Settembre 2022

LIBERO – di Geoffrey Hoppe

Mentre l’estate del 2022 inizia a concludersi, io la definirei come il periodo in cui ci si chiede se restare o lasciare il pianeta. È stato un argomento scottante sulla pagina del Crimson Circle su Facebook, Adamus ne ha parlato e negli ultimi mesi alcuni cari amici Shaumbra sono passati dall’altra parte.

Tutto ciò avviene in un momento in cui Adamus sta indicando la vera ragione per cui abbiamo scelto di essere qui, sul pianeta in questo momento. Noi siamo qui per portare luce e coscienza in questo momento epico – la nascita di una nuova specie umana.

I cambiamenti stanno avvenendo a una velocità senza precedenti, l’umanità sembra sempre più polarizzata e sembra imminente un qualche tipo di enorme cambiamento globale, anche se è difficile prevedere accadrà e quando. Il caos è all’ordine del giorno e anche se Shaumbra sa che il caos non è negativo, il caos trova comunque un modo per creare scompiglio nella nostra vita quotidiana.

L’altro giorno, nella bella casa di montagna di Jean Tinder abbiamo tenuto una festa di fine estate per gli Shaumbra del luogo e alcuni di noi parlavano di questo mondo folle. Tutti i partecipanti alla conversazione avevano più di 50 anni e quindi il nostro punto di vista aveva di certo un pregiudizio. Un tempo avevamo una certa fiducia nei media, ma ora anche le rispettate organizzazioni giornalistiche si stanno orientando a seguire il vento. Nei nostri primi anni dell’età adulta abbiamo lavorato sodo e creduto di poter fare la differenza nel mondo. Avevamo le stelle negli occhi e i calli sulle mani. Oggi invece molti giovani sentono di poter fare poco o nulla per contribuire all’umanità, il duro lavoro è considerato ‘vecchia scuola’ e vivere nello scantinato dei genitori è accettabile anche a più di 35 anni. L’arte della conversazione verbale è stata è stata sostituita dagli sms, anche tra persone sedute allo stesso tavolo, sms in cui si usano simboli ingenui piuttosto che vere e proprie parole.

Qualcuno del gruppo ha commentato: “Sono proprio contento di essere nella terza età. Come sarà il mondo nel 2030 o nel 2040?”. La conversazione si è interrotta bruscamente, mentre tutti contemplavano in silenzio il futuro del pianeta.

All’interno del gruppo si poteva quasi cogliere un grande “gulp”. Alla fine il silenzio e l’argomento finirono quando qualcuno disse: “È proprio un bel pomeriggio di fine estate!”. È stata una distrazione molto necessaria dall’argomento minaccioso che aleggiava su tutti noi.

Quella notte, mentre prendevo sonno ho desiderato avere di nuovo 30 anni, età in cui avevo l’energia e il fuoco per fare cose che ora, a 67 anni non ho più. Potevo conquistare nuove frontiere e saltare ostacoli enormi. Allora ero invincibile. Il mio stato di sogno e di gloria giovanile è stato interrotto bruscamente da un vocione: “Davvero????? Vorresti scambiare la tua saggezza e la tua prudenza con la giovinezza?”. Non riuscivo a vedere un volto, solo un enorme punto interrogativo che fluttuava negli occhi della mia mente. Ho ricordato alcune delle scelte folli e delle decisioni avventate che avevo preso all’epoca. Guardandomi indietro ho visto che c’era una enorme Presenza che doveva fare gli straordinari per evitare che io andassi fuori strada, se non addirittura che mi autodistruggessi.

Sdraiato a letto, mi sono reso conto che quella Presenza era il me dal futuro. Non si trattava di Spiriti Guide o Angeli protettori, ma piuttosto del Maestro dentro di me che è sempre presente e che aspetta solo di essere riconosciuto. Deve aver funzionato, perché alla fine sono arrivato dove dovevo essere, proprio all’inizio del millennio, giusto in tempo per Tobias, per il Crimson Circle e per Shaumbra. È anche dove volevo essere, a lavorare spalla a spalla con Shaumbra in tutto il mondo.

Ci sono giorni in cui lasciare il pianeta sembra quasi auspicabile e scommetto che il pensiero ha attraversato la mente di almeno il 90% degli Shaumbra.

Là fuori in questo momento c’è molto rumore energetico. Molti Shaumbra hanno un’età avanzata o stanno per raggiungerla. In questa vita hanno affrontato molte sfide e molti di loro sono stanchi. Il dolore fisico non aiuta la situazione, anche se sappiamo che è in gran parte dovuto all’arrivo del corpo di luce, al corpo di luce che sta entrando. Man mano che diventiamo più sensibili, diventiamo anche più consapevoli degli “spigoli” dell’umanità (e ci rendiamo conto che quelli erano anche i nostri spigoli).

È molto importante notare che c’è un’enorme differenza tra andarsene in silenzio nel cuore della notte con un senso di completamento e di pace e il suicidio. Il suicidio è pieno di disperazione, rabbia, mancanza di speranza e/o di uno scopo. Una persona con tendenze suicide vuole uscire completamente dalla sua dall’esistenza perché non ce la fa più. Vuole porre fine alla sua coscienza e non solo alla sua vita umana.

Quando Shaumbra pensa di andarsene, si tratta di concludere la vita sul pianeta e di ascendere nei reami non fisici e forse di trascorrere del tempo al Club dei Maestri Ascesi. Non c’è alcun desiderio di uscire dall’esistenza – anzi, c’è il desiderio di tornare allo stato naturale di piena esistenza cosciente dopo una lunga serie di vite nel reame fisico che è innaturale. In un certo senso è molto più logico che desiderare di ritornare sulla Terra per un’altra vita in un ambiente estraneo al proprio Essere.

Adamus ha un nuovo termine per questo. Lo chiama libero. Mentre ahmyo significa la bella/buona vita durante la permanenza sul pianeta e makyo significa distrazione spirituale o illusione, libero significa giungere a un compimento pacifico nella vostra ultima vita sul pianeta e uscirne alle vostre condizioni. Dopo che mi ha comunicato questa nuova parola, io l’ho cercata su internet. È una parola latina che significa libero.

Quest’estate ci sono state molte conversazioni sul restare o sull’andarsene. Alla fine dello Shoud di agosto, Adamus ha parlato di Patti Severance, una Shaumbra di lunga data e una delle migliori insegnanti del Crimson Circle prima che i corsi principali fossero offerti online. Era uno spirito libero che amava viaggiare e custodiva le sue amicizie con gli Shaumbra di tutto il mondo.

All’età di 75 anni ha scelto consapevolmente di andarsene. Era realizzata e appagata. Patti ha trascorso circa 6 mesi in giro per il Paese a far visita agli amici senza mai accennare al suo progetto di andarsene. Secondo Adamus, nel suo ultimo giorno di vita sul pianeta è entrata in acqua e prima ancora che metà del suo corpo si bagnasse, la sua coscienza è scivolata via negli altri reami, piena di pace totale e di completamento. Era nello stato di libero.

Per molti di noi che conoscevano Patti è stato un boccone duro da ingoiare. Da un lato celebro la sua scelta consapevole di andarsene, ma dall’altro lato abbiamo lavorato duramente per arrivare qui. La nostra passione era restare sul pianeta per far risplendere la nostra coscienza durante il Tempo delle Macchine.

Devo ammettere che mi sento un po’ abbandonato quando un caro Shaumbra come Patti, Sart o FM (John Kuderka), ma apprezzo anche la loro esperienza con libero. Arriva un momento in cui si vuole solo essere liberi. Chiederò a Gerhard e Einat di creare una canzone di Libero come hanno fatto con Ahmyo e Makyo.

Più di una volta, Adamus ci ha detto che una delle cose più impegnative sarebbe stata restare sul pianeta dopo la Realizzazione. Non è la verità. Spoiler: aspettate di sentire cosa ha da dire Sam su tutto ciò durante la sua canalizzazione all’evento online Il Sogno del Merlino del 10/11 settembre.

BENVENUTI AL TEMPIO DEL RINGIOVANIMENTO – Dale Presly

L’ARCHITETTURA

Io sono un sognatore. Basta una melodia, un’opera d’arte o poche righe di testo per spalancare la mia porta della percezione e un breve brano dello Shoud 6 della Serie Passione nel 2020 ha spalancato la porta. Mentre rivedendo quello Shoud quasi due anni dopo che era stato registrato ho sentito la seguente frase: “Dalla nostra parte l’architettura per tutto ciò è stata completata e alla fine si manifesterà sul vostro pianeta”.

L’architettura si manifesta da questa parte come una struttura fisica, uno spazio sicuro e un luogo di incontro. Il Crimson Circle è un esempio di architettura vivente, una biblioteca di riferimento in un paesaggio sconosciuto che dice “Tu sei Qui”. La biblioteca mi aiuta a scoprire le abilità necessarie per sbloccare il materiale a livelli più profondi. Skil – un’antica parola norvegese –  suggerisce che l’apprendimento consiste nel conservare ciò che serve e nel liberarsi dalle cose inutili. Io sono più bravo a lasciar andare e riesco a essere, ma ci sono momenti in cui non sono sicuro di ciò o se lo sto inventando.

Quando Adamas parla di architettura mi porta direttamente nel sogno del Corpo di Luce. Entrare nel Corpo di Luce comporta un cambiamento massiccio dell’aspetto umano. Mi piace l’analogia informatica del passaggio dal server A al server B senza interruzione del servizio. L’energia continua a fluire, ma attraverso una versione meno densa di me. La chiave di tutto ciò è la coscienza e quindi io devo essere consapevole del processo che si svolge. I motivi dell’esistenza il Tempio del Ringiovanimento sono esercitarsi a restare consapevoli dentro il sogno della propria energia, condividere l’esperienza e infine contribuire alla biblioteca vivente che è il Crimson Circle.

Io uso il linguaggio per raccontare una storia – non tanto per gli altri quanto per me stesso – per dare un senso a una vita senza tempo. L’etimologia dimostra che un tempo il linguaggio era legato all’esperienza più che al pensiero come avviene oggi. Le parole dovrebbero condurre il lettore o l’ascoltatore in un sogno, come fa per me la parola architettura.

Il termine architettura deriva dal latino architectus o maestro costruttore. Il Maestro sa che la creazione inizia in ciò che non ha ancora una forma, con un sogno. Ora indossate il vostro cappello da sognatore e leggete il passo dello Shoud 6: “Arriverà un momento in cui ci sarà un tempio e non è il tempio che crea la guarigione, ma uno spazio sicuro per le persone che ci entrano per la loro guarigione. Cauldre, il termine “guarigione” non è il termine giusto – si tratta del ringiovanimento. Si tratta di entrare nel nuovo corpo.

Da parte nostra l’architettura è fatta – letteralmente – e alla fine si manifesterà sul vostro pianeta. Voglio sottolineare che non è il tempio che lo crea – è l’individuo – ma nel tempio noi creeremo uno spazio sacro e sicuro. Sarà qualcosa che – sì, si può fare a casa e non è necessario recarsi in quel luogo particolare – ma sarà un luogo in cui andrete e dove scenderete ai livelli più profondi del permettere al corpo e alla mente. Ciò accelererà il passaggio dal vostro attuale anayatron e dall’attuale gerarchia del vostro corpo fisico a un diverso tipo di biologia più sana ma anche integrata con il vostro Corpo di Energia Libera, ciò che voi definite il corpo di luce.

Tutto ciò sta arrivando e so che solleverà molte domande e che Cauldre non voleva che il vostro corpo di luce si integrasse. Lui non voleva che ne parlassimo, ma noi l’abbiamo fatto”.


IL SOGNATORE

All’inizio della mia storia umana due cose erano ovvie. La prima era che io ero un sognatore a occhi aperti e la seconda era che io ero in minoranza. Io ero un sognatore nato in un mondo che pensava a cui ho dovuto adattarmi nel modo migliore possibile. Sognare a occhi aperti era il modo in cui restavo connesso; non sapevo bene a cosa, ma già a sei anni scoprii che a scuola non insegnano a sognare.

Le scuole erano per i pensatori e i pensatori credevano nel mondo là fuori, un mondo di oggetti fatti da altri oggetti; insomma, un mondo di dati. I miei voti confermarono che i dati non mi interessavano. Sognare a occhi aperti mi ha portato a un percorso diverso che mi portava direttamente al mondo qui dentro, dentro di me. Solo molto tempo dopo ho capito che il sogno non è un sogno condiviso. Là fuori non c’è alcun mondo esterno – è tutto qui, dentro di me. Esiste un confine tra il mondo dei sogni e quello dei pensieri e se vi è mai capitato di essere stati sorpresi a sognare a occhi aperti in classe beh, avete oltrepassato il confine. Se camminate lungo la linea potete giocare su entrambi i lati, ma e vi allontanate un po’ troppo ecco, il rientro in classe è un viaggio accidentato. Mi sono abituato alle asperità, ho dovuto farlo. A me piace superare i confini lungo il percorso ho imparato a fidarmi delle mie percezioni – anche se non sempre le ho seguite. Io ero abile a navigare nei reami non fisici, ma che importava? Io cercavo un’applicazione pratica.

Sognatori e pensatori desiderano la stessa cosa: un miglioramento del corpo. I pensatori stanno costruendo la loro versione, compresa una maggiore capacità mentale con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. I sognatori seguono un percorso diverso ed entrambi i percorsi si stanno svolgendo al Tempo delle Macchine. Per un sognatore il dilemma è da dove iniziare con il Corpo di Luce. Devo cercare gli elementi costitutivi? O devo cercare di usare l’ingegneria inversa l’oggetto? È umano cercare un modello, un processo segreto o addirittura un kit. La risposta è arrivata dal corso di Kuthumi “Fare il Corpo di Luce”.

All’inizio non ho sentito Kuthumi ammettere di poter parlare solo del suo Corpo di Luce e non di quello di qualcun altro. La sua affermazione sottolineava il fatto che fare il Corpo di luce è una cosa profondamente personale e non esiste una taglia che vada bene a tutti. La stessa cosa vale per il mio Corpo di Luce e io devo fidarmi che la mia versione metterà in secondo piano tutto ciò che l’intelligenza artificiale o A.I. si può inventare.

A me piace definirlo il Corpo di Luce anche se il termine Corpo ad Energia Libera potrebbe sembrare più accurato perché il Corpo di Luce suona come qualcosa che io posso fare. Se solo ci fosse un kit per farlo! immaginate un Kit per il Corpo di Luce che appare alla mia porta. Naturalmente io risponderei alle domande che mettono alla prova le mie capacità e lo accetterei a condizione di restare incarnato. Ci sono parecchie clausole scritte in piccolo che leggerò più tardi, perché ora sono ansioso di iniziare.

Le istruzioni per il Kit per il Corpo di Luce sono chiare.  Io devo essere a casa per ricevere il pacchetto. Quando arriva il pacchetto io lo porto in casa e lo appoggio sul tavolo della cucina. Vedo che la confezione è una scatola multisfaccettata e all’esterno c’è scritto qualcosa, ma così in piccolo che devo indossare gli occhiali da vista e a quel punto leggo le parole:

Contenuto: energia

Livello di abilità: maestro

È richiesto un certo assemblaggio

Faccio un passo indietro e osservo una scatola che sembra più grande di quando l’ho portata in casa. Afferro le forbici e sto per fare un taglio quando mi rendo conto che la confezione è semitrasparente e quindi riesco quasi a vedere all’interno della scatola. Guardo più da vicino e noto che sta prendendo forma qualcosa. Provo la strana sensazione di essere l’interno della scatola, chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.

L’ENERGIA

Sognare ad occhi aperti mi ha portato nell’energia, ma non ero molto abile a lavorare con l’energia. Io faccio ancora fatica ad afferrare il concetto che l’energia è mia e che quindi io dovrei stare zitto e permettere – nient’altro. Il problema è che permettere non è un’abilità innata, almeno non per me. Io ho dovuto imparare a permettere che è un modo per dire che mi è servito un po’ di tempo per essere consapevole della sensazione che mi dà l’energia in movimento.

Se mi chiedete che cosa insegnare quando il periodo della canalizzazione finirà, il mio suggerimento è che la risposta sta nelle abilità che state imparando e che state usando proprio adesso. Le abilità sono concetti astratti che prevedono sentire piuttosto che pensare e ciò rende molto complicato cercare di spiegarle. Cercate di spiegare l’equilibrio a qualcuno che non è mai salito su una bicicletta. L’energia appartiene a loro e per metterla in pratica devono essere in movimento. Quando la bicicletta è in movimento o cadete o trovate il vostro equilibrio – non esiste una situazione di mezzo.

Come ho già detto, io stavo cercando un’applicazione pratica e l’ho trovata nella Guarigione di Riconnessione. Io non pratico più quel tipo di guarigione, ma quando lo facevo ho osservato come i clienti si relazionavano con l’energia ed è diventato ovvio che esisteva un gap, una differenza tra ciò che i clienti si aspettavano e ciò che io potevo fornire loro. Quella differenza, quel gap diventava addirittura un abisso quando credevano che l’energia venisse da fuori di loro. Mancava davvero qualcosa e allora mi sono reso conto che il cosiddetto facilitatore e il cliente aggiungono abilità molto diverse all’equazione che esiste tra la guarigione e il ringiovanimento.

Ciò che spicca nella Guarigione Riconnettiva è come il cliente viene incoraggiato a fare l’esperienza appropriata per lui senza alcuna interferenza dall’esterno. Al cliente viene detto che l’energia è sua e che sta solo a lui immergersi o no in quell’energia. Il facilitatore è presente solo per creare lo spazio sicuro e per apparecchiare il tavolo, per così dire.

Immaginate di essere sul punto di entrare nel vostro ristorante preferito e io ho concordato con voi che stasera sarò il vostro cameriere. Io vi do il benvenuto alla porta e vi conduco al tavolo che ho preparato con grande attenzione e poi vi porto il menù – che è una lista di tutte le esperienze che avete vissuto o che potreste mai fare.  Voi ordinate e io mi dirigo verso la cucina e quando il pasto è finito io vi faccio domande sulla vostra esperienza durante la cena e la risposta dipende da chi voi pensiate sia il proprietario del ristorante, dalle materie usate in cucina e da chi prepara il cibo. Io vengo pagato a prescindere da tutto ciò e d’altro canto voi potreste andarvene avendo ancora un po’ di fame.

Nella Guarigione Riconnettiva io ho incoraggiato i clienti a parlare delle loro esperienze energetiche. Quando usiamo il linguaggio per descrivere i nostri viaggi nei reami non fisici in realtà ciò che facciamo è dare un significato all’esperienza. Quando un cliente mi racconta che l’esperienza è stata rilassante, io so che in cucina i vari ripiani erano vuoti e che il cuoco era assente. Invece quando un cliente ha bisogno di parecchi minuti per trovare di nuovo il suo orientamento o lotta o comunque ha difficoltà a trovare le parole, allora io so che la cena è andata bene.

TOBIAS

Mi sono imbattuto nel Crimson Circle e nelle canalizzazioni di Tobias all’inizio del 2001 e non molto tempo dopo ho scoperto la Guarigione Riconnettiva. Forse conoscete questa modalità associata a Eric Pearl ed è significativo che Tobias parli di lui e della Riconnessione in almeno due delle prime canalizzazioni del Crimson Circle.

Ecco una citazione dalla Serie Nuova Energia, Shoud 4 del 1° novembre 2003:

DOMANDA DI SHAUMBRA: Ciao, Tobias. Potresti commentare il lavoro del dottor Eric Pearl, “La riconnessione”. (il titolo di uno dei suoi libri), la Guarigione Riconnettiva e i dodici filamenti del DNA? Grazie.

TOBIAS: In effetti noi come il Crimson Council lavoriamo a stretto contatto con colui che voi chiamate il dottor Eric Pearl.  Anche coloro che praticano la tecnica di “riconnessione” devono capire che sono solo i facilitatori del processo. Devono riconoscere che non sono guaritori – i guaritori non esistono – esistono i facilitatori e le persone che scelgono di essere guarite. Noi lavoriamo a stretto contatto con queste energie e vediamo che il Crimson Circle e il lavoro del dott. Pearl si uniranno in un tempo molto prossimo. Grazie. È un lavoro molto efficace.

Ed ecco una citazione tratta dalla Serie della Chiarezza, Shoud 2 del 3 settembre 2005:

TOBIAS: Quando abbiamo detto che il lavoro di Shaumbra e quello della Guarigione Riconnettiva si sarebbero uniti è così. Ora un numero enorme di guaritori della Riconnettiva fa parte di Shaumbra e molti Shaumbra che hanno imparato le tecniche di riconnessione e le usano e le integrano insieme.

Le canalizzazioni di Tobias hanno avuto un enorme impatto su di me. Mi hanno aiutato a dare un significato alla mia esperienza e mi hanno incoraggiato a spiegare ai clienti che la guarigione non veniva da me. Quando Tobias parla di integrazione riconosce due persone nella dinamica del ringiovanimento: una che crea lo spazio sicuro e l’altra che si immerge nell’energia. Ecco perché la presenza e di un facilitatore pieno di compassione è una parte essenziale dell’equazione.

Adamus è chiaro sul fatto che il Tempio del Ringiovanimento è già completo nei reami non fisici. Quando mi sento nell’energia io non vedo immagini, ma percepisco che è necessario un certo assemblaggio. Lungo la strada ci saranno ostacoli ma non c’è da preoccuparsi – quegli ostacoli sono un segno dell’arrivo di una forma di architettura più raffinata.

LA FORZA DELL’ARMONIA – Tania Castilho

Niente. Niente era più importante che fare pace con Dio. Almeno così si sentiva in quel momento.

Tamara si era imbattuta in questa realizzazione in mezzo a un tumulto di consapevolezza che le era derivata dal suo intrepido approccio a ciò che sentiva essere la sua Anima. Aveva ballato avanti e indietro e avanti con tutto ciò per un bel po’; si avvicinava, sentiva lo stupore e poi ne era sopraffatta e poi si vergognava e si sentiva indegna e poi e poi boom, tornava al punto di partenza – o almeno così le sembrava.

Così, un bel giorno, decise di sedersi dentro di sé, di sentire l’ampiezza e la vastità di quella situazione e di andare fino in fondo. Respirò, percepii, ci rimase dentro e si liberò dai pensieri. Raggiunse una profonda quiete nel suo nucleo e poi si immerse in un dolore acuto che all’improvviso sentì nella parte posteriore del cuore, proprio accanto alla scapola destra.

Man mano che si immergeva nel dolore, questo diventava più intenso ma lei respirò e continuò finché non si trovò di fronte a un guerriero furioso, ribollente e vendicativo. Era alto, largo, forte, corazzato e non era solo arrabbiato; era proprio furioso e sembrava che stesse combattendo contro qualcosa, ma non c’era nulla. Stava combattendo contro il nulla, proprio come Don Chisciotte nelle sue battaglie contro i mulini a vento.

Tamara si avvicinò a lui e rimase lì, a guardare, in attesa che lui la vedesse, cosa che lui fece dopo un bel po’, nel bel mezzo di una pausa per respirare. Lei lo guardò negli occhi per fargli capire che lo vedeva. Lui non se lo aspettava e la guardò negli occhi e qualcosa lo fece fermare, indietreggiare e abbassare l’armatura.

Mentre lei lo percepiva (perché lui era lei) provò un grande dolore, una tristezza che non si può descrivere e un’impotenza che nessun potere accumulato con la vittoria avrebbe potuto trasformare. Aveva perso molti cari, interi popoli. Aveva perso tutto ciò a cui teneva e non riusciva a capire; se c’era un Dio, perché accadevano quelle cose? Perché c’era tanta sofferenza? Perché?

Ecco perché era arrabbiato con Dio. Non voleva restare sul pianeta, non voleva essere umano e non ce la faceva più. Aveva interpretato i ruoli del cattivo, della vittima e anche del salvatore, ma nessuno gli aveva fornito conforto o risposte – e il dubbio continuava ad insinuarsi. Se c’era un Dio, chi poteva dire da che parte stare nelle battaglie del destino? Dio avrebbe considerato meritevoli della sua protezione coloro a cui avevano bruciavano i villaggi o degni della sua misericordia coloro   che li hanno uccisi?  E se fosse successo il contrario, da che parte si sarebbe schierato? Esistevano anche parti per cui schierarsi?

Tamara si avvicinò al guerriero, gli tese la mano e lo abbracciò. Era un gesto che lui non conosceva; aveva combattuto per così tanto tempo che aveva dimenticato la tenerezza, la gentilezza e la dolcezza. Il mondo era un posto troppo duro per permettersi una tale vulnerabilità, ma lei c’era ed era bello permetterle di abbracciarlo. Un enorme grumo di emozioni gli salì alla gola e iniziò a singhiozzare in modo incontrollato, come non aveva mai pianto prima.

Lui urlava e si lamentava e le lacrime le bagnavano la spalla; pianse e pianse finché non ebbe più forze e cadde in ginocchio in un atto di resa. Lei si inginocchiò con lui e lo tenne tra le braccia, era Presente e basta. Era solo Presente e piena di compassione.

Conosceva molto bene tutti quei sentimenti e finalmente ora poteva possederli, riconoscerli, abbracciarli e liberarsi dalla vergogna, dal senso di colpa e dal biasimo.

Poteva liberarsi dall’odio, perché ora si rendeva conto di aver fatto tutto e di essere stata tutto. Non era mai stata in grado di superare il profondo, profondissimo vuoto di non sentirsi mai completa e ciò l’aveva portata a fare una grande varietà di giochi di potere: essere il vincitore, il salvatore, il re e la regina, ma anche lo psicopatico, il guerriero, il signore della guerra, il mercenario, l’infermiera, il medico, la schiavo, il povero, chi prendeva decisioni e molto altro ancora. Il potere sugli altri, il potere sulle cose, sui luoghi, sulle situazioni, ma anche sull’impotenza; aveva giocato a tutto questo.

Quando Tamara aveva iniziato a percepire il suo Sé più grande – la sua Essenza Divina – di fatto era rimasta sorpresa di averne una, tali erano le atrocità che aveva che aveva vissuto e perpetrato nel corso degli eoni della sua esistenza.

Che fosse in forma maschile o femminile e ovunque avesse vissuto sul pianeta, non aveva molta importanza.

Ora era venuto da lei che era stata capace di essere così immobile e così piena di compassione che finalmente la parte di lei che per molto tempo era stata arrabbiata con Dio si era mostrata – e lei poteva vedere tutto. Naturalmente, se il Dio in questione era quello che l’umanità aveva creato per servire qualsiasi lato avesse appoggiato e tuttavia essere amorevole e gentile e se tutti gli esseri umani erano suoi figli beh, quel Dio non aveva senso e non ci si poteva fidare di lui. Se quello era il Dio che decideva chi dovesse vivere o essere distrutto beh, non era un Dio che si poteva capire. C’erano troppi pregiudizi e troppa separazione perché quella fosse la risposta.

Tuttavia, nella sua lenta danza di avvicinamento dell’Umano all’Anima e dell’Anima all’Umano, Tamara aveva imparato qualcosa di diverso: era amata a prescindere da qualsiasi cosa. In effetti, una delle sue scoperte più importanti era stata che qui sulla Terra è il libero arbitrio dell’umano a scegliere e l’Anima non può interferire in nessun modo con l’esperienza che l’umano sceglie. Questa è la libertà concessa all’aspetto umano. Il bene e il male non sono comandati da forze esterne, ma permessi o revocati dall’interno di ogni cuore, di ogni persona di ogni mente. In ultima analisi, agli occhi dell’Anima il bene e il male non esistono; esistono solo le scelte e i loro risultati. Esiste un reame di esperienze da fare nella separazione dalla propria Anima e un reame di esperienze da fare anche nel ricongiungimento. Alcune sono esperienze di sofferenza e altre di armonia, ma tutte ampliano le realtà, la possibilità e la coscienza. Per Tamara fu fondamentale sapere tutto ciò per poter scegliere e decidere quale strada percorrere, cosa far entrare nella sua esperienza e che tipo di realtà era disposta a creare e vivere.

Era stanca di stare al comando – davvero. L’abitudine al controllo stava diventando troppo impattante e lei ne aveva abbastanza. Era disposta ad arrendersi e a scoprire una nuova strada attraverso la guida della sua Anima, la particella di Dio dentro di lei, ma era stata sfuggente e ora sapeva perché. Era quel guerriero, il guerriero esausto, arrabbiato e disperato che aveva fatto la guardia per miliardi di anni.

Tamara era felice di permettere che quelle emozioni si muovessero, di invitare quella parte di sé a tornare a casa ogni volta che fosse stata pronta a fidarsi. Non c’era fretta, ora sapeva come aspettare. La sua Anima le aveva mostrato la virtù della pazienza e il suo cuore era ogni giorno più in pace mentre un passo alla volta esplorava l’amore che la sua Essenza aveva davanti a sé.

Non aveva fretta. Non c’era nessun luogo da raggiungere, ma solo esperienze da fare, compresa la sua fusione interiore. L’Umano e il Divino stavano diventando un’unica entità con tutte le parti come stelle che risplendono nel nero di un cielo illuminato dalla luna. C’era una tale bellezza nel nero di quel cielo come c’era bellezza anche nella luna e nelle stelle. Il cielo non poteva stare senza le stelle, ma proprio come la luna sembra svanire con la luce del giorno e dei suoi cicli, sembrava che anche la sua Anima non fosse stata presente per molto tempo.

Più si univa alla sua Essenza, più cresceva il suo amore per questo pianeta e per tutto ciò che conteneva – ogni creatura, pianta, minerale e umano. Quell’amore pieno di compassione era una cosa naturale; provava un grande onore, gratitudine e rispetto per tutti perché c’erano moltissimi viaggi ed erano tutti diversi. Alcuni erano pieni di sofferenza evidente, mentre in altri la sofferenza era nascosta e poi c’erano alcuni che avevano capito di essere anche loro Dio e camminavano in un nuovo tipo di realtà in cui la sofferenza non era il comune denominatore.

Ovviamente anche lei riusciva a vedere i drammi perché non faceva finta di non essere un’umana, ma non si identificava più e non si lasciava coinvolgere.  Nel suo cuore sapeva con molta, con moltissima fermezza che restare Presenti nella consapevolezza del Dio interiore riusciva ad irradiare tsunami di coscienza su tutto il pianeta, cosa di cui nessun valoroso guerriero potrebbe mai essere capace.

Schierarsi non le interessava perché sapeva quanto nel suo viaggio era stata preziosa la compassione. Nelle lunghe sfide per scoprire tutti gli strati nascosti in cui non si era sentita accettabile, solo la pura compassione della sua Anima era stata in grado di tenerla abbastanza al sicuro da non aver paura di affrontare tutto senza giudicare, senza negare e senza rifiutare. Aveva imparato a diventare neutrale, cioè a percepire tutte le emozioni, le credenze e le esperienze della sua esistenza senza doverle correggere o cambiarle. In effetti non poteva cambiarle perché non c’erano più – erano il passato – ma poteva accettarle e invitarle a tornare a casa dentro di lei che era la creatrice di tutto e tutti.

Ora si trattava di dissolversi, di trasformarsi, di lasciar andare e di scegliere in modo diverso e agire in modo diverso. Si trattava di essere diversi. La sua Anima le aveva mostrato come essere ferma e aperta, ricettiva nei confronti di ogni singola parte di lei non amata e nel qui e ora ciò aveva cambiato tutto.

Tamara sapeva quanto fossero potenti la sua compassione e la sua radiosità. Lo sapeva con tale chiarezza che non importava chi altro lo sapesse, cosa pensassero gli altri o cosa facessero. Con il suo guerriero tornato a casa, ora poteva usare quella forza e quel coraggio per infondere amore imparziale nel mondo, ogni giorno e in ogni momento e restare ferma e determinata senza farsi turbare dalle tempeste che si scatenano intorno a lei. Si sentiva come un bastone saldamente piantato nel terreno che cedeva sempre di più alla compassione e che si toglie di mezzo liberando secoli di cinismo, di indifferenza e di rettitudine.

Ora che il guerriero era tornato a casa, il suo cuore era abbastanza forte per fondersi con la sua Anima e ritrovarsi dall’altra parte dell’identità. Ora era il momento di un nuovo capitolo, di un nuovo libro e di una Terra del tutto nuova, forse per molti altri. Senza nessun attaccamento a un risultato, Tamara sapeva di poter scegliere solo per sé. Scegliere per gli altri era un’illusione, e lei avrebbe reso un servizio molto più importante al pianeta se avesse vissuto nella sua armonia e radiosità. Non era una scelta comune, ma era la sua scelta. Era l’invito della sua anima e lei lo accettò del tutto.

Fare l’esperienza di un amore così grande che nessuna paura avrebbe potuto negare: questo era il suo disegno finale, la scelta di tutte le scelte per il suo viaggio. Era una storia d’amore con la sua Anima e mentre lei la viveva era completa – a prescindere da tutto.

Così è la forza impotente dell’armonia interiore.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRAJEAN TINDER

I PIEDI FREDDI DI MERLINO

In inglese “cold feet/avere i piedi freddi” è un termine che significa mancanza di coraggio, di fegato che impedisce il completamento di un’azione. Significa anche tirarsi indietro, avere dubbi, non sentirsi all’altezza, avere dei ripensamenti o delle riserve su una certa linea d’azione; inoltre “avere il cuore di pollo” in essenza significa essere codardi. In genere io non sono famosa per la mia vigliaccheria, anzi; di solito mi butto in avanti senza pensare alle conseguenze ma di tanto in tanto il mio cuore di pollo si fa avanti e per quanto io cerchi di dare un’impronta, un taglio positivo, mi sento una merda.

Qualche anno fa stavo facendo un’escursione con un’amica. Arrivammo a un torrente e ci riposammo per un po’ su una grande roccia. C’era una pozza profonda che scorreva lì accanto e presto la mia amica si tuffò rabbrividendo nell’acqua fredda di montagna. Per non essere da meno io mi alzai, mi avvicinai al bordo della roccia e poi mi bloccai.

Non avevo paura del freddo o della profondità; forse ero un po’ nervosa per il rischio di atterrare su qualche roccia nascosta, ma per qualche ragione non riuscivo a saltare e nemmeno a scendere dalla roccia fino all’acqua. Non era per mancanza di preparazione; noi avevamo pianificato di farlo. Io avevo indossato le scarpe adatte e i vestiti che si sarebbero asciugati in fretta e i miei effetti personali erano al sicuro.

Tutto quello che dovevo fare era FARLO – ma mi tirai indietro dando retta ai miei ‘piedi freddi’ anziché alla mia gioia. Sconfortata e infastidita da me stessa, promisi che la volta successiva l’avrei fatto… ma non ci fu una volta successiva. La mia amica si trasferì, la vita andò avanti e invece di un delizioso ricordo io mi porto ancora dietro una sfumatura di rimpianto. È stato un buon promemoria per ricordare che ORA è l’unico momento per seguire la gioia.

Ho un altro amico che è un po’ ai margini di Shaumbra; è consapevole di alcune informazioni ma non è davvero molto interessato e di recente mi ha chiesto, “Perché vi concentrate tanto sul chiedere alle persone di non lasciare il pianeta? Perché ne fate un problema così grande? E perché le persone vogliono andarsene?”. In questo momento è un argomento scottante tra gli Shaumbra e ad essere onesta sono un po’ preoccupata che molti di noi si lascino prendere dalla paura e si perdano la più grande esperienza di tutta la nostra esistenza. Questa NON è solo un’altra vita in cui va bene scappare quando le cose si fanno difficili. Se accade non è prevista alcuna penalità, ma sono sicura che ci sarà una sensazione di rimpianto: “Ero così vicino, perché non ho resistito ancora un po’?”.

Senza dubbio, quasi tutti noi abbiamo pensato a quale sollievo sarebbe stato tornare a casa nell’aldilà, soprattutto quando il corpo fa male, la vita è dura e la stanchezza riempie il corpo e le ossa. Personalmente non sono immune a queste riflessioni e pur essendo determinata a portare a termine i miei impegni (soprattutto a essere qui a fare ciò che faccio in questo momento), a volte mi domando ancora, “Quando Adamus si sarà ‘ritirato’, che senso avrà restare?”. Per fortunata ogni domanda porta con sé la sua risposta (quando presto attenzione) che torna immediatamente con un deciso, “NON È QUESTO il momento di andarsene!”, insieme a uno tsunami di compassione e sostegno.

Sì, siamo stanchi. Noi siamo molto, molto stanchi.

Sì, in questo momento la vita sulla Terra è molto impegnativa.

Sì, le altre persone sono fantastiche, ma noi ci sentiamo meglio quando non ci sono

(per citare il caro Luc nell’ultimo Shoud).

Sì, in pratica abbiamo fatto ciò per cui siamo venuti qui.

E sì, quando arriveremo dall’altra parte ci aspetta una festa.

Immagino che curare le nostre (antiche) ferite e far risplendere la nostra (brillante) luce ci fornisca una certa dose di motivazione. Ma a cosa serve tutto questo duro lavoro se non restiamo qui a goderci i risultati?

Ecco ciò di cui sono certa: Noi siamo qui per essere Merlini, cioè per vivere una vita magica, ricca, sensuale, pacifica e piena di gioia. Punto.

Qualsiasi altra cosa è meno del nostro sogno perché – questo è importante – Merlino deve esistere sulla Terra o è solo un altro angelo che se ne va in giro per l’universo. Un angelo molto speciale, dai colori accecanti e radiosi e dalla saggezza stupenda, certo, ma non un vero mago.

Per usare la magia bisogna essere qui, sulla Terra!

Nel migliore dei casi è una fatica estenuante raggiungere, portarsi a quel punto magico di equilibrio, connessione con l’anima e alchimia creativa, ma quando finalmente accade, la vita – anche quella su questa vecchia Terra – comincia davvero a risplendere. Vagare negli altri reami è allettante, ma farlo come soluzione ai problemi terrestri non funziona. Sarebbe come fare un mucchio di esperimenti nel laboratorio di chimica, riuscire a fare una scoperta e poi tornare a scriverne invece di farlo davvero.

Io capisco perfettamente la stanchezza e il desiderio struggente di tornare al nostro stato naturale. Nell’articolo di Geoff (stavamo scrivendo nello stesso momento, ma lui è stato più veloce), egli definisce questo completamento pieno di pace usando il termine libero. Che bella parola, una parola ricca di liberazione – ma finché non arriva il proprio sacro momento di libertà, perché non vivere come un Merlino o una Merlina in assoluto ahmyo?

L’energia è al mio servizio in ogni singolo momento e lo è sempre stata. Ciò significa che io ho letteralmente causato tutto ciò che sta accadendo nella mia vita – che io voglia crederci o meno. Se sto resistendo a qualcosa – che sia una persona, una situazione, una regola di Facebook, il traffico bloccato, un problema del corpo o una sfida della vita, in fondo io sto solo resistendo alla mia energia. Ecco – questo è importante – perché abbandonare il mio corpo e lasciare il pianeta non risolverà il problema, perché il motivo per cui sono sulla Terra è imparare a conoscere la mia energia!

Ecco un promemoria tratto da La Vita da Maestro 11 – L’Energia che Vive:

“La libertà è quando permetti che l’energia ti serva. Nella vita tutta l’energia è in armonia con voi – non c’è nulla che non sia in armonia. Non ci sono incidenti e l’energia negativa non esiste. Non c’è nulla che non sia allineato. Non c’è nulla di stonato. Tutta l’energia è in armonia per voi”.

Per quanto possa discutere su questo fatto, nella mia vita non c’è nulla che non sia una mia creazione – non una singola cosa – neppure il mondo “là fuori” (pensateci un attimo).  La buona notizia è che quando smetto di opporre resistenza a ciò che c’è nella mia vita, io inizio a vedere la magia. Quando smetto di lottare contro la mia energia, è molto più facile discernere come l’ho modellata per ottenere i risultati che sto ottenendo. Il mio unico “lavoro” è ricevere tutto in modo pieno e completo proprio com’è. Allora Merlino/a può finalmente iniziare ad apparire – e la vita diventa molto divertente!

Quando non oppongo resistenza alla vita così com’è, mi riesce facile diventare enormemente presente in questo momento – nella mia energia e nella magia.

Ogni nota della dolce musica che suona mentre scrivo è come un’increspatura nel fiume su cui sto galleggiando…

 La sensazione di solidità del computer portatile, il delicato clic dei tasti; sono stupita dalla semplicità istantanea e dalla facilità di comunicazione…

Il rumore del traffico che scorre lontano dalle mie orecchie, che ricorda il flusso e il riflusso delle onde dell’oceano…

Notizie strazianti, un mondo che soffre; la mia saggezza sa che troveranno la loro strada, proprio come ho fatto e sto facendo io…

La luce del sole che si sposta sul pavimento fa eco al bagliore radioso degli Shaumbra sulla Terra…

Il dolore persistente nel mio corpo mi ricorda di amarlo e di ascoltare ciò di cui ha bisogno, soprattutto quando cambia…

Resto seduta con un amico a godermi la dolcezza estiva di una pesca.

Questa estasi non è semplicemente disponibile là fuori, oltre…

Osservare le scelte di una persona cara e sapere che la sua vita sarà un po’ più impegnativa, sono anche consapevole dello stupefacente coraggio che ci vuole per immergersi così a fondo – e loro non lo sanno nemmeno; pensano solo che Dio li odi.

Guardare un amante che dorme, stupita dalla GIOIA sconfinata che la vita – la mia energia – mi ha inaspettatamente donato.

Sì, il punto fondamentale è che se non resistete la gioia permea tutto, tutto, proprio tutto. Questa vita comprende anche il dolore, la frustrazione, la tristezza e altri disagi ed essere Merlino/a non significa cancellare le sensazioni indesiderate dalla propria vita. Merlino/a ha imparato a permettere che l’energia li serva con grazia.

Perché vedete – permettere è attivo – mai passivo. È una scelta continua di permettere alla vita di essere così com’è e scegliere comunque la gioia, ancora e ancora e ancora.

A volte la gioia è sottile, quasi un gioco a nascondino, ma c’è sempre – sempre. Quando è difficile da vedere, chiedetevi: “Ho scelto la gioia; ora, dove si nasconde?” perché più si vede, più si ottiene. Ricordate l’armonia energetica di cui parla Adamus? La gioia è ciò che si prova nell’armonia che è sempre presente, ma per poterla sentire dovete placare il rumore (la resistenza).

Per essere Merlino/a, per iniziare a giocare con la magia e a fare esperienza della gioia profonda e appagante della vita sulla Terra bisogna liberarsi dalla fissazione sulla non-gioia, sul dolore, sulla frustrazione e sulla noia.

Vedete, essere Merlino/a non significa che nulla faccia male – significa che siete sul pianeta. Significa che avete ignorato la paura che non vi siete tirati indietro e che avete finalmente notato che tutto è perfettamente al vostro servizio, come per magia.