Dicembre 2017

LA VITA AHMYO –Geoffrey Hoppe

È qui. La vita Ahmyo. È una delle prime applicazioni pratiche di tutto lavoro, di tutto il rilascio e di tutto il preoccuparci che abbiamo fatto in questa vita.

Ahmyo è la vita buona, la vita del Maestro. Adamus ha annunciato la nuova era con il recente La Vita da Maestro 5: Ahmyo. Il glossario del Crimson Circle definisce Ahmyo come “Fiducia assoluta e incondizionata nel sé; capire che tutto è per il tuo bene supremo e che tu sei il creatore della tua realtà; accettare la piena responsabilità di te e andare oltre cose come il fato, il destino, il karma, gli angeli e le guide.

Adamus lo definisce in molti modi ed afferma che Ahmyo è quando permettete che le energie vi servano piuttosto che vivere alla mercé dell’energia, delle persone e delle situazioni. Afferma inoltre che la vita fatta di facilità e grazia è quando vi rendete conto che non dovete lottare o sforzarvi per ciò che dovrebbe venire a voi in modo naturale per sostenere la vostra vita umana ed entrare nella Realizzazione; inoltre afferma che si tratta di uno stato di grazia che è disponibile proprio ora, senza costi o sforzi.

Io dico che Ahmyo è quando permettete che i vostri sogni si realizzino senza per questo sentirvi a disagio e… Ahmyo fa affiorare molte domande e temi di fondo. Adamus ha anticipato tutto ciò e infatti ha richiesto una sessione speciale di Domande & Risposte per chi ha acquistato La Vita da Maestro 5. Il pubblico ha inviato oltre 60 domande e Linda ed io abbiamo appena finito di registrare una sessione di un’ora con Ie risposte di Adamus. Alcune delle domande erano complicate e confuse, altre chiare concise e in effetti alcune erano anche un po’ tristi.  Ciò mostra molto bene come noi percepiamo e permettiamo Ahmyo.

Molti anni fa Tobias disse, “Viene a voi.” Non attraverso i pensieri positivi o le affermazioni, non attraverso la preghiera o il negoziato e non attraverso la manipolazione mentale. Viene a voi perché voi siete pronti, perché voi permettete e forse perché siete stanchi morti del vecchio modo di vivere. “Viene a voi” significa che abbiamo finito con il lavoro duro e la lotta nella coscienza che Adamus definisce “solo quanto basta”. “Viene a voi” significa avere fiducia nel Sé e liberarsi dalle vecchie credenze limitate. “Viene a voi” significa che non ci sentiamo in colpa perché viviamo una vita più facile e più abbondante rispetto ad altri, perché quando anch’essi saranno pronti, Ahmyo sarà disponibile anche per loro.

Probabilmente nella mia vita ho lavorato più di quanto avrei dovuto perché pensavo proprio di doverlo fare. La mia educazione cattolica del Midwest mi ha instillato dentro in profondità l’epica del lavoro. Non voglio neanche più pensare a tutte le sere in cui ho lavorato fino a tardi e a tutti i weekend trascorsi in ufficio nel corso della mia carriera professionale. Ho davvero imparato ad amare il fatto di lavorare duro, ma solo ora mi rendo conto che era solo un aspetto disfunzionale.

Una delle domande poste ad Adamus è stata: “Perché mi sono sentito molto depresso e stanco dopo aver visto La Vita da Maestro 5?” Io posso rispondere perché ho provato le stesse sensazioni dopo aver canalizzato quella Cloud Class: io pensavo di dover lavorare duro e lottare e solo dopo ho realizzato di essermi privato di anni e anni di facilità, grazia e gioia e in effetti è deprimente.

A questo punto non sono ancora un esperto di vita Ahmyo, ma nella mia vita la sto sperimentando in molti modi diversi. La prima cosa che ho imparato è che se qualcosa puzza di lotta o di conflitto, io la mollo subito perché non potrà che peggiorare. Ciò si applica alle persone, alle opportunità e ai progetti. Per esempio, se ‘senso’ che un fornitore di cui abbiamo bisogno non è a servizio, lo mollo subito anche se il suo prezzo è il migliore. Se l’hotel in cui cerchiamo di prenotare ci fa casini, noi cerchiamo un hotel diverso compatibile con le energie Ahmyo. Se al telefono non sento facilità e grazia da parte di un addetto al servizio clienti, io aggancio immediatamente (senza salutare) e ne chiamo un altro.

Ho anche imparato a togliermi di mezzo, ma davvero. Molti anni fa Tobias me l’aveva detto, ma si sono serviti molti anni per metterlo in pratica. “Mettermi di mezzo” significa pensare troppo alle cose, inserire dei limiti nel paesaggio della ma realtà, preoccuparmi del risultato, chiedersi cosa penseranno gli altri e bla, bla, bla e ancora bla. Dannazione, è quasi deprimente pesare a quanto spesso mi sono messo di mezzo e non ho permesso che entrassero le energie già presenti per servirmi in modo molto più elegante. Ora io vedo il mio aspetto umano come il piccolo bullo del quartiere che cerca di controllare tutto, ma che in realtà dietro la facciata ha paura di tutto.

Uno Shaumbra ha chiesto se la vita Amhyo significava che poteva imparare il francese senza studiare (suppongo che volesse prendere per il culo Adamus). Ecco la risposta di Adamus: Non impararlo studiando nel vecchio modo tedioso. Invece, senti dentro l’essenza della lingua e di chi la parla; assorbi l’energia dai libri senza leggere tutte le parole. A quel punto togliti di mezzo ed inizia a parlarlo senza preoccuparti di come viene. Il francese inizierà ad arrivarti in modo intuitivo piuttosto che mentale, ma è importante che lo parli a voce alta e che non ti limiti a pensarlo. Ils ont ri quand j’ai essayé de parler français/ Hanno riso quando ho cercato di parlare francese.

Un altro Shaumbra ha chiesto del corpo di luce e se deve smettere di assumere integratori e andare da terapeuti alternativi per la sua salute. Adamus ha risposto che preferisce definirlo “corpo energetico” e non corpo di luce a causa del comune concetto errato sul corpo di luce ed ha aggiunto che noi avremo ancora un corpo biologico di cui occuparci ma sentiremo meno dolore, la sua ‘manutenzione’ sarà più semplice e il bio-corpo diventerà molto più efficiente. Ci ha chiesto di fare una prova: mollare gli integratori e tutte le alternative per 30 giorni allo scopo di dare al corpo energetico la possibilità di integrarsi con il corpo fisico e verificare l’effetto dopo 30 giorni. Penso che dovrò nascondere le mie vitamine per un mese oppure racconterò ad Adamus che sono solo caramelle.

Qualcun altro ha chiesto, “Amato St. Germain, Amato St. Germain – Ricordami di nuovo perché fa così schifo prima della realizzazione…” Hmmm, lo capisco molto bene. Ecco la risposta di Adamus: Perché tutto di te sta cambiando in fretta, i vecchi sistemi cadono a pezzi mentre i nuovi stanno emergendo. Ha aggiunto che quando siamo venuti in questa vita, noi sapevamo che sarebbe stato impegnativo. Beh, Adamus, apprezzo la risposta ma il tuo modo di trattarci lascia un filo a desiderare.

Un altro Shaumbra ha chiesto, “Che differenza c’è tra Ahmyo e Theos?” Adamus ha risposto che Ahmyo si applica alla vita sulla Terra nel corpo fisico, mentre su Theos non ci sono corpi fisici permanenti. La Terra presenta più limiti di Theos a causa della coscienza di massa, ma non abbastanza da privarci di una vita di facilità e grazia. Al contrario, Theos fornisce creatività illimitata e non richiede energia, anche se l’energia è disponibile se noi scegliamo di giocarci. Quando posso prenotare il prossimo volo per Theos?                      

Molte domande riguardavano lo stesso tema: “Ho fatto il corso La Vita da Maestro 5, ma come mai non sto ancora vivendo in facilità e grazia?” Adamus: “Tu hai vissuto oltre 1000 vite per imparare i modi della vecchia energia. Ti servirà qualche anno per disimparali, prima che tu possa permettere la vita Ahmyo.” Adamus, puoi dirmi la data esatta? La vita Ahmyo è qui, ma non accade da un giorno all’altro. Arriva con il permettere e con la pazienza. I vecchi modi della lotta e degli sforzi si sfaldano uno strato dopo l’altro e vi renderete conto che il vostro processo problema-soluzione – cioè come gestite le situazioni e le persone nella vostra vita – acquista una nuova chiarezza e creatività. Vi accorgerete che le cose inizieranno a venire da voi senza lo stress e il dispendio energetico che richiedevano prima e proprio come dice Adamus, quando viene a voi non fatevi domande e non analizzate. Permettete e basta.  

LA MIA CUCINA AHMYO – di Jean Tinder

È divertente come la vita riflette se stessa. Voi potete considerare due o più cose che sembrano scollegate tra loro e poi iniziate a vedere che esiste tutta una serie di correlazioni. Per esempio, sono nel bel mezzo di una creazione che sia sta manifestando e che presenta chiari parallelismi con il l’affare incasinato detto la Realizzazione. Entrambe sono l’appagamento di sogni sognati a lungo, forse da decenni o da eoni.        
Mentre scrivo la mia cucina, che da anni volevo ristrutturare, in essenza ancora non esiste. La stanza è vuota, il processo è in atto e in alcuni giorni riesco davvero a collegarlo a ciò che sta accadendo.

Abbiamo rimosso gli armadietti, i muri, il pavimento e l’isolamento, l’impianto è stato sostituito ed aggiornato e tutta la roba che prima viveva in armadietti ben organizzati ora è un una confusione epica… un po’ come il mio cervello.

Ogni singolo giorno mi sento grata, eccitata e incredibilmente felice per questo progetto e nello stesso tempo sono vere anche altre cose. Ristrutturare la casa continuando a viverci e a lavorarci dentro di certo presenta qualche sfida… proprio come affrontare il risveglio e l’integrazione restando nel corpo. Entrambe le cose sono estremamente dirompenti per ogni sfaccettatura della vita e infatti trovare lo spazio interno per scrivere questo articolo significa che sto nascosta in una minuscola stanza nell’attico, un angolo della casa un po’ meno piena di polvere e caos.

Tempo fa Adamus disse che l’illuminazione è come reinventare e ristrutturare la tua auto mentre viaggi a 70 miglia/112 chilometri all’ora – non è proprio la cosa più facile da fare! Almeno la mia auto sta ferma ma oh, the distruzione. Cuociamo i pasti sopra la lavatrice e laviamo i piatti nel lavandino di servizio e li impiliamo sopra l’asciugatrice. Il frigo è dall’altra parte della casa e sembra che nulla sia dove dovrebbe essere… un po’ come il mio corpo.          

Quando iniziò questo processo, da ingenua pensai che ci sarebbero volute al massimo 2 o 3 settimane, niente di che… un po’ come la realizzazione – “Ehi, facciamolo! Quanto orribile potrà mai essere?”      

Non avevo considerato tutte le cose che non vedevo: disgustosi nidi di scoiattoli nell’intercapedine tra i muri… simili ai vecchi puzzolenti sistemi di credenza che pensavo fossero andati da un bel po’. Smantellare l’impianto elettrico e creare i nuovi circuiti… un po’ come il mio DNA ed entrambi hanno generato blackout intermittenti e flussi di corrente irregolari.

Strappare via il pavimento vecchio ma ancora solido… è un po’ come rifare tutte le fondamenta su cui ho costruito e ho vissuto la mia vita. Certo, tutta questa roba è più facile da fare in una “costruzione nuova” piuttosto che in una ristrutturazione, ma a me piace dove vivo e voglio restarci… è un po’ come voler fare esperienza della vita come un Maestro incarnato in questa vita. Ecco, a prescindere da tutti i casini questo lavoro proseguirà perché io voglio fare l’esperienza di ogni passo di tutta questa meravigliosa trasformazione. Io voglio osservare i miei sogni che si dipanano davanti ai miei occhi piuttosto che ripartire da zero… è un po’ come trasformare tutto il mio essere mentre vivo ancora sulla Terra.

Ne Il Maestro Semplice: Permettete & E Adamus ha parlato della “morte incarnata,” ed io apprezzo in modo nuovo ciò che significa. Smantellare ogni parte della cucina fino alle “ossa” è un po’ tanto come morire. È doloroso, ti confonde, è caotico e ti esaurisce e tutto ciò che posso fare è respirare, avere fiducia e andare avanti.       

Le buone notizie? Ora che il processo è iniziato, il suo completamento è inevitabile!
Sì, ha stentato un po’ a partire e per completarla ci vorrà un po’ più di quanto avevo pensato, ma sta accadendo. Non è più solo un concetto, una speranza o il sogno che ‘un giorno’… la trasformazione – dentro e fuori – è decisamente in corso.

Potreste dire che la data del completamento è fissata… vi suona famigliare? Io posso non conoscere quale sarà la data esatta, ma io riesco a sentire che sta arrivando verso di me certo come il tramonto. Io devo solo partecipare perché i muscoli che fanno male, l’eccesso di polvere e gli scatti d’ira non riescono ad oscurare la magia che sta accadendo. La magia abbonda proprio!

LA SEMPLICITA’     
In un processo come questo ci sono sempre deli intoppi – scoperte inattese, complicazioni impreviste, semplici errori – ma mi sono accorta di qualcosa di interessante. Ogni volta che appare un problema accompagnato da un certo numero di soluzioni potenziali, l’opzione migliore è sempre, sempre la più semplice! Può non essere la prima e forse le servirà un po’ di tempo per manifestarsi, ma ciò è avvenuto una volta dopo l’altra. Se la soluzione è complicata, io so che la soluzione migliore deve ancora arrivare.

LA SENSORIALITA’ 

Ci sono molte scelte da fare che riguardano il pavimento, gli armadietti, il top e un milione di altri piccoli dettagli. All’inizio era travolgente, ma poi mi sono accorta che quando si presenta l’opzione migliore, io riesco a sentirla! Io sento – letteralmente –  nel corpo una sensazione di formicolio o una risonanza o forse qualcosa che sembra appagamento quando o considero il potenziale migliore o qualcosa che mi guiderà fino a lui. Non serve dire che così mi evito molte preoccupazioni sul “farlo bene.”

LA SINCRONICITA’

In tutto questo processo la parte più divertente è stato seguire i numerosissimi ‘impulsi’ interiori: un impulso improvviso a fermarmi in ferramenta dove ascolto una conversazione casuale con l’informazione che stavo cercando. Sentirmi stranamente attratta da un certo negozio che si trova in un’altra parte della città dove trovo proprio le piastrelle che stavo cercando ma a cui avevo rinunciato. Brevi conversazioni utili con perfetti estranei, momenti casuali di sincronicità, scoperte non previste che rivelano esattamente ciò di cui avevo bisogno – queste cose accadono con regolarità allarmante.

Il DESIDERIO           
Sento che la mia vita è coreografata da un Maestro Ballerino e tutto ciò che devo fare è ballare! Non serve cercare di gestire i dettagli o assicurarsi che le cose si svolgano “in modo corretto.” Il mio unico lavoro è essere molto chiara sul risultato che desidero – a proposito, questa è una parola molto importante – senza preoccuparmi come avverrà. Sembra proprio che stia avendo un ‘assaggio’ della vita Ahmyo. Per me, Ahmyo significa essere del tutto presente con il mio Sì, con il compito che mi aspetta e gli attuali potenziali e poi permettete che il mio desiderio – ciò che voglio, ciò che non voglio – prenda in mano la situazione. Non la mia preoccupazione o il mio senso del dovere o di colpa o le mie aspettative, ma il mio desiderio perché è lui che informa le energie che entrano a valanga per servirmi.

Mi hanno chiesto se è stressante ristrutturare con tutto il resto intorno. Sarò onesta, la risposta è ‘a volte sì’, ma cos’è lo stress se non resistere a ciò che c’è? Accettare tutto com’è elimina lo stress, perché in fondo è la resistenza che fa male, non la situation in sé. Vivere in uno spazio limitato con polvere e casino costanti, una data di consegna a breve che devo rispettare, un sogno che si sta realizzando davanti ai miei occhi o un respiro di pura calma, quando faccio l’esperienza senza resistere, quello è un momento di perfezione. Io sento che “stare in ciò che c’è senza resistere” è la chiave per vivere la vita Ahmyo. Non molto tempo fa ho provato dolore per un problema legato aduna vecchia relazione. “Ora cosa c’è in me che non va? Pensavo di aver chiuso con quella storia,” e fumavo dalla rabbia. Ero talmente occupata ad augurarmi qualcosa di diverso da dimenticarmi di applicare la compassione a ciò di cui si preoccupava il mio cuore, da dimenticarmi il “Accetta tutte le cose come sono,”  (un concetto talmente fondamentale che Tobias gli ha dedicato un’intero Shoud – Serie del Creatore, Lezione 1 NDT). Nel momento in cui ho ricordato di vivere la vita proprio com’è, il dolore è sparito ed ho potuto vedere di nuovo la perfezione in tutto ciò che è accaduto. Davvero la vita può essere così semplice – solo accettare ciò che c’è?           

Per un umano non è molto facile; a noi o non piace ciò che c’è e pensiamo che resteremo così per sempre se non lo “sistemiamo” o ciò che c’è ci piace davvero e ce lo teniamo molto stretto perché non cambi mai… ma il fatto è che tutto cambia sempre. Punto. Tutto il restarci attaccata o lo spingerlo via che ho vissuto mi ha solo reso infelice. Ha avuto un’influenza pari a zero sulle situazioni e sulle persone intorno a me e in fondo ha rimescolato le energie e ha ingarbugliato ciò che poteva svolgersi in modo libero e fluido.

Per come la vedo io la vita è cambiamento e Ahmyo è non resistere al cambiamento. È permettersi di vivere nel flusso costante che sempre cambia e sempre crea. Voi continuate ad avere preferenze e desideri – per esempio una nuova cucina – ma senza resistenza è un tipo di creazione del tutto diversa!  

Ahmyo mi sta aiutando a rendermi conto che la vita non è mai stata pensata per essere una lotta, ma fu progettata come una grande esperienza con cui potessimo giocassimo, da esplorare e da goderci, un po’ come sedersi con gli amici e fare un gioco da tavolo. Invece a un certo punto ci siamo scordati che era solo un gioco e ci è venuta l’idea che fosse una specie di punizione o esilio o come minimo qualcosa contro cui lottare e da tollerare finché non avessimo trovato una via d’uscita. Una parte del vivere la vita da Maestro sta nel permetterti di (ri)scoprire quanto la vita può essere divertente e facile.