Ottobre 2017

PERMETTERE IL MAESTRO di Jean Tinder

Ultimamente Adamus parla dell’umano e del Maestro che co-esistono, che vivono insieme qui, nella vita reale sulla Terra. È un’idea meravigliosa – accidenti, è per questo che siamo qui! – ma non si può fare senza avere solide basi nel vero permettere, cosa che per l’umano è un concetto decisamente ancora confuso e che confonde. È ovvio che vogliamo permettere, ma è anche una cosa insidiosa perché al momento non equivale a tutto ciò che l’umano capisce.     

Chi o cosa dovremmo permettere, esattamente? Molte persone e anche qualche Shaumbra “permettono” agli altri di trattarli male, “permettono” alla vita di trascinarli in giro come una nave durante la tempesta e cercano anche di trarne il meglio. “Permettono” i capricci del destino o il loro sé superiore o i loro angelo o quelli che pensano stiano tirando i loro fili; insomma, ce la mettono tutta a permettersi una vita molto dura ma non si divertono affatto a viverla (forse si accontentano di farsi qualche complimento, visto che affrontano tutte quelle difficoltà…)

Sfortunatamente io conosco molto bene quel modello perché per un periodo molto, lungo ha plasmato la mia vita. Io pensavo davvero che essere passiva, adattarmi e non lamentarmi (quasi mai) fosse davvero la forma più alta di pratica spirituale – ma quello non è permettere.      

La mente è relazionale, cioè cerca di mettere in relazione e collegare ogni nuovo concetto a qualcosa che capisce già, quindi quando vogliamo “permettere” la mente dice, “Oh, capisco. Non è molto divertente, ma posso anche essere passiva; forse quello è il trucco per ottenere ciò che voglio. Ecco, allora ‘permetterò’ che le cose accadano e avrò fiducia che funzioneranno” (credetemi, in questo sono una vera esperta) ma quando siamo così determinati a permettere, poi ci lamentiamo quando la vita fa schifo e ci chiediamo il perché.

Attenzione: permettere non significa essere passivi.        

Proviamo da un altro punto di vista. “Io permetto tutto ciò che accade ‘là fuori’. Adamus dice che tutto è bene, quindi deve significare che dovrei permettere le persone, le circostanze, gli eventi, Mercurio retrogrado, Donald Trump, il groviglio ancestrale, i vicini insopportabili e tutto il resto e che tutti si divertano. Forse finalmente le cose funzioneranno.” Penso che potreste definirla compassione, ma lavorare così sodo per “permettere” tutto ciò che c’è significa solo sopportare qualcosa che non ci piace – ma permettere non significa tollerare.   

Il Maestro con cui vogliamo co-esistere non pianifica e non struttura, di certo non è passivo e poco ma sicuro non è molto tollerante. Il Maestro non è qui per migliorare la vita dell’umano (anche se questo dovrebbe essere un effetto secondario di questa co-esistenza), ma allora a cosa serve? Come rende nota la sua presenza? Come permettiamo qualcosa che non capiamo? Come facciamo a sapere che c’è?

Un buon sinonimo per “permettere” potrebbe essere “fidarsi,” ma poi la mente vuole sapere di cosa fidarsi, di chi fidarsi e perché dovrebbe mai fidarsi di qualcosa che non capisce e in ogni caso, “Come facciamo a sapere che è affidabile?” Beh, proviamo con un po’ di logica. Il Maestro non è un’altra creatura, una qualche entità esterna a me che cerca di possedermi. Il Maestro è ME, ma in un modo che non sempre mi sono ancora permessa di fare esperienza. Un paragone maldestro con me (e non accurato) sarebbe “donna single,” “moglie,” “madre” e “nonna”; sono tutte me, ma sono espressioni ed esperienze diverse.

Anche il Maestro è me ed è un’espressione che non vedo l’ora di fare, ma ciò significa che permettere il Maestro è permettere me i miei desideri, le mie preferenze, la mia verità, le mie conoscenze – se può avere un senso. Significa fidarmi del mio Sé, sia che il mio umano pensi o meno di sentire il Maestro in ogni momento.  

Quando scegliete una certa realtà – come ‘il Maestro è qui’ – la cosa divertente è che diventa proprio così e vorrei parlarvi di alcune esperienze che possono dimostrarvelo. Come vi ho detto prima, negli ultimi mesi ho rilasciato molto, ho separato molto, ho sciolto vecchi nodi e nella mia vita personale ho scoperto un nuovo equilibrio. È stato un periodo in cui mi sono ricreata in molti modi tangibili ed ho costruito nuove basi per me sola. Ho vissuto alcuni momenti di paura, di tristezza, di sopraffazione e confusione e molti altri momenti di sollievo, fiducia e scoperta. Nel processo ho scoperto che di solito il mio sé Maestro comunica con me con colpetti gentili e pieni di gioia.

Una delle cose che avvengono quando si smantella una relazione è lo sganciarsi degli obblighi legali e finanziari e il punto più grande è il mutuo. In passato (e certamente per temi ancestrali), cose come la contabilità e le materie finanziarie mi avrebbero fatto congelare il cervello, avrei sgranato gli occhi e in tutto il mio corpo si sarebbe attivato il desiderio di dormire. Sarei stata molto felice di passare tali responsabilità a qualcuno più capace di me, ma al momento non è disponibile e quindi tutto è ricaduto sulle mie spalle. Uh (guarda guarda, esiste un aspetto che si chiama Travolto), ma la buona notizia è che con il Maestro in casa tutto può essere diverso – se io permetto che lo sia.

Sembra proprio che il Maestro sia molto esperto nell’integrare vecchi aspetti bloccati e nel creare nuovi aspetti vitali che hanno tutte le qualità che servono. Ecco, ho fatto qualche respiro profondo, ho messo insieme il mio buon senso (e tutte le carte) e ho fatto partire un nuovo processo per il mutuo che (almeno spero)
possa ripagare ciò che il mio caro ex aveva investito.      

Il perito è riuscito a determinare il valore generale della casa e dopo pochi giorni mi ha detto che era inferiore a ciò che mi aspettavo e ciò significava altri equilibri finanziari per sbrogliare le cose e a me non restava nulla.  Che disdetta! Subito dopo è arrivata l’impulso “Controlla le carte.” Ho aperto il file del perito – pagine e pagine di legalese e informazioni che senza dubbio hanno perfettamente senso per gli agenti immobiliari ed i banchieri – e il mio cervello si è bloccato nella nebbia. “Oh cielo, non ci riesco! Mi fiderò del fatto che il tipo ha fatto un buon lavoro ed io farò del mio meglio.” E invece l’impulso è proseguito. Okay, altri respiri profondi e un altro tuffo esitante nei documenti e di colpo ho trovato fatti ed informazioni che riuscivo a capire. Alleluia! A quel punto ho iniziato a trovare errori, cose come elettrodomestici di cui non c’era traccia, metri quadrati omessi e inoltre dati e foto della casa di qualcun altro! Non proprio sciocchezze per una perizia da molte centinaia di dollari! Ho parlato al tipo del mutuo che mi ha suggerito, “Non si preoccupi e andiamo avanti. “Hmm… importava o no? Valeva la pena di alzare la bandiera rossa? Forse io non avevo capito niente… l’aspetto “Non riesco a gestire queste cose” sospirava, rassegnato all’approccio “mi faccio andare bene ciò che la vita mi presenta” ed io accettai ma quell’impulso (da parte del Maestro?) si rifiutava di mollare – “Tu ti meriti che sia giusto! Non accontentarti di qualcosa che sia meno che perfetto solo per essere ‘carina.’ Insisti per avere un documento corretto.”

Il giorno successivo ingoiai il mio sé “carino” e permisi che il mio sé degno facesse un passo avanti e quindi insistetti perché effettuasse le correzioni. Senza dubbio al tipo del mutuo non sarebbe certo piaciuto aggiungerlo al suo rapporto di fine mese, ma io sono degna che sia fatto in modo accurato!     

Qualche giorno dopo tornò da me e le correzioni avevano determinato una tale differenza nelle cifre finali che non solo mi ha permesso di ripagare l’intero ammontare, ma anche di ristrutturare la cucina!

Forse ricordate che qualche mese fa avevo scritto che avevo scelto di avere una cucina nuova e non avevo idea di come sarebbe successo e che vi avrei tenuto aggiornati. Beh, ora lo sapete! Io lo chiamo permettere che il Maestro abbia ciò che vuole!  Lei non forza e non spinge e non pianifica né ci prova. Lei mi dà un colpetto gentile ma insistente verso ciò che voglio e quando io permetto che – quando io permetto me stessa – la magia inizia ad accadere!  Non molto tempo fa non avrei mai parlato ed avrei accettato come far funzionare e cose in ogni caso e anzi, mi sarei congratulata per il mio “permettere” invece di controllare il processo ma in realtà così non avrei fatto altro che negare me e i miei desideri. Permettere non significa
tollerare ciò che la vita ti porta, ma ti dai da fare in modo attivo!       

Ecco, questa è una storia grassa (e completamente vera) che spero vi abbia dimostrato che permettere non è essere passivi. Ne volete ancora una?

Storia 2: Di solito l’inverno si porta dietro parecchia neve ed ora che lo spalatore che viveva con me se n’è andato, ho deciso di usare un servizio esterno ma il giorno stesso in cui è arrivato il contratto da firmare, ho sentito un’improvvisa ‘spintarella’ ad andare su Facebook, dove in prima posizione c’era il post di un vicino che offriva un soffiatore di neve a un prezzo incredibile. L’ho chiamato e mi ha detto che “Sì, è ancora disponibile,” e poco dopo ero la felice proprietaria di un attrezzo molto utile!
Basta spaccarmi la schiena o restare vincolata da un contratto. Ho notato che molte persone si erano mostrate interessate al soffiatore che ormai era mio e mi sono accorta che in passato quella ero sempre io – mi perdevo l’attimo, ero sempre in ritardo di un minuto, c’ero quasi ma non ottenevo mai ciò che volevo.

Storia 3: Ho assunto mio fratello (che vive a 1500 km) per sistemare la cucina ed ora gli serve un modo per portarsi dietro i suoi attrezzi. Gli ho detto di organizzare un piano e ho messo via il problema per quando avrei avuto più tempo per risolverlo. All’improvviso nel bel mezzo di un progetto urgente ho sentito l’impulso a cercare tra i camion in affitto… proprio in quel momento. Mi sono presa una pausa e ho fatto una ricerca in due società e il prezzo era 1.200 USD. Ahia! Costava quanto il pavimento della cucina. Il Maestro mi ha dato una gomitata e ha detto, “Ehi, controlliamo l’altra società.” Ho strabuzzato gli occhi quando ho visto il prezzo: 49USD! Non mancava nessuno zero, era davvero il 4% dell’altro prezzo! Dovevo solo prenotarlo per un certo giorno della settimana e presto! Una soluzione molto più conveniente. Ecco la vita Ahmyo!!

Storia 4: Permettere è difficile da spiegare e da definire, ma una grossa parte consiste nell’ascoltare te stessa, la tua intuizione e i tuoi impulsi interiori. Ho già detto che si tratta di permettere voi? Di recente ho parlato con altri Shaumbra che stanno iniziando a fare esperienza della meravigliosa sincronicità della vita da Maestro. Qualcuno aveva scoperto una società dove avrebbe sognato di lavorare ma non c’erano posizioni libere e poi un giorno di colpo ha sentito l’impulso di inviare comunque una email per presentarsi e chiedere un lavoro. Solo dopo scoprì che poche ore prima la persona responsabile delle assunzioni si era resa conto che avevano bisogno di qualcuno con qualifiche specifiche, proprio quelle della persona che aveva seguito il suo impulso, che aveva permesso il suo desiderio ed aveva chiesto fuori dalla scatola. Le energie si erano mosse, il colloquio è avvenuto, le menti sono rimaste di stucco e nel giro di qualche giorno sul tavolo c’era un’offerta di lavoro.

Storia 5: Permettere significa lasciare che venga a voi e come accade non importa. Un mio amico aveva bisogno di contattare uno specialista della salute molto qualificato, ma sarebbero passati mesi prima che avesse un giorno libero nella sua agenda. Poi una visita all’ospedale, breve ma con un tempismo perfetto gli diede accesso non a uno ma bensì a tre specialisti qualificati del tipo di cui aveva bisogno.

Storia 6: Permettere riguarda la vostra scelta, il vostro desiderio e la vostra chiarezza. Una persona stava affrontando grandi cambiamenti nella sua vita, non aveva un posto in cui vivere e non sapeva cosa fare. Dopo aver ‘sensato’ tutte le opzioni, si fece un’idea chiara di dove voleva vivere (non aveva idea come) e nel giro di poche ore ricevette un invito per una sistemazione dove vivere che era immediatamente disponibile e praticamente perfetta!   

Potrei raccontarvi molte altre storie, ma sento che il punto centrale del Permettere
è questo: chiarisci ciò che tu vuoi, poi togliti di mezzo ed osserva la vita che si svolge e ciò che vuoi – o molto probabilmente qualcosa di meglio – apparirà di certo! 

Permettere NON è accettare ciò che pensi che il tuo sé superiore pensa che vada bene per te. NON è tollerare un’altra “lezione” di difficoltà e di lotta. NON è forzare e spingere e pianificare e sforzarsi per far accadere le cose ‘giuste’. NON è giudicarti quando accade qualcosa di inatteso. NON è paragonare le tue creazioni con quelle degli altri. NON è sperare che l’anno prossimo finalmente ‘ci arriverai’ e tutto andrà a posto. NON è scartare un desiderio perché non è “spirituale” o non rispecchia caratteristiche arbitrarie. Permettere è vivere la vita, seguire i tuoi sogni, lasciarli andare ed osservarli accadere. Permettere è proprio ora, proprio qui, dentro di te.

Senza dubbio anche voi avete le vostre grasse storie (ricordatevi che le storie sono il modo in cui definiamo/creiamo la realtà), perché in tutto il mondo per i Maestri le sincronicità stanno diventando un modo di vivere. Non esiste una formula for creare la vita sincronica, ma ci sono molte piccole cose apprese lungo il percorso che possono   aiutarvi a farne esperienza. Potreste dire che si tratta di ripulirsi dai detriti del vostro fiume (interno), saltare sulla vostra barca e godervi il viaggio, tutto qui.

L’umano vuole remare e guidare e pianificare e avere strategie per uscirne e…e…  ma se fosse davvero facile come vedere qui un’avventura, là un bell’albero da frutta o un sentiero laterale e provare un desiderio puro e per magia la barca va proprio in quella direzione? Pensate che l’umano possa tollerare che la vita sia tanto semplice?

Invece di spingere e lavorare sodo, il Maestro è un magnete che semplicemente attrae a sé ciò che la delizia, senza preoccuparsi dell’umano che ulula “Non è possibile!” Il Maestro non giudica ciò che desidera; è solo la resistenza dell’umano – il suo prezioso credere che sia impossibile – che blocca il processo.  
Ora un avvertimento. Per favore, non cercate di fare trucchi magici con il “permettere il Maestro.” Sì, la vita umana diventa magica, ma si fonda solo sulla vostra passione, sul desiderio e sull’ amore per VOI. Non cercate di dimostrare qualcosa a voi stessi (significa che non ci credete davvero); invece, vivete la vostra vita! Divertitevi! Scoprite ciò che volete davvero – non qualcosa di vago come
“l’abbondanza” ma cose vere, tangibili come un nuovo soffiatore per la neve o una cucina – e poi fate tutto ciò che avete voglia di fare nel momento.   

Permettere è un lavoro interiore.