Agosto 2021

GIRARE L’ANGOLO – Geoffrey Hoppe

Dal 1999 ad oggi abbiamo completato 22 serie di Shoud e tra pochi giorni ci sarà l’ultimo Shoud della Serie Merlin I Am. In totale abbiamo fatto 270 Shoud mensili, cioè un sacco di messaggi e di saggezza da parte di Tobias e di Adamus nel corso di oltre 20 anni.

Dopo aver scritto questi numeri mi sono seduto per un momento per sentire le energie distillate di tutti gli Shoud e di tutte le persone che li hanno letti o guardati.

La sensazione è travolgente, ci sono molte lacrime e risate, intuizioni e resistenza, magia e sfide. È una biblioteca profonda che copre il viaggio di Shaumbra dal post-risveglio alla maestria e fino al Tempo delle Macchine. È la vostra storia, è la mia storia ed è la nostra storia.

Adamus ci ha già fornito il nome della nuova Serie che inizierà il 2 ottobre 2021: L’Arte del Benching. Il titolo indica dove stanno andando le cose nella prossima serie. Noi siamo pronti a realizzare la nostra passione e il nostro scopo per questa vita. Noi siamo venuti qui nel momento più significativo del pianeta per irradiare la nostra coscienza senza alcuna agenda. A sua volta ciò illumina nuovi potenziali per l’umanità, potenziali che potrebbero influenzare tutto, dalla tecnologia ai diritti umani, dalle relazioni razziali alla politica e alla finanza e poi all’agricoltura, alla fame, all’ambiente ecc.

Non si tratta solo delle grandi questioni globali. La vostra luce tocca anche le relazioni, la musica, lo sport, i film, l’educazione, l’intrattenimento, il lavoro e molto altro ancora. Quando la coscienza risplende senza agenda influenza ogni cosa, grande e piccola.

La Serie L’Arte del Benching significa che siamo pronti a farlo. Avremmo potuto avere la nostra Realizzazione molto prima di adesso, ma molti Shaumbra hanno aspettato questo momento specifico per permetterlo  davvero. Come dice Adamus, in realtà voi non dovete “lavorare” sulla vostra Realizzazione. Lavorare su di lei è la più grande distrazione di tutte  e può facilmente diventare un gioco fottutamente mentale. Voi lo permettete e basta. La vostra Anima fa tutto il lavoro che deve fare e voi avete solo bisogno di fare un respiro profondo e Permettere.

Abbiamo aspettato perché ora è il momento in cui il pianeta ne ha più bisogno e lo desidera. Una delle conseguenze della pandemia di coronavirus è che gli umani hanno un enorme desiderio di una nuova leadership e di nuove risposte. Non sempre si fidano dei governi, né trovano molto conforto nel clero o negli insegnanti o nella polizia o nelle istituzioni mediche. Durante la pandemia ciò è diventato fin troppo evidente e i “leader” di oggi   –  quelli a cui la gente guarda ­ –  di solito sono popstar, celebrità e figure sportive.

Credete che pensi che un’agenzia pubblicitaria qualsiasi sceglierebbe un politico o un papa per sponsorizzare i suoi prodotti? Certo che no e infatti si rivolge a persone che le masse ammirano tipo un intrattenitore popolare. Il punto è che in questo momento le persone stanno cercando nuove risposte e nuovi leader. La coscienza pura contribuirà a far emergere i nuovi leader e i pensatori di domani.

Noi abbiamo girato l’angolo. La vostra Realizzazione o è qui o è imminente.

Non pensateci sopra due volte, a meno che il Drago non abbia qualche altra cosa da eliminare e allora si tratterà solo di rilasciare ogni problema. Noi siamo qui per sederci al parco sulla panchina come Maestri incarnati e lasciare che la nostra coscienza risplenda. La panchina al parco è una metafora per rilassarsi, prendersela comoda, non portarsi il mondo sulle spalle, non prendere le armi o farsi prendere dall’agitazione della coscienza di massa. Possiamo prendere spunto da Mark Twain, il talentuoso scrittore americano e una delle vite di Adamus e raccontare storie, lasciare uscire il nostro umorismo interiore e osservare il mondo intorno a noi. Mark Twain era noto per essere un grande osservatore di persone e di certo possedeva molta arguzia e senso dell’umorismo.

La panchina al parco è un simbolo per togliersi un peso dallo stomaco, sedersi lontani dal rumore della coscienza di massa, fare un respiro profondo e continuare a brillare. Non c’è bisogno di una vera panchina; potete farlo stando seduti sull’erba lungo un fiume, mentre fate una passeggiata pomeridiana, seduti in un caffè o in qualsiasi altro posto dove potete rilassarvi un po’. Sono sicuro che Adamus farà qualche merabh di gruppo e ci spiegherà un po’ di più sull’Arte del Benching.

Noi abbiamo girato l’angolo e ciò significa che voi non dovete più lottare con i vostri problemi personali. Tutti i vecchi problemi personali rimasti si risolveranno da soli. Per favore non datevi da fare, non agitatevi, non preoccupatevi e non dubitate. Permettete solo ogni cosa che potrà avvenire.

Lo sapete già, ora è il momento di fare l’esperienza.

Adesso.Basta.Soffrire.

Smettetela e basta.

Adamus sa che incontreremo alcune nuove sfide perché abbiamo scelto di restare qui sul pianeta nella condizione umana E come Maestri incarnati. Le sfide non saranno come quelle che abbiamo affrontato in passato tipo il karma ancestrale, il karma delle vite passate, la mancanza di abbondanza e di autostima (la questione dell’autostima svanisce quando finalmente vivete nella vostra vera passione e scopo per questa vita).

Quei problemi erano molto vecchi e molto bloccati e sembrava che ci volessero secoli per risolverli perché per qualche strana ragione noi abbiamo scelto di tenerceli stretti. I nuovi “problemi” saranno più facili da rilasciare e più veloci da distillare nella saggezza.

Ci saranno ancora alcuni problemi fisici, anche se abbiamo rilasciato la componente emotiva perché le vecchie energie sono rimaste bloccate nei nostri corpi fisici. Nelle prossime sessioni con FM (John Kuderka), sicuramente Adamus affronterà questo tema.

La maggior parte dei problemi che affronteremo saranno legati alla coscienza di massa. Cose come le persone fastidiose, quelle che si nutrono dell’energia, i rumori forti e soprattutto guardare ma non reagire quando ogni tanto l’umanità prenderà strade senza uscita, la folla, i bulli, le agende, le cospirazioni e gli altri problemi legati allo stare in mezzo alla gente. Penso che dopo aver attraversato la fase ‘Le Persone Sono Così Fottutamente Fastidiose’ riusciremo ad ottenere una comprensione e una compassione del tutto nuove verso gli esseri umani. Questa fase arriva quando ci rendiamo conto che gli umani non possono farci nulla. Non possono impattare né spezzate la nostra energia, quindi le qualità fastidiose o piene di paura svaniranno.

Tobias è stato con noi per i primi 10 anni per riunire di nuovo Shaumbra e per ricordarci che non siamo pazzi. Ci ha aiutato ad essere consapevoli dei nostri problemi, ma non a farne un’ossessione. Adamus è arrivato 12 anni fa per iniziare il processo finale della Realizzazione. È passato dal prenderci a calci nel sedere al presentarci il nostro drago e tutto ciò mentre ci spiegava la fisica della realtà. Ora stiamo girando l’angolo. È il momento di fare ciò per cui siamo venuti qui: Rilassarci nella nostra Realizzazione e illuminare la nostra coscienza cristallina e senza agenda sul pianeta. A quel punto starà a loro decidere cosa vogliono fare. Siate gli osservatori, guardate cosa accadrà dopo e capirete perché avete aspettato fino ad ora.

I BEYONDER/QUELLI CHE VANNO OLTRE – Kim SeppäläD E 

Siamo noi — i Beyonder. Non gli  Avenger o i Transformer, bensì i  Beyonder (scarico di responsabilità: onestamente pensavo di aver inventato io quella parola finché non l’ho googolata e ho scoperto che la Marvel mi aveva battuto sul tempo. In questo articolo io non mi riferisco ai cattivoni più pericolosi della Marvel, ma agli esploratori pieni di anima e di coscienza, alcuni dei quali si definiscono Shaumbra). 

‘Oltre’ è una parola creata per gli esploratori. Se sentite dentro di voi la frequenza di questa parola, noterete che si porta dietro un potenziale concentrato e puro e inoltre racchiude la promessa di espansione e di nuovi mondi che aspettano di essere scoperti. Quando qualche anno fa ho scritto il mio libro Getting real about Enlightenment l’ho dedicato a chi va oltre e ora, ispirata dall’ultima sessione del Keahak di Adamus volevo condividere i miei pensieri sull’Oltre. No, non l’aldilà. Non oltre la vita, ma l’oltre. Oltre cosa, potreste chiedere voi. Beh, oltre tutto o oltre ogni cosa che in passato ci ha limitato. Ecco alcuni esempi di andare oltre:

OLTRE LA MENTE E LE EMOZIONI        
Le emozioni e i pensieri sono legati alle emozioni (quasi tutti i

pensieri lo sono) ed esistono nella dualità. Gli scienziati e gli psicologi stanno ancora discutendo su chi inizia ad esistere prima, le emozioni o i pensieri ma io dico che prima viene la dualità. Ho scoperto che il modo più semplice per superare le emozioni e i pensieri è superare la dualità. Senza dualità le emozioni e le credenze si trasformano in sensazioni e sentimenti puri — e quindi lasciano la mente libera di esplorare stati di coscienza più espansi.

Tutto ciò che serve per andare oltre è un passo, ma è un passo del tipo “o tutto o niente”, proprio come quando scendete da una scogliera: un piccolo passo in più e superate il bordo, ma per farlo avete bisogno di essere convinti. Il bello è che fare il passo oltre la dualità non ha le conseguenze drastiche di un salto da una scogliera, ma può sembrare comunque pazzesco.

Per esempio, di recente ho avuto a che fare con alcune emozioni di rimpianto. Provavo vergogna e mi autogiudicavo perché in passato avevo preso una certa decisione che ora sentivo essere la “decisione sbagliata”. Sapevo che ignorare o resistere alle emozioni non mi avrebbe portato da nessuna parte e quindi ho permesso tutto il rimpianto, ma mi sono liberata dalla dualità che avvolgeva quell’emozione. Mi sono sentita come sarebbe stato se non ci fosse niente di giusto o sbagliato, compresa la mia esperienza e se fossi saltata dall’altra parte, in un’altra prospettiva dove nessuna esperienza è buona o cattiva, ma è solo un’esperienza. Nell’oltre non importa quale scelta io abbia fatto, perché tutte le strade mi riportano a me, alla mia autorealizzazione.

All’inizio sembra strano, tipo ma è sicuro essere così distaccati dal giudizio, è giusto essere così neutrali? Riuscirò mai a divertirmi di nuovo se vivo così oltre le emozioni umane? In un arco di tempo piuttosto breve questi interrogativi sono stati sostituiti dalla sublime esperienza di libertà e di espansività. Gli strati sottili dell’esperienza diventano più importanti dei toni drammatici e le sfumature intricate diventano più sensuali dell’ovvio contrasto della dualità. È come uno spostamento di preferenza, un passaggio da Caravaggio, dove la luce è raffigurata in netto contrasto con l’oscurità a Monet dove la stessa luce è ritratta come una danza fugace e con colori mutevoli. E se la mia esperienza fosse solo un momento transitorio di colore e di luce, di sensazione e di esperienza, una danza piuttosto che un attrito?

Ecco, in un attimo sono oltre la dualità. Potrei ancora scivolare indietro nella coscienza di massa della dualità, ma ora so che lo stato dell’oltre è sempre a un solo piccolo salto di coscienza di distanza. Un cambio di prospettiva e voilà, tutta la realtà appare diversa.

Come nota a margine, intravedo una differenza tra bypassare e andare oltre. Per esempio, quasi tutti gli umani bypassano le emozioni con frequenza e in modo fluido. A volte bypassare può somigliare all’andare oltre, ma io distillerei la differenza tra le due cose in questo modo: spesso si bypassa a livello inconscio per sfuggire al disagio di qualcosa, di solito per sfuggire a un’emozione.

Al contrario andare oltre avviene nella chiarezza, senza paura e senza il bisogno di sfuggire a qualcosa. Nella mia esperienza, per andare oltre ogni limite prima è necessario permettere/accettare il limite o almeno abbandonare ogni giudizio che si possa avere sul limite (ecco perché  bypassare è più popolare che andare oltre).

OLTRE IL NUTRIMENTO ENERGETICO 
Per me questo è stato un grande ‘momento Aha’. La prima volta che ho capito il significato del nutrimento energetico è stato alla Scuola dell’Energia Sessuale di Tobias a cui sarò sempre grata per questo insegnamento. È il corso base per Shaumbra, ma dopo quasi un decennio sto ancora scoprendo tutta la saggezza contenuta in quel corso. L’idea rivoluzionaria è che non ho bisogno di nutrirmi di altre persone o di cercare energia fuori di me perché posso ottenere tutto dentro di me, nella mia coscienza. Anche grazie a quell’unico insegnamento è possibile superare quasi tutti i limiti.

Più divento integra, più sono consapevole delle migliaia di modi in cui gli esseri umani si nutrono tra loro. Per esempio, nella mia famiglia di nascita esiste la cultura del lamentarsi. Ogni tanto anch’io ci ricado, scivolo di nuovo in quell’abitudine ma poi considero le dinamiche energetiche: perché mi lamento di qualcosa? Oh, è vero, è una transazione energetica inconscia che funziona così: io mi lamento con un’altra persona e se lei reagisce mi nutro un po’ della sua energia e poi lei può lamentarsi con me e riavere indietro un po’ di energia. Quasi tutte le persone interagiscono così con le altre, in modo transazionale.        

Invece quando prendo possesso della mia energia e di tutte le mie creazioni non ho più bisogno di cercare energia fuori di me. Posso ancora “scambiare energia” in modo consapevole quando scelgo di farlo come quando compro un prodotto che mi piace, ma non sono più alla disperata ricerca di riempire il vuoto che c’è dentro di me. Solo allora quando interagisco con gli altri c’è spazio per la gioia.

Ho notato che quando sono nell’Oltre le persone continueranno a fare giochi di nutrimento energetico con me, ma io sarò sempre libera di restare a mezza dimensione di distanza da loro.

OLTRE IL TEMPO   
Per superare il tempo, prima bisogna superare la mente e le emozioni. Per il tempo le emozioni sono come la gravità, lo mantengono bloccato nei cicli karmici e a sua volta il tempo mantiene bloccate nel passato le emozioni irrisolte. Nella mia esperienza, andare oltre il tempo è un risultato naturale dell’andare oltre la mente. Quando si va oltre le emozioni e oltre la modalità di sopravvivenza, è come se il tempo perdesse il suo scopo e la sua rigidità.

Pensate a un’opera teatrale o a un film ben scritto: il tempo è essenziale per la trama, determina lo slancio e la tensione drammatica. Senza il tempismo giusto non c’è dramma e il tempismo è anche essenziale per la commedia —  e quindi forse un modo per lasciare che il tempo vi serva è vedere l’umorismo nelle vostre esperienze. Nell’oltre, il tempo non è una prigione ma un ingrediente dell’esperienza fisica (per intuizioni di grande ispirazione sul ‘saltellare avanti e indietro nel tempo’ vi raccomando gli articoli di Jean Tinder nei numeri precedenti di questo magazine).

OLTRE LA SEPARAZIONE 
Di solito quando sono da sola o quando smetto di pensare a chi ero, a chi voglio essere o a chi dovrei essere e sono e basta, io vivo momenti squisiti. In un seminario Adamus ci ha chiesto di sentire come le altre persone ci percepiscono e poi ci ha chiesto di sentirci da dentro di noi, immaginando che non ci fossero altre persone intorno a noi. In quello stato non sentivo nessuna separazione tra il sé umano, l’anima e la pura coscienza.

I bambini esistono in modo naturale nello stato di Unità poiché il loro cervello non ha ancora ancora sviluppato la capacità di separare l’umano, l’anima e l’Io Sono. In altre parole, se vi riesce difficile andare oltre potreste essere semplicemente troppo intelligenti!

Ci sono molti altri ‘oltre’ che voglio ancora esplorare: andare oltre la comunicazione verbale, andare oltre lo spazio, andare oltre il corpo fisico (cioè integrare il corpo di luce) e altro ancora. Non sono una beyonder nata; a volte mi sembra che non mi venga naturale, anche se è il mio stato naturale. A volte ci vuole tempo per andare oltre il tempo. Ci vuole consapevolezza per andare oltre la mente. Ci vogliono respiri profondi e audacia, ma la bellezza dell’oltre vale la pena e vale anche gli eoni di tempo spesi vivendo nel limite. Dopo tutto, oltre è solo un’altra parola per libertà.

LA AP – LE ALTRE PERSONE – SONO ME.

È VERO, SHAUMBRA!  Mareike Schauf

Ho appena finito di ascoltare la Vita da Maestro 14 – Gli Incontri dell’Anima che mi ha confermato cose che ho vissuto undici anni fa. Le altre persone (AP) sono un’illusione. Come dice Adamus, sono solo noi mascherati da altre persone ed io ho aspettato a lungo che ce lo dicesse perché è proprio ciò che ho capito nel corso della mia esperienza di undici anni fa.

Forse per molti Shaumbra è ancora uno concetto strano e non riescono ancora a sentirlo davvero. Ecco perché voglio condividere la mia esperienza, sperando che un ‘rapporto’ dalla vita reale fatto da una persona che vive sulla Terra possa fare un po’ più di luce su questo tema.

Nel 2010 stavo con Peter. Era una relazione on-off molto stressante e non ne sono proprio orgogliosa, ma naturalmente in quel momento aveva senso. Peter e io volevamo andare in campeggio per una notte vicino a un fiume. Qualche tempo prima, avevamo fatto un breve viaggio nel nord della Germania e sapevo dove trovare bei campeggi in mezzo alla natura: si trattava di prendere una buona mappa e trovare strade sterrate che finissero vicino a un fiume. Ne avevamo scoperto uno appena fuori Worpswede, dove vivevamo.

Peter avrebbe dovuto venirmi a prendere con la sua auto lunedì pomeriggio ma io stavo molto male, provavo tanto dolore e l’intero fine settimana era stato un inferno. Provavo sempre dolore, dolore, dolore, dolore che aveva dominato la mia vita fin dal mio risveglio nel 2006.

Peter era a un altro dei suoi stupidi festival con un sacco di droga ed io ero così infelice che non mi sarei intristita se il nostro appuntamento fosse saltato. Allo stesso tempo – come al solito – speravo che avrei ritrovato il mio equilibrio prima del suo arrivo, ma quella volta non fu così. Quando Peter arrivò avrei dovuto annullare tutto, ma non riuscii a farlo e quindi mi ripresi, misi le mie cose in macchina e partimmo. Ricordo di aver notato quanto Peter fosse felice e rilassato e ciò mi infastidiva, ma non lo lasciavo trasparire perché sentivo che sarebbe stato ingiusto. Quando arrivammo al posto che avevamo scelto, vicino al fiume c’era già una macchina e un pescatore. Dopo un po’ Peter si avvicinò al tizio che gli disse che quel posto apparteneva al club di pesca e potevamo dimenticarci di campeggiarci. A lui personalmente non sarebbe importato, ma più tardi qualcuno del club ci avrebbe cacciato via.

Notai anche che il posto non era poi così remoto come me lo ricordavo. Le case vicine erano a più di un chilometro di distanza, ma il paesaggio era completamente piatto ed erano in bella vista come lo saremmo stati anche noi, soprattutto se avessimo acceso il nostro fuoco da campo.

Stavo ancora male e mi aspettavo che Peter avrebbe abbandonato l’escursione da un momento all’altro, ma non lo fece;  al contrario, era molto rilassato e disse che presto il pescatore se ne sarebbe andato e noi ci saremmo sistemati. Peter mi diceva sempre che in situazioni come quelle si immaginava sempre nella mente un’enorme campana di vetro. Gli altri potevano vederlo, ma nessuno poteva avvicinarsi attraverso il vetro e quindi era sempre e completamente al sicuro e protetto e che io avrei dovuto solo aspettare e vedere.

Per me quel metodo non ha mai funzionato perché era solo un’altra affermazione mentale a cui non credevo, ma Peter era fermamente convinto del suo “potere del pensiero” e irradiava totale rilassamento e sicurezza – e almeno un po’ si irradiava su di me.

Presto il pescatore se ne andò e noi preparammo le nostre cose. Peter montò la tenda e io andai a raccogliere la legna. Ero contenta di stare sola per un po’ e speravo ancora di poter trovare in qualche modo la mia strada verso la chiarezza e dissolvere il mio dolore. Provai di tutto per calmarmi, ma niente mi aiutò. Quando tornai, le canne da pesca di Peter erano in acqua e lui si stava occupando del fuoco. Mi sedetti, ma mi sentivo ancora di merda e quindi non riuscii a mettermi comoda. Ero disperata. Non avrei mai potuto superare quella serata con tutto quel dolore, ma non volevo nemmeno arrendermi perché sapevo che poteva essere molto bello e soprattutto avevo la sensazione che se fossi andata a casa tutto sarebbe andato perduto. Sarebbe stata una nuova tappa della mia vita con un dolore che non potevo più sopportare e sarebbe finito tutto.

Cercai ancora per un po’ di trovare un equilibrio, ma poi mi arresi. Ricordo che ero seduta lì, Peter armeggiava intorno al fuoco e io sprofondai di nuovo sul materassino. Aprii la bocca per dire a Peter quanto mi sentissi male e che dovevamo impacchettare tutto e tornare a casa – quando accadde qualcosa.

Arrivò l’illuminazione e non appena feci il movimento di sprofondare all’indietro sul materassino il mio mondo si aprì.

Era come se all’improvviso il cielo si fosse aperto, come se i muri invisibili che avevano circondato il mio mondo fossero crollati e si fossero dissolti. Di colpo il mondo divenne infinitamente ampio ed enorme. Ebbi uno shock inimmaginabile e dissi una cosa del tipo, “Oh, merda!” che Peter sembrò non sentire affatto.

Prima che potessi anche solo spaventarmi, di colpo tutto divenne incredibilmente bello. Riconobbi – non con gli occhi, ma con tutto il mio essere – che tutto nel mondo è ME. Tutto era lì per me. Tutto, la natura, gli alberi, il cielo, proprio tutto, tutto ciò che vedevo, tutto ciò che c’era intorno a me, tutto era ME.

Non c’era nessun altro.  C’ero solo io, SOLO IO!

Non mi sarei sorpresa se mi fossi trovata dall’altra parte, cioè morta, perché quella realizzazione era una risoluzione definitiva. Proprio come un crimine termina non appena catturano l’assassino, io sapevo che tutti i misteri della vita erano appena stati risolti e io non ero morta. Per me andava bene.

Ero così eccitata e stupita e piena di gioia che volevo immediatamente dire a Peter ciò di cui mi ero appena resa conto – ma poi mi resi conto di quanto fosse ridicolo. 

Perché mai avrei dovuto dire a Peter che anche lui era solo me?!!! C’ero solo io e nessun’altro, quindi rimasi zitta nella meraviglia a godere con tranquillità di me.

La realizzazione “Sono solo io qui!” fu liberatoria. Nessuno poteva impormi o dirmi qualcosa. Se avessi voluto avrei potevo anche uccidere la gente o fare cose cattive e a nessuno sarebbe importato perché non c’era nessuno!!! Naturalmente non volevo,  ma il solo fatto di sapere che potevo farlo era molto liberatorio – e anche scioccante – considerando quanto in passato io fossi stata dura con me quando non avevo osato dire “No” agli altri.

Purtroppo, la sensazione che provai è indescrivibile. Più tardi pensai a una mano immersa in una vasca di vernice nera da cui fanno capolino solo i polpastrelli puliti.

Fino ad allora avevo fatto esperienza di me come un dito “qui” e separate da me molte altre dita “là” con cui in qualche modo potevo interagire. A quel punto io sapevo di essere tutta la mano. Tutto ciò che percepivo era un numero infinito di dita della mia mano. Io ero tutto quello, solo che fino ad allora non avevo notato la connessione con le altre parti di me.

Spesso avevo letto di esperienze d’illuminazione in cui qualcuno sente che “tutto è uno”, ma durante la mia esperienza le parole che mi sono venute in mente non sono state quelle. Per me “tutto uno” significa che io sono solo una parte del tutto. Invece ciò che io ho sperimentato è che TUTTO è ME. Io sono il tutto. Non c’è nient’altro e nessun’altro. Io sono tutte le parti. Peter è me ma io non sono Peter perché ci sono solo io. Sì, forse altrove, in altre dimensioni ci sono altri Peter, molti altri Peter che io non percepisco e di cui non mi importa nulla. Io so soltanto che questo Peter è il mio Peter. È qui solo perché io sono qui. Lui è mio.

A quel punto, lì nel nostro campeggio ho guardato verso il cielo o forse l’ho solo notato senza alzare lo sguardo. Il cielo era traboccante della mia energia come se a perdita d’occhio, proprio dappertutto piccoli esseri energetici girassero vorticosamente intorno a me pieni di entusiasmo e raggianti di gioia. Erano molto contenti che finalmente li avessi riconosciuti e mi guardavano pieni di aspettativa, rimbalzando e girando in modo vorticoso. Tutto era pieno di vivacità ed eccitazione mentre aspettavano che io dicessi loro cosa fare per me.

In quel momento ero troppo sopraffatta per decidere qualcosa perché ero troppo occupata a ‘prendere’ tutto, ma sapevo che la mia energia sarebbe stata sempre lì e che io avrei avuto tutto il tempo del mondo per dare ordini a quel tutto.

Ora vedevo le case in lontananza con le loro luci accese e all’improvviso lo seppi: quelle persone erano lì per proteggerci, per garantire che potessimo goderci in pace la nostra escursione. Non avrebbero mai lasciato passare qualcuno che potesse disturbarci. Improvvisamente quelle case in vista mi fornirono una sensazione molto calda di sicurezza.

Poi la serata riprese il suo corso. Preparammo il barbecue e fino a tarda notte restammo seduti vicino al fuoco bevendo birra e poi ci infilammo nella tenda. Non successe niente di fuori dall’ordinario, ma a quel punto per me tutto era speciale. Ero piena di gioia e mi piaceva essere così sveglia e chiara. Da quel momento di illuminazione in poi il mio dolore scomparve del tutto.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA – Jean Tinder

L’AMORE FIERO


In questo momento ci sono due cose che convergono nel mio mondo e ciò ha reso interessanti alcune esperienze. L’alchimia è ancora in atto ed è quasi troppo fresca per condividerla ma, beh, eccoci qua.

1 – MEA CULPA

Meno di due settimane fa Geoff & Linda hanno ospitato il Threshold dallo studio del Crimson Circle. Anche se le canalizzazioni sono state registrate l’anno scorso, uno dei segmenti è una sessione di domande e risposte dal vivo con Adamus. Ciò è dovuto al fatto che il pubblico cambia costantemente e quindi le domande continuano ad evolversi. A quanto pare, di recente il pubblico era molto serio perché è stata una delle canalizzazioni più intense che io riesca a ricordare. Senza mezzi termini il suo atteggiamento “te lo dico dritto in faccia” non ha lasciato dubbi sull’importanza del messaggio di Adamus.

Quale messaggio potrebbe essere così importante da far quasi deragliare il D&R? Niente di nuovo, ma forse è più cruciale che mai: “Se è nella vostra realtà, allora c’è qualcosa che vi piace e vi serve”. All’inizio l’ha applicato ai problemi di salute e ad altre questioni fisiche, ma riguarda davvero tutto. Potrebbe anche essere la cosa meno popolare che abbia mai detto!

Personalmente non ho seri problemi di salute, ma ho un rapporto ancora molto frustrante con il mio corpo e con il modo in cui si manifesta in questo mondo. Nonostante ciò che dice Adamus, confesso di modificare abbastanza spesso la mia dieta perché – gasp! –  non so che altro fare. Beh, fino a poco tempo fa è stata la mia storia.

Adamus ha sempre dichiarato che non importa cosa mangiamo, ma quando pochi morsi di certi cibi durante la notte aggiungono letteralmente diversi chili al mio corpo è difficile credergli! Ecco perché di solito controllo ciò che mangio attraverso schemi come il basso contenuto di carboidrati o il digiuno intermittente e in una certa misura le cose funzionano.

Poi, quando immagino Adamus che giudica sopra la mia spalla, brontolo “Senza dubbio i Maestri Ascesi possono mangiare ciò che vogliono, ma sembra che io non sia ancora a quel punto ed è chiaro che per noi semplici mortali le regole sono diverse “.

Qualunque cosa io faccia, sembra proprio che niente risolva davvero il problema e nonostante la mia forte determinazione a liberarmi da schemi ancestrali di vecchia data, io li vedo ancora allo specchio e li sento nelle mie ossa doloranti. Nei miei momenti di onestà so che Adamus ha ragione; NON si tratta del cibo che sembra sortisca qualche effetto, ma la VERA soluzione è più profonda ed è sepolta in qualche luogo dove la magia è reale e l’energia scorre – a meno che non sia bloccata. In definitiva ogni squilibrio è energia bloccata e suppongo che chi l’ha bloccata sono io.

Mea culpa. Qualunque cosa sia, l’ho scelta io.

2 – L’AMORE 

L’amore è fantastico. Chi non vuole essere innamorato? I miei quaderni e diari hanno un sacco di voci su questo argomento e se dovessi distillarle in una sola, ecco cosa sarebbe: La sensazione profondamente bella di essere innamorati è al 100% la mia esperienza personale.

Anche se non è una novità, tutta questa idea mi infastidiva perché io volevo un amante, qualcuno che mi “prendesse” e si prendesse cura di me nei modi che ho sognato, ma ormai non posso più fingere che l’amore dipenda da qualcun altro. Sì, in passato ho “usato” gli altri per innescare esperienze d’amore, ma è tutto ciò che erano: inneschi e ciò significa che sentirsi “innamorati” non dipende in alcun modo dalla presenza di un’altra persona. Stranamente, anche se attualmente non ho un legame, nella mia vita mi sento costantemente più “innamorata” che mai!

Onde d’amore mi attraversano, la vita ha preso un bel bagliore roseo e questa volta non dipende dai capricci di un’altra persona o addirittura da quanto io possa essere amata. Io sono libera di godere di un’esperienza d’amore deliziosamente sensuale, di prodigarmi con gentilezza e grazia, di accarezzare il mio cuore con incoraggiamento e sostegno proprio quando è più necessario. Niente più delusioni perché qualcun altro non ha ricevuto i miei segnali o ha dimenticato un momento speciale o è stato così preso dalla sua situazione da non poter essere lì per me.

L’amore è TUTTO MIO!

Ora, a proposito della convergenza. Di recente ho sentito una grande domanda da parte del Sé: “Sono disposta a buttarmi ALL IN/TUTTADENTRO in questo amore?”. Beh, certo! Perché no? Pochi giorni dopo è arrivato il Threshold con la sfida molto personale sulle cose legate al corpo e ancora una volta ecco le parole: “NON si tratta di ciò che metti nel tuo corpo”. Allora cos’è? Ho chiesto al Sé e con il rombo lontano del tuono sapevo che la risposta stava arrivando.

Molto presto ho sentito la dolce pressione di qualcosa che aspettava che lo riconoscessi. Era il mio corpo che mi ha ricordato tutti i modi in cui avevo permesso che fosse abusato nel corso di decenni e di vite. Traumi fisici ed emotivi degli anni precedenti; rifiutare i segnali e i desideri del corpo; chiedergli troppo invece di essere gentile con lui; provare la vergogna di esistere nella forma femminile  –  e tutto ciò solo in questa vita! Il mio caro corpo mi ha anche ricordato che mi porto ancora nelle ossa i traumi del tradimento, della tortura, del fuoco, del ghiaccio, delle battaglie e del saccheggio, il giusto dolore dell’abnegazione e la punizione autoimposta per il minimo accenno di piacere.

Mentre i ricordi riaffioravano, le lacrime scorrevano. Cosa ci siamo fatti? Perché abbiamo pensato che la sofferenza fosse la risposta a OGNI cosa? Forse voi no, ma di sicuro io l’ho fatto e a un certo livello ho scelto quelle esperienze e l’amore mi ha aiutato a ricordare.

Nel Threshold, Adamus parla di ricevere il perdono dell’Io Sono. Ora, nel momento in cui ricordo io voglio il perdono del mio corpo per tutto i tormenti che ha subito ma non molto sicura che funzioni così, quindi resto nelle sensazioni e lascio che le cose continuino a muoversi.

Una determinazione d’acciaio inizia a prendere forma: Non mi farò mai male, mai più e mai più ignorerò i segnali e i messaggi del mio corpo e non cercherò mai più di controllarlo o di imporgli la mia volontà.

Ahi, eccolo lì. Forzare il mio corpo a mangiare in un certo modo e a fare certe cose perché penso che sia una buona idea o che sia “il modo giusto” è solo un altro abuso sottilmente travestito da “stile di vita sano”. Forse è il momento di seguire le SUE idee su ciò che è appropriato per lui.

Aspetta, l’ho già fatto, ho già dato al corpo ciò che voleva e non ha funzionato molto bene. Il pane? Certo, ma poi le mie articolazioni iniziano a farmi male, lo zucchero nel sangue crolla e la mente grida: “Vedi? Non funziona. Ora io riprendo il controllo”. Questa volta, però, c’è qualcosa di diverso. Questa volta io sono innamorata.

Mi concedo un pasticcino e lo assaporo con amore. Strano, questa volta è solo uno invece della solita abbuffata e della logica contorta del “meglio mangiarli tutti adesso così non sarò tentata più tardi”.

Vado in città per alcune commissioni e mi fermo in un centro commerciale. Non è il mio posto preferito –  c’è troppa gente! –  ma ho fame. “Caro corpo, cosa vuoi? Ricorda, puoi avere QUALSIASI cosa”. Con quindici ristoranti nella zona ristorazione, c’è un sacco di cose tra cui scegliere ma risposta arriva immediatamente: LASCIA STARE! Mi dirigo subito verso l’uscita e finisco in un posto molto più tranquillo dove consumo il miglior pranzo degli ultimi anni.

Proseguo così –  lo amo, lo sento, controllo i suoi desideri e non solo quelli legati al cibo. Riposo quando sono stanca, un bagno di lusso a metà giornata, una passeggiata nella foresta la mattino prima del lavoro e una tazza di cioccolata calda invece del vino. Qualunque cosa il corpo vuole, il corpo ottiene. Si potrebbe quasi pensare che per me sia importante come un amante…

Come al solito la mente si agita con ogni sorta di domande. È sostenibile? Se non mi spingo mai oltre, il corpo non diventerà una ‘patata da divano’ lenta e pigra? No, in realtà al mio corpo piace lavorare e gli piace anche stancarsi. Gli piace creare e mettere ordine nel suo mondo, ma solo quando non è costretto dalla schiavista che gli sta alle spalle.

E se non volesse mai più le verdure? E se vivessi tutto il giorno di biscotti e caffè? Di certo non è salutare! Aspetta, perché mai voglio essere sana? Per evitare la sofferenza? E se evitare i piaceri della vita nel tentativo di essere ‘sana’ fosse la forma più insidiosa di sofferenza? Il fatto è che vivrò per tutto il tempo che vorrò e poi partirò con gioia per la prossima avventura, ma nel frattempo ho chiuso con ogni tipo di auto-abuso.

Non dovrei evitare il pane se mi fa male alle articolazioni? Può darsi. O è solo il vecchio pensiero lineare di causa-effetto? Invece di cercare qualcosa da incolpare e controllare, se mi amassi quando qualcosa fa male? O quando la mia glicemia si abbassa? O quando sono stanca? E se lavorando “all’indietro” l’amore trasmutasse davvero ogni cosa che finisce nella mia bocca? Negli ultimi giorni ho fatto alcuni esperimenti e ho scoperto che l’amore ha effetti fisici notevolmente diversi dalla paura. Forse NON si tratta proprio delle sostanze! Ogni volta che torno all’amore, posso sentire il corpo che rilascia un po’ più di energia bloccata e qualche altro vecchio schema.

Sono proprio curiosa di vedere fino a che punto posso arrivare tutto ciò. In QUESTO momento com’è, come sembra, che sapore ha la sensazione di amarmi in modo feroce? In QUESTO momento cosa succederà se il mio amore diventerà il fattore più importante? Sto iniziando a sentire che darci dentro del TUTTO con il mio amore sta scatenando qualcosa che aspettavo da molto tempo.

Mi chiedo… quando il drago non ha più sensi di colpa e vergogna da dissotterrare, dove finisce tutta la sua passione? Quando l’incarico è completato, cosa fa con tutta quella ferocia? In altre parole, cosa succede se mi amo con la stessa persistenza e fervore e determinazione che ho usato per scavare la merda?

È arrivata l’ora di scoprirlo.