2019 Magazine Giugno

LA VITA IN PEZZI  di Geoffrey Hoppe

Mi scuso con i lettori dello Shaumbra Magazine, ma questo mese il mio cervello non funziona. Purtroppo non riesco a scrivere un articolo che sia coerente e cioè che abbia un inizio, una parte centrale e una fine. Dallo Shoud di maggio 2019 il mio cervello è a pezzi. Alcuni di quei pezzi hanno senso, mentre altri sono del tutto privi di senso e sembra proprio che io non riesca a mettere insieme nulla in modo logico. Per questo articolo io posso solo condividere alcuni pezzi e so che quasi tutti capirete perché probabilmente state facendo la stessa esperienza. Di certo so che Jean Tinder capirà, perché ho appena letto il suo articolo. Povera Jean… Vita in Pezzi!   

ALCUNI PEZZI:

Io non dimenticherò mai lo Shoud di maggio 2019. Ha contenuto tutti gli elementi tipici di una riunione epica di Shaumbra: risate, dramma, shock, rivelazioni, intuizioni, confronti e trasformazioni. Com’è stato canalizzare il dialogo di Adamus con Annette dalla Norvegia? Super intenso e scomodo! Come canalizzatore io potevo vedere la scena: Annette dolce e innocente che affermava che nella sua vita tutto andava bene. Adamus che vedeva oltre la copertina e annunciava di poter vedere le sue paure. Annette che negava la sua paura. Adamus che la metteva in trappola con qualche domanda sulla sua famiglia e su dove viveva. Poi BOOM! La verità rivelata. Suo figlio è in ospedale e non parla da mesi.  Riuscivo a sentire che tutti erano seduti in punta di sedia e provavano empatia totale per Annette. Adamus che conclude dicendo che suo figlio stava sentendo la sessione e che presto avrebbe parlato. (A proposito, Annette mi ha detto che appena tornata in Norvegia ha ricevuto una telefonata. Il figlio aveva parlato di nuovo).

Dopo lo Shoud di maggio i media si sono accesi. Parecchie persone hanno detto ad Adamus di andare affanculo. Alcuni hanno ammesso di non essere davvero interessati alla Realizzazione Incarnata perché volevano solo una vita più semplice e invece si sono accorti che Adamus e il Crimson Circle hanno reso la loro vita più impegnativa. Alcuni hanno detto che erano stanchi morti di avere sempre una carota (la Realizzazione) davanti al cavallo (loro). Altri hanno risposto in modo saggio che forse dovevano mangiare quella dannata carota piuttosto che continuare a lamentarsi. Altri ancora hanno detto che avrebbero lasciato il Crimson Circle per proseguire da soli. Altri ancora si sono chiesti perché non l’hanno fatto prima e si sono accorti che il Crimson Circle è solo uno spazio sicuro per entrare nella loro Realizzazione personale. Penso che sulle diverse pagine Facebook legate a Shaumbra siano apparsi più post di quanto io abbia visto da molto tempo e molta più saggezza di quanto io abbia osservato nel corso del tempo.

La settimana scorsa non volevo sentire nessun’altra banalità, motti, adagi, assiomi o cliché. Non riuscivo a pensare, a leggere o a parlare di nulla di “spirituale”. Ho chiesto ad Adamus di lasciarmi molto spazio e di permettermi di essere un semplice stupido per un po’. È stato brutto (Quanto brutto è stato?) dover cancellare una sessione di registrazioni allo studio, una sessione programmata quasi sei mesi prima.  Ho spostato la sessione registrata del Keahak fino all’ultimo momento. Nelle ultime tre settimane ho guardato più TV che in tutto l’anno scorso. Ringrazio Netflix e le banali commedie romantiche. Non riuscivo a gestire altro.

Mi piace l’immagine della copertina dello Shaumbra Magazine di questo mese.  Per me è un promemoria inquietante di Atlantide e delle fasce frontali. La ragazza guarda verso il futuro con la tristezza negli occhi ma con la speranza del cuore. Atlantide fu davvero molto bella, ma fu una grande tragedia. Penso a una frase tratta da ‘La storia di due città’ di Charles Dickens che dice tutto: “Fu il migliore dei tempi, fu il peggiore dei tempi, fu l’era della saggezza, fu l’era della follia, fu l’epoca della credenza, fu l’epoca dell’incredulità, fu la stagione della Luce, fu la stagione dell’Oscurità, fu la sorgente della speranza, fu l’inverno della disperazione, di fronte a noi c’era tutto, di fronte a noi non c’era nulla, eravamo tutti diretti in paradiso, eravamo tutti diretti nell’altra direzione.” Ora, Secondo Adamus Atlantide è legata direttamente alla nostra passione. Se dovessi proseguire la citazione di Dickens io aggiungerei: “Fu la fine di un’era e poi viaggiammo attraverso le nubi del tempo verso l’era dorata della Realizzazione. La guida che ci attendeva era un piccolo schiavo il cui nome al tempo non riuscivamo a ricordare…” 

L’altro giorno stavo rovistando nel mio cervello alla ricerca di qualche credenza su cui rimuginare. Non sono riuscito a trovarne, quindi ho cercato di inventarne qualcuna. Nel momento stesso in cui ho cercato di formare una nuova credenza, essa è scomparsa nell’aria. Lentamente, lentamente sto arrivando a capire: basta con le credenze. Il mio piccolo sé umano è in panico, ma devo ammettere che le mie credenze erano vecchie e rinsecchite come pane di un mese.

Nell’ultima sessione dei Keahak, Adamus ha presentato una specie di mappa. Funziona più o meno così: Come prima cosa abbiamo dovuto superare le nostre ferite e la coscienza della vittima e mentre lo facevamo lui ha ripulito dai ranghi di Shaumbra chi si nutriva energeticamente e chi faceva i giochetti in modo da poter concentrare il suo lavoro su chi stava permettendo la Realizzazione in questa vita. Poi abbiamo dovuto portare dentro la saggezza del Maestro che contribuisse a bilanciare ciò che sarebbe accaduto dopo. Ora siamo nel momento in cui modifichiamo la nostra relazione con l’energia e lasciamo che ci serva piuttosto che essere noi i suoi schiavi. Da qui superiamo la mente. Lo sta facendo proprio ora nel Keahak e negli Shoud. Ecco di cosa tratta l’esperienza dei 45-60 giorni di cui ha parlato nello Shoud di maggio. Poi entriamo in gnost, una cosa di cui lui e Tobias hanno parlato per anni, ma ora la stiamo portando davvero nelle nostre vite quotidiane. Da lì in poi tutto gira intorno al l’integrazione della coscienza e all’energia. Oh, e a godersi la vita senza senso di colpa o vergogna.

Ascoltate bene: tutto gira intorno al restare. Adamus afferma che non passerà molto tempo a parlare di entrare nella Realizzazione. Non ce n’è più bisogno, perché si tratta di un processo naturale e di una conclusione scontata. Invece ci sta preparando a restare sul pianeta come Maestri incarnati e tutto ciò include impartire comandi all’energia, non avere paura delle nostre creazioni, fare esperienza della vita in un modo sensuale ed imparare a gestire il nostro incredibile livello di irritazione verso le altre persone.

A ogni passo del cammino: Quando Adamus si rivolse per la prima volta a Shaumbra nel suo primo Shoud del settembre 2009, disse che sarebbe stato con noi a ogni passo del cammino. Allora non mi resi conto che intendeva dire ad ogni passo, avanti e anche indietro.

10/20: A metà giugno celereremo 10 anni di Adamus con Shaumbra a Santa Fé, New Mexico.  Fu sempre a Santa Fé che a settembre 2009 nel seminario Interdimensional Living per la prima volta mi fece aprire gli occhi e camminare per la sala mentre lo canalizzavo.  Dopo anni in cui canalizzavo Tobias su uno sgabello da bar con gli occhi chiusi, l’esperienza non mi era piaciuta. Allora neanche Adamus mi piaceva molto. Era rude, arrogante e provocatore. Poi ho imparato che era anche maledettamente geniale e che era tutto un Atto di St. Germain. Ora siamo BFF-MOTT’s (Migliori Amici per Sempre, Almeno Quasi Sempre).

Ad agosto celebreremo l’anniversario dei 20 anni del Crimson Circle. Tutto ebbe inizio in un teepee il 21 agosto 1999, due giorni dopo quella che Edgar Cayce aveva predetto sarebbe stata la fine del mondo. Beh, almeno il mondo come lo conoscevamo.

Ce l’ho fatta! Mentre scrivevo il mio articolo sentivo di andare a casaccio tra le parole e le pagine, ma almeno sono arrivato alla fine.  È un po’ come noi che entriamo nella Realizzazione: la nostra mente umana cerca di pianificare tutto, poi la vita sembra cadere a pezzi e di colpo ci rendiamo conto che ce l’abbiamo fatta. Fine di una vecchia storia, inizio di una nuova vita.

Forse ci incontreremo di nuovo in un luogo in cui i pezzi non devono avere un senso, ma dove sappiamo che è più reale del luogo che definiamo logica. 

Estratto dalla canalizzazione di Tobias alla New Energia Conference, luglio 2006

OLTRE LA PROGRAMMAZIONE ATLANTIDEA 

Parliamo dei fattori che compongono il vostro Essere qui sulla Terra. Iniziate con il corpo. Il vostro corpo è ciò che vi permette di fare cose nella materia, nella 3D e sentire cose come le emozioni e il dolore. Vi permette di sentire il gusto, di ascoltare, di vivere nella vostra creazione. In forma angelica è molto difficile fare esperienza della vostra creazione come fareste vivendo in un corpo. È una parte molto importante del vostro viaggio.

Poi c’è la vostra mente, una cosa molto interessante. Gli angeli non hanno la mente e non usano il cervello. “Mente” significa letteralmente tendere a, mantenere organizzato, sorvegliare. Quella è stata la funzione della mente – immagazzinare i dati per il corpo, per la vostra esperienza sulla Terra, mantenere le informazioni e ripescarle quando sono necessarie. Alla mente sono state date troppe responsabilità e al momento non sa cosa fare. Ora come ora nelle scuole c’è molto focus sulla mente, sul cervello e su cose come il QI (quoziente intellettivo)  e ciò determina un enorme squilibrio su base molto personale, individuale ma anche sulla base della co­scienza.

Il terzo componente è lo spirito, una parola latina che significa letteralmente respiro. C’è stata una grande distorsione di tutto il con­cetto dello spirito. Lo spirito è solo la forza vitale, il respiro, l’origine di tutto. Lo spirito e il respiro significano nascita, movimento energetico. Anche lo spirito coinvolge tutti i vostri aspetti. È l’Essere totale. Lo spirito è molto personale. Lo spirito è molto, moltissimo dentro di voi, ma proprio ora nella coscienza dell’umanità lo spirito è davvero frainteso e molto distorto.

Dunque abbiamo il corpo, la mente e lo spirito ma manca un pezzo. L’avete cercato, avete pianto e avete tentato di ricrearlo. Prima non c’era e in un certo senso finora non poteva esserci.

Immaginate per un attimo che la vostra sedia abbia tre gambe invece di quattro. Cosa accade? Beh, voi imparate ad adattarvi e a cambiare. Voi imparare a sedervi in modo da non cadere per terra. I vostri muscoli compensano e il meccanismo della vostra mente si assicura che vi posizioniate nel modo giusto. Dopo un po’ vi dimenticate addirittura che la sedia aveva quattro gambe. Ora voi agite in una realtà che ha solo tre gambe, eppure avete sempre la sensazione insistente che manchi qualcosa.

L’architettura o il progetto originale della natura bio-psicologica dell’umanità prevedeva quattro aspetti: il corpo, la mente, lo spirito dell’energia vitale ed esisteva anche un altro bel componente definito “dei un gnost,” o “gnost.” Si tratta del pezzo mancante che molto spesso vi ha portato a chiedervi perché le cose sono tanto toste e difficili.

Dei un gnost è anche il nucleo della passione nell’esistenza umana. È il quarto pezzo. Non è lo spirito e non è la mente. Il modo migliore di spiegare gnost è che è il sapere interiore, ma non il sapere interiore che viene dalla mente. È la creatività, ma non la creatività che viene dalla mente. Non è neppure l’intuizione. È la capacità di fare ponte tra i reami non fisici e i reami cristallini e porta quell’energia e quella coscienza nei reami terrestri. È la capacità di manifestare i sogni in modo molto veloce usando l’equilibrio di corpo, mente e spirito.

Allora, cos’è successo a gnost? Dov’è finita? Per capirlo torneremo all’energia di Atlantide, ai tempi di Ault.

Ault – il nome originario di Atlantide – fu la seconda era dell’umanità e durò molte migliaia di anni in cui iniziammo davvero a sviluppare l’identità di tutto l’essere umano. Ci sentivamo più a nostro agio a vivere in una realtà fisica, ma i nostri corpi avevano forme e dimensioni molto diverse.  Ad Ault noi volevamo rendere tutto co­mune, volevamo standardizzare tutto. Era un desiderio, era una scelta.

Iniziammo a lavorare con il corpo e con la mente nel tentativo di standardizzarci e di conformarci, di creare un’unità, una conformità che facesse da ponte alle nostre energie. Si lavorò sul corpo fisico e ciò comprese una specie di chirurgia effettuata con strumenti fotonici molto precisi. I vostri odierni laser sono imitazioni piuttosto rozze. Usammo gli strumenti fotonici per tagliare ed innestare, per modificare e riarrangiare il corpo in modo tale che non avreste dovuto aspettare tra una vita e l’altra per iniziare a manifestare un aspetto più uniforme e comune.

Alcuni di voi sono stati perseguitati per molto tempo da malattie o disturbi perché continuate a portarvi dietro i codici da Atlantide. A volte essi fluiscono attraverso la linea di sangue famigliare e a volte quei codici hanno portato il vostro corpo ad essere qualcosa che di fatto non era. A volte fanno in modo che il corpo sia distorto, bloccato in alcune aree e quando guardate i tratti del vostro viso e del vostro corpo, quelli non siete voi.

Vogliamo parlare di un altro tipo di codice che fu impiantato, soprattutto nelle vostre ultime incarnazioni prima della caduta di Atlantide. Si lavorò per standard­izzare la mente in modo che tutti gli umani avessero più o meno la stessa capacità mentale per aumentare la capacità della mente di immagazzinare informazioni e sensare a livello materiale o tridimensionale.

Mentre il corpo si adattava sempre meglio alla realtà fisica, sentirono che anche la mente aveva bisogno di aumentare le sue capacità e di riuscire ad adattarsi. Furono compiute molte ricerche ed effettuati molti, molti esperimenti per conformare la mente e standardizzarla.  

Ad Atlantide molti di voi permisero che si lavorasse sulla vostra mente. Fu inserita nella mente una certa programmazione che di fatto le permetteva di diventare ipnotizzata. Quell’impianto di controllo mentale fu così forte che filtrò nella coscienza di tutti, anche di chi non aveva subito quel tipo di controllo mentale o di chirurgia del cervello. Trovò il modo di infiltrarsi nella coscienza di tutti. È così ancora oggi.

La conformità della mente – la capacità della mente di essere diretta, ipnotizzata, limitata e controllata – oggi è ancora attiva. Nel Synchrotize Saint-Germain ha parlato delle bugie della mente, delle bugie che vi raccontate e delle bugie che inserite nel paesaggio della vostra realtà. Ecco perché come Crimson Council noi abbiamo sempre detto, “Non usate le affermazioni.” Si tratta di una forma di controllo della mente. Anche le visualizza­zioni tendono a venire dalla mente e voi tendete a far riattivare i vecchi impianti mentali di Atlantide. Voi visualizzate dalla mente, vi limitate, vi ipnotizzate e mentite a voi stessi.

A causa del lavoro fatto sul controllo mentale nei giorni di Ault voi abbandonaste le comunità, le vostre famiglie e chi amavate e in qualche modo trovaste il vostro posto ai Templi di Tien. Voi sapevate che i controlli e la standardizzazione si erano spinti troppo avanti e avevano causato moltissimi danni. Ciò che una volta era stata la terra di Atlantide, bella e piena d’amore ora si stava trasformando in un luogo di controllo e di abuso di potere.

Nei Templi di Tien noi lavorammo insieme per cercare di smantellare molto del lavoro fatto per controllare la mente e il corpo. Nei Templi di Tien noi lavorammo con energie che ci avrebbero permesso di passare in dimensioni diverse e in quelle dimensioni potevamo liberarci di un po’ di quei controlli. Fino a un certo punto avemmo successo, ma scoprimmo che era molto difficile riportare quella libertà dagli altri reami nel mondo fisico fino al reame a 3 dimensioni.

Nella coscienza in generale stava accadendo che l’equilibrio delle 4 gambe della sedia, i 4 aspetti del sé che erano stati progettati su livelli angelici ora venivano distorti a causa della conformità del corpo, del controllo e degli esperimenti fatti sulla mente. La quarta gamba – gnost – iniziò a svanire perché non veniva più usata. Era stata bloccata del tutto.

Senza la quarta gamba, senza gnost al suo posto è molto difficile creare. Tutto diventa una lotta. È arrivato il momento di riportare indietro gnost, ma ciò fa affiorare alcuni dilemmi molto interessanti e addirittura un paradosso perché lei è anche un grande segnale di stop, un grosso segnale di avvertimento. In un certo senso voi siete stati programmati a non averla più. Gnost è diventata un “no”, qualcosa che non dovreste avere e quindi c’è un enorme muro, una barriera e anche una certa paura nel ritornare a gnost.

È arrivato il momento che permettiate a gnost di tornare nella vostra vita. Permettete che la quarta gamba della sedia torni al suo posto. In ogni caso tornerà in un modo diverso, quindi non cercate la vostra vecchia gnost; lei tornerà in modo diverso e ciò sarà una vera sfida e forse addirittura altre persone cercheranno di definirla. Qualcuno tra voi dirà di averla già, ma io posso assicurarvi che non è così.

Quando cogliete gnost, quando riportate l’equilibrio nella vostra vita, ciò crea un chiarore. Ciò crea una facilità e un’eleganza che non conoscete dai tempi di Atlantide. Ciò crea una semplicità e una chiarezza che annulla ogni parola che io potrei usare. È cosmica ed è umana, sempre; è il ponte tra i vostri reami cristallini interni, il vostro sé creativo e il vostro sé umano. È la pietra che manca, che è stata portata via e che v’impedisce di far fluire con facilità le energie avanti e indietro tra i reami.

Gnost, il vostro sapere interiore creativo è pronto a tornare. È arrivato il momento. È molto probabile che ne sentirete gli effetti nella mente e nel corpo fisico. Entrambi non sono abituati a lei e non sono sicuri neppure di che cosa sia l’energia. Vi chiederemo di non andare in panico e di non incolpare qualcosa che avete mangiato, che avete fatto o qualcos’altro in generale. Cercate solo di capire che state permettendo che quel pezzo mancante torni al suo posto e lo faccia in modo diverso dal solito.

Di certo non vi chiediamo di cercare di tornare indietro e di smantellare alcuni interventi chirurgici brutali effettuati sui vostri corpi e nelle vostre menti. Non potete. È stato così.  Noi vi chiederemo di creare il vostro spazio sicuro personale, di creare il vostro modo personale di fare da ponte in modo che gnost torni da voi.

Per favore, non cercate di raccontare agli altri che cos’è gnost perché quella è solo la vostra esperienza. È importante che gli altri facciano la loro esperienza con gnost. Voi non potete forzarla, non potete produrla ed io non posso dire nessuna parola che vi aiuti se non che gnost –  il sapere interiore geniale e creativo  –  è il pezzo mancante che ha permesso l’eleganza della manifestazione e la realizzazione dei sogni. Invece di lasciare che i sogni restassero là fuori nei reami astrali, gnost li ha portati qui.

La bellezza di gnost e che cambierà la vostra vita. Cambierà Il modo in cui vivete e come create. È molto personale. Non è l’energia del vostro cuore; è qualcosa di diverso. Non esiste nel vostro corpo ma è tutta intorno a voi, è parte di voi. Solo voi – solo voi – potete reintegrarla nella vostra realtà. Solo voi.

Gnost è il nucleo della passione. È il frutto della rosa. È l’espressione della passione sui livelli terrestri.

TUORI DI FESTA  di Jean Tinder   (no, non è un errore! Gioia)

La vecchia battuta di Kuthumi – “Sulla via verso l’ascensione ho perso tutto” – probabilmente sarà anche divertente… un giorno. Nel frattempo preferisco citare il mio caro Mark Twain: “Di tutte le cose che ho perso, più che altro mi manca la mente.”

Una volta ero intelligente. Ho le carte che lo provano. Ultimamente però sembra che SMART significhi Il- cosiddetto-Maestro-che-agisce-in-modo-strano. Sono solo io o stiamo tutti diventando cretini? Per esempio, l’altro giorno mi sono ritrovata nel garage a battere tra loro dei pezzi di metallo. La faccia di mia figlia è apparsa sulla porta, “Mam…? Cosa stai facendo?”

“Um… cercavo di copiare un suono che ho in testa.” Una lunga occhiata e poi è tornata a giocare al suo computer. In questa casa nulla la sorprende più.

In effetti quel rumore interno c’è sempre stato. Quando l’ho sentito fuori di me mi ha spaventato moltissimo, come le unghie su una lavagna. Ricordo che in effetti io evito cose che hanno un suono simile a quello anche se non riesco a ricordare cos’era… Avevo liquidato tutto ciò come una stranezza personale e quel “ricreare quel colpo” era tornato sulla mensola del mio armadietto mentale. Solo fino a poco tempo fa, perché durante Shoud del maggio 2019, quando Adamus ha parlato del rumore di colpi prodotti dalle procedure per installare le fasce mentali, ho saputo subito e con precisione di cosa stava parlando. Ora eccomi in garage a tentare di ricreare quei colpi anche se ne avevo sempre avuto paura. Sapete, allacciati le ali e volaci dentro? Ora che sapevo di che cosa si trattava, forse uscire dalla testa avrebbe rimosso quei colpi da dentro la mia testa.

Ho scoperto che non ero l’unica a sentire cose strane. Un paio di giorni dopo lo Shoud di maggio, molte persone si sono fatte domande sui suoni che avevano sentito durante la merabh di Adamus – e “Perché li avete tolti dalla registrazione?” Beh, nello Shoud o nella musica della merabh NON c’erano; non li abbiamo mai tolti dalla registrazione perché prima di tutto non c’erano mai stati. Le persone li hanno sentiti nella loro testa. Confortante, vero?

In questi giorni nella mia testa ci sono cose strane. Il rumore, per esempio. Un paio di settimane fa tutti i piccoli suoni della casa hanno iniziato a collaborare per trasformarsi in un ruggito assordante che non ho potuto sopportare per un altro secondo. Sono uscita di casa, ho appoggiato i piedi nudi sul terreno e ho respirato – vigorosamente – e sono riuscita a bloccare il “QUESTA volta cosa c’è di sbagliato in me?” prima che partisse da solo. “Goditi il viaggio e basta” ha ridacchiato il mio Maestro. “Certo, per te è facile dirlo,” ha riposto furioso il mio umano. Poi entrambi ci siamo dati una calmata ed io ho fatto l’esperienza.

Cos’altro sta funzionando male nella mia testa? Beh, ho trovato una spazzola nel frigorifero. Ho lasciato un che un piatto di burro si sciogliesse sopra il forno. Ho riempito un sacchetto di carta con alcuni mattoni e sono rimasta ad osservare stupita mentre si rompeva. (Sì, davvero.) Ho raccontato al terapista della scuola dei miei figli del mio “strano cervello” ma poi ho taciuto quando uno strano sguardo gli ha attraversato il viso. Mentre andavo allo studio del Crimson Circle studio per una produzione ha guardato almeno 5 volte il mio cellulare per assicurarmi che il giorno e l’ora fossero giusti.

Ho fissato scioccata le piante secche nella mia stanza – “Vi ho annaffiato 3 giorni fa, come fate a essere morte?” Forse ho solo sognato di annaffiarle? Poi a volte dentro di me una piccola voce irriverente dice, “Avanti, ma che problema hai? La gente paga bene e rischia di finire in galera per questo livello di rimescolio della realtà!”

CHE DIAVOLO c’è che non va in me?? Oh, aspetta, è la domanda sbagliata. Ogni domanda si porta dietro la risposta e non credo di volere un altro di quei giri. Cancella. Cancella. Provaci di nuovo.

CHE DIAVOLO c’è che non va in me?? Oh, giusto, qualche settimana fa Adamus ci ha fornito la risposta. Stiamo uscendo dai modelli e la mente  – il nostro Esperto di Modelli più eccellente  – viene ridotto in macerie. O forse cerca solo di capire suo ruolo come nostro Assistente Amorevole. In un caso o nell’altro, non è una transizione morbida.

Mi rendevo conto di alcune altre esperienze di stranezza, ma volevo saperne di più. Su Facebook ho postato una domanda a Shaumbra – “Ultimamente vi sta capitando qualcosa di strano?” Le risposte hanno confermato i miei sospetti (speranze) che MOLTI di noi stanno affrontando questo casino mentale. È bello sapere che non sono sola in questa strana follia. In effetti mi ha fatto bene ridere di – intendo dire con – i miei compagni pionieri dello Sconosciuto Selvaggio e Stravagante.

Visto che potrebbe far sentire meglio anche voi, ecco un piccolo campionario di ciò che i nostri amici stanno sperimentando (i commenti sono veri, li ho leggermente distillati):

Mi sento vuota. Mi sento piena. Tutto nello stesso momento.

Dormire… cos’hai detto che era?

Computer, apparecchi elettronici – ed emozioni – che si rompono… cose del tutto scollegate tra loro, è naturale.

Cambiano la vista e la visione – peggiorano, poi migliorano di colpo e guarda, colori nuovi!

Allungo la mano per prendere lo spazzolino da denti e mi ritrovo in mano il caffè.

La pazienza? Non oggi.

Non riesco a ricordarmi come funziona il parlare, soprattutto nella mia lingua madre.

Incapace di determinare la mia attuale posizione nel tempo/spazio/pianeta.

Ieri, oggi, domani… appuntamenti, tempo in generale… cosa?

Galleggio come in un sogno… aspetta, sono al volante, non a letto!

La gente non mi vede e non mi nota; da dove viene il mio mantello dell’invisibilità?

Mi fraintendono sempre e comunque – “Non si avvicina neppure a ciò che ho detto!”

Invece dell’anestesia per un problema dentale, sono andata sul Picco degli Angeli (come ho detto, tuori di festa).

Nei miei sogni muoio; nella vita vera continuo a camminare.

Mi sento stordita, ho le vertigini e dormo a tutte le ore.

Le cose intorno a me cominciano a muoversi come se fossero di gelatina.

Devo fare delle pause frequenti per stabilizzarmi “qui”.

Ho una deliziosa nuova relazione con qualcuno che non parla la mia lingua; i problemi spariscono perché non possiamo parlarne.

Mi sveglio e scopro che il sentiero del giardino, la siepe, il mercatino all’angolo e l’edificio vicino al mio sono stati riarredati/ spostati/ ricolorati.

Sogni con Adamus, Shaumbra, gli antenati, altre vite.

Dolore fisico, stranezze varie e sfide causali.

Mi sono chinata per raccogliere un biglietto da $5 e l’ho visto trasformarsi in uno da $20.

A scuola il responsabile “per errore” mi ha chiamato Dio; un po’ strano… beh, almeno per lei.

Spostarsi in un’altra dimensione nel bel mezzo di una conversazione.

Aspetta, come riattacco il telefono?

Dall’agonia alla beatitudine – e ritorno – nel giro di secondi.

Cose che mi appartengono, giochini ed edifici spariscono e poi riappaiono.

Un campione di crema per il viso, la uso ogni giorno e non finisce mai.

Una vera epidemia di sindrome da CRS. 

Babbanicidio… una vera tentazione.

Mi fermano perché vado troppo in fretta, mi danno un enorme multa e non posso più guidare; vado a pagare e il tipo dichiara che né mia macchina né la mia multa risultano nel suo sistema.

Vedo l’aria, sento l’odore e il rumore dell’energia.

Mi esce acqua dagli occhi senza nessuna ragione.

I miei amici: “Ci abbiamo provato per 30 minuti, non ci sono taxi da nessuna parte! Io sensopenso: “Ho bisogno di un taxi” e puff, dal nulla appare un bus taxi con posti per tutti.

Ho rovesciato un intero secchio di vernice bianca nel bel mezzo della città durante un temporale… ho diffuso luce dappertutto!

Parole… um, ddosogpph… huh?

Oh, il mio preferito… sognavo che ero in un bagno e qualcuno cagava fuori il cervello!

Cosa fare di tutto ciò? Non c’è molto da fare se non ridere, permettere e “godersi” l’esperienza anche se non sempre è divertente o semplice. Beh, almeno per l’umano. A volte il mio umano ha un bel nodo allo stomaco. A volte va a letto e non dorme per ore, ma la cosa interessante è che le cose importanti – e anche quelle che lo sono meno – in effetti filano via molto lisce. A prescindere da quanto dormo (o non dormo), ho molta energia per ciò che devo fare. Se non è così accade lo faccio lo stesso… in un modo o nell’altro.

Per fortuna abbiamo già gli strumenti con cui gestire questa follia: respirare, fidarsi e smettere di chiedersi, “Cosa non va in me?” e PERMETTERE l’esperienza, per l’amor del cielo! L’umano – beh, il fantasma della mia mente precedente – vuole mettere ordine nel casino, ma diventa sempre più facile ricordarmi di dimenticarmi di quell’idea. Diventa più semplice anche riassicurare il mio umano quando si trova sul punto di perdere altro oltre a tutto ciò che ha già perso.

In quei momenti mi troverete che mi dico… “Mia cara, amata mia, io so che la vita ti confonde e in questi giorni è folle. So che la tua mente è incasinata. So che le persone non capiscono e a volte anche tu non ti capisci. Io sono qui con te ed io ti capisco del tutto. Io sento tutto ciò che stai sentendo tu e anche ogni frammento di ciò è bello oltre ogni parola. Mia preziosa umana, senti le mie braccia intorno a te, la mia presenza e il mio amore. Fidati di me, è una cosa che accade solo una volta. Non ci ripasserai mai più, quindi rilassati e goditi l’ultimo giro su queste stupende montagne russe. Con me tu sei sempre al sicuro.

È allora che io smetto di preoccuparmi di essere intelligente perché ora io sono saggia – Selvaggiamente Ispirata, Semplicemente Esisto.