SHOUD 2 – Serie Emergere

 

Presentato al Crimson Circle il 1° settembre 2018 

www.crimsoncircle.com

Io Sono quello che Sono, Adamus di St. Germain.

Ah! Facciamo un bel respiro profondo mentre diamo inizio a quest’esperienza. Per commentare ciò di cui ha parlato Linda…

LINDA: Oh, no!

ADAMUS: … per tutto il tempo, cioè che sembra che io vi sia più vicino del solito. Tutta questa storia mi fa sentire poco benvenuto (risata).

LINDA: No, no, no! Non fraintendermi.

ADAMUS: Ci sono molte persone che pagherebbero dei bei soldi per avere un Maestro Asceso che gli sta intorno in cucina e in camera da letto (qualche risata). Specialmente in camera da letto. No. No, cara Linda e tutti voi che forse avete pensato la stessa cosa, io non vi sto intorno più o meno rispetto a prima. Il fatto è che voi ne state diventando più consapevoli. Voi state diventando più consapevoli…

LINDA: Oh, certo! Certo! (alcuni ridacchiano)

ADAMUS: … di cose che non sempre si vedono con gli occhi o si sentono con le orecchie. Tutti voi state diventando più consapevoli. Più sensibili, certo, ma semplicemente più consapevoli. Sapete perché? Perché voi vi fidate di voi più che mai.

LINDA: Ooh!

ADAMUS: Sapete perché? Non avete un altro posto in cui andare! (risata) Oh, è una vera affermazione. Nessun altro posto in cui andare. La mancanza di fiducia in voi vi ha plasmato. Voi avete dato via la fiducia. Vi siete fidati di tutti gli altri e poi avete imparato a non fidarsi. Eravate pieni di pensieri e di sensazioni negative su di voi, eravate preoccupati di ripetere i vecchi errori e così vi siete allontanati dalla fiducia. Quando l’avete fatto, vi siete chiusi. Quando vi siete chiusi, siete diventati meno consapevoli. Quando siete diventati meno consapevoli, avete inserito meno coscienza nelle esperienze della vostra vita. Quando nell’esperienza c’è meno coscienza, vi siete sentiti annoiati. Quando vi siete annoiati, volevate andarvene. Quando volevate andarvene io ho detto, “No! Dovete restare!” (risata). Voi dovete restare. Tutto ciò fa parte dell’esperienza di essere qui. Ecco, no, voi state solo diventando più consapevoli.

All’inizio è un po’ sconvolgente. L’umano entra scalciando e dice, “Oh! Adamus mi sta sempre intorno. Non ho più tempo per me.” No, non vi sto molto intorno. Ricordo che nove anni fa quando arrivai al Crimson Circle era settembre, proprio come ora.  A quel tempo ero sulle montagne ma ho detto, “Sono con voi a ogni passo del cammino,” o finché non vi butto fuori a calci. Io sono con voi a ogni passo del cammino e questa è un’affermazione vera. Noi abbiamo un accordo. Io ho preso l’impegno di insegnare a tutti voi.

Io sarò con voi. Non sbircerò sotto le lenzuola o cose del genere. Non m’importa cosa mangiate. Non m’importa se fumate. Non m’importa cosa fate.  Io sono con voi a ogni passo del cammino

LINDA: Fumare cosa?

ADAMUS: Di tutto (alcuni ridacchiano). Se fumate cannabis rendete tutto più difficile. Andate in alcuni luoghi, ma è tutta un’altra storia.

Ciò che sto cercando di dire è che io sono con voi a ogni passo del cammino e non emetterò alcun tipo di giudizio e cercherò di aiutarvi affinché facciate lo stesso. Nessun giudizio. È stata una grande, grossa, enorme e dannata esperienza. Ecco tutto. Io so che a livello mentale lo sapete, ma quando vi colpisce davvero, quando lo sentite davvero – “È stata solo una grande e grossa esperienza” – provate un gran sollievo da tutti i giudizi, dalla spazzatura che vi ha impedito di essere consapevole.

No, cara Linda, io non vi sto accanto più di prima. Voi siete solo più consapevoli di prima.

LINDA: Grazie.

 

Lo spazio sacro

ADAMUS: Iniziamo creando lo spazio sacro perché noi oggi faremo un’esperienza.

LINDA: Oh, accipicchia! (qualcuno dice, “Woo!” e qualcun altro dice “Meglio stare attenti!”) (Adamus ridacchia) Oh, accipicchia!

ADAMUS: Ho sentito un po’ di tifo e qualche buuu.

LINDA: Oh, accipicchia!

ADAMUS: Sapete, io dico la parola “esperienza” e avverto una certa eccitazione dovuta a un certo livello di noia ma anche, “Oh, no! Ora di cosa farò esperienza?” Ve lo dico subito – forse non ci crederete, ma riuscirete a capirlo e a crederci: d’ora in poi non potrete fare nessuna esperienza negativa.

LINDA: Hm.

ADAMUS: Non potete. Potete addirittura cercare di fare brutte esperienze e semplicemente non ci riuscirete (alcuni ridono), perché dopo aver fatto un bel respiro profondo vi renderete conto che tutto è coinvolto nella vostra creazione – voi non cercate più di analizzare gli elementi individuali di qualcosa, voi cercate il modo in cui l’immagine generale si svolge e come siete un creatore nella vostra creazione personale – e voi potete scegliere ciò di cui volete fare esperienza. È molto semplice ed è ciò che stiamo facendo qui.

Iniziamo scegliendo lo spazio sacro. Scegliamo lo spazio sacro.

Molto tempo fa Tobias disse, “Voi scegliete lo spazio sacro; lo spazio sacro esiste quando voi lo scegliete.” Quando lo scegliete. È molto semplice. Non rendiamolo troppo complesso. Non chiediamoci se potete farlo davvero o se le forze oscure avranno la meglio su di voi o cose del genere. No, voi scegliete lo spazio sacro e basta. Ecco cos’è. Uno, due, tre (fa un respiro profondo), “Lo spazio sacro!” Ho bisogno che mettiate insieme un file ‘spazio sacro’ – “Lo spazio sacro!” (pochi ridacchiano). Ecco cos’è.

Aggiungerò qualcosa alle parole di Tobias. Lo spazio sacro è una scelta. È un’esperienza. In fondo lo spazio sacro esiste perché voi ci inserite la vostra coscienza. Voi ci inserite la vostra consapevolezza e quindi diventa lo spazio sacro.

Nulla esiste in tutta la creazione, nulla esiste finché la coscienza non è presente. Il vostro universo fisico non esisteva finché non ci fu la coscienza. Cosa diavolo pensate sia stato il Big Bang? È stato il semplice – buum! – inserire la coscienza nel nulla – (snap!) – e di colpo tutto l’universo esistette. Ecco cosa fu.

La coscienza non pensa in termini di vastità o piccolezza. La coscienza non dice, “Oh, è un universo grande. Devo ridurlo un po’.” No. C’è, è presente e poi, dopo che la coscienza è presente e poi la consapevolezza se poi alla fine la mente umana valuta e dice, “Quant’è grande? Quant’è vasto? Quant’è piccolo?”

Quando all’inizio la coscienza diventa presente nello spazio sacro non dice, “Io creerò questo grande spazio sacro” o “Io lo creerò per me e per i miei amici,” niente del genere. È il semplice, “Io Sono presente nello spazio sacro che creo.” Buum! Il Big bang. Ecco cos’è.

Poi ci entrate. Voi entrate nello spazio sacro, togliendo di mezzo tutti i dubbi e tutte le paure. I dubbi e le paure non faranno altro che inquinare la vostra esperienza. Lasciatele andare tutte. Come potrebbe andare storta se avete scelto lo spazio sacro che voi stessi create senza alcun limite in termini di misura o età o importanza o altro. Voi siete semplicemente nel vostro spazio sacro personale. Non può andare male se non permettere che quella vecchia voce, la vostra voce entri e dica, “Oh, e poi? E se non fosse sicuro al 100 percento? Se fosse sicuro solo al 40 percento?” Beh, cosa pensate che possa accadere? Sarete al sicuro al 40 percento. Ora iniziamo scegliendo in modo conscio e facendo l’esperienza piena dello spazio sacro. Ecco cos’è. Non potete sbagliare.

Uno dei problemi di cui tutti voi farete che tutti farete esperienza transitando, entrando nell’Emergere è la vostra storia, è il vostro passato. Tutti i ricordi delle cose che sono finite male, che avete fatto male. Tutte le cose che vi portate ancora sulle spalle riguardo alle vostre brutte esperienze e la preoccupazione che potreste rifarlo, che ripeterete quegli errori. Vi siete fatti molti voti e giuramenti. Vi siete imposti molte regole su quanto lontano sareste andati e su quanto in grande l’avreste fatto.  In fondo tutto ciò vi ha limitato. Oggi le lasceremo andare tutte. Proprio oggi. Cauldre si chiede se sto parlando in modo metaforico o simbolico. Certo che no. Noi ce ne libereremo. Ecco cos’è.

La vita… sapete, alla fine della nostra ultima riunione nella merabh ho detto, “Se lo fate, fatelo bene.” Non vale la pena di vivere la vita se la vivete a ‘mezzo-culo’, se la vivete con la paura, se la vivete con il limite. Potreste anche…

LINDA: “Mezzo-culo” come si traduce al meglio?

ADAMUS: Traduttori? A mezzo-culo? Annuiscono e dicono, “Oh, Sì! Possiamo farlo!” (risata) A mezzo culo. Sì.

LINDA: Tutti sanno cosa significa a mezzo culo?

ADAMUS: Sì. A mezza velocità, ve-lo-ci-tà. A mezza velocità A mezzo culo! (alcuni ridacchiano)

Non vale la pena di vivere la vita se lo fate solo a metà, solo in parte perché vivrete in modo limitato, piccolo e pieno di paure. Non ne vale la pena. Potreste anche fare le valigie e venire da questa parte. Qui ci si diverte molto. Se vivrete così, potreste anche transitare. È solo… (Linda lo deride) Cosa?!

LINDA: Mi fai paura.

ADAMUS: Ho detto qualcosa di illegale? (alcuni ridacchiano)

LINDA: Di borderline.

ADAMUS: Di borderline. Se vivrete la vita in piccolo potreste non restare qui. Lo dico perché sto canalizzando loro (indica Shaumbra). Lo sanno. Voi lo sapete. Non vale la pena vivere, se vivete in piccolo. Dunque, lo spazio sacro.

Qui oggi noi faremo un’esperienza e la faremo in pieno. Sarà interessante, affascinante e prima vi tuffate – oh, come direste ‘cercate di capirlo’ – ma prima vi tuffate senza fare alcuna domanda.

LINDA: Permettete.

ADAMUS: Permettetelo. Permettetelo. Prima tuffatevi e poi capite. Sì. È un po’ il contrario di ciò che fanno gli umani. Essi prima vogliono capire – “Allora, cos’è lo spazio sacro? Di cosa farò esperienza oggi?” Noo. Con quella roba abbiamo chiuso. I creatori si tuffano nelle loro creazioni e si stupiscono di ciò che hanno creato. Sì, oggi è un’esperienza.

Io parlerò molto dell’esperienza. Ne abbiamo parlato molto nel Keahak e un po’ qui alle riunioni mensili, ma tutto l’Emergere gira intorno alla nuova esperienza. In un certo senso è da molto tempo che non fate esperienza della nuova esperienza, se mai l’avete fatta in tutte le vostre vite.

Sapete, il componente umano della trinità – voi avete l’Io Sono, alcuni la chiamerebbero l’anima, il Maestro, che è la saggezza di tutte le vite e del futuro e poi c’è l’umano – penso che l’umano faccia il lavoro più divertente perché tutto gira intorno all’esperienza. La cosa carina è che quando tutto ciò fu creato, sapete, tutta la storia dell’’Io Sono/il Maestro/l’umano e l’Io Sono fece sì che un’espressione di sé arrivasse sulla Terra come umano, se ve lo ricordate l’Io Sono – alcuni la chiamano l’anima – l’Io Sono disse, “Sai, tu sei la parte di me che fa esperienza. Tu sei la sfaccettatura di me che entrerà nell’esperienza. Non si tratta di imparare perché non c’è nulla da imparare. È la semplice esperienza per la gioia dell’Essità, dell’esistenza.” Vedete, l’Io Sono è come un grande orgasmo costante (Linda annaspa). Non è poi tanto male (alcuni ridacchiano). Provateci. Devo stare attento che le cose di famiglia non si coinvolgano…

L’Io Sono esiste in uno stato costante in cui l’espressione è gioiosa. È solo il calice dell’Io Sono che continua a riempirsi e poi trabocca. È essere nella gioia costante dell’“Io Esisto.” Sapete, l’Io Sono non è affatto complicato. L’anima non è molto complessa. È nello stato costante dell’“Io Esisto!” e poi buum! L’orgasmo spirituale e poi l’Io Esisto! Buum! Questa sensazione costante.

Quando lavoro con molti di voi e dico, “Torniamo all‘’Io Esisto,’” io voglio che voi attingiate alla gioia dell’anima che è sempre esistita. Non fu mai creata. Non si può discreare. È la semplice gioia ed innocente dell’“Io Esisto” che mandò fuori una parte di sé che alla fine divenne l’umano ed è qui nell’esperienza di esistere.

Sapete, lungo il percorso l’umano ha avuto paura di fare esperienza. In un certo senso l’umano si è chiuso ma di suo ciò fa parte dell’esperienza. L’umano è uscito da tutti gli altri sensi – i modi di percepire la realtà, la sensualità – ed è entrato solo nel Focus. Solo nel Focus. Voi potreste dire che è estremamente limitante e infatti lo è ma fa parte dell’esperienza.

Ora nell’Emergere noi torniamo – no, noi non torniamo – noi entriamo di nuovo nella vera esperienza. Non solo sopravvivere, non solo tirare avanti ma l’esperienza. Alcuni di voi se la faranno sotto perché vi siete nascosti molto in profondità. Vi siete strisciati sotto quella roccia e l’avete fatto molto in profondità.

Sapete, c’è un’interessante metafora relativa ai giorni post-Atlantide quando sulla Terra la popolazione, molta della popolazione che era sopravvissuta alla caduta andò a vivere sotto la Terra. Vissero sotto la Terra per molto tempo ed usarono l’energia dei cristalli per coltivare il cibo, per fornire una fonte di luce e molto spesso io penso che in un certo senso nel vostro cuore alcuni di voi vogliano tornarci, tentino di vivere ‘sotto’, tentino ancora di restare ‘al coperto’. Sapete, per quelli che c’erano fu un periodo interessante ma non è vivere davvero. Voi dovete vivere sopra e sotto. Non solo sotto.

Io parlerò molto di più delle esperienze. Noi faremo le esperienze. Voi scoprirete, alcuni di voi scopriranno di essere davvero terrorizzati e va bene così. È l’esperienza di sentirsi terrorizzati, del tipo, “Oh, mio dio!” Avere il tipo di libertà di poter scegliete lo spazio sacro e scegliere l’esperienza ti fa venire un po’ di terrore, è un po’ sconvolgente. Ehi, voi siete qui sul pianeta. È ciò che avete scelto ed è dove stiamo andando.

 

L’Esperienza

Iniziamo subito. Ci serve la musica da merabh ed ho bisogno che facciate un bel respiro profondo. Avete scelto lo spazio sacro, così è. È così.

(parte la musica)

Siamo insieme in questo bello spazio sacro.

C’è l’umano ed io penso che sia la parte divertente della trinità. L’umano entra in profondità nell’esperienza, nella scoperta, nell’eccitazione.

L’esperienza. In effetti esperienza e vita sono la stessa parola, scritta in modo un po’ diverso.

L’Io Sono disse all’umano, “Entra nell’esperienza. Io non ti giudicherò mai, proprio mai.” L’Io Sono, l’anima è incapace di giudicare, è incapace (di cogliere) il giusto e lo sbagliato.

Immaginatelo per un attimo.

A volte voi dite, “Provo un forte desiderio di conoscere di nuovo il mio divino, la mia anima. Provo un grande desiderio per quella connessione.” Vedete, finché usate queste cose contro di voi, voi voltate le spalle all’Io Sono, all’ anima. All’anima non importa, perché l’anima è sempre presente. All’anima non importa. Fa solo parte dell’esperienza dell’anima fingere che non sia connessa all’anima.

L’umano gioca un ruolo interessante nella sua sfaccettatura, ciò far parte dell’anima che fa esperienza delle cose. L’anima non si preoccupa neanche per un attimo della morte. La morte non esiste. Inoltre l’anima non giudica e quindi non pensa che un giorno sia migliore di un altro o che una certa vita sia migliore di un’altra.

Ora abbiamo qui l’umano, che è pieno di esperienze ma non sa cosa farci; è pieno di una vita di esperienze e non sa cosa farci. È tipico dell’umano che dice, “Cosa dovrei fare? Come dovrei fare a capire tutto ciò? Cosa significa? Forse ho fatto qualcosa di sbagliato?” A quel punto cosa fa l’umano? Torna dritto a fare un’altra esperienza. Presumo sia un’ossessione dell’umano o forse è solo il suo ruolo – essere quello che fa le esperienze.

Invece ciò che accade molto spesso e che di fatto ha creato il fenomeno chiamato reincarnazione è proprio l’umano che continua a dire, “Devo tornare ancora e ancora e ancora a fare le esperienze per imparare una lezione o forse giungere ad alcuni concetti spirituali illuminati. Devo continuare a tornare.”

La reincarnazione è una realtà innaturale. La coscienza è il vero motivo per cui gli umani l’hanno creata. Nella creazione originale di questo pianeta la formula per la reincarnazione non esisteva. A quel tempo non si reincarnavano neppure i regni animali e quelli delle piante. Non appena gli umani iniziarono a farlo, tutto iniziò a farlo.

Si manifestò un ciclo folle, “Continua a tornare.” È un po’ la coscienza che dice, “Per poter capire le mie esperienze devo fare più esperienza.” Sapete, è come una strada che non finisce mai. “Per cercare di capire tutto ciò ho solo bisogno di tuffarmi in più esperienze nella speranza che forse una nuova esperienza possa fornirmi gli indizi, le chiavi, le risposte,” e non accade. È solo un’altra maledetta esperienza.

Ecco, noi arriviamo a questo punto, a questo bel punto. Mi piace perché noi superiamo molte delle lezioni, dei concetti e delle teorie di cui abbiamo parlato per anni. Noi arriviamo a questo e si tratta solo di tuffarsi nell’ esperienza conscia, l’esperienza che ha la saggezza.

Proprio ora invitiamo dentro quella sfaccettatura di voi. Per molto tempo è rimasta nascosta, ma come me c’è sempre stata. Non se n’è mai andata, è stata solo ignorata. Quella sfaccettatura si chiama la saggezza.

La saggezza di ogni esperienza che avete mai fatto in questa vita.

È anche ciò che io definisco il Maestro. Sapete, il Maestro è una sfaccettatura di voi. C’è sempre. Chiamiamolo proprio ora.

Come lo fate? Beh, è come scegliere lo spazio sacro. “Io scelgo la consapevolezza del Maestro” e quindi è così.

(pausa)

Ecco, noi invitiamo qui la presenza della saggezza di ogni esperienza fatta in questa vita. Poi chiediamo semplicemente al Maestro di condividere quella saggezza con voi, ma senza le parole.

Trovatevi a galleggiare sulla musica con il Maestro. Non aggiungeteci le parole, però. Andate in profondità nella musica.

Sentite cos’è la saggezza piuttosto che pensare a ciò che è la saggezza. Lasciate che ora il Maestro condivida con voi tutta la bellezza della saggezza di ogni esperienza fatta in questa vita. Fatelo senza le parole. Semplicemente attraverso la musica.

(pausa lunga)

Non lottate. Fluite con lei. Ecco tutto. Voi avete già fatto la scelta di ricevere la saggezza del Maestro. Fatelo senza le parole.

Io amo la musica perché è una grande veicolatrice di coscienza pura.

(pausa lunga)

In effetti senza parole è molto più facile che con le parole. Io so che la mente umana combatte un po’, vuole le parole. Anche ora sta cercando di aggiungere parole a tutto ciò, ma vi renderete conto che all’inizio voi cogliete molto di più senza le parole. È una sensazione. È il sapere interiore. È il senso. La mente dice, “È necessario definirla,” ma noi superiamo la mente. Noi andiamo verso l’impensabile.

Poi il Maestro fornisce tutta la saggezza di questa vita. Non dovete entrare in ogni giorno, in ogni anno e in ogni esperienza; il Maestro distilla in modo molto efficiente. È una parte di voi. È una vostra abilità naturale distillare e semplificare sentendo in modo profondo. È proprio qui.

(pausa)

Ecco cos’è. Tutta la saggezza. Sì, la mente dirà, “Cosa ho colto? Cos’ho ricevuto?” Voi avete ricevuto tutto.

Ok, per questo facciamo un bel respiro profondo.

Fate un bel respiro profondo e rilassatevi. È tutto qui. Ecco come Tobias insegnò a Cauldre a canalizzare. Non nel tempo lineare, ma ricevere tutta l’essenza e poi lasciare che sia per un attimo. Lasciare che sia nel corpo. Lasciare che sia nella coscienza. Poi, dopo che è assorbita, che è assimilata nell’essere umano, solo allora si può mettere in parole.

Ecco come funzionano le canalizzazioni. Si srotolano, si aggiungono le parole ma tutte le sensazioni ci sono. Prima, mentre guardavate il video c’era già tutto. Ora noi non facciamo altro che tornare indietro e farne l’esperienza e forse definiamo ciò che è filtrato dentro.

Ora fate un bel respiro profondo e portatelo nell’umano. Tutto ciò che avete sentito… anche se non avete sentito nulla.

Ora lasciate che il Maestro e voi ci inseriate le parole. Cos’è la saggezza di tutte le esperienze di questa vita? Ora ascoltate con attenzione mentre arrivano le parole.

(pausa)

Vengono dal Maestro. Potrebbero sembrare la vostra voce, ma è solo come appare per entrare. Ascoltate. Lasciate che le parole dal Maestro vengano a voi riguardo a questa vita.

(pausa lunga)

Ok, un bel respiro profondo e ora lasciate che vadano in profondità.

Alla mente piacerebbe analizzarle o chiedersi se sono reali e se voi le avete ricevute. Fermatevi. Per un attimo state nell’esperienza…

L’esperienza di sentire voi stessi…

Di non dover creare un’altra esperienza per cercare di capire tutto, ma facendo l’esperienza di connettervi semplicemente al Maestro, alla saggezza. Ecco cos’è.

(pausa)

Aprire il passaggio tra l’umano e la saggezza.

Facciamo un bel respiro profondo. Un bel respiro profondo.

Ah, l’altra sera al Club dei Maestri Ascesi mi hanno detto, “Non iniziare mai una delle vostre riunioni, dei vostri webcast mensili con una merabh. Li farai addormentare.”

(la musica si ferma)

Io ho detto, “Ho dei modi per svegliarli!” (alcuni ridacchiano), mentre alziamo le luci ed io chiedo a Linda di girare con il microfono. Ciò sveglierebbe anche un morto (pochi altri ridacchiano). Bene.

Facciamo un bel respiro profondo e permettiamo, tutto qui.

C’è un flusso che entra, una specie di pacchetto fatto di coscienza, informazioni e saggezza che entra e di fatto c’è sempre. Il flusso è sempre presente ma la mente umana dice, “Ma io ho bisogno delle parole. Io ho bisogno di vedere una figura sottile che va in giro ballando. Ho bisogno di vedere qualcosa.” No, voi lasciate solo entrare il flusso. Cara Linda … (si aggiusta il cavo del microfono) Oh, Cauldre ha questo. Bene.

LINDA: Qui, lascia che ti aiuti.

ADAMUS: No, tu devi correre tra il pubblico e spaventare a morte le persone (alcuni ridacchiano).

LINDA: Posso fare entrambe le cose. Sono multitasking.

ADAMUS: Oh, oh! Bene, bene. No, l’abbiamo riparato (più risate). Eh-eh-eh. Non lasciate la stanza proprio adesso! (poche risatine)

LINDA: Deve andare in bagno. Lasciala andare.

ADAMUS: Oh, va bene.

LINDA: Accidenti!

ADAMUS: Va bene. Grazie.

LINDA: Oh, che tosto!

ADAMUS: Pensavo che nella stanza ci fosse un altro gallo ed è come…

LINDA: Sul mio radar ho già delle persone.

 

Di Cosa Avete Fatto Esperienza?

ADAMUS: Ok. Iniziamo. Di cosa avete fatto esperienza? Cos’avete colto? Niente makyo qui. Fatelo e basta (Linda annaspa e poi ridacchia).

Quando vi ho detto che non ci sono parole e voi lo lasciate entrare sull’onda della musica, com’è andata?

SHAUMBRA 1 (donna): Bene.

ADAMUS: Grande. Bene, Bene. Nessuna lotta mentale?

SHAUMBRA 1: Molto.

ADAMUS: Molto. Sì, cos’hai fatto?

SHAUMBRA 1: Ho lasciato andare.

ADAMUS: Bene. La musica ti ha aiutato?

SHAUMBRA 1: Molto. Sì, ho fatto tutto. Credo di sì (ridacchia).

ADAMUS: Bene, Bene. Bene. Poi le parole al momento giusto. Per esempio, vedete, voi create lo spazio sacro. Voi permettete che il flusso vi attraversi. Non avete bisogno di capirlo subito. Lo lasciate entrare e basta. Intendo dire che le vere comunicazioni tra angeli non avvengono con le parole. Come direste voi, è tutto il flusso della coscienza. A volte però l’umano ha bisogno delle parole altrimenti è un, “Beh, non so se è accaduto qualcosa.” Che parole hai colto?

SHAUMBRA 1: Nessuna, mentre mi sentivo molto bene.

ADAMUS: Nessuna parola.

SHAUMBRA 1: No. Ho sentito un’ondata di tutti i miei vecchi pensieri e delle mie vecchie cose che mi attraversavano.

ADAMUS: Oh. Se dovessi definirlo a parole, come lo definiresti?

SHAUMBRA 1: Rumore.

ADAMUS: Rumore.

SHAUMBRA 1: Sì, che interrompe le mie belle vibrazioni con la musica (ridacchia).

ADAMUS: Ok.

SHAUMBRA 1: Le ho trovate molto irritanti.

ADAMUS: Se dovessi dirlo ora, se dovessi aggiungere le parole alla saggezza che viene dal Maestro, la sua comunicazione come la definiresti?

SHAUMBRA 1: La vita. Mi sono sentito di nuovo viva.

ADAMUS: Ti sei sentita viva.

SHAUMBRA 1: Sì.

ADAMUS: Bene. Va bene. Ok. Qui non c’è giusto né sbagliato. Voglio solo che vi abituiate a vivere costantemente in armonia con la saggezza che c’è sempre. Gli umani non ci sono abituati. Bene. Grazie.

SHAUMBRA 1: Grazie.

ADAMUS: È stato terribile con il microfono?

LINDA: No.

SHAUMBRA 1: Sì. Beh, ho visto la mano…

LINDA: Avevi un bell’aspetto.

ADAMUS: Sembravi molto posata ed elegante.

SHAUMBRA 1: Grazie.

ADAMUS: Sì. Bene. Grazie. Sì.

SHAUMBRA 2 (uomo): Oh! Finalmente il mio momento di splendere (Adamus ridacchia). Sì. Sembra proprio che io senta molto il Maestro. Ci sono quasi abituato…

ADAMUS: Giusto.

SHAUMBRA 2: …con il…

ADAMUS: Cos’hai colto quando non c’erano le parole?

SHAUMBRA 2: Quando non c’erano le parole, ci sono abituato. Lo descrivo come una voce senza voce.

ADAMUS: Giusto.

SHAUMBRA 2: In fondo mi dice, “Tu esisti.”

ADAMUS: Giusto.

SHAUMBRA 2: E continua a ripetermi che questo è il momento di essere vivi. Questa è la vita del dolore e della gioia ma questo è il momento di essere vivi.

ADAMUS: Ok. Come riassumeresti le parole che ti sono arrivate oltre a ciò che hai appena detto perché qui c’è qualcos’altro.

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: C’è qualcos’altro.

SHAUMBRA 2: È stato – è uno strano senso del perdono verso me stesso.

ADAMUS: Ok. Perché è strano?

SHAUMBRA 2: È strano perché per tutta la mia vita quando le persone mi guardavano o io mi guardavo sentivo sempre che c’era qualcosa di strano…

ADAMUS: Posso interromperti?

SHAUMBRA 2: Sì, ok. Certo.

ADAMUS: Perché non stiamo andando da nessuna parte.

SHAUMBRA 2: Sì (lui ridacchia).

ADAMUS: Ecco – no, è vero. Mentre facevamo questo e vale per tutti voi che siete in linea – sai, puoi dire loro ciao dalla lucetta rossa. Sì. Anche per chi ci guarda online, io ero presente con la parte del Sé che è il Maestro mentre il Maestro era presente. In parole semplici, il Maestro nella saggezza che ha attraversato, che è entrata nel, oh, è – woo! – multicolore e multidimensionale. Se dovessi dirlo con parole umane, le parole umane che il Maestro ti stava passando erano “Smettila di provarci tanto.”

SHAUMBRA 2: Sai, hai colto il punto (ridacchia).

ADAMUS: Oh, immagino di sì. Che punto ho colto?

SHAUMBRA 2: Tutti.

ADAMUS: Sì, ok. Sì, smettila di provarci tanto. Ti viene naturale, ma tu cerchi di dimostrare qualcosa e il Maestro ti sta dicendo, “Non hai bisogno di farlo.”

SHAUMBRA 2: È davvero dura ammetterlo (ridacchia di nuovo).

ADAMUS: Sì, Sì. No, va bene. Voglio dire provaci pure, se vuoi, ma non ne hai bisogno. Ti viene naturale.

SHAUMBRA 2: Sì, io sono il tipo che continua a sfregare un dito contro il muro finché l’osso non si rompe.

ADAMUS: Esatto. Perché?

SHAUMBRA 2: (sospira) È una strana – ho la strana sensazione – dev’essere la sensazione dell’umano. È quasi la sensazione di sadomasochismo che quasi gode della punizione.

ADAMUS: Sì. Bene. L’hai definito molto bene. A lui piace essere punito. È nell’esperienza …

SHAUMBRA 2: Sì.

ADAMUS: … anche se l’esperienza è dolorosa.

SHAUMBRA 2: Fa male.

ADAMUS: Fa male, ma almeno è un’esperienza, giusto? Smettila! (alcuni ridono e Adamus ridacchia). Bene. Grazie.

SHAUMBRA 2: Finalmente ho il microfono.

ADAMUS: Sì. Giusto.

SHAUMBRA 2: Grazie.

ADAMUS: Lei accetterà mazzette. Già.

LINDA: Mary Sue.

ADAMUS: Bene. Naturalmente mi piace che Crash abbia bisogno di scattare foto a tutti quelli che ricevono il microfono. Quando è a 30 cm da loro lo sguardo dice, “Aaah!” Mary Sue, cos’hai sentito?

MARY SUE: Ho sentito, sì, è proprio così. Alla fine, la mia mente si è agganciata a una piccola cosa, che per noi è sempre disponibile.

ADAMUS: Sì, sempre. Sempre. Una delle cose di quest’esperienza, ciò che noi oggi stiamo facendo qui è modificare la situazione in cui non siamo sincronizzati con il Maestro o non ne siamo consapevoli perché c’è sempre. La saggezza c’è sempre ed è accessibile e non voglio che qualcuno tra voi continui a fare le esperienze e poi attenda fino alla fine della sua vita o della prossima perché emerga la saggezza. Accadrà in sincrono, la danza che ha luogo in simultanea.

MARY SUE: Penso si tratti di fiducia…

ADAMUS: Sì.

MARY SUE: … cioè quando ho bisogno della saggezza, lei ci sarà.

ADAMUS: Sì. Sì. Non voglio dire che ne hai bisogno, ma perché no? Perché non bere sempre da quella coppa?

MARY SUE: Sì.

ADAMUS: Ciò modifica di molto la natura delle esperienze. Sapete, quando arrivaste sulla Terra per la prima volta, in un certo senso l’esperienza e la saggezza viaggiavano in coppia e poi si separarono. Poi ci fu l’esperienza e –whoa! – molto tempo dopo emergeva la saggezza e a volte non molta e si doveva sincronizzarla. Ecco, ora è una specie di bella sinergia tra le sfaccettature di voi. Piuttosto che essere disconnessi o fuori sincrono, ora si stanno sincronizzando.

MARY SUE: Ok.

ADAMUS: Sì. Bene, eccellente. Grazie.

MARY SUE: Grazie.

ADAMUS: Ancora un paio.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Ancora un paio. Sì.

NANCY: Ho dormito.

ADAMUS: Hai dormito. Bene (risata). Sì, Bene. Sì. È la prima volta da molto tempo! Sì, Sì. Perché pensi di aver dormito?

NANCY: Mi sono sempre chiesta – lo faccio spesso e me lo chiedo – se mi sto solo liberando dal mio sé umano per permettere che entri il resto di me.

ADAMUS: L’hai detto. Molto saggia.

NANCY: Sì.

ADAMUS: Sì. Tu metti un attimo da parte l’umano e permetti che emerga il resto e così è. Ora che lo senti dentro di nuovo, come tradurresti la saggezza che è entrata, come la tradurresti in termini umani?

NANCY: Come lo tradurrei?

ADAMUS: Cosa diavolo hai colto? (risata)

NANCY: Io ho dormito! (ridacchia)

ADAMUS: Sì, hai dormito ma ora non stai dormendo. Oppure sì?

NANCY: No.

ADAMUS: Ok, cosa senti? Se il Maestro stava per dire…

NANCY: Completa.

ADAMUS: Completa. Se il Maestro stava per dire qualcosa, la saggezza, cosa pensi che il Maestro direbbe su tutto ciò?

NANCY: Del fatto che dormo o che… (risata)

ADAMUS: No, al Maestro non importa… a volte al Maestro piace quando tu dormi. È un po’ come, “Dio! Ferma l’esperienza e dormi, tutto qui.” Quale saggezza pensi che il Maestro ti ha impartito? Se volessi usare le parole umane, che saggezza pensi di aver colto?

NANCY: C’è un senso di completamento…

ADAMUS: Ok, ecco cos’è.

NANCY: Sì.

ADAMUS: Woo! Grazie.

NANCY: Sì.

ADAMUS: La completezza.

NANCY: Mm hmm.

ADAMUS: Riunire le cose, completare il viaggio e tutto il resto. Bene. Eccellente. Proprio così. In effetti non hai dormito.

NANCY: (ridacchia) Sì!

ADAMUS: Russavi? (alcuni ridacchiano)

NANCY: No.

ADAMUS: No, no. No. Tu non dormivi. Tu… negli Shoud accade molto spesso. Tobias era molto preoccupato, pensava che tutti si annoiassero ed io ho dovuto dirgli, “Non sono annoiati. Si sentono talmente a loro agio che per un po’ mollano.” Sì. Non appena ho iniziato a parlare dello spazio sacro tu sei scivolata fuori ed è come – perché sei al sicuro. Non devi stare in guardia. Imparerete a non pensare che state dormendo davvero. Tu non stavi dormendo; eri in profondità. Bene. Altri due. Altri due.

LINDA: Chiederò allo psicologo di partecipare.

ADAMUS: Oh.

JULIE: Ok.

ADAMUS: Di cosa hai fatto esperienza durante la parte non verbale?

JULIE: All’inizio mi è piaciuta la descrizione del galleggiare.

ADAMUS: Oh, bene.

JULIE: Perché c’erano solo le onde e quelle belle immagini e le onde, solo le immagini e le onde e mi sono sentita del tutto galleggiare sulla musica. Ecco, è stato…

ADAMUS: Oh, la musica è una grande veicolatrice. Sapete, a volte se provate sensazioni del tipo, “Oh, non mi connetto molto bene al Maestro, alla saggezza dentro di me,” mettete su un po’ di musica – non pensateci, non cercate di metterlo in parole, mettete solo su un po’ di musica – e il Maestro sa come comunicare sull’onda della musica. Di nuovo, io lo faccio ogni volta che iniziamo uno Shoud o un seminario – buum! – è la musica che la porta e poi dobbiamo affrontare il processo lungo e noioso in cui ne parliamo e affrontiamo di tutto (alcuni ridacchiano) e lo spieghiamo. Voi l’avete già colto. Voi l’avete già compreso. Ecco, Bene. Bello.

JULIE: Sì.

ADAMUS: Poi, quando è arrivato il momento di aggiungere le parole, cos’è successo?

JULIE: Riguardavano la gioiosità e l’essere.  Era come se l’avessi sempre saputo.

ADAMUS: Sì.

JULIE: Sono state molte le sensazioni di ritornare in cerchio.

ADAMUS: Sì. Quali parole assoceresti a ciò?

JULIE: C’è stato un po’ di…

ADAMUS: Giusto.

JULIE: come l’opposto al pensare e al preoccuparsi e al cercare e allo sforzarsi nel farlo. Essere e basta. Vivere e basta.

ADAMUS: Bene. Sì, la saggezza.

JULIE: E un po’ di gioia, sapete, molta gioia con un po’ di grinta.

ADAMUS: Mm. Mm hmm. Bene. Una delle cose che tutti voi scoprirete è che cercare di definirlo a parole è irritante. È incompleto. Sapete, voi potreste aver sentito molto di più e cercare di dirlo a parole in un certo senso è molto limitante, ma a volte è necessario quando cercate di comunicare con gli altri o a volte persino con il Sé. Sì.

Ecco, devo chiedertelo. Intorno a te c’è un chiarore che un anno fa non c’era.  Cosa succede?

JULIE: La vita è bella! (pochi ridacchiano)

ADAMUS: Sì?

JULIE: Sì.

ADAMUS: Sì e il sorriso sul suo viso.

JULIE: È così. Tutto.

ADAMUS: Cos’è successo? Voglio dire, il…

JULIE: Tantissimo lasciar andare e permettere e sì.

ADAMUS: Sì, è una grossa differenza.

JULIE: E molti – blaaah! – è un po’ come andare offline e poi riavviare.

ADAMUS: Oh, bene, bene (lei ridacchia). Sì, c’è una grossa differenza nella tua energia che si ripercuote sul tuo aspetto, il tuo aspetto fisico. C’è una chiarezza che un anno fa non c’era. Sì. Davvero impressionante. Bene. Bene. Grazie. Ancora uno.

LINDA: Wow! Che bello. Non lo fai molto spesso (Adamus alza le spalle).

ADAMUS: Sì. Di cosa hai fatto esperienza nella musica, nel flusso?

KATE: Nel flusso dell’ascolto, era come un nulla tranquillo.

ADAMUS: Sì. Sì, sì.

KATE: Sì.

ADAMUS: Mi piace quel posto.

KATE: È così. È stato dolce. Non ero affatto…

ADAMUS: Sì. Molti umani non riescono a gestire quel luogo, il nulla tranquillo. Devono riempirlo con un po’ di spazzatura, il rumore e altro. Ah, è un bel luogo in cui andare. Sì. Bene. Poi, quando è arrivato il momento delle parole?

KATE: Respirare ed aprirsi.

ADAMUS: Aprirsi. Ok.

KATE: Sì.

ADAMUS: Di nuovo, sai… vuoi ripeterlo?

KATE: Respirare ed aprirsi.

ADAMUS: Ok. Le parole sono solo parole, sapete e le parole che tutti noi abbiamo sentito prima ma quando dici che c’è molto altro, più sensazioni e più profondità. Voglio dire, qualcuno dice, “Beh, è quella la saggezza che hai ricevuto dal Maestro? Voglio dire, dopo 42 anni sul pianeta ora è tutto ‘respirare e aprirsi?’” C’è molto di più. C’è moltissimo di più.

KATE: Certo. Voglio dire, c’erano moltissime sensazioni anche quando sono arrivate le parole.

ADAMUS: Sì. Esatto.

KATE: Sì.

ADAMUS: Esatto. Ecco, bene. Grazie a tutti. Grazie.

Torniamo a parlare dell’esperienza. Questo è un punto chiave, per noi è un punto nodale.

LINDA: Una cacca – cosa?!

ADAMUS: Un punto di cambiamento (alcuni ridacchiano). Per chi tra voi ci ascolta online e per alcuni dei presenti è stata un’altra versione della parola “cambiamento,” ma io ho detto con chiarezza, “Cambiamento.” Lo penso. Ecco, l’esperienza.

 

Il Viaggio degli Angeli

Tornerò alla storia di Tobias, Il Viaggio degli Angeli*. Una bella storia, da non prendere alla lettera. È un modo di raccontare una storia ma egli ha inserito tutti i punti energetici oltre le parole che ha pronunciato. In altre parole, conteneva tutta l’energia appropriata relativa al vostro viaggio ma lui ci disse che era una storia. Voglio dire, ce l’ha raccontata come fosse una storia. Tutta la storia di Tobias è solo una storia. Intendo dire che lui stesso ha ammesso che la sua storia biblica che fu eliminata dalla Bibbia è una specie di grande e grossa storia che in parte è vera ma in parte è inventata. Torniamo al punto, al Viaggio degli Angeli, una bella chiacchierata su come voi siete arrivati qui. Una chiacchierata diversa dalle altre. Non leggerete niente del genere da nessun’altra parte. Tobias si è avvicinato davvero molto a descriverlo, ma era eccitato per come ci ha trasmesso l’energia. 
* Il Viaggio degli Angeli è disponibile in formato libro e corso, con stralci su CD

Parla di quando eravate nei reami angelici, non fisici e senza cervello (Adamus ridacchia). A volte è difficile da immaginare perché ora voi associate molto al corpo e alla mente. Immaginatelo per un attimo, nei reami angelici niente corpo fisico. Farò un altro passo avanti che è davvero difficile da immaginare ma nessun corpo di luce, non avete un corpo di luce e niente mente e nessun corpo fisico. Eppure… oh, c’è un’altra cosa, non c’era il tempo. Nei reami angelici il tempo, il vostro passato non esiste. Non c’è il tempo.

Immaginatelo per un attimo. Che strano. Come potreste esistere se non avete un corpo o una mente e nessun corpo di luce e niente tempo? Ma che …?! Ecco com’era. Di fatto è uno stato più innaturale. Inoltre c’è… il, il, eh… devo canalizzarlo attraverso Cauldre. A volte mi fa vivere dei momenti WTF/MCC (MaCheCavolo).

Ciò che stavo cercando di dire è che c’è una somiglianza, una leggera parvenza di spazio. Riuscite ad immaginarlo? Niente tempo ma una leggera parvenza di spazio e nessuno e nient’altro.

Ecco, siete un essere angelico tra altri esseri angelici. Siete un essere con l’anima tra altri esseri con l’anima nella scoperta… nella scoperta, nell’ esperienza. Ecco, è piuttosto difficile da immaginare. Come lo fate senza un corpo? Beh, l’essere angelico che eri allora non aveva ricordi. I ricordi. Nessuno. Allora, come potresti… (Adamus sospira) È proprio difficile da immaginare, non è così?

Se poteste immaginare, se per un attimo riusciste a liberarvi e rendervi conto che eravate in una realtà non fisica eppure esistevate e facevate esperienze. Non di natura fisica, ma di fatto allora voi stavate creando alcuni dei primi sensi. Parlo di circa 200.000 sensi. Più della metà furono creati nei reami angelici quando eravate fuori dal tempo senza un corpo fisico.

Voi giocavate. Voi stavate creando tutti i sensi, ai modi di percepire la realtà e in alcuni giorni, alcuni giorni quando vi permettevate di essere un vero creatore avreste avuto i sensi per poter percepire la vostra creazione.

Eccovi lì a fare molte esperienze, ma senza tempo. Tutto – stavo per dire che proseguì in fretta, ma allora il tempo non c’era e quindi com’era possibile procedere in fretta? Era privo di struttura. Esperienza dopo esperienza. Una cosa rotola nell’altra e nessun ricordo. Ecco, è un po’ strano. Ecco, è anche   interessante. Ecco com’era in tutta la creazione.

Finché alla fine ci fu, beh, Tobias ne parla e dice che tutta l’energia rallentò. Io ho la mia opinione e solo modi diversi di dire la stessa cosa. Io dirò che ciò che accadde con tutte le esperienze fatte fuori dalla realtà fisica e dal tempo, con tutte le esperienze che avvenivano senza alcun ricordo non è che per forza l’energia rallentò.  L’energia smise di servirvi come aveva fatto fino ad allora.  Voi perdeste il contatto, smetteste di essere in sincrono con la vostra energia personale. Essa smise di servirvi.

Penso che Tobias avesse ragione, sembrò che rallentasse. Affiorò la paura che tutta la creazione collassasse, finisse nel nulla, nello zero assoluto. Punto zero.

Fu creato ciò che chiamate l’Ordine dell’Arco – questo è reale, non è solo una metafora – in cui tutte le famiglie angeliche si riunirono e dissero, “L’energia non ci serve più. Siamo fuori sincrono. Troviamo le risposte. Scopriamo cosa sta accadendo qui.” Ecco, la Terra fu creata e voi veniste qui.

Ora eccoci alla fase due, voi siete sul pianeta Terra e assumete la forma umana. In un certo senso vi lasciate alle spalle la saggezza, il Maestro e vi lasciate alle spalle l’Io Sono, l’anima. Non ve li lasciate alle spalle, ma in un certo senso chiudete loro la porta e quindi non ne siete consapevoli e potete allontanarvi da tutti i sensi che avete creato – perché ora vi confondono – ed entrate nel Focus e nell’esperienza. Voi entrate nell’esperienza profonda. L’esperienza fatta con il senso del focus, quell’esperienza riguardava trovare le risposte. Trovare le risposte alla domanda “Chi sono?” ma direi che c’era anche un’altra domanda che la vostra anima stava facendo: “Sono pronto a creare?”

L’anima è sempre esistita, sempre, sempre, da quando il tempo è tempo e ancora prima che il tempo esistesse. L’anima è sempre esistita e sempre esisterà, ma l’anima non è sempre stata una creatrice. L’anima non è stata sempre una creatrice. Nel corso del vostro viaggio verso questo pianeta, oltre a fare esperienza delle cose e a rispondere alla domanda “Chi sono?” penso ci fosse una domanda ancora più grande, “Sono pronto a creare?”

Poi entraste nell’esperienza. Vi ci tuffaste in profondità.  Con un unico senso, quello del Focus voi entraste nell’esperienza e come ho detto oggi all’inizio voi iniziaste a fare esperienza e poi, nel tentativo di trovare le risposte vi regalaste altre esperienze e visto che le risposte ancora non arrivavano, allora faceste altre esperienze. Molto presto doveste dire, “Devo fare l’esperienza dell’alto e devo fare esperienza del basso. Devo fare l’esperienza di com’è essere depressi, di com’è essere un alcolizzato, di com’è essere un perdente e devo fare l’esperienza di com’è essere un re o una regina. Devo fare l’esperienza di com’è fondare un’azienda. Devo fare l’esperienza di com’è dare inizio a una religione e poi perdermi in lei. Devo fare l’esperienza di perdermi del tutto dentro di me. Devo fare l’esperienza alta e bassa.” Ecco cos’avete fatto.

Avete fatto una serie di esperienze, ma di proposito non vi siete serviti della saggezza e della risposta. Di proposito vi siete tenuti lontani dalla saggezza che c’è sempre e penso che fosse perché volevate più esperienza. Voi volevate costruire una specie di riserva di saggezza, quindi quando sareste stati pronti a riceverla la saggezza sarebbe stata completa, come ha detto Nancy. La saggezza sarebbe stata completa e ciò ci porta a qui, ad oggi, alla Serie Emergere.

Ciò ci porta a dire che siamo pronti per la fase tre. È arrivato il momento di ricevere la saggezza, perché voi siete pronti, altrimenti non sareste qui. Se dubitate di essere pronti, non sareste qui se non foste pronti. La risonanza della coscienza non sarebbe qui per voi. Voi non sareste sintonizzati. Vi avremmo buttati fuori a calci molto tempo fa. Sì, certo che siete pronti per vivere in quella saggezza.

In contemporanea la parte bella, direi la parte che vi ripaga e la ragione per cui vi dico “Smettetela di provarci tanto” è perché ora siamo pronti per la prossima, una specie di prossima ed ecco l’esperienza conscia insieme alla saggezza, tutto nello stesso momento. Basta aspettare e nessuna scorciatoia per la saggezza (Adamus ridacchia) e l’esperienza.

SART: Sììì!

ADAMUS: Basta aspettare. Sì, sì!

No, ma in questo caso le risposte alle domande, “Chi sono?” ci sono davvero, che ve ne rendiate conto o no. “Chi sono?” Voi avete fatto tutto ciò che potevate per costruirvi le identità e poi, in questa vita di tutto per rompere gli specchi. Voi avete costruito l’identità per vedervi nello specchio in una gamma di modi diversi e poi rompete lo specchio perché volete vedere chi siete davvero.

Nello stesso momento, però, ciò porta dentro la saggezza. Proprio ora, proprio con lei giunge la risposta all’altra parte della domanda, “Sono pronto per essere un creatore?” Ecco una domanda che fa paura.

Nell’ultima settimana ho lavorato con tutti gli Shaumbra, a livello individuale e come gruppo, sono andato in giro e ho posto la domanda nel vostro stato di sogno dove noi lavoriamo molto insieme. Vi prometto che presto modificheremo lo stato di sogno. Capisco che è un po’ impegnativo e al momento è fastidioso, ma lo modificheremo presto. Sono andato da tutti voi e vi ho chiesto, “Sei davvero pronto ad essere un creatore?”

Uhm, probabilmente non avrei dovuto porre quella domanda, perché le risposte non sono state tutte buone. Non è andata molto bene.

Di solito ciò che sento da – ciò sfida l’umano più di ogni altra cosa – e quasi tutti voi o mi avete detto “Non proprio, almeno per ora” o “Solo un po’.” Ora, il creatore è il creatore. Qui non c’è ‘solo un po’. Il creatore junior non esiste. Non c’è nulla del genere, l’apprendista creatore non esiste. Ecco, qui abbiamo un problemino che riguarda la creazione perché io ho fatto la domanda, “Gary, sei pronto per essere un creatore?”

GARY: Sì.

ADAMUS: Sì, ma tu non eri- … in settimana mi hai detto, “Ho paura di far saltare in aria tutto l’universo.”

GARY: Beh, sì. Potrebbe accadere.

ADAMUS: Sì, potrebbe accadere e forse è accaduto ma sai, l’anima non ti giudica (ridacchiano). Altri miliardi di esseri lo fanno, ma l’anima no.

Ti preoccupi perché di colpo prendi in considerazione il passato che in questa vita è molto interessante. Tu hai la memoria. Tu hai la memoria, cosa che prima non avevi. Ecco, prima eri quasi come senza collegamento, quindi facevi di tutto e non te lo ricordavi. Ora ti porti dietro i ricordi come una vecchia borsa consumata piena di grossi pesi. Ecco, te ne vai in giro con i tuoi ricordi e dici, “Sai, se sono un creatore e se…? E se creo troppo? E se interferisco con le creazioni di qualcun altro? E se Dio s’incazza e non gli piacciono le mie creazioni?” Ecco, ci sono ancora molte domande.

Ecco, stiamo trattando molte cose nello stesso momento. Come scegliere in modo conscio la vostra esperienza e come creare in modo conscio. Qui è in atto un piccolo squilibrio, ma lo risolveremo.

 

Un Super Senso

Ora, per dove siete in questa vita noi arriviamo al punto in cui siamo letteralmente in grado di scegliere l’esperienza. Non definite l’esperienza con cosette del tipo, “Stasera voglio fare l’esperienza di com’è mangiare una bistecca.” Avanti, questa è robetta. Non è proprio roba da Maestro. L’esperienza è una sensazione. L’esperienza è – come lo dico… esistono oltre 200.000 sensi e voi siete consapevoli solo di un senso, forse di dieci. Ve lo concedo, dieci (qualcuno dice “Almeno cinque!” e alcuni ridacchiano). Dieci, sì (Adamus ridacchia).

L’esperienza è come un super senso. L’esperienza è un super senso, ma non è ancora inserito nella categoria “sensi”. Ok, vi faccio un esempio.

Dunque, il senso dell’Amore non esisteva finché voi non veniste sul pianeta Terra. Attraverso le vostre esperienze con voi e con gli altri si formò una passione profonda, una bella passione che ora voi definireste una storia d’amore. Da quella storia d’amore, dal desiderio bruciante di una storia d’amore affiorò il senso dell’Amore. Il senso dell’Amore fu creato qui, su questo pianeta ma non apparve di punto in bianco. Ci mise un po’ a svilupparsi.

Ecco, con l’esperienza è lo stesso. Si sta sviluppando. L’esperienza c’è, ma deve ancora diventare un senso. Io lo definisco il super senso perché in un certo senso il senso dell’esperienza è molto più grande del senso dell’Amore o dell’Unità o della Comunicazione o di alcuni degli altri sensi di cui abbiamo parlato.

Mentre oggi siamo seduti qui, insieme ed io cerco di distrarvi un po’ noi portiamo l’esperienza in un nuovo senso che è un super senso. Possiede molto più significato o profondità di ciò che contengono tutti gli altri sensi. Alcuni mi contesterebbero dicendo, “No, l’amore è il senso più grande.” Io non ci credo, proprio no. L’amore è interessante, ma il senso dell’esperienza include anche l’Amore e l’Unità e alcuni degli altri sensi che abbiamo trattato. In ogni caso lo stiamo dando alla luce proprio qui.

Mentre quel senso nasce voi, l’umano che è responsabile della parte della trinità che fa esperienza del Maestro e dell’Io Sono – perché senza di voi il Maestro non avrebbe nulla da fare; se l’umano non facesse le sue esperienze, il Maestro non avrebbe nulla da cui distillare la saggezza e farne dono all’Io Sono – ecco, l’umano affronta l’enorme esperienza di fare esperienza.

L’umano ha imparato molto bene a fare esperienza, ad essere in grado di fare esperienza di qualcosa e in fondo a riuscire a fare esperienza di qualcosa fuori di sé. Ciò che stiamo facendo ora la capacità di fare esperienza di sé nella propria creazione, all’interno e all’esterno. So che ciò fa impazzire la mente, quindi fate un respiro profondo.

(pausa)

Voi siete abituati a fare esperienza delle cose dall’esterno, dal mondo esterno. Molto, molto poco da dentro e invece ora tutto sta cambiando. Inoltre, sarete in grado di fare l’esperienza esterna che non sempre è vostra e non per forza è la vostra scelta; voi riuscirete ancora a farlo, ma ora ci spostiamo e facciamo l’esperienza di com’è essere nella vostra creazione personale.

Se non ci capite nulla fate un respiro profondo, perché non dovete capirlo. Voglio dire, non dovete riuscire a capire tutto. È come il flusso della coscienza, un flusso di – non è energia – è la coscienza che si fa avanti, è la radianza. Ci arriverete. Ci arriverete.

Oggi siamo a un punto di cambiamento – ho menzionato il cambiamento – dove non si tratta più di fare esperienze esterne a voi. Non si tratta più di essere una vittima o un colpevole delle esperienze. In altre parole, basta con il destino e basta uscire dalla porta e dire, “Sapete, ciò che accade oggi è al di fuori del mio reame.” Metteremo fine a tutto ciò. Lo sostituiremo. Voi potrete comunque avere l’umano che dice ogni giorno, “Non so cosa diavolo succederà,” insomma quel tipo di esperienze, ma ora noi sceglieremo le esperienze.

Come ci arrivate? Come lo fate se siete arrivati qui? Voi permettete, nient’altro. Ecco cos’è. È l’evoluzione naturale. Qui non ci sono giochetti. Qui non dovete essere intelligenti. Si tratta solo di permettere che avvenga.

Ecco, noi partiamo dai reami angelici di molto tempo fa dove non c’era il fisico, non c’era il tempo e non c’erano neppure le conseguenze dell’esperienza. Poi passiamo alla pesantezza della Terra, di questo pianeta, nella forma umana in cui non siete più in contatto con la saggezza e dove le esperienze sembrano venire da fuori di voi ed ecco perché gli umani crearono Dio e le religioni, perché li aiutassero a capirlo e a dire, “Beh, deve venire da Dio. Dev’essere il mio karma.” Poi superiamo tutto ciò e arriviamo all’ esperienza conscia, alla scelta. Ecco perché siamo qui, per farlo.

 

Riconoscere l’Umano

Divertiamoci di nuovo. Rimettiamo la musica. Mettetevi comodi. Prendiamoci un momento per riconoscere l’umano.

(parte la musica)

Prima di proseguire, riconosciamo l’umano. In tutto ciò l’umano è stato buttato fuori e gli hanno detto, “Eh, vai a capire tutto.” A proposito, in un certo senso il Maestro e l’Io Sono gli hanno detto, “Sì, tu vai e noi restiamo qui.” (alcuni ridacchiano) “Chiamaci quando avrai bisogno di aiuto. Ah, non chiamarci con l’addebito a nostro carico.” (altre risate)

Riconosciamo l’umano per tutte le esperienze. Voglio dire, un’abbondanza di storie. In effetti a me piace pensare all’esperienza come a un mucchio di storie. L’anima ama le storie. Anche il Maestro le ama e anche l’umano finirà per amarle.

Riconosciamo l’umano perché ci è saltato dentro, perché si è accollato tutta quella roba, la memoria che poi ricorda. Ti fa venire un po’ voglia di tornare ai tempi angelici dove la memoria non esisteva proprio.

A proposito, voi dite, “Beh, cosa intendi con zero memoria?” Intendo dire che nei reami angelici non c’era né passato né futuro. L’unica cosa che gli esseri angelici conoscevano era il momento Ora, il Presente.

In ogni caso riconosciamo l’umano perché è entrato nell’esperienza del tempo e dello spazio, del corpo fisico e del giudizio. Wow, che esperienza riuscire a giudicarsi. L’Io Sono non può farlo, non può giudicarsi. L’umano ha imparato a farlo, questo è certo.

Rendiamo merito all’umano che procede da solo, che è solo in questo viaggio. Io non parlo degli altri; intendo senza la connessione conscia al Maestro o all’Io Sono.

Ciò fa affiorare una discussione molto interessante che facciamo sempre al Club dei Maestri Ascesi. È stato l’umano che ha scelto di isolarsi, di stare da solo? O è stato l’Io Sono a dire, “No, questa parte di me ha bisogno di non avere alcun contatto”? Ne discutiamo quasi ogni sera.

Rendiamo merito all’umano per tutte le esperienze che ha vissuto, quasi senza fine, una vita dopo l’altra…

Prima di tutto per le incarnazioni, per poter tornare a fare esperienza …

Per aver creato il passato e il futuro.

In un certo senso tutto ciò è stato geniale e stupido allo stesso tempo. Dio non ha creato il passato e il futuro. In effetti l’ha fatto la coscienza umana, la coscienza di massa. Immaginatelo per un attimo. La coscienza di massa ha creato il passato e il futuro.

Quando presto ci riuniremo nel luogo chiamato Bled, Slovenia con 500 Shaumbra, direi che si tratterà del gruppo più numeroso che si libererà mai in modo conscio dalla coscienza di massa. Lo faremo là ed eserciterà la sua influenza e ci sarà per tutti, per tutti gli Shaumbra. Lo faremo là.

Quando l’umano creò il passato, il futuro e l’esperienza in un certo senso fu geniale perché, beh, ci sarebbe sempre stato un luogo da cui venivate e un luogo verso cui andavate. È un’esperienza, ma iniziò a pesarvi molto il fatto di trascinarvi dietro il passato che vi rendeva timorosi del futuro. In ogni caso ora abbiamo il passato e il futuro. Che esperienza.

Ora il Maestro, la saggezza delle vostre ere, di tutto di voi, il passato e il futuro, ora il Maestro viene a voi ed io accompagno il Maestro verso ognuno di voi. Ora noi condividiamo non con le parole, ma cavalcando la musica noi condividiamo con voi ciò di cui farete esperienza nella vostra vita.

Voi avete scelto di restare sul pianeta nel corpo. Noi qui condivideremo con voi. Qui non si tratta di date e di orari. Sono sensazioni. È la pura sensazione.

Fate un respiro profondo e senza le parole permettetevi di sentire solo la… quali esperienze possono venire a voi.

Ricordatevi che non si tratta di una data o di un momento o di qualcosa del genere. È sentire dentro l’esperienza come qualcosa simile a una sensazione vasta, a una consapevolezza vasta.

Noi superiamo addirittura la definizione umana di esperienza.

Poi, senza parole, lasciate che il Maestro ed io condividiamo con voi ciò che verrà.

(pausa lunga)

Non le parole. Non tentate di aggiungerci già le parole.

(pausa)

Lasciate che venga come una sensazione, come un senso.

(pausa più lunga)

Qui ci sono molti strati di ciò che sta accadendo. Di certo riguarda la vostra vita. Come direste voi, riguarda ciò che verrà dopo. Proprio ora riguarda tutti noi che diamo vita all’Esperienza come super senso.

Non vedo l’ora di tornare al Club dei Maestri Ascesi e raccontare loro ciò che stiamo facendo. Fino ad oggi ho mantenuto il segreto anche con Cauldre.

Sapete, in questo momento stiamo dando vita all’Esperienza intesa come senso. Hm! Immaginatelo. Solo un gruppo di umani sciatti che tutto d’un tratto danno vita all’Esperienza come senso (Adamus ridacchia).

Fate un respiro profondo mentre il Maestro ed io condividiamo con voi quali esperienze entreranno nella vostra vita mentre restate qui sul pianeta nei vostri corpi.

(pausa)

Ora potete lasciare che vengano le parole. Lasciate arrivare le parole. Non pensateci sopra. So che sembra strano, ma non stressatevi. Lasciate che le parole vengano a voi.

Il Maestro ed io siamo ancora molto presenti e ora le parole vengono a voi. Ciò di cui farete esperienza… ciò di cui farete esperienza nella vostra vita.

(pausa)

Alcuni di voi si stanno trattenendo. Si stanno limitando ai qualia che si basano su vecchie esperienze. Non fatelo. Lasciate che vengano perché sarà molto diverso rispetto alle vecchie esperienze.

Fate un respiro profondo e lasciate che le parole vengano a voi. Non cercate neppure di metterle insieme. Lasciate che le parole vengano. Non dovete inserirle in una frase.

(pausa lunga)

Il Maestro è la saggezza, ma nella saggezza il Maestro può emulare molto l’umano, dovrei dire così e quindi lasciate che il Maestro vi prenda per mano. Lasciate che vengano a voi le parole su quali esperienze verranno a voi in questa vita. Ora lasciate che vengano le parole, lasciate che vi giunga la definizione.

(pausa lunga)

Fate bel respiro profondo… perché ciò che arriva ora nel nostro spazio sacro è la verità, è la vostra verità. Ciò che arriva ora è la verità e ciò che arriva ora in un certo senso e da molti punti di vista può sembrare ancora indefinita. La vostra mente potrebbe ancora tentare di interpretarla, ma c’è e voi ne otterrete una comprensione sempre maggiore. Forse nel corso della giornata, forse domani. Non c’è alcuna fretta.

Il Maestro voleva che deste uno sguardo a ciò che verrà dopo e se l’avete notato il Maestro non ha parlato di cose normali. Non ha parlato di cosa mangerete a colazione o dell’auto nuova che avrete. Al Maestro quelle cose non importano. Il Maestro conosce tutte quelle cose, le cose quotidiane che ci sono.

Il Maestro è più interessato a ciò che accadrà alla vostra esperienza come umano che di certo non seguirà le esperienze del passato. Di certo sarà molto, molto diverso. Ecco perché avete scelto di restare.

Facciamo insieme un respiro profondo.

Ciò che abbiamo qui è una specie di punto di svolta, un cambiamento nel modo in cui voi fate esperienza di voi e della vita.

(la musica si ferma)

Piuttosto semplice, no? Niente di che. Abbiamo dovuto lasciare il vecchio sentiero dell’esperienza, il vecchio modo di fare le cose perché era ripetitivo, non faceva che ripetersi come un brutto film che continua a ripetersi in modo automatico. Noi dovevamo andare oltre.

Ecco cos’abbiamo fatto oggi qui, oltre a contribuire alla nascita di un senso del tutto nuovo per tutta la creazione.

Detto questo, miei cari amici, Io Sono quello che Sono, Adamus.

Non vedo… – oggi la faccio un po’ corta. Non vedo l’ora di tornare al Club dei Maestri Ascesi e raccontare loro quanto amo il gruppo che si chiama Shaumbra.

Tutto è bene in tutta la creazione. Grazie (il pubblico applaude).