“NON MI CAPISCONO PROPRIO!” – di Jeff Foster

Sei su un sentiero strano e coraggioso, amica mia. A volte chi ti sta vicino, i tuoi cari (famiglia, partner, amici, colleghi) non ti capiscono o rifiutano te e il tuo cammino. Come vai loro incontro? Come trovi la pace, che loro cambino o no, nonostante la loro non-accettazione? Ecco alcune prospettive che possono essere utili.

– Quando parli con loro, ricordati di respirare. E’ molto, molto importante. Ricorda la tua presenza, qui ed ora. Senti i piedi sul terreno, l’aria nei polmoni e tutte le sensazioni nel tuo corpo. Tu sei qui. Essi sono qui. Qui ed ora è l’unico luogo che conta, l’unico posto in cui puoi incontrarli. Non affrettarti a scappare nel passato o nel futuro, nel rammarico o nella paura; stai qui con te e con loro. Potresti non avere un domani; oggi è prezioso.

– Ricordati, non c’è fretta. Potrebbero cambiare o non cambiare punto di vista. Di certo non devono cambiare oggi. Oggi è un giorno d’ascolto per star loro vicino, per abbracciare il loro dolore, per cercare di capire la loro pena senza dover sistemare qualcosa o buttarlo via. Ricorda, non sei stato tu a causare il loro dolore ed essi non sono responsabili del tuo. Le loro opinioni, giudizi, storie, percezioni, hanno causato il loro dolore. Tu non cammini nel tuo sentiero per ferirli; tu devi seguire il tuo destino. Se ora dicono cose che senti false, non cercare di correggerli. Continua ad ascoltare, oltre ogni idea di giusto o sbagliato. Lascia che esprimano la loro sofferenza, la loro prospettiva nel mondo. Più tardi ci sarà tempo per discutere con loro e esplorare cosa li ha condotti a quelle conclusioni.

– Ora prova a capire le loro paure: quella di perderti, la paura per la tua sicurezza, la tua salute, la tua sanità mentale. Forse la tua nuova ritrovata libertà, il tuo nuovo atteggiamento, tutto sta sottolineando le loro insicurezze, le loro paure del cambiamento, la loro miseria auto-inflitta. Piuttosto che guardare dentro di sé ed esplorare il loro dolore, preferiscono giudicare te per aver trovato sollievo. Nulla di personale.

– Oggi accetta la loro non-accettazione che in ogni caso non può influenzare te e il tuo cammino. Puoi rilassarti nel fatto che qualunque cosa pensino, tu procederai sul tuo sentiero. Non hanno potere su di te. Tu puoi sentire la loro tristezza e provare a comprenderla. Puoi aiutarli ad esplorare. Il tuo ascolto, la tua comprensione, la tua non reazione, la tua semplice presenza può essere di grande guarigione e alleviare molte delle loro paure.

– Non ignorare nulla che sia vivo dentro di te. Se non ti senti bene, non fingere di stare bene. Rendi consapevole il tuo dolore, la tua tristezza, la tua frustrazione, il tuo disappunto, la tua solitudine e anche la tua rabbia ma non condannarli per questo, non buttare nulla addosso a loro. Quando biasimi, tu diventi una vittima. Quando fai del male agli altri, fai male a te stessa. Ricorda, sono umani quanto te e sotto sotto, anche se non sembra, voi volete le stesse cose.

– Non fissarti su ciò che essi non sono o fare paragoni con cosa dovrebbero essere: ciò produrrebbe disapprovazione e risentimento. Connettiti con cosa sono e con dove sono. Cerca di capire che forse ora non riescono a capire. Aiutali a capire per quanto ti è possibile; condividi dove sei e onora dove essi sono nel loro percorso di comprensione. Non scusarti per la tua realtà, ma non cercare nemmeno di “convertirli”. Condividi la tua verità e molla il bisogno di sapere cosa accadrà dopo.

Quando molliamo il nostro bisogno di essere compresi e iniziamo noi stessi a comprenderci – esattamente dove siamo – accadono cose stupefacenti.

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Scordatevi degli altri, come se foste da soli.
Muovetevi tra la folla, ma non fatene mai parte.
Perché mai dovrebbero preoccuparsi di voi?
Sono nevrotici ed è una nevrosi, una nevrosi riflessa che voi vi preoccupiate per loro.
Una persona sana non si preoccupa degli altri;non ha giudizi su di loro.
Se vogliono essere creativi, BENE; se vogliono dare fuori di matto, VA BENE ANCHE QUELLO.
E’ la loro vita e in fondo ne sono responsabili.
Ecco, un uomo saggio non giudica mai nessuno e non chiede mai l’opinione di un’altra persona.

Bagwan/Osho

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“LA MALATTIA PEGGIORE”

La malattia peggiore non è il cancro e neanche l’insufficienza cardiaca.
Quelli sono gli squilibri del corpo.
La malattia peggiore non è la depressione, l’ansia o la schizofrenia
Quelli sono gli squilibri della mente.
La malattia peggiore è continuare a dormire pur sapendo che è arrivato il momento di svegliarsi.
Continuare a dormire ti fa a pezzi il cuore e l’anima.
È essere infedele a te stesso proprio in mezzo alla verità più grande di tutte: Tu sei libero.
Continuare a dormire significa vivere in uno stato limitato dell’essere e ciò ti perseguiterà più di ogni malattia del corpo o della mente.
Invece di combattere il cancro o la depressione, vai in profondità nel tuo cuore.
Senti cos’è tuo e lasciati tutto il resto alle spalle.
Non rimuginare sui vecchi ricordi e non preoccuparti del futuro.
Quelle sono le malattie che t’impediranno di vivere.
Per Shaumbra la malattia peggiore, quella che ti tiene lontano dal tuo cuore è continuare a dormire..

John Kuderka, Shaumbra