MARZO 2024

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CNVIM/cosa.non.va.in.me?

I GIOCHI CHE FACCIAMO parte2 – Geoffrey Hoppe

Mentre mi guardava, il Dr. Agon alzò un sopracciglio. “È evidente che lei ha problemi con il Permettere. La indirizzerò da uno specialista”. Scarabocchiò alcune parole sul retro del suo biglietto da visita e me lo porse. Ci volle un attimo perché i miei occhi si adattassero, ma alla fine riuscii a leggerlo:

Richiesta del Dr. Agon a Mahatma Koot Hoomi, aka Kuthumi 

Come molti Shaumbra anch’io ho affrontato gli alti e bassi della Realizzazione incarnata, dell’Apocalisse, del Tempo delle Macchine e della vita umana quotidiana. Gennaio è stato un mese particolarmente duro a causa di un programma troppo fitto e di poco tempo per me. Se c’è un consiglio saggio che vorrei trasmettere ai nuovi arrivati è che dovete prendervi del tempo per voi. Anche gli Shaumbra più esperti lo sanno, ma pochi lo fanno davvero.

Nell’aria ho sentito un odore caldo e speziato e ho capito subito che Kuthumi era vicino. A quanto pare, aveva già parlato con il Dr Agon. Io “sento” Adamus quando arriva, ma quando Kuthumi è presente io ne sento l’aroma che è una combinazione di frutta dolce e spezie esotiche e di un tè delle feste con note di cannella, zucca, miele e arance.

“”Namaste! Naaa-maa-stayy! Sono io, Kuthumi lal Singh”. Il suono della sua voce nel mio essere mi ha fatto scorrere i brividi lungo il corpo e mi ha subito ricordato le volte in cui ho canalizzato Kuthumi di fronte a grandi gruppi. Quando Kuthumi fa il suo ingresso, nella sala e in me l’energia cambia immediatamente. Tutto si alleggerisce: il pubblico, la sala e anche l’aria. Tutti sanno che per la prossima ora potranno lasciare da parte i loro problemi e intraprendere un viaggio con uno dei più grandi Maestri Ascesi di tutti i tempi. Io non ero pronto per un incontro a tu per tu con Kuthumi perché avevo troppo lavoro da fare dopo essere arrivato a Kona, ma sapevo che aveva fatto di tutto per rintracciarmi e quindi ho fatto un respiro profondo e l’ho accolto con piacere.

“Cauldre,”, si rivolse a me con il nome con cui mi chiamano le altre entità, “andiamo a fare un passeggiata”. Oh, Kuthumi ama proprio camminare! La maggior parte dei suoi messaggi canalizzati per gli Shaumbra prevedono una storia di passeggiate e spesso mi chiedo se ci stancheremo mai di camminare con Kuthumi, ma ogni storia che condivide è ricca di umorismo e saggezza. Sapevo che intendeva letteralmente camminare e quindi ho indossato le scarpe e ho iniziato a passeggiare intorno alla proprietà di Villa Ahmyo con Kuthumi al mio fianco e Belle, il mio cane di molte vite che annusava il sentiero davanti a noi.

Kuthumi ed io camminammo in silenzio per un po’. Io sapevo che spettava a lui iniziare la conversazione e lui sapeva che avevo bisogno di qualche momento per sentirmi di nuovo nella mia recente angoscia. Infine, chiese, “Tempi duri?” “Non è un grosso problema, posso gestirlo. È stato solo un brutto periodo”, risposi negando completamente la realtà. Io non voglio che nessuna entità pensi che non sono in grado di gestire il mio ruolo in questa vita. Quando quella grossa e grassa bugia uscì dalla mia bocca, le lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guance. “Sarà la cenere vulcanica nell’aria?”, disse Kuthumi con un sorriso compassionevole. Dopo una lunga pausa io risposi: “Kuthumi, io voglio solo fare le cose per bene, ma non so nemmeno più cosa sia ‘giusto’. Tutto ciò che riesco a pensare è: “Cosa Non Va In Me?””.

CNVIN è la nemesi di Shaumbra, “Cosa Non Va In Me?”. È proprio come “Chi sono io?” in termini di domande da non porsi mai. L’unico pensiero nella nostra mente dovrebbe essere, “Io sono quello che sono e quindi tutto è in ordine divino”.

Mentre continuavamo a camminare per la proprietà io ho iniziato a sentirmi come un ragazzino. Erano anni che non mi sentivo così e ancora una volta mi sono chiesto cosa ci fosse di sbagliato in me. Perché all’improvviso mi sentivo come un ragazzino? Forse era il contrasto energetico tra il bagliore magistrale di Kuthumi e il mio piccolo essere umano? In qualche modo Kuthumi sapeva cosa stava succedendo e intervenne, “Cauldre, sentirsi di nuovo un ragazzino è una sensazione piacevole?” Smisi di camminare per sentirmi davvero a mio agio. Naturalmente mi sentivo più giovane e anche più fresco e con meno croste fisiche e mentali, ma c’era qualcosa che non mi piaceva. Kuthumi disse, “Chiudi gli occhi per un momento. Che cosa senti?”. Rimasi a lungo con gli occhi chiusi cercando di cogliere una sensazione familiare ma per lo più nascosta.

Tutto ciò che riuscivo a sentire era il mio enigma attuale: “Cosa c’è di Sbagliato in Me?”. Il CNVIN deve essere il padre del dubbio su se stessi. A proposito di famiglia disfunzionale! Fu allora che mi resi conto che, proprio come il mio io umano maturo nel presente, anche da ragazzo io avevo gli stessi sentimenti di CNVIN che mi avevano seguito per tutta la vita come una nuvola scura.

Kuthumi disse con un’espressione accigliata “il CNVIM è un virus energetico – io lo chiamo ‘Wham-Me/Colpiscimi’ – è legato al virus dell’energia sessuale. È un piccolo bastardo subdolo perché ti fa credere che stai facendo una domanda seria per cercare di trovare una risposta, ma non esiste nessuna risposta – solo altri Wham-Me. Quel virus è con te fin dall’infanzia e addirittura si infiltra anche dalle vite passate”.

Sentivo la nausea. Ecco, ora ho un’altra cosa con cui fare i conti, un demone del passato di cui non conoscevo nemmeno il nome. Quando mai smetterà? Cosa Non Va In Me? Arrgghhh!

“Oh, Cauldre, tu non sei l’unico ad avere il virus Wham-Me. Quel virus è comune tra gli Shaumbra come le pulci su un cane che vive all’aperto. Nella mia ultima vita sono stato sottoposto a Wham-Me ogni singolo giorno fino al mio esaurimento e ogni tanto anche nella mia Realizzazione è tornato nel tentativo di attirarmi nelle sue luride viscere”. Le sue parole non aiutarono la mia nausea.

Kuthumi ha continuato. “Uno dei sintomi di Wham-Me è che molte persone – come te – cercano di compensarlo lavorando sodo, ottenendo molti risultati e in fondo si consumano combattendo e cercando di dimostrare il proprio valore da bambini, da adolescenti e da adulti. Si pensa che con il successo si possa dimostrare a se stessi che non c’è nulla di sbagliato in noi, ma questo non fa altro che spingere Wham-Me a chiedere ulteriori prove. In molti casi si finisce per avere più dubbi che mai e allora si cerca ancora di più di provare se stessi. È un circolo vizioso.

Kuthumi ha aggiunto, “Un altro sintomo è che ti fai carico di problemi che in realtà non sono tuoi. È uno strano modo di dimostrare che in te non c’è nulla di sbagliato perché tu sei in grado di gestire più degli altri. Gli Shaumbra hanno l’abitudine di farlo a spese del loro corpo e della loro mente. Si incolpano, beh, per quasi tutto e poi si chiedono cosa c’è di sbagliato in loro”.

Mentre continuavamo la nostra passeggiata intorno alla proprietà io ho ricordato i miei primi anni di famiglia. Mio padre era un alcolizzato e quindi la vita familiare era davvero molto disfunzionale. Io avevo sei tra sorelle e fratelli. Io mi sono sempre chiesto cosa avessi fatto di male per far sì che mio padre bevesse, i miei fratelli litigassero e mia madre perdesse la speranza. Io ho fatto di tutto per essere il “bravo ragazzo”, per cercare di essere l’eroe della famiglia e per raggiungere il successo in ogni occasione. Io pensavo che se la mia vita fosse stata retta avrebbe raddrizzato tutto il mondo.

“E come ha funzionato per te?”, chiese Kuthumi leggendomi nel pensiero. “Non tanto bene, Kuthumi. Mi sentivo un fallito perché non riuscivo a salvare nemmeno me stesso. A 17 anni mi sono arruolato nell’esercito e ho detto addio alla mia vecchia vita”.

“E….?” ha chiesto Kuthumi.

“Nel corso degli anni ho continuato a cercare di dimostrare il mio valore, ma anche con la mia credibile lista di successi il demone CNVIM continuava a perseguitarmi. In realtà io non ha mai riconosciuto i miei successi, ma mi sono concentrato solo sui miei fallimenti”.

Kuthumi ha raccolto un’arancia da uno degli alberi e l’ha avvicinata al naso per sentirne il profumo. “Non importa quanti titoli di studio una persona consegua, quanti soldi faccia, quanto bene gestisca la sua vita familiare o quante azioni caritatevoli compia. Il demone CNVIM non potrà mai essere soddisfatto dei risultati e dello status. Tu puoi trascorrere tutta la vita a scalare le montagne più alte, ma il virus Wham-Me ti colpisce comunque. 

Kuthumi ha detto a bassa voce “Ecco la parte difficile che si manifesta ancora più forte nella vita spirituale che nella vita quotidiana. Sono davvero illuminato? Perché non riesco a guarire me e gli altri? Perché mi manca la chiarezza totale? Perché mi sento insoddisfatto? Perché mi sento solo?”. Il tuo giardino spirituale è un terreno fertile per le erbacce del CNVIM. Per quanto ti occupi del tuo giardino spirituale, le erbacce del Wham-Me sembrano crescere più in fretta dei fiori e degli alberi.

“”Il Dr. Agon mi ha detto che stai facendo molto Permettere”, notò Kuthumi mentre finalmente mangiava l’arancia. Ormai eravamo seduti su una panchina accanto al Padiglione Shaumbra. “Tu hai portato molta nuova luce dentro di te e avevi aspettative umane sui cambiamenti che dovevano avvenire, ma nonostante la luce sei entrato nel “Cosa Non Va in Me” perché il tuo corpo e la tua mente si sentivano fuori posto. Cosa pensavi che sarebbe successo?”.

Stavo quasi per sbottare, “Non lo so”, ma sapevo che era meglio così. Se volete irritare Adamus o altri Maestri Ascesi, dite “Non lo so” e invece ho risposto: “Mi aspettavo che le cose sarebbero diventate più facili dopo la Croce del Cielo. Ho permesso più luce e quindi mi aspettavo che tutto si alleggerisse. Mi aspettavo che la luce calmasse il mio corpo e la mia mente, eppure mi ritrovo con più dolori che mai e meno chiarezza”.

Ciò che non ho detto è che io serbo rancore ad Adamus. Con la Croce del Cielo mi sono messo in gioco e in quel momento sembrava grandioso, ma non ho trattenuto o filtrato nessuna delle informazioni che io stesso canalizzavo. Io ho lasciato che uscissero dalla mia bocca e che tutti gli Shaumbra le ascoltassero ed eccoci qui, quasi un anno dopo. La situazione per gli Shaumbra o per il mondo è davvero migliorata?

Con la gentile assistenza di Kuthumi, finalmente sono riuscito ad arrivare al nocciolo della questione. In realtà il mio demone CNVIM riguardava le conseguenze della Croce del Cielo. Io volevo che tutti gli Shaumbra vivessero giorni pieni di gioia e assistessero a notevoli cambiamenti positivi nel mondo e invece ho visto uno degli anni più difficili per gli Shaumbra e un mondo pieno di disperazione.

“Era l’inizio dell’Apocalisse, Cauldre. Era solo l’inizio di una nuova era sul pianeta. È il tempo della scoperta delle grandi verità, della metafisica e della rivelazione dei grandi misteri. Ciò significa anche un tempo di sconvolgimenti, cambiamenti e ricalibrazioni. Nessuno ha detto che dopo il 22 marzo 2023 sarebbe stato più facile. In effetti è un periodo difficile per il mondo in generale”.

In risposta alle parole di Kuthumi ho sputato per terra. Non era quello che volevo sentire. Mi era stato fatto credere che i cieli si sarebbero aperti e che sarebbe stato molto più facile portare la nostra luce e la nostra divinità in questo regno terreno. In altre parole, più luce uguale più chiarezza e in definitiva una vita più facile, almeno per gli Shaumbra e gli umani risvegliati di tutto il pianeta.

Kuthumi ha detto, “Cauldre, senti la tua luce interiore. Possiedi più luce di un anno fa? Sì o no?”. Ci ho pensato a lungo soppesando il bene e il male. Alla fine ho tirato un profondo sospiro e ho detto: “Ho sicuramente più luce di un anno fa ma Kuthumi, io so che c’è ma all’esterno non è successo molto. È come una lampadina accesa intrappolata in un armadio. Io ho a che fare con una luce che senza dubbio è dentro di me, ma non si è ancora manifestata nella mia vita esterna. In realtà, la luce sta causando molto stress e disagio nel mio corpo e nella mia mente. Non passa giorno in cui non mi chieda “Cosa non va in me?””

A quel punto una nuova ondata di lacrime scese sulle mie guance. Belle venne a sdraiarsi ai miei piedi e l’aria intorno a me divenne immobile. Io sentivo la mia luce interiore brillare in tutta la sua gloria e nemmeno il demone del CNVIM avrebbe potuto portarmela via. L’avevo permessa dalla parte più profonda e genuina di me e c’era, ma ora?

Kuthumi ha detto, “Il fatto che tu sia consapevole di questa nuova luce è il primo passo. Questa luce è diversa dalla vecchia luce limitata a cui eri abituato. La vecchia luce che hai usato per tutta la vita è come una lampadina a incandescenza rispetto a una nuova lampadina a LED. I LED sono molto più efficienti, brillano di più e consumano molta meno energia. Uso questo paragone perché tu stai cambiando tutte le tue lampadine interne da incandescenti a LED e allo stesso tempo stai aggiornando tutto il tuo cablaggio. Prima pensavi che avresti avuto più lampadine a incandescenza, ma non ti sei mai soffermato a considerare che ci sarebbe stata una nuova ‘tecnologia’ e quando le cose non sono andate come pensavi, hai pensato che ci fosse qualcosa di sbagliato in te.

“Un’altra cosa prima di lasciarti da solo. Una parte di te resiste alla nuova luce perché è “sconosciuta”. Il tuo vecchio Sé si trattiene perché è intimidito dalla magnificenza e dalla magia della tua nuova luce. Una parte di te si chiede se sei pronto a liberarla nella tua vita umana e quindi la tiene ancora nell’armadio. Sei pronto a farla uscire non solo per te, ma anche per tutti coloro che ti circondano?”

Ho pensato a tutto ciò che mi aveva detto Kuthumi. Aveva assolutamente ragione. Io mi sentivo a mio agio con la vecchia luce, ma ero incerto su cosa sarebbe successo se avessi lasciato uscire la nuova luce e quindi l’avevo tenuta nascosta dentro di me.

“Cauldre, questa è la volta in cui non hai scelta. Sta per accadere. Il destino ha già bussato alla tua porta e la porta si aprirà, con o senza la tua mano umana”.

In quel momento Kuthumi è scomparso lasciandosi dietro solo le sue bucce d’arancia. Il demone CNVIM non era da nessuna parte, ma io sapevo che non sarebbe stata l’ultima volta che quel bastardo avrebbe cercato di trascinarmi a fondo. Forse la prossima volta avrei semplicemente fatto risplendere la mia nuova luce su quel demone e avrei continuato a camminare nella mia vita nello stile da Maestro, in stile Kuthumi.

Noi siamo la nuova luce del mondo. Le persone che ci seguono non cammineranno nelle tenebre, ma avranno la nuova luce della vita.

FIANCO A FIANCO – Susana Piohtee

In questi tempi di E, mentre i veli si diradano l’apocalittica rivelazione della verità positiva e negativa ci sta mostrando molte cose con chiarezza cristallina. Per esempio, dopo anni in cui la bilancia dell’uguaglianza è stata pesantemente inclinata a favore del maschile, ora viene scossa in modo selvaggio quando il femminile si fa avanti per riprendere il posto che gli spetta accanto al suo partner maschile. Di certo una nuova relazione tra maschile e femminile è parte integrante dell’espansione della coscienza; un requisito per quella “Nuova Terra” che vediamo come il nostro futuro; come dice il visionario Charles Eisenstein con tanta convinzione “Il mondo più bello che i nostri cuori sanno essere possibile”.

Oggi vediamo con più forza che mai la luce dell’espansione della coscienza che rivela la misoginia che imperversa sul pianeta. Il vecchio patriarcato tenta disperatamente di aggrapparsi al suo potere sfidando gli aspetti timorosi degli uomini a difendersi con manifestazioni di comportamento sempre più aggressive. Il mio Io Maestro ricorda un gatto selvatico messo alle strette, che maschera la sua paura con forti sibili e feroci esibizioni di denti e artigli. In realtà, ciò che vuole è essere accettato e amato!

Perciò sono stata felice di leggere il delicato articolo di Erlend Wangensteen “E Iside … sugli uomini con uno scopo” nell’edizione di novembre 2022 della rivista Shaumbra e mi ha spinto a condividere la mia comprensione e la mia esperienza di questo importante argomento dalla prospettiva di una donna. La prima cosa che mi è venuta in mente è stato il ricordo di una visualizzazione avvenuta circa 25 anni fa con il sostegno di un amico, Non l’ho mai dimenticata. La parte descritta qui di seguito non è altro che il suo inizio (alla fine ha portato a un bellissimo completamento). Questa visualizzazione ebbe luogo in un periodo in cui ero profondamente e consapevolmente impegnata nell’esplorazione di ciò che significava essere una donna… e nel tentativo di capire cosa significasse essere un uomo.

Sto parlando con il mio Maschile interiore, o più precisamente sto respingendo le suppliche del mio uomo interiore che mi chiede di lasciarlo camminare davanti a me – il mio Femminile interiore. Lei cammina lungo un sentiero nella foresta, a testa alta e stringe nella mano destra un lungo bastone.

La forma maschile in ombra che cammina a una certa distanza dietro di lei implora: “Per favore… non sai dove stai andando; è mio il ruolo di guida – e di protezione!”.

Lei si schernisce: “Sì, certo. Mi proteggi mettendomi in catene come facevi prima che diventassi saggia, dicendomi che sono incapace di fare e di essere ogni tipo di cosa, impedendomi di fare qualsiasi cosa senza il tuo permesso e quando mi oppongo tu abusi di me in tutti i modi che ti vengono in mente e mi dici che è tutto per il mio bene perché tu sei un essere superiore e sai sempre cosa è meglio. E sai cosa? Una volta ti credevo!”.

Mentre ero seduta e all’apparenza calma e lasciavo che quell’esperienza interiore si svolgesse, iniziai a sentire una rabbia che ribolliva dentro di me mentre le immagini si dispiegavano nella mia mente: donne con i genitali mutilati, donne uccise da padri e fratelli per “proteggere l’onore della famiglia”, donne contuse e picchiate da partner ubriachi, donne a cui le “autorità” dicevano di “coprirsi” se volevano evitare di essere stuprate, donne braccate e rinchiuse in isolamento dai loro stessi padri per essere uscite di casa, donne svergognate e umiliate per aver partorito delle bambine, neonati femmine indesiderate e abbandonate a morire; ragazze a cui veniva impedito di ricevere un’istruzione, per non parlare di una professione.

Oh, la rabbia la sentivo, eccome! Mentre queste e molte altre immagini inondavano la mia mente, la rabbia sfiorava l’odio ma stranamente, accanto alla rabbia c’erano il dolore e la compassione. Anche se a quel punto della mia vita avevo scelto di vivere senza un uomo, mi piaceva molto la compagnia degli uomini svegli e riuscivo persino ad immedesimarmi nella loro lotta per sapere “come essere” nel nuovo mondo in cui le donne stavano reclamando il potere del femminile.

Ecco la mia storia – in poche parole. Mi sono sposata giovane in una cultura molto patriarcale e ho avuto bisogno di otto anni per riconoscere (sindrome del “io ho fatto il mio letto e io devo starci dentro”!) che la vita da cittadina di seconda classe, in cui ci si aspettava che una donna conoscesse il suo posto – a letto, in cucina, come madre e come oggetto decorativo al braccio del marito – non faceva per me.

Con un misto di sollievo e grande tristezza sono fuggita dal matrimonio con le mie figlie gemelle di quattro anni e con mia madre vedova. La tristezza era dovuta al fatto che non volevo privare le mie figlie del contatto con il padre e la sua famiglia: si trattava di persone buone e gentili che vivevano in un sistema di credenze che considerava perfettamente accettabile che un uomo picchiasse la moglie, se necessario, per “metterla in riga”! Questo sistema di credenze non era compatibile con il mio.

Negli anni successivi ho avuto diverse relazioni intime piacevoli con alcuni uomini, ma poi è arrivato un momento in cui non ho più potuto evitare di confrontarmi con il fatto che quando avevo una relazione di quel tipo io adattavo il mio comportamento per compiacere il mio partner. Lo facevo anche con gli amici maschi! All’inizio dei miei 40 anni (quando ho iniziato a lasciarmi guidare dal mio Maestro, la mia anima) ho deciso consapevolmente di continuare la mia vita senza cercare o anche solo essere aperta a un uomo che la condividesse con me. A quel punto, avevo capito che uno dei miei scopi in questa vita era quello di portare equilibrio tra le mie energie interiori femminili e maschili. Per questo motivo, gran parte degli ultimi 40 anni è stata dedicata all’esplorazione delle differenze nell’espressione di queste energie e di come queste differenze, molto reali, possano fondersi in un’armonia meravigliosamente creativa, oppure scontrarsi e causare infelicità in tutto il mondo.

Sono tornata a vivere nel Regno Unito dopo 25 anni trascorsi in Spagna e nei Paesi Bassi e diverse esperienze mi hanno fatto capire quanto mi sentissi ancora dipendente dall’approvazione maschile per il mio senso di autostima, nonostante avessi vissuto in modo indipendente come genitore single per i precedenti 15 anni circa! È stato allora che ho iniziato a esplorare veramente cosa significa “essere una donna”, sia psicologicamente che praticamente, nella mia vita quotidiana e in quella di altre donne. Ho ideato e condotto una serie di workshop dal titolo “Che cos’è una donna?” e ho iniziato quattro anni di formazione formale per diventare psicoterapeuta.

Durante quel periodo ho partecipato e avviato diversi gruppi di donne. Ho anche lavorato e socializzato con uomini che appartenevano a gruppi maschili e che si stavano a loro volta “risvegliando”, e ho apprezzato molto la loro compagnia. Ho letto i libri chiave di quei tempi (primi anni ’90) che parlavano di cosa significasse “essere un uomo”, come Iron John di Robert Bly e Fire in The Belly di Sam Keen. Eppure, a volte, qualcosa che un uomo diceva o faceva scatenava la rabbia interiore che ancora ardeva nel mio ventre umano, in attesa di qualcosa che la facesse divampare: “Aagh uomini! Chi si credono di essere! Che arroganza!”.

Mentre i punti di vista delle femministe venivano lentamente adottate anche nelle società occidentali portando ad azioni e a politiche governative che contribuivano a creare una nuova eguaglianza tra gli uomini e le donne nella vita pubblica, in quella privata io iniziai a vedere una mentalità da vittima che emergeva tra gli uomini che non si sentivano più sicuri nel loro ambito di dominanza. Io riuscivo a capire le loro sensazioni, ma i residui di rabbia sepolti in profondità dentro la mia umana venivano attivati quando li sentivo lamentarsi di tutti i modi in cui la vita li trattava in modo non equo proprio ora che il femminismo aveva mostrato loro che erano meno indispensabili di quanto pensassero di essere. Un esempio molto triste di questo atteggiamento attuale è il movimento ‘incel’ (Celibi Involontari, un gruppo di uomini che incolpa le donne per il fatto di essere celibi. NdT).

Ricordo molto bene la prima volta che vidi un uomo che piangeva durante un seminario che io tenevo e quanto la mia umana si sentì bene: “Ora capisci com’è sentirsi sottostimati e avere la costante sensazione di essere rifiutati. Bene!” Era chiaro che anche quasi tutte le altre donne presenti provarono ciò che provavo io, ma per quell’uomo l’esperienza fu talmente sconcertante da convincerlo ad abbandonare il seminario.

Io sono una psicoterapeuta e facilito i gruppi e quindi ho cercato di collaborare con un collega maschio che io stessa avevo addestrato per creare un seminario perché gli uomini e le donne esplorassero insieme la relazione tra il maschile e il femminile. È ironico che, per quanto noi fossimo entusiasti di questo progetto, non riuscimmo mai a completarlo perché i nostri approcci erano troppo diversi: io lo trovavo inaffidabile e lui trovava me irritante! Ecco un altro esempio perfetto dello scontro tra il maschile e il femminile. Dopo molti anni noi siamo ancora amici.

Durante quel periodo io pubblicai diversi articoli e uno era intitolato Io  Jane, Tu Tarzan – Il genere e la sua rilevanza in una democrazia in Trasformazione – in cui  parlavo in modo molto dettagliato delle differenze tra gli uomini e le donne, tra il maschile e il femminile in un momento in cui molti femministi cercavano di negare quelle differenze perché credevano che le donne ne avrebbero tratto un vantaggio.

Come umani noi stiamo passando a un paradigma del tutto nuovo di esperienze e di sviluppo. Ognuno incontra la nuova terra che sceglie, l’interazione esterna tra gli uomini e le donne e l’interazione interiore tra il femminile e il maschile divini è sicuramente l’ambito in cui il cambiamento è maggiormente necessario. Io mi chiedo se l’emergere di tutte queste questioni legate all’identità di genere non sia che la manifestazione esterna del lavoro interiore fatto da individui che si stanno risvegliando e che tentano di trovare un equilibrio interiore tra il femminile e il maschile.

A livello personale, durante quei molti anni di esplorazione spesso e in segreto io mi sono augurata di trovare ‘l’anima gemella’. Pur comprendendo che in realtà la mia altra metà è dentro di me e lo è sempre stata, questa comprensione non è stata facile da integrare poiché io vivo in una società in cui una donna senza un compagno è ancora un po’ strana. Sì, la mia umana può scegliere di avere un partner intimo o di qualsiasi tipo con cui godersi la vita, ma io non ho più nessun bisogno di trovare un altro che mi completi perché io sono già completa.

Oggi tengo nel mio cuore uno scenario che riassume la storia vecchia di eoni della storia d’amore divina e probabilmente molti Shaumbra sentiranno qualche affinità, in una forma o un’altra:

Com’era d’obbligo, lei camminava i 5 passi dietro a lui. I suoi piedi arrancavano, la sua testa era piegata verso il basso e la sua faccia era coperta. Per il suo CuoreMente lei non esisteva.

Lui camminava 5 passi davanti a lei con la postura eretta, a testa alta come un grande guerriero, orgoglioso e deciso.

Poi dentro di lei entrò la luce e lei non sapeva da dove venisse. La luce riempì tutto il suo essere, entrò e aprì il suo cuore e la sua mente a tutto ciò. I suoi occhi videro per la prima volta.

Poi lei, molto leggera e libera lo superò e si sentì ebbra di quelle nuove sensazioni di leggerezza e di aria. Iniziò a danzare e a vorticare mentre i suoi bellissimi capelli fluivano nel vento senza che i suoi piedi toccassero il terreno. Lei respirò in profondità assorbendo la bellezza del pianeta che chiamavano Terra come mai prima. Come mai non l’aveva mai vista?

Poi i suoi occhi che si erano appena aperti si posarono sul suo uomo. Era così solo!

Lo vide davvero per la prima volta e lo amò. Un uomo bello, forte e orgoglioso ma rigido e severo come il bastone che aveva in mano. Molto facile da spezzare.

Lei vide il suo vecchio sé – un mucchietto di vecchi vestiti ammassati sul terreno. Rifletté e poi prese la sua decisione: No, lei non si sarebbe mai più inchinata ai panni del patriarcato.

E l’uomo che amava? L’avrebbe lasciato? No, avrebbe camminato al suo fianco con la luce e l’amore, gli avrebbe preso la mano e l’avrebbe nutrito di Luce e Amore. Lui sospirò e si meravigliò della morbidezza che era al suo fianco.

Lei fece ciò che aveva scelto e lui agì come sapeva. Mise da parte il bastone che portava con sé, i suoi occhi si ammorbidirono e si guardarono intorno per la sensazione che l’aveva ricoperto di delizia. Lui vide lei, la sua donna per quello che era davvero.

Lui uscì dal suo orgoglio ed entrò nella sua vera natura e il suo corpo si riempì della forza della Luce e dell’Amore. 

La donna e l’uomo camminarono insieme, fianco a fianco.

Il mio Sé Maestro osserva e sorride.

Il Battito del Cuore Shaumbra – Jean Tinder

Sbloccarsi

L’energia è sempre al servizio. È anche molto letterale e a volte comunica con una semplicità così diretta che non c’è più nulla da dire.

Proprio nel bel mezzo del recente Shoud di febbraio siamo stati graziati da un’epica tempesta di neve. In poche ore il tempo è passato da una pioggerellina a un paesaggio bianco e profondo dieci centimetri di neve pesante e bagnata. I membri del CC in visita dal Messico erano entusiasti! Dopo la festa della pizza, i nostri amici locali erano pronti a partire. Le strade sarebbero state un disastro e il viaggio di ritorno sarebbe stato molto più lungo del solito. Era arrivato il momento di trovare pale, scope, guanti e qualsiasi altra cosa che potesse aiutare a spostare la neve in modo che le auto potessero uscire dal parcheggio pieno di neve.

Alcuni di noi sono usciti per iniziare a scavare e dapprima abbiamo liberato i passaggi per permettere alle persone di raggiungere le loro auto. Uno degli autisti esperti ha fatto qualche giro intorno al parcheggio per tracciare il passaggio nella neve e poi si è offerto di mettersi al volante e di far uscire ogni auto dal proprio posto auto. Il resto di noi lanciava neve a destra e a sinistra, scavando un’auto dopo l’altra e sorridendo nonostante i capelli gocciolanti e le scarpe inzuppate. È stato un lavoro di squadra pieno di energia che è andato avanti per più di un’ora mentre uno dopo l’altro gli Shaumbra rimettevano in moto le loro auto e tornavano a casa, ma c’è stata un’esperienza che le ha superate tutte.

La neve era così alta che alcune auto sono rimaste bloccate nel tentativo di uscire e quindi abbiamo dovuto scavare di nuovo. Una di quelle era una piccola e graziosa Volkswagen Bug. Il suo proprietario era pronto a partire e quindi ci siamo dati da fare per scavare. Quando ci è sembrato che ci fosse abbastanza spazio siamo andati a tirarla fuori, ma subito dopo si è incastrata nella fanghiglia scivolosa e umida. Siamo tornati alle pale e poi abbiamo fatto un altro tentativo di tirarla fuori e questa volta diverse persone la spingevano e poi un’altra scivolata nel cumulo di neve. Il parcheggio è leggermente inclinato e dopo diverse ripetizioni della sequenza pala-spinta-scivolo-pala qualcuno ha osservato: “Dannazione, stiamo lottando contro la gravità!”.

Il messaggio di Adamus sull’aerotheon e sulla “gravità espansiva” era fresco nella mia mente e ho urlato: “Dai Adamus, dacci un taglio!”, ma ogni volta che abbiamo tirato fuori l’auto e abbiamo cercato di allontanarla essa scivolava di lato e sempre più in profondità nella neve. Alla fine, si è incastrata in un cumulo di neve perpendicolare al suo parcheggio e continuava a rifiutarsi di liberarsi. Tutti noi cominciavamo a chiederci: “Che diavolo ha questa macchina?”.

Poi un osservatore ha notato che le ruote posteriori sembravano non girare. “Certo che non girano”, ha fatto notare qualcun altro, “ha la trazione anteriore”. “Sì, ma le ruote dovrebbero comunque girare!”.

Finalmente qualcuno ha controllato il freno elettronico che per tutto quel tempo era stato attivato! Non importa quanta neve avessimo sgomberato o con quanta forza avessimo spinto e/o tirato la macchina, finché il freno non fosse stato sbloccato noi non saremmo mai riusciti a fare niente.

Abbiamo tolto di nuovo la neve finalmente – ciao ciao macchina! Credo che le risate di tutti gli spalatori stanchi siano risuonate per interi isolati. Adamus ci aveva appena detto di smettere di scendere a compromessi, di non aggrapparci e di ANDARE AVANTI, noi non avremmo potuto chiedere una dimostrazione migliore di ciò che intendeva!

Anche l’aspetto “pesante” della gravità si può superare o almeno compensare da elementi come un motore forte e buoni pneumatici, ma se il mio freno interiore è bloccato non esiste una quantità di angeli utili o di saggezza che mi cambi la vita e che possa aiutarmi a uscire dal blocco che io stesso ho causato.

Molti Shaumbra, tra cui diversi in quello stesso Shoud, hanno espresso un’intensa frustrazione per il fatto che nulla sta cambiando davvero. Non importa quanto lo vogliano, quanto siano determinati a permetterlo e quanto siano stanchi dei giochi – si sentono ancora bloccati.

Adamus ha percepito questa frustrazione e ha detto, “Facciamo saltare la vecchia gravità, i limiti e le ansie. Usciamo dalla mente e facciamolo e se un numero sufficiente di Shaumbra si riunisce per questo, se ne ha il desiderio, allora accadrà”.

Beh, c’erano molte persone che volevano che quella macchina si sbloccasse e abbiamo fatto qualche piccolo progresso facendo sforzi monumentali, ma alla fine il problema non era la neve, la gravità, la coscienza di massa o qualsiasi altra cosa esterna. Era il freno interiore che doveva essere allentato prima che qualcosa potesse cambiare davvero.

Adamus ha continuato dicendo, “Alcuni di voi stanno facendo esperienza di alcuni ostacoli, di cose che vi stanno trattenendo e si chiedono se sono solo vostre paure o se forse non siete pronti. Naturalmente è la vecchia gravità, è la mente umana che se lo chiede. Noi ci buttiamo oltre. Noi andremo oltre.  Il vecchio focus vi direbbe che dovete fare qualcosa, che dovete lavorarci e sforzarsi, ma ciò non fa che aumentare la vecchia gravità”.

Liberare quell’auto dai cumuli di neve è stata una grande lotta contro la gravità. L’unica cosa che non abbiamo provato a fare è stato sollevarla da terra sopra la neve, cosa che ovviamente avrebbe reso il problema della gravità ancora più… pressante. Alla fine, non si trattava di lavorare e provarci ancora. Si trattava solo di rilasciare il freno elettronico, ma che cos’è esattamente?

Il freno d’emergenza di un’automobile serve a mantenerla al sicuro nel punto in cui l’avete lasciata in modo che non rotoli giù per la collina o vada a sbattere contro qualcosa. Il freno energetico di un essere umano serve più o meno allo stesso scopo – tenerci al sicuro – e nel corso della nostra vita sulla Terra abbiamo attivato molti freni elettronici interni. In origine erano necessari per impedirci di fluttuare negli altri reami.  Incarnarsi nella materia è stato come parcheggiare su una collina molto ripida, ma la tendenza naturale era di NON restare fermi! Con il tempo noi abbiamo imparato a porre questi freni anche per molte altre ragioni.

Siamo tormentati perché ci esprimiamo? Impostiamo il freno a mano per stare zitti.

Ci deridono perché siamo strani? Mettiamo il freno a mano per abbassare la testa e adattarci.

Il nostro cuore è tradito e spezzato? Impostiamo il freno elettronico per tenere a distanza l’intimità e così via.

Per me è diventato un riflesso automatico azionare il freno elettronico quando parcheggio l’auto, anche quando non è necessario. Allo stesso modo i nostri freni elettronici interni diventano risposte predefinite di cui non ci accorgiamo più. Quando siamo circondati da angeli tutto è “VAI” e ancora non siamo in moto. Quello è un buon momento per controllare le impostazioni interne.

Per quanto mi riguarda, io mi accorgo della presenza di un freno a mano interno dalla sensazione di costrizione e restrizione che si presenta. Può essere legato a un ricordo imbarazzante o a una stravaganza o al fatto di essere notata da altri fino al dispiacere per una persona cara – in pratica qualsiasi cosa. Un Maestro affronta quei momenti con chiarezza e neutralità e li libera, ma nell’umano può esserci ancora una certa resistenza. Quando qualcosa fa scattare il freno a mano interiore voi lo sentite! Alcune ruote non girano; da qualche parte l’energia non scorre e dentro di noi qualcosa si sta stringendo anche se tutti gli altri sistemi dicono VAI!

Io non voglio certo sottolineare l’ennesimo errore che potreste commettere. (Voglio dire, tutta la faccenda del “fallo bene” è solo il freno a mano impostato su “Non farlo male!”). I nostri freni energetici ci hanno servito bene, ma quando siamo pronti ad andare oltre non ne abbiamo più bisogno. Il processo di scoperta e rilascio è molto utile a patto di ricordare che non si tratta di “aggiustare” le cose, ma solo di fare nuove scelte.

Se state facendo tutto ciò che sapete fare – permettere, respirare, fidarvi, ricevere e tutti gli altri verbi che abbiamo usato – e la vita vi sembra ancora bloccata, prendete in considerazione i freni elettronici che potrebbero essere ancora inseriti. Sentite – sentite e sentite – tutto ciò che si presenta. Una sensazione non è giusta o sbagliata, è semplicemente così. I vostri sensi vi stanno semplicemente fornendo informazioni e ciò che voi fate con quelle informazioni – le accettate e modificate l’impostazione o resistere e ignorare il freno – dipende solo da voi.

Nelle ultime settimane, mentre esploravo tutto ciò è successa una cosa strana. Ci sono alcuni momenti del mio passato che mi fanno ancora rabbrividire quando li ricordo; le umiliazioni subite per mano mia (di solito in pubblico) che vorrei tanto non fossero mai accadute. Mi è venuto in mente che l’intenso brivido che provo di fronte a quei ricordi è simile a una lucetta rossa che mi dice che il freno a mano è inserito. Così un giorno ho raccolto due o tre di quei ricordi e ho deciso di togliere loro il freno e lasciarli scorrere. Li ho ricordati nei minimi dettagli e ho deciso di percepirli in modo neutro, per quanto possibile e senza lasciarmi andare alla rabbia. Per qualche istante è stata un’esperienza interessante e poi sono passata ad altre cose.

Riflettendoci in un secondo momento, ho notato che uno dei ricordi si era un po’ offuscato, come se non fosse più molto nitido e preciso. Forte! E l’altro ricordo –   aspetta, cos’era? E il ricordo che mi faceva ritrarre inorridita ogni volta che si presentava –   dov’era finito? Cos’era?

Ancora oggi non riesco a ricordarlo.

Vedete, io non ho cercato di dimenticare quei momenti imbarazzanti; è ciò che ho fatto respingendoli per anni e anni. Ora che non schiaccio più il freno a mano a quell’incrocio nella mia mente è come se quei ricordi venissero cancellati con delicatezza dalla mia esistenza. Questa è l’efficacia di sbloccare i freni interiori e di accettare TUTTO di me. L’energia si disfa, i vecchi segni di sbandamento si dissolvono e andare avanti è molto più facile.