SHOUD 8 – Serie Emergere

IS

Presentato al Crimson Circle il 6 aprile 2019 

www.crimsoncircle.com

Io Sono Adamus del Dominio Sovrano.

Mi state guardando come se non mi aveste mai visto (alcuni ridacchiano). Forse c’è qualcosa che è un po’ diverso.

Ah! Un paio di cose prima di iniziare. Cauldre pensava che stessi cercando di inserirmi nell’altro discorso (alcuni ridacchiano). Proprio no. Ero solo molto eccitato per il fatto di venire qui oggi perché abbiamo molto da fare e molto di cui parlare.

Sarà una canalizzazione in molti strati e ciò significa che stanno accadendo molte cose. Non si tratta solo delle parole che diremo, ma in questo messaggio accadranno molte cose. Forse vorrete rivederlo o riascoltarlo più volte. In questo momento stiamo facendo molte cose. Ne stiamo mischiando molte.

A volte la mente umana dirà, “Dove diavolo vuole andare a parare Adamus? Di cosa sta parlando? Come mai non si fissa su un tema solo?” perché io non mi fermerò più su un solo tema. Si tratta della E.

Per questo facciamo un bel respiro profondo

In seconda battuta il trailer del film che avete appena visto, il Tempo del Sesto Solen, certo che Tobias è in quel film. Il suo racconto è in quel film, ma non è solo il suo racconto. Vedete, ha fatto qualcosa di nascosto. In effetti ha impiantato in quel film la sua Energia Vivente. Sì. A Cauldre stanno venendo – come le chiamate – le cose divertenti che vi vengono sulla pelle (qualcuno dice “La pelle d’oca”).

Quando registrarono quella canalizzazione di Tobias, oh, in quel momento c’era molto di più e non era stato pianificato né preparato. Il produttore aveva richiesto che trasmettesse un messaggio e Cauldre non ci ha mai pensato troppo sopra. Era un semplice messaggio. Beh, diventa il flusso del fiume che veicola il film, che veicola tutte le energie di quel film, ma anche la sua Energia Vivente. Ecco, non si tratta solo delle parole registrate, è la vera Energia Vivente. Da parte sua è stato brillante e lui ne è molto consapevole.  Ecco, in un certo senso, beh, lui è tornato. È presente nel film, è vivo e sta bene e si connette a tutti voi che lo vedete, si connette a tutti quelli che si stanno svegliando, li guarda negli occhi mentre guardano lo schermo e dice loro, “Siete pronti? Siete pronti per questo?” È un po’ ciò che ha detto a tutti voi, “Siete pronti per ciò che arriverà dopo?” Poi lui e molti altri faranno da guide e anche voi sarete alcune di quelle guide.

Guardate cosa avete affrontato in questi anni. Non parlo solo di dieci anni, ma di vite. Guardate cosa avete affrontato nel preparare la via per moltissimi altri. Sarà molto diverso rispetto al tipo di risveglio e di entrata nella Realizzazione rispetto a come gli attuali Maestri Ascesi hanno fatto. Essi l’hanno fatto da soli. L’hanno fatto senza poter godere della compagnia e del cameratismo degli altri. Essi l’hanno fatto lottando e in modi molto difficili, ma ora siamo pronti a passate al livello successivo in cui molti umani si stanno svegliando nello stesso momento.

Naturalmente il vostro viaggio, la vostra entrata nella Realizzazione è molto personale. Noi non lo facciamo come un gruppo Kumbaya. Non c’è nessuna formula. Non potrebbe esistere un libro che mette tutto in un ordine specifico. Non può esserci, perché ognuno è un individuo. In ogni caso ci sono energie che possono accompagnare, che possono abbracciare chi sta entrando nel risveglio.

Con Tobias che beh, in un certo senso è in primo piano e voi con lui, con le vostre energie, le vostre energie viventi inserite in questo film io chiedo davvero a tutti voi di guardarlo perché potreste dire che in un certo senso ciò attiverà, connetterà la vostra energia, la vostra Energia Vivente insieme a quella di Tobias e in profondità in questo film e così chiunque si sta risvegliando e lo guarderà, lo sentirà. Essi non sono soli. Altri l’hanno già fatto.

Certo, è un sentiero difficile ed arduo perché tutto finisce a gambe all’aria. Quando però vi rendete conto che altri l’hanno affrontato e ce l’hanno fatta, ciò farà un mondo di differenza.

Mentre voi entrate nella vostra Realizzazione, mentre state entrando nella fase finale, quella finale – intendo dire che è già qui, voi lo state solo realizzando – per favore imprimete la vostra energia in quel film e in quelli che lo seguiranno.

L’altra cosa che di certo voglio menzionare oggi è che qui c’è lo staff del Risveglio Rude, il vostro risveglio, il vostro risveglio rude. È la stessa cosa, ma su un livello molto diverso. La vostra energia entrerà in quel film. Sapete quando vi ho detto che sareste stati gli insegnanti? Ciò non sempre significa farlo in un corso. Potrebbe accadere con un film. Potrebbe accadere con un libro che scriverete. Potrebbe accadere in ogni cosa. Proprio ora tutto sta per accadere. In effetti il Sogno di Atlantide è proprio qui.

Io so che – oh, lo so bene – quanto siete esauriti. So bene che a volte c’è solo tutto quel dubbio, la perdita della speranza, la perdita della passione e tutto il resto. Mentre emergete da tutto ciò oh, voi canterete per la gioia quando vi renderete conto che, “Non è stato poi così male!” (risate) “È stato piuttosto facile, ma non lo rifarò mai! Non sceglierò mai di rifarlo.”

Parlando di cose turbolente, ho saputo dal reparto lamentele del Club dei Maestri Ascesi (Adamus ridacchia) che per voi il mese scorso è stato un mese tosto? (qualcuno dice “Oh, sì”) No, davvero un mese tosto? Perché pensate che lo sia stato? Perché pensate che sia stato tosto? Non ho bisogno del microfono, urlate e basta. Perché pensate che sia stato tanto tosto? (il pubblico urla “Gli aspetti!”) Il mese dell’aspetto. Sì. Io non so –ne parleremo qui – che un grande ass-petto (gioco di parole tra ass=culo e aspetto) … (il pubblico dice “Ohh!”) È proprio grande. Non so neppure se riconoscete qual è. Oggi ne parleremo. È stato il mese dell’aspetto perché, beh, è un po’ come l’ultima chiamata degli aspetti, ma qui ce n’è uno bello grosso. In effetti è proprio in mezzo a questa stanza, per così. C’è sempre stato. Era molto ovvio, molto grande e molto famigliare ed è probabile che non l’abbiate neppure riconosciuto. Probabilmente non l’avete riconosciuto. Oggi parleremo proprio di questo.

È stato un mese turbolento, certo, ma (a) l’avete chiesto voi e (b) ve lo siete meritato (risate). Davvero! (Adamus ridacchia) Alcuni di voi online stanno facendo questo gesto (il dito medio) al vostro schermo (altre risate) a me. Non so cosa significhi. No, l’avete fatto. Voi l’avete chiesto ed oggi noi parleremo di come l’avete fatto. Voglio dire, non è che vi siete seduti con un pezzo di carta dicendo, “Rendi questo mese davvero turbolento,” ma avete fatto altre cose che l’hanno reso un mese turbolento. Inoltre ve lo meritate. Intendo dire che ve lo siete davvero meritato (Adamus ridacchia), perché è come una grande ripulitura, una grande – Cauldre mi sta fornendo un’immagine – “Azienda Spurghi,” dice lui, sì – errrr! – che passa nei tubi, sapete, e ripulisce i tubi.

Ecco, ve lo siete meritato! Vi siete meritati di liberarvi da tutta quella merda e sporcizia e sporco e grasso e lerciume accumulati in quei tubi. Voi tentate davvero con forza di liberarvene e proprio ora io vi dico che da soli non potete farcela. Eh, oggi ne parleremo

Prima di continuare facciamo un bel respiro profondo. Sono davvero deliziato di essere qui. Sono proprio deliziato.

Sapete, c’è stato un punto in cui ho pensato che – a un certo punto l’ho detto – che ce l’avrebbero fatta in cinque, cinque Shaumbra e stavo esagerando. Io pensavo che sarebbero stati otto (risate). Sono davvero deliziato. Intendo dire che nel mondo ci sono migliaia e migliaia e migliaia di persone beh, in effetti Cauldre mi sta ricordando che ha appena scritto un articolo su questo tema. La Realizzazione è una certezza. È una certezza. Non è una domanda. Alcuni di voi se lo chiedono ancora, ma io ve lo ricorderò. Voi non dovete fare proprio nulla. È – ora che resterete nel corpo su questo pianeta – come gestirete l’energia? Questa è la domanda.

La Saggezza Shaumbra

Prima di procedere facciamo un po’ di Saggezza Shaumbra. Mi piace ascoltare la vostra saggezza. Sì. Certo, Linda, al microfono. Oggi abbiamo due domande.

Prima di tutto il mese scorso abbiamo parlato di dignità e per molti di voi ciò ha toccato un nervo scoperto. Cos’è accaduto alla dignità, la dignità dell’anima, di voi come essere angelico? Anche quando vi dico, lo sapete che voi eravate il leader nella vostra famiglia angelica spirituale? In quella famiglia voi eravate un grande leader. Parlo di te e di te, di te e di te– oh, non c’è abbastanza tempo per indicarvi tutti – tutti voi; tutti voi eravate, eravate – non esiste un buon termine umano – ma eravate leader delle vostre famiglie spirituali. Voi siete venuti in questo luogo, sulla Terra per imparare un mucchio di cose, voi siete venuti in questo luogo ed ora dov’è la dignità? Voi dite – vi sto dicendo che voi eravate leader e voi dite – “Sì. Stai parlando con la persona sbagliata. No, no. Chi, io?  Centinaia di migliaia di esseri angelici guardavano a me?!” È come sì, proprio voi. Io intendo dire voi, proprio voi. Voi eravate leader, ma dov’è la dignità? Dov’è la dignità? Dal nostro ultimo incontro ve lo siete chiesto? Non voglio prendermela con voi, ma certo che lo faccio! (risate) Cos’è accaduto alla dignità?

~ 1° Domanda

Oggi la prima domanda è: dov’è la più grande perdita della dignità? Nella vostra persona umana, dove direste che c’è la più grande perdita della dignità? In quale zona? La più grande perdita della dignità. Linda – oh, eccola. La più grande perdita della dignità.

DAVID: La mancanza di… non mi fido di me, mi metto in dubbio.

ADAMUS: Dove ti sta colpendo nella tua vita, nel portafoglio?

DAVID: No, allo stomaco.

ADAMUS: Allo stomaco. Ok. Buona risposta. La mancanza di dignità. Voglio dire, accidenti! Che razza di angelo che si rispetti avrebbe mai progettato uno stomaco che è attaccato al sedere e che fa tutta una serie di…è un, “Cosa?!” Sì, è la perdita della dignità.

DAVID: Certo che sì.

ADAMUS: Ma certo. Tu cerchi di avere un po’ di orgoglio. Tu indossi un sorriso. Tu cerchi davvero di connetterti all’Io Sono e poi accade che, “Sì, ma proprio ora mi si rivolta lo stomaco e Dio solo sa quale sarà il risultato di tutto ciò, quindi.”

DAVID: Giusto.

ADAMUS: Sì, la perdita della dignità. Sì. Ti influenza? Riesci a sentirla?

DAVID: Beh, mi ha influenzato.

ADAMUS: Oh, l’ha fatto.

DAVID: Intendo dire che di certo l’ha fatto.

ADAMUS: Certo che sì.

DAVID: In effetti è finita che – ho scelto di andare in ospedale a fare quella famosa ripulitura.

ADAMUS: Oh! (Adamus ridacchia)

DAVID: Sì.

ADAMUS: Interessante.

DAVID: Ho fatto una scelta cosciente.

ADAMUS: Sei sdraiato sul tavolo e dici, “Dov’è la dignità?” e ti sbavi addosso.

DAVID: Sì.

ADAMUS: O altre …

DAVID: Altre cose.

ADAMUS: Altre cose. Sì, sì, sì.

DAVID: Beh, è stato…

ADAMUS: Sì, questo è uno spettacolo per famiglie, ecco.

DAVID: Capisco (alcuni ridacchiano).

ADAMUS: Sapete, ora come fate ad immaginare di essere un essere angelico e questo corpo che non è neppure vostr, cosa gli succede? Sì. Ok, bene. Buona partenza. La perdita della dignità. Dove altro colpisce? Quali altre parti della vostra vita? La perdita della dignità.

Oh, hai appena ringraziato Linda per il microfono. Che dolce.

CLAUDIA: Sì. Grazie. Il mio cuore.

ADAMUS: Il tuo cuore. Cosa non va nel tuo cuore?

CLAUDIA: Molto tempo fa ho scelto di lasciare un marito, ho dovuto lasciare il paese per lavorare sodo e riprendermi la mia dignità.

ADAMUS: Sì. Sì. Come ha colpito il tuo cuore?

CLAUDIA: Costrizione.

ADAMUS: Il tuo cuore è stato influenzato a livello fisico?

CLAUDIA: Per fortuna no.

ADAMUS: Oh, bene.

CLAUDIA: Un bel po’ di ansia.

ADAMUS: Molta ansia. Sai, quando ci pensi a livello letterale il cuore, sai è – boomp, ba doom, pompa il sangue – tu dipendi da una cosa che può abbandonarti in qualsiasi momento? Sai, tu dipendi da lui. Tu sei un angelo. Perché mai dovresti fidarti del tuo cuore, che all’improvviso potrebbe – ooh! – mollarti così. No, non succederà.

CLAUDIA: No. No!

ADAMUS: No, no, no, no, no. No. Sai, la cosa divertente è che io lo dico e voi dite, “No, no, no. Non permetterò che accada” Tu pensi di uscirne pensando. Pensarci non servirà a nulla. Il cuore non risponde alla mente. Proprio no.

CLAUDIA: Ok.

ADAMUS: Sì. Bene, grazie. Dunque, abbiamo le viscere e il cuore. Dove altro? La perdita della dignità.

ANDY: Il lavoro!

ADAMUS: Il lavoro, sì!

ANDY: Sì, devo lavorare per vivere…

ADAMUS: Perché?

ANDY: … per avere denaro e pagare il mutuo e le tasse. È tanta merda.

ADAMUS: È tanta merda (risate). Hai un lavoro?

ANDY: Sì.

ADAMUS: Sì. Ti pagano bene?

ANDY: Beh, io lavoro per me.

ADAMUS: Oh, bene (risate).

ANDY: Sì, in effetti mi pago piuttosto bene!

ADAMUS: Ti paghi piuttosto bene…

ANDY: Sì.

ADAMUS: Ti piace ciò che fai?

ANDY: Sai, l’ho fatto per 34 anni, ma quest’anno vado in pensione. Ne ho abbastanza.

ADAMUS: Sì. Cosa farai dopo?

ANDY: Comprerò una licenza per pescare.

ADAMUS: Gran cosa. Era in cima anche alla mia lista (altre risate). Sì. Sì.

ANDY: Voglio solo…

ADAMUS: Sì. Non farlo troppo (risate). Voglio dire, non esagerare! Intendo dire che ci sono anche gli estremi, sai. Tu acquisterai una licenza per pescare. Andrai a pescare?

ANDY: Non vedo l’ora di passare più tempo all’esterno.

ADAMUS: All’esterno.

ANDY: Sì.

ADAMUS: Ok. Bene. Sì, la perdita della dignità. Ora stai lavorando su di te, quindi un certo grado di dignità c’è. In teoria puoi fare tutto il denaro che vuoi.

ANDY: Sì.

ADAMUS: Sì. Che tipo di lavoro fai?

ANDY: Elettronica. Io progetto prototipi elettronici.

ADAMUS: Oh, Sì. Sì. Bene. Provi passione nel farlo?

ANDY: La provavo.

ADAMUS: Sì. Cos’è accaduto?

ANDY: La sto perdendo.

ADAMUS: Perché?

ANDY: Mi sto esaurendo.

ADAMUS: Sì. Quando hai iniziato cosa ti attirava?

ANDY: Lo sconosciuto.

ADAMUS: Lo sconosciuto.

ANDY: Sai, tu guardi i fili e dici, “Come può un segnale finire lì?”

ADAMUS: Oh! Io ci penso ogni notte! (risate) Sì. “Ma come accade?! Oh!” Sapete cosa mi dico a quel punto? “Non me ne frega nulla! Sta accadendo ed è tutto ciò che conta.” Sì. Attirava la tua mente. Alla mente piaceva molto. Teneva occupata la mente. Ecco, deduco che la perdita della dignità è il modo in cui la mente lavora e deve tenersi preoccupata.

ANDY: Devo tenerla…

ADAMUS: No, davvero, la mente vuole davvero – non voglio rivelarvi le risposte – ma è indegno il modo in cui capisce le cose e deve dire, “Ok, gli elettroni si muovono attraverso un filo a una certa velocità.” Non funziona, perché sapete cos’è? È tutto un flusso di energia!

ANDY: L’energia!

ADAMUS: Ecco cos’è. Ecco cos’è. Ora ok, forse volete sapere come funziona, ma qui il concetto errato – per un ingegnere si tratta di capire come si muove l’elettricità lungo il filo e tutto il resto – è che è solo uno degli 8.000 modi diversi in cui accade, davvero. Poi ci resti bloccato dentro e dici, “Oh, questa è la scienza esatta di come accade.” No, non è così. È una delle molte, molte, molte cose. Ecco, la gente dice, “Oh, ora capisco come funziona e quindi prima o poi capirò come funziona davvero la realtà.” No, non è per niente così.

ANDY: Sì, l’ho scoperto.

ADAMUS: Sì, quindi vai a pescare (altre risate).

ANDY: Sì.

ADAMUS: Accidenti. Bene, grazie. Ancora un paio. L’ambito più grande per la perdita della dignità come umano. La mancanza di dignità.

ELIZABETH: Ciao.

ADAMUS: Ciao.

ELIZABETH: Sai, di recente penso a ciò che hai detto sull’Io Sono che ci perdona.

ADAMUS: Sì. Sì.

ELIZABETH: Che noi non possiamo perdonarci.

ADAMUS: No, no. Non potete.

ELIZABETH: Anche se ci lavoriamo sopra…

ADAMUS: Se non ti spiace io ti fermo qui.

ELIZABETH: Sì, certo.

ADAMUS: Devo sottolineare e insistere perché sapete, alcuni di voi vogliono litigare con me su questo punto. Io vincerò perché ci sono passato e l’ho fatto anch’io. Prima di tutto l’umano dice, “Oh, non c’è nulla da perdonare” (Adamus sbuffa). Non ve ne siete ancora resi conto! Subito dopo l’umano dice, “Ecco, mi perdono.” Non potete, non potete proprio. Ci hanno provato. Molti, molti ci hanno provato e sono finiti in una strada senza uscita molto buia perché l’umano non ci crede. Intendo dire che qui voi siete privi di dignità e quindi crederete di potervi perdonare da soli? No, non potete farlo. La cosa peggiore è che non sapete neppure di cosa vi state perdonando.

ELIZABETH: Esatto.

ADAMUS: Sono cose molto grosse. Ecco perché ti interrompo. Procedi.

ELIZABETH: No, non era quello il punto. Io sono arrivata al punto, dopo aver passato anni  a rivedere e determinare se dovessi perdonarmi per A, B o C.

ADAMUS: Non puoi.

ELIZABETH: Non posso farlo, l’ho capito e per questo chiedo (ridacchiano) – io chiedo all’Io Sono di perdonarmi.

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: È interessante perché non sono specifica. A volte non lo so, ma ho alcune sensazioni, gli aspetti affiorano ed io mi sento meno la pienezza di quello che Io Sono. Riesco a descriverlo solo così.

ADAMUS: Sì, sì, sì.

ELIZABETH: Ho dei momenti in cui dico, “Per amor di Dio! Non sei così piccola!”

ADAMUS: Giusto.

ELIZABETH: “Torna a te. Riempiti di te.”

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: Lo sai?

ADAMUS: Sai, mi piacciono le battaglie interne con se stessi.

ELIZABETH: Sì! Sì!

ADAMUS: Oh! Sai, ti renderai conto di quanto tempo hai sprecato nella tua vita con le tue battaglie interne e di certo non vincerai. Non vincerai mai e inoltre voglio correggere ciò che hai detto: l’Io Sono non deve perdonarti per nulla.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: A lui non potrebbe fregare di meno. Tu sei qui come parte del sé che fa esperienza. A lui non importa! Davvero, è così. Tu puoi fare di tutto.

ELIZABETH: Ma tu hai detto…

ADAMUS: No, io non l’ho detto.

ELIZABETH: Ok (risate). Tu c’eri? (alla sua vicina)

ADAMUS: Oh, no, io non c’ero!

ELIZABETH: Te lo ricordi?

ADAMUS: Oh, no. Oh, no. Oh, no. Con Shaumbra io sto molto attento alle parole Sai, Shaumbra ha un modo divertente di distorcere tutto.

ELIZABETH: No, io pensavo fossi molto cristiana tempo addietro, ma cercavo di … (ridacchiano). No, chiedi a qualcosa fuori di me di perdonarti. Ecco, il mio Io Sono, io penso all’Io Sono, il Sé Maestro. L’Io Sono…

ADAMUS: Griderò qualcosa alla cucina.

ELIZABETH: Per favore aiutami.

ADAMUS: Posso avere dalla cucina una specie di vassoio?

ELIZABETH: Come?

ADAMUS: Come un vassoio di servizio.

ELIZABETH: Oh.

ADAMUS: Solo per farti vedere una cosa.

ELIZABETH: Oh, davvero?

ADAMUS: Sì, sì. Sì. Potete metterci sopra anche qualche dolcetto, visto che ci siete.

ELIZABETH: Tu non puoi perdonarti.

ADAMUS: No, non potete.

ELIZABETH: Non è possibile.

ADAMUS: No, non puoi.

ELIZABETH: Quindi…

ADAMUS: Puoi fingere. Puoi giocare a quel gioco. Puoi fingere di perdonarti. Non funziona. Là fuori qualcuno dirà, “Beh, io mi perdono.” Eh, buona fortuna. Ti ritroverai nel tuo stesso buco, nella tua stessa buca. Non riuscirai più ad uscirne. Non puoi e basta.

ELIZABETH: Quindi si tratta di integrare gli aspetti. Qual è la tua soluzione? Io cerco… (lui fa facce strane) l’hai detto tu, Adamus! Io ti ho sentito! (risate) Prendetevela con lui! Prendetelo in giro!

ADAMUS: Sapete, la cosa bella di oggi è che è tutto registrato (altre risate). Una persona può dire “Adamus, tu hai detto…” ed io rispondo, “Stai delirando, è tutto registrato.” Ora, io non ho mai detto che mi aspetto il sostegno prima di dire ciò che penso. Oggi là dietro sono un po’ lenti. Penso che stiano… (Adamus finge di bere) c’è una piccola celebrazione in corso (qualche risatina). Quanto ci vuole a portare a un Maestro Asceso un vassoio?

ELIZABETH: Non lo so.

ADAMUS: Sì (Adamus ridacchia, Linda corre a prendere il vassoio e qualcuno dice “Uh-oh”). Eccolo. Eccolo qui. Dov’eravamo rimasti?

ELIZABETH: Stavi dicendo che l’Io Sono ti perdona e che non c’è nulla da perdonare.

ADAMUS: Voglio tornare alla dignità, alla perdita della dignità.

ELIZABETH: Ecco dov’è la mia perdita di dignità. Quando affronto un giorno e mi ritrovo piccola e senza dignità in quel modo, non mi onoro.

ADAMUS: Giusto, giusto.

ELIZABETH: Ecco … (Linda arriva con il vassoio e piccoli dolci e lo passa ad Adamus) Oh, bene! (some ridacchia)

ADAMUS: Per favore.

TAD: I dolcetti!

ELIZABETH: I dolcetti! I dolcetti! I dolcetti! (applausi)

ADAMUS: Ora devo fermarvi un attimo. È da molto che non vivo sul pianeta (ancora più risate e qualcuno dice “Non ti perdi niente.”). Certo, amo i fiocchi di avena con il miele e la frutta secca. È il cibo per un Maestro Asceso. Che diavolo è questo?! (risate)

ELIZABETH: È un dolcetto di marshmallow.

ADAMUS: Ho chiesto un premio.

ELIZABETH: È un dolcetto.

ADAMUS: Mi hanno capito male. Non ho detto un dolcetto, ma un premio. Questo è… in fondo va bene.

TAD: A Linda piacciono

ADAMUS: Senti che energia ha (altre risate). In fondo è zucchero filato.

ELIZABETH: Già.

ADAMUS: Sì, sì. Tu li mangi?

ELIZABETH: No.

ADAMUS: Qualcuno li vuole?

ELIZABETH: A Linda piacciono.

ADAMUS: Va bene. Facciamo finta che sia qualcosa di buono.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: (Edith passa ad Adamus un piccolo muffin di cioccolato) Oh, l’hai tirato fuori dalla borsa? L’avevi rubato? (risate) Per l’amor del cielo! Lei viene qui per fare il pieno di cibo. Non mi stupisco che qualcuno di voi abbia ancora fame. Edith si prende il cibo. Cos’altro hai nella borsa? (altre risate) C’è un pezzo di pizza lì dentro!

EDITH: Io permetto il meglio di tutto. Questo è il Crimson Circle.

ADAMUS: Bene. Sì, è così. Ora, ok, ora vai di teatro. Ok. Ecco, sei a casa seduta e cerchi di capire, “Io mi perdono.”

ELIZABETH: No, forse al lavoro o in qualche…

ADAMUS: Mentre guidi o…

ELIZABETH: … dove ho bisogno di essere…

ADAMUS: Giusto, giusto.

ELIZABETH: … tutto di me e non sono all’altezza.

ADAMUS: Giusto. Però non funziona e ti confondi tutta nella testa e vivi un mese di Aspettologia come il mese scorso.

ELIZABETH: Sì.

ADAMUS: E poi, “Cosa sto facendo di sbagliato?” Yada-da. Poi aggiungi, “Oh! Ecco cos’è! Ecco cos’è! Ricordo che Adamus ha detto” – citi Adamus in modo del tutto sbagliato – “che il tuo Io Sono ti perdonerà.” Io non l’ho mai detto. Io ho detto, “Potete ricevere il perdono…”

ELIZABETH: Il perdono dell’Io Sono.

ADAMUS: “… che l’Io Sono ha già.” L’Io Sono …

ELIZABETH: Giusto. Mi è venuto dal drago, dallo Threshold.

ADAMUS: Sì, sì, sì. Però non l’hai fatto… sì.

ELIZABETH: Non ho detto che sia giusto, ok?

ADAMUS: Non l’hai detto nel modo giusto, ma qui… (risate) Ragazzi, oggi ha un caratterino! (altre risate) Wow! Wow! Parliamo di aspetti cattivi! (risate) Wow. Wow.

ELIZABETH: No, davvero mi è venuto dal Threshold. Come l’hai detto, lo sapevo già. (Adamus le porge il vassoio). Da qui dovrei prendere qualcosa che non voglio in particolare? (altre risate) Oh!

ADAMUS: Ok. Deve rientrare nel video che stai preparando per Santa Fe. Ok, va bene, va bene. Gioca con me.

ELIZABETH: Accetto il perdono.

ADAMUS: Gioca con me.

ELIZABETH: Lo sto facendo.

ADAMUS: Io sono l’Io Sono.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: Sono seduto qui nel paese dell’Io Sono. Sto facendo l’Io Sono (risate) e sto facendo…(fa alcune facce buffe) Oh!

LINDA: È un po’ inquietante! È inquietante! (altre risate)

ADAMUS: Di colpo ricevo una chiamata di soccorso ed è come, “Oh, merda! Di nuovo l’umano Oh, accidenti! Non smette mai.” Ok. Prendo il mio vassoio e lo riempio di cose buone. Oh, che altro abbiamo? Oh, ecco. Una barretta di cioccolato e un fiore finto. Riempio il mio vassoio. Va bene.

ELIZABETH: Ok, riceverò il fiore.

ADAMUS: Si riparte. (risate mentre Adamus sospira e le offre di nuovo il vassoio).

ELIZABETH: Io sto ricevendo il perdono. È delizioso (odora il fiore). Grazie.

ADAMUS: Un fiore finto (Adamus ride). Eccolo! Eccolo.

ELIZABETH: Vero. Non l’ho detto in modo corretto.

ADAMUS: Proprio così. Non l’hai detto in modo corretto.

ELIZABETH: No, ma al Threshold l’avevo capito. Forse l’ho dimenticato.

ADAMUS: Forse sì.

ELIZABETH: Forse è così.

ADAMUS: Sì, non è divertente? Quante volte ti ho detto che l’avresti dimenticato?

ELIZABETH: L’hai detto più di una volta.

ADAMUS: Quante volte ti ho detto che l’avresti distorto e contorto con ogni altra variazione possibile… voglio che tutti voi ve lo ricordiate. Ok (Adamus va verso di lei con fare impettito e le offre di nuovo il vassoio).

LINDA: Inquietante!

ELIZABETH: Grazie. Oh, bene! Un coniglietto (Adamus ridacchia). È un coniglietto grande.

ADAMUS: Bene. Cosa rappresenta il coniglietto?

ELIZABETH: Rappresenta l’Io Sono che mi sta già perdonando per ogni maledetta cosa che ho mai fatto nella mia storia.

ADAMUS: Giusto.

ELIZABETH: Miliardi di anni, vite. Non le ricordo tutte.

ADAMUS: Il fatto è che l’Io Sono non deve perdonare proprio nulla perché non conosce neppure quella parola.

ELIZABETH: È già – giusto.

ADAMUS: Ma si tratta di te che ricevi…

ELIZABETH: Lo sto ricevendo.

ADAMUS: …la purezza…

ELIZABETH: Dammelo.

ADAMUS: … la cristallità, il… Sei tu che lo ricevi… (Elizabeth prende i dolcetti e ne passa uno a Tad) Non darli a lei!!

TAD: Oh! (lo rimette sul vassoio; risate)

ADAMUS: Lei non è pronta! Accidenti! Oh. Sì, vedi, la prima cosa che cerchi di fare è passarlo a qualcun altro (altre risate). No, è tuo.

ELIZABETH: Oh, grazie (prende il vassoio).

ADAMUS: Si tratta di ricevere il perdono e poi entrare nella Realizzazione che, “Io non ho mai fatto niente di sbagliato.” Tu però non puoi dirtelo. Tu puoi ricevere il dono e non da parte di Dio, non da St. Germain e non da un altro essere.

ELIZABETH: Giusto.

ADAMUS: Solo il tuo Io Sono.

ELIZABETH: Capito.

ADAMUS: E non si accettano sostituti.

ELIZABETH: È il mio Io Sono.

ADAMUS: Sì. Sì, è il tuo Io Sono. Quando vedi… ridammelo (si riprende il vassoio).

ELIZABETH: Grazie (Adamus ridacchia).

ADAMUS: Quando ti senti senza dignità e quindi indegna, ti inventerai ogni scusa presente nel libro e tu distorcerai ciò che ho detto perché tu non ti senti abbastanza degna. Alla fine, quando dirai, “Io ricevo il perdono dal mio Io Sono da tutto quello che Io Sono. Io ricevo.”

ELIZABETH: Sì.

ADAMUS: E ripulisce e purifica tutto (Adamus le riporge il vassoio).

ELIZABETH: Io ricevo.

ADAMUS: Io tengo il vassoio. No, tu tieni i dolcetti ed io tengo il vassoio (risate). È il mio vassoio. È il mio vassoio. A te vanno i dolcetti. Sì. Non darli a nessuno. Sì (prende tutti i dolcetti dal vassoio). Ecco, alla fine l’ha ricevuto. Sì.

ELIZABETH: Oh, lo sapevo fin dall’inizio.

ADAMUS: Non ti fa sentire bene?

ELIZABETH: Grazie…

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: … grazie tante.

ADAMUS: Grazie.

ELIZABETH: Vieni a prenderlo.

ADAMUS: Grazie per il vassoio (il pubblico applaude). Grazie per aver giocato con me.

Sì, sapete, io voglio davvero tornare al punto. Il drago è qui. Oh, c’è eccome e non se ne andrà. Non se ne andrà e voi ve lo dimenticherete. Voi distorcerete tutto ciò che dico, come al solito e poi dovrò venire qualche volta a prendervi a sberle e dirò, “Io non l’ho mai detto.” Io ho detto, “Ricevo il perdono da parte dell’Io Sono.” Chi non si sente degno, chi si sente sporco e non ha la dignità, chi non si sente pronto ma piccolo finirà per trovare ogni scusa possibile per non accettarlo. Per quanto semplice sia, lo distorceranno e diranno, “Oh, devo confes- … oggi Adamus mi ha detto di confessarmi.” Sì. Oh, non sembra divertente. Verranno con tutto nel libro e ci proverete migliaia di volte – “Io ricevo il perdono” – e poi vi domanderete, “Cos’ho fatto di sbagliato? Come mai non è cambiato nulla?” Perché ogni volta che il drago entra dice, “C’è un po’ di spazzatura di cui devi liberarti.”

Poi, un giorno glorioso alla vostra 1.842° volta o forse la milionesima volta, non importa davvero, alla fine lo capirete.“Io ricevo il dono del perdono. Ora sono degna e così facendo mi rendo conto che Io Sono quello che Sono. Non c’è alcun giudizio. Non esiste la luce e neppure il buio. Non c’è modo di tornare a un Dio sconosciuto. Io Sono quello che Sono.” Non c’è nulla di cui vergognarsi. Nulla, proprio nulla. Ecco com’è. Bene.

Oh! Con questo facciamo un respiro profondo.

È molto semplice. Sai, è davvero l’ultimo passo per entrare nella Realizzazione.

Ecco, siamo usciti un po’ di strada ma è stata una bella distrazione. Ancora uno o due. Qual è la parte priva di dignità di essere un umano? Ti fa sentire meglio?

ELIZABETH: Oh, sì.

ADAMUS: Sì. Li hai mangiati?

ELIZABETH: Li tengo per Crash.

ADAMUS: No, no, no! Non sono suoi. Non può mangiarne neanche uno.

ELIZABETH: (a Crash) Non sono per te.

ADAMUS: Non lasciare che qualcuno te li prenda. No, sono roba tua.

ELIZABETH: Li metto via per te.

ADAMUS: Bene. Non condividere il cioccolato con qualcuno perché vedi, è la tendenza, “Oh! Guarda cos’ho trovato, ne do un po’ a tutti.” No, è solo tuo. IL fatto è che se lo mordono è come un frutto proibito. Li ucciderà. Sì (il pubblico dice “Ohh!”). Intendo dire a un livello o a un altro, forse non fisicamente. Intendo dire che ucciderà qualcosa in loro. No, non è per loro e tu non puoi darli a loro e qui e ora farò una predizione. Alcuni di voi – in effetti molti di voi – ci proveranno. Voi tenterete di perdonare gli altri. Voi tenterete di insegnare loro in modi che in effetti non sono appropriati. Voi tenterete di fare il guru che perdona e non funziona. Si ritorcerà contro di voi e contro le persone con cui state lavorando.

È molto personale. “Io ricevo il perdono dal mio Io Sono.” Sì, a livello filosofico voi direte, “Prima di tutto non c’è nulla da perdonare.” È un bel pensiero filosofico. È solo quando lo porti nel tuo essere e lo senti che diventa vivo.

Ecco, un piccolo indizio, una piccola guida rispetto a ciò che ho iniziato a dire, cioè Tobias che ha inserito nelle cose la sua energia, la sua Energia Vivente. Indovinate una cosa? Ecco dove andremo, l’Energia Vivente. Vi renderete conto di non aver avuto molta Energia Vivente. Avete avuto l’energia, ma sto parlando della vostra Energia Vivente nelle cose e a un certo punto tutto si riunisce, la massione e tutto il resto. Ecco dove stiamo andando – nell’Energia Vivente. Vi renderete conto che non avete vissuto moltissimo. Voi avete solo tirato avanti e tutti stiamo per far saltare in aria del tutto quel pensiero. Questo va bene.

Ok. Finito con questa domanda. Ora ho un’altra domanda. Questa è bella, quindi Linda scegli bene.

~ Domanda 2

Dunque, cosa porta una persona che è sul sentiero spirituale a fermarsi di colpo, a girarsi, a mollare, a rinunciare? Cosa porta una persona a rinunciare al suo viaggio? Ecco cosa vi dico: voi non potrete mai tornare davvero indietro. Potete nascondervi per un po’, potete fingere ma non potrete mai disimparare ciò che avete appreso.

Se ci pensate sopra, nel corso degli anni molti Shaumbra si sono ritirati. Sono molti di loro, ma la cosa non mi preoccupa affatto. Ripulisce il sentiero per tutti voi. Mi spiace, vedo molte dita medie sullo schermo. No, sapete, è opportuno così e sento ancora tutte le scuse del tipo, “Mi ritiro perché Adamus è odioso.” Duh! (alcuni ridacchiano) Ve ne siete resi conto solo adesso??! Voglio dire davvero, non vi siete ritirati cinque anni fa? Qual è l’ultima di cui mi ha parlato Cauldre? Qualcuno ha postato una cosa del tipo, “Adamus viene dal lato oscuro e ci distrae.” Beh, diavolo, sì! (più risate) Ve ne siete resi conto solo ora?! Beh, è chiaro che io vengo dal buio, dalla luce e nessuna delle due esiste. Voglio dire su, ragazzi, crescete un po’! Pensavo avessimo superato la storia del buio e della luce. Stiamo ancora giocando a quel gioco? No, voi no ma qualcuno ancora sì.

Torniamo alla domanda. Cosa porta qualcuno a ritirarsi, ad andarsene, ad interrompere la sua entrata nella Realizzazione? Cosa lo determina? Nel corso degli anni molti Shaumbra [si sono ritirati] oltre a me che li incoraggio ad andarsene. Ehh, sapete, questo non è il posto adatto, non è proprio il posto per i deboli di spirito. No, questa è roba tosta, ma è anche divertente, vero? Due persone hanno detto sì. Qualcun altro…? (ora altri Shaumbra dicono di sì). Ok. Va bene.

Cosa porta una persona a ritirarsi? Linda con il microfono. Oh, sarà bello. Sì.

JANICE: Il dubbio.

ADAMUS: Il dubbio. Sì, sì.

JANICE: E l’umano che non è pronto.

ADAMUS: Sì, l’umano non è pronto.

JANICE: Non è impegnato.

ADAMUS: Ok. Qual è la scusa più comune che si raccontano quando mollano? Non parlo solo del Crimson Circle, io parlo del loro sentiero.

JANICE: Probabilmente è il dubbio. Non ci credono.

ADAMUS: Che scuse si raccontano?

JANICE: (fa una pausa) “Io non ci credo.”

ADAMUS: Sì. Bene, sì.

JANICE: Non ci credono.

ADAMUS: Giusto, oppure solo “Non mi connetto.”

JANICE: Sì.

ADAMUS: Sì, sì.

JANICE: Uh huh.

ADAMUS: Ok. Bene. Che altro? È una gran bella domanda. Cosa porta una persona a ritirarsi? Ooh! Linda è in caccia. Ecco che parte. Ok.

ALI: Oh, spara!

ADAMUS: Tutta l’ansia in questa sessione mentre gira il microfono… (risate) “Non me!” Ma tu hai una gran bella risposta, lo so già (Ali fa una pausa) Qualcuno qui in mezzo (pochi ridacchiano).

ALI: Um…

ADAMUS: Inventati qualcosa. Qualsiasi cosa.

ALI: Sai, per me si tratta di lottare da molto tempo con molti problemi fisici, del corpo.

ADAMUS: Sì.

ALI: Sai, se dovessi ritirarmi mi verrebbe l’impulso di dire, “Ho chiuso. Non voglio più farmi male.”

ADAMUS: Sì. Esatto. Stai affrontando molto dolore.

ALI: Già.

ADAMUS: Certo, è giusto. C’è anche il dubbio che entra e dice, “Ehi, aspetta un attimo. Se questa roba funzionasse davvero io non proverei tutto questo dolore fisico.” Io ti rispondo, “Stronzate.” È molto dolore fisico, è davvero intenso. Le altre cose che affronti dopo che non lo avrai più e ti augurerai che lo facciano anche gli altri (il pubblico dice “Ohh!”). No, intendo dire che apprezzi ciò che hai affrontato. I problemi del corpo, ma certo.

ALI: Non è tanto quello… non è che non credo a tutto ciò. Io ci credo. Solo, quanto tempo ci vorrà?

ADAMUS: Giusto.

ALI: Posso renderlo così lungo?

ADAMUS: Giusto. È roba tosta. Il corpo ce la farà? Wow.

ALI: Sì. Sì.

ADAMUS: Eccellente. Bene. Ancora un paio. Uh-oh! (Adamus ridacchia)

JONATHAN: Lo sapevo.

ADAMUS: Quando meno te lo aspetti. Sì. Allora, cosa li porta a ritirarsi? Tu lavori a un film che – contribuirò con la mia energia nel film.

JONATHAN: Grazie.

ADAMUS: Sì. E oh, c’è roba divertente in arrivo.

JONATHAN: Oooh!

ADAMUS: Sì (ridacchia). Oppure “Ooh!” Allora, cosa li porta a ritirarsi?

JONATHAN: (fa una breve pausa) Non, sì, non credono che sia possibile. Ecco, rinunciano.

ADAMUS: Un’altra favola.

JONATHAN: Sì. Del tipo, “Ho rincorso a lungo la carota.”

ADAMUS: Giusto.

JONATHAN: E quindi, “Sono stanco. Non ce la faccio più,” quindi meglio se resto nel mio bozzolo e fingo che sia tutt’altro invece del dolore di dover, sai, affrontare un’altra delusione del tipo, “Pensavo di esserci arrivato e oh, non è così.”

ADAMUS: Sì. Ecco un fatto interessante: il 93,75 per cento delle persone che si ritirano da qui va altrove. Si uniscono a un altro gruppo. Trovano un altro guru. Vanno altrove. Si distraggono. Non si ritirano davvero, forse solo dal Crimson Circle e vanno altrove. Sapete quanto dura? In media dura 2,5 anni e poi vanno altrove e poi di nuovo altrove e poi di nuovo. Sono cercatori e va bene così. Noi qui stiamo uccidendo i cercatori, l’aspetto cercatore.  Boom!  Andato. Basta così. In ogni caso era un’illusione, quindi di fatto non uccidiamo nessuno.

Ecco, c’è tutta la storia – il dubbio e sapete, sta succedendo davvero – e invece di restare veri rispetto a ciò che sanno, non parlo degli insegnamenti o cose del genere ma restare veri nei confronti di se stessi, essi trovano un’altra distrazione. Lo fanno quasi tutti.

Alcuni – lo dico metaforicamente- vanno nei boschi da soli dicendo, “Ho chiuso con tutto questo. Ne ho abbastanza. Adesso basta Mi troverò un lavoro in una fabbrica di orologi sapete, impilando rotelle su rotelle, è tutto ciò che voglio fare. Andrò a casa e mi farò…” – come la chiamate attualmente – “… un’IPA (una marca di birra, N.d.T.) o qualcos’altro ed è tutto.” In effetti mi piacciono quelle persone perché almeno sono oneste e dicono, “Devo lasciare che le cose si sistemino e devo tornare a me.” Li amo perché quando tornano sono stupendi. Sono tornati alla verità e si sono ripuliti da molte cose.

Ancora un paio. Perché qualcuno si ritira? Tu segui quel percorso, ci passi una vita o più vite e poi – boom! – ti ritiri. Sapevi che sarebbe successo.

TESS: Oh (sospira).

ADAMUS: Come mai – se non ti spiace ho una domanda veloce per te. Come mai non usi di più le tue capacità intuitive?

(lei fa una pausa)

Oh, mi spiace se sono finito sul personale (ride). Oh, mi ha guardato come per dire, “Io ti ucciderò” (altre risate). Il fatto è che sono curioso. Tu hai davvero un mucchio di capacità intuitive, se una vera sensitiva. Come mai non le usi?

TESS: Sai, in un certo senso sono andata nei boschi, ma in modo diverso.

ADAMUS: Ok.

TESS: Volevo andare dentro di me ed usarle per me.

ADAMUS: Ok.

TESS: Perché ho iniziato a contattare vite in cui tenevo sempre qualcosa per gli altri o insegnavo alcune abilità.

ADAMUS: Sì. Sì, Sì.

TESS: Ma poi, sai, è un po’ come giocare a fare un ballo.

ADAMUS: Giusto.

TESS: E ho pensato, “A livello di esperimento, come sarebbe portare dentro l’energia per me?”

ADAMUS: Ok. Grande. Mi piace. Le userai – tu hai molte, molte capacità intuitive.

TESS: Giusto. Poi ho vissuto un periodo molto tosto – persino ora mi vengono i brividi – un periodo tosto a livello fisico e non riuscivo ad immaginare di andare avanti finché non mi è entrato dentro, almeno penso. Ora sta tornando e c’è molta vitalità e scoperta interiore e sono già al punto in cui io non… ok, non dirò quella parola.

ADAMUS: Grazie.

TESS: Sono oltre la mente fino al punto in cui non so dove applicare tutto ciò nel mondo, persino nella spiritualità.

ADAMUS: Giusto.

TESS: Perché superi la dualità e poi il gioco è finito.

ADAMUS: Sì, è così.

TESS: Ecco…

ADAMUS: È un posto tosto, molto tosto, davvero tosto in cui stare.

TESS: Giusto.

ADAMUS: Sì. Bene. Ecco, per rispondere alla domanda perché le persone si ritirano?

TESS: Direi perché la mente è stata programmata per la dualità e quindi non sarà mai soddisfatta. Lei vuole sempre qualcos’altro per cui agitarsi, per cui far muovere i suoi ingranaggi ed è stata programmata per…

ADAMUS: Bello.

TESS: … e se c’è un altro gruppo con un’altra filosofia che mi fa riflettere per un po’, sai, può andare avanti all’infinito.

ADAMUS: Bella risposta.

TESS: Quando cadi nel nucleo dello zero – “Basta dualità, ho chiuso” – allora il gioco è finito. La ricerca è finita.

ADAMUS: E poi cosa c’è?

TESS: Poi inizia la scoperta.

ADAMUS: Sì.

TESS: E poi è, sì.

ADAMUS: Hai ragione. Il gioco è finito, sei arrivata al punto zero, il puro nulla.

TESS: Oh, sì.

ADAMUS: È terrificante!

TESS: La perdita di ogni passione umana che avevi, di ogni passione spirituale che avevi.

ADAMUS: Tutto!

TESS: E tutto finisce in un – brrrrhh!

ADAMUS: E mentre dentro accade tutto ciò, all’esterno l’umano è super annoiato, annoiato di tutto…

TESS: Oh.

ADAMUS: … es estremamente sensibile. Hai fatto un tuffo in profondità. Sei al punto zero dentro di te, sei nel puro nulla dentro di te. Tutto sta cadendo a pezzi e tu lo sai. Tu cerchi di fingere che non sia così e invece è così. Tu cerchi di evitarlo, ma non ci riesci. All’esterno sei una stronza. Sai – non tu (risate), ma intendo tutti voi, stronzi! (altre risate) No, tu lo sei.

TESS: Grazie! (risate)

ADAMUS: No, tu lo sei e hai tutti i diritti di esserlo– no, tu lo sei – e hai tutti i diritti di esserlo. Se fingessi di non esserlo, di fatto ti prenderesti in giro. Intendo dire che sei scontrosa. Ti comporti da stronza. Sei estremamente sensibile. Non è carino averti intorno. Sei quasi odiosa e va bene così. Intendo dire che no, davvero, lascia che sia così perché dentro sta saltando tutto in aria. Stai entrando nel nulla. È come, è come se…

LINDA: Adamus, stanno registrando.

ADAMUS: Pfft! Non me ne frega un— (il pubblico dice “Ohh!” e alcuni ridacchiano). È la cosa migliore che gli altri possono sentire, sapete, che all’esterno in un certo senso tu sei quasi sulla difensiva. Tu fingi di essere dolce e così finisci per scoprire che stronza sei. No, perché è molto, molto difficile. Non funziona più nulla. Tu cerchi di essere dolce ed arcobaleni e luce del sole e lecca-lecca e amore – ugh! – è sarà ancora più difficile. Dentro di te stai resistendo, è come se andassi sott’acqua tappandoti il naso. Stai cadendo per terra e vedi già dov’è la fine. Non c’è nulla e ti sembra di non riuscire a fermare il fotogramma e quindi provi ogni trucco che c’è nel libro e vieni fuori con tutti quei cliché e mumbo jumbo e tutte le altre stronzate e non funziona. Toccherai il fondo. Ti schianterai.

Oppure puoi permetterti di entrare nel puro nulla di te con eleganza e nella dignità. Tu giungi nel puro nulla e ti rendi conto di che farsa è stata per moltissimo tempo. Poi sei nel puro nulla e dici, “E dopo? E dopo?” Tu sei nel puro nulla e ti rendi conto che sei realizzata.

Mi spingerò fino a dire qualcosa e Cauldre sta tentando di correggere e rivedere l’ortografia e tutto il resto, non funzionerà. La vostra Realizzazione entra nel puro nulla, il nulla, il nulla è davvero molto nulla, non è neppure nero. Vi piace pensare che non accada. Vi piace pensare che siete fuori a fare una passeggiata nel parco ed il tempo è bello e i coniglietti vi corrono incontro e mangiano dalle vostre mani e tutto il resto. La Realizzazione avviene… (lei ridacchia) nel… (ridacchiano)

TESS: Mi stavo immaginando te che… (Adamus ridacchia) te la spassi.

ADAMUS: Nel puro nulla.

TESS: Sì.

ADAMUS: Nel puro nulla c’è un punto incredibile – (Adamus sospira) e varrebbe la pena di farci un film, ma non voglio parlarne proprio ora – voi siete nel puro nulla e vi rendete conto che siete realizzati. Vi rendete conto che, “Oh, merda! Dovevo solo mollare tutta la roba vecchia. Dovevo arrivare al punto in cui ci sono solo io nell’Io Sono,” e da molti punti di vista l’Io Sono è un gran nulla. Parlandone a livello energetico, nell’Io Sono non c’è alcuna energia. Ci arrivate ed è come il nulla, eppure c’è qualcosa. Non c’è energia, ma c’è qualcosa. Se ciò non fa vibrare una certa corda dentro di voi e non vi ricorda quando avete attraversato la metafora del Muro di Fuoco nel puro nulla ed avete sentito il primo “Io Esisto,” è molto simile. Ora riguarda solo voi.

In quel puro nulla voi dite, “Perché mai vorrei voler tornare ad essere una stronza?” (Adamus ridacchia) “Ho l’umano che va in giro ed è irritante, infelice e il corpo gli fa male. Perché mai dovrei tornare indietro?”

Voi sentite un vecchio eco dall’umano interiore che dice, “Perché io non voglio morire, “Io sono già morto e non è stato nulla. Non è stato nulla.” Lo sentite dire, “Ma io mi sono impegnato a restare sul pianeta come un essere incarnato.” Di colpo dite, “Quell’umano è stato molto stupido a prendersi degli impegni e dei voti e tutto il resto. Scordatelo.” Voi siete in quel nulla e dite, “Voglio davvero tornare indietro?”

Ora accade una cosa divertente. Vi state rendendo conto che siete realizzati. Voi dite, “Oh, dannazione, questa è roba grossa. Voglio dire,” – e vi rendete conto che – “Lo sono sempre stato. Tanta roba.” Di colpo sentite la presenza di un Maestro Asceso alto, scuro ed affascinante che si avvicina a voi (risate) – a volte vi irrita – viene da voi e poi dice, “E ora cosa? E ora cosa? Vuoi tornare indietro?”

TESS: No.

ADAMUS: (ridacchia) No. Indietro ma in un modo diverso. Vuoi restare come un umano incarnato?

TESS: Giusto.

ADAMUS: Poi potreste pensarci sopra ed è una cosa tosta. Ecco tutto – tu parli delle telecamere che registrano? Ecco cosa stiamo registrando davvero. Questo è il momento più intenso di tutti. Di tutto.

La vostra Realizzazione avverrà. Voi toccherete il fondo. Voi vi schianterete. Voi entrerete nel nulla. Ciò che accadrà dopo è il territorio senza norme e senza mappa di cui non sappiamo nulla. In un certo senso tutto il resto è come da copione. Non tutto già scritto in ogni piccolo movimento o parola o altro ma sapete, più o meno nel libro c’è tutto. Voi otterrete la Realizzazione. Noi non sappiamo esattamente come, voi non sapete esattamente come ma ci arriverete. È nel copione.

Ciò che accadrà dopo nel copione non c’è. Non è nel libro. Non è mai stato scritto. Quel capitolo non esiste. Come ho detto di recente a Cauldre e Linda, ora nel Keahak VIII e in parte nel Keahak IX stiamo concludendo l’ultimo capitolo. Dopo passeremo in ciò che non è nel copione e quello noi non lo conosciamo. Come reagite quando vi dico che ce l’avete fatta, che siete realizzati e poi cosa accadrà? Non è per forza la decisione che pensate sia. L‘umano sta seduto lì e dice, “Oh, sì, ma io resterò.” Io non lo so, ma una cosa è certa: se voi resterete sarà molto diverso e per darvi un’idea, una dritta su ciò che verrà dopo, tutto gira intorno all’Energia Vivente. Tutto gira intorno al vivere – vivere inteso come essere vivi, finalmente.

Ecco perché il mese scorso vi ho fatto la domanda, “Passione o libertà?” – o la massione – perché io sto lavorando con voi sull’Energia Vivente che significa molte cose diverse. L’energia che è viva, non che è bloccata solo in un corpo fisico. L’energia che è vitale. L’Energia che contiene la grazia e la dignità. Ecco cos’è l’Energia Vivente, ma ora è anche Energia Vivente. Vivere una vita di energia, non una vita in cui sfuggite dall’energia. L’Energia Vivente. Ecco dove andremo. Oh, grazie. È stata una bella risposta. Molte grazie (Adamus ridacchia).

TESS: Molti prego.

ADAMUS: No, è stata una perfetta transizione armoniosa.

L’Energia

Ho fatto la domanda – quale diavolo era la domanda? Oh, perché ci si ritira? Perché una persona si ritira? Fate un respiro profondo e sentitelo dentro per un momento.

(pausa)

L’energia è troppo intensa. Ecco cos’è. Intendo dire che potremmo dire molte altre parole – si sono persi, hanno dubitato, si sono distratti – ma la vera risposta è che l’energia è troppo intensa ed ecco cosa avete affrontato il mese scorso. L’energia è davvero intensa. Voi non riuscite a gestirla. La mente non ci riesce.

Vedete, proprio ora mentre entrate nella Realizzazione e nella maestria, siete più che mai consapevoli dell’energia, ma con lei avete ancora una relazione di tipo vecchio. Voi siete più consapevoli delle buche sulla strada. Voi siete più consapevoli che mai dell’energia e cosa fate? Voi cercate di nascondervi da lei. Voi tentate di deviarla. Voi cercate di ignorarla, di fingere che non ci sia. Voi tentate di raccontarvi che andrà tutto bene e non sarà così. Proprio no. Tutto cade a pezzi e voi pensate che vada bene così e invece cercate di dire, “Ce la farò ad attraversarla.” Mi spiace, ma a volte mi viene proprio da ridere. “IO ce la farò. Lo farò con il potere. Io mi terrò impegnato.” Io vi dico che… (Adamus ridacchia) Cauldre non vuole canalizzarmi (alcuni ridacchiano). Stavo per dire una cosa del tipo, “Chiudete quella…”

Voi volete continuare ad avere la vostra vecchia relazione con l’energia. Non funzionerà. Quando gli Shaumbra si ritirano – molti di loro torneranno, ma quando si ritirano dal Crimson Circle – l’energia è davvero troppa e colpisce la loro vita, ogni parte della loro vita e va a trovare i punti sensibili – problemi di abbondanza, problemi di salute e tutto il resto. L’energia è troppo intensa. Prima Ali ha parlato del corpo. Il corpo la reggerà? Proprio ora sta entrando talmente tanta energia che fa male ed ecco perché le persone mollano.

Prima di procedere, qui voglio fare qualcosa di speciale. Facciamo un massaggio (risate). Ne avete bisogno. Dopo il mese scorso voi ne avete davvero, davvero bisogno. Sapete, non direi che sia stato preorganizzato, ma è come se aveste avuto bisogno di una bella dose di vera energia che vi scuotesse un po’ per dirvi che dovevate cambiare la vostra vecchia relazione con l’energia che voi stavate rifiutando. Voi state quasi rifiutando di modificare la vostra relazione. Voi direte, “Continuerò a procedere nel vecchio modo,” ma da qui in poi non funzionerà più, soprattutto come ho detto mentre entriamo nel nuovo Keahak non c’è più alcun copione e la vecchia relazione non funzionerà. Sarà davvero doloroso per il vostro corpo e vi incasinerà il cervello. Oltre tutto ciò, oltre tutto il resto abbiamo richiamato dentro il drago. Anche se pensate di affrontare tutto ciò con un lecca-lecca in bocca, presto scoprirete che il drago vi farà a pezzi. O in realtà rendetela una bella esperienza.

Il drago è qui perché vi liberiate da un po’ – (Adamus sospira) – da un po’ della vecchia spazzatura che c’è e che voi non vedete neppure, tipo la vostra vecchia relazione con l’energia. Non vi siete neppure resi conto dell’aspetto più grosso che avete affrontato il mese scorso. Era molto grosso e si trovava proprio in mezzo alla stanza. Voi dicevate, “Oh, mi sto vedendo l’aspetto di una vecchia vita passata” oppure “Sto affrontando una aspetto scuro o l’aspetto della mia paura.” Tutte stronzate. Voi state affrontando il vostro aspetto energia, proprio così. Il vostro aspetto energia. È l’aspetto che è stato addestrato ad usare l’energia in un certo modo che ora è un modo molto vecchio.

Nel lavoro fatto il mese scorso voi avete sentito il vostro aspetto energia. Mentre l’energia diventa sempre più presente nella vostra vita, voi ne diventate più consapevoli. Invece la vostra mente si è inventata di tutto su ciò che era davvero quell’aspetto – l’aspetto di indegnità e tutto il resto. No, si trattava del vostro aspetto energia.

Proprio ora il drago sta mordendo i piedi all’aspetto energia. Il drago si sta attivando davvero. È una grande massa di energia questo grande – come lo definite – il grande elefante rosa in mezzo alla stanza, ma l’energia è fiacca, è bloccata e non è molto vitale. Noi stiamo entrando nell’Energia Vivente.

Facciamo un respiro profondo e riceviamo un massaggio. Un po’ di musica, per favore.

Il Massaggio del Maestro

Per il vostro corpo è dura, ecco perché ho voluto fare il massaggio.

Fate un respiro profondo e rilassatevi davvero. Se ci guardate online, fate un respiro profondo e rilassatevi.

(parte la musica)

Chi arriva ora per farvi il massaggio… sapete, a volte il vostro corpo è rigido e vi sembra di non riuscire a rilassare i muscoli. Ricevete un massaggio. Lavoro sul corpo. Vi fa molto bene.

Oggi il Maestro, la saggezza ha chiesto di essere qui per farvi un massaggio e caro umano, l’unica cosa che ti si chiede è di permetterlo.

Sdraiatevi sul tavolo da massaggio e cosa, tenterete di massaggiarvi da soli? No. Voi lasciate che qualcuno lo faccia per voi. Voi lo permettete.

Vi sdraiate sul tavolo e all’inizio vi sentite un po’ tesi e stressati, ma molto presto mani gentili vi toccano…

Lo fanno con lentezza, senza essere invasive e voi potete sentire il tocco caldo sul vostro corpo. Oh, soprattutto intorno alle spalle e al collo.

Poi di solito parte una dolce musica tipo new age e forse un po’ di incenso.

Voi fate solo un respiro profondo. “Oh! Perché non l’ho fatto prima?”

Voi sentite le mani che vi toccano. Oh! Olio caldo. Chi l’ha inventato? Che grande idea! Ora l’olio caldo vi raggiunge la schiena, le spalle e poi le braccia.

Voi non dovete fare proprio nulla. Voi restate sdraiati lì. Vi viene quasi da piangere.

Voi state facendo una pausa e permettete.

In questo caso non è un massaggio da terapista o da chi lavora sul vostro corpo.  È il Maestro, è l’Io Sono.

Tutto ciò che dovete fare è permettere. Nient’altro.

Permettetelo e basta.

(pausa)

Farà tutto il Maestro, massaggerà ogni zona dolente del vostro corpo.

Voi non dovete fare proprio nulla.

(pausa)

In questo ambito il Maestro è molto abile perché il Maestro capisce l’energia, sa dove fa male, dov’è bloccata e ciò che si deve rilasciare.

Mentre le mani del Maestro lavorano sul vostro corpo con gentilezza e con molta eleganza, riuscite quasi a sentire il Maestro che vi comunica una parola di grande saggezza, quasi come se il Maestro vi sussurrasse una grande saggezza. Ecco, quella parola è “Permetti.”

Solo “Permetti.”

(pausa)

In un certo senso è divertente perché mentre il Maestro vi massaggia i piedi e le dita dei piedi – oh, che bella sensazione – voi sentite che vi sussurra “Permetti e basta.” Ecco tutto.

È quasi come se, beh, le mani del Maestro superassero il livello fisico. Ora il Maestro entra e raggiunge i muscoli e le ossa. La sensazione è strana, ma siete sempre voi. È la parte di voi che definiamo il Maestro, quindi non è molto strano. È solo un po’ strano.

Il Maestro sta lavorando su tutto il vostro corpo.

“È un po’ strano. Wow. Sento che mi massaggia il cuore e i fianchi. Il Maestro è proprio dentro i miei fianchi.

(pausa)

Sta lavorando sulle vostre spalle e sul collo. Questo è un vero e proprio massaggio completo. Intendo dire che non si limita alla pelle, all’esterno ma lavora all’interno.

Poi vi rendete conto di qualcosa. Il Maestro sta lavorando sull’energia. Ecco cosa fa. Non si tratta della vostra pelle o delle vostre ossa o del vostro cuore. Proprio ora il Maestro sta lavorando sull’energia.

(pausa)

“Il Maestro massaggerà davvero le energie, la cosa con cui il mese scorso io avuto qualche problema. Wow! Il Maestro lavora su ciò che si chiama energia, qualsiasi cosa sia.”

È questo ciò che porta molte persone a ritirarsi, a lasciare il loro sentiero o a distrarsi.

L’energia, oh, a volte è molto intensa, ma qui il Maestro sta lavorando con lei, la tocca e fa ciò che il Maestro ha bisogno di fare. Tra voi pensate, (ridacchia), “Io so che il Maestro sta lavorando sull’energia. Io non so cosa sta facendo il Maestro, ma non importa.”

Non importa.

(pausa)

Come umano, fate solo un bel respiro profondo e permettete.

Permettete il massaggio gentile da parte del Maestro.

(pausa più lunga)

Oh…

(pausa)

Sapete, potete ricevere questo massaggio ogni volta che volete. Ora però vi dirò una cosa: non tentate di farlo da soli. Intendo dire che non siete voi che massaggiate voi. Non è l’umano. Se fosse l’umano a massaggiarvi risulterebbe scomodo, poco efficace e persino doloroso e di certo goffo.

Potete farlo ogni volta che volete. Vi sdraiate e lasciate entrare il Maestro.

Il Maestro è la saggezza. Lei lo sa. Lei sa dov’è ogni piega, ogni frammento di energia bloccata, ogni pizzico di energia nascosta, lei sa dov’è e lascia che il Maestro li massaggi.

(pausa)

Un bel respiro profondo.

Ok.

Vedete com’è facile?

(la musica si ferma)

È stato facile per una ragione. Voi l’avete permesso. È facile per una sola ragione, che voi l’avete permesso. Ecco tutto.

Facciamo un respiro profondo mentre proseguiamo. Ah no, non abbiamo finito. Qualcuno stava dicendo, “Oh! Ora abbiamo finito? Abbiamo appena fatto una merabh.” No, non abbiamo finito! (pochi ridacchiano) Non ho ancora iniziato con voi. Proseguiamo.

Conversazione con Kuthumi

L’altro giorno stavo chiacchierando con Kuthumi. Kuthumi è arrivato mentre mi facevo i fatti miei, cosa che non faccio sempre ed è arrivato Kuthumi che mi ha detto, “Adamus, non sei un po’ preoccupato per la prossima cosa che faranno per te a Santa Fe, Nuovo Mexico – Dieci Anni di Adamus?” Devo dire che penso che sia un po’ geloso (alcuni ridacchiano), perché non avete fatto qualcosa per lui. Ora io farò – ora lui non è qui, quindi lo farò – qualcuno potrebbe fare qualcosa per lui, tipo fargli una torta o cose del genere? Non lo so, ma è un po’ geloso. Sapete, dieci anni fa Tobias ha avuto il suo gran bel commiato. Per me sta arrivando la spilletta dei dieci anni con Shaumbra. Penso che stia solo tentando di irritarmi. I Maestri Ascesi possono irritarsi. Possono irritarsi molto, ma noi siamo anche nella E, quindi possiamo essere anche molto calmi e beati nello stesso momento.

Stava cercando di prendersela con me e mi ha detto, “Sai che faranno la cosa della griglia. Sai, ti metteranno sul palco e si prenderanno gioco di te. Non sei un po’ preoccupato, Adamus?”

Io ho detto, “Perché dovrebbero? Perché mai dovrebbero prendersi gioco di me? Intendo dire che io mi immagino di salire sul palco e di essere ricoperto di lodi.” (alcuni ridacchiano) “Io m’immagino di salirci e sarà un po’… Mi sentirò un po’ imbarazzato, ma mi diranno che gran lavoro ho fatto, quanto mi amano e che dovrei essere eletto Presidente del Club dei Maestri Ascesi per l’eternità.” Qui ho un impegno per 2.000 anni, “Per l’eternità.”

Mi ha detto, “Non ti preoccupa un po’?”

Io ho risposto, “No, no. No, non sono preoccupato. So che andrà a finire bene.”

Poi Kuthumi ha detto, “Ti dirò una cosa” – saranno quattro le persone che verranno a tessere le mie lodi (Adamus ridacchia) e Kuthumi ha aggiunto – “Io sarò la numero cinque.” (il pubblico dice “Ohh!”) Ah! Ah! L’ho lasciato fare ed ho detto, “Va bene. Vieni anche tu. Ci sarai,” ma io ho detto, “Sai cosa c’è di bello in tutto questo schema, indovina chi avrà l’ultima parola in tutta la conferenza?” Sarò io.

Dobbiamo parlarne ancora un po’, dobbiamo parlare di Shaumbra e Kuthumi ha fatto un appunto. Ha detto, “Sai, io so che per te è impegnativo perché ho notato una cosa degli Shaumbra. Continuano a pensare di essere loro – gli umani – quelli che lavorano sulla Realizzazione. Come mai?”

Mi è venuto da ridere e ho detto, “È l’umano. L’umano è così.”

Lui ha replicato, “Sai, continuano a cercare di ripararsi e di guarirsi e di realizzarsi,” e poi ha detto, “Non puoi fare qualcosa perché si rendano conto che non possono? Non possono proprio. Non possono farlo pensandoci. Quello non è il modo. L’unica cosa che possono fare è fare l’esperienza e permetterlo. Ecco tutto.”

Io ho detto, “Sai, Koot, sai che è…” (risate) Noi siamo informali ed io ho detto, “Sai, non so come farglielo entrare nella testa. Continuiamo a parlarne e si stanno annoiando, sai, di me che parlo di Permettere e di fare esperienza e dell’energia ed ho aggiunto, “Dobbiamo fare in modo che capiscano che non possono farlo. Possono solo permetterlo,” proprio come quando il Maestro vi ha fatto un massaggio.

Riuscireste ad immaginare di cercare di massaggiarvi da soli? Beh, prima di tutto vi considererebbero dei perversi, ma poi (pochi ridacchiano) – non è molto efficace. Il Maestro l’ha appena fatto, è entrato dentro – ora, questo sì che sarebbe davvero strano – agendo proprio sull’energia. No, voi non potete è non è per nulla responsabilità vostra. Non lo è. Devo ficcarvi in testa che da qui in poi e dove andremo la responsabilità dell’illuminazione non è vostra. Non è responsabilità vostra lavorarci sopra. Voi potete solo fare l’esperienza e permetterlo, tutto qui. È tutto qui.

Ora, so che alcuni di voi pensano che ci sia qualcosa di un po’ sbilanciato in tutto ciò, che voi dovete partecipare, che dovete influenzare il tutto attraverso le cose che dite o pensate. No, non è affatto così. Non è vostra responsabilità.

Kuthumi ha detto, “Sai, ho pensato che forse è stato un po’ prematuro per te portare dentro il drago come hai fatto di recente” eh ha aggiunto, “Io lavoro molto con Shaumbra ed ho pensato che è stato un gran bel salto perché una volta che entra il drago è decisamente feroce e mi chiedevo se molti Shaumbra fossero davvero pronti.”

Io ho detto, “Sai, per i primi due mesi sarà un inferno,” e lo è stato, ma io ho detto, “Io penso che siano pronti. Penso sia arrivato il momento.”

Alla fine Kuthumi ha acconsentito. Alla fine ha detto, “Sai, penso avessi ragione a portare dentro il drago ora, a fare in modo che il drago si scagli sulle cose che un umano non riesce a fare. In effetti l’umano non può cambiare davvero le sue credenze e i suoi pensieri. L’umano, di suo non riesce a capire come lavorare con l’energia. Di certo l’umano non può perdonarsi e l’umano non può ‘fare’ la Realizzazione.”

Io ho detto, “Sai, ci proveranno e ci riproveranno e poi ci riproveranno di nuovo e lo faranno in modo molto convinto e poi penseranno di aver fatto qualcosa di sbagliato perché non funziona e poi, alla fine si renderanno conto che non è una loro responsabilità. La smetteranno di provarci e alla fine lo permetteranno.”

Kuthumi ha detto, “Sì e tu hai parecchi Shaumbra molto testardi e cocciuti, proprio molti.

Io ho detto, “Sai, li ho ereditati,” e poi, “Continueranno a provarci e ci proveranno e ci lavoreranno sopra e poi se la prenderanno con me. Non se la prenderanno mai con te, Kuthumi ma si arrabbieranno con me e poi un giorno si renderanno conto che, “Farlo non dipende da me, dall’umano. La mia responsabilità è fare l’esperienza e permetterlo. Fare esperienza di ciò che affronterò.’” È una grande esperienza se vi togliete di mezzo, se permettete. È una grande esperienza.

Non sta a voi massaggiarvi dentro e qui parlo dei problemi. Qui parlo delle energie bloccate e fuori equilibrio. Non sta a voi entrare nella mente e tentare di ripararla. Non potete farlo. Voi. Non. Potete. Punto. Invece continuate a provarci. Invece continuate ad entrarci. Invece continuate ad entrare nella giungla della mente dove tentate di districare il casino e non potete. Non potete. Non potete ed ecco perché entra il drago.

Il Drago

A proposito, noi usiamo il termine “drago.” È un termine antico che esisteva molto prima che gli umano popolassero la Terra come creature con squame e ali e che sputavano fuoco e tutto il resto. Il drago significa solo la chiarezza assoluta, la purezza. Ecco cosa significa. Potete immaginarlo come un animale che sputa fuoco. Potete immaginarlo come un biscotto con gocce di cioccolato e non importa. È la chiarezza assoluta e viene dall’Io Sono. Non contiene alcuna energia. Il drago non contiene alcun tipo di energia. All’umano piace pensare che abbia molta energia. Non ne ha bisogno. Per ciò che sta facendo non ne ha alcun bisogno ed è molto meglio che sia così.

Il drago è responsabile per il riorientamento di come voi lavorate con l’energia. Il drago è responsabile della ripulitura dell’energia morta che c’è dentro. Voi avete molta energia, ma è energia morta. Il drago la ripulisce. A voi si richiede solo di permetterlo.

Il drago entra proprio ora perché non potete sistemare la vostra mente da dentro la vostra mente. Proprio ora non potete riparare la vostra biologia da dentro il vostro corpo o la vostra mente. Non potete proprio.

Voi ci proverete. Voi tenterete di perdonarvi. Voi tenterete di fare tutte le altre cose. È inutile. Non funzionerà, Voi potete tentare di migliorarvi e non funzionerà perché avete a che fare con una prospettiva o coscienza molto limitata e quando lo fate aggiungete limite su limite e quindi non ottenete nulla. Sapete, è come aggiungere -3 più -2, cosa viene fuori? Meno 5. Ecco, è come l’umano che cerca di riparare i suoi pensieri e che cerca di riparare persino il suo corpo. Non potete.

Proprio ora il punto importante che raggiungeremo è il corpo vivente, il Corpo ad Energia Libera. Per molte ragioni non mi piace il termine “corpo di luce” – penso sia stato abusato e manipolato – quindi io uso il termine corpo vivente o il Corpo ad Energia Libera.

Ali, esso sostituirà quel corpo se tu lo permetti e invece tu continui a tentare di gestire il processo e lo fai da dentro la mente umana, i limiti umani, i vecchi modelli in cui ti dai il dolore fisico e non funzionerà. Se continui a provarci, finirai per diventare un relitto umano. Se lo permetti e basta, accadrà da solo. Entrerà il tuo corpo vivente, la tua luce, il tuo Corpo ad Energia Libera. Ora mi ascolti ma poi tornerai dritta a fare ciò che facevi prima. Tornerai a preoccuparti del tuo corpo, ti chiederai cosa dovresti fare per lui, che siano integratori o medicinali o pensarci sopra. Il tuo pensare fa sentire ancora peggio il tuo corpo perché i tuoi pensieri partono da un luogo di energia morta, di energia vecchia e non funzionerà.

Permetti e fai l’esperienza, ecco tutto. Togliti di mezzo. Ecco perché il drago entra e ti dice, “Lo farò io per te. Troverò io quella roba,” perché voi da soli non la troverete. L’umano l’ha nascosta proprio bene. Voi non vi siete resi conto che ciò che porta una persona a cambiare direzione sul sentiero è il fatto che l’energia è intensa. Avreste continuato per sempre nella vostra testa con tutto quel makyo. L’energia è troppo intensa, ecco. Tutto qui.  Ve lo dirà il drago o il Maestro, come preferite chiamarlo. Caro umano, ora arriviamo al punto in cui diciamo, “Permettetelo e fate l’esperienza. Poi toglietevi di mezzo.”

Proprio ora nel vostro copro sta avvenendo un processo di trasformazione – intendo dire proprio ora, proprio ora – che vi trasforma da una vecchia biologia a un Corpo da Energia Libera che è molto, molto elegante. Non importa quanto tentate di capire in che modo l’elettricità attraversa i cavi e non importa quanto cerchiate di analizzarlo, non ce la farete.

Prima di tutto la vostra mente non capirà mai cosa sta accadendo proprio ora e anche se ci riuscisse, anche con la comprensione da ingegnere della trasformazione da biologia che si basa su un DNA biologico a un corpo ad Energia Libera che è tutto vostro. La mente non ci riuscirebbe, eppure sta accadendo. Sta accadendo proprio ora mentre parlo. Sta accadendo dentro di voi a tutti i livelli e continuerà ad accadere se lo permettete e ne fate esperienza e la piantate di pensarci sopra.

Smettetela di cercare di farlo accadere. L’umano non potrà mai, mai fare la Realizzazione – farlo pensandoci, farlo studiando o usando la disciplina – mai. Sul sentiero verso la Realizzazione ci sono molti vecchi soldati, quelli che hanno insistito a farcela da soli, quando tutto ciò che dovete fare è permetterlo. Ecco dove stiamo andando proprio ora.

Voi vi stancate di parlare di continuo di Permettere ed è come, “Oh, sto permettendo.” No, non è così. Voi lo fate a modo vostro. Ora ho chiesto che il drago entrasse per mostrarvi quanto vi mettete di mezzo.

Mi arriva di continuo – “Oh, io so permettere. Io permetto ogni giorno” – ed io vi dico che siete delle vere stronze che controllano! (risate) È come dire che non state Permettendo. Tutto ciò che state facendo è prendere quella parola, la sacra parola “Permettere,” la inserite nella vostra mente e lasciate che la mente la manipoli. Voi state controllando. Voi volete aggiungerci la vostra autorità. È arrivato il momento di lasciarla andare.

È in atto un gran bel gioco, un gioco grande e grosso e rendetevi conto che state giocando e permettetelo e fate l’esperienza, ma smettetela di cercare di controllarla. Ecco qual è il gioco.

La Terra del Blu

Sapete, tempo fa ho parlato della storia della Terra del Blu (in Memorie di un Maestro). C’era una volta un tempo in cui tutti avevano tutti i colori. Essi erano consapevoli dei verdi e dei gialli e giocavano con tutti quei colori.  Giocavano con i rosa e i rossi e gli arancio e l’oro e i neri e i bianchi. Giocavano con ogni colore possibile ma sapete, erano rimasti davvero affascinati dal blu. In un certo senso in loro nacque un’ossessione per il blu.

A un certo punto le persone iniziarono a diventare blu. Le loro case iniziarono a diventare blu. L’erba e – beh, il cielo era già blu – ma l’erba e molto presto anche le loro automobili divennero blu. Molto presto il loro cibo divenne blu e tutto era blu. Certo, c’era qualche variazione cromatica nei toni del blu, ma in fondo era ancora tutto blu. Essi erano davvero immersi in profondità nel blu e molto presto tutti si scordarono che esistevano anche altri colori. Poi, è naturale, i loro figli nacquero blu, è naturale e… (alcuni ridacchiano). Proseguiamo con la storia. I loro figli nacquero tutti blu e tutti quei bambini non sapevano neppure che esistessero altri colori. Non esistevano libri sugli altri colori, li avevano buttati via e tutto era blu.

C’era una fabbrica blu dove producevano coperte blu e cuscini blu e la gestiva un capo blu e quel capo blu – oh! – che casino. Che casino e lui aveva moltissimi impiegati blu. Era un casino perché lui cercava di gestire un gruppo di lavoratori e i macchinari.  I macchinari si rompevano sempre e gli operai erano sempre malati. Avevano la depressione (risate) (gioco di parole tra blu e blues N.d.T.). Voi sapete cosa sta arrivando. Era difficile che andassero d’accordo ed erano difficili da gestire e lui era sempre nella sua testa blu.  Intendo dire che … (risatine). Cosa stavate per dire?

LINDA: Ha fatto saltare tutto!

ADAMUS: Ha fatto saltare tutto, giusto (risate). Ha fatto un lavoro di soffio (gioco di parole volgare N.d.T.) (il pubblico dice “Ohhh!”).

LINDA: No, ha detto “l’ha fatto saltare!”

ADAMUS: Stavo canalizzando uno di voi là dietro. Non so chi sia. Ora ti nascondi, ma… (Adamus ridacchia). Vedete, tra un piccolo momento di permettere e ridere, qualche distrazione – forse non è elegante, ma è stata una distrazione – voi avete lasciato entrare qualcosa, avete lasciato che accadesse qualcosa.

Proseguiamo con la storia. Dunque, il capo blu era tutto nella testa e non era un buon manager. In effetti non era neppure una bella persona. Sapeva che tutto stava per cadere a pezzi ma lui tentava di tenere tutto insieme e lo faceva dividendo, portando tutti a temere tutti e a temere lui, nascondendo le informazioni da un gruppo a un altro gruppo. Invece di riunire tutti e mandare avanti una piccola azienda blu, faceva andare tutti in direzioni diverse. La sua distrazione era essere un cattivo manager. Sapete, i clienti che chiamavano per lamentarsi dei loro cuscini blu venivano tutti insultati e fatti a brandelli o dicevano che puzzavano o altre cose ed erano sempre maleducati. Sapete, insegnava al suo servizio clienti ad essere rudi con il cliente ed era davvero terribile. Sapeva che tutto stava cadendo a pezzi ma si rifiutava di ammetterlo. Sapeva che tutto stava per finire, che la sua grande finzione blu era alla fine.

La sua identità era bloccata nell’essere il capo, il manager che controlla tutto, che fa tutto e che lavora. Lavorava molte ore perché i capi blu lo fanno; lavorava molte ore solo per far andare avanti le cose ma sapeva bene che qualcosa era terribilmente sbagliato. Tutto stava per finire.

Poi un giorno alla porta apparve un perfetto sconosciuto e al capo blu quel tipo appariva blu, ma col tempo il capo avrebbe appreso che non era affatto così. Di fatto era molto chiaro. Un giorno alla porta apparve quel perfetto sconosciuto e disse, “Prendo il tuo posto.”

Il capo blu disse, “Chi diavolo sei?” e lui rispose, “Sono il Dr. Agone e qui comando io. La prima cosa che faremo sarà far saltare in aria la fabbrica.”

Beh, accadde davvero. Il Dr. Agone entrò e fece saltare in aria la fabbrica e quando lo fece di colpo saltò in aria anche la fitta rete energetica che aveva mantenuto tutto blu, tutto piccolo e limitato. Tutto saltò in aria e naturalmente il capo blu era inorridito. Era lui il responsabile del controllo della fabbrica e di colpo tutto era saltato in aria. Era tutto sparito.

Mentre camminava tra le macerie, macerie che fumavano di blu guardò in basso e vide qualcosa di meraviglioso. Un piccolo granello d’oro. All’inizio pensava di essere pazzo, di esserselo inventato ma poi vide qualcosa che sembrava un po’ verde e poi qualcos’altro un po’ rosso. Gli venne in mente che per tutto quel tempo, cioè mentre pensava di gestire la fabbrica blu in effetti stava limitando le cose, le manteneva ristrette, limitate e blu. C’era voluto quel misterioso estraneo che arrivasse e distruggesse tutto, ma il capo blu restò seduto lì e si rese conto che in effetti l’unica cosa che era andata distrutta erano i limiti. L’unica cosa che era andata distrutta era proprio la credenza, era il controllo e quel, “Dovevo farlo.”

Mentre continuava a camminare tra le rovine, si rese conto che c’erano moltissimi colori diversi. Poi incontrò il caro Dr. Agone e gli disse, “Come rimettiamo tutto insieme senza che io debba controllare tutto, in modo che tutto prosegua da solo e ci sia una miriade di colori. Ci sono tutti i colori.  Come riportiamo tutti i colori nella Terra del Blu?”

Il Dr. Agone disse, “Avverrà in modo naturale. Tu non devi fare proprio nulla. Io voglio che ti accomodi qui ed osservi cosa accade. Ecco tutto. Osserva e basta, ecco, ma togliti di mezzo perché accadrà.” E così fu.

All’improvviso il capo blu non era più tutto e solo blu. I colori cambiarono. A quel punto aveva molti altri colori e qualcuno qui e là iniziò a notare che “È colorato. Certo, indossa i blu jeans ma porta anche una t-shirt bianca, un cappello rosso e ha le scarpe verdi.” Non tutti, non tutti ma prima o poi se ne resero conto, qualcuno qui e là e poi sempre di più e all’improvviso iniziarono a nascere dei bambini che non erano blu.

All’inizio le persone pensavano che fosse molto strano, molto bizzarro ma i bambini che nascevano erano multicolore. Un cambiamento totale colpì la Terra del Blu e non passò molto tempo prima che tutto tornasse all’Energia Vivente, al colore pieno. Per quanto il capo blu avesse incontrato grosse difficoltà nel mollare ed avesse odiato il Dr. Agone – lo sillabo ben bene, d-r-a-g-o-n-e (qualcuno ridacchia); non avrei dovuto sottolinearlo, avrei dovuto aspettare che lo indovinaste da soli ma ci restano pochi minuti e sono preziosi – ringraziò il buon dottore. Lo ringraziò per essere apparso e aver distrutto tutta la fabbrica. Sì, il drago, il dottore, eh. Sì. Avremmo dovuto… non abbiamo una delle cose su cui scrivere. Sì, proprio il drago.

Ecco cosa vi sta accadendo proprio ora. Le cose saltano in aria. Voi state da parte, osservate, guardate bene e rendetevi conto che è il dono più grande. Voi uscite dalla Terra del Blu. Avete tentato di lottare, avete tentato di gestire e di fare da supervisore a tutti gli aspetti e avete cercato di controllarli. È stato il caos. È stato un casino. Era arrivato il momento di mollare.

Mettiamo un po’ di musica e concludiamo la giornata con una merabh. Chiudiamo la giornata con un piccolo Dr. Agone che entra proprio ora. Oh, lui lo farà, lei lo farà.

Perché Voi Siete I Primi

Abbassiamo le luci e beh, non so se definirla una merabh, ma qui faremo qualcosa.

(parte la musica)

Proprio ora non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante permettere e fare esperienza.

L’umano non è responsabile per la sua illuminazione o per il suo corpo di luce.  Non è responsabile per la sua intuizione. Non è responsabile neppure per la sua nuova relazione con l’energia. Ne parleremo, ne discuteremo tutti gli aspetti, dentro e fuori ma a tutti gli effetti l’umano non ne è responsabile.

(pausa)

Stavo discutendo se fosse il caso di parlarne proprio ora, prima o dopo ma stavo pensando se era il caso di parlarne. Facciamolo. Perché mai trattenersi?

(pausa)

Esiste un termine che io uso per voi, per Shaumbra. In effetti è un termine affettuoso, ma forse all’inizio non vi sembrerà tale.

Mettiamo ancora un po’ di musica. Ho bisogno di qualcosa che allevi il colpo (risatine nervose).

Io vi chiamo i pazzi furiosi di Atlantide (risate). No, lo faccio davvero. Oh, per un’ottima ragione.

(pausa)

C’è stato un tempo in cui la mente non regnava suprema. C’è stato un tempo in cui la Terra del Blu non era solo blu. Era molte cose. C’è stato un tempo in cui la mente non controllava tutto, non limitava tutto.

Allora, beh, arrivarono i pazzi furiosi, quelli che presero l’energia, molta energia davvero intensa e la inserirono nelle menti degli umani in modo che passasse ai loro figli e ai loro nipoti, che passasse di generazione in generazione.

Le energie erano talmente intense sulla mente che portò la mente a diventare blu. Sebbene fossero presenti anche gli altri colori, la mente riusciva a percepire solo il blu.

Voi, che io chiamo i pazzi furiosi di Atlantide foste quelli che fecero parte di questo lavoro. Non c’era cattiveria. Non lo faceste con cattive intenzioni. Lo faceste per cercare di rendere beh, tutti noi una Comunità di Uno attraverso la mente, attraverso la conformità.

Alla fine accadde che si formò non solo un focus eccessivo sulla mente, ma tutto ciò creò anche un vero e proprio credere nella separazione, quasi un credo – che non si poteva spazzare via – nella separazione da voi, dal vostro corpo e dal vostro spirito. Erano energie intense che furono inserite nelle menti degli umani e comunque non ci volle molto. Non ci volle molto. Non dovettero girare per Atlantide a convincere tutto. Non ci volle molto, ma fece sì che tutto diventò blu.

Penso possiate definirla unità. Io la chiamo limite estremo e separazione.

I pazzi furiosi, quelli che entrarono e crearono la separazione, il limite con cui gli umani ancora convivono. In un certo senso ciò ha servito uno scopo. Essere separato è stata l’esperienza dell’Io Sono.

Beh, sì, l’Io Sono avrebbe voluto farne l’esperienza sapete. Non solo vuole fare l’esperienza di se stesso, ma fare esperienza della separazione.

Ecco, in un certo senso penso che voi, i pazzi furiosi faceste una cosa meravigliosa – creaste una tale bellezza della separazione, ma restò quasi come sigillata dentro e c’è solo una cosa che può riaprirla e non siete voi. Non è l’umano. Non sono i vostri pensieri. I vostri pensieri diventeranno sempre più blu mentre cercate di attraversare quella barriera. Non potete farlo voi.

Non potete farlo voi e poi arriva un misterioso estraneo, il Dr. Agone, il drago. Lo farà lui.

Sì, a livello filosofico potremmo discuterne, ma realisticamente non è il voi umano che entrerà.

Voi sapete che nella storia il capo blu cercava di controllare tutto, ma sapete anche che avrebbe fallito e il drago entrerà e beh, spazzerà via le cose.

Il drago vi riporterà all’Energia Vivente, perché sapete che quando tutto diventò blu l’energia si fece spessa, densa e quasi come se non vivesse più.

Il drago arriverà e farà saltare tutto in modo che l’energia viva di nuovo.

Ecco, cari pazzi furiosi di Atlantide, tutti voi, guardate cosa avete fatto.

 (pausa)

Voi dovete essere i primi ad affrontare tutto ciò – chiamatelo il sentiero spirituale o come preferite – dovete essere i primi ad affrontarlo e perché prima di tutto siete stati voi che avete dipinto tutto di blu.

Ecco qual è la vostra massione. È proprio qui.

Facciamo tutti insieme un respiro profondo.

Caro umano, dipende da te fare l’esperienza e permettete. Ecco cos’è.

Lascia che il drago entri e faccia il suo lavoro. Permettiti di ritornare all’Energia Vivente. Permettiti di passare dal blu allo spettro completo dei colori che sono sempre esistiti e dei nuovi che stanno entrando.  Per favore, per favore smettila di tentare di farlo da solo.

Smettila di tentare di controllarlo e gestirlo e di farlo pensandoci. Tu non puoi.

Io voglio che lo prenda bene in considerazione. Caro umano, guardati bene dentro. Tu non puoi farlo. Tu non puoi perdonarti e in effetti non puoi cambiare te stesso.

Però puoi permetterlo… e poi permetterti di fare l’esperienza di com’è stato. Ecco cos’è.

Facciamo tutti insieme un respiro profondo nella gloriosa bellezza di questo giorno.

Miei cari pazzi scatenati di Atlantide, non sentitevi in colpa. È… eh, ricevete il perdono e basta. Ora non dovete finire per soffrire per farlo. Nei prossimi Shoud vi spiegherò meglio cosa accadde e come faremo a farlo dis-accadere.

Facciamo tutti insieme un bel respiro profondo.

Una nota finale in questo giorno. Per favore c’è qualcuno che farà qualcosa per onorare Kuthumi? (alcuni ridacchiano). Sta molto male.

Detto questo, miei cari amici, Io Sono quello che Sono, Adamus, a servizio di un gruppo chiassoso di pazzi furiosi (qualcuno urla “Woo hoo!” e il pubblico applaude).

E ricordatevi che tutto è bene in tutta la creazione. Grazie. Grazie.

IL MATERIALE DEL CRIMSON CIRCLE

Serie Emergence

SHOUD 8 – con ADAMUS SAINT-GERMAIN, canalizzato da Geoffrey Hoppe

Presentato al Crimson Circle il 6 aprile 2019 

www.crimsoncircle.com

Io Sono Adamus del Dominio Sovrano.

Mi state guardando come se non mi aveste mai visto (alcuni ridacchiano). Forse c’è qualcosa che è un po’ diverso.

Ah! Un paio di cose prima di iniziare. Cauldre pensava che stessi cercando di inserirmi nell’altro discorso (alcuni ridacchiano). Proprio no. Ero solo molto eccitato per il fatto di venire qui oggi perché abbiamo molto da fare e molto di cui parlare.

Sarà una canalizzazione in molti strati e ciò significa che stanno accadendo molte cose. Non si tratta solo delle parole che diremo, ma in questo messaggio accadranno molte cose. Forse vorrete rivederlo o riascoltarlo più volte. In questo momento stiamo facendo molte cose. Ne stiamo mischiando molte.

A volte la mente umana dirà, “Dove diavolo vuole andare a parare Adamus? Di cosa sta parlando? Come mai non si fissa su un tema solo?” perché io non mi fermerò più su un solo tema. Si tratta della E.

Per questo facciamo un bel respiro profondo

In seconda battuta il trailer del film che avete appena visto, il Tempo del Sesto Solen, certo che Tobias è in quel film. Il suo racconto è in quel film, ma non è solo il suo racconto. Vedete, ha fatto qualcosa di nascosto. In effetti ha impiantato in quel film la sua Energia Vivente. Sì. A Cauldre stanno venendo – come le chiamate – le cose divertenti che vi vengono sulla pelle (qualcuno dice “La pelle d’oca”).

Quando registrarono quella canalizzazione di Tobias, oh, in quel momento c’era molto di più e non era stato pianificato né preparato. Il produttore aveva richiesto che trasmettesse un messaggio e Cauldre non ci ha mai pensato troppo sopra. Era un semplice messaggio. Beh, diventa il flusso del fiume che veicola il film, che veicola tutte le energie di quel film, ma anche la sua Energia Vivente. Ecco, non si tratta solo delle parole registrate, è la vera Energia Vivente. Da parte sua è stato brillante e lui ne è molto consapevole.  Ecco, in un certo senso, beh, lui è tornato. È presente nel film, è vivo e sta bene e si connette a tutti voi che lo vedete, si connette a tutti quelli che si stanno svegliando, li guarda negli occhi mentre guardano lo schermo e dice loro, “Siete pronti? Siete pronti per questo?” È un po’ ciò che ha detto a tutti voi, “Siete pronti per ciò che arriverà dopo?” Poi lui e molti altri faranno da guide e anche voi sarete alcune di quelle guide.

Guardate cosa avete affrontato in questi anni. Non parlo solo di dieci anni, ma di vite. Guardate cosa avete affrontato nel preparare la via per moltissimi altri. Sarà molto diverso rispetto al tipo di risveglio e di entrata nella Realizzazione rispetto a come gli attuali Maestri Ascesi hanno fatto. Essi l’hanno fatto da soli. L’hanno fatto senza poter godere della compagnia e del cameratismo degli altri. Essi l’hanno fatto lottando e in modi molto difficili, ma ora siamo pronti a passate al livello successivo in cui molti umani si stanno svegliando nello stesso momento.

Naturalmente il vostro viaggio, la vostra entrata nella Realizzazione è molto personale. Noi non lo facciamo come un gruppo Kumbaya. Non c’è nessuna formula. Non potrebbe esistere un libro che mette tutto in un ordine specifico. Non può esserci, perché ognuno è un individuo. In ogni caso ci sono energie che possono accompagnare, che possono abbracciare chi sta entrando nel risveglio.

Con Tobias che beh, in un certo senso è in primo piano e voi con lui, con le vostre energie, le vostre energie viventi inserite in questo film io chiedo davvero a tutti voi di guardarlo perché potreste dire che in un certo senso ciò attiverà, connetterà la vostra energia, la vostra Energia Vivente insieme a quella di Tobias e in profondità in questo film e così chiunque si sta risvegliando e lo guarderà, lo sentirà. Essi non sono soli. Altri l’hanno già fatto.

Certo, è un sentiero difficile ed arduo perché tutto finisce a gambe all’aria. Quando però vi rendete conto che altri l’hanno affrontato e ce l’hanno fatta, ciò farà un mondo di differenza.

Mentre voi entrate nella vostra Realizzazione, mentre state entrando nella fase finale, quella finale – intendo dire che è già qui, voi lo state solo realizzando – per favore imprimete la vostra energia in quel film e in quelli che lo seguiranno.

L’altra cosa che di certo voglio menzionare oggi è che qui c’è lo staff del Risveglio Rude, il vostro risveglio, il vostro risveglio rude. È la stessa cosa, ma su un livello molto diverso. La vostra energia entrerà in quel film. Sapete quando vi ho detto che sareste stati gli insegnanti? Ciò non sempre significa farlo in un corso. Potrebbe accadere con un film. Potrebbe accadere con un libro che scriverete. Potrebbe accadere in ogni cosa. Proprio ora tutto sta per accadere. In effetti il Sogno di Atlantide è proprio qui.

Io so che – oh, lo so bene – quanto siete esauriti. So bene che a volte c’è solo tutto quel dubbio, la perdita della speranza, la perdita della passione e tutto il resto. Mentre emergete da tutto ciò oh, voi canterete per la gioia quando vi renderete conto che, “Non è stato poi così male!” (risate) “È stato piuttosto facile, ma non lo rifarò mai! Non sceglierò mai di rifarlo.”

Parlando di cose turbolente, ho saputo dal reparto lamentele del Club dei Maestri Ascesi (Adamus ridacchia) che per voi il mese scorso è stato un mese tosto? (qualcuno dice “Oh, sì”) No, davvero un mese tosto? Perché pensate che lo sia stato? Perché pensate che sia stato tosto? Non ho bisogno del microfono, urlate e basta. Perché pensate che sia stato tanto tosto? (il pubblico urla “Gli aspetti!”) Il mese dell’aspetto. Sì. Io non so –ne parleremo qui – che un grande ass-petto (gioco di parole tra ass=culo e aspetto) … (il pubblico dice “Ohh!”) È proprio grande. Non so neppure se riconoscete qual è. Oggi ne parleremo. È stato il mese dell’aspetto perché, beh, è un po’ come l’ultima chiamata degli aspetti, ma qui ce n’è uno bello grosso. In effetti è proprio in mezzo a questa stanza, per così. C’è sempre stato. Era molto ovvio, molto grande e molto famigliare ed è probabile che non l’abbiate neppure riconosciuto. Probabilmente non l’avete riconosciuto. Oggi parleremo proprio di questo.

È stato un mese turbolento, certo, ma (a) l’avete chiesto voi e (b) ve lo siete meritato (risate). Davvero! (Adamus ridacchia) Alcuni di voi online stanno facendo questo gesto (il dito medio) al vostro schermo (altre risate) a me. Non so cosa significhi. No, l’avete fatto. Voi l’avete chiesto ed oggi noi parleremo di come l’avete fatto. Voglio dire, non è che vi siete seduti con un pezzo di carta dicendo, “Rendi questo mese davvero turbolento,” ma avete fatto altre cose che l’hanno reso un mese turbolento. Inoltre ve lo meritate. Intendo dire che ve lo siete davvero meritato (Adamus ridacchia), perché è come una grande ripulitura, una grande – Cauldre mi sta fornendo un’immagine – “Azienda Spurghi,” dice lui, sì – errrr! – che passa nei tubi, sapete, e ripulisce i tubi.

Ecco, ve lo siete meritato! Vi siete meritati di liberarvi da tutta quella merda e sporcizia e sporco e grasso e lerciume accumulati in quei tubi. Voi tentate davvero con forza di liberarvene e proprio ora io vi dico che da soli non potete farcela. Eh, oggi ne parleremo

Prima di continuare facciamo un bel respiro profondo. Sono davvero deliziato di essere qui. Sono proprio deliziato.

Sapete, c’è stato un punto in cui ho pensato che – a un certo punto l’ho detto – che ce l’avrebbero fatta in cinque, cinque Shaumbra e stavo esagerando. Io pensavo che sarebbero stati otto (risate). Sono davvero deliziato. Intendo dire che nel mondo ci sono migliaia e migliaia e migliaia di persone beh, in effetti Cauldre mi sta ricordando che ha appena scritto un articolo su questo tema. La Realizzazione è una certezza. È una certezza. Non è una domanda. Alcuni di voi se lo chiedono ancora, ma io ve lo ricorderò. Voi non dovete fare proprio nulla. È – ora che resterete nel corpo su questo pianeta – come gestirete l’energia? Questa è la domanda.

La Saggezza Shaumbra

Prima di procedere facciamo un po’ di Saggezza Shaumbra. Mi piace ascoltare la vostra saggezza. Sì. Certo, Linda, al microfono. Oggi abbiamo due domande.

Prima di tutto il mese scorso abbiamo parlato di dignità e per molti di voi ciò ha toccato un nervo scoperto. Cos’è accaduto alla dignità, la dignità dell’anima, di voi come essere angelico? Anche quando vi dico, lo sapete che voi eravate il leader nella vostra famiglia angelica spirituale? In quella famiglia voi eravate un grande leader. Parlo di te e di te, di te e di te– oh, non c’è abbastanza tempo per indicarvi tutti – tutti voi; tutti voi eravate, eravate – non esiste un buon termine umano – ma eravate leader delle vostre famiglie spirituali. Voi siete venuti in questo luogo, sulla Terra per imparare un mucchio di cose, voi siete venuti in questo luogo ed ora dov’è la dignità? Voi dite – vi sto dicendo che voi eravate leader e voi dite – “Sì. Stai parlando con la persona sbagliata. No, no. Chi, io?  Centinaia di migliaia di esseri angelici guardavano a me?!” È come sì, proprio voi. Io intendo dire voi, proprio voi. Voi eravate leader, ma dov’è la dignità? Dov’è la dignità? Dal nostro ultimo incontro ve lo siete chiesto? Non voglio prendermela con voi, ma certo che lo faccio! (risate) Cos’è accaduto alla dignità?

~ 1° Domanda

Oggi la prima domanda è: dov’è la più grande perdita della dignità? Nella vostra persona umana, dove direste che c’è la più grande perdita della dignità? In quale zona? La più grande perdita della dignità. Linda – oh, eccola. La più grande perdita della dignità.

DAVID: La mancanza di… non mi fido di me, mi metto in dubbio.

ADAMUS: Dove ti sta colpendo nella tua vita, nel portafoglio?

DAVID: No, allo stomaco.

ADAMUS: Allo stomaco. Ok. Buona risposta. La mancanza di dignità. Voglio dire, accidenti! Che razza di angelo che si rispetti avrebbe mai progettato uno stomaco che è attaccato al sedere e che fa tutta una serie di…è un, “Cosa?!” Sì, è la perdita della dignità.

DAVID: Certo che sì.

ADAMUS: Ma certo. Tu cerchi di avere un po’ di orgoglio. Tu indossi un sorriso. Tu cerchi davvero di connetterti all’Io Sono e poi accade che, “Sì, ma proprio ora mi si rivolta lo stomaco e Dio solo sa quale sarà il risultato di tutto ciò, quindi.”

DAVID: Giusto.

ADAMUS: Sì, la perdita della dignità. Sì. Ti influenza? Riesci a sentirla?

DAVID: Beh, mi ha influenzato.

ADAMUS: Oh, l’ha fatto.

DAVID: Intendo dire che di certo l’ha fatto.

ADAMUS: Certo che sì.

DAVID: In effetti è finita che – ho scelto di andare in ospedale a fare quella famosa ripulitura.

ADAMUS: Oh! (Adamus ridacchia)

DAVID: Sì.

ADAMUS: Interessante.

DAVID: Ho fatto una scelta cosciente.

ADAMUS: Sei sdraiato sul tavolo e dici, “Dov’è la dignità?” e ti sbavi addosso.

DAVID: Sì.

ADAMUS: O altre …

DAVID: Altre cose.

ADAMUS: Altre cose. Sì, sì, sì.

DAVID: Beh, è stato…

ADAMUS: Sì, questo è uno spettacolo per famiglie, ecco.

DAVID: Capisco (alcuni ridacchiano).

ADAMUS: Sapete, ora come fate ad immaginare di essere un essere angelico e questo corpo che non è neppure vostr, cosa gli succede? Sì. Ok, bene. Buona partenza. La perdita della dignità. Dove altro colpisce? Quali altre parti della vostra vita? La perdita della dignità.

Oh, hai appena ringraziato Linda per il microfono. Che dolce.

CLAUDIA: Sì. Grazie. Il mio cuore.

ADAMUS: Il tuo cuore. Cosa non va nel tuo cuore?

CLAUDIA: Molto tempo fa ho scelto di lasciare un marito, ho dovuto lasciare il paese per lavorare sodo e riprendermi la mia dignità.

ADAMUS: Sì. Sì. Come ha colpito il tuo cuore?

CLAUDIA: Costrizione.

ADAMUS: Il tuo cuore è stato influenzato a livello fisico?

CLAUDIA: Per fortuna no.

ADAMUS: Oh, bene.

CLAUDIA: Un bel po’ di ansia.

ADAMUS: Molta ansia. Sai, quando ci pensi a livello letterale il cuore, sai è – boomp, ba doom, pompa il sangue – tu dipendi da una cosa che può abbandonarti in qualsiasi momento? Sai, tu dipendi da lui. Tu sei un angelo. Perché mai dovresti fidarti del tuo cuore, che all’improvviso potrebbe – ooh! – mollarti così. No, non succederà.

CLAUDIA: No. No!

ADAMUS: No, no, no, no, no. No. Sai, la cosa divertente è che io lo dico e voi dite, “No, no, no. Non permetterò che accada” Tu pensi di uscirne pensando. Pensarci non servirà a nulla. Il cuore non risponde alla mente. Proprio no.

CLAUDIA: Ok.

ADAMUS: Sì. Bene, grazie. Dunque, abbiamo le viscere e il cuore. Dove altro? La perdita della dignità.

ANDY: Il lavoro!

ADAMUS: Il lavoro, sì!

ANDY: Sì, devo lavorare per vivere…

ADAMUS: Perché?

ANDY: … per avere denaro e pagare il mutuo e le tasse. È tanta merda.

ADAMUS: È tanta merda (risate). Hai un lavoro?

ANDY: Sì.

ADAMUS: Sì. Ti pagano bene?

ANDY: Beh, io lavoro per me.

ADAMUS: Oh, bene (risate).

ANDY: Sì, in effetti mi pago piuttosto bene!

ADAMUS: Ti paghi piuttosto bene…

ANDY: Sì.

ADAMUS: Ti piace ciò che fai?

ANDY: Sai, l’ho fatto per 34 anni, ma quest’anno vado in pensione. Ne ho abbastanza.

ADAMUS: Sì. Cosa farai dopo?

ANDY: Comprerò una licenza per pescare.

ADAMUS: Gran cosa. Era in cima anche alla mia lista (altre risate). Sì. Sì.

ANDY: Voglio solo…

ADAMUS: Sì. Non farlo troppo (risate). Voglio dire, non esagerare! Intendo dire che ci sono anche gli estremi, sai. Tu acquisterai una licenza per pescare. Andrai a pescare?

ANDY: Non vedo l’ora di passare più tempo all’esterno.

ADAMUS: All’esterno.

ANDY: Sì.

ADAMUS: Ok. Bene. Sì, la perdita della dignità. Ora stai lavorando su di te, quindi un certo grado di dignità c’è. In teoria puoi fare tutto il denaro che vuoi.

ANDY: Sì.

ADAMUS: Sì. Che tipo di lavoro fai?

ANDY: Elettronica. Io progetto prototipi elettronici.

ADAMUS: Oh, Sì. Sì. Bene. Provi passione nel farlo?

ANDY: La provavo.

ADAMUS: Sì. Cos’è accaduto?

ANDY: La sto perdendo.

ADAMUS: Perché?

ANDY: Mi sto esaurendo.

ADAMUS: Sì. Quando hai iniziato cosa ti attirava?

ANDY: Lo sconosciuto.

ADAMUS: Lo sconosciuto.

ANDY: Sai, tu guardi i fili e dici, “Come può un segnale finire lì?”

ADAMUS: Oh! Io ci penso ogni notte! (risate) Sì. “Ma come accade?! Oh!” Sapete cosa mi dico a quel punto? “Non me ne frega nulla! Sta accadendo ed è tutto ciò che conta.” Sì. Attirava la tua mente. Alla mente piaceva molto. Teneva occupata la mente. Ecco, deduco che la perdita della dignità è il modo in cui la mente lavora e deve tenersi preoccupata.

ANDY: Devo tenerla…

ADAMUS: No, davvero, la mente vuole davvero – non voglio rivelarvi le risposte – ma è indegno il modo in cui capisce le cose e deve dire, “Ok, gli elettroni si muovono attraverso un filo a una certa velocità.” Non funziona, perché sapete cos’è? È tutto un flusso di energia!

ANDY: L’energia!

ADAMUS: Ecco cos’è. Ecco cos’è. Ora ok, forse volete sapere come funziona, ma qui il concetto errato – per un ingegnere si tratta di capire come si muove l’elettricità lungo il filo e tutto il resto – è che è solo uno degli 8.000 modi diversi in cui accade, davvero. Poi ci resti bloccato dentro e dici, “Oh, questa è la scienza esatta di come accade.” No, non è così. È una delle molte, molte, molte cose. Ecco, la gente dice, “Oh, ora capisco come funziona e quindi prima o poi capirò come funziona davvero la realtà.” No, non è per niente così.

ANDY: Sì, l’ho scoperto.

ADAMUS: Sì, quindi vai a pescare (altre risate).

ANDY: Sì.

ADAMUS: Accidenti. Bene, grazie. Ancora un paio. L’ambito più grande per la perdita della dignità come umano. La mancanza di dignità.

ELIZABETH: Ciao.

ADAMUS: Ciao.

ELIZABETH: Sai, di recente penso a ciò che hai detto sull’Io Sono che ci perdona.

ADAMUS: Sì. Sì.

ELIZABETH: Che noi non possiamo perdonarci.

ADAMUS: No, no. Non potete.

ELIZABETH: Anche se ci lavoriamo sopra…

ADAMUS: Se non ti spiace io ti fermo qui.

ELIZABETH: Sì, certo.

ADAMUS: Devo sottolineare e insistere perché sapete, alcuni di voi vogliono litigare con me su questo punto. Io vincerò perché ci sono passato e l’ho fatto anch’io. Prima di tutto l’umano dice, “Oh, non c’è nulla da perdonare” (Adamus sbuffa). Non ve ne siete ancora resi conto! Subito dopo l’umano dice, “Ecco, mi perdono.” Non potete, non potete proprio. Ci hanno provato. Molti, molti ci hanno provato e sono finiti in una strada senza uscita molto buia perché l’umano non ci crede. Intendo dire che qui voi siete privi di dignità e quindi crederete di potervi perdonare da soli? No, non potete farlo. La cosa peggiore è che non sapete neppure di cosa vi state perdonando.

ELIZABETH: Esatto.

ADAMUS: Sono cose molto grosse. Ecco perché ti interrompo. Procedi.

ELIZABETH: No, non era quello il punto. Io sono arrivata al punto, dopo aver passato anni  a rivedere e determinare se dovessi perdonarmi per A, B o C.

ADAMUS: Non puoi.

ELIZABETH: Non posso farlo, l’ho capito e per questo chiedo (ridacchiano) – io chiedo all’Io Sono di perdonarmi.

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: È interessante perché non sono specifica. A volte non lo so, ma ho alcune sensazioni, gli aspetti affiorano ed io mi sento meno la pienezza di quello che Io Sono. Riesco a descriverlo solo così.

ADAMUS: Sì, sì, sì.

ELIZABETH: Ho dei momenti in cui dico, “Per amor di Dio! Non sei così piccola!”

ADAMUS: Giusto.

ELIZABETH: “Torna a te. Riempiti di te.”

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: Lo sai?

ADAMUS: Sai, mi piacciono le battaglie interne con se stessi.

ELIZABETH: Sì! Sì!

ADAMUS: Oh! Sai, ti renderai conto di quanto tempo hai sprecato nella tua vita con le tue battaglie interne e di certo non vincerai. Non vincerai mai e inoltre voglio correggere ciò che hai detto: l’Io Sono non deve perdonarti per nulla.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: A lui non potrebbe fregare di meno. Tu sei qui come parte del sé che fa esperienza. A lui non importa! Davvero, è così. Tu puoi fare di tutto.

ELIZABETH: Ma tu hai detto…

ADAMUS: No, io non l’ho detto.

ELIZABETH: Ok (risate). Tu c’eri? (alla sua vicina)

ADAMUS: Oh, no, io non c’ero!

ELIZABETH: Te lo ricordi?

ADAMUS: Oh, no. Oh, no. Oh, no. Con Shaumbra io sto molto attento alle parole Sai, Shaumbra ha un modo divertente di distorcere tutto.

ELIZABETH: No, io pensavo fossi molto cristiana tempo addietro, ma cercavo di … (ridacchiano). No, chiedi a qualcosa fuori di me di perdonarti. Ecco, il mio Io Sono, io penso all’Io Sono, il Sé Maestro. L’Io Sono…

ADAMUS: Griderò qualcosa alla cucina.

ELIZABETH: Per favore aiutami.

ADAMUS: Posso avere dalla cucina una specie di vassoio?

ELIZABETH: Come?

ADAMUS: Come un vassoio di servizio.

ELIZABETH: Oh.

ADAMUS: Solo per farti vedere una cosa.

ELIZABETH: Oh, davvero?

ADAMUS: Sì, sì. Sì. Potete metterci sopra anche qualche dolcetto, visto che ci siete.

ELIZABETH: Tu non puoi perdonarti.

ADAMUS: No, non potete.

ELIZABETH: Non è possibile.

ADAMUS: No, non puoi.

ELIZABETH: Quindi…

ADAMUS: Puoi fingere. Puoi giocare a quel gioco. Puoi fingere di perdonarti. Non funziona. Là fuori qualcuno dirà, “Beh, io mi perdono.” Eh, buona fortuna. Ti ritroverai nel tuo stesso buco, nella tua stessa buca. Non riuscirai più ad uscirne. Non puoi e basta.

ELIZABETH: Quindi si tratta di integrare gli aspetti. Qual è la tua soluzione? Io cerco… (lui fa facce strane) l’hai detto tu, Adamus! Io ti ho sentito! (risate) Prendetevela con lui! Prendetelo in giro!

ADAMUS: Sapete, la cosa bella di oggi è che è tutto registrato (altre risate). Una persona può dire “Adamus, tu hai detto…” ed io rispondo, “Stai delirando, è tutto registrato.” Ora, io non ho mai detto che mi aspetto il sostegno prima di dire ciò che penso. Oggi là dietro sono un po’ lenti. Penso che stiano… (Adamus finge di bere) c’è una piccola celebrazione in corso (qualche risatina). Quanto ci vuole a portare a un Maestro Asceso un vassoio?

ELIZABETH: Non lo so.

ADAMUS: Sì (Adamus ridacchia, Linda corre a prendere il vassoio e qualcuno dice “Uh-oh”). Eccolo. Eccolo qui. Dov’eravamo rimasti?

ELIZABETH: Stavi dicendo che l’Io Sono ti perdona e che non c’è nulla da perdonare.

ADAMUS: Voglio tornare alla dignità, alla perdita della dignità.

ELIZABETH: Ecco dov’è la mia perdita di dignità. Quando affronto un giorno e mi ritrovo piccola e senza dignità in quel modo, non mi onoro.

ADAMUS: Giusto, giusto.

ELIZABETH: Ecco … (Linda arriva con il vassoio e piccoli dolci e lo passa ad Adamus) Oh, bene! (some ridacchia)

ADAMUS: Per favore.

TAD: I dolcetti!

ELIZABETH: I dolcetti! I dolcetti! I dolcetti! (applausi)

ADAMUS: Ora devo fermarvi un attimo. È da molto che non vivo sul pianeta (ancora più risate e qualcuno dice “Non ti perdi niente.”). Certo, amo i fiocchi di avena con il miele e la frutta secca. È il cibo per un Maestro Asceso. Che diavolo è questo?! (risate)

ELIZABETH: È un dolcetto di marshmallow.

ADAMUS: Ho chiesto un premio.

ELIZABETH: È un dolcetto.

ADAMUS: Mi hanno capito male. Non ho detto un dolcetto, ma un premio. Questo è… in fondo va bene.

TAD: A Linda piacciono

ADAMUS: Senti che energia ha (altre risate). In fondo è zucchero filato.

ELIZABETH: Già.

ADAMUS: Sì, sì. Tu li mangi?

ELIZABETH: No.

ADAMUS: Qualcuno li vuole?

ELIZABETH: A Linda piacciono.

ADAMUS: Va bene. Facciamo finta che sia qualcosa di buono.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: (Edith passa ad Adamus un piccolo muffin di cioccolato) Oh, l’hai tirato fuori dalla borsa? L’avevi rubato? (risate) Per l’amor del cielo! Lei viene qui per fare il pieno di cibo. Non mi stupisco che qualcuno di voi abbia ancora fame. Edith si prende il cibo. Cos’altro hai nella borsa? (altre risate) C’è un pezzo di pizza lì dentro!

EDITH: Io permetto il meglio di tutto. Questo è il Crimson Circle.

ADAMUS: Bene. Sì, è così. Ora, ok, ora vai di teatro. Ok. Ecco, sei a casa seduta e cerchi di capire, “Io mi perdono.”

ELIZABETH: No, forse al lavoro o in qualche…

ADAMUS: Mentre guidi o…

ELIZABETH: … dove ho bisogno di essere…

ADAMUS: Giusto, giusto.

ELIZABETH: … tutto di me e non sono all’altezza.

ADAMUS: Giusto. Però non funziona e ti confondi tutta nella testa e vivi un mese di Aspettologia come il mese scorso.

ELIZABETH: Sì.

ADAMUS: E poi, “Cosa sto facendo di sbagliato?” Yada-da. Poi aggiungi, “Oh! Ecco cos’è! Ecco cos’è! Ricordo che Adamus ha detto” – citi Adamus in modo del tutto sbagliato – “che il tuo Io Sono ti perdonerà.” Io non l’ho mai detto. Io ho detto, “Potete ricevere il perdono…”

ELIZABETH: Il perdono dell’Io Sono.

ADAMUS: “… che l’Io Sono ha già.” L’Io Sono …

ELIZABETH: Giusto. Mi è venuto dal drago, dallo Threshold.

ADAMUS: Sì, sì, sì. Però non l’hai fatto… sì.

ELIZABETH: Non ho detto che sia giusto, ok?

ADAMUS: Non l’hai detto nel modo giusto, ma qui… (risate) Ragazzi, oggi ha un caratterino! (altre risate) Wow! Wow! Parliamo di aspetti cattivi! (risate) Wow. Wow.

ELIZABETH: No, davvero mi è venuto dal Threshold. Come l’hai detto, lo sapevo già. (Adamus le porge il vassoio). Da qui dovrei prendere qualcosa che non voglio in particolare? (altre risate) Oh!

ADAMUS: Ok. Deve rientrare nel video che stai preparando per Santa Fe. Ok, va bene, va bene. Gioca con me.

ELIZABETH: Accetto il perdono.

ADAMUS: Gioca con me.

ELIZABETH: Lo sto facendo.

ADAMUS: Io sono l’Io Sono.

ELIZABETH: Ok.

ADAMUS: Sono seduto qui nel paese dell’Io Sono. Sto facendo l’Io Sono (risate) e sto facendo…(fa alcune facce buffe) Oh!

LINDA: È un po’ inquietante! È inquietante! (altre risate)

ADAMUS: Di colpo ricevo una chiamata di soccorso ed è come, “Oh, merda! Di nuovo l’umano Oh, accidenti! Non smette mai.” Ok. Prendo il mio vassoio e lo riempio di cose buone. Oh, che altro abbiamo? Oh, ecco. Una barretta di cioccolato e un fiore finto. Riempio il mio vassoio. Va bene.

ELIZABETH: Ok, riceverò il fiore.

ADAMUS: Si riparte. (risate mentre Adamus sospira e le offre di nuovo il vassoio).

ELIZABETH: Io sto ricevendo il perdono. È delizioso (odora il fiore). Grazie.

ADAMUS: Un fiore finto (Adamus ride). Eccolo! Eccolo.

ELIZABETH: Vero. Non l’ho detto in modo corretto.

ADAMUS: Proprio così. Non l’hai detto in modo corretto.

ELIZABETH: No, ma al Threshold l’avevo capito. Forse l’ho dimenticato.

ADAMUS: Forse sì.

ELIZABETH: Forse è così.

ADAMUS: Sì, non è divertente? Quante volte ti ho detto che l’avresti dimenticato?

ELIZABETH: L’hai detto più di una volta.

ADAMUS: Quante volte ti ho detto che l’avresti distorto e contorto con ogni altra variazione possibile… voglio che tutti voi ve lo ricordiate. Ok (Adamus va verso di lei con fare impettito e le offre di nuovo il vassoio).

LINDA: Inquietante!

ELIZABETH: Grazie. Oh, bene! Un coniglietto (Adamus ridacchia). È un coniglietto grande.

ADAMUS: Bene. Cosa rappresenta il coniglietto?

ELIZABETH: Rappresenta l’Io Sono che mi sta già perdonando per ogni maledetta cosa che ho mai fatto nella mia storia.

ADAMUS: Giusto.

ELIZABETH: Miliardi di anni, vite. Non le ricordo tutte.

ADAMUS: Il fatto è che l’Io Sono non deve perdonare proprio nulla perché non conosce neppure quella parola.

ELIZABETH: È già – giusto.

ADAMUS: Ma si tratta di te che ricevi…

ELIZABETH: Lo sto ricevendo.

ADAMUS: …la purezza…

ELIZABETH: Dammelo.

ADAMUS: … la cristallità, il… Sei tu che lo ricevi… (Elizabeth prende i dolcetti e ne passa uno a Tad) Non darli a lei!!

TAD: Oh! (lo rimette sul vassoio; risate)

ADAMUS: Lei non è pronta! Accidenti! Oh. Sì, vedi, la prima cosa che cerchi di fare è passarlo a qualcun altro (altre risate). No, è tuo.

ELIZABETH: Oh, grazie (prende il vassoio).

ADAMUS: Si tratta di ricevere il perdono e poi entrare nella Realizzazione che, “Io non ho mai fatto niente di sbagliato.” Tu però non puoi dirtelo. Tu puoi ricevere il dono e non da parte di Dio, non da St. Germain e non da un altro essere.

ELIZABETH: Giusto.

ADAMUS: Solo il tuo Io Sono.

ELIZABETH: Capito.

ADAMUS: E non si accettano sostituti.

ELIZABETH: È il mio Io Sono.

ADAMUS: Sì. Sì, è il tuo Io Sono. Quando vedi… ridammelo (si riprende il vassoio).

ELIZABETH: Grazie (Adamus ridacchia).

ADAMUS: Quando ti senti senza dignità e quindi indegna, ti inventerai ogni scusa presente nel libro e tu distorcerai ciò che ho detto perché tu non ti senti abbastanza degna. Alla fine, quando dirai, “Io ricevo il perdono dal mio Io Sono da tutto quello che Io Sono. Io ricevo.”

ELIZABETH: Sì.

ADAMUS: E ripulisce e purifica tutto (Adamus le riporge il vassoio).

ELIZABETH: Io ricevo.

ADAMUS: Io tengo il vassoio. No, tu tieni i dolcetti ed io tengo il vassoio (risate). È il mio vassoio. È il mio vassoio. A te vanno i dolcetti. Sì. Non darli a nessuno. Sì (prende tutti i dolcetti dal vassoio). Ecco, alla fine l’ha ricevuto. Sì.

ELIZABETH: Oh, lo sapevo fin dall’inizio.

ADAMUS: Non ti fa sentire bene?

ELIZABETH: Grazie…

ADAMUS: Sì.

ELIZABETH: … grazie tante.

ADAMUS: Grazie.

ELIZABETH: Vieni a prenderlo.

ADAMUS: Grazie per il vassoio (il pubblico applaude). Grazie per aver giocato con me.

Sì, sapete, io voglio davvero tornare al punto. Il drago è qui. Oh, c’è eccome e non se ne andrà. Non se ne andrà e voi ve lo dimenticherete. Voi distorcerete tutto ciò che dico, come al solito e poi dovrò venire qualche volta a prendervi a sberle e dirò, “Io non l’ho mai detto.” Io ho detto, “Ricevo il perdono da parte dell’Io Sono.” Chi non si sente degno, chi si sente sporco e non ha la dignità, chi non si sente pronto ma piccolo finirà per trovare ogni scusa possibile per non accettarlo. Per quanto semplice sia, lo distorceranno e diranno, “Oh, devo confes- … oggi Adamus mi ha detto di confessarmi.” Sì. Oh, non sembra divertente. Verranno con tutto nel libro e ci proverete migliaia di volte – “Io ricevo il perdono” – e poi vi domanderete, “Cos’ho fatto di sbagliato? Come mai non è cambiato nulla?” Perché ogni volta che il drago entra dice, “C’è un po’ di spazzatura di cui devi liberarti.”

Poi, un giorno glorioso alla vostra 1.842° volta o forse la milionesima volta, non importa davvero, alla fine lo capirete.“Io ricevo il dono del perdono. Ora sono degna e così facendo mi rendo conto che Io Sono quello che Sono. Non c’è alcun giudizio. Non esiste la luce e neppure il buio. Non c’è modo di tornare a un Dio sconosciuto. Io Sono quello che Sono.” Non c’è nulla di cui vergognarsi. Nulla, proprio nulla. Ecco com’è. Bene.

Oh! Con questo facciamo un respiro profondo.

È molto semplice. Sai, è davvero l’ultimo passo per entrare nella Realizzazione.

Ecco, siamo usciti un po’ di strada ma è stata una bella distrazione. Ancora uno o due. Qual è la parte priva di dignità di essere un umano? Ti fa sentire meglio?

ELIZABETH: Oh, sì.

ADAMUS: Sì. Li hai mangiati?

ELIZABETH: Li tengo per Crash.

ADAMUS: No, no, no! Non sono suoi. Non può mangiarne neanche uno.

ELIZABETH: (a Crash) Non sono per te.

ADAMUS: Non lasciare che qualcuno te li prenda. No, sono roba tua.

ELIZABETH: Li metto via per te.

ADAMUS: Bene. Non condividere il cioccolato con qualcuno perché vedi, è la tendenza, “Oh! Guarda cos’ho trovato, ne do un po’ a tutti.” No, è solo tuo. IL fatto è che se lo mordono è come un frutto proibito. Li ucciderà. Sì (il pubblico dice “Ohh!”). Intendo dire a un livello o a un altro, forse non fisicamente. Intendo dire che ucciderà qualcosa in loro. No, non è per loro e tu non puoi darli a loro e qui e ora farò una predizione. Alcuni di voi – in effetti molti di voi – ci proveranno. Voi tenterete di perdonare gli altri. Voi tenterete di insegnare loro in modi che in effetti non sono appropriati. Voi tenterete di fare il guru che perdona e non funziona. Si ritorcerà contro di voi e contro le persone con cui state lavorando.

È molto personale. “Io ricevo il perdono dal mio Io Sono.” Sì, a livello filosofico voi direte, “Prima di tutto non c’è nulla da perdonare.” È un bel pensiero filosofico. È solo quando lo porti nel tuo essere e lo senti che diventa vivo.

Ecco, un piccolo indizio, una piccola guida rispetto a ciò che ho iniziato a dire, cioè Tobias che ha inserito nelle cose la sua energia, la sua Energia Vivente. Indovinate una cosa? Ecco dove andremo, l’Energia Vivente. Vi renderete conto di non aver avuto molta Energia Vivente. Avete avuto l’energia, ma sto parlando della vostra Energia Vivente nelle cose e a un certo punto tutto si riunisce, la massione e tutto il resto. Ecco dove stiamo andando – nell’Energia Vivente. Vi renderete conto che non avete vissuto moltissimo. Voi avete solo tirato avanti e tutti stiamo per far saltare in aria del tutto quel pensiero. Questo va bene.

Ok. Finito con questa domanda. Ora ho un’altra domanda. Questa è bella, quindi Linda scegli bene.

~ Domanda 2

Dunque, cosa porta una persona che è sul sentiero spirituale a fermarsi di colpo, a girarsi, a mollare, a rinunciare? Cosa porta una persona a rinunciare al suo viaggio? Ecco cosa vi dico: voi non potrete mai tornare davvero indietro. Potete nascondervi per un po’, potete fingere ma non potrete mai disimparare ciò che avete appreso.

Se ci pensate sopra, nel corso degli anni molti Shaumbra si sono ritirati. Sono molti di loro, ma la cosa non mi preoccupa affatto. Ripulisce il sentiero per tutti voi. Mi spiace, vedo molte dita medie sullo schermo. No, sapete, è opportuno così e sento ancora tutte le scuse del tipo, “Mi ritiro perché Adamus è odioso.” Duh! (alcuni ridacchiano) Ve ne siete resi conto solo adesso??! Voglio dire davvero, non vi siete ritirati cinque anni fa? Qual è l’ultima di cui mi ha parlato Cauldre? Qualcuno ha postato una cosa del tipo, “Adamus viene dal lato oscuro e ci distrae.” Beh, diavolo, sì! (più risate) Ve ne siete resi conto solo ora?! Beh, è chiaro che io vengo dal buio, dalla luce e nessuna delle due esiste. Voglio dire su, ragazzi, crescete un po’! Pensavo avessimo superato la storia del buio e della luce. Stiamo ancora giocando a quel gioco? No, voi no ma qualcuno ancora sì.

Torniamo alla domanda. Cosa porta qualcuno a ritirarsi, ad andarsene, ad interrompere la sua entrata nella Realizzazione? Cosa lo determina? Nel corso degli anni molti Shaumbra [si sono ritirati] oltre a me che li incoraggio ad andarsene. Ehh, sapete, questo non è il posto adatto, non è proprio il posto per i deboli di spirito. No, questa è roba tosta, ma è anche divertente, vero? Due persone hanno detto sì. Qualcun altro…? (ora altri Shaumbra dicono di sì). Ok. Va bene.

Cosa porta una persona a ritirarsi? Linda con il microfono. Oh, sarà bello. Sì.

JANICE: Il dubbio.

ADAMUS: Il dubbio. Sì, sì.

JANICE: E l’umano che non è pronto.

ADAMUS: Sì, l’umano non è pronto.

JANICE: Non è impegnato.

ADAMUS: Ok. Qual è la scusa più comune che si raccontano quando mollano? Non parlo solo del Crimson Circle, io parlo del loro sentiero.

JANICE: Probabilmente è il dubbio. Non ci credono.

ADAMUS: Che scuse si raccontano?

JANICE: (fa una pausa) “Io non ci credo.”

ADAMUS: Sì. Bene, sì.

JANICE: Non ci credono.

ADAMUS: Giusto, oppure solo “Non mi connetto.”

JANICE: Sì.

ADAMUS: Sì, sì.

JANICE: Uh huh.

ADAMUS: Ok. Bene. Che altro? È una gran bella domanda. Cosa porta una persona a ritirarsi? Ooh! Linda è in caccia. Ecco che parte. Ok.

ALI: Oh, spara!

ADAMUS: Tutta l’ansia in questa sessione mentre gira il microfono… (risate) “Non me!” Ma tu hai una gran bella risposta, lo so già (Ali fa una pausa) Qualcuno qui in mezzo (pochi ridacchiano).

ALI: Um…

ADAMUS: Inventati qualcosa. Qualsiasi cosa.

ALI: Sai, per me si tratta di lottare da molto tempo con molti problemi fisici, del corpo.

ADAMUS: Sì.

ALI: Sai, se dovessi ritirarmi mi verrebbe l’impulso di dire, “Ho chiuso. Non voglio più farmi male.”

ADAMUS: Sì. Esatto. Stai affrontando molto dolore.

ALI: Già.

ADAMUS: Certo, è giusto. C’è anche il dubbio che entra e dice, “Ehi, aspetta un attimo. Se questa roba funzionasse davvero io non proverei tutto questo dolore fisico.” Io ti rispondo, “Stronzate.” È molto dolore fisico, è davvero intenso. Le altre cose che affronti dopo che non lo avrai più e ti augurerai che lo facciano anche gli altri (il pubblico dice “Ohh!”). No, intendo dire che apprezzi ciò che hai affrontato. I problemi del corpo, ma certo.

ALI: Non è tanto quello… non è che non credo a tutto ciò. Io ci credo. Solo, quanto tempo ci vorrà?

ADAMUS: Giusto.

ALI: Posso renderlo così lungo?

ADAMUS: Giusto. È roba tosta. Il corpo ce la farà? Wow.

ALI: Sì. Sì.

ADAMUS: Eccellente. Bene. Ancora un paio. Uh-oh! (Adamus ridacchia)

JONATHAN: Lo sapevo.

ADAMUS: Quando meno te lo aspetti. Sì. Allora, cosa li porta a ritirarsi? Tu lavori a un film che – contribuirò con la mia energia nel film.

JONATHAN: Grazie.

ADAMUS: Sì. E oh, c’è roba divertente in arrivo.

JONATHAN: Oooh!

ADAMUS: Sì (ridacchia). Oppure “Ooh!” Allora, cosa li porta a ritirarsi?

JONATHAN: (fa una breve pausa) Non, sì, non credono che sia possibile. Ecco, rinunciano.

ADAMUS: Un’altra favola.

JONATHAN: Sì. Del tipo, “Ho rincorso a lungo la carota.”

ADAMUS: Giusto.

JONATHAN: E quindi, “Sono stanco. Non ce la faccio più,” quindi meglio se resto nel mio bozzolo e fingo che sia tutt’altro invece del dolore di dover, sai, affrontare un’altra delusione del tipo, “Pensavo di esserci arrivato e oh, non è così.”

ADAMUS: Sì. Ecco un fatto interessante: il 93,75 per cento delle persone che si ritirano da qui va altrove. Si uniscono a un altro gruppo. Trovano un altro guru. Vanno altrove. Si distraggono. Non si ritirano davvero, forse solo dal Crimson Circle e vanno altrove. Sapete quanto dura? In media dura 2,5 anni e poi vanno altrove e poi di nuovo altrove e poi di nuovo. Sono cercatori e va bene così. Noi qui stiamo uccidendo i cercatori, l’aspetto cercatore.  Boom!  Andato. Basta così. In ogni caso era un’illusione, quindi di fatto non uccidiamo nessuno.

Ecco, c’è tutta la storia – il dubbio e sapete, sta succedendo davvero – e invece di restare veri rispetto a ciò che sanno, non parlo degli insegnamenti o cose del genere ma restare veri nei confronti di se stessi, essi trovano un’altra distrazione. Lo fanno quasi tutti.

Alcuni – lo dico metaforicamente- vanno nei boschi da soli dicendo, “Ho chiuso con tutto questo. Ne ho abbastanza. Adesso basta Mi troverò un lavoro in una fabbrica di orologi sapete, impilando rotelle su rotelle, è tutto ciò che voglio fare. Andrò a casa e mi farò…” – come la chiamate attualmente – “… un’IPA (una marca di birra, N.d.T.) o qualcos’altro ed è tutto.” In effetti mi piacciono quelle persone perché almeno sono oneste e dicono, “Devo lasciare che le cose si sistemino e devo tornare a me.” Li amo perché quando tornano sono stupendi. Sono tornati alla verità e si sono ripuliti da molte cose.

Ancora un paio. Perché qualcuno si ritira? Tu segui quel percorso, ci passi una vita o più vite e poi – boom! – ti ritiri. Sapevi che sarebbe successo.

TESS: Oh (sospira).

ADAMUS: Come mai – se non ti spiace ho una domanda veloce per te. Come mai non usi di più le tue capacità intuitive?

(lei fa una pausa)

Oh, mi spiace se sono finito sul personale (ride). Oh, mi ha guardato come per dire, “Io ti ucciderò” (altre risate). Il fatto è che sono curioso. Tu hai davvero un mucchio di capacità intuitive, se una vera sensitiva. Come mai non le usi?

TESS: Sai, in un certo senso sono andata nei boschi, ma in modo diverso.

ADAMUS: Ok.

TESS: Volevo andare dentro di me ed usarle per me.

ADAMUS: Ok.

TESS: Perché ho iniziato a contattare vite in cui tenevo sempre qualcosa per gli altri o insegnavo alcune abilità.

ADAMUS: Sì. Sì, Sì.

TESS: Ma poi, sai, è un po’ come giocare a fare un ballo.

ADAMUS: Giusto.

TESS: E ho pensato, “A livello di esperimento, come sarebbe portare dentro l’energia per me?”

ADAMUS: Ok. Grande. Mi piace. Le userai – tu hai molte, molte capacità intuitive.

TESS: Giusto. Poi ho vissuto un periodo molto tosto – persino ora mi vengono i brividi – un periodo tosto a livello fisico e non riuscivo ad immaginare di andare avanti finché non mi è entrato dentro, almeno penso. Ora sta tornando e c’è molta vitalità e scoperta interiore e sono già al punto in cui io non… ok, non dirò quella parola.

ADAMUS: Grazie.

TESS: Sono oltre la mente fino al punto in cui non so dove applicare tutto ciò nel mondo, persino nella spiritualità.

ADAMUS: Giusto.

TESS: Perché superi la dualità e poi il gioco è finito.

ADAMUS: Sì, è così.

TESS: Ecco…

ADAMUS: È un posto tosto, molto tosto, davvero tosto in cui stare.

TESS: Giusto.

ADAMUS: Sì. Bene. Ecco, per rispondere alla domanda perché le persone si ritirano?

TESS: Direi perché la mente è stata programmata per la dualità e quindi non sarà mai soddisfatta. Lei vuole sempre qualcos’altro per cui agitarsi, per cui far muovere i suoi ingranaggi ed è stata programmata per…

ADAMUS: Bello.

TESS: … e se c’è un altro gruppo con un’altra filosofia che mi fa riflettere per un po’, sai, può andare avanti all’infinito.

ADAMUS: Bella risposta.

TESS: Quando cadi nel nucleo dello zero – “Basta dualità, ho chiuso” – allora il gioco è finito. La ricerca è finita.

ADAMUS: E poi cosa c’è?

TESS: Poi inizia la scoperta.

ADAMUS: Sì.

TESS: E poi è, sì.

ADAMUS: Hai ragione. Il gioco è finito, sei arrivata al punto zero, il puro nulla.

TESS: Oh, sì.

ADAMUS: È terrificante!

TESS: La perdita di ogni passione umana che avevi, di ogni passione spirituale che avevi.

ADAMUS: Tutto!

TESS: E tutto finisce in un – brrrrhh!

ADAMUS: E mentre dentro accade tutto ciò, all’esterno l’umano è super annoiato, annoiato di tutto…

TESS: Oh.

ADAMUS: … es estremamente sensibile. Hai fatto un tuffo in profondità. Sei al punto zero dentro di te, sei nel puro nulla dentro di te. Tutto sta cadendo a pezzi e tu lo sai. Tu cerchi di fingere che non sia così e invece è così. Tu cerchi di evitarlo, ma non ci riesci. All’esterno sei una stronza. Sai – non tu (risate), ma intendo tutti voi, stronzi! (altre risate) No, tu lo sei.

TESS: Grazie! (risate)

ADAMUS: No, tu lo sei e hai tutti i diritti di esserlo– no, tu lo sei – e hai tutti i diritti di esserlo. Se fingessi di non esserlo, di fatto ti prenderesti in giro. Intendo dire che sei scontrosa. Ti comporti da stronza. Sei estremamente sensibile. Non è carino averti intorno. Sei quasi odiosa e va bene così. Intendo dire che no, davvero, lascia che sia così perché dentro sta saltando tutto in aria. Stai entrando nel nulla. È come, è come se…

LINDA: Adamus, stanno registrando.

ADAMUS: Pfft! Non me ne frega un— (il pubblico dice “Ohh!” e alcuni ridacchiano). È la cosa migliore che gli altri possono sentire, sapete, che all’esterno in un certo senso tu sei quasi sulla difensiva. Tu fingi di essere dolce e così finisci per scoprire che stronza sei. No, perché è molto, molto difficile. Non funziona più nulla. Tu cerchi di essere dolce ed arcobaleni e luce del sole e lecca-lecca e amore – ugh! – è sarà ancora più difficile. Dentro di te stai resistendo, è come se andassi sott’acqua tappandoti il naso. Stai cadendo per terra e vedi già dov’è la fine. Non c’è nulla e ti sembra di non riuscire a fermare il fotogramma e quindi provi ogni trucco che c’è nel libro e vieni fuori con tutti quei cliché e mumbo jumbo e tutte le altre stronzate e non funziona. Toccherai il fondo. Ti schianterai.

Oppure puoi permetterti di entrare nel puro nulla di te con eleganza e nella dignità. Tu giungi nel puro nulla e ti rendi conto di che farsa è stata per moltissimo tempo. Poi sei nel puro nulla e dici, “E dopo? E dopo?” Tu sei nel puro nulla e ti rendi conto che sei realizzata.

Mi spingerò fino a dire qualcosa e Cauldre sta tentando di correggere e rivedere l’ortografia e tutto il resto, non funzionerà. La vostra Realizzazione entra nel puro nulla, il nulla, il nulla è davvero molto nulla, non è neppure nero. Vi piace pensare che non accada. Vi piace pensare che siete fuori a fare una passeggiata nel parco ed il tempo è bello e i coniglietti vi corrono incontro e mangiano dalle vostre mani e tutto il resto. La Realizzazione avviene… (lei ridacchia) nel… (ridacchiano)

TESS: Mi stavo immaginando te che… (Adamus ridacchia) te la spassi.

ADAMUS: Nel puro nulla.

TESS: Sì.

ADAMUS: Nel puro nulla c’è un punto incredibile – (Adamus sospira) e varrebbe la pena di farci un film, ma non voglio parlarne proprio ora – voi siete nel puro nulla e vi rendete conto che siete realizzati. Vi rendete conto che, “Oh, merda! Dovevo solo mollare tutta la roba vecchia. Dovevo arrivare al punto in cui ci sono solo io nell’Io Sono,” e da molti punti di vista l’Io Sono è un gran nulla. Parlandone a livello energetico, nell’Io Sono non c’è alcuna energia. Ci arrivate ed è come il nulla, eppure c’è qualcosa. Non c’è energia, ma c’è qualcosa. Se ciò non fa vibrare una certa corda dentro di voi e non vi ricorda quando avete attraversato la metafora del Muro di Fuoco nel puro nulla ed avete sentito il primo “Io Esisto,” è molto simile. Ora riguarda solo voi.

In quel puro nulla voi dite, “Perché mai vorrei voler tornare ad essere una stronza?” (Adamus ridacchia) “Ho l’umano che va in giro ed è irritante, infelice e il corpo gli fa male. Perché mai dovrei tornare indietro?”

Voi sentite un vecchio eco dall’umano interiore che dice, “Perché io non voglio morire, “Io sono già morto e non è stato nulla. Non è stato nulla.” Lo sentite dire, “Ma io mi sono impegnato a restare sul pianeta come un essere incarnato.” Di colpo dite, “Quell’umano è stato molto stupido a prendersi degli impegni e dei voti e tutto il resto. Scordatelo.” Voi siete in quel nulla e dite, “Voglio davvero tornare indietro?”

Ora accade una cosa divertente. Vi state rendendo conto che siete realizzati. Voi dite, “Oh, dannazione, questa è roba grossa. Voglio dire,” – e vi rendete conto che – “Lo sono sempre stato. Tanta roba.” Di colpo sentite la presenza di un Maestro Asceso alto, scuro ed affascinante che si avvicina a voi (risate) – a volte vi irrita – viene da voi e poi dice, “E ora cosa? E ora cosa? Vuoi tornare indietro?”

TESS: No.

ADAMUS: (ridacchia) No. Indietro ma in un modo diverso. Vuoi restare come un umano incarnato?

TESS: Giusto.

ADAMUS: Poi potreste pensarci sopra ed è una cosa tosta. Ecco tutto – tu parli delle telecamere che registrano? Ecco cosa stiamo registrando davvero. Questo è il momento più intenso di tutti. Di tutto.

La vostra Realizzazione avverrà. Voi toccherete il fondo. Voi vi schianterete. Voi entrerete nel nulla. Ciò che accadrà dopo è il territorio senza norme e senza mappa di cui non sappiamo nulla. In un certo senso tutto il resto è come da copione. Non tutto già scritto in ogni piccolo movimento o parola o altro ma sapete, più o meno nel libro c’è tutto. Voi otterrete la Realizzazione. Noi non sappiamo esattamente come, voi non sapete esattamente come ma ci arriverete. È nel copione.

Ciò che accadrà dopo nel copione non c’è. Non è nel libro. Non è mai stato scritto. Quel capitolo non esiste. Come ho detto di recente a Cauldre e Linda, ora nel Keahak VIII e in parte nel Keahak IX stiamo concludendo l’ultimo capitolo. Dopo passeremo in ciò che non è nel copione e quello noi non lo conosciamo. Come reagite quando vi dico che ce l’avete fatta, che siete realizzati e poi cosa accadrà? Non è per forza la decisione che pensate sia. L‘umano sta seduto lì e dice, “Oh, sì, ma io resterò.” Io non lo so, ma una cosa è certa: se voi resterete sarà molto diverso e per darvi un’idea, una dritta su ciò che verrà dopo, tutto gira intorno all’Energia Vivente. Tutto gira intorno al vivere – vivere inteso come essere vivi, finalmente.

Ecco perché il mese scorso vi ho fatto la domanda, “Passione o libertà?” – o la massione – perché io sto lavorando con voi sull’Energia Vivente che significa molte cose diverse. L’energia che è viva, non che è bloccata solo in un corpo fisico. L’energia che è vitale. L’Energia che contiene la grazia e la dignità. Ecco cos’è l’Energia Vivente, ma ora è anche Energia Vivente. Vivere una vita di energia, non una vita in cui sfuggite dall’energia. L’Energia Vivente. Ecco dove andremo. Oh, grazie. È stata una bella risposta. Molte grazie (Adamus ridacchia).

TESS: Molti prego.

ADAMUS: No, è stata una perfetta transizione armoniosa.

L’Energia

Ho fatto la domanda – quale diavolo era la domanda? Oh, perché ci si ritira? Perché una persona si ritira? Fate un respiro profondo e sentitelo dentro per un momento.

(pausa)

L’energia è troppo intensa. Ecco cos’è. Intendo dire che potremmo dire molte altre parole – si sono persi, hanno dubitato, si sono distratti – ma la vera risposta è che l’energia è troppo intensa ed ecco cosa avete affrontato il mese scorso. L’energia è davvero intensa. Voi non riuscite a gestirla. La mente non ci riesce.

Vedete, proprio ora mentre entrate nella Realizzazione e nella maestria, siete più che mai consapevoli dell’energia, ma con lei avete ancora una relazione di tipo vecchio. Voi siete più consapevoli delle buche sulla strada. Voi siete più consapevoli che mai dell’energia e cosa fate? Voi cercate di nascondervi da lei. Voi tentate di deviarla. Voi cercate di ignorarla, di fingere che non ci sia. Voi tentate di raccontarvi che andrà tutto bene e non sarà così. Proprio no. Tutto cade a pezzi e voi pensate che vada bene così e invece cercate di dire, “Ce la farò ad attraversarla.” Mi spiace, ma a volte mi viene proprio da ridere. “IO ce la farò. Lo farò con il potere. Io mi terrò impegnato.” Io vi dico che… (Adamus ridacchia) Cauldre non vuole canalizzarmi (alcuni ridacchiano). Stavo per dire una cosa del tipo, “Chiudete quella…”

Voi volete continuare ad avere la vostra vecchia relazione con l’energia. Non funzionerà. Quando gli Shaumbra si ritirano – molti di loro torneranno, ma quando si ritirano dal Crimson Circle – l’energia è davvero troppa e colpisce la loro vita, ogni parte della loro vita e va a trovare i punti sensibili – problemi di abbondanza, problemi di salute e tutto il resto. L’energia è troppo intensa. Prima Ali ha parlato del corpo. Il corpo la reggerà? Proprio ora sta entrando talmente tanta energia che fa male ed ecco perché le persone mollano.

Prima di procedere, qui voglio fare qualcosa di speciale. Facciamo un massaggio (risate). Ne avete bisogno. Dopo il mese scorso voi ne avete davvero, davvero bisogno. Sapete, non direi che sia stato preorganizzato, ma è come se aveste avuto bisogno di una bella dose di vera energia che vi scuotesse un po’ per dirvi che dovevate cambiare la vostra vecchia relazione con l’energia che voi stavate rifiutando. Voi state quasi rifiutando di modificare la vostra relazione. Voi direte, “Continuerò a procedere nel vecchio modo,” ma da qui in poi non funzionerà più, soprattutto come ho detto mentre entriamo nel nuovo Keahak non c’è più alcun copione e la vecchia relazione non funzionerà. Sarà davvero doloroso per il vostro corpo e vi incasinerà il cervello. Oltre tutto ciò, oltre tutto il resto abbiamo richiamato dentro il drago. Anche se pensate di affrontare tutto ciò con un lecca-lecca in bocca, presto scoprirete che il drago vi farà a pezzi. O in realtà rendetela una bella esperienza.

Il drago è qui perché vi liberiate da un po’ – (Adamus sospira) – da un po’ della vecchia spazzatura che c’è e che voi non vedete neppure, tipo la vostra vecchia relazione con l’energia. Non vi siete neppure resi conto dell’aspetto più grosso che avete affrontato il mese scorso. Era molto grosso e si trovava proprio in mezzo alla stanza. Voi dicevate, “Oh, mi sto vedendo l’aspetto di una vecchia vita passata” oppure “Sto affrontando una aspetto scuro o l’aspetto della mia paura.” Tutte stronzate. Voi state affrontando il vostro aspetto energia, proprio così. Il vostro aspetto energia. È l’aspetto che è stato addestrato ad usare l’energia in un certo modo che ora è un modo molto vecchio.

Nel lavoro fatto il mese scorso voi avete sentito il vostro aspetto energia. Mentre l’energia diventa sempre più presente nella vostra vita, voi ne diventate più consapevoli. Invece la vostra mente si è inventata di tutto su ciò che era davvero quell’aspetto – l’aspetto di indegnità e tutto il resto. No, si trattava del vostro aspetto energia.

Proprio ora il drago sta mordendo i piedi all’aspetto energia. Il drago si sta attivando davvero. È una grande massa di energia questo grande – come lo definite – il grande elefante rosa in mezzo alla stanza, ma l’energia è fiacca, è bloccata e non è molto vitale. Noi stiamo entrando nell’Energia Vivente.

Facciamo un respiro profondo e riceviamo un massaggio. Un po’ di musica, per favore.

Il Massaggio del Maestro

Per il vostro corpo è dura, ecco perché ho voluto fare il massaggio.

Fate un respiro profondo e rilassatevi davvero. Se ci guardate online, fate un respiro profondo e rilassatevi.

(parte la musica)

Chi arriva ora per farvi il massaggio… sapete, a volte il vostro corpo è rigido e vi sembra di non riuscire a rilassare i muscoli. Ricevete un massaggio. Lavoro sul corpo. Vi fa molto bene.

Oggi il Maestro, la saggezza ha chiesto di essere qui per farvi un massaggio e caro umano, l’unica cosa che ti si chiede è di permetterlo.

Sdraiatevi sul tavolo da massaggio e cosa, tenterete di massaggiarvi da soli? No. Voi lasciate che qualcuno lo faccia per voi. Voi lo permettete.

Vi sdraiate sul tavolo e all’inizio vi sentite un po’ tesi e stressati, ma molto presto mani gentili vi toccano…

Lo fanno con lentezza, senza essere invasive e voi potete sentire il tocco caldo sul vostro corpo. Oh, soprattutto intorno alle spalle e al collo.

Poi di solito parte una dolce musica tipo new age e forse un po’ di incenso.

Voi fate solo un respiro profondo. “Oh! Perché non l’ho fatto prima?”

Voi sentite le mani che vi toccano. Oh! Olio caldo. Chi l’ha inventato? Che grande idea! Ora l’olio caldo vi raggiunge la schiena, le spalle e poi le braccia.

Voi non dovete fare proprio nulla. Voi restate sdraiati lì. Vi viene quasi da piangere.

Voi state facendo una pausa e permettete.

In questo caso non è un massaggio da terapista o da chi lavora sul vostro corpo.  È il Maestro, è l’Io Sono.

Tutto ciò che dovete fare è permettere. Nient’altro.

Permettetelo e basta.

(pausa)

Farà tutto il Maestro, massaggerà ogni zona dolente del vostro corpo.

Voi non dovete fare proprio nulla.

(pausa)

In questo ambito il Maestro è molto abile perché il Maestro capisce l’energia, sa dove fa male, dov’è bloccata e ciò che si deve rilasciare.

Mentre le mani del Maestro lavorano sul vostro corpo con gentilezza e con molta eleganza, riuscite quasi a sentire il Maestro che vi comunica una parola di grande saggezza, quasi come se il Maestro vi sussurrasse una grande saggezza. Ecco, quella parola è “Permetti.”

Solo “Permetti.”

(pausa)

In un certo senso è divertente perché mentre il Maestro vi massaggia i piedi e le dita dei piedi – oh, che bella sensazione – voi sentite che vi sussurra “Permetti e basta.” Ecco tutto.

È quasi come se, beh, le mani del Maestro superassero il livello fisico. Ora il Maestro entra e raggiunge i muscoli e le ossa. La sensazione è strana, ma siete sempre voi. È la parte di voi che definiamo il Maestro, quindi non è molto strano. È solo un po’ strano.

Il Maestro sta lavorando su tutto il vostro corpo.

“È un po’ strano. Wow. Sento che mi massaggia il cuore e i fianchi. Il Maestro è proprio dentro i miei fianchi.

(pausa)

Sta lavorando sulle vostre spalle e sul collo. Questo è un vero e proprio massaggio completo. Intendo dire che non si limita alla pelle, all’esterno ma lavora all’interno.

Poi vi rendete conto di qualcosa. Il Maestro sta lavorando sull’energia. Ecco cosa fa. Non si tratta della vostra pelle o delle vostre ossa o del vostro cuore. Proprio ora il Maestro sta lavorando sull’energia.

(pausa)

“Il Maestro massaggerà davvero le energie, la cosa con cui il mese scorso io avuto qualche problema. Wow! Il Maestro lavora su ciò che si chiama energia, qualsiasi cosa sia.”

È questo ciò che porta molte persone a ritirarsi, a lasciare il loro sentiero o a distrarsi.

L’energia, oh, a volte è molto intensa, ma qui il Maestro sta lavorando con lei, la tocca e fa ciò che il Maestro ha bisogno di fare. Tra voi pensate, (ridacchia), “Io so che il Maestro sta lavorando sull’energia. Io non so cosa sta facendo il Maestro, ma non importa.”

Non importa.

(pausa)

Come umano, fate solo un bel respiro profondo e permettete.

Permettete il massaggio gentile da parte del Maestro.

(pausa più lunga)

Oh…

(pausa)

Sapete, potete ricevere questo massaggio ogni volta che volete. Ora però vi dirò una cosa: non tentate di farlo da soli. Intendo dire che non siete voi che massaggiate voi. Non è l’umano. Se fosse l’umano a massaggiarvi risulterebbe scomodo, poco efficace e persino doloroso e di certo goffo.

Potete farlo ogni volta che volete. Vi sdraiate e lasciate entrare il Maestro.

Il Maestro è la saggezza. Lei lo sa. Lei sa dov’è ogni piega, ogni frammento di energia bloccata, ogni pizzico di energia nascosta, lei sa dov’è e lascia che il Maestro li massaggi.

(pausa)

Un bel respiro profondo.

Ok.

Vedete com’è facile?

(la musica si ferma)

È stato facile per una ragione. Voi l’avete permesso. È facile per una sola ragione, che voi l’avete permesso. Ecco tutto.

Facciamo un respiro profondo mentre proseguiamo. Ah no, non abbiamo finito. Qualcuno stava dicendo, “Oh! Ora abbiamo finito? Abbiamo appena fatto una merabh.” No, non abbiamo finito! (pochi ridacchiano) Non ho ancora iniziato con voi. Proseguiamo.

Conversazione con Kuthumi

L’altro giorno stavo chiacchierando con Kuthumi. Kuthumi è arrivato mentre mi facevo i fatti miei, cosa che non faccio sempre ed è arrivato Kuthumi che mi ha detto, “Adamus, non sei un po’ preoccupato per la prossima cosa che faranno per te a Santa Fe, Nuovo Mexico – Dieci Anni di Adamus?” Devo dire che penso che sia un po’ geloso (alcuni ridacchiano), perché non avete fatto qualcosa per lui. Ora io farò – ora lui non è qui, quindi lo farò – qualcuno potrebbe fare qualcosa per lui, tipo fargli una torta o cose del genere? Non lo so, ma è un po’ geloso. Sapete, dieci anni fa Tobias ha avuto il suo gran bel commiato. Per me sta arrivando la spilletta dei dieci anni con Shaumbra. Penso che stia solo tentando di irritarmi. I Maestri Ascesi possono irritarsi. Possono irritarsi molto, ma noi siamo anche nella E, quindi possiamo essere anche molto calmi e beati nello stesso momento.

Stava cercando di prendersela con me e mi ha detto, “Sai che faranno la cosa della griglia. Sai, ti metteranno sul palco e si prenderanno gioco di te. Non sei un po’ preoccupato, Adamus?”

Io ho detto, “Perché dovrebbero? Perché mai dovrebbero prendersi gioco di me? Intendo dire che io mi immagino di salire sul palco e di essere ricoperto di lodi.” (alcuni ridacchiano) “Io m’immagino di salirci e sarà un po’… Mi sentirò un po’ imbarazzato, ma mi diranno che gran lavoro ho fatto, quanto mi amano e che dovrei essere eletto Presidente del Club dei Maestri Ascesi per l’eternità.” Qui ho un impegno per 2.000 anni, “Per l’eternità.”

Mi ha detto, “Non ti preoccupa un po’?”

Io ho risposto, “No, no. No, non sono preoccupato. So che andrà a finire bene.”

Poi Kuthumi ha detto, “Ti dirò una cosa” – saranno quattro le persone che verranno a tessere le mie lodi (Adamus ridacchia) e Kuthumi ha aggiunto – “Io sarò la numero cinque.” (il pubblico dice “Ohh!”) Ah! Ah! L’ho lasciato fare ed ho detto, “Va bene. Vieni anche tu. Ci sarai,” ma io ho detto, “Sai cosa c’è di bello in tutto questo schema, indovina chi avrà l’ultima parola in tutta la conferenza?” Sarò io.

Dobbiamo parlarne ancora un po’, dobbiamo parlare di Shaumbra e Kuthumi ha fatto un appunto. Ha detto, “Sai, io so che per te è impegnativo perché ho notato una cosa degli Shaumbra. Continuano a pensare di essere loro – gli umani – quelli che lavorano sulla Realizzazione. Come mai?”

Mi è venuto da ridere e ho detto, “È l’umano. L’umano è così.”

Lui ha replicato, “Sai, continuano a cercare di ripararsi e di guarirsi e di realizzarsi,” e poi ha detto, “Non puoi fare qualcosa perché si rendano conto che non possono? Non possono proprio. Non possono farlo pensandoci. Quello non è il modo. L’unica cosa che possono fare è fare l’esperienza e permetterlo. Ecco tutto.”

Io ho detto, “Sai, Koot, sai che è…” (risate) Noi siamo informali ed io ho detto, “Sai, non so come farglielo entrare nella testa. Continuiamo a parlarne e si stanno annoiando, sai, di me che parlo di Permettere e di fare esperienza e dell’energia ed ho aggiunto, “Dobbiamo fare in modo che capiscano che non possono farlo. Possono solo permetterlo,” proprio come quando il Maestro vi ha fatto un massaggio.

Riuscireste ad immaginare di cercare di massaggiarvi da soli? Beh, prima di tutto vi considererebbero dei perversi, ma poi (pochi ridacchiano) – non è molto efficace. Il Maestro l’ha appena fatto, è entrato dentro – ora, questo sì che sarebbe davvero strano – agendo proprio sull’energia. No, voi non potete è non è per nulla responsabilità vostra. Non lo è. Devo ficcarvi in testa che da qui in poi e dove andremo la responsabilità dell’illuminazione non è vostra. Non è responsabilità vostra lavorarci sopra. Voi potete solo fare l’esperienza e permetterlo, tutto qui. È tutto qui.

Ora, so che alcuni di voi pensano che ci sia qualcosa di un po’ sbilanciato in tutto ciò, che voi dovete partecipare, che dovete influenzare il tutto attraverso le cose che dite o pensate. No, non è affatto così. Non è vostra responsabilità.

Kuthumi ha detto, “Sai, ho pensato che forse è stato un po’ prematuro per te portare dentro il drago come hai fatto di recente” eh ha aggiunto, “Io lavoro molto con Shaumbra ed ho pensato che è stato un gran bel salto perché una volta che entra il drago è decisamente feroce e mi chiedevo se molti Shaumbra fossero davvero pronti.”

Io ho detto, “Sai, per i primi due mesi sarà un inferno,” e lo è stato, ma io ho detto, “Io penso che siano pronti. Penso sia arrivato il momento.”

Alla fine Kuthumi ha acconsentito. Alla fine ha detto, “Sai, penso avessi ragione a portare dentro il drago ora, a fare in modo che il drago si scagli sulle cose che un umano non riesce a fare. In effetti l’umano non può cambiare davvero le sue credenze e i suoi pensieri. L’umano, di suo non riesce a capire come lavorare con l’energia. Di certo l’umano non può perdonarsi e l’umano non può ‘fare’ la Realizzazione.”

Io ho detto, “Sai, ci proveranno e ci riproveranno e poi ci riproveranno di nuovo e lo faranno in modo molto convinto e poi penseranno di aver fatto qualcosa di sbagliato perché non funziona e poi, alla fine si renderanno conto che non è una loro responsabilità. La smetteranno di provarci e alla fine lo permetteranno.”

Kuthumi ha detto, “Sì e tu hai parecchi Shaumbra molto testardi e cocciuti, proprio molti.

Io ho detto, “Sai, li ho ereditati,” e poi, “Continueranno a provarci e ci proveranno e ci lavoreranno sopra e poi se la prenderanno con me. Non se la prenderanno mai con te, Kuthumi ma si arrabbieranno con me e poi un giorno si renderanno conto che, “Farlo non dipende da me, dall’umano. La mia responsabilità è fare l’esperienza e permetterlo. Fare esperienza di ciò che affronterò.’” È una grande esperienza se vi togliete di mezzo, se permettete. È una grande esperienza.

Non sta a voi massaggiarvi dentro e qui parlo dei problemi. Qui parlo delle energie bloccate e fuori equilibrio. Non sta a voi entrare nella mente e tentare di ripararla. Non potete farlo. Voi. Non. Potete. Punto. Invece continuate a provarci. Invece continuate ad entrarci. Invece continuate ad entrare nella giungla della mente dove tentate di districare il casino e non potete. Non potete. Non potete ed ecco perché entra il drago.

Il Drago

A proposito, noi usiamo il termine “drago.” È un termine antico che esisteva molto prima che gli umano popolassero la Terra come creature con squame e ali e che sputavano fuoco e tutto il resto. Il drago significa solo la chiarezza assoluta, la purezza. Ecco cosa significa. Potete immaginarlo come un animale che sputa fuoco. Potete immaginarlo come un biscotto con gocce di cioccolato e non importa. È la chiarezza assoluta e viene dall’Io Sono. Non contiene alcuna energia. Il drago non contiene alcun tipo di energia. All’umano piace pensare che abbia molta energia. Non ne ha bisogno. Per ciò che sta facendo non ne ha alcun bisogno ed è molto meglio che sia così.

Il drago è responsabile per il riorientamento di come voi lavorate con l’energia. Il drago è responsabile della ripulitura dell’energia morta che c’è dentro. Voi avete molta energia, ma è energia morta. Il drago la ripulisce. A voi si richiede solo di permetterlo.

Il drago entra proprio ora perché non potete sistemare la vostra mente da dentro la vostra mente. Proprio ora non potete riparare la vostra biologia da dentro il vostro corpo o la vostra mente. Non potete proprio.

Voi ci proverete. Voi tenterete di perdonarvi. Voi tenterete di fare tutte le altre cose. È inutile. Non funzionerà, Voi potete tentare di migliorarvi e non funzionerà perché avete a che fare con una prospettiva o coscienza molto limitata e quando lo fate aggiungete limite su limite e quindi non ottenete nulla. Sapete, è come aggiungere -3 più -2, cosa viene fuori? Meno 5. Ecco, è come l’umano che cerca di riparare i suoi pensieri e che cerca di riparare persino il suo corpo. Non potete.

Proprio ora il punto importante che raggiungeremo è il corpo vivente, il Corpo ad Energia Libera. Per molte ragioni non mi piace il termine “corpo di luce” – penso sia stato abusato e manipolato – quindi io uso il termine corpo vivente o il Corpo ad Energia Libera.

Ali, esso sostituirà quel corpo se tu lo permetti e invece tu continui a tentare di gestire il processo e lo fai da dentro la mente umana, i limiti umani, i vecchi modelli in cui ti dai il dolore fisico e non funzionerà. Se continui a provarci, finirai per diventare un relitto umano. Se lo permetti e basta, accadrà da solo. Entrerà il tuo corpo vivente, la tua luce, il tuo Corpo ad Energia Libera. Ora mi ascolti ma poi tornerai dritta a fare ciò che facevi prima. Tornerai a preoccuparti del tuo corpo, ti chiederai cosa dovresti fare per lui, che siano integratori o medicinali o pensarci sopra. Il tuo pensare fa sentire ancora peggio il tuo corpo perché i tuoi pensieri partono da un luogo di energia morta, di energia vecchia e non funzionerà.

Permetti e fai l’esperienza, ecco tutto. Togliti di mezzo. Ecco perché il drago entra e ti dice, “Lo farò io per te. Troverò io quella roba,” perché voi da soli non la troverete. L’umano l’ha nascosta proprio bene. Voi non vi siete resi conto che ciò che porta una persona a cambiare direzione sul sentiero è il fatto che l’energia è intensa. Avreste continuato per sempre nella vostra testa con tutto quel makyo. L’energia è troppo intensa, ecco. Tutto qui.  Ve lo dirà il drago o il Maestro, come preferite chiamarlo. Caro umano, ora arriviamo al punto in cui diciamo, “Permettetelo e fate l’esperienza. Poi toglietevi di mezzo.”

Proprio ora nel vostro copro sta avvenendo un processo di trasformazione – intendo dire proprio ora, proprio ora – che vi trasforma da una vecchia biologia a un Corpo da Energia Libera che è molto, molto elegante. Non importa quanto tentate di capire in che modo l’elettricità attraversa i cavi e non importa quanto cerchiate di analizzarlo, non ce la farete.

Prima di tutto la vostra mente non capirà mai cosa sta accadendo proprio ora e anche se ci riuscisse, anche con la comprensione da ingegnere della trasformazione da biologia che si basa su un DNA biologico a un corpo ad Energia Libera che è tutto vostro. La mente non ci riuscirebbe, eppure sta accadendo. Sta accadendo proprio ora mentre parlo. Sta accadendo dentro di voi a tutti i livelli e continuerà ad accadere se lo permettete e ne fate esperienza e la piantate di pensarci sopra.

Smettetela di cercare di farlo accadere. L’umano non potrà mai, mai fare la Realizzazione – farlo pensandoci, farlo studiando o usando la disciplina – mai. Sul sentiero verso la Realizzazione ci sono molti vecchi soldati, quelli che hanno insistito a farcela da soli, quando tutto ciò che dovete fare è permetterlo. Ecco dove stiamo andando proprio ora.

Voi vi stancate di parlare di continuo di Permettere ed è come, “Oh, sto permettendo.” No, non è così. Voi lo fate a modo vostro. Ora ho chiesto che il drago entrasse per mostrarvi quanto vi mettete di mezzo.

Mi arriva di continuo – “Oh, io so permettere. Io permetto ogni giorno” – ed io vi dico che siete delle vere stronze che controllano! (risate) È come dire che non state Permettendo. Tutto ciò che state facendo è prendere quella parola, la sacra parola “Permettere,” la inserite nella vostra mente e lasciate che la mente la manipoli. Voi state controllando. Voi volete aggiungerci la vostra autorità. È arrivato il momento di lasciarla andare.

È in atto un gran bel gioco, un gioco grande e grosso e rendetevi conto che state giocando e permettetelo e fate l’esperienza, ma smettetela di cercare di controllarla. Ecco qual è il gioco.

La Terra del Blu

Sapete, tempo fa ho parlato della storia della Terra del Blu (in Memorie di un Maestro). C’era una volta un tempo in cui tutti avevano tutti i colori. Essi erano consapevoli dei verdi e dei gialli e giocavano con tutti quei colori.  Giocavano con i rosa e i rossi e gli arancio e l’oro e i neri e i bianchi. Giocavano con ogni colore possibile ma sapete, erano rimasti davvero affascinati dal blu. In un certo senso in loro nacque un’ossessione per il blu.

A un certo punto le persone iniziarono a diventare blu. Le loro case iniziarono a diventare blu. L’erba e – beh, il cielo era già blu – ma l’erba e molto presto anche le loro automobili divennero blu. Molto presto il loro cibo divenne blu e tutto era blu. Certo, c’era qualche variazione cromatica nei toni del blu, ma in fondo era ancora tutto blu. Essi erano davvero immersi in profondità nel blu e molto presto tutti si scordarono che esistevano anche altri colori. Poi, è naturale, i loro figli nacquero blu, è naturale e… (alcuni ridacchiano). Proseguiamo con la storia. I loro figli nacquero tutti blu e tutti quei bambini non sapevano neppure che esistessero altri colori. Non esistevano libri sugli altri colori, li avevano buttati via e tutto era blu.

C’era una fabbrica blu dove producevano coperte blu e cuscini blu e la gestiva un capo blu e quel capo blu – oh! – che casino. Che casino e lui aveva moltissimi impiegati blu. Era un casino perché lui cercava di gestire un gruppo di lavoratori e i macchinari.  I macchinari si rompevano sempre e gli operai erano sempre malati. Avevano la depressione (risate) (gioco di parole tra blu e blues N.d.T.). Voi sapete cosa sta arrivando. Era difficile che andassero d’accordo ed erano difficili da gestire e lui era sempre nella sua testa blu.  Intendo dire che … (risatine). Cosa stavate per dire?

LINDA: Ha fatto saltare tutto!

ADAMUS: Ha fatto saltare tutto, giusto (risate). Ha fatto un lavoro di soffio (gioco di parole volgare N.d.T.) (il pubblico dice “Ohhh!”).

LINDA: No, ha detto “l’ha fatto saltare!”

ADAMUS: Stavo canalizzando uno di voi là dietro. Non so chi sia. Ora ti nascondi, ma… (Adamus ridacchia). Vedete, tra un piccolo momento di permettere e ridere, qualche distrazione – forse non è elegante, ma è stata una distrazione – voi avete lasciato entrare qualcosa, avete lasciato che accadesse qualcosa.

Proseguiamo con la storia. Dunque, il capo blu era tutto nella testa e non era un buon manager. In effetti non era neppure una bella persona. Sapeva che tutto stava per cadere a pezzi ma lui tentava di tenere tutto insieme e lo faceva dividendo, portando tutti a temere tutti e a temere lui, nascondendo le informazioni da un gruppo a un altro gruppo. Invece di riunire tutti e mandare avanti una piccola azienda blu, faceva andare tutti in direzioni diverse. La sua distrazione era essere un cattivo manager. Sapete, i clienti che chiamavano per lamentarsi dei loro cuscini blu venivano tutti insultati e fatti a brandelli o dicevano che puzzavano o altre cose ed erano sempre maleducati. Sapete, insegnava al suo servizio clienti ad essere rudi con il cliente ed era davvero terribile. Sapeva che tutto stava cadendo a pezzi ma si rifiutava di ammetterlo. Sapeva che tutto stava per finire, che la sua grande finzione blu era alla fine.

La sua identità era bloccata nell’essere il capo, il manager che controlla tutto, che fa tutto e che lavora. Lavorava molte ore perché i capi blu lo fanno; lavorava molte ore solo per far andare avanti le cose ma sapeva bene che qualcosa era terribilmente sbagliato. Tutto stava per finire.

Poi un giorno alla porta apparve un perfetto sconosciuto e al capo blu quel tipo appariva blu, ma col tempo il capo avrebbe appreso che non era affatto così. Di fatto era molto chiaro. Un giorno alla porta apparve quel perfetto sconosciuto e disse, “Prendo il tuo posto.”

Il capo blu disse, “Chi diavolo sei?” e lui rispose, “Sono il Dr. Agone e qui comando io. La prima cosa che faremo sarà far saltare in aria la fabbrica.”

Beh, accadde davvero. Il Dr. Agone entrò e fece saltare in aria la fabbrica e quando lo fece di colpo saltò in aria anche la fitta rete energetica che aveva mantenuto tutto blu, tutto piccolo e limitato. Tutto saltò in aria e naturalmente il capo blu era inorridito. Era lui il responsabile del controllo della fabbrica e di colpo tutto era saltato in aria. Era tutto sparito.

Mentre camminava tra le macerie, macerie che fumavano di blu guardò in basso e vide qualcosa di meraviglioso. Un piccolo granello d’oro. All’inizio pensava di essere pazzo, di esserselo inventato ma poi vide qualcosa che sembrava un po’ verde e poi qualcos’altro un po’ rosso. Gli venne in mente che per tutto quel tempo, cioè mentre pensava di gestire la fabbrica blu in effetti stava limitando le cose, le manteneva ristrette, limitate e blu. C’era voluto quel misterioso estraneo che arrivasse e distruggesse tutto, ma il capo blu restò seduto lì e si rese conto che in effetti l’unica cosa che era andata distrutta erano i limiti. L’unica cosa che era andata distrutta era proprio la credenza, era il controllo e quel, “Dovevo farlo.”

Mentre continuava a camminare tra le rovine, si rese conto che c’erano moltissimi colori diversi. Poi incontrò il caro Dr. Agone e gli disse, “Come rimettiamo tutto insieme senza che io debba controllare tutto, in modo che tutto prosegua da solo e ci sia una miriade di colori. Ci sono tutti i colori.  Come riportiamo tutti i colori nella Terra del Blu?”

Il Dr. Agone disse, “Avverrà in modo naturale. Tu non devi fare proprio nulla. Io voglio che ti accomodi qui ed osservi cosa accade. Ecco tutto. Osserva e basta, ecco, ma togliti di mezzo perché accadrà.” E così fu.

All’improvviso il capo blu non era più tutto e solo blu. I colori cambiarono. A quel punto aveva molti altri colori e qualcuno qui e là iniziò a notare che “È colorato. Certo, indossa i blu jeans ma porta anche una t-shirt bianca, un cappello rosso e ha le scarpe verdi.” Non tutti, non tutti ma prima o poi se ne resero conto, qualcuno qui e là e poi sempre di più e all’improvviso iniziarono a nascere dei bambini che non erano blu.

All’inizio le persone pensavano che fosse molto strano, molto bizzarro ma i bambini che nascevano erano multicolore. Un cambiamento totale colpì la Terra del Blu e non passò molto tempo prima che tutto tornasse all’Energia Vivente, al colore pieno. Per quanto il capo blu avesse incontrato grosse difficoltà nel mollare ed avesse odiato il Dr. Agone – lo sillabo ben bene, d-r-a-g-o-n-e (qualcuno ridacchia); non avrei dovuto sottolinearlo, avrei dovuto aspettare che lo indovinaste da soli ma ci restano pochi minuti e sono preziosi – ringraziò il buon dottore. Lo ringraziò per essere apparso e aver distrutto tutta la fabbrica. Sì, il drago, il dottore, eh. Sì. Avremmo dovuto… non abbiamo una delle cose su cui scrivere. Sì, proprio il drago.

Ecco cosa vi sta accadendo proprio ora. Le cose saltano in aria. Voi state da parte, osservate, guardate bene e rendetevi conto che è il dono più grande. Voi uscite dalla Terra del Blu. Avete tentato di lottare, avete tentato di gestire e di fare da supervisore a tutti gli aspetti e avete cercato di controllarli. È stato il caos. È stato un casino. Era arrivato il momento di mollare.

Mettiamo un po’ di musica e concludiamo la giornata con una merabh. Chiudiamo la giornata con un piccolo Dr. Agone che entra proprio ora. Oh, lui lo farà, lei lo farà.

Perché Voi Siete I Primi

Abbassiamo le luci e beh, non so se definirla una merabh, ma qui faremo qualcosa.

(parte la musica)

Proprio ora non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante permettere e fare esperienza.

L’umano non è responsabile per la sua illuminazione o per il suo corpo di luce.  Non è responsabile per la sua intuizione. Non è responsabile neppure per la sua nuova relazione con l’energia. Ne parleremo, ne discuteremo tutti gli aspetti, dentro e fuori ma a tutti gli effetti l’umano non ne è responsabile.

(pausa)

Stavo discutendo se fosse il caso di parlarne proprio ora, prima o dopo ma stavo pensando se era il caso di parlarne. Facciamolo. Perché mai trattenersi?

(pausa)

Esiste un termine che io uso per voi, per Shaumbra. In effetti è un termine affettuoso, ma forse all’inizio non vi sembrerà tale.

Mettiamo ancora un po’ di musica. Ho bisogno di qualcosa che allevi il colpo (risatine nervose).

Io vi chiamo i pazzi furiosi di Atlantide (risate). No, lo faccio davvero. Oh, per un’ottima ragione.

(pausa)

C’è stato un tempo in cui la mente non regnava suprema. C’è stato un tempo in cui la Terra del Blu non era solo blu. Era molte cose. C’è stato un tempo in cui la mente non controllava tutto, non limitava tutto.

Allora, beh, arrivarono i pazzi furiosi, quelli che presero l’energia, molta energia davvero intensa e la inserirono nelle menti degli umani in modo che passasse ai loro figli e ai loro nipoti, che passasse di generazione in generazione.

Le energie erano talmente intense sulla mente che portò la mente a diventare blu. Sebbene fossero presenti anche gli altri colori, la mente riusciva a percepire solo il blu.

Voi, che io chiamo i pazzi furiosi di Atlantide foste quelli che fecero parte di questo lavoro. Non c’era cattiveria. Non lo faceste con cattive intenzioni. Lo faceste per cercare di rendere beh, tutti noi una Comunità di Uno attraverso la mente, attraverso la conformità.

Alla fine accadde che si formò non solo un focus eccessivo sulla mente, ma tutto ciò creò anche un vero e proprio credere nella separazione, quasi un credo – che non si poteva spazzare via – nella separazione da voi, dal vostro corpo e dal vostro spirito. Erano energie intense che furono inserite nelle menti degli umani e comunque non ci volle molto. Non ci volle molto. Non dovettero girare per Atlantide a convincere tutto. Non ci volle molto, ma fece sì che tutto diventò blu.

Penso possiate definirla unità. Io la chiamo limite estremo e separazione.

I pazzi furiosi, quelli che entrarono e crearono la separazione, il limite con cui gli umani ancora convivono. In un certo senso ciò ha servito uno scopo. Essere separato è stata l’esperienza dell’Io Sono.

Beh, sì, l’Io Sono avrebbe voluto farne l’esperienza sapete. Non solo vuole fare l’esperienza di se stesso, ma fare esperienza della separazione.

Ecco, in un certo senso penso che voi, i pazzi furiosi faceste una cosa meravigliosa – creaste una tale bellezza della separazione, ma restò quasi come sigillata dentro e c’è solo una cosa che può riaprirla e non siete voi. Non è l’umano. Non sono i vostri pensieri. I vostri pensieri diventeranno sempre più blu mentre cercate di attraversare quella barriera. Non potete farlo voi.

Non potete farlo voi e poi arriva un misterioso estraneo, il Dr. Agone, il drago. Lo farà lui.

Sì, a livello filosofico potremmo discuterne, ma realisticamente non è il voi umano che entrerà.

Voi sapete che nella storia il capo blu cercava di controllare tutto, ma sapete anche che avrebbe fallito e il drago entrerà e beh, spazzerà via le cose.

Il drago vi riporterà all’Energia Vivente, perché sapete che quando tutto diventò blu l’energia si fece spessa, densa e quasi come se non vivesse più.

Il drago arriverà e farà saltare tutto in modo che l’energia viva di nuovo.

Ecco, cari pazzi furiosi di Atlantide, tutti voi, guardate cosa avete fatto.

 (pausa)

Voi dovete essere i primi ad affrontare tutto ciò – chiamatelo il sentiero spirituale o come preferite – dovete essere i primi ad affrontarlo e perché prima di tutto siete stati voi che avete dipinto tutto di blu.

Ecco qual è la vostra massione. È proprio qui.

Facciamo tutti insieme un respiro profondo.

Caro umano, dipende da te fare l’esperienza e permettete. Ecco cos’è.

Lascia che il drago entri e faccia il suo lavoro. Permettiti di ritornare all’Energia Vivente. Permettiti di passare dal blu allo spettro completo dei colori che sono sempre esistiti e dei nuovi che stanno entrando.  Per favore, per favore smettila di tentare di farlo da solo.

Smettila di tentare di controllarlo e gestirlo e di farlo pensandoci. Tu non puoi.

Io voglio che lo prenda bene in considerazione. Caro umano, guardati bene dentro. Tu non puoi farlo. Tu non puoi perdonarti e in effetti non puoi cambiare te stesso.

Però puoi permetterlo… e poi permetterti di fare l’esperienza di com’è stato. Ecco cos’è.

Facciamo tutti insieme un respiro profondo nella gloriosa bellezza di questo giorno.

Miei cari pazzi scatenati di Atlantide, non sentitevi in colpa. È… eh, ricevete il perdono e basta. Ora non dovete finire per soffrire per farlo. Nei prossimi Shoud vi spiegherò meglio cosa accadde e come faremo a farlo dis-accadere.

Facciamo tutti insieme un bel respiro profondo.

Una nota finale in questo giorno. Per favore c’è qualcuno che farà qualcosa per onorare Kuthumi? (alcuni ridacchiano). Sta molto male.

Detto questo, miei cari amici, Io Sono quello che Sono, Adamus, a servizio di un gruppo chiassoso di pazzi furiosi (qualcuno urla “Woo hoo!” e il pubblico applaude).

E ricordatevi che tutto è bene in tutta la creazione. Grazie. Grazie.