Shoud 08 – Illumination Series

IL MATERIALE DEL CRIMSON CIRCLE

Serie Illuminazione

Shoud 8 del 4 maggio 2024
www.crimsoncircle.com

https://www.crimsoncircle.com/Library/The-Channel-Library/The-Illumination-Series

Io Sono quello che Sono, Adamus di San Germain.

Benvenuti a questo Shoud, a questo bellissimo Shoud e a questo bellissimo raduno. Mentre la musica suonava io ho sentito dentro di me tutti voi che vi stavate riunendo. All’inizio c’è sempre un po’ di musica, per quelli di voi che stanno ascoltando dal vivo e io prendo spunto dalla canzone – “Nothing else Matters” (Nient’altro Conta) –  e a ognuno di voi devo porre una domanda: “Che cosa conta nella vostra vita?”. Cosa conta davvero? Limitatevi a cinque punti. Limitatevi a poche parole per ogni punto, ma cosa conta davvero nella vostra vita?

Che cosa conta?

Prendetevi un momento e sentitelo. Che cosa conta davvero?

(pausa)

Probabilmente avrete notato che la mente umana si fa prendere la mano e si confonde un po’. Se succede, fermatevi un attimo e sentitela di nuovo, ma come Maestro, come il Maestro che è la vostra saggezza di tutte le vite che avete vissuto e ora quel Maestro è disponibile. È qui.

Come Maestro ora chiedetevi, che cosa conta davvero nella vostra vita? Cinque punti, poche parole.

(pausa)

Se volete prendete appunti. Che cosa conta davvero?

(pausa)

Sapete, la cosa buffa e voi potete continuare a giocarci è che ogni giorno nella vostra vita accadono molte cose: gli alti e i bassi, i colpi di scena; un momento siete malati e il momento dopo vi sentite bene; c’è un momento in cui ci sono tutti quei drammi, di solito con altre persone, e il minuto dopo tutto si placa; in un certo momento sentite di essere il Maestro e il momento dopo vi sentite una specie di umano disperato – ma se lo percepite davvero bene, che cosa conta davvero come Maestro? È piuttosto semplice.

È molto semplice.

Io non intendo passare in rassegna tutte le potenziali risposte, ma tendono a essere cose del tipo: “Quello che importa sono io. Io sono importante”. Questo dovrebbe essere il primo punto della vostra lista: “Io sono importante per me. Il mio viaggio e la mia vita, ecco cosa conta”.

L’amore conta, ma l’amore verso voi stessi. Qui non si tratta di amare gli altri e questo può essere un elemento importante. Solo quando vi amate voi iniziate davvero a comprendere l’amore per gli altri. Fino a quel momento siete solo un dilettante che gioca al gioco dell’amore e di fatto non vi amate.

L’importante è avere un po’ di pace dentro di sé. Per molte, molte, molte, molte vite voi non avete avuto pace perché siete andati avanti e indietro alla ricerca della risposta alla domanda: “Chi sono?”. Poi siete passati attraverso la metamorfosi nella Realizzazione e ora voi restate sul pianeta. Ecco, un po’ di pace, un po’ di conforto e un po’ di gioia. Ecco cosa dovrebbe essere importante.

Al di là di questo, nulla importa molto. In realtà non importa. È molto facile rimanere invischiati in tutte le cose che accadono nella vita e tornare ancora alle domande assillanti: “Sto facendo la cosa giusta? Perché mi sento male?”. In effetti queste cose non hanno importanza. Voi sprecate molte energie con la vostra costante autovalutazione mentale. Niente di tutto ciò ha davvero importanza.

Ciò che conta siete voi, è l’amore per voi e la gioia di stare qui, sul pianeta. Questo è praticamente tutto, più o meno è tutto.

Tutto ciò che va oltre è molto makyo, è una forte stitichezza spirituale e soprattutto una grande perdita di tempo. Se lasciate che tutte le altre cose interferiscano con la vostra vita – i problemi quotidiani e cose del genere – voi perderete un sacco di tempo e la vostra energia si dirigerà verso quelle cose. Voi siete come una grande calamita per la vostra stessa energia e quindi se volete preoccuparvi di ogni piccolo dettaglio, se volete stressarvi per ogni piccola cosa e se vivete costantemente nell’assillo mentale di voi, le energie lo sosterranno. A loro – pfft! – non interessa.

Sentitelo in profondità, cosa conta davvero per voi? Non molto. Non molto. Le energie si riallineeranno e sosterranno ciò che conta davvero, solo ciò che conta davvero.

Un Maestro inizia a rendersi conto che cose come l’abbondanza non hanno molta importanza e infatti quella parola non è nemmeno più nel vostro vocabolario. L’abbondanza c’è e basta. Un Maestro si rende conto che anche cose come la salute non hanno molta importanza o per meglio dire contano se non siete in buona salute ma alla fine non hanno molta importanza perché ora siete in uno stato di salute, in uno stato di vibrazione. Voi state affrontando un sacco di cose, perché state davvero uscendo dalla vecchia biologia per entrare nel vostro corpo di luce e lo sentirete, ma non ha molta importanza.

Centinaia o forse migliaia di anni fa ho vissuto una vita relativamente breve come monaco zen, in parte in Cina e in parte in Giappone. È stata una vita interessante in cui ho voluto fare esperienza dello Zen che è la costante domanda sullo scopo: “Qual è lo scopo della vita?”.

Se entrate nello Zen, lo Zen distorce la vostra mente, ma in realtà vi porta a una certa chiarezza perché vi rendete conto che nulla ha importanza. Nulla ha davvero importanza. Niente ha davvero importanza e come ho detto la mia vita è stata breve e io continuavo a chiedermi: “Qual è lo scopo?”. Ecco, nello Zen ho capito che non c’è alcuno scopo: “Pivello, non c’è alcuno scopo”. Poi sono uscito da quella vita e non per disgusto o rabbia o altro, ma, eh, non c’era uno scopo e quindi me ne sono andato e ho capito che in realtà c’è la bellezza. Forse voi non lo definite uno scopo o un obiettivo, ma nella vita c’è la bellezza e se c’è uno scopo, se c’è una ragione forse è proprio questa – solo la bellezza, la pura bellezza di poter vivere in questa realtà.

Io ho amato quella vita che era un continuo tira e molla con gli altri maestri zen. Era come giocare senza sosta una partita a scacchi Zen, ma non importava vincere o perdere. Non aveva importanza. Nello Zen si riduce tutto all’essenza e anche in quel caso non ha importanza, davvero; importa solo ciò che conta per voi. Questo è il vero Zen. Nulla conta se non ciò che conta per voi ed ecco perché io amo lo Zen, ma dopo un po’ diventa un filo frustrante. Ciò che conta è ciò che conta per voi. Ecco.

Sentitevi dentro. Cosa conta davvero in questa vita? Cosa fa davvero la differenza? Non molto. Probabilmente si potrebbe dire che il 99 percento delle cose che occupano la vostra mente e assorbono le vostre energie e vi stressano non hanno molta importanza.

A questo punto sorge spontanea la domanda: “Perché la gente lo fa?”. Beh, in parte perché non sanno fare di meglio o di più. Non sono mai stati monaci zen o non hanno mai studiato come molti di voi hanno fatto. Lo fanno perché li tiene occupati e fornisce loro esperienze e storie da raccontare. In qualche modo devono occupare la giornata e avere qualcosa da fare, ma poi arrivate anche al punto in cui vi rendete conto che non ha molta importanza. Niente di tutto ciò ha importanza. Che cosa conta davvero, oltre a voi e all’amore per voi? La bellezza di essere qui, la bellezza di voi, la bellezza della natura e a volte persino la bellezza delle altre persone. Non dico che sia la risposta, ma è stata la mia risposta. La bellezza della vita.

Voi siete qui in un posto che è incredibile ma anche molto difficile e sapete, sono proprio la durezza della vita e le sue sfide che vi permettono di percepire la bellezza in modo diverso, molto più chiaro e più toccante. Ecco, per me ciò che contava era la bellezza della vita e dopo quella breve vita come monaco zen io sono tornato di nuovo per la bellezza. Io sono tornato per la bellezza di me, di tutto ciò che mi circonda, di fare esperienza della mia energia, la bellezza di come la luce – l’energia e la luce – si trasformino in qualcos’altro. È piuttosto sorprendente che si trasformino in questa realtà che poi dà vita alla vostra biologia, alla vostra mente, a tutto e alle vostre esperienze. Anche le esperienze peggiori hanno una loro bellezza.

Mentre diamo inizio a questo Shoud, devo dire che sarà un po’ diverso dal solito perché ci sarà una merabh molto lunga e quindi mettetevi comodi e rilassatevi. Se vi addormentate durante la merabh – oh, alcuni di voi stanno già dormendo –  va bene se vi addormentate durante la merabh.

Cosa Viene dopo il Completamento?

La domanda zen del giorno: Cosa viene dopo il completamento?

Cosa viene dopo il completamento? Sentitevi dentro per un momento e fatelo come il Maestro.

Cosa viene dopo il completamento? Hmm. Vi lascio un momento per rifletterci sopra.

(pausa)

Intanto io chiacchiero con Linda. Linda di Eesa, come stai oggi? Stanno riflettendo e noi parliamo.

LINDA: Uhm, sono strana.

ADAMUS: Come sempre?

LINDA: Più strana.

ADAMUS: Più strana di sempre. Perché?

LINDA: (fa una pausa) Sto ancora cercando di capirlo.

ADAMUS: Risolvere cosa?

LINDA: Perché mi sento così strana.

ADAMUS: Oh. Perché cerchi di risolverlo? Voglio dire, non ti porterà da nessuna parte.

LINDA: Beh, è fastidioso sentirsi così strani.

ADAMUS: Perché? Perché? Voglio dire in che senso strana?

LINDA: A disagio.

ADAMUS: (a Shaumbra) Eh, voi continuate a pensare a ciò che viene dopo il completamento. Noi qui chiacchieriamo.

LINDA: Scomoda.

ADAMUS: Sei a disagio perché sono qui?

LINDA: No. Non per colpa tua.

ADAMUS: No, no, no, no, no.

LINDA: No, no, no.

ADAMUS: Non ti senti a tuo agio perché…? Sta succedendo qualcosa di importante nella tua vita? Sta succedendo qualcosa?

LINDA: Non ne sono del tutto sicura, ma con Geoff e Belle mi sono divertita molto e mi sto lamentando, credo, anticipando, sai, di dover fare altro.

ADAMUS: Sì. Non credo sia questo il vero motivo ma sai, va bene perché dovrai lasciare Belle per un po’ e Belle starà bene. No, c’è qualcos’altro in ballo. Cos’è?

(fa una pausa) Se non ti dispiace ti metterò le parole in bocca. È lo Shoud di oggi…

LINDA: Ohh.

ADAMUS: … e ciò che verrà dopo. Certo. Tu lo stai capendo come tutti gli Shaumbra là fuori. Tu e tutti voi vi state accorgendo di una specie di – mmm –  di passaggio a qualcosa di nuovo e ci sono sempre l’ansia e la preoccupazione. Dovreste essere eccitati! Dovreste essere entusiasti perché oggi faremo qualcosa di nuovo.

LINDA: Non accade spesso. Perché mi sento così ansiosa…?

ADAMUS: È da un po’ che ci stiamo preparando. Molti Shaumbra sono pronti. Molti Shaumbra sono davvero stanchi del modo in cui vivevano e stanno dicendo: “Basta, basta, basta”, perché è ora di andare avanti. Voi potete trascinarvi dietro le cose – la vostra famiglia, il vostro lavoro e forse in questo momento non siete contenti dello stato della vostra vita, delle relazioni o del luogo in cui vivete o di cose del genere – ma le persone continuano a farlo e non ha molto senso. Ecco, quando diventiamo più pieni di luce e si potrebbe dire più responsabilizzati a livello personale, all’improvviso ci rendiamo conto che possiamo cambiare tutto e voi non lo fate perché ci state pensando o perché vi state facendo strada con la mente; lo fate perché di colpo voi siete pronti per un cambiamento e quindi il cambiamento avviene.

LINDA: Tutto ciò dovrebbe essere, sai, qualcosa che fa stare meglio e allora perché mi sento così a disagio?

ADAMUS: Domanda zen. Perché ti senti così a disagio?

LINDA: Perché posso.

ADAMUS: Sì, perché puoi o forse perché non hai nient’altro di meglio da fare o perché è una partenza. È lasciarsi alle spalle l’io umano e ciò in un certo senso è la morte di un’identità e fa paura perché cosa viene dopo? La mente umana non è in grado di immaginare cosa ci sarà dopo e quando lo fa limita il “dopo” ai suoi limiti umani. Ecco, arriviamo al punto del completamento e cosa viene dopo?

Si potrebbe dire che dopo il completamento non succede nulla. È il completamento. Voi avete finito, tutto qui. Forse uscite dall’esistenza… non accadrà. Forse voi esistete e basta. È come se… (guarda verso l’alto a mani tese con palmi in alto) … per tutto il giorno, per tutta la notte, per tutta l’eternità “Io esisto”. Voi esistete e basta, il che non è poi così male, ma agli umani sembra noioso.

LINDA: Sì, è vero.

ADAMUS: Sembra molto noioso. L’umano deve avere qualcosa da fare. All’umano piace rosicchiare e ossessionarsi con i problemi. All’umano piace molto “dammi qualcosa su cui lavorare” e lo fa in modo ossessivo finché non si stanca del tutto. Molti di voi l’hanno fatto e pensano: “Beh, sono davvero stanco,” ma non siete abbastanza stanchi perché vi ci ributterete dentro. Ecco, arriva un momento in cui voi dite: “No, no. Davvero, ho finito, ho chiuso. Sono stanco. Non c’è più niente da fare. Qual è lo scopo?”.

Ecco, ora stiamo parlando proprio di questa domanda e per voi che ascoltate cosa viene dopo il completamento? Forse niente o forse qualcosa che la mente non avrebbe mai potuto immaginare.

Facciamo un bel respiro profondo. Sentitevi dentro per un momento.

(pausa)

Cosa viene dopo? Cosa viene dopo?

(pausa)

Mentre lo fate, noi risolveremo alcuni problemi tecnici che ci sono.

Fate un respiro profondo. Nient’altro conta.

(pausa)

Bene. Ok.

Allora, cari Shaumbra, siete arrivati al punto del completamento. Cosa succede dopo il completamento?

Iniziate un altro ciclo? No. No, non lo fate. Voi andate verso qualcosa di totalmente nuovo e diverso e ancora quasi inimmaginabile per l’umano – quasi – perché nella mente umana voi non potete davvero immaginare in pieno ciò che si trova oltre proprio perché voi lo umanizzate. Voi lo inserite ancora in termini umani e in una prospettiva umana. Invece c’è qualcosa.

Quando sentite dentro di voi la domanda zen: “Cosa viene dopo il completamento?”. Qualcosa. Qualcosa e forse non immediatamente nella vostra percezione, ma qualcosa c’è e vi aspetta. È già lì. Voi, in quanto umani non dovete farlo, crearlo, costruirlo, architettarlo, modellarlo o altre cose del genere. È lì che vi aspetta e ciò crea un po’ di ansia perché “Che cos’è? Va bene per me? Mi ucciderà? Mi farà del male? Mi causerà stress e agitazione e tutto il resto?”. Non lo so. È solo qualcosa.

Ecco, sentitevi in quel “qualcosa”, ed è esattamente ciò che faremo oggi. Sentitevi in qualcosa.

Voi arrivate al punto di completamento e nello Zen lo definivano Samsara. Samsara significa proprio questo – voi arrivate alla fine dei cicli, soprattutto se pensate ai cicli di incarnazione umana di morte e nascita. Voi arrivate alla fine di quei cicli. È il samsara e non c’è più niente da fare. Quando osservate il samsara con i vostri occhi umani davanti a voi non c’è nulla ed è dannatamente spaventoso.

All’umano piace sentire ciò che viene dopo, anche se non sempre è tangibile o chiaro. È come se dicesse: “Ok, passiamo al prossimo turno”. Là fuori c’è una specie di nulla, in quel nulla, come nello Zen c’è qualcosa. Il nulla è il nulla (Adamus ridacchia). Potremmo andare avanti tutto il giorno così, ma nel nulla non c’è nulla tranne il tutto, ma è ancora niente. Allora, che cos’è? Voi arrivate al Samsara, alla fine di un percorso, di un’epoca. Voi arrivate alla fine delle vostre vite. Quasi tutti gli Shaumbra hanno riconosciuto dentro di loro: “Basta con le vite. Finiamola qui”. Il Samsara e da lì in poi dove andiamo? Cosa succede?

Il Maestro vi dirà: “Non preoccuparti e non pensarci perché farlo ti renderà solo depresso, triste e ansioso. Non pensarci sopra, non farlo,” ma l’umano, l’umano dice: “Oh, no, io devo sapere cosa succede. E questo? E quello?”. Il Maestro dice: “Questo umano starà mai zitto? Riuscirà questo umano a fare un respiro profondo? Non c’è niente che conti, tranne ciò che conta per te”.

Tutto il resto – tutto il rumore della vita, tutto il trambusto, tutto il traffico, tutte le persone, tutti i membri della famiglia, tutti i drammi e tutte le vostre vite passate –  non ha importanza. Non ha davvero importanza, a meno che non lo vogliate e allora tutte quelle cose si manifesteranno. Saranno lì insieme ai vostri problemi e alle vostre malattie, alla vostra depressione e alla vostra tristezza e a tutte le sfide della vostra vita e al fatto di essere una vittima e a tutto il resto. Allora è davvero importante e ci sarà molta energia e molta luce che si riverserà su di voi finché voi non farete un respiro profondo nel Samsara. La fine – la fine dei vecchi cicli.

Ecco, mentre ci addentriamo nella giornata di oggi voi rendetevi conto che non entrate in un nuovo ciclo. Voi non entrate di nuovo nel vecchio schema e nella vecchia trappola solo per apparire un po’ migliori o per essere un po’ più intelligenti. Niente affatto. Voi uscite dal ciclo, dalla continuazione che è durata finora ed entrate in qualcosa di diverso e voi dite “Cos’è?”. Beh, sta a voi scoprirlo. Io vi dico subito che non è necessariamente lineare. Non è solo un cerchio più grande. Non si tratta solo di essere un essere umano felice e non fare nulla. È molto di più. È la maturità. È la maturità di cui come sapete ho parlato molto di recente in alcuni incontri. È la maturità e la maturità – la maturità arriva con l’esperienza.

La Maturità

Voi non potete avere la maturità senza aver fatto esperienze e le esperienze non sono nemmeno un insegnamento. Non si tratta di lezioni di vita. Non mi è mai piaciuta l’idea che la vita sia una lezione. Non lo è – la vita è un’esperienza. Voi attraversate le cose e imparate dalle cose – quasi sempre, ma non proprio sempre. Voi andate incontro alle vostre esperienze e quelle esperienze sono per la gioia, per la luce, per il solo fatto di esserci e di viverle senza uno scopo particolare se non quello di esserci, se non lo scopo di farle perché voi potete. Man mano che voi procedete nelle esperienze di molte, molte vite, a un certo punto diventate più maturi. Voi vi rendete conto che ci sono certi modi di fare le cose per la vostra felicità e gioia e certi modi di non farle perché vi rendono infelici e rendono infelici anche le persone intorno a voi. Voi vi rendete conto che ci sono cose che contano e molte altre cose che non contano. Le cose che non contano sono molte, molte, davvero molte e voi ve ne liberate. Questa è la maturità.

La maturità non ha nulla a che fare con l’intelligenza anche se devo dire che, come esseri umani, più diventate maturi più diventate intelligenti. La maturità non è qualcosa su cui si può lavorare – è una cosa che ricevete e permettete. Dopo molte, molte vite accade che voi arrivate a un punto di maturità; voi arrivate a un punto di ‘stagionatura’ in cui comprendete sempre di più ciò che è davvero importante, ciò che conta per voi e la maturità è ciò che vi porta nello stato di Nirvana.

Ora, Nirvana è una parola grossa. Molti di voi pensano che il Nirvana sia semplicemente esistere in una beata ‘nullità’ e andare in giro per il pianeta in totale beatitudine. Quella è una visione un po’ occidentale. Il Samsara è quel punto di, beh, è un punto di morte, è un punto di non ritorno. È un punto in cui non ci sono più cicli e quando parlo di morte io non mi riferisco solo al corpo fisico. Io parlo del vostro essere. È il punto in cui il vostro essere umani muore e se non muore è arrivato il momento di ucciderlo perché non vi serve più. Tutti questi sono pensieri spaventosi.

Sapete, ciò che molti Shaumbra vogliono è abbandonare alcune cose e continuare un po’ più leggeri, ma ancora aggrappati a molte delle vecchie cose. Farlo è molto difficile perché se vi aggrappate ancora a cose che non hanno importanza, che in fondo non hanno importanza, voi sarete trascinati di nuovo in tutte quelle vecchie cose. È una questione di – Cauldre stava per usare la parola “concedere, ammettere” – ma io direi rilasciare. È una questione di rilasciare, di liberarvi e sì, serve un’enorme quantità di coraggio, ma non serve nessun coraggio. Serve un’enorme quantità di fiducia in se stessi, ma la fiducia è intrinseca e quindi non dovete lavorarci sopra perché è già presente.

Quindi, ora passiamo dal punto del Samsara, soprattutto con l’Apocalisse alle porte, il punto in cui c’è la fine e non si tratta solo di un nuovo inizio – come quello vecchio ma un po’ migliore. Qui non si tratta di mettere le gomme nuove alla vostra automobile. Io penso che molti Shaumbra pensino che la Realizzazione sia proprio questo. Sapete, le vostre gomme sono molto vecchie e logore e hanno attraversato molte, molte, molte vite e ora state per mettere le gomme nuove alla vostra auto e voi la definite Realizzazione. No, è molto di più. È molto di più e in generale questo è il punto in cui ci troviamo con Shaumbra. Anch’io spingo su questo punto.

Oggi si tratta di farlo e basta. Facciamolo e basta.

Nirvana significa rinascita – la rinascita del Sé, senza che l’umano ci lavori sopra. Devo sottolinearlo – senza che l’umano ci lavori sopra. Voi toglietevi di mezzo. Ciò che sta accadendo in questo momento dentro di voi è naturale e forse è spaventoso per l’umano che non si rende conto: “Cosa sta succedendo? Perché mi sento così?”. Beh, per quanto riguarda l’umano voi sentitevi così e basta. Intendo dire, immergetevi in quella sensazione con fiducia. Immergetevi in quella sensazione e smettetela di cercare di interferire.

Nel Nirvana non si tratta solo di beatitudine. Si tratta di ricreare voi stessi, ma non a livello umano. La ri-creazione di voi avviene al livello del Maestro. Il Maestro consegna questi doni all’umano e gli dice: “Ora vivili. Vivi in questo modo nuovo. Fai esperienza in questo modo nuovo. Sii con la Nuova Luce”. Ecco cosa sta accadendo.

Questo è il momento dell’Apocalisse. Da un punto di vista generale abbiamo iniziato l’anno scorso – il 22 marzo – ma ora scendiamo sempre più in profondità nella vostra Apocalisse personale. Ecco ciò che sta accadendo in questo momento – noi ci addentriamo nelle profondità della vostra Apocalisse personale e cosa significa Apocalisse? Non è un disastro e neppure il mondo che esplode o crolla. Apocalisse significa semplicemente rivelare o rivelazione.

Proprio ora voi state entrando nella vostra Apocalisse personale, una rivelazione attesa da tempo e che vi siete meritati. Di certo ve la siete meritata, ma per l’umano potrebbe essere un po’ spaventoso perché l’umano non è sicuro di ciò che gli sta accadendo. Tornando alla vecchia metafora, nemmeno il bruco sapeva cosa gli stesse succedendo ma ha permesso – nel bozzolo in realtà è stato fatto a pezzi e io lo definisco – permettendo si è trasformato e nel momento del Samsara si è trasformato in una cosa che prima non avrebbe potuto immaginare prima, nel Nirvana della farfalla. Ecco cosa accade con la maturità dell’umano e alla fine quella maturità diventa parte del Maestro. D’ora in poi, da questo momento in poi voi sarete chiamati sempre più a riconoscere il Maestro, la Maestra che è dentro di voi e a smettere di affidarvi ai vecchi modi umani.

Il bello è che il Maestro è venuto dall’umano. Non viene da qualche luogo celeste o da qualche altro pianeta. No, Il Maestro comprende l’umano, viene dalla maturità dell’umano ed è un collegamento diretto con il divino. Il Maestro è la cosa più vicina a Dio, la cosa più vicina perché lavora a un livello di maturità e di saggezza ma comprende e capisce l’umano.

Ecco, umano, inizia ad allontanarti. Meglio ancora, inizia a fare le valigie e a prepararti a partire – non importa verso dove – e ora il Maestro sta arrivando. Il Maestro è pieno di saggezza ed è pieno della saggezza dell’amore che avete conosciuto nelle vostre vite. Il Maestro non ha bisogno di affidarsi al cervello per le sue decisioni, per le sue scelte e per ciò che conta. Il Maestro sa a un livello molto diverso.

L’umano svolge ancora un ruolo importante in alcune delle logistiche più funzionali della permanenza su questo pianeta come essere biologico, ma anche questo sta cambiando. In questo momento l’umano è particolarmente importante nell’esperienza di passare alla maestria e poi di restare sul pianeta.

Per i Maestri precedenti molti di quei problemi, ad esempio quello del samsara non erano problemi grandi. Quando essi sono arrivati nel Samsara, sono andati nel Nirvana e poi sono passati oltre. Se ne sono andati. Quasi nessun Maestro è rimasto nei paraggi e quindi le chiacchierate che noi stiamo facendo ora sono molto diverse da ciò che hanno vissuto loro.

Le chiacchierate che stiamo facendo ora hanno a che fare con la permanenza qui, sul pianeta e in un certo senso tutto ciò è una sfida, ma io vi chiedo di modificare la vostra prospettiva. Non è una sfida. È solo strano ed estraneo all’umano, ma in realtà non è una sfida – è un’opportunità. È un nuovo modo di vivere e di fare esperienza sul pianeta. È un nuovo modo di permettervi di far risplendere la vostra luce.

In passato, quando ero un monaco zen noi parlavamo del Samsara e dicevamo che era tutto. Era finita. Noi avevamo finito le nostre vite sul pianeta. Adiós, addio. Impacchettate tutte quelle vite, ma ora è molto diverso.

Ora si tratta di capire come passare con grazia al livello successivo e cioè essere il vero Maestro con la sfaccettatura umana del Maestro ancora presente, ma ora l’umano non deve più – Cauldre sta facendo un doppio controllo – ma no, l’umano non deve più lottare per farsi strada nella vita. L’umano non deve più prendere decisioni difficili, proprio no ad alcuni umani tutto ciò potrebbe non piacere. Gli umani vogliono essere quelli che controllano le cose, ma ora provate a permettere che il Maestro entri e che l’umano si goda il viaggio. Lasciate che il Maestro guidi l’auto, si occupi della manutenzione e di tutte le altre cose e decida cosa fare dopo e intanto l’umano si gode il viaggio sul sedile del passeggero. So che molti umani stanno gridando: “No, no! Io insisto. Devo guidare io. Devo fare tutto io”. Va bene, ma poi vi ritrovate sempre negli stessi vecchi cicli. Voi cercate solo di migliorare un po’ le cose.

Ora lasciate che l’umano si sieda sul sedile del passeggero e lasciate che il Maestro entri in scena. È un modo di vivere completamente diverso È un modo del tutto diverso di fare esperienza della vostra Realizzazione mentre siete qui, sul pianeta.

Ora facciamo un respiro profondo. Questa è la vostra Apocalisse personale. È la rivelazione.

La rivelazione di chi siete davvero e in ultima analisi è la rivelazione e la comprensione di come l’energia e la coscienza lavorano insieme. Ecco ciò che il Maestro vuole fare. Voi dite: “Che cosa conta per il Maestro?”. Questa è un’altra domanda. Come lavorano efficacemente insieme, coscienza ed energia?

Al gruppo che era qui di recente io ho detto che, quando io mi ritirerò dal Crimson Circle, ho altri progetti. Non si tratta di cose che devo fare, ma di cosa desidero fare. Ci sono i miei veri desideri dell’anima e il prossimo livello è quello di lavorare per riunire l’energia e la coscienza insieme nella singolarità, nell’unità. In questo momento voi state facendo esperienza di cosa significa giocare con l’energia e la coscienza, ma in un certo senso sono componenti ancora separate. Per me il prossimo passo è lavorare con molti di voi e con altri esseri angelici per unire la coscienza e l’energia.

Questo è il mio desiderio ed è la mia passione. Ora torno al punto. In questo momento è in corso la vostra Apocalisse personale e ciò che sta accadendo è che l’umano sta lentamente scomparendo. Anche se voi resistete, lentamente l’umano si dissolverà. Ciò che viene dopo è il vero Maestro che rimane incarnato qui, sul pianeta e attraversa tutto il processo di integrazione del corpo di luce e resta qui per irradiare, per far risplendere la sua luce sul pianeta.

La Nuova Luce

Parliamo per un momento della Nuova Luce. Ne abbiamo parlato nel Keahak e in parte negli Shoud, ma la Nuova Luce è molto diversa da quella che io definisco la luce classica, la tipica luce. La luce è il risultato di un’energia che viene messa al servizio dall’anima, dal Maestro e dall’umano. Soprattutto in questo caso diciamo che l’umano vuole o desidera qualcosa, crede in certe modalità e vuole esperienza secondo le sue convinzioni e può esserne consapevole o meno.

Nel momento in cui l’essere umano prova questo desiderio – non tanto il pensiero quanto il desiderio – e il desiderio potrebbe spaziare da qualsiasi cosa, dalla paura alla felicità, dall’abbondanza alla malattia. Voi dite: “Beh, quello non sarebbe il desiderio umano,” ma se ci fate caso a volte è proprio così e non è un desiderio consapevole. Quasi mai l’umano vuole ammalarsi consapevolmente, ma c’è qualcosa di cui vuole fare esperienza o che vuole che accada in base alla prospettiva che l’umano ha di sé. Questo richiama la luce e – boom! –  l’energia arriva e fluisce sotto forma di luce.

Quella luce crea la gravità. Sì, la luce crea la gravità. La gravità crea il tempo e lo spazio e tutto questo insieme inizia a creare il mondo materiale – le forme d’onda, le particelle, gli atomi, le molecole, le cellule, gli organi e il cervello e tutto il resto. Ora sta accadendo che la luce – che in realtà non si muove – la luce brilla su qualcosa e così lo diventa.

Proprio ora la luce con cui voi lavorate da sempre, la luce che crea la realtà che poi vi fornisce un parco giochi per le vostre esperienze, quella luce sta cambiando ed è ciò che io definisco la Nuova Luce. Ecco cosa sta accadendo, letteralmente. Vedete, tutte le esperienze che avete vissuto in questa vita o in qualsiasi altra vita sono immagazzinate nel luogo che si chiama Akasha ed è un luogo personale. Non si trova in un luogo unico e sono tutti i ricordi, tutto ciò di cui avete fatto esperienza è ancora nell’ Akasha ed è tutto vostro. Voi non lo condividete. Non è come affittare un box in un grande magazzino di stoccaggio, un box dove ci sono tutte le vostre cose e tutti hanno i loro box che contengono tutte le loro cose. Non è così. L’ Akasha è solo vostra e ogni esperienza che fate la riempie un po’ di più, poi ancora un po’ di più e poi ancora un po’ di più finché voi non arrivate al punto in cui siete maturi e vi rendete conto che non avete bisogno di continuare ad aggiungere esperienze come avete fatto prima. In altre parole, è arrivato il momento di fare un cambiamento quantico del modo in cui vivete la vita.

Quando arriva la maturità, quando come umani voi dite: “È arrivato il momento di fare qualcosa di diverso” e il Maestro dice con certezza: “Ok, ora cambieremo il gioco” l’Akasha inizia a rilasciare le storie, i ricordi e le esperienze. Sapete, l’Akasha si è gonfiata, è diventata enorme e gonfia di tutte quelle esperienze. Ora è piena zeppa, è imbottita di cianfrusaglie di cui non avete più bisogno e soprattutto che non hanno più alcuna importanza. Ora l’Akasha si apre e inizia lentamente, molto lentamente a rilasciare, a rilasciare le esperienze, le storie, gli eventi vite e le rende all’anima.

L’anima dà un’occhiata a tutto quel materiale in arrivo e dice: “Oh, mio Dio! Tutta questa spazzatura in arrivo, tutte le esperienze e i dettagli” e aggiunge: “Aspetta un attimo. Dobbiamo ripulire tutto”. L’anima prende la spazzatura, la porta alla saggezza a cui dice: “Non abbiamo bisogno di tutti i dettagli. Non abbiamo bisogno di sapere in che data è successa una certa cosa o ogni piccola emozione o sentimento che hai provato. Noi non abbiamo nemmeno bisogno di conoscere la matematica, la scienza o tutto il resto”. All’anima non interessa e quindi l’anima porta tutto alla saggezza.

Ora, nella purezza della saggezza c’è tutto ciò che vorreste sapere e ricordare al momento giusto, quando avete bisogno di saperlo o di ricordarlo. Non tutto è immagazzinato lì, ma a un certo punto riappare solo se voi ne avete bisogno.

L’anima fa piazza pulita di tutte quelle cose e le riduce, le distilla in saggezza. Poi l’anima fa un respiro profondo: “Ah! La saggezza. Io amo la saggezza” e s’illumina. L’anima si illumina e quando lo fa condivide con l’Io Sono la saggezza e la bellezza di tutto ciò che avete fatto. A quel punto l’anima prende la saggezza e la mette a disposizione del Maestro e di voi.

Ecco cos’è la Nuova Luce. Essa funziona più o meno come la vecchia luce, ma in più ha la saggezza e la maturità. Ha la profondità e non farà le cose che voi avreste potuto fare con la vecchia luce. Non continuerà a ripetere le cose più volte pensando che il risultato cambierà. L’umano lo saprà a livello intuitivo e all’istante e con la saggezza.

L’umano ha molti bisogni e desideri, ne ha molti e quasi nessuno di essi ha importanza. Ora sta accadendo che l’umano si rende conto di non doversi stressare per i suoi bisogni e desideri quotidiani, perché uno degli attributi della Nuova Luce è che le cose vengono da sé e a volte avvengono prima ancora che voi sappiate di averne bisogno.

Ne ho parlato spesso in passato – “Viene a voi” – ma ora, invece di essere una teoria e una cosa bella a cui pensare, ora accade davvero. Inizia a venirvi incontro e l’umano resta sconcertato e pensa: “È proprio lì. Com’è successo?”. Umano, non preoccuparti. La Nuova Luce funziona così. A volte l’umano pensa: “Beh, io sono senza un lavoro perché ora si presenta e basta. Io non devo lavorare per ottenerlo. Io non devo stressarmi e non devo esserne ossessionato e poi penso: “Sono senza lavoro”. Come essere umano ho fatto davvero bene. Ho lavorato duramente, mi sono stressato, ho sofferto e poi ho sofferto ancora e ora non devo più fare nulla di tutto ciò? Qual è lo scopo? Perché essere qui?”. Ve lo ripeto ed è molto semplice: “Per godere della bellezza”. Tutto qui. Godetevi la bellezza.

Una delle caratteristiche della Nuova Luce – ne ha anche molte altre – è che non viene dall’umano. La Nuova Luce non si può creare né si può aumentarne la dimensione o il volume. Della Nuova Luce si può solo fare esperienza. Non si può fabbricare nella mente e neppure pensarci. Voi potete solo fare l’esperienza.

Nella vostra vita la Nuova Luce non arriverà con una grande esplosione, con i fuochi d’artificio o con un enorme cambiamento catartico. Tutto ciò è accaduto all’umano immaturo quando ha vissuto le grandi esperienze che proprio ora vuole ripetere. È stato l’umano immaturo a fare quell’esperienza. Con la Nuova Luce, con la vostra maturità non è così che accade perché la Nuova Luce è estremamente sottile, così sottile che potreste non accorgervi della sua presenza, ma c’è.  Voi state cercando là fuori qualcosa di grande e invece è qui (indica zona del cuore) ed è sottile, ma nella sua sottigliezza è molto profonda.

La Nuova Luce non è conflittuale. L’umano tende a essere in conflitto su molte cose, soprattutto quando lavora con la luce classica. Ecco, nella Nuova Luce il conflitto non c’è e quindi forse non lo sentite solo perché siete abituati al conflitto, alla dualità, alla separazione, alle sfide e alle lotte. Non c’è nulla di tutto ciò. La Nuova Luce è davvero meravigliosamente sottile.

Sottile non vuol dire debole né inefficace. Sottile significa che ora avete la maturità e l’equilibrio e non andrete su e giù e poi su e giù. Voi non vi ‘appiattite’ – voi vi aprite e vi espandete.

Io intendo dire che, quando la Nuova Luce entrerà nella vostra vita – e lo farà – sarà solo una cosa naturale. La Nuova Luce sta entrando e voi potete pregare tutto il giorno per ottenerla, ma arriverà solo al momento giusto e nel posto giusto e voi non potete fare in modo che entri. Voi lo permettete – questo è.

La nuova vita – la Nuova Luce – è come la nuova vita, è come il Nirvana e voi affrontate un processo di cambiamento in cui passate dall’umano che cerca di fare tutto, di controllare tutto e di pensare a tutto all’umano che di colpo si rende conto che non è più necessario. Voi non ne avete più bisogno e a quel punto l’umano inizia davvero a cedere il passo al Maestro, alla Maestra ed è proprio ciò che sta accadendo in questo momento. È la vostra Apocalisse personale.

Per questo facciamo un respiro profondo.

Allora, cosa conta davvero o cosa viene dopo il completamento? Scopriamolo senza cercare di pensarci sopra o di gestirlo. Lasciamo che accada e basta.

La Merabh del Ricordo

Ora è arrivato il momento della nostra merabh. Mettiamo la musica.

Cari Shaumbra, fate un bel respiro profondo e rilassatevi. Fate un bel respiro profondo, rilassatevi e divertitevi.

Ricordate, una merabh non è un momento in cui cercare di pensare.

(inizia la musica)

Non vi fa male cercare di pensare a tutto? Quando vi rendete conto che non è più, necessario, avviene un processo naturale in cui l’umano si evolve nel Maestro e il Maestro si evolve nell’umano e a quel punto molte cose iniziano a prendersi cura di di loro stesse.

Questa è la merabh del ricordo, ricordare qualcosa che prima d’ora avreste avuto difficoltà a ricordare.

Ora si tratta di ricordare che voi avete scelto di essere qui –   forse non a un livello tale da poterlo ricordare con la mente umana – ma ora io vi chiedo di ricordare chi siete davvero.

Facciamo un respiro profondo mentre entriamo nella merabh del ricordo.

(pausa)

Ora si tratta di ricordare che siete entrati in questa vita sapendo che questa vita sarebbe stata molto diversa e avreste affrontato molte sfide e trasformazioni. Ora siete arrivati al punto in cui tutto finisce e che io definisco Samsara.

(pausa)

In ogni caso, la fine non significa che è finito ed è completo. È solo la fine di un vecchio modo di fare le cose.

(pausa)

Sarebbe difficile immaginare cosa verrà dopo.

Sarebbe stato difficile farlo anche solo poco tempo fa perché, vedete, se fossimo andati là fuori – anche se fossimo andati là fuori nell’immaginazione – e avessimo detto: “Cosa accadrà dopo?” probabilmente avremmo ottenuto un grande vuoto, un grande nulla.

È una specie di punto di singolarità personale, nel senso che le cose cambiano così tanto che il vecchio sé non riuscirebbe a riconoscerle in quanto non aveva la capacità di immaginarsi in quel modo.

Invece ora con la maturità, la saggezza e la Nuova Luce noi riusciamo a ricordare. Ora possiamo immaginare ciò che verrà dopo.

(pausa)

Non si tratta di essere solo un po’ più umani. È una cosa che va ben oltre e quindi io vi chiedo di fare un respiro profondo e ricordare ciò che verrà dopo.

(pausa)

Il vostro punto di ricordo non proviene necessariamente da questa vita come umani, perché la maggior parte di voi non lo sapeva, davvero e non potevate immaginarlo. Il ricordo proviene dal livello dell’anima – il desiderio dell’anima di mettere fine ai cicli della vita umana e poi di restare ancora un po’ qui, sul pianeta.

(pausa)

Quel ricordo è sempre stato presente nei vostri potenziali. È sempre stato lì ma molto lontano e quasi sempre molto fuori dalla coscienza. Oggi invece possiamo visitare quel ricordo dell’anima oltre il Samsara e nel divino.

(pausa)

L’anima non ha mai voluto conoscere i dettagli. Non li conosceva affatto e non ha detto: “In alcune date accadranno alcune cose”. Niente affatto – l’anima sapeva semplicemente che sarebbe arrivato qualcosa di nuovo.

Si tratta di qualcosa che va ben oltre la condizione umana.

(pausa)

È qualcosa che sfida la logica.

(pausa)

Fate un respiro profondo e ora come Maestro, ora ricordate.

(pausa)

Ricordate ciò che verrà dopo.

(pausa)

Nello Zen si dice: “Dopo non viene niente. Niente”. Ecco, noi ci passeremo sopra e andremo oltre.

Ciò che verrà dopo non è niente. È del tutto nuovo ed è molto di più.

(pausa)

Sentitelo dentro di voi e ricordate la chiamata superiore tra l’umano e l’anima.

(pausa più lunga)

Via via che la luce del Maestro arriva, l’umano inizia lentamente a svanire e non è necessario che faccia ciò che faceva prima.

(pausa)

Lasciate che ora il desiderio dell’anima sia con voi per ricordarlo. È una sensazione, è un senso privo di dettagli.

(pausa)

C’è, è presente. Lasciate che venga a voi. Alcuni di voi cercano di andare a cercarlo. No, lasciate che venga a voi come il Maestro, il ricordo e la conoscenza dell’al di là del Samsara.

(pausa più lunga)

Il Maestro e l’anima hanno sempre saputo, hanno sempre sentito, hanno sempre capito che quel potenziale poteva arrivare. Non erano sicuri di quando o di come sarebbe accaduto, ma non si sono mai preoccupati dei dettagli, mai perché lo sapevano. L’hanno sempre saputo.

Ora fate un respiro profondo come Maestro e ricordate.

(pausa)

Ricordate il desiderio dell’anima di trasformare le esperienze in saggezza e offrirle di nuovo al Maestro incarnato sulla Terra.

(pausa)

Ricordate come l’umano raggiunge il compimento.

(pausa)

Voi vi fate da parte per permettere al vostro Maestro – il Maestro, il vero Maestro – di essere qui e di essere presente.

(pausa più lunga)

Molti di voi hanno pensato e sognato la vita da umani, hanno sognato di fare e realizzare cose e tutto ciò è meraviglioso perché vi ha portato a fare molte esperienze.

Molti di voi hanno pensato a cose come la Realizzazione, l’illuminazione che a volte vi è sembrata molto vicina e altre volte molto sfuggente e molto lontana. Se ora ricordate, lei c’è sempre stata.

Ora, cosa viene dopo.

Permettetevi di ricordare e oh, per favore fatelo ancora come il Maestro. Il Maestro capisce già che i dettagli non vi servono, proprio no. Ricordare è un senso. È il sapere interiore su cosa verrà dopo.

Ora lasciate che il ricordo venga a voi. Ora ricordate.

(pausa)

Caro umano, ora calmati e lasciati andare. Spostati in modo che il Maestro possa essere lì con te; un altro modo per dirlo è ricordati che il Maestro sei tu.

(pausa)

Ricorda il sogno di essere qui – nella tua libertà e libero da tutti i limiti profondi –  di essere qui e di vivere la Nuova Luce.

(pausa)

Questo è il desiderio dell’anima, il desiderio del Maestro e ora quando voi lo ricordate lo portate qui.

(pausa)

Il fatto che l’umano svanisca non è una cosa triste. Alcune parti del vostro essere umani continueranno ad esistere per servire alcuni bisogni umani molto specifici, ma l’umano non dovrà più gestire, occuparsi di tutto e prendere tutte le decisioni.

Ora l’umano – quella sfaccettatura di voi – può calmarsi e mettersi comodo mentre si ricorda di essere il Maestro.

(pausa più lunga)

Un altro modo di dire è che ora l’intensa concentrazione sul solo aspetto umano può aprirsi mentre vi ricordate di voi come il Maestro. Mentre ricordate il desiderio dell’anima di essere qui nella luce e nella Nuova Luce.

Inspirate e ricordate. È tutto lì. È tutto vostro.

Inspirate e ricordate.

(pausa)

Lasciate che venga a voi.

(pausa più lunga)

Ricordare è aprirsi al proprio Sé.

Si tratta di voi che vi aprite a ciò che c’è sempre stato, ai desideri che ci sono sempre stati da molto tempo e vi ripeto che il bello è che non si tratta di qualcosa di nuovo, diciamo così. Non è niente di nuovo. C’è sempre stato.

Per voi, per il Maestro esiste sempre il potenziale di essere qui, su questo pianeta nella Nuova Luce e ora si tratta solo di ricordarlo di nuovo e poi è così.

In realtà non si tratta nemmeno di crederci. Si tratta solo di ricordarlo e poi il resto verrà da sé.

Voi non dovete forzarvi a credere o a lavorarci sopra per farlo. Basta che facciate un respiro profondo, vi apriate e ricordate.

(pausa)

Quando lo fate, voi iniziate a sentire che c’è sempre stato.

C’è sempre stato, ma voi non ne eravate consapevoli.

Il Maestro incarnato c’è sempre stato, ma c’è stata una grande attenzione per l’aspetto umano e per i bisogni e i desideri umani e poi il costante “Qual è lo scopo?”.

Ora potete fare un respiro profondo e ricordare.

Se lo fate ora, le energie funzionano in modo diverso. Le esperienze vi arrivano in modo diverso e c’è molto meno bisogno di ‘lavorare’ sulla vita.

Quando voi vi aprite e ricordate che siete il Maestro e che siete sempre stati qui, voi ricordate anche che le cose vengono da sole.

Oh, questa non era l’esperienza umana. L’essere umano ha dovuto strisciare per ottenere quasi tutto, ma quando ricordate il Maestro tutto diventa molto, molto diverso.

(pausa)

Facciamo un respiro profondo nel ricordo che quello era un sogno e che ora diventa molto reale.

Fate un respiro profondo e lasciatelo entrare.

Lasciamo che ora l’umano si evolva nel Maestro.

(pausa)

Il Samsara è la fine dei cicli ed è proprio ciò che sta accadendo ora e vi ricordo che la fine non significa morte, ma solo una nuova via, un modo nuovo.

Facciamo un respiro profondo per ricordare.

Un bel respiro profondo.

Mentre ricordate io vi dirò una cosa che non dimenticherete. Voi non lo dimenticherete.

(la musica termina)

Diventa semplicemente parte della vostra impronta, della vostra identità e della vostra coscienza. Voi non lo dimenticherete e non sforzatevi di ricordare. Ricordare è solo un altro modo per dire permettere. È solo un modo diverso per dire “permettete”.

Fate un bel respiro profondo dentro di voi perché ora il Maestro, come l’umano arriva alla fine dei suoi cicli. L’aspetto umano ha fatto ciò che doveva fare, ma ora che sta per finire il Maestro emerge e vive in modo diverso; Il Maestro vive e gioca in modo diverso con la Nuova Luce.

Facciamo tutti insieme un bel respiro profondo in questa bella giornata.

Tornando allo Zen, ciò che accade dopo il completamento è ciò che vi permettete di ricordare.

Un bel respiro profondo.

Cari amici, detto questo non vedo l’ora di riavere il mio pubblico il mese prossimo, eh! Quando vengo qui a Kona mi piace fare lo Shoud con voi. Io adoro il pubblico e amo l’interazione, il gioco, l’umorismo e l’imbarazzo, insomma proprio tutto.

Ecco, finché non ci incontreremo di nuovo il mese prossimo al Connection Center in Colorado, io sono Adamus di San Germain. Grazie.