SHOUD 1 – THE ART OF BENCHING

SHOUD 1 – con ADAMUS SAINT-GERMAIN, canalizzato da Geoffrey Hoppe

Presentato al Crimson Circle il 2 ottobre 2021

www.crimsoncircle.com

Io Sono quello che Sono, Adamus del Dominio Sovrano.

“Oh, merda! Oh, merda!” È proprio ciò che ha detto Sart mentre entravamo con la musica e sentivamo le energie di questa nuova serie, la serie L’Arte del Benching. “Oh, merda!”

Qui ci sono Sart e FM. Ci sono tanti Shaumbra che se ne sono andati prima che arrivassimo alla panchina al parco. A proposito, cara Linda di Eesa sulla panchina al parco, sei semplicemente adorabile. Sei semplicemente adorabile.

LINDA: Grazie.

ADAMUS: Oh, ci sono Timothy e DocCE e Edith e tanti altri Shaumbra che se ne sono andati, che ora sono dall’altra parte. Alcuni sono veri Maestri Ascesi. Alcuni hanno  scelto di tornare in un’altra vita per continuare il lavoro che voi, Shaumbra, state facendo proprio ora in questa vita. Non erano del tutto pronti per la Realizzazione piena e hanno scelto di non farlo. Hanno scelto di tornare di nuovo, ma oggi sono qui per l’apertura della nostra nuova serie, L’Arte del Benching.

Ne sono entusiasti e io ne sono entusiasta perché è proprio dove dovremmo essere, proprio con le persone giuste e proprio al momento giusto sul pianeta. Noi siamo qui e ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati. Il treno è entrato nella stazione al momento giusto  non un momento troppo presto e non un momento troppo tardi – con i passeggeri giusti, voi.

Abbiamo affrontato molti tanti anni di chiacchierate parlando di questioni profonde, di vite passate, di problemi e parlando del mondo, della fisica e dell’energia e della coscienza e facendo un sacco di rilasci e un sacco di permettere. È stato difficile.

Sapete che a volte voi rilasciate e poi vi ritorna indietro ma con il vostro continuo permettere il rilascio molto presto se ne va di nuovo. Le vecchie questioni e i vecchi problemi e le energie bloccate se ne vanno e tornano a uno stato energetico naturale e non più bloccato nella sua vecchia forma e nella sua forma di sfida difficile. Non è più energia risucchiata ma ora è energia che è pronta a servirvi.

Ora siamo qui in questo momento epico sul pianeta e in questo bellissimo momento per Shaumbra, il tempo de L’Arte del Benching. C’è voluto un po’ di tempo per arrivare qui ma ora siamo qui e ora si tratta del vero, beh, non voglio nemmeno chiamarlo lavoro, ma inizia il vero stare seduti sulla panchina, L’Arte del Benching. Infatti, hanno trovato una bella panchina per me e una bella hostess per accompagnarmi.

LINDA: Che parole gentili.

ADAMUS: È tutto qui, questa panchina. Siamo qui a Villa Ahmyo in questo bellissimo posto di Kona. Ho tutto tranne il caffè.

LINDA: Oof!

ADAMUS: Ora, potresti vedere una tazza di caffè hawaiano qui sul palco con me, ma questo è lo strano intruglio che Cauldre beve. È un fungo o qualcosa del genere. Quindi, cara Kerri …

LINDA: È già partita.

ADAMUS: Cara Kerri …

KERRI: Sì, amore mio, ti porterò il tuo caffè (Adamus ridacchia).

ADAMUS: La cara Kerri sta andando a prendere il caffè. Mi piace una buona tazza di caffè. Naturalmente al Club dei Maestri Ascesi c’è il caffè, ma niente è come il caffè umano con la sua forza e a volte anche la sua amarezza e la sua scossa e l’abbondanza di caffeina. Ecco, ora la cara Kerr corre a prendere il caffè.

LINDA: Sì, è qui.

ADAMUS: Grazie.

LINDA: È una bella corsa.

ADAMUS: È una bella corsa. Non è solo alla porta accanto, ma è importante averla.

LINDA: Certo.

ADAMUS: Allora, vi dico che siamo arrivati in questo luogo molto speciale e in questo momento molto speciale. Ci è voluto tato prima di arrivare qui. Vite di lavoro sulle cose e posso dire che ora non è più  necessario alcun lavoro. Avete mai notato che quando lavoravate sulle cose, sembrava che lottassero contro di voi? Il lavoro non serviva a niente. Lavorare sulle cose e lottarci contro e soffrire non funziona, davvero. Alla fine è solo una questione di permettere. Voi permettete e basta.

Probabilmente ci sono ancora dei residui e alcuni di voi potrebbero ancora essere quasi dipendenti dal lavorare sui vostri problemi, ma io vi incoraggerò nel mio modo gentile e affascinante a non farlo più. Se nella vostra vita ci sono dei problemi – non mi interessa cosa, una relazione o la salute o l’abbondanza o qualsiasi altra cosa tipo l’autostima – se c’è un problema, voi andate semplicemente oltre. Non concentrarvi su quel problema. Non combattetelo. In questo momento sta uscendo È solo quando gli dai quell’attenzione, quando ti ci imbarbarisci, che rimane in giro, perché come ho detto, piuttosto educatamente, se è ancora lì, ci deve essere qualcosa che ti piace. Ora è il momento di lasciarlo andare. Scoprirete che anche le malattie, sì, qualcosa che pensate sia radicato nel vostro corpo tipo una malattia o un malessere, non lottateci. Non cercate di coccolarla. Non datele attenzione. Rendetevi solo conto che è una vestigia del passato che sta per andarsene. Non preoccupatevi di come se ne va, di come se ne andrà.

Sta per andarsene perché ora siete qui, beh, per la massione, la vera ragione per cui siete venuti su questo pianeta in questa vita. Non era solo per l’illuminazione. Voglio dire che sì, quello è una specie di beneficio collaterale, si potrebbe dire così. Si trattava di essere qui per fare ciò che faremo ora nella serie dell’Arte del Benching. Noi staremo sulla panchina e diffonderemo la luce.

In realtà non è iniziato qui. In modi sottili lo stiamo facendo da un po’ di tempo. Lo facciamo da un bel po’, come avete visto con il Viaggio sulla nave stellare di Metatron di cui hanno parlato prima. Allora l’abbiamo fatto con Metatron andando negli altri reami, i reami degli esseri disincarnati che vagano negli altri reami e sono persi e bloccati nella loro oscurità. Poiché mi piace io lo dirò e continuerò a dirlo – e so che alcuni di voi alzano gli occhi e si arrabbiano – ma se siete un’entità disincarnata, se siete là fuori negli altri regni, se siete un fantasma o uno spettro che vaga senza meta negli altri regni nel farlo c’è ancora qualcosa che vi piace, altrimenti non lo fareste. Questo è un punto molto importante che riguarda tutti voi e che riguarda ogni problema presente nella vostra vita, qualsiasi sia il problema. In un modo strano c’è ancora qualcosa che vi dando piacere – anche la sofferenza può essere una forma di piacere – vi sta ancora dando qualcosa. Adesso superiamo tutto ciò. È qui che vogliamo essere, sulla panchina al parco, sulla panchina al parco ed è l’esatto motivo per cui siete venuti qui.

Facciamo un bel respiro profondo mentre ci lanciamo nella nostra nuova serie, L’Arte del Benching.

Prima di immergermi profondamente in questa Serie – durante ogni Shoud faremo esperienze con le panchine. Non è che dobbiamo parlare molto o insegnarvi molto su questo tema, ma una volta al mese io voglio riunire Shaumbra – voi lo farete da soli, naturalmente, ma una volta al mese io voglio riunire Shaumbra  per fare una cosa più compassionevole per voi e per il pianeta. Naturalmente faremo discorsi e chiacchierate, ma in ognuno dei nostri Shoud faremo un po’ di benching. Lasceremo che la nostra luce si irradi, come è accaduto nel Viaggio sulla nave stellare di Metatron. Non si tratta di andare negli altri regni per cercare di salvare o di soccorrere quegli esseri perduti, ma solo per esserci come una luce. Là ci sono sempre abbastanza entità, a volte un numero piccolo o un numero grande, ma ci sono sempre abbastanza entità e ci saranno abbastanza umani che sono aperti a quella luce.

Non sapranno da dove viene e non arriva con un secondo fine. Non arriva con alcune istruzioni o non arriva con una sorta di ricompensa, ma quelle entità noteranno qualcosa. Durante questo anno di benching noi osserveremo i cambiamenti che avverranno sul pianeta. A volte saranno cambiamenti non sempre facili, a volte saranno molto difficili, ma noi osserveremo i cambiamenti che saranno il risultato diretto del benching e dell’irradiare la vostra luce.

Ah! Grazie, cara Kerri. Finalmente il mio caffè è arrivato.

KERRI: Grazie, mio caro.

ADAMUS: Non è incredibile che tu sia capitata qui sull’isola per aiutare con il caffè?

KERRI: Decisamente!

ADAMUS: Oh, se vuoi – oh, e anche i cioccolatini. Cauldre vorrebbe un po’ di crema.

KERRI: Sarò felice di prenderla.

ADAMUS: Merci. Grazie. Grazie. Ho i miei cioccolatini ma ora torniamo al punto, L’arte del Benching. Cara Linda, siediti per favore – no, non sederti, perché sto per chiederti di scrivere sulla lavagna. No, sii pronta a scrivere sulla lavagna. Io sono pronto.

LINDA: Ok.

La Natura dello Zero

ADAMUS: Ecco, prima di passare al benching vero e proprio, voglio parlare di Adamusmatica, se vuoi scriverlo sulla lavagna, Linda. Puoi scriverlo abbastanza in grande. Non scriveremo molte altre cose sulla pagina. Adamusmatica. Cos’è l’Adamamatica? Beh, è un po’ come l’Adamanomia, che era il mio approccio all’economia (nel ProGnost). Questa è la matematica di Adamus, se vuoi scriverlo sotto – la Matematica di Adamus.

Sapete, io ho il mio punto di vista sulle cose e probabilmente l’avete riconosciuto e qui voglio parlare un po’ di matematica e non in termini molto complessi ma in termini piuttosto semplici – grazie, questa è la Adamamatica. L’Adamamatica, la Matematica di Adamus. Linda se vuoi per favore passa alla prossima pagina. Starai lassù per un po’, quindi non muoverti e nella prossima pagina, oggi parleremo della natura dello zero.

LINDA: La natura dell’eroe?

ADAMUS: La natura dello zero.

LINDA: La natura dello zero.

ADAMUS: Non “eroe”, ma “zero”. La natura dello zero – ecco qui il mio caffè e la crema di Cauldre nel caffè e siamo pronti a partire. Grazie, cara Kerri. Grazie a te.

LINDA: La natura dello zero.

ADAMUS: La natura dello zero.

La maggior parte di voi ha familiarità con lo zero. Sapete, lo zero fa parte della matematica da poco tempo, direi da poco più di 500 anni. Quindi, l’umanità ha passato tutto questo tempo senza zero, e finalmente qualcuno ha scoperto lo zero. Non è interessante che tutto ciò abbia a che fare con la coscienza? Le cose non vengono scoperte finché la coscienza non è pronta, anche se sono proprio lì davanti a voi. È la stessa cosa con gli Atlantidei, in realtà non vedevano le stelle, percepivano a malapena il sole e la luna. Sapevano che erano lì, ma le stelle non erano nemmeno nella loro coscienza.

Lo stesso vale per lo zero. Lo stesso con lo zero. Semplicemente non era nella coscienza fino a, direi, circa 800 anni fa. E allora era solo una grande teoria ed era soggetta a molti dibattiti. C’erano molte persone che dicevano: “Non c’è lo zero. Deve iniziare da qualche parte”. Altri dicevano: “Lo zero in realtà non è un numero”, cosa che in realtà non è. Non è proprio un numero, ma è il punto zero. È il punto di inizio.

Sentitevi nello zero per un momento e Linda dovrebbe disegnare un grande zero proprio lì, sotto la parola scritta “zero”. Sentite lo zero per un momento. È un non-numero affascinante, ma è associato alla matematica. Lo zero è dove stiamo andando con L’Arte del Benching – a zero, torniamo allo zero.

Lasciatemi spiegare un po’ di più. Linda, alla lavagna, per favore.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Proprio quando pensa di potersi riposare. Per favore, al centro della pagina disegna uno zero alto circa 15 centimetri. Uno zero bello rotondo. Ecco fatto. Bene. Poi sul lato destro scrivi in sequenza “+1, +2, +3,” da sinistra a destra – e così via. Sul lato sinistro dello zero scrivi “-1, -2, -3, -4,” e così via. E poi a nord o in cima allo zero, un piccolo trattino che sale, “^1, ^2, ^3, ^4, ^5, ^6” verso l’alto.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Sì, così. Bene. Bene. Ora verso il basso un trattino che scende, “v1, v2, v3, v4, v5, v6”. Questa è davvero la  matematica di Adamus – Adamusmatemat … (Adamus ridacchia). Non riesco nemmeno a dirlo. Sentitevi nello zero per un momento e Linda dovrebbe disegnare un grande zero proprio lì, sotto la parola scritta “zero”. Sentite lo zero per un momento. È un non-numero affascinante, ma è associato alla matematica. Lo zero è dove stiamo andando con L’Arte del Benching – a zero, noi torniamo allo zero.

E ora, Linda, per finire disegna un punto in mezzo allo zero. Un punto che è il punto zero. In essenza questo siete voi e ogni numero sulla tavola che Linda ha disegnato, ogni numero rappresenta un’esperienza o un aspetto o una realtà.

Ora, il fatto è che quasi tutti gli umani hanno una base di realtà molto lineare, da sinistra a destra. Di solito la matematica si basa su questo (indica i numeri sul lato destro dello zero). Voi potete combinare questi numeri – potete aggiungerli, sottrarli, dividerli o qualsiasi cosa vogliate fare, moltiplicarli – potete combinarli per creare un’esperienza. Potete prendere un “1” e un “3” e metterli insieme e avrete un “4”. Potete mettere insieme un “4” e un “10” e “14” e dividerlo per “7”, qualsiasi cosa vogliate fare. Questo è il simbolo della natura della realtà.

Potrebbero anche essere le vostre vite passate. Forse le inserireste sul lato sinistro dello zero. Le vostre vite passate tutte allineate. Le esperienze passate sono davvero ciò che sono. Poi ho fatto disegnare a Linda i numeri in alto e in basso che si estendono su e giù perché la realtà e anche la matematica non seguono solo un formato lineare, cioè da sinistra a destra o da destra a sinistra. La realtà è anche tutt’intorno e se volessimo essere davvero precisi in questo esempio, i numeri sarebbero disposti tutto intorno alla tavola. Linda, scrivi dei numeri a caso dove vuoi, ovunque sulla tavola ..,

LINDA: In ordine sparso?

ADAMUS: … tranne che dentro lo zero. Ogni numero e dove vuoi tu, ma non scriverlo dentro lo zero.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Dove vuoi tu.

LINDA: Ok.

ADAMUS: Quindi, in fondo ciò ci dice che ogni numero o combinazione di numeri è un’esperienza o una realtà. Voi potete fare esperienze a prescindere dall’essere bloccati in una forma di realtà. Voi potete andare a fare un’esperienza, cosa che di notte fate spesso nel vostro stato di sogno; potete andare a fare un’esperienza che non è bloccata in una realtà, come la realtà umana molto lineare che abbiamo adesso.

Alla fine tutto torna a zero, torna al centro, che ora stranamente somiglia a un circopunto o al simbolo della coscienza. Voi potete andare a fare tutte queste esperienze, queste combinazioni di numeri. Come ho già detto gli umani restano quasi sempre in questo reame (da sinistra a destra). Linda, per favore sottolinealo e aggiungi una freccia proprio all’estremità destra. La maggior parte degli umani considera la vita in modo molto lineare e quindi si incarna di nuovo lungo quella stessa linea che è lineare. Gli umani combinano i numeri in una varietà di modi diversi e vi ripeto che i numeri rappresentano solo l’esperienza o potrebbe essere un aspetto o una vita ma poi iniziano a combinare i numeri e i numeri potrebbero arrivare a miliardi e trilioni e quant’altro. Quei numeri possono diventare molto, molto complessi e poi con i numeri esistono tutti i diversi modi di dividerli o calcolarli. È come dire che nella vostra vita voi scegliete l’energia – che in questo caso sulla lavagna sono i numeri – voi scegliete le energie e le combinate e le fondete insieme per creare le vostre esperienze. Alla base di tutto ciò c’è lo zero che in realtà non è un numero. È solo un punto di partenza.

Ciò che gli umani di solito non fanno e scusatemi, devo girare intorno a Belle perché lei sta molto, molto comoda e in questa postazione si sente molto al sicuro (Linda ridacchia). Invece ciò che gli umani non fanno è fare esperienze nelle altre realtà. Loro restano sempre e solo su questo livello. È comodo. È sicuro. Sono abituati alla realtà fisica. Invece voi potreste andare su e giù. Potreste essere – beh, queste potrebbero essere le vostre vite passate di cui potreste fare esperienza proprio ora, se sceglieste di farlo, ma di solito no. Voi siete concentrati su questo. Potreste essere qui fuori semplicemente sparsi in giro per fare un’esperienza indipendente da una specifica realtà. Il punto di tutto questo è che alla fine voi tornate sempre a zero.

Lo zero non è davvero zero. È solo un punto di partenza. Lo zero non è un numero che si combina con gli altri numeri. Lo zero non è un numero che si usa per dividere altri numeri. In un certo senso è un segnaposto. È un punto di partenza dell’esperienza.

Il motivo per cui ne parlo oggi in questo e la sua importanza è che è ciò che stiamo facendo. Noi stiamo tornando a zero. Ciò non significa che stiamo ricominciando tutto da capo, perché voi avete fatto tutte le altre esperienze che vi ho mostrato sulla lavagna. Voi avete avuto tutte le altre esperienze, ma ora torniamo a zero.

Di suo lo zero non è pieno di numeri, ma ora lo zero possiede un’enorme quantità di saggezza. Come zero, tornando allo zero come punto di partenza, ora vi rendete conto che non dovete fare una nuova esperienza. Non dovete tornare all’umano lineare, al “+1, +2, +3, +4”. Voi potete scegliere ciò che volete e potete farne esperienza come volete. Potete farlo in una varietà di regni diversi, se volete.

Tornare al Punto Zero

Prendetevi un momento per sentirvi di nuovo nello zero. Non è un numero. Non lo combinate con gli altri ma è sempre il punto di partenza, quello che gli umani spesso chiamano il punto zero. È lì che ci troviamo noi.

In questa vita voi avete vissuto tutte quelle esperienze. Per molte, molte, moltissime vite avete percorso questa esperienza lineare con tutte le sue variazioni e ora siamo di nuovo al punto zero. Cosa significa?

Significa che siete andati molto in profondità dentro di voi. Voi avete esplorato il nucleo di chi siete davvero. Oltre ad avere fatto molte esperienze voi vi siete immersi in modo molto, molto profondi in questa vita oltre e siete scesi molto in profondità dentro di voi e ora siete tornati a questo punto, al punto zero.

Mentre torniamo al punto zero voi vi portate ancora dietro alcune vestigia di vecchie ferite e di vecchi problemi che si dissolveranno ma per favore, come vi ho già detto non lavorateci sopra. Non forzate nulla. Non usate tecniche. Non cercate di eliminarli dalla vostra vita con qualche mantra. Non cercate di usare i guaritori perché si dissolveranno e basta e parlo anche dei problemi più bloccati.

Alcuni Shaumbra hanno ancora problemi con l’abbondanza e anche quelli si dissolveranno, semplicemente. Nel momento in cui entrerete e inizierete a cercare di capirli, a lottare con loro o a batterli non faranno altro che  persisteranno e resteranno nei paraggi. Invece fate un respiro profondo e rendetevi conto che ora tutte quelle cose si scioglieranno. Voi state tornando al punto zero. Voi state tornando alla vostra coscienza. Dopo aver viaggiato in questo universo, in questo cosmo fatto di numeri che in realtà sono solo esperienze voi state tornando al punto zero. La panchina al parco è proprio questo. È la panchina al parco. È il punto zero a cui torniamo.

Ora siete qui per fare davvero ciò che siete venuti a fare. Ancora una volta la cosa importante è non occuparvi dei problemi e so che alcuni di voi si scaldano un po’, perché, non so, forse voi volete occuparvene, voi volete soffrire e non riuscite a credere che sia così facile. È proprio così. Quando vi occupate di un problema fisico, in altre parole, voi cercate di capirlo o ne fate un’ossessione o cercate di trovare qualche nuova cura alternativa o altro ci siete di nuovo dentro e non si dissolverà, perché quel problema – pensatelo come uno di questi numeri – dice: “Oh, tu vuoi che ti resti ancora intorno perché ti stai dando da fare per me e quindi io resterò nei paraggi”. Se vi rendete conto che state tornando al punto zero – siete voi, è la coscienza, la coscienza che alla fine comanda l’energia; se vi rendete conto che avete vissuto un enorme numero di esperienze ma ora siete tornati a casa, ora si tratta solo di stare sulla panchina al parco e diffondere la vostra luce. Voi siete di nuovo al punto zero.

Lungo la strada alcuni Shaumbra hanno mollato. Per una varietà di ragioni molti Shaumbra hanno abbandonato. Forse io li ho offesi. Non riesco ad immaginarlo, ma forse l’ho fatto. Forse ho persino cercato di liberarmi di loro perché erano davvero molto radicati nei loro problemi. Erano così irremovibili nel restare aggrapparsi ai loro problemi e nell’incolpare qualcun altro. Combattevano contro i loro mulini a vento. Combattevano contro fantasmi che non c’erano. Erano ossessionati dalle loro stesse sfide a cui si aggrappavano, che fosse una situazione familiare o una relazione o la loro autostima o qualunque altra cosa. Non erano pronti davvero per essere qui e per loro è stato meglio non esserci perché avrebbe avuto un effetto su tutti gli altri.

Molti di voi hanno persistito. Voi siete arrivati fin qui e ora siamo di nuovo al punto zero.

Fate un respiro profondo e se avete qualche problema residuo – problemi di autostima o qualche dubbio residuo – fate un respiro profondo e non occupatevene. Lasciateli andare. Ora sono pronti ad andare, davvero. Sono pronti ad andarsene. Non datevi da fare per risolverli e Cauldre mi chiede: “Ok, non è essere ingenui di fronte alle grandi battaglie?” “È essere stupidi”, credo sia ciò che mi chiede. È essere ingenui ignorare i problemi di fondo? Niente affatto. Le dinamiche energetiche sono molto semplici. Se vi occupate di un problema – voi sapete com’è; diciamo che riguarda l’abbondanza e ve ne siete occupati per quanto, per vite forse per decenni – se ve ne occupate continuerà ad esserci. Invece se vi rendete conto che siete tornati al punto zero, che siete tornati nella vostra coscienza, nella vostra casa e nella vostra energia quelle cose semplicemente se ne andranno senza che vi dobbiate concentrare su di loro, senza che dobbiate spargere polvere di fata su di loro e senza usare alcun tipo di guarigione con i cristalli o terapia, niente di tutto ciò. Poi vi chiederete perché non l’avete fatto prima e perché non ve ne ho parlato prima, ma ne parleremo più avanti.

Ora fate un respiro profondo e permettetevi di tornare al punto zero. Sì, ci sono tutti questi numeri che rappresentano tutte le tue esperienze e tutte le cose che avete fatto, ma ora siete tornati al punto zero. Non è un numero. In altre parole non è un’esperienza. È quello che siete.

Sentitelo per un momento.

Vi è servito un po’ per tornare qui. Avete dovuto affrontare la miriade di tutti quei numeri là fuori, tutte le esperienze e tutte le cose che avete vissuto. Ogni numero là fuori potrebbe essere un’identità che avete avuto in passato, una vita passata o varie identità in questa vita. Voi avete recitato tutti quei personaggi, tutti quegli aspetti ma in qualche modo siete riusciti a tornare al punto zero. Non è un’altra esperienza. Non è un altro personaggio né un aspetto. È quello che siete. Vi ci siete tuffati abbastanza a fondo, avete trovato la vostra strada e nonostante le tante distrazioni ora siete qui.

Come ho detto, lungo la strada alcuni Shaumbra hanno mollato. Erano troppo interessati a cause e battaglie e l’avete visto tutti, soprattutto nell’era del coronavirus che è maturo per le battaglie e le controversie e le cospirazioni e il fatto di sentirsi nel giusto e tutto il resto. Niente di tutto ciò ha davvero importanza. Niente di tutto ciò ha importanza per voi, comunque. Non è più la vostra battaglia.

Molti insistono su queste battaglie e per loro con c’è posto dove stiamo andando. In futuro potrebbero cambiare idea, ma in questo momento si tratta di questo gruppo, di voi, del gruppo di Shaumbra presente in tutto il mondo e che è davvero molto impegnato. Ora fate un respiro profondo e mettetevi comodi sulla vostra panchina, che ci siate seduti sopra o no, che ne abbiate una o no, ma in ogni caso è una metafora. È la metafora del punto zero, del ritorno a casa, del ritorno a sé. Certo, battaglia stanca e forse in giro ci sono un sacco di storie e un sacco di numeri che volano in giro, ma ora è arrivato il momento di tornare, di tornare a voi e per il vero motivo per cui siamo qui.

Voi siete lo zero. Hm. Voi siete lo zero ed è una buona cosa. Comunque il vostro nucleo, il vostro punto centrale è zero. È una buona cosa perché ora non ha tutte le sovrapposizioni del passato e i vecchi ricordi e i vecchi fantasmi e tutto il resto. Voi siete tornati a casa, a voi. È il “Io Sono, Io Esisto”, e ora è la vostra panchina.

Avete bisogno di una panchina vera e propria? No, ma non è una cattiva idea averne una anche solo come promemoria, come posto dove sedersi per fare ciò che faremo. È un bel simbolo e no, non è necessario averne una. Per quanto mi interessa potete chiamare una sedia la vostra panchina o un gabinetto o una vera panchina. Non ha molta importanza, ma ricordatevi che ora voi siete zero.

Lo zero non è solo un altro numero. Lo zero è voi. È la coscienza.

(pausa)

In questa serie faremo benching attivo. Mi addentrerò in questo temo e vi ripeto che   non che vogliono molti insegnamenti né spiegazioni; noi lo faremo e basta. Oggi volevo iniziare, beh, con le basi delle basi. Oggi volevo iniziare con il Park Benching Corso Base e quindi mettiamo un po’ di musica e iniziamo il nostro Park Benching proprio qui.

L’Arte del Benching

Ora, immaginate per un attimo una casa. C’è una grande casa con molte, molte stanze.

(inizia la musica)

Nel corso degli anni avete esplorato quelle stanze e le avete rimodellate e modificate, soprattutto da quando avete iniziato questo viaggio e ora farò una piccola digressione.

Ciò che state facendo non è un viaggio spirituale. A volte può essere una distrazione, perché, beh, le persone pensano di fare un viaggio spirituale e poi pensano di doversi comportare in modo spirituale. Pensano di dover mangiare certe cose o di non poterlo fare. Devono agire in un certo modo. Devono recitare la ohm e fare ahming tutto il tempo e devono essere gentili con tutti e non possono fumare o bere o fare altro. Questo non è spirituale. È un gioco, è un altro numero sul tabellone, nient’altro. È un altro numero o un’altra combinazione di numeri. La cosa interessante è che molto spesso, non sempre ma molto spesso quando le persone “sono spirituali”, di fatto dentro di loro stanno combattendo alcune cose. Voglio dire che è semplice come dire, beh, il tuo culto spirituale non ti permette di mangiare lo zucchero e ora lottano contro il fatto che lo zucchero in qualche modo è cattivo. Non so perché, ma lo zucchero è cattivo e ora lo combattono e quindi non è davvero spirituale.

Ciò che stiamo facendo qui non è spirituale. Ciò che facciamo qui riguarda la coscienza, tutto qui. Non importa cosa mangiate o bevete o quanto volgare possa essere il vostro linguaggio o qualsiasi altra cosa. Non si tratta di questo. Non si tratta di cercare di aggiustarvi o di eliminare le asperità. Per natura tutti voi siete pirati e quindi no, questa non è un’esperienza spirituale. Forse è metafisica, ma riguarda solo la coscienza e quindi mentre tornate al punto zero non preoccupatevi di essere spirituali. Noi non lo siamo, non lo siamo affatto.

Ecco, c’è questa grande casa dove voi vi aggirate e fate esperienza. È una specie di simbolo del vostro corpo. È un simbolo della vostra mente. Immagino si possa dire che il seminterrato e la soffitta sono simboli del subconscio e del superconscio ma  è stato il posto dove avete trascorso molto tempo a cercare di capirlo. Come lo sistemate? Come lo fate funzionare per voi? Spesso non vi sembrava di possederlo, vi sembrava che appartenesse a qualcun altro.

Soprattutto in questi ultimi, oh, 20 anni in cui molti di noi sono stati insieme o per tutto il tempo che avete trascorso con il Crimson Circle c’è stata un’altra stanza. Non è quella che l’umano ha pianificato e progettato e che ha costruito. Non è una stanza per cui l’umano deve andare a prendere il legno e i materiali e usare il martello e i chiodi o inginocchiarsi per posizionare le piastrelle. Non è così.

È un’altra stanza della vostra casa che io definirò la stanza zero e si sta costruendo da sola e con tutto il lavoro che avete fatto e con tutta la dedizione che le avete dimostrato quella stanza si sta costruendo da sola e diventa un’aggiunta permanente alla vostra casa, a voi, al vostro corpo, alla vostra mente e alla vostra vita.

Questa stanza è diversa dalle altre. Non ha pareti solide e non ha finestre perché non ne ha bisogno. In effetti non è proprio come tutte le altre stanze della vostra casa.

È solo luce. È solo consapevolezza e coscienza e per molto tempo questa stanza è stata sotto una specie di costruzione metafisica.

A volte ne siete consapevoli e a volte no. A volte vi siete chiesti cosa avreste dovuto fare per costruire questa stanza, ma quasi sempre è stato così: “Tenete giù le mani. Lasciate che si costruisca da sola”. È la stanza della divinità.

Voi avete permesso che venisse costruita. Chi la sta costruendo? Beh, potreste dire che è il Maestro, è l’Io Sono e non ha molta importanza, ma è vostra.

È  la stanza della luce, è la stanza della divinità ed è ciò che brilla.

È ciò che è la radiosità e nella stanza della divinità non c’è un ordine del giorno. Non vi dirà mai cosa fare. In quella stanza brillerà una luce che non vi darà mai qualche schema per arricchirvi e non cercherà mai di guarire il vostro corpo.

Questa stanza non ha alcun programma. È solo luce ma dentro c’è tutto e ci sono tutti i potenziali.

Ora e qui mentre iniziamo questa serie vorrei che andaste a cercare la porta di quella stanza. È lì, è nella vostra casa. Vi ripeto che la vostra casa è una metafora, è un simbolo del vostro corpo e della vostra mente e, beh, di voi in questa vita.

Vorrei che andaste a cercarla. Girate un po’ per casa.

C’è una porta.

Dietro quella porta c’è la vostra luce.

(pausa)

Naturalmente tutto ciò è solo una metafora per qualcosa di molto, molto reale, ma molti di voi scopriranno e si renderanno conto che quella porta c’è sempre stata. Voi non vi siete mai chiesti a cosa servisse e a volte ve ne siete solo dimenticati.

Vi rendete conto che è sempre stata lì, ma l’avevate un po’ ignorata. Era leggermente fuori dalla vostra coscienza ma ora, cari amici, è arrivato il momento di aprire quella porta.

Mettete la mano sulla maniglia o sul pomello o su ciò che è progettato per avere accesso a quella porta, poi fate un respiro profondo e aprite quella porta.

Ora lasciate che la luce che c’è in questa stanza inondi il resto della casa.

Voi non dovete nemmeno entrare in quella stanza. Se volete siete i benvenuti, ma ora accade che voi aprite quella porta e lasciate che la luce vi inondi. È la radiosità. È la vostra divinità.

Lei non entrerà e non cercherà di cambiare tutto nella casa ma la luce si diffonderà e quindi voi vedrete le cose. Voi sarete consapevoli di cose che prima non avevate mai visto. Voi vi renderete conto di quanto sia magica la vostra casa e di quanto molto tempo fa ve ne siete dimenticati.

Lasciate che quella luce brilli nella vostra casa.

Questo è il primo passo dell’Arte del Benching.

In questo momento non si tratta di farlo per il resto del mondo o per altre persone. Ci arriveremo, ma in questa sessione si tratta di te, di tornare al vostro punto zero, di tornare a voi, al vostro nucleo, alla vostra coscienza e lasciare che la luce risplenda.

Prima fatelo per voi. Prima fatelo per voi.

È una radiosità che si espande, tutto qui. Si riversa nel corpo, nei pensieri e nella mente. Vi ripeto di non cercare di cambiare qualcosa, di non cercare di rendervi diversi ma fate risplendere una luce che vi permetta di vedere chi siete davvero e di cosa siete fatti. Voi non siete fatti di tutti i numeri di cui abbiamo parlato. Voi siete fatti di coscienza e siete fatti di voi.

Lasciate che ora quella luce esca dalla stanza della vostra divinità.

Ecco ciò che dissolve gli ultimi residui dei problemi a cui vi aggrappavate, contro cui lottavate e combattevate e insistete.

Ecco ciò che fluisce in tutto ciò se avete avuto problemi di abbondanza e fluisce dentro e vi mostra che non c’è davvero nulla che vi trattenga dall’avere l’abbondanza.

Quella luce non farà il lavoro per voi, ma vi mostrerà che non è mai stato un vero problema. È solo qualcosa con cui avete giocato. Era solo un altro numero sulla lavagna e ora non ne avete più bisogno.

Ora non ne avete bisogno.

In questo momento lasciate che quella luce risplenda in ogni parte di voi.

Lasciate che risplenda nel vostro corpo. Quella luce non cercherà di modificare la vostra biologia, ma prima di tutto vi renderà molto chiaro che quel vecchio corpo che vi siete portati dietro non era davvero vostro. Farà splendere una luce per mostrarvi cos’è il vostro vero corpo, ciò che io definisco il Corpo ad Energia Libera. Lasciate che risplenda in ogni parte della vostra biologia.

Alcuni di voi potrebbero avere una malattia o una patologia o malattie e dolori. Lasciate solo che risplenda dentro di voi.

Lasciate che brilli dentro di voi perché molto presto Kuthumi inizierà a lavorare con voi sul vostro vero corpo di luce. In questo momento lasciate che la luce risplenda in modo che quando inizierà a lavorare con voi, voi potrete portare dentro il corpo di luce completo in modo facile e con grazia.

So che alcuni di voi hanno dei, oh, nella mente hanno alcuni demoni. Nella vostra mente ci sono dei demoni che sono difficili. Ai demoni piace annidarsi nell’oscurità, nel senso che si annidano dove non c’è molta coscienza. Restano nell’oscurità e sono un po’ inconsapevoli e molto limitati. Quando aprite la porta nella stanza della divinità la luce si diffonde e i demoni se ne vanno. Non possono sopportare la luce. Hanno bisogno di lavorare nell’oscurità, hanno bisogno di lavorare nell’inconsapevolezza.

Voi scoprirete che i demoni che avete sopportato – chiamateli aspetti o vecchie voci che continuano a cercare di davi addosso – non sopportano la luce. Siete voi che permettete alla luce di entrare. Potrebbero urlarvi di chiudere quella porta o dirvi che lasciar entrare la luce state è una cosa stupida, ma poi dovranno andarsene. Possono esistere solo nell’oscurità, in una mancanza di consapevolezza.

Diamo inizio al benching con voi.

Sapete, quando fate entrare quella luce succede una cosa divertente. Beh, se vi trovaste fuori da casa vostra, di colpo attraverso le finestre vi accorgereste che tutto si illumina.

Voi sapete come si vede una casa verso sera, quando il sole è tramontato ma nel cielo c’è ancora un po’ di luce e di colpo nelle case le luci iniziano ad accendersi. È una vista molto bella e quel bagliore dorato si riversa fuori dalle finestre delle case. Ah, sembra che nelle case tutto sia molto invitante, caldo e sicuro.

Ecco cosa sta accadendo proprio ora. Se doveste trovarvi fuori da casa vostra e la guardaste, quando avete aperto la porta della vostra divinità, la luce si è riversata fuori illuminando ogni parte della vostra casa, ma inondando anche il cortile.

È davvero molto semplice. Se volete potete renderlo più complesso, ma è semplice come dire che ora è arrivato il momento di far entrare in ogni parte di voi quella luce, quella coscienza.

Poi restate all’esterno della casa e vi guardate intorno e vedete il quartiere le altre case e di colpo vedete che le luci si accendono una dopo l’altra, casa dopo casa e iniziano ad illuminare tutto il quartiere.

Che bella vista. Tutto è tranquillo e in pace ma tutte le luci iniziano ad accendersi.

All’inizio pensate: “Oh, sono i vicini. Sono gli altri, si sta facendo buio e quindi stanno accendendo le loro luci”. Ma poi guardate meglio.

Non sono le altre persone, sono gli altri “voi”. Sono le vostre vite passate perché quando aprite la porta di casa vostra, si apre anche una porta nella loro casa.

Sono le vostre vite passate, le vostre, quelle che potreste definire le vite future anche se iniziate a capire che il passato e il futuro non esistono. Sono solo esperienze. Sono tutti numeri sulla lavagna – e voi siete lo zero.

Voi siete il punto zero. Voi siete il nucleo e ora in tutto il quartiere iniziano ad accendersi le luci nelle case e poi le luci dei portici e i lampioni.

Questo quartiere è tutto vostro. È tutta la vostra energia. Sono le vostre vite passate, perché proprio ora, mentre permettete la vostra Realizzazione e aprite la porta alla vostra divinità in questa realtà, lei illumina tutte le altre realtà. Illumina tutte le altre vite. Come risultato, in questo momento voi state letteralmente cambiando il passato semplicemente aprendo la porta alla vostra divinità.

I lampioni si accendono e riuscite quasi a sentire nell’aria l’odore della magia.

Mentre lo fate, ora ogni vostra altra esperienza – gli aspetti, le vite e persino le realtà alternative di cui nella mente umana non esiste alcun concetto, ma gli altri numeri sul tabellone, i numeri che sono andati su e giù e di lato e randomizzati e là fuori – ora ognuno di loro è soggetto alla vostra luce.

Non si tratta solo di vivere in questo corpo e in questa mente in questa vita. Si tratta di tutto quello che siete.

Sentitelo per un momento. Il semplice atto, la semplice arte del benching inizia con voi, inizia proprio ora e influenza tutto quello che siete.

Quella luce si sta riversando nella vostra energia. Quella luce si sta riversando in ogni esperienza che avete vissuto e anche nelle esperienze che non avete avuto. Sta cambiando tutto.

Ecco perché per molto, molto tempo vi ho detto che state facendo molto più di quanto pensavate di fare. In questa vita voi pensavate solo di cercare di riparare o di aggiustare l’umano. Non è così.

Una luce si sta diffondendo in ogni parte di voi.

Fate un respiro profondo e ora permettetele di fluire. Permettetelo e basta.

Non dovete lavorarci sopra. Non dovete forzarla. Permettete solo che quella luce si accenda in questa vita e nella vostra casa, ma ora si sta diffondendo in tutto il quartiere fino in fondo all’isolato.

Ci sono luci che si accendono ovunque. Ogni casa rappresenta una vita o un’esperienza o una parte di voi in questo regno o in un altro e ben presto tutte le case sono illuminate.

Tutto è iniziato proprio qui… al punto zero in cui vi trovate. Tornate allo zero, tornate a voi.

Tutto inizia mentre voi fate benching per voi.  

Io so che è meraviglioso pensare che lo faremo diffondendo  la nostra luce sul resto del mondo, ma prima è più importante che lo facciate qui e solo per voi.

Ah! Lasciate che la luce risplenda su di voi. In questo momento fate benching per voi. Nessuna secondo fine. Non dire: “Ecco ciò di cui ho bisogno. Ecco cosa non ho. Ecco cosa mi preoccupa”. Niente di tutto ciò.

Solo luce e coscienza e compassione che fluiscono attraverso ogni parte di voi e toccano ogni parte del vostro corpo.

(pausa)

Entra in ogni parte dei vostri ricordi.

(pausa)

Entra in ogni personaggio, in ogni personalità che avete recitato, che fosse una vita o un aspetto o solo qualcosa che avete fatto per un giorno. Ora quella luce parte dalla vostra panchina, dal vostro punto zero e raggiunge ogni parte di voi e non cerca di cambiare qualcosa, dice solo: “Io Sono quello che Sono. Io Esisto”.

Questa è l’Arte del Benching.

(pausa)

Questo è il motivo per cui avete scelto di restare sul pianeta, in fondo per far risplendere quella luce dalla vostra casa, dalla vostra essità verso agli altri che possono  percepirla o forse no. Non ha importanza, ma ha inizio qui con voi.

La maggior parte delle persone pensa – la maggior parte delle persone che credono in una vita passata – la maggior parte delle persone pensa che la vita passata sia incisa nel cemento, che sia scritta nella pietra e che sia quello che è. Non è così.

Ciò che sta accadendo proprio ora, in questa semplicissima esperienza di benching è che quella luce sta raggiungendo tutti e le loro vite stanno cambiando. La loro esperienza, i loro numeri non sono più su quel percorso lineare che va da sinistra a destra usando un numero molto limitato di numeri per creare l’esperienza. Di colpo per loro tutto cambia.

Succede di colpo e invece di restare bloccati su un certo percorso, ora sono liberi e ciò libera anche voi.

Siete arrivati fin qui e io vi chiedo e quasi vi imploro, per favore non lavorate sui vostri problemi. Non ne avete, davvero. Non impegnatevi nelle battaglie di dualità.

Oh, in questo momento il resto del mondo è molto bravo a farlo e le battaglie in corso  sono molte, ma non c’è bisogno che voi vi schieriate. Non ci sono battaglie e non ci sono cause. Sul pianeta voi siete solo e semplicemente la coscienza e la luce.

Non fatevi prendere dai loro drammi. Non fatevi prendere dai vostri vecchi problemi. Non lasciatevi risucchiare di nuovo nella dualità.

Tornate alla panchina, la vostra panchina. Tornate al punto zero.

So che a volte per voi risulta quasi seducente tornare alle vecchie lotte e alle vecchie battaglie, ma non fatelo. Tornate al punto zero, proprio qui sulla vostra panchina.

Fate un respiro profondo e invece di lottare con i problemi o farli diventare un’ossessione o preoccuparvi o qualsiasi altra cosa, voi fate un respiro profondo e restate in quella luce. Questo è quanto.

Tutto ciò che avete considerato un problema o una sfida, ora si dissolve.

Basta con la lotta. Basta con la sofferenza.

Facciamo un respiro profondo qui, durante la nostra prima esperienza di benching di gruppo al parco. Questa è per voi.

Aprite la porta della luce, della divinità, della coscienza e lasciate che permei tutta la vostra casa e poi il vostro quartiere e poi ogni parte di voi. Questo è il punto zero.

Ecco a cosa serve la panchina al parco.

(pausa)

Sì, è abbastanza semplice, ma per arrivare qui a questo punto bisogna affrontare molte cose. In effetti è piuttosto semplice.

Ecco perché siamo qui. Non per risolvere problemi e non per lasciarci ossessionare da  questioni diverse e certo non per preoccuparci della politica e non per lottare con i problemi di salute o di denaro. Ora quelli sono spariti, sono alle vostre spalle.

Noi siamo qui per l’Arte del Benching.

Con questo, cari Shaumbra, fate un bel respiro profondo. Fate un bel respiro profondo.

Tra un mese torneremo e continueremo a fare il nostro benching, a parlare e a divertirci, ma questo di oggi è molto speciale. Riguarda solo voi.

Con questo, Io Sono Adamus del Dominio Sovrano, sulla mia panchina.