Dicembre 2021

L’ANSIA FANTASMA

di Geoffrey Hoppe

È divertente che Adamus abbia parlato di ansia negli ultimi due seminari qui a Villa Ahmyo a Kona, Hawaii. Di solito non sono incline a sensazioni di ansia, ma ultimamente mi sono svegliato in piena notte gonfio di ansia per i miei sogni. Altre volte, mentre mi occupo dei miei affari quotidiani provo sento un’improvvisa fitta d’ansia senza alcun motivo.

La reazione naturale è “Cosa c’è di sbagliato in me?” A quel punto la mente cerca di scoprire la fonte dell’ansia e cerca di bloccarla o di sconfiggerla. Nel mio caso, ho preso in considerazione tutto ciò che stava accadendo nella mia vita e non volevo giocare a testa o croce con il problema dell’ansia. Io sono qui con Linda e il nostro cane Ahmyo Belle a Kona, i seminari vanno bene, con il Crimson Circle a casa tutto procede bene e nel prossimo futuro non prevedo grandi sfide. Davanti a noi ci sono solo giornate di sole. Allora perché l’ansia? Mi viene l’ansia di avere l’ansia.

Durante i due recenti seminari, Adamus ha chiesto per alzata di mano quanti partecipanti avevano provato ansia nell’ultimo mese o giù di lì. A parte una o due persone tutti hanno alzato la mano, all’inizio con un po’ di timidezza ma poi hanno visto le altre mani alzate e le hanno alzate ancora di più. Quando Adamus ha chiesto loro dell’ansia, nessuno è riuscito a stabilire una causa, se non cose generali come i loro aspetti, il COVID, la sicurezza dell’aeroporto o passare il Natale con le loro famiglie.

Di cosa si tratta? Perché noi come Maestri o presto Maestri dovremmo provare ansia?

Adamus l’ha spiegato in parte come ‘ansia fantasma’, nel senso che non è davvero nostra anche se spesso siamo geniali nel fingere che sia nostra. Noi la cogliamo da altre forze esterne e poi la abbracciamo come se fosse nostra perché, beh, è ciò che tendiamo a fare. L’ansia è una vecchia amica di molti Shaumbra. È arrivata in tenera età, non appena vi siete resi conto di essere diversi dagli altri e poi quando avete cercato di inserirvi, di adeguarvi e non ha funzionato molto bene l’ansia è tornata in circolo più forte che mai mantenendo attivo il circolo vizioso del “Cosa c’è di sbagliato in me?” perché l’ansia genera altra ansia.

Adamus ha spiegato che in questo momento ‘l’ansia fantasma’ arriva per molte ragioni. Mentre realizzate la vostra Realizzazione si manifesta un fenomeno interessante. Anche tutte le vostre vite umane passate stanno affrontando la Realizzazione nelle loro vite. È uno dei detti interessanti e famosi di Tobias: “Il futuro è il passato guarito” , ma in questo caso sarebbe £Il passato è guarito dalla Realizzazione futura”. Adamus dice che il passato non è scolpito nella pietra e che man mano che si arriva alla Realizzazione, anche le vite passate arrivano alla Realizzazione. A differenza di voi, loro non hanno studiato metafisica e non si  riuniscono con spiriti affini né si sintonizzano con gli Shoud.

A loro sta accadendo qualcosa di molto insolito e non hanno idea di cosa sia. Riuscite a immaginare cosa stanno vivendo a livello fisico e mentale? Tutto ciò sta creando un’enorme quantità di ansia ed è molto probabile che voi ne stiate risentendo l’effetto.

Molte delle vite passate che arrivano alla Realizzazione vengono ‘messe in scena’ nei vostri sogni notturni e quindi non c’è da meravigliarsi che i vostri sogni siano stati folli, vividi e frustranti. Voi sentite loro e la loro ansia e ciò scatena l’ansia dentro di voi. Mi fa venire voglia di indossare una maglietta con la scritta: “Non sono Io, sono Loro!”

In questo momento esiste un’altra causa dell’ansia fantasma. Io la definisco  ‘L’Ansia da Fai-Faai’. Adamus ci ha fatto notare che proprio in questo momento molti Shaumbra (me compreso) pensano di dover fare qualcosa tipo lavorare sulla loro Realizzazione,  sia studiare qualcosa o soffrire o pulire la casa (di nuovo) o mettersi a dieta (di nuovo) o scrivere un libro o anche solo lottare contro il buon vecchio stress mentale. Noi associamo l’attività e spesso il duro lavoro e la sofferenza con il realizzare qualcosa.

Noi pensiamo di dover lavorare sulla Realizzazione perché nella vita di quasi tutti gli Shaumbra è a cosa più importante e l’ansia aumenta quando il duro lavoro e la sofferenza non vi avvicinano alla Realizzazione. Voi riuscire a sentire l’orologio che fa tictac e vi chiedete cosa state facendo di sbagliato. Voi  lucidate l’unicorno e i cristalli nella speranza che ciò vi aiuti a ripulire il vostro polveroso campo energetico e a guarire il vostro bambino interiore e per essere sicuri tirate fuori un po’ di incenso importato direttamente da Sedona ma non succede niente, a parte bruciarvi il dito sul bastoncino d’incenso mentre cercate di accenderlo. La frustrazione e l’ansia aumentano perché percepite che non sta accadendo e quindi accendete Netflix e vi guardate una commedia romantica cercando di non mangiare una seconda ciotola di popcorn perché altrimenti sarete troppo grasso per salire sul razzo della Realizzazione quando finalmente sarà pronto al lancio. A proposito di ansia!

Il fatto è che in questo momento non c’è niente da fare se non lasciar risplendere la vostra luce da una panchina al parco o da qualcosa di simile. L’abbiamo sentito tutti, ma a volte non riusciamo ad accettarlo: arrivare alla Realizzazione è naturale. Voi avete scelto la Realizzazione e quindi le forze della vostra Anima la stanno rendendo tale. Tutto il duro lavoro, la sofferenza e i dubbi sono solo makyo, ma hanno uno strano modo di farvi credere che ci state lavorando perché state facendo qualcosa. Il fatto è che state facendo Fai-Faai. È il momento di rilassarvi nella vostra Realizzazione.

Penso che quasi tutti gli Shaumbra riescano a cogliere i cambiamenti profondi e senza precedenti che stanno avvenendo sul nostro pianeta. Tutto sta accadendo più in fretta e con un impatto maggiore immediato rispetto a ogni  altra vita di cui  abbiamo mai fatto esperienza. Non passa un giorno in cui non ci sia una svolta nella fisica, nella scienza, nella medicina o nella tecnologia. Come si può stare al passo con tutti questi cambiamenti?

Questi cambiamenti hanno un impatto diretto sulla psicologia umana e sulle questioni sociali e in fondo influenzano il modo in cui le persone mantengono il loro equilibrio mentale. Il pianeta sta impazzendo sotto i nostri occhi e probabilmente voi riuscite a sentirlo e con altrettanta probabilità avete la tendenza a considerarlo roba vostra ma non solo; le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, nelle mani sbagliate hanno il potenziale di causare eventi apocalittici per il nostro pianeta e ciò riaccende l’ansia fantasma sempre presente che risale ad Atlantide.

Quando sentite le ultime notizie su robot che possono camminare, parlare e pensare come un umano vi si chiude lo stomaco; molte persone le considerano notizie positive, ma  molti Shaumbra hanno i brividi perché hanno antichi ricordi di ciò che è successo ad Alt. Quest’ansia fantasma non va e viene come molte altre ansie; c’è ogni giorno come una nuvola nera costante sopra le nostre teste perché abbiamo paura di ciò che potrebbe accadere.

La buona notizia è che queste ansie non sono davvero vostre. Appartengono a vite passate, ad aspetti che pensano ancora di dover fare qualcosa, ad Atlantide o alla coscienza di massa e voi le sentite solo perché siete più sensibili che mai. Non cercate di rinchiudere le ansie perché non volete chiudere a chiave il vostro senso di consapevolezza, ma solo non renderle roba vostra. È come sentire i vicini che litigano e discutono – non è piacevole, ma non è roba vostra.

Bene, devo concludere l’articolo di questo mese. Ho un sacco di cose da fare ed è già  tardo pomeriggio. Non parlo di qualche attività nevrotica per ingannarmi e pensare che sto lavorando alla mia Realizzazione; intendo la mia panchina hawaiana che in realtà è una vasca idromassaggio con una splendida vista sul tramonto. Da questo punto di vista posso fare del gran benching.

Che le vostre vacanze siano piene di benedizioni e di magia. Aloha!

LE FASCE E I MODULI GOVERNATORI

di J. Sweeten

Questo articolo è una risposta parziale all’articolo sul cibo e sul corpo del numero di novembre di questa rivista, ma è anche collegato al messaggio di FM e al messaggio di Jean Tinder  de il Tempo di Merlino .

Ho provato gratitudine  per il messaggio di Jean, perché mi sentivo come se stesse parlando direttamente a me. I miei comportamenti con il cibo hanno subito molte influenze e proprio come lei io ho avuto ricordi di vite passate di inedia e digiuno per ottenere la purezza religiosa. La mia infanzia è stata piena  di vergogna e di senso di colpa nei riguardi del cibo e che sono legati al corpo, all’immagine del corpo e alla bassa autostima.

Mi sono liberato da molti dei sensi di colpa, dalla vergogna e dei problemi di autostima/valore e sono riuscito ad amarmi in modi che non avrei mai potuto immaginare, ma alcuni miei modelli alimentari sono ancora curiosamente fuori equilibrio. Ho provato tutta una serie di nuove abitudini, molte diete diverse, programmi di esercizi e affermazioni che per un po’ sembravano funzionare, ma poi ricadevo nei vecchi schemi.

Mentre questa o quella ‘soluzione’ sembrava funzionare solo per un certo periodo, i miei sensi di ragno continuavano ad agitarsi; c’era un problema molto più profondo che non riuscivo a vedere.

Il senso di un rilascio globale del modello sottostante sta iniziando a venire a galla e ad ottenere la mia attenzione. Gli schemi cibo/corpo sono solo il segno di un filo più profondo di rilascio. Ho la sensazione che per un po’ le correzioni abbiano funzionato  davvero, ma poi le ho distrutte e ne ho create di nuove e poi ancora e ancora. Ciò che sento in questa specie di sistema chiuso è che è un po’ come una cupola biologica, un ecosistema chiuso dove qualcosa deve morire perché qualcosa di nuovo cresca. Continuo a operare in questo sistema chiuso creando modi per cancellare e spostare lo schema di fondo e poi lo distruggo di nuovo in modo da poterlo raffinare e crearne di nuovi, ma sento che comincia ad emergere una chiarezza che riguarda questo apparente sistema chiuso.

La mia scia di nuove correzioni è molto simile alla Repubblica di Platone dove i miei schemi autolimitanti sono come ombre sulla parete della caverna e in parte come una nuova serie di ombre che però non cambiano nulla. Per uscire dalla caverna deve avvenire un cambiamento globale.

Poi ho riascoltato la descrizione di FM dei residui energetici degli schemi energetici delle fasce di Atlantide e il mio senso ‘globale’ è come l’esempio del pallone che FM ha fatto durante l’evento del Merlino quando parlava di creare e distruggere in un ambiente chiuso.

Il palloncino che non si espande – e dentro di me si è accesa una lampadina – sta descrivendo l’eco-casa/caverna chiusa in cui mi sento rinchiuso. Le forze che impediscono al palloncino di espandersi sono la sequenza energetica di un residuo di autolimitazione. Non è solo un autolimitatore, ma una cosa che blocca la  comunicazione/il flusso dell’anima.

Nei sistemi meccanici o elettrici il limitatore è chiamato modulo governatore. Per esempio in un motore il modulo governatore impedisce che i sistemi vadano in fuorigiri fino all’autodistruzione. Come in un furgone a noleggio esiste un dispositivo  movimento che limita la velocità del veicolo. In un sistema elettrico, il modulo regolatore mantiene il sistema entro i parametri di progettazione. Allo stesso modo, le energie delle fasce crearono anche modelli auto-limitanti in allineamento con gli istinti di sopravvivenza umani del cervello primordiale. Ecco, in qualche modo noi fummo cablati per continuare a vivere in base al “normale” schema del limite perché è allineato con la direttiva della sopravvivenza e limita anche il cambiamento, altra cosa molto umana.

Mentre apprezzo le trasmissioni FM che ci ricordano la nostra capacità di connetterci in pieno alla nostra natura divina, in fondo spetta a noi avviare il cambiamento e io ho vissuto momenti in cui sono sceso dalla scogliera verso l’ignoto, dove ero del tutto nel flusso dell’anima, ma poi mi ritrovo di nuovo sul cornicione.

Ho appena letto una serie di libri di Martha Wells – The Murderbot Diaries. In quei libri siamo nella mente di una struttura umana + IA e gli umani affittano quei tipi di strutture come unità di sicurezza per tenerli al sicuro. In un mondo di macchine avanzate sono considerati come semplici apparecchi, ma sono anche temuti a causa della loro ferocia perché hanno clonato il tessuto umano e la neurologia e sono anche macchine pensanti altamente avanzate, una miscela forte e veloce di intelligenza artificiale umana e meccanizzata, completa di autocoscienza e di emozioni. Inoltre dispongono di un modulo governatore programmato che li mantiene sotto il comando degli umani che li hanno affittati. Il modulo governatore impedisce anche a quei costrutti (chiamati Unità di Sicurezza) di esprimere i loro pensieri o le loro emozioni. Se disobbediscono a chi li affitta, il modulo governatore si autopunisce o addirittura avvia la sequenza di autodistruzione.

Nelle storie di Martha questo particolare costrutto si chiama Murderbot (Larvassassina) anche se è tutt’altro. Questo personaggio ha un senso dell’umorismo perfidamente secco e ironico che non osa condividere con i suoi umani (ma il lettore ha accesso a tutto quell’umorismo). Normalmente, se condividesse le sue emozioni e il suo umorismo verrebbe punito e limitato dal suo modulo governatore, ma questa Unità di Sicurezza IA nasconde un segreto.

Murderbot ha scritto un pacchetto di codice, ha violato il suo modulo governatore e si è riprogrammato per evitare gli effetti autolimitanti disabilitando il suo modulo di governo. È diventato un costrutto autocosciente che prova emozioni e ha la sorprendente capacità di prendersi cura dei suoi umani. È un pirata molto pratico che non si conforma alla ‘normalità’, soprattutto se ciò che è considerato normale per lui non ha senso. È molto simile a Shaumbra, ha il suo muretto basso da cui guarda il mondo circostante e alla fine gli umani iniziano a sospettare qualcosa perché il comportamento di Murderbot è fuori dal normale schema autolimitante e allora inizia il divertimento!

In queste storie le sequenze energetiche delle fasce che FM ha descritto sono molto simili al modulo governatore. Sento gli schemi energetici nella mia testa fisica e li sento da anni. Io ho cercato di ‘riparare’ la tensione fisica che ho nella testa e so che ha qualcosa a che fare con il rilascio dello schema globale più grande. Il palloncino che non si espande e la connessione intermittente con l’anima.

Per me questo è un momento ‘aha’ è una consapevolezza che diventa parte di una volontà di partecipare a un mondo senza alcun modulo governatore. È una consapevolezza che sta diventando parte della mia coscienza; io ho la capacità di hackerare il mio modulo governatore.

Mi sono relazionato molto con il personaggio di Murderbot che sembra umano ma ha disattivato la sua connessione alla coscienza di massa ed è libero di fare ciò che vuole, visto che non deve più rispettare le direttive di nessuno se non le proprie. La mancanza di direttive esterne è disorientante e ciò mi ricorda la mia confusione quando ho smesso di piacere alla gente. Murderbot preferisce passare il tempo da solo e non è a suo agio quando interagisce con quasi tutti gli umani. Esprime il suo sottile senso dell’umorismo mentre impara a relazionarsi con gli umani e a volte non è molto bravo a relazionarsi con gli umani e sì, ho capito anche quella parte.

La parte ‘appiccicosa’ di questa nuova consapevolezza è come io srotolo gli schemi energetici delle fasce di Atlantide, la vera essenza di questo messaggio. Ho ascoltato diverse volte e con attenzione il messaggio di FM alla ricerca di indizi su come sintonizzarmi con la trasmissione proveniente dagli Shaumbra che sono transitati ed è  molto chiaro che non è un fare, ma un non fare.

Ciò che mi sta arrivando è una serie di immagini. Mi arrivano alle ore prima dell’alba, che per me è il momento più potente per percepire il movimento dell’energia nel corpo. La mia mente è molto tranquilla come il mondo intorno a me. L’immagine più frequente è una fitta treccia di capelli, è come se tutti i capelli della mia testa fossero avvolti in un complesso schema di trecce.

Mentre respiro il mio corpo si rilassa sempre di più e crea lo stato ricettivo in cui ricevo la mia energia dell’anima. Come prima cosa noto l’energia al centro del mio torso e poi si diffonde in tutto il corpo. Io continuo a respirarla e poco dopo ho la sensazione di essere avvolto in una coperta calda appena uscita dall’asciugatrice. È un bozzolo energetico stupendo e mentre m’immergo in quello stato energetico, mi torna l’immagine della treccia e noto che l’energia impregna e permea del tutto la treccia. Di solito il colore che vedo è il verde. La treccia si satura di energia, proprio come accadrebbe in una vasca d’acqua. Io permetto che quell’immagine resti lì senza alcun bisogno di fare nulla. A volte la mia mente interviene con un’idea per separare la treccia, ma con una pazienza infinita la mia anima dà una pacca sulla testa alla mia mente. “Non ora” è la risposta a quei pensieri.

L’immagine della treccia ritorna spesso, non tutte le sere, ma spesso. Io continuo ad invitare l’energia dell’anima a permeare la treccia e noto che la treccia sta cambiando e con il passare delle settimane appare meno complessa. Ho chiesto alla mia saggezza interiore e il messaggio che ricevo è che, per me, gli schemi energetici devono essere disfatti lentamente e con delicatezza. In qualche modo la tessitura è intrecciata nel tessuto della funzione della mia mente e il distacco deve avvenire in modo dolce e sottile nel tempo per permettere alla mia mente di integrare gli spostamenti energetici. Per effettuare questi cambiamenti mi affido alla saggezza dell’anima e trovo che è facile fidarsi di questa transizione in atto. Ho notato anche che la tensione nella mia testa fisica sta cambiando in modo sottile.

La mia mente non capisce molto di ciò che sta accadendo. Io confido nella saggezza della mia anima per hackerare il modulo governatore dei miei residui energetici della fascia. Ciò che sto guadagnando da quest’esperienza è un nuovo senso di come l’anima comunica con me (e sì, io so che sono io). Partecipare all’hackeraggio e invitare l’anima a creare e a rilasciare i pacchetti di codice negli schemi energetici è una decisione, è una scelta che ristabilisce una connessione persa da tempo con la divinità che sono.

Ci sono prove che lo spostamento interno globale è iniziato e per me è molto eccitante perché non è il risultato dello sforzo del mio sé umano. La prova appare come cambiamenti nel mio dialogo interiore sul cibo. Io ho usato il cibo in risposta a situazioni stressanti come un modo per darmi conforto ma in passato nel dialogo interiore ci sono state anche voci critiche, una dualità che non si può risolvere attraverso il pensiero, ma ha fatto parte di un dramma interiore continuo, almeno finora. Ho notato che ora nella conversazione interiore c’è una nuova voce che mette un braccio intorno alla spalla della parte di me che vuole mangiare cibo che mi conforta e la nuova voce dice, “È una grande idea”, mi attira a sé e mi  abbraccia. Noto che la nuova voce ha l’altro braccio intorno al critico e abbraccia anche lui e sento che la nuova voce piena di anima è dentro di me senza  bisogno che io faccia qualcosa. Posso sentire il sollievo che mi invade perché la connessione con la mia divinità sta diventando parte integrante del me umano che va in giro. Noto che è un passaggio da ciò che non ha funzionato a ciò che sto diventando.

I cambiamenti che sto descrivendo qui sono sottili e avvengono nel tempo. Il mio umano sta imparando a essere paziente con il modo in cui i cambiamenti si stanno integrando.

Gli piace come si sente ad avere dentro l’energia dell’anima; è una comunicazione che sembra più una comunione. L’hackeraggio delle energie della fascia è in corso e io sono grato per la comunicazione di FM e degli Shaumbra che stanno partecipando alle trasmissioni. Trovo molto utile che ci siano parole che risuonano con i cambiamenti energetici di cui sto facendo esperienza.

Ci sono temi comuni alla nostra evoluzione, ma la nostra comunicazione con la saggezza della nostra anima ognuno di noi è unico. Questa saggezza è vasta e non c’è nulla di ciò di cui l’essere umano sta facendo esperienza, inclusi i limiti delle fasce che non si possa risolvere attraverso l’apertura alla comunione energetica con l’anima.

Spero che queste parole risuonino con voi e vi aiutino a ispirare la vostra  comunione.

IL RITORNO A CASA

di Fartun Omer

Cari Shaumbra, con questo articolo vorrei accettare l’invito rivolto da Saint-Germain ai nuovi Shaumbra a raccontare le loro storie. Questa è la mia storia della fascia di Atlantide, ma raccontarla non è facile perché ho nascosto tutta la mia vita. Adamus una volta mi ha chiesto perché avevo così tanta paura. È difficile da esprimere a parole, ma sicuramente provo la paura innata che se mi metto in gioco completamente, come risultato diretto succederà qualcosa di terribile e quindi nascondermi è stato il mio stato predefinito di essere, ed è difficile mostrare al mondo chi sono davvero.  Ora ciò deve cambiare perché finalmente la mia Maestra è arrivata e ha zero tolleranza per i miei vecchi modi. Il titolo “Il Ritorno a Casa” è arrivato da lei.

Non è una grande parlatrice, ma quando comunica io mi fermo e la ascolto. All’inizio, quando ho sentito questa parola per me non significava molto. In realtà, ero un po’ sorpreso perché lei ha detto quella parola in inglese, che non è la mia prima lingua ma un paio di giorni dopo ho capito perché aveva usato il termine Ritorno a Casa.

Era un giorno prima del Master Code Online, un evento che non vedevo l’ora di fare. Ero molto eccitata, ma mi sentivo anche un po’ spenta e stressata perché per me che finalmente sono una lavoratrice autonoma era una settimana importante oltre alle energie intense Master Code.

Venerdì sera, prima dell’evento ho ricevuto una lettera dalla mia cara e bellissima amica Shaumbra Beate. Aveva appena acquistato “La Merabh dell’Andare Oltre” e voleva condividere con me quanto fosse stata toccata da quella bellissima esperienza. Ha scritto “Cara Fartun” in grandi lettere colorate, un omaggio al messaggio di Adamus che “Oltre è colore”. Sono rimasta molto toccata da quel gesto gentile e premuroso e dopo aver letto la lettera, è successo qualcosa di strano. Mi sono guardata allo specchio per controllare il mio aspetto e sono rimasta scioccato nel vedere che nel riflesso il mio occhio destro si era trasformato in ciò che inizialmente avevo percepito come il “l’occhio del malocchio “. Il “malocchio” è un’antica credenza ancora oggi ritenuta valida da persone in molti paesi ed è un concetto che mi è familiare per via della mia eredità somala.

 La credenza è che la persona con il malocchio sia maledetta dalla magia nera (e quindi sia un mago nero) e quindi deve essere evitato a tutti i costi per non offendere i maghi neri ed essere segnati con il malocchio. Sono superstiziosa, sì e sono un po’ riluttante ad ammettere che effettivamente “il malocchio” è stata la prima idea che mi è passata per la mente. In mia difesa, però, il mio occhio destro non assomigliava al mio; aveva una forma diversa ed era gonfio e rosso. Mentre fissavo intensamente il mio riflesso, cercando di dare un senso a ciò che stavo percependo, il mio volto nello specchio si è offuscato e all’improvviso nella zona della mia fronte è apparso un cerchietto. Di colpo mi sono ritrovata  faccia a faccia con il mio io di Atlantide che stava chiaramente piangendo e mi fissava dal mio riflesso. Io ero lei. Lo specchio non rifletteva il mio io attuale, mostrava lei. Sono stata presa alla sprovvista non solo da quella strana esperienza, ma anche dal dolore crudo e dal rimorso che ho visto  in lei.

In quel momento ho capito cosa intendeva Adamus quando ha detto che gli abitanti di Atlantide che avevano creato le fasce frontali non avevano alcuna cattiva intenzione, di nessun tipo. Ho percepito chiaramente che il mio io di Atlantide non aveva certamente previsto l’entità del danno che sarebbe stato causato dalle fasce.

Questo non è stato il mio primo incontro con il mio sé di Atlantide. Credo che sarei classificata come ‘nuova’ Shaumbra perché mi sono unita alla famiglia del Crimson Circle nel dicembre 2020, dopo aver visto l’intervista di Adamus e Kevin Moore. Mi sono immersa rapidamente negli Shoud e sono rimasta sbalordita dalla facilità con cui Adamus è riuscito a parlarmi delle mie verità fondamentali e delle molte conoscenze che ho faticato tanto a mettere in parole. L’ascolto degli Shoud è diventato la spinta e il conforto di cui avevo disperatamente bisogno mentre facevo l’esperienza dell’apparentemente infinita Notte Oscura dell’Anima. Tuttavia, avevo difficoltà ad ammettere a me stessa che ero davvero incarnata sul Pianeta Terra per la mia realizzazione incarnata, realizzazione o illuminazione. Sembrava qualcosa di grandioso e di glorioso e non mi sentivo degna.

Poi, all’inizio di gennaio 2021 finalmente ho fatto una scelta chiara e consapevole della realizzazione incarnata. Ho riflettuto che anche se dovesse essere fuori dalla mia portata, fare una scelta chiara non avrebbe comportato alcun danno a lungo termine, vero? Per me questo si è rivelato un importante Punto di Separazione. I miei sensi psichici di cui ero abbastanza consapevole in quel momento sono finiti fuori scala.

All’inizio di febbraio 2021, ho incontrato per la prima volta il mio sé di Atlantide, che inizialmente ho scambiato per un incontro demoniaco (mi vergogno un po’ anche ad ammetterlo). Quella notte, prima di addormentarmi avevo guardato uno Shoud della Serie Emergence, quello in cui Adamus parla di Atlantide e delle fasce. Non ero particolarmente convinta che Atlantide fosse mai esistita e figuriamoci se credevo all’esistenza alla fantasia delle fasce di fantasia. Ho guardato tutto lo Shoud e poco dopo mi sono addormentata  solo per essere svegliata bruscamente da un aspetto di Atlantide traumatizzato che urlava e mi assaliva. Spaventata a morte ho implorato aiuto, senza preoccuparmi di chi sarebbe venuto in mio aiuto, purché mi aiutasse.

È stato allora che ho fatto la mia prima chiacchierata cosciente con Adamus. In equilibrio come sempre, mi ha semplicemente suggerito di parlare con quell’aspetto ed io, del tutto sconcertata da quella strana richiesta ho seguito il suo suggerimento e ho parlato con quel sé di Atlantide. Con mia grande sorpresa, voleva solo assicurarsi che stessi mantenendo il mio impegno nel porre fine all’era delle fasce. Scossa nel profondo, le ho assicurato che effettivamente stavo mantenendo la mia promessa, ma nello stesso momento pensavo “Ma che cavolo?! Prima di questa notte non ho mai sentito parlare delle fasce di Atlantide”.

Quell’incontro, per quanto strano e sconcertante mi sia sembrato mentre lo vivevo, per me ha segnato un vero e proprio cambiamento. Prima non avevo mai saputo davvero che esistesse un ‘oltre’ e i miei tentativi di andare oltre mi consumavano nel mio stato di veglia e durante i miei sogni. Non posso dirvi quanti sogni ricorrenti ho fatto in cui o cercavo di trovare la via d’uscita da un labirinto o fuggivo da una prigione o cercavo di prendere un aereo in preda al panico. Non funziona mai e finivo sempre per sentirmi tremendamente frustrata, arrabbiata, disperata e rassegnato allo stesso tempo. Non ho mai avuto la passione per qualcosa come quella che sento ora e cioè voler evadere dalla prigione umana e farlo proprio ORA. Non mi importa cosa ci vuole, basta che io sia libera ed è particolarmente snervante perché la libertà che desidero così tanto dal cuore del mio essere sembra essere proprio qui e allo stesso tempo mi sfugge.

Anche se sono estasiata dal fatto che la mia Maestra finalmente sia qui e che io sia in grado di percepire la sua presenza, devo ammettere che ultimamente ho provato molta invidia per Adamus e per tutti i Maestri Ascesi. Io invidio la loro libertà e la voglio anche per me. Essere finalmente arrivata nella ‘E’ non mi soddisfaceva come avevo sperato. Non fraintendetemi, io amo davvero sentire la presenza della mia anima. È confortante e nutriente, ma non è che io sia in qualche modo un essere umano emotivamente più equilibrato. Semmai, sono anche meno paziente e più frustrata di prima. Fottetevi, aspettative umane!

In realtà sento che il Codice Maestro Online è stato un Punto di Separazione importante per tutti gli Shaumbra e in particolare per me. Sabato mattina, prima dell’inizio del corso, ho fissato lo specchio cercando di dare un’altra occhiata al mio io di Atlantide e lei è riapparsa per un momento e io ero molto felice perché temevo che non avrei potuto vedere mai più la sua immagine. All’inizio, aveva lo stesso aspetto della sera prima; addolorata, con gli occhi gonfi e la fascia in testa, ma all’improvviso la sua immagine si è trasformata in una continua processione di tutte le mie vite passate, da Lemuria (umani dall’aspetto molto strano) a vite più recenti e forse alle vite future e senza un ordine particolare. Ero sbalordita; non avevo mai nemmeno osato immaginare che una cosa del genere potesse accadere. Sono rimasta seduta davanti allo specchio per un paio d’ore con gli occhi pieni di lacrime cercando di cogliere ogni singolo scorcio delle incarnazioni della mia Anima.

Una cosa che ho notato osservando la processione delle vite è che avevo vissuto la maggior parte delle incarnazioni come donna e solo poche vite come uomo. Vedere ogni incarnazione è stata un’esperienza sacra, anche se vedermi come uomo con i baffi è stato particolarmente esilarante. Nel mio riflesso ogni volto appariva e rimaneva lì per un paio di secondi e poi si trasformava nel volto di un’altra vita. Se facevo una pausa per far riposare i miei occhi umidi, la prima vita che vedevo prima che  processione riprendesse era sempre il mio io di Atlantide. È stata un’esperienza molto bella e allo stesso tempo molto strana!

Quella sera, durante il Master Code Online, Adamus Saint-Germain ci ha detto che aveva invitato le nostre vite passate, dando un senso al perché avevo visto nel mio riflesso le mie vite passate e poi, finalmente abbiamo rilasciato il Codice di Atlantide.

Il giorno dopo, durante un sogno a occhi aperti, ho rivissuto in prima persona le esperienze di alcuni degli orrori e dei massacri commessi sulle donne e perpetrati inizialmente Azura Timu. Quando avevo sentito per la prima volta il racconto ne La Ferita di Isis, mi ero sentita molto male a livello dello stomaco e in quel momento ero riuscita a malapena ad ascoltare il materiale. Durante quel sogno ad occhi aperti anche se stavo rivivendo quegli orrori e gli assalti alle energie femminili come il mio sé di Atlantide tutto risultava stranamente meno devastante perché la Maestra era presente con la sua saggezza.

Sapevo che gran parte del trattenermi e del nascondermi che avevo messo in atto per tutta la mia vita era collegato a quell’esperienza. La volta successiva che mi guardai allo specchio, la processione di vite passate non si ripresentò. Ora credo che si siano integrate e da qui il termine “Ritorno a Casa” della mia anima. Tuttavia, il mio io di Atlantide era ancora presente, anche se non mostrava più un grande dolore e rimorso e ho pensato che fosse collegato al rilascio del Codice di Atlantide che abbiamo fatto.

Alcuni giorni dopo e dopo aver codificato il Codice Maestro il Giorno 2, percepisco ancora il mio io di Atlantide, ma sento che ora sta guarendo. Sembra ancora triste, ma non c’è paragone con l’aspetto che aveva quando l’ho vista per la prima volta. Ricordate che pensavo di essere stato maledetta dal malocchio? Non c’è nessun dolore, anche detto ‘malocchio’ che resta nell’immagine che ora vedo di lei. Il suo progresso di guarigione che ho sperimentato su di me stesso mi sta dando molta speranza per la mia Realizzazione. Adamus ha detto che quando noi ci realizziamo in questa vita, anche tutte le nostre vite si realizzano, ma più di ogni altra cosa ho finalmente adempiuto al mio impegno con il mio Sé di Atlantide.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA

di Jean Tinder

I QUALIA

Io amo la mia mente. Sì, lei si blocca negli schemi, non smette mai di fare domande senza fine e cerca di ‘proteggermi’ a ogni passo con infiniti “E se…”, ma  vuole ancora servire, anche quando significa aprirsi all’ignoto. Una delle caratteristiche più utili della mia mente è la sua notevole capacità di capire qualcosa di nuovo mettendolo in relazione con qualcosa che conosce già. In altre parole, la mia mente è molto brava con i qualia.

In filosofia ‘qualia’ è la forma plurale di ‘quale’ la cui definizione è “Una qualità (come l’amarezza), considerata come un oggetto indipendente; un dato di senso o una sensazione che ha una qualità distintiva”.

Detto in un altro modo i qualia sono “Le qualità grezze percepite di sensazioni, emozioni, pensieri o altre cose. Si fa quell’esperienza a livello privato, soggettivo e diretto… È ‘qualcosa come’ sentire una chitarra, vedere un tramonto o sentire il braccio di una persona che ti sfiora.  È ‘qualcosa come’ avere un pensiero o sentire un’emozione”. La conclusione è che la nostra capacità diusare i qualia è parte di ciò che ci rende esseri coscienti.

La definizione di qualia di Adamus è simile: ‘Una comparazione associativa’, il modo della mente di comprendere una cosa in base su ciò a cui può essere paragonata o associata. Una metafora è un esempio di qualia come un modo per illustrare un concetto usando qualcos’altro che la mente già comprende. Quindi sì, io apprezzo l’attitudine della mia mente con i qualia e spesso la sua capacità di comprendere e spiegare nuovi concetti attraverso l’uso della metafora mi meraviglia. Quando ricordo la sensazione di fluttuare dolcemente lungo un fiume tranquillo mi viene facile associarlo alla tranquillità interiore del permettere il flusso della vita. Ora mi piacerebbe condividere alcuni casi di qualia che mi hanno aiutato a capire e a fare esperienza di questo viaggio con maggiore chiarezza.

IL FOCUS – Adamus ha detto che il senso umano primario è il Focus che fornisce a noi, esseri illimitati di coscienza la capacità di esistere in questa realtà densa e limitata fatta di tempo, spazio e materia. Essere umani richiede tantissima concentrazione, in primo luogo per arrivare qui e poi per soddisfare le richieste della nostra attenzione (usando strumenti di percezione come il gusto, il tatto e la vista) per il fatto di essere qui. Il senso del Focus non solo mantiene questa realtà adeguatamente stabile, ma ci aiuta anche a concentrarci su un singolo momento o giorno o vita per volta in modo da non distrarci irrimediabilmente rispetto al resto della nostra esistenza. Tuttavia, quando torniamo al Sé il senso del Focus inizia ad ammorbidirsi e ad aprirsi.

Ecco il qualia che mi aiuta a capire. Immaginate di essere nel centro di un paesaggio vasto, circondato in ogni direzione dall’epica meraviglia della natura, ma il vostro unico mezzo di percezione visiva è guardare il tutto attraverso un tubo piccolo come una cannuccia. Alla fine riuscite a cogliere tutto ciò che vi circonda, ma il quadro generale e come ‘questo’ si relaziona a ‘quello’ di solito va perso.  Ecco significa essere umani.

È ovvio che la concentrazione distorce e limita la nostra prospettiva. Sì, ci aiuta a cogliere i dettagli delle esperienze e delle prospettive specifiche con cui definiamo la nostra verità, ma nello stesso tempo oscura la realtà più grande dove una particolare verità potrebbe diventare inutile e irrilevante rispetto al quadro generale. Quando il nostro senso del Focus inizia a rilassarsi e ad aprirsi, la certezza dei punti considerati fino a quel momento solidi come la roccia comincia a svanire e ciò può tendere a disorientarci parecchio e spesso risulta allarmante per coloro che ci amano. Noi iniziamo a vedere e a capire come tutto si incastra, come la vista attraverso la ‘loro cannuccia’ in realtà sembra contraddire la vista attraverso la ‘mia cannuccia’ anche se tutti fanno parte della vasta interezza della realtà.

Ricordare questo concetto mi aiuta molto quando ho a che fare con persone i cui punti di vista politici, sanitari e umani sono completamente diversi dai miei. Ciò che vedono attraverso la loro cannuccia è vero e reale, mentre io vedo qualcosa che è completamente diverso e la compassione prevede che io lasci loro il loro punto di vista, anche se io preferisco di gran lunga il mio.

L’ACQUA – Probabilmente avete sentito la frase, a volte attribuita ad Aristotele: “L’acqua cerca il suo livello”. È un principio della fisica che ha innumerevoli applicazioni ma per me la vera intuizione è che l’acqua non passa la sua esistenza a cercare il suo livello;  lei esiste trovando e facendo esperienza senza sosta del suo stato di livello.

Pensate a una ciotola d’acqua. Se la muovete e agitate l’acqua cercando di farla restare in piano provocherete solo una turbolenza, ma se la lasciate in pace si livella da sola.  Anche l’acqua bloccata sotto forma di ghiaccio alla fine si scioglierà e troverà il suo livello.

Il qualia ha portato questo concetto alla mia attenzione nel 2004 quando Tobias ha detto: “L’energia cerca la risoluzione”. Non voleva dire che l’energia trascorre la sua esistenza a cercare una risoluzione; lei trova e fa esperienza della risoluzione, del suo ritorno all’equilibrio del Sé. Se cercate di dominare e controllare la vostra energia fate l’esperienza di molte turbolenze; se invece la permettete, lei ritorna nella vostra vita esprimendosi in modo armonico e bello. Anche l’energia bloccata sotto forma di aspetti, alla fine si scioglierà di nuovo nella vostra interezza.

Tobias ha menzionato molto spesso quella frase e io ho applicato quel principio nella mia vita con risultati profondi. Se volete ‘livellare’ l’acqua congelata non avete bisogno di analizzare, riparare o rimodellare il ghiaccio; basta metterlo in una ciotola d’acqua e lasciarlo lì e non importa quanto quel ghiaccio possa essere freddo, duro e tagliente in quanto ritornerà al suo stato normale in modo naturale.

Allo stesso modo se una parte di me è bloccata nel dolore, nella rabbia, nella paura o in ogni altro schema io non ho bisogno di analizzare, di aggiustare o di riparare quella parte di me. Io ho solo bisogno di portarla nella mia accettazione, di sentire tutto il suo acuto disagio pur restando consapevole che in realtà io sono la ciotola d’acqua e io sono abbastanza grande da contenere tutto. Con consapevolezza e fiducia l’energia bloccata si scioglie di nuovo in me senza bisogno che io rifiuti, aggiusti o cambi nulla.

In un certo senso è illogico. Se dentro di noi sentiamo che c’è qualcosa di ‘sbagliato’ noi siamo programmati per ‘aggiustarlo’. Se qualcosa fa male lo rifiutiamo e lo respingiamo, ma la risoluzione e l’integrazione avvengono quando io permetto che il disagio esista dentro di me e accetto in modo totale la mia esperienza restando consapevole che non è me, che non mi definisce e che non può sopraffarmi. È come riconoscere che il pezzo di ghiaccio è freddo e tagliente ma è anche sapere che non può congelare tutta la ciotola d’acqua. Mi fido di me abbastanza da restare seduta nella consapevolezza multipla ed è lì che avviene l’alchimia, è lì che l’energia trova la risoluzione e gli aspetti tornano a casa.  Sempre.


IL PALLONE – In passato ho usato un palloncino come metafora della nostra esistenza. All’interno del pallone tutto è una mia creazione e anche se riesco a percepire le ‘ombre’ di altri esseri, loro non esistono letteralmente dentro la mia realtà.

Ora, immaginate il vostro pallone espandibile all’infinito non come uno spazio vuoto, ma piuttosto uno spazio riempito di una curiosa sostanza che si forma e si rimodella senza sosta in base al vostro input. Diciamo che decidete di andare a fare shopping e proprio mentre fate quella scelta, la sostanza presente nel palloncino si trasforma nel cappotto che indossate, nelle chiavi che prendete in mano, nella porta che aprite e nella strada che percorrete. In altre parole, la realtà si coagula in ogni singolo momento in base alle vostre aspettative. Naturalmente non sempre quelle aspettative sono coscienti, ma la sostanza che riempie il vostro pallone di realtà risponde sempre in modo diretto alla vostra coscienza. Guardatevi intorno; la realtà in cui vivete è la realtà che vi aspettavate.

La consapevolezza di questo fatto apre ogni tipo di possibilità, ma voglio dire qualcosa di specifico. Una delle lamentele più comuni che sento da  parte di Shaumbra riguarda la frustrazione di sentirsi ancora separati dal Sé, di non sentirsi un Maestro o una Maestra e di non essere connessi al loro vero Sé divino. A causa di vecchi schemi nelle mie aspettative, è facile pensare alla mia anima come a un grande essere che è là fuori, lontano da me e che un giorno potrebbe unirsi alla sua umana solitaria e migliorare un po’ la sua vita. È anche facile pensare che quando lascerò questa vita potrò finalmente fare l’esperienza della mia esistenza piena e illimitata, ma la verità è che invece di desiderare qualcosa oltre il pallone della mia esistenza, io ho solo bisogno di modificare la mia percezione.

Il pallone è il mio IO completo e la sostanza che forma la mia realtà è l’energia che io uso per creare le mie esperienze. Così, invece di sentirmi separata, lontana e persino persa rispetto al mio Sé io posso riuscire a percepire il mio Sé come ogni singola altra cosa intorno a me ed è qui che diventa davvero meraviglioso.

Quando mi sento sola e abbattuta e desidero poter andare alla deriva nelle braccia del mio Sé e dimenticare tutto il caos umano beh, io posso farlo e in modo letterale! Io posso far accomodare la mia umana sulla mia comoda sedia e farle sentire l’abbraccio di tutto quello che sono manifestato in quel momento sotto forma di sedia. Poi, sempre più stanca posso strisciare fino al letto e sentire la presenza amorevole e rigenerante del mio Sé avvolto intorno a me sotto forma di coperte accoglienti. Posso guardare fuori dalla finestra e stupirmi della scena che io sto proiettando perché il mio umano ne faccia esperienza. Naturalmente, le scene là fuori’ subiscono spesso piccole variazioni perché i cambiamenti drastici confonderebbero e allarmerebbero l’umano, ma anche così ci sono alcune possibilità piuttosto fantastiche. E se il mio umano si aspettasse di vedere qualcosa di diverso tipo gli angeli che fluttuano nell’aria, l’ampia vicinanza dello spazio ‘esterno’ o la gioia indaffarata di fate e di gnomi?

Tutto ciò sembra ancora piuttosto inverosimile e per ora il mio umano è lieto anche solo di fare esperienza di Me in ogni forma possibile – come una sedia morbida e confortevole, il cibo nutriente, l’aria frizzante dell’autunno, una macchina veloce e affidabile o qualsiasi altra cosa lei possa percepire e io, l’umana posso sentire la mia anima che mi abbraccia, che mi ama e che mi accetta mentre danza con ogni mio passo in questa realtà.

Di colpo non sono più separata dal mio Sé, non sono più sola e soprattutto non sono più limitata a questa vita e non sono più guidata dalla coscienza di massa. Io riesco ancora a sentire tutte quelle cose, ma diventano ogni giorno meno importanti.

Grazie ai qualia la mia mente si sta aprendo a come funziona davvero la vita, a ciò che ho creato davvero e a chi sono, letteralmente. Mentre la mia mente inizia a comprenderlo, lo fa anche tutto il mio sé umano e lei è più felice che mai.