Marzo 2015

UN CAMBIAMENTO DI COSCIENZA

di Jeoffrey Hoppe

Vorrei proprio che la parola coscienza fosse più corta, più semplice da sillabare e da pronunciare. Ci vuole tempo per scrivere c-o-s-c-i-e-n-z-a /c-o-n- s-c-i-o-u-s-n-e-s-s. Nella lingua inglese in media una parola è composta di 5 lettere, mentre consciousness è composta di 13 lettere e da 4 sillabe e quindi non è molto comoda da riportare su una tazza da caffè o su una maglietta. A volte mi addormento mentre le persone che parlano lentamente cercano di pronunciarla. Secondo il dizionario Merriam-Webster, il primo uso conosciuto della parola coscienza risale al 1629. La parola deriva dal latino e significa ‘sapere o condividere la sapienza’ e ciò mi porta a chiedermi: prima del 1629 le persone erano incoscienti? Come potevano parlare di coscienza se non esisteva la parola? La parola coscienza ha raggiunto il picco della sua popolarità nel 1890 e poi è calata fino al 1943. È tornata di uso comune verso il 1973 ma da allora in poi ha ripreso a declinare. Ore le persone dicono solo, “Come butta?” Mi domando se stiamo perdendo la coscienza o se per il mondo è semplicemente troppo difficile pronunciarla e scriverla. Ho controllato alcune traduzioni della parola e non sono molto confortanti. In islandese è meðvitund – accidenti, non cerco neanche di pronunciarla. In irlandese si dice chonaic e suona come una malattia da terza età.  In polacco è świadomość… ma state scherzando? In tedesco è bewusstsein e ha il suono di una zuppa di cavolo che cucinava mia nonna e che mi creava gas in abbondanza. In zulu è ukwazi. Beh, scusate se starnutisco. (mi scuso con il nostro pubblico internazionale per il quale la parola inglese consciousness non è molto migliore!)

Secondo Adamus la coscienza è tutto ma per me non ha un suono cool e non molte persone capiscono cosa significa. Quando un funzionario dell’immigrazione piuttosto burbero mi chiese cosa facevo per vivere, gli dissi che tenevo seminari sulla coscienza e la mia risposta suscitò uno sguardo vuoto e un’ulteriore domanda, “Perché è qui?” mi chiese riferendosi allo scopo dei miei viaggi ed io non resistetti e gli diedi una risposta esoterica, “Perché ho scelto di esserci.” Subito dopo, lì in piedi davanti al gabbiotto dell’immigrazione sentii la gamba di Linda che prendeva a calci la mia tibia.

Mi piacerebbe che la coscienza fosse una parola cool come zero. Zero è cool perché non ci sono molte parole con la “z” ed è facile da pronunciare. Quando dici a qualcuno che è uno “zero” lui sa esattamente cosa significa ma se gli dai dell’”inconscio” il suo sguardo ricorda quello della mucca che pascola. La parola coscienza dovrebbe essere corta, davvero corta, unica e intensa. Cosa ne direste di “azi”? È tutto, dalla “a” alla “z” e comprende la “i.” L’antonimo (l’opposto) di “azi” sarebbe “huh?” Una cosa certa è che coscienza è difficile da scrivere sul mio iPad quando sono a letto. Spesso mi sveglio nel bel mezzo della notte e faccio conversazione con Adamus e poi mi piace prendere qualche appunto. Poiché cerco di essere un tipo da coscienza superiore, per prendere appunti uso il mio iPad e non carta e penna di vecchia memoria ma il giorno dopo, quando riguardo i miei appunti mi rendo conto che ho scritto coscienza in modi diversi, da “cnscikusnss” a “csscnsscnss.” Sembra proprio che io non sia molto bravo a scrivere alle due di notte ma non solo la coscienza è difficile da scrivere; per molte persone è anche difficile da capire. Non si sa ciò che non si sa. Là fuori ci sono molte persone intelligenti ma ciò non significa che siano molto consce. Possono riuscire a memorizzare libri di legge o scrivere codici complessi per un computer ma ciò non significa per niente che siano più coscienti degli altri. Per me, l’unica cosa che so è che io sono conscio. Tutto il resto è soggetto alla percezione e alle domande. Attraverso gli insegnamenti di Adamus sono riuscito a capire che la coscienza è il fondamento di tutto. Senza di lei non esisterebbe l’universo e neppure il nostro amato pianeta Terra. Non avremmo nessuna possibilità di goderci la musica di Yoham (questa è una pubblicità svergognata per questi musicisti stupendi) e non riusciremmo a goderci un buon pasto o il vino e neppure fare esperienza della natura sensuale della vita e non potremmo nemmeno farci una bella risata sulla follia della vita.

Senza la coscienza io non esisterei. La nostra coscienza ci permette di percepire e di fare esperienza di tutto in tutte le realtà ma, cosa ancora più importante, la nostra coscienza è ciò che ha creato le realtà. L’intelletto umano incontra grandi difficoltà ad afferrare l’essenza della coscienza. La coscienza non contiene energia ma rende possibile l’energia. Non si trova nel tempo o nello spazio ma piuttosto è lei che ha creato il tempo lo spazio. Nella coscienza non c’è forza, né potere né movimento e forse questa è la cosa più difficile da capire per il cervello di sinistra. Non potete spremere il cervello per estrarne la coscienza perché non fa parte del cervello fisico, eppure è alla base di ogni pensiero. La coscienza è tutto e tutto ha coscienza.

Anni fa, Tobias mi ha insegnato che anche oggetti come le sedie, i segnali stradali e le pietre hanno qualcosa che lui ha definito sub-coscienza. In altre parole, tutto ha una consapevolezza innata di sé. Una sedia ha la consapevolezza di sé in quanto sedia e ciò include le sue origini come albero, piantina e il suo lignaggio con l’albero genitore. Una roccia ha una consapevolezza di sé come roccia e ciò comprende la sua connessione alla terra e alle situazioni cosmiche ed energetiche che hanno creato la terra fisica. Le sub-coscienze non sono esseri con l’anima come noi e non hanno capacità come creatori; hanno però un senso di consapevolezza e una rete di connessioni che le lega alla loro creazione originale. Tobias mi ha insegnato a collegarmi alla coscienza degli oggetti per poterli sentire e farne esperienza e potete fare lo stesso quando vi collegate alle persone.

I computer riusciranno mai a simulare la coscienza umana? Mai dire mai, ma per il momento mi sembra davvero poco probabile. Su un computer potete simulare il tempo atmosferico ma lui non farà mai l’esperienza del bagnato. Probabilmente in futuro i computer riusciranno ad alterare il tempo atmosferico ma non faranno mai l’esperienza del calore, del vento o del tempo secco. Nel frattempo Adamus continuerà a lavorare con Shaumbra per esplorare la coscienza diventando più consapevole della coscienza. È un po’ come imparare qualcos’altro sull’acqua tuffandosi in un oceano più grande. Forse lui tirerà fuori una parola nuova e semplice che sostituirà la parola “coscienza” che ormai è datata e difficile da scrivere. Forse potrebbe essere solo un suono, come “Ahhhhhhh!”

E LA COSCIENZA

di Jean Tinder

Vi siete mai sentiti in cima al mondo, come se finalmente aveste tutto e poi accade qualcosa che vi spedisce nel buco della disperazione? O un giorno sentite che questa cosa dell’illuminazione riuscite quasi ad afferrarla e il giorno successivo vi svegliate pieni di paure e tristezza da solo-dio-sa-dove?

So che tutti abbiamo provato questo cambiamento sconcertante, dagli alti più alti ai più bassi dei bassi e quando cerchiamo qualcosa con cui prendercela, di solito troviamo uno specchio. Per gli umani che percorrono il sentiero dell’integrazione le giornate assolutamente folli possono diventare una scorciatoia verso la realizzazione. Dipende tutto da dove posizionate la vostra coscienza. Quando noi facciamo la scelta inconscia o conscia d’imbarcarci e partire per il processo dell’integrazione beh, le cose succedono. In realtà io penso proprio che molta della desolazione sia solo un effetto collaterale del processo d’integrazione. Può essere utile ricordare che quando un aspetto bloccato viene a suonare alla porta del vostro Sé, lui si porta dietro tutto il suo bagaglio di cose come paura, rabbia, tristezza e qualsiasi altra nefandezza ci porti a nasconderci. Quando un aspetto si avvicina a noi, noi sentiamo tutta quella roba e poi ci chiediamo che cosa c’è di sbagliato in noi, ma in realtà il momento in cui sentiamo tutta quella bruttezza è una vera e propria occasione d’oro per integrarsi.

Ecco perché Adamus continua a parlare dell’importanza dell’’e’.

Se riuscite a ricordare e a considerare i vostri temi di fondo, essi si manifesteranno nella più grande opportunità che potete regalarvi. Un paio di settimane fa sono partita per un viaggio che aspettavo da molto con ansia e felicità. Mi aspettavo che fosse semplice e divertente ma alla fine mi sentii come se avesse attraversato l’universo e fossi tornata indietro. Da sempre voglio frequentare il seminario ‘La Soglia’ , fin da quando l’hanno proposto e finalmente il mese scorso ho avuto l’occasione di essere presente all’evento vicino a Kelowna, B.C. in Canada. Io amo viaggiare e ho deciso di crearmi un itinerario divertente: sarei volata da Denver a Seattle dove avrei incontrato un amico e insieme avremmo guidato per sei ore fino a Kelowna. Mi sarei goduta un bel viaggio rilassante e sarei arrivata giusto in tempo per la cena di benvenuto. Sono scesa dall’aereo a Seattle sentendomi orgogliosa di me perché tutto stava andando molto bene e poi, mentre mi recavo a ritirare il bagaglio mi sono resa conto di una cosa: il mio passaporto era rimasto al sicuro a casa, in Colorado! All’interno degli Stati Uniti puoi viaggiare anche solo con la patente, ma se vuoi andare in Canada ti serve il passaporto e quindi sono rimasta lì in piedi in mezzo all’aeroporto affollato con il corpo caldo e freddo mentre mi rendevo conto di tutte le implicazioni. Avevo pianificato quel viaggio per mesi e qualcun altro contava su di me per avere un passaggio io non riuscivo neanche a trovare una soluzione per la monumentale stronzata che avevo fatto.

Ugh… era arrivato il momento di respirare nel tentativo di ignorare le voci totalmente in panico che mi giravano in testa. Prima di tutto ho chiamato il mio amico e gli ho detto cos’era successo e poi mi sono informata per i voli di ritorno a Denver ma quello era un weekend di festa ed erano tutti pieni. Bene, forse il mio caro maritino Joep poteva volare fino a Seattle, passare la notte qui e tornare la mattina dopo ma lui avrebbe odiato quell’idea e chissà quanto avremmo speso. “Respira!” mi dicevo, “C’è sempre una soluzione. Che cosa farebbe un Maestro? “ Hmm, forse avrei potuto far apparire per magia il passaporto nella mia borsa. Feci un respiro profondo, lo immaginai e controllai. Niente da fare, non c’era. Sapevo che ero troppo attaccata al risultato finale per riuscire a fare una cosa del genere.

“Continua a respirare…” Hmm, se Joep fosse salito su un aereo e me l’avesse portato o poteva mettere il passaporto sull’aereo. Tornai al desk della linea aerea e dopo molte telefonate riuscii a organizzare il tutto. Che sollievo! Dopo tutto non mi sarei persa l’evento e non avrei speso un mucchio di soldi per un altro biglietto; avrei pagato solo le spese di spedizione e avrei perso molto tempo. Così il caro Joep guidò per altre due ore durante una tempesta di neve per portare il mio passaporto all’aeroporto, il mio amico prese un volo per Kelowna e io iniziai ad aspettare. Ora che l’emergenza era stata gestita non potevo più ignorare le vecchie sensazioni familiari e le voci. “Perché continui a creare problemi stupidi come questo? Perché devi sempre fare casino coinvolgendo anche gli altri? Quando ti deciderai a diventare competente e a fare le cose giuste, tanto per cambiare?”

Faccio il lavoro interiore abbastanza a lungo da riconoscere che quella era un’opportunità d’oro anche se miserabile e quindi ho deciso di prendermi quelle ore extra e fare un po’ di ‘e’. In fondo tutto serve la mia illuminazione, apparentemente anche gli errori stupidi e volevo capire come tutto ciò mi avrebbe servito. Ho continuato a respirare. Sì, mi sentivo una perfetta idiota e questa creazione in un qualche modo era perfetta. Sì, sembrava una perdita totale di tempo di denaro ed io ero lì con un bel po’ di tempo tutto per me, anche da passare davanti all’oceano! Sì, avevo creato un inconveniente enorme per alcune persone e va bene così, forse in qualche modo serviva anche a loro. Sì, mi aveva confuso e terrorizzato e mi sentivo frustrata ma che botta di eccitazione per la mia anima fare quest’esperienza! Arrivò la sera e cominciai a sentirmi stanca. A quell’ora dovevo già essere al resort a prepararmi per il giorno successivo e invece ero lì, seduta in una macchina a noleggio che cercavo di fare un sonnellino prima di partire. Rotolai sul sedile dietro con qualche vestito in più per tenermi calda e cercai di dormire… senza successo. Poi una parte di me si ricordò un commento fatto di recente da Adamus: “La vita è dove posizioni la tua coscienza.” Avevo già esplorato quel questo ambito con risultati interessanti, quindi feci un respiro profondo e iniziai a “posizionare” la mia coscienza nella sensazione di essere riposata e fresca come se avessi dormito tutta la notte in un letto comodo. Non visualizzavo né immaginavo; non facevo altro che posizionarmi in quella coscienza o meglio posizionavo la mia coscienza nella realtà in cui ero fresca e ringiovanita. Naturalmente il mio cervello incontrava molte difficoltà a capire, soprattutto perché mi ricordavo della realtà che avevo percepito ma lasciando andare e un respiro dopo l’altro feci l’esperienza di qualche momento di coscienza chiara e di ringiovanimento totale.

A quel punto non avevo più sonno, quindi mi recai all’ufficio merci e finalmente dopo un lungo ritardo del volo e un pacchetto messo nel posto sbagliato, allo scoccare della mezzanotte ricevetti il prezioso passaporto nelle mie mani. Finalmente potevo partire per Kelowna, 13 ore oltre a ciò che avevo programmato. Invitai Adamus a tenermi compagnia e con quattro bicchieri di Starbucks latte in mano partii. Fu un viaggio davvero surreale. Io amo moltissimo la solitudine e riuscii a mantenere la mia coscienza “aperta spalancata” ma mentre la notte e le ore di guida aumentavano cominciai a sentire uno strano disorientamento fisico dovuto alla mancanza di sonno. Osservai le strutture della mia realtà interna che iniziavano a vacillare e a dissolversi e mi resi conto che mi stavo preparando perfettamente per il seminario. Apparentemente ogni parte di Me eccetto il mio cervello aveva orchestrato quest’esperienza – sì, in modo specifico per sostenere la mia realizzazione e alle sei del mattino arrivai al bellissimo Sparkling Hill Resort e dopo un pisolino veloce iniziò il seminario. Le mie difese erano state smantellate con successo ed io m’immersi nell’esperienza più trasformativa che posso ricordarmi. Sì, ero stanca ed era l’inizio di una nuova fase della mia esistenza. Sì, mi sentivo piuttosto sciocca, come se il Maestro interiore avesse orchestrato con grande amore un’esperienza incredibile. Avrei potuto raccontarvi questa storia in molti modi ma mi piace quello in cui ho posto la mia coscienza nell’avventura e nella realizzazione. È un luogo meraviglioso dove posizionare la coscienza e tutte le volte che lo scegliete! Ciò non significa affatto che la vostra realtà esterna cambia all’istante; significa che voi fate esperienza di ‘ciò che è’  e di ciò che avete scelto. Ciò significa che potete essere addormentati e freschi, stupidi e competenti, umani e divini, imbecilli e Maestri.

Una cosa è certa: la vita diventa molto più interessante!

LA VOCE DI METATRON

di Gerard Fankauser

Ogni persona creativa conosce la sensazione speciale tipica di un momento d’ispirazione. Di colpo c’è un formicolio e i pensieri luccicano e nell’aria c’è un gusto di magia  e tu non puoi fare altro che arrenderti a quel momento e seguirlo.

Non importa se l’ispirazione arriva sotto forma di parole, immagini, melodie e toni; è un’esperienza dello spirito o è uno spirito che ti attraversa, ti in-spira e si esprime attraverso di te. È la sensazione di collegarsi alla presa di una sorgente più grande di conoscenza, bellezza e perfezione. Certo, per esprimere la poesia hai bisogno del linguaggio scritto o per esprimere una canzone devi conoscere il linguaggio della musica ma nonostante tutto ciò resta comunque la sensazione di espansione, di un essere più grande – che sia il nostro o un altro.

Anche durante la mia infanzia sono stato sempre molto creativo con la musica: scrivevo canzoni e poesie musicali, componevo melodie ed esploravo il mondo del suono. Avevo confidenza con lo spazio dell’ispirazione, forse non in modo conscio ma me lo godevo sempre e naturalmente ho trascorso molto tempo in mezzo alla natura; l’ascoltavo, ricevevo le sua armonia e suonavo per lei e mi godevo proprio la comunione intima con le montagne, gli alberi, gli animali e me stesso. Quei momenti sono sempre stati una specie di rifugio per me e mi hanno fornito una tregua dal mondo che spesso è troppo occupato e rumoroso.

Quando ho incontrato il Crimson Circle e ho iniziato a lavorare con Geoffrey, Linda & Adamus ho riconosciuto immediatamente una grande similitudine tra lo spazio della musica e quello della canalizzazione e nel corso degli anni mi viene sempre più naturale suonare all’interno di una canalizzazione e lasciare che quegli spazi si fondano.

Poco dopo avere iniziato questa collaborazione ho scelto il nome Yoham per la nostra espressione musicale ma non sapevo esattamente cosa significasse. Mi piaceva il suono e mi ricordava qualcosa legato al significato ‘la voce di Shaumbra’ in una canalizzazione di Tobias. Yoham non mi è mai sembrata una ‘band’ ma piuttosto un’espressione musicale specifica dell’energia di Shaumbra e durante questi anni di co-creazione di merabh con Adamus è diventato sempre più chiaro che noi attingiamo allo stesso spazio e alla stessa energia di Geoffrey, Linda e tutti gli Shaumbra e poi esprimiamo quell’informazione e quello spirito sotto forma di musica e di suono.

Nel corso dell’ultimo anno nella nostra musica è cambiato qualcosa. Io ho percepito un nuovo livello di trasparenza e di sincronicità mentre suoniamo, un nuovo grado di cristallizzazione nel suono. Tutto è iniziato all’Ahmyo Retreat (Toscana, 2014) ed ha proseguito con tutte le nuove registrazioni, i concerti e i seminari. Chiaramente era presente un nuovo spazio nella nostra musica.

Siamo arrivati in Colorado per lo Shoud di Capodanno e per un nuovo periodo di collaborazione tra Adamus & Yoham. Abbiamo passato la maggior parte del tempo nello studio del Crimson Circle creando molte registrazioni audio e video che verranno rese pubbliche nelle prossime settimane e mesi. È stato un periodo meraviglioso e creativo ma subito prima del seminario del Quantum Allowing noi Yoham (Amir, Einat ed io) abbiamo subito un tracollo. Di colpo le energie sono diventate pesanti e bloccate; io mi sentivo molto frustrato perché non sapevo come avremmo potuto salire sul palco il giorno successivo per contribuire al seminario senza fingere. Quella sera ho fatto un bagno e all’improvviso ho avvertito la presenza di un essere grande e luminoso e mentre mi scioglievo nell’acqua ho iniziato una specie di dialogo con questo essere che mi ha aiutato a capire la natura più profonda del conflitto che stavamo affrontando. Ho ricevuto anche il messaggio che quell’essere sarebbe stato come sempre presente durante la nostra musica e all’improvviso mi sono reso conto che si trattava di Metatron!

Uscito dal bagno quella stessa sera ci riunimmo e tutti i sentimenti bloccati e feriti si risolsero. In un modo che ha del miracoloso ognuno di noi era in uno stato di perdono e di compassione verso gli altri. Davvero stupendo.

All’apertura delle seminario del Quantum Allowing Adamus ha invitato in modo speciale Metatron come ospite della riunione ed ha annunciato che la sua presenza sarebbe filtrata attraverso la nostra musica. Da quel momento in poi siamo saliti sul palco e io ho sentito la grande presenza di una vibrazione magica che fluiva attraverso tutti noi e la nostra musica, sincronizzando e armonizzandoci con queste sfere sonore. Quel pomeriggio suonammo a una sessione speciale di integrazione e poi ci fu una breve canalizzazione con Adamus e per me quella è stata una delle mie esperienze musicali dal vivo preferite: un viaggio interiore multidimensionale e profondo, davvero Metatronale! Dopo quella sessione nell’aria c’era la vibrazione della magia e ci siamo sentiti tutti benedetti.

Sono felice di confermarvi che grazie all’apparecchiatura dello studio del CC presto vi offriremo tutta questa esperienza di integrazione speciale che ora chiamiamo “Integrazione Dolce” sotto forma di video e audio disponibile per tutti gli Shaumbra. Sento ancora che è assolutamente stupendo!