AGOSTO 2023

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Versione originale in inglese

UN GRAN ‘CHE VOLPE !’ – Geoffrey Hoppe      

Qualche settimana fa presso lo studio in Colorado si è tenuta la riunione semestrale dei manager del Crimson Circle. Circa la metà dei dirigenti ha partecipato di persona, mentre l’altra metà l’ha fatto via Zoom da luoghi lontani. Abbiamo parlato di tutto – dalle finanze ai prossimi eventi e produzioni, alla tecnologia, all’intelligenza artificiale, al servizio clienti e a Shaumbra – e sì, abbiamo parlato molto di come possiamo continuare a servire Shaumbra nei prossimi anni.

Durante una delle sessioni ho parlato di una situazione Shaumbra che era emersa il giorno prima e che mi ha lasciato molto perplesso. Qualcuno ha scritto un post sulla pagina Facebook del Crimson Circle a proposito del promo che abbiamo creato per il nuovo I Meta Cambiamenti di Adamus – Dopo la Croce del Cielo. Era molto chiaro che il trailer non gli era piaciuto, ma invece di identificare ciò che non gli era piaciuto ha detto solo che sembrava “americano”. Hmmmm. Suppongo che intendesse dire che sembrava troppo promozionale? Noi facciamo molta attenzione a non essere invadenti con i nostri promo e le nostre recensioni dei prodotti. L’obiettivo è dire a Shaumbra che cos’è il prodotto e che cosa possono aspettarsi, ma non facciamo promesse e non usiamo espedienti di marketing per convincere le persone a comprare. Non ce n’è bisogno, perché o siete attratti dal prodotto o non lo siete. Gli Shaumbra sono piuttosto esigenti e si sintonizzano sull’energia per determinare se sono interessati ai prodotti e quindi da parte nostra sarebbe un insulto cercare di convincerli a comprare qualcosa.

Noi prestiamo attenzione alla qualità energetica di tutto ciò che pubblichiamo per gli Shaumbra e ciò comprende la grafica, la musica, la qualità degli audio e dei video, la scelta dei colori, il design e la presentazione finale. Il motivo è semplice ed è radicato nello staff del Crimson Circle: noi lo facciamo per onorare Shaumbra. È come avere un ospite che pernotta a casa vostra e voi lo onorate cambiando le lenzuola, passando l’aspirapolvere sul pavimento, mettendo i prodotti in bagno, ecc. Che se ne accorgano o meno, a un certo livello riescono a sentirlo e a percepirlo e ciò crea uno spazio sicuro.

È lo stesso motivo per cui prestiamo particolare attenzione alla disposizione della stanza nello studio, alla disposizione delle sedie nei seminari, al volume del suono, alla temperatura nella stanza e a tutti i piccoli dettagli. Si tratta di onorare gli Shaumbra e di assicurarsi che si sentano al sicuro e quando una persona si sente al sicuro è più incline a rilassarsi, ad aprirsi e a permettere.

Al Crimson Circle abbiamo un ottimo team creativo interno e ciò che mi impressiona sempre è la capacità di collaborare che esiste tra di noi. Qui non ci sono prime donne artistiche e noi lavoriamo insieme su tutto, dalla rivista Shaumbra alla grafica dei prodotti e alle promozioni, oltre che al design del negozio e del sito web.

Di solito la creatività di un team è un disastro e  risulta poco stimolante, ma non in questo team. Noi elaboriamo il concetto creativo di base, che poi migliora man mano che i membri del team aggiungono il loro contributo e non abbiamo paura di cestinare tutto il concetto se non è eccellente, anche se siamo già in produzione. Ciò che presentiamo a Shaumbra deve corrispondere alla qualità dell’energia di Shaumbra e quindi è meglio che sia buono.

Ora torniamo al problema in questione: qualcuno ha espresso il proprio disappunto per il video promozionale relativo a I Meta Cambiamenti. Il copione era diretto, senza alcuna tecnica di marketing invadente; almeno secondo me iI videoclip del promo e la musica erano piuttosto belli, ma dopo aver riascoltato la traccia musicale mi sono reso conto che forse era un po’ troppo epica e drammatica per quel prodotto. Sulla pagina Facebook alcune persone hanno concordato che non gli era piaciuta, mentre altre hanno detto di averla apprezzata.

Penso che la percentuale sia stata di circa 50/50, ma sono rimasto davvero perplesso. Io pensavo che fosse buono o non l’avremmo mai pubblicato.

Durante la riunione dei dirigenti abbiamo messo il video promozionale sul grande schermo in modo che tutti potessero vederlo e lo abbiamo visionato diverse volte prima di discuterne. Io mi sono chiesto, “Cosa c’è che non mi piace?”. La sceneggiatura era buona, avevamo pagato una voce fuori campo, i filmati erano di alta qualità e il lavoro di post-produzione era fluido e professionale. Ciò ha portato a una discussione molto più approfondita sui nostri valori fondamentali.

È strano come una cosa semplice come questo video promozionale possa portare a una lunga discussione sui nostri valori. Ecco cosa abbiamo osservato sul Crimson Circle come team e sul nostro rapporto con Shaumbra:

Essere Autentici – Shaumbra esige che noi siamo autentici. Negli ultimi 24 anni è ciò che ha creato un alto livello di fiducia. Non solo vogliamo essere autentici, ma dobbiamo esserlo perché abbiamo a che fare con la vita delle persone.

Essere Integri – La nostra integrità deve essere impeccabile. Non possiamo allontanarci dalla ragione per cui siamo qui: servire Shaumbra. Non può essere per la fama o il denaro, il potere o la gloria e mai e poi mai possiamo metterci al di sopra di  Shaumbra; in questo viaggio siamo tutti insieme.

Essere Coerenti – Come organizzazione dobbiamo essere coerenti in tutto ciò che facciamo. Niente sorprese (quelle le lasciamo ad Adamus). Non possiamo essere una cosa un mese e un’altra cosa il mese successivo e proprio la coerenza contribuisce a creare uno spazio sicuro. Quando soggiornate in un hotel Four Seasons – un cinque stelle – voi sapete che la qualità sarà costante in Germania o in Giappone. Quando  interagite con il Crimson Circle voi sapete che l’energia sarà costante quando leggete il magazine, quando partecipate a un seminario dal vivo alle Hawaii o quando vi sintonizzate sullo Shoud mensile.

Provare Compassione – Restare qui sul pianeta come Maestro incarnato non è sempre facile e credo proprio che noi abbiamo accettato una delle missioni più difficili in assoluto. Come organizzazione noi dobbiamo provare compassione per ogni singolo Shaumbra e quindi dobbiamo onorare e rispettare il suo viaggio, a prescindere da come sceglie di viverlo.

Lo Spazio Sicuro – Il nostro compito è creare uno spazio sicuro, che si tratti di un evento dal vivo, di una Cloud Class online o del nostro servizio clienti. Lo spazio sicuro permette che l’essere umano si espanda, si esprima, faccia esperienza e si realizzi/illumini. Senza uno spazio sicuro la relazione equilibrata tra le parti crolla – che si tratti di una relazione personale o di un rapporto di lavoro tra un’organizzazione e i suoi membri.

La discussione con i responsabili del CC è stata molto approfondita. Erano tutte cose che sapevamo, ma che non avevamo mai valutato in un unico momento e luogo. Nell’ultima parte della discussione ci siamo chiesti: “Come possiamo continuare a guadagnarci la fiducia degli Shaumbra e a servirli con integrità?”.

Come si collega tutto questo al commento di una persona su Facebook riguardo al video promozionale di I Meta Cambiamenti? Come ho detto, il team gestionale ha visionato il video numerose volte prima di dare inizio alla discussione. Nel tentativo di creare un video di qualità avevamo trascurato una cosa semplice a cui siamo arrivati tutti  mentre un grande momento di “che volpe!” travolgeva la stanza. Era la voce! Per leggere il copione avevamo usato un annunciatore esterno che aveva una bella voce maschile, ma era una voce esterna e infatti leggeva bene il copione – ma non era Shaumbra. Mancava l’elemento importante dell’integrità (energetica) e quindi disturbava lo spazio sicuro e non era coerente, perché di solito i promo dei nuovi prodotti presentano spezzoni di Adamus. Era una buona voce per vendere  automobili o hamburger, ma a livello energetico non era in armonia con gli spettatori Shaumbra.

Quella sera ho apportato alcune revisioni al copione e la mattina dopo Linda e io abbiamo registrato la nuova versione utilizzando la mia voce. Bye bye annunciatore professionista!

Nel giro di poche ore Peter Orlando ha inserito la mia voce e ha sostituito la musica con qualcosa di più tranquillo e abbiamo ottenuto la nuova versione – la versione energetica Shaumbra – del video promozionale de I Meta Cambiamenti. Ho rivisto i due video fianco a fianco e certo, l’originale era abbastanza buono per essere un promo, ma la nuova versione era un messaggio sincero agli Shaumbra.

Non dimenticherò mai quel momento “che volpe!” semplice ma profondo che è risultato particolarmente importante mentre ci lanciamo nelle nuove tecnologie e nell’Intelligenza Artificiale. Per il nostro futuro abbiamo grandi progetti e per realizzarli. abbiamo un team tecnologico interno di 10 persone. Sono quasi certo che mi farò tatuare sull’avambraccio la parola “Che volpe!”, così mi ricorderò sempre di mantenere un rapporto stretto, personale e autentico con gli Shaumbra. La tecnologia e l’intelligenza artificiale possono migliorare l’esperienza di Shaumbra con il Crimson Circle, ma nulla potrà mai sostituire il rapporto energetico personale. Che volpe!

Il Battito del Cuore Shaumbra – Jean Tinder

FIDATEVI DELLA MERDA

Mentre crescevo come una cristiana molto devota, una delle cose che desideravo più ardentemente era la possibilità di togliere la sofferenza alle persone. Io amavo le storie di Gesù che guariva le persone con la sua gentilezza, saggezza e con il suo tocco curativo.

Oh, essere in grado di operare tali meraviglie nella vita degli altri! Io sono ancora alimentata da questo desiderio, anche se il sogno di brandire una bacchetta magica ha necessariamente lasciato il posto a un approccio più realistico che onora tutti, cioè “mostrare e raccontare”. Se posso condividere un po’ di ciò che funziona per me, forse illuminerò un potenziale per qualcun altro. In fondo ogni realizzazione grande o piccola deve venire da dentro ogni persona e con un tempismo perfetto. È difficile guardare gli altri che soffrono, ma devo fidarmi della perfezione che so essere già presente.

Centinaia di Shaumbra hanno trascorso anni e decenni a esplorare la coscienza, a imparare chi sono, a condividere con gli altri, a partecipare alle Cloud Class e a leggere il materiale del CC e gli Shoud, ma molti si chiedono ancora quando la vita migliorerà, quando il loro corpo smetterà di fare male, quando l’abbondanza inizierà a fluire e tutte le altre meraviglie che Tobias e Adamus hanno promesso. Sono pieni di desiderio, ma poi arrivano le domande: “Cosa devo fare ancora per realizzare il completamento e la gioia che mi hanno assicurato? Quando potrò finalmente sentire e comunicare con la mia anima?”.

Io ho vissuto molti di quei momenti e lo capisco! Che senso ha vivere tutto questo tempo se poi nella mia vita non c’è nulla da mostrare, se non avviene nessun cambiamento tangibile?

In fondo io posso solo condividere qualcosa “intorno” alla soluzione piuttosto che darla direttamente perché le risposte si trovano solo dentro. Tutto dipende da dove guardo e da cosa scelgo di percepire.

È nella natura umana guardare fuori, lassù, o in qualsiasi altro posto eccetto che qui per trovare conforto e redenzione. Se il mio corpo fa male io voglio qualcosa che lo curi. Se mi sento solo voglio qualcuno che mi dia conforto. Se i soldi sono pochi  voglio che un miracolo arrivi nella mia cassetta della posta. Sembra che la vita sia sempre stata un inseguimento del sogno di qualcosa di meglio.

Purtroppo la caccia non finirà mai perché sto correndo nella direzione sbagliata. Beh, non è proprio sbagliata. La caccia mi ha portato a vivere una vita fatta di esperienze ricche, di meraviglia, di dolore e di tutto il resto e poi ne ho avuto abbastanza di inseguire ancora o di correre ancora più in fretta senza raggiungere mai la mia agognata ricompensa.

La soluzione per arrivarci – per ricongiungermi con la mia anima e con una vita oltre la sofferenza – è molto, molto semplice, ma nel momento cruciale in cui ne ho più bisogno non mi sembra una soluzione o non la sento come tale.

Ecco il segreto: smettete di cercare di andare altrove e restate lì, nel bel mezzo del casino, del disordine e della frustrazione  – la merda di quel momento. L’abbiamo sentito dire un milione di volte: l’unica via d’uscita è l’entrata ma ciò non significa “Ok, io sono dentro e ora fatemi uscire!”, ma piuttosto “Non c’è altro da fare se non starci dentro del tutto”. Punto.

Ciò che so è che tutto ciò che vivo è una mia creazione. Che io l’abbia scelta in modo consapevole o meno, che sia piena di bellezza e grazia o di caos e dramma ogni attimo, ogni momento è un dono da Me a me. Quando riesco ad aprirmi a questa possibilità, la cosa che ho inseguito si avvicina un po’ di più. Ciò non significa che tutto va come voglio o che la vita smette di fare male. Significa che mi ricordo che tutto va bene e non importa cosa comprende quel “tutto” e poiché è il mio dono per me, qualcosa di buono ne risulterà di sicuro –  SE solo smetto di inseguirlo e resto lì a riceverlo.

Recentemente ho affrontato un problema di salute estremamente doloroso. Il dolore fisico distrae molto e richiede molta attenzione e si è manifestato nel bel mezzo di una serie di scadenze lavorative molto intense che non volevano aspettare che io mi sentissi meglio. È facile sentirsi illuminati e sereni quando il corpo non urla, ma con il dolore tutti gli ideali più elevati finiscono fuori dalla finestra. Più e più volte mi sono ricordata di tornare al respiro e di provare almeno a ricevere l’esperienza piuttosto che resistere, ma molte volte me ne sono dimenticata e mi sono ritirata dal corpo finché in pratica non ha inserito il pilota automatico.

È una reazione comprensibile al dolore, ma abbandonarmi porta a sentirmi ancora peggio e quindi io respiravo e stavo nel dolore… dimenticavo… respiravo… stavo nel dolore e così via. A volte il mio sistema nervoso si sentiva in sovraccarico, era inondato di ormoni dello stress e quindi era pronto a scattare. Mentre il mio corpo si occupava della situazione io mi sono presa cura di lui essendo più gentile possibile e fornendogli il massimo supporto possibile, ma a volte le lacrime erano l’unica espressione che riuscivo a gestire. Ho cercato di ricordare che tutto ciò mi stava servendo – in qualche modo.

Alla fine, con i trattamenti e i farmaci le cose hanno cominciato a cambiare. L’intensità è diminuita e io ho ricominciato a sentirmi più me stessa.

In breve, ho passato alcune settimane di assoluto schifo. Allora, perché vi dico di “fidarvi”? Beh, se credo che tutto sia davvero un dono da Me a me, allora fidarsi della mia creazione ha un senso o non riceverò il dono e il Sé dovrà inviarmelo di nuovo. (No, per favore!) Naturalmente sono venute fuori tutte le mie cose da umana del tipo, “Perché io? Perché ora? Perché questo? PERCHÉ CAZZO? ”   e io (di solito) rispondevo: “Perché (spero) mi sta servendo”.

Ho deciso di immaginare che il tormento fosse una benedizione, anche se non riuscivo ancora a immaginare come e piano piano quella possibilità ha iniziato a emergere. Ho messo più volte tutto il mio corpo nel mio secchio, mi sono fidata e ho immaginato che la vecchia e schifosa energia bloccata che causava il dolore si stesse dissolvendo e liberando. Ecco il potere creativo dell’immaginazione! Non riuscivo a immaginare la guarigione perché ero troppo impegnata nel suo contrario, ma riuscivo a immaginare che mi portasse un dono ancora sconosciuto. Ora, mentre il mio corpo si riprende io sento una nuova chiarezza, un equilibrio e la profonda sensualità che desideravo da tempo.

Questo “fidarsi della merda” vale anche  fuori di me. Sembra proprio che in questo momento siano tutti tesi e quando le persone a me care riescono a far pressione l’una sull’altra è difficile osservare la merda che inizia a esplodere. Se solo chiedessero il mio consiglio – e lo seguissero, ovviamente!  – se solo facessero un bel respiro profondo e vedessero le cose dal punto di vista dell’altro. Se solo la persona A facesse questo e la persona B dicesse questo o quello. Se solo – eccomi lì, a desiderare di nuovo la bacchetta magica che sistema tutto. Invece se mi fido davvero la loro merda è un dono tanto quanto la mia e se le loro mi danno fastidio è la MIA merda che forse mi ricorda la compassione.

L’unica via d’uscita è l’entrata – che si tratti del dolore, dell’integrazione, dell’abbondanza o qualsiasi altra cosa desideriamo.

Di recente un amico molto caro e saggio (che non segue il Crimson Circle) ha condiviso con me qualcosa che ha imparato su come affrontare le emozioni difficili e con il suo permesso io vorrei condividerlo qui perché la saggezza è molto pratica.

Dare Attenzione alle Sensazioni

La pratica più utile che ho trovato per affrontare le emozioni dolorose è quella di dare l’attenzione verso la sensazione e di starci dentro in pieno. Spesso quando sorgono emozioni difficili la mia inclinazione è quella di cercare di evitarle o sfuggirle con l’attività, l’alcol, le persone, i farmaci, l’intrattenimento, il lavoro, gli affari, i pensieri reattivi o altre distrazioni. Dare attenzione alle sensazioni può sembrare contro intuitivo perché implica la necessità di prendersi un momento di tranquillità e di dedicare tutta la propria attenzione alla sensazione di disagio piuttosto che cercare di allontanarsi da quella sensazione.

Io trovo utile stare in silenzio, da sola e ferma e prendermi un momento per prestare attenzione a ciò che sta accadendo dentro di me. In quest’esperienza non mi interessa tanto la storia del mio turbamento, ma le sensazioni che sono presenti.

Non voglio entrare nei dettagli del perché mi sento così o di come vorrei che le cose fossero diverse – io resto nella sensazione che provo nel corpo. Dove la sento? Che cosa sento? Mi pongo queste domande con leggerezza per mantenere la mia attenzione sull’esperienza e se sorgono altre sensazioni correlate – come il fatto di giudicarmi, la rabbia o i dubbi – posso solo inserirli nel processo e sentire anche quelle. Non sono rari i casi in cui piango o a volte provo una sottile sensazione di panico, come se la mia pelle stesse per esplodere. Penso che anche questo vada bene e che poi passerà.

Resto nell’esperienza diretta delle sensazioni difficili per tutto il tempo in cui sono attive – 5 minuti o un’ora – e via via che il tempo passa sembra che si dissolvano o “siano digerite” e quindi risultano meno acute. Quando torna un senso di pace o di “OK”, io proseguo  con la mia giornata.

In questo processo è molto utile continuare a essere gentile verso di me – visto che non sto cercando di suicidarmi o di essere infelice – e di certo non mi sto infliggendo una punizione. Non si tratta di aggiustarmi, di migliorarmi o di correggermi in qualche modo. Si tratta solo di stare nella mia esperienza difficile con gentilezza e consapevolezza e io trovo che sia la cosa più amorevole che posso fare per me.

Come ci è stato detto tante volte, l’integrazione e la Realizzazione sono naturali e alla fine tutti troveranno la loro strada. Il ricongiungimento con il Sé e con tutto il resto che desiderate si svolge nei dolci momenti in cui siete presenti a voi stessi ma anche – e soprattutto – quando le cose vanno male. Con questa fiducia non c’è bisogno di altro.