Come dovrebbe essere la vita “spirituale”?

CARO MAESTRO/A – Carolina Oquendo

ACCETTARE IL BUONO, IL CATTIVO E IL BRUTTO DI VOI

Caro maestro, quando penso all’essere “spirituale” io ho sempre la visione di una persona molto calma e unita. Come posso realizzarmi se la mia vita è un gran casino e prima di tutto ci sono moltissime cose che ho ancora bisogno di risolvere? Io sento moltissima oscurità dentro di me.

Uno dei trucchi e degli inganni legati all’illuminazione è che voi avete la sensazione che prima che possa aver luogo l’illuminazione c’è qualcosa da sistemare o da guarire. Non è affatto così. La realtà è che non c’è alcun luogo da raggiungere e non c’è niente da fare e quindi è chiaro che voi non dovete riparare, sistemare o risolvere proprio niente.           
Non c’è alcun bisogno che voi ripariate o risolviate qualcosa – proprio niente. Neanche una cosa, neanche una.    
A me non interessa se siete un alcolizzato o un idiota. Voi non dovete sistemare quelle cose e invece voi continuate a fissarvi su quella dissonanza che è proprio ciò che ha creato una dissonanza ancora maggiore.

Voi avete continuato a cercare di sistemare le cose che non si possono sistemare – proprio no – ma farlo vi ha fatto sentire bene, come se finalmente steste riparando o sistemando qualcosa o comunque lavoraste su qualcosa. 
Il fatto è che più avete cercato di sistemarle, più quelle cose si sono rotte.       
Voi sapevate che in questa vita sareste stati più vulnerabili all’oscurità che a ogni altra cosa (…) proprio perché sareste stati più sensibili. Inoltre, voi eravate molto più che esploratori e sapevate che sarebbe arrivato il momento in cui non avreste più potuto sfuggire l’oscurità – la vostra o quella degli altri. Voi non avreste più potuto sfuggirla. Voi non avreste più potuto nascondervi nella luce.

Ciò significa che se non posso sfuggirla devo accettare le cose brutte di me? A quel punto diventerò cattivo?

Questo è solo un pensiero e quindi io vi chiedo di sentirlo dentro di voi e non di pensarci sopra. La vera integrazione significa integrare tutto – l’oscurità e la luce, l’alto e il basso, il buono e il cattivo e il maschile e il femminile – e quindi voi avete nascosto lontano da voi la visione della vostra illuminazione e l’avete fatto così bene che si potrebbe quasi dire che vi siete dimenticati dove l’avevate messa.          
Allora, cos’è l’oscurità? L’oscurità è composta da tutte le cose che non avete mai amato di voi, ma l’oscurità è anche la vostra divinità, cioè le cose di voi che voi non avete permesso. Il fatto è che voi provate una terribile paura “E se poi divento cattivo?”           
Cosa vuol dire cattivo? Beh, le persone dicono che è l’oscurità, ma più che altro è filosofia in quanto il male è solo l’espressione della coscienza di massa dell’oscurità repressa dei singoli individui. Moltissimi individui reprimono la loro oscurità personale e ciò in qualche modo entra nella coscienza di massa – che definiamo la grande matrice – dove poi fermenta e a quel punto diventa molto puzzolente, diventa quasi un gas ed esplode.        
A quel punto una persona – un individuo – la raccoglie e diventa cattivo, ma in un certo senso quella persona è solo un’espressione dell’oscurità presente in tutte le persone. Il fatto che quella persona agisca in modo malvagio non sempre fornisce un servizio a tutte le altre persone, ma è proprio ciò che accade.          
Ora, cosa accadrebbe se voi permetteste ciò che avete definito l’oscurità nei vostri ricordi o nelle vostre sensazioni? Sapete, anche la sensazione di irritazione che è molto diffusa in questo momento o la frustrazione, sono solo un po’ di oscurità e sapete, più che altro sono aspetti grigi.
Noi parliamo di essere consci di ciò che sono stati i limiti in modo che in un certo senso possiate davvero scivolare nella libertà.     
Dove voi state andando, dove tutti noi stiamo andando è oltre – cioè verso tutto ciò che volete – ma vi assale la paura che possa esserci un po’ di oscurità. Davanti all’oscurità fatevi una bella risata perché si, lei ci sarà e sarà vostra, ma voi le ridete in faccia e a quel punto noi diventiamo tutto ciò che scegliamo di diventare e continuiamo ad evolverla e ad espanderla per continuare a dipingere ancora più quel quadro che è fatto di aria e di tessuto eterico. É molto semplice.
In altre parole, niente di tutto ciò è importante. È solo ciò che scegliete.

Allora la rabbia e la delusione che a volte provo non sono negative per me e per le persone che vivono intorno a me?
Fatevene una ragione e superartele. Il Maestro/a capisce che tutto avviene insieme e presenta molti livelli e molti strati; non cerca di filtrare e di eliminare la spazzatura e lì dentro di spazzatura ce n’è molta e non è solo la vostra; proviene dal pianeta, da altri luoghi e un po’ dappertutto – c’è molta spazzatura e molta davvero molta.        
Il maestro/a non sfugge dalla spazzatura e non si lascia distrarre per finire in una non realtà. Il Maestro/a capisce che accadono tutte quelle cose.        
Una parte del vostro problema e il motivo per cui voi tendete a sfuggire dai vostri stessi pensieri personali è dovuto al fatto che quando i vostri pensieri sono lineari in modo innaturale, voi vi concentrate solo su uno o due pensieri del tipo “oggi sono infelice” e quindi cercate di sfuggirlo o cercate di cambiarlo a livello mentale – ma non funziona così. Di fatto voi bloccate fuori di voi tutte le altre cose che stanno accadendo.
Ecco un’analogia. L’umano tipico è come una grande foresta con milioni e forse miliardi di alberi – alberi belli di ogni dimensione e forma ed età – ed è una foresta molto bella, ma l’umano si concentra solo su un albero e si dà da fare come un matto su quell’albero. L’umano cercherà di rendere quell’albero più grande e più forte e più bello. 
La realtà è che ci sono molti altri alberi e non ci sono solo quelli, ma anche gli uccelli e i fiori e l’erba e l’acqua e il cielo e tutto il resto. C’è di tutto, proprio di tutto. Ecco, permettetevi di sentire il cattivo, il triste e anche il gioioso e il buono e tutto ciò che c’è in mezzo. 
Immaginate di permettervi di fare l’esperienza della rabbia. La cosa divertente è che quando vi permettete di fare l’esperienza della rabbia, poiché siete un maestro/a voi non ci restate bloccati dentro. Voi fate solo quell’esperienza e vi divertite a far uscire la rabbia. Voi dite, “e se faccio del male a qualcuno?” Beh, probabilmente quel qualcuno se lo merita e… (risate) io sono metà serio e metà no, ma essere presenti in quel giorno sul vostro percorso è il loro pessimo karma.
Fonti: Serie Scoperta Shoud 9 // Serie Kharisma: Shoud 2,4 e 9