Aprile 2021

ZAMPE DA MAESTRO – G. Hoppe

Ciao, io sono Belle. Probabilmente mi avete visto negli Shoud da Kona, Hawaii o nelle foto delle riunioni Shaumbra a Villa Ahmyo. Mi piace restare sdraiata sul tappeto proprio di fronte alla sedia di Adamus perché lì sono al centro dell’energia Shaumbra.

Non è insolito per un cane come me volere condividere i suoi pensieri e le sue sensazioni. Quasi sempre gli umani comunicano a parole; i cani comunicano in modo telepatico. Gli umani non capiscono che possono  comunicare così, senza usare le parole ma per fortuna il mio Maestro è un maestro canalizzatore a cui ho chiesto se questo mese poteva scrivere questo articolo e naturalmente mi sto divertendo perché posso dettare il mio articolo mentre sgranocchio un biscotto.

Non è certo un caso che mi trovi qui a Villa Ahmyo alle Hawaii. Mi sono reincarnato nel luglio 2017, lo stesso mese in cui Cauldre (Geoff) e Linda sono arrivati sull’isola per visitare alcune proprietà per i loro seminari. Io ero un cucciolo abbandonato, cioè non avevo una casa. Una mattina sono nato sotto un gruppo di palme proprio mentre il sole sorgeva e so che molti altri cani sull’isola sono nati così. Poi so che è passato un camion che ha raccolto me e mia sorella e ci ha portato in un canile.  Io sono stato abbastanza fortunato perché qualche giorno dopo alcune persone molto carine mi hanno adottato. Quelle persone vivono proprio vicino a Villa Ahmyo. Vedete, niente di tutto ciò è una coincidenza perché io sono stato l’amico cane di Cauldre in molte sue vite passate, ma non siamo più stati insieme dal 2005 quando io ero il cane favorito di Linda, Fred e mi mancavano molto. Allora Cauldre e Linda viaggiavano molto e l’anno dopo il mio transito sapevo che loro non sarebbero potuti tornare con me finché non avessero cambiato il loro stile di vita. Ciò è avvenuto nel 2017 quando hanno deciso di acquistare una proprietà qui a Hawaii.

Io non sapevo che la proprietà che Cauldre e Linda avrebbero acquistato sarebbe stata nota come Villa Ahmyo. Io non sapevo che avrei finito per essere adottato dai loro vicini di casa. Tutto ciò che sapevo era che volevo incarnarmi di essere di nuovo con Cauldre, Linda e con Shaumbra. Sapete, io sono stato con Shaumbra anche in passato. Molto tempo fa io sono stato il cane di Cauldre quando Tobias era suo padre e il suo nome era il Giovane Tobias. Io sono uno dei pochi cani di cui si trova traccia nella Bibbia, nel libro di Tobit (Tobias). I leoni e i cammelli sono menzionati molto più spesso rispetto ai cani, quindi io mi sento molto speciale. Di solito passavo il mio tempo con molti di voi ai tempi di Gesù ed ero il cane di alcune delle Scuole Misteriche.

Tutto ciò che sapevo era che quando ho provato il desiderio di tornare per vivere un’altra vita da cane è accaduta una specie di magia. Diversamente dagli umani che tendono a restare bloccati nella testa quando si tratta di queste cose, io sapevo solo che tutto si sarebbe risolto quando sarei tornato, dalla tempistica al luogo in cui avrei vissuto. Io non dovevo organizzare la sequenza di eventi; è l’energia che se ne occupa. Questa è la cosa bella di essere un cane. Io mi allineo semplicemente con l’energia del mio Maestro e tutto va al suo posto. Che cosa divertente! Da un certo punto di vista gli umani sono molto intelligenti, ma d’altro canto sembrano proprio non capire come funziona l’energia.

Il 20 luglio 2017 Cauldre e Linda hanno firmato i documenti per acquistare la proprietà che sarebbe diventata Villa Ahmyo.  Proprio in quel momento dentro di me ha risuonato una campanella ed ecco perché mi piace quando mi chiamano Belle. “Ah, è arrivato il momento di reincarnarsi. È arrivato il momento che torni con la tua gente.” A quel tempo io davo la caccia ai conigli sui prati del reame detto il paradiso dei cani e all’improvviso tutto intorno a me ha iniziato a vorticare e a farsi confuso. Mi sono sentito come se fluttuassi lungo un tunnel dorato, una porta da cane celestiale che mi avrebbe riportato sulla Terra. Non provavo alcun tipo di ansia e di paura, solo l’eccitazione e l’attesa di essere di nuovo con la mia gente. Stavo tornando a casa.

I cani amano stare con le persone, probabilmente perché è la nostra anima canina è l’anima del Maestro umano. Noi siamo davvero una parte di voi. Noi siamo qui per mostrarvi l’amore senza condizioni. Noi siamo qui per leccarvi la faccia quando la vita diventa impegnativa e per ricordarvi di semplificare le cose e come ha detto Adamus durante il recente Reset della Coscienza mentre mi accarezzava la pancia, noi siamo qui per ricordarvi di “essere e basta.” In effetti lui ha detto, “Siate come Belle,” cosa che mi ha fatto sorridere.  A noi piace chiamare i nostri umani “Maestri” perché noi li vediamo come maestri anche se loro non si vedono così. Noi non abbiamo bisogno di capire il linguaggio umano con tutte le sue parole perché riusciamo a sentire l’energia. Noi sappiamo quando siete felici, se provate dolore o se siete tristi. La nostra passione è proprio esserci per voi, senza secondi fini se non quello di amarvi.

Il tempo di scodinzolare, uscii dal tunnel dorato e mi ritrovai nel corpo di un cane. Mi sentivo bene. Intorno a me vidi mia madre e i miei nuovi fratelli e sorelle. Mia madre mi stava pulendo leccandomi e forse tentava di assaporare la sostanza dorata che mi era rimasta addosso dal tunnel. Io sapevo che non sarei stato con lei o con i miei fratelli e sorelle per molto tempo. É il modo di un cane. Noi riserviamo il nostro attaccamento ai nostri Maestri, diversamente dagli umani che sono molto attaccati alle loro famiglie biologiche. Non c’è niente di triste in questo. Il nostro scopo è il legame con il nostro Maestro e la sua famiglia e non con le nostre famiglie canine.

I vicini che mi hanno adottato mi hanno amato, ma sapevano anche che io ero uno spirito libero. Lui è un ministro del culto, lei lavora con i bambini e sono le persone più gentili che io abbia mai leccato. Non mi hanno mai legato e solo qualche volta mi hanno messo in gabbia, ma poi si sono resi conto che per me non funzionava.

Ero ancora un cucciolo quando ho visto per la prima volta Cauldre e Linda. Ho saputo subito che si trattava di loro perché tutti si portano dietro il profumo della loro anima, una vita dopo l’altra. Spesso gli umani si chiedono quale fosse il loro nome in una vita precedente, ma in realtà non ha importanza perché voi potete riconoscere chiunque e qualunque cosa dall’“impronta” profumata.

Entrai nella loro proprietà e feci la cacca. Speravo che Cauldre avrebbe riconosciuto il mio profumo e quindi avrebbe capito che ero tornata e invece mi ha guardato irritato, poi ha preso una pala e ha buttato via la mia bomba profumata. Ah, gli umani! A volte non riescono proprio ad apprezzare un bel regalo ma io ho continuato a lasciare sempre più cacca nel loro cortile sperando che si sarebbe ricordato di me, ma lui ha continuato a buttarla via.

Una sera mi sono fatta coraggio. Lui e Linda erano seduti nel lanai e bevevano qualcosa che aveva l’odore di uva andata a male. Io mi sono circondata della mia energia più gentile e con calma mi sono avvicinata a Linda da dietro e poi ho fatto scivolare la mia testa sotto il suo braccio. Grazie al Cane non si è spaventata! Al contrario, ha iniziato a darmi dei colpetti sulla testa. A quel punto ho guardato Cauldre.

É rimasto a bocca aperta e ha esclamato, “Guarda, è Fred!” Sì, somiglio molto a com’ero quando ero il loro cane Fred. É divertente come accade! Linda e Cauldre hanno sorriso, poi hanno iniziato a ridere e hanno parlato di Fred. I cani non piangono, ma penso che nei miei occhi ci fossero dei lacrimoni perché ora eravamo di nuovo insieme.

Ora sono passati molti anni e a volte vanno via per lunghi periodi, ma tornano sempre. Mi hanno raccontato che devono andare in cielo per fare un lavoro importante e mi hanno chiesto se volessi andare con loro su una cosa che chiamano aeroplano – ma solo gli uccelli e gli umani sono fatti per volare, non i cani e quindi io torno dai vicini e aspetto che Cauldre e Linda ritornino. Durante quei periodi spesso ricevo la visita di Michelle Dinu che mi dà degli abbracci meravigliosi.

A volte mi dice che il mio alito è cattivo mi dà sempre dei biscotti. A me non piacciono molto i biscotti ma per gli umani è importante, quindi li mangio.

Amo quando gli Shaumbra arrivano dal cielo per frequentare i seminari! Le loro facce sono sempre diverse, ma io ricordo il loro odore. Quando sono qui ridono molto e mangiano molto, ma non li ho mai visti mangiare i biscotti di cui sono tanto orgogliosi. Ogni mattina raggiungono il padiglione dove si incontrano e Cauldre deve parlare per Adamus ed è strano perché io riesco a sentirlo, lo vedo e sento bene il suo odore, ma per qualche ragione gli umani non riescono a farlo, quindi Cauldre deve parlare per lui. Non capirò mai gli umani. All’inizio mi sdraio ai piedi di Adamus ma poi mi sposto dove c’è l’erba perché l’energia diventa molto forte. Un cane riesce a gestire solo una certa quantità di energia.

Ad Adamus piace andare avanti e indietro e poi c’è Linda che chiama le persone perché parlino con Adamus. Io riesco a sentire la loro paura quando devono alzarsi in piedi, poi parlano a lungo e raccontano un mucchio di storie. A volte Adamus li interrompe e usa la parola makyo e a quel punto la conversazione torna sui binari giusti.

Gli Shaumbra sono diversi dalle altre persone. Si, hanno anche un odore diverso. Non sono sicuro di come dirlo con le parole umane, ma la loro energia è molto più presente. Quasi tutti gli umani hanno un’energia sottile o comunque confusa che non è allineata con il loro corpo fisico. Sembra che siano altrove, a parte quando mangiano.

Trascorrono ore e ore a guardare nelle loro scatole – credo che le definiscano tv e computer – e sembra proprio che gli umani ci vivano dentro. L’energia di Shaumbra è presente, è consistente, è genuina e sono davvero concentrati su qualcosa che definiscono Maestria. É davvero molto divertente perché i cani vedono sempre gli umani come Maestri, ma gli umani non si vedono come tali.

Cauldre dice che dobbiamo concludere questo articolo perché ora la sua editor Jean ha i tempi stretti. Gli umani vanno sempre di fretta. Ora mi chiede se c’è qualche pensiero finale che vorrei condividere con i lettori. Sì, vorrei chiarire due concetti errati:

1. Il Cane Vi Ama.   
2. Fate attenzione a Dio (gioco di parole tra God-Dio e Dog-cane).

Benedizioni da Belle…

VIVERE SENZA RESISTERE  – Chris Grover


La resistenza è un tema che attraversa la vita. Crea storie grandi e accattivanti, ma anche storie opache e ripetitive. È un filo che corre lungo l’arazzo della vita e in fondo ‘traccia’ come noi superiamo alcuni problemi o ostacoli sul percorso verso la consapevolezza. È un elemento importante delle storie umane che senza di lei risulterebbero prive di significato e piatte.

Senza la resistenza, l’archetipo “il Viaggio dell’Eroe” non esisterebbe ma a volte la resistenza diventa un ostacolo  che può risultare difficile da superare. A me piace l’analogia con la giostra. Voi siete sulla giostra e per un po’ è piacevole continuare a girare e girare, percepire il movimento e l’aria che vi muove i capelli e vi accarezza il viso. Poi mentre la velocità della giostra aumenta iniziate a percepire il risucchio della gravità;  siete bloccati in un certo luogo ma continuate a muovervi.

Mentre quel girare in tondo diventa  monotono, quello è il momento in cui vi rendete conto che ci siete bloccati dentro. Non potete semplicemente saltare dalla giostra perché ha un suo ritmo e in un certo senso voi siete prigionieri di un viaggio senza senso. Si è attivata una vera e propria resistenza gravitazionale che vi mantiene nel posto in cui siete e quasi resistete allo scendere dalla giostra. Cosa fate?

Mi ricordo la mia prima lezione di Tai Chi fatta a 20 anni, nel 1982. Ero entrato in quella scuola per imparare il Tai Chi e mi ero ritrovato l’unico maschio in una classe piena di donne più grandi di me. In quel momento si è attivata la mia resistenza anche se mi ero già liberato al punto da fare qualcosa che nel 1982 in Australia era considerato quantomeno strano.

Mentre imparavamo alcune posizioni e movimenti, l’insegnante donna  girava per la classe controllando le spalle e le mie spesso erano troppo ‘rigide’, opponevano troppa resistenza. Di solito appoggiava le mani sulle mie spalle e mi diceva “ammorbidisci le spalle, non continuare a resistere” e le sue parole sono rimaste uno dei primi ricordi legati alla mia comprensione della resistenza, dell’ammorbidire e del permettere.

Piano piano ho capito ciò che l’insegnante cercava di trasmettermi mentre ci insegnava ad ammorbidire, a rilassarci e a lasciare che il flusso entrasse nel corpo e di fatto nelle nostre vite. Ho iniziato a considerare il Tai Chi come un equilibrio tra essere duri ed essere morbidi, tra la resistenza e l’apertura.

Durante quel periodo praticavo anche altre arti marziali che erano tutte spostate verso il lato della resistenza e  infatti riguardavano il potere di essere più veloci,  il potere di essere più dinamici e come imparare a usare il potere contro l’avversario. Mi piaceva molto la sensazione di potere che mi dava il Tae Kwon Do ed era un gran bel modo per sviluppare la resistenza muscolare.

A 16 anni avevo iniziato ad imparare le arti marziali e mentre passavo da una cintura a un’altra – dal bianco al giallo e poi al verde al blu, al marrone e finalmente alla cintura nera – scoprii che quando lottavo avevo bisogno di qualcosa di più rispetto alla sola resistenza perché dopo aver imparato a resistere molto c’è bisogno di imparare la sensazione e l’intuizione, perché la resistenza e il potere da soli non riescono a sconfiggere un avversario che è uguale o ancora migliore a livello di allenamento. Ci deve essere un flusso, non pensare e un certo sapere interiore che riguarda ciò che hai bisogno di fare in diverse situazioni in allenamento. Devi iniziare a sentire e a reagire partendo più dall’intuizione, perché la resistenza e il potere da soli non bastano più.

Lo stesso si potrebbe dire per la vita. All’inizio noi cerchiamo di fare molte cose con la resistenza: seguiamo ciò che la società vorrebbe che facessimo, ciò che la famiglia vorrebbe che facessimo e presto ci ritroviamo a vivere vite molto limitate e piene di resistenza. C’è una certa quantità di comodità e di affidabilità nel sapere che le cose andranno in un certo modo e seguiranno un certo modello; c’è una resistenza strana ma comoda. A quel punto la resistenza diventa normale, quasi attesa e poi venerata. Da un certo punto di vista è la storia di tutta l’umanità: accettare la resistenza, vivere nella resistenza, scoprire che la resistenza traballa e vacilla e poi rendersi conto che la resistenza non è l’unico modo possibile di vivere e che può esserci un equilibrio con l’accettazione. Alla fine, quando siamo abbastanza saggi, maturi e stabili ci liberiamo dalla resistenza.

Dopo aver ottenuto la cintura nera scoprii di aver messo insieme abbastanza resistenza da essere passato a un tipo di resistenza aggressiva. A quel punto volevo più equilibrio e lo trovai attraverso la meditazione e lo yoga. Con le arti marziali avevo già imparato qualche meditazione che durante gli allenamenti aiutava la mia intuizione a tenere sotto controllo la tensione dovuta a dover ricordare molti modelli di movimento detti anche kata e molte altre tecniche, ma sentivo che qualcosa stava cambiando e che il mio livello di resistenza si stava abbassando.

Frequentai alcuni corsi di yoga per liberarmi da un po’ della resistenza che si era fissata nel mio corpo e più avanti come forma di rilassamento iniziai ad insegnare meditazione. Spesso quando le persone venivano a un corso di meditazione e di yoga non era per imparare una delle due tecniche, ma per rilassarsi. Di solito le persone sono davvero molto lontane dalla capacità di meditare; all’inizio ciò di cui hanno bisogno è solo imparare a rilassarsi e non è facile perché molte persone si portano dietro i modelli energetici di vite e vite fatte di resistenza, quindi per loro quella è la situazione energetica normale. Le loro vite sono piene zeppe di resistenza  – verso il lavoro, verso le relazioni, verso le speranze i sogni e anche verso loro stessi – e quindi hanno solo bisogno di qualcosa che fornisca loro la sensazione di liberarsi da tutta quella resistenza, anche se dura solo un’ora.

Mi ritrovai ad insegnare lo yoga, ottenni la certificazione e iniziai a offrire una versione più gentile definita Dru Yoga, molto diversa dagli altri stili di yoga che possono risultare molto forti, potenti e come tale resistono al flusso naturale dell’energia nel corpo. La differenza principale è se le articolazioni del corpo sono morbide e aperte o sono bloccate e chiuse. Con il Dru Yoga trascorrevo molto tempo a insegnare alle persone a trovare il flusso naturale mentre facevano stretching o un altro movimento qualsiasi, mantenere una posizione di yoga con meno resistenza e con maggiore morbidezza.  Naturalmente tutti si godevano molto l’ultima parte della lezione e cioè rilassarsi sul pavimento mentre io usavo parole come rilassarsi, rilasciare, ammorbidirsi e lasciare andare, il tutto definito “il momento del rilassamento guidato.”

A quel punto gli allievi si prendevano una piccola pausa dalla loro resistenza e poi tornavano alle loro vite piene di resistenza. Forse ne portavano un po’ nella loro vita, ma non spesso perché come sappiamo il cambiamento può risultare difficile e la resistenza è molto difficile da sconfiggere. Alcune persone trovano molto conforto in una vita fatta di resistenza e si spingono fino al punto di fingere che non ci sia modo di uscirne.

Ecco alcuni esempi rilevati in prima persona:         
• la resistenza a lasciare una relazione che si basa sul karma e sugli abusi emotivi o fisici
• la resistenza a rinunciare a un tipo di lavoro che non rispecchia più il vostro sé emotivo, espressivo o creativo        
• la resistenza a trasferirsi in un luogo diverso, molto distante dagli membri della famiglia
• la resistenza a provare cibi nuovi, a visitare nuovi luoghi e quindi ad esplorare nuove idee o nuove possibilità
• la resistenza a liberarvi di credenze che avete da molto tempo ma che di fatto per voi non funzionano più

A livello fisico tutto ciò si manifesta con la resistenza a creare un corpo sano ed emozioni sane. Io ho esplorato la salute studiando naturopatia e ayurveda e ho anche preso in considerazione l’idea di diventare un consulente e aiutare le persone. Col tempo mi sono reso conto che affidarsi a una fonte esterna per guarire significa davvero negare la capacità naturale del corpo e la sua coscienza. Fino a un certo punto e soprattutto se credono nella sorgente di quell’aiuto è possibile aiutare le persone, ma in fondo per essere un sé sano hai bisogno di curarti da solo. Il disagio e la malattia sono una conseguenza della resistenza ad alcune energie presenti nel corpo e in fondo tutto si può ricondurre a forme diverse di senso di colpa, di vergogna e di rimpianto che si sono fissate nel corpo.

Questo è il filo della resistenza che attraversa tutta la storia umana, cioè da quando abbiamo deciso di esplorare come sarebbe stato incarnarsi nella materia. Noi non eravamo davvero consapevoli dell’impatto che avrebbe avuto sulla nostra psiche il fatto di essere compressi in un corpo, senza parlare delle ulteriori forme di resistenza dovute al controllo mentale attuato ad Atlantide e da tutte le continue esperienze sulla giostra umana su cui siamo rimasti bloccati.

Per quelli che sono pronti, ora arriva il momento di portare alla luce abbastanza maturità spirituale e consapevolezza da liberarsi dalla resistenza e permettere che entri un nuovo flusso. Non importa se lo definite intuizione, sensazioni profonde, sensualità o sapere interiore. Io lo definisco una specie di ‘sgocciolamento’ di ‘infiltrazione’ del sé Maestro Io Sono nell’umano consapevole, un flusso che viene dal futuro e che entra nel momento Ora, il sapere interiore e la nuova consapevolezza. È il ciclo che completa il ciclo, cioè tornare all’inizio o tornare al futuro. È il punto in cui una persona diventa il creatore di energia vivente e smette di resistere al flusso e all’ispirazione della vita e finalmente riesce a vivere la sua realizzazione pienamente incarnata.

IL BATTITO DEL CUORE SHAUMBRA – Jean Tinder

DI CHE COLORE È LA TUA LUCE?

Molto spesso ci hanno detto che noi siamo qui per irradiare la nostra luce e per illuminare i potenziali per gli altri. È un’ideale nobile, ma ultimamente ho sentito molti Shaumbra dire che non sono più interessati ad ‘aiutare il mondo’ o a ‘essere a servizio’. Lo capisco. Ci siamo già stati, l’abbiamo fatto l’abbiamo già fatto – per fin troppe vite – e ora siamo stanchi ma per dire una cosa ovvia in effetti noi non dobbiamo più fare proprio nulla. L’illuminazione è un sottoprodotto di ciò che abbiamo già fatto.

Da bambina la mia famiglia cantava canzoni e raccontava le parabole di Gesù sull’essere una luce nel mondo. Mi piaceva l’idea e il pensiero di essere una candela in un luogo buio era bellissimo, ma sembrava che la “luce” che stavamo condividendo somigliasse molto di più a limiti, regole e pietà verso chi non credeva a ciò che credevamo e che quindi si sarebbero persi per sempre. In qualche modo ho sempre saputo di essere qui per essere una luce.

Beh, quasi sempre. Ci sono ancora momenti in cui mi sento più come un faro di oscurità e disperazione! Quando la vita è confusa, quando il mio corpo non si sente bene, quando gli altri fraintendono le mie intenzioni o quando saltano fuori vecchi schemi appiccicosi io preferisco di gran lunga nascondermi nella mia stanza o sotto una roccia, ma mi sono resa conto che le sfide umane e i tentennamenti sono proprio le cose che rendono la mia luce speciale, unica e persino utile. Anche la vostra.

Quando riconsiderate il  viaggio di questa vita, cosa vedete? Nella mia vita io vedo TANTA lotta e una quantità ragionevole di trionfo. Vedo modelli di lunga data relativi alla goffaggine e alla confusione ma anche la determinazione di padroneggiare ed essere più aggraziata, dentro e fuori. Vedo un’abbondanza di povertà accumulata nel corso degli anni e vedo anche sforzi persistenti e di successo per liberarmi dal vecchio bagaglio e poi volare. Vedo un cuore i cui sogni sul “felici e contenti” si sono infranti più volte, ma vedo anche che quel cuore è ancora aperto e fiducioso e soprattutto vedo come ora tutte le imperfezioni e le cicatrici rendono la mia luce particolarmente ricca e luminosa – anche la vostra!

Vedo persone che lottano con la paura, con sistemi nervosi fragili e sensazioni di mancanza di speranza che la vita possa mai migliorare e invece continuano ad andare avanti. Vedo persone che toccano il fondo e poi si rialzano. Vedo Shaumbra esausti che vogliono solo andare a casa, ma con coraggio salutano ogni nuovo giorno. Vedo persone che piangono perdite inimmaginabili, ma poi fanno un respiro e ricominciano. Vedo persone che per anni hanno vissuto in balia di aspetti problematici e finalmente iniziano a riprendersi la loro sovranità anche se è difficile. Vedo le sfide che molti di noi hanno affrontato e vedo come ciò ha ammorbidito i nostri cuori, approfondito la nostra saggezza e acceso la nostra luce.

In altre parole io vedo la perfezione del sentiero che ognuno di noi ha scelto, a prescindere da quanto è stato duro e l’ironia è che noi abbiamo già fatto tutto ciò! Noi abbiamo già padroneggiato la povertà, il dubbio, la vergogna, la confusione tutti gli altri problemi esistenziali e per questo abbiamo potuto permettere la Realizzazione in una vita recente. Allora perché siamo qui ora, ancora impegnati a superare alcuni ostacoli finali nel viaggio di ritorno al Sé? Non sarebbe stato più facile vivere solo nella nostra illuminazione e influenzare il mondo dalle nostre dimore nel Club dei Maestri Ascesi?

Certo, sarebbe stato più facile, ma anche molto meno efficace! Così, essendo pionieri compassionevoli (o forse pazzi) ci siamo arruolati di nuovo per un altro turno di servizio. Vedo come se i Cuori Viola e le Medaglie al Valore fossero già lì in attesa di essere appuntati su di noi e invece tutti noi abbiamo detto: “Non ancora. Mostriamo loro come si fa in gruppo e poi ci ritiriamo”. Ci siamo allineati per un ultimo giro, abbiamo affrontato gli incarichi a noi più familiari (cioè più probabili da superare), ci siamo rituffati,  subito dopo abbiamo dimenticato tutto e abbiamo iniziato a chiederci perché la vita è ancora così dura.

Prendete in considerazione le vostre sfide più grandi, che le abbiate vinte o meno. Sceglietene una e considerate tutti gli schemi e le lotte che avete affrontato, poi fate un respiro profondo e ricordate: non è un errore, è la vostra specialità. Ce l’avete fatta!

Di recente ho avuto il privilegio di assistere alla realizzazione di molte produzioni con Adamus, Geoff e Linda a Kona, Hawaii, che non è male come luogo dove lavorare “sul posto!” Cosa mai poteva andare storto? Beh, forse vi siete accorti che quando la vita raggiunge una specie di equilibrio, spesso il Sé decide che è il momento perfetto per il successivo “progetto” interiore? Stavolta per me era legato alla chiarezza e alla comunicazione. Coordinare un flusso sempre diverso di cose da fare, pasti e anche una dozzina di persone in un luogo che non mi è familiare è un bel rebus. Se poi ci aggiungete il mio aspetto “vivi e lascia vivere e spera che tutto si risolva”, ecco una ricetta per i disastri tipo persone che per sbaglio restano fuori, errori di comunicazione, caos generale e anche  sentimenti feriti. Oops!

Il mio Sé ha colto quell’occasione per rendermi molto, molto consapevole di quel mio punto debole e sottolineare come tutto funziona molto bene quando scelgo la chiarezza. Essendo io la persona che ha sempre avuto la tendenza a “sorridere, annuire e tenermi i miei pensieri”, è stato un momento imbarazzante di crescita e di integrazione. È importante aggiungere che la crescita arriva molto più in fretta quando ricordo a me stessa che è la mia energia che mi serve e non importa che faccia abbia.  In quel caso era la mia energia che illuminava il “Sii chiara, per Dio!” per chi avesse bisogno di un promemoria (la buona notizia è che tutto si è risolto, le amicizie si sono approfondite e gli aspetti sono stati scoperti e integrati).

Ecco un altro dei miei colori. Da quando riesco a ricordare io ho vissuto con un costante senso di vergogna e un enorme senso colpa. Potrei dare la colpa al fatto di essere nata in un sistema di credenze che mi fa sentire in colpa, ma è molto più vecchio di questa vita. Nel 2006 ho condotto un piccolo ritiro in Irlanda e dopo la fine dell’evento il padrone di casa ci ha portato in giro. Uno dei luoghi che abbiamo visitato erano le scogliere di Moher che avevo sempre voluto vedere. Scendemmo dall’auto e ci dirigemmo verso il sentiero che porta al punto panoramico, ma notai che iniziavo a trascinare i piedi come se il peso del mondo mi opprimesse fino al punto da non riuscire quasi a muovermi. Gli altri andavano avanti mentre io arrancavo lentamente dietro appesantita da… cosa?

Abbassai lo sguardo e mi “vidi” in un lungo abito color crema, con bellissimi ricami e finiture e coperto da un mantello verde scuro. Dietro di me c’era un grande gruppo di persone che aveva riposto la loro fiducia nella mia guida – e io li stavo conducendo fuori dalla scogliera. Sapevo che la terra stava per essere conquistata e che se fossero stati catturati il destino che li attendeva sarebbe stato molto peggiore di una rapida morte sulle rocce sottostanti. Per molto, molto tempo mi sono portata dietro il peso della responsabilità e del senso di colpa per quella scelta.

Quante volte noi come leader o promotori o agitatori abbiamo avuto la grande responsabilità per cose che non sono andate a finire molto bene? Per quanto ne so, direi molte volte.  Non molto tempo fa, ho avuto un incontro molto intenso con il senso di colpa di Atlantide.

Ancora una volta la vaga consapevolezza delle cose che avevo fatto era un peso schiacciante ma in quel momento di totale oscurità divenni anche consapevole della mia Anima, del suo amore, del suo perdono e della trasformazione che risuonava attraverso innumerevoli vite e alla fine le diedi il peso che le competeva.

Ho affrontato il senso di colpa e la vergogna anche in altri modi, di solito come manifestazione della mia energia sotto forma di altre persone e dei loro commenti. Ora sono determinata ad andare oltre e ogni volta la chiarezza arriva più in fretta e con maggiore facilità. Realizzare che è tutta la mia energia mi aiuta davvero con cose come non rifiutare una persona per ciò che ha detto, ma piuttosto integrare la parte di me che l’ha creata in quell’esperienza. Certo, è molto più facile incolpare gli altri per come mi sento o per ciò che è successo, soprattutto quando non è stata “colpa mia” e accettare che anche le cose toste “fuori di me” sono tutta una mia creazione significa che la libertà è solo a un soffio di distanza. Quando non sono più legata alle aspettative di qualcun altro o intrappolata nelle sue scelte significa che nulla ostacola la mia saggezza.

A causa di queste e di molte altre esperienze so che i colori della mia luce abbracciano uno spettro enorme e brillante. Grazie alle molte volte in cui sono inciampata, ora so che quei colori illuminano situazioni simili per altri. Chiaramente non lo faccio per loro, ma di sicuro non m’importa se ne traggono beneficio o no. Io v’invito a considerare la vostra vita e a non vedere blocchi, errori o sfortuna. Al contrario considerate i problemi come gli incarichi che avete accettato con entusiasmo perché lì dentro, da qualche parte voi sapete già esattamente come risolverli. Così facendo diventate il magico essere di luce che siete sempre stati indossando la veste composta da molti colori che siete venuti qui a creare.

Nel marzo 2009 Tobias disse: “Dall’altra parte voi non ottenete punti per il numero totale di esperienze che avete vissuto, per la difficoltà e per le sfide di quelle esperienze. Vi ammireranno solo per la profondità e per la compassione dell’esperienza con voi stessi. È tutto ciò che conta. Dall’altra parte ci sono esseri davvero molto intrigati da ogni angelo che sia stato sulla Terra. Si vede nei nostri colori. Si vede nei vostri colori. Sono quasi in estasi per la profondità della vostra anima e dei magnifici colori e delle canzoni del vostro cuore e dicono, “Dove li hai presi? Dove sei diventato un essere così grande e glorioso? Come posso diventare come te?”

Voi fate un respiro profondo e dite: “Per questo devi andare sulla Terra, ma prima di andare lascia che ti avverta. Potresti perdere la strada”. Gli angeli dicono: “Ma guardati, è ovvio che tu hai trovato la tua strada” e voi, “Sì, ma l’illusione di perdere la strada che è così reale che è l’esperienza più grandiosa che potrai mai fare. L’illusione di essere perso e di essere fragile, insignificante e di essere niente tra tanti – che grande esperienza è!”