” ma io continuerò a parlarne finché non sarete pronti a permettere.
Permettere
Tutto ciò che vi sta accadendo ora è naturale. Non è l’umano che ‘fa’ la Realizzazione. L’umano puoi scegliere di fare l’esperienza di come entrarci e attraversarla, ma non è l’umano che la fa. Tutto, incluso portare dentro la saggezza nella vostra vita , tutto ciò che state facendo di fatto riguarda il permettere. Il permettere. Voi non lavorate sul permettere. Voi permettete e basta. È naturale. Tutto ciò che state affrontando è naturale. In ogni caso prima o poi ci arriverete.
Quando permettete vi connettete davvero con la vostra anima e permettete le trasformazioni che stanno già accadendo e non perché ci pensate molto sopra e neppure perché avete meditato molto. È solo perché lo permettete. Per dimostrarvelo come ho fatto in un recente riunione di Shaumbra – che bello tornare con Shaumbra – ecco cosa ho fatto in una riunione di recente per aiutarvi a capire un po’ meglio il permettere. Ho chiesto un oggetto di scena (Adamus tira fuori un ombrello).
È molto semplice (Adamus apre l’ombrello): non permettere. Non permettere (poi Adamus chiude l’ombrello). Permettere. Permettere.
Non avete più bisogno di usare l’ombrello. Non avete bisogno di proteggervi dal vostro sé. Per molto tempo avete tenuto l’ombrello aperto (lo apre), a lungo vi siete difesi da Dio solo sa cosa, vi siete protetti dall’energia che pensavate fosse da qualche altra parte e che appartenesse a qualcos’altro; vi siete protetti anche dalla vostra anima, vi siete protetti dalla coscienza umana, vi siete protetti perché non vi vedessero.
Permettere è così (chiude l’ombrello). Non avete più bisogno dell’ombrello (chiude l’ombrello), voi permettete e basta. Ah, sì, vi sentirete vulnerabili. Vulnerabili a cosa? Solo a voi, solo alla vostra anima, solo alla vostra energia personale. Voi buttate via l’ombrello e pensate, “Beh, ora mi pioverà addosso. Guarda per cosa mi ha preparato Adamus. Pioverà e ci saranno tuoni e fulmini.” In realtà quella pioggia non è vera pioggia. È solo la vostra prospettiva. La pioggia è la saggezza che viene dalla nuvola della vostra anima e vi arriva addosso. La pioggia è l’energia che prima di tutto è tutta vostra e ora scende su di voi, ma quando vi colpisce non è fredda e bagnata. È calda ed è come una bella coperta che vi abbraccia e vi riassicura.
La pioggia scende, è ciò pensavate fosse pioggia ma poi capite che, “Ogni goccia è solo un potenziale di ciò di cui posso scegliere di fare esperienza nella mia vita.” Poi vi rendete conto che non è affatto pioggia. È la vostra anima, è la vostra divinità che viene nella realtà umana 3D. È la vostra saggezza, è la vostra energia e i vostri potenziali. È il Maestro che viene tutto qui e di colpo vi rendete conto che, “Non è la pioggia, sono veri e propri raggi di luce che escono da me per me. È il mio passato e il mio futuro che ora vengono a me e tutto si riunisce proprio qui e proprio ora.” Iniziate a rendervi conto che per molto tempo avete pensato che fosse pioggia e avete cercato di proteggervi, di crearvi intorno uno scudo. Voi avete usato un velo per proteggervi e ora fate un respiro profondo, buttate via l’ombrello e permettete. Mentre permettete, la prospettiva cambia.
La percezione di ciò che era una nuvola malvagia e gonfia di tempesta ora vi rendete conto che è il calore e la comodità e la compassione della vostra anima. Quelle che pensavate fossero gocce di pioggia fredde e dirette contro il vostro corpo sono solo i raggi della vostra luce personale che arrivano tutti qui per stare con voi. Ecco cos’è il permettere. Mettete via l’ombrello. Questo è il permettere, fare un respiro profondo e apritevi a voi. Ecco cos’è il permettere.
Voi non dovete mappare il percorso. Non dovete capirne la parte logica. Non dovete ragionare su come accade tutto ciò. Accadrà e basta. A voi tocca solo fare l’esperienza di quanto è bello. Sì, a volte ci sono delle difficoltà ma anche quelle sono belle. A voi tocca solo permettere e fare l’esperienza. Ah! Così facendo l’anima si riempie di gioia ed è consciamente consapevole che proprio ora state facendo quest’esperienza. Ciò è profondo. Questo è il Maestro. Hm.
Sentitelo per un attimo dentro di voi.
Sì, io provo molta, molta passione per questo tema. Io sono appassionato perché di osservo. Osservo come le vostre vite passate si stanno trasformando e non saranno mai più le stesse. Io osservo anche ciò che potreste definire una vita futura che in realtà non è nel futuro e come si sta trasformando. In questa vita, proprio adesso tutto sta convergendo intorno e a volte non ve ne rendete conto. Non lo vedete. Voi dubitate di voi. Vi chiedete cosa dovreste fare. Voi siete duri con voi e vi chiedete dov’è la vostra passione, perché le cose non funzionano e perché non vivete il bel momento dell’esperienza divina con tutto ciò che sta accadendo intorno a voi.
Non createvi la storia che racconterete al Club dei Maestri Ascesi, non raccontate la storia del tipo, “Non avevo idea di cosa stesse accadendo, ero così perso che non sapevo neanche cosa stese accadendo e poi è accaduto e allora me ne sono reso conto.”
Fate in modo che la vostra storia dica, “Io sono stato consapevole di ogni momento della mia Realizzazione, della mia maestria e di restare sul pianeta come un Maestro incarnato. Io sono stato del tutto consapevole della mia energia, dei miei potenziali e della mia saggezza.”
Facciamo un bel respiro profondo.
Io mi appassiono molto. Non vedo l’ora di tornare con il pubblico e poter essere a faccia a faccia con voi. Intendo dire che anche ora posso essere in faccia a voi (si avvicina alla telecamera), ma voglio farlo con la faccia fisica. Ah! Bene.
Ciao, cara Linda di Eesa.
LINDA: Ciao, signore.
ADAMUS: Come stai?
LINDA: Abbastanza bene.
ADAMUS: Oh!! (Linda ride) Beh, accidenti! Eh, cos’hai appena detto?!
LINDA: Sto benissimo. Non potrei stare meglio.
ADAMUS: Bene. Ok, non devi raccontarmi stronzate, ma “abbastanza bene,” non mi piace, preferisco “alla grande.” Perché no? Puoi dirlo?
LINDA: Alla grande!
ADAMUS: Grazie. Sì. Ragazza, mi hai guardato come per dire, “Cosa? Da me non ci si aspetta niente di meno.” Grazie che vai alla grande.
Prima di proseguire la nostra chiacchierata di oggi, parliamo un po’ di ciò che abbiamo fatto durante il nostro ultimo Shoud. Abbiamo parlato di essere ensync – e-n-s-y-n-c – ensync con voi, il che significa essere sincronizzati con la vostra energia. Arrivate a un punto in cui l’energia non è più là fuori. È tutta qui (indica il petto). All’inizio è una sensazione che non vi è familiare e poi vi rendete conto che, “No, dannazione, questa è mia e io la permetterò. Metterò via l’ombrello e” – sai di cosa abbiamo bisogno, cara Linda?
LINDA: Di cosa, signore?
ADAMUS: Abbiamo bisogno di ombrelli Shaumbra, come quello ma cremisi.
LINDA: Nient’altro?
ADAMUS: Un bel color cremisi e magari la parola “Shaumbra,” scritta sopra così gli Shaumbra possono esercitarsi a casa…
LINDA: Ok.
ADAMUS: … con i loro ombrelli.
LINDA: Certo.
ADAMUS: Sì. Ok.
LINDA: Sì.
ADAMUS: So che la cosa ti eccita.
LINDA: Sì, lo so scrivendo.
ADAMUS: Bene. Non l’hai scritto – hai fatto finta. Non l’hai scritto davvero. Gli ombrelli Shaumbra, che bella idea. Avrei voluto averla prima. Quindi …
LINDA: Come li distribuiremo?
ADAMUS: Non lo so – non è un mio problema. Sai, trova un modo. Permetti (Adamus ridacchia). Io non lo so. Oh! Non avrei dovuto dirlo. Andiamo avanti prima di restare bloccato con questa cosa. L’ombrello Shaumbra. Dov’è il cappello con la scritta “Non lo so”? Credo sia rimasto in Colorado. Andiamo avanti.
LINDA: Io non ho detto, “Non lo so.”
ADAMUS: No, io ho detto “Non lo so.”
LINDA: Oh.
ADAMUS: Tu non mi hai beccato, ma la squadra qui l’ha fatto. Stanno tutti trattenendo il fiato o meglio, due sono svenuti.
LINDA: Io cerco di essere tollerante con te.
ADAMUS: (ridacchia) Tu cerchi di essere tollerante. È difficile.
LINDA: Ci sono dei momenti.
ADAMUS: Davvero?
LINDA: Ogni tanto. Tu sei migliorato molto.
ADAMUS: Parli di Cauldre o di Adamus?
LINDA: Oh, c’è differenza?
ADAMUS: Forse entrambi (Linda ride nervosa) o forse è la E (ridacchiano).
Va bene, andiamo avanti, essere ensync con la vostra energia. Essere in armonia con la vostra energia. Essere nella grazia con la vostra energia.
Finora accade spesso che sia un po’ complicato, quasi dissociato come se non fosse una vera parte di voi. Quando tornate nella fisica del flusso della vostra energia personale, tutto si ammorbidisce.
La vostra energia ha un ritmo, ha un flusso naturale ed è tutto vostro. Intendo dire che non deve avere un battito o un suono particolari, ma piuttosto è una sensazione. Voi sapete che ci sono giorni in cui siete nel flusso. Tutto funziona bene e non dovete neanche lavorarci sopra. Accade e basta. È come se qualcuno srotolasse un tappeto rosso davanti a voi e tutto funziona. Ogni tanto accade, ma poi ci sono altri giorni, le giornatacce in cui niente funziona. Tutto è fuori sincrono e più ci provate, più le cose peggiorano. Sono i giorni in cui c’è un problema e un disastro dopo l’altro e non vedete l’ora che la giornata finisca.
Ciò di cui state facendo esperienza proprio ora è questo tipo di cambiamento, un passaggio dalla vecchia relazione con l’energia dove l’energia era da qualche altra parte mentre ora passate alla vostra energia e ci sono momenti in cui sentite di essere fuori risonanza. Le cose si fanno complicate e incostanti. Molto presto le cose cambieranno e ci sarà la nuova fisica del flusso nella vostra energia, dove tutto fluisce e basta. La mattina potreste svegliarvi e sentire che forse avete fatto dei sogni folli, cosa che al momento c’è da aspettarsi e vi sentite un po’ fuori. A quel punto fate un bel respiro profondo e vi sentite di nuovo nella fisica del flusso. La vostra energia è un flusso. La vostra energia contiene una certa grazia. Voi fate un respiro profondo e lo permettete, nient’altro. Voi abbassate l’ombrello e permettete. Non ci pensate sopra. Non vi stressate. Voi permettete e basta.
In un certo senso pensare è l’opposto di permettere. Pensare e permettere sono un po’ come l’olio e l’aceto, quindi non funzionano molto bene. Permettetevi solo di tornare nella vostra fisica del flusso, nella grazia e il tappeto rosso si srotola proprio di fronte a voi. Alla fine raggiungete il punto in cui avete familiarità con la fisica del flusso che ora è la vostra fisica personale e non dovete davvero preoccuparvene. Lei c’è sempre. Ogni tanto voi perdete la via, fate un respiro profondo e tornate nella vostra fisica del flusso e a quel punto le cose funzionano con molta, molta più facilità.
Supersensibili
Come ho detto nella nostra ultima riunione c’è anche una specie di controparte – il fatto che siete super sensibili. Quando abbassate l’ombrello e tornate nel vostro flusso, voi diventate più sensibili e più consapevoli a ogni livello possibile. Noi parliamo del della bellezza del flusso, ma parte della sfida è proprio la sensibilità che state sviluppando e cioè il fatto che diventate più sensibili a tutto. Per esempio, all’inizio potreste sviluppare alcune allergie che non avevate mai avuto prima proprio perché siete molto sensibili alle particelle presenti nell’aria, forse anche alle piante e ai fiori. Molto spesso si tratta solo dell’inquinamento dell’aria e molto spesso è ciò che io chiamo l’allergia agli umani. Voi siete allergici agli altri umani e alla loro energia (Linda ride nervosa). No, lo dico sul serio. Voi avrete più reazioni allergiche agli umani che ai fiori e alle piante E cose del genere.
LINDA: Wow.
ADAMUS: Proprio perché sentite le energie, voi ne diventate più consapevoli e c’è una parte di voi che vorrebbe rifiutarle e dire, “Buttale via, non sono proprio adatte,” e invece più entrate nella fisica del flusso più vi rendete conto che non dovete rifiutare proprio nulla. In fondo è sempre la vostra energia, davvero. Non dovete liberarvene starnutendo o facendovi venire gli occhi rossi. Esiste un livello stupendo di accettazione.
Voi diventate sempre più sensibili ai pensieri. I pensieri fluttuano nell’aria proprio come le onde radio e voi diventate sempre più sensibili a loro. Quando inizia la sensitività, subito prenderà più la direzione del dramma perché il dramma contiene più dinamiche che andare a fare la spesa al supermercato. Voi coglierete la paura e anche il dramma delle altre persone, la loro rabbia, il loro odio e cose del genere. Voi diventerete più sensibili e quindi sentirete più il peso del mondo proprio perché siete molto più sensibili alla coscienza di massa.
Poi vi renderete conto che, “Dunque, questa non è davvero roba mia. Io sono consapevole che non è me. Io sono consapevole che le energie che sono là fuori non sono mie e quindi non devono influenzarmi. Non devono modificare la fisica del flusso naturale della mia energia. Io posso esserne consapevole, ma non deve farmi a pezzi.”
A un certo punto avviene qualcosa di delizioso legato al fatto di essere consapevole di tutto. Naturalmente è la vostra energia personale ma poi ci sono gli altri, la loro energia, gli esseri con l’anima e voi non vi preoccupate più se vi distruggerà o vi distorcerà in qualche modo. A quel punto diventa divertente perché potete sentire le energie delle persone in modo molto aperto e senza giudicare. Solo osservandole potete sentire le energie degli altri e diventare acutamente consapevoli di chi sono davvero e non solo delle parole che dicono o della faccia che fanno; voi diventate consapevoli in modo molto chiaro. Ecco dove diventa divertente, essere molto consapevoli e rendersi conto che in realtà non è nella vostra energia ma voi siete sensibili, anzi super sensibili.
Voi diventate supersensibili a ciò che definite gli altri reami. Gli altri reami sono tutti intorno a voi e non sono da qualche altra parte, quindi voi diventate consapevoli degli spettri e dei fantasmi ma non vi preoccupate perché non possono farvi nulla a meno che voi non vi inganniate e quindi dubitiate di voi. Loro non possono divorarvi e neppure staccarvi le gambe a morsi. Non possono trascinarvi in una specie di inferno diabolico. Voi siete consapevoli, “Wow, ora come ora sul pianeta ci sono molti esseri disincarnati che vagano.” Ci sono anche molte energie – voi entrate in una vecchia casa e c’è molta energia che è ancora lì perché appartiene a qualcuno che forse ci ha vissuto 50 o 200 anni fa.
In un certo senso iniziare a essere super sensibile è eccitante, è divertente. Dovete solo ricordarvi che potete controllare tutto ciò o – Cauldre, la parola controllare non mi piace – potete spegnere. Potete metterli di lato ogni volta che volete e tornare a voi, alla dolcezza di chi siete.
Ensync e Supersensibili – Permettete Tutto
Facciamo un respiro profondo prima di passare alla chiacchierata di oggi. Mettiamo su un po’ di musica e sentite com’è essere ensync con la vostra energia personale ed essere super sensibili.
(parte la musica)
Ne parlo perché so che è dove siete in questo momento o almeno dove arriverete tra poco. So che con la vostra energia è stato un percorso un filo accidentato.
Dopo miliardi di anni senza sapere cosa fosse l’energia, ora state effettuando un grande cambiamento. Ecco cosa cercavano di trovare gli angeli prima di venire sulla Terra, “Cos’è l’energia?” Miliardi di anni di ricerca, “Cos’è ciò che chiamano energia?”
Proprio ora state cambiando quella dinamica, proprio in questa vita. Intendo dire che questa è la vita grande.
A volte sarà difficile perché state davvero rivoltando, rigirando tutta la cosa legata alla vostra energia e parlo del vostro orientamento verso l’energia, della vostra comprensione dell’energia e della fisica del flusso della vostra energia personale. Ora state cambiando tutto questo.
È una cosa monumentale, ecco perché vi dico per favore, per favore godetevi l’esperienza ogni giorno. Smettetela di lamentarvi, di lagnarvi.
Godetevi ciò che state affrontando perché è davvero una cosa grossa – parlo dello sviluppare una nuova relazione con l’energia – e presto comprenderete in modo conscio come fare in modo che lavori per voi.
Non accade con il pensiero né grazie a qualche affermazione positiva – ci sputo sopra pit! Voi arriverete a capire come l’energia funziona davvero e come può servire i vostri desideri e la vostra passione. Non parlo di cose piccole. Non perdete tempo con le cose piccole, ma con i vostri veri desideri e le vostre vere passioni. Tutto il resto si sistema da solo.
Si vergogni chi spreca la sua energia il suo tempo tentando solo di ottenere l’energia che gli fornirà qualche dollaro in più. Sarebbe un vero spreco perché tutta quella roba accade in modo naturale.
Come ho detto in una delle molte cose che abbiamo fatto di recente, l’umano desidera una moneta e il Maestro permette un tesoro. L’umano spreca la sua energia preoccupandosi di 1 dollaro o di 1 euro extra o forse di un peso di uno yen. Che gran perdita di buona energia e di tempo. È molto limitata.
Il Maestro permette tutto il tesoro, permette il tutto. Non si preoccupa dei dettagli perché fa parte della fisica del flusso. Lei c’è e basta. Deve esserci.
Il Maestro permette tutto il tesoro e tutto il tesoro – naturalmente sono le cose materiali. È l’abbondanza materiale. È la salute. È anche la saggezza e la gioia. Il Maestro permette tutto ciò, tutto il tesoro. Non lo limita.
Eccovi in questo periodo di grande cambiamento, di capovolgimenti, di ribaltamenti, di rifacimenti e di rotatorie o comunque vogliate chiamarle e a volte sembra che tutti lavorino contro di voi, ma non è così. Non è affatto così. Voi state diventando solo più sensibili, più consapevoli perché state diventando ensync con la vostra energia personale, davvero.
Facciamo un respiro profondo e sentiamo dove siete proprio ora nella vostra vita e la natura epica di ciò che state affrontando.
Ok, facciamo un bel respiro profondo. Ci sono cose di cui dobbiamo parlare.
(la musica finisce)
Bene.
Il Momento Di Una Storia
Mi mancano i miei Shaumbra. Mi mancate voi e mi manca il pubblico agli Shoud. Avevo addirittura proposto che agli Shoud mettessero sulle sedie dei cartonati in modo da avere la sensazione che la stanza fosse più piena. Mi manca proprio, mi mancano proprio le interazioni che ho con voi. Mi manca ridere insieme. Mi manca il fatto che io vi provoco e mi manca l’umorismo. Oh, L’umorismo mi manca tantissimo. È difficile fare dell’umorismo quando non ci siete, perché di solito l’umorismo avviene a vostre spese. Come faccio a usare un po’ di umorismo? A mie spese? Non penso proprio. Proprio no.
Io mi godo l’energia e sapete che quando 50 o 60 di voi sono seduti allo studio per uno Shoud è quasi come un magnete che attrae tutti gli altri che sono a casa seduti al loro computer. È come se per loro voi diventaste l’ancora e quando si riuniscono, quando facciamo uno Shoud, da quanto tempo non succede? Da un anno o poco più non c’è pubblico. Ultimamente sì, i seminari ci sono ma io ho talmente tanta passione e desiderio intenso di Shaumbra che ho l’ impressione di aver esagerato con gli ultimi gruppi. Sono stato troppo intenso con loro?
LINDA: Forse.
ADAMUS: Forse sì, ma è proprio il desiderio intenso di tornare a stare con Shaumbra. Eccoci qui di nuovo senza un pubblico. Cosa facciamo? Cosa facciamo? Allora…
LINDA: Procedi pure, prenditela con me (Adamus ridacchia).
ADAMUS: Non voglio esagerare, Linda e non voglio crearti dei danni permanenti. Non voglio proprio esagerare. Ciò che vorrei fare è creare un ‘dispositivo’ teatrale.
LINDA: Mm hmm.
ADAMUS: A proposito, ognuno di voi ha una serie di trucchetti teatrali che potete usare in ogni momento. Dovete solo tirarli fuori dalla vostra tasca posteriore ogni tanto. I dispositivi teatrali sono grandi e aiutano davvero con le dinamiche dell’energia del flusso perché così uscite di testa e quel punto recitate basta. Ecco, devo usare un dispositivo teatrale quindi vi racconterò una storia.
LINDA: Ok.
ADAMUS: Sarà una storia del Maestro.
LINDA: Certo.
ADAMUS: Ormai la conoscete – “Il Maestro e …” – in questo caso, beh, “Il Maestro e gli Studenti che fanno Domande.” Vuoi recitare il ruolo di tutti gli studenti che si sono riuniti per ascoltare il Maestro?
LINDA: (con entusiasmo) Oh! mi piacerebbe proprio. Passo per essere una brava studentessa.
ADAMUS: Bene, bene allora tu li rappresenterai tutti.
LINDA: Certo.
ADAMUS: Io reciterò il ruolo del Maestro.
LINDA: Sai che shock.
ADAMUS: Per me è facile farlo, non devo lavorarci sopra.
LINDA: Ok.
ADAMUS: io avrò il ruolo del Maestro e racconteremo questa storia attraverso le domande…
LINDA: Ok.
ADAMUS: … che vengono dagli studenti ed è un po’ il modo per riportare qui un pubblico.
LINDA: Oh, Ok.
ADAMUS: Ok. Facciamo un bel respiro profondo insieme prima di iniziare.
LINDA: (espira in modo udibile) Sì. Ok.
ADAMUS: La storia di un Maestro. Io recito il ruolo del Maestro. Linda recita il ruolo di più studenti.
LINDA: Ok.
“Il Maestro e gli Studenti che Fanno Domande”
ADAMUS: In quel pomeriggio soleggiato d’estate il Maestro mise una sedia sotto una grande quercia dove si erano riuniti circa 20 studenti. Non era una lezione normale, ma una riunione casuale che facevano ogni tanto con il Maestro e alcuni studenti. Gli studenti non vedevano l’ora che accadesse perché erano fuori dalla classe e quindi tutto diventava un po’ più semplice, un po’ meno intenso.
Alcuni studenti lo definivano scherzando la riunione Zen/Un-Zen perché a volte ponevano domande importanti, tipo Zen e poi si rendevano conto che era il momento di un-Zen.
Il Maestro sedette sulla sua sedia e sorseggiò il suo caffè che in realtà non era caffè. Perché lo sappiate, io sono un po’ deluso.
LINDA: Non è colpa mia!
ADAMUS: Comunque sono un po’ deluso. Il Maestro sorseggiò il suo caffè.
LINDA: Vuoi del caffè? Sai, possiamo farlo.
ADAMUS: No. Sto bene, non preoccuparti…
LINDA: Non mi sembra proprio.
ADAMUS: Non preoccuparti per me. No, no, per favore.
Il Maestro si sedette e sorseggiò il caffè che uno degli studenti gli aveva portato anche se lui non l’avevo chiesto, perché gli studenti anticipavano sempre i desideri del Maestro. Può essere un piccolo indizio, ma forse no.
LINDA: Ci sto lavorando.
ADAMUS: Il Maestro fece un respiro profondo con gli studenti, “Oggi parleremo di uno dei dibattiti filosofici più antichi di cui si è parlato fino alla nausea, ma oggi ne parleremo in relazione a ciò che state vivendo nel vostro viaggio. Oggi parleremo della felicità.
LINDA: Oh.
ADAMUS: La felicità. Il Maestro disse, “Io vi chiedo di sentire la felicità, il vostro livello personale di felicità. Cos’è la felicità? È qualcosa che si può ottenere? È qualcosa da desiderare? È solo un dibattito filosofico e quindi privo di significato? Sentite la felicità per un attimo tutti voi che siete qui oggi. Siete felici?”
(pausa)
Dopo qualche minuto uno degli studenti si rese conto che la tazza di caffè del Maestro era vuota e quindi portò un’altra tazza di caffè (Adamus ridacchia), naturalmente al momento giusto. Portò una nuova tazza di caffè – ahm – ah, ecco (qualcuno gli porta una tazza di caffè).
LINDA: Oh, che magia! chi l’avrebbe?
ADAMUS: Grazie.
LINDA: Chi l’avrebbe detto?
ADAMUS: Grazie per aver anticipato i miei bisogni. Gli arrivò una nuova tazza di caffè – bene, ti chiederò di aggiungerlo, Linda (lei aggiunge lo zucchero), sì – e a quel punto il Maestro disse, “A questo punto mi piacerebbe che mi faceste delle domande sulla felicità.” Ahm. Ahm.
LINDA: Sì. Sì! “Maestro, dovremmo darci da fare per ottenere la felicità?” Whoa, ancora un po’ di panna, caro.
ADAMUS: “Dovremmo darci da fare per la felicità?” disse il Maestro sorseggiando il suo caffè e ricordandosi di ciò che aveva detto una volta Nietzsche e cioè, “Gli umani non dovrebbero darsi da fare per essere felici. Nessuno umano si dà da fare per essere felice, se non gli inglesi che lo fanno senza sosta.”
Non sono sicuro di cosa intendesse dire Nietzsche ma in fondo no, gli umani non dovrebbero sbattersi per essere felici. Loro pensano alla felicità. A loro piacerebbe la felicità, ma sono molto occupati con le loro vite quotidiane e non la considerano una priorità. Si danno molto da fare per cose tipo fare denaro, per prendersi cura dei loro figli o per cercare di risolvere i problemi al lavoro e cose del genere. “No, in effetti gli umani non si danno da fare per essere felici,” e restò in attesa della domanda successiva.
LINDA: “Maestro, la fama e la fortuna portano alla felicità?”
ADAMUS: Hm. “La fama e la fortuna. La notorietà e la fortuna accadono mentre si cerca la felicità. Per esempio, una persona cerca di ottenere più denaro pensando che sarà felice o pensa che essere noti o essere riconosciuti sia il sentiero verso la felicità. La felicità è tale di per sé e non richiede né fama né fortuna. Vedete, sono solo la ricerca della felicità e non sempre il risultato della felicità.
“No. No, qui non si tratta di dover inserire altre cose. La felicità esiste di suo.
“Come dicono spesso, la felicità non è uno scopo e non è neanche una destinazione ma quando la mettete in quei termini allora sfugge quasi sempre. La felicità esiste in ogni momento ed ecco perché io dico a tutti voi, miei cari studenti che si tratta di ogni giorno che voi siete qui a scuola. Ci sono giornate dure e ci sono giornate facili, ma ogni giorno può essere intessuto di felicità, anche i giorni più difficili. È una delle ragioni per cui siete qui, cioè capire che non si tratta di giudicare dove siete o come state, ma di fare l’esperienza e poi sentire che la felicità ne è una parte intrinseca.”
Il Maestro fece una breve pausa in modo che tutti potessero riflettere sulle sue grandi parole di saggezza. Con la coda dell’occhio si accorse che molti degli studenti si erano addormentati. Fa parte dell’essere un Maestro.
Ascoltò la domanda successiva.
LINDA: “Maestro, posso ottenere la felicità grazie al ragionamento?”
ADAMUS: Se gli occhi del Maestro fossero stati aperti avrebbero guardato verso l’alto (Linda ridacchia). “Posso ottenere la felicità attraverso il ragionamento?”
Il Maestro fece un respiro profondo per evitare il suono irritante che altrimenti sarebbe stato presente nella sua voce e disse, “Sì, per un breve periodo. Per un po’ potete usare i pensieri e anche il ragionamento per creare l’illusione della felicità. Potete raccontarvi che avete soldi in banca. Potete raccontarvi che i vostri figli vi amano. Potete raccontarmi che avete più successo di molte altre persone. Potete raccontarvi che siete avanti per quanto riguarda i gli obiettivi della vostra vita, quelli che vi siete creati e che determinano una certa quantità di ciò che io definirei la felicità falsa, la felicità zuccherosa. No, in fondo la felicità vera, la felicità che entra nella vostra vita non viene da quelle cose ma dall’anima, proprio dall’anima. La vera felicità è sapere che siete nella vostra passione, che seguite la vostra passione e che finalmente iniziate a permettervi e ad accettarvi. Quelle sono le cose importanti.”
Il Maestro chiuse di nuovo gli occhi in attesa della domanda successiva da parte del pubblico.
LINDA: “Maestro, vengo da una famiglia infelice. Il mio destino è quello?”
ADAMUS: Ah, ecco un altro studente tra i molti che veniva da una famiglia infelice. Il Maestro disse, “C’è un proverbio che dice ‘genitori felici, figli felici. Genitori infelici, famiglia molto infelice.’
“Circa il 50% della felicità si trova letteralmente nei vostri geni quando nascete. È un derivato della genetica ancestrale e fino a un certo punto determina la capacità di essere felici o almeno la vostra consapevolezza di essere felici in quella vita. Se i vostri genitori sono infelici, ci sono buone probabilità che lo sarete anche voi. Voi raccogliete le loro energie e ora in questa vita vivete in un ciclo infelice. Sì, di solito circa il 50% dei vostri geni si porta dietro la felicità.
“Direi che un altro 10% viene dalla fortuna o da cose che si allineano o come direi io dal fatto che l’energia vi serve e un altro 40% arriva dalla coscienza di massa, dall’ambiente in cui vivete, dalla vostra realtà e dalla vostra percezione della realtà.
“Per rispondere alla tua domanda, ‘ se ho genitori infelici questo è il mio destino?’ Per quasi tutti è così. Se invece ti fermi un attimo e ti rendi conto che non dipendi più da loro, che puoi amarli profondamente o forse odiarli non importa ma non dipendi più da loro per essere felice e la felicità non si trova più nei tuoi geni o nel DNA, il risultato del karma non può essere l’ infelicità.
“Nella tua vita tu sei libero di essere felice. È un tuo diritto, è inerente a te. È la via dell’anima, è ciò che definisci felicità o in caso essere contenti. L’umano è felice, l’anima è contenta ed è un tuo diritto e quando ti riprendi quel diritto non lasci più che la società e neppure la fortuna o la tua famiglia possano dettare il tuo livello di felicità. A quel punto ti rendi conto che lei c’è sempre stata, ma era stata soffocata e resa oscura proprio dalla tua famiglia.
“Ecco perché è così importante che tu ti renda conto che anche tu sei un essere sovrano e non dipendi dalla famiglia, dagli antenati o da un certo lignaggio. Tu puoi amarli molto come esseri con l’anima per diritto, ma non è più opportuno che l’infelicità e altre cose come le malattie, l’ alcolismo e la depressione scorrano lungo la linea familiare. Il Maestro disse agli studenti, “Ora dipende del tutto da voi. Accettate la vostra felicità personale? Continuate a basarvi sul quoziente di felicità della vostra famiglia?”
Fece un respiro profondo e ricordò la sua famiglia, le difficoltà e le sfide, gli sconvolgimenti e il caos mentre cresceva e si rese conto che per molto tempo – molto, molto prima di diventare un Maestro – aveva seguito le orme della sua famiglia infelice. Solo quando aveva vissuto i momenti più oscuri di disperazione aveva “Adesso basta ” e se ne era andato per inseguire il suo sé personale e in fondo la sua felicità personale.
Fece un respiro profondo e attese la domanda successiva.
LINDA: “Maestro, intendi dire che la felicità è una scelta?”
ADAMUS: “La felicità è una prospettiva appunto certo, la felicità è una scelta ma non si può forzare ragionando molto e neppure tentando di essere felici pensandoci sopra. Ciò che fai renderti conto che nella la felicità è il dono dell’anima all’umano ed è un tuo diritto. È sempre stato un tuo diritto, ma ora la domanda è, la permetterai? La domanda ancora migliore è, perché non la permetterai?”
LINDA: Hm.
ADAMUS: “Di solito la ragione è perché dipende ancora dalle cose esterne – dalle persone dagli eventi – e ti basi ancora su vecchi obiettivi aspirazioni umane per determinare il tuo livello di felicità e quindi non farà che sfuggirti. Risulterà quasi impossibile.
“Quando ti rendi conto che la felicità è il dono dell’anima all’umano – l’anima sapeva che l’umano avrebbe affrontato esperienze impegnative e quindi disse, ‘Ecco, questo è il dono che noi chiamiamo felicità.’ Non è il piacere, quello è una cosa diversa. Il piacere è una sensazione, è un’emozione prodotta dall’uomo, mentre la felicità è il dono dell’anima ed è qui per ognuno di voi quando siete pronti e degni di riceverla.”
Il Maestro fece una pausa e bevve un po’ di caffè in attesa della domanda successiva.
LINDA: “Maestro, io ho ricordi felici ma in generale non sono felice. È tutta lì la felicità, nei ricordi ?”
ADAMUS: “Per molte persone è così. Molte persone provano la felicità quando tornano nei loro ricordi. Quando pensano a quando erano bambini. guardano una foto e anche se quando quella foto è stata scattata non erano felici, ora considerano solo i ricordi felici di quella foto. Possono essere anche ricordi orribili, terrificanti ma sì, i ricordi felici.
“Poi ci sono i sogni di felicità. Quando pensi al futuro sogni il futuro e come sarà fra 5 anni e 10 anni e ciò può provocare un sorriso, quando ti rendi conto che hai affrontato una trasformazione difficile. Hai smesso di fidarti delle altre persone. Ora sorridi quando ti rendi conto che l’energia è lì, è lì solo per servirti e lo fa senza alcuno sforzo in modo artistico e creativo e lo fa di continuo. Tu sorridi, ma in quel momento ciò non ti rende felice in automatico.
“Il fatto è che per quasi tutti la felicità è nel passato o nel futuro. Non è mai nel momento ora. Le persone non si permettono di essere felici nel momento. Molte persone si sentono in colpa quando sono felici perché si paragonano agli altri e dicono, ‘Io non posso essere felice finché loro non sono felici.’ Altri sono molto occupati nell’elaborazione mentale, nel preoccuparsi delle cose e nel dubitare di sé nel momento, nel momento presente e quindi non sono consapevoli del dono naturale della felicità che invece è sempre presente. La felicità può coesistere con cose come le preoccupazioni. La felicità può coesistere con cose come una brutta giornata. È solo una questione di prospettiva, cioè come scegliete di considerare le cose .”
Il Maestro fece un respiro profondo e restò in attesa della domanda successiva, ma ci fu una lunga pausa perché gli studenti stavano riflettendo sulle parole che aveva detto. Lui sorrise felice tra sé pensando, “Oggi sembro un po’ come Kahlil Gibran. Tutte domande meravigliose.”
Attese un attimo e arrivò la domanda successiva.
LINDA: “Maestro, qual è la differenza tra la pace e la felicità?
ADAMUS: “Sì.” (pausa)
A quel punto il Maestro sorrise tra sé, “In un certo senso sono la stessa cosa perché entrambi non presentano conflitti. La pace è quando sei in pace con te stesso. La pace è quando ti rendi conto che non ci sono più battaglie, interne o esterne. Sei in pace quando ti rendi conto, quando riconosci che le cose sono come dovrebbero essere anche se non è così che appare, ma che tutte le cose sono come dovrebbero essere. Ciò crea un senso di pace e in quel senso di pace puoi ricordare il dono naturale della felicità che è presente nella tua vita.
“È difficile riconoscere quel dono. È difficile essere felici quando non sei in pace con te stesso; invece quando accetti tutte le cose e non ci sono più le lotte le battaglie e quando il drago non è più un’energia contraria a te com’era prima, cioè quando il drago è il tuo animale da compagnia, allora sentire la felicità risulta molto più facile perché quel dono è già lì, è già presente.”
La domanda successiva arrivò all’improvviso.
LINDA: “Maestro! Qual è la relazione tra l’autostima e la felicità?”
ADAMUS: “Sì,” ripeté il Maestro. “Sì, l’autostima e la felicità sono strettamente legate.
“L’autostima è la percezione che hai di te. Sei degno? L’autostima è come vedi chi sei. Ti vedi attraverso uno specchio pulito e puro o ti vedi attraverso pezzi di specchi? Ti vedi come vedi che gli altri ti vedono o ti vedi dalla prospettiva della tua anima?
“Tutto ciò crea un livello di autostima in cui la felicità è un po’ diversa perché non si tratta di una prospettiva ma solo di uno stato di benessere, uno stato di accettazione e di grazia, uno stato in cui ti rendi conto che tu hai il diritto di essere felice.
“Da quando gli umani vivono sul pianeta sono sempre stati infelici a vari gradi. Da quando gli umani lottano con altri umani e in fondo lottano con se stessi pretendendo molto da sé in molti modi diversi, quello stato di benessere non esiste più.
“Al momento gli umani sono estremamente stressati. Nelle loro vite sono molto, molto occupati e continuano a tentare di ottenere qualcosa. Valutano i loro successi in base a cose come il denaro, gli amici o la salute, ma in fondo niente di tutto ciò porta alla felicità. È ovvio che non porti alla felicità, perché è difficile esistere in quello stato dell’essere.
“Invece quando ti rendi conto che sei degno, quando ti rendi conto che non c’è alcun bisogno di sentirsi in colpa o di provare vergogna per niente – tu sei degno – allora risulta molto più facile vivere nello stato di felicità.”
Il Maestro fece un respiro profondo e sentì l’odore dell’aria. Una brezza leggera aveva iniziato a soffiare e lui riusciva a sentire l’energia che nel gruppo stava cambiando. Sapete, è facile sentire l’odore dell’energia, cioè percepirla e lui riusciva a sentire l’odore di qualcosa che stava cambiando e a volte quando ci sono in atto grossi cambiamenti quell’odore non è sempre piacevole. Se attraversate quell’odore, l’odore non piacevole dei cambiamenti profondi che stanno accadendo, dopo si apre la via a un odore dolce, un profumo di nettare, un profumo di miele o di biscotti appena usciti dal forno.
Gli studenti posero la domanda successiva.
LINDA: “Maestro, posso vivere sfide e avventure ed essere felice?”
ADAMUS: “Ma certo. Nella tua vita le sfide e le avventure – che tu hai scelto in modo specifico e conscio e non che accadono a caso – possono mettere in ombra ciò che chiami felicità. Possono fare in modo che ti sembri distante o che non ci sia proprio, ma in fondo in ogni avventura e in ogni sfida, anche se affronti delle difficoltà la felicità arriva quando ti rendi conto di una cosa molto semplice: nella tua vita sei tu che hai messo in scena tutte le sfide e tutte le avventure. Sei tu quello che vuole tuffarsi in profondità nell’esperienza, che sia essere un tossicodipendente o scalare le montagne dell’Himalaya. Sei tu che metti in atto tutto ciò.
“Quando te ne rendi conto puoi trovare la felicità anche in momenti impegnativi, anche durante ciò che potresti definire un’avventura terrificante. Potrebbe anche essere solo il fatto che decidi che lascerai il lavoro che stai facendo ora per aprire una tua azienda. Fa paura, è una grande avventura ma quando ti rendi conto che sei tu che metti in scena, che organizzi tutto ciò e ti rendi conto che è una grande opportunità per intraprendere il tuo cammino e dire ciò che pensi ed è anche una grande occasione per lasciare che la tua energia ti serva. A quel punto puoi essere felice anche in tempi di grande stress e di avventure.”
Il Maestro attese la domanda successiva.
LINDA: “Maestro, la felicità è un pensiero o una sensazione?”
ADAMUS: “Sì! La felicità può essere un pensiero. Tu puoi avere pensieri felici e molti di voi cercano di farlo. Molti di voi cercano di darsi pace usando pensieri felici, ma alla fine vi rendete conto che sono trasparenti, sono quasi falsi. Non durano a lungo e sfortunatamente dopo aver fatto qualche pensiero felice ti ritrovi sbattuto per terra e più deluso che mai da te. Non dico che la felicità non sia nei pensieri, ma di solito le persone cercano di diventare felici pensandoci sopra.
“In fondo la felicità è una sensazione. È una sensazione che non è qui (indica la testa), è una sensazione che inizia qui (indica il cuore). Come ho detto, l’anima si sente contenta, potreste dire soddisfatta; spesso l’umano sente il bisogno di fare di più e di avere di più e quindi di cambiare di più. L’umano vive sempre una condizione in cui vuole la perfezione, vuole qualcosa di diverso e spesso quando lo fa si sente impotente. Accade molto raramente che gli umani provino il senso della felicità nel momento presente ma è possibile, davvero.
“È un dono da parte dello Spirito ed è arrivato il momento che ora vi apriate a lui. Non pensate solo ai vostri ricordi felici del passato, non sognate solo di ricordi felici nel futuro, apritevi proprio ora a quel regalo.”
Il Maestro si stava spazientendo perché voleva andare a fare un giro in macchina e quindi disse alla classe, “Accetterò qualche altra domanda. Qual è la prossima?”
LINDA: Oh, beh, “Se ho problemi finanziari o di salute posso ancora essere felice?”
ADAMUS: “Averli rende molto difficile essere felici, soprattutto i problemi di salute e naturalmente avere problemi finanziari ti distrae molto dall’ essere felice perché tutta la tua attenzione si focalizza su cose come la tua salute e la tua ricchezza e a quel punto dimentichi ancora una volta la natura inerente della felicità che è presente dentro di te.
“È il dono che lo Spirito ti regala, che la tua anima ti fece sapendo che avresti fatto molte esperienze interessanti e quindi disse, ‘Ecco ciò che si chiama felicità e a cui puoi tornare in ogni momento. Lei è sempre presente, anche durante le tempeste più terribili la felicità c’è sempre. Anche se nel tuo corpo c’è una malattia e anche se la tua abbondanza finanziaria non fluisce come ti piacerebbe, io vorrei che tu trovassi la felicità. Lei c’è sempre. Io vorrei che tu tornassi a lei anche se tutto ti dice che non hai alcun motivo di essere felice. Non cercarla attraverso la mente. Torna alla felicità attraverso il cuore.’ Tu torni al luogo della felicità che è inerente in te e che modifica la direzione delle energie che trasformano la tempesta in una bella brezza oceanica.”
Il prossimo.
LINDA: “Maestro, ho due cani. Bau! Bau! Gli animali da compagnia sono felici?”
ADAMUS: Hm. “Se l’umano è felice.”
LINDA: Oh.
ADAMUS: “Se l’umano è felice perché vedete, gli animali da compagnia sono un riflesso, sono uno specchio. I vostri animali sono una specie di riscontro, che si tratti di un cane o di un gatto o di altri animali. Umano felice, animale felice. Il vostro animale raccoglierà tutte le sensazioni che provate e le farà sue. A volte farà sue anche i vostri squilibri e la vostra infelicità e le assorbirà dentro di sé. A volte un animale arriva fino ad accollarsi una malattia che forse avreste dovuto avere voi. Un animale è felice? In fondo a livello filosofico sì, perché quell’animale è al vostro servizio e non importa cosa gli fate affrontare. Grazie.”
LINDA: Hm. “Maestro, che relazione c’è tra felicità e il permettere?
ADAMUS: Hm. “Direi che esiste una correlazione diretta tra la felicità e il permettere. Per provare la vera felicità è importante permettere. Quando permetterete, voi proverete la vera felicità. Direi che procedono mano nella mano, sono due cose…A livello umano quali sono le due cose che procedono in coppia ? Il cioccolato e i biscotti. Sì, fanno parte della stessa cosa – certo, il permettere e la felicità.”
Il Maestro fece un respiro profondo. Stava iniziando ad essere un po’ impaziente. Aveva cose da fare, posti in cui andare, persone da vedere e a un certo punto le domande iniziano a diventare mosce o girano in tondo. Il Maestro fece un respiro profondo e chiese l’ultima domanda.
LINDA: “Maestro, sei felice?”
ADAMUS: Il Maestro alzò lo sguardo e si rivolse allo studente che aveva appena posto la domanda e gli chiese di ripeterla. Stava facendo le sue cose teatrali in modo che tutti lo avrebbero ascoltato, alzò le sopracciglia e disse, “Ripeti la domanda.”
LINDA: “Maestro, sei felice?”
ADAMUS: A quel punto il Maestro si alzò, fece un respiro profondo e disse, “Basta coi dubbi. Basta coi dubbi.”
Detto ciò se ne andò, saltò sulla sua Porsche 911 vintage e tutto felice guidò verso il tramonto godendosi la possibilità di fare un giro su una delle sue molte automobili. Amava le auto perché erano un simbolo di avventure, della strada, del viaggio ma ora invece che lottare mentre guidava lui possedeva molte auto, molte auto d’epoca su cui amava lavorare e godersi il viaggio, nient’altro. Non doveva andare da nessuna parte, si permetteva solo la felicità.
Finisce così la storia del Maestro e degli studenti. Belle domande, cara Linda e la morale di tutto ciò è molto semplice.
Basta Dubitare
Il Maestro decise che fosse l’ultima domanda quando qualcuno chiese, “Maestro, sei felice? Sei felice?” Lui rispose, “Senza dubbio. Lo sono, senza dubbio.” Ecco la morale di tutta questa storia.
I dubbi vi allontaneranno dalla felicità. I dubbi. Avere dubbi su chi siete, dubitare del motivo per cui siete qui. Avere dubbi su dove sta andando il pianeta ora, mettere in dubbio le vostre capacità, mettere in dubbio la vostra anima, mettere in dubbio la vostra mente e di sicuro dubitare del vostro corpo. Tutti quei dubbi vi allontaneranno dalla felicità che è proprio qui (indica il suo cuore indica). Il dubbio è inserito, è integrato dentro di voi. Potreste dire che è inserito a livello dell’anima nell’essere umano, ma i dubbi fanno in modo che non lo vediate mai e che non lo sentiate. Ne fate esperienza di rado, solo di rado.
Il Maestro disse, “Lo sono, senza dubbio. Non c’è dubbio che lo sono,” perché vedete, da molto tempo aveva imparato a liberarsi dai dubbi e quando l’aveva fatto gli era tornata la sensazione di benessere e di felicità e si era reso conto che quello era suo stato naturale.
Durante la sua vita, il Maestro aveva affrontato molte difficoltà. Era stato un teenager turbolento, si era ficcato in molti casini e più volte aveva intrapreso il percorso sbagliato. Non era mai stato un prodigio o qualcosa del genere. No. Era come moltissimi di voi. Aveva avuto dei conflitti e affrontato delle sfide di cui portava ancora le cicatrici – emotive e fisiche – che lo provavano, ma una volta arrivato sul percorso e poi arrivato al punto in cui siete voi ora, il suo insegnante gli aveva detto, “Si tratta di non dubitare più, di non avere più dubbi.
A quel tempo il Maestro pensava, “Beh, non avere dubbi suona bene, ma è difficile per un umano fare solo un respiro profondo e lasciare andare tutti i dubbi. L’umano è infestato di dubbi a ogni livello.
Poi l’umano aveva fatto una domanda al Maestro, “Beh, come supero i dubbi? Come gestisco questo dubbio, quel dubbio e l’altro dubbio?” Il suo Maestro l’aveva guardato con aria dura e aveva detto, “Non puoi più permetterti il lusso di dubitare. Non puoi più permetterti quel lusso.”
Ciò colpì duro il Maestro – non permettersi più quel lusso – e all’inizio voleva urlare e dire al suo Maestro, “Cosa intendi con lusso? A me non piace affatto,” ma di colpo si rese conto di sapere cosa intendeva. Lui si stava concedendo il lusso del dubbio.
Era un gioco che faceva da solo. Il dubbio era un gioco vecchio, molto vecchio e non è una di quelle cose contro cui puoi combattere e lottare ed entrarci e cercare trovare ogni piccola area di dubbio presente dentro di voi. Voi vi rendete conto che non potete più permettervi quel lusso. Fino a un certo punto vi ha servito bene. Il dubbio vi ha fatto dubitare delle cose, soprattutto di voi. Il dubbio vi ha aiutato ad affilare la vostra spada ma fino a un certo punto. il dubbio vi ha fornito uno specchio, ma era uno specchio tutto crepato in cui guardare.
Voi non potete più permettervi il lusso di dubitare di voi. È arrivato il momento di procedere.
È arrivata l’ora di smettere di dubitare che siete qui per la Realizzazione. Lo fate o non lo fate.
È il dubbio se siete intelligenti o stupidi.
È arrivata l’ora di smettere di dubitare se siete bravi e degni come tutti gli altri.
È arrivata l’ora di smettere di dubitare se è arrivato il vostro momento per la Realizzazione.
Voi non potete più permettervi quel lusso. Ora la questione è se ve ne liberate e smettere di giocare al gioco del dubbio o se lasciare il sentiero e andate o tornate da qualche altra parte.
Facciamo un bel respiro profondo qui, in questo giorno di felicità. Vedete, il dubbio distruggerà la felicità. Lo farà, la distruggerà in modo assoluto e nella vostra vita voi avete il diritto di essere felici. Non è per niente una discussione filosofica. Voi avete il diritto alla felicità e per poter restare qui sul pianeta come un Maestro incarnato avete bisogno della felicità.
La Merabh della Felicità
Facciamo un respiro profondo mentre oggi passiamo alla merabh della felicità.
Un bel respiro profondo.
(parte la musica)
Gli umani sono pieni di ogni tipo di dubbi dal momento in cui si svegliano la mattina, durante tutta la giornata e anche nel loro stato di sogno. Un dubbio dopo l’altro e dopo l’altra ancora.
Fino a un certo punto il dubbio serve una specie di scopo perché vi aiuta a capire più di voi e vi aiuta a capire di più chi siete davvero, ma a un certo punto non vi sta più bene addosso e quindi dovete liberarvene.
Basta dubitare. Forse è più facile dirlo che farlo, ma voi non potete più permettervi il lusso di contemplare il dubbio. Non ora, non dove siete.
Il dubbio vi fa a pezzi. Il dubbio V’impedisce di capire chi siete davvero o di ricordare perché siete qui.
Il dubbio soffocherà la vostra passione (qualcuno starnutisce). Gesundheit benedizioni.
Il dubbio vi esaurirà e farà ammalare il vostro corpo. Rallenterà la vostra mente e di certo rallenterà la vostra consapevolezza.
Voi non potete lottare contro il dubbio perché non farà altro che portare fuori altri dubbi e poi dubitate se lottare contro il dubbio produce un qualche risultato. Voi non potete combattere il dubbio.
Voi non potete neppure affascinare il dubbio. In altre parole, affascinarlo vuol dire, “Caro dubbio, cerchiamo di essere carini tra noi. Io sono una persona molto carina. Il fatto è che io dubito molto di me, ma sono un’ottima persona.” Non potete affascinarlo così.
Sento che il dubbio non è qualcosa di cui potete occuparvi andando in terapia per risolverlo. Il solo fatto che vi sediate su una sedia o vi sdraiate sul divano di un terapista vi porterà a dubitare di voi. Intendo dire che se non aveste dei dubbi non sareste lì e quindi il fatto che ci siate rinforza tutti i dubbi che avete. Non penso proprio che possiate andare in terapia per liberarvi dal dubbio rivivendo i momenti traumatici della vostra vita anzi, penso che facendo così dubiterete ancora più di voi.
Il dubbio è un gioco. In fondo è il gioco del diavolo.
Il dubbio entra molto, molto in profondità. Vi entra nella mente e nel cuore e s’insinua nelle vostre relazioni e in tutto. S’insinua anche nella vostra vita finanziaria e nella vostra vita professionale.
Il dubbio – ora che siete arrivati a questo punto del viaggio e restate qui come Maestro incarnato ve lo dirò dritto in faccia – non potete più permettervi il lusso di dubitare di voi. Molto semplice. Molto diretto. Voi non potete più permettervi il dubbio di dubitare di voi.
Voi ci proverete. So bene che voi ci proverete e il prossimo mese sarà un mese interessante. Vi arrabbierete molto con me e tenterete di diventare filosofi sul dubbio e sulla felicità fino a farmi venire la nausea e la voglia di sputare.
Il mese prossimo giocherete al gioco del dubbio in modo un po’ più intenso del solito perché non siete sicuri se – beh, voi dubitate di ciò che sto dicendo qui ma a un certo punto vi renderete conto che, “Dannazione, Adamus aveva ragione. Non posso più permettermi il lusso di dubitare.”
Il dubbio è un gioco emotivo e mentale che fate con voi. Vi mantiene umani. Vi mantiene piccoli. Vi mantiene persi e voi chiedete, “Posso davvero liberarmi da quel gioco. Posso farlo davvero??”
Non fatemi la domanda in modo così dubbioso. Sì, potete superarlo e oltrepassarlo. Basta dubitare.
Ecco cosa vi troverete ad affrontare. Voi avete sempre usato il dubbio come uno strumento per valutarvi, per evitare i rischi e per assicurarvi che le cose non vi scoppino in faccia. Voi avete dubitato di voi quando avete affrontato grandi periodi di passione. Voi avete dubitato, avete temuto di alzarvi di fronte agli altri, di essere diversi e forse di essere sbagliati.
Voi avete dubitato di voi e quindi siete rimasti piccoli, molto piccoli. Adesso basta. Adesso basta.
Un po’ di tempo fa abbiamo parlato del makyo, delle stronzate spirituali, delle distrazioni spirituali e nella nostra prossima riunione parleremo ancora del dubbio – esiste una parola che userò più avanti – basta con i dubbi. Basta con i dubbi. Qui non c’è più posto per loro, non per voi e non per altri Shaumbra.
Non avete più bisogno della rete di sicurezza. Non avete bisogno di effettuare sempre un doppio controllo. Non avete bisogno dei limiti in cui vi inserisce il dubbio. Non avete più bisogno di controllare due volte la vostra mente, i vostri pensieri o le vostre azioni, ma so che lo farete quando rifletterete sul dubbio, “Cosa mi trattiene in questo luogo? Cosa mi tiene su questo sentiero? Cosa m’impedisce di impazzire? Se non dubito delle cose che faccio, cosa succede se esco di testa e faccio cose folli?”
No, no. Ora voi state facendo cose folli proprio dubitando di voi, vivendo in piccolo e senza essere felici in ogni singolo momento. Quella è pura follia.
In questa giornata facciamo un bel respiro profondo.
Quando lo studente chiese al Maestro, “Maestro, sei felice?” Il Maestro rispose solo, “Non c’è alcun dubbio.”
Era il suo modo per dire, “Sì, io sono felice perché non dubito di me. Io Sono Tutto Quello che Sono. Io sono felice perché ho rinunciato a quel gioco molto tempo fa e ora posso essere felice. Il dubbio è un assassino. Il dubbio è un violentatore. Il dubbio è un ladro. Io gli ho detto solo di uscire dalla mia vita.”
Ora il Maestro percorreva la strada aperta sulla sua Porsche 911 rossa e guidava sorridendo per la bellezza di quell’incontro e di come aveva lasciato tutti gli studenti a pensare fino alla riunione successiva.
Guidava su una strada aperta, senza traffico e il sole iniziava a tramontare e quindi fece un respiro profondo e disse, “Tutto è bene in tutta la creazione. Io sono dannatamente felice.”
Ciò detto, cari Shaumbra, io non ho bisogno di un pubblico, ma (Adamus ridacchia) mi mancate tutti quanti davvero molto.
Io Sono Adamus del Dominio Sovrano.