Agosto – 2022

L’ANIMA PAZIENTE Geoffrey Hoppe

Non guardavo la canalizzazione di Mark Twain dall’anno scorso. Una sera della scorsa settimana ho versato a un bicchiere di chardonnay per me e Linda e poi l’abbiamo guardata dall’inizio alla fine come parte dell’evento Il Tempo del Merlino. Poi abbiamo deciso di metterla su YouTube e di offrirla come download gratuito nello store del Crimson Circle gratuitamente, perché, beh, è una delle mie canalizzazioni in assoluto.

Quando canalizzo Adamus, Kuthumi o altre entità si tratta sempre di un po’ loro, un po’ di me e un po’ di Shaumbra, ma con Mark Twain era tutto Mark Twain. Ricordo che quando sono salito sul palco per iniziare la canalizzazione ero pieno dalla testa ai piedi dell’essenza di Mark Twain che è rimasto presente in pieno per tutto il tempo Era il suo momento sul palco e non c’era nessun altro. Mentre guardavo la canalizzazione sono stato colpito dalla sua discussione sull’anima.

La sua storia, intitolata Fare il Check-in in Paradiso è stata un’ambientazione meravigliosa per trasmettere un messaggio sulla natura dell’anima e sul rapporto tra le vite passate. Dopo aver fatto il check-in in paradiso, Mark si è ritrovato a tavola con altre vite passate della sua anima – Zebael – e c’erano San Germain, Samuel, Francis Bacon (alias Shakespeare) e persino il Piccolo Schiavo dei Templi di Tien ad Atlantide. L’enorme tavolo era pieno di centinaia di vite passate di Zebael, ma nessuna Zebael e ciò ha dato a San Germain l’opportunità di parlare a Mark Twain della natura stessa dell’anima.

È stato un modo geniale per discutere un argomento piuttosto complesso in modo non religioso o non esoterico. Anche lo spettatore occasionale di Fare Check-in in Paradiso dovrebbe essere in grado di trarne alcune perle.

Quel materiale mi ha fatto riflettere su tutto il concetto di anima. Per tutta la mia vita io non ho mai sentito una buona descrizione dell’anima. Nato e cresciuto cattolico, mi hanno insegnato che l’anima è ciò che aspetta dopo la morte per il giorno del giudizio finale, quando sarà. Se durante il processo tutto fosse andato bene la mia anima sarebbe andata in paradiso, ma se il giudizio fosse stato severo, sarei andato a sud – molto a sud. Non mi è mai piaciuta l’idea cattolica dell’anima.

Per quanto l’anima sia importante per le religioni, nel Nuovo Testamento della Sacra Bibbia è menzionata solo 102 volte. Nel Nuovo Testamento ci sono più di 750.000 parole e ciò significa che i riferimenti all'”anima” costituiscono appena lo 0,01% di tutta la lunghezza del Nuovo Testamento – e ciò mi porta a credere che nessuno capisca davvero molto dell’anima e quindi non ne parli molto.

Per rendere le cose più confuse, la parola “anima” è apparsa per la prima volta solo verso il 974 d.C., tradotta dall’inglese antico e dal tedesco e significa vagamente “proveniente o appartenente al mare”. Sembra che la gente di allora ritenesse che la loro anima venisse dal mare alla nascita e che tornasse al mare alla morte. Sembra una storia strana. Io preferisco pensare che la mia anima provenga da qualche lontano regno celeste piuttosto che dal torbido mondo sotterraneo del mare.

Ho cercato su Internet una buona definizione di anima. Alcune definizioni erano molto complesse, tipo spiegazioni meccaniche che sembravano incredibilmente mentali e decisamente incutevano paura. Secondo Scientology il thetan è un’anima aliena che vive all’interno del corpo umano e presumibilmente è responsabile della depressione e di altre forme di malattia mentale in quanto è proprio il thetan – e non il sistema nervoso centrale – a controllare il corpo attraverso i punti di comunicazione (l’anayatron?). Perdonatemi, ma io non voglio un’anima thetan nel mio corpo. L. Ron Hubbard doveva essere un uomo molto tormentato con quell’alieno in agguato dentro di lui.

I buddisti non credono nel concetto di anima (alcuni lo metteranno in dubbio), anche se il Buddismo dice che abbiamo una “natura essenziale che trascende l’esistenza condizionata o materiale”. Mi sembra un po’ come un’anima, ma per loro va bene così. Nel Buddismo Zen nessuno ha un’anima e nessuno esiste. È tutto un sogno, forse anche un brutto sogno – ma almeno non è reale – anche se sembra che sia reale, nel qual caso è reale. Allora avete un’anima ed esistete, ma non per davvero. (lo zen mi fa male al cervello, se davvero ho un cervello).

Nella fede ebraica si crede nei gradi dell’anima. La parte più bassa della nephesh – l’anima base – è comune a tutti, mentre solo gli ebrei hanno una neshamah – l’anima superiore che si deve coltivare seguendo la Torah e il suo fine ultimo, il suo obiettivo finale è Dio. Accidenti, ora vorrei essere nato in una famiglia ebrea solo per avere l’agognata neshamah. Il fatto che Tobias sia stato mio padre in una vita passata mi qualifica per lo status di neshamah?

La maggior parte dei musulmani crede che dopo la morte l’anima entri nel Barzakh, uno stato di pura noia e di attesa – fino al Giorno del Giudizio. Quando una persona muore, la sua anima viene presa da Azra’il, l’Angelo della Morte e poi Dio invia due angeli per interrogare l’anima in attesa. Mi chiedo che tipo di domande le facciano e chi siano quei due angeli? Potete dire al vecchio Azra’il che non può avere la vostra anima? Cari musulmani, credo che vi lascerò la vostra religione e le vostre credenze sull’anima. Troppe domande senza risposta e troppa attesa per il Giorno del Giudizio.

Alcune altre definizioni dell’anima date da altri gruppi erano incredibilmente nebulose, come se non ne avessero la minima idea. Il termine “anima” viene tirato in ballo come se tutti sapessero che cos’è, ma nessuno si fa avanti e ammette di non averne idea. Tutti vanno in giro e fingono di capire l’anima e usano persino termini come la musica soul/dell’anima e il cibo soul e Soul, il film della Disney. Amazon elenca oltre 60.000 libri con “anima” nel titolo o nel sottotitolo tipo L’Anima slegata, Il collezionista di anime, Mezza anima, Metti in disordine la tua anima, Annaffiare l’anima, L’anima nuda, L’anima dell’introverso, L’anima dei motociclisti Harley e Il mangiatore di anime. E naturalmente il classico Brodo di Pollo per l’Anima. Tutti usano il termine “anima”, ma nessuno sembra capire cosa sia l’anima. Esiste nel corpo o nel cervello? È la stessa cosa dell’aura? È il Sé superiore? Si può avere più di un’anima, o un’anima può avere più di un’espressione umana alla volta? A me fa male l’anima solo a pensarci. E perché chiamano la pianta dei piedi suola? (gioco di parole tra sole/suola e soul/anima NdT) È lì che risiede l’anima?

Ciò mi porta all’imminente Cloud Class Kasama: il Destino dell’Anima che offriremo per la prima volta online dal 19 al 21 agosto. Abbiamo fatto il seminario dal vivo cinque volte con un pubblico di Shaumbra a Villa Ahmyo, a Kona, Hawaii e poi lo abbiamo filmato a marzo al Padiglione Shaumbra. Adamus fornisce la spiegazione più coerente e palpabile dell’anima che io abbia mai sentito. Parla delle differenze tra l’anima e l’Io Sono (la coscienza) e della relazione tra i due. La buona notizia è che secondo la sua definizione l’anima non resta mai nel limbo in attesa del Giorno del Giudizio. La cattiva notizia è che ogni giorno è il giorno del giudizio, ma è l’uomo che giudica, non l’anima.

L’espressione umana ha il diritto e la capacità di voltare le spalle alla propria anima. Può negare di essere l’anima e disconnettersi dalla saggezza, dai potenziali, dall’energia e dal flusso dell’anima. Perché mai qualcuno vorrebbe farlo? Forse lo facciamo per concentrarci solo sull’esperienza umana e per fare l’esperienza di cosa significhi separarsi dall’anima e poi ritornarvi con intuizioni e realizzazioni incredibili. In altre parole, l’allontanamento dall’anima fornisce un nuovo livello di comprensione del Sé quando si ritorna all’anima.

Nel Kasama, Adamus accompagna gli Shaumbra nell’esperienza di riconnettersi all’anima e a tutti i tesori che racchiude. Il modo in cui spiega l’anima e le merabh profonde ed esperienziali soddisfano un desiderio profondo che credo moltissimi Shaumbra abbiano – tornare alla consapevolezza e alla connessione sensuale con la loro anima.

Quando qualcuno mi chiede di che cosa tratta il seminario del Kasama, io rispondo semplicemente che si tratta di tornare alla vostra anima che da molto tempo aspetta con pazienza il vostro ritorno.

ESSERE MARC, ESSERE MAESTRO, ESSERE REALE, ESSERE LUCE Marc Langkammerer

PARTE 1 – DALLA TRASFORMAZIONE ALLA REALIZZAZIONE

La notte di Natale del 2019 alle ore 23:11 un pensiero mi ha svegliato. E se io fossi già realizzato in questa vita? Tutto questo pensare e spiegare, cercare risposte, esiti e risultati finali, il boom finale con fuochi d’artificio e scintille – e se non ci fosse mai un risultato finale da vedere? E se il risultato finale fosse sempre stato e fosse già presente fin dall’inizio di questa vita? E se l’intero viaggio consistesse nel realizzare che io sono già realizzato?

Circa 54 anni fa, ho capito che dovevo cambiare il mio corpo dalla cosiddetta struttura femminile a quella maschile. Era davvero essenziale per vivere ed essere su questo pianeta in questa vita. Non c’è mai stato alcun dubbio o pensiero di sbagliare o di aver immaginato qualcosa. No! Per me tutto era reale ed essenziale.

Io non ho mai pensato alle lotte o ai problemi che si sarebbero presentati con questa enorme trasformazione. Per me tutto era naturale e tutto ciò di cui avevo bisogno in questo inizio del mio viaggio di risveglio mi è venuto incontro. La mia energia mi stava già servendo, che si trattasse dei chirurghi o dei medici giusti per sostenermi o di ottenere i migliori risultati dalle operazioni da fare. La mia visione di vivere su questo pianeta nella mia ultima vita come uomo in un corpo maschile era molto chiara e nessuno avrebbe mai potuto modificarla. La trasformazione fisica del corpo era già una mia realizzazione. Ecco ciò che so ora e ciò che ho capito svegliandomi in quella notte speciale, la celebrazione del compleanno di Jeshua. Nella vita la sincronicità è sempre presente e non c’è nulla da spiegare o da analizzare. Dobbiamo lasciare che le cose che abbiamo portato con noi su questo pianeta si svolgano e accadano – a prescindere da tutto – perché il giusto e lo sbagliato non esistono.

La consapevolezza del mio desiderio di trasformare il mio corpo da femminile alla nascita a maschile è avvenuta all’età di tre anni, quando feci una passeggiata con mia nonna nella campagna dove sono cresciuta. Dovete sapere che era una produttrice di giocattoli gonfiabili di plastica come Micky Mouse della Disney e il resto della banda e mentre passavamo accanto a un bambino, io le dissi che avrei voluto avere il pezzo speciale che mi mancava fatto di plastica. In quel momento per me era già l’unica possibilità che mi veniva in mente per creare quell’  importantissima parte del corpo. Quel giorno segnò il vero inizio del mio viaggio da Katrin a Marc.

Per tutta l’infanzia ho vissuto nel mondo che io stessa avevo creato, con il mio gatto come compagno che ascoltava tutte le mie preoccupazioni e le mie storie. Poiché i miei genitori avevano un’azienda e dovevano viaggiare per la maggior parte dell’anno, io sono cresciuta sotto la mia responsabilità, il che è stato molto utile per diventare ciò che sono oggi. Nel mio mondo potevo vivere il mio sogno perché il palcoscenico era tutto mio.

Sembra facile. In realtà, la realtà di affrontare un processo di trasformazione come quello che ho vissuto io in un momento in cui nessuno pensava di essere transgender o altro, è stato un modo perfetto per conoscere e affrontare la coscienza di massa. Restare concentrato sul mio obiettivo mi ha mantenuto sul mio cammino e inoltre il fatto di aver sempre evitato di vivere una vita normale mi ha permesso di essere in un altro mondo, fuori dalla coscienza di massa. Ho sempre mantenuto la mia integrità e grazia, essendo quello che sono e vivendolo anche senza la trasformazione fisica finale.

Niente avrebbe potuto cambiare me o la mia essità. La coscienza di massa e la sua realtà sono state messe a fuoco con la mia famiglia e i miei amici verso i 20 anni. C’erano molte credenze sui transessuali e sulle ragioni per cui hanno questa “malattia”. Sì, mi hanno considerata malata e ho dovuto affrontare molte ricerche mediche e psicologiche. All’epoca una legge forniva le linee guida mediche e psicologiche per il mio cammino verso il mio vero essere finale, la mia virilità e come ho detto prima, non c’è mai stato niente e nessuno che avrebbe potuto cambiare la decisione che avevo già preso alla nascita: vivere la vita finale come Maestro incarnato e realizzato qui sulla Terra vivendo e integrando il femminile e il maschile in una sola vita.

Più cercavo di inserirmi e di essere come tutti gli altri, più fallivo e lottavo e mi sentivo in colpa per il fatto di vivere sulla Terra in un’epoca in cui la società e la coscienza di massa non erano ancora pronte per le persone come me.

Le vere lotte sono iniziate nel 1991, nel momento in cui ho terminato la mia formazione come pilota di linea professionista. Era il periodo della prima guerra degli Stati Uniti in Iraq e della caduta del Muro di Berlino e non c’erano posti di lavoro disponibili per i neofiti e meno che meno per le donne pilota! Così, decisi di integrarmi nell’azienda di famiglia con l’idea di aprire la nostra attività di esportazione e di volare in tutto il mondo in un altro modo. Inoltre, pensai che fosse anche il momento giusto per iniziare la mia trasformazione corporea in uno spazio sicuro. Tutto è stato sostenuto dalla famiglia e dai dipendenti, nel senso di fare outing e di accettare il fatto che sono Marc, il figlio.

In tutta questa storia non mi ero reso conto dell’altra storia che si stava svolgendo sullo sfondo. Il tradimento all’interno della famiglia e dell’azienda, io che scivolavo lentamente in un’esperienza che si potrebbe considerare una catastrofe. Oggi la vedo come un’esperienza più ampia, intensa e che mi ha cambiato la vita.

Sono successe molte cose che io non ho visto, perché su una scala da 1 a 10 la mia consapevolezza era circa 1 finché non ho incontrato mia moglie Eva. Lei è stata la più grande influenza nella mia vita per esplorare e riconoscere la mia coscienza e consapevolezza, il mio essere angelo. Il nostro essere ed evolverci insieme negli ultimi 25 anni come una coppia molto anticonvenzionale – una donna biologica che vive con un uomo transessuale – e condividere il viaggio di questa vita speciale è stata molto importante per me. Mi ha portato in luoghi di esperienza cosciente che non avrei mai pensato di raggiungere. Il nostro trasferimento negli Stati Uniti nel 1999 e il collegamento quasi immediato con il Crimson Circle è stato l’inizio di una scuola che durerà tutta la vita. Il principio del permettere è stato vero durante tutto il mio percorso, ma non sempre facile, anzi è sempre stato impegnativo. Credo che il mio obiettivo – vivere una vita piena di grazia, felice, divertente e soprattutto libera, e per questo cambiare il mio corpo in un corpo di cui sono felice – mi abbia mantenuto sempre vivo e in carreggiata.

L’azienda di famiglia è fallita nel 2001 e io ho perso tutto, fino alla biancheria intima. Il tradimento della famiglia è stato lo shock più grande che potessi immaginare e mi sono serviti gli ultimi 20 anni per guardare dietro le quinte e “sbucciare la cipolla”. Si può parlare di draghi e di esperienze che vorrebbero arrivare alla saggezza; il fattore saggezza che ho ottenuto e come è distillato come è stata distillata nel corso degli anni avrebbero potuto essere molto più veloci e molto più fluidi. L’intensità è stata immensa, ma necessaria per rendermi conto di ciò che serve per diventare un vero Maestro e per permettere che la realizzazione si svolga senza l’intervento umano.

Anche se l’attività di illuminazione della famiglia non esiste più e sembrava avermi portato tanti problemi, era essenziale per la mia vita e per il mio essere. La coscienza di massa e il suo comportamento sono il miglior campo di ricerca e sviluppo del proprio mondo e delle proprie creazioni – uno specchio per verificare le proprie convinzioni e verità. La saggezza che ho acquisito è questa: Non fare mai parte del branco e resta sempre dentro il tuo essere e riconosci la tua saggezza e il tuo Io Sono.

Ora sono deciso e chiaro sullo scopo per cui sono qui. Non ci sono parole per descrivere o spiegare il cammino verso l’illuminazione incarnata o la realizzazione. Per me, il sentiero è sempre esistito davanti a me; tutte le distrazioni e le deviazioni erano lì solo per togliere velocità al mio processo e per contribuire a preparare la strada per tutti coloro che stanno seguendo il sentiero verso la realizzazione con i loro tempi e modi.

Oggi, ripensando ai giorni iniziali della mia trasformazione capisco che tutto faceva parte del mio processo di risveglio e di realizzazione. Se oggi qualcuno mi chiedesse: “Cosa consiglieresti a chi è sulla via dell’illuminazione?” Io non saprei quali parole usare. È una sensazione, è la consapevolezza e il riconoscimento di cose che sono presenti e che si devono permettere. Alla fine, è come l’allenamento di un muscolo – il muscolo dell’intuizione – che avviene essendo consapevoli e capaci di discernere se agire con la mente e l’intelletto o seguire l’intuizione. Se seguite sempre di più l’intuizione potete allenare quel muscolo per aprirvi sempre di più alla vostra conoscenza e saggezza, che c’è e che c’è sempre stata. Se in modo consapevole permettete all’intuizione di essere una parte elementare della vostra vita, in modo automatico saranno presenti anche la conoscenza e la saggezza.

PARTE 2 – ESSERE SEMPRE LA LUCE

Oggi è una splendida giornata di metà febbraio 2022; il sole splende e l’aria profuma di primavera. È un giorno perfetto per segnare l’inizio di un progetto, una cosa che mi ronza in testa da molto, molto tempo.

Questo progetto è un affare di cuore e non si tratta di affrontare il tema dell’essere transgender, ma di fornire una visione del tutto nuova di un tema che oggi è più che presente e importante. Si tratta di essere, e di essere reali, restando nella propria verità e grazia e vivendo l’identità che si è scelta.

Essere reali nel senso di “Io sono quello che sono” e viverlo, esistendo qui sulla terra come Standard e precursore per molte persone che verranno dopo di me. Il progetto sarà un libro e forse anche un film sulla vita molto speciale di un uomo che insieme a sua moglie ha superato il modo normale di vivere scegliendo per sé un corpo, una realtà e un senso di relazione diversi senza alcuna rete di protezione e lungo la strada ha ispirato altre persone alla libertà e alla felicità. La storia si svolge più o meno così:

La mia storia inizia nell’anno 1964, quando in una mattina d’autunno un piccolo essere di luce vide ancora una volta il mondo e già con la sua nascita fornì un segno. Quel piccolo essere si pose l’obiettivo di manifestare e riportare l’equilibrio in qualcosa di molto grande nella società. Fin dall’inizio quel piccolo essere aveva un piano per dimostrare che nella vita NULLA è fisso. Sapeva che tutto è possibile e così è partito per il suo viaggio sconosciuto. La destinazione era già nota, ma come arrivarci non era ancora stato rivelato.

Tuttavia, come pioniere, a quell’essere era chiaro che avrebbe trovato la strada e perseverato fino alla fine. Sarebbe diventato molto felice e avrebbe aperto la strada a molte persone, mostrando loro che il cammino non deve essere sempre e per forza impegnativo e duro. Al contrario, può essere una via che conduce passo dopo passo verso la propria chiarezza, sovranità e autenticità; una via che permette ad ognuno di prendere la vita nelle proprie mani, di vivere e di esistere come un essere pieno nel corpo che si è scelto.

Quel piccolo essere di luce è venuto sulla Terra nel momento e nell’ora più epici per far risplendere la sua luce su tutti i potenziali e le possibilità di vivere in un corpo umano e per condividere la saggezza di un Maestro. Ora questo essere di luce è una manifestazione di trasformazione fisica e, allo stesso tempo di trasformazione della sua intera identità. Femmina, Maschio, Umano e Maestro, tutti vissuti, realizzati e integrati in una sola vita: quanta saggezza da condividere, quanta luce da far brillare.

Per me non è mai stato speciale o importante trasformare il mio corpo fisico. Vivere una vita “normale” con una donna biologica è stato ed è tuttora molto speciale perché l’apprezzamento e il riconoscimento reciproco per aver condiviso questo viaggio di realizzazione va oltre la semplice scelta e il cambiamento del mio corpo. Condividendo la mia esperienza io desidero ispirare tutti a vivere al meglio la loro ultima vita. Essere reale in tutti i sensi possibili significa che tutti noi stiamo creando nuovi potenziali in tutto l’universo.

Mi ci è voluto molto tempo per capire il mio scopo qui sulla Terra – se esiste un vero scopo. Essere presente nella mia energia personale durante questi tempi senza precedenti sulla Terra, è un vero onore condividere la mia saggezza, permette tutto ciò che arriva e di far luce su potenziali mai rivelati prima. Mi sono immerso nel più profondo tra i più profondi abissi che si possano immaginare solo per rendermi conto che è tutto un grande gioco e un’illusione. Non c’è nulla da pensare o da analizzare.

Non esiste una sola verità; ci sono molte verità che dipendono dall’impegno di ciascuno nei confronti del proprio sé e dal permettere tutte le esperienze che l’anima ha preparato per il viaggio da Angelo a Umano e ora a Saggio Maestro incarnato sulla Terra.

Io ho permesso alla mia anima di vivere entrambi i lati dello spettro di genere usando la saggezza per integrare lo spettro dei sessi, per integrare il femminile e il maschile nel viaggio di realizzazione incarnata e di maestria qui sulla Terra in questi tempi.

Tornando al mio progetto, questo articolo segna l’inizio del mio viaggio come autore e scrittore sulle vaste possibilità e varietà di vivere in questo mondo come Maestro realizzato e a prescindere dalle circostanze.

Non ci sarà mai una vera verità, ma ci sarà sempre un vero me che in questa ultima vita ha un solo scopo: accendere la sua luce e farla brillare in tutto l’universo. Crescere in un’azienda produttrice di prodotti che illuminano ed essere stato un Lighting Designer nella mia identità umana per più di 30 anni ha avuto la conseguenza di far risplendere la mia luce in ogni modo possibile – PER TUTTA LA VITA! Stare con Tobias e il Crimson Circle e tutto il materiale quasi dall’inizio e oltre a far parte del libro Masters in the New Energy con Adamus Saint-Germain ad Amsterdam ha reso il viaggio lungo e molto intenso. Forse è per questo che la mia condivisione potrebbe essere considerata di “alto livello” e con poche indicazioni pratiche. Può davvero esistere una guida pratica per la realizzazione incarnata? Io posso solo incoraggiare gli altri a non stare molto nella testa a cercare di pensare alla realizzazione o a capire come arriverà, come sarà e come accadrà. A lungo andare il viaggio è diverso per ognuno e il suo svolgersi avverrà con tempi, spazi ed energie diverse.

Essere l’Io Sono che sono oggi è il risultato di profonde immersioni nelle aree di ricerca più profonde della salute, delle finanze, della famiglia e di molte questioni umane e si porta dietro la consapevolezza che tutto è possibile perché io sono il creatore della mia esperienza qui sulla Terra. Vivere ancora senza alcuna rete di sicurezza e permettere che le energie mi servano  in armonia e con mia moglie Eva mi dà la più grande ricompensa  per tutte le intense esperienze che ho scelto e che spaziano dal mio coinvolgimento nella famiglia che ha causato la bancarotta, per poi arrivare al verde e alla cieca a New York, alla diagnosi di sclerosi multipla da cui non mi sono mai ripreso del tutto, ma io continuo a credere nella vita e poi, nel 2017 mi hanno detto che avrei vissuto altri 5-6 mesi con i polmoni del tutto distrutti e dopo 5 anni sono ancora qui e lascio un sacco di sporco sulle mie scarpe per il viaggio.

Per riassumere la mia ultima vita qui, in questo momento epico, posso dirvi che a un certo punto non avevo altra scelta se non entrare nel mio Maestro e vivere in modo consapevole la mia realizzazione incarnata, permettendo al corpo di luce di prendere il sopravvento e facendo risplendere tutta la luce che avevo portato con me. Cos’altro avrebbe potuto avere senso?

IL JAZZ DELLA VITA – PABLO VEGA

Ultimamente John non si sentiva bene, ma quella sera all’improvviso decise di andare a un concerto jazz in riva al mare. Seduto proprio sotto il grande faro si godette l’ondeggiare delle palme e la luna gibbosa che scivolava leggiadra nel cielo limpido d’estate. Era seduto da solo, ma la musica lo tranquillizzava e lo distraeva e la fresca brezza estiva gli dava conforto e lo rinfrescava. Sì, pensò, vincere la resistenza e guidare per un’ora per arrivare fin lì era stata la decisione giusta.

Mentre ascoltava la musica John si rese conto di quanto si sentisse solo, annoiato, vuoto ed esaurito. La sua vita sembrava molto disallineata rispetto alla vita degli altri intorno a lui; loro sembravano sempre in grado di trovare un significato o una soddisfazione nella loro esistenza quotidiana e forse la cosa peggiore di tutte era gli sembrava di aver perso il contatto con l’amore che sapeva essere presente dentro di lui. Allo stesso tempo e giusto per peggiorare le cose, John sapeva anche di non voler avere una relazione stretta con nessuno perché avrebbe significato la perdita del suo spazio personale. Era l’unica cosa davvero preziosa per lui, una cosa che era riuscito a creare e mantenere relativamente intatta.

John aveva l’impressione di non creare nulla di valore nella vita. Notava che intorno a lui le persone stavano sempre creando o costruendo qualcosa nella loro vita, da soli o con i partner di lavoro, gli amici o le famiglie. Tutti erano appassionati di qualcosa, anche se si trattava di risolvere i problemi della loro vita.

Beh, sembrava proprio che invece John stesse semplicemente andando alla deriva lungo la riva del fiume vedendo ciò che accadeva sulle rive, ma non era disposto a impegnarsi se non quando era necessario. La sua vita non era drammatica, ma nemmeno appassionata; lui sopravviveva, ma non viveva.

John si sentiva così fin dall’adolescenza e spesso sembrava disconnesso dai percorsi degli altri e incapace di crearne di propri in quanto non voleva costringersi a fare qualcosa e non voleva forzarsi ad abbandonare nulla, a meno che non diventasse troppo doloroso. Voleva provare amore, ma non cercarlo o dipendere da qualcun altro per ottenerlo. Sentiva che la sua vita era vuota, ma anche piena di insensatezza.

Aveva un buon lavoro, ma non ne godeva i frutti. Le persone lo apprezzavano, ma trovava poco valore in ciò che faceva. Se la sua vita doveva essere un riflesso della sua coscienza, allora il suo specchio era appannato e oscurato e filtrava e poi e disperdeva la luce che lo colpiva e la rifletteva indefinita e vaga.

Che cosa stava succedendo? Forse la Creazione voleva fare esperienza di quanto la sua espressione tridimensionale potesse risucchiare John (perché proprio lui, non lo sapeva). Forse era questo, paradossalmente, il senso di tutto: conoscere così a fondo l’insensatezza da poterne estrarre saggezza e significato.

John aveva probabilmente fatto tutto ciò che un essere umano poteva fare per trovare la trascendenza, l’illuminazione, la realizzazione, ma dopo tutto, tutte quelle esperienze non sembravano aver avuto molto effetto. Quella sera al concerto si sentiva come se fosse tornato al punto di partenza e sapeva che c’era di più, qualcosa di profondo e misterioso, di sfuggente e fugace, di semplice ma vasto, di potente ma umile, di espansivo ma stabile ed era incapace di trovarlo. Era sempre stato qui, non era cambiato nulla. Tutta la ricerca, l’apprendimento e poi l’insegnamento poi tutto il tempo, il denaro e l’energia spesi per arrivare “lì” lo avevano solo riportato “qui” all’inizio, proprio a casa come il figliol prodigo.

La vita è un assolo di jazz, pensò John. In apparenza è caotica, ma c’è una struttura nascosta che la guida; in apparenza non ha una meta ma ha un obiettivo; è piena di opposti, ma in qualche modo resta sempre equilibrata.

Non sapendo cos’altro fare, John concluse che si sarebbe limitato a godersi alcune cose semplici della vita perché le complicazioni non gli piacevano. Lui si sentiva in pace quando era immerso nelle montagne e nelle foreste, perché fornivano al suo cuore conforto e amore e gioia.

John comprendeva il linguaggio della bellezza nella natura e nelle arti, e a volte cantava semplici melodie con il suo ukulele; niente di speciale dal punto di vista musicale, ma comunque piacevole. Quelle cose semplici gli bastavano per essere felice, ma poi la vita nel mondo era impegnativa perché sentiva di dover continuare a forzarsi in strutture rigide come il lavoro, la famiglia, il traffico, la burocrazia e molto altro. Quelle cose spesso lo bruciavano dentro e gli toglievano la gioia della vita semplice che desiderava. Allo stesso tempo, John sentiva che se non avesse avuto legami familiari, lavoro e amici, probabilmente non avrebbe avuto motivo di restare sul pianeta; quelle cose non gli davano gioia, ma forse sostenevano il suo bisogno di restare in questo periodo di rapidi cambiamenti. In ogni caso si sentiva perso nel labirinto della vita umana, costretto in questa realtà fatta di regole e frustrato perché da qualche parte nel profondo lui sapeva di essere libero.

Nonostante tutti quei pensieri, in qualche modo la musica rilassante iniziò a gettare il suo incantesimo su John che alla fine si lasciò trasportare dalla musica in una spirale di suoni nuovi e vorticosi. La notte estiva era deliziosa e la luna splendeva accanto al vetro della lanterna del faro. Cominciò a rilassarsi e a connettersi con il sui nucleo libero cavalcando le note musicali e dondolandosi dolcemente con le melodie e i ritmi della musica. Era una bella sensazione.

Poi, in un impeto improvviso di sensazioni capì che la bellezza della musica aveva molto a che fare con il mistero della vita. Proprio come la musica – che si creava, si esprimeva e spariva senza sosta nel nulla per poi ritornare – John poteva creare anche senza uno scopo. La musica era un perfetto equilibrio di energia che scorreva dentro e fuori; la creazione, l’espressione e il rilascio seguiti dalla successiva creazione, espressione e rilascio. Forse anche lui poteva iniziare a vivere in quel modo: vivere ed esprimere ciò che gli piaceva rilasciando dove sentiva che l’esperienza si bloccava muovendosi lungo gli argini del fiume verso un luogo in cui la facilità e il flusso lo avrebbero portato nella gioia. Forse la sua espressione creativa non aveva bisogno di un obiettivo, di una forma, di una cosa o di un ruolo.

Forse la sua espressione consisteva semplicemente nel provare gioia in ogni cosa ci fosse nel momento. Forse era lui stesso il significato del suo essere qui – fare ogni passo e prendere ogni decisione solo in base a ciò che creava più gioia.

John pensò che da quel momento in poi la sua vita avrebbe potuto essere la stessa e allo stesso tempo del tutto diversa perché in qualche modo la gioia avrebbe cambiato tutto, senza grandi terremoti o crolli delle sue fondamenta.

FORSE LA GIOIA E IL BENESSERE SI SAREBBERO PRESI CURA DI TUTTO.

FORSE IL SUO CUORE ERA TUTTO IL SOSTEGNO E LA GUIDA DI CUI AVEVA BISOGNO.

FORSE, SOLO FORSE, LUI ERA LA RISPOSTA A TUTTE LE SUE DOMANDE.

FORSE TUTTE LE DOMANDE NON ERANO ALTRO CHE SCUSE PER PARTIRE

PER ALTRE AVVENTURE.

FORSE UN’ALTRA AVVENTURA NON ERA PIÙ NECESSARIA O FORSE – SOLO FORSE – LA VERA AVVENTURA STAVA PER INIZIARE PROPRIO IN QUEL MOMENTO DI REALIZZAZIONE.

SOGNANDO MERLINO – Nazar Fedunkiv

La notte scorsa l’ho passata senza dormire: stavamo lanciando la canalizzazione di Mark Twain alle 3 del mattino e il mio volo era alle 6 del mattino.

Sonnecchiando in aereo, sono scivolato in un sogno-nebbia di pochi secondi in cui conversavo con quello che sembrava essere un altro me stesso, seduto dall’altra parte della stanza. Ascoltavo tutti i dubbi, le lamentele e le paure e annuivo ritmicamente. A un certo punto mi sono alzato bruscamente e ho pronunciato un deciso: “Basta! Rinuncia a tutto, butta via tutto. Tu sei pronto, io sono pronto, facciamolo”. “Sì, maestro Merlino”, ha risposto l’altro me con un saluto in stile militare.

Mi sono svegliato ridendo del Merlino che mi dava ordini nei miei sogni.

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Questa dissociazione di identità è iniziata dopo il recente canale Keahak in cui Adamus ha chiesto o meglio, ha insistito che ci comportassimo e parlassimo come un Maestro, prima di tutto con noi stessi. E così ho fatto.

I primi giorni è stato terribilmente imbarazzante. Non sapevo da dove cominciare e non riuscivo nemmeno a immaginare come il mio Maestro si sarebbe comportato, avrebbe parlato, sentito e percepito.

A distanza di una settimana la situazione si è stabilizzata senza attriti. Ora ci sono dei momenti in cui mi sento un po’ come un Maestro e inizio a sentirmi davvero così. Sono brevi momenti in cui riesco a sentire il suo – il mio unico desiderio, il “nostro” sogno che è realizzare il suo scopo, che è quello di fondere la sua saggezza con un umano e vivere la nuova forma di esistenza di cui l’anima non ha ancora fatto esperienza.

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L’Io-Umano non ha mai fatto molti sogni, ma un sogno era molto importante e magico, era tangibile eppure sfuggente, appagante e coinvolgente: da quando nel 2009 ho incontrato il Crimson Circle ho voluto farne parte in un modo o nell’altro, per co-creare, creare, creare, creare, co-creare e lavorare insieme. Ho sempre avuto la sensazione di averne già fatto parte in passato.

È curioso che oggi, proprio mentre scrivo, sia il mio 1° anniversario di lavoro con il CC. Questo anno è volato via alla velocità della luce. I primi mesi sono stati surreali, perché non riuscivo a crederci, ma da quando la situazione si è stabilizzata devo dire che è un’emozione e non è facile, ma è gratificante in molti modi.

Non riesco nemmeno a descrivere la sensazione che mi riempie completamente nei momenti in cui ascolto un prodotto del Crimson Circle appena uscito e mi tocca ancora una volta nel profondo, dove nessun altro materiale potrebbe penetrare e poi improvvisamente mi ricordo che ora sono direttamente coinvolto nella co-creazione dei materiali e soprattutto nella diffusione della parola a nuovi potenziali Shaumbra che potrebbero essere toccati nello stesso modo.

Questa è la parte di chi sono ora, la parte della mia Grandezza e anche ora, mentre scrivo lo sento ancora una volta. Sento anche i miei compagni di viaggio Shaumbra e il privilegio che ho di poter condividere con voi.

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A parte questo – e forse il desiderio di viaggiare, l’unica cosa veramente importante per me è la Realizzazione. Provo letteralmente quasi una sete di sentire altre parti del mio Sé che sono state dimenticate. Questo è il mio Santo Graal e la mia libertà definitiva.

Qualche giorno fa, mi sono reso conto che nel loro nucleo sia la mia sfaccettatura Umana che quella del Maestro desiderano la stessa cosa ma la vedono dalla loro prospettiva.

Allora perché non succede?

Il Maestro dice che è perché l’Umano ha ancora paura di consentire veramente. Ha ancora bisogno di rassicurazioni, di esperienze tangibili di altri reami e di tutto il suo Sé. Oh, quanto mi piacerebbe sentirlo nello stesso modo in cui presumo che Sam senta l’interezza di To-Bi-Wah nella sua esistenza quotidiana sulla Terra, cioè avere un amico definitivo sempre al suo fianco.

Prima o poi spero di incontrare questo Subdolo Maestro Asceso (sono sicuro che questo sia il vero significato dietro l’acronimo SAM) in carne e ossa, ma per ora la sua prossima canalizzazione andrà benissimo. Il precedente a Bled – nel 2018 durante la Magia dei Maestri – è stato uno dei più grandi Punti di Separazione della mia vita e ho la sensazione che lo sarà anche il prossimo.

Con lo stesso entusiasmo mi è mancato incontrare i miei amici Shaumbra non ‘aziendali’, cioè nella vita reale). Ho grandi speranze per l’anno 2023 e per il potenziale raduno di Merlino di persona, dove potremo ancora una volta ridere beatamente, abbracciarci e ubriacarci come ai bei tempi pre-Covid. (Succederà davvero? Posso sognare….), ma  questo settembre ci riuniremo ancora una volta in spirito (oggi chiamato online). Forse potremo almeno fare di nuovo qualche shot di tequila sullo schermo!

A proposito, se ricordate l’evento Time of the Merlin dell’anno scorso, io ho avuto l’immenso onore di parlare del mio più profondo lasciar andare e delle mie integrazioni. Non le ho mai condivise con nessuna persona o gruppo e a quanto pare il mio discorso è stato così insopportabilmente brillante e insuperabile che quest’anno Geoff ha deciso di non invitare nessun oratore ospite e di limitarsi alle canalizzazioni.

Oh, e se volete ottenere un biglietto gratuito, Adamus lo ha promesso a chi riuscirà a rintracciare Sam nella vita reale e a portarlo in Colorado questo settembre (purtroppo è uno scherzo).

Comunque, ci vediamo – o meglio ci sentiamo – lì!

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA – JEAN TINDER

LA CREAZIONE VS. IL CONTROLLO

Tutti vogliono sapere come creare la realtà che desiderano. Uno dei miei primi passi verso il risveglio è stato l’esplorazione del metodo Silva Mind Control, pubblicizzato come “Il programma rivoluzionario che vi insegna a usare la meditazione e la visualizzazione per cambiare la vostra vita”.

Mi interessava qualsiasi cosa mi desse anche solo un po’ di autorità nel mio mondo, invece di sentirmi sempre in balia delle persecuzioni del diavolo e delle lezioni di Dio o più tardi del karma e del destino. Ormai esploriamo la creazione da molto tempo e quasi tutto il materiale del Crimson Circle riguarda capire come usiamo l’energia per creare le nostre esperienze. Chi non vuole creare una vita migliore per se stesso?

In effetti, è proprio per questo che siamo qui sulla Terra: per capire davvero, in modo reale e viscerale come funziona la creazione. Nel farlo, abbiamo provato molte cose che non funzionano e a mio avviso quasi tutte si riducono a problemi di controllo. In altre parole, se controllo ciò che mangio posso avere il corpo che voglio. Se controllo i miei figli, cresceranno come adulti saggi. Se controllo le mie emozioni, non sarò rifiutato. Se controllo le altre persone, non mi causeranno problemi. Se controllo tutti gli aspetti della mia vita, questa si trasformerà nel modo in cui voglio – e se controllo me stesso in tutti i modi, sarò un essere umano accettabile.

L’aspetto negativo è che il controllo deriva sempre dalla resistenza a ciò che è – che si tratti del caos naturale della vita, dell’esuberante curiosità dell’infanzia, dell’imprevedibilità degli altri o anche solo della vita in tutta la sua disordinata gloria.

Io ho imparato che le creazioni migliori si realizzano quando mollo il controllo e mi rendo conto di ciò che voglio senza opporre resistenza a ciò che c’è già e in questo modo la vita diventa molto più divertente!

Molti anni fa, ho capito che intorno a me c’erano esseri molto utili e che mi sostenevano. Tobias li chiamava ” i corridori”, esseri angelici unici al servizio di ognuno di noi e soprattutto a sostegno delle nostre scelte. Da allora ho imparato molto di più su di loro, ma una ventina di anni fa sapevo solo che c’erano delle energie invisibili che mi rispondevano ogni volta che riuscivo a trovare un certo livello di chiarezza. Se avevo bisogno o volevo qualcosa, tutto ciò che dovevo fare era rendermi conto del mio desiderio, liberarlo e poi prestare attenzione alla vita e avrei sempre ottenuto ciò di cui avevo bisogno.

Per esempio, un giorno mi imbattei in un particolare tipo di gonna e mi sembrava che sarebbe stato bello averla. Mi resi conto del il mio desiderio: “Ne voglio una!”, poi  lo liberai e proseguii con la mia vita. Un paio di settimane dopo, avevo un po’ di tempo libero e decisi di dare un’occhiata al piccolo negozio dell’usato in fondo alla strada ma ops, arrivai 5 minuti dopo la chiusura. Sconfortata, feci per andarmene e vidi qualcuno che camminava verso di me portando un capo d’abbigliamento da donare. “Sono chiusi”, le dissi e la sua risposta fu, “Oh no, avevo solo una cosa da donare!” Teneva in mano proprio la gonna che avevo “chiesto”. Lei dissi,”Beh, sarei felice di accettare la sua donazione!”  Entrambe fummo felici.

Questo genere di cose è accaduto molte volte, ma una delle preferite resta nella mia memoria. Una sera di fine 2004 ero in cucina a fare il pane e mi sporcai i vestiti di farina e all’improvviso dissi ad alta voce: “Voglio un grembiule!”. Nel momento in cui mi resi conto di quel desiderio e lo “spedii fuori”, percepii un’insolita esplosione di gioia da parte dei miei amici non fisici e pensai, “Davvero? Cosa c’è di così eccitante nel trovare un grembiule?”. Beh, era venerdì pomeriggio e il giorno dopo c’era lo Shoud di dicembre. Incurante delle energie in corso, fui sorpresa di ricevere un pacchetto di ringraziamento per il lavoro di volontariato che avevo svolto per il Crimson Circle.

Immaginate la mia gioia nello scoprire che conteneva un grembiule con il mio nome e la farfalla Shaumbra che lo decorava!!! Non ho mai, mai più dubitato che tutti noi abbiamo un sacco di sostegno che aspetta solo che noi lo riceviamo.

Forse il modo migliore per descrivere come funziona la creazione è un esempio

dalla mia precedente vita di artista della ceramica. Circa 25 anni fa avevo uno studio di ceramiche e rifornivo le gallerie d’arte locali con creazioni uniche. Per la porcellana avevo ideato una ricetta che mi permetteva di creare stoviglie e altri oggetti che sembravano fatti di pietra naturale (era così convincente che una volta ho stupito un geologo, ma questa è un’altra storia).

La ricetta prevedeva di mescolare a mano diversi minerali in un grande blocco di argilla, ma mentre lo facevo dovevo essere attenta e consapevole perché se i vari elementi non si fossero mescolati a sufficienza, l’argilla si sarebbe sfaldata e l’aspetto unico di pietra naturale sarebbe andato perduto.

Indipendentemente dal numero di lotti realizzati, era sempre un momento emozionante stendere l’impasto e vedere il risultato, perché era sempre diverso.

Mentre osservavo il “paesaggio” che si manifestava sotto il mio rullo di legno, molte volte ho sussurrato: “Ecco come deve essersi sentito Dio quando creò il mondo!” Un momento di pura creazione: mettere insieme gli ingredienti, mescolare, poi tuffarsi e vedere cosa è successo! Questo modo di creare funziona in ogni ambito della vita. Rendersi conto di un desiderio, mettere insieme gli ingredienti, tenere il tutto in sospeso e con gioia e poi osservare cosa accade.

Esercitare un controllo minimo o nullo sulla mia creazione lascia spazio a un sacco di magia e di sincronicità. Un ingrediente fondamentale è la consapevolezza,

che significa essere presenti per ricevere e fare esperienza di tutto ciò che sta già

sta accadendo senza opporre resistenza. Ecco un fattore molto importante della creazione: l’esperienza senza conflitto. Se tutto sta accadendo al mio servizio, liberarsi della resistenza snellirà il mio processo di creazione. Ecco un altro esempio.

Ho i piedi difficili e per me trovare le scarpe è sempre una sfida. Alla fine, sono riuscita a trovare un paio di ottimi scarponi da trekking che mi stavano davvero bene, ma qualche settimana fa è successo un disastro.

Mio figlio doveva portare alcune cose da Goodwill e quindi gli ho prestato la mia auto ma mi sono dimenticata che c’era anche una borsa con i miei scarponi in attesa della loro prossima avventura. Quando i ragazzi hanno scaricato l’auto, nessuno si è reso conto che quella piccola borsa NON doveva essere lasciata al Goodwill e ben presto mi è stato chiaro che i miei preziosi scarponi erano spariti da tempo. Ho brontolato e mi sono infuriata e non riuscendo a trovare di nuovo quel tipo di scarpe, ne ho ordinati alcuni modelli diversi da un negozio di scarpe online… ma niente andava bene e alla fine gli scarponi che ho deciso di tenere hanno causato più problemi di quanti ne abbiano risolti.

Perché nella mia vita non riuscivo a creare le giuste scarpe da trekking? Beh, mi è venuto in mente che stavo resistendo del tutto all’esperienza di perdere i vecchi scarponi che avevo da anni! Alla fine, il mio compagno di escursioni mi ha detto: “Non preoccuparti, troverai le scarpe da trekking perfette e le AMERAI!”. Qualcosa nella sua sicurezza mi ha aiutato ad accettare la situazione e gli scarponi che ho ordinato dopo si son rivelati davvero perfetti. Sì, li adoro!

Quando faccio esperienza proprio di ciò che è, senza conflitti, libero le energie che poi mi servono nella perfezione e nella grazia. Non devo resistere a ciò che è per desiderare qualcos’altro e quei desideri si possono ancora realizzare. Anzi, la creazione risulta molto più facile quando non sono in conflitto con la mia esperienza e non cerco di controllare la mia creazione. Come ho già scritto in precedenza, il “Pulsante Facile” è l’accettazione e il permettere. Voglio cambiare il mio corpo, le mie finanze, l’ambiente che mi circonda, la mia vita? Tutto ciò che ho bisogno di fare è accettare la mia esperienza attuale, rendermi conto dei miei desideri, liberarli (nella mia energia) e ricevere in pieno ogni cosa che arriva. È davvero molto facile.