Febbraio 2021

DIETRO IL MURETTO BASSO – Geoffrey Hoppe

Una delle frasi classiche di Tobias è “Resta Dietro il Muretto.” È un adesivo e la frase perfetta per una t-shirt. Ora più che mai è il momento che Shaumbra resti dietro il Muretto comodo e sicuro.

Il Muretto è in giro da anni ma fino ad oggi non mi ero reso conto che risalisse alla Lezione 1 della popolare Serie del Creatore del 19 agosto 2000.

C’è una cosa che ricordo di quella canalizzazione. Tobias parlava di “permettere,” ancora prima che Adamus ne parlasse. Mentre canalizzavo le parole “Resta Dietro il Muretto,” dentro di me pensavo, “Che noia.” Volevo qualcosa di succoso, di esoterico, di esaltante e di pesante.

“Restate Dietro il Muretto” sembrava piuttosto mediocre. Io canalizzavo Tobias in pubblico solo da un anno e volevo i fuochi d’artificio e non certo le banalità. Con gli anni, poi, ho scoperto di essermi proprio sbagliato. Quella è diventata una delle frasi più comuni nel linguaggio Shaumbra. È molto semplice e molto visiva.

Gli Shaumbra parlano di quando si vedono tuffarsi dietro al muretto dove si riparano. Parlano di restare dietro il muretto mentre si rilassano nella loro Realizzazione mentre osservano la follia del mondo dall’altra parte del muretto.

È un muro basso e non un muro alto perché noi non cerchiamo di nasconderci. Voi potete guardare da sopra il muretto per essere consapevoli di ciò che sta accadendo nel mondo intorno a voi. Il muro significa che avete preso le distanze dal dramma e dalla dualità della vita, ma voi continuate ad essere molto consapevoli di ciò che sta accadendo. È un po’ come guardare un film piuttosto che partecipare al film.

Se mai gli Shaumbra hanno avuto bisogno di restare dietro il muretto, quel momento è ora. Il mondo è nuts (noci ma anche fuori di testa) e poi i dolci alla frutta si uniranno alle noci in una enorme ciotola globale di zuppa di pipì (sic). Su questo pianeta ho vissuto quasi mille vite più 65 anni in questa vita, ma non ho mai visto accadere a un ritmo tanto veloce cambiamenti folli e di tale portata.

Adamus l’ha riassunto bene nell’ultima Cloud Class ProGnost 2021 quando ci ha introdotto ai tempi Æ detti anche l’Era di Christo, l’Età dell’Aquario o ciò che lui definisce il Tempo delle Macchine. A che scopo? È semplice. Per l’umanità è arrivato il momento di superare la dualità. Oltre il bianco/nero, il positivo/negativo, il buono/cattivo, il femminile/maschile. La Nostra Realtà si Basa sulla Dualità (un altro adesivo per l’auto o una t-shirt) e tutto è tenuto insieme dalla colla definita Tempo. La tecnologia ci aiuterà ad arrivarci perché ha la capacità di accelerare tutto se non diventiamo compiacenti e non tentiamo di tornare al Vecchio Tempo. La tecnologia è l’elemento motore che pretende che tutto proceda con un ritmo quantistico.

LE NOBILI INTENZIONI

Adamus ci ha avvisato (e spesso ci ha rimproverato) di non lasciarci coinvolgere dalle cause. Ci ha confermato che non siamo più Lavoratori delle Cause. Con la coscienza che emerge ci saranno altri umani che si faranno avanti per assicurarsi che gli umani si assumano la responsabilità dell’ambiente, che lottino per un equo sistema economico assicurandosi che il cibo e le medicine siano distribuiti alle comunità sotto-fornite e che esporranno la corruzione nei governi e nel mondo finanziario. Shaumbra, quello non è più il vostro lavoro.

Non c’è dubbio che il pianeta aspetta da tempo cambiamenti enormi. Il messaggio di Adamus Le Lacrime dell’Umanità alla fine del ProGnost 2021 mi ha scosso nel profondo.

Di solito mi servono 1 o 2 giorni per affrontare e attraversare le energie di uno Shoud importante o di un messaggio, ma sono ancora al lavoro in profondità dentro di me. Come dice Adamus, “Cos’abbiamo fatto, cari angeli? Quando siamo arrivati qui le nostre intenzioni erano molto nobili, ma cosa abbiamo fatto?” (deglutisce)

Qual è il nostro lavoro? Dove ci siamo iscritti per venire qui, in questa vita? Perché non possiamo farlo ed essere Lavoratori per una Causa?

Noi arrivammo in questa vita per completarci ed è arrivato il momento della nostra Realizzazione. Di per sé ciò è un’impresa monumentale. Noi non possiamo permetterci distrazioni di alcun tipo, soprattutto le cause legate alla vecchia dualità perché tutti noi sappiamo che l’ultima parte del viaggio umano consuma davvero molto. Mentre noi permettiamo la nostra Realizzazione, la luce della coscienza divina si diffonde da dentro per la prima volta in ogni vita. Quella luce si irradia verso il mondo senza alcuno sforzo da parte nostra. Lei illumina i potenziali di cui altri potrebbero non essere consapevoli. Poi dipende da loro quale potenziale scegliere per la loro vita.

La fase finale è la trasformazione globale oltre la dualità. La fisica di tutto ciò sconvolge la mente, ma la buona notizia è che la mente non proseguirà ancora per molto al posto di guida. Noi passeremo da una realtà fatta di negativo/positivo, yin/yang a una realtà dove l’integrazione è totale e non esistono più le vecchie forze opposte della luce e del buio.

Lottare per le cause è presente nel tessuto della storia di Shaumbra. Per molte, molte vite noi abbiamo lottato contro le ingiustizie, le ineguaglianze e gli squilibri.  Siamo caduti nella nostra stessa trappola perché mentre lottavamo con tanta passione come Lavoratori della Luce noi negavamo la nostra oscurità interiore. Non ci siamo solo bloccati in una dualità ancora più grande, ma abbiamo contribuito a solidificare la dualità su questo pianeta proprio lottando contro la nostra stessa energia. Mi vergogno quasi a dire che anche le mie cause ‘virtuose’ hanno contribuito a rinforzare la realtà della dualità.

IL CUORE CHE VI TRADISCE

Adamus sa bene che ogni tanto saremo riattirati nel Lottare per una Causa. Andate sulla pagina del Crimson Circle Facebook e vedrete quanti Shaumbra pieni di buone intenzioni prendono posizioni sulla politica, sulla finanza, sulla religione, sulla cultura e sull’ambiente. Una cosa è restare dietro il muretto ed essere consapevoli di ciò che sta accadendo, ma è tutta un’altra storia saltare il muretto e gettarsi nella mischia. A volte ho bisogno di tutta la mia determinazione per non gettarmi nella battaglia quando vedo qualcosa che non è giusto. Devo fare molti respiri profondi finché mi rendo conto del potere della seduzione della dualità.

Io Sono qui per appoggiare le mie chiappe su una panchina al parco e diffondere la mia voce senza secondi fini.  Tutti noi di tanto in tanto ci troveremo ad affrontare il Conflitto Causa e tutti noi ogni tanto ci sentiremo colpevoli per aver Tradito un po’ una Causa. So che Adamus ci sfiderà su questo punto e ci ricorderà il motivo per cui siamo davvero qui sul pianeta al Tempo delle Macchine.

LE TEORIE CHE DISTRAGGONO

Ogni settimana ricevo da Shaumbra una manciata di e-mail sulle teorie cospirative. A me piace chiamarle le Teorie della Distrazione. Anche se le teorie fossero vere, ma in ogni caso restano una distrazione dal lavoro che siamo qui a fare.

Le teorie variano da una congrega di pedofili satanici e di cannibali che lavorano all’interno del governo U.S.A. alle scie chimiche agli aerei ad alta quota che spruzzano gas mortali sull’umanità. Altre teorie affermano addirittura che l’Aeroporto Internazionale di Denver è il quartiere generale mondiale degli Illuminati. Beh, in tutto l’aeroporto ci sono statue di gargoyle, ma suppongo che rappresentino gli agenti ai gate delle varie compagnie aeree.

Altre teorie cospiratorie popolari condivise con gli Shaumbra comprendono: il 5G
(la nuova tecnologia per i cellulari) è la causa del COVID-19; Megan Markle è un robot; NESARA stava per salvare il mondo se il presidente George W. Bush non avesse ordinato gli attacchi terroristici del 9.11 come diversivo e Paul McCartney sarebbe stato ucciso nel 1968 e sostituito da un sosia.

Le persone che mi hanno inviato quelle e-mail sono terribilmente serie e a volte diventano addirittura ostili e cattive. Alcune affermano che Adamus fa parte della copertura altrimenti avviserebbe il mondo di quei pericoli. Di solito allegano una dozzina di link a siti diversi e ad articoli che confermano le loro posizioni, ma le fonti sono tutt’altro che attendibili. In questi giorni chiunque può fondare un blog e dire tutto ciò che vuole e solo perché qualcuno scrive e pubblica un articolo non significa che ciò che dice si basi sulla realtà o sulla verità.

Il punto è che noi non possiamo proprio permetterci di lasciarci distrarre da quelle cose, vero o false che siano. Noi abbiamo un lavoro reale e importante da fare. Non è facile come sembra restare tutto il giorno seduti al parco su una panchina o in un bar.

IN CONCLUSIONE

Il mondo non sta per finire all’inferno, ma solo oltre la dualità. Noi non dobbiamo cambiare il mondo o l’umanità perché tutti i cambiamenti sono già in corso. Noi abbiamo solo bisogno di restare dietro il muretto e diffondere la nostra luce.

Tobias l’aveva già detto nell’agosto 2000, ma quasi nessuno di noi l’ha colto davvero fino adesso: “Ciò di cui fate esperienza nella vostra vita e ciò che osservate tutt’intorno a voi è la dualità… la luce e il buio, il giusto e lo sbagliato, il buono e il cattivo, l’amore e la rabbia. Voi prendete una posizione. Voi lottate per uno dei due lati. Voi siete stati guerrieri forti e volonterosi ma amici miei, tutte quelle attività esistevano nella dualità mentre ora voi state uscendo dalla dualità per raggiungere un luogo nuovo, quello dell’unità.”

Ora più che mai è arrivato il momento di restare dietro il muretto.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA – JEAN TINDER

LA PAROLA CHE INIZIA CON LA ‘G’

Solo di rado Adamus accetta domande, ma avete notato che quando lo fa in pratica ogni risposta si riduce al “Permettere”? Alcuni ci hanno chiesto che fornisca risposte che non includano la parola che inizia con la ‘A’.

Io ho una parola che potete usare come sostituto: “Già.” Prima, però, un po’ di chiarezza.
Nello Shoud di gennaio Adamus ha toccato in me un nervo scoperto ed è probabile che sia accaduto a quasi tutti voi. Ha parlato di quando gli Shaumbra si riunivano durante il periodo di Gesù e molti di noi erano Esseni. Noi avevamo trovato qualcosa che era molto, molto prezioso, ma non sapevamo bene cosa farne, soprattutto dopo la morte di Gesù. Col tempo la bellezza del nostro tesoro si perse con la monetizzazione, l’interpretazione errata, il potere e il controllo quando si trasformò in una religione invece della verità interiore e dell’esperienza. Ve lo ricordate?      

Noi avevamo già vissuto numerose vite alla ricerca della soluzione all’energia e all’esistenza. Quando la verità iniziò ad apparire e finalmente arrivò il momento giusto, la chiarezza cristallina di Cristo poté entrare. Gesù visse come l’incarnazione fisica della nostra risposta – una vita vissuta prevalentemente oltre la dualità. Vi ricordate la passione? La speranza e la gioia di un nuovo mondo? Forse anche la devastazione quando non andò a finire così.         

Ora eccoci qui, di nuovo insieme; un po’ più esauriti, con qualche cicatrice da battaglia in più ma noi continuiamo a bruciare di passione per la verità che conosciamo tanto in profondità. Questa volta non ‘appendiamo’ le nostre speranze a un’altra persona che ci guida. Questa volta riguarda ognuno di noi che incarna la bella risposta dentro di sé – una vita vissuta oltre la dualità.

A proposito, come mai gli Shaumbra sono tali pirati e ribelli? Forse perché ci riesce impossibile allinearci con un lato o un altro, con una parte o un’altra, con il “buono” o il “cattivo” e ciò significa che non ci adattiamo. Invece di essere i disadattati, in realtà noi siamo quelli che mostrano la strada che camminano seguendo i passi di Gesù mentre dentro di noi superiamo la dualità. Io sono certa che in qualche modo, in profondità voi l’avete sempre saputo.  

Io l’ho sensato per tutta la mia vita (e spesso mi hanno accusato di ingenuità), ma nella mia consapevolezza si è cristallizzato verso i 25 anni. In quel periodo stavo affrontando una situazione che poteva avere due sbocchi diversi, ma io li volevo entrambi anche se si escludevano a vicenda. Una mattina mi svegliai da un sogno semplice ma vivido. Ebbi la sensazione che ‘fosse importante’ e quindi lo scrissi nel mio diario. Stavo camminando nella foresta e dietro una curva vidi una piccola zebra delle dimensioni di un giocattolo che si divertiva in un giardino di montagna (è interessante, fu il primo di una serie infinita di sogni che si svolgevano nella mia proprietà in montagna e di cui ho parlato in un altro articolo)

Dopo aver scritto nel mio diario mi chiesi come mai un sogno così frivolo mi sembrava tanto significativo. Di colpo la comprensione mi colpì come un fulmine. Una zebra non deve scegliere tra essere “questo” e “quello.” Non deve essere bianca o nera. È entrambe le cose senza diventare grigia. Di colpo capii che nella mia vita si applicava a ogni tipo di cose e iniziai a darmi il permesso di volere “entrambe le cose” – o anche di più – praticamente tutto e poi restai a vedere come andavano le cose.

In questi giorni io lo definirei “Permettere la E e lasciare che l’energia mi serva.” Allora per me fu anche un enorme sollievo perché da quel giorno in poi ho collezionato parecchie zebre che mi ricordano che io sono luce e buio, buona e cattiva, questo e quello senza perdere la bellezza e la definizione di entrambe.

Cos’ha a che fare tutto ciò con la parola che inizia con la ‘A? È semplice. Quando io permetto me stessa così come sono, io rimuovo da ogni esperienza tutti i giudizi che si basano sulla dualità. Che io mi senta arrabbiata o piena di gioia, stanca o piena di energia, terrorizzata o piena di fiducia, io posso permettere che sia com’è e a quel punto non subisco più la distorsione della dualità. Ciò significa che l’energia può finalmente rimodellarsi nel modo più opportuno per servirmi.

Ammetto che per l’umano non è molto facile permettere qualcosa che non gli piace. Permettere di sentirmi triste, per esempio mi fa venire la preoccupazione che potrei cadere in una depressione da cui potrei non uscire più. Se permetto quando mi sento stanca significa che non uscirò mai più dal letto? E il dolore! È un controsenso totale ‘permettere’ che il mio corpo mi faccia male; e se il dolore non mi lasciasse più? Ho bisogno di sistemarlo, di cambiarlo, di prendere una vitamina o una medicina, insomma di fare qualcosa per ripararlo! E se permettere il dolore fosse pericoloso e se mi ammalassi e qualcosa andasse molto male perché io ho permesso invece di riparare? Beh, permettere non è una cosa passiva – io faccio ancora delle cose per prendermi cura di me quando arriva l’ispirazione – ma tutte le nostre bandiere rosse umane cominciano a vorticare in modo frenetico quando ci dicono di permettere e soprattutto quando la situazione che permettiamo non ci piace.

Ora io non ‘permetto’ più.  Io dico ‘già’.

“Certo oggi il mio corpo non si sente bene.” Già.
“Perché l’ho fatto?? Ora tutto andrà male.” Già.

“L’insicurezza mi sta uccidendo” Già.
“Sono preoccupata che il denaro non mi basti.” Già.
“I ragazzi vivono momenti difficili e io non so se aiutarli o lasciarli in pace.”  Già.
“Sono preoccupata che ci sia un incendio e che la casa prenda fuoco.” Già.
“Oggi andrà tutto storto.” Già.
“Mi sento travolta, non c’è abbastanza tempo.” Già.
“Che cose terribili ho fatto in passato.” Già.
“Vorrei non essere così grassa.” Già.
“Quello è un vero idiota.” Già.

Se non fosse ancora chiaro, “già” è un sinonimo per “proprio così,” “amen,” “ok” e così via. Per me è il riconoscimento preso a cuor leggero che qualcosa è proprio com’è senza che io aggiunga opinioni, rimpianti, sì o ma o altri giudizi sul valore. Quando dico già io sto riconoscendo la parte di me che sta vivendo un momento difficile senza lasciare che guidi la mia vita.

Per me è come un bambino che ha bisogno di lamentarsi perché lo ascoltino e una volta che accade corre subito fuori a giocare. Voi lo ascolterete, ma poi non sarà mai lui a guidare la vostra vita! Allo stesso modo io cerco di non lasciare che io prenda la parte degli aspetti o delle loro lagnanze.  Io semplicemente per… anzi, io dico già e ricordo chi è davvero alla guida.

Permettere qualcosa non significa che vi deve piacere, né che non potete agire se vi viene l’ispirazione di farlo. Significa tenersi il giudizio per sé.  Quando superate la dualità del “questo è cattivo e questo è buono,” solo allora l’energia – che può apparire sotto forma di altre persone, di situazioni o di aspetti – può riequilibrarsi e orientarsi verso la vostra vita nuova non dualistica. La carica diminuisce. Il disagio si ammorbidisce e il nostro vero tesoro si avvicina un po’ di più alla superficie. Vedete, permettere significa letteralmente superare la dualità, ma avendo conosciuto solo la dualità per l’umano è un compito difficile. Diventa un’altra cosa da fare, cioè farlo “bene” o “male”. Ecco perché io uso il Già.

Già, sono io con tutte le mie macchie, le mie strisce, le mie verruche e i miei difetti.

Già, sono io con tutte le mie debolezze e la mia luminosità.         
Già, sono io la me che sta attenta e che si dimentica le cose; la me in stress e la me ispirata.
Già, io sono una santa e sono una peccatrice.

Eh già, sono appena riuscita a girare intorno alla parola ‘A’ e a dire che tutto va bene così com’è e – cosa più importante – con me stessa come sono. Chi avrebbe mai detto che una parola così sciocca avrebbe potuto diventare un passaggio verso la chiarezza di cristallo per l’era di Cristo che abbiamo aspettato tanto a lungo! Non preoccupatevi se non riuscite a usare la parola permettere. Usate il ‘già’.

Voi l’avete.