2019 Magazine Marzo

BIANCA& NERO – UNA FAVOLA di Diana Van Doorn

Bianca si muoveva gioiosa e libera nella Terra della Luce. A un certo momento, quando ancora non si teneva conto dei giorni lei vide un’ombra. “Oof,” pensò Bianca “Che luce è mai questa?” Era curiosa, ma più si avvicinava all’ombra più piccola essa diventava finché non sparì. Bianca si girò delusa. Non capiva perché era accaduto ed era così preoccupata che decise di chiedere alla Luce cos’era quell’ombra.

La Luce brillante ascoltò il racconto di Bianca. “Beh,” disse la Luce quando Bianca ebbe finito di raccontare, “ciò che hai visto era l’ombra di Nero, che vive nella terra del Buio.” Bianca restò impressionata da quella storia e chiese il permesso di viaggiare fino al Buio. La Luce assentì e disse: “Può essere un viaggio lungo, perché io non so dov’è il Buio. Tu riconoscerai il suo dominio dalle ombre che appariranno quando ti avvicinerai al Buio.” Alla prospettiva di una tale avventura ed incontro un’ondata di eccitazione attraversò Bianca che presto partì per il suo viaggio.

Bianca attraversò gli innumerevoli reami dove il Tempo non esisteva e poi incontrò Vento. Sentì una dolce brezza che l’attraversava e così ebbe inizio la loro interazione e Bianca chiese a Vento se sapesse dove fosse la terra del Buio. Il Vento soffiò per qualche momento e poi rispose, “Quando mi volto, quella sarà la direzione. Entra nella mia guancia vuota ed io ti soffierò fin laggiù.”

Bianca si arrampicò nella bocca aperta di Vento e si rannicchiò nella sua guancia vuota, poi Vento si girò e con una sola raffica poderosa Bianca si ritrovò soffiata nella terra del Buio.

Era scuro, caldo e tranquillo nel Buio e Nero dormiva in pace, ma la raffica potente del vento che era entrato lo fece stiracchiare. Quando la folata si esaurì, Nero vide Bianca che si avvicinava. Il suo sonno sparì all’istante mentre sentiva come Bianca si avvicinava a lui, perché lei si sentiva attratta da Nero che era molto tranquillo e caldo.

Nero le diede il benvenuto e disse, “Durante uno dei miei viaggi attraverso gli sconfinati reami sono entrato nella Terra della Luce e quando ti ho visto mi ha preso la timidezza e me ne sono andato. Poi non sono riuscito a dimenticarti ed ora sono lieto di vederti qui.” A causa dell’attrazione reciproca che provavano, si formò subita una connessione sincera ed affettuosa.

Poiché Bianca emetteva luce e Nero si portava dietro il buio, dalle loro interazioni emersero vibrazioni potenti che produssero i suoni.  Attraverso le loro energie, i suoni misero in movimento una bellissima gamma di colori e modelli. Nero e Bianca erano deliziati dalle loro creazioni e si sentirono benedetti l’uno dall’altra.

Vento, che durante uno dei suoi viaggi aveva assistito a quel magnifico ‘insieme’ trattenne la folata del suo respiro-vento perché a causa di tutta quella bellezza si era commosso.

Bianca e Nero diedero il benvenuto a Vento che li aveva riuniti. Vento raccontò loro dei suoi viaggi attraverso gli sconfinati reami e che di recente aveva visitato un’area dove molte forme di piante, animali e persone vivevano un’esistenza cupa e scialba. “Quelle forme potrebbero aver bisogno di alcuni dei vostri colori e suoni,” disse loro.

Ciò fece venire a Bianca un’idea luminosa e infatti disse, “Perché non ci andiamo con te e portiamo un po’ di divertimento in quell’atmosfera?”

“Hmm,” disse il Vento e s’immerse nel silenzio. Alla fine emise una gran folata e parlò. “Si può fare, ma c’è qualche pericolo. Potreste restare incastrati in quelle forme e la varietà di suoni e colori potrebbe andare perduta.”

A Nero piaceva molto l’idea di Bianca e quindi disse, “Ma tu non potresti liberarci con una folata di vento?”

“Ah, certo,” disse il Vento. “Che bella idea! Con le tue capacità e le mie folate, se restate incastrati nelle forme non ci saranno problemi.” Così raggiunsero un accordo e Nero e Bianca si arrampicarono nella guancia cava di Vento ed insieme viaggiarono verso la terra delle forme.

Prima di arrivarci si fermarono presso un grande cancello dove dormiva un guardiano. Il vento lo svegliò, il guardiano si strofinò via il sonno dagli occhi ed urlò: “Cosa ti porta qui?”

Il Vento aprì la bocca ed apparvero Bianca e Nero. Nel vedere davanti a sé quello strano gruppo, per un attimo il guardiano pensò che stava sognando. Bianca lo salutò con un sorriso amichevole e gli spiegò le loro intenzioni, ma all’inizio il guardiano era confuso e non sapeva bene cosa fare.

In ogni caso apparve subito il suo supervisore che annunciò con voce stridula, “Non funzionerà. Questo è il reame di Padre Tempo e nessuno entrerà senza il suo permesso.”

“Hmm,” Vento gli soffiò dolcemente sul viso, “Potresti chiedere il permesso a Padre Tempo?” Il guardiano assentì ed ordinò loro di aspettarlo fino al suo ritorno. Presto il guardiano ritornò ed annunciò che erano convocati al castello di Padre Tempo.

Superando il cancello, essi notarono che tutto e tutti erano strettamente organizzati e anche circondati da un velo di luce grigia e anche Bianca e Nero si sentivano pesanti, come se qualcosa li stesse tirando verso il basso. Entrarono nell’imponente castello di Padre Tempo dove trovarono molte stanze e corridoi da attraversare e su ogni muro c’era un grosso orologio che segnava il tempo all’unisono con tutti gli altri orologi.

Alla fine entrarono in una grande sala dove troneggiava un orologio ancora più grande che proprio in quel momento batté la mezz’ora. Due guardiani erano in piedi di fronte a una porta maestosa con decori di rame; essi aprirono la pesante porta e lasciarono entrare i visitatori che Videro Padre Tempo seduto a un lungo tavolo con altri esseri. Indossava un mantello, aveva una lunga barba e sulla testa indossava una corona e guarda caso nel centro della corona c’era un piccolo orologio.

Padre Tempo guardò i visitatori con uno sguardo freddo e curioso e poi ordinò loro di avvicinarsi e con una voce profonda chiese loro quali erano le loro intenzioni. Dopo Vento, anche Bianca e Nero spiegarono lo scopo del loro viaggio e Padre Tempo rimase in silenzio per un po’ toccandosi con cura la barba e poi con voce profonda annunciò che non poteva concedere loro il suo permesso.

Egli era il sovrano di Spazio e Tempo ma non del contenuto di tutte le cose e il suo lavoro consisteva nel legarle e mantenerle tali per tutto il tempo necessario. Se volevano realizzare il loro piano dovevano chiedere a Sole, il sovrano della vita.

Per i tre viaggiatori fu una vera delusione. E ora? Sole era troppo caldo per poterci andare e quindi stavano perdendo la speranza ma Vento, che si era rifiutato di essere soffiato via se ne uscì con un piano brillante. “Io posso avvicinarmi a Sole e chiedere al mio amico Vento Solare se può trasmettergli il messaggio.”

Padre Tempo la considerò una buona idea e disse a Bianca e a Nero che potevano restare al castello fino al ritorno di Vento. Dopo un po’ Vento rientrò su una brezza eccitata. “Sìì!” soffiò, “Sole ci ha dato il permesso ma,” aggiunse subito dopo “c’è solo una condizione: non potrete stare sempre insieme o Tempo avrà dei problemi.”

Tutto ciò ebbe delle ripercussioni sullo spazio su cui regnava Padre Tempo. Sole aveva deciso che Tempo si sarebbe diviso in un periodo di 24 ore che si sarebbe distribuito tra Bianca e Nero che quindi avrebbero governato sul giorno e sulla notte. Di conseguenza Bianca e Nero sarebbero stati separati dal tempo, ma solo ‘temporaneamente’ e in ogni caso prima che tutto ciò potesse avvenire Vento li avrebbe condotti al reame della forma.

Bianca e Nero si congedarono da Padre Tempo e risalirono nella guancia di Vento dove vi abbracciarono intimamente e Vento soffiò i colori e i suoni prodotti dall’amore di Bianca e Nero nei reami di Spazio e Tempo. Il velo grigio sparì e di colpo la vita divenne colorata. Ognuno cantava la sua canzone personale – le pietre, le piante, gli animali e gli umani e persino il mantello di Padre Tempo diventò azzurro con stelle d’oro e d’argento.

Bianca e Nero, ora profondamente innamorati, possono ancora incontrarsi ogni sera al crepuscolo e ogni mattina all’alba e quando si baciavano e si abbracciavano i suoni e i colori apparivano più vibranti che mai.  Vento, beh, lui va e viene come vuole, è caldo o freddo, è burrasca gelida o brezza leggera. A volte è un tornado che fa tremare o cadere le forme e se i suoni o i colori restano bloccati e il gioco s’irrigidisce, lui lo libera. In ogni caso ogni mattina e ogni sera – al crepuscolo e all’alba – Vento si calma sempre cosicché Bianca e Nero possano vivere il loro momento. Solo dopo sorride e soffia via le nuvole irritanti godendosi così la danza della vita.

IN (RI)STRUTTURAZIONE – di Jean Tinder

Sto ancora lavorando alla ristrutturazione del mio ufficio. Ogni sera ci passo una o due ore, durante il weekend un giorno intero e lentamente sta prendendo forma (nel giorno in cui scrivo i miei figli ed io abbiamo installato le nuove finestre, belle!) Come sempre sono stupita ispirata e a volte anche irritata da come una parte della vita riflette un’altra parte e un’altra e un’altra ancora…

Vivere a casa mia mentre è in corso la ristrutturazione piccola e grande è come ciò che stiamo facendo tutti noi sulla via verso la Realizzazione. Mentre sotto alcuni punti di vista sarebbe più facile uscire di casa per un po’ o cambiare casa (e corpo) nello stesso momento, io ho scelto di vivere e (spero) di funzionare dentro la zona di (de)costruzione. È incasinato ed eccitante, implica molto lavoro duro e muscoli doloranti e spesso è una fregatura frustrante, ma vedere la nuova realtà manifestarsi un po’ di più ogni giorno è qualcosa che di certo non voglio perdermi! Lo stesso si applica al mio corpo e alla mia vita interiore – molta distruzione, dolori, acciacchi e casino, ma anche sensazioni nuove e potenziali che entrano ogni giorno.

Provo un senso di gentile urgenza. Non è qualcosa che ho bisogno di “fare in fretta e buttarmelo alle spalle” (ma sono impaziente di rientrare nel mio ufficio), ma è più come se ci fosse un bambino in arrivo. Voi sapete che il suo arrivo è inevitabile e anche se l’attesa sembra interminabile, arriva un punto in cui un timer interiore inizia a fare beep – “È arrivato il momento di mettere in ordine le cose, non ci vorrà ancora molto!” Ecco come mi sento dentro ultimamente. Qualsiasi cosa sia “il bambino”, presumo che ci abitueremo quando arriverà, ma nel frattempo è in atto una grande demolizione interna e la ricostruzione caotica è in pieno svolgimento.

Potete crederci o no, ma tutto ciò si riflette anche nel mio lavoro quotidiano. Come sapete, Adamus ha detto allo staff del Crimson Circle che è arrivato il momento di “mettere ordine in casa” per prepararsi al nuovo afflusso, al nuovo interesse che si manifesterà nei prossimi anni. A volte riesco a sentire che ribolle (mi fa un po’ paura) insieme alla dolce urgenza di prendermi cura delle cose e di farlo meglio prima che dopo. Ciò significa che anche la mia “casa del lavoro” è in ristrutturazione! Ecco come sta andando…

In ogni business moderno, il database è la colonna portante delle operazioni aziendali. Esso contiene la registrazione di chiunque abbia acquistato o preso parte a qualcosa fornito dall’azienda. Per il Crimson Circle il database è come inviamo a voi il Magazine mensile, come sappiamo se a un evento preferite un pasto vegetariano o come riusciamo a farvi frequentare per la seconda (o terza o quarta) volta una Cloud Class al 50% del prezzo, come gli Angeli accedono ogni anno alle loro due canalizzazioni speciali, come gli Shaumbra hanno il permesso di accedere ai molti are gruppi CC su Facebook e molto, molto altro. In breve, il database è come noi sosteniamo e gestiamo innumerevoli servizi ed interazioni con Shaumbra e – sì, avete indovinato – anch’esso ha bisogno di essere ristrutturato. È da un po’ che l’attuale database arcaico ha bisogno di un aggiornamento e per lo staff ciò significa molte seccature quando dobbiamo consultare i dati di un cliente. Con nostro grande sollievo da qualche mese stanno sviluppando un nuovo sistema che presto sarà implementato e nel frattempo noi continuiamo a funzionare, gestiamo al meglio i molti passi previsti nel caso delle molte transazioni ed amiamo servire Shaumbra. Potreste dire che tutta la spina dorsale dell’azienda Crimson Circle è sotto (ri)strutturazione, anche se continua a funzionare a pieno regime ed è più occupata che mai.

Non è ancora tutto! In fondo il Crimson gira intorno al materiale che noi definiamo “il contenuto.” Noi non costruiamo gadget, non coltiviamo cibo, non progettiamo automobili e non forniamo nessun altro tipo di prodotti di consumo. Ciò che noi facciamo è distribuire parole, anche se si tratta di parole messe insieme in modi molto speciali. Una parte importante di tutto ciò è aiutare le persone a determinare se vogliono fare l’esperienza di una serie particolare di parole e dell’energia che viaggia con loro. Ciò significa che abbiamo bisogno di creare una descrizione chiara, concisa e ricca di informazioni sull’oggetto di una canalizzazione in particolare e che possa essere rilevante sia che la leggiate domani o tra 10 anni.

Ogni volta che esce una nuova registrazione è sempre meravigliosa, di grande ispirazione e trasformazione. Quando scriviamo che “Il 26 marzo Adamus ci ha fornito un nuovo messaggio che fornirà all’umano in risveglio una comprensione più profonda di ciò che sta accadendo nel suo mondo interno ed esterno,” beh, in effetti non vi dice molto! (Questa frase è l’attuale descrizione di un vero prodotto registrato qualche anno). Inoltre poiché tutto accade online, noi abbiamo anche il bisogno di aggiungere cose come le metadescrizioni, i tag e molte altre informazioni ‘dietro le quinte’. Poi c’è la consistenza, l’uniformità – mantenere la stessa formattazione e le stesse informazioni, tipo data e durata etc – per rendere tutto più facile a voi (e ai nuovi arrivati) che vogliono trovare qualcosa che li aiuti e che sia rilevante per la loro situazione attuale.

Il compito di riscrivere tutte le descrizioni del negozio è una parte importante di ciò che sto facendo in questo periodo ed è divertente che sembri come il resto della mia vita – cioè prendere qualcosa di sacro e prezioso, farlo a pezzi e poi rimixarlo e rimettere insieme i pezzi in un modo nuovo e migliore! È un lavoro estremamente gratificante ma è anche travolgente, quando considero il volume del materiale che attende di essere rimodellato e ricostruito.

In caso siate curiosi, ecco come funziona il processo: dopo che la trascrizione di una Cloud Class o di un’altra canalizzazione è stata controllata e formattata, io rivedo il testo e creo una traccia per ogni sessione il che mi fornisce dei punti salienti ed una prospettiva più ampia da cui lavorare. Mentre faccio questo io cerco anche parole chiave come ‘creazione, transumano, robotica o karma ancestrale’ e così trovo i punti fondamentali di quel particolare messaggio e alla fine ho una lista di 8 o 9 parole chiavi che verranno aggiunte alla parte tecnica della pagina del negozio. Tutto ciò mi aiuta a giocare bene con i motori di ricerca ed io distillo l’essenza del tutto e scrivo il primo paragrafo che include tutte le parole chiave – e spero che abbia senso anche per il lettore. Dopo aver srotolato un paio di altri paragrafi su ciò che Adamus o Tobias hanno detto, io scrivo le descrizioni delle sessioni individuali (se ce n’è più di una), aggiungo i tempi di durata, i dati della registrazione e molti altri dettagli. L’ultima cosa, che non è la meno importante è che io aggiungo 6 o 7 “Punti Salienti,” cioè brevi commenti per darvi un’idea dell’oggetto della sessione. Il tutto poi viene pubblicato nel negozio e si spera che vi aiuti a capire se è ciò che volete o meno (per vedere il nuovo formato, date un’occhiata a tutte le Serie della Vita da Maestro).

Per ogni prodotto c’è un processo molto dettagliato ma sempre, senza eccezioni ogni volta che arrivo alla fine quel prodotto diventa il mio prodotto preferito! Resto sempre sconvolta dalla bellezza, dall’amore e dal sostegno contenuti in ogni messaggio di Adamus, Tobias e Kuthumi. Dopo aver completato la revisione, dopo averla riscritta e ricostruita io voglio condividerla subito con tutti! Di solito non lo faccio perché a) non sono una venditrice che insiste e b) conosco persone che comprano di tutto. Ogni singolo messaggio è molto ricco e senza tempo e ci sostiene talmente tanto nel nostro viaggio che io resto sempre stupita. Il privilegio di avere accesso a questo materiale non si può descrivere. Prima di tutto e sopra ogni altra cosa io sono Shaumbra da molto prima di quando è diventato il mio lavoro e non passa giorno che non mi meravigli per tutto ciò che stiamo facendo e portando avanti.

Torniamo alla ristrutturazione. Per me questo è un momento di rimodellamento – fuori, dentro e a livello del lavoro. La parte esterna è ovvia – la mia casa sta cambiando. Lo spazio dove trascorro quasi tutta la mia giornata sta diventando un paradiso di pace e tranquillità di cui ho molto bisogno visto il ritmo frenetico e le innumerevoli ore che trascorro al computer. La ristrutturazione è un lavoro duro e spesso quando vado a letto sono esausta, ma molto felice di aver fatto qualche progresso verso il nuovo.

Mi meraviglio anche di come le attività esterne procedano in parallelo alla mia vita interiore. Alcuni giorni tutto ciò che riesco a fare è continuare a respirare e a permettere che tutto ciò che accade dentro di me continui a dispiegarsi. Alcuni giorni mi sento come se avessi infilato le dita nella presa della corrente ad alto voltaggio, altri giorni è come se tentassi di funzionare sul fondo del mare. È quasi automatico chiedersi, “Ora cosa c’è che non va?” Poi dentro di me qualcosa mi ricorda di fare un altro respiro, di permettere un’altra sensazione e dire un altro Sì e andare avanti. (come  Kuthumi ci ha invitato a fare ai 4 Maestri a Monaco, il mio lavoro di “rimodellatura” più recente).

Per natura, a volte mi accollo più di quanto dovrei e l’altro giorno mi hanno beccato. Di recente ho avuto il privilegio di fare due DreamWalk separati (come ci ha insegnato Adamus nel DreamWalker Death Transitions) e durante l’ultimo mentre conversavo con la persona che era appena transitata, lei si è girata verso di me con un messaggio molto chiaro e conciso: “Questo è il tuo ultimo DreamWalk, almeno per un po’.” Il messaggio era di prendermi cura dime perché nulla è più importante di ciò che sta accadendo dentro di me. Proprio come nella mia casa non c’è un progetto più importante del completare il mio ufficio, per me nessun’altra esperienza è più importante che permettere la mia trasfigurazione. In effetti quel piccolo scambio mi ha chiarito molto le cose.

Ho sempre pensato che la Realizzazione fosse qualcosa che un giorno mi sarebbe entrato dentro e poi sarebbe accaduta. Sarà una sorpresa felice e fino a quel giorno continuerò a vivere la vita procedendo a rotta di collo. In un modo un po’ contorto è così che io mi impedisco di restare attaccata a una data in particolare o a un risultato specifico che la mia umana pensa che accadrà, ma mi sono resa conto che è proprio così che le persone ‘scoppiano’ e lasciano il pianeta subito dopo la loro illuminazione: l’illuminazione li ha colti di sorpresa e non hanno potuto fare altro.

In ogni caso, come molti di noi io sono determinata a restare, almeno per un po’. È il fulcro di tutta la storia e NON me lo voglio perdere per niente al mondo! Forse, allora potrebbe avere senso riconoscere e fare spazio al processo del rimodellamento interiore piuttosto che al fatto che non sta accadendo davvero. Non accade “nel giro di una notte” proprio come voi non potete cambiare tutta una casa in un istante. Piuttosto che ignorare o lasciarsi distrarre dalle ondate d’intensità io sto iniziando a cavalcarle, le respiro dentro di me e ci sto dentro… ecco, sono un po’ più morbida con me.

Più di una volta ho pensato, “Non sarebbe più facile se la mia casa prendesse fuoco? Potrei ripartire da zero e rifarla dalle fondamenta al tetto invece di ristrutturarla a pezzi? (O forse, “Non sarebbe più facile buttare via questo corpo vecchio e stanco e ripartire da zero?”) Non è ciò che scelgo. Io voglio vivere qui e fare esperienza della ristrutturazione anche se significa casino, seccature, dolori e acciacchi perché significa anche gioia, creazione, sincronicità e flusso. Ecco, io smetto quando sono stanca, do il benvenuto ai cambiamenti e non importa quanto sono piccoli o caotici e so che mi manca un giorno di meno per completarmi e…lascio che le onde mi lavino e so che sono un respiro più vicina al mio Sé.

Vivere in una zona di (ri)strutturazione non è facile, ma noi stiano creando una Casa del Sé,costruita sull’amore e la bellezza oltre ogni possibile dire. Ci vuole pazienza, permettere, un gran bel SI’ e un grande Amore – verso di te.